PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART. 1, … · Prima del 1968 l’educazione ... "La...

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Ministero della Pubblica Istruzione ISTITUTO COMPRENSIVO “G. LASAGNA” Piazza Municipio, 1 – 27020 VALLE LOMELLINA (PV) - C.M. PVIC80700X www.scuolevallelomellina.it www.scuolevallelomellina.gov.it e-mail: [email protected] – PEC: [email protected] Tel. 0384 79050 Fax. 0384 758984 C.F. 91003790184 PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART. 1, COMMA 14, LEGGE N. 107/2015

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Ministero della Pubblica Istruzione

ISTITUTO COMPRENSIVO “G. LASAGNA” Piazza Municipio, 1 – 27020 VALLE LOMELLINA (PV) - C.M. PVIC80700X

www.scuolevallelomellina.it www.scuolevallelomellina.gov.it e-mail: [email protected] – PEC: [email protected]

Tel. 0384 79050 Fax. 0384 758984 C.F. 91003790184

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART. 1, COMMA 14, LEGGE N. 107/2015

Approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 04/12/2015

INDICE Premessa………………………………………………………………………………………………….pag. 4 Presentazione dell’Istituto……………………………………………………………………….pag.5 Funzionamento dell’Istituto…………………………………………………………………….pag.6 I numeri dell’Istituto……………………………………………………………………………….pag. 12 Organigramma………………………………………………………………………………………..pag.13 Organi Collegiali………………………………………………………………………………………pag.14 Analisi del contesto territoriale……………………………………………………………… pag.20 I bisogni educativi specifici del contesto territoriale……………………………..pag.21 Finalità del PTOF……………………………………………………………………………………. pag.22 Priorità, traguardi ed obiettivi con riferimento al RAV…………………………. pag.22 Valutazione e Invalsi……………………………………………………………………………….pag.23 Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI……………………………….pag.26 Scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/2015……………….pag.27 Formazione docenti………………………………………………………………………………….pag.30 Piano attuativo dell’ Offerta Formativa……………………………………………………pag.30 Progetti di Istituto…………………………………………………………………………………….pag.31 Progetti triennali……………………………………………………………………………………….pag.33 Traguardi per lo sviluppo delle competenze……………………………………………pag.36 Rapporti tra i diversi ordini di scuole……………………………………………………… pag.37 Alunni in difficoltà e con bisogni educativi speciali………………………………….pag.37

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Protocollo accoglienza alunni stranieri………………………………………………………pag.38 Rapporti scuola/famiglia…………………………………………………………………………….pag.40 Allegati………………………………………………………………………………………………………..pag. 44

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Premessa

• Il presente Piano triennale dell’offerta formativa, relativo all’ Istituto Comprensivo “G. Lasagna” di Valle Lomellina (Pavia), è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”. L’art.1 della predetta legge, ai commi 1217 prevede che: 1. Le istituzioni scolastiche predispongano il piano triennale dell’offerta formativa ; 2. Il piano debba essere elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 3. Il piano debba essere approvato dal Consiglio d’Istituto; 4. Esso venga sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 5. Una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola.

• Il piano è stato elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico.

• Il piano ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei docenti nella seduta

del 04/12/2015;

• Il piano è stato approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 04/12/2015;

• Il piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le

verifiche di legge ed in particolare per accertare la compatibilità con i limiti di organico assegnato;

• il piano sarà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola :

www.http://scuolevallelomellina.it

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Presentazione dell’Istituto L’Istituto comprensivo “G. Lasagna” di Valle nasce il 1° settembre 2000. L'Istituto Comprensivo "G.Lasagna" è situato a Valle Lomellina (Pv), in piazza Municipio. E' composto da dieci plessi: quattro di scuola dell'infanzia, quattro di scuola primaria e due di scuola secondaria di primo grado, ubicati nei comuni di Valle (segreteria e amministrazione), Candia, Castello d’Agogna e Zeme.

Scuole dell’Infanzia:

1. Candia – Via Vittorio Emanuele II - Tel. 0384 74363 2. Castello d’Agogna – Piazza Alighieri – Tel. 0384 56176 3. Valle – Via Europa – Tel. 0384 797865 4. Zeme – Vicolo delle scuole – Tel. 0384 54375

Scuole Primarie:

1. Candia – Piazza San Carlo 14 – Tel. 0384 74484 2. Castello d’Agogna- Piazza Alighieri – Tel. 0384 56176 3. Valle – Piazza del Municipio 1 – Tel. 038479050 4. Zeme – Via Cavalier Robecchi – Tel. 038454375

Scuole Secondarie di primo grado:

1. Candia – Via Vittorio Emanuele II – Tel. 038474049 2. Valle – Via Della Valle, 6 – Tel. 038479077

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Funzionamento dell’Istituto

La nostra scuola persegue il successo formativo di tutti gli alunni, fin dalla Scuola dell’Infanzia, cioè si impegna ad assicurare a ciascuno il pieno sviluppo della persona umana, indica come prioritari i seguenti obiettivi formativi intesi come mete dei processi di insegnamento e apprendimento:

• individuare percorsi e metodi personali e/o di gruppo per imparare ad

imparare • costruire l’identità attraverso la conoscenza di sé • essere consapevoli del valore della persona e della solidarietà • favorire l’interazione tra scuola, famiglia e territorio

Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo invitano a porre particolare attenzione alla “singolarità e complessità di ogni persona”, alla sua “articolata identità”, alle sue “aspirazioni, capacità e fragilità”, pertanto la nostra scuola è attenta a:

! inclusione degli alunni BES, cioè con bisogni educativi speciali: - alunni con disabilità, - alunni con disturbi specifici di apprendimento, - alunni in situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e

culturale (con particolare attenzione alle difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana)

! prevenzione del disagio giovanile e dell’abbandono scolastico ! predisposizione di un ambiente di apprendimento, ricco di strumenti e di

risorse, di relazioni e di regole, in grado di soddisfare un’ampia gamma di stili di apprendimento e di incoraggiare l’apprendimento collaborativo

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Scuola dell’Infanzia

Le finalità della scuola dell’Infanzia – che non è obbligatoria – sono la maturazione dell’identità del bambino, la progressiva conquista dell’autonomia e lo sviluppo delle abilità sensoriali, percettive, linguistiche e intellettive. Prima del 1968 l’educazione dell’infanzia era affidata esclusivamente all’iniziativa dei Comuni e di enti e soggetti privati (spesso a carattere religioso). Successivamente sono state istituite scuole materne statali che oggi curano l’educazione prescolastica del 57% dei bambini tra i 3 e i 6 anni, mentre il restante 43% frequenta istituzioni non statali (comunali e private). Queste ultime possono ricevere contributi dallo Stato e dalle Regioni. L’insegnante aiuta il bambino a comprendere la realtà che lo circonda e a acquisire gradualmente un’autonomia di giudizio, di osservazione e riflessione; stimola la sua curiosità introducendo novità nei percorsi esplorativi e guida il bambino nell’applicazione delle conoscenze, nella comunicazione e nella partecipazione alla vita sociale, in un’atmosfera rassicurante e armoniosa in cui le attività previste si svolgano nel costante rispetto dei ritmi fisiologici del bambino. L’attività educativa si svolge tra il mese di settembre e quello di giugno.I tempi lavorativi sono regolati dalle singole amministrazioni e solitamente prevedono 6 ore al giorno per 5 giorni alla settimana, a turni alterni, per garantire un servizio continuativo dalle 7 alle 18. Profilo dell’insegnante di scuola dell’ Infanzia è una figura professionale di elevata responsabilità che si occupa della cura di bambini di età inferiore ai tre anni. Il suo compito è quello di favorire lo sviluppo di competenze cognitive, affettive e sociali nei bambini, attraverso la realizzazione di attività individuali o di gruppo. Rientrano fra i compiti dell’insegnante anche i momenti della somministrazione dei pasti, del cambio degli indumenti e del dormire. L’insegnante elabora ed attua il Piano dell’Offerta Formativa (Pof), in cui vengono indicate le linee guida del percorso educativo e formativo offerto dalla scuola, in relazione al contesto socio-culturale ed economico del territorio. Molto importante è anche l’elaborazione dei piani personalizzati delle attività educative in cui sono indicati i percorsi ed i progressi educativi raggiunti, i modi ed i tempi dell’apprendimento, gli interessi e le attitudini di ogni bambino. Pur essendo facoltativa, è una scuola frequentata dalla quasi totalità dei bambini dai 3 ai 6 anni presenti in un determinato territorio, per cui l’insegnante ha anche il compito di garantire una continuità educativa con la successiva scuola primaria. Infine, nello svolgimento della sua professione, promuove e mantiene rapporti giornalieri con le famiglie e sollecita la collaborazione con le istituzioni sociali ed educative presenti sul territorio (gli assessorati comunali e provinciali, le Asl, il provveditorato agli studi ecc.).

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Orario scuole dell’Infanzia

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì

8.00 Ingresso/accoglienza 8.10/11.00 Attività in sezione

11.30 Pranzo 13.15 Attività in sezione 16.30 Uscita

Per tutti i plessi della Scuola dell’Infanzia è prevista l’uscita per

i bambini che frequentano il turno anti-pomeridiano alle ore 13.30

Scuola primaria

Finalità della Scuola primaria

"La scuola elementare nell'ambito dell'istruzione obbligatoria, concorre alla formazione dell' uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla

Costituzione e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, sociali e culturali. Essa si propone lo sviluppo della personalità del

fanciullo promuovendone la prima Alfabetizzazione culturale" (D.L. 279/94 art. 99).

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Orario Scuole primarie 8.10 8.15 10.15 10.35 12.45 14.10 14.15 16.30

Lunedì Ingresso Lezione Intervallo Lezione Mensa Ingresso Lezione Uscita

Martedì Ingresso Lezione Intervallo Lezione Uscita

Mercoledì Ingresso Lezione Intervallo Lezione Uscita

Giovedì Ingresso Lezione Intervallo Lezione Mensa Ingresso Lezione Uscita

Venerdì Ingresso Lezione Intervallo Lezione Uscita

Materie e orario Primaria

Materie Classe 1° Classe 2° Classi 3° 4° e 5°

Italiano 7 6 5 Storia e geografia 3 3 3 Arte e immagine 2 2 2

Musica 2 2 2 Matematica 5 5 5

Scienze 2 2 2 Scienze motorie e

sportive 2 2 2

Tecnologi informatica

1 1 1

Religione cattolica/Alternativa

2 2 2

Inglese 1 2 3 Totale 27 27 27

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Scuola secondaria di primo grado

La Scuola Secondaria di 1° accoglie allievi nel periodo della pre-adolescenza, ne prosegue l'orientamento educativo, eleva il livello di educazione e di istruzione personale, accresce la capacità di partecipazione e di contributo ai valori della cultura e della civiltà e costituisce la premessa indispensabile per l'ulteriore impegno nel secondo ciclo di istruzione e di formazione. La nostra scuola si propone di essere:

1 Una centro dove studenti, famiglie e tutto il personale, nella ricchezza delle relazioni, costruiscono insieme un ambiente positivo, attento ai bisogni di ognuno.

2 Un centro di cultura capace di fondere e integrare, in un percorso unitario di conoscenze e di approfondimento, la varietà delle proposte educative offerte dagli Enti locali, dalla famiglia e dalle varie agenzie culturali.

3 Un luogo dove il progetto educativo risponde a criteri di affidabilità e responsabilità, dove la formazione della personalità e delle competenze cognitive si realizzano nella possibilità di vivere relazioni serene con coetanei ed adulti, in maniera armonica, nel rispetto di sé, degli altri e dell'ambiente.

4 Una scuola che educa alla convivenza civile e al rispetto delle regole.

Orario Scuola Secondaria di primo grado

Suddiviso su 6 giorni: 5 ore giornaliere da 60’

Valle

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 8.00 Ingresso

8.00/9.00 Lezione 9.00/10.00 Lezione 10.00/10.50 Lezione 10.50/11.00 Intervallo 11.00/12.00 Lezione 12.00/13.00 Lezione

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Orario Scuola Secondaria di primo grado

Suddiviso su 5 giorni: 5 ore giornaliere da 57’

Candia

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì 8.00/8.57 Ingresso 8.57/9.54 Inizio lezioni 9.54/10.01 Primo intervallo 10.01/10.58 Lezione 10.58/11.49 Lezione 11.49/11.54 Secondo intervallo 11.54/13.42 Lezione

Materie e orario Secondaria

Materie Ore settimanali Italiano 5 Storia 2

Geografia 2 Matematica 4

Scienze 2 Tecnologia 2

Inglese 3 Francese 2

Arte e immagine 2 Musica 2

Scienze Motorie 2 Religione cattolica/Alternativa 1 Cittadinanza e Costituzione 1

Totale 30

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I numeri dell’Istituto

Scuole Classi Alunni Docenti Assistenti h

Amministrativi Collaboratori scolastici

Infanzia Candia

2 46 4 0 0 1 + 1/2

Infanzia Castello

1 29 2 1/2 0 1 + 1/2

Infanzia Valle

2 56 4 0 0 1 + 1/2

Infanzia Zeme

1 22 2 0 0 1+1/2

Primaria Candia

5 81 7 2 + 6h 0 1

Primaria Castello

5 91 7 16h 0 1

Primaria Valle

5 84 8 2 5 + 1 DSGA

2

Primaria Zeme

2 33 4 0 0 1

Secondaria Candia

4 85 9 2 0 1

Secondaria Valle

4 81 10 2 0 1

Totale 31 608

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Organigramma di Istituto

Dirigente Scolastico reggente

dott.ssa D a n i e l a Buzio

Direttore dei servizi generali ed amministrativi

Maria Castellano

Collaboratori del Dirigente Scolastico Pessina e Blanchetti

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Organi collegiali:

Consiglio di Istituto

Componente genitori Componente docenti

Componente ATA

Dirigente Scolastico reggente Solerio Pier Luigi Garzia Raffaella Cadoni M. Luigia dott.ssa Daniela Buzio

Omini Stefano Ferrigo Sara Lipari Santina

Pupillo Sonia Blanchetti Rosa Antonia

Rizzoli Giovanni Brendaglia EriKa Santamaria Giovanni Baisini Antonella Cabrino Maurizio Ferraro Rosetta Castelli Milena Pregnolato Luciana

Arsì Alessandra

Avendo la possibilità di surrogare un solo docente l’elenco

rimane diminuito di un componente

Consiglio di Istituto: triennio 2015/2018, aggiornato a novembre 2015. Componente di diritto: Reggente scolastico Dott. Daniela Buzio. Presidente del Consiglio d’Istituto: Solerio Pier Luigi. Giunta esecutiva del Consiglio di Istituto Presiede il Dirigente Scolastico

Membri: Maria Castellano, Maurizio Cabrino, Giovanni Santamaria, EriKa Brendaglia, Maria Luigia Cadoni.

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Funzioni Strumentali al Piano dell’Offerta Formativa

Docente

Ambito

Compito

Rosanna Usardi 1 Gestione del Piano dell’Offerta Formativa

Erika Brendaglia 2 Accoglienza degli alunni stranieri

Raffaella Garzia 3 Tecnologia e sito web

Rosetta Ferraro 4 Disabilità, DSA e BES

Rosa Antonia Blanchetti

5 Continuità: continuità dei curricoli, Valutazione e INVALSI

Silvia Brocadello 6 Aggiornamento e formazione del personale

Membri del Comitato di valutazione dei docenti – Durata triennale

Docenti Genitori

Pessina Maria Paola - Eletta C.D. Cabrino Maurizio – Eletto C.I.

Vaccarone Patrizia – Eletta C.D. Rizzoli Giovanni – Eletto C.I.

Blanchetti Rosa Antonia – Eletta C.I.

Membri del Nucleo Valutazione

Blanchetti Rosa Antonia Personale docente

Garzia Raffaella Personale Docente

Cabrino Maurizio Genitore

Andreone Angela Personale ATA

Responsabili di sede (nonché membri del S.P.P.)

sc. infanzia sc. primaria sc. secondaria I grado Valle Sara Ferrigo Rosa Antonia

Blanchetti Enrico Russi

Candia Simonetta Rossi Maria Rita Zanetti M. Teresa Arrigone

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Zeme Lucia Nacca Ornella Rota

Castello d’Agogna

MauraTappa Flavia Caffiero

Coordinatori e segretari dei consigli di intersezione (scuola dell’infanzia) coordinatore segretario Valle Ferrigo Ferraris Candia Rossi Baisini Castello Tappa Turro Zeme Nacca Denti

Coordinatori e segretari dei consigli di interclasse (scuola primaria)

coordinatore segretario Valle Blanchetti Preceruti Candia Zanetti Brocadello Castello Mortoni Brendaglia Zeme Rota Paolucci

Coordinatori e segretari dei consigli di classe ( scuola secondaria di 1° grado)

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coordinatore segretario I A Ottone Pedatella II A Russi Montagna III A Luzzi Vaccarone

Valle

I B

Berengan Stefanetti III B Delcrè Cunietti

I A Pregnolato Belluati II A Collivignarelli Murgida

Consigli di classe

Candia III A Arrigone Bellone I B De Paoli Cervio

Coordinatori dei gruppi di programmazione Scuola primaria

Classe Docente I Garzia Raffaella II Silvia Brocadello III Rosanna Usardi IV Daniela Preceruti V Flavia Caffiero

Addetti antincendio ed al primo soccorso

addetto antincendio addetto al primo soccorso

sc. infanzia Ferrigo Granito sc. primaria Blanchetti Zerbin

Valle

sc. secondaria I g. Russi Nicoletta sc. infanzia Rossi Silva sc. primaria Zanetti Cistaro

Candia

sc. secondaria I g. Arrigone Baisini sc. infanzia Turro Previti

Castello sc. primaria Caffiero Travaglianti sc. infanzia Nacca Cadoni

Zeme sc. primaria Rota Carella

Codice Privacy

Codice in materia di protezione dei dati personali:

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Decreto legislativo 30/06/2003 n. 186

Titolare trattamento dati: Dirigente scolastico reggente Dott.ssa Daniela Buzio

Responsabile trattamento dati: DSGA Maria Castellano

Incaricata dati del personale: Angela Andreone

Incaricata dati alunni: Antonietta Matturro

Commissioni di lavoro Il buon funzionamento dell’istituto dipende anche dall’efficienza delle commissioni. Per l’anno scolastico 2016 – 2017, tenendo conto di quanto emerso dal lavoro di autovalutazione di istituto, esse saranno così articolate: Commissione P.O.F. Ne fanno parte le Funzioni Strumentali Piano Offerta Formativa. I lavori saranno coordinati dal Dirigente Scolastico e supportati dal Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi.

Commissione continuità e orientamento Ne fanno parte gli insegnanti interessati alle classi iniziali e finali di ciascun ordine di scuola coordinati dalla maestra Blanchetti. Manterranno i contatti tra la scuola secondaria di primo grado e gli istituti superiori i proff. Luzzi (a Valle) e Arrigone (a Candia), d’intesa con gli altri insegnanti delle classi terze.

Gruppo di Lavoro Handicap Presiede il Dirigente scolastico, coordina la maestra Rosetta Ferraro. Componenti: insegnanti di sostegno, insegnanti di italiano di ciascuna classe con alunni h, DSA, BES.

Commissione Tecnologia e Sito Web Ne fanno parte gli insegnanti: Vaccarone, Baisini, Brocadello, Usardi, Preceruti, Caffiero. Partecipa ai lavori anche l’assistente amministrativa Matturro Antonietta, coordina l’ins. Garzia che ricopre la FSPOF dell’area n 3.

Commissione stranieri Ne fanno parte gli insegnanti responsabili di sede e l’assistente amministrativa Matturro Antonietta.

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Coordina la maestra Brendaglia.

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Commissione mensa La commissione mensa è composta dal Presidente del Consiglio di Istituto, da un genitore degli alunni frequentanti la mensa e da un insegnante per ogni plesso scolastico.

genitori insegnanti Valle infanzia Martelli Laura Panizzardi

primaria Cascarino Velia Blanchetti RRRRRRR.RosaAntonia

Candia infanzia Tarantola Zulejka Mazzucco primaria Bagnasco Giovanna Brocadello Castello d’Agogna infanzia Gallina Barbara Turro primaria Santoro Vincenza Brendaglia

Zeme infanzia Inglesi Stefania Denti primaria Inglesi Stefania Florastella

R. S. U. : M. Paola Pessina, Patrizia Vaccarone, Santina Lipari.

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Analisi del contesto territoriale

Classi, alunni e bacino d'utenza

La popolazione scolastica del nostro I.C. si va, di anno in anno, sempre più internazionalizzando. Infatti sono attualmente presenti nelle nostre scuole 113 (19%) allievi provenienti da ben 19 stati europei od extraeuropei, direttamente per nascita o per parentela. Romania e Marocco sono le nazionalità maggiormente rappresentate, accanto a Egitto, Albania, Bulgaria, Serbia, Croazia, Brasile, Tunisia, Nigeria, Filippine, Costa d’Avorio, Pakistan, India e Cina.

Tra questi alunni, 30 (18%) frequentano la scuola dell’infanzia, 60 ( 19,5%) la scuola primaria e altri 23 (19%) la scuola secondaria di primo grado. Essi arricchiscono, con la loro presenza, il tessuto sociale del nostro istituto, favorendo molteplici occasioni di scambi linguistici ed esperienziali, indispensabili all’integrata crescita umana e alla preparazione interculturale dei cittadini del terzo millennio.

Per favorire un’effettiva inclusione degli alunni stranieri è stato predisposto e aggiornato un protocollo di accoglienza che definisce prassi condivise: l’iscrizione, la prima conoscenza, l’assegnazione alla classe, la collaborazione con il territorio.

L’economia locale è tradizionalmente agricola, con la presenza di aziende cerealicole di grandi dimensioni e di allevamenti di bovini da latte. Le attività industriali consistono in due riserie di grandi dimensioni ubicate nel comune di Valle Lomellina e molteplici aziende di dimensioni artigiane. Una consistente percentuale di forza lavoro locale è soggetta al fenomeno del pendolarismo e trova impiego a Mortara, Vigevano, Casale Monferrato, Valenza Po o nel Milanese.

Nell’intento di migliorare il servizio che la scuola rende agli studenti e alle loro famiglie, il nostro Istituto ha adottato il servizio di registro elettronico per il monitoraggio e il controllo delle assenze e la consultazione dei voti riportati dagli alunni nelle varie discipline. Agli alunni e ai genitori che lo desiderano viene distribuito un codice utente e una password strettamente personale che consente l'accesso ai soli dati dell'interessato

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I bisogni educativi specifici del contesto territoriale

Sulla base della conoscenza e dell’esperienza degli insegnanti, si ritiene che per individuare i bisogni e le esigenze degli alunni che vivono in questo contesto ambientale, è necessario partire da alcuni indicatori derivanti dalle seguenti problematiche:

• diffusa richiesta educativa o delega dei genitori;

• tendenza dei ragazzi a sottovalutare l’impegno personale;

• carenza di autocontrollo in molti alunni/ragazzi;

• difficoltà nell’uso delle diverse forme di comunicazione, derivante anche dall’uso passivo dei modelli proposti dai mass-media;

• necessità di superare forme di isolamento derivanti dal contesto

geografico e socio- ambientale;

• necessità di mantenere lo spirito di aggregazione come valore di coesione sociale;

• necessità di inserimento degli alunni stranieri;

• necessità di promuovere i saperi in una scuola in grado di sostenere le diverse individualità.

Tali problematiche vanno affrontate proponendo una scuola aperta, ricercando:

• un dialogo costruttivo con le famiglie, utile per superare il problema della delega totale alla scuola sugli aspetti educativi e formativi;

• forme di coinvolgimento e di collaborazione delle famiglie nelle

iniziative prese dalla scuola;

• strategie che rafforzino il concetto di autonomia, autostima e fiducia negli altri, di impegno individuale, muovendo dalle capacità emergenti in ciascun alunno

• strategie di riorganizzazione dei percorsi didattici nell’ambito delle attuali Indicazioni nazionali, secondo modalità fondate su obiettivi formativi e competenze per la valorizzazione della componente operativa, creativa, cognitiva individuale.

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Finalià del PTOF

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa viene predisposto ai sensi dell’art.1comma1della Legge 107 del 15.07.2015. È da intendersi non solo quale documento con cui l’istituzione dichiara all’esterno la propria identità, ma programma in sé completo e coerente di strutturazione precipua del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di impostazione metodologicodidattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui la scuola intende perseguire gli obiettivi prefissati. Il PTOF si ispira alle finalità complessive della legge che possono essere così sintetizzate: ● Affermazione del ruolo centrale della scuola nelle società della conoscenza ● Innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze degli studenti ● Contrasto alle disuguaglianze socio culturali e territoriali ● Prevenzione e recupero dell’abbandono e della dispersione scolastica ● Realizzazione di una scuola aperta ● Garanzia del diritto allo studio, delle pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini attraverso la piena attuazione dell’autonomia, delle istituzioni scolastiche, anche in relazione alla dotazione finanziaria. Deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV per il miglioramento della qualità del servizio di istruzione offerto da questa istituzione. L’Offerta Formativa deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle indicazioni dell’Atto di indirizzo, ma facendo anche riferimento a vision e mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine della scuola.

Priorità, traguardi ed obiettivi con riferimento al RAV Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione dell’Istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’Istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto.

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Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo. Le priorità che l’istituto si é assegnato per il prossimo triennio sono:

1. Curricoli verticali 2. Ambiente di apprendimento

I traguardi che l’istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:

1. Efficace coordinamento delle risorse disponibili 2. Creazione di gruppi di lavoro per analizzare i dati e individuare

strategie compensative in base ai risultati nelle prove standardizzate nazionali

3. Inserimento di prove oggettive per valutare le competenze acquisite.

Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti: si è scelto di orientare le priorità sulla base delle situazioni della Scuola nelle varie aree evidenziando quelle con punteggio inferiore Gli obiettivi di processo che l’istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:

1. Revisione del curricolo verticale per migliorare i livelli di competenza degli alunni

2. Aumento della strumentazione tecnologica (PON) per migliorare la qualità dell’insegnamento e incentivare la comunicazione tra i plessi.

Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti: si è scelto di orientare le priorità sulla base delle situazioni della Scuola nelle varie aree evidenziando quelle con punteggio inferiore. ESITI DEGLI STUDENTI

DESCRIZIONE DELLA PRIORITA' (max 150 caratteri spazi inclusi)

DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO (max 150 caratteri spazi inclusi)

Avvio di una didattica di recupero per competenze e livelli per studenti in ritardo.

Efficace coordinamento delle risorse disponibili. Aumento delle risorse finanziarie per la retribuzione dei docenti.

Risultati scolastici

Attuazione di interventi compensativi nel campo dei Bisogni Educativi Speciali.

Efficace coordinamento delle risorse disponibili. Aumento delle risorse finanziarie per la retribuzione dei docenti.

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Attuazione progetti per BES- DSA. Reperimento risorse finanziarie.

Responsabilizzazione all'analisi attraverso la lettura e interpretazione dei punti di forza e di debolezza degli alunni nelle Prove Nazionali.

Creazione di gruppi di lavoro per analizzare i dati e individuare strategie compensative.

Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Per la scuola Sec. di 1° Gr. e in fase di elaborazione un percorso trasversale specifico delle competenze di cittadinanza.

Articolazione di prove oggettive tra le due sedi dell'IC per valutare le competenze acquisite.

Competenze chiave e di cittadinanza

L'orientamento scolastico si basa sull'informazione sui percorsi di studio e sulla compilazione del giudizio orientativo instaurando rapporti con I.S

Esame degli esiti del 1° anno Scuola Secondaria di II° grado in rapporto al consiglio orientativo in uscita.

Risultati a distanza

Motivare la scelta delle priorita sulla base dei risultati dell'autovalutazione (max 1500 caratteri spazi inclusi)

Si e scelto di orientare le priorita sulla base delle situazioni della Scuola nelle varie aree, evidenziando quelle con punteggio inferiore.

Obiettivi di processo

AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO (max 150 caratteri spazi inclusi)

Revisione del curricolo verticale per migliorare i livelli di competenza degli alunni.

Curricolo, progettazione e valutazione

SNV - Scuola: PVIC80700X prodotto il :30/06/2016 15:25:15 pagina 102

Incentivazione della comunicazione tra i vari plessi dell’istituto mediante la acquisizione di una strumentazione tecnologica adatta.

Ambiente di apprendimento

Innalzamento del tasso di successo scolastico.

Presntazione di un Progetto di integrazione condiviso tra i tre ordini di scuola.

Inclusione e differenziazione

Realizzazione di un progetto di Istituto che favorisca la progressiva presa di consapevolezza del percorso S.Sec. II° Grado

Continuita' e orientamento

Visite alle realta lavorative del territorio.

Orientamento strategico e organizzazione della scuola

Sviluppo e valorizzazione delle Formulazione di un articolato piano annuale per la formazione che preveda un'

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adeguata retribuzione.

risorse umane

Diffusione capillare del P.O.F.e maggior coinvolgimento delle famiglie.

Attuazione di incontri illustrativi ed informativi con biblioteche, oratorio ed Enti Locali.

Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorita (max 1500 caratteri spazi inclusi)

Si e scelto di orientare le priorita sulla base delle situazioni della Scuola nelle varie aree, evidenziando quelle con punteggio inferiore.

Valutazione e Invalsi

VALUTAZIONE PREMESSA

La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione individuale e collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni e concorre, con la sua finalità anche formativa, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo.

SCUOLA DELL’INFANZIA

Nel nostro Istituto sulla base delle Nuove Indicazioni Nazionali si attivano strategie di osservazione dei bambini e del contesto scolastico ponendo particolare attenzione alle caratteristiche evolutive e relazionali. Si rilevano le conoscenze, le abilità, il grado di adeguatezza per eventualmente riprogettare le attività proposte ai bambini e per informare le famiglie e la Scuola Primaria in modo completo e rigoroso. La valutazione avviene mediante l'osservazione occasionale e sistematica dei bambini e del contesto scolastico, ponendo particolare attenzione a relazioni, modalità di conquiste, difficoltà. Per favorire la continuità verso la Scuola Primaria è stata predisposta una Scheda di Osservazione che attesta il percorso effettuato, le conoscenze e le abilità acquisite, quelle acquisite in parte e quelle ancora da acquisire. (in Allegato).

SCUOLA PRIMARIA

Il Collegio Docenti stabilisce i seguenti criteri generali ai quali uniformare la valutazione analitica e globale in coerenza con la programmazione. L'anno scolastico in corso viene diviso in 2 quadrimestri, al termine dei quali i

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docenti comunicano alle famiglie, per mezzo della scheda personale di valutazione, i risultati ed il livello globale di maturazione raggiunti da ogni singolo allievo.

I risultati tengono conto sia delle verifiche bimestrali programmate ed effettuate da ogni insegnante componente il gruppo docente per le diverse discipline sia delle osservazione sistematiche registrate nel corso del quadrimestre. La valutazione complessiva del processo formativo da riportare sul documento di valutazione viene concordata e condivisa dal gruppo docente.

I risultati verificati da ogni insegnante si riferiscono ai:

prodotti realizzati dagli allievi in forma di elaborati scritti e grafici, modelli ed esposizioni orali;

processi di lavoro di produzione e di ricerca messi in atto;

modalità di attuazione dei lavori.

VERIFICA E VALUTAZIONE Sulla scheda saranno utilizzati tutti i voti interi, secondo la scala decimale, scritti in Lettera. L'Istituto ha formulato una tabella di valutazione per il comportamento. (in Allegato)

La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica e/o della attività alternativa è espressa mediante giudizio sintetico su un documento di valutazione separato.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO La valutazione nella scuola dell'obbligo ha finalità formativa, essa è utilizzata dai docenti come verifica della validità dei percorsi di apprendimento e di formazione progettati e attuati. Mira ad accertare i progressi dell'apprendimento e la crescita globale della personalità degli alunni, favorendo in essi la consapevolezza delle proprie capacità e attitudini. Valorizza gli aspetti positivi e sottolinea l'errore allo scopo di promuoverne la rimozione e il superamento.

La conoscenza dei livelli di partenza viene effettuata all'inizio dell'anno scolastico attraverso prove comuni d’istituto che valutano le conoscenze attinenti alle singole discipline di matematica, italiano e inglese. Per le altre discipline le prove comuni sono in fase di sperimentazione. Sono inoltre rilevate, tramite osservazioni sistematiche, le capacità di organizzazione del lavoro e di stabilire relazioni interpersonali.

La valutazione durante l’anno scolastico è svolta in modo oggettivo e sistematico attraverso strumenti diversi (prove strutturate e non, grafiche, orali e scritte) al fine di individuare gli interventi idonei per aiutare ogni allievo a raggiungere gli obiettivi della programmazione.

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Inoltre in itinere sono organizzati interventi di recupero e di approfondimento su iniziativa e cura dei singoli docenti e dei Consigli di Classe.

Gli elementi valutativi convergono sulla scheda di valutazione di ciascun alunno sotto forma di voti espressi in decimi riferiti alle competenze raggiunte nelle singole discipline e al comportamento. L'Istituto ha formulato a tale proposito delle tabelle di valutazione per le singole discipline e per il comportamento. (in Allegato)

La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica e/o della attività alternativa è espressa mediante giudizio sintetico su un documento di valutazione separato.

In sede di valutazione finale nella prima e nella seconda classe sono ammessi alla classe successiva gli allievi che hanno ottenuto voti non inferiori a 6 decimi in ciascuna disciplina e nel comportamento. Nel caso in cui l'ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento di valutazione individuale e a trasmettere quest'ultimo alla famiglia.

Il fine educativo della valutazione è quello di promuovere negli allievi la capacità dì auto valutarsi per potere effettuare nel futuro scelte effettivamente rispondenti alle proprie attitudini. La scuola promuove azioni di monitoraggio sull'attuazione del Piano dell'Offerta Formativa e sui risultati conseguiti. I gruppi di materia valutano l'efficacia e la ricaduta formativa delle proprie unità di apprendimento e formulano proposte per migliorare l'organizzazione della propria attività.

Al fine della valutazione l'anno scolastico è diviso in due quadrimestri.

Per la validità dell'anno scolastico è necessaria, secondo la normativa vigente, la frequenza di almeno il 75% dell'orario scolastico annuale. E' possibile derogare da quanto sopra in presenza di situazioni particolari come specificato nella seguente delibera.

I consigli di classe possono deliberare la validità dell'anno scolastico in presenza delle seguenti condizioni:

l'alunno deve avere un sufficiente numero di valutazioni e deve essere complessivamente sufficiente;

le assenze nel corso dell'anno sono state causate da gravi e documentati motivi;

il numero massimo di assenze non deve essere superiore al numero consentito aumentato del 50%. In conseguenza di quanto sopra deliberato il numero massimo di assenze e di 44 gg. (66 gg. con la deroga).

Le valutazioni saranno ufficialmente comunicate alle famiglie per iscritto dopo gli scrutini che seguono alla fine dei quadrimestri.

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Esiste indubbiamente una correlazione stretta tra le tre fasi di valutazione, ma non esiste una corrispondenza numerica univoca tra la media delle valutazioni delle singole competenze disciplinari e la votazione complessiva dell'Esame di Stato proprio perché sono valutati, in momenti diversi, aspetti diversi delle prestazioni degli alunni.

INVALSI

Le prove dell'INVALSI sia per la Scuola Primaria che Secondaria di primo grado (rilevamento di valutazione nazionale) vengono somministrate alle classi nei tempi e nei modi stabiliti dal MIUR.

Scelte conseguenti ai risultati delle prove Invalsi La variabilità dei punteggi nella scuola è dovuta più a differenze dentro le classi che tra le classi, come è normale che sia, ma la variabilità dell’indice di background tra le classi di uno stesso livello è minore in italiano e maggiore in matematica rispetto al dato nazionale, il che evidenzia una eterogeneità tra le classi. Dall’analisi comparata dei dati relativi alle classi si evince che c’è un equilibrio discreto tra le classi, anche in relazione all’incidenza della variabilità tra le classi e dentro le classi. L’analisi compiuta nella sezione 2.2 del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza: rispetto agli anni precedenti è stato rilevato un netto miglioramento e i risultati si sono attestati in linea o addirittura superiori alla media nazionale in tutte le classi. Ed i seguenti punti di debolezza: poiché nell’ ambito dei risultati generali di ciascuna disciplina sono state individuate sia classi forti che classi deboli, si lavorerà sulle classi deboli per favorirne il miglioramento.

Scelte conseguenti alle previsioni di cui alla legge 107/2015

FABBISOGNO RISORSE UMANE E MATERIALI

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Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno

Consultando le proiezioni relative al numero degli obbligati per i prossimi tre anni, si prevede un incremento del numero attuale di classi e di docenti della scuola primaria:

SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA 1°

GRADO

classi 6 17

Valle: 2016/17: 2 prime ( 33 alunni con 2 h ), 1 seconda, 2 terze;

2017/18: 2 prime ( 34 alunni con 2 h ), 2 seconde, 1 terza.

2018/19: 1 prima, 2 seconde, 2 terze:

Candia:2016/17: 2 prime ( 36 alunni con 2 h ), 1 seconda, 1 terza;

2017/18: 2 prime ( 35 alunni con 2 h ), 2 seconde, 1 terza;

2018/19: 2 prime ( 32 alunni con 2 h ), 2 seconde, 2 terze.

Non è stato conteggiato il tasso di ripetenza ( 10 % )

docenti 12 37 di cui 32 posto comune - 5 sostegno 19 di cui 4 sostegno

ORGANICO DI SOSTEGNO

Si prevede di riconfermare le unità attualmente presenti nell’organico di fatto:

n. 1 docenti per la scuola dell’infanzia

n. 5 docenti per la scuola primaria

n. 4 docenti per la scuola secondaria di primo grado

Fabbisogno di organico di personale ATA PERSONALE AMMINISTRATIVO TECNICO AUSILIARIO (ATA)

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Richiesta effettuata secondo normativa (schema di Decreto Interministeriale con disposizioni riguardanti gli organici per l’a.s. 2014 2015).

Si riconfermano 3,5 unità per il personale amministrativo. Per i collaboratori scolastici si richiedono 15 unità.

Fabbisogno di organico di posti di potenziamento (art. 1 comma 7 Legge 107/2015)

Per l’anno in corso è stato assegnato all’istituto il seguente organico potenziato:

• n.3 docenti per la scuola Primaria

• n.1 docenti per la scuola Secondaria di primo grado

I docenti assegnati appartengono alle seguenti classi di concorso:

! n.3 docenti su posto comune scuola Primaria;

! n.1docente di sostegno scuola Secondaria di primo grado.

I docenti attualmente in servizio sono 2e sono utilizzati nel seguente modo:

• n. 2 docenti su progetti di Inclusione e sui progetti di Recupero e potenziamento in ambito scientifico e linguistico;

Per i prossimi anni scolastici si prevede la richiesta dei seguenti posti di organico potenziato:

● n.1 docenti per la scuola Primaria su posto comune Esigenza organizzativa: semiesonero del Collaboratore del Dirigente 12h;

Esigenza progettuale: sostituzione del collaboratore scolastico, ampliare l’Offerta Formativa in base alle priorità previste

Plesso di utilizzazione: Valle Lomellina

n.3 docenti per la scuola Primaria su posto comune

Esigenza progettuale: ampliare l’Offerta Formativa in base alle priorità previste

Plessi di utilizzazione: Valle Lomellina, Candia Castello d'Agogna, Zeme

n.1 docente su posto di sostegno per la scuola primaria

Esigenza progettuale: incrementare gli interventi a favore dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali e degli alunni di madre lingua non italiana

Plessi di utilizzazione: Valle Lomellina, Candia Castello d'Agogna, Zeme

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Esigenza progettuale: sostituzione del collaboratore scolastico, collaborazione ai progetti musicali, di teatro e recupero previsti dall’arricchimento dell’Offerta Formativa e possibilità di utilizzo per i progetti di ed. musicale presso la scuola primaria ;

Plessi di utilizzazione: Leonardo da Vinci e plessi della scuola primaria ●

n. 1 docente di educazione musicale

Esigenza progettuale:collaborazione ai progetti musicali, di teatro e potenziamento previsti dall’arricchimento dell’Offerta Formativa e possibilità di utilizzo per i progetti di ed. musicale presso la scuola primaria;

Plessi di utilizzazione: Valle Lomellina, Candia Castello d'Agogna, Zeme

n. 1 docente di lingua inglese

Esigenza progettuale: interventi nei progetti di potenziamento in ambito linguistico;

Plessi di utilizzazioneValle Lomellina, Candia Castello d'Agogna, Zeme:

n. 1 docente di sostegno

Esigenza progettuale: interventi nei progetti che prevedono la prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica, che favoriscono l’inclusione scolastica di alunni con disabilità, con bisogni educativi speciali e di alunni di madrelingua non italiana;

Plessi di utilizzazioneValle Lomellina, Candia Castello d'Agogna, Zeme:

La scuola dispone delle seguenti risorse strutturali: palestre, aule laboratoriali, aule informatiche, spazi biblioteca. In alcuni plessi le risorse strutturali non vengono utilizzate poiché richiedono interventi relative alla struttura e/o alle attrezzature. La scuola necessita delle seguenti attrezzature:LIM, strumenti musicali, materiali informatici (hardware e software),materiali/attrezzature scientifiche. Attualmente si riesce parzialmente a integrare e/o sostituire le attrezzature obsolete grazie a:

• partecipazione a bandi indetti dal MIUR • raccolta punti promosse dai vari supermercati e ipermercati • concorsi • donazioni da parte dei genitori dei singoli plessi e/o associazioni dei

genitori. Ugualmente si cerca di ottemperare ad adeguamenti e miglioramenti degli edifici attraverso la partecipazione a progetti su bando indetti dal Miur.

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Formazione in servizio docenti Nel nostro istituto sono stati attivati i seguenti corsi di formazione: ● E-learning: generazione WEB ( IC Anna Botto di Vigevano) ● Formazione sulla sicurezza ● Formazione L2 (Liceo Cairoli – Vigevano) In concordanza a quanto indicato nelle priorità del RAV si intende incentivare la formazione relativa alle lingue straniere, all’inclusione, ai disturbi di apprendimento, alle conoscenze multimediali.

Piano attuativo dell’Offerta Formativa In riferimento alle linee di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi generali del processo formativo, vengono attuati PROGETTI, VIAGGI D’ISTRUZIONE E USCITE DIDATTICHE per favorire l'inserimento e l'integrazione e per consolidare e ampliare le competenze e le abilità degli allievi. I progetti specifici sono attuati sempre in riferimento alle linee di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi formativi, ma sono mirati sui bisogni delle classi, di gruppi di alunni o di singoli alunni e nascono come risposta a necessità individuate dai docenti. Sono riassunti in apposita tabella allegata al documento e approvata nel collegio docenti unitario. Risulta ovvio tuttavia che la realizzazione di tutti i progetti è subordinata alla disponibilità delle risorse umane e finanziarie.

Progetti di Istituto Creando opportunità progettuali, in cui si valorizzano le competenze dei docenti, anche sulla base delle attitudini, delle capacità, al di là del ruolo ricoperto, in coerenza con il PTOF, emergerà una scuola di qualità seria e rigorosa con se stessa e con gli studenti, attenta ai processi di apprendimento e di insegnamento, centrata sui bisogni dello studente; una scuola improntata sul rispetto delle regole, delle persone e delle cose. La nostra scuola sarà una scuola attiva e presente sul territorio, una comunità educante dove ognuno sarà chiamato a fare la sua parte e a dare il proprio contributo con un impegno puntuale e con il buon esempio a cui i nostri giovani sono molto attenti e sensibili.

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Tabella progetti a. s. 2016/2017

Scuola dell’Infanzia Scuola primaria Sc. Secondaria Elenco progetti a.s. 2016/17 Candia Castello Valle Zeme Candia Castello Valle Zeme Candia Valle

Responsabile progetto

1. Istruzione domiciliare

Dirigente scolastico

2. Progetto web Garzia Raffaella

3. Lab. sport Blanchetti Rosa Antonia

4. Continuità – Usardi Rosanna

5. Lab. Musicale Cerra Stefania

6. Salute e disagio

Pregno lato - Ferraro

7. Trinity: learn to speak english

Brocadello Silvia

8. Centro sportivo scolastico

Montagna Sabina

9. A spasso con la storia

Nacca Lucia

10. La felicità si impara

Zambello Monica

11. Ed. Stradale Mazzucco Cinzia

12. Ed. alla sicurezza

Dento Luisella

13. Fattoria e natura

Ferraris Sabrina

14. Hello children Ferrigo Sara

Io leggo un sacco

Baisini Antonella

15. Inglese Rossi / Nacca / Camarda

16. Motricità (scenografie)

Camarda Rosanna

17. Motricità Camarda Rosanna

18. Psicomotricità Panizzardi Monica

19. Ed. musicale Ferrigo/ Nacca

20. Sport Tappa / Turro

21. Storie, miti e leggende

Ferrigo Sara

22. Alu Life la storia infinita

Camarda Rosanna

22. Flessibilità Rota Ornella

23. Natale in festa insieme

Rota Ornella

24. Festa dello sport Rota Ornella

25. L’italiano come amico

Brendaglia Erika

26. Scuola a classi aperte

Blanchetti Rosa Antonia

27. Andiamo in prima Garzia/

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Mazzucco 28. Welcome ECDL Commissi

one web 29. Laboratorio sport Camarda

Rosanna 30. Laboratorio musicale

Brendaglia Erika

31. Progetto lettura Basilio Maria Rosa

32. Festa dello sport Cerra Stefania

33.Viaggi di istruzione Blanchetti Rosa Antonia

34. Recupero Luzzi Rosa 35. Inclusione alunni stranieri

Arrigone Maria Grazia

36. Potenziamento di matematica

Pregnolato Luciana

37. Lab. Attività manipolative

Vaccarone Patrizia

38. Orientamento Luzzi – Russi - Arrigone

39. Delf Scolaire Delcrè

Progetti triennali

1. ISTRUZIONE DOMICILIARE Il servizio di istruzione domiciliare è diretto ad alunni, iscritti a scuole di ogni ordine e grado, i quali, già ospedalizzati a causa di gravi patologie, siano sottoposti a terapie domiciliari che impediscono la frequenza della scuola per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni. (Legge n. 440/97).

In accordo al Protocollo d’Intesa “Tutela dei diritti alla salute, al gioco, all’istruzione ed al mantenimento delle relazioni affettive ed amicali dei cittadini di minore età malati” (stilato il 27/09/2000 tra il Ministero della Pubblica Istruzione, della Sanità e della Solidarietà Sociale) le attività didattiche vengono considerate come parte integrante del processo curativo, al fine del mantenimento e/o del recupero dell’equilibrio psicofisico da parte degli alunni malati.

2. SALUTE E DISAGIO (RECUPERO E POTENZIAMENTO) Obiettivi:

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" Favorire l’integrazione scolastica degli alunni disabili, degli alunni ripetenti e fortemente deficitari, creando un ambiente capace un ambiente capace di rispondere ai loro bisogni specifici di apprendimento e al bisogno di relazione con tutti gli alunni.

" Migliorare il linguaggio. " Migliorare le competenze di lettura e scrittura.

3. SCUOLA A CLASSI APERTE

Obiettivi: " Recuperare almeno in parte lo svantaggio culturale e le

difficoltà individuali, attraverso la partecipazione di gruppi di lavoro differenti.

" Svolgere attività didattiche finalizzate all’acquisizione di competenze e conoscenze atte a favorire lo sviluppo integrale ed armonico del bambino.

4. INCLUSIONE ALUNNI STRANIERI Nell’ Istituto Comprensivo di Valle sono presenti alunni di diversa provenienza geografica, inseriti in diversi contesti linguistico-culturali, tali da costituire un bacino di utenza assai diversificato. Obiettivo generale:

" Fornire agli alunni le conoscenze basilari che consentano una reale integrazione al gruppo classe attraverso l’acquisizione di una prima capacità di partecipare e interagire nelle situazioni comunicative quotidiane.

5. CONTINUITA’ La presenza di tre ordini di scuola all’interno della stessa istituzione scolastica ha creato una situazione favorevole ad una progettualità secondo una continuità verticale. Obiettivi:

" Garantire a tutti il diritto allo studio. " Accogliere le diversità. " Promuovere la motivazione ad apprendere. " Favorire la costruzione di una positiva storia scolastica. " Attivare procedure e strumenti condivisi dai tre ordini di scuola.

6. DIDATTICA LABORATORIALE Il progetto è riferite all’organizzazione scolastica, ai docenti, agli studenti,ad altri soggetti (genitori, altre scuole, territorio). Obiettivi:

" Acquisire competenze trasversali fondamentali quali le competenze digitali.

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" Integrazione delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni nel sistema scolastico di riferimento.

" Promozione della motivazione e dell’inclusione degli studenti che hanno difficoltà di apprendimento.

7. TRINITY: LEARN TO SPEAK ENGLISH Relativo al Progetto Lingue 2000 per il potenziamento dello studio delle lingue straniere come offerta aggiuntiva extracurricolare. Obiettivi:

" Rafforzare le abilità audio-orali. " Rafforzare il livello di indipendenza nell’uso comunicativo delle

lingue. " Rafforzare le conoscenze grammaticali attraverso l’uso pratico. " Aumentare la motivazione.

8. SPORT Obiettivi:

" Avviamento alla pratica sportiva dei ragazzi. " Recupero e potenziamento delle abilità. " Ampliamento del bagaglio motorio. " Cooperazione e collaborazione. " Aumento della disciplina.

9. LABORATORIO MUSICALE Organizzare l’intera esperienza sensoriale uditiva fino all’uso di strumenti musicali e all’uso della voce nelle sue molteplici capacità espressive e comunicative. Obiettivi:

" Ascoltare gli eventi sonori musicali. " Riprodurre con la voce e con strumenti brani musicali. " Inventare, interpretare e analizzare brani musicali.

10. ORIENTAMENTO Il progetto mira ad aiutare gli allievi a definire autonomamente la loro identità personale, a comprendere meglio se stessi, attraverso percorsi di maturazione che li conducano a compiere scelte compatibili con i loro gusti, le loro capacità e le loro ambizioni. Il percorso, che prevede una durata triennale, sarà arricchito anche dall'apporto proveniente da altre Istituzioni ed esperti esterni. Obiettivi generali:

• incrementare le conoscenze su di sé e sul mondo esterno • incrementare le competenze per :

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" formulare un progetto scolastico professionale autonomamente fondato;

" operare delle scelte in modo adeguato e perseguirne le finalità.

11. DELF SCOLAIRE Il D.E.L.F. ( Diplome d’Etudes en Langue Française) è un diploma ufficiale rilasciato dal Ministero francese della Pubblica Amministrazione per certificare le competenze nella Lingua francese nei candidati stranieri. E’ possibile sostenere gli esami nei centri autorizzati ripartiti in circa 130 paesi, fra i quali l’Italia. OBIETTIVI:

" Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto, comprende frasi ed espressioni usate frequentemente relative ad ambiti di immediata rilevanza.

" Comunica in attività semplici e di routine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari o comuni.

Sa descrivere sia oralmente che per iscritto, in termini semplici, aspetti del suo background, dell’ambiente circostante, sa esprimere bisogni immediati. PROGETTO PON Fondi Strutturali Europei 2014/2020 Programma Operativo Nazionale “Per la scuola,competenze e ambienti per l’apprendimento”. Il Programma Operativo Nazionale (PON) 20142020 “Per la scuola Competenze e ambienti per l’apprendimento” è finalizzato al miglioramento del servizio d’istruzione: prevede tre miliardi di euro per il potenziamento dell’offerta formativa, il rafforzamento delle competenze degli studenti, l’innovazione degli ambienti di apprendimento e della didattica. ● Apprendere attraverso modalità didattiche mediate dalle ICT ● Ottenere un controllo dello strumento Internet all’interno del contesto scolastico ● Permettere lo sviluppo di una didattica collaborativa di classe ● Facilitare la comunicazione, la ricerca, l'accesso alle informazioni e alle risorse, ai materiali didattici da parte degli allievi e dei docenti ● Condividere i registri informatici:MEDOLOGIE DIDATTICHE ● Accedere al portale della scuola ● Saper utilizzare il computer e altre tecnologie per comunicare e instaurare rapporti collaborativi ● Gestire in modalità utile e non solo ludica della risorsa Internet ● Porre le basi infrastrutturali per la didattica 2.0 Aprire un nuovo canale di

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comunicazione e formazione verso i discenti. Progetto “Animatore digitale” Il bando USR prot.miur.AOODRLO.R.U.17270 del 27/11/29015 ha istituito la figura dell'Animatore Digitale con il compito di favorire il processo di digitalizzazione nelle scuole e di diffondere politiche legate all'innovazione didattica. Con delibera n.4 del 04/12/2015 l'I.C. Valle ha aderito alla rete di scuole con capofila l'I.C. Anna Botto di Vigevano per la realizzazione di un progetto congiunto e di azioni formative presso tre poli territoriali ( Lomellina, Pavia, Oltrepo' ) in materia di innovazione digitale.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione. Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni. Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi necessari per il pieno esercizio della cittadinanza. Inoltre durante il percorso scolastico i ragazzi vengono stimolati a riflettere per operare scelte consapevoli sul loro successivo percorso di formazione. “Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline. Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono i criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scolastiche affinchè ogni alunno possa perseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della

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qualità del servizio. Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati.

Rapporti tra i diversi ordini di scuole Considerata la centralità dell’alunno, il cui sviluppo è un processo continuo nel corso del quale egli apprende in modo differenziato a seconda dell’età, sono previste, nell’ambito dell’autonomia, la progettazione e la realizzazione di percorsi didattico organizzativi a favore della continuità tra i vari ordini di scuola. Vengono curati i rapporti tra i tre ordini di scuola attraverso la costituzione di commissioni che propongono iniziative finalizzate a: 1. passaggio di informazioni; 2. realizzazione di attività comuni. Il percorso con la Scuola Secondaria di 1° grado prevede incontri d’orientamento attraverso scambi con diverse scuole.

Alunni in difficoltà e con bisogni educativi speciali

L’Istituto si impegna a favorire l'integrazione di tutti gli alunni. II Dirigente Scolastico, le Funzioni Strumentali per l’integrazione degli alunni con disabilità DSA e BES delle Scuole dell’Infanzia e Primarie e della Scuola Secondaria di 1° Grado, i docenti di sostegno e i docenti delle classi nelle quali sono inseriti gli alunni, costituiscono il Gruppo di Lavoro per l'Handicap di Istituto. Il GLH d'Istituto si riunisce solitamente all’inizio ed alla fine dell’anno scolastico. II Gruppo di lavoro si occupa di: ● Verificare la situazione degli alunni con disabilità: numero degli alunni diversamente abili, tipologia ● Gestire e organizzare le risorse umane e materiali presenti nell'Istituto ● Formulare proposte progettuali per l'integrazione ● Formulare proposte di formazione per i docenti di classe e di sostegno ● Monitorare l’efficacia dell’integrazione degli alunni nelle classi e nell’Istituto La quantificazione oraria nel rapporto insegnante/alunno viene stabilita in base alle risorse assegnate alla scuola e in base al progetto educativo stabilito dal consiglio di classe/ team docenti per ciascun alunno. All’inizio di ogni nuovo ciclo di istruzione gli insegnanti, in concorso con la famiglia e gli operatori sanitari e sociali impegnati sul caso, elaborano e verificano il PDF (Profilo Dinamico Funzionale), che individua gli aspetti relativi allo sviluppo potenziale dell’alunno e che costituisce la guida per la

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progettazione del PEI (Piano Educativo Individualizzato). Il PEI viene redatto ogni anno scolastico e contiene il progetto globale d'intervento educativo didattico predisposto per l'alunno. Il termine per la stesura di entrambi i documenti è fissato entro la metà del mese di Dicembre. L’Istituto ha effettuato interventi per il superamento delle barriere architettoniche, dispone di aule attrezzate e di materiale didattico per l'insegnamento individualizzato. Relativamente all'integrazione scolastica degli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia), in ottemperanza alla normativa vigente l’Istituto si impegna ad assicurare l'attuazione di misure a favore del benessere a scuola degli alunni con DSA, individuando adeguate forme didattiche e modalità di valutazione. In particolare i Consigli di classe si impegnano a: ● accogliere la diagnosi di DSA; ● predisporre un Piano Didattico Personalizzato redatto in funzione alla diagnosi e contenente le misure compensative e dispensative necessarie all'alunno; ● adottare strategie per l'apprendimento e metodologie operative adeguate. A tale scopo la scuola ha predisposto un proprio modello di Piano Didattico Personalizzato redatto dal Consiglio di Classe e concordato con la famiglia da predisporre entro la prima decade del mese di novembre di ciascun anno scolastico. Per gli alunni che presentano altri Bisogni Educativi Speciali (disturbi evolutivi specifici o in situazione di svantaggio socio – economico, linguistico, culturale e quindi non afferenti alla L. 104 / 1992 o alla L. 170 / 2010) i Consigli di Classe, in accordo con le famiglie, stenderanno un Piano Didattico Personalizzato BES, adottando strategie per l'apprendimento e metodologie operative adeguate alla situazione del singolo alunno. Il termine per la stesura del documento per ciascun anno scolastico è fissato entro la metà di Dicembre. Sulla base della normativa, l’Istituto ha attivato il GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) di cui sono membri effettivi: le Funzioni Strumentali per l’integrazione degli alunni con disabilità DSA e BES dei vari ordini di scuola, la Referente per i BES della Scuola Secondaria di I Grado, le Referenti per gli stranieri dei vari ordini di scuola. I compiti del GLI sono di seguito descritti: • Rilevazione BES presenti a scuola • Raccolta e documentazione degli interventi didattico – educativi • Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività dell’Istituto • Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dal GLH delle Scuole dell’Infanzia e Primarie e dal GLH della Scuola Secondaria di 1° Grado • Elaborazione di un PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il

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mese di Giugno).( in Allegato)

Protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri

Per l’articolazione di questo protocollo si ritiene utile ottimizzare i fondi (aree a rischio e a forte processo immigratorio) al fine di favorire l’integrazione degli studenti di recente immigrazione non italofoni e di contrastare così il disagio e i fenomeni di dispersione. Il percorso risulta così strutturato: 1. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA: Indispensabile strumento di lavoro per l’integrazione e il successo formativo degli studenti di lingua e cultura non italiana (in Allegato) Protocollo di prima accoglienza: imparare l’Italiano per comunicare 1. colloquio per la raccolta di informazioni dai familiari e dai documenti; 2. ricostruire la storia scolastica dell’alunno con una attenzione particolare alle competenze linguistiche; 3. instaurare una relazione collaborativa con la famiglia; 4. primo inserimento dell’alunno nella classe d'età; 5. compilazione del Piano Didattico Personalizzato. Metodologia di prima accoglienza: • attivazione di laboratori linguistici da parte dagli insegnanti e/o dei mediatori culturali consistenti nell'organizzare Piani di lavoro per alunni non di madrelingua italiana, omogenei per livello di conoscenza della lingua italiana; • unità di apprendimento personalizzate in base alla situazione di partenza; • utilizzo eventuale delle compresenze degli insegnanti sugli alunni non di madrelingua italiana; • creazione di situazioni fortemente stimolanti a livello comunicativo attraverso altri linguaggi (motorio, artistico, musicale,...). Mediazione linguistica di prima accoglienza • rimuovere gli impedimenti di ordine linguistico comunicativo per favorire il primo inserimento, sia a livello didattico che relazionale e culturale; • innescare positive dinamiche interculturali tra i pari; • coinvolgere l'ambito familiare nel processo di integrazione. Protocollo di seconda accoglienza: imparare l’italiano per studiare 1. continuare la relazione collaborativa con la famiglia; 2. centrare l’attenzione sull’apprendimento della lingua per lo studio perché essa rappresenta il principale ostacolo per l’apprendimento delle varie discipline;

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3. introdurre con equilibrata successione l’apprendimento delle altre lingue; 4. porre attenzione alla conservazione e alla valorizzazione delle lingue originarie coinvolgendo famiglie ed agenzie pubbliche; 5. attivare modalità di comunicazione quali il teatro, la danza, il canto; 6. compilare il piano didattico personalizzato PDP. (in Allegato) Metodologia di seconda accoglienza: • redigere una programmazione con obiettivi specifici di apprendimento compilando il PDP; • semplificazione del linguaggio parlato e scritto; • utilizzo di risorse non verbali (foto, disegni, immagini, gestualità..); • lavoro di gruppo e collaborazione fra pari; • attività laboratoriale espressivo teatrale e/o musicale sui temi interculturali. Mediazione linguistica di seconda accoglienza: • consolidare l'apprendimento linguistico; • apprendere i linguaggi specifici delle discipline; • coinvolgere l'ambito familiare nel processo d'integrazione; • promuovere la conoscenza e lo scambio interculturale; • produrre e divulgare documentazioni e materiale didattico permettendo una comunicazione senza ostacoli e ricorrendo alla traduzione dei messaggi scritti o dei colloqui individuali. 2. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Per monitorare le competenze in ingresso, in itinere ed in uscita degli alunni non di madrelingua italiana (in Allegato)

3. LINEE GUIDA PER LA COMPILAZIONE DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (in Allegato)

Rapporti scuola/famiglia La partecipazione dei genitori alla gestione della Scuola è garantita attraverso gli ORGANI COLLEGIALI secondo le modalità specificate nel Regolamento di Istituto ( in Allegato ). La scuola riconosce di non esaurire tutte le funzioni educative. Pertanto, ritiene necessaria l’interazione formativa con la famiglia, che è sede primaria dell’educazione degli alunni/e; perciò i momenti d’incontro con i genitori, non sono intesi come atto formale di comunicazione di informazioni, ma nascono dall’esigenza di comunicare l’ipotesi educativa della Scuola e di costruire un impegno comune e condiviso per la formazione e la crescita integrale degli alunni/e.

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Gli incontri periodici tra insegnanti e genitori hanno il duplice scopo di: ● informare sia preventivamente sia successivamente i genitori sull’attività didattica che si svolge in classe e raccogliere da loro pareri e indicazioni ( assemblee di classe o di sezione e Consiglio di Classe, di Interclasse, di Intersezione ) ● giungere a una migliore conoscenza dell’alunno e valutare periodicamente il suo percorso scolastico ( incontri individuali tra genitori e docenti). Tali incontri hanno frequenza bimestrale nella scuola Primaria, quadrimestrali nella scuola dell’Infanzia, secondo un calendario di ricevimento nella scuola Secondaria di Primo Grado, e sono programmati all’inizio di ogni anno scolastico.

Le risorse esterne ed i servizi La Scuola intrattiene rapporti con altre agenzie del territorio (associazioni culturali e sportive) per l’attivazione di collaborazioni, a potenziamento del progetto educativo e didattico, al fine di promuovere negli alunni/e lo sviluppo di una coscienza civile e per affrontare attuali tematiche sociali e ambientali. Uso dei locali al di fuori delle attività didattiche Appendice F. Regolamento contenente i criteri per la concessione in uso temporaneo e precario dei locali scolastici. Art. l. Finalità e ambito di applicazione. I locali scolastici possono essere concessi in uso temporaneo e precario ad Istituzioni, Associazioni, Enti o Gruppi organizzati o anche a singoli richiedenti che agiscano in vista di un interesse che abbia positive ricadute sulla collettività, secondo modalità, termini e condizioni a seguito stabilite e con l’approvazione dei Comuni proprietari degli edifici stessi. Art.2. Criteri di assegnazione. I locali scolastici sono primariamente destinati ai pertinenti fini istituzionali e comunque a scopi e attività rientranti in ambiti di interesse pubblico e possono quindi essere concessi in uso a terzi esclusivamente per l’espletamento di attività aventi finalità di promozione culturale, sociale e civile dei cittadini e senza preminenti fini di lucro, valutando i contenuti dell'attività o iniziativa proposta in relazione: • al grado in cui le attività svolte perseguono interessi di carattere generale e che contribuiscano all'arricchimento civile e culturale della comunità scolastica; • alla natura del servizio prestato, con particolare riferimento a quelli resi gratuitamente al pubblico; • alla specificità dell'organizzazione, con priorità a quelle di volontariato e alle associazioni che operano a favore di terzi, senza fini di lucro; • considerando, particolarmente nell'ambito delle attività culturali, la loro qualità e la loro originalità. Le attività didattiche proprie dell'istituzione scolastica hanno assoluta preminenza e priorità rispetto all'utilizzo degli

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enti concessionari interessati. Tale utilizzo non dovrà assolutamente interferire con le attività didattiche stesse. Nell'uso dei locali scolastici devono essere tenute in particolare considerazione le esigenze degli enti e delle associazioni operanti nell'ambito scolastico. Qualora giungano alla scuola più richieste ugualmente ammissibili per l’uso contemporaneo degli stessi locali, si dà priorità a chi i locali li ha chiesti prima. Art. 3. Doveri del concessionario. In relazione all'utilizzo dei locali, il concessionario deve assumere nei confronti dell'istituzione scolastica i seguenti impegni: • indicare il nominativo del responsabile della gestione dell'utilizzo dei locali quale referente dell'istituzione scolastica; • osservare incondizionatamente l'applicazione e il rispetto delle disposizioni vigenti in materia; • sospendere l'utilizzo dei locali in caso di programmazione di attività scolastiche da parte del Comune o della stessa istituzione scolastica; • lasciare i locali, dopo il loro uso, in condizioni idonee a garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche. Art. 4 - Responsabilità del concessionario. II concessionario è responsabile di ogni danno causato all'immobile, agli arredi, agli impianti da qualsiasi azione od omissione dolosa o colposa a lui direttamente imputabili o imputabili a terzi presenti nei locali scolastici in occasione dell'utilizzo dei locali stessi. Parimenti il concessionario è responsabile per qualunque danno possa aversi alle persone a qualunque titolo presenti nei locali che gli sono stati concessi in uso. L'istituzione scolastica e il Comune devono in ogni caso ritenersi sollevati da ogni responsabilità civile e penale derivante dall'uso dei locali da parte di terzi, che dovranno pertanto presentare all’atto della domanda apposita assunzione di responsabilità e sono tenuti a cautelarsi al riguardo mediante stipula di apposita polizza assicurativa o adottando altra idonea misura cautelativa, Art.5 - Fasce orarie di utilizzo. L'uso dei locali può essere concesso esclusivamente in orario extrascolastico. Art.6 - Usi incompatibili. Sono incompatibili le concessioni in uso che comportino la necessità di spostare il mobilio e gli arredi dell'edificio scolastico, E’ vietato l’uso dei locali per attività di pubblico spettacolo e con pubblico a pagamento. E’ vietato l’uso dei locali per attività non previste dalla concessione o con la presenza nei locali di un numero di persone superiore a quanto essi possano accogliere secondo le norme in vigore. Art. 7 - Divieti particolari. Durante la manifestazione, è vietata la vendita e il consumo di cibi e bevande all’ interno delle sale. E’ inoltre vietato fumare in tutti i locali scolastici. L’utilizzo da parte di terzi è subordinato inoltre all’osservanza di quanto segue: • E’ vietato al concessionario l’installazione di strutture fisse o di altro genere e l’uso difforme dalla concessione. • E’ vietato lasciare in deposito, all’interno dei locali e fuori dall’orario di concessione, attrezzi e quant’altro. • Qualsiasi danno, guasto, rottura o malfunzionamento o anomalie all'interno dei locali dovrà essere tempestivamente segnalato all'istituzione scolastica. • L'inosservanza di quanto stabilito al precedente punto comporterà per il concessionario l'assunzione a suo carico di eventuali conseguenti responsabilità. Regol_istit_al_ 24_09_08 - 36 - • I locali dovranno essere usati dal terzo concessionario con diligenza e, al termine dell'uso, dovranno essere lasciati in ordine e puliti e comunque in condizione di garantire il regolare svolgimento dell'attività didattica della

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scuola. Art.8. Procedura per la concessione. Le richieste di concessione dei locali scolastici devono essere inviate per iscritto all’istituzione scolastica, congiuntamente al nulla osta del Comune proprietario, e dovranno contenere, oltre all’indicazione del soggetto richiedente e il preciso scopo della richiesta, anche le generalità della persona responsabile e la esplicita assunzione di responsabilità per danni a persone e cose che possano verificarsi negli spazi che si chiede di utilizzare.. Alla prima riunione, il Consiglio di Istituto delibererà in merito. Il Consiglio di Istituto, nel procedere alla concessione, verificherà se la richiesta è compatibile con le norme del presente regolamento e se i locali sono disponibili per il giorno e nella fascia oraria stabilita. Se il riscontro darà esito negativo, dovrà comunicare tempestivamente il diniego della concessione. Se il riscontro sarà positivo, dovrà comunicare al richiedente, anche per le vie brevi, l'assenso di massima, subordinato all’eventuale versamento della quota stabilita a titolo di rimborso spese e del deposito cauzionale. In caso di richieste urgenti, a discrezione del Dirigente Scolastico, potranno essere concessi in uso provvisoriamente locali e attrezzature. Tale concessione provvisoria sarà ratificata dal Consiglio di Istituto alla prima riunione successiva. Art. 9. Corrispettivi. L’eventuale costo giornaliero dell'uso dei locali e il deposito cauzionale sono stabiliti in via discrezionale dal Consiglio di Istituto. Essi saranno comunque non inferiori al costo derivante dalle utenze, pulizie e/o eventuale personale di sorveglianza, perché tali prestazioni vanno retribuite con parte dei proventi concessori, in quanto resi a favore di terzi e, come tali, non rientranti tra le prestazioni a carico della scuola. Art. 10. Svincolo dei deposito cauzionale. Il giorno successivo alla manifestazione, il Dirigente Scolastico, dopo aver accertato che, non sono stati prodotti danni ai locali o agli arredi, emette un provvedimento di svincolo dell’eventuale deposito cauzionale. Qualora invece si siano verificati danni, ne esegue l'accertamento e la quantificazione. La stima dei danni viene rimessa al Consiglio d'Istituto, il quale l'approva e delibera di incamerare parzialmente o totalmente la cauzione. Nei caso che questa risulti insufficiente a coprire il danno, il Dirigente agirà nei modi di legge nei confronti delle persone indicate quali responsabili della manifestazione, ove questi non provvedano spontaneamente alla copertura del danno. Art. l l. Concessione gratuita. In casi del tutto eccezionali, quando le iniziative sono particolarmente meritevoli e rientranti nella sfera dei compiti istituzionali della scuola o dell'ente locale, i locali possono essere concessi gratuitamente. Tale concessione può avvenire esclusivamente quando non si richiedano prestazioni di lavoro straordinario al personale di assistenza e pulizia. Art. 12. Provvedimento concessorio. II provvedimento concessorio è disposto dal Dirigente Scolastico e dovrà contenere: • le condizioni cui è subordinato l'uso dei locali, nonché l'importo da versare alla scuola a titolo di corrispettivo e di deposito cauzionale, l'aggregato di entrata del bilancio della scuola, e, se del caso, l'aggregato di uscita per il pagamento delle spese derivanti dalla concessione; • il provvedimento dovrà fare richiamo all'esonero di responsabilità dell’istituzione scolastica e dell'ente locale proprietario per l'uso dei locali e al rimborso e riparazione di eventuali danni comunque provocati. La concessione può essere revocata in qualsiasi

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momento per motivate esigenze dell’istituzione scolastica e senza alcun addebito a carico della scuola. Art. 13. Ispezioni sull’uso dei locali. L’istituzione scolastica o il comune si riservano di compiere eventuali ispezioni durante l’uso dei locali per accertare il corretto uso degli stessi. In caso di uso anomalo, la concessione può essere revocata immediatamente

Gli uffici di segreteria: orari

• Durante l’anno scolastico la segreteria è aperta la pubblico dal lunedì al sabato dalle ore 10.30 alle ore 13.30.

• Durante la sospensione delle lezioni dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

Allegati

1. Piano Annuale Inclusività 2. Piano Didattico Personalizzato 3. Protocollo di accoglienza alunni stranieri 4. Regolamento di Istituto 5. Atto di indirizzo PTOF 6. Piano di miglioramento 7. Criteri di valutazione del comportamento della scuola 8. Criteri di valutazione delle discipline della scuola

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI VALLE LOMELLINA Piazza Municipio, 1- 27020 Valle Lomellina (PV)

Tel. 0384 79050 – fax 0384 758984 e-mail [email protected]

PIANO ANNUALE D’INCLUSIVITA’

A. S. 2016/2017

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A seguito della Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013 la nostra Scuola ha elaborato per l’Anno Scolastico 2014/15, il “Piano Annuale per l’Inclusività”.

Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusività dell’istituzione scolastica.

LA NOZIONE DI INCLUSIONE

La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didattica delle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione.

Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre col concetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di vario genere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamento degli stessi e per essere integrato nel sistema.

Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e , quindi, importanti modifiche e messe a punto:

•esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria , quindi dall’interno;

•il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo- didattica quotidiana, ovvero della “normalità” ( non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico.

Ne consegue che:

•l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per i soggetti individuati come BES, ma anche per tutti

gli studenti della scuola.

IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

La scuola italiana si è mossa in direzione dell’accoglienza e delle pari opportunità di studio,(anche in anticipo rispetto ad altre nazioni europee di grande tradizione educativa) , con una normativa,la legge 104 /1992 e norme susseguenti o collegate , indirizzata all’ “handicap” , oggi “disabilità”.

L’introduzione di studenti D.A. nella scuola è stata per molto tempo il segno di apertura di una scuola capace d’innovare, di accogliere e di operare adeguatamente rispetto a nuove esigenze.

La spinta propulsiva si è , però, in determinati casi, stemperata e ristretta in un ambito tecnico “medicalizzato” , piuttosto che allargarsi a prospettiva generalizzata.

Successivamente sono state affiancate altre categorie di bisogno, definito

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impropriamente “svantaggio’’, con un termine generalizzante che elude la necessaria disamina fra categorie totalmente diverse fra loro : DSA, immigrati. In ultimo, con la direttiva del 27/12/2012 (e la CM 8/2013) hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES), aggiungendo ulteriori profili quale, ad es., lo svantaggio socio-culturale.

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L’ I.C. “G.Lasagna”

• riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività generale da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti; • ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso didattico si deve rispettare la particolarità di approccio, metodo /stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES; • precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso , con piena consapevolezza delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione; • ritiene, di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi, alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato,in relazione alle categorie di BES e, più specificatamente a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA.

Propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:

1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); 2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); 3) strumenti compensativi; 4) misure dispensative;

utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del POF.

Propone, altresì un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne ( ministero, enti locali ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo );

Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre, può avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto.

In presenza di studenti con BES, dunque , è necessario , in primo luogo avere conoscenza preventiva delle varie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre ,poi ,formalizzare compiti e procedure , in modo che tutti cooperino al raggiungimento di un esito positivo. Il riconoscimento formale (con verbalizzazione assolutamente motivata) da parte del consiglio di classe è il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disabilità o da un DSA o assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del27/12/2012

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LA SITUAZIONE ATTUALE

Il quadro generale della distribuzione degli alunni con BES nel nostro Istituto è sintetizzato nella tabella che segue:

Piano Annuale per l’Inclusione A.S.2016/2017 #$ Rilevazione dei BES presenti: n° " disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 22

minorati vista 0 minorati udito 1 Psicofisici 21

" disturbi evolutivi specifici • DSA( Certificati-Legge 170/2010) 12 • ADHD/DOP • Borderline cognitivo • Altro

" svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro 7

Totali 41 su popolazione scolastica 597

N° PEI redatti dai GLHO 22 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria

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N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

B.Risorse professionali specifiche

N° Prevalentemente utilizzate in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno 9 Attività individualizzate e di piccolo gruppo

53

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Docenti curricolari

57 Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

AEC (Assistente educativo culturale)

0 Attività individualizzate e di piccolo gruppo

no

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

no

Assistenti alla comunicazione 0 Attività individualizzate e di piccolo gruppo

no

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

no

Funzioni strumentali / coordinamento

1 sì

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)

1 sì

Psicopedagogisti e affini esterni/interni

0 no

Docenti tutor/mentor no Altro:

B.Risorse professionali specifiche

N° Prevalentemente utilizzate in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno 9 Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Docenti curricolari

57 Attività individualizzate e di piccolo gruppo

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Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

AEC (Assistente educativo culturale)

0 Attività individualizzate e di piccolo gruppo

no

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

no

Assistenti alla comunicazione 0 Attività individualizzate e di piccolo gruppo

no

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

no

Funzioni strumentali / coordinamento

1 sì

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)

1 sì

Psicopedagogisti e affini esterni/interni

0 no

Docenti tutor/mentor no Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4 Aspetti politici, decisionali e organizzativi coinvolti nel cambiamento inclusivo

X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

X

Valorizzazione delle risorse esistenti X Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili X

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per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

X

Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4: moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti politici, decisionali e organizzativi coinvolti nel cambiamento inclusivo

• GLI d’ Istituto • Collegio dei Docenti – Dirigente Scolastico Le nostre Risorse Nella scuola opera il Gruppo di Lavoro per l’Handicap, nominato dal Dirigente scolastico e costituito da tutte le componenti che contribuiscono all'integrazione degli alunni: dirigente scolastico, docenti di italiano curricolari e di sostegno, rappresentanti dei genitori, operatori ASL, al fine di svolgere le “seguenti funzioni”:

• promuovere una cultura dell’integrazione; • proporre e formulare criteri di ripartizione delle risorse; • Proporre al Dirigente Amministrativo e al Consiglio d’Istituto l’acquisto di

attrezzature, sussidi e materiale didattico destinati alle attività di sostegno in base alle indicazioni dei docenti di sostegno.

Il Gruppo di Lavoro per l'Inclusione si riunisce in seduta plenaria (con la partecipazione di tutti i membri) 2 volte l'anno approssimativamente nei mesi di settembre (assegnazione delle risorse), e febbraio/marzo (pianificazione delle attività d’inclusione dell’anno scolastico successivo e richiesta delle risorse) Le sole componenti docente ed educativa si riuniscono invece più volte l’anno per la concreta organizzazione delle attività scolastiche che coinvolgono gli alunni in situazione di disabilità e bisogni d’inclusione per :

• definizione di linee educative e didattiche condivise, • organizzazione dell'orario e pianificazione dei laboratori • verifica in itinere e conclusiva del lavoro svolto.

Le sedute del GLI (plenarie e non) sono documentate da apposito verbale.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

• Eventuali corsi di formazione proposti dal C.T.S. e dal C.T.I. • Eventuali corsi di formazione proposti dalle scuole in rete e/o da singoli Istituti.

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Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; In riferimento agli indicatori delle strategie di valutazione si rimanda:

• al documento di valutazione inserito nel P.O.F.; • ai verbali afferenti e/o ai Pdp redatti dai consigli di classe. • Utilizzando PEI e PDP la valutazione sarà adeguata al percorso personale del

singolo alunno. Le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su:

• osservazioni che definiscono una valutazione iniziale; • osservazioni programmate e in itinere che definiscono delle valutazioni di verifica, intermedia, finale.

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Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

• Dirigente scolastico • Gruppo di coordinamento (GLI) • Docenti curriculari • Docenti di sostegno Relativamente ai PDF, PEI e PDP il consiglio di classe/interclasse e intersezione, ed

ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno mettono in atto, già dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie,) che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo. Il GLI si occupa della rilevazione dei BES presenti nell’ istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo-didattici .

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Ampliamento, se necessario, degli interventi riabilitativi (logopedia, fisioterapia, psicomotricità). Interventi sanitari e terapeutici (interventi di carattere medico-sanitari condotti da neuropsichiatri, psicologi). Con gli esperti dell’ASL, all’occorrenza, si organizzano incontri periodici, per verificare il livello d’apprendimento e la qualità dell’integrazione nelle classi dell’Istituto, oltre che dare consigli nella stesura degli obiettivi individualizzati del PEI, del PDP e l’aggiornamento e la stesura del PDF.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

• Valorizzare il ruolo delle famiglie nella progettazione. In base al calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico sono previsti incontri scuola-famiglia. Con le famiglie i contatti saranno periodici e programmati al fine di attuare una guida extra scolastica costante e un quotidiano controllo sull’andamento didattico- disciplinare. Ciò consentirà un rinforzo di quanto trattato in sede scolastica e agevolerà il processo di crescita degli alunni. Pertanto i familiari in sinergia con la scuola concorrono all’attuazione di strategie necessarie per l’integrazione dei loro figli.

Valorizzazione delle risorse esistenti in relazione, altresì, al maggiore e più mirato utilizzo degli strumenti e delle metodologie:

• presenza diffusiva delle Lim; • aule di informatica.

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Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

• acquisto di eventuali strumenti di carattere didattico-educativo; • utilizzo di eventuali fondi pubblici (ministeriali, regionali, provinciali) che si

dovessero rendere disponibili su progettazione; • acquisizione di appositi software informatici per sviluppare le abilità richieste.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

• Progetti continuità. • Orientamento.

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 30.06.2016

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ISTITUTO COMPRENSIVO “G. LASAGNA”

Piazza Municipio, 1 – 27020 VALLE LOMELLINA (PV) Tel 0384/79050 – Fax 0384/758984 e-mail: [email protected]

C.M. PVIC80700X – C.F. 91003790184 www.scuolevallelomellina.it

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA Anno Scolastico _____________ PARTE PRIMA (redatta collegialmente dal Consiglio di Classe) Alunno _________________________________________ Scuola ________________________ di __________________________ Classe/sez.____________ Composizione della classe Numero alunni in classe ___________ Numero DSA _________ Numero disabili ____________ Coordinatore/referente di classe_________________________________ Diagnosi specialistica Redatta da ____________________________________________________________________________ in data__________________________________________________________________________________ TIPOLOGIA DEL DISTURBO (dalla diagnosi o dalla segnalazione specialistica) □ Dislessia di grado □ lieve □ medio □ grave □ Disgrafia di grado □ lieve □ medio □ grave □ Disortografia di grado □ lieve □ medio □ grave □ Discalculia di grado □ lieve □ medio □ grave Stile di apprendimento prevalente (se indicato) □ Uditivo □ Visivo □ Tramite letto-scrittura ANALISI DELLA SITUAZIONE DELL’ALUNNO/A Lettura □ Stentata □ Lenta □ con inversioni □ con sostituzioni □ con omissioni Scrittura □ Lenta □ Veloce □ Problemi di realizzazione del tratto grafico □ Errori fonetici (doppie, accenti) □ Problemi di regolarità del tratto grafico □ Difficoltà nel comporre testi □ Difficoltà ortografiche □ Difficoltà nel seguire la dettatura □ Errori fonologici (omissioni, sostituzioni, aggiunte inversioni) □ Difficoltà nella copia (da lavagna o da testo) □ Errori non fonologici □ Difficoltà grammaticali e sintattiche Calcolo □ Difficoltà nel ragionamento logico □ Errori di processamento numerico (leggere e scrivere numeri, corrispondenza tra numero e quantità …) □ Difficoltà di uso degli algoritmi di base del calcolo □ Scarsa memorizzazione delle tabelline OSSERVAZIONI GENERALI SULL’ALUNNO/A □ Collaborazione e partecipazione □ Capacità organizzative □ Relazionalità coi compagni/adulti □ Rispetto degli impegni e delle responsabilità □ Frequenza scolastica □ Motivazione al lavoro scolastico □ Accettazione e rispetto delle regole □ Consapevolezza delle proprie difficoltà □ Senso di autostima □ Autovalutazione delle proprie abilità/ potenzialità (Eventuali altre osservazioni)

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PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA PARTE SECONDA (Redatta dagli insegnanti delle diverse materie) Alunno/a ……….…………………….. Materia ………………………………….. a.s. …………………… STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE ADOTTATE DAL DOCENTE □ Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato),

utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce □ Utilizzare schemi e mappe concettuali □ Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini) □ Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline □ Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” □ Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione

delle informazioni essenziali □ Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale □ Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi

di apprendimento □ Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari □ Promuovere l’apprendimento collaborativo □ __________________________________________________________________________________________ □ __________________________________________________________________________________________

MISURE DISPENSATIVE ADOTTATE □ La lettura ad alta voce □ La scrittura sotto dettatura □ Prendere appunti □ Copiare dalla lavagna □ Il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti □ Ia quantità eccessiva dei compiti a casa □ L’effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati □ Lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni □ Sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico □ __________________________________________________________________________________________ □ __________________________________________________________________________________________

STRUMENTI COMPENSATIVI ADOTTATI □ Formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento □ Tabella delle misure e delle formule geometriche □ Computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante □ Calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante □ Registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali) □ Software didattici specifici □ Computer con sintesi vocale □ Vocabolario multimediale □ ________________________________________________________________________________________ □ ________________________________________________________________________________________

MODALITA’ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE □ Programmare e concordare con l’alunno le verifiche □ Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera) □ Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla

correttezza formale □ Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive) □ Introdurre prove informatizzate □ Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove □ Pianificare prove di valutazione formativa □ __________________________________________________________________________________________ □ __________________________________________________________________________________________

Data: ……………………………. firma del docente: ………………………………

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PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA PARTE CONCLUSIVA Il presente Piano Didattico Personalizzato per l’alunno ___________________________________ nell’a.s. ___________________ si compone di una pagina iniziale

• con i dati dell’alunno/a • con l’indicazione della diagnosi specialistica • con le osservazioni sulle difficoltà e sugli atteggiamenti scolastici dell’alunno/a

e di tante pagine quante sono le materie insegnate nella classe. Esso è stato elaborato dagli insegnanti della classe ______________________________________ della scuola _____________________________________________________________________ nella riunione del ________________________________________________________________ e sarà soggetto a periodiche verifiche ed eventualmente a modifiche ed integrazioni. Il Piano Didattico Personalizzato è firmato dall’insegnante coordinatore del Consiglio di Classe (per la Scuola Secondaria) o dall’ insegnante di italiano (per la Scuola Primaria) e, le pagine delle singole materie, dagli insegnanti delle diverse materie. Esso è sottoposto all’attenzione dei genitori, che firmano per presa visione. Data __________________ Il Coord. del C.D.C / Insegnante di italiano ___________________________________ Per presa visione da parte dei genitori dell’alunno/a Data __________________ I Genitori ___________________________________ __________________________________ Riferimenti normativi

• Legge 8 ottobre 2010 n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.

• Decreto Min. Istruz. Univ. e Ricerca 12 Luglio 2011 n.5669

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ISTITUTO COMPRENSIVO “ G. LASAGNA “ DI VALLE LOMELLINA

PROTOCOLLO DI

ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI STRANIERI

A.S. 2016 – 2017

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PREMESSA

In questi ultimi anni i viaggi di migrazione hanno conferito alla popolazione scolastica delle scuole italiane una marcata valenza multietnica.

Ai bambini che varcano per la prima volta la soglia delle nostre classi vanno indirizzate attenzioni, iniziative e risorse per l’avvio di un efficace percorso di inserimento e per inaugurare in maniera positiva il loro

cammino di inclusione.

La normativa, sia passata sia recente, ci ricorda che TUTTI I BAMBINI, siano essi

appartenenti ad una famiglia regolarmente presente in Italia, o irregolare dal punto di vista del

soggiorno, hanno diritto all'inserimento scolastico in qualunque momento dell'anno e

sottolinea anche che l’obiettivo dell’integrazione è quello di garantire paritarie condizioni di

accesso al diritto allo studio attraverso momenti formativi personalizzati. In presenza di alunni

stranieri si pone in primo luogo il ‘tema dell’accoglienza’. La scuola deve tener presenti le

condizioni di disagio generale delle famiglie e, in particolare i problemi conseguenti allo

sradicamento dell’alunno dall’ambiente originario. Il rapporto con le famiglie e con le

comunità consente la conoscenza delle diverse situazioni, con riferimento agli ordinamenti e

ai modi di vita del Paese di provenienza (rapporti sociali, impostazione pedagogica, metodi e

programmi scolastici), alle condizioni socio-economiche e alle particolarità di ciascun caso.”

I riferimenti normativi più recenti in merito all’integrazione degli alunni stranieri sono i

seguenti:

! la C.M . n. 24 DEL 1°/03/2006 (“Linee guida per l'accoglienza e

l'integrazione degli alunni stranieri “);

! il Documento di Indirizzo dell’Ottobre 2007 ( “La via italiana per la

scuola interculturale e l'integrazione degli alunni stranieri”)

! la C.M. n. 2 dell’8/01/2010 (“Indicazioni e raccomandazioni per

l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana”);

! le “Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione” emanate dal MIUR nel

Febbraio 2014 .

Da quest’ultimo atto normativo si estrapolano tre paragrafi atti a meglio configurare i

destinatari delle iniziative di accoglienza ed integrazione.

CHI SONO GLI ALUNNI “STRANIERI”?

Tra le diverse situazioni che il documento individua, le seguenti appaiono le più

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ricorrenti nel contesto sociale in cui siamo inseriti:

ALCUNI DATI DEL NOSTRO ISTITUTO

Totale alunni dell'I.C. : n° 608

Alunni con cittadinanza straniera : n° 113 ( 19 % )

Scuola dell'Infanzia: n° 30 su 162 (18.5 % )

Scuola Primaria : n° 60 su 307 ( 19.5 % )

Scuola Secondaria di primo grado : n° 23 su 121 (19% )

Nel precedente anno scolastico si registrava una percentuale del 21% di alunni stranieri.

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FINALITA'

ESSERE UNA SCUOLA INCLUSIVA CHE NELLA RECIPROCITA':

• garantisce diritti, doveri e pari opportunità, riduce progressivamente eventuali gap nelle scelte e negli esiti scolastici fra alunni italiani e stranieri, mettendo in campo efficaci dispositivi di sostegno all'apprendimento

• previene e contrasta fenomeni di esclusione e di auto – esclusione sociale e culturale, contribuisce ad educare a una cittadinanza condivisa

• progetta e realizza percorsi interculturali per i suoi alunni • promuove l'integrità psicofisica e culturale, dà cittadinanza alle diverse appartenenze culturali,

linguistiche e religiose in un quadro di rispetto, ma anche di dialogo e apertura alla costruzione di nuove identità personali e di gruppo.

OBIETTIVI

• facilitare il primo approccio alle famiglie con la Scuola • fornire le informazioni essenziali in lingua madre, se necessario • favorire l'inserimento dei nuovi arrivati nella nuova realtà scolastica • abilitare alla comprensione e all'uso della lingua italiana nelle diverse situazioni comunicative • consolidare l'inclusione attraverso una sempre maggior conoscenza della lingua italiana • abilitare alla comprensione e all'uso dei testi scolastici più semplici, successivamente, di quelli di

adozione • realizzare percorsi interculturali, attraverso unità di apprendimento irate • favorire la partecipazione delle famiglie straniere alle iniziative della Scuola • creare e consolidare un clima di accoglienza a scuola e con le famiglie

IL PROTOCOLLO

Il Protocollo prevede l'istituzione formale della Commissione Accoglienza e l'eventuale istituzione di un gruppo di lavoro all'interno della scuola.

1. Il Protocollo definisce le

prassi condivise: l'iscrizione

la prima conoscenza

l'assegnazione alla classe

la collaborazione con il territorio.

Il Protocollo indica anche i riferimenti normativi essenziali relativi all'accoglienza e suggerisce pratiche che favoriscono il passaggio dall'accoglienza all'inclusione.

Nella definizione, gestione e applicazione del Protocollo, il Dirigente Scolastico svolgerà il proprio ruolo di

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promozione e coordinamento, predisponendo gli strumenti attuativi dell'offerta formativa ed assicurando altresì il regolare espletamento degli atti relativi all'iscrizione e all'assegnazione alle classi degli alunni stranieri, in sintonia con la normativa vigente.

LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA

Il D.P.R. N°394 del 31.08.1999 all'articolo 45 intitolato “ Iscrizione scolastica “ attribuisce al Collegio dei Docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta in merito all'inserimento nelle classi degli alunni non italiani.

A questo proposito:

• la Commissione Accoglienza rappresenta un'articolazione del Collegio dei Docenti da cui viene

eletta;

• la Commissione è rappresentativa dell'Istituto Comprensivo, dunque è composta da almeno un docente per plesso ed arricchita dalla presenza del referente per l'accoglienza che si occupa degli alunni stranieri;

• le competenze del gruppo di lavoro hanno carattere gestionale e progettuale, anche mediante il

confronto con le Associazioni territoriali e le altre Istituzioni scolastiche che sul territorio lavorano per affrontare le stesse problematiche;

• la Commissione si riunisce al completo per progettare esperienze comuni, per monitorare l'esistente,

per operare un raccordo tra le diverse unità. Se sarà necessario, per snellire il lavoro, si potranno organizzare sottogruppi di plesso atti soprattutto a valutare l'inserimento nelle classi degli alunni neoarrivati.

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I COMPITI DELLA COMMISSIONE

• stesura progetti

• raccordo tra le diverse realtà territoriali

• aggiornamento

• verifica del Protocollo

• monitoraggio dell'esistente

• prima conoscenza alunni e famiglie neo arrivati

• compilazione questionario di ingresso alle classi

• proposta di assegnazione alla classe

• supporto sociale alle famiglie e agli alunni stranieri inseriti nelle diverse classi.

LA PRASSI

5) L'ISCRIZIONE L'iscrizione dell'alunno straniero è da ritenersi non fine a se stessa, ma già descrittiva di un percorso di accoglienza “ amichevole “ dell'alunno e della sua famiglia. L'iscrizione rappresenta, infatti, il primo contatto tra l'istituzione scolastica e la famiglia. E' un momento quindi particolarmente importante che consente di instaurare le basi per la costruzione di un rapporto duraturo e approfondito con la famiglia.

In questo ambito si ritiene che il personale dell'amministrazione dovrebbe usufruire di una formazione ad hoc per facilitare l'iscrizione e il contatto con le famiglie straniere.

Gli Uffici di Segreteria:

• iscrivono i minori • raccolgono la documentazione relativa alla precedente scolarità ( se esistente ) • acquisiscono l'opzione di avvalersi o non avvalersi della Religione Cattolica • avvisano tempestivamente il Referente della Commissione accoglienza, il quale si attiverà al fine di

favorire le successive fasi dell'accoglienza • forniscono ai genitori materiali in più lingue per una prima conoscenza della scuola che il figlio

frequenterà • comunicano successivamente alla famiglia la classe in cui sarà inserito l'alunno

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Materiali:

• moduli di iscrizione ( in più lingue ) • materiale di informazione tra casa e scuola, in lingua madre

6) LA PRIMA CONOSCENZA

Per predisporre l'accoglienza occorre raccogliere una serie di informazioni sull'iter scolastico dell'alunno e fornire alla famiglia dettagliate informazioni circa la scuola.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO, IN COLLABORAZIONE CON IL DOCENTE REFERENTE, IL RESPONSABILE DI SEDE E/O ALTRO DOCENTE DELEGATO:

• effettua tempestivamente un colloquio con la famiglia coinvolgendo almeno un insegnante per èquipe pedagogica che presumibilmente accoglierà il nuovo iscritto;

• raccoglie una serie di informazioni sul ragazzo, sul suo percorso scolastico, sulla sua biografia linguistica;

• articola un colloquio con il nuovo alunno e lo sottopone ad alcuni semplici test multidisciplinari per rilevare le competenze acquisite nei percorsi precedenti;

• compila un'iniziale biografia scolastica dell'alunno ( che verrà conservata insieme alle prove effettuate );

• facilita la conoscenza della nuova scuola; • osserva l'alunno in situazione.

Materiali:

• questionario di rilevazione dati • prove di verifica alle quali sottoporre l'alunno

7) L'ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE

Gli elementi raccolti durante le due fasi precedenti permettono di formulare proposte

in merito alla classe di inserimento; naturalmente si farà riferimento, oltre al primo

colloquio, anche alle disposizioni normative contenute nell'art.45 del D.P.R.n°394 del

1999 ed alle “Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione” emanate dal MIUR nel

Febbraio 2014 , che dispongono che “ gli alunni stranieri vengano iscritti, in via

generale, alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei Docenti

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deliberi, sulla base di specifici criteri, l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto,

tra l’altro, delle competenze, abilità e dei livelli di conoscenza della lingua italiana

dell’alunno. In quest’ultimo caso è prevista, al più, l’assegnazione alla classe

immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella anagrafica.”

IL DIRIGENTE SCOLASTICO, sulla base delle consultazioni effettuate:

• dispone l'inserimento dell'alunno straniero in una classe, tenendo conto dell'età anagrafica, dell'ordinamento degli studi del paese di provenienza, dell'accertamento di competenze e abilità, del titolo di studio eventualmente già posseduto, delle aspettative familiari emerse nel colloquio;

• comunica all'Ufficio di Segreteria, il quale provvederà a sua volta a comunicarlo alla famiglia, la

classe in cui sarà inserito l'alunno straniero;

• ripartisce gli alunni nelle classi evitando la costituzione di sezioni con predominanza di alunni stranieri;

• fornisce i dati in possesso della scuola all'équipe docenti che accoglierà l'allievo neo arrivato.

8) L'INSERIMENTO NELLA CLASSE

L'inserimento in classe rappresenta un passaggio delicato e importante. E' necessario che gli insegnanti acquisiscano informazioni sul percorso personale pregresso, sul sistema scolastico e sui curricoli scolastici del paese di provenienza dell'alunno straniero.

I passi successivi si articoleranno in:

! somministrazione di test d'ingresso

! inserimento nella classe attraverso attività che favoriscono l'inclusione e l'apprendimento linguistico.

Si cercherà di facilitare l'inclusione attraverso:

- 70 - Regol_istit_al_ 24_09_08

! la costruzione di un rapporto relazionale rassicurante con l'alunno

! il coinvolgimento del gruppo classe per favorire e sviluppare la capacità comunicativa.

Per facilitare l'apprendimento linguistico si predisporranno:

! verifiche individuali

! attività integrative di recupero durante le ore in classe e/o extracurricolari.

L'alunno straniero che viene inserito nella scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado necessita di attività di supporto per una migliore riuscita scolastica.

Le attività previste dalla scuola possono essere le seguenti:

! fare riferimento e appoggiarsi a strutture/associazioni che organizzano corsi sul territorio

! organizzare corsi interni di alfabetizzazione e di recupero per gruppi di livello

! redigere una programmazione individuale che risponda alla situazione dell'alunno.

Il percorso di inserimento degli alunni stranieri necessita il coinvolgimento di tutti i docenti, la cui sensibilizzazione può avvenire attraverso:

! documentazione personale sulle abitudini e le regole sociali del paese di provenienza dell'alunno

! raccolta e/o realizzazione di materiale didattico specifico

! creazione di una biblioteca multietnica

! incontri con esperti

! corsi di formazione

! momenti di confronto tra docenti

! materiale di “ pronto soccorso “ in lingua

! approfondimento culturale sullo stato di provenienza dell'alunno e sulla sua storia personale

• utilizzo di materiale per percorsi linguistici ed interculturali.

- 71 - Regol_istit_al_ 24_09_08

LA COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO

E' importante che l'istituto fornisca, sia alla famiglia dell'alunno straniero sia all'alunno stesso, i primi strumenti di integrazione sociale anche al di fuori dell'ambito scolastico.

In particolare è utile: ! portare le famiglie a conoscenza delle risorse che il territorio offre per coloro che desiderano

apprendere la lingua italiana.

! Orientare gli alunni e portarli a conoscenza delle possibilità di integrazione offerte dal territorio. DALL'ACCOGLIENZA ALL'INCLUSIONE

Accogliere in maniera positiva l'alunno significa, come sappiamo, fare attenzione al “ clima relazionale “, all'imprinting iniziale che spesso segna in modo profondo le successive tappe dell'inserimento.

Accogliere, quindi, per prevenire eventuali situazioni di rifiuto e di disagio.

L'EQUIPE PEDAGOGICA DI SEZIONE/CLASSE:

! presta attenzione al “ clima relazionale “

! progetta momenti di osservazione in situazione

! struttura percorsi adeguati alle competenze dell'alunno straniero

! ricerca e produce materiali interculturali o materiali strutturati, atti a favorire tali percorsi

! organizza momenti di incontro nelle classi ( giornate a tema, feste, incontri con i genitori,

ecc. ) L'accoglienza si apre all'inclusione nella reciprocità.

Accogliere, quindi, per educare all'incontro, alla conoscenza, allo scambio, alla collaborazione nell'ambito scolastico ed extrascolastico.

- 72 - Regol_istit_al_ 24_09_08

Per quanto riguarda l'accoglienza dei nuovi alunni stranieri l'I.C. “LASAGNA” ha predisposto i seguenti materiali:

! PROTOCOLLOD'ACCOGLIENZA ! PAROLEPERACCOGLIERE:uno strumento utile per i primissimi tempi.Si tratta di

schede in 14 lingue che riportano su di un lato le parole per accogliere e sull'altro le parole per la scuola, in italiano, traduzione in L1 e con la pronuncia.

! SCHEDE SCUOLA FAMIGLIA bilingue per comunicare con le famiglie che non conoscono l'italiano da utilizzare soprattutto da parte della Segreteria.

! PROVE DI INGRESSO per alunni neo-arrivati della Scuola Primaria della Scuola Secondaria di Primo Grado a tre livelli: competenza bassa, elementare, intermedia.

! PROGETTAZIONE ANNUALE divisa in tre sezioni: - italiano per comunicare, italiano per leggere e scrivere, italiano per studiare.

! Schedeoperativeperimpararealeggereescrivereinitaliano ! criteridivalutazionedeglialunnistranierineoarrivati ! proposte per una “ DIDATTICA SENZA CONFINI “ DA PROPORRE A TUTTA LA

CLASSE ! RACCOLTADIFIABEINVARIELINGUECONLATRADUZIONE

10.METODO “ TOTAL PHYSICAL RESPONSE” una nuova strategia che introduce lo studio di una lingua a partire dall'esecuzione di istruzioni verbali e comandi.

- 73 - Regol_istit_al_ 24_09_08

Istit. Scol. Comprensivo Stat. “G. Lasagna” ! Valle Lomellina (PV)

! Regolamento di istituto !

! al 24/09/2008 ! Regolamento di istituto ! IL CONSIGLIO D'ISTITUTO ! VISTO l'art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297; VISTI gli artt. 8 e 9

del DPR 8/3/99, n. 275; ! VISTO il D.L. 01/02/2001, n. 44; ! VALUTATA l'opportunità di adottare un nuovo regolamento d'istituto, che va a

sostituire integralmente quello attualmente in vigore, ! EMANA ! il seguente regolamento: ! ! CAPO I. - ORGANI COLLEGIALI ! Art. 1. Convocazione. ! L'iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente

dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva.

! L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni d'urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido. La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l’ora, il luogo della riunione e fatta col mezzo più rapido. La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l’ora, il luogo della riunione e deve essere affissa all'albo.

! Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni. ! Art. 2. Validità sedute. ! La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a

tutti gli effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. ! Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla

carica e non ancora sostituiti. ! Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al

momento della votazione. ! Art. 3. Discussione ordine del giorno. ! I1 Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della

seduta, fatta eccezione per i casi in cui il ! segretario è individuato per legge. ! E' compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'o.d.g. nella

successione in cui compaiono nell'avviso di convocazione. ! Gli argomenti indicati nell'o.d.g. sono tassativi. Se l'Organo Collegiale è presente

in tutte le sue componenti, si possono ! aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti. ! Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del Consiglio di

Istituto che devono essere adottate su ! proposta della Giunta Esecutiva.

- 74 - Regol_istit_al_ 24_09_08

! L'ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente l'Organo Collegiale, previa

! approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso o.d.g..

! Art. 4. Mozione d'ordine. ! Prima della discussione di un argomento all’o.d.g., ogni membro presente alla

seduta può presentare una mozione d'ordine per il non svolgimento della predetta discussione ("questione pregiudiziale"), oppure perché la discussione dell'argomento stesso sia rinviata ("questione sospensiva"). La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione.

! Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro. ! Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l'Organo Collegiale a maggioranza

con votazione palese. ! L'accoglimento della mozione d'ordine determina la sospensione immediata della

discussione dell'argomento all'o.d.g. al quale si riferisce. ! Art. 5. Diritto di intervento. ! Tutti i membri dell'Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto

di intervenire, secondo l'ordine di ! iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione. ! Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione

il suo operato quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento.

! Art. 6. Dichiarazione di voto. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 2 - ! Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le

dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta.

! Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola, neppure per proporre mozioni d'ordine.

! Art. 7. Votazioni. ! Le votazioni si effettuano in modo palese, per alzata di mano, ovvero per appello

nominale, ad alta voce, quando lo ! richiedono il Presidente o uno dei componenti. ! La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone. ! Le sole votazioni concernenti persone si prendono a scrutinio segreto mediante il

sistema delle schede segrete. ! La votazione non può validamente avere luogo, se i consiglieri non si trovano in

numero legale. ! I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero

necessario a rendere legale l'adunanza, ma non nel numero dei votanti. ! Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente

espressi salvo che disposizioni speciali ! prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi,

prevale il voto del Presidente. ! La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di

altri membri e non può nemmeno essere ! ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da

quello dei votanti. ! Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti, con votazioni separate, si

procederà infine ad una votazione

- 75 - Regol_istit_al_ 24_09_08

! conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità. ! Art. 8. Risoluzioni. ! I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a

manifestare orientamenti o a definire indirizzi ! dell'organo su specifici argomenti. ! Per dette risoluzioni valgono, in quanto applicabili, le norme relative alle mozioni di

cui all'art. 4. ! Art. 9. Processo verbale. ! Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e

luogo della riunione, chi presiede, chi ! svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti,

i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, 1'o.d.g.).

! Per ogni punto all'o.d.g. si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli).

! Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito.

! Un membro dell'Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo membro sulla

! materia oggetto della deliberazione. ! I membri dell'Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro

dichiarazione da trascrivere a cura del ! segretario sul verbale. ! I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a

pagine numerate, timbrate e firmate dal ! Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente

nell'ambito dello stesso anno scolastico. ! I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono: ! · essere redatti direttamente sul registro; ! · se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro

e quindi timbrati e vidimati da ! segretario e Presidente in ogni pagina; ! · se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le

cui pagine dovranno essere ! timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico. ! Il processo verbale viene letto ed approvato al termine della seduta. Ove ciò non

fosse possibile per ragioni di tempo, si ! approverà prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva. ! Art. 10. Surroga di membri cessati. ! Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si

procede secondo il disposto dell’art.22 del ! D.P.R. 416/74. ! Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno entro il primo trimestre di ogni

anno scolastico. ! I membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di

durata del Consiglio. ! Art. 11. Programmazione. ! Ciascuno degli Organi Collegiali può programmare le proprie attività nel tempo, in

rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con

- 76 - Regol_istit_al_ 24_09_08

certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri. ! Art. 12. Decadenza. ! I membri dell'Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i

requisiti richiesti per l'eleggibilità o non ! intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi. Spetta all'Organo

Collegiale vagliare le giustificazioni ! addotte dagli interessati. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 3 - ! Art. 13. Dimissioni. ! I componenti eletti dell'Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi

momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all'Organo Collegiale

! L'Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. ! In prima istanza, l'Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal

suo proposito. ! Una volta che l'Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste

divengono definitive ed irrevocabili. ! Il membro dimissionario, fino al momento della presa d'atto delle dimissioni, fa

parte a pieno titolo dell'Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l'Organo Collegiale medesimo.

! Art. 14. Norme di funzionamento del Consiglio dell'Istituzione Scolastica. ! 1. La prima convocazione del C.I.S., immediatamente successiva alla nomina dei

relativi membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico. ! 2. Nella prima seduta, il C.I.S. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra

i rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del C.I.S. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del C.I.S.

! 3. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei

! votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componenti in carica. In caso di parità, si ripete la votazione

! finché non si determini una maggioranza relativa (D.M.26 luglio 1983). ! 4. Il C.I.S. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i

genitori componenti il Consiglio stesso, ! con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente. In caso di

impedimento o di assenza del Presidente ne ! assume le funzioni il vice presidente o, in mancanza anche di questi, il consigliere

più anziano di età. ! 5. Il C.I. S. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art.

l . ! 6. Il Presidente del C.I.S. è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su

richiesta del Presidente della Giunta ! Esecutiva. ! 7. L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.I.S. su proposta del

Presidente della Giunta Esecutiva. ! 8. A conclusione di ogni seduta del C.I.S., singoli Consiglieri possono indicare

argomenti da inserire nell'ordine del ! giorno della riunione successiva. ! 9. Il C.I.S. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri

lavori; può inoltre costituire commissioni. ! 10. Il C.I.S., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può

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deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio. ! 11. Delle commissioni nominate dal C.I.S. possono far parte i membri del Consiglio

stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola.

! 12. Le commissioni possono avere potere deliberante nei limiti stabiliti dal C.I.S.; svolgono la propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dall'Organo stesso. Ad esso sono tenute a riferire, per il tramite del loro coordinatore, in merito al lavoro svolto ed alle conclusioni cui sono pervenute, nel termine di tempo fissato preventivamente. Delle sedute di commissione viene redatto sintetico processo verbale.

! 13. Le sedute del C.I.S., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti singole persone, sono

! pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con l'idoneità del locale ove si svolgono, gli elettori delle componenti

! rappresentate e tutti gli altri previsti per legge. ! 14. Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola,

non sia corretto, il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica.

! 15. La pubblicità degli atti del C.I.S. avviene mediante affissione, in apposito albo dell'istituto, della copia integrale,

! sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal Consiglio.

! 16. L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non inferiore a 10 giorni.

! 17. I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di segreteria dell'istituto e sono consultabili da chiunque ne abbia titolo, su richiesta da esaudire entro due giorni dalla presentazione. Tale richiesta, indirizzata al Dirigente Scolastico, è orale per docenti, personale A.T.A. e genitori; è, invece, scritta e motivata in tutti gli altri casi.

! 18. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta

! dell'interessato. ! 19. I1 Consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza

a presentare per iscritto le giustificazioni dell'assenza. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto dal C.I.S. con votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal Consiglio: ove le assenze siano ritenute ingiustificate dalla maggioranza assoluta del Consiglio, il Consigliere decade dalla carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenze, attraverso la Segreteria della scuola, al Presidente del C.I.S..

! Art. 15. Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell'Istituzione Scolastica.

! 1. II C.I.S., nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamente le sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta Esecutiva composta da un docente, un componente degli ATA. e due genitori, secondo modalità

! stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto. ! 2. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha

la rappresentanza dell'istituto, ed il ! D.S.G.A., che svolge anche la funzione di segretario della Giunta stessa. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 4 - ! 3. La Giunta esecutiva prepara i lavori del C.I.S., predisponendo tutto il materiale

necessario ad una corretta informazione dei Consiglieri almeno due giorni prima

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della seduta del Consiglio. ! Art. 16. Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti ! 1. Il C.D. si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il

Piano Annuale delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni. ! 2. Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria, secondo

calendario, e in seduta straordinaria, ! ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando almeno un

terzo dei suoi componenti ne faccia ! richiesta. ! 3. Il C.D., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare

le nomine di speciali commissioni di ! lavoro e/o di studio. ! 4. Delle commissioni nominate dal C.D. possono far parte i membri del Collegio

stesso, altri rappresentanti delle varie ! componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. Le

commissioni eleggono un coordinatore. ! Le commissioni possono avanzare proposte relativamente all'oggetto per il quale

sono state nominate. ! Art. 17. Norme di funzionamento del Comitato per la valutazione del servizio degli

insegnanti ! Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal D.S.: ! · per la valutazione dei servizio richiesta da singoli interessati, a norma dell'art.

448 del D.L.vo n. 297/94, per un ! periodo non superiore all'ultimo triennio; ! · alla conclusione dell'anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di

prova degli insegnanti, ai sensi ! degli artt. 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94; ! · ogni qualvolta se ne presenti la necessità. ! Art. 18. Norme di funzionamento dei Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione. ! 1. Il Consiglio di Classe, Interclasse e Intersezione è presieduto dal D.S. o da un

docente, suo delegato, membro del ! Consiglio stesso, ed è convocato, a seconda delle materie sulle quali deve

deliberare, con la presenza di tutte le ! componenti ovvero con la sola presenza dei docenti. ! 2. Il Consiglio di Classe Interclasse e Intersezione si insedia all’inizio di ciascun

anno scolastico e si riunisce secondo il ! Piano delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! CAPO II - DOCENTI ! Art. 19. Indicazioni sui doveri dei docenti. ! 1. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi a scuola almeno cinque

minuti prima dell'inizio delle lezioni. ! 2. I1 docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni

assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata giustificazione. Il docente, qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro continui ad essere sprovvisto di giustificazione, segnalerà in Presidenza il nominativo.

! 3. In caso di ritardo di un alunno, occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la richiesta di giustificazione e

! ammetterlo in classe. ! 4. Se un alunno richiede, con permesso scritto di un genitore, di uscire

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anticipatamente, occorre chiedere l'autorizzazione in Presidenza o al docente delegato. Dopo l'autorizzazione, il docente è tenuto ad apporre sul registro di classe l'ora in cui l'alunno è uscito e, se minorenne, la persona che è venuta a prelevarlo.

! 5. I docenti devono predisporre per classe un elenco degli alunni completo di indirizzo e recapito telefonico: una copia da inserire nel registro di classe ed una in segreteria.

! 6. I docenti indicano sempre sul registro di classe i compiti assegnati e gli argomenti svolti.

! 7. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli. ! 8. Durante l'intervallo, i docenti vigilano sull'intera classe e collaborano con i

colleghi delle altre classi. ! 9. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe più di un

alunno per volta, fatta eccezione per i casi ! seriamente motivati. ! 10. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe, occorre

che avvisi un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe. ! 11. In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni

devono lasciare in ordine il materiale ! scolastico chiuso nelle borse. ! 12. Al termine delle lezioni, i docenti accertano che i locali utilizzati vengano

lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi. ! 13. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila fino all’uscita. ! 14. I docenti devono prendere visione dei piani di sfollamento dei locali della

scuola e devono sensibilizzare gli alunni ! sulle tematiche della sicurezza. ! 15. E' assolutamente vietato, per qualunque attività, l'utilizzo di sostanze che

possano rivelarsi tossiche o dannose per gli alunni, quali colle non dichiaratamente atossiche, vernici, vernidas, solventi, etc. ... . Prima di proporre agli alunni

! attività che richiedono l'uso di sostanze particolari o alimenti (pasta, farina, legumi, etc. ...) verificare tramite

! comunicazione scritta che non vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti.

! 16. E' vietato ostruire con mobili, arredi e sedie, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le uscite di sicurezza.

! 17. Non è consentito, per ragioni di sicurezza, sistemare mobili bassi accanto a vetrate e finestre, sia in aula, sia in

! qualunque altra zona dell'edificio scolastico accessibile agli alunni. ! 18. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente

comunicarlo in Presidenza. ! 19. Eventuali danni riscontrati devono essere segnalati in Presidenza. I danni

riscontrati vengono risarciti dal responsabile. ! Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti della classe o classi

interessate ne discuteranno in Consiglio di ! Classe, Interclasse o Intersezione con i genitori ed il risarcimento sarà effettuato in

modo collettivo. ! 20. I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o approfondimenti telefonici con

le famiglie, nell'ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo. ! 21. Ogni docente apporrà tempestivamente la propria firma per presa visione delle

circolari e degli avvisi. In ogni caso, ! tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nell'apposito

registro si intendono regolarmente

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! notificati. ! 22. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lezione. ! 23. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali, se

non in casi eccezionali. In caso di motivo di ufficio, la telefonata va annotata sull'apposito registro, indicando il numero composto, il destinatario, il nome

! della persona che effettua la telefonata e sinteticamente l'oggetto della telefonata. ! 24. I docenti devono avvisare le famiglie circa le attività didattiche, diverse dalle

curricolari, che saranno svolte, tramite ! diario o libretto. ! 25. Il ricorso alla Presidenza per problemi di ordine disciplinare va contenuto al

massimo e ai casi più gravi o per recidive. ! 26. I registri devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere

nel cassetto personale a disposizione della Presidenza. ! 27. Gli insegnanti presenti alla mensa abitueranno gli alunni ad una adeguata

igiene personale e, durante il pranzo, ! controlleranno gli stessi e li educheranno ad un corretto comportamento. ! 28. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita e vigilano affinché gli

alunni siano affidati ai genitori o agli ! adulti delegati. Fino al cancello esterno gli insegnanti sono responsabili degli

alunni. I genitori che desiderano far ! tornare a casa i figli in modo autonomo, devono presentare richiesta scritta. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! CAPO III - PERSONALE AMMINISTRATIVO ! Art. 20. Doveri del personale amministrativo ! 1. Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto

all'azione didattica e la valorizzazione delle loro competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e per il conseguimento delle finalità educative.

! 2. Il personale amministrativo indossa, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di lavoro ed al telefono risponde con la denominazione dell'Istituzione Scolastica e il proprio nome.

! 3. Non può utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro, se non in casi eccezionali.

! 4. Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla documentazione

! amministrativa prevista dalla legge. ! 5. Collabora con i docenti. ! 6. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale

importanza, in quanto esso contribuisce a ! determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo

tra le diverse componenti che dentro o ! attorno alla scuola si muovono. ! 7. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell'orario di servizio. Della

presenza in servizio fa fede la firma nel ! registro del personale. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 7 – ! ! CAPO IV - COLLABORATORI SCOLASTICI ! Art. 21. Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici. ! 1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse

disposizioni, nella zona di competenza, secondo le mansioni loro assegnate. Della

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presenza in servizio farà fede la firma sul registro di presenza del personale. ! 2. In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei

dispositivi di sicurezza, individuali e ! collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità. ! 3. I collaboratori scolastici: ! · indossano, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario

di lavoro; ! · devono essere sull'ingresso e sull'uscita degli alunni; ! · sono facilmente reperibili da parte degli insegnanti, per qualsiasi evenienza; ! · collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo; ! · comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori

l'eventuale assenza dell'Insegnante ! dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita; ! · collaborano con gli insegnanti nella raccolta dei buoni mensa e nella

predisposizione degli elenchi dei partecipanti ! al servizio; ! · favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap; ! · vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli

intervalli, negli spostamenti e nelle ! uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali; ! · possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore

durante i viaggi e le visite d'istruzione; ! · riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza

seri motivi, sostano nei corridoi; ! · sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o

allontanamento momentaneo ! dell'insegnante; ! · impediscono, con le buone maniere, che alunni di altri corsi possano svolgere

azioni di disturbo nel corridoio di ! propria pertinenza, riconducendoli con garbo e intelligenza alle loro classi; ! · sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la

funzione della scuola è quella di ! educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno; ! · evitano di parlare ad alta voce; ! · tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili; ! · provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia con acqua e

detersivi disinfettanti dei servizi e degli ! spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate; ! · non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal

D.S.G.A. o dal Dirigente Scolastico; ! · invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal

Dirigente Scolastico a uscire dalla ! Scuola. A tale proposito si terranno informati sugli orari di ricevimento dei genitori,

collocati sempre in ore libere ! da insegnamento; ! · prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di classe, dei collegi

dei docenti o dei consigli di ! istituto, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio; ! · sorvegliano l'uscita dalle classi e dai cancelli esterni, prima di dare inizio alle

pulizie. ! 4. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono

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prontamente comunicarlo in Segreteria. ! Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi

prima di procedere alla sostituzione. ! 5. Accolgono il genitore dell'alunno minorenne, che vuol richiedere l'autorizzazione

all'uscita anticipata. II permesso di ! uscita, firmato dal Dirigente Scolastico o da un docente delegato, verrà portato dal

collaboratore nella classe ! dell'alunno, dove il docente dell'ora provvederà alla annotazione

dell'autorizzazione sul registro di classe. Dopodiché ! l'alunno che ha richiesto di uscire anticipatamente potrà lasciare la scuola. ! 6. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a

qualsiasi spazio addetti, dovranno ! controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue: ! · che tutte le luci siano spente; ! · che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi; ! · che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della

scuola; ! · che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine; ! · che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola e che siano inseriti gli

allarmi, nei plessi che ne sono provvisti; ! · gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli

uffici, siano spente le ! apparecchiature elettriche in essi custodite e che sia inserito l’allarme. ! 7. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi.

In ogni caso tutte le circolari e gli ! avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi della scuola si

intendono regolarmente notificati al ! personale tutto. ! 8. E’ fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di

sfollamento dei locali e di controllare ! quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo. ! 9. I Collaboratori scolastici non possono utilizzare i telefoni cellulari durante

l’orario di lavoro, se non in casi eccezionali. ! 10. I Collaboratori scolastici non possono utilizzare i telefoni della scuola per

motivi personali, se non in casi eccezionali. ! In caso di motivo d’ufficio, la telefonata va annotata sull’apposito registro,

indicando il numero composto, il ! destinatario, il nome della persona che effettua la telefonata e sinteticamente

l’oggetto della telefonata. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 8 - ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 9 – ! ! CAPO V - ALUNNI ! Art. 22. Norme di comportamento. ! I doveri degli alunni sono elencati nella Appendice A ! Art. 23. Diritto alla trasparenza nella didattica. ! I diritti degli alunni sono elencati nell’Appendice A ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! CAPO VI - GENITORI ! Art. 24. Indicazioni.

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! 1. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto hanno il dovere di

! condividere con la scuola tale importante compito. ! 2. Sarebbe opportuno che i genitori cerchino di: ! · trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire

il loro futuro e la loro formazione ! culturale; ! · stabilire rapporti corretti con gli insegnanti, collaborando a costruire un clima di

reciproca fiducia e di fattivo ! sostegno; ! · controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul diario o sul

libretto; ! · partecipare con regolarità alle riunioni previste; ! · favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola; ! · osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite

anticipate; ! · sostenere gli insegnanti, controllando l'esecuzione dei compiti e lo studio a

casa; ! · educare ad un comportamento corretto durante la mensa. ! 3. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali, tutte le volte che la

situazione lo richieda o quando venga fatta ! esplicita richiesta in tal senso dalla famiglia. In questi casi si concorda, tramite il

diario degli alunni, l'orario di ! ricevimento. La scuola, in casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà

alle famiglie degli alunni una ! lettera di convocazione. ! 4. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito

comunicato e con congruo anticipo. Non ! sempre sarà possibile garantire il normale svolgimento delle lezioni. E' possibile,

quindi, che gli alunni presenti in ! scuola siano suddivisi in gruppi e affidati per la vigilanza ai docenti e/o ai

collaboratori scolastici non scioperanti. In ! situazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune disposizioni. Le

stesse situazioni potranno ! verificarsi in caso di assemblea sindacale. ! 5. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l’affiatamento tra le famiglie e la scuola,

i genitori sono invitati ad utilizzare ! al massimo le occasioni offerte, partecipando alle assemblee di classe ed ai

colloqui individuali con i docenti nelle ! occasioni di ricevimento. Sono gradite e possibili anche altre forme di

collaborazione o proposte di riunioni suggerite ! dai genitori stessi. ! Art. 25. Diritto di Assemblea. ! 1. I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della

scuola secondo le modalità previste dagli ! articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994, n. 297. ! 2. Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni. ! 3. L'Assemblea dei genitori può essere di classe, sezione, di plesso/scuola,

dell'Istituzione Scolastica. ! Art. 26. Assemblea di classe, sezione ! 1. L'Assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto nel Consiglio di Classe,

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Interclasse o Intersezione, o dal Dirigente ! Scolastico o suo delegato. ! 2. E' convocata da colui che la presiederà con preavviso di almeno cinque giorni.

La convocazione può essere richiesta: ! a) dagli insegnanti; ! b) da un quinto delle famiglie degli alunni della classe; ! 3. Il Presidente richiede per scritto al Preside l'autorizzazione a tenere l'assemblea

e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie.

! 4. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. ! 5. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei

componenti. ! 6. Copia del verbale viene inviata alla Presidenza. ! 7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e

gli insegnanti di classe. ! Art. 27. Assemblea di plesso, scuola. ! 1. L'Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio

di Interclasse, Intersezione, Classe, o dal Dirigente Scolastico o suo delegato. ! 2. L'Assemblea è convocata (con preavviso di almeno cinque giorni) e presieduta

dal primo firmatario tra quanti inoltrano al Dirigente Scolastico la richiesta di convocazione.

! 3. La convocazione può essere richiesta: ! a) da un terzo dei genitori componenti i Cons. di Interclasse, Intersezione, Classe; ! b) dalla metà degli insegnanti di plesso/scuola; ! c) da un quinto delle famiglie degli alunni del plesso/scuola. ! 4. Il Presidente richiede per iscritto al Dirigente Scolastico l’autorizzazione a tenere

l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie.

! 5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. ! 6. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei

docenti eventualmente presenti o da un ! genitore designato dal Presidente dell'Assemblea. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 11 - ! 7. Copia del verbale viene inviata al Dirigente Scolastico. ! 8. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Capo d'Istituto e gli

insegnanti del plesso o della scuola. ! Art. 28. Assemblea dell'Istituzione Scolastica. ! 1. L'Assemblea di Istituto è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio

dell'Istituzione, Interclasse, Intersezione, Classe, o dal Dirigente Scolastico o suo delegato.

! 2. L'Assemblea è convocata (con preavviso di almeno sette giorni) e presieduta dal primo firmatario tra quanti inoltrano al Dirigente Scolastico la richiesta di convocazione.

! 3. La convocazione dell'Assemblea può essere richiesta: ! a ) da 50 genitori; ! c) da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Interclasse. Intersezione, Classe; ! d) dal Consiglio d'Istituto; ! e) dal Dirigente Scolastico. ! 4. Il Presidente richiede per scritto al Dirigente Scolastico l'autorizzazione a tenere

l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione. contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie.

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! 5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori dell’Assemblea viene redatto verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente.

! 6. Copia del verbale viene consegnata al Dirigente Scolastico ! 7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i

docenti. ! Art. 29. Accesso dei genitori nei locali scolastici ! 1. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule o nei

corridoi all'inizio delle attività ! didattiche, fatte salve le esigenze di accoglienza della Scuola dell’Infanzia. ! 2. L'ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito

esclusivamente in caso di uscita ! anticipata del figlio. Gli insegnanti, pertanto, si asterranno dall'intrattenersi con i

genitori durante l’attività didattica ! anche per colloqui individuali riguardanti l'alunno. ! 3. I genitori degli alunni possono accedere agli edifici scolastici nelle ore di

ricevimento settimanale dei docenti o se ! convocati dagli stessi. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 ! ! CAPO VII - MENSA ! Art. 30. Norme sul servizio mensa. ! 1. Gli alunni che non usufruiscono del servizio mensa devono essere prelevati dai

genitori o da altra persona ! maggiorenne, delegata per iscritto, e devono rientrare 5 minuti prima dell’inizio

delle lezioni pomeridiane. L'Istituzione ! Scolastica consente agli alunni in anticipo di sostare nel cortile della scuola, ma

non potrà assicurare alcuna vigilanza, ! quindi la responsabilità resta dei genitori fino all'inizio delle lezioni pomeridiane. ! 2. Anche l'attività mensa è da intendersi come momento pienamente educativo e

opportunità formativa. Per l'intervallo ! del dopo mensa sono valide le stesse regole della ricreazione. ! 3. Gli iscritti alla mensa, che per eccezionali motivi non intendono usufruire del

servizio, devono giustificare l'assenzarinuncia mediante annotazione scritta di un genitore sul diario.

! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! CAPO VIII - LABORATORI ! Art. 31. Uso dei laboratori e aule speciali. ! 1. I laboratori e le aule specializzate sono assegnate dal Dirigente Scolastico

all'inizio di ogni anno alla responsabilità di un docente o del fiduciario del plesso, che svolge funzione di subconsegnatario ed ha il compito di mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, curare il calendario d'accesso allo stesso, proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc...

! 2. Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da parte delle classi e con il Dirigente Scolastico le modalità ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche.

! 3. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali, il responsabile del laboratorio o il docente di turno

! sono tenuti ad interrompere le attività, se le condizioni di sicurezza lo richiedono, e a segnalare la situazione

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! tempestivamente in Presidenza, per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare

! eventuali responsabili. ! 4. L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei

responsabili. ! 5. Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per

quanto riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante, nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.

! 6. I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. ! 7. L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare

l'integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico.

! 8. L’utilizzo dei computer della scuola e delle aule di informatica è regolato dalle prescrizioni tecniche della Appendice

! D: Prescrizioni tecniche riguardo all’uso dei computer e delle aule di informatica ! Art. 32. Sussidi didattici. ! La scuola è fornita di sussidi per il lavoro educativo-didattico. I docenti, i non

docenti e gli alunni sono tenuti a curare il buon uso, la conservazione e la piena efficienza dei sussidi.

! Art. 33. Diritto d'autore. ! Il materiale cartaceo, audiovisivo ed informatico è sottoposto alla normativa sui

diritti d'autore, quindi i docenti si ! assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso. ! Art. 34. Sala e strutture audiovisive. ! La prenotazione per l'utilizzazione delle sale audiovisivi dovrà avvenire solo

limitatamente alla settimana successiva. In caso di più richieste relative alla stessa ora di lezione, sarà data la precedenza all'iniziativa deliberata in sede collegiale rispetto a quella attuata dal singolo docente e quindi alla classe che ne ha usufruito un numero inferiore di volte e, in subordine, alla classe che ne ha usufruito in data anteriore.

! Art. 35. Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche, telecamere, computer portatili, sussidi

! vari, ecc...) ! L'utilizzo esterno della strumentazione tecnica in dotazione alla scuola è

autorizzato dal Dirigente Scolastico; va ! segnalato nell'apposito registro, ove verranno riportati tutti i dati richiesti a cura

del responsabile. Alla riconsegna ! dell'attrezzatura, l'incaricato provvederà alla rapida verifica di funzionalità degli

strumenti, prima di riporli. Si riporterà ! inoltre sull'apposito registro la data della avvenuta riconsegna e le eventuali

segnalazioni di danno. ! Art. 36. Mediateca. ! 1. La mediateca costituisce uno strumento didattico di primaria importanza per la

vita della scuola, essa è accessibile a ! tutte le componenti della scuola. ! 2. Compito della mediateca è raccogliere, ordinare, descrivere il materiale librario,

documentario, audiovisivo ed ! informatico in qualunque modo appartenente alla scuola e promuoverne l’uso da

parte di alunni e docenti.

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! 3. II Dirigente Scolastico nomina un Responsabile della mediateca, coincidente con l’insegnante fiduciario di plesso, con il compito di sovraintendere al suo funzionamento e verificare periodicamente la consistenza delle dotazioni, i registri per il prestito, l'aggiornamento della schedatura e del catalogo.

! 4. Alla mediateca della scuola si accede secondo un calendario settimanale prestabilito e opportunamente pubblicizzato.

! 5. Il Collegio dei Docenti promuove l’aggiornamento del patrimonio librario, documentario, audiovisivo ed informatico, secondo le esigenze didattiche e culturali dell'Istituzione, recependo i suggerimenti specifici espressi dai docenti e dalle altre componenti scolastiche per quanto di loro competenza.

! 6. Gli studenti, per il tramite dei docenti, possono proporre l'acquisto di materiale librario, audiovisivo e/o informatico.

! 7. Non possono essere date in prestito opere di consultazione, quali dizionari, enciclopedie, ecc....

! 8. I libri possono essere dati in prestito per un periodo di 45 giorni, prorogabili di altri 15, se nessun altro ha richiesto lo

! stesso materiale; il materiale audiovisivo può essere dato in prestito per non più di due giorni, compatibilmente con la

! programmazione dei docenti. ! 9. Il materiale concesso in prestito viene annotato nell'apposito registro. ! 10. Chi non restituisce il materiale avuto in prestito nei tempi previsti è escluso dal

prestito per un periodo di sei mesi. I ! costi relativi ai libri - o altri materiali - smarriti o deteriorati saranno sostenuti da

chi ha causato il danno. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! Art. 37. Utilizzo delle infrastrutture sportive dell'istituto. ! Il Dirigente Scolastico nomina all'inizio dell'anno scolastico uno o più docenti

responsabili dell'area sportiva dell'Istituzione Scolastica e l’insegnante fiduciario di plesso. Essi provvederanno alla predisposizione degli orari di utilizzo e di funzionamento delle singole infrastrutture in orario curricolare e al coordinamento delle iniziative extracurricolari

! La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni. Per ragioni di tipo igienico, in palestra si dovrà entrare solamente con scarpe da ginnastica diverse da quelle usate negli altri locali della scuola od all’esterno.

! Art. 38. Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione. ! Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (macchine da scrivere,

fax, fotocopiatrice, ciclostile, computer), oltre al primario uso didattico ed amministrativo, possono essere utilizzate da tutte le componenti scolastiche per attività di esclusivo interesse della scuola. É escluso l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali.

! Nella scuola è ubicato un centro stampa dove sono presenti operatori addetti al servizio duplicazione e fascicolatura.

! L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato al personale incaricato.

! I docenti devono consegnare al personale incaricato con anticipo di almeno due giorni il materiale da riprodurre.

! L'uso della fotocopiatrice è gratuito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e dagli insegnanti, nei limiti degli

! stanziamenti di bilancio fissati annualmente. ! I collaboratori scolastici incaricati terranno appositi registri dove annotare la data,

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la classe, il richiedente, il numero di ! fotocopie eseguite. Il materiale cartaceo è sottoposto alla normativa sui diritti

d'autore, quindi i richiedenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso.

! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! CAPO IX - SICUREZZA ! Art. 39. Norme di comportamento. ! La Scuola elabora e periodicamente aggiorna un documento sulla sicurezza , nel

quale sono individuate le situazioni di ! pericolo presenti a scuola e sono indicati gli accorgimenti per ridurre i rischi. Copie

del documento sono esposte e ! consultabili in qualunque momento in ogni sede della scuola. Specifiche

disposizioni sono evidenziate in loco da apposita segnaletica. ! · E’ preciso dovere di ogni lavoratore della scuola e di ogni persona che a scuola

debba a qualsiasi titolo trattenersi in ! modo non saltuario prendere visione del documento sulla sicurezza e della

segnaletica e attenersi scrupolosamente a ! quanto viene indicato. ! · E’ dovere dei responsabili delle scuole dell’infanzia, degli insegnanti di italiano di

ogni classe elementare e dei ! coordinatori di classe di ogni classe delle scuole medie illustrare ad inizio anno ai

propri allievi il contenuto del ! documento sulla sicurezza , nelle forme e nei modi commisurati all’età degli

alunni, ed istruirli sulle condotte da ! tenere a tutela della incolumità propria ed altrui. E’ quindi dovere degli alunni

attenersi alle condotte che sono state ! loro indicate ed alle disposizioni che di volta in volta dovessero venir loro dettate

da quanti si curano della loro ! sorveglianza. ! Ogni persona che si trovi all’interno degli edifici scolastici e nelle loro pertinenze è

tenuto in ogni momento ad agire in ! modo tale da non mettere in pericolo la propria e l’altrui sicurezza. ! Chiunque venga a conoscenza di situazioni di pericolo non già contemplate nel

documento sulla sicurezza del primo comma è tenuto a darne immediata notizia al Dirigente Scolastico.

! In situazioni di emergenza che dovessero prodursi, tutti sono tenuti a collaborare nelle azioni che dovessero rendersi

! necessarie per ridurre le conseguenze, specie sugli alunni, di eventi calamitosi. ! A titolo esemplificativo, sono qui di seguito segnalate alcune disposizioni di

interesse più comune relative alla sicurezza. ! · Tenere un contegno corretto, astenendosi da qualsiasi genere di scherzo e dal

compiere atti che possano distrarre o ! arrecare danno ai compagni di lavoro. ! · Attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute dal proprio superiore. ! · Osservare scrupolosamente tutte le prescrizioni in materia di sicurezza ed

igiene richiamate da specifici cartelli o ! indicate dai propri superiori. ! · Non usare macchine, impianti ed attrezzature senza autorizzazione. ! · Non eseguire operazioni o manovre non di propria competenza, o di cui non si è

a perfetta conoscenza: in casi ! dubbi occorre rivolgersi al proprio superiore.

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! · Per accedere agli scaffali alti o a strutture sopraelevate, utilizzare le apposite scale. E' opportuno, per le scale

! doppie, assicurarsi, prima di salirvi, che i tiranti o le catenelle siano in tensione. Non utilizzare tali scale come scale

! semplici appoggiandole a muro né spostarle quando su di esse vi sono delle persone.

! · Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata. ! · Depositare i materiali nelle zone prestabilite e comunque in modo da non

ingombrare, ostacolare e/o impedire, ! anche solo parzialmente l'accesso alle uscite di sicurezza, al transito sulle vie di

fuga (corridoi, scale di sicurezza, ! ecc...), in prossimità di mezzi ed impianti atti ad intervenire sugli incendi, ed in

generale la normale circolazione. ! · Ogni contenitore deve riportare l'etichetta con l'indicazione ben leggibile del

contenuto. Non utilizzare bottiglie di ! bevande per il contenimento di altri liquidi, né abbandonare quelle vuote sul posto

di lavoro. ! · Segnalare tempestivamente al proprio superiore ogni eventuale anomalia o

condizione di pericolo rilevata. ! · In caso di infortunio, riferire al più presto ai propri superiori sulle circostanze

dell'evento. ! · Se viene usato il materiale della cassetta di pronto soccorso ripristinare la

scorta. ! · Non circolare né sostare nei sottopiani, cavedi, ecc.. degli edifici salvo

giustificato motivo di lavoro e previa ! autorizzazione dei superiori. Non accedere nelle zone o nei locali in cui vige il

divieto di ingresso ai non autorizzati. ! · Mantenere pulito ed in ordine il proprio posto di lavoro. ! · Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune. ! · Adoperare gli attrezzi solamente per l’uso cui sono destinati e nel modo più

idoneo evitando l’uso di mezzi di fortuna o di attrezzi diversi da quelli predisposti o di apportare agli stessi modifiche di qualsiasi genere..

! · Mantenere i videoterminali nella posizione definita secondo i principi dell’ergonomia delle norme di legge e di buona tecnica. Qualsiasi variazione che si rendesse necessaria deve essere concordata con il proprio responsabile.

! · In caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, dossier, ecc:) mantenere la schiena eretta e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli delle gambe. Durante il trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei punti di più facile presa e se necessario appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia.

! · Manipolare vetri o materiale pungente con i guanti. ! · Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti. ! · Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si

trovino a lavorare nella scuola. ! · Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 90 cm. ! · Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l’uso. ! · L'apertura di tutte le uscite di sicurezza deve avvenire prima dell'inizio delle

lezioni. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! CAPO X - COMUNICAZIONI ! Art. 40. Distribuzione materiale informativo e pubblicitario

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! Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle classi, o comunque nell'area

! scolastica, senza la preventiva autorizzazione del Dirigente Scolastico. ! E' garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale

utilizzabile nel lavoro scolastico (giornali, ecc. ...) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre, ricerche).

! E' garantita la possibilità di informazione ai genitori da parte di Enti, Associazioni culturali, ecc....

! La scuola non consentirà la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico e speculativo.

! II Dirigente Scolastico disciplinerà la circolazione del materiale. ! Per gli alunni si prevede di: ! a) distribuire tutto il materiale che riguarda il funzionamento e l'organizzazione

della scuola; ! b) autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a

livello comunale, comprensoriale, ! provinciale, regionale e nazionale, inviato da Enti istituzionali; ! c) autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative od attività

sul territorio, gestite da Enti, ! Società, Associazioni private che abbiano stipulato accordi di collaborazione con la

Scuola, purché l'iniziativa ! non persegua fini di lucro. ! Art. 41. Comunicazioni docenti – genitori. ! Nell'orario di servizio settimanale di ogni docente di scuola media è prevista

un’ora o frazione di ora per i colloqui con i genitori. ! Saranno programmati annualmente incontri pomeridiani delle famiglie con gli

insegnanti della scuola. Inoltre, qualora se ne ravvisi la necessità, verranno inviate alle famiglie tempestive informazioni scritte relative, secondo i casi, alla

! frequenza, al profitto, al comportamento dell'alunno. In particolare, saranno comunque comunicate alle famiglie le valutazioni quadrimestrali e, su mandato dei docenti, anche quelle interperiodali, accompagnate dalla eventuale segnalazione degli

! interventi di sostegno e di recupero che l'alunno deve sostenere e l'esito di tali interventi. In casi particolari, i genitori e

! gli insegnanti possono concordare appuntamenti per informazioni sull’andamento scolastico degli alunni.

! Art. 42. Informazioni sul Piano dell’Offerta Formativa. ! All'inizio dell'anno scolastico il coordinatore del consiglio di classe o l’insegnante di

italiano nelle elementari illustra agli studenti ed alle famiglie le opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo di tutte le attività e

! Iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali. Gli insegnanti della scuola dell’infanzia illustreranno il POF alle sole famiglie.

! Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tempi e modalità che tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.

! Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con circolari scritte inviate in lettura nelle classi. In

! forma ufficiale viene adottata anche la pubblicazione in bacheca, in particolare per gli atti che devono essere riportati a

! conoscenza di tutti. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – !

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! CAPO XI - ACCESSO DEL PUBBLICO ! Art. 43. Accesso di estranei ai locali scolastici. ! Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di

“esperti” a supporto dell’attività didattica, chiederanno, di volta in volta, l’autorizzazione, tramite il Dirigente Scolastico, al Consiglio di Istituto. Gli “esperti” permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente necessario all'espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità didattica e di vigilanza della classe resta del docente.

! Nessun'altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal Dirigente Scolastico o suo delegato può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche.

! Dopo l'entrata degli alunni verranno chiuse le porte d'accesso. ! Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della scuola, al locale dove

si trova l'albo d'istituto, per prendere ! visione degli atti esposti, e può accedere all'Ufficio di Presidenza e di Segreteria,

durante l'orario di apertura dei medesimi. ! I tecnici che operano alle dipendenze della Amministrazione Comunale possono

accedere ai locali scolastici per ! l'espletamento delle loro funzioni. ! I signori rappresentanti ed agenti commerciali devono qualificarsi esibendo

tesserino di riconoscimento. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! CAPO XII - CIRCOLAZIONE MEZZI ALL'INTERNO DELL'AREA SCOLASTICA ! Art. 44. Accesso e sosta. ! E' consentito l'accesso con la macchina nel cortile dei plessi scolastici ai genitori o

chi ne fa le veci di alunni disabili per un ingresso e una uscita più agevoli e lontani dal flusso degli altri alunni.

! L'accesso ed il parcheggio delle autovetture negli spazi recintati di pertinenza della scuola sono riservati agli insegnanti ed al personale A.T.A..

! Per il parcheggio dei motorini, gli alunni devono entrare nei cortili a motore spento. Le biciclette devono essere condotte per mano.

! Motorini e biciclette devono essere sistemati in modo ordinato, solo ed esclusivamente nelle aree destinate a raccogliere tali mezzi.

! I parcheggi di cui sopra sono incustoditi e pertanto la scuola, non potendo garantire la custodia dei mezzi di cui trattasi, non assume responsabilità di alcun genere per eventuali danni o furti a carico dei mezzi medesimi.

! I mezzi devono procedere a passo d'uomo e con prudenza allorché transitano su aree interne di pertinenza della scuola. Di eventuali incidenti la Scuola non può essere ritenuta responsabile.

! In casi di emergenza, per comportamenti non prudenti o quando si ravvisano difficoltà di funzionamento e di uso degli spazi interessati, il Dirigente Scolastico può adottare i provvedimenti opportuni, anche di carattere restrittivo.

! I veicoli degli operatori che devono effettuare interventi di manutenzione nella struttura scolastica ed i veicoli per la mensa sono autorizzati ad entrare nelle aree, procedendo a passo d'uomo e con prudenza.

! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! CAPO XIII - ORARIO SCOLASTICO ! Art. 45. Scuola dell’Infanzia. ! L’orario di apertura della scuola dell’infanzia è il seguente. ! Plesso di Candia Dalle 8.00 Alle 16.30

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! Plesso di Castello d’Agogna Dalle 8.00 Alle 16.30 ! Plesso di Valle Dalle 8.00 Alle 16.30 ! Plesso di Zeme Dalle 8.00 Alle 16.30 ! Dal lunedì al venerdì ! Art. 46. Scuola Primaria. ! L’orario delle lezioni nelle Scuole Primarie è il seguente. ! 1. Orario normale. 27 ore settimanali - 891 ore annue. ! (Per indisponibilità degli scuolabus non è possibile recuperare la mezz’ora in più

settimanale) ! Lezioni del mattino Dalle 8.15 Alle 12.45 Dal lunedì al venerdì ! Rientri pomeridiani Dalle 14.15 Alle 16.45 Lunedì e giovedì ! Gli alunni possono usufruire della mensa nei rientri pomeridiani. ! 2. a. Orario con tre ore settimanali opzionali. 30 ore settimanali - 891+99 ore

annue ! Lezioni del mattino Dalle 8.15 Alle 12.45 Dal lunedì al venerdì ! Rientri pomeridiani Dalle 14.15 Alle 16.45 Lunedì, martedì e giovedì ! Gli alunni possono usufruire della mensa nei rientri pomeridiani. ! b. 30 ore settimanali +10 mensa, 891 + 99 +330 ore annue (ex tempo pieno) ! Lezioni del mattino, dal lunedì al venerdì, dalle 8.15 alle 12.45 ! Rientri pomeridiani ! Mensa e attività ludico-ricreative Lezioni ! Lunedì Dalle 12.45 Alle 14.45 Dalle 14.45 Alle 16.45 ! martedì Dalle 12.45 Alle 14.45 Dalle 14.45 Alle 16.45 ! Mercoledì Dalle 12.45 Alle 14.15 ------------ ------------- ! Giovedì Dalle 12.45 Alle 14.45 Dalle 14.45 Alle 16.45 ! Venerdì Dalle 12.45 Alle 15.15 Dalle 15.15 Alle 16.45 ! Art. 47. Scuola secondaria di I grado. ! L’orario delle lezioni è il seguente. ! 1. a. Orario normale. 27 ore settimanali - 891 ore annue. ! Dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13, con decurtazione di tre ore settimanali alla

fine delle lezioni di martedì, ! giovedì e sabato. ! b. 30 ore settimanali (ad esaurimento per le classi non comprese nella riforma). ! Dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13. ! 2. Orario con 3 ore settimanali opzionali. ! a. 30 ore settimanali - 891+99 ore annue. ! Dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13. ! 3. Orario con 6 ore settimanali opzionali. ! a. 33 ore settimanali - 891+198 ore annue. ! Dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13 (con decurtazione di un’ora alla fine delle

lezioni di sabato) ! Rientri pomeridiani dalle 14 alle 16, in due pomeriggi a scelta tra lunedì, mercoledì

e venerdì. ! 4. Orario a tempo prolungato (ad esaurimento e solo per le classi non comprese

nella riforma) ! Dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13. ! Rientri pomeridiani, dalle 14 alle 16, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì. ! Gli alunni con rientri pomeridiani, possono usufruire della mensa, dalle 13 alle 14. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – !

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! CAPO XIV - REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA ! Art. 48. Orario scolastico. ! 1. orario di apertura delle scuole. ! Plesso di Candia Dalle 8.00 Alle 16.30 ! Plesso di Castello d’Agogna Dalle 8.30 Alle 16.30 ! Plesso di Valle Dalle 7.30 Alle 16.30 ! Plesso di Zeme Dalle 8.30 Alle 16.30 ! Dal lunedì al venerdì ! 2. Orario di entrata e uscita degli alunni. ! Entrata Uscita ! Plesso di Candia Dalle 8.00 Alle 9.15 Dalle 16.00 Alle 16.30 ! Plesso di Castello d’Agogna Dalle 8.30 Alle 9.15 Dalle 16.00 Alle 16.30 ! Plesso di Valle Dalle 7.30 Alle 9.15 Dalle 16.00 Alle 16.30 ! Plesso di Zeme Dalle 8.30 Alle 9.15 Dalle 16.00 Alle 16.30 ! Gli orari di entrata e di uscita devono essere rispettati da tutti per non

interrompere le attività. ! I genitori che occasionalmente avessero necessità di ritirare i propri figli

anticipatamente devono avvisare preventivamente le insegnanti. I bambini potranno essere affidati ai soli genitori o a persone maggiorenni delegate munite di apposito modello di delega.

! I bambini che eccezionalmente e per motivi documentati non usufruissero del servizio mensa potranno uscire alle 11.30 nei plessi di Castello e di Zeme e alle 12 nei plessi di Valle e di Candia. Il rientro è previsto per le 13.30.

! Gli alunni che intendono frequentare solo il turno antimeridiano possono uscire alle 13.30.

! L’orario minimo di presenza a scuola non potrà essere inferiore alle 25 ore settimanali.

! Art.49. Assenze. ! Le assenze dei bambini devono sempre essere motivate. L’interruzione, non

opportunamente giustificata, della frequenza per un periodo superiore al mese comporta la perdita del posto nella scuola. Il posto resosi disponibile potrà essere occupato dal primo alunno in lista d’atteasa.

! Art. 50. Iscrizioni. ! Le iscrizioni nella Scuola dell’Infanzia vengono effettuate entro la data stabilita

annualmente dalle disposizioni ministeriali. ! Entro la fine di aprile si procede alla formazione delle sezioni, tenendo conto delle

nuove eventuali iscrizioni. ! Nelle scuole dell’infanzia in cui il numero di iscrizioni risulti superiore alla

disponibilità di accoglienza, sarà necessaria la formazione di una graduatoria per stabilire quali alunni accogliere da subito e quali collocare in lista d’attesa.

! Stabilito il numero degli alunni iscritti al secondo e terzo anno, ai quali verrà data la precedenza, si determinano i posti

! disponibili per la frequenza dei restanti alunni, formulando una graduatoria secondo i criteri e i punteggi dell’appendice C:

! Criteri e punteggi per formulare la graduatoria di ammissione. ! Art. 51. Servizio mensa. ! La dieta della Scuola dell’Infanzia è esposta nella sala mensa ed è approvata

dall’ASL di Pavia. Qualsiasi variazione viene effettuata solo su prescrizione del medico che specifichi il motivo della variazione e la durata della dieta.

! Approvato all’unanimità dal Consiglio di Istituto, insieme alle appendici A, B, C, D , E, F nella riunione del 6.10.2004.

! Regol_istit_al_ 24_09_08 –

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! ! Appendice A ! Regolamento attuativo dello statuto delle studentesse e degli studenti. ! STATUTO DEGLI STUDENTI ! Con riferimento allo Statuto delle studentesse e degli studenti emanato con

decreto del Presidente della Repubblica il 24 giugno 1998, n. 249, in cui si accolgono le indicazioni della convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, vengono di seguito fissati diritti e doveri degli studenti del nostro Istituto.

! La scuola dell'autonomia è infatti un'istituzione che costituisce con gli studenti e le famiglie un rapporto trasparente e responsabile e disegna nuovi percorsi capaci di rispondere in modo differenziato ai bisogni individuali.

! Se la vita della comunità scolastica si ispira alla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione e al rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, ne conseguono diritti e doveri così di seguito elencati:

! DIRITTI ! 1. Lo studente ha diritto di essere informato sulle norme che regolano la vita della

scuola. ! 2. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale qualificata che valorizzi le

inclinazioni personali e lo aiuti a scegliere consapevolmente il proprio futuro. ! 3. Lo studente ha diritto ad una partecipazione attiva alla vita della scuola e ad

una valutazione il più possibile trasparente e tempestiva che lo guidi a sapersi autovalutare.

! 4. Lo studente ha diritto a rimanere nella classe durante le ore di lezione, per cui non può mai essere allontanato dall’aula e affidato alla sorveglianza del personale ATA, anche in caso di mancata osservanza delle regole disciplinari.

! 5. Lo studente ha diritto di scegliere tra le attività curriculari integrative e quelle aggiuntive facoltative offerte dalla scuola.

! 6. Lo studente straniero ha diritto al rispetto della propria cultura e la scuola deve promuovere iniziative volte ad una sua completa integrazione.

! 7. La scuola promuove la solidarietà e tutela il diritto dello studente alla riservatezza.

! 8. La scuola si impegna inoltre ad organizzare: ! a) iniziative per il recupero del ritardo, dello svantaggio e della dispersione

scolastica; ! b) interventi atti a tutelare la sicurezza e la salubrità degli ambienti, eliminando

anche le barriere ! architettoniche per i portatori di handicap; ! c) iniziative finalizzate alla promozione della salute fisica e psichica degli allievi. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! DOVERI ! Norme di comportamento ! 1. Gli alunni devono rispettare l’orario scolastico. ! 2. Gli alunni devono partecipare alle lezioni con la massima attenzione, osservando

la disciplina che è rispetto per sé e per i compagni, rispetto del diritto personale e altrui allo studio, rispetto di tutte le persone che nella scuola operano per la formazione dei giovani; hanno altresì il dovere di eseguire i compiti assegnati e di portare il materiale occorrente

! 3. A scuola bisogna tenere un comportamento corretto: è vietato correre nell'aula e per i corridoi, spostare banchi, lanciare oggetti, mangiare o masticare la cicca durante le ore di lezione.

! 4. Gli alunni sono tenuti a segnalare episodi scorretti, incivili e/o pericolosi.

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! 5. Gli alunni sono tenuti a rispettare regolamento e norme di sicurezza. ! 6. E' proibito allontanarsi dalla scuola. Chi dovesse assentarsi per motivi di

famiglia, per visite mediche o ! esigenze varie, deve presentare richiesta scritta da parte dei genitori al D.S. o al

Responsabile della sezione ! staccata. Il genitore deve altresì presentarsi a scuola al momento dell'uscita del

figlio. ! 7. E' vietato portare a scuola oggetti pericolosi (coltellini, forbici a punta,

accendini, ecc….) o inutili. ! 8. Durante la permanenza a scuola è vietato tenere acceso il cellulare e altri

strumenti elettronici (lettore mp3, ipod, palmari, game-boy, ecc.). La scuola in ogni caso non risponde del loro eventuali danneggiamenti o sparizioni.

! 9. I danni provocati al patrimonio della scuola dovranno essere risarciti, previa informazione alla famiglia, o in forma individuale, quando l'autore del danno venga individuato, o in forma collettiva, quando il danno sia

! fstato commesso da ignoti. ! 10. E' vietato scrivere sui banchi, sulle sedie, sulle carte geografiche, sugli armadi

e sui muri. Eventuali scritte dovranno essere cancellate. ! 11. Gli alunni non possono accedere alla Presidenza, alla Segreteria, alla Sala

Insegnanti salvo che per motivi molto urgenti e solo accompagnati da Docenti e Ausiliari.

! 12. L'accesso ai bagni è consentito nell'intervallo e alla fine delle lezioni. Durante le ore di lezione gli insegnanti accorderanno solo in via del tutto eccezionale il permesso di andare al bagno.

! 13. Gli alunni potranno accedere alle aule all'inizio delle lezioni solo se accompagnati dall'insegnante della prima ora. Allo stesso modo potranno lasciare l'aula alla fine delle lezioni solo se accompagnati all'uscita

! dall'insegnante dell'ultima ora. ! 14. L'Istituto non risponde degli indumenti, libri, oggetti personali abbandonati

nell'edificio e delle biciclette o altri mezzi di locomozione utilizzati per recarsi a scuola.

! 15. Le assenze dalle lezioni dovranno essere limitate allo stretto indispensabile. Alla ripresa delle lezioni gli alunni devono presentare la giustificazione scritta dell'assenza, debitamente firmata da un genitore.

! 16. E' dovere dell'alunno che si assenta dalle lezioni informarsi presso i compagni di quanto è stato fatto in sua assenza e provvedere a studiare quanto dovuto e a fare gli opportuni compiti.

! 17. E' indispensabile che ogni alunno abbia sempre con sé il diario scolastico. Il diario deve essere tenuto in ordine, deve contenere solo annotazioni di carattere scolastico, non deve essere deturpato da disegni o dalla

! applicazione di adesivi o foto. ! 18. E' compito di ogni alunno far firmare tempestivamente dai genitori qualsiasi

annotazione che gli insegnanti apporranno sul suo diario. Solo la firma del genitore dà la certezza che l'annotazione è stata veramente vista.

! apporranno sul suo diario. Solo la firma del genitore dà la certezza che l'annotazione è stata veramente vista. I genitori sono invitati a controllare e a firmare con regolarità i diari dei figli.

! 19. Le verifiche scritte che vengono riconsegnate agli alunni devono essere restituite, firmate da un genitore, nella prima lezione successiva a quella in cui sono state consegnate. Gli insegnanti non daranno più verifiche da portare a casa a quegli alunni che non si siano dimostrati diligenti nel riconsegnarle. In tal caso i risultati

! delle verifiche saranno scritti sul diario e le verifiche rimarranno a scuola a

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disposizione dei genitori che vorranno prenderne visione. ! 20. Gli alunni devono dimostrare il massimo rispetto verso i compagni, il personale

docente e non docente e il Dirigente Scolastico. ! 21. Il linguaggio e i gesti a scuola e nei pressi della scuola devono essere rispettosi

del decoro e non devono ! scadere nella volgarità. Le bestemmie sono vietate. ! 22. Ogni alunno è tenuto ad un abbigliamento sobrio, decoroso e intonato con la

funzione educativa della scuola. ! 23. L'alunno che arrivi con notevole ritardo a scuola farà firmare dal Dirigente

Scolastico o dall’insegnante ! delegato la giustificazione fatta dalla famiglia. ! Per le trasgressioni sono previste sanzioni disciplinari elencate qui di seguito e

stabilite dalla Scuola ai sensi ! dell'art. 4, comma 1 del D.P.R. 249/1998. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! REGOLAMENTO DI DISCIPLINA ! EX art. 4 c. 1 del D.P.R. 249 del 24/06/98 e D.P.R n° 235 del 21/11/2007 ! dell'Istituto Comprensivo "G. Lasagna" di Valle ! PREMESSA ! I provvedimenti disciplinari, intesi come rafforzamento del senso di responsabilità,

si ispirano ai criteri di seguito indicati: ! 1. La responsabilità disciplinare è personale. ! 2. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alle infrazioni e ispirate,

per quanto possibile, al ! principio della riparazione del danno e al principio della gradualità. ! 3. L'allontanamento dalla comunità scolastica è sempre adottato da un organo

collegiale e può essere disposto solo per gravi e reiterate infrazioni. ! 4. L'allontanamento può essere disposto anche quando siano stati commessi reati

o vi sia pericolo per ! l'incolumità delle persone: in tal caso la sua durata è commisurata alla gravità del

reato o al permanere della ! situazione di pericolo. ! 5. Le sanzioni per le mancanze commesse durante la sessione d'esame sono

inflitte dalla commissione ! d'esame e sono applicabili anche ai candidati esterni. ! 6. Poiché la sanzione disciplinare ha una funzione educativa, la possibilità di

recupero dello studente può ! avvenire anche attraverso attività di natura sociale e culturale, che lo inducano ad

uno sforzo di riflessione ! e di rielaborazione critica di episodi negativi avvenuti nella scuola. Queste attività

si configurano sia ! come sanzioni autonome, sia come misure accessorie alle sanzioni di

allontanamento dalla comunità ! scolastica ! Il presente Regolamento di Disciplina deve rimanere affisso in ogni aula. ! ! SANZIONI DISCIPLINARI ! DOVERI MANCANZE SANZIONI E AZIONI DI RESPONSABILIZZAZIONE ORGANO

COMPETENTE ! Procedura

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! 1. Frequenza regolare ! Assenze ripetute e non giustificate ! A. Ammonizione con annotazione sul diario ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe ! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia. ! D. Convocazione dei genitori , docente, dirigente scolastico ! Per punti C e D. INVIO LETTERA ! 2. Segnalazione di episodi scorretti, incivili e pericolosi. ! Mancanza di collaborazione nell’accertare la verità e le responsabilità ! Ammonizione alla classe con annotazione sul registro docente. ! 3. Garantire la regolarità delle comunicazioni scuola/famiglia. ! - Non far firmare e/o non consegnare le comunicazioni, le verifiche, ecc. ! - Falsificare la firma dei genitore, dei docenti, ecc. ! A. Ammonizione con annotazione sul diario. ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe ! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia. ! D. Convocazione dei genitori – docenti- dirigente scolastico. ! Per punti C e D. INVIO LETTERA ! 4. Assolvimento degli impegni di studio ! - Mancato svolgimento dei compiti ! - Dimenticanze ripetute del materiale scolastico ! A. Ammonizione con annotazione sul diario ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe ! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia ! D. Convocazione dei genitori - docenti – dirigente scolastico. ! 5. Comportamento educato e rispettoso nei confronti del Dirigente scolastico, dei

docenti, del personale ATA e dei compagni. ! - Linguaggio e/o gesti offensivi ! - Bestemmie ! - Minacce ! - Aggressione verbale/fisica/psicologica ! - Mancato rispetto delle proprietà altrui ! A. Ammonizione con annotazione sul diario ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe ! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia ! D. Convocazione dei genitori ! E. Esclusione da gite, uscite, tornei ! F. Sospensione sino a 15 gg secondo le procedure previste per una durata

commisurata alla gravità delle mancanze. ! G. Risarcimento del danno ! Docente – dirigente scolastico – Consiglio di classe - (punto F.). INVIO LETTERA

A/R con contestazioni addebiti. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 25 - ! 6. Comportamento corretto e collaborativo nell’ambito dello svolgimento

dell’attività didattica ! - Disturbo della lezione/attività. ! - Rifiuto a svolgere il compito assegnato. ! - Rifiuto a collaborare ! A. Ammonizione con annotazione sul diario. ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe

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! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia ! D. Convocazione dei genitori – docente – dirigente scolastico ! Per punti C e D. INVIO LETTERA ! 7. Rispetto dei regolamenti e delle norme di sicurezza ! - Lancio di oggetti ! - Movimenti pericolosi e non adatti all’ambiente (spinte, corse, scivolate, ecc.) ! A. Ammonizione con annotazione sul diario. ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe. ! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia. ! D. Convocazione dei genitori – docente – dirigente scolastico ! Per punti C e D. INVIO LETTERA ! 8. Utilizzo corretto delle strutture, delle strumentazioni, dei sussidi didattici e del

materiale della scuola. ! Disimpegno nella cura degli ambienti o danneggiamento volontario e/o colposo. ! A. Ammonizione con annotazione sul diario. ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe. ! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia. ! D. Convocazione dei genitori ! E. Esclusione da gite, uscite, tornei ! F. Sospensione sino a 15 gg secondo le procedure previste per una durata

commisurata alla gravità delle mancanze. ! G. Risarcimento del danno ! Docente – dirigente scolastico . consiglio di classe (punto F.). ! INVIO LETTERA A/R con contestazione addebiti ! 9. Abbigliamento consono all’ambito educativo. ! Vestire in modo non decoroso (magliette scollate, corte e trasparenti, pantaloni a

vita troppo bassa, ecc) e/o esibizionista ! A. Ammonizione con annotazione sul diario. ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe. ! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia ! D. Convocazione dei genitori – docente – dirigente scolastico. ! Per punti C e D. INVIO LETTERA ! 10. Non portare oggetti pericolosi e/o inutili; non usare il cellulare e

apparecchiature elettroniche (lettore mp3, ipod, palmari, game-boy, ecc.). Pericolo per l’utenza; uso di cellulare e uso improprio di apparecchiature

! A. Ammonizione con annotazione sul diario ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe. ! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia ! D. Convocazione dei genitori Nel caso del cellulare lo stesso viene ritirato

dall’insegnante e riconsegnato solo al genitore ! Docente – dirigente scolastico. Per punti C e D INVIO LETTERA ! 11. Uso corretto del diario ! Danneggiare il diario, deturparlo con scritte, disegni e adesivi; sostituirlo in corso

d’anno. ! A. Ammonizione con annotazione sul diario ! B. Ammonizione con annotazione sul registro di classe. ! C. Comunicazione scritta e/o telefonica alla famiglia ! D. Convocazione dei genitori. In caso di sostituzione l’alunno deve consegnare il

vecchio diario all’insegnante coordinatore. ! Docente – dirigente scolastico. Per punti C e D INVIO LETTERA

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! Reato di particolare gravità, che violi la dignità ed il rispetto della persona umana o che rappresenti situazioni di pericolo per l’incolumità delle persone perseguibile d'ufficio o per il quale l'Autorità giudiziaria abbia avviato procedimento penale.

! F. Sospensione superiore a gg. 15 secondo le procedure previste con una durata commisurata alla gravità della mancanza.

! H. Allontanamento sino al termine dell’ a.s. ! I. Esclusione dallo scrutinio finale e non ammissione all’esame di Stato conclusivo

del corso di studi. ! Consiglio di Istituto ! I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative, tendono al rafforzamento del

senso di responsabilità degli alunni. Quelli che prevedono la sospensione fino a 15 gg. e oltre 15 gg. sono di competenza, rispettivamente, del Consiglio di Classe e del Consiglio di Istituto, riuniti anche con procedura di urgenza. Gli organi collegiali operano nella composizione allargata a tutte le componenti, ivi compresi i genitori, fatto salvo il dovere di astensione (qualora faccia parte dell’organo il genitore dello studente, sanzionato) e di successiva conseguente surroga.

! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 26 - ! Fanno parte degli interventi disciplinari anche attività alternative quali

l’assegnazione di lavori didattici specifici decisi dal Consiglio di Classe, come la produzione di elaborati che inducano lo studente a uno sforzo di riflessione e di rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola.

! La sanzione disciplinare deve specificare in maniera chiara le motivazioni che hanno reso necessaria l’erogazione della stessa. Le sanzioni disciplinari sono inserite nel fascicolo personale dello studente e seguono lo studente in occasione di trasferimento ad altra scuola, inserite nel suo fascicolo personale in busta chiusa, come comunicazione riservata al Dirigente Scolastico.

! ! DELIBERAZIONI del CONSIGLIO di CLASSE e del CONSIGLIO di ISTITUTO ! Il provvedimento disciplinare è deliberato in due successive riunioni del Consiglio

di Classe o del Consiglio di Istituto. Nella prima riunione, dopo aver completato la fase istruttoria-testimoniale ed aver sentito le

! Giustificazioni dell’alunno e dei suoi genitori, che possono essere presentate anche per iscritto, è definita la proposta di sanzione nella seconda si passa alla votazione delle deliberazioni. Alle deliberazioni dei Consigli devono intervenire tutti i componenti.

! Qualora non fossero presenti tutti i componenti, si procede ad una seconda convocazione, nella quale è

! sufficiente la presenza della maggioranza dei componenti. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! Istituto Comprensivo “G. Lasagna” di Valle Lom. ! PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ (approvato dal Consiglio di Istituto) ! ! Visto il D.M. n 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza ! democratica e legalità”; ! Visti i D.P.R. n. 249 del 24/06/1998 e D.P.R. n. 235 del 21/11/2007

“Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”;

! Visto il D.M. n. 16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del

! bullismo”; ! Visto il D.M. n. 30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia

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di utilizzo di telefoni cellulari e di ! altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni

disciplinari, doveri di vigilanza e di ! corresponsabilità dei genitori e dei docenti”; ! Visto il D.P.R. n. 235/2007; ! Vista la C.M. 31 luglio 2008 n. 3602; ! S I S T I P U L A ! con la famiglia dell’alunno/a

_______________________________________________il seguente ! PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’, ! finalizzato a definire in maniera puntuale e condivisa diritti e doveri nel rapporto

tra istituzione scolastica ! autonoma, famiglie e studenti. ! Il rispetto di tale Patto costituisce la condizione indispensabile per costruire un

rapporto di fiducia ! reciproca, per potenziare le finalità dell’Offerta Formativa e per guidare gli studenti

al successo ! scolastico. ! L’ISTITUZIONE SCOLASTICA e i DOCENTI ! si impegnano a ! _ realizzare i curricoli disciplinari e le scelte progettuali, metodologiche e

pedagogiche indicate nel ! Piano dell’Offerta Formativa, tutelando il diritto ad apprendere anche degli studenti

in situazioni di ! svantaggio; ! _ favorire il successo scolastico anche attraverso le attività di recupero nell’arco

dell’intero anno ! scolastico; ! _ supportare l’alunno nelle scelte scolastiche (orientamento in itinere e

orientamento in uscita); ! _ rispettare la riservatezza in relazione ai problemi degli studenti e delle famiglie; ! _ fornire sostegno psicopedagogico e promuovere l’educazione a stili di vita

corretti anche tramite ! l’intervento di esperti esterni; ! _ favorire la partecipazione delle famiglie alla vita scolastica; ! _ recepire dalle famiglie le istanze volte al miglioramento del servizio scolastico; ! _ creare un clima sereno e corretto per favorire lo sviluppo delle conoscenze e

delle competenze; ! _ favorire, anche attraverso attività progettuali integrative la maturazione dei

comportamenti e dei ! valori, combattendo ogni forma di pregiudizio e di emarginazione; ! _ comunicare alle famiglie tutte le notizie relative alla crescita didattica e

educativa dello studente, ! in particolare le situazioni disciplinarmente rilevanti e/o ricorrenti, che possano

costituire un ostacolo ! al processo educativo e di apprendimento; ! _ sostenere un rapporto di relazione aperto al dialogo e alla collaborazione,

presentando e spiegando ! alla classe i piani di lavoro delle singole discipline, evidenziando i contenuti, gli

obiettivi e i criteri di ! valutazione;

- 101 - Regol_istit_al_ 24_09_08

! _ procedere periodicamente alle attività di verifica e di valutazione con trasparenza, motivando i

! risultati e comunicando agli studenti le valutazioni delle prove immediatamente per le verifiche orali

! entro al massimo 7 gg. per le verifiche scritte e promuovendo la capacità di autovalutazione.

! Regol_istit_al_ 24_09_08 - ! ! LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A ! · valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel

rispetto delle scelte ! educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca

collaborazione con i ! docenti; ! · conoscere l’Offerta Formativa della scuola e partecipare al dialogo educativo,

collaborando con i ! docenti e partecipando ai Consigli di classe e ai colloqui scuola/famiglia; ! · tenersi costantemente informati sull’andamento didattico e disciplinare dei propri

figli nei giorni e ! nelle ore di ricevimento dei docenti; ! · controllare periodicamente il diario scolastico e firmare le comunicazioni della

scuola. ! · invitare i propri figli a non fare uso in classe di cellulare o di altri dispositivi

elettronici o audiovisivi; ! · giustificare assenze e ritardi nei tempi e nei modi previsti dal regolamento di

Istituto; ! · vigilare sulla puntualità di ingresso a scuola e sulla costante frequenza dello

studente; ! · collaborare con l’Istituzione scolastica affinché l’alunno rispetti le regole e

partecipi ! responsabilmente alla vita della classe e della scuola; ! · sostenere e controllare i propri figli nel rispetto degli impegni scolastici; ! · risarcire la scuola per i danni arrecati agli arredi, alle attrezzature ed ai servizi

provocati da ! comportamenti non adeguati; ! · risarcire il danno, in concorso con altri, quando l’autore del fatto non dovesse

essere identificato. ! ! L’ALUNNO SI IMPEGNA A ! _ presentarsi con puntualità alle lezioni; ! _ rispettare i tempi programmati e concordati con i docenti per la costruzione del

proprio curricolo, ! impegnandosi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti; ! _ seguire con attenzione quanto viene insegnato e intervenire in modo pertinente,

contribuendo ad ! arricchire le lezioni con le proprie conoscenze ed esperienze; ! _ prendere coscienza dei personali diritti e doveri e rispettare persone, ambienti e

attrezzature; ! _ spegnere i telefonini cellulari e gli altri dispositivi elettronici durante le ore di

lezione (la violazione ! di tale disposizione comporterà il ritiro temporaneo del cellulare se usato durante

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le ore di ! lezione e/o il deferimento alla autorità competente nel caso in cui lo studente

utilizzi dispositivi ! per riprese non autorizzate e comunque lesive dell’immagine della scuola, dei

compagni e della ! dignità degli operatori scolastici); ! _ tenere un contegno corretto e rispettoso nei confronti di tutto il personale della

scuola e dei propri ! compagni; ! _ usare un linguaggio e un abbigliamento consono all’ambiente educativo in cui si

vive e si opera; ! _ evitare di provocare danni a cose, persone, suppellettili e al patrimonio della

Scuola. Gli alunni ! dovranno indennizzare il danno prodotto. ! ! Prot, n° ______/____ Data _________________ ! Il Dirigente Scolastico Il Genitore L’Alunno/a ! ______________________ ________________________

__________________________ ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - 29 - ! _.................................................................................................... ! Parte da riconsegnare alla Scuola Prot, n° ______/____ Data ______________ ! Parte da conservare agli atti della Scuola per avvenuta consegna alle famiglie. ! Io sottoscritto __________________________genitore

dell’alunno/a_________________________ ! frequentante la Classe_______Sez.______ della

scuola_________________di_________________ ! APPROVO E SOTTOSCRIVO ! il Patto Educativo di Corresponsabilità dell’Istituto Comprensivo “G. Lasagna” di

Valle Lom. ! Prot, n° ______/____ del_____________. ! Data______________ Firma del Genitore______________________ ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! Appendice B. ! Regolamento dell’Organo di Garanzia. ! IMPUGNAZIONE DELLE SANZIONI DISCIPLINARI ! Ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 235/2007, contro le sanzioni disciplinari è ammesso

ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di Garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche. L’Organo di Garanzia decide anche sui conflitti che sorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione del presente regolamento.

! ! REGOLAMENTO dell’Organo di Garanzia ! · L’Organo di Garanzia, della scuola secondaria di I grado, è composto dal

Dirigente Scolastico, che lo presiede, da un docente designato dal Consiglio di Istituto, da due rappresentanti eletti dai

! genitori. ! · Nel caso il/i membro/i della componente genitori sia/siano egli/essi stesso/i

presentatore/i di

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! ricorso all’Organo di Garanzia, per il caso specifico è/sono sostituito/i dal primo e dal secondo

! membro dei non eletti, sulla base dei voti di preferenza riportati nelle votazioni. ! · L’Organo di Garanzia resta in carica per la durata del Consiglio d’Istituto. ! · Il processo verbale di ogni riunione è trascritto su un registro a pagine numerate

e verrà ! sottoscritto dal Presidente e dal Segretario. Tale funzione viene svolta dal docente. ! · Per la validità delle deliberazioni è richiesta la presenza di almeno la metà più

uno dei componenti in carica. ! · Le deliberazioni sono adottate a maggioranza dei voti. ! · Il voto è palese. ! · In caso di parità prevale il voto del Presidente. ! · Le deliberazioni sono comunicate per iscritto alla parte ricorrente. ! · La convocazione dell’Organo di Garanzia spetta al Presidente. ! · L’avviso di convocazione va fatto pervenire ai membri dell’organo, per

iscritto,almeno 3 gg prima della seduta. ! · In presenza di ricorsi, che devono essere presentati per iscritto, entro 15 gg.

dalla comunicazione ! della loro irrogazione, il Presidente, preso atto dell’istanza inoltrata,deve

convocare mediante ! lettera i membri dell’Organo non oltre 7 gg. dalla presentazione del ricorso

medesimo. ! · Qualora l’Organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione dovrà

ritenersi ! confermata. ! · Il Presidente in preparazione dei lavori, deve assumere tutti gli elementi utili allo

svolgimento ! dell’attività dell’Organo, finalizzata alla puntuale considerazione dell’oggetto

all’ordine del ! giorno. ! · L’organo di Garanzia decide anche sui conflitti che sorgano all’interno della

scuola in merito ! all’applicazione del presente Regolamento. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - ! Appendice C. ! Scuola dell’Infanzia. ! Criteri e punteggi per formulare la graduatoria di ammissione. ! 1. Residenti in Comune o nei Comuni afferenti ! (Velezzo per Zeme; Cozzo, Langosco e Breme per Candia; Ceretto, Nicorvo e

Olevano per Castello ! d’Agogna). ! I.. Bambini diversamente abili. ! II. Bambini con cinque anni. ! III. Bambini appartenenti a nuclei familiari seguiti dai Servizi Sociali ! IV. Bambini che per gravi e comprovati motivi si trasferiscono all’interno del

Circolo (anche con genitori ! non residenti nel Comune) ! V. Su graduatoria: ! a.. Bambini con quattro anni p.15 ! b. Bambini con un unico genitore convivente p.10 ! c. Bambini con due genitori che lavorano p. 8

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! d. Bambini con un genitore che lavora p. 6 ! e. Bambini con genitori o fratelli conviventi diversamente abili p. 4 ! f. Per ogni fratello minorenne p. 2 ! g. Per l'impegno di frequenza fino alle ore 16:00 p. 6 ! h. Per l'impegno di frequenza fino alle ore 13:30 p. 2 ! i. Trasferimento da altro Circolo p. 2 ! 2. Non residenti in Comune o nei Comuni afferenti. ! I.. Bambini diversamente abili. ! II. Bambini con cinque anni. ! III. Bambini appartenenti a nuclei familiari seguiti dai Servizi Sociali ! IV. Su graduatoria: ! a.. Bambini con quattro anni p.15 ! b. Bambini con un unico genitore convivente p.10 ! c. Bambini con nonni residenti nel Comune o Comuni afferenti p. 6 ! d. Bambini con due genitori che lavorano nel Comune p. 4 ! e. Bambini con un genitore che lavora nel Comune p. 2 ! f. Bambini con genitori o fratelli conviventi diversamente abili p. 4 ! g. Per ogni fratello minorenne p. 2 ! h. Per l'impegno di frequenza fino alle ore 16:00 p. 6 ! i. Per l'impegno di frequenza fino alle ore 13:30 p. 2 ! Il requisito della residenza è valido se presente a partire dal 1 settembre dell’anno

cui si riferiscono le graduatorie. ! In caso di parità di punteggio si terrà conto dell’età del bambino, privilegiando chi

è nato prima. ! Altri alunni che dovessero iscriversi per la prima volta alla scuola materna dopo la

chiusura delle iscrizioni saranno collocati in ! fondo alla graduatoria, secondo la data della domanda di iscrizione. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! Appendice D. ! Prescrizioni tecniche riguardo all’uso dei computer e delle aule di informatica. ! Indicazioni generali. ! · Gli alunni accedono alle aule dei computer solo se accompagnati da un

insegnante e sotto la sua responsabilità e ! supervisione. ! · Prima di disporre gli alunni ai computer, gli insegnanti li sensibilizzano riguardo

alla necessità di agire con cautela, nel rispetto di beni costosi e facilmente deteriorabili di proprietà pubblica. Ciascun alunno o gruppo di alunni utilizzerà solo la macchina che l’insegnante ha assegnato.

! · Gli insegnanti escludono dall’uso dei computer gli alunni che non si dimostrino sufficientemente cauti nel maneggiarli.

! · Gli insegnanti accedono coi loro alunni al laboratorio negli orari previsti dal responsabile dello stesso o comunque quando esso non sia altrimenti utilizzato. Senza gli alunni, per attività personali connesse all’insegnamento, possono accedere al laboratorio nei normali orari di apertura della scuola, quando non sia prevista la presenza di altri alunni.

! · Il responsabile del laboratorio predispone un apposito registro di accesso al laboratorio e lo controlla periodicamente.

! · Gli insegnanti che utilizzano (sia con gli alunni, sia senza di essi) l’aula ed i computer in essa conservati firmano

! sull’apposito registro ed annotano ora di ingresso, ora di uscita e quali macchine

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sono state utilizzate. Aggiungono inoltre eventuali osservazioni sulle condizioni nelle quali sono state trovate e lasciate le macchine e sui materiali di consumo utilizzati.

! · Il responsabile del laboratorio tiene il conto dei materiali utilizzati (cartucce, risme di carta, floppy, CD) e provvede a richiedere in segreteria nuovi acquisti.

! Uso delle macchine. ! · Le macchine vanno usate solo per ragioni legate alla scuola, quali strumenti di

lavoro, non di svago. ! · Le macchine vanno accese e tenute accese solo per il tempo necessario all’uso.

Al termine dell’uso le macchine vanno correttamente spente in ogni loro componente e le postazioni lasciate in ordine.

! · Nelle macchine non vanno introdotti floppy disk, CD od altri supporti di memoria di cui non si sia certi della provenienza e sui quali non si sia certi che non sono presenti virus informatici.

! · Nessun intervento di riparazione e di manutenzione sulle macchine deve essere tentato da parte di chi non sia abilitato a farlo. Allo stesso modo è vietato qualunque intervento sulla rete di alimentazione elettrica delle macchine e sui cavi con i quali esse siano connesse

! · E’ vietato compiere sulle macchine operazioni informatiche di cui non si sappia con certezza l’esito.

! · Non si devono variare le impostazioni delle macchine, né si deve accedere ai file di sistema in essi presenti.

! · E’ vietato caricare sulle macchine programmi di qualunque tipo senza il preventivo assenso del responsabile del

! laboratorio. In ogni caso è vietato utilizzare programmi dei quali la scuola non disponga della licenza d’uso.

! · I file prodotti vanno ordinatamente raccolti sull’hard disk in cartelle di agevole individuazione e vanno cancellati quando non siano più utilizzabili.

! · Non si deve accedere a cartelle e file prodotti da altri utenti e conservati nella memoria delle macchine.

! · Eventuali anomalie nel funzionamento delle macchine vanno sollecitamente segnalate al responsabile del laboratorio.

! Uso di internet. ! · Agli alunni è permesso collegarsi alla rete internet solo con la presenza e sotto

la stretta sorveglianza degli insegnanti. ! · I collegamenti ad internet vanno limitati al tempo strettamente necessario. ! · Non si deve accedere a siti che non siano strettamente correlati a quanto si sta

cercando. ! · E’ assolutamente vietato modificare i parametri della connessione prestabilita

col provider. ! · E’ assolutamente vietato fruire di servizi internet a pagamento, sia esso

previsto mediante addebito su documento di ! credito sia esso addebitabile nella bolletta telefonica. ! · E’ vietato scaricare attraverso internet materiale in violazione delle norme sul

diritto d’autore e sulla tutela delle opere di ingegno. ! · Il materiale scaricato da internet va mantenuto nella memoria dei computer

solo per il tempo strettamente necessario, ! quindi va rimosso. ! Uso della posta elettronica. ! · Non si deve diffondere in rete senza necessità l’indirizzo di posta elettronica

della scuola. ! · Non si devono aprire messaggi di posta elettronica di cui non si sia certi della

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provenienza. Si devono anzi cancellare ! immediatamente ed in modo permanente. ! · L’invio e la ricezione di messaggi di posta elettronica deve essere limitata al

minimo indispensabile e comunque deve essere giustificata da ragioni di natura strettamente scolastica.

! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! Uso delle stampanti. ! · Si deve procedere con parsimonia alla stampa di documenti, stampando solo

quanto è indispensabile e nella quantità ! minima di copie indispensabile. Quando servano molte copie dello stesso

documento, è preferibile chiedere ai ! collaboratori scolastici di provvedere alla sua fotocopiatura. ! · Non si deve procedere a stampe a colori quando l’uso del colore non sia

strettamente indispensabile. Tutti gli altri ! materiali andranno stampati nella modalità del bianco e del nero. ! · Per le stampe di documenti provvisori, in corso di redazione, è preferibile

procedere in modo tale da limitare al minimo il consumo di inchiostro. ! · Le operazioni di sostituzione delle cartucce vanno espletate dagli insegnanti

(non dagli alunni), chiedendo al responsabile del laboratorio o alla segreteria le nuove cartucce. Le cartucce esaurite non devono essere buttate tra i normali rifiuti, ma vanno consegnate ai collaboratori scolastici perché poi si provveda al loro corretto smaltimento.

! Regol_istit_al_ 24_09_08 ! - ! Appendice E. ! Regolamento viaggi e visite di istruzione. ! 1. La scuola considera i viaggi di istruzione, le visite guidate a musei, mostre,

manifestazioni culturali, di interesse didattico oprofessionale, lezioni con esperti e visite a enti istituzionali o amministrativi, la partecipazione ad attività teatrali e sportive, i soggiorni presso laboratori ambientali, la partecipazione a concorsi provinciali, regionali, nazionali, a campionati o gare sportive, a manifestazioni culturali o didattiche, i gemellaggi con scuole italiane o estere parte integrante e qualificante dell'offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione.

! ! 2. Le attività sportive costituiscono parte Integrante dell'attività didattica e

verranno effettuate con la collaborazione di tutti í docenti. ! 3. Il Consiglio di Classe, di Interclasse o di Intersezione, prima di esprimere il

parere sui relativi progetti, li esamina, ! verificandone la coerenza con le attività previste dalla programmazione collegiale e

l'effettiva possibilità di svolgimento e, nell'ipotesi di valutazione positiva, indica gli accompagnatori, compreso l'accompagnatore referente.

! 4. Se l'iniziativa interessa un'unica classe sono necessari in genere due accompagnatori. Se interessa più classi, necessita un accompagnatore ogni 15 alunni e un accompagnatore ogni uno o due alunni in situazione di handicap, secondo le

! occorrenze. La funzione di accompagnatore può essere svolta anche da assistenti comunali per gli alunni disabili o dai

! collaboratori scolastici, compatibilmente con le necessità di servizio e previo esplicito loro assenso. Nel designare gli

! accompagnatori, i Consigli di Classe, di Interclasse o di Intersezione,

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provvederanno ad indicare sempre un accompagnatore ! in più per ogni classe, per subentro in caso di imprevisto. E' auspicabile che gli

accompagnatori siano scelti all'interno del Consiglio interessato. Se l'insegnante accompagnatore presta servizio in altri plessi, è tenuto a concordare con la

! Dirigenza gli eventuali impegni. ! 5. Le uscite organizzate dalla scuola sono destinate esclusivamente agli alunni e

sono per essi occasione di crescita al di fuori dell’ambiente della famiglia. Non potranno prendervi parte genitori od altre persone, tranne casi eccezionalissimi nei quali la presenza di un adulto di riferimento sia irrinunciabile per garantire l’assistenza ad alunni menomati o comunque in situazioni di particolare difficoltà. Tali deroghe sono disposte esclusivamente dal Dirigente Scolastico. La persona autorizzata ad aggregarsi con compiti di assistenza al viaggio od alla visita di istruzione partecipa normalmente alle spese, in tutto o in

! parte. La scuola si esime nei suoi confronti da qualunque responsabilità per quanto possa accadergli.

! 6. Le attività approvate dai Consigli di Classe, Interclasse o Intersezione, dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto rientrano nel Piano delle Uscite e dei Viaggi Didattici della Scuola.

! 7. Le proposte devono essere approvate dai Consigli in tempo utile per dare modo al Collegio dei Docenti di approvare

! l’iniziativa e farla rientrare nel Piano delle Uscite e dei Viaggi Didattici della scuola che sarà approvato dal Consiglio di

! Istituto. ! 8. Si auspica la totale partecipazione della classe. Nessun alunno dovrà essere

escluso dai viaggi di istruzione o dalle visite guidate per ragioni di carattere economico. Il limite numerico dei partecipanti al di sotto del quale non verrà concessa l’autorizzazione è pari all'80% degli alunni frequentanti la classe. Per gli alunni che per qualsiasi motivo non

! partecipassero alle uscite, la scuola dovrà organizzare attività che gli alunni sono tenuti a frequentare.

! 9. Per ogni uscita o viaggio deve essere individuato un docente referente. ! 10. Il docente referente, dopo l'approvazione del Consiglio di Interclasse o di

Intersezione, presenta in segreteria gli appositi moduli correttamente compilati e sottoscritti in tempo utile per l’approvazione del Consiglio di Istituto e per la scelta e l’approvazione del preventivo di spesa.

! 11. II Consiglio dell'istituzione Scolastica può provvedere, su richiesta scritta e motivata, ad un contributo (massimo il 50% di due quote di partecipazione per classe), secondo i limiti di stanziamento del programma annuale.

! 12. Gli alunni dovranno versare la quota prevista in tempo utile e comunque prima della partenza.

! 13. II Dirigente Scolastico, in quanto organo dello Stato, rilascia un attestato che riporti le generalità del soggetto e una foto dello stesso legata da timbro (in sostituzione del tesserino rilasciato dall'anagrafe) (art. 293 TULPS).

! 14. A norma di legge, non è consentita la gestione extra-bilancio. Pertanto le quote di partecipazione dovranno essere versate sul c/c bancario dell’Istituto dalle singole famiglie o dal docente referente o da un genitore incaricato.

! 15. I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia di infortunio e l'elenco dei numeri telefonici della scuola, compreso il numero del fax.

! 16. I docenti accompagnatori, al rientro, devono compilare il modello per l'indennità di missione, consegnarlo in segreteria e relazionare, con una sintetica memoria scritta, al Consiglio di Classe, Interclasse o Intersezione sullo svolgimento dell’uscita.

! 17. Eventuali deroghe al presente regolamento possono essere autorizzate dal

- 108 - Regol_istit_al_ 24_09_08

Consiglio dell’Istituzione Scolastica. ! 18. L’uscita o il viaggio di istruzione costituiscono vera e propria attività

complementare della scuola; quindi vigono le stesse norme che regolano le attività didattiche.

! Regol_istit_al_ 24_09_08 – ! ! Appendice F. ! Regolamento contenente i criteri per la concessione in uso temporaneo e precario

dei locali scolastici. !

Art. l. Finalità e ambito di applicazione. ! I locali scolastici possono essere concessi in uso temporaneo e precario ad

Istituzioni, Associazioni, Enti o Gruppi ! organizzati o anche a singoli richiedenti che agiscano in vista di un interesse che

abbia positive ricadute sulla ! collettività, secondo modalità, termini e condizioni a seguito stabilite e con

l’approvazione dei Comuni proprietari ! degli edifici stessi. ! Art.2. Criteri di assegnazione. ! I locali scolastici sono primariamente destinati ai pertinenti fini istituzionali e

comunque a scopi e attività rientranti in ! ambiti di interesse pubblico e possono quindi essere concessi in uso a terzi

esclusivamente per l’espletamento di ! attività aventi finalità di promozione culturale, sociale e civile dei cittadini e senza

preminenti fini di lucro, valutando ! i contenuti dell'attività o iniziativa proposta in relazione: ! · al grado in cui le attività svolte perseguono interessi di carattere generale e che

contribuiscano all'arricchimento ! civile e culturale della comunità scolastica; ! · alla natura del servizio prestato, con particolare riferimento a quelli resi

gratuitamente al pubblico; ! · alla specificità dell'organizzazione, con priorità a quelle di volontariato e alle

associazioni che operano a favore di ! terzi, senza fini di lucro; ! · considerando, particolarmente nell'ambito delle attività culturali, la loro qualità

e la loro originalità. ! Le attività didattiche proprie dell'istituzione scolastica hanno assoluta preminenza

e priorità rispetto all'utilizzo degli ! enti concessionari interessati. Tale utilizzo non dovrà assolutamente interferire con

le attività didattiche stesse. ! Nell'uso dei locali scolastici devono essere tenute in particolare considerazione le

esigenze degli enti e delle ! associazioni operanti nell'ambito scolastico. ! Qualora giungano alla scuola più richieste ugualmente ammissibili per l’uso

contemporaneo degli stessi locali, si dà ! priorità a chi i locali li ha chiesti prima. ! Art. 3. Doveri del concessionario. ! In relazione all'utilizzo dei locali, il concessionario deve assumere nei confronti

dell'istituzione scolastica i seguenti ! impegni: ! · indicare il nominativo del responsabile della gestione dell'utilizzo dei locali quale

referente dell'istituzione

- 109 - Regol_istit_al_ 24_09_08

! scolastica; ! · osservare incondizionatamente l'applicazione e il rispetto delle disposizioni

vigenti in materia; ! · sospendere l'utilizzo dei locali in caso di programmazione di attività scolastiche

da parte del Comune o della ! stessa istituzione scolastica; ! · lasciare i locali, dopo il loro uso, in condizioni idonee a garantire il regolare

svolgimento delle attività didattiche. ! Art. 4 - Responsabilità del concessionario. ! II concessionario è responsabile di ogni danno causato all'immobile, agli arredi,

agli impianti da qualsiasi azione od ! omissione dolosa o colposa a lui direttamente imputabili o imputabili a terzi

presenti nei locali scolastici in occasione ! dell'utilizzo dei locali stessi. Parimenti il concessionario è responsabile per

qualunque danno possa aversi alle persone ! a qualunque titolo presenti nei locali che gli sono stati concessi in uso. ! L'istituzione scolastica e il Comune devono in ogni caso ritenersi sollevati da ogni

responsabilità civile e penale ! derivante dall'uso dei locali da parte di terzi, che dovranno pertanto presentare

all’atto della domanda apposita ! assunzione di responsabilità e sono tenuti a cautelarsi al riguardo mediante stipula

di apposita polizza assicurativa o ! adottando altra idonea misura cautelativa, ! Art.5 - Fasce orarie di utilizzo. ! L'uso dei locali può essere concesso esclusivamente in orario extrascolastico. ! Art.6 - Usi incompatibili. ! Sono incompatibili le concessioni in uso che comportino la necessità di spostare il

mobilio e gli arredi dell'edificio ! scolastico, ! E’ vietato l’uso dei locali per attività di pubblico spettacolo e con pubblico a

pagamento. ! E’ vietato l’uso dei locali per attività non previste dalla concessione o con la

presenza nei locali di un numero di ! persone superiore a quanto essi possano accogliere secondo le norme in vigore. ! Art. 7 - Divieti particolari. ! Durante la manifestazione, è vietata la vendita e il consumo di cibi e bevande all’

interno delle sale. E’ inoltre vietato ! fumare in tutti i locali scolastici. ! L’utilizzo da parte di terzi è subordinato inoltre all’osservanza di quanto segue: ! · E’ vietato al concessionario l’installazione di strutture fisse o di altro genere e

l’uso difforme dalla concessione. ! · E’ vietato lasciare in deposito, all’interno dei locali e fuori dall’orario di

concessione, attrezzi e quant’altro. ! · Qualsiasi danno, guasto, rottura o malfunzionamento o anomalie all'interno dei

locali dovrà essere tempestivamente segnalato all'istituzione scolastica. ! · L'inosservanza di quanto stabilito al precedente punto comporterà per il

concessionario l'assunzione a suo carico di eventuali conseguenti responsabilità. ! Regol_istit_al_ 24_09_08 - ! · I locali dovranno essere usati dal terzo concessionario con diligenza e, al

termine dell'uso, dovranno essere lasciati in ordine e puliti e comunque in condizione di garantire il regolare svolgimento dell'attività didattica della scuola.

- 110 - Regol_istit_al_ 24_09_08

! Art.8. Procedura per la concessione. ! Le richieste di concessione dei locali scolastici devono essere inviate per iscritto

all’istituzione scolastica, congiuntamente al nulla osta del Comune proprietario, e dovranno contenere, oltre all’indicazione del soggetto richiedente e il preciso scopo della richiesta, anche le generalità della persona responsabile e la esplicita assunzione di responsabilità per danni a persone e cose che possano verificarsi negli spazi che si chiede di utilizzare.. Alla prima riunione, il Consiglio di Istituto delibererà in merito.

! Il Consiglio di Istituto, nel procedere alla concessione, verificherà se la richiesta è compatibile con le norme del presente regolamento e se i locali sono disponibili per il giorno e nella fascia oraria stabilita. Se il riscontro darà esito negativo, dovrà comunicare tempestivamente il diniego della concessione. Se il riscontro sarà positivo, dovrà comunicare al richiedente, anche per le vie brevi, l'assenso di massima, subordinato all’eventuale versamento della quota stabilita a titolo di rimborso spese e del deposito cauzionale. In caso di richieste urgenti, a discrezione del Dirigente Scolastico, potranno essere concessi in uso provvisoriamente locali e attrezzature. Tale concessione provvisoria sarà ratificata dal Consiglio di Istituto alla prima riunione successiva.

! Art. 9. Corrispettivi. ! L’eventuale costo giornaliero dell'uso dei locali e il deposito cauzionale sono

stabiliti in via discrezionale dal Consiglio di Istituto. ! Essi saranno comunque non inferiori al costo derivante dalle utenze, pulizie e/o

eventuale personale di sorveglianza, perché tali prestazioni vanno retribuite con parte dei proventi concessori, in quanto resi a favore di terzi e, come tali, non rientranti tra le prestazioni a carico della scuola.

! Art. 10. Svincolo dei deposito cauzionale. ! Il giorno successivo alla manifestazione, il Dirigente Scolastico, dopo aver

accertato che, non sono stati prodotti danni ai locali o agli arredi, emette un provvedimento di svincolo dell’eventuale deposito cauzionale.

! Qualora invece si siano verificati danni, ne esegue l'accertamento e la quantificazione. La stima dei danni viene rimessa al Consiglio d'Istituto, il quale l'approva e delibera di incamerare parzialmente o totalmente la cauzione.

! Nei caso che questa risulti insufficiente a coprire il danno, il Dirigente agirà nei modi di legge nei confronti delle persone indicate quali responsabili della manifestazione, ove questi non provvedano spontaneamente alla copertura del danno.

! Art. l l. Concessione gratuita. ! In casi del tutto eccezionali, quando le iniziative sono particolarmente meritevoli e

rientranti nella sfera dei compiti istituzionali della scuola o dell'ente locale, i locali possono essere concessi gratuitamente. Tale concessione può avvenire esclusivamente quando non si richiedano prestazioni di lavoro straordinario al personale di assistenza e pulizia.

! Art. 12. Provvedimento concessorio. ! II provvedimento concessorio è disposto dal Dirigente Scolastico e dovrà

contenere: ! · le condizioni cui è subordinato l'uso dei locali, nonché l'importo da versare alla

scuola a titolo di corrispettivo e di deposito cauzionale, l'aggregato di entrata del bilancio della scuola, e, se del caso, l'aggregato di uscita per il pagamento delle spese derivanti dalla concessione.

! · il provvedimento dovrà fare richiamo all'esonero di responsabilità dell’istituzione scolastica e dell'ente locale proprietario per l'uso dei locali e al rimborso e riparazione di eventuali danni comunque provocati.

! La concessione può essere revocata in qualsiasi momento per motivate esigenze

- 111 - Regol_istit_al_ 24_09_08

dell’istituzione scolastica e senza alcun addebito a carico della scuola. ! Art. 13. Ispezioni sull’uso dei locali. ! L’istituzione scolastica o il comune si riservano di compiere eventuali ispezioni

durante l’uso dei locali per accertare il corretto uso degli stessi. In caso di uso anomalo, la concessione può essere revocata immediatamente.

1

ATTO D'INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA EX ART. 1, COMMA 14,LEGGE N.107/2015.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

• VISTA la legge n. 59 del 1997, che ha introdotto l'autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza • VISTO il D.P.R. 275/1999, che disciplina l'autonomia scolastica • VISTO il D. L.vo 165/2001e ss, mm. e integrazioni • VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015, recante la "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti" che ridefinisce in modo sostanziale tempistica, competenze, iter di stesura e approvazione del POF, modificando quando previsto dalla normativa precedente. • CONSIDERATA • la mission e gli obiettivi generali condivisi e definiti nel POF, nonche l'esperienza pregressa e la memoria storica della scuola, nei termini di progettualita curricolare ed extracurricolare.

2

la volonta di strutturare il seguente atto d'indirizzo in maniera condivisa, coinvolgendo altri istituti viciniori, al fine di realizzare una rete di scuole che sia quanto piu possibile rispondente alle esigenze formative degli alunni e contribuisca alla valorizzazione del territorio.

la lettura analitica del RAV, in termini di approfondimento delle criticita e definizione del piano di miglioramento, strutturato in modo tale da consentire ad ogni singola istituzione scolastica di agire al proprio intemo in maniera funzionale, rispettando le peculiarita, agendo, successivamente in rete.

PRESO ATTO che l'art.1 della prede:tta legge, ai commi 12-17, prevede che:

9) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d'ora in poi: Piano); 10) il Piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attivita della scuola e delle scelt,e di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 11) il Piano e approvato dal consiglio d'istituto; 12) esso viene sottoposto alla verifica dell'USR per accertame la compatibilita con i limiti d'organico assegnato e, all'esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR; 13) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verra pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; 14) esso puo essere rivisto annualmente entro ottobre; 15) per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel Piano le istituzioni scolastiche si possono avvalere di un organico potenziato di docenti da richiedere a supporto delle attivita di attuazione e per il raggiungimento degli obiettivi formativi.

TENUTO CONTO

- delle proposte e dei pareri formulati dal personale intemo, dagli enti locali e dalle diverse realta istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonche dagli organismi e dalle associazioni dei genitori, nell'ottica di un dialogo costruttivo e di una sinergica collaborazione;

delle riflessioni scaturite dalla lettura in chiave critica del Rapporto di Auto Valutazione condivise dal Collegio Docenti e dal personale ATA da cui si evince il bisogno per l'istituzione scolastica di strutturare un contesto comunicativo e organizzativo capace di innescare processi di miglioramento e di produrre una piu completa e: innovativa Offerta Formativa;

delle esperienze pregresse in termini di partecipazione a reti di scuole; Al fine di consentire l'elaborazione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa

3

EMANA IL SEGUENTE ATTO DI INDIRIZZO

per le attivita della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione

II piano dell'offerta formativa 2015/2016 e, in parte, proiettato al piano triennale dell'O.F. previsto dai nuovi Ordinamenti.

! Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) e inteso come strumento attraverso il quale realizzare gli obiettivi istituzionali, propri di sviluppo e potenziamento dei saperi e delle competenze, promuovendo il raccordo della scuola al territorio per un piu concreto coinvolgimento nella costruzione del servizio scolastico.

! Il sistema e il procedimento dil valutazione della nostra istituzione scolastica e sviluppato e/o potenziato, sulla base dei protocolli di valutazione e elle scadenze temporali stabilite dall'Invalsi.

! La partecipazione alle iniziative del PON, per il programma 2014/2020,

rappresenta un valore aggiunto importante al raggiungimento degli obiettivi formativi del Piano, concretizzandolo ulteriormente.

! Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il conseguente piano di miglioramento di cui all'art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 costituiscono parte integrante del Piano.

A) Attività della scuola

Nel dare senso e concretezza al vissuto scolastico di ogni singolo alunno, all'innalzamento dei livelli di istruzione, al raggiungimento del successo formativo di ciascun alunno si privilegeranno le seguenti attivita:

Costruzione di uno spazio educativo finalizzato alla formazione integrale della persona nel rispetto dell'unicita e singolarita di ciascun alunno, in un'ottica olistica dell'individualita e considerando i traguardi delle competenze chiave.

Costruzione di un ambiente di apprendimento in cui mettere in atto forme di flessibilita educativo-didattica tese alla valorizzazione delle potenzialita individuali e di gruppo per migliorare gli esiti degli studenti, ottimizzando le modalita e i tempi di apprendimento.

4

Scelta e approfondimento di tematiche comuni che favoriscano l'interazione tra

idocenti e supportino lo sviluppo dd senso di appartenenza ad un progetto educativo

unitario, condiviso e integrato di scuola che pone al centro l'alunno come persona, le famiglie e ilterritorio, in quanto interlocutori di mete comuni.

Definizione curricolare/proge 1tuale di una programmazione verticale che colleghi la gradualita di abilita, capacita e competenze relative ai differenti gradi di istruzione, precisando i punti di "aggancio" curriculare ed extracurricolare tra il livello precedente e successivo.

Comparazione educativo-formativa tra classi parallele della scuola, per favorire la costruzione di un curricolo orizzontale con un unitario sistema di verifica e valutazione.

Apertura al confronto e al dialogo con altri istituti viciniori per organizzare un'alleanza strategica al fine di osservare, riflettere e promuovere forme di collaborazione in una prospettiva dilnamica di crescita reciproca, tale da consentire un percorso di continuo miglioramento.

Potenziamento dell'azione di coinvolgimento delle famiglie stimolandone il senso di partecipazione attiva, anche attraverso azioni di attivita prosociali.

Inserimento nel PTOF di linee metodologico-didattiche che prevedano attivita di tipo laboratoriale e l'utilizzo di metodologie adeguate sia al miglioramento degli apprendimenti sia allo sviluppo delle competenze sociali e di cittadinanza attiva.

Realizzazione di progetti coerenti con le priorita, i traguardi e gli obiettivi di processo individuati nel RAV

Definizione di azioni di monitoraggio in itinere, per l'eventuale riprogettazione dell'azione

educativo-didattica.

Nel definire le attivita per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terra conto <lei risultati scolastici dello anno scolastico precedente ed in particolare <lei seguenti aspetti:

Livello delle abilita trasversali Livello delle competenze linguistiche

Livello delle competenze matematico -logico – scientifiche 11 Piano si articola tenendo conto della valorizzazione e del potenziamento degli obiettivi formativi previsti dal comma 7 della legge 107/2015, individuando i prioritari tra quelli riportati in elenco:

! valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonche alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content languageintegratedleaming; ! potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; ! potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e

5

di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati opieranti in tali settori ! sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilita nonche della solidarieta e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e <lei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico- finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialita; ! sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalita, della sostenibilita ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attivita culturali; f.) alfab.et.izzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle 1mmag1m;

! potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attivita sportiva agonistica; ! sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonche alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; ! potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attivita di laboratorio;

1) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione <lei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal MIUR il 18 dicembre 2014;

! valorizzazione della scuola intesa come comunita attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunita locale, comprese le organizzazioni dt::l terzo settore e le imprese; ! apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al DPR 20 marzo 2009, n. 89; ! incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione; ! valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti; ! individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialitae alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti: ! alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare

anche in collaborazione con gli ent:i locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunita di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; ! definizione di un sistema di orientamento;

! Raggiunti sia all'intemo di azioni curricolari che all'intemo di percors1 extracurricolari.

• Scelte di gestione

Le scelte di tipo gestionale e amministrativo incidono nel realizzare un' offerta formativa innovativa e significativa e sono coerenti, quanto piu possibile con le scelte educative; esse sono improntate a implementare l'efficacia e l'ef:ficienza delle modalita organizzative attraverso un processo di monitoraggio continuo finalizzato ad evidenziare i punti di forza e le criticita, innescando, di volta in volta le azioni di miglioramento .

A tal fine la scuola promuove:

• Un modello di leadership inclusiva e condivisa. II miglioramento/ potenziamento di atteggiamenti autoefficienti e comportamenti etici.

• Lo sviluppo del senso di orgoglio , di appartenenza e del lavoro in team. • La valorizzazione delle risorse umane, professionali e strumentali

disponibili. • La collaborazione con il territorio e la valorizzazione delle sue potenzialita.

Per perseguire le priorita individuate l'Istituto realizza le seguenti azioni:

organizzazione funzionale e flessibile del lavoro di tutto il personale, s1a docente sia ATA;

sviluppo della comunicaziom: fra i diversi plessi attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie;

costruzione di un funzionigramma che evidenzi in modo comprensibile ilruolo e le funzioni delle diverse figure;

ampliamento le dotazioni digitali dell'istituto;

sottoscrizione di accordi di rete istituzionali e interistituzionali per promuovere forme di cooperaz10ne, informazione e formazione, partendo dalla valorizzazione delle risorse inteme;

inserimento nel PTOF di azioni di formazione-aggiomamento rivolte al personale docente e Ata, finalizzate alla valorizzazione dei singoli lavoratori e del sistema.

• Scelte di amministrazione

• Condivisione delle scelte nel rispetto del ruolo e delle competenze degli 00.CC., e degli spazi offerti dalla Contrattazionie integrativa di Istituto. • Reperimento di risorse economichc e strumentali adeguate al mantenimento degli standard di servizio sin qui assicurati e implementazione attraverso fonti di

finanziamento diverse da quelle ministeriali. • Compartecipazione del personale ATA alla concreta attuazione del PTOF. • Utilizzo dell'organico potenziato per l'implementazione dell'offerta formativa. • Trasparenza e rendicontazione delle azioni amministrative. • Utilizzo ottimale delle risorse logistiche, tecniche, strutturali e finanziarie a disposizione dell'istituto per l'attuazione del PTOF.

CONCLUSIONE

Quanto espresso nel PTOF costituisce la motivazione per: ! L'individuazione del fabbisogno di posti, sia di tipo comune che di sostegno; ! La selezione delle aree di utilizzo dell'organico potenziato e l'individuazione del fabbisogno di posti ad esso relativo; ! L'individuazione del fabbisogno di posti per il personale Ausiliario e Amministrativo.

I dati relativi alle esigenze di personale, opportunamente calcolati in base alle indicazioni che verranno fomite dall'Amm.ne, saranno contenuti all'intemo del documento. Il Piano predisposto dalla F.S. e dallla Commissione a cio designate, condiviso, nelle varie fasi di elaborazione, con i segmnti gruppi di lavoro:

Staff di Presidenza, composto dalle FF.SS. e dai referenti di plesso; Consigli di classe, di interclasse, di intersezione tecnici.

Si precisa che, poiche il presente atto di indirizzo e stato introdotto da una normativa recente e si colloca in un momento di cambiamento e innovazione, potrebbe essere suscettibile di modifiche e/o integrazioni. Nella consapevolezza dell'impegno che i nuovi adempimenti comportano e della professionalita con cui il personale docente e chiamato ad operare, il D.S ringrazia per la consueta e fattiva collaborazione.

Al presente atto d'indirizzo si allegano le priorità e gli obiettivi di processo del RAV.

PIANO DI MIGLIORAMENTO

Questo documento rappresenta la proposta di PIANO DI MIGLIORAMENTO che i docenti dell’Istituto “ G. Lasagna “ di Valle Lomellina hanno elaborato per l’anno scolastico 2016/17. La struttura comprensiva della nostra Scuola favorisce un’impostazione unitaria del lavoro e ci consente di offrire ai nostri ragazzi l’opportunita di un percorso formativo integrato, nell’ambito del quale il passaggio da un ordine di scuola a quello successivo si compie in un contesto di effettiva continuita. Il P.D.M. ha preso avvio dall’analisi e dalla discussione dei risultati emersi dal Report di valutazione che hanno contraddistinto il progetto VSQ redatto nell'anno scolastico 2010. Il PIANO DI MIGLIORAMENTO parte necessariamente dall’analisi della realta socio-culturale esistente nel territorio che fa capo all’Istituto Comprensivo. Essa presenta una situazione in continua evoluzione, alimentata e surrogata da sempre nuove presenze.

COLLEGAMENTO CON LE PRIORITA' DEL RAV PRIORITA'

AREA DI PROCESSO

OBIETTIVI DI

PROCESSO

RISULTATI ATTESI

INDICATORI DI

MONITORAGGIO

STRUMENTI DI

MISURAZIONE

1 2 3 Curricolo,

progettazione e valutazione

Continuità e orientamento – sub/area continuità

Obiettivo 1

Revisionare il curricolo verticale d’Istituto sulla base della condivisione di criteri di stesura.

Elaborare il curricolo verticale d'Istituto per competenze

Revisione del Curricolo verticale d'Istituto Elaborazione di un Curricolo verticale per competenze riguardante tutti gli ordini di scuola del nostro I.C. Nella sezione relativa alla Scuola dell’infanzia esso dovrà interessare tutti i campi di esperienza, mentre per quanto concerne la Scuola primaria e la Scuola secondaria di primo grado esso sarà riferito a tutte le materie scolastiche.

Svolgimento delle azioni previste nella tabella di pianificazione

Controllo attuazione azioni previste.

Produzione documenti (Curricolo Verticale per competenze)

X

X

X

Ambiente di apprendimento

Obiettivo 2 *

Incrementare la dotazione tecnolog

Migliorare l’efficacia e l’efficienza degli ambienti e delle attrezzature informatico/digitali dei plessi scolastici

Svolgimento interventi tecnici previsti:

-Verifica/ sostituzione pc -Cablaggio

Controllo interventi effettuati

Verifica acquisti

X

X

X

ica di Istituto al fine di diffondere l’uso della didattica multimediale e sviluppare le competenze digitali di docenti e alunni.

dell'Istituto.

Acquisto strumentazione: --n. notebook

effettuati

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Obiettivo 3

Promuovere percorsi di formazione relativi a curricolo verticale, progettazione e valutazione

Autoformazione:

Riunioni dei Gruppi di lavoro docenti per la revisione del Curricolo verticale .

Riunioni dei Gruppi di lavoro per la stesusa del Curricolo verticale per competenze.

Svolgimento incontri di formazione previsti

Controllo svolgimento incontri di formazione previsti

X

X

X

Curricolo, progettazione e valutazione

Continuità e orientamento – sub/area continuità

Obiettivo 4

Definire criteri di valutazione omogenei e condivisi per classi e discipline

Affrontare in modo unitario e condiviso, da parte di tutti i docenti dell’I.C., il tema della valutazione degli alunni, allo scopo di:

• - Definire linee guida sul tema della valutazione degli allievi;

• - Stendere criteri omogenei e condivisi per la valutazione degli allievi di scuola primaria e secondaria di primo grado.

Svolgimento delle azioni previste nella tabella di pianificazione

Controllo attuazione azioni previste.

Produzione documenti ( criteri di valutazione studenti Scuola dell’Infanzia,primaria e sec. 1^grado)

X

X

X

Ambiente di apprendimento

Obiettivo 5

Incrementare la dotazione tecnologica di Istituto al fine di diffondere l’uso della didattica multimediale e sviluppare le competenze digitali di docenti e alunni

Migliorare l’efficacia e l’efficienza degli ambienti e delle attrezzature informatico/digitali dei plessi scolastici.

Realizzazione di “aule aumentate” per la didattica interdisciplinare.

Svolgimento interventi tecnici previsti:

-Verifica/ sostituzione pc

-Acquisto strumentazione

- Adeguamento delle risorse esistenti, creazione di workgroup.

-Individuazione di figure responsabili degli ambienti multimediali di Istituto

Controllo interventi effettuati

Verifica acquisti effettuati

X

X

X

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Obiettivo 6

1. Promuovere percorsi di formazione relativi a curricolo verticale, progettazione e valutazione.

2. In ottemperanza al Piano Nazionale per la formazione dei docenti 2016/2019:promozione e organizzazione di corsi di aggiornamento per lo sviluppo professi

Autoformazione: Riunioni dei Gruppi di lavoro docenti per la stesura di:

! linee guida sul tema della valutazione degli allievi;

! criteri omogenei e condivisi per la valutazione degli allievi dei tre ordini di scuola

Adesione e, qualora possibile, organizzazione di corsi di aggiornamento sulla base delle esigenze formative dei singoli docenti

Incontri periodici per la definizione del curricolo per le competenze.Vedi tabella allegata.

Rilevazione della partecipazione di ogni singolo docente ai corsi di aggiornamento.

Controllo svolgimento incontri di formazione previsti

X

X

X

onale del corpo insegnanti.

• Cu

rricolo, progettazione e valutazione

• Continuità e orientamento – sub/area continuità

Obiettivo 7

Elaborare attività e prove per gli allievi, da utilizzare nel passaggio tra i diversi ordini di scuola, nelle classi ponte – attività finali per i bambini del terzo anno della scuola dell’infanzia e iniziali per gli alunni delle classi prime della Scuola primaria; prove di verifica finali per le classi quinte della Scuola primaria e di ingresso per le classi prime della Scuola secondaria di primo grado –, tenendo conto degli obiettivi minimi previsti dal Curricolo verticale, tenendo conto delle modalità di rilevazione delle competenze utilizzate nelle prove standardizzate nazionali ed esplicitando, per Scuola primaria e secondaria, i relativi criteri di valutazione

Messa a punto di attività e prove di verifica finali (per le classi ponte Scuola primaria e secondaria di primo grado) inerenti alle diverse discipline scolastiche. Attività e prove saranno presentate secondo il principio della gradualità per quanto concerne il livello di difficoltà che le caratterizza e tenendo conto delle modalità di rilevazione delle competenze utilizzate nelle prove standardizzate nazionali. Le attività e le prove saranno messe a punto in modo da essere adeguate sia per gli allievi con difficoltà di apprendimento, sia per gli allievi collocati nella fascia dell’eccellenza.

Svolgimento delle azioni previste nella tabella di pianificazione

Controllo attuazione azioni previste.

Produzione documenti (attività e prove di verifica con criteri di valutazione degli allievi)

X

X

X

Ambiente di apprendimento

Obiettivo 8

Incrementare la dotazione tecnologica di Istituto al fine di diffondere l’uso della didattica multimediale e sviluppare le competenze digitali di docenti

Migliorare l’efficacia e l’efficienza degli ambienti e delle attrezzature informatico/digitali delle scuole dell’I.C., sulla base degli interventi effettuati negli a.s. 2015/2016 e 2016/2017

Svolgimento interventi tecnici previsti

Acquisto strumentazione

Controllo interventi effettuati

Verifica acquisti effettuati

X

X

X

e alunni

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Obiettivo 9

Promuovere percorsi di formazione relativi a curricolo verticale, progettazione e valutazione

Autoformazione: Riunioni dei Gruppi di lavoro docenti per la elaborazione di attività (classi ponte scuola dell’infanzia e primaria) e prove di verifica finali (classi ponte scuola primaria e secondaria di primo grado), con i relativi criteri di valutazione

Svolgimento incontri di formazione previsti

Controllo svolgimento incontri di formazione previsti

X

X

X

IL CONTESTO AMBIENTALE

! L’Istituto Comprensivo di Valle opera in dieci plessi scolastici a Valle Lomellina, Candia, Zeme, Castello d’Agogna. In ogni plesso esistono aule sufficienti ad accogliere le classi ivi costituite ed altre aule destinate alle attività da svolgersi per gruppi, nelle ore di compresenza o di alternativa alla religione.

! Ogni sede dispone dei normali sussidi didattici in uso nelle scuole, di apparecchiature per esperimenti scientifici, fotocopiatrice , personal computer e di n° 3 lavagne LIM situate nei vari plessi dell’I.C.

! Il personale della Scuola è costituito, oltre che dal Dirigente Scolastico Reggente, da un Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi Reggente, da 3 Assistenti Amministrativi, 59 insegnanti e 13 Collaboratori Scolastici. Alcuni degli insegnanti espletano parte del loro orario di servizio presso altri Istituti Scolastici.

! La Scuola si avvale nel suo operare della collaborazione degli Enti Locali che, oltre a fornire i locali e gli arredi scolastici, provvedono al trasporto degli alunni mediante gli Scuolabus, ai servizi di mensa e ad organizzare iniziative formative o ludiche varie indirizzate agli alunni.

! ! Le risorse della scuola

! In ogni plesso esistono aule sufficienti ad accogliere le classi ivi costituite ed altre aule destinate alle attivita da svolgersi per gruppi, nelle ore di compresenza. Nella scuola operano:

! 1 Dirigente Scolastico Reggente ! 1 DSGA Reggente ! 2 Assistenti Amministrativi ! 12 Insegnanti di Scuola dell'Infanzia ! 23 Insegnanti di Scuola Primaria ! 15 Insegnanti di Scuola Secondaria di Primo Grado ! 14 Collaboratori Scolastici.

Dall’analisi del contesto interno ed esterno, considerati negli aspetti globali sopra evidenziati , emerge il quadro dei vincoli e delle opportunita che costituiscono lo sfondo per l’azione della Scuola. Vincoli e opportunita interne

• Le scarse risorse finanziarie a La scarsita dei mezzi (specie tecnologici) induce

alla ricerca di soluzioni di buon senso ed a concentrarsi maggiormente su quanto si ha a disposizione

disposizione rappresentano un ostacolo al buon funzionamento della scuola, specie se si considera che le scarse risorse a disposizione devono essere suddivise tra

le molte sedi, impedendo le economie di scala che si potrebbero ottenere in una scuola maggiormente centralizzata

• Sedi con pochi alunni consentono di creare ambienti di vita meno spersonalizzanti e di curare maggiormente la conoscenza individuale degli alunni e la cura delle esigenze specifiche

• La frammentazione dell’istituto in molte sedi piuttosto piccole comporta costi piu elevati dovuti alla moltiplicazione di attrezzature e materiali da acquistare

• E’ di danno alla piena utilizzazione delle

di ciascuno

• Possibilita di contrastare piu efficacemente fenomeni di bullismo o di devianza che possono meglio alimentarsi mediante l’imitazione e

risorse umane

%$ Ostacola il raccordo e il confronto tra le attivita e i modi di agire che si svolgono nelle diverse sedi

&$ Impedisce di diversificare l’offerta

l’emulazione

• Sedi con pochi insegnanti che ogni giorno si trovano a lavorare a contatto di gomito consentono rapporti piu stretti tra chi vi opera e permettono la soluzione immediata dei problemi

formativa, non potendosi in ogni sede mettere in atto una pluralita di iniziative alternative tra di loro

che si presentano, riducendo la necessita di riunioni, di comunicazioni formali, di documentazione scritta delle procedure e di

quanto si mette in atto (anche se cio, ad un osservatore esterno che si basi solo sulle tracce scritte puo apparire un difetto)

• L’alta eta media degli insegnanti da un lato comporta il limite della carenza di entusiasmo giovanile e della riduzione

• Dall’altro permette alla scuola di giovarsi dell’esperienza di insegnanti sperimentati, temprati da quanto gia loro accaduto in

passato

della tendenza all’innovazione e piu inclini a soluzioni pratiche e di buon senso

• Il forte ricambio annuale specialmente degli insegnanti della scuola secondaria e di ostacolo alla messa in atto di iniziative

• Consente ogni anno di profittare delle diverse esperienze acquisite in altro luogo dagli insegnanti annuali nuovi arrivati

a lungo termine ed all’instaurarsi di insegnanti annuali nuovi arrivati

buone pratiche consuetudinarie

Vincoli e opportunita esterne

• Il bacino di utenza e costituito da un popolazione mediamente poco ricca e

• Di converso non esistono nel territorio macroscopiche e diffuse manifestazioni di

poco colta e quindi scarsamente in grado di fornire agli alunni supporti materiali e culturali

disagio sociale e, quelle sporadiche che esistono, possono meglio essere risolte dall’intervento dei Comuni e dalle iniziative anche non strutturate di solidarieta

• Scarsa possibilita di reperire risorse finanziarie da soggetti privati o imprenditoriali del territorio

• Significativa disponibilita dei Comuni nel venire incontro alle esigenze della scuola e di eventuali alunni o famiglie in difficolta

• • Scarsa possibilita di interagire e confrontarsi con istituzioni culturali o associazioni esterne alla scuola

Da esso emerge che l’Istituto comprensivo di Valle Lomellina si è impegnato molto attivamente nella progettazione del curricolo e dell’azione didattica e, complessivamente si rileva una percezione della scuola come volta all’innovazione didattica.

Mentre, però, per alcuni aspetti la scuola riesce a tradurre la progettazione in attività concrete altamente positive, come nel caso del Progetto Salute e Disagio e nell’area dell’Accoglienza degli alunni Stranieri, altri aspetti richiedono di essere migliorati. La valutazione risulta lusinghiera soprattutto per gli esiti positivi degli alunni nelle Prove Invalsi e l'avvio di un sistema interno di valutazione/ autovalutazione.

E' ancora da migliorare una esplicitazione esaustiva, quindi una condivisione forte, dei documenti e dei materiali prodotti. Pare di capire che ciò dipenda in

buona misura dalla frammentarietà dell’istituto , che rende difficoltoso il raccordo orizzontale tra le diverse realtà locali e le componenti in esse presenti ed il raccordo verticale tra i diversi ordini di scuola.

Pertanto, alla luce di quanto osservato, il Dirigente e i docenti concordano sulla necessità di operare su due piste di miglioramento da attuare a partire dall’a.s 2015/2016:

1) Miglioramento degli Apprendimenti degli alunni attraverso il continuo adeguamento del Curricolo Verticale.

2) Miglioramento del sistema di valutazione/autovalitazione interna, anche e sopèrattutto in previsione delle Prove Nazionaòli INVALSI.

Le idee guida del PIANO DI MIGLIORAMENTO saranno :

5. LA COMUNICAZIONE, IL RACCORDO ORIZZONTALE E VERTICALE ( finalizzato a potenziare i livelli di apprendimento degli alunni),

6. LA CONDIVISIONE.

PROCESSI PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE: Curricolo, progettazione e valutazione . " CURRICOLO ED OFFERTA FORMATIVA PRIORITA’: • Strutturare nuove prove standardizzate comuni per classi parallele per le discipline di

italiano, matematica e lingue con griglie di valutazione. • Raggiungere livelli omogenei di conoscenza delle discipline in classi parallele dell’Istituto e

avviare un processo omogeneo di valutazione.

PROCESSI PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE: Inclusione e differenziazione

• RECUPERO E POTENZIAMENTO L’istituto comprensivo realizza attività di recupero all’interno delle classi sia nella scuola primaria che secondaria in molte discipline; inoltre potenzia le competenze degli studenti con particolari interessi e attitudini:

" linguistiche, mediante attivazione di corsi di lingua volti al raggiungimento di una certificazione da parte di un ente esterno accreditato;

" musicali, mediante attivazione di corsi di educazione musicale e di strumento. La scuola secondaria attiva corsi di approfondimento logicomatematico e incoraggia la partecipazione a gare in ambito logico matematico e linguistico.

" motorie mediante attivazione di corsi di educazione motoria per la scuola primaria. PRIORITA’: Incrementare il numero di interventi di recupero. Incrementare la strumentazione tecnologica attraverso azioni mirate quali l'adesione al Progetto PON 2014/2020 per fornire modalità di approccio alle attività, diversificate e pratiche. Potenziare l’insegnamento delle lingue straniere, dell’educazione musicale e motoria.

CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO

TABELLA

OTTIMO

Comportamento

estremamente maturo, corretto e responsabile

• Comportamento costantemente corretto con i compagni, i docenti e tutto il personale della scuola;

• Puntualità e assiduità nella frequenza; • Rispetto per il materiale e i locali dell’istituto; • Massima puntualità nell’espletamento del

lavoro assegnato; • Pieno rispetto e adesione alle regole; • Partecipazione attiva e costruttiva alla vita di

relazione in classe; • Cura e precisione nella custodia del proprio

materiale

10

DISTINTO

Comportamento

corretto e responsabile

a) Comportamento corretto con i compagni, i docenti e tutto il personale della scuola;

b) Puntualità e assiduità nella frequenza; c) Rispetto per il materiale e i locali dell’istituto; d) Puntualità nell’espletamento del lavoro

assegnato; e) Rispetto e adesione alle regole; f) Partecipazione costante alla vita di relazione in

classe; g) Cura del proprio materiale

9

BUONO

Comportamento

corretto

1. Comportamento corretto con i compagni, i docenti e tutto il personale della scuola;

2. Sostanziale puntualità e assiduità nella frequenza;

3. Rispetto per il materiale e i locali dell’istituto; 4. Espletamento generalmente puntuale del lavoro

assegnato; 5. Rispetto delle norme e adesione alle regole; 6. Partecipazione alla vita di relazione in classe e

al dialogo scolastico; 7. Sostanziale cura del proprio materiale;

8

DISCRETO

Comportamento non

sempre adeguato

1. Comportamento non sempre adeguato verso i compagni, i docenti e il personale della scuola con richiami verbali e/o scritti;

2. Sostanziale rispetto per il materiale e i locali della scuola

3. Occasionali mancanze di puntualità nell’espletamento del lavoro assegnato;

4. Inosservanze episodiche non gravi delle norme che regolano la vita e l’attività della classe;

5. Partecipazione non sempre costruttiva o che a volte non si concilia con lo svolgimento delle lezioni;

6. Qualche omissione e/o dimenticanza nella custodia del proprio materiale;

7

SUFFICIENTE

Comportamento non troppo corretto e

disciplinato

' Comportamento poco rispettoso verso i compagni, i docenti e tutto il personale della scuola;

' Poco rispetto per il materiale e i locali della scuola;

' Inosservanze, documentate sul registro di classe, delle norme che regolano la vita e l’attività di classe;

' Comportamento eccessivamente vivace che poco si concilia con le scelte e gli orientamenti didattici nelle varie discipline e con il regolare svolgimento delle lezioni;

' Incuria nella custodia del proprio materiale

6

NON SUFFICIENTE Comportamento

gravemente scorretto, con mancanze

disciplinari gravi

! Comportamento marcatamente scorretto con i compagni, i docenti e tutto il personale della scuola;

! Danneggiamento del materiale e/o dei locali della scuola;

! Comportamento che non si concilia con il rispetto delle regole di Istituto e/o con lo svolgimento delle lezioni, aggravato dalla presenza di uno o più provvedimenti disciplinari – sulla base di documentati interventi da parte del Consiglio di Classe e del Dirigente Scolastico secondo la normativa ministeriale vigente in materia – e caratterizzato da totale mancanza di volontà nel correggere tali atteggiamenti;

! Incuria assoluta nella custodia del proprio materiale.

5

CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE SINGOLE DISCIPLINE

TABELLA L’alunno …

4 Padronanza della materia decisamente insoddisfacente

A. Ignora quasi del tutto anche le nozioni basilari della materia. B. Ignora quasi del tutto i procedimenti tipici della disciplina. C. Non padroneggia il linguaggio proprio della disciplina.

5

Padronanza insoddisfacente della materia

A. Ignora buona parte delle nozioni basilari della materia. B. Ignora in gran parte i procedimenti tipici della materia. C. Padroneggia a fatica solo parte del linguaggio tipico della

materia. D. Ha difficoltà nel riferire efficacemente quanto ha appreso.

6

Conoscenze parziali e padronanza poco sicura delle abilità

A. Conosce solo in parte le nozioni relative alla materia. B. Padroneggia in modo insicuro i procedimenti tipici della

materia. C. Usa in modo impreciso il linguaggio disciplinare D. Riferisce in modo insicuro quanto ha appreso.

7

Padronanza della materia abbastanza ampia e sicura

A. Conosce abbastanza estesamente le nozioni relative alla materia.

B. Applica abbastanza efficacemente i procedimenti tipici della materia

C. Comprende ed usa abbastanza efficacemente il linguaggio disciplinare.

D. Riferisce abbastanza efficacemente quanto ha appreso.

8

Padronanza ampia e sicura di tutto quanto preso in esame

1. Conosce in gran parte le nozioni relative alla materia. 2. Applica efficacemente i procedimenti tipici della materia. 3. Comprende ed usa efficacemente il linguaggio disciplinare. 4. Riferisce efficacemente quanto ha appreso.

9 o 10

Ottima padronanza della materia, con spiccate capacità di rielaborazione personale

1. Conosce molto approfonditamente le nozioni relative alla materia.

2. Applica efficacemente i procedimenti tipici della materia, scegliendo strategie personali per risolvere i problemi.

3. Comprende ed usa molto efficacemente il linguaggio disciplinare.

4. Riferisce efficacemente quanto ha appreso, esprimendo personali valutazioni.

5. Collega quanto ha appreso nelle diverse discipline e in contesti extrascolastici .

6. Utilizza quanto ha appreso in contesti nuovi e diversi da quelli consueti.

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