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PIANTE VERDI DA ESTERNO PIANTE VERDI DA ESTERNO           Famiglia:                Varie Pythium sp. - Phytophtora sp. (marciume basale) I funghi patogeni determinano un marciume bruno e molle a livello del colletto (phytophtora) e/o delle ra Si consiglia la sterilizzazione del substrato in preimpianto della coltura. Evitare ristagni di umidità e asfissie del terreno. Intervenire con trattamenti al colletto. - Impiegare prodotti specifici. Per es. Propamocarb o Metalaxyl. Cliccare qui per maggiori informazioni. 1 / 12

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PIANTE VERDI DA ESTERNO

PIANTE VERDI DA ESTERNO           

Famiglia:                 Varie

Pythium sp. - Phytophtora sp. 

(marciume basale)

I funghi patogeni determinano un marciume bruno e molle a livello del colletto (phytophtora) e/o delle radici principali (pythium). In corrispondenza di questo i tessuti parenchimatici tendono a sfaldarsi, determinando avvizzimento e, nei casi più gravi, morte dell'intera pianta. La malattia può avere un decorso anche piuttosto rapido, e interessare anche la porzione più superficiale delle radici. Un inadeguato drenaggio del terreno è un fattore predisponente lo sviluppo della patologia. Si consiglia la sterilizzazione del substrato in preimpianto della coltura.

Evitare ristagni di umidità e asfissie del terreno. Intervenire con trattamenti al colletto.

- Impiegare prodotti specifici. Per es. Propamocarb o Metalaxyl.

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PIANTE VERDI DA ESTERNO

Armillaria mellea 

(marciume basale)

Si tratta di un fungo che determina marciumi basali e radicali, con conseguente lento deperimento e disseccamento delle piante colpite. I tessuti attaccati vanno incontro ad un disfacimento molle e, a livello subcorticale, è facile osservare lo sviluppo di grossi cordoni miceliali scuri associati a masse miceliali biancastre, emananti un forte e caratteristico, "odore di fungo". In condizioni particolari si svilupperanno, alla base della pianta, i corpi fruttiferi del fungo. Si consiglia la sterilizzazione del substrato in preimpianto della coltura.

La malattia è di difficilissimo contenimento. Si consigliano tutte quelle misure preventive atte a creare un ambiente di coltivazione sano. In caso di attacco, eliminare tempestivamente, e distruggere le piante infette. 

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Phoma exigua

(disseccamenti rameali)

La patologia si manifesta con macchie necrotiche di colore scuro, ad anelli concentrici. Quando la necrosi arriva ad interessare l'intera circonferenza del rametto, la parte distale dissecca. La malattia trova condizioni ottimali di sviluppo nei periodi autunnali, specie se caratterizzati da andamento piovoso. Contenere quanto più possibile le alte umidità ambientali. Ai primi sintomi nebulizzare con prodotti specifici. - Si possono impiegare prodotti a base di  Rame.

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PIANTE VERDI DA ESTERNO

Coryneum cardinale 

(cancro corticale del Cipresso)

Questa patologia colpisce elettivamente il Cipresso. Sul fusto o sulle ramificazioni principali si formano dei cancri del legno dai quali fuoriesce abbondante resina. La parte di chioma sovrastante va incontro a disseccamento. La malattia si sviluppa preferibilmente nelle stagioni fresche (primaverili-autunnali)

Si consiglia di asportare e distruggere immediatamente le parti infette. Irrorare preventivamente (nei periodi di maggiore sensibilità) con prodotti specifici.

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Nectria  sp.

(seccume del legno)

Il fungo colpisce diversi ospiti (Acer, Sophora, Robinia, ecc...). A partire dai tagli di potatura, o da ferite di altro tipo, si sviluppano dei seccumi che possono estendersi anche al fusto. Sulle parti colpite possono differenziarsi delle formazioni pustolose di color arancio (organi di propagazione del fungo). Disinfettare i tagli da potatura con spennellature o irrorazioni di prodotti specifici. -  Si possono impiegare prodotti a base di Rame.

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Erysiphe sp. - Leveillula sp. - altri oidii

(mal bianco)

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PIANTE VERDI DA ESTERNO

Il caratteristico micelio dell'Oidio aggredisce praticamente tutti gli organi verdi della pianta (soprattutto se teneri). Le parti colpite si ricoprono di feltro miceliale bianco, che spesso, in un secondo tempo, necrotizza, deformando, anche vistosamente, le parti attaccate. La diffusione del fungo è favorita da clima asciutto e ventilato. Essendo l'oidio un fungo di difficile eradicazione è consigliabile intervenire in maniera preventiva e, comunque, non appena se ne presentino le condizioni ambientali predisponenti. Infezioni sottovalutate e trascurate risulteranno successivamente di difficile contenimento. - Si possono impiegare prodotti a base di Zolfo (KUMULUS ), Dodemorph ( MEHLTAUMITTEL ), Pyraclostrobin + Boscalid (SIGNUM ),  Metrafenone ( VIVANDO ), o triazoli.

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Venturia sp. - Marsonnina sp. - Diplocarpon sp.

(ticchiolatura)

Questi funghi patogeni (ed altri ancora) determinano, sulle foglie delle diverse specie ornamentali coltivate, la comparsa di maculature di colore e dimensioni variabili. Inizialmente isolate, le macchie possono confluire e interessare ampie porzioni fogliari, nonchè indurre anchre gravi filloptosi.Il periodo di maggiore sensibilità è quello umido e fresco primaverile. Arieggiare l'ambiente di coltivazione e intervenire con la nebulizzazione di prodotti specifici ai primi sintomi di malattia.  -

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Verticillium sp.

(tracheoverticilliosi)

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PIANTE VERDI DA ESTERNO

Il fungo determina l'occludimento dei vasi linfatici (generalmente alla base della pianta) con conseguente interruzione del flusso linfatico. La pianta tende ad avvizzire e ad appassire. Un leggero scorticamento della parte basale del fusto evidenzierà tessuti sottocorticali caratteristicamente scuri. La malattia è maggiormente evidente in presenza di temperature più alte. Si consiglia la sterilizzazione del substrato in preimpianto della coltura.

La fitopatia è di difficile contenimento. Si consiglia di eliminare e bruciare le piante infette, provvedendo immediatamente a irrorazioni radicali.    - Impiegare prodotti a base di Procloraz o di Thiofanate-methil.

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Pestalotiopsis funerea 

(disseccamento basale della Thuia)

Il fungo colpisce soprattutto alcune specie di Thuia. Su queste determina la comparsa di aree di seccume color rossastro, generalmemnte alla base del fusto. Questo porta al disseccamento dei rami interessati e/o, col tempo, dell'intera pianta. La malattia è favorita da abbondanti piogge nei mesi autunno-invernali e da situazioni di stress della pianta. Contenere quanto più possibile le alte umidità ambientali. - Preventivamente, da inizio autunno, nebulizzare con fungicidi generici, anche a base di Rame.  

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Phragmidium sp. - Uromyces sp. -  Tranzschelia sp.

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PIANTE VERDI DA ESTERNO

(ruggini)

Sulle foglie (ma anche su rametti e germogli) delle più diverse specie coltivate compaiono delle piccole pustole polverulente di colore generalmente arancione. A maturità, col concorso del vento, libereranno il loro contenuto, che rappresenta il sistema di diffusione agamico del patogeno. La malattia è favorita da condizioni di alta umidità . Evitare ristagni di umidità e favorire l'arieggiamento della coltura. Alla comparsa dei primi sintomi (in primavera e in autunno) intervenire vaporizzando prodotti specifici.   -

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Ragnetto rosso - Ragnetto giallo - Eriofidi

(acari)

Tetranychus spp., Panonychus spp ., Oligonychus ununguis (ragnetto delle conifere), Trisetacus juniperinus, Aculus spp (eriofidi delle ornamentali), sono tutti piccoli acari che determinano danni sintomatologicamente assimilabili, e rappresentati dalle tipiche punteggiature e bronzature fogliari.

Intervenire con acaricidi specifici miscelando un ovicida con un adulticida. Durante l'irrorazione bisogna curarsi di raggiungere la pagina inferiore delle foglie e le parti più nascoste delle piante stesse.

- Tra i prodotti ad azione adulticida si possono impiegare:Bifenazate, Fenazaquin. - Tra gli ovicidi si cita Clofentezine.

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PIANTE VERDI DA ESTERNO

Tortrix sp. - Lymantria sp. - Thaumetopoea sp. - Orgya sp. Hyphantria sp.

(defogliatori))

Si tratta di un gruppo ampio ed eterogeneo di Lepidotteri, le cui larve, sulle diverse specie, determinano defogliazioni più o meno gravi.

E' importante conoscer il ciclo vitale del singolo parassita al fine di individuare il momento migliore per l'intervento di lotta. Vaporizzare bene le piante con prodotti specifici. 

- Intervenire con prodotti a base di Alfametrina (FASTAC ), Clorpirifos ( TERIAL 75 WG ), spinosad ( TRACER 120 SC ).

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Otiorhynchus sulcatus

(oziorrinco)

Larve e adulti di questo coleottero curculionide rosicchiano rispettivamente radici e foglie della pianta. Le prime nei mesi di marzo-maggio, i secondi durante i mesi estivi, determinano danni anche rilevanti e consistenti rispettivamente in rosure radicali e del colletto, e tipiche erosioni a mezzaluna sulle foglie.

La lotta va condotta tenendo conto del ciclo biologico dell'insetto, quindi con geoinsetticidi per il controllo delle larve, e con irrorazioni fogliari per gli adulti. E' bene, infine, tener presente che questi ultimi hanno abitudini crepuscolari-notturne.

- Si può intervenire con prodotti a base di Clorpirifos (TERIAL 75 WG ).

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Trioza alacris

(psilla del Lauro)

Si tratta di un piccolo insetto che colonizza foglie e germogli dell'Alloro nel periodo primaverile estivo, provocando punture sulle parti più tenere. Le foglie colpite si arrotolano verso il basso assumendo consistenza carnosa e un colore chiaro. Anche i germogli subiscono deformazioni e ritardi dello sviluppo. Le parti colpite vanno incontro a disseccamenti più o meno estesi. La pianta subisce un ritardo di crescita e un danno estetico. Intervenire alla comparsa dei primi individui con nebulizzazioni piuttosto fini ed omogeee, avendo cura di raggiungere anche le parti più protette della vegetazione. - Possono essere utili interventi a base di Imidacloprid.

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Trialeurodes vaporarium 

(moscerino bianco)

Sulla pagina inferiore delle foglie si possono osservare colonie più o meno numerose di piccoli individui bianchi nei vari stadi di sviluppo (uova-neanidi-adulti). L'infestazione può essere facilmente evidenziata con un leggero scuotimento della pianta, cui seguirà un rapido volo degli adulti, che torneranno presto a posarsi sulla foglia. Con la loro attività trofica producono punture e avvizzimenti fogliari, nonchè abbondante melata, substrato di sviluppo per successive fumaggini grigiastre. L'insetto (che può essere vettore di Virus fitopatogeni) può essere presente durante tutto il ciclo colturale, ma si sviluppa meglio in presenza di temperature più alte. Intervenire con prodotti specifici ai primi focolai di infestazione, curando di bagnare anche la parte inferiore delle foglie.  - Impiegare prodotti a base di Clorpirifos ( TERIAL 75 WG) .

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Lampra sp. - Scolitidi 

(disseccamenti rameali da xilofagi))

Si tratta di piccoli coleotteri xilofagi, che colpiscono varie specie di conifere ma anche di latifoglie, scavando gallerie nel legno di fusti e rami. La loro presenza sarà evidenziata da fori nel legno, rosure e improvvisi quanto accidentali schianti di rami ad opera di cause esterne. Il controllo non è facile in quanto le larve, all'interno del legno, sono difficilmente raggiungibili. Sarà opportuno studiare il ciclo dell'insetto e individuare il momento di maggiore sensibilità e "scopertura".Irrorare con prodotti specifici. -  Tra gli altri si possono impiegare prodotti a base di Clorpirifos ( TERIAL ).

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Metcalfa pruinosa

(metcalfa)

Sulle parti tenere (rametti, germogli, foglioline) si osserva un'abbondante secrezione cerosa che avvolge le forme giovanili (bianche anch'esse) dell'insetto. L'abbondante produzione di melata (e conseguenti fumaggini) determina danni non irrilevanti alle piante colpite. Intervenire tempestivamente con prodotti specifici, vaporizzando bene tutta la pianta.  - Utilizzare piretrine , spinosad ( TRACER 120 SC ) o altri insetticidi (es. Etofenprox).

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Monarthropalpus buxi  - Dasyneura gleditchiae 

(cecidomie del Bosso e della Gleditsia)

Si tratta di piccoli ditteri, le cui larve scavano gallerie all'interno delle foglie. Queste determineranno a loro volta deformazioni anche vistose delle strutture fogliari con indebolimento della pianta e disseccamenti anche diffusi. E' opportuno individuare il momento dell'ovideposizione in modo da prevenire lo sviluppo delle larve. Intervenire con vaporizzazione di prodotti specifici.  - Si può intervenire con Piretroidi, come ad es. Alfacipermetrina (CONTEST ), o con dimetoato ( PERFEKTHION NEW ).

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Cocciniglie cotonose - Cocciniglie a scudetto

(cocciniglie)

Sugli organi teneri, all'inserzione delle foglie e lungo i rami si possono sviluppare colonie anche molto numerose di cocciniglie "a scudetto" e/o "cotonose" che, con la loro attività di suzione, possono indebolire la pianta. La loro attività metabolica conduce, inoltre, alla produzione di melata, substrato adatto allo sviluppo di fumaggini. Questi insetti iniziano a svilupparsi già nel tardo inverno-inizio primavera. Intervenire alla comparsa dei primi individui con nebulizzazioni piuttosto fini ed omogeee, avendo cura di raggiungere le pagine inferiori e le parti più protette della vegetazione.  - Impiegare prodotti a base di Clorpirifos ( TERIAL 75 WG ).

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Cossus cossus  -  Zeuzera pyrina

(rodilegno rosso e giallo)

La Zeuzera pyrina è un lepidottero che determina grossi danni sulle piante ornamentali da esterno. Gli adulti (visibili da Maggio ad Agosto) sono grosse farfalle dalle ali bianche con punti neri. Le larve, di colore giallo, nel periodo estivo colonizzano le parti apicali delle piante rodendo germogli e rametti. Più tardi si sposteranno sulle parti legnose, all'interno delle quali scaveranno delle gallerie che potranno indebolire, se non compromettere, la struttura dell'intera pianta. Simili sono i danni dati da Cossus cossus (larve di color rosso). E' consigliabile intervenire contro gli adulti e/o contro le larve, prima che queste si riparino all'interno delle gallerie. Irrorare prodotti specifici nei periodi di maggiore vulnerabilità dell'insetto.  - Si indica l'impiego di Piretroidi , spinosad ( TRACER 120 SC ) o di Chitinoinibitori.

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Agrobacterium tumefaciens 

(tumore batterico)

Intorno alla zona del colletto (ma a volte anche più in alto o più in basso) si sviluppano tumori bruno chiaro, spugnosi, di dimensioni variabili. Queste formazioni cancerose determinano naninsmi e avvizzimenti anche gravi. Si consiglia la sterilizzazione del substrato in preimpianto della coltura.

Adottare tutte le misure di igiene ambientale atte a limitare lo sviluppo della batteriosi (pulizia degli attrezzi, drenaggio del substrato, etc). Irrorazioni a base di RAME, anche se non risolutive, possono aiutare a contenere la patologia.  Cliccare qui per maggiori informazioni.

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PIANTE VERDI DA ESTERNO

Pseudomonas syringae  

(batteriosi della Magnolia)

Su alcune specie di Magnolia il batterio determina la formazione di macchie fogliari spigolose, di colore scuro e contornate da un alone clorotico. L'alterazione si manifesta preferibilmente sulle foglie più giovani e nel periodo primaverile, tendendo ad attenuarsi col progredire della stagione. Le foglie colpite vanno incontro a disseccamenti e filloptosi. Irrorarazioni a base di RAME, sebbene non risolutive, possono aiutare a contenere la malattia. 

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Pseudomonas savastanoi

(rogna batterica)

Questo batterio attacca principalmente Olivo e Oleandro. Su rami, rametti e, talvolta, anche foglie, si sviluppano delle escrescenze tumorali spugnose di colore bruno chiaro e consistenza legnosa. Queste neoplasie determinano deperimenti anche gravi e deprezzamento commerciale della pianta.Il fungo penetra nella pianta attraverso ferite sia di carattere naturale (es. grandine) che indotte dall'uomo (es. potature). Adottare tecniche colturali e misure di profilassi che limitino lo sviluppo del fungo. Irrorarazioni a base di RAME, sebbene non risolutive, possono aiutare a contenere la malattia.   Cliccare qui per maggiori informazioni.

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