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Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Istituto Comprensivo
“CARLO SANTAGATA - 5° C.D.”
Via Poli, n°68 – 80055 Portici (NA)
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.
approvato dal Consiglio di Istituto
nella seduta del 18/01/2016
prot. n. 446/C3 del 19/01/2016
A.S. 2016/19
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INDICE
pag.
Premessa 3
Priorità, traguardi ed obiettivi 4
Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI 5
Proposte e pareri provenienti dal territorio e dall’utenza 6
Piano di Miglioramento 7
Scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/15 8
Finalità 9
Fabbisogno di personale 10
Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 107/15 12
Scelte organizzative e gestionali 14
Modello organizzativo dell’istituto 18
Struttura del curricolo 21
La valutazione 27
Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale 30
Analisi situazione di partenza e condizioni di fattibilità 31
Mappa delle azioni previste 43
Piano di Formazione e Aggiornamento del personale docente 48
Azioni di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo 50
Progetti ed attività
Documenti allegati
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Premessa
- Il presente Piano triennale dell’offerta formativa, relativo all’Istituto Comprensivo “C. Santagata – 5°
CD” di Portici (NA), è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la
“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni
legislative vigenti”;
- il piano è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e
delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di
indirizzo prot. n. 8880/C3 del 9/11/2015;
- il piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del 12/11/2015;
- il piano è stato approvato dal consiglio d’istituto nella seduta del 18/01/2016 ;
- il piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed in
particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato;
- il piano, all’esito della verifica in questione, ha ricevuto il parere favorevole.
- il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola.
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Priorità, traguardi ed obiettivi
Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di
Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro
del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario
delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli
apprendimenti degli studenti, la descrizione particolareggiata dei processi organizzativi e didattici messi in
atto.
Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi
conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.
Le Priorità, che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:
1) Migliorare e potenziare i risultati degli studenti relativamente alle competenze chiave:
“Comunicazione nella madrelingua e nelle lingue straniere”.
2) Migliorare e potenziare i risultati degli studenti relativamente alle competenze chiave in
matematica, scienze e tecnologia.
3) Migliorare e potenziare le competenze digitali.
4) Potenziare le competenze sociali e civiche.
I Traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:
1) Incrementare del 10% gli esiti positivi degli studenti al termine della Scuola Primaria e Secondaria
di primo grado.
2) Acquisire una buona padronanza degli strumenti tecnologici e multimediali e utilizzarli in modo
consapevole e attivo.
A tale riguardo le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
L'analisi che il gruppo di autovalutazione ha avviato nell'area relativa agli esiti degli studenti, ha messo in
evidenza i discreti risultati in termini di apprendimento. La percentuale irrilevante di comportamenti
problematici sia nella scuola primaria sia in quella secondaria fa ipotizzare un buon livello di competenze
sociali e civiche degli studenti ed anche una buona gestione dei conflitti da parte del corpo docente. Tutto
ciò, però, rimane a livello di ipotesi perché la scuola non ha ancora definito indicatori oggettivi per valutare
le competenze chiave e quelle sociali e civiche. Si ritiene necessario porsi come priorità quella di migliorare
e potenziare le competenze chiave di cittadinanza europea con particolare attenzione a quelle relative alla
madrelingua, alle lingue straniere, alla matematica, scienze e tecnologia, alle competenze digitali ed
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all'espressione culturale ed artistica, avendo cura di monitorare sistematicamente, secondo protocolli
condivisi, i risultati degli studenti nelle varie aree.
Gli Obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:
1) Costruire un curricolo d’Istituto basato sulle competenze chiave
2) Adeguare le progettazioni d’interclasse, di dipartimento, di classe al curricolo d’Istituto.
3) Costruire prove di valutazione strutturate in ingresso, intermedie e finali che valutino le capacità
degli studenti riguardo alle competenze chiave.
Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
L'analisi relativa all'area dei processi: curricolo, progettazione, valutazione, ha evidenziato come le
competenze chiave non siano state ancora considerate nella stesura del curricolo d'istituto, nelle
progettazioni disciplinari di classe, d'interclasse e di dipartimento, né tantomeno sono state previste forme
sistematiche di monitoraggio e valutazione di tali competenze. Si ritiene necessaria una profonda
riflessione collegiale e condivisa sia sul curricolo d'istituto che su modi e tempi di valutazione e
progettazione, che permetta di superare le divisioni settoriali dei saperi, di ripensare le metodologie
utilizzate e di sperimentare modelli didattici innovativi in chiave di apprendimenti trasversali,
interdisciplinari e metacognitivi.
Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI
L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate
nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza:
La scuola raggiunge nel suo complesso buoni risultati nelle prove standardizzate di italiano e matematica.
Alla fine del terzo anno, il livello di competenze risulta più elevato: aumenta significativamente la
percentuale di studenti che si colloca nelle fasce 3 e 4; diminuisce in maniera significativa la % di studenti
che si colloca nelle fasce 1 e 2. Le percentuali nei livelli più alti sono maggiori rispetto alla Campania, al sud
e all'Italia. Il livello raggiunto dagli studenti nelle prove nazionali è conforme ai risultati rilevati dagli
studenti attraverso le prove interne.
ed i seguenti punti di debolezza:
nella scuola primaria abbiamo una percentuale di studenti che si attesta sui livelli 1 e 2 maggiore della
Campania, del sud e dell'Italia, sia per la matematica che per l'italiano.
- La variabilità tra le classi è leggermente più alta rispetto alla media nazionale.
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In conseguenza di ciò, la scuola ha deciso di integrare le priorità / i traguardi / gli obiettivi del RAV con i
seguenti punti:
- progettare interventi di recupero e potenziamento delle competenze di base; avviare la diffusione
di attività per promuovere competenze di cittadinanza.
- Promuovere la collaborazione tra docenti di ordini di scuola diversi per costruire un curricolo
verticale.
- Introdurre forme di monitoraggio dei risultati degli studenti in gradi successivi.
Proposte e pareri provenienti dal territorio e dall’utenza
Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano sono stati stabiliti contatti con i docenti dei
principali istituti superiori del territorio e sono stati concordati interventi progettuali finalizzati alla
costruzione di curricoli verticali in grado di coinvolgere tutti i gradi di scuola.
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Il PDM
Alla luce delle risultanze del RAV, Il GLM e il DS hanno deciso di attuare un Piano Di Miglioramento (PDM)
che coinvolga i docenti, basato sui i punti di forza come basi di partenza per attuare il miglioramento stesso.
Tale Piano risulta pienamente integrato nel Piano strategico dell’Organizzazione, viste le numerose
connessioni alle sue Politiche e Strategie e ai valori perseguiti.
Il PDM tiene conto dei punti di debolezza e quelli di forza emersi dal RAV, le Aree di miglioramento, gli
obiettivi e le tipologie di intervento. Le azioni di miglioramento si concretizzano attraverso una
progettualità sistematicamente costruita, monitorata ed, eventualmente, modificata.
Il PDM è disponibile in allegato al PTOF.
SINTESI DEL PDM
Area OBIETTIVI DI PROCESSO
Subarea CURRICOLO ED OFFERTA FORMATIVA
PRIORITA’: attuare il curricolo verticale d’Istituto articolato per competenze, per il raggiungimento di
“comprovate capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche, in
situazioni di studio o di lavoro e nello sviluppo professionale e personale con responsabilità ed autonomia”
(Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008, quadro europeo delle
qualifiche e dei titoli).
AZIONI:
1. A.S. 15/16 –16/17 Coinvolgere i docenti in un progetto di formazione/potenziamento sulla
progettazione didattica per competenze, individuando modelli condivisi, interrogandosi su questioni
cruciali:
� quali tipi di conoscenze e abilità sono imprescindibili nello sviluppo della competenza.
� quali percorsi di insegnamento/apprendimento (lezione frontale, didattica ribaltata, learning by
doing, apprendimento peer to peer, role playing, problem solving, e-learning, coding …) sono più
efficaci per far sì che ogni studente divenga consapevole del proprio apprendimento, autonomo
nell’implementarlo, responsabile nel ricostruirne il senso e le motivazioni.
2. Mettere in atto le nuove progettazioni con incontri periodici di verifica tra i docenti.
3. A.S. 16/17 Arricchire il curricolo verticale d’Istituto, in modo che tenga conto delle diverse modalità con
cui ogni studente apprende, in riferimento a:
� contenuti espliciti
� metodologie d’insegnamento
� strutturazione del percorso scolastico
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OBIETTIVI MISURABILI
1. Avvenuta formazione/aggiornamento di tutto il personale docente sulla didattica per competenze, con
ricaduta sull’azione didattica quotidiana (incontri plenari di spiegazione e di restituzione, a piccoli gruppi
con compiti operativi).
2. Creazione e consolidamento degli scambi professionali tra primaria e secondaria per tutti gli ordini
3. Miglioramento negli apprendimenti degli studenti.
4. Verificare e tabulare gli esiti a distanza
RISORSE UMANE E FINANZIARIE
Insegnanti dell’Istituto, incentivati quando vengono superate le ore di funzione docente, utilizzando le
risorse del Fondo dell’Istituzione scolastica.
SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI DI CUI ALLA LEGGE 107/15
commi
Finalità della legge e compiti della scuola 1-4
Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno 5
Fabbisogno di organico di posti di potenziamento 5
Fabbisogno di organico di personale ATA 14
Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali 6
Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 7
Scelte di gestione e di organizzazione 14
Educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere 15-16
Insegnamento lingua inglese nella scuola primaria 20
Opzioni, figure di coordinamento 28-32
Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale 56-59
Didattica laboratoriale 60
Lo spazio- scuola 61
Formazione in servizio docenti 124
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� Finalità della legge e compiti della scuola
(commi 1-4 della Legge 107/2015)
Il Piano triennale dell’Istituto Compresivo “Carlo Santagata-5° “ di Portici (NA) si ispira alle finalità
complessive della legge che possono essere così sintetizzate:
� Affermazione del ruolo centrale della scuola nelle società della conoscenza
� Innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze degli studenti
� Contrasto alle disuguaglianze socio-culturali e territoriali
� Realizzazione di una scuola aperta
� Garanzia del diritto allo studio, delle pari opportunità di successo formativo e di istruzione
permanente dei cittadini attraverso la piena attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche,
anche in relazione alla dotazione finanziaria.
OBIETTIVI GENERALI
(commi 1-4 della Legge 107/2015)
� Sviluppare le competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la
valorizzazione dell’educazione interculturale, il rispetto della differenze e il dialogo tra le culture.
� Educare all’acquisizione delle competenze chiave per l’apprendimento permanente (LLP)
� Implementare lo sviluppo delle competenze digitali di docenti e studenti.
� Valorizzare la scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di
sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le
organizzazioni del terzo settore e le imprese.
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Fabbisogno di posti comuni, di sostegno, Ata e attrezzature (commi 5,14,6)
Il numero attuale totale degli alunni è:
Ordine di scuola
Infanzia Primaria Secondaria di primo grado
224 283 893
Consultando le proiezioni relative al numero degli obbligati per i prossimi 3 anni, si prevede una sostanziale
conferma del numero attuale di classi e di docenti:
I posti di organico, comuni e di sostegno sono così definiti:
Ordine di scuola
Infanzia Primaria Secondaria di primo grado *
27 34 74
*Classi di concorso scuola secondaria di Primo grado
CODICE DENOMINAZIONE NUMERO DI CATTEDRE
A043 ITALIANO,STORIA-CITT, GEOGRAFIA, POT 21
A059 SC. MATEMATICHE 13
A245 LINGUA STRANIERA (FRANCESE) 3+ 1 COE
A345 LINGUA STRANIERA(INGLESE) 5 + 1 COE
A028 ARTE E IMMAGINE 3+1 COE
A033 TECNOLOGIA 3+1 COE
A030 SCIENZE MOTORIE 3+1 COE
A032 MUSICA 3+1 COE
RI RELIGIONE 2
ADOO SOSTEGNO 6+1
Per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa, il fabbisogno sarà definito in
relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo di 7 unità.
Nell’ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previste la figura del coordinatore di plesso e
quella del coordinatore di classe e di dipartimento, visto che si ritiene necessario mantenere in essere i
dipartimenti disciplinari. Per meglio gestire le problematiche organizzative sono state previste le seguenti
Commissioni:
- GLI
-POF/PTOF,
-CURRICOLO,
-RAV,
-PROGETTI e REGOLAMENTO.
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RICHIESTE SPECIFICHE:
- AREE OMOGENEE DI ATTIVITA’
Esigenza organizzativa: coordinamento delle attività in un istituto che presenta particolari complessità:
- n. 2 posti Area Linguistica –– 1 posto A043 e 1 posto Scuola Primaria
Esigenza progettuale: finalizzate a raggiungere i traguardi scaturiti dal RAV: miglioramento delle
competenze chiave in lingua madre.
Plessi di utilizzazione: Scuola Primaria – Scuola Secondaria di primo grado
- n. 1 posto Area logico-matematica – A059
Esigenza progettuale: potenziamento delle competenze matematico–logiche e scientifiche.
Plessi di utilizzazione: Scuola Secondaria di primo grado
Esigenza progettuale: potenziamento delle competenze specifiche
- n. 1 posto Area: lingue straniere
- Esigenza progettuale: valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche con particolare
attenzione per le due lingue comunitarie studiate e conseguimento delle certificazioni esterne.
Plessi di utilizzazione: Scuole Secondarie di primo grado
– n. 1 posto - didattica: nella scuola primaria e infanzia
Esigenza progettuale: potenziare i percorsi propedeutici per il potenziamento dei linguaggi espressivi.
Plessi di utilizzazione: via Caportano e viale Tiziano.
Eventuali proposte di flessibilità oraria e/o attività a classi aperte per gruppi omogenei sono subordinate all’effettiva assegnazione di risorse umane richieste.
Fabbisogno di organico di personale ATA
Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno è così definito:
A.A. ampliamento di almeno 2 unità tenuto conto che l’Istituto è composto da 3 plessi
C.C. ampliamento di almeno 2 unità tenuto conto che l’Istituto è composto da 3 plessi.
Amministrativi Collaboratori scolastici
6+2 14+2
Sarebbe, dunque, auspicabile un incremento percentuale del personale ATA
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Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 107/15 (comma 7)
Tra quelli indicati dalla legge 107 al comma 7, l’Istituto ha individuato come prioritari i seguenti obiettivi formativi:
valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano
nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea; potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;
sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione
dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno
dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della
consapevolezza dei diritti e dei doveri;
sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della
sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;
potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con
particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport;
sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale,
all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media;
potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;
potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi
speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei
servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore;
Nel nostro Istituto Comprensivo i suddetti obiettivi vengono perseguiti attraverso scelte metodologiche mirate, ma soprattutto attraverso attività progettuali sia curriculari che extra-curriculari. In particolare, dall’a. s. 2016/17, vengono attuati progetti curriculari mirati alla prima alfabetizzazione digitale e all’approccio al pensiero computazionale ovvero al coding.
Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali (comma 7)
Tutti i plessi dell’Istituto hanno in dotazione materiali informatici e non, che favoriscono lo svolgimento
delle attività didattiche.
Tutti i materiali vengono implementati attraverso gli appositi fondi messi a disposizione per l’arricchimento
dell’Offerta Formativa.
Per completare la dotazione informatica, anche per rispondere a quanto previsto dal Piano nazionale scuola
digitale, si dovrebbero acquistare:
- N° 2 LIM per la scuola dell’infanzia del plesso di Viale Tiziano.
- N° 3 LIM per la scuola primaria di Via Caportano.
- N° 2 LIM per la scuola dell’infanzia di Via Caportano.
L’implementazione delle attrezzature consentirà di realizzare suddette priorità.
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Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 107/15 e fabbisogno di
attrezzature ed infrastrutture materiali
(comma 7)
Tutti i plessi dell’Istituto hanno in dotazione materiali informatici e non, che favoriscono lo svolgimento
delle attività didattiche.
Tutti i materiali vengono implementati attraverso gli appositi fondi messi a disposizione per l’arricchimento
dell’Offerta Formativa.
Per completare la dotazione informatica, anche per rispondere a quanto previsto dal Piano nazionale scuola
digitale, si dovrebbero acquistare:
- N° 2 LIM per la scuola dell’infanzia del plesso di Viale Tiziano.
- N° 3 LIM per la scuola primaria di Via Caportano.
- N° 2 LIM per la scuola dell’infanzia di Via Caportano.
L’implementazione delle attrezzature consentirà di realizzare le seguenti priorità:
-valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche
- potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;
- potenziamento delle competenze nei linguaggi espressivi;
- potenziamento delle attività laboratoriali, finalizzate alla promozione dei principi di pari opportunità,
parità dei sessi, lotta alla violenza di genere e le discriminazioni.
- RISORSE FINANZIARIE I fondi che il Ministero dell’Istruzione assegna all’Istituto Comprensivo vengono utilizzati con la massima
tempestività possibile: per garantire il normale funzionamento amministrativo generale; per garantire
il funzionamento didattico ordinario di tutti i plessi dell’Istituto; per realizzare i progetti specifici di
ampliamento dell’Offerta formativa.
L’istituzione scolastica è da sempre impegnata a reperire ulteriori risorse mediante la presentazione di
specifici progetti a: Enti Locali; Enti non comunali (Provincia e Regione, UE).
Le famiglie degli alunni possono contribuire alla copertura finanziaria delle spese connesse alla
realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa, in particolare per quanto attiene:
- gite scolastiche e visite didattiche, trasporti attività sportive, attività teatrali, altre attività
� assicurazione: per infortuni .
� per beni di consumo
Il Dirigente Scolastico, in collaborazione con il DSGA, predispone all’inizio dell’anno apposito programma
annuale dell’esercizio finanziario, con l’indicazione dettagliata delle diverse voci secondo quanto stabilito
dalla normativa vigente.
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Gli obiettivi che la segreteria dell’Istituto, diretta dal DSGA, persegue, sono coerenti con le linee guida,
tengono conto del codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e delle norme
sulla riservatezza.
Scelte organizzative e gestionali
(comma 14)
Al fine di garantire la piena attuazione delle diverse attività didattiche previste dal PTOF, in ogni plesso è
istituita la figura del coordinatore, i cui compiti sono così definiti:
Coordinatori di plesso*:
Sede scolastica Docente
Scuola secondaria, via Poli Anna Marchetiello
Scuola primaria, via Caportano Nicla Cesaro
Scuola dell’infanzia, via Caportano Rita Cuollo
Scuola dell’infanzia, viale Tiziano Lucia Fasulo
* Riferiti all’a.s. 2016/2017, suscettibili di variazione di anno in anno
Funzioni
Anna Marchetiello: Collaboratrice del DS per la Scuola Secondaria di I grado
� Sostituzione del Dirigente Scolastico in caso di assenza o impedimento
� Cura dei rapporti con DS, DSGA, personale ATA e Docenti della Scuola
� Coordinamento organizzativo generale della Scuola Secondaria di I grado, in particolare per
l’articolazione dell’orario di lezione, la sostituzione dei colleghi assenti, l’applicazione delle direttive
e delle circolari.
� Vigilanza sul rispetto del Regolamento d’istituto e delle prescrizioni del RSPP
� Cura dei rapporti con studenti e con le famiglie degli studenti.
Nicla Cesaro: Collaboratrice del DS per la Scuola Primaria
� Sostituzione del Dirigente Scolastico in caso di assenza o impedimento
� Cura dei rapporti con DS, DSGA, personale ATA e Docenti della Scuola Primaria
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� Coordinamento organizzativo generale della Scuola Primaria, in particolare per l’articolazione
dell’orario di lezione, la sostituzione dei colleghi assenti, l’applicazione delle direttive e delle
circolari.
� Vigilanza sul rispetto del Regolamento d’istituto e delle prescrizioni del RSPP
� Cura dei rapporti con studenti e con le famiglie degli studenti.
Rita Cuollo: responsabile per la scuola dell’infanzia di via Caportano in sostituzione del DS
� Cura dei rapporti con DS, DSGA, personale ATA e Docenti dell’infanzia
� Coordinamento organizzativo generale della Scuola dell’infanzia di via Caportano, e collaborazione
per la sostituzione dei colleghi assenti, l’applicazione delle direttive e delle circolari.
� Vigilanza sul rispetto del Regolamento d’istituto e delle prescrizioni del RSPP
� Cura dei rapporti con studenti e con le famiglie degli studenti in collaborazione con la docente Nicla
Cesaro.
Lucia Fasulo: responsabile per la scuola dell’infanzia di Viale Tiziano in sostituzione del DS
� Cura dei rapporti con DS, DSGA, personale ATA e Docenti dell’infanzia
� Coordinamento organizzativo generale della Scuola dell’infanzia di Viale Tiziano, e collaborazione
per la sostituzione dei colleghi assenti, l’applicazione delle direttive e delle circolari.
� Vigilanza sul rispetto del Regolamento d’istituto e delle prescrizioni del RSPP
� Cura dei rapporti con studenti e con le famiglie degli studenti in collaborazione con la docente
Maria Pia Corvino.
E’ altresì istituita, per ogni consiglio di classe, la figura del Coordinatore che svolge specifici compiti in
relazione alle attività previste dal PTOF e dagli ordinamenti della scuola. In particolare si hanno:
n. 35 Coordinatori dei consigli di classe Scuola secondaria di I grado
Funzioni del Coordinatore dei consigli di classe
- Mantiene i contatti con i genitori.
- Presiede il C.d.C. in assenza del DS.
- Raccoglie i dati di Valutazione della singole discipline per Trimestre, Quadrimestre e conclusione anno
scolastico.
- Verbalizza le sedute del Consiglio di Classe.
- Stende il Piano didattico della classe, utilizzando modelli condivisi.
- Rappresenta un punto di riferimento per la gestione di eventuali problematiche degli alunni.
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- n. 5 Coordinatori dei consigli di interclasse Scuola Primaria
- n. 2 Coordinatori dei consigli di intersezione Scuola dell’Infanzia
Funzioni dei suddetti Coordinatori
Il Consiglio di intersezione ed il Consiglio di interclasse sono presieduti dal dirigente scolastico oppure da un
docente, membro del Consiglio, delegato dal dirigente scolastico: si riuniscono in ore non coincidenti con
l’orario delle lezioni, con il compito sia di formulare al Collegio dei Docenti proposte in ordine all’azione
educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione sia di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra
docenti, genitori ed alunni; in particolare esercitano le competenze in materia di programmazione e
valutazione; fra i compiti rientra anche quello relativo ai provvedimenti disciplinari. Le competenze relative
alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari spettano al Consiglio con la
sola presenza dei docenti.
- n. 7 responsabili di dipartimento
Funzioni dei responsabili di dipartimento
I Dipartimenti costituiscono un luogo di confronto diretto sulle scelte didattiche, epistemologiche,
pedagogiche e metodologiche. Il coordinatore ha la funzione di organizzare i lavori di questa importante
articolazione del Collegio dei Docenti. Deve essere moderatore del dibattito, conoscitore della vigente
normativa, sottolineando tutti gli elementi di novità e focalizzando l’attenzione sul concetto di
“competenza” e sul nuovo modo di progettare/programmare.
Altre figure organizzative
- n.1 Animatore digitale:
Nella nostra scuola, dall’a. s. 2015/16, è presente questa figura organizzativa così come previsto dalla
L.207/15; l’animatore digitale è un docente scelto dal DS, col compito di coordinare, promuovere,
incentivare la diffusione dell’innovazione nell’ambito delle azioni previste dal PTOF e dal PNSD in
collaborazione con il DS e il DSGA. In particolar modo, il suo profilo (cfr. azione #28 del PNSD) è rivolto a:
1. FORMAZIONE INTERNA
2. COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA
3. CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE
Per il triennio 2015/18 tale funzione viene svolta dalla Sig.ra Beatrice Carbone docente di scuola primaria a
via Caportano.
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N.1 Incarico di supporto organizzativo e didattico
Dall’anno scolastico 2015/2016, tale figura si occuperà di:
- curare la rispondenza contenutistica tra Pof/Ptof e curricula, progetti e laboratori attivati e
attivabili nella scuola;
- collaborare con i dipartimenti, consigli di classe, interclasse e intersezione relativamente alle
attività legate alla formazione , allo sviluppo e all’integrazione del curricolo verticale;
- monitorare il successo formativo di tutti gli allievi predisponendo, insieme al vicario la tabulazione
dei risultati.
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MODELLO ORGANIZZATIVO DELL’ISTITUTO
Dall’analisi delle caratteristiche del territorio e dalla valutazione dei bisogni formativi espressi dall’utenza, i docenti e gli operatori dell’Istituto hanno strutturato un modello organizzativo che propone l’ articolazione del tempo scuola su 5 giorni settimanali. La scuola secondaria di I grado offre un tempo ordinario su 30 ore, un corso ad indirizzo musicale che propone un approfondimento del linguaggio musicale, attraverso lo studio degli aspetti tecnico-pratici, richiedendo, ponendo la musica in costante rapporto con l'insieme dei campi del sapere e favorendo la prosecuzione nei Licei Musicali. I corsi a Tempo Prolungato offrono un potenziamento delle discipline umanistiche e di quelle matematico-
scientifiche per un tempo scuola di 36 e 38 ore.
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- PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA
ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO SCUOLA
SCUOLA DELL’ INFANZIA ( VIA CAPORTANO E VIALE TIZIANO)
40 ORE SETTIMANALI SU 5 GIORNI
DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ 8.15 -16.15
SCUOLA PRIMARIA ( VIA CAPORTANO)
28 ORE SETTIMANALI SU 5 GIORNI
TEMPO SCUOLA C.T.P. (VIA CAPORTANO)
DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ 17.00 - 20.00
SCUOLA PRIMARIA
PRIME - SECONDE - TERZE
LUN ♦ MER ♦ GIO ♦ VEN = 8.30 -13.30
MAR = 8.30 - 16.30
SCUOLA DELL’INFANZIA
40 ORE SETTIMANALI SU 5
GIORNI
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Organizzazione Tempo Scuola Secondaria di I grado
Disciplina Tempo Scuola ( 30 ore)
Tempo Scuola ( 32 ore) I. Musicale
Tempo Scuola ( 38 ore) ( 4 prolungamenti)
Tempo Scuola ( 36 ore) ( 3 prolungamenti)
Tempo Scuola ( 36 ore) ( 5 prolungamenti)
Italiano, storia, geografia e cittadinanza
9 9 10 10 9
Potenziamento 1 1 / / / Latino / / 2 2 2 Scienze Matematiche
6 6 8 7 6
Lingua straniera: inglese
3 3 3 3 3
Lingua straniera: francese
2 2 2 2 2
Tecnologia 2 2 2 2 2 Sc. Motorie 2 2 2 2 2 Arte 2 2 2 2 2 Musica 2 2 2 2 2 Strumento Musicale
/ 2 / / /
Religione 1 1 1 1 1 Mensa / / 4 3 5
21
STRUTTURA DEL CURRIUCOLO
FINALITA' EDUCATIVE
SCUOLA PRIMARIA SCUOLA
SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
CAMPI
D'ESPERIENZA
COMPETENZE
CHIAVE EUROPEE
SCUOLA
DELL’INFANZIA
NUCLEI FONDANTI
OBIETTIVI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO
TRAGUARDI PER LO
SVILUPPO DELLE
COMPETENZE
PROFILO DELLO
STUDENTE
DISCIPLINE
Scuola primaria DISCIPLINE
Scuola secondaria I
grado
22
FINALITA’ DEL CURRICOLO D’ISTITUTO
Evitare frammentazion
i, segmentazioni,
ripetitività
Consentire l'acquisizione di:
competenze, abilità, conoscenze e quadri
concettuali adeguati alle potenzialità di ciascun
alunno
Favorire una comunicazione
efficace tra i diversi ordini di scuola del nostro
istituto
Assicurare un percorso
graduale di crescita globale
Realizzare le finalità
dell'uomo e del cittadino
FINALITA' EDUCATIVE
SCUOLA DELL'INFANZIA
VIVERE LE PRIME ESPERIENZE DI CITTADINANZA
ACQUISIRE COMPETENZE
SVILUPPARE L'AUTONOMIA
CONSOLIDARE L'IDENTITA' PERSONALE
23
FINALITA' EDUCATIVE AL TERMINE DELLA
SCUOLA DEL PRIMO CICLO
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO
GRADO
Realizza l’accesso alle discipline come
punti di vista sulla realtà e come modalità
di conoscenza, interpretazione e
rappresentazione del mondo. Fornisce
una più approfondita padronanza delle
discipline e un’articolata organizzazione
delle conoscenze, nella prospettiva
dell’elaborazione di un sapere sempre più
integrato e padroneggiato.
SCUOLA PRIMARIA
Mira all’acquisizione degli apprendimenti di base,
come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai
bambini e alle bambine che la frequentano offre
l’opportunità di sviluppare le dimensioni
cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee,
etiche e religiose, e di acquisire i saperi
irrinunciabili.
per
• promuovere il pieno sviluppo della persona
• elaborare il senso della propria esperienza
• promuovere l'alfabetizzazione culturale di base
• promuovere la pratica consapevole della cittadinanza attiva
• promuovere l'acquisizione delle competenze chiave per l'apprendimento
permanente
24
Il Curricolo si articola attraverso I CAMPI DI ESPERIENZA nella Scuola dell’Infanzia e LE DISCIPLINE nella
Scuola Primaria e Secondaria di primo grado.
La scuola dell’Infanzia, la Primaria e la Secondaria di I grado rappresentano le Istituzioni preposte alla
formazione di base, finalizzata alla realizzazione del diritto all’educazione, che si concretizza nell’impegno,
sancito anche dall’art. 3 della Costituzione, di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che,
limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana
e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Come precisato anche nelle “Indicazioni per il curricolo” , la scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi
sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli alunni, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti
peculiari della personalità di ognuno. Le finalità specifiche del primo ciclo di istruzione (primaria e
secondaria di I grado) sono le seguenti:
- offrire agli studenti occasioni di approfondimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base;
- far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare
le informazioni;
- promuovere negli alunni la capacità di elaborare metodi e categorie capaci di orientare gli itinerari
personali;
- favorire l’autonomia di pensiero di bambini e ragazzi, orientando la propria didattica alla
costruzione di saperi, a partire da concreti bisogni formativi.
La scuola deve inoltre dedicare particolare cura alla formazione della classe come gruppo, alla promozione
dei legami cooperativi tra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla
socializzazione. Fondamentale, inoltre, l’educazione alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse
identità e radici culturali di ogni studente. Occorre operare non per “accumulare informazioni e
conoscenze” ma per arrivare al pieno dominio dei singoli ambiti disciplinari e all’elaborazione delle
molteplici connessioni esistenti tra gli stessi.
Il curricolo viene predisposto, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e
degli obiettivi di approfondimento posti dalle “Indicazioni per il curricolo” del M.I.U.R. L’organizzazione degli
apprendimenti è progressivamente orientata ai saperi disciplinari, con una ricerca sistematica delle
connessioni tra gli stessi. La scuola dell’infanzia è si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo
dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. La scuola primaria mira
all’acquisizione degli apprendimenti di base come primo esercizio dei diritti costituzionali. Vengono
sviluppate le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose. Essa persegue
l’acquisizione dei saperi irrinunciabili. La scuola secondaria rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle
discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e
rappresentazione del mondo. La prospettiva è quella dell’elaborazione di un sapere integrato: vengono
25
quindi promosse competenze trasversali, condizione essenziale alla piena realizzazione personale e alla
partecipazione attiva alla vita sociale, orientata ai valori della convivenza civile e del bene comune.
Rispetto alla Programmazione Disciplinare, ogni anno, il Collegio dei Docenti, organizzato per gruppi
disciplinari, elabora linee programmatiche condivise finalizzate alla realizzazione di curricoli disciplinari. In
tale modo è garantita la gradualità degli obiettivi didattici, nel rispetto di una realtà di contenuti che
promuove la libertà di insegnamento. Per rispondere ai bisogni ed agli interessi degli alunni all’inizio di ogni
nuovo anno, il team docente e il Consiglio di Classe possono personalizzare la programmazione educativo -
didattica, adattandola alle nuove esigenze. Rispetto ad alcuni obiettivi di competenza, l’Istituto si sta
dotando di prove di verifica iniziali, intermedie e finali che consentono agli insegnanti un confronto tra i
percorsi didattici realizzati.
La conduzione delle attività didattiche avviene con diverse modalità stabilite dai team/Consigli di Classe e di
Interclasse, sulla base delle esigenze didattiche e organizzative che i contenuti disciplinari presentano:
lezione frontale, dialogata, lavori di gruppo, attività di laboratorio. Maggiore attenzione verrà dedicata
all’interdisciplinarietà del curricolo, Verranno attuati percorsi didattici integrati che prevedono l’apporto di
diverse discipline per favorire l’unitarietà del sapere e per promuovere l’acquisizione di concetti,
competenze ed abilità trasversali; i consigli di classe/interclasse progettano percorsi didattici fondati su
tematiche comuni o su obiettivi interdisciplinari.
Il curricolo verticale è disponibile in allegato al PTOF.
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COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA ED ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
COMPETENZE CHIAVE
EUROPEE
SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA
DI PRIMO GRADO
CAMPI DI ESPERIENZA DISCIPLINE DISCIPLINE
COMUNICAZIONE NELLA LINGUA MADRE
I DISCORSI E LE PAROLE ITALIANO ITALIANO
COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
LINGUA INGLESE LINGUA INGLESE INGLESE - FRANCESE
COMPETENZE MATEMATICHE E COMPETENZE DI BASE SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
LA CONOSCENZA DEL MONDO : OGGETTI, FENOMENI. NUMERO E SPAZIO
MATEMATICA SCIENZE TECNOLOGIA GEOGRAFIA
MATEMATICA SCIENZE TECNOLOGIA GEOGRAFIA
COMPETENZA DIGITALE TUTTI I CAMPI DI ESPERIENZA
TUTTE LE DISCIPLINE TUTTE LE DISCIPLINE
IMPARARE AD IMPARARE TUTTI I CAMPI DI ESPERIENZA
TUTTE LE DISCIPLINE TUTTE LE DISCIPLINE
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
IL SÉ E L’ALTRO /CITTADINANZA TUTTI I CAMPI DI ESPERIENZA
STORIA –CITTADINANZA E COSTITUZIONE Tutte le discipline
STORIA – CITTADINANZA E COSTITUZIONE Tutte le discipline
SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’
TUTTI I CAMPI DI ESPERIENZA
TUTTE LE DISCIPLINE TUTTE LE DISCIPLINE
CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
IMMAGINI, SUONI, COLORI. CORPO E MOVIMENTO RELIGIONE CATTOLICA ALTRE RELIGIONI
STORIA ARTE E IMMAGINE MUSICA SCIENZE MOTORIA RELIGIONE CATTOLICA ALTRE RELIGIONI
STORIA ARTE E IMMAGINE MUSICA SCIENZE MOTORIA RELIGIONE CATTOLICA ALTRE RELIGIONI
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In base alle Indicazioni nazionali si promuoveranno:
- La padronanza della lingua italiana e delle lingue straniere
- La capacità di argomentare e risolvere problemi
- L’incontro con il patrimonio storico, artistico, ambientale
- La competenza digitale.
LA VALUTAZIONE
Un punto essenziale definito e condiviso dai docenti del nostro Istituto è la consapevolezza che esiste un
nesso intrinseco tra insegnare e valutare. La valutazione è una componente dell’azione didattica, per cui le
attività di verifica vengono pensate e progettate insieme alle azioni di insegnamento. A secondo del grado di
istruzione la valutazione assume modalità adeguate alla singola esperienza scolastica.
Nella Scuola dell’Infanzia ha valore orientativo poiché mette in condizione di rivedere, aggiustare,
riprogettare i percorsi didattico per rispondere più adeguatamente possibile ai bisogni dei bambini; procede
secondo criteri di razionalità e di progressività, distinguendosi in: valutazione iniziale, valutazione
intermedia, valutazione finale. Ha valore certificativo in quanto identifica i livelli di conoscenza,
competenza, capacità, raggiunti dai bambini nei settori specifici del loro “fare e agire”, laddove certificativo
non significa “misurativo”, secondo una misurazione fine a se stessa, ma si pone, piuttosto, come
opportunità di “espansione “ verso nuove e più significative mete qualitative.
Nella Scuola Primaria i docenti individueranno gli strumenti per la valutazione dell’effettivo raggiungimento
dei traguardi qualitativi, che consentiranno di riflettere criticamente sulle modalità operative e migliorarle.
Essi si divideranno in due tipologie diverse:
a) quantitativi – istogrammi, diagrammi, monitoraggio di dati di successo e frequenza scolastica;
b) qualitativi – interviste, relazioni verbali, schede di osservazioni, prove di verifica, documentazione delle
esperienze, agenda di programmazione, questionari e monitoraggio dei dati metodologico - didattici e
progettuali.
La valutazione è un processo continuo che accompagna tutte le fasi dell’attività didattica e si compone di
quattro fasi:
• Valutazione iniziale: fatta all’inizio dell’anno scolastico per rilevare i requisiti di partenza degli studenti e
per individuare le strategie da attivare per l’azione educativa e didattica.
• Valutazione formativa: tende a cogliere in “itinere” i livelli di apprendimento dei singoli, a controllare
l’efficacia delle procedure seguite e a verificare il raggiungimento degli obiettivi formativi prefissati, ad
impostare attività di recupero delle situazioni di svantaggio e a valorizzare con attività di approfondimento,
le eccellenze.
• Valutazione sommativa: definisce il livello raggiunto nell’ambito degli obiettivi didattici stabiliti per
ciascun modulo.
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• Valutazione periodica e finale (primo e secondo quadrimestre): espressa in scala decimale. Il documento
prodotto è la scheda di valutazione dello studente che, compilata con scadenza quadrimestrale, rivela il
livello di apprendimento e di sviluppo delle competenze di ciascun bambino.
Nella Scuola Secondaria di I grado la valutazione terrà conto dei livelli di partenza, dell'impegno, della
partecipazione, del progresso in rapporto alle effettive abilità. Si concordano i seguenti tre momenti di
valutazione per dare uniformità di criteri ai Consigli di Classe:
1) Valutazione iniziale: collettiva d'ingresso o dei prerequisiti, sulla base della quale impostare la
programmazione di classe.
2) Valutazione intermedia: ha lo scopo di fornire informazioni sulle abilità che l'alunno sta acquisendo in
itinere; si possono di conseguenza attivare interventi compensativi.
3) Valutazione finale basata sui parametri monitorati: 1- percorso scolastico dell’alunno 2- socializzazione 3-
interesse, partecipazione, impegno 4- ritmo di apprendimento rispetto al livello di partenza 5- metodo di
studio 6- sviluppo delle abilità nelle diverse aree 7- acquisizione ed elaborazione di contenuti 8- grado di
maturità ed attitudini dimostrate 9- livello della capacità decisionale fondata sulla conoscenza di sé.
I Documenti di valutazione sono: le schede di valutazione consegnate ai genitori alla fine del primo e del
secondo quadrimestre.
Nell’a. s. 2016/17 il nostro Istituto ha adottato uno specifico “PROTOCOLLO per la VALUTAZIONE E LA
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE “relativo a tutti e tre gli ordini di scuola ovvero un documento che ha
lo scopo di definire, in modalità strutturata ed omogenea all’interno dell’Istituto, gli elementi necessari per
la valutazione degli alunni e dell’efficacia dell’azione educativo didattica e che definisce modalità e criteri
che assicurano uniformità, equità e trasparenza della valutazione. Il documento, allegato al PTOF, potrebbe
essere oggetto di eventuali modifiche.
Educazione alle pari opportunità e prevenzione della violenza di genere
(commi 15,16)
La prima causa della violenza maschile sulle donne, che non è solo fisica ma anche psicologica ed
economica, sta nella discriminazione che le donne subiscono a causa della cultura patriarcale dominante. La
lunga coda di violenze e soprusi nei confronti delle donne, di cui quotidianamente veniamo a conoscenza,
lancia necessariamente messaggi di allarme su quelle che sono le relazioni tra generi e impone di
riconsiderare il modello educativo in alcune sue parti. Serve, in particolare, rivalutare i percorsi formativi
e didattici promuovendo il superamento degli stereotipi di genere attraverso un’educazione alla
differenza lungo tutto il percorso scolastico affinché la cultura che tenga conto delle differenze sia un
valore aggiunto alle relazioni tra uomini e donne. Spetta alla scuola, oltre che alla famiglia il compito di
combattere la violenza di genere che troppo spesso viene veicolata attraverso discorsi e immagini
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stereotipate che propongono modelli di rappresentazione delle relazioni tra uomini e donne fortemente
asimmetrici. Dall’anno scolastico 2015/2016, saranno proposti filmati e letture a vari livelli di difficoltà, che
illustrino la problematica relativa al tema e sensibilizzino i discenti in merito alla prevenzione della violenza
di genere. Facendo riferimento agli “Elementi di base del Piano Nazionale”, per il triennio, si organizzeranno
percorsi progettuali specifici.
� Insegnamento lingua inglese nella scuola primaria
(comma 20)
SCUOLA PRIMARIA
Nella scuola primaria, sita a via Caportano, l’insegnamento della lingua inglese si attua in base alla seguente
modalità: in alcune classi lavorano le insegnanti prevalenti, opportunamente formate attraverso il
conseguimento di uno specifico corso triennale del MIUR, che ha conferito loro le opportune competenze
per insegnare l’inglese nella scuola primaria; in altre classi questo ruolo viene svolto da una docente
specialista per l’insegnamento della specifica lingua straniera.
SCUOLA DELL’ INFANZIA: APPRENDIMENTO LUDICO DELLA LINGUA INGLESE
Iniziare ad apprendere una lingua straniera nell’età in cui si assorbono senza fatica stimoli linguistici diversi
perché i centri del linguaggio non sono strutturati definitivamente è una grande opportunità. Gli studi
sull’apprendimento dimostrano che esiste grande facilità ad apprendere una seconda lingua nella Scuola
dell’Infanzia. Molte espressioni in lingua inglese, quotidianamente utilizzate, sono ormai parte integrante
del lessico usuale, pertanto, nelle attività didattiche curriculari, vengono proposte attività finalizzate a
consentire ai bambini a familiarizzare con la seconda lingua, a scoprirne le peculiarità e la sonorità
attraverso attività realizzate principalmente in chiave ludica.
30
� Orientamento secondaria di 1°grado (28, 32)
L’attività di orientamento coinvolge in particolare le classi III della scuola secondaria e ha la finalità di aiutare
gli alunni e le loro famiglie a scegliere la scuola superiore più adatta alle loro predisposizioni e ai loro
interessi. L’attività, che è coordinata da un referente, prevede:
- uno screening per aiutare gli alunni a prendere coscienza delle proprie capacità, limiti,
predisposizioni e per conoscere il complesso mondo della scuola superiore (scuole della zona,
indirizzi di studio ecc.).
- Attività di informazione, cioè incontro rivolto alle famiglie dei ragazzi di III, durante il quale i
docenti delle scuole superiori del territorio illustrano le caratteristiche dei rispettivi istituti.
- Informazione agli alunni tramite distribuzione di materiali informativi preparati dagli istituti
superiori e sportello informativo incontri gestito dal referente per l’orientamento.
� Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale
(Commi 56-61) La legge 107 assegna un posto di primo piano allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti,
competenze che vengono considerate trasversali ai vari ambiti e discipline e possono essere utilizzate con
successo per il recupero, lo sviluppo e il potenziamento di competenze interdisciplinari e metacognitive.
Pertanto, il nostro istituto, inserisce all’interno del PTOF, e fa propri, gli obiettivi previsti dalla legge 107 e,
dal successivo “Piano Nazionale per la Scuola Digitale”, che declina tali obiettivi in una serie di azioni
operative a supporto delle quali vengono previsti finanziamenti mirati e azioni di supporto. A questo
proposito è lo stesso PNSD che, in chiusura, sottolinea gli stretti legami esistenti tra Piano e PTOF: “Il Piano
Triennale dell’offerta formativa rappresenta quindi uno strumento importante per mettere a sistema le
finalità, i principi e gli strumenti previsti nel PNSD. L’inserimento nel PTOF delle azioni coerenti con il PNSD,
anche seguendo lo stesso schema di tripartizione (Strumenti, Competenze e Formazione e gli ambiti al loro
interno) servirà a migliorare la programmazione di strategie di innovazione digitale delle istituzioni
scolastiche.” (dal Piano Nazionale Scuola Digitale).
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� Analisi situazione di partenza e condizioni di fattibilità
A questo punto è necessaria una brevissima digressione relativa alle condizioni di partenza del nostro
istituto, alle quali è legata l’analisi di fattibilità delle azioni da progettare. Tale analisi è già stata fatta
all’interno del RAV e, infatti, dalla attenta lettura del documento, emerge con molta chiarezza quanto
segue:
- La scuola dell’infanzia (plesso viale Tiziano e Caportano) ad inizio anno scolastico continua ad
essere priva di strumenti tecnologici (computer, LIM, software, ecc) sia di quelli a servizio della
didattica che di quelli a servizio dei docenti per aggiornamento/progettazione/ricerca;
- La scuola primaria ad inizio anno scolastico dispone ancora di strumenti tecnologici (computer e
LIM) estremamente datati con i quali, essendo stata prevista l’ordinaria manutenzione, si riesce a
lavorare con difficoltà essendo i software obsoleti; uniche eccezioni sono una LIM, un computer e
un proiettore relativamente recenti (a disposizione di studenti scuola primaria);
Un’altra LIM con proiettore è collocata nella classe 2° di scuola primaria sita a via Caportano;
- La scuola secondaria di primo grado beneficiando di un FESR, dispone di strumenti tecnologici
nuovi e funzionanti (LIM, computer, ecc.) a disposizione degli studenti e degli insegnanti per
aggiornamento/progettazione/ricerca.
A tutto ciò va aggiunto che, da un’indagine sui bisogni professionali e formativi dei docenti di scuola
dell’infanzia e primaria, relativi alle nuove tecnologie didattiche, emerge che la grande maggioranza dei
docenti è consapevole di avere scarse competenze sull’utilizzo delle TIC nella pratica didattica, ed è
disposto a formarsi e sperimentare metodologie, strumenti e ambienti di apprendimento innovativi ma
vuole essere seguito e supportato nel percorso di formazione e azione didattica.
Alla luce di quanto detto sopra l’obiettivo formativo che sarà alla base della nostra azione per i prossimi
tre anni è il seguente:
• Sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero
computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media ( Legge n.107 art.
1 comma 7 lettera h).
Un esame attento del Piano Nazionale per la Scuola Digitale ci ha, poi, permesso di individuare e
selezionare una serie di obiettivi operativi:
1. Realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso la
collaborazione con università, associazioni, organismi del terzo settore e imprese, nel rispetto dell'obiettivo
di cui al comma 7, lettera h);
32
2. Potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di
innovazione delle istituzioni scolastiche;
3. Adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la
condivisione di dati, nonché lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni
scolastiche ed educative e articolazioni amministrative del Ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca;
4. Formazione dei docenti per l'innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l'insegnamento,
l'apprendimento e la formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli studenti;
5. Formazione dei direttori dei servizi generali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli
assistenti tecnici per l'innovazione digitale nell'amministrazione;
6. Potenziamento delle infrastrutture di rete, con particolare riferimento alla connettività nelle scuole;
7. Valorizzazione delle migliori esperienze delle istituzioni scolastiche anche attraverso la promozione di
una rete nazionale di centri di ricerca e di formazione;
8. Definizione dei criteri e delle finalità per l'adozione di testi didattici in formato digitale e per la
produzione e la diffusione di opere e materiali per la didattica, anche prodotti autonomamente dagli
istituti scolastici.
Per perseguire gli obiettivi di cui sopra si farà ricorso alle opportunità messe a disposizione dal Piano che
individua quattro ambiti di riferimento e relative azioni attraverso i quali avviare “……...un percorso
condiviso di innovazione culturale, organizzativa, sociale e istituzionale che vuole dare nuova energia, nuove
connessioni, nuove capacità alla scuola italiana. In questa visione, il “digitale” è strumento abilitante,
connettore e volano di cambiamento. Occorre quindi che gli sforzi di digitalizzazione siano canalizzati
all’interno di un’idea di innovazione, di scuola non più unicamente trasmissiva, e di scuola aperta e inclusiva
in una società che cambia……” (dal Piano nazionale Scuola Digitale)
Al primo ambito quello degli strumenti appartengono tutte le condizioni che favoriscono le opportunità
della società dell’informazione, e mettono le scuole nelle condizioni di praticarle:
- le condizioni di accesso,
- la qualità degli spazi e degli ambienti,
- l’identità digitale
- l’amministrazione digitale.
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All’interno del primo ambito gli obiettivi e le azioni che ci interessano e che ci ripromettiamo di realizzare,
anche in parte, nei prossimi tre anni sono:
LE CONDIZIONI DI ACCESSO
Obiettivi
- Fornire a tutte le scuole le condizioni per l’accesso alla società dell’informazione
- Fare in modo che il “Diritto a Internet” diventi una realtà, a partire dalla scuola
- Coprire l’intera filiera dell’accesso digitale della scuola, per abilitare la didattica digitale
Azioni
Azione 1 - Fibra per banda ultra-larga alla porta di ogni scuola
Azione 2 - Cablaggio interno di tutti gli spazi delle scuole (LAN/W-Lan)
Azione 3 - Canone di connettività: il diritto a Internet parte a scuola
SPAZI E AMBIENTI PER L’APPRENDIMENTO
Obiettivi
- Potenziare l’infrastrutturazione digitale della scuola con soluzioni “leggere”, sostenibili e inclusive
- Trasformare i laboratori scolastici in luoghi per l’incontro tra sapere e saper fare, ponendo al centro
l’innovazione
- Passare da didattica unicamente “trasmissiva” a didattica attiva, promuovendo ambienti digitali
flessibili
- Allineare l’edilizia scolastica con l’evoluzione della didattica
- Ripensare la scuola come interfaccia educativa aperta al territorio, all’interno e oltre gli edifici
scolastici
Azioni
Azione 4 Ambienti per la didattica digitale integrata (aule aumentate, spazi alternativi, laboratori mobili )
Azione 7 - Piano per l’apprendimento pratico ( creazione di “atelier creativi e laboratori per le competenze
chiave” per gli Istituti comprensivi e le scuole del primo ciclo, dove sviluppare il punto d’incontro tra
manualità, artigianato, creatività e tecnologie).
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IDENTITA’ DIGITALE
Obiettivi
- Associare un profilo digitale (unico) ad ogni persona nella scuola, in coerenza con sistema pubblico
integrato per la gestione dell’identità digitale (SPID)
- Ridurre la complessità nell’accesso ai servizi digitali MIUR
- Associare il profilo digitale di docenti e studenti a servizi e applicazioni semplici ed efficaci, in
coerenza con le politiche del Governo sul miglioramento dei servizi digitali al cittadino.
Azioni
Azione 8 - Sistema di Autenticazione Unica (Single-Sign-On)
Azione 9 - Un profilo digitale per ogni studente
Azione 10 - Un profilo digitale per ogni docente
AMMINISTRAZIONE DIGITALE
Obiettivi
- Completare la digitalizzazione dell’amministrazione scolastica e della didattica e diminuire i processi
che utilizzano solo carta
- Potenziare i servizi digitali scuola-famiglia- studente
- Aprire i dati e servizi della scuola a cittadini e imprese
Azioni
Azione 11 - Digitalizzazione amministrativa della scuola
Azione 12 - Registro elettronico (attrezzare il 100% delle classi di scuola primaria)
Azione 13 - Strategia “Dati della scuola”
Il secondo ambito quello delle competenze e dei contenuti si riferisce “……alla capacità di reperire,
comprendere, descrivere, utilizzare, produrre informazione complessa e strutturata, tanto nell’ambito
scientifico e tecnologico quanto in quello umanistico e sociale……….. Alla luce di ciò, parlare di competenze
digitali significa quindi tenere in considerazione alcune direttrici fondamentali. Primo, la necessità di
collocare ogni ragionamento all’interno del quadro più ampio delle competenze, e dell’attività didattica.
Secondo, chiarire che le dimensioni delle competenze digitali sono diverse: da strumento per la didattica a
veicolo per lo sviluppo di competenze trasversali e attitudini, e infine come nuova alfabetizzazione, di base
attraverso il pensiero computazionale, e nella sua dimensione macro e applicata, associata ai grandi
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cambiamenti sociali, economici e nel suo rapporto con l’informazione e le regole.” (dal Piano Nazionale
Scuola Digitale)
LE COMPETENZE DEGLI STUDENTI
Obiettivi
- Definire una matrice comune di competenze digitali che ogni studente deve sviluppare.
- Sostenere i docenti nel ruolo di facilitatori di percorsi didattici innovativi, definendo con loro
strategie didattiche per potenziare le competenze chiave.
- Coinvolgere gli studenti attraverso format didattici innovativi e ‘a obiettivo’.
- Innovare i curricoli scolastici.
Azioni
Azione 14 - Un framework comune per le competenze digitali degli studenti (didattica per competenze
abilitata dalle competenze digitali)
Azione 15 - Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate(creazione di format
innovativi, percorsi didattici, ecc,)
Azione 17 - Portare il pensiero computazionale a tutta la scuola primaria (diffondere il “coding” e le attività
sul sito “Programma il futuro”)
Azione 18 - Aggiornare il curricolo di “Tecnologia” alla scuola secondaria di primo grado (tecniche e
applicazioni digitali, sviluppo di laboratori).
CONTENUTI DIGITALI
Obiettivi
- Incentivare il generale utilizzo di contenuti digitali di qualità, in tutte le loro forme, in attuazione del
Decreto ministeriale sui Libri Digitali
- Promuovere innovazione, diversità e condivisione di contenuti didattici e opere digitali
- Bilanciare qualità e apertura nella produzione di contenuti didattici, nel rispetto degli interessi di
scuole, autori e settore privato
Azioni
Azione 22 - Standard minimi e interoperabilità degli ambienti on line per la didatta (incremento nell’utilizzo
di contenuti e piattaforme digitali per la didattica)
Azione 23 - Promozione delle Risorse Educative Aperte (OER) e linee guida su autoproduzione dei contenuti
didattici
36
Azione 24 - Biblioteche Scolastiche come ambienti di alfabetizzazione all’uso delle risorse informative
digitali (un’integrazione fra Biblioteca scolastica e servizi di documentazione e di
alfabetizzazione informativa, cogliendo l’opportunità dell’integrazione tra mondo della lettura
e della scrittura ed esperienze digitali.)
Il terzo ambito, quello della formazione individua come soggetti da coinvolgere nel piano di formazione e di
innovazione tutti gli attori coinvolti nell’azione didattica: i docenti in primis ma senza dimenticare il
dirigente scolastico e il DSGA;”……. la formazione del personale scolastico deve ripartire da un’analisi dei
fattori che finora ne hanno limitato l’efficacia: i contenuti della formazione erogata, che spesso si è dovuta
limitare all’alfabetizzazione di base sulle tecnologie e la difficoltà di andare oltre gli “innovatori naturali”,
sia per l’assenza di adeguate politiche di accompagnamento, che per l’incapacità di avvicinare le tecnologie
ai docenti parlando il linguaggio della didattica.” (dal Piano Nazionale Scuola Digitale)
LA FORMAZIONE DEL PERSONALE
Obiettivi
- Rafforzare la preparazione del personale in materia di competenze digitali, raggiungendo tutti gli
attori della comunità scolastica
- Promuovere il legame tra innovazione didattica e tecnologie digitali
- Sviluppare standard efficaci, sostenibili e continui nel tempo per la formazione all’innovazione
didattica
- Rafforzare la formazione all’innovazione didattica a tutti i livelli (iniziale, in ingresso, in servizio)
Azione
Azione 25 - Formazione in servizio per l’innovazione didattica e organizzativa ( Formazione su competenze
trasversali, innovazione didattiche e competenze digitali )
Azione 26 - Rafforzare la formazione iniziale sull’innovazione didattica (nuova formazione dei docenti
neoassunti )
Azione 27 - Assistenza tecnica per le scuole del primo ciclo (richiesta assistenza tecnica)
Il quarto ambito del piano scuola digitale si riferisce alle azioni di accompagnamento: si tratta di una serie
di attività che hanno l’obiettivo di incentivare, monitorare e aiutare il processo di innovazione attivato, tra
queste quella che ci interessa più da vicino è l’individuazione di un “animatore digitale”
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Obiettivi
- Innovare le forme di accompagnamento alle scuole
- Propagare l’innovazione all’interno di ogni scuola
Azioni
Azione 28 - Un animatore digitale in ogni scuola (L’animatore digitale, una volta individuato, svilupperà un
progetto a partire dai contenuti del piano Scuola Digitale e secondo le indicazioni che gli
verranno fornite durante i percorsi formativi previsti, dal Dirigente e dal Collegio; tale
progetto, potrà individuare finalità, obiettivi e azioni all’interno di tre ambiti:
- 1 Formazione interna
- 2 Coinvolgimento della comunità scolastica
- 3 Creazione di soluzioni innovative
Al momento si è in attesa di ulteriori indicazioni dal Ministero prima di perfezionare il progetto di seguito
riportato.
I.C. “Carlo Santagata – 5 CD” Portici (NA)
“La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della
società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata da abilità
di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare
informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”.
(Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per
l’apprendimento permanente, UNIONE EUROPEA, 2006/962/CE)
Proposta progettuale per l’attuazione del PNSD
per il triennio 2015-18
a cura dell’Animatore Digitale ins. Carbone Beatrice
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Premessa
La legge 107 assegna un posto di primo piano allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti e degli
insegnanti e prevede che dal 2016 tutte le scuole inseriscano nel PTOF azioni coerenti con il PNSD per
perseguire obiettivi:
• di sviluppo delle competenze digitali di docenti e studenti
• di potenziamento degli strumenti didattici laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i
processi di innovazione delle istituzioni scolastiche,
• di adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la
condivisione di dati,
• di formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale,
• di formazione del personale amministrativo e tecnico per l’innovazione digitale nella
amministrazione
• di potenziamento delle infrastrutture di rete
• di valorizzazione delle migliori esperienze nazionali
• di definizione dei criteri per l’adozione dei testi didattici in formato digitale e per la diffusione di
materiali didattici anche prodotti autonomamente dalle scuole.
A questo proposito all’interno del PNSD è prevista un’azione specifica azione ( #28 ) che istituisce la figura
dell’Animatore Digitale: si tratta di un docente scelto dal DS, che avrà il compito di coordinare,
promuovere, incentivare la diffusione dell’innovazione nell’ambito delle azioni previste dal PTOF e dal PNSD
in collaborazione con il DS e il DSGA.
L’Animatore sarà fruitore di una formazione specifica affinché possa “favorire il processo di digitalizzazione
delle scuole nonché diffondere le politiche legate all'innovazione didattica attraverso azioni di
accompagnamento e di sostegno sul territorio del Piano nazionale Scuola digitale” (rif. Prot. n° 17791 del
19/11/2015)
Il suo profilo (cfr. azione #28 del PNSD) è rivolto a:
4. FORMAZIONE INTERNA
5. COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA
6. CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE
Coerentemente con quanto previsto dalla legge 107, dal PNSD (Azione # 28) ,dalla nota 17791 del
19/11/2015 e dall’approvazione del piano d’intervento inserito nel PTOF, la sottoscritta, in qualità di
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Animatore Digitale dell’Istituto, presenta la propria proposta progettuale e d’intervento. Si ricorda che,
sebbene nella nota 17791 del 19/11/2015 siano stati indicati gli ambiti d’intervento e le aree tematiche
oggetto delle proposte progettuali, si è in attesa di ulteriori indicazioni e soprattutto degli interventi di
formazione previsti per l’AD, durante i quali, probabilmente, saranno forniti chiarimenti circa la scansione
temporale e l’organizzazione dei vari interventi previsti. Per cui il piano triennale dell’AD potrebbe subire
modifiche e aggiustamenti in corso d’opera, che saranno comunicati al DS e al Collegio in fase di verifica e
valutazione.
Prime azioni dell’animatore digitale nel corso dell’anno corrente in attesa della formazione prevista dalla
nota 17791 del 19/11/2015 e dell’approvazione del piano di intervento inserito nel PTOF:
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Prima annualità a.s. 2015-16
Ambiti e obiettivi Interventi
Formazione interna
Stimolare la formazione interna
alla scuola negli ambiti del PNSD,
attraverso l’organizzazione di
laboratori formativi (senza essere
necessariamente un formatore),
favorendo l’animazione e la
partecipazione di tutta la comunità
scolastica alle attività formative,
come ad esempio quelle
organizzate attraverso gli snodi
formativi.
Formazione specifica per l’A.D. Partecipazione a gruppi in rete e comunità di pratica con A.D. del
territorio e a livello nazionale Pubblicizzazione e socializzazione finalità del PNSD con il corpo
docente attraverso presentazioni o dispense. Elaborazione Piano Scuola Digitale d’istituto da condividere e
discutere con le commissioni PTOF, Curricolo, RAV e con il Collegio dei Docenti
Pubblicizzazione sul sito della scuola del PNSD in uno spazio dedicato al Piano Scuola Digitale
Realizzazione e somministrazione di un questionario docenti per la rilevazione dei bisogni professionali e formativi dei docenti
Tabulazione, elaborazione ed analisi dei dati con elaborazione report di sintesi e riflessione da condividere con il Collegio
Creazione di una bacheca reale (spazio attrezzato) e virtuale (sul sito) con notizie, informazioni, eventi, progetti, ecc.
Formazione docenti primaria su registro elettronico Formazione base sull’uso degli strumenti digitali da utilizzare nella
didattica Partecipazione a corsi on-line sulle TIC, metodologie innovative,
ecc. Vagliare, proporre e agevolare qualunque attività formativa venga
proposta dal MIUR, USR, PON, aziende, associazioni, ecc. relativa alle TIC e al PNSD
Coinvolgimento della
comunità scolastica
Favorire la partecipazione e
stimolare il protagonismo degli
studenti nell’organizzazione di
workshop e altre attività, anche
strutturate, sui temi del PNSD,
anche attraverso momenti
formativi aperti alle famiglie e ad
altri attori del territorio, per la
realizzazione di una cultura digitale
condivisa.
Pubblicizzazione e socializzazione delle iniziative e attività svolte relative al PNSD con le famiglie e il territorio: volantini, brochure, sito,
Organizzare evento/i aperti alle famiglie/territorio su : PNSD, TIC, cittadinanza digitale, educazione ai media, sicurezza in rete, cyberbullismo,
Coordinamento e collaborazione con lo staff di direzione, funzioni strumentali, commissioni, ecc. per attività e progetti relativi alle TIC e al PNSD
Coordinamento e collaborazione con associazioni, aziende di settore, rete di stakeholders, enti,
Utilizzo delle potenzialità didattiche del web attraverso la partecipazione a progetti: generazioni connesse, e-twinning, ecc.
Partecipazione agli eventi nell’ambiti del progetto “programma il futuro” : code week, ora del codice, laboratori, ecc.
Documentazione e gallery del PNSD
Creazione di soluzioni innovative
Individuare soluzioni
Ricognizione della dotazione tecnologica dell’istituto: potenzialità e limiti
Vagliare, proporre e supportare la partecipazione a bandi PON, azioni PNSD, progetti MIUR per: nuove soluzioni hardware e
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1. PUBBLICAZIONE del Piano Nazionale Scuola Digitale sul sito della Scuola con area dedicata e
socializzazione del documento con l’intero corpo docente per avviare una seria riflessione sul merito.
Questa fase potrebbe essere svolta tra gennaio e febbraio 2016 mediante incontri in presenza e con
dispense cartacee e/o online.
2. RICOGNIZIONE. Il secondo passo necessario è fare una ricognizione puntuale di tutte le “buone
pratiche” (digitali e non) che nel nostro istituto vengono già attuate, magari da anni, senza la giusta
visibilità. Tale ricognizione dovrebbe tenere presenti anche i risultati del recente RAV (rapporto di
autovalutazione) che la scuola ha redatto e pubblicato. Tale fase potrebbe essere svolta a febbraio-marzo
2016 e tradursi in un documento ufficiale che sia a disposizione di docenti, alunni e famiglie.
3. ANALISI DEI BISOGNI e PEDAGOGIE. Dopo la ricognizione è opportuno capire di cosa abbia bisogno
(nell’immediato e su lungo termine) il nostro istituto. Occorre capire, e questo è l’aspetto tra tutti più
importante, cosa si vuol fare di innovativo (con le tecnologie ma non solo) nei prossimi tre anni. Dopo aver
chiarito questo sarà molto più agevole capire quale tecnologia sia più adatta allo scopo. Si potrebbe
svolgere questa fase a marzo-aprile 2016.
4. INTERVENTI AD HOC. Chiarite le “pedagogie” che si vogliono perseguire e i mezzi idonei a farlo, l’AD
potrà progettare gli interventi di formazione specifici. Sarà opportuno, anche per una questione di
economie di scala, lavorare per interventi trasversali, almeno in una fase iniziale e poi calarli, in una
ipotetica fase 2, nei singoli ambiti disciplinari. Tale fase di formazione potrebbe essere svolta nei mesi di
aprile/maggio 2016.
5. VALUTAZIONE e AUTOVALUTAZIONE. Al termine dell’anno scolastico l’AD potrà già elaborare
alcune preliminari conclusioni sui primi interventi ed approcci da lei coordinati. Ad esempio potrà
esprimersi sul grado di partecipazione dei propri colleghi in seno alla fase di RICOGNIZIONE e alla fase di
metodologiche e tecnologiche
sostenibili da diffondere all’interno
degli ambienti della scuola (es. uso
di particolari strumenti per la
didattica di cui la scuola si è
dotata; la pratica di una
metodologia comune;
informazione su innovazioni
esistenti in altre scuole; un
laboratorio di coding per tutti gli
studenti), coerenti con l’analisi dei
fabbisogni della scuola stessa,
anche in sinergia con attività di
assistenza tecnica condotta da
altre figure.
software, rete wi-fi, nuovi ambienti d’apprendimento e laboratori per la creatività e manualità
Costruzione di curricula verticali per l’acquisizione di competenze digitali soprattutto trasversali
Inserimento delle TIC e della multimedialità nella didattica quotidiana
Selezione, presentazione, diffusione ed utilizzo di software free per uso didattico: applicativi, esercitativi.
Raccolta, presentazione, diffusione e archiviazione di materiali, strumenti, lezioni, buone pratiche, siti, metodologie innovative relative alle TIC
Presentazione ed utilizzo di app dedicate alla didattica: apps for education di google
Diffusione ed utilizzo del pensiero computazionale “coding” nella didattica
Sviluppare attività di collaborazione e comunicazione in rete: dalle piattaforme digitali scolastiche alle comunità virtuali di pratica e di ricerca
Risorse educative aperte (OER) e costruzione di contenuti digitali
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INTERVENTO, mediante la compilazione di rubriche ad hoc. Allo stesso modo chiederà ai colleghi un
giudizio sul suo operato, anche per poter eliminare, eventuali criticità motivate da inesperienza e
complessità dell’incarico. Questa fase potrebbe essere svolta nel mese di giugno 2016.
Bozza piano di attuazione triennale degli interventi all’interno del “Piano Scuola Digitale” dell’Istituto da
sottoporre all’approvazione del DS e del Collegio dei Docenti per le eventuali modifiche e integrazioni
Conclusioni e sviluppi del progetto
Per quanto riguarda la seconda annualità a.s. 2016-17 e la terza a.s. 2017-18 la gran parte degli obiettivi,
dei progetti e delle relative attività previste per l’anno in corso andranno sicuramente riproposte,
riadattandole, potenziandole e sviluppandole anche tenendo conto dei risultati e della risposta dei soggetti
coinvolti nel processo (alunni, docenti, genitori) e delle indicazioni che verranno dai monitoraggi in itinere.
Per cui, al momento, si preferisce non strutturare un percorso scandito su tre annualità preferendo
attendere indicazioni più concrete che verranno dalla formazione specifica per A.D., dal Collegio, dal PTOF
in via di definizione; anche perché, risulta evidente, che tutto quanto previsto e progettato sopra
difficilmente riuscirà ad avere piena attuazione nell’arco di tempo compreso tra gennaio 2016 e giugno
2016 ma è destinato ad essere riprogettato e ridefinito anche alla luce delle esigenze e delle opportunità
che emergeranno in itinere (vedi PON progetti e bandi vari) durante il corrente anno scolastico.
Per cui il progetto di cui sopra è da considerarsi una proposta progettuale aperta e suscettibile di ampie
modifiche e integrazioni da parte dell’A.D. ma anche di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nel PNSD.
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Mappa delle azioni previste
(ved. il PNSD per i contenuti e i tempi)
PIANO NAZIONALE
DIGITALE
STRUMENTI
COMPETENZE E
CONTENUTI
FORMAZIONE
ACCOMPAGNAMENTO
Accesso: azioni : 1-2-3 Spazi e ambienti per l’apprendimento: azioni: 4-7 Identità digitale: azioni: 8-9-10 Amministrazione digitale: azioni: 11-12-13
Competenze degli studenti: azioni 14-15-17-18
Contenuti digitali: azioni 22-23-24
Formazione del personale: azione 28
Formazione del personale: azioni 25,26, 27
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� Didattica laboratoriale
(Comma 61)
L’innovazione metodologica si basa essenzialmente su una didattica di tipo laboratoriale. Per laboratoriale
si intende uno tipo studio fatto di ricerca sia sul campo sia in internet, nei vari ambiti disciplinari. Tale
ricerca deve avere come obiettivo un prodotto culturale materiale o di tipo multimediale, fruibile nella rete.
Diffondere questo approccio a tutte le classi per gran parte degli argomenti è l’obiettivo di innovazione
metodologica della scuola, soprattutto grazie alla presenza di aule dotate di kit LIM completo.
Il curricolo potrebbe sviluppare una scansione degli argomenti di tipo monografico, suscitando l’interesse e
la motivazione, di volta in volta su un singolo argomento di studio, piuttosto che su un approccio di tipo
enciclopedico/ trasmissivo che si rivela, talvolta, dispersivo e superficiale.
I ragazzi saranno impegnati nella costruzione del loro sapere da protagonisti; essi impareranno a
raccogliere le informazioni ed inizieranno a discriminare i concetti fondamentali da quelli accessori.
Soprattutto, essi dovranno essere guidati a scoprire il piacere della conoscenza, la curiosità intellettuale
della scoperta e della esperienza “sul campo”, attraverso un approccio di natura empirica.
Grazie all’uso della rete, oggi i ragazzi possono vedere con i loro occhi qualsiasi esperimento, possono
visitare qualunque luogo, possono assistere a qualsiasi evento storico, possono visitare musei in modo
virtuale, solamente cercando sul web quello di cui hanno bisogno. Questa potenzialità deve essere
promossa , per rendere qualsiasi disciplina interessante e coinvolgente. Quindi per innovazione curricolare
si intende, lo svecchiamento del curricolo dalle astrazioni concettuali, dagli appesantimenti teorici , dall’uso
esclusivo del codice alfabetico.
L’utilizzo di piattaforme, tipo MOODLE, oppure Google drive consentirà, inoltre, di realizzare l’esperienza
della “flipped class”.
Anche l’utilizzo della metodologia CLIL potrebbe rivelarsi di grande stimolo per gli allievi.
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� Lo spazio scolastico
L’ambiente scolastico, compatibilmente con le risorse a disposizione si presenta, generalmente, pulito,
accogliente, sicuro, in grado di assicurare una permanenza confortevole ai soggetti che ne fruiscono.
In primis, si cerca di far rispondere i locali alle esigenze didattiche e di convivenza .Le condizioni sono
garantite dall’Amministrazione Comunale secondo le norme vigenti; i diversi plessi sono dotati di sussidi
didattici, da incrementare; sono stati predisposti sistemi di sicurezza e piani di evacuazione; gli spazi
esterni vengono utilizzati per attività sportive, ricreative, didattiche. E’ severamente vietato fumare nello
spazio-scuola e nei luoghi, anche aperti, circostanti gli edifici scolastici.
La funzione e la responsabilità del personale collaboratore scolastico è finalizzata a rendere concreti tutti
questi aspetti. La scuola si impegna comunque a sensibilizzare, a favorire la massima collaborazione da
parte di tutte le istituzioni interessate, in primo luogo l’Ente Locale, per poter garantire condizioni di
sicurezza, funzionalità, vivibilità all’ interno e nelle immediate adiacenze degli edifici scolastici.
Compito ed impegno costante sarà quello di educare gli allievi al rispetto delle strutture e degli oggetti, a
mantenere ordinati e puliti gli ambienti, abituandoli all’ uso corretto degli stessi. Lo spazio scolastico deve
essere considerato, dunque, spazio educativo, psicologico e culturale insieme.
La scuola si impegna perché gli ambienti siano realmente vissuti da coloro che li utilizzano, perché siano
luoghi ricchi di esperienze, di eventi significativi che lascino “tracce” ed aiutino gli allievi a costruire la loro
identità personale. A richiesta, previo accordo scritto, le strutture sportive interne ed esterne potranno
essere fruibili per attività da svolgere al di fuori dei periodi di attività didattiche, anche da parte di soggetti
esterni.
A tal proposito si ricorda che la scuola, generalmente, ospita nei propri locali corsi di alfabetizzazione
linguistica per stranieri.
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� Formazione in servizio
(comma 124)
(Riferimento nota MIUR. AOODPIT .REGISTRO UFFICIALE (U).0000035.07-01-2016
La formazione costituisce un elemento chiave per la crescita professionale e per la costruzione di una
effettiva continuità educativa. Il comma 2 dell’art. 26 del Contratto Collettivo Nazionale del Comparto
Scuola recita:
“La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle
attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio”
mentre l’art. 27 esplica:
“Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico
- didattiche, organizzativo - relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed
interagenti, che si sviluppano col maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio e di
sistematizzazione della pratica didattica.”
In questi anni, anche grazie alla L.107/2015, la scuola è entrata in un sistema in cui i bisogni formativi dei
docenti trovano una più adeguata risposta. Gli insegnanti hanno la possibilità di frequentare corsi di
aggiornamento proposti da diversificati Enti (Enti culturali, piattaforma Indire, università, ASL...) individuati
sulla base dell’arricchimento professionale. Alle scuole è data la possibilità di progettare autonomamente
una formazione in servizio, individuando competenze interne o avvalendosi di esperti esterni. La
formazione in servizio del personale docente ed ATA rientra, dunque, in attività formative obbligatorie
volte alla promozione di metodologie didattiche innovative ed inclusive per i primi e il miglioramento
dell’impostazione amministrativa per i secondi.
Le tematiche da privilegiare saranno: l’innovazione tecnologica e lo sviluppo delle competenze digitali, le
strategie didattiche innovative, la valutazione formativa, la didattica inclusiva e la Sicurezza.
Sulla base dei bisogni formativi che verranno rilevati si proporranno le seguenti tematiche, già affrontate
da alcuni docenti , per l’a. s. 2015/2016, sotto forma di partecipazione a seminari e conferenze:
DOCENTI
- La valutazione
- Autovalutazione d’istituto
- Nuove tecnologie e didattica dell’inclusione
- La didattica per competenze
- Il registro elettronico
- Gruppi di miglioramento
- Formazione in ingresso
- ITC: competenze digitali e innovazione didattica e metodologica, in linea con le proposte dell’Animatore
Digitale
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La formazione potrà avvenire anche attraverso la libera adesione dei docenti a corsi organizzati
dall’Amministrazione Scolastica (MIUR, USR, UST) o da Enti Accreditati.
Sarà promosso il coinvolgimento di docenti in grado di accompagnare i colleghi nei processi di ricerca
didattica, formazione sul campo e innovazione in aula. La metodologie privilegiate saranno : attività
laboratoriali, i social networking e i workshop che dovranno divenire strumenti operativi di tutti i docenti.
DOCENTI - ATA
Sicurezza; competenze digitali; corsi base per l’apprendimento delle lingue comunitarie.
Le proposte formative saranno specificate nei tempi e modalità nella programmazione dettagliata per
anno scolastico.
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Piano di Formazione e Aggiornamento del personale docente
triennio a.s. 2016/17, 2017/18; 2018719
In conformità a quanto previsto dall’ art. 1 della Legge 13 luglio 2015 n.107 nei -commi da 12 a 19: Piano Triennale dell’Offerta Formativa; -commi da 56 a 62: Piano Nazionale Scuola Digitale: -commi da 70 a 72: Reti tra Istituzioni Scolastiche; -commi da 121 a 125: Carta elettronica per aggiornamento docenti di ruolo, in particolare il comma
124 - “ la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale,
nell’ambito degli adempimenti connessi con la funzione docente;
“Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il
Piano Triennale dell’Offerta Formativa”
nel nostro Istituto, nell’a. s. 2016/17, sono stati rilevati i bisogni formativi dei docenti mediante indagini conoscitive, in linea con le aree individuate dalle indicazioni ministeriali. Dai dati emersi e considerando che il Piano triennale di Formazione deve rispecchiare le finalità educative del Piano Triennale dell’Offerta formativa dell’Istituto (PTOF), del RAV e del Piano di Miglioramento e deve
essere coerente e funzionale con essi è stato formulato il Piano triennale di formazione e
aggiornamento del personale docente, nel quale considerando i nuovi bisogni formativi emersi dal RAV, si evidenzia la necessità di una formazione centrata sulle competenze in particolare sulla progettazione di interventi didattici per competenza, certificazione, valutazione autentica e suoi
strumenti, e sulla conoscenza dei processi e delle metodologie necessarie a raggiungere i risultati, in modo
specifico: didattica laboratoriale e uso sistematico di pratiche innovative, anche basate sulle
Nuove Tecnologie, e idonee a promuovere apprendimenti significativi.
La formazione sarà incentrata sulle tematiche di seguito indicate:
- competenze chiave e curricolo verticale;
-competenze digitali e per l’innovazione e per l’innovazione didattica e metodologica;
- competenze linguistiche;
- inclusione e integrazione;
- la valutazione: prove autentiche e compiti di realtà.
FINALITA’ E OBIETTIVI DEL PIANO
- Acquisire conoscenze utili al miglioramento del rapporto educativo attraverso un Curricolo d’Istituto basato sulle competenze chiave e sulla riflessione sulle buone pratiche didattiche.
- Promuovere l’utilizzo delle TIC - Migliorare la comunicazione tra i docenti. - Diffondere la cultura dell’inclusione.
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Sintesi del Piano di Formazione Triennale (PNT)
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Azioni di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo
Nell’aprile 2015 il MIUR ha diffuso “Le linee di Orientamento per azioni di prevenzione e contrasto
al bullismo e al cyberbullismo”, pertanto anche la nostra scuola sta approntando iniziative che
abbiano le seguenti finalità:
- promuovere il benessere
- prevenire comportamenti di prepotenza e vittimismo
- prevenire il disagio scolastico.
Dopo una generale autoformazione sul fenomeno, che attualmente si sta diffondendo in modo
preoccupante, si predisporranno interventi preventivi che tenderanno al rafforzamento
dell’autostima, al riconoscimento delle emozioni e allo sviluppo della capacità di relazionarsi in
modo positivo, attraverso la promozione di interventi di tutoring, supporto e aiuto reciproco.
Il primo passo per il raggiungimento di ogni obiettivo e/o finalità sarà la costruzione di regole, di
comportamenti, di atteggiamenti che aiutino a vivere bene con se stessi e con gli altri, a questo
scopo si proporranno discussioni, letture, lavori di gruppo e la visione di diversi films, graduati per
ordine di scuola.
Un Referente avrà cura di rilevare e monitorare, mediante appositi questionari, eventuali casi
limite e darne comunicazione ai consigli di classe e al Dirigente scolastico.
Per le azioni di contenimento e/o sanzione, si farà riferimento al documento elaborato dalla
commissione “Regolamento d’Istituto”.
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� Progetti ed attività
In riferimento ai commi n. 5, 6, 60 e 61 della L.107/15 ed alle risorse finanziarie, si propongono le
seguenti:
Attività progettuali extracurriculari
Potenziamento lingua inglese con certificazione (Ket)
Potenziamento lingua francese con certificazione (Delf) A1 e A2
Recupero/Potenziamento lingua madre e lingua straniera
Campo invernale/Campo estivo
Viaggio d’istruzione
Linguaggi espressivi e legalità, competenze civiche e di cittadinanza
Giochi logico-matematici
Alfabetizzazione digitale
Progetto ERASMUS PLUS
Progetto Unesco “TERRA MIA” (STORIA, MITI E LEGENDE )
Save The Children (Christmas Jumper Day)
Attività legate alla realizzazione del PDM
Progetto PON FSR*
* In via di approvazione da parte del MIUR
LA REALIZZAZIONE DI OGNI ATTIVITA’ E’ SUBORDINATA ALLA EFFETTIVA DISPONIBILITA’ DI RISORSE UMANE E
FINANZIARIE
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Attività progettuali curriculari
Scuola dell’infanzia (plessi di via Caportano e di Viale Tiziano)
“Giocando con le emozioni”
Accoglienza: “Benvenuto questo è il mio saluto”
“Un tuffo nel passato …Alla scoperta dei giochi di una volta”
“A’ festa e’ Natale a Caportano”
“Natale in casa Tiziano”
“Ceramicando…..giochi di terra
Inglese: “Once upon a time”
“Baby dance 2:gioco-danza”
Scuola Primaria (Via Caportano)
“Alimentazione corretta”
“I bambini e le tartarughe”
Secondaria di primo grado (via Poli)
“Programmiamo gli oggetti”
Tecnologia : “Osservare- progettare-produrre”
“Crescere in sicurezza”
“Cittadinanza e Costituzione “
“Informatica per la scuola”
� Monitoraggio attività
Controllo sistematico degli interventi educativi: il monitoraggio come valutazione esterna in prospettiva
formativa
Lo scopo del monitoraggio di un intervento educativo è quello di vagliarne continuamente realizzazione,
esiti e soprattutto le risposte dei soggetti coinvolti, per poter eventualmente intervenire con le opportune
modifiche” (dal Dizionario di Pedagogia e Scienze dell’Educazione - P. Bertolini - Zanichelli).
Il monitoraggio, quindi, di un progetto educativo è una procedura di osservazione sistematica, è un insieme
organizzato di attività finalizzate al reperimento di dati e informazioni sullo sviluppo di un fenomeno
complesso entro un determinato sistema di azioni, di regole, di procedure, di fatti.
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Finalità del monitoraggio
Il monitoraggio consente di cogliere i problemi emergenti, di descrivere gli ostacoli che si frappongono alla
realizzazione di un progetto, di reperire informazioni sui dati strutturali e organizzativi delle variabili in
gioco, di evidenziare i punti di forza e i punti di debolezza, le potenzialità di strumentazione e di
organizzazione, di ripensare le attività intraprese in relazione, da un lato, al processo che si intende dirigere
e governare e, dall’altro, agli obiettivi e ai fini che si intendono perseguire. Il che significa che il
monitoraggio non nasce mai a caso, ma poggia sempre su ipotesi ben precise.
Il monitoraggio è una operazione valutativa intenzionale che mira a visualizzare l’andamento delle variabili
di un processo in atto e del loro evolversi nel tempo e nello spazio. Proprio per il fatto di essere
strettamente legato ai processi in atto, il monitoraggio assume in un primo tempo il significato di
autodiagnosi degli eventi che si succedono, ma subito dopo si trasforma in un’azione di sostegno e di
rilancio degli stessi processi sottoposti ad osservazione.
Il monitoraggio, però, non va confuso con la valutazione intesa come espressione di giudizio, e la differenza,
in verità sottile, risiede nella diversa natura delle informazioni prodotte. Il monitoraggio produce
informazioni legate al processo in atto, mentre la valutazione produce informazioni legate al sistema di dati
rilevati, ai criteri scelti per l'analisi, agli obiettivi da raggiungere e alle procedure e strumentazioni
disponibili. Il fatto poi che molte delle operazioni metodologiche necessarie ad impostare un piano di
valutazione coincidano con quelle che servono per impostare un 'attività di monitoraggio, fa passare in
secondo piano il fatto che la differenza tra il monitoraggio e la valutazione risiede, come detto prima, nella
natura e nella qualità delle informazioni prodotte.
In definitiva, il monitoraggio serve per conoscere in qualsiasi momento lo stato di un sistema sia nella sua
complessità che nei singoli elementi, per prefigurare lo sviluppo del sistema non alterando il progetto o
suggerendo modifiche di procedura e/o di organizzazione ma non di impianto, per confrontare al momento
lo stato del sistema con gli stati precedenti e con quelli attesi, per confrontare le diverse situazioni
all'interno delle singole scuole (tra corsi e/o tra classi o gruppi), per consentire agli operatori di produrre
aggiustamenti al progetto innovativo osservato, per ricercare soluzioni atte a ridimensionare la discrepanza
tra lo stato reale e quello intenzionale.
Va inoltre sottolineato che il monitoraggio, essendo azione di ricerca sul fenomeno oggetto di osservazione
nella sua complessità, anche se non può essere realizzato dagli stessi attori del processo in atto che viene
monitorato, deve avvalersi però della loro cooperazione.
Procedure e strumenti
Naturalmente, l’unità di analisi è il singolo istituto e la logica dell’audit ha come obiettivo proprio il
raggiungimento di livelli di qualità a partire dalle caratteristiche dell’istituto medesimo e non la
comparazione tra istituti diversi (le eventuali problematiche che emergono devono essere sempre correlate
alle condizioni reali in cui opera l’istituto).
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Gli strumenti che possono essere utilizzati nel corso del monitoraggio sono:
1. protocollo di monitoraggio (documento in cui si fissano i criteri generali per la scelta condivisa delle
strategie metodologiche, dei tempi e degli strumenti del monitoraggio);
2. griglie di rilevazione quali - quantitative che vengono compilate dagli operatori scolastici coinvolti
direttamente o indirettamente nelle attività (per es. di sperimentazione o di ricerca-azione) che sono
oggetto di monitoraggio;
3. schema per la raccolta dei dati
Il monitoraggio si conclude con la elaborazione dei dati raccolti e la documentazione dei risultati ottenuti,
che dovrebbero essere, successivamente, oggetto di discussione e riflessione collettiva all'interno
dell'istituzione scolastica interessata.
[- testo tratto e adattato da "Rivista digitale della didattica " - Maggiolini Editore ]
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Allegati al PTOF :
- Atto d’indirizzo
- Curricolo Verticale
- Protocollo d’istituto ( valutazione e certificazione delle competenze)
- RAV
- PDM