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dddeeellllll’’’OOOffffffeeerrrtttaaa FFFooorrrmmmaaatttiiivvvaaa EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015
Approvato dal Consiglio di Istituto
nella seduta del 13 /01/201
2
PREMESSA Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa, relativo alla Scuola Secondaria
di Primo Grado “ Saverio Mercadante” di Altamura , è elaborato ai sensi di quanto
previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni
legislative vigenti”; il piano è stato elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base
degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di
amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico con proprio atto di indirizzo. Il
Piano ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei docenti ed è stato
approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 13 gennaio 2016 ; dopo
l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed in
particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato. Il
piano rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e
progettuale delle istituzioni scolastiche (c. 14) :
• esplicita le scelte educative, didattiche e organizzative adottate
• formalizza l' impegno per l'ampliamento e il miglioramento del servizio
offerto in vista del successo formativo
• è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dell’Istituto
• riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della
realtà locale
• tiene conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa (c. 14)
• rende trasparenti le regole del funzionamento e della gestione
• mette in atto il Piano di Miglioramento elaborato nel Rav (c. 14)
• elabora il Potenziamento dell’Offerta Formativa (cc. 7, 16, 22, 24)
• promuove finalità, princìpi e strumenti previsti nel Piano Nazionale Scuola
Digitale
• programma le attività formative rivolte al personale docente e Ata
• presenta il fabbisogno di :
� posti comuni e di sostegno dell’Organico dell’Autonomia (cc. 63-85)
� potenziamento dell'offerta formativa
� del personale ATA
� infrastrutture, attrezzature, materiali
SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI DI CUI ALLA LEGGE107/15 commi
Finalità della legge e compiti della scuola 1-4
Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno 5
Fabbisogno di organico di posti di potenziamento 5
Fabbisogno di organico di personale ATA 14
Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali 6
Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 7
Scelte di gestione e di organizzazione 14
Opzioni, orientamento, valorizzazione del merito, figure di coordinamento 28-32
Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale 56-59
Didattica laboratoriale 60
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VALORI FONDANTI ED OBIETTIVI EDUCATIVI GENERALI Il Piano dell’Offerta Formativa della nostra Scuola è incentrato su quattro punti
fondamentali:
1. NORMATIVE ISTITUZIONALI
2. CENTRALITÀ DELL’ALUNNO E DELL’APPRENDIMENTO
3. INTEGRAZIONE COL TERRITORIO
4. STRUTTURA ORGANIZZATIVA EFFICACE ED EFFICIENTE
L’azione educativa dell’Istituto pone come obiettivi primari :
• la maturazione umana, civile e sociale della persona
• il pieno rispetto delle diversità culturali, etniche e religiose
• il contrasto a ogni forma di discriminazione
• la ricerca di un consapevole sviluppo della maturità personale intesa come
• capacita di rapportarsi in modo costruttivo, propositivo e creativo con la
realtà
• scolastica ed extrascolastica.
Allo scopo di conseguire gli obiettivi sopra enunciati la Scuola si ispira ai
seguenti principi :
• uguaglianza e integrazione, in quanto non fa distinzioni di sesso, razza,
religione, lingua, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socio-
economiche;
• efficacia nell’erogare il servizio secondo criteri di obiettività ed equità;
• trasparenza nel motivare le ragioni delle scelte educative e nel porre
all’attenzione del mondo esterno il prodotto scolastico;
• partecipazione nel costruire relazioni con le famiglie e la realtà del
territorio.
Le finalità didattico educative che la Scuola si prefigge sono orientate a
promuovere:
� LA MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ
� LA CONQUISTA DELL’AUTONOMIA
� LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
� L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
di ogni singolo allievo.
Formazione in servizio docenti 124
4
IDENTITA’ DELLA SCUOLA La Scuola Secondaria di primo grado ”S. Mercadante” è ospitata in un
edificio storico, dove è ubicata la sede centrale, e in una succursale ad essa
adiacente.
SCHEDA ANAGRAFICA
Ordine e grado SCUOLA SECONDARIA 1°
GRADO
Denominazione SAVERIO MERCADANTE
Indirizzo Piazza ZANARDELLI n. 29
70022 Altamura (BA)
Telefono / fax
CENTRALINO 080/3111706
PRESIDENZA 080/3102404
SUCCURSALE 080/3111705
DATI GENERALI
RAPPORTI CON IL TERRITORIO La collaborazione fra la nostra istituzione scolastica e gli enti locali territoriali ha
lo scopo di:
� Promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli
enti locali mettono a disposizione delle scuole.
(Personale per l’assistenza specialistica ai soggetti con gravi handicap,
educatrici)
� Realizzare un impiego efficace ed integrato delle risorse finanziarie che gli
Enti Locali mettono a disposizione delle scuole.
� Promuovere un uso integrato e razionale delle strutture scolastiche anche
al di fuori dell’orario di lezione per attività sportive e culturali di interesse
generale.
Anno Scolastico 2015/2016
Allievi 652
Sezioni 9
Classi 27
Docenti 60
Personale A.T.A. 14
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SCELTE DIDATTICO – ORGANIZZATIVE
TEMPO SCUOLA L'orario complessivo del curricolo corrisponde a 29 ore settimanali, più un’ora di
Approfondimento in Materie Letterarie (D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89, art. 5)
utilizzata per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Il numero di ore
destinato alle singole discipline ed alle attività sono organizzate in non meno di
cinque giorni settimanali nel rispetto del monte ore annuale previsto per le
singole discipline. Le ore di lezione curricolari sono scandite come segue:
I corsi ordinari seguono il piano di studio di 30 ore di lezioni settimanali
antimeridiane.
Il corso ad indirizzo musicale segue il piano di studio di 33 ore settimanali così
ripartite: 30 ore antimeridiane e 3 ore pomeridiane di insegnamento specifico di
strumento musicale ( violino, clarinetto, pianoforte e tromba).
Sono attualmente in attivo NOVE CORSI di cui: 8 ORDINARI e 1 ad INDIRIZZO
MUSICALE.
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QUADRO ORARIO SETTIMANALE DELLE LEZIONI
Piano di studio corsi ordinari
Piano di studio corso ad indirizzo musicale
DISCIPLINE Ore settimanali
Italiano Storia Geografia 9
Approfondimento 1
Matematica e Scienze 6
Tecnologia 2
Inglese 3
Francese 2
Arte e Immagine 2
Musica 2
Scienze motorie 2
Religione 1
DISCIPLINE Ore settimanali
Italiano Storia Geografia 9
Approfondimento 1
Matematica e Scienze 6
Tecnologia 2
Inglese 3
Francese 2
Arte e Immagine 2
Musica 2
Scienze motorie 2
Religione 1
Strumento 3
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ORGANIZZAZIONE GENERALE Il calendario scolastico ha fissato l’inizio delle lezioni per il giorno 9/09/2015 e
il termine per il giorno 8/06/2016. La prova scritta, a carattere nazionale,
nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si svolge,
per l’anno scolastico 2015/2016, per l’intero territorio nazionale ed in sessione
ordinaria il giorno 17 giugno 2016 con inizio alle ore 8.30; in prima e seconda
sessione suppletiva potrà essere espletata il giorno 22 giugno 2016 e il giorno 2
settembre 2016 con inizio alle ore 8.30.
Nell’ambito della situazione così descritta, il Collegio dei Docenti, d’intesa
con il Dirigente scolastico e con il Consiglio d’Istituto, ha deciso si suddividere
l’anno scolastico in quadrimestri.
Inoltre, per una Scuola sempre più efficiente il Consiglio di Istituto, quale
Organo Collegiale per eccellenza, ha stabilito quanto segue:
Criteri per individuare i docenti per le attività aggiuntive:
• Disponibilità
• Competenza
• Esperienza
• Priorità al docente promotore dell’attività
• Equa distribuzione delle attività aggiuntive
Viaggi di istruzione
Sono previsti viaggi d’istruzione per le classi terze e visite o uscite
didattiche per le classi prime e seconde.
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PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così
come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo
della Scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in
cui opera l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie,
strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli
apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e
didattici messi in atto.
Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione
del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di
lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.
Le PRIORITÀ che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:
• Potenziare le abilità in ambito linguistico e logico – matematico
• Sviluppo delle competenze sociali degli studenti
• Conoscenza dei vantaggi e delle insidie dei social – network
I TRAGUARDI che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:
• Partecipazione a competizioni linguistiche e matematiche
• Superamento delle barriere personali e sviluppo dell’autostima
• Fiducia nella capacità di apprendere
• Attività didattiche mirate ed incontri formativi e informativi
• Coinvolgimento diretto delle famiglie
e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
Dall'analisi generale dei risultati dell'autovalutazione la scelta delle priorità è
ricaduta sul potenziamento delle abilità linguistiche e logico -
matematiche e sullo sviluppo delle competenze sociali degli studenti. Tale
traguardo può essere agevolmente raggiunto sia con la progettazione di
attività specifiche interne alla scuola che con la partecipazione a gare e
competizioni proposte anche a livello nazionale per i diversi ambiti
disciplinari. Iniziative di questo tipo:
• arricchiscono il percorso didattico tradizionale,
• offrono la possibilità di cimentarsi in prove di abilità e di confrontarsi con
studenti di altre scuole
• forniscono una opportunità per verificare le proprie attitudini ai fini di un
consapevole orientamento
Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del
raggiungimento dei traguardi sono:
• Promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative
• Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le
competenze in uscita e in entrata
• Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi di
scuola a partire dalla scuola dell'infanzia
• Partecipazione a reti di scuole
e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:
La partecipazione a reti di scuole favorisce l’apertura al territorio e il
confronto tra i diversi curricoli delle scuole coinvolte, verifica l’efficacia
dei percorsi e dei contenuti didattici scelti e rafforzati dal P.O.F. della
scuola.
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Gli scambi esperenziali tra insegnanti di ordini di scuola diversi favorisce il
confronto tra gli stessi e promuove una ricaduta positiva sui processi di
insegnamento-apprendimento.
L'utilizzo di metodologie didattiche innovative e quello quotidiano delle nuove
tecnologie nella pratica didattica migliora e favorisce i processi di
apprendimento.
SCELTE CONSEGUENTI AI RISULTATI DELLE PROVE INVALSI L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle
prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i
seguenti punti di forza:
Dall'analisi dei punteggi generali nella prova di Italiano e in quella di matematica , si evince che il punteggio medio % al netto del cheating dell' istituto risulta superiore rispetto alle tre aree di riferimento (scala regionale, area geografica e scala nazionale) . Dagli esiti si evince che la scuola assicura una certa uniformità tra le varie classi e non emergono comportamenti opportunistici di grande rilievo(vedi % di cheating). Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove INVALSI e' in linea con quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La disparità a livello di risultati tra gli alunni meno dotati e quelli piu' dotati sono in regressione.
ed i seguenti punti di debolezza:
In italiano è emerso qualche punto di criticità in ambito grammaticale , nella rielaborazione del testo e nella individuazione di informazioni. Nelle prove di matematica gli studenti hanno evidenziato qualche punto di criticità in "Dati e previsioni" e in "Relazioni e funzioni"
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SCELTE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI
RISORSE UMANE
PERSONALE unità
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Teresa Chironna
1
Direttore Amministrativo
Dott.Adriana Semeraro
1
Collaboratori del DS 2
Figure Strumentali 8
Docenti 60
Personale ATA 14
Fra le risorse di questa Scuola primeggiano quelle umane e professionali del
corpo docente e non docente.
Poiché fare scuola , oggi, impone apertura critica alle innovazioni e alle
nuove tecnologie didattiche, i Docenti di questa Scuola oltre a possedere
conoscenze approfondite dei processi mentali nella loro dinamicità, sono: � Impegnati in un costante aggiornamento
� Aperti alle innovazioni del sistema scolastico.
� Disponibili alla collaborazione responsabile e allo scambio culturale tra
scuola e comunità sociale.
Nell’ambito dell’autonomia didattica ed organizzativa, essi sanno tradurre le
competenze disciplinari e specialistiche in concreti e misurabili interventi
educativi.
GRUPPI DI LAVORO E DI PROGETTO STAFF DI DIREZIONE
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Teresa Chironna
Incarico Docenti
Collaboratrice Prof.ssa
Casiello Caterina
Collaboratrice Prof.ssa
Caponio Chiara
Ne fanno parte anche i docenti incaricati di funzione strumentale oltre che, di
volta in volta in relazione agli argomenti posti all’ordine del giorno, gli altri
docenti referenti (referenti di commissioni e/o di gruppi di lavoro, di
specifici progetti didattici, ecc….) nonché il Direttore dei Servizi Generali
ed Amministrativi (DSGA)
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DOCENTI INCARICATI DELLE FUNZIONI STRUMENTALI (art. 28 del CCNL 26-5-1999)
Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia,
la risorsa fondamentale è costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da
valorizzare per la realizzazione e la gestione del piano dell'offerta formativa
dell'istituto e per la realizzazione di progetti formativi d'intesa con enti ed
istituzioni esterni alla scuola. Tali funzioni strumentali sono identificate con
delibera del collegio dei docenti in coerenza con il piano dell'offerta formativa
che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari.
Settore di interesse Incarico assegnato Docenti
incaricati
Area 1 Gestione del POF:
coordinamento
e pubblicazione
sul sito WEB
• Docente referente POF
• Gestione Invalsi e progetti
europei
Prof.ssa Giuseppina
Astorino
• Docente referente
coordinamento settimanale
dei Progetti
• Referente gestione e
sostituzione docenti assenti
Prof.ssa Annunciata
Cornacchia
Area 2 Sostegno al lavoro
dei docenti
• Docente referente Invalsi
negli Esami di Stato
conclusivi del 1° ciclo d
istruzione
Prof.ssa Farella
Teresa
Area 3 Interventi e servizi
per gli studenti
• Docente referente
coordinamento uscite
didattiche e viaggi
d’istruzione
• Gestione utilizzo laboratorio
linguistico
Prof.ssa Maria
Giuseppa
Fiore
• Docente referente progetti e
manifestazioni musicali e non
Prof. ssa Rachele
Nota
• Docente referente gestione e
sostituzione docenti assenti
nell’orario settimanale
• Docente referente gruppo H e
BES dipartimento diversabili
Prof.ssa Paola
Loizzo
Area 4 Coordinamento
• Gestione della biblioteca
scolastica, del laboratorio di
lettura e del laboratorio
scientifico
Prof.ssa Antonia
Santoro
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STAFF PER IL “SISTEMA SICUREZZA”
Composto dai vari responsabili dei servizi. L’attività si svolge secondo un
programma di incontri periodici. E’ stato regolarmente redatto il Documento di
valutazione sulla sicurezza e la salute dei lavoratori.
PIANO DI EVACUAZIONE DAGLI EDIFICI SCOLASTICI
Nella scuola è istituito il servizio di prevenzione e protezione contro i rischi e
gli infortuni sul lavoro, alla cui gestione è preposto l’Responsabile al
Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) in collaborazione con il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e gli Addetti al
Servizio di Prevenzione e Protezione(ASPP). La scuola ha predisposto ,in
collaborazione con RSPP, un piano di evacuazione dettagliato secondo le
direttive della vigente normativa sulla sicurezza (DL. 81/2008).Nel corso
dell’anno scolastico sono previste almeno due prove di evacuazione dagli
edifici.
E’ fatto obbligo a tutto il personale di osservare le regole e le norme da
adottare in caso di emergenza e al verificarsi di eventi calamitosi a rischio.
Gli insegnanti hanno il dovere di collaborare con il RSPP, il RLS e gli ASPP
per prevenire eventuali rischi e pericoli (art.70 e 71 del CCNL 2002/05).
GRUPPO DI LAVORO PER L’HANDICAP (GLP)
E’ formato da tutti i docenti coinvolti in attività di integrazione degli alunni in
situazione di handicap.
L’attività si svolge secondo un programma definito dal gruppo di
lavoro e comunicato al D. S. dall’insegnante responsabile
E’ istituita, per ogni Consiglio di classe, la figura del coordinatore che ha i
seguenti compiti in relazione alle attività previste dal PTOF e dagli
ordinamenti della scuola:
• Si occupa della stesura del piano didattico della classe;
• È il punto di riferimento circa tutti i problemi specifici del consiglio di
classe;
• Mantiene, in collaborazione con gli altri docenti della classe, il contatto
con la rappresentanza dei genitori. In particolare, mantiene la
corrispondenza con i genitori di alunni in difficoltà;
Per ogni dipartimento è prevista la figura di un responsabile di dipartimento
che ha i seguenti compiti:
• organizzatore dei lavori
• moderatore del dibattito
aree e servizi
per la scuola
d’intesa
• Docente referente dell’
orientamento e dei progetti
in rete con il territorio
Prof.ssa Francesca
Ferrulli
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DOCUMENTAZIONE
Gli strumenti per evidenziare il percorso formativo dell’alunno sono:
a) Il registro personale del docente in formato elettronico
Il Registro Elettronico consente :
- ai Docenti la registrazione delle varie attività , conseguenti risultati
- al Dirigente di monitorare l’uso dei registri disponendo così di una
panoramica completa su ciò che accade sulla scolarità degli alunni.
Viene utilizzato per registrare le annotazioni sistematiche indicanti il percorso
didattico educativo, gli esiti delle prove, il livello delle competenze e i progressi
acquisiti, gli esiti circa interventi di recupero, sostegno e potenziamento.
b) Il verbale del Consiglio di Classe
Esso riporta il risultato degli interventi programmati e realizzati in ciascuna
classe e, nei casi di alunni con difficoltà di apprendimento, le strategie di lavoro
con l’analisi dei punti di forza e di debolezza degli stessi interventi.
c) Le comunicazioni scuola- famiglia
• Comunicazioni scritte
• Incontri Scuola - Famiglia collegiali
• Colloqui settimanali Docenti – Genitori
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RISORSE ORGANIZZATIVE E STRUTTURALI Per la realizzazione degli obiettivi cognitivi e metacognitivi il Collegio dei
Docenti intende potenziare le strategie didattico - organizzative già in atto nella
Scuola ed introdurre altri strumenti per sviluppare soprattutto la parte operativa
delle varie discipline. In particolare: � Potenziare la didattica di tutte le discipline con l’ausilio delle LIM, dei
laboratori e di tutti i sussidi presenti nella Scuola.
� Arricchire i curricola con l’attivazione di laboratori in orario
extracurricolare e curricolare
� Promuovere attività sportive
� Promuovere attività teatrali e di cineforum
� Promuovere attività di recupero dello svantaggio e di consolidamento delle
abilità di base per consentire a tutti gli alunni il raggiungimento degli
obiettivi
RISORSE MATERIALI LABORATORI
� informatico
� Linguistico multimediale
� Scientifico e tecnologico
� Musicale
AULE ATTREZZATE
� Biblioteca
� Aula di artistica (pittura-ceramica)
� Aula di videoproiezione
� Aula di lettura
� Aula di musica
� Aula di sostegno
� Aula scacchi
� Aula Magna destinazione multiuso
ALTRI SPAZI
� Palestra coperta
� Campetto
� Aula per tennis da tavolo
Per la realizzazione dell’ attività didattica curricolare ed exstracurricolare la
scuola dispone di:
- Piccolo palcoscenico teatrale
- Carrelli con postazioni multimediali mobili
- Televisori con video registratore e lettore DVD
- Lavagne interattive multimediali
- Lavagna luminosa
- Diaproiettore
- Proiettore data-display
- Videocassette, CD e DVD didattici
- Cartine geografiche
- Fotocopiatori
- Impianto fisso di amplificazione sonora
- Episcopio
- Televisore al plasma
- Sussidi di vario tipo
15
AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DEL PERSONALE (Art. 64 del CCNL Comparto Scuola 29/11/07)
Premesso che la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento
costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena
realizzazione e allo sviluppo della propria professionalità, tenuto conto che
la legge 107 contempla attività di formazione in servizio per tutto il
personale e che in particolare la formazione e l’aggiornamento dei docenti
di ruolo diventa obbligatoria, permanente e strutturale, in attesa
dell’adozione del Piano Nazionale di formazione – previsto dal comma 124
della legge 107/2015 la scuola secondaria di primo grado “ S. Mercadante”
propone uno schema generale di attività, che saranno puntualmente
articolate e specificate quanto ai tempi e alle modalità di attuazione nella
programmazione annuale.
Il piano di formazione prevede un sistema di attività formative differenziate:
1) iniziative e/o esperienze obbligatorie per tutti, progettate a partire dalle
esigenze rilevate nel piano di miglioramento e condivise per il
rafforzamento dell’autonomia didattica ed organizzativa, da costruire anche
in rete tra scuole;
2) percorsi opzionali più articolati e impegnativi ( piano scuola-digitale, ecc);
3) formazione personale, libera, fondata sulla scelta individuale, che
riguarderà gli interessi culturali di ciascuno
L’indicazione dei temi per la formazione e l’aggiornamento è scaturita dai dati
e dagli elementi derivati dal RAV e dalla somministrazione di un questionario
messo a punto per conoscere attese e bisogni formativi dei docenti e del
personale amministrativo, tecnico ed ausiliario , ma anche dal confronto
collegiale sulle priorità da condividere per uno sviluppo professionale
individuale e di gruppo.
Quanto alla metodologia di lavoro, nella convinzione che più il contesto di
formazione è simile a quello di lavoro, maggiore è la possibilità che ciò che
si è appreso venga concretamente sperimentato o applicato, ci si impegna
a ideare e progettare iniziative volte a promuovere il miglioramento delle
pratiche e l’apprendimento di nuovi compiti individuali e collettivi in ambiti
suscettibili di riscontri diretti. Tenuto conto dei progetti già approvati dal
Collegio, degli obiettivi di miglioramento e del fabbisogno di tutto il
personale si ritiene che il piano di formazione debba interessare le seguenti
tematiche:
Per il personale docente:
• Valutazione e autovalutazione( anno scolastico 2017 /2018)
• Strumenti per una didattica inclusiva( anno scolastico 2016 /2017)
• Metodologie didattiche di insegnamento – apprendimento orientate all’uso
delle nuove tecnologie ( anno scolastico 2017 /2018)
Per il personale ATA :
• Segreteria digitale “La dematerializzazione dei processi amministrativi” (
anno scolastico 2016 /2017)
• La sicurezza sul posto di lavoro ( anno scolastico 2017 /2018)
Le attività di aggiornamento saranno sviluppate in modo graduale a partire
dalla prima annualità.
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LA VALUTAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI “La valutazione è un giudizio sulle qualità e il riconoscimento del loro valore”
Nella Scuola, la valutazione, non rappresenta solo ed esclusivamente l’esito
finale del profitto scolastico dell’alunno, ma viene intesa come processo, che,
muovendo dall’osservazione di punti di partenza diversi da soggetto a soggetto e
seguendo il percorso di maturazione e di apprendimento dell’alunno, permette di
individuare eventuali arresti o difficoltà, allo scopo di fornire a tutti i ragazzi un
sostegno didattico ed educativo su misura e svolge una funzione di “promozione
umana”.
La valutazione, intesa così, rappresenta un vero e proprio metodo di lavoro
ed uno strumento fondamentale per aiutare gli alunni a crescere.
Essa accompagna tutte le fasi del processo di insegnamento-apprendimento ed è
strettamente collegata alla programmazione didattica e ne costituisce lo
strumento della continua regolazione.
La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni
didattiche, senza cui non si potrebbero seguire i progressi dell’alunno rispetto agli
obiettivi ed ai fini da raggiungere durante la sua permanenza a scuola. Tra questi
vi sono: l’acquisizione e la trasmissione dei contenuti disciplinari (il sapere), la
capacità di trasformare in azione i contenuti acquisiti (il saper fare) e la capacità
di interagire e di tradurre le conoscenze e le abilità in razionali comportamenti
(saper essere).
La Scuola valuta anche le competenze cosiddette trasversali che attengono, oltre
che agli obiettivi cognitivi, anche agli obiettivi comportamentali riferiti cioè al
comportamento sociale, o area socio – affettiva e relazionale, e al comportamento
di lavoro. La valutazione è uno degli elementi fondamentali della programmazione
didattico – educativa e può essere definita come il confronto tra gli obiettivi
prefissi (ciò che si vuole ottenere dall’alunno) ed i risultati conseguiti (ciò che si è
ottenuto dallo stesso alunno).
La valutazione è :
� Un processo che assume i dati raccolti mediante le verifiche e li interpreta
in base a criteri che orientano la formulazione del giudizio
� Un mezzo efficace di accertamento del progresso, dell’apprendimento delle
competenze e delle abilità previste dagli obiettivi didattici; l’alunno e la
famiglia ne sono gradualmente informati
� Uno strumento valido di autovalutazione e di automonitoraggio
� Un mezzo utile per motivare e gratificare l’alunno
� Un lavoro in itinere che misura l’apprendimento, elaborato in percorsi
individualizzati (P.E.I.= percorsi educativi individualizzati)
Elementi imprescindibili sono:
� La storia personale dell'alunno
• Condizioni di salute
• Condizioni socio-ambientali e familiari
• Eventuali disturbi psico-affettivi (dichiarati dalle famiglie)
• Le competenze acquisite
• I livelli di apprendimento raggiunti
� Il suo impegno in termini di partecipazione e di risposta al progetto
educativo della scuola
� Il raggiungimento degli obiettivi
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FASI DELLA VALUTAZIONE � Valutazione diagnostica o iniziale
Serve a individuare, attraverso la somministrazione di prove d’ingresso, il
livello di partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei pre-requisiti e a
predisporre eventuali attività di recupero. Accerta anche, attraverso la
compilazione di questionari motivazionali e socioculturali, le
caratteristiche e le attitudini degli alunni, utili per la progettazione delle
attività scolastiche e extrascolastiche, con particolare riferimento al loro
inserimento nei cosiddetti “laboratori”.
� Valutazione formativa o in itinere
È finalizzata a cogliere, informazioni analitiche e continue sul processo di
apprendimento. Favorisce l’autovalutazione da parte degli studenti e
fornisce ai docenti indicazioni per attivare eventuali correttivi all’azione
didattica o predisporre interventi di rinforzo/recupero. Non prevede nessuna
forma di classificazione del profitto degli studenti. Non è pertanto selettiva
in senso negativo, ma in senso positivo e compensativo.
� Valutazione sommativa o complessiva o finale
Consente un giudizio sulle conoscenze e abilità acquisite dallo studente in un
determinato periodo di tempo o al termine dell’anno scolastico.
� Valutazione orientativa
Si conclude al terzo anno e ha la funzione di indicare un indirizzo di studi
superiori coerente alle attitudini e agli interessi rilevati dagli alunni. La
valutazione è un processo dinamico molto complesso, il cui fine principale
deve essere quello di favorire la promozione umana e sociale dell’alunno, la
stima verso di sé, la sua capacità di autovalutarsi e di scoprire i punti di
forza e i punti di debolezza, di autoorientare i suoi comportamenti e le sue
scelte future.
CRITERI di VALUTAZIONE
La valutazione, in coerenza con gli obiettivi della programmazione, prevede due
parametri:
1. Cosa valutare stabilendo quali sono gli indicatori che dimostrano l’avvenuto
apprendimento; 2. Come valutare
indicando le tecniche utilizzate e l’incidenza di quanto è stato appreso sul
comportamento. Il processo della valutazione è impostato sull’acquisizione di dati oggettivi,
dedotti dalle verifiche e sulle osservazioni sistematiche compiute dagli
insegnanti, secondo il seguente schema:
Comportamento impegno, interesse, partecipazione e attenzione,
autocontrollo e senso di responsabilità, organizzazione
del lavoro.
Profitto analitico-disciplinare (cioè articolato in obiettivi specifici
di apprendimento) globale.
18
Secondo le nuove Direttive Ministeriali nella Scuola Secondaria di primo grado
la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la
certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi.
Al fine di ottenere omogeneità nelle valutazioni disciplinari, di rendere
trasparente l’azione valutativa della Scuola e di avviare gli alunni alla
consapevolezza del significato attribuito al voto espresso in decimi, i
docenti della stessa disciplina concordano ad inizio di anno scolastico i
criteri di valutazione delle prove scritte sulla base di indicatori e descrittori
condivisi. La Scuola oltre che all’istruzione è all’educazione degli alunni è
impegnata in un costante processo di formazione che aiuti l’alunno a
diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di
convivenza civile in una comunità.
Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di
valutare l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita
scolastica e di suggerirgli un ripensamento di eventuali comportamenti
negativi.
Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico:
1. frequenza e puntualità;
2. interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo;
3. rispetto dei doveri scolastici;
4. collaborazione con i compagni e i docenti;
5. rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno
d’Istituto.
Nella Scuola Secondaria, per norma di legge (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre
2008, n. 169), “la valutazione del comportamento degli studenti, attribuita
collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione
complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non
ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”.
Criteri di valutazione per il profitto
� Conoscenza: apprendimento di concetti, fenomeni, meccanismi, fatti e avvenimenti,
padronanza dei diversi linguaggi specifici;
� Competenza: maturazione di capacità trasversali utilizzabili in contesti diversi e in contesti
non noti (es. pensiero critico e creativo; competenze collaborative e
sociali);
� Abilità: uso di elementi basilari (conoscenza e comprensione) in contesti noti e non
noti (saper fare, applicare e rielaborare le conoscenze acquisite)
Griglia di corrispondenza tra voti , conoscenze, abilità e competenze
GIUDIZIO DI PROFITTO
In riferimento a:
conoscenze, abilità, competenze disciplinari
LIVELLO DI
PROFITTO VOTO
Conoscenze complete, organiche,
particolarmente approfondite, senza errori,
ottima capacità di comprensione e di analisi,
corretta ed efficace applicazione di concetti,
regole e procedure, orientamento sicuro
ECCELLENTE
con
possibilità
di lode agli
10
19
nell’analisi e nella soluzione di un problema
con risultati esaurienti, esposizione fluida,
rigorosa, ricca e ben articolata con uso di
terminologia corretta e varia e linguaggio
specifico appropriato, sicurezza e
competenza nell’utilizzare le strutture
morfosintattiche, autonomia di sintesi, di
organizzazione e di rielaborazione delle
conoscenze acquisite con apporti critici
originali e creativi, capacità di operare
collegamenti tra discipline e di stabilire
relazioni
esami di
Stato di
fine 1°
ciclo
Conoscenze ampie, complete e approfondite,
apprezzabile capacità di comprensione e di
analisi, efficace applicazione di concetti,
regole e procedure anche in situazioni
nuove, orientamento sicuro nell’analisi e
nella soluzione di un problema con risultati
soddisfacenti, esposizione chiara, precisa,
ricca e ben articolata con uso di
terminologia corretta e varia e linguaggio
specifico appropriato, competenza
nell’utilizzare le strutture morfosintattiche,
autonomia di sintesi e di rielaborazione delle
conoscenze acquisite con apporti critici
originali, capacità di operare collegamenti
tra discipline
ESAURIENTE 9
Conoscenze sicure, complete e integrate con
qualche apporto personale, buona capacità
di comprensione e di analisi, idonea
applicazione di concetti, regole e procedure,
orientamento sicuro nell’analisi e nella
soluzione di un problema con risultati
apprezzabili, esposizione chiara e articolata
con uso di terminologia corretta e varia e
linguaggio specifico appropriato, buona
correttezza ortografica e grammaticale,
autonomia di sintesi e di rielaborazione delle
conoscenze acquisite con apporti critici
talvolta originali
COMPLETO 8
20
Conoscenze generalmente complete e sicure,
adeguata capacità di comprensione e di
analisi, discreta applicazione di concetti,
regole e procedure, orientamento sicuro
nell’analisi e nella soluzione di un problema
con risultati largamente sufficienti,
esposizione chiara e sostanzialmente
corretta con uso di terminologia appropriata
e discretamente varia, ma con qualche
carenza nel linguaggio specifico, sufficiente
correttezza ortografica e grammaticale,
parziale autonomia di sintesi e di
rielaborazione delle conoscenze acquisite
DISCRETO 7
Conoscenze semplici e sostanzialmente
corrette dei contenuti disciplinari più
significativi, elementare ma pertinente
capacità di comprensione e di analisi,
accettabile e generalmente corretta
applicazione di concetti, regole e procedure,
orientamento sicuro se guidato nell’analisi e
nella soluzione di un problema, esposizione
semplificata sostanzialmente corretta con
qualche errore a livello linguistico e
grammaticale, lessico povero ma
appropriato, imprecisione nell’effettuare
sintesi con qualche spunto di autonomia di
rielaborazione delle conoscenze acquisite
ESSENZIALE 6
Conoscenze generiche e parziali, limitata
capacità di comprensione e di analisi,
modesta applicazione di concetti, regole e
procedure, orientamento difficoltoso e
incerto nell’analisi e nella soluzione di un
problema, esposizione non sempre lineare e
coerente, errori a livello grammaticale,
bagaglio minimo di conoscenze lessicali con
uso della lingua appena accettabile, scarsa
autonomia di rielaborazione delle
conoscenze acquisite.
MEDIOCRE 5
Conoscenze frammentarie e incomplete,
stentata capacità di comprensione e di
analisi, difficoltosa applicazione di concetti,
regole e procedure, esposizione superficiale
e carente, gravi errori a livello grammaticale,
povertà lessicale con utilizzo di termini
ripetitivi e generici non appropriati ai
linguaggi delle singole discipline
LACUNOSO* 4
21
Conoscenze errate o minime dei contenuti
basilari disciplinari, scarsa capacità di
comprensione e di analisi, scarsa
applicazione di concetti, regole e procedure,
esposizione confusa ed approssimativa,
gravissimi errori a livello linguistico e
grammaticale
GRAVEMENTE
LACUNOS
O*
3
*Le rilevazioni saranno eventualmente accompagnate da una precisazione che
solleciti la consapevolezza dell’alunno rispetto alle gravi lacune o a un sia
pur minimo progresso.
Criteri generali per l’attribuzione del voto di comportamento
La Scuola oltre che all’istruzione è all’educazione degli alunni è impegnata in
un costante processo di formazione che aiuti l’alunno a diventare un
cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza
civile in una comunità.
Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di
valutare l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita
scolastica e di suggerirgli un ripensamento di eventuali comportamenti
negativi.
Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico:
1. frequenza e puntualità;
2. interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo;
3. rispetto dei doveri scolastici;
4. collaborazione con i compagni e i docenti;
5. rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno
d’Istituto.
Nella Scuola Secondaria, per norma di legge (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre
2008, n. 169), “la valutazione del comportamento degli studenti, attribuita
collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione
complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non
ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”
Griglia di corrispondenza tra voti e comportamento
GIUDIZIO DI COMPORTAMENTO LIVELLO DI
COMPORTAME
NTO
VOTO
Assenze irrilevanti, interesse costante e
curioso e partecipazione assidua alle
lezioni, responsabilità e autodisciplina
nel lavoro scolastico e domestico,
regolare e serio svolgimento dei compiti
scolastici, comportamento corretto e
non violento, eccellente socializzazione
ESEMPLARE 10
22
e interazione attiva e costruttiva nel
gruppo classe da leader maturo e
responsabile, pieno rispetto di sé, degli
altri e dell’ambiente, consapevole
accettazione della diversità, scrupoloso
rispetto delle regole di classe, del
regolamento d’Istituto, delle norme di
sicurezza
Assenze minime, vivo interesse e attiva
partecipazione alle lezioni, costante
adempimento dei lavori scolastici,
comportamento corretto ed educato,
ottima socializzazione e ruolo positivo e
collaborazione nel gruppo classe, pieno
rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente,
consapevole accettazione della
diversità, scrupoloso rispetto delle
regole di classe, del regolamento
d’Istituto, delle norme di sicurezza
RESPONSABILE E
MATURO 9
Assenze saltuarie non frequenti ma sempre
giustificate, costante attenzione e
partecipazione alle attività scolastiche,
regolare svolgimento dei compiti
assegnati, comportamento per lo più
corretto ed educato, buona
socializzazione e normale
partecipazione al funzionamento del
gruppo classe, rispetto di sé, degli altri
e dell’ambiente e adeguata
accettazione della diversità, osservanza
regolare delle norme relative alla vita
scolastica
RESPONSABILE 8
Rari episodi di inosservanza del
regolamento interno (assenze
ingiustificate e frequenti uscite
dall’aula, nei corridoi e fuori dal proprio
banco, mancanza ai doveri scolastici,
negligenza abituale, ecc.), interesse
discontinuo e non entusiasta
partecipazione alle attività scolastiche
comportamento non sempre corretto nel
rapporto con compagni e personale
scolastico, funzione poco collaborativa
all’interno della classe
CORRETTO 7
Episodi di inosservanza del regolamento
interno disinteresse e poca
partecipazione alle attività scolastiche,
VIVACE E NON
SEMPRE
CORRETTO
6
23
N.B. Il voto di comportamento è attribuito anche per mancanze commesse
fuori dall’Istituto, purché i fatti siano connessi alla vita scolastica.
Criteri di ammissione o di non ammissione alla classe successiva o all’esame
di stato
Sono ammessi alla classe successiva o all’esame di Stato gli alunni che hanno
raggiunto gli obiettivi didattici minimi (possesso delle conoscenze di base
relative agli argomenti trattati nelle varie discipline, uso di un linguaggio
chiaro e corretto, capacità di operare semplici collegamenti) e hanno
ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di classe, un
voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
disturbo delle lezioni, rapporti
problematici e comportamento poco
corretto verso compagni e personale
scolastico, scarsa socializzazione e
funzione non collaborativa nel gruppo
classe
Episodi persistenti di inosservanza del
regolamento interno che indicano la
volontà di non modificare
l’atteggiamento, atti di bullismo,
completo disinteresse e scarsa
partecipazione alle attività scolastiche,
rapporti problematici e comportamento
scorretto verso compagni e personale
scolastico, bassa socializzazione e
funzione negativa nel gruppo classe.
INADEGUATO < 6
24
AZIONI DEL PTOF COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE SCUOLA
DIGITALE In coerenza con quanto previsto dal c. 58 della legge 107 e dalla priorità n. 5
dell’atto di Indirizzo sulle priorità politiche del MIUR per l’anno 2016, ci si impegna
a dare attuazione al piano Nazionale Scuola Digitale per:
a) lo sviluppo e miglioramento delle competenze digitali degli studenti
b) il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali volti a migliorare la
formazione ed i processi di innovazione;
c) la formazione del personale amministrativo e ausiliario per l’innovazione
digitale nell’amministrazione
d) l’individuazione,ai sensi della nota 17791 del 19 Novembre 2015, di un
animatore digitale che curerà l’attività di organizzazione e promozione della
cultura digitale presso le componenti della scuola, in stretta collaborazione con i
docenti responsabili delle diverse funzioni.
Nello stesso tempo si desidera dire con chiarezza che il punto di partenza per
la progettazione di attività ed iniziative coerenti con tale Piano è costituito
da quanto emerso dal RAV e da quanto successivamente segnalato nel
Piano di miglioramento: si tratta di un percorso lungo e impegnativo, fatto
essenzialmente con le persone e non con le macchine: le azioni che si
intendono avviare si intrecciano pertanto con l’esigenza di innovazione
metodologica, di allestimento di nuovi ambienti di apprendimento e
soprattutto con la didattica per competenze, priorità che richiedono
l’adozione di una grande varietà di strategie didattiche. In questa
prospettiva le tecnologie avranno sicuramente un loro spazio, ma è
fondamentale che esse mantengano la loro funzione esclusivamente
strumentale e di supporto alla soluzione di problemi che emergono nella
didattica.
SCUOLA DIGITALE E PROGETTI PON
Per lo sviluppo di metodologie didattiche quali: didattica attiva, laboratorialità,
mobile learning, impiego di contenuti e repository digitali e per l’impiego di
ambienti e dispositivi digitali per l’inclusione o l’integrazione in coerenza
con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con
disabilità e con la normativa italiana (BES) e con il PAI (Piano Annuale per
l’Inclu-sività) – Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8 del
2013, prot.561, la scuola ha aderito al progettio PON :
Avviso AOODGEFID/12810 del 15/10/2015 per la realizzazione di ambienti
digitali.
25
AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA Attività Integrative Trasversali
La nostra Scuola è consapevole della necessità di attuare una strategia
didattica ed educativa che affianchi alle normali attività curricolari, una serie di
interventi atti ad ampliare ed integrare il ventaglio di conoscenze e competenze
proposto agli alunni.
Il Collegio Docenti e i Consigli di Classe hanno quindi elaborato gli interventi
di seguito elencati:
Accoglienza
Per ridurre al minimo le difficoltà di passaggio dalla Scuola primaria alla
Scuola secondaria di primo grado si cercherà di creare le condizioni più serene
per consentire agli alunni di prima di adattarsi alla nuova realtà scolastica
ricorrendo ad attività che favoriscano un clima di reciproco ascolto, fiducia e
collaborazione . La scuola provvederà a fornire :
• Informazioni dettagliate alle famiglie sull’offerta formativa della Scuola e
dei servizi scolastici
• Organizzare visite agli spazi, ai laboratori e alle aule attrezzate della
Scuola
• Sviluppare, nei primi giorni di scuola, di attività non finalizzate
direttamente all’accertamento delle abilità d’ingresso, ma che consentano
agli alunni di valorizzare il percorso formativo già compiuto ed il loro saper
fare.
Continuita’ e Orientamento
Il D.M. 16/11/1992, in applicazione dell’art. 2 della 148/90, stabilisce con
estrema chiarezza che ogni Scuola è tramite tra ciò che la precede e ciò che la
segue.
Il tema della continuità nasce dall’esigenza di garantire il diritto di ogni
alunno ad un percorso formativo organico e completo.
Particolarmente rilevanti per la condivisione dei processi e per la
costruzione di una identità culturale d’Istituto sono i percorsi educativi e didattici
in continuità tra i diversi ordini di scuole. Tale progetto, per sua natura
pluriennale, vuole essere il contenitore di senso dove trovano il giusto valore le
attività curricolari trasversali alle discipline, le progettualità di potenziamento ed
integrazione dei curricoli, le azioni di orientamento verso le scuole secondarie di
II grado. In esso trovano spazio sia le attività da proporre alle classi in previsione
del passaggio al grado di istruzione successivo, sia le specifiche progettualità
che i docenti dei vari ordini di scuola elaborano insieme e propongono agli
studenti come arricchimento dell’offerta formativa.
Perciò la nostra Scuola si propone di intensificare i rapporti con le primarie e
quelle secondarie di secondo grado al fine di determinare un passaggio sereno
tra gli attuali ordini di scuola.
Si cercherà quindi di :
• Agevolare il passaggio degli alunni dalla quinta classe primaria alla prima
classe della scuola secondaria di primo grado
• Orientare gli alunni delle terze classi verso una scelta adeguata della
scuola secondaria di secondo grado
26
• Conoscere i programmi nazionali dei diversi gradi di scuola delle classi
ponte
• Fornire agli alunni percorsi di insegnamento-apprendimento differenziato
• Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione
sociale
• Favorire le capacità decisionali e di orientamento nel futuro
Una strategia utile ai fini della continuità è la conoscenza/documentazione
del percorso formativo dell’alunno.
Questo è importante per gli alunni appartenenti a culture diverse ed è
centrale per i soggetti in situazione di handicap o di svantaggio.
Strumento indispensabile per una corretta informazione sul percorso
formativo di ogni alunno sarà il “fascicolo personale dell’allievo”, che in questa
scuola viene messo a disposizione dei singoli Consigli di Classe all’inizio di ogni
anno scolastico.
Inclusione e Integrazione
Una scuola inclusiva richiede che i sistemi educativi sviluppino una
pedagogia centrata sul singolo alunno, rispondendo in modo flessibile alle diverse
e spesso complesse esigenze di ciascuno per assicurare pari opportunità a
studenti con diverse tipologie di bisogni in tutti gli aspetti della loro vita
(istruzione, formazione professionale, lavoro e vita sociale). In tal senso la nostra
Scuola promuove la piena partecipazione e le opportunità educative di tutti gli
studenti suscettibili di esclusione al fine di realizzare il loro potenziale.
Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola”
una nuova impostazione e, quindi, importanti modifiche e messe a punto:
• esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi
dall’interno;
• il nuovo punto di vista deve essere orientato verso un pensiero inclusivo
“quotidiano” e non “straordinario” del funzionamento del sistema
scolastico.
Cittadinanza Attiva E’ l’ambito che comprende i progetti di educazione alla cittadinanza e
Costituzione, alla legalità, alla Solidarietà, ai diritti/doveri del cittadino: rientrano
in questo ambito tutti i percorsi che, trasversalmente alle discipline, concorrono
alla formazione e alla acquisizione da parte delle/i alunne/ i del concetto di
responsabilità civile e di cittadinanza partecipata.
Autovalutazione
Il progetto relativo ai percorsi di autovalutazione e qualificazione della scuola, è
volto al miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche. Il progetto,
ha previsto la costituzione di un nucleo di valutazione (NIV) che ha prodotto la
relazione di autovalutazione (RAV). e la costituzione di un nucleo di valutazione
(NIV ), prevede la pianificazione e il miglioramento. Esso si propone di:
• Promuovere pratiche di valutazione e autovalutazione.
• Verificare i risultati focalizzando validità ed efficacia delle scelte
effettuate.
• Identificare punti forti e punti deboli di un percorso, allo scopo di
individuare e consolidare o migliorare le pratiche educative.
27
ATTIVITÀ PROGETTUALI (ANNUALITÀ 2015 – 2016)
Progetti curriculari
Sono qui di seguito riportati i progetti curriculari approvati dal Collegio dei
Docenti.
Per quanto attiene, nello specifico, agli obiettivi, alle metodologie di lavoro, agli
strumenti, alle risorse necessarie ed alla calendarizzazione di ciascuna attività si
rinvia alle schede di progetto depositate in segreteria.
AMBIENTE E TERRITORIO
“Il mio futuro attraverso le tradizioni e i tesori del mio paese” Il progetto ha lo scopo di far conoscere e far esplorare agli alunni il proprio
territorio su itinerari botanici e idrogeologici, di affinare la loro sensibilità
ecologica per comprendere come l’ambiente influisce sulla vita dell’uomo.
Prevede uscite sul territorio comunale e in zone di interesse naturalistico
significativo. Sono interessate tutte le classi dell’istituto.
PROGETTO LEGALITÀ
“ Bullismo e Cyberbullismo”
La Scuola affronta in modo specifico il tema della legalità informatica . Ai
ragazzi vengono illustrati i principali pericoli e reati di cui si possono
imbattere nell’uso del web e le modalità per muoversi nel mondo digitale in
sicurezza e nel rispetto delle regole.
PROGETTO LETTURA
Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare gli alunni all’utilizzo e alla
considerazione della lettura nella molteplicità dei suoi aspetti.
Progetti extra curriculari PROGETTO NATALE – SOLIDARIETA’
Il progetto come percorso ideale per stimolare gli allievi all'apprendimento,
alla collaborazione e alla partecipazione attiva, mira all'ampliamento delle
loro capacità espressive, creative ed esecutive e prevede come prodotto
finale la realizzazione e l'allestimento di un concerto musicale con
esecuzioni strumentali, melodiche e ritmiche e esecuzioni corali e
individuali. Per consentire agli alunni della Scuola di vivere in prima
persona l'esperienza del concerto musicale, si propone un unico
"ensemble" orchestrale ( alunni corso musicale "orchestra eveergreen")
corale ( selezione di alunni classi prime di tutti i corsi) e individuale (
selezione di alunni particolarmente meritevoli per capacità strumentali e
canore) .
Nell’ambito del progetto è prevista la raccolta fondi Telethon che ha lo scopo
di sensibilizzare gli alunni sulle problematiche legate alle malattie
genetiche rare, di promuovere la ricerca scientifica e la cultura della
solidarietà.
Concerto di Natale 2015 " Melodie di Natale"
Esecuzioni strumentali e vocali
Natale in poesia e prosa
Raccolta fondi solidarietà per TELETHON
PROGETTO RECUPERO- CONSOLIDAMENTO- POTENZIAMENTO
28
Mira a recuperare e sviluppare le abilità nelle diverse aree disciplinari, in
particolare in italiano e in matematica, offrendo occasioni per promuovere
il diritto alla pari opportunità e favorire la progressiva e reale integrazione
nel gruppo classe.
Offre risposte ai bisogni differenziati degli alunni per garantire il diritto alla
pari opportunità formativa, rispettando tempi e modalità diverse di
apprendimento. Favorisce la progressiva e reale integrazione nel gruppo
classe per prevenire il disagio.
• LABORATORI ITALIANO
• LABORATORI DI MATEMATICA
• LABORATORI DI LINGUE
RETI DI SCUOLE
La Scuola ha stipulato con l’associazione Anfas Onlus Altamura un accordo di
rete che prevede la realizzazione di una serie di attività volte ridurre
situazioni di difficoltà o di limitazione psicofisica. • CINEFORUM
• FLESSIBILITÀ
• VIAGGI D’ISTRUZIONE
• VISITE GUIDATE E USCITE DIDATTICHE
• LABORATORIO CON I RAGAZZI DIVERSABILI
• GIOCHI I SPORTIVI E STUDENTESCHI (TUTTE LE CLASSI)
Attività sportive
Va segnalato che per l’attuazione dei Giochi sportivi studenteschi è stato
costituito formalmente il “Centro Sportivo Studentesco” il cui atto formale
è depositato presso l’Ufficio di segreteria.
Si precisa che, essendo il Pof, un documento “ aperto”, alcune iniziative sopra
menzionate potrebbero non essere espletate e, di contro, potrebbero,
invece, nel corso dell’anno, esserne inserite altre (previa approvazione del
Collegio Docenti) che non richiedono risorse finanziarie.
Altre attività progettuali saranno realizzate se approvate e finanziate da altri
enti (comune, provincia, regione).
La scuola parteciperà ad altre eventuali e successive iniziative progettuali
proposte dal MIUR e/o da altri organi istituzionali.
29
STRUMENTI DI INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni
con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione
scolastica” delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di
realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in
situazione di difficoltà.
L’Inclusione scolastica vuole essere il processo attraverso il quale gli
impedimenti vengono rimossi in modo che ciascun individuo possa essere
valorizzato, incontrando le condizioni per esprimere al meglio le proprie
potenzialità.
Ciò non significa negare il fatto che ognuno di noi è diverso o negare la
presenza di disabilità che devono essere trattate in maniera adeguata, ma vuol
dire spostare l’analisi e l’intervento dalla persona al contesto, per individuarne gli
ostacoli e operare per la loro rimozione.
Pertanto sulla base dell’analisi del tessuto sociale il nostro Istituto si
propone di ricevere in modo adeguato alunni con bisogni educativi speciali
offrendo a ciascuno una reale e fattiva integrazione. I BES (alunni con Bisogni
Educativi Speciali) riguardano:
• alunni con disabilità
• alunni con DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento)
• alunni con deficit del linguaggio
• alunni con disturbo della condotta in adolescenza
• alunni con disagio socio-culturale
• alunni stranieri non alfabetizzati
Come previsto dalla CM n. 8 del 6/03/2013 del MIUR ogni scuola è chiamata ad
elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) riferito a tutti gli
alunni con BES.
Il PAI indica le scelte metodologiche finalizzate all’attuazione di percorsi capaci
di favorire pari opportunità per tutti gli alunni e si propone di individuare strategie
didattiche ed organizzative che favorendo il percorso di apprendimento dei
soggetti con BES, risulti capace di offrire loro un contesto più efficace.
Il nostro Istituto si pone come finalità prioritaria quella di un’integrazione globale
attraverso la sperimentazione di percorsi formativi in grado di assicurare
continuità nel passaggio tra i vari ordini di Scuola e in quello indispensabile tra il
mondo della Scuola e quello sociale inteso nel senso più ampio.
Inoltre obiettivi generali sono :
• finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un
“progetto di vita” che tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà
svolgere all’interno della società;
• elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza,
integrazione, orientamento.
• Favorire negli alunni processi di apprendimento e di acquisizione di
competenze.
• Rendere il soggetto BES il più autonomo possibile.
• Passare da un modello di crescita “protettivo” ad uno di “crescita
autonoma” facendo sì che l’alunno possa sperimentare esperienze
personali nuove.
Per conseguire tali obiettivi la Scuola realizza:
30
• Attivazione dei G.L.I. (Gruppo di Lavoro l’Inclusione) per coordinare la
programmazione dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio
assistenziali ecc… e favorire contatti e passaggi di informazioni tra le
scuole e tra Scuola e territorio.
• Formulazione della Programmazione didattico - educativa finalizzata
all’integrazione.
• Organizzazione di spazi capaci di garantire comunicazione, socializzazione,
collaborazione e quindi motivazione, attraverso l’organizzazione di attività
ludico-laboratoriali che consentano il recupero di opportunità
di apprendimento anche attraverso l’uso di linguaggi non verbali.
• Coinvolgimento attivo delle famiglie
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
La nostra Scuola intende offrire agli alunni diversamente abili ogni possibile
opportunità formativa e si propone l’obiettivo di consentire a ciascuno il pieno
sviluppo delle proprie potenzialità. Nella Scuola non esistono barriere
architettoniche e gli alunni disabili possono accedere a tutti gli ambienti
utilizzandone le strutture. Per ciascun alunno, la Scuola, in collaborazione con la
famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale predispone un “Piano
Educativo Individualizzato”.
La nostra Scuola, per una migliore integrazione degli alunni disabili, si
avvale anche della collaborazione di personale qualificato. In ogni caso le attività
di integrazione e il conseguente intervento degli operatori riguardano tutta la
classe nella quale è inserito l’alunno diversamente abile; le attività di tipo
individualizzato sono previste nel piano educativo. Gli organismi interni che
orientano gli interventi individualizzati e supportano il lavoro dei Consigli di
Classe sono il Dipartimento Gruppo H e il Gruppo di Lavoro Handicap (GLH),
quest’ultimo formato da tutti gli insegnanti di sostegno, da alcuni docenti e da
rappresentanti dei genitori.
Nella scuola il “GLH” coinvolto nelle attività di integrazione, svolge le
seguenti mansioni:
� Si riunisce periodicamente con lo scopo di migliorare l’efficacia degli
interventi.
� Predispone progetti mirati alla completa integrazione degli alunni con
disabilità, avvalendosi delle risorse finanziarie messe a disposizione della
scuola, dagli enti locali e dal ministero dell’istruzione nell’ambito della
legge n. 104/92.
Il dipartimento del gruppo H ha individuato per i suddetti alunni i seguenti
obiettivi fondamentali :
• Accoglienza
• Socializzazione
• Integrazione nell’istituzione scolastica e sociale
• Conoscenza del territorio extrascolastico.
Obiettivi formativi
L'azione formativa è coerente con quella dell' intero istituto.
Essa si qualifica negli interventi di didattica orientativa e curricolare,
che si caratterizzano per l'attenzione particolare alle condizioni idonee allo
sviluppo d’affetti, relazioni, autonomie ed apprendimenti.
31
Questi obiettivi si possono raggiungere attraverso momenti e fasi
sequenziali che prevedono varie attività.
Progetto didattico
Per i ragazzi che non possono seguire le stesse attività dei compagni si
definisce una programmazione educativa individualizzata (PEI) basata sull'analisi
del profilo dinamico funzionale dell'alunno (PDF). Tale programmazione rielabora
quella specifica delle singole discipline, dopo un'attenta riconsiderazione
dell'alunno sotto gli aspetti neuropsicologico e cognitivo.
Iniziative di continuità fra cicli scolastici
In collaborazione con le scuole di provenienza si creano contatti tra i docenti
dei vari ordini di scuola allo scopo di esplicitare la tipologia e le aree di
intervento possibili.
Successivamente, si attivano percorsi di accoglienza articolati in
incontri con la famiglia, l'alunno ed eventualmente gli operatori esterni
interessati.
INTERVENTI PER SUPERARE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO
L'esigenza di porgere all'utenza scolastica, soprattutto agli alunni
che vivono una situazione di disagio, un diverso approccio al sapere e all'
"essere" nella sua globalità, induce la nostra Scuola a proseguire in
maniera incisiva nell'opera di recupero e integrazione, promuovendo
esperienze culturali sempre più significative e opportune strategie di
recupero. Pertanto, per gli alunni che manifestano difficoltà di
apprendimento e di integrazione scolastica e sociale, la Scuola si impegna
a:
� Creare le condizioni per offrire l’uguaglianza di opportunità a tutti.
� Articolare l’attività scolastica in modo che siano accettate e valorizzate
le “diversità” per assicurare a tutti gli alunni il conseguimento degli
standard
di apprendimento nel rispetto dei personali tempi di crescita e di sviluppo.
Il compito dei Consigli di classe è: � Individuare ed analizzare le cause dello svantaggio.
� Intervenire sulle cause riducibili utilizzando le strategie e le metodologie
più opportune e produttive.
� Favorire una piena e concreta integrazione di tali alunni.
Attraverso un lavoro individuale e graduato vengono attivati interventi
individualizzati al fine di:
� Rinforzare le abilità strumentali di base
� Sviluppare le potenzialità latenti
� Favorire le dinamiche motivazionali
Offrire momenti di gratificazione per migliorare i livelli di fiducia e di autostima
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI L’educazione interculturale, delineatasi all’inizio come elaborazione di
strategie di accoglienza, ha progressivamente esteso il campo della sua
riflessione al nodo della diversità, della gestione dei conflitti, dei
meccanismi di costruzione delle identità e delle differenze.
L’Istituzione scolastica, sia in quanto luogo di formazione delle future
generazioni, sia in quanto laboratorio dell’accoglienza, è deputata a
svolgere un ruolo di primaria importanza.
La presenza nella scuola degli alunni stranieri ci impone un impegno mirato a :
32
� Favorirne la frequenza e l’integrazione
� Facilitare l’apprendimento linguistico
� Inserire nelle discipline approfondimenti culturali riguardanti i paesi di
provenienza
Educare all’intercultura è educare ad andare “verso l’altro’’ per
percorrere insieme un pezzo di strada della nostra vita.
L’educazione interculturale deve concretizzarsi nell’accoglienza di
tutti in generale e degli alunni stranieri in particolare, per promuovere le
condizioni necessarie per ridurre i rischi di insuccesso e di abbandono.
Nel percorso educativo saranno compresi i seguenti:
Obiettivi Educativi Interculturali • Osservare, riconoscere, descrivere comportamenti, mentalità,
atteggiamenti, culture, stimolare l’attenzione verso le differenti
manifestazioni dell’identità culturale;
• Rendere consapevoli del “pluralismo culturale” dei propri e altrui contesti
di vita
• Comprendere, analizzare le diverse identità, saper confrontare modelli e
sistemi culturali per cogliere analogie e differenze
• Valutare i sistemi e le identità culturali studiate, esprimere scelte di valore
rispetto alle altre culture
• Assumere comportamenti di disponibilità allo scambio orientando alla
curiosità, alla reciprocità.
La presenza nella scuola di alunni stranieri rappresenta anche una
occasione per favorire la diffusione dei valori di tolleranza e di solidarietà. Per
l’integrazione di questi alunni la Scuola attua interventi mirati, , avvalendosi, delle
risorse finanziarie messe a disposizione dagli enti locali e dal ministero
dell’istruzione.
33
RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA La presenza dei genitori è un elemento fondante e qualificante della
formazione, della realizzazione e della verifica del progetto educativo; la scuola
ritiene importante realizzare armonia e coerenza tra la propria proposta educativa
e quella delle famiglie degli alunni. In tale prospettiva, la Scuola, in linea con il
DPR 235/2007 (modifiche allo Statuto delle studentesse e degli studenti della
scuola secondaria) e seguendo le indicazioni della C.M. n. 3602 del 31 luglio 2008,
propone un Patto Educativo affinché vi possa essere una linea guida comune per
il lavoro di tutti i protagonisti della scuola, dagli alunni ai Docenti, dal personale
ATA ai collaboratori e alle Famiglie. Esso comporta da parte dei contraenti
(studenti-docenti- genitori) un impegno di corresponsabilità, nel rispetto dei ruoli,
delle funzioni e delle competenze, finalizzato alla realizzazione dell’obiettivo
comune di accrescere l’efficacia e la fruibilità dell’insegnamento, per un’armonica
e proficua formazione e crescita dell’alunno.
Il rispetto di tale patto costituisce un punto importante per costruire un rapporto
di fiducia reciproca che permetta di innalzare la qualità dell’Offerta formativa e
guidare gli alunni al successo scolastico. Il Patto Educativo viene sottoscritto dai
Genitori e consegnato dalla Scuola nel primo periodo dell’anno scolastico. La
scuola, inoltre, intende assicurare alle famiglie un’informazione tempestiva circa
il processo di apprendimento-insegnamento e la valutazione degli alunni
effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico nel rispetto delle vigenti
disposizioni in materia di riservatezza. Secondo quanto previsto dal CCNL
2006/2009, all’art. 29, i Docenti mettono a disposizione, in orario antimeridiano,
un’ora settimanale di ricevimento nelle prime due settimane di ogni mese, per
favorire i colloqui, per dare più spazio al genitore e gestire quindi meglio anche le
priorità di comunicazione circa il comportamento e il profitto degli alunni. Sono,
inoltre, previsti incontri pomeridiani per i colloqui a metà di ciascun
quadrimestre, oltre alle consegne delle schede di valutazione quadrimestrali. Le
Famiglie sono avvertite per mezzo di comunicazioni scritte relativamente a:
incontri Scuola-Famiglia, variazioni d’orario, eventuali scioperi del personale e
comportamenti passibili di sanzioni. Allo scopo di rendere esplicite quelle norme
che facilitano il buon andamento dell’istituto nel rispetto dei diritti e delle libertà
di ciascuno, la nostra scuola fissa le norme di comportamento di ciascuna delle
parti nel REGOLAMENTO D’ISTITUTO, mentre al fine di impegnare le famiglie a
condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa, sottoscrive con
le stesse il PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ. Naturalmente, la
condivisione di intenti e la collaborazione, nella complessità sociale e culturale in
cui viviamo, non può essere limitata alle famiglie degli alunni, ma deve prevedere
il RAPPORTO TRA SCUOLA E TERRITORIO, pertanto lo sforzo comune della
scuola, dei genitori, dell’Amministrazione Comunale, delle parrocchie, deve
essere quello di lavorare in sinergia per mettere in campo forze e azioni
finalizzate al comune obiettivo dell’educazione dei ragazzi.
34
FABBISOGNO PERSONALE Docenti
ORGANICO DOCENTI A.S. 2015/16
Numero
docenti
Ore di servizio
settimanali
Situazione giuridica
Classe di Concorso A043 Italiano, Storia, Geografia
15 18 ruolo
Classe di Concorso A059 matematica e scienze
7 18 ruolo
1 12 part time ruolo
1 6 T. d. 30/06/2016 a completamento
cattedra
Classe di Concorso A345 inglese
4 18 ruolo
1 6 t.d. 30/06/2016
1 3 ruolo titolare altra scuola
Classe di Concorso A245 francese
1 18 ruolo
1 18+2 ruolo
1 16 part time ruolo
Classe di Concorso A033 tecnologia
2 12 ruolo part-time 12 h
1 12 ruolo 12 h+completamento altra
scuola
1 18 ruolo
Classe di Concorso A028 arte e immagine
3 18 ruolo
Classe di Concorso A032 musica
3 18 ruolo
Classe di Concorso A030 scienze motorie
3 18 ruolo
Classe di concorso AJ77 strumento
1 9 ruolo (tromba)+ completamento
altra scuola
1 9 T.D. 30/06/2016
1 7 ruolo (clarinetto) + completamento
altra scuola
1 5 t.d. 30/06/2016
1 6 t.d. 30/06/2016
18 t.d. 30/06/2016
18 t.d. 30/06/2016
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Sostegno
3 18 ruolo (psicofisici)
1 t.d 30/06/2016 (psicofisici)
Religione
1 18 ruolo
1 9 Ruolo+completamento altra scuola
ATA
ORGANICO ATA A.S. 2015/16
Ore di
servizio
settimanali
Situazione giuridica
DSGA 36 ruolo
ASSISTENTI
AMMINISTRA
TIVI
N.3
36 ruolo
COLLABORATORI
SCOLASTICI
N.10
36 ruolo
36
PERSONALE IN ORGANICO DI POTENZIAMENTO:
Organico di Potenziamento
CLASSE DI
CONCORSO NUMERODOCENTI
SITUAZIONE
GIURIDICA
A032 musica 1 ruolo
AK77
Strumento
Sassofono
1
ruolo
A028
arte
1 Tempo
determinato
30/06/2016
Classe di
conc
orso
Ore da
pre
star
e
Supplenz
e
brevi
Corsi di
recupero
/
potenzia
mento
Progetti
Ore di
utili
zzo
A032
music
a
600 510 60
Progetti
potenzia
mento
(Progetto
Natale)
600
AK77
Strum
ento
Sasso
fono
600 510 60
Progetti
potenzia
mento
(Progetto
Natale)
600
A028
arte 600 510 60
Progetti
potenzia
mento
(Progetto
Natale)
600
37
MONITORAGGIO ED AGGIORNAMENTO A partire dall’anno scolastico 2015/16 il documento che esplicita il Piano
dell’Offerta Formativa dell’Istituto viene presentato in tempi e modi
differenziati; si indicano a tal proposito le due articolazioni del POF:
PIANO ANNUALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Il Piano Annuale esplicita gli aspetti organizzativi e progettuali dell’offerta
formativa ed è elaborato all’inizio di ogni anno scolastico.
Il Piano Pluriennale raccoglie e illustra gli elementi fondamentali dell’offerta
formativa ed è aggiornato ogni qualvolta si renda necessario.
Il Piano viene controllato e aggiornato anche in relazione ad una periodica
valutazione degli esiti formativi realizzata mediante i seguenti strumenti
diversificati:
� Autoanalisi dei diversi team docenti impegnati nelle attività
� Analisi collegiale degli esiti di apprendimento condotta sulla base di
strumentazione oggettiva utilizzata in tutte le classi
� Analisi della congruenza fra obiettivi delle attività educative e risultati
raggiunti da svolgersi in sede di collegio dei docenti e di consiglio di
istituto per gli aspetti di rispettiva competenza;
MONITORAGGIO DEL PIANO TRIENNALE
Annualmente verranno realizzate le seguenti azioni :
• Verifica degli obiettivi raggiunti in relazione alle priorità fissate
• Verifica dell’efficacia delle attività di ampliamento- arricchimento
curriculare proposte
Il monitoraggio verrà effettuato tenendo conto dei seguenti indicatori:
• Grado di partecipazione dell’utenza alle attività proposte
• Livello di gradimento dell’utenza alle attività proposte
• Ricaduta didattica
• Esiti complessivi
L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta, comunque,
condizionata alla concreta destinazione a questa Istituzione scolastica da
parte delle Autorità competenti delle risorse umane e strumentali con esso
individuate e richieste
Si allegano :
1. Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico
2. Regolamento di istituto
3. Patto educativo
4. Carta dei servizi
5. Codice comportamento pubblici dipendenti
6. Regolamento laboratori
7. Calendario scolastico
8. Piano di miglioramento
9. Schede progetti
38
INDICE - Premessa pag. 2
- Valori fondanti ed obiettivi educativi generali pag 3
- Identità della scuola pag 4
- Scelte didattico organizzative pag 5
- Organizzazione della scuola pag 7
- Priorità, traguardi ed obiettivi pag 8
- Scelte conseguenti ai risultati delle prove invalsi pag 9
- Scelte organizzative e gestionali – risorse umane pag 10
- Risorse organizzative e strutturali – risorse materiali pag 14
- Aggiornamento e formazione del personale pag 15
- La valutazione dei percorsi formativi pag 16
- Azioni del PTOF coerenti con il piano nazionale scuola digitale pag 23
- Ampliamento dell'offerta formativa pag 25
- Strumenti integrazione alunni BES pag 29
• Strumenti integrazione alunni diversabili
• Integrazione alunni stranieri
- Rapporti Scuola – Famiglia pag 33
- Fabbisogno personale pag 34
- Organico di potenziamento pag 35
- Monitoraggio e aggiornamento pag 37
39
Prot. n. 3672/A09 del 03 ottobre 2015
ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
TRIENNIO 2016/17 – 2017/18 - 2018/19
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTI
• il DPR 297/1994, Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di
istruzione
• la Legge 59/1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche
e la dirigenza
• il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica
• la Legge 107/2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999
• il D.L.vo 165/2001 e ss.mm. ed integrazioni
• la Legge 107/2015, con le modifiche introdotte alla previgente normativa
• il DPR 89/2009, recante Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo
e didattico del Primo Ciclo di Istruzione ai sensi dell’art. 64, c. 4, del DL
112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L 133/2009
• gli artt. 26, 27, 28 e 29 del CCNL Comparto Scuola
• le Indicazioni Nazionali per il Curricula 2012
TENUTO CONTO
• delle risultanze del processo di autovalutazione dell’Istituto esplicitate nel
Rapporto di Autovalutazione
PREMESSO
• che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al
Dirigente Scolastico dalla Legge 107/2015
• che l’obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione su modalità
di elaborazione, contenuti indispensabili, obiettivi strategici, priorità,
elementi caratterizzanti l’identità dell’istituzione, che devono trovare
adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, e sugli
adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla
normativa vigente
CONSIDERATO CHE
• le indicazioni per la redazione del Piano dell’offerta formativa a.s. 2015/16,
formulate tenendo conto degli esiti del Rapporto di autovalutazione e sulla
base delle linee di indirizzo del Consiglio di Istituto, costituiscono il punto
di partenza del presente atto di indirizzo
• le innovazioni introdotte dalla Legge 107/2015 mirano alla valorizzazione
dell’autonomia scolastica, che trova il suo momento più importante nella
definizione e attuazione del piano dell’offerta formativa triennale
40
• il Collegio dei Docenti è chiamato a redigere il Piano dell’offerta formativa,
che con la Legge 107/2015 diviene triennale ed è soggetto a valutazione
degli obiettivi in esso inseriti
• il Piano dell’offerta formativa triennale deve comprendere le opzioni
metodologiche, le linee di sviluppo didattico-educativo, le opzioni di
formazione e aggiornamento del personale docente e ATA, il fabbisogno di
organico funzionale dell’autonomia
• per una buona gestione e per una concreta ed effettiva realizzazione del
PTOF è necessario l’apporto di ogni componente della comunità scolastica,
laddove per buona gestione si vuole intendere il dialogo fra componenti
interne ed esterne e fra elementi delle singole componenti al proprio
interno
RISCONTRATO CHE
• gli indirizzi del Piano vengono definiti dal Dirigente Scolastico che, in
proposito, attiva rapporti con i soggetti istituzionali del territorio e valuta
eventuali proposte delle rappresentanze sociali; il Collegio dei Docenti lo
elabora; il Consiglio di Istituto lo approva
• il piano può essere rivisto annualmente entro ottobre
• per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel piano le Istituzioni scolastiche
si possono avvalere di un organico potenziato di docenti da richiedere a
supporto delle attività di attuazione
VALUTATE
• prioritarie le esigenze formative individuate a seguito della lettura
comparata del RAV, “Rapporto di Autovalutazione”, e degli esiti formativi
registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti
TENUTO CONTO
• delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e di quanto emerso dai
rapporti attivati dal Dirigente Scolastico con tutto il personale interno alla
scuola e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche
operanti sul territorio
RITENUTI FONDAMENTALI i seguenti obiettivi strategici in linea con la Legge
105/2015:
a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche
b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche
c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale,
teatrale e artistica, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri
istituti pubblici e privati operanti in tali settori
d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica
attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto
delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di
responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della
consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze
e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto
della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del
patrimonio e delle attività culturali
41
f) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a
uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione
fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti
praticanti attività sportiva agonistica
g) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al
pensiero computazionale e all'utilizzo critico e consapevole dei social network e
dei media
h) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio
i) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di
discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione
scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali
attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la
collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle
associazioni di settore
l) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in
grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità
locale, comprese le organizzazioni del terzo settore
m) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda
attraverso percorsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non
italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo
settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie
n) definizione di un sistema di orientamento
EMANA IL SEGUENTE ATTO DI INDIRIZZO
per le attività della scuola e per le scelte di gestione e di amministrazione relativi
alla redazione del PTOF:
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è da intendersi non solo quale documento
con cui l’Istituzione dichiara all’esterno la propria identità, ma quale programma
in sè completo e coerente di strutturazione del curricolo, di attività, di logistica
organizzativa, di impostazione metodologico-didattica, di promozione e
valorizzazione delle risorse umane, con cui la scuola intende perseguire gli
obiettivi dichiarati nell’esercizio di funzioni che, pur essendo comuni a tutte le
istituzioni scolastiche, contemporaneamente la caratterizzano e la distinguono.
Esso sottolinea il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di
cui dispone l’Istituto, la motivazione, il clima relazionale ed il benessere
organizzativo, la consapevolezza delle scelte operate e delle motivazioni di fondo,
la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l’assunzione di un modello
operativo che miri al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone
l’attività della scuola. Solo in questo modo il Piano, da mero adempimento,
diventa reale strumento di lavoro, in grado di valorizzare le risorse umane e
strutturali e di dare una direzione chiara all’attività dei singoli e dell’Istituzione
nel suo complesso.
Pertanto, la Scuola è chiamata ad elaborare il Piano per il triennio che decorre
dall’a.s. 2016/2017 fino all’a.s. 2018/2019.
A. Finalità dell’Istituto
42
La finalità del PTOF è espressa in continuità con le finalità perseguite
dall’Istituto:
• le attività curriculari ed extracurriculari previste devono inserirsi in un
quadro unitario, coerente ed organico
• l’offerta formativa prevista deve tener conto della ciclicità triennale del
POF
• l’elaborazione del PTOF deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli
obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza
• l’Offerta Formativa deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa
e delle presenti indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e
mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio
di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire
l’immagine della scuola.
Lo scopo è realizzare l’autonomia funzionale della istituzione scolastica che è
finalizzata al successo formativo, allo sviluppo della persona umana e al
miglioramento dei processi di insegnamento/apprendimento, secondo criteri di
efficacia, efficienza ed economicità, tenendo conto dei seguenti indirizzi:
• promuovere l'istruzione e l'educazione nella scuola alla luce dei valori
costituzionali di uguaglianza, libertà e accesso al sapere senza
discriminazioni di sorta, coniugando lo studio del sistema dei diritti e dei
doveri inerenti la persona con il più ampio tema del rispetto quotidiano
• offrire ogni possibilità di conoscenza, confronto e scambio di esperienze
che permetta a ciascuno di determinare la propria identità,
accompagnandola sempre con la varietà e la differenza, esponendola
volutamente e serenamente alla molteplicità delle culture e delle opinioni
• sviluppare la consapevolezza - sia all’interno che all’esterno dell’istituto -
sugli elementi caratterizzanti l’Istituto
• costruire e rafforzare forme di raccordo e di coordinamento con il territorio
• integrare e diffondere le possibilità offerte dalle nuove Tecnologie
dell'Informazione e della comunicazione (TIC) nei sistemi di didattica e
formazione, sia per supportare la didattica, sia per favorire un sentimento
condiviso di cittadinanza europea
• privilegiare la cultura dell'accoglienza, dell'inclusione e della legalità
attraverso l’esercizio della cittadinanza attiva anche in ambito
internazionale
• promuovere l’educazione interculturale, anche migliorando l’apprendimento
delle lingue straniere.
B. Attività della scuola
• inserire nel PTOF linee metodologico-didattiche centrate sugli alunni, che
prevedano anche attività di tipo laboratoriale e l’utilizzo di metodologie
adeguate sia al miglioramento degli apprendimenti (recupero e
potenziamento) che allo sviluppo delle competenze sociali, anche
utilizzando docenti dell’organico potenziato
• inserire nel PTOF azioni, sia didattiche che di aggiornamento, che
consentano il consolidamento e il radicamento della cultura e della prassi
43
del curricolo verticale finalizzato all’acquisizione delle competenze
disciplinari e delle competenze trasversali di cittadinanza
• inserire nel PTOF azioni progettuali che consentano, nel triennio, il
raggiungimento degli obiettivi indicati nel RAV ed inseriti nel Piano di
miglioramento, che diventa parte integrante del PTOF
• inserire nel PTOF azioni progettuali di durata triennale, coerenti con le
finalità del PTOF, che contribuiscano a caratterizzare significativamente
l’Istituto
• inserire nel PTOF azioni di formazione-aggiornamento rivolte al personale
docente e ATA, finalizzate alla valorizzazione delle professionalità e alla
efficacia dell’azione educativa
• individuare aree di intervento didattico e/o organizzativo che potrebbero
essere strutturate con successo o essere implementate attraverso l’utilizzo
dell’organico potenziato.
ASPETTI METODOLOGICI-ORGANIZZATIVI
In continuità con le scelte progettuali dei precedenti anni scolastici e con gli
elementi di miglioramento individuati dal RAV, il POF del triennio 2016-2019 dovrà
consolidare le azioni già avviate e metterne in campo di nuove per:
• favorire il successo scolastico di tutti gli allievi (con particolare riferimento
alle varie tipologie di bisogni educativi speciali di cui sono portatori)
• garantire il benessere psicologico e fisico di tutti gli allievi mediante
l’utilizzo di metodologie inclusive, l’acquisizione di abitudini di vita sane e
l’attenzione ai valori della legalità;
• stimolare il dialogo interculturale
A tal fine si ritiene necessario:
� consolidare i progetti relativi agli allievi con BES (difficoltà di
apprendimento, percorsi di insegnamento dell’italiano L2 per allievi
stranieri…);
� adottare nella didattica quotidiana modalità di lavoro inclusive
(Cooperative Learning, classi aperte con gruppi di livello, attuazione dei
PDP e dei PEI con il concorso di tutti gli insegnanti,…)
� adottare nella didattica quotidiana modalità di lavoro basate sulle Nuove
Tecnologie, in modo da stimolare l’apprendimento degli studenti
� promuovere modalità didattiche che consentano il consolidamento e
l’acquisizione di competenze disciplinari e di competenze trasversali di
cittadinanza
� garantire un percorso di continuità fra gradi scolastici, con un progetto
pluriennale di continuità e di orientamento scolastico
� garantire il benessere psicologico di tutti gli allievi anche mediante la
collaborazione con esperti quali psicologi o psicopedagogisti
� implementare le azioni volte all’acquisizione/consolidamento delle regole di
convivenza da parte degli allievi e di contrasto al bullismo, alla
discriminazione di genere, all’omofobia, alla xenofobia, anche attraverso
metodologie che attivino le risorse degli allievi
� proseguire nei progetti relativi agli stili di vita, in particolare quelli
finalizzati alla sana alimentazione e a sane abitudini di vita
44
� implementare le azioni dell’Istituto volte ad ottenere processi di confronto
tra docenti di classi parallele, mediante la preparazione e la
somministrazione di prove comuni in tutte le
discipline in ogni quadrimestre e la correzione di tali prove utilizzando
griglie comuni condivise
� promuovere le competenze degli studenti in aree diverse: motricità, musica
e arte
� consolidare e implementare il coinvolgimento delle famiglie nella vita della
scuola, favorendo azioni di cittadinanza attiva e incontri di dialogo e
confronto
� garantire l’apertura dell’Istituto a proposte provenienti dal territorio.
ASPETTI CONTENUTISTICI
I risultati delle precedenti prove INVALSI certificano che l’offerta del nostro
Istituto risulta di buon livello in ambito linguistico-matematico. Pertanto si ritiene
opportuno consolidare le pratiche di recupero degli allievi in difficoltà che si sono
evidentemente rivelate efficaci (corsi di recupero, attività a piccoli gruppi) e dare
attenzione alle competenze-chiave europee, in particolare alle lingue straniere e
alle altre forme di linguaggio che, dal punto di vista dei contenuti disciplinari,
hanno costituito in questi anni elemento caratterizzante l’offerta formativa del
nostro Istituto.
A tal fine si ritiene necessario:
� proseguire nei progetti di educazione musicale, sportivo, manuale,
proponendo laboratori anche con la collaborazione di esperti esterni
� stimolare l’apprendimento di lingue straniere in collaborazione con
associazioni esterne di madrelingua
� potenziare le competenze in lingua italiana per tutti gli allievi
� potenziare le competenze matematico-logiche e scientifiche attraverso il
problem solving
� sviluppare competenze nell’uso delle tecnologie, con uso delle TIC nella
didattica quotidiana
� incrementare la continuità orizzontale, in modo da garantire agli allievi di
classi parallele analoghe opportunità di apprendimento
� prevedere sistematicamente modalità di recupero delle competenze
C. Scelte di gestione e di amministrazione
L’Istituzione scolastica, articolata nella componente docente e dei servizi
generali e amministrativi, è caratterizzata da una gestione unitaria, garantita dal
Dirigente Scolastico.
Tutte le sue azioni, sia di tipo didattico-educativo, che amministrativo,
concorrono ad una sola finalità: la realizzazione di un’offerta formativa
significativa. L’Istituto pone gli alunni al centro della propria attenzione
educativa, affinando i percorsi didattici e implementando l’efficacia delle proprie
modalità di organizzazione. L’Istituto mira a soddisfare le esigenze delle famiglie
e dell’utenza, anche attraverso:
• valorizzazione delle risorse umane, professionali e strumentali disponibili
• valorizzazione delle potenzialità positive espresse dal territorio
45
• collaborazione con il territorio (utenza, Amministrazioni Comunali,
Associazioni, Enti)
• sottoscrizione di accordi di rete con altre scuole ed associazioni presenti
sul territorio per promuovere forme di cooperazione, informazione e
formazione.
Per quanto riguarda le pratiche gestionali ed organizzative, l’Istituto opera
avendo come riferimento i criteri di efficacia ed efficienza. Per perseguire
le priorità individuate e migliorare la qualità dell’offerta formativa, l’Istituto
potrà prevedere le seguenti azioni:
• funzionale e flessibile organizzazione del lavoro di tutte le unità di
personale, sia docente che ATA;
• costante monitoraggio dei processi e delle procedure in uso, finalizzato al
miglioramento e al superamento delle eventuali criticità
• valorizzazione del personale
• condivisione delle scelte nel rispetto delle competenze degli OO.CC., e
degli spazi offerti dalla Contrattazione integrativa di Istituto
• ascolto costante delle esigenze dell’utenza
• ricerca continua delle migliori modalità di comunicazione con le famiglie
• reperimento di risorse economiche e strumentali adeguate per mantenere
gli standard del servizio sin qui assicurati ed implementarli, anche
reperendo fonti di finanziamento diverse da quelle ministeriali
• adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole ed Enti pubblici
e privati
Nell’ambito delle relazioni interne ed esterne, l’Istituto promuoverà iniziative
quali:
• ampio utilizzo del sito web, allo scopo di rendere visibile l’offerta formativa
dell’istituto
• pubblicazione di news informative curate dai docenti, deliberazioni,
anagrafe delle prestazioni, albo pretorio
• pubblicazione, all’interno dell’area didattica nel sito di istituto, di lavori
significativi prodotti dagli alunni
• registro elettronico e gestione on-line delle assenze, ritardi, voti e
andamento didattico-disciplinare dei discenti
FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI
Il POF, sulla base della normativa vigente, deve anche individuare “la
programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e
amministrativo, tecnico e ausiliario”.
Tenuto conto dei progetti già approvati dal Collegio Docenti, degli obiettivi di
miglioramento e degli indirizzi sopra delineati, si ritiene che il piano di formazione
dovrebbe
• privilegiare le attività interne all’istituto, che consentono lo sviluppo di un
linguaggio comune fra i docenti
• innovazione tecnologica e metodologica
• curricula verticali di cittadinanza
• competenze nella didattica inclusiva
46
• attuazione della dematerializzazione amministrativa.
E' necessario:
• rafforzare i processi di costruzione del curricolo d’istituto verticale e
caratterizzante l’identità
• dell’Istituto
• strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo da:
o migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione
dei percorsi di studio
o superare la dimensione trasmissiva dell’insegnamento e modificare
l’impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante
l’azione didattica laboratoriale, allo sviluppo delle competenze chiave di
cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti
disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue
straniere, competenze
logico-matematiche, competenze digitali) e a dimensioni trasversali
(imparare ad imparare, iniziativa ed imprenditorialità, consapevolezza
culturale, competenze sociali e civiche)
o operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di
supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle
potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze
o monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio
o implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di
revisione, correzione, miglioramento dell’offerta formativa e del
curricolo
• potenziare ed integrare il ruolo dei dipartimenti e delle Funzioni Strumentali
al POF
• migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione
tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle
conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità
di gestione, i risultati conseguiti
• generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la
competenza
• migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche
• migliorare l’ambiente di apprendimento con particolare attenzione alle
strutture didattiche
• sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione
dell’innovazione metodologico-didattica
• valorizzare il personale docente ed ATA, ricorrendo alla programmazione di
percorsi formativi finalizzati al miglioramento della professionalità teorica –
metodologica - didattica e amministrativa
• implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza
amministrativa
• accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il
territorio: reti, accordi, progetti
• operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere
organizzativo
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Tutto ciò premesso e considerati i sopra citati indirizzi generali si elabora il Piano
Triennale dell’Offerta Formativa triennio 2016/17 – 2017/18 – 2018/19, il quale
include ed esplicita:
• gli indirizzi del DS e le priorità del RAV
• il fabbisogno di posti comuni, di sostegno, e di potenziamento dell'offerta
formativa
• il fabbisogno ATA
• il fabbisogno di strutture, infrastrutture, attrezzature materiali
• il piano di miglioramento (riferito al RAV)
• la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati
raggiunti.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Teresa Chironna
48
SSScccuuuooolllaaa SSSeeecccooonnndddaaarrriiiaaa dddiii PPPrrriiimmmooo GGGrrraaadddooo
“SSSAAAVVVEEERRRIIIOOO MMMEEERRRCCCAAADDDAAANNNTTTEEE”
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dddiii cccooorrrrrreeessspppooonnnsssaaabbbiiillliiitttààà
AAAnnnnnnooo ssscccooolllaaassstttiiicccooo 222000111555---222000111666
49
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ Anno scolastico 2015 - 2016
“La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori
democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni”
DPR 24 giugno 1998 n.249
La Scuola Secondaria di Primo Grado “Saverio Mercadante” di Altamura, in linea
con il DPR 235/2007 (modifiche allo Statuto delle studentesse e degli studenti
della scuola secondaria) e seguendo le indicazioni della C.M. n. 3602 del 31 luglio
2008, propone il presente patto formativo affinché vi possa essere una linea guida
comune per il lavoro di tutti i protagonisti della Scuola, dagli alunni ai Docenti, dal
personale ATA ai collaboratori e alle famiglie.
Esso comporta da parte dei contraenti (Studenti / Docenti / Genitori) un impegno
di corresponsabilità finalizzato alla realizzazione dell’obiettivo comune di
accrescere l’efficacia e la fruibilità dell’insegnamento, per un’armonica e proficua
formazione e crescita dell’alunno.
Il rispetto di tale patto costituisce un punto importante per costruire un rapporto
di fiducia reciproca che permetta di innalzare la qualità dell’Offerta formativa e
guidare gli alunni al successo scolastico.
Secondo l’articolo 2 del DL 28.08-2008 “in sede di scrutinio intermedio e finale
viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di
permanenza nella sede scolastica anche in relazione alla partecipazione alle
attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche
fuori della propria sede.
La valutazione del comportamento è espressa in decimi.
La votazione sul comportamento degli studenti concorre alla valutazione
complessiva dello studente e, in caso di insufficienze determina la non
ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo.”
Il contratto comprende :
• Gli impegni della scuola nel progetto educativo
• Gli impegni dei Docenti nel progetto educativo
• Gli impegni dei Genitori nel progetto educativo
• Gli impegni degli alunni nel progetto educativo
• Gli interventi disciplinari
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GLI IMPEGNI DELLA SCUOLA
La Scuola si impegna a:
• Fornire una formazione culturale qualificata, aperta alla pluralità delle
idee, nel rispetto dell’identità di ciascuno studente;
• Offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona,
garantendo un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo
sereno, favorendo il processo di formazione di ciascuno studente, nel
rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
• Offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di
svantaggio, al fine di favorire il successo formativo e combattere la
dispersione scolastica oltre a promuovere il merito e incentivare le
situazioni di eccellenza;
• Favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili;
promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli studenti
stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la
realizzazione di iniziative interculturali; stimolare riflessioni e attivare
percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti;
• Garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle
comunicazioni mantenendo un costante rapporto con le famiglie, anche
attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel rispetto della
privacy.
GLI IMPEGNI DEI DOCENTI
I docenti s’impegnano a:
• Rispettare la vita culturale e religiosa degli studenti, promuovendo
iniziative atte a favorire il superamento di eventuali svantaggi
linguistici.
• Illustrare e motivare i contenuti, i metodi e gli obiettivi del proprio
insegnamento, facendo partecipi gli alunni della scelta del percorso da
portare avanti.
• Precisare le finalità e i traguardi da raggiungere nella propria disciplina.
• Comunicare le valutazioni (voti o giudizi) delle prove scritte ed orali.
• Comunicare alla Famiglia eventuali situazioni di profitto insufficiente e
frequenza irregolare.
• Sostenere un rapporto alunno/alunno e alunno/insegnante aperto al
dialogo e alla collaborazione.
• Comunicare al Dirigente scolastico o in Segreteria i nominativi degli
alunni che si assentano spesso o per lunghi periodi.
• Favorire un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia, attraverso un
atteggiamento di dialogo e di collaborazione educativa tra adulti, al fine
di promuovere la maturazione del ragazzo.
• Chiarire con l’interessato i motivi di un eventuale provvedimento
disciplinare.
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GLI IMPEGNI DEI GENITORI
I Genitori s’impegnano a:
• Conoscere la proposta formativa della Scuola e partecipare al progetto
educativo, collaborando con i docenti e con tutto il personale
scolastico.
• Condividere con gli insegnanti linee educative comuni, consentendo alla
scuola di dare continuità alla propria azione educativa oltre che
cognitiva.
• Prendere visione del patto educativo, discuterlo con i propri figli,
assumendosi la responsabilità di quanto espresso e sottoscritto.
• Favorire la crescita del proprio figlio attraverso l’educazione al rispetto
ed alla cura della persona sia nell’igiene che nell’abbigliamento,
decoroso e adeguato all’ambiente scolastico.
• Fornire al proprio figlio tuta e scarpe da ginnastica da usare solo ed
esclusivamente nella palestra della scuola durante le lezioni di Scienze
Motorie
• Essere da guida ad un corretto uso del tempo in relazione alle varie
attività pomeridiane, scolastiche ed extrascolastiche.
• Giustificare tempestivamente, e di propria mano, le assenze.
• Limitare ai casi di effettiva necessità (motivi di salute, visite
specialistiche, esami clinici) gli ingressi posticipati e le uscite
anticipate rispetto all’orario di inizio e termine delle lezioni (8.30 -
13.30).
Si precisa, inoltre, che sia nei casi di ingressi con ritardo che di uscite
anticipate, queste richiedono la firma di almeno uno dei Genitori
sull’apposito modulo predisposto dalla Scuola (essendo l’alunno un
minorenne). Nel caso di ingressi con ritardo, se l’alunno non è
accompagnato dal Genitore non potrà entrare in classe , anche se
rimarrà nella Scuola.
I suddetti casi ( ingressi con ritardo e uscite anticipate) comportano in
ogni caso la perdita di ore di lezione che verranno puntualmente
conteggiate e sommate; di conseguenza, se l’alunno supera il budget di
ore di assenze previste dalla vigente normativa, l’anno scolastico viene
invalidato.
• Informare la Scuola di eventuali problematiche che possono avere
ripercussioni sull’andamento scolastico dell’allievo.
• Sostenere e controllare i propri figli nel mantenimento degli impegni
scolastici.
• Collaborare attivamente per mezzo degli strumenti messi a disposizione
dall’istituzione scolastica, informandosi costantemente del percorso
didattico educativo dei propri figli.
• Prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola,
discutendo con i figli di eventuali decisioni e provvedimenti disciplinari,
stimolando una riflessione su episodi non corretti e di criticità
comportamentale.
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GLI IMPEGNI DEGLI ALUNNI
L’allievo s’impegna a:
• Assicurare la regolarità di frequenza; presentarsi puntuale alle lezioni;
curare l’igiene personale ed indossare un abbigliamento decoroso per il
rispetto di sé e degli altri.
• Spegnere i telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici durante le
ore di lezione, poiché è severamente proibito il loro uso all’interno
dell’edificio scolastico (Direttiva Ministeriale n. 30 del 15 marzo 2007). I
telefoni cellulari, in caso di utilizzo, verranno consegnati alla Scuola e,
a seconda della gravità, il Consiglio di Classe deciderà una adeguata
sanzione disciplinare., questo al fine di evitare che, all’insaputa degli
insegnanti,gli alunni possano scattare foto, fare registrazioni,
realizzare filmati all’ interno dell’aula e della scuola e di diffonderli in
rete sui social network.
• Mantenere un contegno corretto e rispettoso nei confronti di tutto il
personale della scuola e dei propri compagni.
• Utilizzare correttamente le strutture e gli strumenti della Scuola, senza
arrecare danni agli arredi, dei quali in caso di risarcimento danni, ne
risponderà tutta la classe.
• Rispettare i regolamenti riguardanti l’utilizzo dei laboratori, della
palestra, della biblioteca.
• Presentarsi a scuola fornito dell'occorrente richiesto per le attività
didattiche e l’adempimento dei propri doveri. Indossare tuta e scarpe da
ginnastica durante le lezioni di Scienze Motorie.
• Seguire con attenzione quanto gli viene insegnato e intervenire in modo
pertinente, contribuendo ad arricchire lezioni con le proprie conoscenze
ed esperienze.
• Svolgere le attività di studio, i compiti e i lavori affidati per casa con
attenzione, serietà e puntualità.
• Esplicitare agli insegnanti le proprie, eventuali, difficoltà, impegnandosi
con ordine e serietà nel recupero delle medesime.
• Frequentare con serietà e regolarità i corsi pomeridiani di recupero, in
caso di difficoltà nell’apprendimento.
• Richiedere corsi di potenziamento in caso di desiderio di ampliamento
di argomenti di studio.
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GLI INTERVENTI DISCIPLINARI (Vedi “Regolamento d’istituto” art.18)
La Scuola è responsabile di tutto ciò che avviene all’interno dell’edificio durante
le ore di attività didattica. Pertanto una volta entrati a scuola gli alunni sono
affidati alla responsabilità dell’istituzione sino al termine dell’attività. La richiesta
di uscita prima del termine delle lezioni deve essere presentata personalmente
dal Genitore.
Con la firma da parte del Genitore del presente Patto Educativo di
Corresponsabilità, si dispensa la Scuola da ogni responsabilità al termine delle
lezioni quando l’alunno esce dall’edificio scolastico, in quanto da quel momento la
responsabilità del minore è dei genitori.
Inoltre, gli alunni che dovessero causare danni, a persone o strutture scolastiche,
o tenere un comportamento non conforme ai principi di correttezza e di buona
educazione, potranno incorrere nei seguenti provvedimenti disciplinari:
Richiamo scritto con annotazione sul registro di classe da parte degli insegnanti
per:
• gravi scorrettezze verso i compagni, gli insegnanti e il personale
scolastico;
• disturbo continuato durante le lezioni;
• continue mancanze nell’impegno scolastico;
• violazioni non gravi alle norme di sicurezza.
I docenti dovranno stilare una relazione, nei casi di particolare gravità, circa
l’accaduto.
Allontanamento dalla scuola da 1 a 5 giorni con il parere del Consiglio di classe
per:
• il ripetersi dei comportamenti precedenti;
• assenze ingiustificate e arbitrarie;
• turpiloquio, ingiurie e offese ai compagni, agli insegnanti e al personale
scolastico;
• molestie continue nei confronti di compagni;
• danneggiamento volontario di oggetti di proprietà della scuola o di altri.
Allontanamento dalla scuola fino a 15 giorni con il parere del Consiglio di classe
per:
• il continuo ripetersi dei comportamenti precedenti, ai sensi dell’art. 7
D.P.R. n. 249/1998.
Allontanamento superiore a 15 giorni ivi compresi l’allontanamento fino al
termine delle lezioni o con esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione
all’esame di Stato conclusivo del corso di studi, adottate dal Consiglio D’istituto
per:
• gravissime e/o reiterate infrazioni disciplinari
Nel caso di danni provocati alla struttura scolastica, all’arredamento o per atti di
teppismo condotti all’interno della scuola, oltre all’allontanamento dalla
frequenza delle lezioni fino a 15 giorni, sarà addebitato ai genitori il risarcimento
dei danni.
La Scuola accoglie la Direttiva Ministeriale n. 16 del 5 febbraio 2007, che ha per
oggetto le linee d’indirizzo generali ed le azioni a livello nazionale per la
prevenzione e la lotta al bullismo
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SOTTOSCRIZIONE DEL PATTO DA PARTE DEI CONTRAENTI
Il presente foglio resterà in possesso della scuola
Alunno__________________________________________________
classe_______________
Il sottoscritto_______________________________________coordinatore della
classe_______
dichiara che tutti i docenti del consiglio di classe sono in accordo
con quanto sopra riportato.
Altamura,____________
Firma_________________________________________
Il
sottoscritto_____________________________________________________genitore
che esercita la
patria potestà dell’alunno______________________________________dichiara
di aver preso visione di quanto sopra riportato e di condividere in
pieno gli obiettivi e gli impegni.
Altamura,____________
Firma_________________________________________
Timbro della Scuola
55
AAAlllllleeegggaaatttooo BBB
SSScccuuuooolllaaa SSSeeecccooonnndddaaarrriiiaaa dddiii PPPrrriiimmmooo GGGrrraaadddooo
“SSSAAAVVVEEERRRIIIOOO MMMEEERRRCCCAAADDDAAANNNTTTEEE”
AAAllltttaaammmuuurrraaa
RRReeegggooolllaaammmeeennntttooo dddiii
IIIssstttiiitttuuutttooo
AAAnnnnnnooo ssscccooolllaaassstttiiicccooo 222000111555---222000111666
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REGOLAMENTO D’ISTITUTO
Art.1 Disposizioni generali sul funzionamento degli Organi Collegiali.
La convocazione degli organi collegiali deve essere disposta con un congruo
preavviso non inferiore ai 5 giorni rispetto alla data delle riunioni. In caso di
convocazione straordinaria l’avviso non deve essere inferiore ai 3 giorni.
La convocazione deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri
dell’organo collegiale e mediante affissione all’albo di apposito avviso.
La lettera e l’avviso di convocazione devono indicare gli argomenti da trattare
nella seduta dell’organo collegiale. Di ogni seduta dell’organo collegiale
viene redatto processo verbale, firmato dal presidente e dal segretario,
steso su apposito registro a pagine numerate.
Art.2 L’o.d.g. della convocazione è formulato dal presidente della giunta di
intesa con il presidente del consiglio di istituto e tenendo conto di
eventuali proposte dei membri del consiglio.
Art.3 Programmazione delle attività degli organi collegiali.
Ciascuno degli organi collegiali programma le proprie attività nel tempo, in
rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nel limite del
possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a
date, prestabilite in linea di massima, la discussione degli argomenti su cui
sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni,
proposte o pareri.
Art.4 Svolgimento coordinato delle attività degli organi collegiali.
Ciascun organo collegiale opera in forma coordinata con gli altri organi
collegiali che esercitano competenze parallele, ma con rilevanza diversa, in
determinate materie.Ai fini di cui al precedente comma, si considerano
anche le competenze, in materie definite, di un determinato organo quando
il loro esercizio costituisca presupposto necessario o opportuno per
l’esercizio delle competenze di altro organo collegiale.
Art.5 Elezioni contemporanee di organi di durata annuale.
Le elezioni per gli organi collegiali di durata annuale, hanno luogo, possibilmente,
nello stesso giorno ed entro il secondo mese dell’anno scolastico. Sono fatte
salve diverse disposizioni ministeriali.
Art.6 Convocazione del consiglio di classe o di interclasse.
Il consiglio di classe è convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa o
su richiesta scritta e motivata dalla maggioranza dei suoi membri escluso dal
computo il presidente.
Il consiglio si riunisce, di regola, almeno una volta al mese.
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Art.7 Programmazione e coordinamento delle attività del consiglio di classe o di
interclasse.
Le riunioni del consiglio di classe devono essere programmate secondo i criteri
stabiliti dall’art.2 e coordinata e con quelle di altri organi collegiali secondo i
criteri stabiliti dall’art.3.
Art.8 Convocazione del collegio dei docenti.
Il collegio dei docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall’art.4,
terzultimo comma, del decreto del presidente della repubblica 31/5/1974 n.416.
Art.9 Programmazione e coordinamento dell’attività del collegio dei docenti.
Per programmazione e coordinamento dell’attività del collegio dei docenti si
applicano le disposizioni dei precedenti articoli 2 e 3.
Art.10 Prima convocazione del consiglio di circolo o di istituto.
La prima convocazione del consiglio di istituto, immediatamente successiva alla
nomina dei relativi membri da parte del provveditore agli studi è disposta dal
preside.
Art.11 Elezione del presidente, del vicepresidente del consigli di Istituto.
Nella prima seduta il consiglio è presieduto dal preside ed elegge, tra i
rappresentanti dei genitori, membri del consiglio stesso, il proprio presidente.
L’elezione ha luogo a scrutinio segreto.
Sono candidati tutti i genitori del consiglio.
E’ considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei
voti rapportata al numero dei componenti del consiglio.
Qualora non si raggiunga suddetta maggioranza nella prima votazione, il
presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati
presenti alla seduta almeno la metà più uno dei componenti in carica.
Il consiglio può deliberare di eleggere anche un vicepresidente da votarsi tra i
genitori, componenti il consiglio stesso, secondo le stesse modalità previste per
l’elezione del presidente.
58
Art.12 Convocazione del consiglio di Istituto.
Il consiglio di istituto è convocato dal presidente del consiglio stesso. Il
presidente del consiglio è tenuto a disporre la convocazione del consiglio su
richiesta della giunta esecutiva, ovvero dalla maggioranza dei componenti del
consiglio stesso.
Art.13 Relazione annuale.
La relazione annuale del consiglio di istituto al provveditore agli studi e al
consiglio scolastico provinciale prevista dall’art.6 , ultimo comma, del decreto del
presidente delle repubblica 31/5/1974 n.416 è predisposta nel mese di settembre
in ogni anno dalla giunta esecutiva ed è oggetto di discussione e approvazione in
apposita seduta del consiglio, da convocarsi entro il mese di ottobre e,
comunque, si dia luogo al rinnovamento dell’organo, prima dell’insediamento del
nuovo organo.
La relazione, firmata dal presidente di istituto e dal presidente della giunta
esecutiva, è inviata al provveditore agli studi e al consiglio scolastico provinciale
entro quindici giorni dalla data della sua approvazione, dal presidente.
Art.14 Pubblicità degli atti.
La pubblicità degli atti del consiglio di istituto, disciplinata dall’art.27 del decreto
del presidente della repubblica 31/5/1974 n.416, deve avvenire mediante
affissione in apposito albo di istituto, della copia integrale – sottoscritta e
autenticata dal segretario del consiglio - del testo delle deliberazioni adottate dal
consiglio stesso.
L’affissione all’albo avviene entro il termine massimo di 8 giorni dalla relativa
seduta del consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un
periodo di 10 giorni.
I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’ufficio di segreteria
di istituto e – per lo stesso periodo – sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta.
La copia della deliberazione da affiggere all’albo e consegnata al Dirigente dal
segretario del consiglio: il preside ne dispone l’affissione immediata e attesa in
calce ad essa la data iniziale di affissione.
I verbali di tutti gli organi collegiali, contenuti in appositi registri numerati e
depositati presso l’ufficio del D. S., sono a disposizione per la consultazione
di chi ne faccia richiesta secondo le procedure previste dalla L. n. 241/’90,
riguardante la “trasparenza degli atti amministrativi”.
Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole
persone, salvo contraria richiesta dell’interessato.
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Art.15 Convocazione del comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti.
Il comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal
Dirigente:
a ) in periodi programmati ai sensi del precedente art.2, per la valutazione del
servizio richiesta da singoli interessati a norma dell’art.66 del decreto del
presidente della repubblica 31/5/1974 n. 417 ;
b) alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di
prova degli insegnanti ai sensi dell’art.58 del decreto del presidente della
repubblica 31/5/1974 n.417 ;
c) ogni qualvolta se ne presenta la necessità.
Art.16 Funzionamento della biblioteca , dei laboratori scientifici, linguistici e
multimediali e delle palestre.
Il funzionamento della biblioteca è disciplinato da criteri generali stabiliti dal
consiglio di istituto, sentito il collegio dei docenti in modo da assicurare:
a) l’accesso alla biblioteca da parte dei docenti, e degli studenti anche – nei
limiti del possibile – nelle ore pomeridiane;
b) modalità agevoli di accesso al prestito e alla consultazione;
c) la partecipazione in via consultiva, degli studenti alla scelta delle dotazioni
librarie da acquistare.
Il funzionamento dei laboratori è regolato dal consiglio di istituto in modo da
facilitarne l’uso da parte degli studenti, possibilmente anche in ore pomeridiane,
per studi e ricerche, con la presenza di un docente. Si osservano le eventuali
direttive di massima ministeriali.
Il preside può su designazione del Collegio dei Docenti, affidare a docenti la
funzione di responsabile della biblioteca e dei laboratori, tenuto conto, peraltro,
degli impegni dei docenti stessi per la partecipazione agli organi collegiali della
scuola.
Il funzionamento delle palestre è disciplinato dal consiglio di istituto in modo
da assicurarne la disponibilità a rotazione oraria, a tutte le classi della
scuola, e, nei casi di necessità ad altre scuole e/o associazioni esterne.
Art.17 Vigilanza sugli alunni
Per vigilanza sugli alunni durante l’ingresso e la permanenza nella scuola
nonché durante l’uscita dalla medesima valgono le norme seguenti:
a) gli alunni entrano nella scuola nei cinque minuti che precedono l’inizio delle
lezioni: pertanto il personale docente dovrà trovarsi in aula 5 minuti prima
dell’orario di inizio delle lezioni;
b) gli alunni in ritardo giustificano rispetto all’orario di cui sopra, sono ammessi
in classe con decisione del preside o del docente delegato;
c) qualora gli alunni debbano lasciare la scuola prima della fine delle lezioni, il
preside ne valuterà i motivi informandone (preventivamente) i genitori salvo
60
che l’uscita prima del termine delle lezioni non avvenga con richiesta dei
genitori stessi;
d) la presenza degli alunni è obbligatoria oltre alle lezioni, a tutte le altre attività
( ricerche culturali, lavori di gruppo, visite istruttive sul territorio cittadino)
che vengono svolte nel contesto dei lavori scolastici;
e) per le assenze causate da malattia è necessario esigere il certificato medico
quando esse si protraggono per oltre 5 giorni;
f) al termine delle lezioni, l’uscita degli alunni avviene per piani (a cominciare dal
primo) e con vigilanza del personale docente di turno;
g) per tutto quanto non previsto sul presente regolamento si fa riferimento alla
legislazione vigente.
Art.18 Regolamento disciplinare degli studenti
Il procedimento disciplinare è attivato dal docente che rileva la scorrettezza
dell’alunno. Il docente medesimo chiede al Dirigente di convocare il
Consiglio di classe. Il Dirigente convoca il consiglio di classe con urgenza
al fine di valutare collegialmente se i comportamenti tenuti dall’alunno si
configurano come inadempienze disciplinari.
Il consiglio di classe, dopo approfondita discussione, accertatane la necessità,
irroga la relativa sanzione.
La sanzione irrogata deve sempre stimolare nell’alunno la consapevolezza di
aver turbato l’equilibrio della comunità scolastica e, di conseguenza, di
dover condividere la necessità di modificare il proprio comportamento.
Il procedimento disciplinare si conclude con una “nota di merito”, espressa dal
consiglio di classe, rivolta all’alunno medesimo, una volta accertato che il
suo comportamento sia ritornato corretto.
Tale “nota di merito” è trascritta nel registro di classe e di essa va data
informazione alla famiglia dell’alunno.
In nessun caso, comunque, le decisioni adottate dal consiglio di classe devono
assumere carattere esclusivamente punitivo.
MANCANZE DISCIPLINARI
Le inadempienze disciplinari si configurano nelle seguenti tipologie:
1. Frequenza irregolare
2. Mancato assolvimento degli impegni
3. Mancato rispetto verso tutte le componenti della comunità scolastica
4. Inosservanza delle disposizioni in generale, organizzative e di sicurezza
5. Utilizzazione scorretta delle strutture, dei macchinari, dei sussidi didattici,
nonché arreco di danni al patrimonio della scuola.
6. Inosservanza della C.M. 15/03/’07 e violazione della privacy
- Ricadono nella tipologia 1:
- a) assenza ingiustificata, b) ripetuto ritardo nell’ingresso a scuola, c)
comportamento scorretto nella circostanza del “cambio” dei docenti, d) non
recare con sé il materiale necessario per lo svolgimento delle lezioni.
- Ricadono nella tipologia 2: a) omissione reiterata delle consegne, b) arrecare
disturbo al normale svolgimento delle lezioni, c) sottrarre oggetti ai compagni.
61
- Ricadono nella tipologia 3: a) qualsiasi grave comportamento irriguardosi nei
confronti del dirigente, dei docenti e di tutti i collaboratori scolastici; b)
l’offesa rivolta ai compagni attraverso il mimo, il gesto e la parola.
- Ricadono nella tipologia 4: a) contravvenire alle disposizioni organizzative; b)
mettere a rischio la propria e l’ altrui incolumità.
- Ricadono nella tipologia 5: a) uso improprio e scorretto della suppellettile, dei
computer, del registratore, del televisore, dei vocabolari, delle video -
cassette, delle carte geografiche, degli strumenti di laboratorio, degli attrezzi
della palestra; b) danno arrecato ai banchi, alle sedie, alla lavagna, alle porte,
alla cattedra, ai bagni ecc..
- Ricadono nella tipologia 6; a) l’uso del cellulare e/o di altri dispositivi aventi le
stesse funzioni, anche la semplice esposizione degli stessi in tutti gli ambienti
scolastici; b) portare in classe apparecchiature di ripresa audio e visiva se non
su preventiva autorizzazione e controllo del docente.
SANZIONI
Le sanzioni disciplinari sono: 1) il richiamo verbale; 2) la nota scritta sul
registro di classe e sul diario dell’alunno a mo’ di comunicazione alla
famiglia; 3) il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità
scolastica; 4) la riparazione del danno.
Il richiamo verbale è irrogato per lievi inadempienze e scorrettezze da parte
del singolo docente.
La nota scritta su registro di classe e sul diario dell’alunno a mo’ di
comunicazione alla famiglia sanziona le inadempienze e le scorrettezze di
cui alle tipologie 1) e 2). E’ di competenza del docente.
La seconda nota comminata dà luogo alla convocazione del consiglio di classe
che può anche decidere l’allontanamento temporaneo dello studente dalla
Comunità Scolastica.
Per tutte le scorrettezze e le inadempienze ricadenti nella tipologia 3) il
consiglio di classe può optare per un atto che induca l’alunno ad
ammettere formalmente la scorrettezza compiuta e a chiedere scusa alla
persona che l’ha subita o per l’allontanamento temporaneo dell’alunno.
Per tutte le scorrettezze ricadenti nelle tipologie 4) e 5) il consiglio di classe
commina sanzioni tese alla riparazione del danno, ripristinando lo stato
precedente.
Per le sanzioni relative al punto 6, il docente provvede al sequestro
dell’oggetto (cellulare o altro) consegnandolo al D. S. che provvederà a
restituirlo al genitore. In caso di violazione della privacy il C. di C. è
chiamato a stabilire il provvedimento disciplinare.
Direttive generali:
- in caso di richiesta di rimborso per i danni di cui alla tipologia 5, il D. S. si
attiverà nei confronti del genitore per il risarcimento del danno. In assenza
di corresponsione del risarcimento, il D. S. si rivolgerà alle autorità
competenti.
- E’ demandata facoltà al C. di C. di offrire agli alunni la possibilità di
convertire le sanzioni a combinarsi in attività da svolgere in favore della
comunità scolastica che possano utilmente costituire una riparazione quali
ad es.: operazione di pulizia e ripristino degli arredi dei locali scolastici;
62
collaborazione con il personale scolastico; riordino della biblioteca; altro a
decidersi.
AVVERTENZE GENERALI
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al
rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti
all’interno della comunità scolastica.
La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a
sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie
ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può
influire sulla valutazione del profitto.
In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la
libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva
dell’altrui personalità.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione
disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione
del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente.
Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in
favore della comunità scolastica.
Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità
scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale.
Il temporaneo allontanamento dello studente può essere disposto solo in caso
di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai
quindici giorni.
Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un
rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro
nella comunità scolastica.
L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere
disposto anche quando non siano stati commessi reati o vi sia pericolo per
l’incolumità delle persone. In tal caso la durata dell’allontanamento è
commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di
pericolo.
Nei casi in cui l’autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva
rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro
nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di
iscriversi, anche in corso d’anno, ad altra scuola.
Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni
d’esame sono inflitte dalla commissione d’esame e sono applicabili anche
ai candidati esterni.
PROCEDIMENTO DI RICORSO
Per inoltrare ricorso all’organo di garanzia si rinvia alle “Impugnazioni”
contenute nello << Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola
secondaria >>
63
AAAlllllleeegggaaatttooo CCC
SSScccuuuooolllaaa SSSeeecccooonnndddaaarrriiiaaa dddiii PPPrrriiimmmooo GGGrrraaadddooo
“SSSAAAVVVEEERRRIIIOOO MMMEEERRRCCCAAADDDAAANNNTTTEEE”
AAAllltttaaammmuuurrraaa
CCCaaarrrtttaaa dddeeeiii SSSeeerrrvvviiizzziii
AAAnnnnnnooo ssscccooolllaaassstttiiicccooo 222000111555---222000111666
64
CCCAAARRRTTTAAA DDDEEEIII SSSEEERRRVVVIIIZZZIII La Carta dei Servizi è stata introdotta nel nostro ordinamento con Decreto del
Presidente dei Ministri 7 Giugno 1995, quale strumento per documentare la
qualità del servizio erogato da ciascuna Amministrazione a garanzia dei
cittadini, in linea con il processo avviato con la legge 241/90, che ha
conferito rilevanza giuridica alle regole di trasparenza, pubblicità,
partecipazione, efficienza ed efficacia.
La Carta dei Servizi rappresenta un documento di indirizzo, che favorisce
nell'utenza la conoscenza di questa istituzione scolastica e delle regole
che la governano, favorendo in tal modo una chiara comunicazione interna
ed esterna.
La Carta dei Servizi si rivolge a:
• Genitori per favorire la conoscenza delle modalità di accesso ai servizi
offerti dalla scuola;
• Studenti per conoscere l'organizzazione interna della scuola;
• Docenti e personale amministrativo e ausiliario per un supporto
all'esercizio delle proprie funzioni;
• Ente locale e associazioni territoriali per una più complessa progettazione
sul territorio.
I contenuti della Carta si ispirano ai seguenti principi fondamentali contenuti
nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994:
��� UUUGGGUUUAAAGGGLLLIIIAAANNNZZZAAA
��� IIIMMMPPPAAARRRZZZIIIAAALLLIIITTTAAA''' EEE RRREEEGGGOOOLLLAAARRRIIITTTAAA'''
��� AAACCCCCCOOOGGGLLLIIIEEENNNZZZAAA EEE IIINNNTTTEEEGGGRRRAAAZZZIIIOOONNNEEE
��� DDDIIIRRRIIITTTTTTOOO DDDIII SSSCCCEEELLLTTTAAA,,, OOOBBBBBBLLLIIIGGGOOO SSSCCCOOOLLLAAASSSTTTIIICCCOOO EEE FFFRRREEEQQQUUUEEENNNZZZAAA
��� PPPAAARRRTTTEEECCCIIIPPPAAAZZZIIIOOONNNEEE
��� EEEFFFFFFIIICCCAAACCCIIIAAA EEEDDD EEEFFFFFFIIICCCIIIEEENNNZZZAAA
��� LLLIIIBBBEEERRRTTTAAA''' DDDIII IIINNNSSSEEEGGGNNNAAAMMMEEENNNTTTOOO
��� AAAGGGGGGIIIOOORRRNNNAAAMMMEEENNNTTTOOO PPPRRROOOFFFEEESSSSSSIIIOOONNNAAALLLEEE
Uguaglianza La Scuola si impegna a svolgere il servizio secondo criteri di obiettività,
imparzialità e giustizia, a garantire la regolarità e la continuità del servizio
e a ridurre al minimo i disagi per gli utenti anche in caso di interruzioni o
disservizi che si verifichino per cause di forza maggiore.
Imparzialità e regolarità La Scuola si impegna a favorire l'accoglienza di genitori e alunni, l'inserimento
e l'integrazione di questi ultimi, con particolare riferimento alle classi
iniziali e alle situazioni di rilevante necessità. Particolare impegno è
prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni figli di
emigrati in patria, a quelli in situazione di handicap e/o di grave svantaggio
socio-economico.
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Accoglienza e integrazione La Scuola si impegna a favorire l'accoglienza di genitori e alunni, l'inserimento
e l'integrazione di questi ultimi, con particolare riferimento alle classi
iniziali e alle situazioni di rilevante necessità. Particolare impegno è
prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni figli di
emigrati in patria, a quelli in situazione di handicap e/o di grave svantaggio
socio-economico.
Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza L'utente, anche proveniente da comune diverso ha il diritto di iscriversi e
frequentare presso questa scuola nei limiti della sua capienza. L'obbligo
scolastico e la regolarità della frequenza sono assicurati con interventi di
prevenzione e controllo dell'evasione e della dispersione scolastica da
parte di tutte le istituzioni coinvolte, che collaborano tra loro in modo
organico e funzionale.
Partecipazione La Scuola, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, garantisce la
massima semplificazione delle procedure ed un'informazione completa e
trasparente.
Istituzioni, personale, genitori, alunni sono protagonisti e responsabili
dell'attuazione della Carta: i loro comportamenti devono favorire la più
ampia realizzazione degli standard generali del servizio.
Efficacia ed efficienza L'attività scolastica, ed in particolare il servizio di tutte le componenti, si
informa a criteri di efficienza, efficacia, flessibilità nell'organizzazione dei
servizi amministrativi, dell'attività didattica e dell'offerta formativa
integrata
La Scuola persegue il continuo miglioramento della qualità e dell'efficienza
dei servizi.
Libertà di insegnamento La programmazione delle attività educative e didattiche assicura la libertà di
insegnamento dei docenti e garantisce la formazione dell'uomo,
facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo
armonico della personalità.
Aggiornamento professionale L'aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il
personale scolastico e un compito per l'amministrazione, che assicura
interventi organici e regolari.
Aspetti del servizio scolastico
Area didattica
Rispetto delle finalità istituzionali
66
Le attività che la scuola promuove sono coerenti con le finalità e i contenuti
indicati nei Nuovi Programmi relativi al primo ciclo d’istruzione. Tale
coerenza si concretizza e si rileva nelle programmazioni elaborate dalla
scuola.
La scuola è impegnata a garantire la qualità delle attività educative e ad
assicurarne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni in
vista di una loro buona integrazione. Predispone forme di rilevazione
iniziale e in corso d’anno ( prove d’ingresso, osservazioni verifiche…),
utilizza le informazioni fornite dalla scuola di provenienza, dalla famiglia e
dai servizi operanti sul territorio, al fine di personalizzare i percorsi di
insegnamento/apprendimento.
Clima positivo e benessere a scuola
I valori etici e culturali che stanno alla base della vita quotidiana della scuola
sono i seguenti:
• parità di opportunità formative;
• accettazione e comprensione delle diverse culture e religioni;
• progressiva responsabilizzazione;
• autonomia;
• capacità di assumere iniziative;
• fiducia in se stessi;
• interesse e motivazione ad apprendere,
• cooperazione nell’apprendere.
I rapporti tra gli operatori che agiscono nella scuola sono improntati alla
correttezza e alla coerenza con i valori indicati.
Partecipazione e coinvolgimento delle famiglie
Gli insegnanti assicurano un costante rapporto con le famiglie tramite:
• assemblee di classe;
• consigli di classe ;
• colloqui informativi quadrimestrali (febbraio e giugno) con illustrazione ai
genitori del documento di valutazione;
• colloqui individuali su richiesta delle famiglie o dei docenti e colloqui
pomeridiani nel corso dell’anno.
Continuità
La scuola assicura la continuità educativa con le scuole di ogni ordine e grado
del territorio tramite le seguenti iniziative:
67
• passaggio di informazioni sugli alunni e le precedenti esperienze
scolastiche;
• progetti di accoglienza per i nuovi alunni iscritti;
• visite alla nuova scuola.
Uso equilibrato del tempo
Per consolidare gli apprendimenti e per avviare all’autonomia nello studio, è
prevista l’assegnazione di compiti a casa.
Nell’assegnazione dei compiti si tiene presente la necessità di rispettare
ragionevoli tempi d’impegno degli alunni, assicurando il tempo da dedicare
ad altre attività.
Attività di Programmazione
L’azione della scuola è definita in maniera esplicita nei seguenti documenti:
• regolamento d’istituto;
• regolamento alunni;
• piano dell’offerta formativa;
• programmazione didattica;
• patto di corresponsabilità.
Il regolamento d’istituto
definisce gli aspetti organizzativi generali, viene deliberato dal Consiglio di
Istituto.
Il regolamento alunni
definisce le norme generali di comportamento degli alunni, viene deliberato dal
Consiglio di Istituto.
Il piano dell’offerta formativa
esplicita le strategie adottate per svolgere il compito educativo, è elaborato dal
Collegio dei Docenti ed adottato dal Consiglio di Istituto. L’intero documento è
consultabile .
La programmazione didattica annuale è elaborata dai docenti. In essa sono
indicati obiettivi, contenuti, tempi, strumenti metodologici e di verifica. Viene
monitorata periodicamente negli incontri di programmazione dei consigli di
classe.
Patto di corresponsabilità esplicita i nuclei fondanti dell’azione educativa e
stabilisce gli impegni dello studente, della scuola e della famiglia. Viene
firmato in occasione del primo colloquio con i genitori e ne viene data copia.
Contratto formativo
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E’ la dichiarazione esplicita, da parte del docente, degli obiettivi formativi e
didattici, dei criteri di valutazione, degli eventuali progetti da sviluppare in
corso d’anno, dei compiti e degli impegni richiesti alla famiglia. In presenza
di rilevanti difficoltà dell’alunno,si predispone un progetto individualizzato.
Servizi amministrativi Gli uffici di segreteria funzionano dal lunedì al sabato e garantiscono un orario di
apertura al pubblico ,dalle ore 10,00 alle ore 12,00.
Il Dirigente Scolastico riceve lunedì dalle ore 12,00 alle ore 13,00.
Rilascio dei documenti Il rilascio di certificati viene effettuato nell’orario di apertura della segreteria
al pubblico. I documenti di valutazione sono consegnati e illustrati dai
docenti ai genitori, al termine di ogni quadrimestre, in appositi incontri .
In caso di mancata partecipazione finale, tali documenti possono essere
ritirati presso la Segreteria.
Informazione
Presso l’ingresso della scuola sono presenti operatori in grado di fornire le
prime indicazioni all’utenza.
Condizioni ambientali della Scuola
Le condizioni ambientali della scuola costituiscono un fattore rilevante per la
realizzazione adeguata del POF che la scuola propone.
L’ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente, sicuro.
Le condizioni di igiene e sicurezza dei locali e dei servizi devono garantire una
permanenza a scuola confortevole per gli alunni e per il personale.
Procedura dei reclami Se gli utenti riscontrano il mancato rispetto degli impegni contenuti nella
carta possono tutelare i loro diritti con un reclamo che deve essere
presentato al Dirigente Scolastico.
Ogni suggerimento o proposta di miglioramento dei servizi sarà oggetto di
attenta analisi da parte della Dirigenza Scolastica, a cui è possibile inviare
eventuali comunicazioni al seguente indirizzo di posta
elettronica: [email protected]
Attuazione Il mantenimento e lo sviluppo degli impegni indicati in questa Carta dipendono
anche dalla puntualità e completezza degli interventi che devono essere
svolti a favore della scuola da numerosi Enti (Comune, ASL, USP, USR),
secondo quanto prevede la legge.
I contenuti di questa carta non sono immodificabili e definitivi; essi verranno
periodicamente verificati e aggiornati.
69
AAAlllllleeegggaaatttooo DDD
SSScccuuuooolllaaa SSSeeecccooonnndddaaarrriiiaaa dddiii PPPrrriiimmmooo GGGrrraaadddooo
“SSSAAAVVVEEERRRIIIOOO MMMEEERRRCCCAAADDDAAANNNTTTEEE”
AAAllltttaaammmuuurrraaa
CCCOOODDDIIICCCEEE CCCOOOMMMPPPOOORRRTTTAAAMMMEEENNNTTTOOO
PPPUUUBBBBBBLLLIIICCCIII DDDIIIPPPEEENNNDDDEEENNNTTTIII
AAAnnnnnnooo ssscccooolllaaassstttiiicccooo 222000111555---222000111666
70
NNNUUUOOOVVVOOO CCCOOODDDIIICCCEEE CCCOOOMMMPPPOOORRRTTTAAAMMMEEENNNTTTOOO PPPUUUBBBBBBLLLIIICCCIII DDDIIIPPPEEENNNDDDEEENNNTTTIII Si richiama l’attenzione sul DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 16 aprile
2013, n. 62, relativo al Regolamento recante codice di comportamento dei
dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165,le cui disposizione sono integrate dai codici di
comportamento adottati dalle singole amministrazioni ai sensi dell’articolo
54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001. avvertendo che
il citato dpr , dalla data d’entrata in vigore ,
sostituisce il decreto del Ministro per la funzione pubblica del 28 novembre
2000
Art. 1
Disposizioni di carattere generale
1. Il presente codice di comportamento, di seguito denominato “Codice”,
definisce, ai fini dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i
pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare.
2. Le previsioni del presente Codice sono integrate e specificate dai codici di
comportamento adottati dalle singole amministrazioni ai sensi dell’articolo
54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001.
Art. 2
Ambito di applicazione
1. Il presente codice si applica ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di
cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il
cui rapporto di lavoro è disciplinato in base all’articolo 2, commi 2 e 3, del
medesimo decreto.
2. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 54, comma 4, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le norme contenute nel presente codice
costituiscono principi di comportamento per le restanti categorie di
personale di cui all’articolo 3 del citato decreto n. 165 del 2001, in quanto
compatibili con le disposizioni dei rispettivi ordinamenti.
3. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto
legislativo n. 165 del 2001 estendono, per quanto compatibili, gli obblighi di
condotta previsti dal presente codice a tutti i collaboratori o consulenti,
con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari
di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità
politiche, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese
fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore
dell’amministrazione. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di
acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, le
amministrazioni inseriscono apposite disposizioni o clausole di risoluzione
o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal
presente codice.
4. Le disposizioni del presente codice si applicano alle regioni a statuto
speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano nel rispetto delle
attribuzioni derivanti dagli statuti speciali e delle relative norme di
attuazione, in materia di organizzazione e contrattazione collettiva del
71
proprio personale, di quello dei loro enti funzionali e di quello degli enti
locali del rispettivo territorio.
Art. 3
Principi generali
1. Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione con disciplina ed
onore e conformando la propria condotta ai principi di buon andamento e
imparzialità dell’azione amministrativa. Il dipendente svolge i propri compiti
nel rispetto della legge, perseguendo l’interesse pubblico senza abusare
della posizione o dei poteri di cui è titolare.
2. Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede,
proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in
posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di
interessi.
3. Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni
di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il
corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine
della pubblica amministrazione. Prerogative e poteri pubblici sono
esercitati unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono
stati conferiti.
4. Il dipendente esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa
alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse
pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve
seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità
dei risultati.
5. Nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa, il dipendente
assicura la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi,
altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari
dell’azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su
sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua,
religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una
minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e
orientamento sessuale o su altri diversi fattori.
6. Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti
con le altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la
trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche
telematica, nel rispetto della normativa vigente.
Art. 4
Regali, compensi e altre utilità
1. Il dipendente non chiede, né sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità.
2. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli
d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali
relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini internazionali. In ogni
caso, indipendentemente dalla circostanza che il fatto costituisca reato, il
dipendente non chiede, per sé o per altri, regali o altre utilità, neanche di
modico valore a titolo di corrispettivo per compiere o per aver compiuto un
atto del proprio ufficio da soggetti che possano trarre benefici da decisioni
o attività inerenti all’ufficio, né da soggetti nei cui confronti è o sta per
essere chiamato a svolgere o a esercitare attività o potestà proprie
dell’ufficio ricoperto.
72
3. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, da un proprio subordinato,
direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di
modico valore. Il dipendente non offre, direttamente o indirettamente,
regali o altre utilità a un proprio sovraordinato, salvo quelli d’uso di modico
valore.
4. I regali e le altre utilità comunque ricevuti fuori dai casi consentiti dal
presente articolo, a cura dello stesso dipendente cui siano pervenuti, sono
immediatamente messi a disposizione dell’Amministrazione per la
restituzione o per essere devoluti a fini istituzionali.
5. Ai fini del presente articolo, per regali o altre utilità di modico valore si
intendono quelle di valore non superiore, in via orientativa, a 150 euro,
anche sotto forma di sconto. I codici di comportamento adottati dalle
singole amministrazioni possono prevedere limiti inferiori, anche fino
all’esclusione della possibilità di riceverli, in relazione alle caratteristiche
dell’ente e alla tipologia delle mansioni.
6. Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione da soggetti privati che
abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico
significativo in decisioni o attività inerenti all’ufficio di appartenenza.
7. Al fine di preservare il prestigio e l’imparzialità dell’amministrazione, il
responsabile dell’ufficio vigila sulla corretta applicazione del presente
articolo.
Art. 5
Partecipazione ad associazioni e organizzazioni
1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente
comunica tempestivamente al responsabile dell’ufficio di appartenenza la
propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni, a
prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi
possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. Il presente
comma non si applica all’adesione a partiti politici o a sindacati.
2. Il pubblico dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad
associazioni od organizzazioni, né esercita pressioni a tale fine,
promettendo vantaggi o prospettando svantaggi di carriera.
Art. 6
Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d’interesse
1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da leggi o regolamenti, il
dipendente, all’atto dell’assegnazione all’ufficio, informa per iscritto il
dirigente dell’ufficio di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione
con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o
abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando:
a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge
o il convivente abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha
avuto i predetti rapporti di collaborazione;
b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano
interessi in attività o decisioni inerenti all’ufficio, limitatamente alle
pratiche a lui affidate.
2. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti
alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi
con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro
il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura,
73
anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall’intento di voler
assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.
Art. 7
Obbligo di astensione
1. Il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività
che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro
il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le
quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od
organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave
inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od
organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di
enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti
di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in
ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Sull’astensione
decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza.
Art. 8
Prevenzione della corruzione
1. Il dipendente rispetta le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti
nell’amministrazione. In particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni
contenute nel piano per la prevenzione della corruzione, presta la sua
collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione e, fermo
restando l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria, segnala al proprio
superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell’amministrazione di
cui sia venuto a conoscenza.
Art. 9
Trasparenza e tracciabilità
1. Il dipendente assicura l’adempimento degli obblighi di trasparenza previsti
in capo alle pubbliche amministrazioni secondo le disposizioni normative
vigenti, prestando la massima collaborazione nell’elaborazione,
reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione
sul sito istituzionale.
2. La tracciabilità dei processi decisionali adottati dai dipendenti deve essere,
in tutti i casi, garantita attraverso un adeguato supporto documentale, che
consenta in ogni momento la replicabilità.
Art. 10
Comportamento nei rapporti privati
1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici
ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né
menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità
che non gli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa
nuocere all’immagine dell’amministrazione.
Art. 11
Comportamento in servizio
1. Fermo restando il rispetto dei termini del procedimento amministrativo, il
dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti
tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività o l’adozione
di decisioni di propria spettanza.
74
2. Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, comunque
denominati, nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, dai
regolamenti e dai contratti collettivi.
3. Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature di cui dispone per ragioni
di ufficio e i servizi telematici e telefonici dell’ufficio nel rispetto dei vincoli
posti dall’amministrazione. Il dipendente utilizza i mezzi di trasporto
dell’amministrazione a sua disposizione soltanto per lo svolgimento dei
compiti d’ufficio, astenendosi dal trasportare terzi, se non per motivi
d’ufficio.
Art. 12
Rapporti con il pubblico
1. Il dipendente in rapporto con il pubblico si fa riconoscere attraverso
l’esposizione in modo visibile del badge od altro supporto identificativo
messo a disposizione dall’amministrazione, salvo diverse disposizioni di
servizio, anche in considerazione della sicurezza dei dipendenti, opera con
spirito di servizio, correttezza, cortesia e disponibilità e, nel rispondere alla
corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di posta elettronica,
opera nella maniera più completa e accurata possibile. Qualora non sia
competente per posizione rivestita o per materia, indirizza l’interessato al
funzionario o ufficio competente della medesima amministrazione. Il
dipendente, fatte salve le norme sul segreto d’ufficio, fornisce le
spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e di
altri dipendenti dell’ufficio dei quali ha la responsabilità od il
coordinamento. Nelle operazioni da svolgersi e nella trattazione delle
pratiche il dipendente rispetta, salvo diverse esigenze di servizio o diverso
ordine di priorità stabilito dall’amministrazione, l’ordine cronologico e non
rifiuta prestazioni a cui sia tenuto con motivazioni generiche. Il dipendente
rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza ritardo ai loro
reclami.
2. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei
diritti sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche
offensive nei confronti dell’amministrazione.
3. Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa in un’amministrazione che
fornisce servizi al pubblico cura il rispetto degli standard di qualità e di
quantità fissati dall’amministrazione anche nelle apposite carte dei servizi.
Il dipendente opera al fine di assicurare la continuità del servizio, di
consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro
informazioni sulle modalità di prestazione del servizio e sui livelli di qualità.
4. Il dipendente non assume impegni né anticipa l’esito di decisioni o azioni
proprie o altrui inerenti all’ufficio, al di fuori dei casi consentiti. Fornisce
informazioni e notizie relative ad atti od operazioni amministrative, in corso
o conclusi, nelle ipotesi previste dalle disposizioni di legge e regolamentari
in materia di accesso, informando sempre gli interessati della possibilità di
avvalersi anche dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico. Rilascia copie
ed estratti di atti o documenti secondo la sua competenza, con le modalità
stabilite dalle norme in materia di accesso e dai regolamenti della propria
amministrazione.
5. Il dipendente osserva il segreto d’ufficio e la normativa in materia di tutela e
trattamento dei dati personali e, qualora sia richiesto oralmente di fornire
75
informazioni, atti, documenti non accessibili tutelati dal segreto d’ufficio o
dalle disposizioni in materia di dati personali, informa il richiedente dei
motivi che ostano all’accoglimento della richiesta. Qualora non sia
competente a provvedere in merito alla richiesta cura, sulla base delle
disposizioni interne, che la stessa venga inoltrata all’ufficio competente
della medesima amministrazione.
Art. 13
Disposizioni particolari per i dirigenti
1. Ferma restando l’applicazione delle altre disposizioni del Codice, le norme
del presente articolo si applicano ai dirigenti, ivi compresi i titolari di
incarico ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165
del 2001 e dell’articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,
ai soggetti che svolgono funzioni equiparate ai dirigenti operanti negli uffici
di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché ai funzionari
responsabili di posizione organizzativa negli enti privi di dirigenza.
2. Il dirigente svolge con diligenza le funzioni ad esso spettanti in base all’atto
di conferimento dell’incarico, persegue gli obiettivi assegnati e adotta un
comportamento organizzativo adeguato per l’assolvimento dell’incarico.
3. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all’amministrazione
le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possano porlo
in conflitto di interessi con la funzione pubblica che svolge e dichiara se ha
parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o convivente che esercitano
attività politiche, professionali o economiche che li pongano in contatti
frequenti con l’ufficio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle
decisioni o nelle attività inerenti all’ufficio. Il dirigente fornisce le
informazioni sulla propria situazione patrimoniale e le dichiarazioni annuali
dei redditi soggetti all’imposta sui redditi delle persone fisiche previste
dalla legge.
4. Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un
comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i
collaboratori e i destinatari dell’azione amministrativa. Il dirigente cura,
altresì, che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate per finalità
esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali.
5. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere
organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di
rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, assume iniziative finalizzate
alla circolazione delle informazioni, alla formazione e all’aggiornamento del
personale, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di
età e di condizioni personali.
6. Il dirigente assegna l’istruttoria delle pratiche sulla base di un’equa
ripartizione del carico di lavoro, tenendo conto delle capacità, delle
attitudini e della professionalità del personale a sua disposizione. Il
dirigente affida gli incarichi aggiuntivi in base alla professionalità e, per
quanto possibile, secondo criteri di rotazione.
7. Il dirigente svolge la valutazione del personale assegnato alla struttura cui è
preposto con imparzialità e rispettando le indicazioni ed i tempi prescritti.
8. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie ove venga a
conoscenza di un illecito, attiva e conclude, se competente, il
procedimento disciplinare, ovvero segnala tempestivamente l’illecito
76
all’autorità disciplinare, prestando ove richiesta la propria collaborazione e
provvede ad inoltrare tempestiva denuncia all’autorità giudiziaria penale o
segnalazione alla corte dei conti per le rispettive competenze. Nel caso in
cui riceva segnalazione di un illecito da parte di un dipendente, adotta ogni
cautela di legge affinché sia tutelato il segnalante e non sia indebitamente
rilevata la sua identità nel procedimento disciplinare, ai sensi dell’articolo
54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001.
9. Il dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti
al vero quanto all’organizzazione, all’attività e ai dipendenti pubblici
possano diffondersi. Favorisce la diffusione della conoscenza di buone
prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti
dell’amministrazione.
Art. 14
Contratti ed altri atti negoziali
1. Nella conclusione di accordi e negozi e nella stipulazione di contratti per
conto dell’amministrazione, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il
dipendente non ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad
alcuno utilità a titolo di intermediazione, né per facilitare o aver facilitato
la conclusione o l’esecuzione del contratto. Il presente comma non si
applica ai casi in cui l’amministrazione abbia deciso di ricorrere all’attività
di intermediazione professionale.
2. Il dipendente non conclude, per conto dell’amministrazione, contratti di
appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con
le quali abbia stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel
biennio precedente, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’articolo
1342 del codice civile. Nel caso in cui l’amministrazione concluda contratti
di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione, con imprese
con le quali il dipendente abbia concluso contratti a titolo privato o
ricevuto altre utilità nel biennio precedente, questi si astiene dal
partecipare all’adozione delle decisioni ed alle attività relative
all’esecuzione del contratto, redigendo verbale scritto di tale astensione da
conservare agli atti dell’ufficio.
3. Il dipendente che conclude accordi o negozi ovvero stipula contratti a titolo
privato, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’articolo 1342 del
codice civile, con persone fisiche o giuridiche private con le quali abbia
concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio,
finanziamento ed assicurazione, per conto dell’amministrazione, ne informa
per iscritto il dirigente dell’ufficio.
4. Se nelle situazioni di cui ai commi 2 e 3 si trova il dirigente, questi informa
per iscritto il dirigente apicale responsabile della gestione del personale.
5. Il dipendente che riceva, da persone fisiche o giuridiche partecipanti a
procedure negoziali nelle quali sia parte l’amministrazione, rimostranze
orali o scritte sull’operato dell’ufficio o su quello dei propri collaboratori, ne
informa immediatamente, di regola per iscritto, il proprio superiore
gerarchico o funzionale.
Art. 15
Vigilanza, monitoraggio e attività formative
1. Ai sensi dell’articolo 54, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, vigilano sull’applicazione del presente Codice e dei codici di
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comportamento adottati dalle singole amministrazioni, i dirigenti
responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e gli
uffici etici e di disciplina.
2. Ai fini dell’attività di vigilanza e monitoraggio prevista dal presente articolo,
le amministrazioni si avvalgono dell’ufficio procedimenti disciplinari
istituito ai sensi dell’articolo 55-bis, comma 4, del decreto legislativo n. 165
del 2001 che svolge, altresì, le funzioni dei comitati o uffici etici
eventualmente già istituiti.
3. Le attività svolte ai sensi del presente articolo dall’ufficio procedimenti
disciplinari si conformano alle eventuali previsioni contenute nei piani di
prevenzione della corruzione adottati dalle amministrazioni ai sensi
dell’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190. L’ufficio
procedimenti disciplinari, oltre alle funzioni disciplinari di cui all’articolo
55-bis e seguenti del decreto legislativo n. 165 del 2001, cura
l’aggiornamento del codice di comportamento dell’amministrazione,
l’esame delle segnalazioni di violazione dei codici di comportamento, la
raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le
garanzie di cui all’articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001. Il
responsabile della prevenzione della corruzione cura la diffusione della
conoscenza dei codici di comportamento nell’amministrazione, il
monitoraggio annuale sulla loro attuazione, ai sensi dell’articolo 54, comma
7, del decreto legislativo n. 165 del 2001, la pubblicazione sul sito
istituzionale e della comunicazione all’Autorità nazionale anticorruzione, di
cui all’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190, dei
risultati del monitoraggio. Ai fini dello svolgimento delle attività previste
dal presente articolo, l’ufficio procedimenti disciplinari opera in raccordo
con il responsabile della prevenzione di cui all’articolo 1, comma 7, della
legge n. 190 del 2012.
4. Ai fini dell’attivazione del procedimento disciplinare per violazione dei
codici di comportamento, l’ufficio procedimenti disciplinari può chiedere
all’Autorità nazionale anticorruzione parere facoltativo secondo quanto
stabilito dall’articolo 1, comma 2, lettera d), della legge n. 190 del 2012.
5. Al personale delle pubbliche amministrazioni sono rivolte attività formative
in materia di trasparenza e integrità, che consentano ai dipendenti di
conseguire una piena conoscenza dei contenuti del codice di
comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle
misure e sulle disposizioni applicabili in tali ambiti.
6. Le Regioni e gli enti locali, definiscono, nell’ambito della propria autonomia
organizzativa, le linee guida necessarie per l’attuazione dei principi di cui
al presente articolo.
7. Dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare
nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni
provvedono agli adempimenti previsti nell’ambito delle risorse umane,
finanziarie, e strumentali disponibili a legislazione vigente.
Art. 16
Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice
1. La violazione degli obblighi previsti dal presente Codice integra
comportamenti contrari ai doveri d’ufficio. Ferme restando le ipotesi in cui
la violazione delle disposizioni contenute nel presente Codice, nonché dei
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doveri e degli obblighi previsti dal piano di prevenzione della corruzione, dà
luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del
pubblico dipendente, essa è fonte di responsabilità disciplinare accertata
all’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità
e proporzionalità delle sanzioni.
2. Ai fini della determinazione del tipo e dell’entità della sanzione disciplinare
concretamente applicabile, la violazione è valutata in ogni singolo caso con
riguardo alla gravità del comportamento e all’entità del pregiudizio, anche
morale, derivatone al decoro o al prestigio dell’amministrazione di
appartenenza. Le sanzioni applicabili sono quelle previste dalla legge, dai
regolamenti e dai contratti collettivi, incluse quelle espulsiveche possono
essere applicate esclusivamente nei casi, da valutare in relazione alla
gravità, di violazione delle disposizioni di cui agli articoli 4, qualora
concorrano la non modicità del valore del regalo o delle altre utilità e
l’immediata correlazione di questi ultimi con il compimento di un atto o di
un’attività tipici dell’ufficio, 5, comma 2, 14, comma 2, primo periodo,
valutata ai sensi del primo periodo. La disposizione di cui al secondo
periodo si applica altresì nei casi di recidiva negli illeciti di cui agli articoli
4, comma 6, 6, comma 2, esclusi i conflitti meramente potenziali, e 13,
comma 9, primo periodo. I contratti collettivi possono prevedere ulteriori
criteri di individuazione delle sanzioni applicabili in relazione alle tipologie
di violazione del presente codice.
3. Resta ferma la comminazione del licenziamento senza preavviso per i casi
già previsti dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi.
4. Restano fermi gli ulteriori obblighi e le conseguenti ipotesi di responsabilità
disciplinare dei pubblici dipendenti previsti da norme di legge, di
regolamento o dai contratti collettivi.
Art. 17 Disposizioni finali e abrogazioni
1. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione al presente decreto,
pubblicandolo sul proprio sito internet istituzionale e nella rete intranet,
nonché trasmettendolo tramite e-mail a tutti i propri dipendenti e ai titolari
di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche
professionale, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta
collaborazione dei vertici politici dell’amministrazione, nonché ai
collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale, di imprese fornitrici di
servizi in favore dell’amministrazione. L’amministrazione, contestualmente
alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all’atto di
conferimento dell’incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti,
con rapporti comunque denominati, copia del codice di comportamento.
2. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione ai codici di
comportamento da ciascuna definiti ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del
citato decreto legislativo n. 165 del 2001 secondo le medesime modalità
previste dal comma 1 del presente articolo.
3. Il decreto del Ministro per la funzione pubblica in data 28 novembre 2000
recante “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10 aprile
2001, è abrogato.
Provvedimento pubblicato nella G.U. 4 giugno 2013, n. 129.
79
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80
CRITERI GENERALI
I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio
di ogni anno alla responsabilità di uno o più docenti che svolgono funzioni
di subconsegnatari ed hanno il compito di mantenere una lista del
materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, proporre interventi di
manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc...
Il responsabile di laboratorio concorda con il Dirigente Scolastico le modalità
ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche
obbligatoriamente fuori dell'orario di funzionamento della scuola.
In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile
del laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività
se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione
tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni di
efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili.
Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per
quanto riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di
realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti
della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.
I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine
di un sicuro controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota della
postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di
studenti.
L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare
l'integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato.
L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non
erano presenti all'inizio, è tenuto a dame tempestiva comunicazione al
Dirigente Scolastico.
REGOLAMENTO SULL’UTILIZZO DELLE
APPARECCHIATURE E DEI LABORATORI
INFORMATICI LINEE GENERALI
1. I laboratori informatici e linguistici e le tecnologie didattiche informatiche e
multimediali presenti nella scuola sono uno strumento di formazione a
disposizione di tutti i docenti e di tutti gli studenti dell’Istituto.
2. I docenti, gli alunni e tutto il personale scolastico devono avere la massima
cura delle attrezzature e delle dotazioni utilizzate.
3. I laboratori e le attrezzature possono essere utilizzati solo per:
• scopi didattici,
• attività connesse con la funzione docente,
• gestione e organizzazione del servizio scolastico,
• progettazione curricolare ed extracurricolare,
• finalità formative dell’Istituto e di auto-formazione.
E’ vietato l’utilizzo per motivi personali non attinenti alla professione docente
o all’attività formativa. Ove, in casi eccezionali, si intenda svolgere altre
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attività è necessario ottenere preventivamente l’autorizzazione della
Dirigenza.
4. Il collaboratore scolastico svolge le mansioni di:
• raccolta delle prenotazioni per l’utilizzo dei laboratori, apertura e chiusura
dei locali (che potranno restare aperti solo in presenza di un docente che
se ne assuma la responsabilità firmando sull’apposito registro);
• raccolta di segnalazioni e richieste da parte dei docenti (anomalie di
funzionamento, guasti, acquisto materiale ecc…) da riferire alla funzione
strumentale o alla Dirigenza
5. La funzione strumentale “Sostegno sull’utilizzo delle nuove tecnologie”:
• è referente dei laboratori e delle apparecchiature informatiche della
Scuola
• provvederà a contattare la ditta di assistenza per mantenere in efficienza
le apparecchiature
• fornisce, nei limiti del possibile, il suo supporto ai docenti che ne faranno
richiesta nelle attività che prevedono l’uso dei laboratori informatici,
• raccoglie richieste da parte di studenti e docenti per un miglior utilizzo
delle TIC.
6. Ogni spostamento di materiali, macchine o parti di esse (es. mouse, tastiere,
monitor, stampanti, ecc.) da un locale all’altro deve essere autorizzato dal
Dirigente Scolastico o dalla Funzione Strumentale.
7. Nel caso si verifichino guasti o anomalie alle attrezzature, o se ne riscontri
l’uso improprio da parte di qualcuno, si deve tempestivamente avvertire la
funzione strumentale.
8. Non è consentito l'uso di prodotti software che non siano stati regolarmente
acquistati dalla scuola e per i quali non sia stata rilasciata licenza d'uso, a
meno che non siano prodotti freeware. I docenti e gli studenti non possono
installare software sui PC del laboratorio; possono però richiederne
l'installazione al personale incaricato.
9. Non è consentito l'uso delle attrezzature dell'aula per la riproduzione di
materiale coperto da "copyright". Chiunque venisse a conoscenza di tali
operazioni è tenuto a darne comunicazione al Dirigente Scolastico o alla figura
strumentale.
10. È vietato:
� far utilizzare i laboratori a studenti senza la presenza costante di un
docente che se ne assuma la responsabilità;
� utilizzare giochi e partecipare a sessioni di gioco distribuiti in remoto;
� utilizzare servizi “World Wide Web” (e-mail, forum, chat, blog, file sharing, e-
commerce, ecc…) per scopi non legati a studio o attività didattica;
� utilizzare floppy disk, CD Rom o altri supporti di memoria personali senza
averli preventivamente sottoposti al controllo antivirus prima di ogni
utilizzo.
� modificare le configurazioni di sistema delle macchine;
� utilizzare programmi atti a violare la sicurezza dei sistemi locali e remoti;
� inserire password aggiuntive per bloccare o disabilitare qualsiasi funzione
o documento; tutti i documenti dovranno essere in chiaro, non protetti, non
criptati;
� cancellare, spostare, comprimere o accedere ai file altrui;
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� effettuare tentativi di accesso non autorizzato a banche dati locali o
remote, a file o servizi riservati e/o connessi alla gestione del sistema;
� influenzare la rete in modo da limitarne l'operatività o l'accesso da parte di
altri utenti.
POSTAZIONI MULTIMEDIALI 1. Nella Scuola sono presenti oltre al laboratorio multimediale e linguistico con
computer collegati in rete LAN e rete didattica software e con collegamento
ad internet, anche postazioni mobili complete di periferiche (stampanti,
proiettori). L’utilizzo del laboratorio è prioritariamente destinato all’attività
didattica delle classi, su prenotazione da effettuarsi a cura dell’insegnante
2. In via subordinata, i laboratori possono essere utilizzati da:
� Docenti;
� da gruppi di studenti con la presenza, il controllo o l’assistenza di almeno
un docente;
� da personale esterno che segue corsi approvati, ospitati o gestiti
dall’Istituto.
3. Per gli studenti diversamente abili sono disponibili tre postazioni
informatiche nell’aula di sostegno.
4. Nelle aule docenti (centrale e succursale) sono presenti due postazioni
collegate alla rete LAN d’istituto destinate all’utilizzo esclusivo da parte dei
docenti, per le attività delle funzioni strumentali e dei coordinatori di classe,
per attività inerenti ad attività aggiuntive (progetti, mostre, concorsi, viaggi,
ecc…). Sarà cura del docente spegnere il computer e la stampante dopo l’uso.
5. I computer portatili, unitamente ai videoproiettori, costituiscono postazioni
mobili utilizzabili dai docenti nelle attività curricolari ed extracurricolari.
6. Per motivi di riservatezza, i computer utilizzati in Segreteria non sono
collegati alla rete di istituto e hanno un autonomo accesso ad internet.
DISPOSIZIONI SULL’ACCESSO AL LABORATORIO 1. L’accesso da parte delle classi (o di gruppi di studenti) nel laboratorio
informatico è consentito solo con la presenza costante di un docente.
2. Il docente che intende utilizzare il laboratorio con la sua classe deve
prenotare settimanalmente i giorni e le ore di utilizzo, tenendo conto che non
potrà occupare il laboratorio per più di due ore al giorno per massimo tre
giorni a settimana; giornalmente, nelle ore in cui il laboratorio risultasse
libero, è possibile chiederne l’utilizzazione
3. Il docente è responsabile di quanto avviene nel laboratorio nelle proprie ore. È
perciò tenuto:
• a registrare l’accesso al laboratorio sull’apposito modulo;
• a illustrare agli studenti il presente Regolamento e gli eventuali problemi
che possono verificarsi nella non corretta applicazione delle regole nell'uso
di Internet;
• a sorvegliare attivamente le attività degli allievi;
• a indicare il corretto uso di hardware e software;
• a salvare sempre i propri lavori in una cartella personale archiviata in
“Documenti” del computer, oppure su CD rom, pen drive ecc, i file non
inseriti nelle cartelle personali potranno essere cancellati senza preavviso;
• a rivolgersi alla figura strumentale o la ditta di assistenza della scuola per
l’installazione di nuovo software;
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• a controllare che gli allievi chiudano la connessione ad Internet e spengano
correttamente i computer alla fine della sessione di lavoro e che l’aula sia
lasciata in condizione adeguata per ricevere un’altra classe;
• a segnalare qualsiasi disguido alla funzione strumentale.
4. In coincidenza di spazi orari liberi si può consentire l’accesso al laboratorio ai
soli docenti o a gruppi di studenti accompagnati dal docente; anche in questo
caso il docente firma il registro interno del laboratorio e si impegna a vigilare
sulle attrezzature, ad applicare in ogni sua parte il presente regolamento e ad
avvisare il collaboratore scolastico per la chiusura del laboratorio al termine
dell’attività.
5. L’accesso e l’utilizzo del laboratorio anche in orario extracurricolare è
consentito, nell’ambito dei progetti e delle convenzioni autorizzate, solo con la
presenza di un docente o di chi contrattualmente ne svolge le funzioni, che si
assume la responsabilità di gestire la struttura tecnologica e di vigilare sul
suo corretto utilizzo.
6. Il laboratorio non deve mai essere lasciato aperto e incustodito quando
nessuno lo utilizza.
ACCESSO A INTERNET
1. L’uso che viene fatto di Internet deve essere esclusivamente di comprovata
valenza didattica. È vietato partecipare a sessioni di gioco distribuiti in remoto
e utilizzare servizi “World Wide Web” (e-mail, forum, chat, blog, file sharing, e-
commerce, ecc…) per scopi non legati a studio o attività didattica.
2. Tutti gli utenti connessi ad internet devono rispettare, oltre al presente
regolamento, la legislazione vigente e la netiquette (regole di buon
comportamento in rete).
3. In qualunque momento la Funzione Strumentale verifichi, in prima persona o
su segnalazione di un docente, un uso della connessione contrario a
disposizioni di legge o di regolamento interno, e comunque non coerente con i
principi che regolano la scuola, possono disattivarla senza indugio; nel caso
siano coinvolti studenti, la Funzione Strumentale ne dà comunicazione alla
Dirigenza e/o al Coordinatore del Consiglio di Classe per l’adozione di eventuali
provvedimenti disciplinari e disporrà la sospensione del codice di accesso.
SANZIONI Il Dirigente Scolastico, sentita la Funzione Strumentale, provvederà a mettere
in atto azioni volte alla individuazione di violazioni al presente regolamento.
A seconda della gravità, queste potranno essere punite con richiamo
verbale o scritto, limitazione dell'accesso dell'utente alla rete o a internet,
sospensione temporanea o definitiva dell'accesso al laboratorio
multimediale, risarcimento economico del danno arrecato.
REGOLAMENTO LABORATORIO
SCIENTIFICO NORME GENERALI • L’aula è fruibile da tutte le classi, per un minimo di 2 ore settimanali.
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• L’avvicendamento delle classi è reso possibile attraverso una prenotazione
giornaliera
• Quando l’aula non è occupata deve essere chiusa a chiave (i collaboratori
scolastici sono i consegnatari delle chiavi). L’aula deve essere chiusa
anche durante l’intervallo per evitare che alunni possano entrare senza
adeguata sorveglianza. Non è consentito il prestito di alcun tipo di
attrezzatura didattica o scientifica.
• Si consiglia di utilizzare i materiali in laboratorio. Qualora i materiali
fossero utilizzati all’interno della classe, questi devono poi essere riposti
con cura e tempestivamente. Per necessità diverse, contattare il
responsabile del laboratorio.
• Ogni eventuale danno o ogni eventuale mancanza deve essere comunicata
tempestivamente al responsabile.
• Ogni eventuale donazione di materiali deve essere comunicata al
responsabile.
NORME PER GLI INSEGNANTI • La presenza delle classi, di singoli alunni o gruppetti di alunni nel
laboratorio deve sempre AVVENIRE IN PRESENZA DI UN INSEGNANTE
RESPONSABILE.
• I docenti che utilizzano l’aula devono provvedere a lasciare, nel limite del
possibile, gli strumenti e le attrezzature puliti e riposti.
• La vetreria può essere lasciata (pulita) nell’ apposito scolavetreria o sul
lavandino. Un collaboratore scolastico provvede ad aiutare i docenti nella
pulizia e nella ricollocazione della stessa.
• Non si devono lasciare strumenti o attrezzature sui tavoli.. Nel caso di
esperimenti “in corso” è necessario indicare, vicino ai materiali lasciati
momentaneamente esposti, il nome della classe responsabile di tale
attività.. Non si può tenere impegnata (salvo casi particolari per i quali
deve essere informato il responsabile)
• la vetreria o le attrezzature per periodi troppo lunghi (oltre un mese).
• Non è possibile lasciare strumenti o sostanze pericolose incustodite.
NORME PER GLI ALUNNI • Cooperare con l'insegnante mantenendo un comportamento corretto e
cercando di evitare danni ai locali e ai materiali
• Utilizzare con cura il materiale del laboratorio e non asportare nulla
• Non utilizzare il laboratorio per consumare la merenda
• Lasciare il posto di lavoro in ordine
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09 settembre 2015 mercoledì Inizio anno scolastico 2015-2016
31 ottobre 2015 sabato 1° giorno recupero anticipo lezioni
02 novembre 2015 lunedì Sospensione lezioni (Regione
Puglia)
07 dicembre 2015 lunedì Sospensione lezioni (Regione
Puglia)
08 dicembre 2015 martedì Festa Immacolata Concezione
23 dicembre 2015 mercoledì Inizio vacanze del Santo Natale
06 gennaio 2016 mercoledì Fine vacanze del santo Natale
08 febbraio 2016 lunedì 2° giorno recupero anticipo lezioni
09 febbraio 2016 martedì 3° giorno recupero anticipo lezioni
10 febbraio 2016 mercoledì 4° giorno recupero anticipo lezioni
24 marzo 2016 giovedì Inizio vacanze della Santa Pasqua
29 marzo 2016 martedì Fine vacanze della Santa Pasqua
25 aprile 2016 lunedì Anniversario della Liberazione
05 maggio 2016 giovedì Festa del santo Patrono: S. Irene
06 maggio 2016 venerdì 5° giorno recupero anticipo lezioni
07 maggio 2016 sabato 6° giorno recupero anticipo lezioni
02 giugno 2016 giovedì Festa della repubblica Italiana
08 giugno 2016 mercoledì Fine anno scolastico 2015-2016
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Indice
Sommario
1. Obiettivi di processo
1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi espressi nel
Rapporto di Autovalutazione (RAV)
1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processo
1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza
2. Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo
3. Pianificazione delle azioni previste per ciascun obiettivo di processo
individuato
3.1 Impegno di risorse umane e strumentali
3.2 Tempi di attuazione delle attività
3.3 Monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento
dell'obiettivo di processo
4 Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del piano di
miglioramento
4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai
traguardi del RAV
4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della scuola
4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all'interno sia all'esterno
dell'organizzazione scolastica
4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo
89
1. Obiettivi di processo
1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e
priorità/traguardi espressi nel Rapporto di
Autovalutazione (RAV)
Priorità 1
Potenziare le abilità in ambito linguistico e logico - matematico
Traguardi
Obiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo
1 Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le
competenze in uscita e in entrata
Priorità 2
Sviluppo delle competenze sociali degli studentiConoscenza dei
vantaggi e delle insidie dei social - network
Traguardi
Obiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo
1 Partecipazione a reti di scuole
2 Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi di
scuola a partire dalla scuola dell'infanzia
3 promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative
90
1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processo
Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di
fattibilità ed impatto
Obiettivo di
processo elencati
Fattibilità
(da 1 a 5)
Impatto
(da 1 a 5)
Prodotto:
valore che
identifica la
rilevanza
dell'intervento
_
Partecipazione a
reti di scuole
2
3
6
_
Attività orientative,
possibilmente in rete,
che coinvolgano tutti i
gradi di scuola a partire
dalla scuola
dell'infanzia
3
4
12
_
promozione e sostegno
all'utilizzo di
metodologie didattiche
innovative
3
3
9
_
Scambi tra insegnanti
della primaria e della
secondaria per definire
le competenze in uscita
e in entrata
3
4
12
1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della
scala si rilevanza
Obiettivo di processo in via di attuazione
Partecipazione a reti di scuole
Risultati attesi Realizzare iniziative comuni di formazione, consulenza e
aggiornamento del personale docente delle scuole aderenti, con
momenti eventualmente aperti ad altre realtà del territorioFavorire
scambi di esperienze didattiche e professionali
Indicatori di monitoraggio
Verificare l’efficacia dei percorsi e delle esperienzeAdottare
91
metodologie di lavoro condivise e coordinate
Modalità di rilevazione
predisposizione di questionari per la verifica dell'efficacia degli
interventi;
Obiettivo di processo in via di attuazione
Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i
gradi di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia
Risultati attesi •promozione e attuazione di buone pratiche didattiche•maturazione
di capacità decisionali per scelte più rispondenti alle proprie
aspettative e capacità •acquisizione di un’informazione chiara e
completa dell’ offerta formativa del territorio
Indicatori di monitoraggio
•piena (o parziale) adesione degli istituti alle iniziative
programmate•rispondenza del procedere delle attività al calendario
programmato •numero delle famiglie partecipanti agli
incontri•efficacia del consiglio orientativo
Modalità di rilevazione
•questionari studenti, docenti e famiglie•schede di rilevazione e
discussioni •raccolta delle proposte e suggerimenti per il
miglioramento dell'iniziativa•riscontro dei segnali di cambiamento
negli studenti
Obiettivo di processo in via di attuazione
promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative
Risultati attesi Migliorare la qualità dell’offerta formativa attraverso
l’implementazione di percorsi logico cognitivi volti a produrre un
apprendimento di qualità, contestualizzando le attività proposte e
rendendole veri e propri progetti al servizio dell’alunno
Indicatori di monitoraggio
-Attività realizzate rispetto a quanto programmato -Rispetto delle
tempistiche attuative ipotizzate -Grado di partecipazione ai
momenti di condivisione, confronto e coordinamento -
Informazioni sullo stato di avanzamento delle attività
Modalità di rilevazione
Percentuale di docenti che sperimentano didattiche e metodologie
innovativeRisultati in percentuale dei questionari
92
Obiettivo di processo in via di attuazione
Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le
competenze in uscita e in entrata
Risultati attesi •Promozione di clima accogliente e sereno •promozione e attuazione
di buone pratiche per migliorare la didattica•integrazione dei
curricoli disciplinari • utilizzo piattaforme digitali per condivisione
e diffusione di materiali didattici
Indicatori di monitoraggio
•piena (o parziale) adesione degli istituti alle iniziative
programmate;•rispondenza del procedere delle attività al calendario
programmato e rispetto dei tempi
Modalità di rilevazione
•rispondenza del procedere delle attività al calendario programmato e
rispetto dei tempi previsti•Questionari alunni sulla conoscenza di
se stessi, dei i propri punti di forza e di debolezza (anche nell’ambito
delle discipline scolastiche)
93
2. Azioni previste per raggiungere ciascun
obiettivo di processo
Obiettivo di processo
Partecipazione a reti di scuole
Azione prevista
Sviluppare le relazioni tra scuole per una maggiore circolarità delle
buone pratiche per favorire gli scambi di esperienze didattiche e
professionali
Effetti positivi a medio termine
metodologie di lavoro condivise e coordinate
Effetti negativi a medio termine
Effetti positivi a lungo termine
apertura al territorioscambi culturali
Effetti negativi a lungo termine
Obiettivo di processo
Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi
di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia
Azione prevista
Attivazione, organizzazione e gestione di tutte le attività di
orientamento previste nel progetto
Effetti positivi a medio termine
Migliore organizzazione e coordinamento delle varie attività di
orientamento
Effetti negativi a medio termine
Disorientamento degli studenti rispetto alle molteplicità delle proposte
Effetti positivi a lungo termine
Apertura verso il territorio Far tesoro delle esperienze di orientamento
significative per migliorare gli interventi negli anni successivi
Effetti negativi a lungo termine
Obiettivo di processo
promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative
Azione prevista
Formazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie per una didattica
inclusivain classe.
94
Effetti positivi a medio termine
Migliorare la didattica, l’apprendimento e gli esiti scolastici di tutti gli
alunni attraverso la conoscenza e l'adozione di nuove tecnologie ,
creando condivisione didattica tra alunni , docenti e genitori.
Effetti negativi a medio termine
Difficoltà nell’uso della piattaforma di e-learning
Effetti positivi a lungo termine
Creare esperienze significative replicabiliCoinvolgere positivamente
anche quelle scuole del territorio che non partecipano
all’iniziativa. Maggiore capacità di individuazione delle specificità e
di selezione delle priorità su cui intervenire
Effetti negativi a lungo termine
Tralasciare altri strumenti di insegnamento-apprendimento,
precludendosi altre forme di innovazione
Obiettivo di processo
Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le
competenze in uscita e in entrata
Azione prevista
Costruire ed attuare un linguaggio metodologico comune tra i due
ordini di scuola.
Effetti positivi a medio termine
Ricaduta positiva sugli apprendimenti degli alunni
Effetti negativi a medio termine
scarsa ricaduta delle azioni intraprese per problematiche legate alle
fasi organizzative
Effetti positivi a lungo termine
Confronto e apertura con altre istituzioni scolastiche
Effetti negativi a lungo termine
Obiettivo di processo
Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le
competenze in uscita e in entrata
Azione prevista
Attivazione, organizzazione e gestione di tutte le attività di
orientamento previste nel progetto
95
Effetti positivi a medio termine
Migliore organizzazione e coordinamento delle varie attività di
orientamento
Effetti negativi a medio termine
Disorientamento degli studenti rispetto alle molteplicità delle proposte
Effetti positivi a lungo termine
Apertura verso il territorioFar tesoro delle esperienze di orientamento
significative per migliorare gli interventi negli anni successivi
Effetti negativi a lungo termine
96
3. Pianificazione delle azioni previste per
ciascun obiettivo di processo individuato
3.1 Impegno di risorse umane e strumentali
Obiettivo di processo
Partecipazione a reti di scuole
Impegno di risorse umane interne alla scuola
Figure
professionali
Tipologia di
attività
Ore aggiuntive
presunte
Costo previsto
Fonte finanziaria
Impegno finanziario per figure professionali esterne alla
scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per
tipologia di spesa
Impegno presunto
Fonte finanziaria
Obiettivo di processo
Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi
di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia
Impegno di risorse umane interne alla scuola
Figure
professionali
Tipologia di
attività
Ore
aggiuntive
Costo previsto
Fonte finanziaria
97
presunte
Docenti
1) confrontare
le
competenze
previste sia in
entrata che
in uscita nei
diversi ordini
di scuola;
2) strutturare
percorsi
didattici in
verticale per i
diversi assi
culturali;
3) strutturare
percorsi
didattici
formativi ed
orientanti
sulle abilità
trasversali
alle discipline
72
1260
NON DISPONIBILE
Personale
ATA
attività
amministrative
assistenza
12
174
NON DISPONIBILE
Altre figure
Impegno finanziario per figure professionali esterne alla
scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per
tipologia di spesa
Impegno presunto
Fonte finanziaria
Formatori
210
NON DISPONIBILE
Consulenti
Attrezzature
Servizi
Altro
300
NON DISPONIBILE
98
Obiettivo di processo
promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative
Impegno di risorse umane interne alla scuola
Figure
professional
i
Tipologia di
attività
Ore
aggiuntive
presunte
Costo previsto
Fonte
finanziaria
Docenti
promozione e
sostegno
all'utilizzo di
metodologie
didattiche
innovative
Personale
ATA
Altre
figure
Impegno finanziario per figure professionali esterne alla
scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per
tipologia di spesa
Impegno presunto
Fonte finanziaria
Obiettivo di processo
Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le
competenze in uscita e in entrata
Impegno di risorse umane interne alla scuola
Figure
professionali
Tipologia di
attività
Ore aggiuntive
presunte
Costo
previsto
Fonte finanziaria
99
Docenti
Garantire la
continuità
del processo
educativo
tra scuola
primaria e
secondaria
•sperimenta
re e
mantenere
un
collegament
o
sistematico
e operativo
tra le azioni
didattiche
delle scuole
coinvolte
72
1260
NON DISPONIBILE
Personale
ATA
pratiche
amminis
trative
assisten
za
12
174
NON DISPONIBILE
Altre figure
Impegno finanziario per figure professionali esterne alla
scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per
tipologia di spesa
Impegno presunto
Fonte finanziaria
Formatori
Consulenti
Attrezzature
Servizi
Altro
300
NON DISPONIBILE
3.2 Tempi di attuazione delle attività
100
Obiettivo di processo
Partecipazione a reti di scuole
Tempistica delle attività
Attivi
tà
Set
Ott
Nov
Dic
Ge
n
Feb
Mar
Apr
Ma
g
Giu
Obiettivo di processo
Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi di
scuola a partire dalla scuola dell'infanzia
Tempistica delle attività
Attività
Sett Ott Nov
Dic
Gen
Feb
Ma
A
Mag
G
incontri tra
docenti dei
diversi
ordini di
scuolainco
ntri di
formazione
azione
(non
svolta)
azione
(non
svolta)
azione
(non
svolta)
azione
(non
svolta)
azione
(non
svolta)
Obiettivo di processo
promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative
Tempistica delle attività
Attivi
tà
Set
Ott
Nov
Dic
Ge
n
Feb
Mar
Apr
Ma
g
Giu
Obiettivo di processo
Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le
101
competenze in uscita e in entrata
Tempistica delle attività
Attività
Set
Ott
No
Di
G
F
M
A
M
Giu
Attivit di
accoglienza
Incontri tra
docenti della
secondaria di
primo grado e
quelli della
primaria
azione
(non
svolta)
azione
(non
svolta)
azione
(non
svolta)
3.3 Monitoraggio periodico dello stato di
avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di
processo
Monitoraggio delle azioni
Obiettivo di processo
Partecipazione a reti di scuole
Obiettivo di processo
Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi
di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia
Obiettivo di processo
promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative
Obiettivo di processo
Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le
competenze in uscita e in entrata
102
4. Valutazione, condivisione e diffusione dei
risultati del piano di miglioramento
4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli
indicatori relativi ai traguardi del RAV
In questa sezione si considerare la dimensione della valutazione
degli esiti, facendo esplicito riferimento agli indicatori che
erano stati scelti nel RAV come strumenti di misurazione dei
traguardi previsti.
4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della
scuola
Momenti di condivisione interna
Riunioni dei vari dipartimenti disciplinari, Consigli di Classe con la
partecipazione della componente genitoriale e Collegio Docenti
Persone coinvolte
Dirigente Scolastico, Docenti, Genitori e Alunni
Strumenti Informative cartacee e sito Web della scuola
Considerazioni nate dalla condivisione
Interventi da attuare partendo dagli esiti positivi e dalle criticità emers
4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia
all'interno sia all'esterno dell'organizzazione
scolastica
Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all’interno
della scuola
Metodi/Strumenti Riunioni dei vari dipartimenti disciplinari, Consigli di Classe con la
partecipazione della componente genitoriale e Collegio Docenti.
Informative cartacee e sito Web della scuola
Destinatari Dirigente Scolastico, Docenti, Genitori e Alunni
Tempi Fase intermedia e fase finale
103
Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all’esterno
Metodi/Strumenti Consiglio di Istituto, incontri con le famiglie, manifestazioni e sito web della
scuola
Destinatari delle azioni Comunità del territorio
Tempi Fase intermedia e fase finale corrispondenti alle azioni di monitoraggio
4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo
Nome
Ruolo
TODARO ROSA
DOCENTE
CASIELLO CATERINA
DOCENTE - COLLABORATRICE D.S.
ASTORINO GIUSEPPINA
DOCENTE - FUNZIONE
STRUMENTALE
FERRULLI FRANCESCA
DOCENTE - GENITORE - RSU
LO PONTE MARIA ADRIANA
DOCENTE
CAPONIO CHIARA
DOCENTE -GENITORE-
COLLABORATRICE D.S.
FARELLA TERESA
DOCENTE - FUNZIONE
STRUMENTALE
CHIRONNA TERESA
DIRIGENTE SCOLASTICO