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S S c c u u o o l l a a S S e e c c o o n n d d a a r r i i a a d d i i P P r r i i m m o o G G r r a a d d o o S S a a v v e e r r i i o o M Me e r r c c a a d d a a n n t t e e P P i i a a n n o o T T r r i i e e n n n n a a l l e e d d e e l l l l O O f f f f e e r r t t a a F F o o r r m m a a t t i i v v a a EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015 Approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 13 /01/201

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Approvato dal Consiglio di Istituto

nella seduta del 13 /01/201

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PREMESSA Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa, relativo alla Scuola Secondaria

di Primo Grado “ Saverio Mercadante” di Altamura , è elaborato ai sensi di quanto

previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema

nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni

legislative vigenti”; il piano è stato elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base

degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di

amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico con proprio atto di indirizzo. Il

Piano ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei docenti ed è stato

approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 13 gennaio 2016 ; dopo

l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed in

particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato. Il

piano rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e

progettuale delle istituzioni scolastiche (c. 14) :

• esplicita le scelte educative, didattiche e organizzative adottate

• formalizza l' impegno per l'ampliamento e il miglioramento del servizio

offerto in vista del successo formativo

• è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dell’Istituto

• riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della

realtà locale

• tiene conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa (c. 14)

• rende trasparenti le regole del funzionamento e della gestione

• mette in atto il Piano di Miglioramento elaborato nel Rav (c. 14)

• elabora il Potenziamento dell’Offerta Formativa (cc. 7, 16, 22, 24)

• promuove finalità, princìpi e strumenti previsti nel Piano Nazionale Scuola

Digitale

• programma le attività formative rivolte al personale docente e Ata

• presenta il fabbisogno di :

� posti comuni e di sostegno dell’Organico dell’Autonomia (cc. 63-85)

� potenziamento dell'offerta formativa

� del personale ATA

� infrastrutture, attrezzature, materiali

SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI DI CUI ALLA LEGGE107/15 commi

Finalità della legge e compiti della scuola 1-4

Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno 5

Fabbisogno di organico di posti di potenziamento 5

Fabbisogno di organico di personale ATA 14

Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali 6

Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 7

Scelte di gestione e di organizzazione 14

Opzioni, orientamento, valorizzazione del merito, figure di coordinamento 28-32

Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale 56-59

Didattica laboratoriale 60

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VALORI FONDANTI ED OBIETTIVI EDUCATIVI GENERALI Il Piano dell’Offerta Formativa della nostra Scuola è incentrato su quattro punti

fondamentali:

1. NORMATIVE ISTITUZIONALI

2. CENTRALITÀ DELL’ALUNNO E DELL’APPRENDIMENTO

3. INTEGRAZIONE COL TERRITORIO

4. STRUTTURA ORGANIZZATIVA EFFICACE ED EFFICIENTE

L’azione educativa dell’Istituto pone come obiettivi primari :

• la maturazione umana, civile e sociale della persona

• il pieno rispetto delle diversità culturali, etniche e religiose

• il contrasto a ogni forma di discriminazione

• la ricerca di un consapevole sviluppo della maturità personale intesa come

• capacita di rapportarsi in modo costruttivo, propositivo e creativo con la

realtà

• scolastica ed extrascolastica.

Allo scopo di conseguire gli obiettivi sopra enunciati la Scuola si ispira ai

seguenti principi :

• uguaglianza e integrazione, in quanto non fa distinzioni di sesso, razza,

religione, lingua, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socio-

economiche;

• efficacia nell’erogare il servizio secondo criteri di obiettività ed equità;

• trasparenza nel motivare le ragioni delle scelte educative e nel porre

all’attenzione del mondo esterno il prodotto scolastico;

• partecipazione nel costruire relazioni con le famiglie e la realtà del

territorio.

Le finalità didattico educative che la Scuola si prefigge sono orientate a

promuovere:

� LA MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ

� LA CONQUISTA DELL’AUTONOMIA

� LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

� L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA

di ogni singolo allievo.

Formazione in servizio docenti 124

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IDENTITA’ DELLA SCUOLA La Scuola Secondaria di primo grado ”S. Mercadante” è ospitata in un

edificio storico, dove è ubicata la sede centrale, e in una succursale ad essa

adiacente.

SCHEDA ANAGRAFICA

Ordine e grado SCUOLA SECONDARIA 1°

GRADO

Denominazione SAVERIO MERCADANTE

Indirizzo Piazza ZANARDELLI n. 29

70022 Altamura (BA)

Telefono / fax

CENTRALINO 080/3111706

PRESIDENZA 080/3102404

SUCCURSALE 080/3111705

DATI GENERALI

RAPPORTI CON IL TERRITORIO La collaborazione fra la nostra istituzione scolastica e gli enti locali territoriali ha

lo scopo di:

� Promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli

enti locali mettono a disposizione delle scuole.

(Personale per l’assistenza specialistica ai soggetti con gravi handicap,

educatrici)

� Realizzare un impiego efficace ed integrato delle risorse finanziarie che gli

Enti Locali mettono a disposizione delle scuole.

� Promuovere un uso integrato e razionale delle strutture scolastiche anche

al di fuori dell’orario di lezione per attività sportive e culturali di interesse

generale.

Anno Scolastico 2015/2016

Allievi 652

Sezioni 9

Classi 27

Docenti 60

Personale A.T.A. 14

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SCELTE DIDATTICO – ORGANIZZATIVE

TEMPO SCUOLA L'orario complessivo del curricolo corrisponde a 29 ore settimanali, più un’ora di

Approfondimento in Materie Letterarie (D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89, art. 5)

utilizzata per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Il numero di ore

destinato alle singole discipline ed alle attività sono organizzate in non meno di

cinque giorni settimanali nel rispetto del monte ore annuale previsto per le

singole discipline. Le ore di lezione curricolari sono scandite come segue:

I corsi ordinari seguono il piano di studio di 30 ore di lezioni settimanali

antimeridiane.

Il corso ad indirizzo musicale segue il piano di studio di 33 ore settimanali così

ripartite: 30 ore antimeridiane e 3 ore pomeridiane di insegnamento specifico di

strumento musicale ( violino, clarinetto, pianoforte e tromba).

Sono attualmente in attivo NOVE CORSI di cui: 8 ORDINARI e 1 ad INDIRIZZO

MUSICALE.

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QUADRO ORARIO SETTIMANALE DELLE LEZIONI

Piano di studio corsi ordinari

Piano di studio corso ad indirizzo musicale

DISCIPLINE Ore settimanali

Italiano Storia Geografia 9

Approfondimento 1

Matematica e Scienze 6

Tecnologia 2

Inglese 3

Francese 2

Arte e Immagine 2

Musica 2

Scienze motorie 2

Religione 1

DISCIPLINE Ore settimanali

Italiano Storia Geografia 9

Approfondimento 1

Matematica e Scienze 6

Tecnologia 2

Inglese 3

Francese 2

Arte e Immagine 2

Musica 2

Scienze motorie 2

Religione 1

Strumento 3

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ORGANIZZAZIONE GENERALE Il calendario scolastico ha fissato l’inizio delle lezioni per il giorno 9/09/2015 e

il termine per il giorno 8/06/2016. La prova scritta, a carattere nazionale,

nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si svolge,

per l’anno scolastico 2015/2016, per l’intero territorio nazionale ed in sessione

ordinaria il giorno 17 giugno 2016 con inizio alle ore 8.30; in prima e seconda

sessione suppletiva potrà essere espletata il giorno 22 giugno 2016 e il giorno 2

settembre 2016 con inizio alle ore 8.30.

Nell’ambito della situazione così descritta, il Collegio dei Docenti, d’intesa

con il Dirigente scolastico e con il Consiglio d’Istituto, ha deciso si suddividere

l’anno scolastico in quadrimestri.

Inoltre, per una Scuola sempre più efficiente il Consiglio di Istituto, quale

Organo Collegiale per eccellenza, ha stabilito quanto segue:

Criteri per individuare i docenti per le attività aggiuntive:

• Disponibilità

• Competenza

• Esperienza

• Priorità al docente promotore dell’attività

• Equa distribuzione delle attività aggiuntive

Viaggi di istruzione

Sono previsti viaggi d’istruzione per le classi terze e visite o uscite

didattiche per le classi prime e seconde.

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PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così

come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo

della Scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero

dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in

cui opera l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie,

strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli

apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e

didattici messi in atto.

Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione

del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di

lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.

Le PRIORITÀ che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:

• Potenziare le abilità in ambito linguistico e logico – matematico

• Sviluppo delle competenze sociali degli studenti

• Conoscenza dei vantaggi e delle insidie dei social – network

I TRAGUARDI che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:

• Partecipazione a competizioni linguistiche e matematiche

• Superamento delle barriere personali e sviluppo dell’autostima

• Fiducia nella capacità di apprendere

• Attività didattiche mirate ed incontri formativi e informativi

• Coinvolgimento diretto delle famiglie

e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

Dall'analisi generale dei risultati dell'autovalutazione la scelta delle priorità è

ricaduta sul potenziamento delle abilità linguistiche e logico -

matematiche e sullo sviluppo delle competenze sociali degli studenti. Tale

traguardo può essere agevolmente raggiunto sia con la progettazione di

attività specifiche interne alla scuola che con la partecipazione a gare e

competizioni proposte anche a livello nazionale per i diversi ambiti

disciplinari. Iniziative di questo tipo:

• arricchiscono il percorso didattico tradizionale,

• offrono la possibilità di cimentarsi in prove di abilità e di confrontarsi con

studenti di altre scuole

• forniscono una opportunità per verificare le proprie attitudini ai fini di un

consapevole orientamento

Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del

raggiungimento dei traguardi sono:

• Promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

• Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le

competenze in uscita e in entrata

• Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi di

scuola a partire dalla scuola dell'infanzia

• Partecipazione a reti di scuole

e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

La partecipazione a reti di scuole favorisce l’apertura al territorio e il

confronto tra i diversi curricoli delle scuole coinvolte, verifica l’efficacia

dei percorsi e dei contenuti didattici scelti e rafforzati dal P.O.F. della

scuola.

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Gli scambi esperenziali tra insegnanti di ordini di scuola diversi favorisce il

confronto tra gli stessi e promuove una ricaduta positiva sui processi di

insegnamento-apprendimento.

L'utilizzo di metodologie didattiche innovative e quello quotidiano delle nuove

tecnologie nella pratica didattica migliora e favorisce i processi di

apprendimento.

SCELTE CONSEGUENTI AI RISULTATI DELLE PROVE INVALSI L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle

prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i

seguenti punti di forza:

Dall'analisi dei punteggi generali nella prova di Italiano e in quella di matematica , si evince che il punteggio medio % al netto del cheating dell' istituto risulta superiore rispetto alle tre aree di riferimento (scala regionale, area geografica e scala nazionale) . Dagli esiti si evince che la scuola assicura una certa uniformità tra le varie classi e non emergono comportamenti opportunistici di grande rilievo(vedi % di cheating). Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove INVALSI e' in linea con quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La disparità a livello di risultati tra gli alunni meno dotati e quelli piu' dotati sono in regressione.

ed i seguenti punti di debolezza:

In italiano è emerso qualche punto di criticità in ambito grammaticale , nella rielaborazione del testo e nella individuazione di informazioni. Nelle prove di matematica gli studenti hanno evidenziato qualche punto di criticità in "Dati e previsioni" e in "Relazioni e funzioni"

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SCELTE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI

RISORSE UMANE

PERSONALE unità

Dirigente Scolastico

Prof.ssa Teresa Chironna

1

Direttore Amministrativo

Dott.Adriana Semeraro

1

Collaboratori del DS 2

Figure Strumentali 8

Docenti 60

Personale ATA 14

Fra le risorse di questa Scuola primeggiano quelle umane e professionali del

corpo docente e non docente.

Poiché fare scuola , oggi, impone apertura critica alle innovazioni e alle

nuove tecnologie didattiche, i Docenti di questa Scuola oltre a possedere

conoscenze approfondite dei processi mentali nella loro dinamicità, sono: � Impegnati in un costante aggiornamento

� Aperti alle innovazioni del sistema scolastico.

� Disponibili alla collaborazione responsabile e allo scambio culturale tra

scuola e comunità sociale.

Nell’ambito dell’autonomia didattica ed organizzativa, essi sanno tradurre le

competenze disciplinari e specialistiche in concreti e misurabili interventi

educativi.

GRUPPI DI LAVORO E DI PROGETTO STAFF DI DIREZIONE

Dirigente Scolastico

Prof.ssa Teresa Chironna

Incarico Docenti

Collaboratrice Prof.ssa

Casiello Caterina

Collaboratrice Prof.ssa

Caponio Chiara

Ne fanno parte anche i docenti incaricati di funzione strumentale oltre che, di

volta in volta in relazione agli argomenti posti all’ordine del giorno, gli altri

docenti referenti (referenti di commissioni e/o di gruppi di lavoro, di

specifici progetti didattici, ecc….) nonché il Direttore dei Servizi Generali

ed Amministrativi (DSGA)

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DOCENTI INCARICATI DELLE FUNZIONI STRUMENTALI (art. 28 del CCNL 26-5-1999)

Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia,

la risorsa fondamentale è costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da

valorizzare per la realizzazione e la gestione del piano dell'offerta formativa

dell'istituto e per la realizzazione di progetti formativi d'intesa con enti ed

istituzioni esterni alla scuola. Tali funzioni strumentali sono identificate con

delibera del collegio dei docenti in coerenza con il piano dell'offerta formativa

che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari.

Settore di interesse Incarico assegnato Docenti

incaricati

Area 1 Gestione del POF:

coordinamento

e pubblicazione

sul sito WEB

• Docente referente POF

• Gestione Invalsi e progetti

europei

Prof.ssa Giuseppina

Astorino

• Docente referente

coordinamento settimanale

dei Progetti

• Referente gestione e

sostituzione docenti assenti

Prof.ssa Annunciata

Cornacchia

Area 2 Sostegno al lavoro

dei docenti

• Docente referente Invalsi

negli Esami di Stato

conclusivi del 1° ciclo d

istruzione

Prof.ssa Farella

Teresa

Area 3 Interventi e servizi

per gli studenti

• Docente referente

coordinamento uscite

didattiche e viaggi

d’istruzione

• Gestione utilizzo laboratorio

linguistico

Prof.ssa Maria

Giuseppa

Fiore

• Docente referente progetti e

manifestazioni musicali e non

Prof. ssa Rachele

Nota

• Docente referente gestione e

sostituzione docenti assenti

nell’orario settimanale

• Docente referente gruppo H e

BES dipartimento diversabili

Prof.ssa Paola

Loizzo

Area 4 Coordinamento

• Gestione della biblioteca

scolastica, del laboratorio di

lettura e del laboratorio

scientifico

Prof.ssa Antonia

Santoro

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STAFF PER IL “SISTEMA SICUREZZA”

Composto dai vari responsabili dei servizi. L’attività si svolge secondo un

programma di incontri periodici. E’ stato regolarmente redatto il Documento di

valutazione sulla sicurezza e la salute dei lavoratori.

PIANO DI EVACUAZIONE DAGLI EDIFICI SCOLASTICI

Nella scuola è istituito il servizio di prevenzione e protezione contro i rischi e

gli infortuni sul lavoro, alla cui gestione è preposto l’Responsabile al

Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) in collaborazione con il

Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e gli Addetti al

Servizio di Prevenzione e Protezione(ASPP). La scuola ha predisposto ,in

collaborazione con RSPP, un piano di evacuazione dettagliato secondo le

direttive della vigente normativa sulla sicurezza (DL. 81/2008).Nel corso

dell’anno scolastico sono previste almeno due prove di evacuazione dagli

edifici.

E’ fatto obbligo a tutto il personale di osservare le regole e le norme da

adottare in caso di emergenza e al verificarsi di eventi calamitosi a rischio.

Gli insegnanti hanno il dovere di collaborare con il RSPP, il RLS e gli ASPP

per prevenire eventuali rischi e pericoli (art.70 e 71 del CCNL 2002/05).

GRUPPO DI LAVORO PER L’HANDICAP (GLP)

E’ formato da tutti i docenti coinvolti in attività di integrazione degli alunni in

situazione di handicap.

L’attività si svolge secondo un programma definito dal gruppo di

lavoro e comunicato al D. S. dall’insegnante responsabile

E’ istituita, per ogni Consiglio di classe, la figura del coordinatore che ha i

seguenti compiti in relazione alle attività previste dal PTOF e dagli

ordinamenti della scuola:

• Si occupa della stesura del piano didattico della classe;

• È il punto di riferimento circa tutti i problemi specifici del consiglio di

classe;

• Mantiene, in collaborazione con gli altri docenti della classe, il contatto

con la rappresentanza dei genitori. In particolare, mantiene la

corrispondenza con i genitori di alunni in difficoltà;

Per ogni dipartimento è prevista la figura di un responsabile di dipartimento

che ha i seguenti compiti:

• organizzatore dei lavori

• moderatore del dibattito

aree e servizi

per la scuola

d’intesa

• Docente referente dell’

orientamento e dei progetti

in rete con il territorio

Prof.ssa Francesca

Ferrulli

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DOCUMENTAZIONE

Gli strumenti per evidenziare il percorso formativo dell’alunno sono:

a) Il registro personale del docente in formato elettronico

Il Registro Elettronico consente :

- ai Docenti la registrazione delle varie attività , conseguenti risultati

- al Dirigente di monitorare l’uso dei registri disponendo così di una

panoramica completa su ciò che accade sulla scolarità degli alunni.

Viene utilizzato per registrare le annotazioni sistematiche indicanti il percorso

didattico educativo, gli esiti delle prove, il livello delle competenze e i progressi

acquisiti, gli esiti circa interventi di recupero, sostegno e potenziamento.

b) Il verbale del Consiglio di Classe

Esso riporta il risultato degli interventi programmati e realizzati in ciascuna

classe e, nei casi di alunni con difficoltà di apprendimento, le strategie di lavoro

con l’analisi dei punti di forza e di debolezza degli stessi interventi.

c) Le comunicazioni scuola- famiglia

• Comunicazioni scritte

• Incontri Scuola - Famiglia collegiali

• Colloqui settimanali Docenti – Genitori

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RISORSE ORGANIZZATIVE E STRUTTURALI Per la realizzazione degli obiettivi cognitivi e metacognitivi il Collegio dei

Docenti intende potenziare le strategie didattico - organizzative già in atto nella

Scuola ed introdurre altri strumenti per sviluppare soprattutto la parte operativa

delle varie discipline. In particolare: � Potenziare la didattica di tutte le discipline con l’ausilio delle LIM, dei

laboratori e di tutti i sussidi presenti nella Scuola.

� Arricchire i curricola con l’attivazione di laboratori in orario

extracurricolare e curricolare

� Promuovere attività sportive

� Promuovere attività teatrali e di cineforum

� Promuovere attività di recupero dello svantaggio e di consolidamento delle

abilità di base per consentire a tutti gli alunni il raggiungimento degli

obiettivi

RISORSE MATERIALI LABORATORI

� informatico

� Linguistico multimediale

� Scientifico e tecnologico

� Musicale

AULE ATTREZZATE

� Biblioteca

� Aula di artistica (pittura-ceramica)

� Aula di videoproiezione

� Aula di lettura

� Aula di musica

� Aula di sostegno

� Aula scacchi

� Aula Magna destinazione multiuso

ALTRI SPAZI

� Palestra coperta

� Campetto

� Aula per tennis da tavolo

Per la realizzazione dell’ attività didattica curricolare ed exstracurricolare la

scuola dispone di:

- Piccolo palcoscenico teatrale

- Carrelli con postazioni multimediali mobili

- Televisori con video registratore e lettore DVD

- Lavagne interattive multimediali

- Lavagna luminosa

- Diaproiettore

- Proiettore data-display

- Videocassette, CD e DVD didattici

- Cartine geografiche

- Fotocopiatori

- Impianto fisso di amplificazione sonora

- Episcopio

- Televisore al plasma

- Sussidi di vario tipo

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AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DEL PERSONALE (Art. 64 del CCNL Comparto Scuola 29/11/07)

Premesso che la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento

costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena

realizzazione e allo sviluppo della propria professionalità, tenuto conto che

la legge 107 contempla attività di formazione in servizio per tutto il

personale e che in particolare la formazione e l’aggiornamento dei docenti

di ruolo diventa obbligatoria, permanente e strutturale, in attesa

dell’adozione del Piano Nazionale di formazione – previsto dal comma 124

della legge 107/2015 la scuola secondaria di primo grado “ S. Mercadante”

propone uno schema generale di attività, che saranno puntualmente

articolate e specificate quanto ai tempi e alle modalità di attuazione nella

programmazione annuale.

Il piano di formazione prevede un sistema di attività formative differenziate:

1) iniziative e/o esperienze obbligatorie per tutti, progettate a partire dalle

esigenze rilevate nel piano di miglioramento e condivise per il

rafforzamento dell’autonomia didattica ed organizzativa, da costruire anche

in rete tra scuole;

2) percorsi opzionali più articolati e impegnativi ( piano scuola-digitale, ecc);

3) formazione personale, libera, fondata sulla scelta individuale, che

riguarderà gli interessi culturali di ciascuno

L’indicazione dei temi per la formazione e l’aggiornamento è scaturita dai dati

e dagli elementi derivati dal RAV e dalla somministrazione di un questionario

messo a punto per conoscere attese e bisogni formativi dei docenti e del

personale amministrativo, tecnico ed ausiliario , ma anche dal confronto

collegiale sulle priorità da condividere per uno sviluppo professionale

individuale e di gruppo.

Quanto alla metodologia di lavoro, nella convinzione che più il contesto di

formazione è simile a quello di lavoro, maggiore è la possibilità che ciò che

si è appreso venga concretamente sperimentato o applicato, ci si impegna

a ideare e progettare iniziative volte a promuovere il miglioramento delle

pratiche e l’apprendimento di nuovi compiti individuali e collettivi in ambiti

suscettibili di riscontri diretti. Tenuto conto dei progetti già approvati dal

Collegio, degli obiettivi di miglioramento e del fabbisogno di tutto il

personale si ritiene che il piano di formazione debba interessare le seguenti

tematiche:

Per il personale docente:

• Valutazione e autovalutazione( anno scolastico 2017 /2018)

• Strumenti per una didattica inclusiva( anno scolastico 2016 /2017)

• Metodologie didattiche di insegnamento – apprendimento orientate all’uso

delle nuove tecnologie ( anno scolastico 2017 /2018)

Per il personale ATA :

• Segreteria digitale “La dematerializzazione dei processi amministrativi” (

anno scolastico 2016 /2017)

• La sicurezza sul posto di lavoro ( anno scolastico 2017 /2018)

Le attività di aggiornamento saranno sviluppate in modo graduale a partire

dalla prima annualità.

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16

LA VALUTAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI “La valutazione è un giudizio sulle qualità e il riconoscimento del loro valore”

Nella Scuola, la valutazione, non rappresenta solo ed esclusivamente l’esito

finale del profitto scolastico dell’alunno, ma viene intesa come processo, che,

muovendo dall’osservazione di punti di partenza diversi da soggetto a soggetto e

seguendo il percorso di maturazione e di apprendimento dell’alunno, permette di

individuare eventuali arresti o difficoltà, allo scopo di fornire a tutti i ragazzi un

sostegno didattico ed educativo su misura e svolge una funzione di “promozione

umana”.

La valutazione, intesa così, rappresenta un vero e proprio metodo di lavoro

ed uno strumento fondamentale per aiutare gli alunni a crescere.

Essa accompagna tutte le fasi del processo di insegnamento-apprendimento ed è

strettamente collegata alla programmazione didattica e ne costituisce lo

strumento della continua regolazione.

La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni

didattiche, senza cui non si potrebbero seguire i progressi dell’alunno rispetto agli

obiettivi ed ai fini da raggiungere durante la sua permanenza a scuola. Tra questi

vi sono: l’acquisizione e la trasmissione dei contenuti disciplinari (il sapere), la

capacità di trasformare in azione i contenuti acquisiti (il saper fare) e la capacità

di interagire e di tradurre le conoscenze e le abilità in razionali comportamenti

(saper essere).

La Scuola valuta anche le competenze cosiddette trasversali che attengono, oltre

che agli obiettivi cognitivi, anche agli obiettivi comportamentali riferiti cioè al

comportamento sociale, o area socio – affettiva e relazionale, e al comportamento

di lavoro. La valutazione è uno degli elementi fondamentali della programmazione

didattico – educativa e può essere definita come il confronto tra gli obiettivi

prefissi (ciò che si vuole ottenere dall’alunno) ed i risultati conseguiti (ciò che si è

ottenuto dallo stesso alunno).

La valutazione è :

� Un processo che assume i dati raccolti mediante le verifiche e li interpreta

in base a criteri che orientano la formulazione del giudizio

� Un mezzo efficace di accertamento del progresso, dell’apprendimento delle

competenze e delle abilità previste dagli obiettivi didattici; l’alunno e la

famiglia ne sono gradualmente informati

� Uno strumento valido di autovalutazione e di automonitoraggio

� Un mezzo utile per motivare e gratificare l’alunno

� Un lavoro in itinere che misura l’apprendimento, elaborato in percorsi

individualizzati (P.E.I.= percorsi educativi individualizzati)

Elementi imprescindibili sono:

� La storia personale dell'alunno

• Condizioni di salute

• Condizioni socio-ambientali e familiari

• Eventuali disturbi psico-affettivi (dichiarati dalle famiglie)

• Le competenze acquisite

• I livelli di apprendimento raggiunti

� Il suo impegno in termini di partecipazione e di risposta al progetto

educativo della scuola

� Il raggiungimento degli obiettivi

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17

FASI DELLA VALUTAZIONE � Valutazione diagnostica o iniziale

Serve a individuare, attraverso la somministrazione di prove d’ingresso, il

livello di partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei pre-requisiti e a

predisporre eventuali attività di recupero. Accerta anche, attraverso la

compilazione di questionari motivazionali e socioculturali, le

caratteristiche e le attitudini degli alunni, utili per la progettazione delle

attività scolastiche e extrascolastiche, con particolare riferimento al loro

inserimento nei cosiddetti “laboratori”.

� Valutazione formativa o in itinere

È finalizzata a cogliere, informazioni analitiche e continue sul processo di

apprendimento. Favorisce l’autovalutazione da parte degli studenti e

fornisce ai docenti indicazioni per attivare eventuali correttivi all’azione

didattica o predisporre interventi di rinforzo/recupero. Non prevede nessuna

forma di classificazione del profitto degli studenti. Non è pertanto selettiva

in senso negativo, ma in senso positivo e compensativo.

� Valutazione sommativa o complessiva o finale

Consente un giudizio sulle conoscenze e abilità acquisite dallo studente in un

determinato periodo di tempo o al termine dell’anno scolastico.

� Valutazione orientativa

Si conclude al terzo anno e ha la funzione di indicare un indirizzo di studi

superiori coerente alle attitudini e agli interessi rilevati dagli alunni. La

valutazione è un processo dinamico molto complesso, il cui fine principale

deve essere quello di favorire la promozione umana e sociale dell’alunno, la

stima verso di sé, la sua capacità di autovalutarsi e di scoprire i punti di

forza e i punti di debolezza, di autoorientare i suoi comportamenti e le sue

scelte future.

CRITERI di VALUTAZIONE

La valutazione, in coerenza con gli obiettivi della programmazione, prevede due

parametri:

1. Cosa valutare stabilendo quali sono gli indicatori che dimostrano l’avvenuto

apprendimento; 2. Come valutare

indicando le tecniche utilizzate e l’incidenza di quanto è stato appreso sul

comportamento. Il processo della valutazione è impostato sull’acquisizione di dati oggettivi,

dedotti dalle verifiche e sulle osservazioni sistematiche compiute dagli

insegnanti, secondo il seguente schema:

Comportamento impegno, interesse, partecipazione e attenzione,

autocontrollo e senso di responsabilità, organizzazione

del lavoro.

Profitto analitico-disciplinare (cioè articolato in obiettivi specifici

di apprendimento) globale.

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Secondo le nuove Direttive Ministeriali nella Scuola Secondaria di primo grado

la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la

certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi.

Al fine di ottenere omogeneità nelle valutazioni disciplinari, di rendere

trasparente l’azione valutativa della Scuola e di avviare gli alunni alla

consapevolezza del significato attribuito al voto espresso in decimi, i

docenti della stessa disciplina concordano ad inizio di anno scolastico i

criteri di valutazione delle prove scritte sulla base di indicatori e descrittori

condivisi. La Scuola oltre che all’istruzione è all’educazione degli alunni è

impegnata in un costante processo di formazione che aiuti l’alunno a

diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di

convivenza civile in una comunità.

Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di

valutare l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita

scolastica e di suggerirgli un ripensamento di eventuali comportamenti

negativi.

Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico:

1. frequenza e puntualità;

2. interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo;

3. rispetto dei doveri scolastici;

4. collaborazione con i compagni e i docenti;

5. rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno

d’Istituto.

Nella Scuola Secondaria, per norma di legge (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre

2008, n. 169), “la valutazione del comportamento degli studenti, attribuita

collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione

complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non

ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”.

Criteri di valutazione per il profitto

� Conoscenza: apprendimento di concetti, fenomeni, meccanismi, fatti e avvenimenti,

padronanza dei diversi linguaggi specifici;

� Competenza: maturazione di capacità trasversali utilizzabili in contesti diversi e in contesti

non noti (es. pensiero critico e creativo; competenze collaborative e

sociali);

� Abilità: uso di elementi basilari (conoscenza e comprensione) in contesti noti e non

noti (saper fare, applicare e rielaborare le conoscenze acquisite)

Griglia di corrispondenza tra voti , conoscenze, abilità e competenze

GIUDIZIO DI PROFITTO

In riferimento a:

conoscenze, abilità, competenze disciplinari

LIVELLO DI

PROFITTO VOTO

Conoscenze complete, organiche,

particolarmente approfondite, senza errori,

ottima capacità di comprensione e di analisi,

corretta ed efficace applicazione di concetti,

regole e procedure, orientamento sicuro

ECCELLENTE

con

possibilità

di lode agli

10

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19

nell’analisi e nella soluzione di un problema

con risultati esaurienti, esposizione fluida,

rigorosa, ricca e ben articolata con uso di

terminologia corretta e varia e linguaggio

specifico appropriato, sicurezza e

competenza nell’utilizzare le strutture

morfosintattiche, autonomia di sintesi, di

organizzazione e di rielaborazione delle

conoscenze acquisite con apporti critici

originali e creativi, capacità di operare

collegamenti tra discipline e di stabilire

relazioni

esami di

Stato di

fine 1°

ciclo

Conoscenze ampie, complete e approfondite,

apprezzabile capacità di comprensione e di

analisi, efficace applicazione di concetti,

regole e procedure anche in situazioni

nuove, orientamento sicuro nell’analisi e

nella soluzione di un problema con risultati

soddisfacenti, esposizione chiara, precisa,

ricca e ben articolata con uso di

terminologia corretta e varia e linguaggio

specifico appropriato, competenza

nell’utilizzare le strutture morfosintattiche,

autonomia di sintesi e di rielaborazione delle

conoscenze acquisite con apporti critici

originali, capacità di operare collegamenti

tra discipline

ESAURIENTE 9

Conoscenze sicure, complete e integrate con

qualche apporto personale, buona capacità

di comprensione e di analisi, idonea

applicazione di concetti, regole e procedure,

orientamento sicuro nell’analisi e nella

soluzione di un problema con risultati

apprezzabili, esposizione chiara e articolata

con uso di terminologia corretta e varia e

linguaggio specifico appropriato, buona

correttezza ortografica e grammaticale,

autonomia di sintesi e di rielaborazione delle

conoscenze acquisite con apporti critici

talvolta originali

COMPLETO 8

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Conoscenze generalmente complete e sicure,

adeguata capacità di comprensione e di

analisi, discreta applicazione di concetti,

regole e procedure, orientamento sicuro

nell’analisi e nella soluzione di un problema

con risultati largamente sufficienti,

esposizione chiara e sostanzialmente

corretta con uso di terminologia appropriata

e discretamente varia, ma con qualche

carenza nel linguaggio specifico, sufficiente

correttezza ortografica e grammaticale,

parziale autonomia di sintesi e di

rielaborazione delle conoscenze acquisite

DISCRETO 7

Conoscenze semplici e sostanzialmente

corrette dei contenuti disciplinari più

significativi, elementare ma pertinente

capacità di comprensione e di analisi,

accettabile e generalmente corretta

applicazione di concetti, regole e procedure,

orientamento sicuro se guidato nell’analisi e

nella soluzione di un problema, esposizione

semplificata sostanzialmente corretta con

qualche errore a livello linguistico e

grammaticale, lessico povero ma

appropriato, imprecisione nell’effettuare

sintesi con qualche spunto di autonomia di

rielaborazione delle conoscenze acquisite

ESSENZIALE 6

Conoscenze generiche e parziali, limitata

capacità di comprensione e di analisi,

modesta applicazione di concetti, regole e

procedure, orientamento difficoltoso e

incerto nell’analisi e nella soluzione di un

problema, esposizione non sempre lineare e

coerente, errori a livello grammaticale,

bagaglio minimo di conoscenze lessicali con

uso della lingua appena accettabile, scarsa

autonomia di rielaborazione delle

conoscenze acquisite.

MEDIOCRE 5

Conoscenze frammentarie e incomplete,

stentata capacità di comprensione e di

analisi, difficoltosa applicazione di concetti,

regole e procedure, esposizione superficiale

e carente, gravi errori a livello grammaticale,

povertà lessicale con utilizzo di termini

ripetitivi e generici non appropriati ai

linguaggi delle singole discipline

LACUNOSO* 4

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Conoscenze errate o minime dei contenuti

basilari disciplinari, scarsa capacità di

comprensione e di analisi, scarsa

applicazione di concetti, regole e procedure,

esposizione confusa ed approssimativa,

gravissimi errori a livello linguistico e

grammaticale

GRAVEMENTE

LACUNOS

O*

3

*Le rilevazioni saranno eventualmente accompagnate da una precisazione che

solleciti la consapevolezza dell’alunno rispetto alle gravi lacune o a un sia

pur minimo progresso.

Criteri generali per l’attribuzione del voto di comportamento

La Scuola oltre che all’istruzione è all’educazione degli alunni è impegnata in

un costante processo di formazione che aiuti l’alunno a diventare un

cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza

civile in una comunità.

Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di

valutare l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita

scolastica e di suggerirgli un ripensamento di eventuali comportamenti

negativi.

Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico:

1. frequenza e puntualità;

2. interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo;

3. rispetto dei doveri scolastici;

4. collaborazione con i compagni e i docenti;

5. rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno

d’Istituto.

Nella Scuola Secondaria, per norma di legge (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre

2008, n. 169), “la valutazione del comportamento degli studenti, attribuita

collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione

complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non

ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”

Griglia di corrispondenza tra voti e comportamento

GIUDIZIO DI COMPORTAMENTO LIVELLO DI

COMPORTAME

NTO

VOTO

Assenze irrilevanti, interesse costante e

curioso e partecipazione assidua alle

lezioni, responsabilità e autodisciplina

nel lavoro scolastico e domestico,

regolare e serio svolgimento dei compiti

scolastici, comportamento corretto e

non violento, eccellente socializzazione

ESEMPLARE 10

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e interazione attiva e costruttiva nel

gruppo classe da leader maturo e

responsabile, pieno rispetto di sé, degli

altri e dell’ambiente, consapevole

accettazione della diversità, scrupoloso

rispetto delle regole di classe, del

regolamento d’Istituto, delle norme di

sicurezza

Assenze minime, vivo interesse e attiva

partecipazione alle lezioni, costante

adempimento dei lavori scolastici,

comportamento corretto ed educato,

ottima socializzazione e ruolo positivo e

collaborazione nel gruppo classe, pieno

rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente,

consapevole accettazione della

diversità, scrupoloso rispetto delle

regole di classe, del regolamento

d’Istituto, delle norme di sicurezza

RESPONSABILE E

MATURO 9

Assenze saltuarie non frequenti ma sempre

giustificate, costante attenzione e

partecipazione alle attività scolastiche,

regolare svolgimento dei compiti

assegnati, comportamento per lo più

corretto ed educato, buona

socializzazione e normale

partecipazione al funzionamento del

gruppo classe, rispetto di sé, degli altri

e dell’ambiente e adeguata

accettazione della diversità, osservanza

regolare delle norme relative alla vita

scolastica

RESPONSABILE 8

Rari episodi di inosservanza del

regolamento interno (assenze

ingiustificate e frequenti uscite

dall’aula, nei corridoi e fuori dal proprio

banco, mancanza ai doveri scolastici,

negligenza abituale, ecc.), interesse

discontinuo e non entusiasta

partecipazione alle attività scolastiche

comportamento non sempre corretto nel

rapporto con compagni e personale

scolastico, funzione poco collaborativa

all’interno della classe

CORRETTO 7

Episodi di inosservanza del regolamento

interno disinteresse e poca

partecipazione alle attività scolastiche,

VIVACE E NON

SEMPRE

CORRETTO

6

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N.B. Il voto di comportamento è attribuito anche per mancanze commesse

fuori dall’Istituto, purché i fatti siano connessi alla vita scolastica.

Criteri di ammissione o di non ammissione alla classe successiva o all’esame

di stato

Sono ammessi alla classe successiva o all’esame di Stato gli alunni che hanno

raggiunto gli obiettivi didattici minimi (possesso delle conoscenze di base

relative agli argomenti trattati nelle varie discipline, uso di un linguaggio

chiaro e corretto, capacità di operare semplici collegamenti) e hanno

ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di classe, un

voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.

disturbo delle lezioni, rapporti

problematici e comportamento poco

corretto verso compagni e personale

scolastico, scarsa socializzazione e

funzione non collaborativa nel gruppo

classe

Episodi persistenti di inosservanza del

regolamento interno che indicano la

volontà di non modificare

l’atteggiamento, atti di bullismo,

completo disinteresse e scarsa

partecipazione alle attività scolastiche,

rapporti problematici e comportamento

scorretto verso compagni e personale

scolastico, bassa socializzazione e

funzione negativa nel gruppo classe.

INADEGUATO < 6

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AZIONI DEL PTOF COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE SCUOLA

DIGITALE In coerenza con quanto previsto dal c. 58 della legge 107 e dalla priorità n. 5

dell’atto di Indirizzo sulle priorità politiche del MIUR per l’anno 2016, ci si impegna

a dare attuazione al piano Nazionale Scuola Digitale per:

a) lo sviluppo e miglioramento delle competenze digitali degli studenti

b) il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali volti a migliorare la

formazione ed i processi di innovazione;

c) la formazione del personale amministrativo e ausiliario per l’innovazione

digitale nell’amministrazione

d) l’individuazione,ai sensi della nota 17791 del 19 Novembre 2015, di un

animatore digitale che curerà l’attività di organizzazione e promozione della

cultura digitale presso le componenti della scuola, in stretta collaborazione con i

docenti responsabili delle diverse funzioni.

Nello stesso tempo si desidera dire con chiarezza che il punto di partenza per

la progettazione di attività ed iniziative coerenti con tale Piano è costituito

da quanto emerso dal RAV e da quanto successivamente segnalato nel

Piano di miglioramento: si tratta di un percorso lungo e impegnativo, fatto

essenzialmente con le persone e non con le macchine: le azioni che si

intendono avviare si intrecciano pertanto con l’esigenza di innovazione

metodologica, di allestimento di nuovi ambienti di apprendimento e

soprattutto con la didattica per competenze, priorità che richiedono

l’adozione di una grande varietà di strategie didattiche. In questa

prospettiva le tecnologie avranno sicuramente un loro spazio, ma è

fondamentale che esse mantengano la loro funzione esclusivamente

strumentale e di supporto alla soluzione di problemi che emergono nella

didattica.

SCUOLA DIGITALE E PROGETTI PON

Per lo sviluppo di metodologie didattiche quali: didattica attiva, laboratorialità,

mobile learning, impiego di contenuti e repository digitali e per l’impiego di

ambienti e dispositivi digitali per l’inclusione o l’integrazione in coerenza

con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con

disabilità e con la normativa italiana (BES) e con il PAI (Piano Annuale per

l’Inclu-sività) – Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8 del

2013, prot.561, la scuola ha aderito al progettio PON :

Avviso AOODGEFID/12810 del 15/10/2015 per la realizzazione di ambienti

digitali.

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AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA Attività Integrative Trasversali

La nostra Scuola è consapevole della necessità di attuare una strategia

didattica ed educativa che affianchi alle normali attività curricolari, una serie di

interventi atti ad ampliare ed integrare il ventaglio di conoscenze e competenze

proposto agli alunni.

Il Collegio Docenti e i Consigli di Classe hanno quindi elaborato gli interventi

di seguito elencati:

Accoglienza

Per ridurre al minimo le difficoltà di passaggio dalla Scuola primaria alla

Scuola secondaria di primo grado si cercherà di creare le condizioni più serene

per consentire agli alunni di prima di adattarsi alla nuova realtà scolastica

ricorrendo ad attività che favoriscano un clima di reciproco ascolto, fiducia e

collaborazione . La scuola provvederà a fornire :

• Informazioni dettagliate alle famiglie sull’offerta formativa della Scuola e

dei servizi scolastici

• Organizzare visite agli spazi, ai laboratori e alle aule attrezzate della

Scuola

• Sviluppare, nei primi giorni di scuola, di attività non finalizzate

direttamente all’accertamento delle abilità d’ingresso, ma che consentano

agli alunni di valorizzare il percorso formativo già compiuto ed il loro saper

fare.

Continuita’ e Orientamento

Il D.M. 16/11/1992, in applicazione dell’art. 2 della 148/90, stabilisce con

estrema chiarezza che ogni Scuola è tramite tra ciò che la precede e ciò che la

segue.

Il tema della continuità nasce dall’esigenza di garantire il diritto di ogni

alunno ad un percorso formativo organico e completo.

Particolarmente rilevanti per la condivisione dei processi e per la

costruzione di una identità culturale d’Istituto sono i percorsi educativi e didattici

in continuità tra i diversi ordini di scuole. Tale progetto, per sua natura

pluriennale, vuole essere il contenitore di senso dove trovano il giusto valore le

attività curricolari trasversali alle discipline, le progettualità di potenziamento ed

integrazione dei curricoli, le azioni di orientamento verso le scuole secondarie di

II grado. In esso trovano spazio sia le attività da proporre alle classi in previsione

del passaggio al grado di istruzione successivo, sia le specifiche progettualità

che i docenti dei vari ordini di scuola elaborano insieme e propongono agli

studenti come arricchimento dell’offerta formativa.

Perciò la nostra Scuola si propone di intensificare i rapporti con le primarie e

quelle secondarie di secondo grado al fine di determinare un passaggio sereno

tra gli attuali ordini di scuola.

Si cercherà quindi di :

• Agevolare il passaggio degli alunni dalla quinta classe primaria alla prima

classe della scuola secondaria di primo grado

• Orientare gli alunni delle terze classi verso una scelta adeguata della

scuola secondaria di secondo grado

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• Conoscere i programmi nazionali dei diversi gradi di scuola delle classi

ponte

• Fornire agli alunni percorsi di insegnamento-apprendimento differenziato

• Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione

sociale

• Favorire le capacità decisionali e di orientamento nel futuro

Una strategia utile ai fini della continuità è la conoscenza/documentazione

del percorso formativo dell’alunno.

Questo è importante per gli alunni appartenenti a culture diverse ed è

centrale per i soggetti in situazione di handicap o di svantaggio.

Strumento indispensabile per una corretta informazione sul percorso

formativo di ogni alunno sarà il “fascicolo personale dell’allievo”, che in questa

scuola viene messo a disposizione dei singoli Consigli di Classe all’inizio di ogni

anno scolastico.

Inclusione e Integrazione

Una scuola inclusiva richiede che i sistemi educativi sviluppino una

pedagogia centrata sul singolo alunno, rispondendo in modo flessibile alle diverse

e spesso complesse esigenze di ciascuno per assicurare pari opportunità a

studenti con diverse tipologie di bisogni in tutti gli aspetti della loro vita

(istruzione, formazione professionale, lavoro e vita sociale). In tal senso la nostra

Scuola promuove la piena partecipazione e le opportunità educative di tutti gli

studenti suscettibili di esclusione al fine di realizzare il loro potenziale.

Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola”

una nuova impostazione e, quindi, importanti modifiche e messe a punto:

• esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi

dall’interno;

• il nuovo punto di vista deve essere orientato verso un pensiero inclusivo

“quotidiano” e non “straordinario” del funzionamento del sistema

scolastico.

Cittadinanza Attiva E’ l’ambito che comprende i progetti di educazione alla cittadinanza e

Costituzione, alla legalità, alla Solidarietà, ai diritti/doveri del cittadino: rientrano

in questo ambito tutti i percorsi che, trasversalmente alle discipline, concorrono

alla formazione e alla acquisizione da parte delle/i alunne/ i del concetto di

responsabilità civile e di cittadinanza partecipata.

Autovalutazione

Il progetto relativo ai percorsi di autovalutazione e qualificazione della scuola, è

volto al miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche. Il progetto,

ha previsto la costituzione di un nucleo di valutazione (NIV) che ha prodotto la

relazione di autovalutazione (RAV). e la costituzione di un nucleo di valutazione

(NIV ), prevede la pianificazione e il miglioramento. Esso si propone di:

• Promuovere pratiche di valutazione e autovalutazione.

• Verificare i risultati focalizzando validità ed efficacia delle scelte

effettuate.

• Identificare punti forti e punti deboli di un percorso, allo scopo di

individuare e consolidare o migliorare le pratiche educative.

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ATTIVITÀ PROGETTUALI (ANNUALITÀ 2015 – 2016)

Progetti curriculari

Sono qui di seguito riportati i progetti curriculari approvati dal Collegio dei

Docenti.

Per quanto attiene, nello specifico, agli obiettivi, alle metodologie di lavoro, agli

strumenti, alle risorse necessarie ed alla calendarizzazione di ciascuna attività si

rinvia alle schede di progetto depositate in segreteria.

AMBIENTE E TERRITORIO

“Il mio futuro attraverso le tradizioni e i tesori del mio paese” Il progetto ha lo scopo di far conoscere e far esplorare agli alunni il proprio

territorio su itinerari botanici e idrogeologici, di affinare la loro sensibilità

ecologica per comprendere come l’ambiente influisce sulla vita dell’uomo.

Prevede uscite sul territorio comunale e in zone di interesse naturalistico

significativo. Sono interessate tutte le classi dell’istituto.

PROGETTO LEGALITÀ

“ Bullismo e Cyberbullismo”

La Scuola affronta in modo specifico il tema della legalità informatica . Ai

ragazzi vengono illustrati i principali pericoli e reati di cui si possono

imbattere nell’uso del web e le modalità per muoversi nel mondo digitale in

sicurezza e nel rispetto delle regole.

PROGETTO LETTURA

Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare gli alunni all’utilizzo e alla

considerazione della lettura nella molteplicità dei suoi aspetti.

Progetti extra curriculari PROGETTO NATALE – SOLIDARIETA’

Il progetto come percorso ideale per stimolare gli allievi all'apprendimento,

alla collaborazione e alla partecipazione attiva, mira all'ampliamento delle

loro capacità espressive, creative ed esecutive e prevede come prodotto

finale la realizzazione e l'allestimento di un concerto musicale con

esecuzioni strumentali, melodiche e ritmiche e esecuzioni corali e

individuali. Per consentire agli alunni della Scuola di vivere in prima

persona l'esperienza del concerto musicale, si propone un unico

"ensemble" orchestrale ( alunni corso musicale "orchestra eveergreen")

corale ( selezione di alunni classi prime di tutti i corsi) e individuale (

selezione di alunni particolarmente meritevoli per capacità strumentali e

canore) .

Nell’ambito del progetto è prevista la raccolta fondi Telethon che ha lo scopo

di sensibilizzare gli alunni sulle problematiche legate alle malattie

genetiche rare, di promuovere la ricerca scientifica e la cultura della

solidarietà.

Concerto di Natale 2015 " Melodie di Natale"

Esecuzioni strumentali e vocali

Natale in poesia e prosa

Raccolta fondi solidarietà per TELETHON

PROGETTO RECUPERO- CONSOLIDAMENTO- POTENZIAMENTO

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Mira a recuperare e sviluppare le abilità nelle diverse aree disciplinari, in

particolare in italiano e in matematica, offrendo occasioni per promuovere

il diritto alla pari opportunità e favorire la progressiva e reale integrazione

nel gruppo classe.

Offre risposte ai bisogni differenziati degli alunni per garantire il diritto alla

pari opportunità formativa, rispettando tempi e modalità diverse di

apprendimento. Favorisce la progressiva e reale integrazione nel gruppo

classe per prevenire il disagio.

• LABORATORI ITALIANO

• LABORATORI DI MATEMATICA

• LABORATORI DI LINGUE

RETI DI SCUOLE

La Scuola ha stipulato con l’associazione Anfas Onlus Altamura un accordo di

rete che prevede la realizzazione di una serie di attività volte ridurre

situazioni di difficoltà o di limitazione psicofisica. • CINEFORUM

• FLESSIBILITÀ

• VIAGGI D’ISTRUZIONE

• VISITE GUIDATE E USCITE DIDATTICHE

• LABORATORIO CON I RAGAZZI DIVERSABILI

• GIOCHI I SPORTIVI E STUDENTESCHI (TUTTE LE CLASSI)

Attività sportive

Va segnalato che per l’attuazione dei Giochi sportivi studenteschi è stato

costituito formalmente il “Centro Sportivo Studentesco” il cui atto formale

è depositato presso l’Ufficio di segreteria.

Si precisa che, essendo il Pof, un documento “ aperto”, alcune iniziative sopra

menzionate potrebbero non essere espletate e, di contro, potrebbero,

invece, nel corso dell’anno, esserne inserite altre (previa approvazione del

Collegio Docenti) che non richiedono risorse finanziarie.

Altre attività progettuali saranno realizzate se approvate e finanziate da altri

enti (comune, provincia, regione).

La scuola parteciperà ad altre eventuali e successive iniziative progettuali

proposte dal MIUR e/o da altri organi istituzionali.

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STRUMENTI DI INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI

SPECIALI La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni

con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione

scolastica” delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di

realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in

situazione di difficoltà.

L’Inclusione scolastica vuole essere il processo attraverso il quale gli

impedimenti vengono rimossi in modo che ciascun individuo possa essere

valorizzato, incontrando le condizioni per esprimere al meglio le proprie

potenzialità.

Ciò non significa negare il fatto che ognuno di noi è diverso o negare la

presenza di disabilità che devono essere trattate in maniera adeguata, ma vuol

dire spostare l’analisi e l’intervento dalla persona al contesto, per individuarne gli

ostacoli e operare per la loro rimozione.

Pertanto sulla base dell’analisi del tessuto sociale il nostro Istituto si

propone di ricevere in modo adeguato alunni con bisogni educativi speciali

offrendo a ciascuno una reale e fattiva integrazione. I BES (alunni con Bisogni

Educativi Speciali) riguardano:

• alunni con disabilità

• alunni con DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento)

• alunni con deficit del linguaggio

• alunni con disturbo della condotta in adolescenza

• alunni con disagio socio-culturale

• alunni stranieri non alfabetizzati

Come previsto dalla CM n. 8 del 6/03/2013 del MIUR ogni scuola è chiamata ad

elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) riferito a tutti gli

alunni con BES.

Il PAI indica le scelte metodologiche finalizzate all’attuazione di percorsi capaci

di favorire pari opportunità per tutti gli alunni e si propone di individuare strategie

didattiche ed organizzative che favorendo il percorso di apprendimento dei

soggetti con BES, risulti capace di offrire loro un contesto più efficace.

Il nostro Istituto si pone come finalità prioritaria quella di un’integrazione globale

attraverso la sperimentazione di percorsi formativi in grado di assicurare

continuità nel passaggio tra i vari ordini di Scuola e in quello indispensabile tra il

mondo della Scuola e quello sociale inteso nel senso più ampio.

Inoltre obiettivi generali sono :

• finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un

“progetto di vita” che tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà

svolgere all’interno della società;

• elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza,

integrazione, orientamento.

• Favorire negli alunni processi di apprendimento e di acquisizione di

competenze.

• Rendere il soggetto BES il più autonomo possibile.

• Passare da un modello di crescita “protettivo” ad uno di “crescita

autonoma” facendo sì che l’alunno possa sperimentare esperienze

personali nuove.

Per conseguire tali obiettivi la Scuola realizza:

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• Attivazione dei G.L.I. (Gruppo di Lavoro l’Inclusione) per coordinare la

programmazione dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio

assistenziali ecc… e favorire contatti e passaggi di informazioni tra le

scuole e tra Scuola e territorio.

• Formulazione della Programmazione didattico - educativa finalizzata

all’integrazione.

• Organizzazione di spazi capaci di garantire comunicazione, socializzazione,

collaborazione e quindi motivazione, attraverso l’organizzazione di attività

ludico-laboratoriali che consentano il recupero di opportunità

di apprendimento anche attraverso l’uso di linguaggi non verbali.

• Coinvolgimento attivo delle famiglie

INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

La nostra Scuola intende offrire agli alunni diversamente abili ogni possibile

opportunità formativa e si propone l’obiettivo di consentire a ciascuno il pieno

sviluppo delle proprie potenzialità. Nella Scuola non esistono barriere

architettoniche e gli alunni disabili possono accedere a tutti gli ambienti

utilizzandone le strutture. Per ciascun alunno, la Scuola, in collaborazione con la

famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale predispone un “Piano

Educativo Individualizzato”.

La nostra Scuola, per una migliore integrazione degli alunni disabili, si

avvale anche della collaborazione di personale qualificato. In ogni caso le attività

di integrazione e il conseguente intervento degli operatori riguardano tutta la

classe nella quale è inserito l’alunno diversamente abile; le attività di tipo

individualizzato sono previste nel piano educativo. Gli organismi interni che

orientano gli interventi individualizzati e supportano il lavoro dei Consigli di

Classe sono il Dipartimento Gruppo H e il Gruppo di Lavoro Handicap (GLH),

quest’ultimo formato da tutti gli insegnanti di sostegno, da alcuni docenti e da

rappresentanti dei genitori.

Nella scuola il “GLH” coinvolto nelle attività di integrazione, svolge le

seguenti mansioni:

� Si riunisce periodicamente con lo scopo di migliorare l’efficacia degli

interventi.

� Predispone progetti mirati alla completa integrazione degli alunni con

disabilità, avvalendosi delle risorse finanziarie messe a disposizione della

scuola, dagli enti locali e dal ministero dell’istruzione nell’ambito della

legge n. 104/92.

Il dipartimento del gruppo H ha individuato per i suddetti alunni i seguenti

obiettivi fondamentali :

• Accoglienza

• Socializzazione

• Integrazione nell’istituzione scolastica e sociale

• Conoscenza del territorio extrascolastico.

Obiettivi formativi

L'azione formativa è coerente con quella dell' intero istituto.

Essa si qualifica negli interventi di didattica orientativa e curricolare,

che si caratterizzano per l'attenzione particolare alle condizioni idonee allo

sviluppo d’affetti, relazioni, autonomie ed apprendimenti.

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Questi obiettivi si possono raggiungere attraverso momenti e fasi

sequenziali che prevedono varie attività.

Progetto didattico

Per i ragazzi che non possono seguire le stesse attività dei compagni si

definisce una programmazione educativa individualizzata (PEI) basata sull'analisi

del profilo dinamico funzionale dell'alunno (PDF). Tale programmazione rielabora

quella specifica delle singole discipline, dopo un'attenta riconsiderazione

dell'alunno sotto gli aspetti neuropsicologico e cognitivo.

Iniziative di continuità fra cicli scolastici

In collaborazione con le scuole di provenienza si creano contatti tra i docenti

dei vari ordini di scuola allo scopo di esplicitare la tipologia e le aree di

intervento possibili.

Successivamente, si attivano percorsi di accoglienza articolati in

incontri con la famiglia, l'alunno ed eventualmente gli operatori esterni

interessati.

INTERVENTI PER SUPERARE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO

L'esigenza di porgere all'utenza scolastica, soprattutto agli alunni

che vivono una situazione di disagio, un diverso approccio al sapere e all'

"essere" nella sua globalità, induce la nostra Scuola a proseguire in

maniera incisiva nell'opera di recupero e integrazione, promuovendo

esperienze culturali sempre più significative e opportune strategie di

recupero. Pertanto, per gli alunni che manifestano difficoltà di

apprendimento e di integrazione scolastica e sociale, la Scuola si impegna

a:

� Creare le condizioni per offrire l’uguaglianza di opportunità a tutti.

� Articolare l’attività scolastica in modo che siano accettate e valorizzate

le “diversità” per assicurare a tutti gli alunni il conseguimento degli

standard

di apprendimento nel rispetto dei personali tempi di crescita e di sviluppo.

Il compito dei Consigli di classe è: � Individuare ed analizzare le cause dello svantaggio.

� Intervenire sulle cause riducibili utilizzando le strategie e le metodologie

più opportune e produttive.

� Favorire una piena e concreta integrazione di tali alunni.

Attraverso un lavoro individuale e graduato vengono attivati interventi

individualizzati al fine di:

� Rinforzare le abilità strumentali di base

� Sviluppare le potenzialità latenti

� Favorire le dinamiche motivazionali

Offrire momenti di gratificazione per migliorare i livelli di fiducia e di autostima

INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI L’educazione interculturale, delineatasi all’inizio come elaborazione di

strategie di accoglienza, ha progressivamente esteso il campo della sua

riflessione al nodo della diversità, della gestione dei conflitti, dei

meccanismi di costruzione delle identità e delle differenze.

L’Istituzione scolastica, sia in quanto luogo di formazione delle future

generazioni, sia in quanto laboratorio dell’accoglienza, è deputata a

svolgere un ruolo di primaria importanza.

La presenza nella scuola degli alunni stranieri ci impone un impegno mirato a :

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� Favorirne la frequenza e l’integrazione

� Facilitare l’apprendimento linguistico

� Inserire nelle discipline approfondimenti culturali riguardanti i paesi di

provenienza

Educare all’intercultura è educare ad andare “verso l’altro’’ per

percorrere insieme un pezzo di strada della nostra vita.

L’educazione interculturale deve concretizzarsi nell’accoglienza di

tutti in generale e degli alunni stranieri in particolare, per promuovere le

condizioni necessarie per ridurre i rischi di insuccesso e di abbandono.

Nel percorso educativo saranno compresi i seguenti:

Obiettivi Educativi Interculturali • Osservare, riconoscere, descrivere comportamenti, mentalità,

atteggiamenti, culture, stimolare l’attenzione verso le differenti

manifestazioni dell’identità culturale;

• Rendere consapevoli del “pluralismo culturale” dei propri e altrui contesti

di vita

• Comprendere, analizzare le diverse identità, saper confrontare modelli e

sistemi culturali per cogliere analogie e differenze

• Valutare i sistemi e le identità culturali studiate, esprimere scelte di valore

rispetto alle altre culture

• Assumere comportamenti di disponibilità allo scambio orientando alla

curiosità, alla reciprocità.

La presenza nella scuola di alunni stranieri rappresenta anche una

occasione per favorire la diffusione dei valori di tolleranza e di solidarietà. Per

l’integrazione di questi alunni la Scuola attua interventi mirati, , avvalendosi, delle

risorse finanziarie messe a disposizione dagli enti locali e dal ministero

dell’istruzione.

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RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA La presenza dei genitori è un elemento fondante e qualificante della

formazione, della realizzazione e della verifica del progetto educativo; la scuola

ritiene importante realizzare armonia e coerenza tra la propria proposta educativa

e quella delle famiglie degli alunni. In tale prospettiva, la Scuola, in linea con il

DPR 235/2007 (modifiche allo Statuto delle studentesse e degli studenti della

scuola secondaria) e seguendo le indicazioni della C.M. n. 3602 del 31 luglio 2008,

propone un Patto Educativo affinché vi possa essere una linea guida comune per

il lavoro di tutti i protagonisti della scuola, dagli alunni ai Docenti, dal personale

ATA ai collaboratori e alle Famiglie. Esso comporta da parte dei contraenti

(studenti-docenti- genitori) un impegno di corresponsabilità, nel rispetto dei ruoli,

delle funzioni e delle competenze, finalizzato alla realizzazione dell’obiettivo

comune di accrescere l’efficacia e la fruibilità dell’insegnamento, per un’armonica

e proficua formazione e crescita dell’alunno.

Il rispetto di tale patto costituisce un punto importante per costruire un rapporto

di fiducia reciproca che permetta di innalzare la qualità dell’Offerta formativa e

guidare gli alunni al successo scolastico. Il Patto Educativo viene sottoscritto dai

Genitori e consegnato dalla Scuola nel primo periodo dell’anno scolastico. La

scuola, inoltre, intende assicurare alle famiglie un’informazione tempestiva circa

il processo di apprendimento-insegnamento e la valutazione degli alunni

effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico nel rispetto delle vigenti

disposizioni in materia di riservatezza. Secondo quanto previsto dal CCNL

2006/2009, all’art. 29, i Docenti mettono a disposizione, in orario antimeridiano,

un’ora settimanale di ricevimento nelle prime due settimane di ogni mese, per

favorire i colloqui, per dare più spazio al genitore e gestire quindi meglio anche le

priorità di comunicazione circa il comportamento e il profitto degli alunni. Sono,

inoltre, previsti incontri pomeridiani per i colloqui a metà di ciascun

quadrimestre, oltre alle consegne delle schede di valutazione quadrimestrali. Le

Famiglie sono avvertite per mezzo di comunicazioni scritte relativamente a:

incontri Scuola-Famiglia, variazioni d’orario, eventuali scioperi del personale e

comportamenti passibili di sanzioni. Allo scopo di rendere esplicite quelle norme

che facilitano il buon andamento dell’istituto nel rispetto dei diritti e delle libertà

di ciascuno, la nostra scuola fissa le norme di comportamento di ciascuna delle

parti nel REGOLAMENTO D’ISTITUTO, mentre al fine di impegnare le famiglie a

condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa, sottoscrive con

le stesse il PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ. Naturalmente, la

condivisione di intenti e la collaborazione, nella complessità sociale e culturale in

cui viviamo, non può essere limitata alle famiglie degli alunni, ma deve prevedere

il RAPPORTO TRA SCUOLA E TERRITORIO, pertanto lo sforzo comune della

scuola, dei genitori, dell’Amministrazione Comunale, delle parrocchie, deve

essere quello di lavorare in sinergia per mettere in campo forze e azioni

finalizzate al comune obiettivo dell’educazione dei ragazzi.

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FABBISOGNO PERSONALE Docenti

ORGANICO DOCENTI A.S. 2015/16

Numero

docenti

Ore di servizio

settimanali

Situazione giuridica

Classe di Concorso A043 Italiano, Storia, Geografia

15 18 ruolo

Classe di Concorso A059 matematica e scienze

7 18 ruolo

1 12 part time ruolo

1 6 T. d. 30/06/2016 a completamento

cattedra

Classe di Concorso A345 inglese

4 18 ruolo

1 6 t.d. 30/06/2016

1 3 ruolo titolare altra scuola

Classe di Concorso A245 francese

1 18 ruolo

1 18+2 ruolo

1 16 part time ruolo

Classe di Concorso A033 tecnologia

2 12 ruolo part-time 12 h

1 12 ruolo 12 h+completamento altra

scuola

1 18 ruolo

Classe di Concorso A028 arte e immagine

3 18 ruolo

Classe di Concorso A032 musica

3 18 ruolo

Classe di Concorso A030 scienze motorie

3 18 ruolo

Classe di concorso AJ77 strumento

1 9 ruolo (tromba)+ completamento

altra scuola

1 9 T.D. 30/06/2016

1 7 ruolo (clarinetto) + completamento

altra scuola

1 5 t.d. 30/06/2016

1 6 t.d. 30/06/2016

18 t.d. 30/06/2016

18 t.d. 30/06/2016

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Sostegno

3 18 ruolo (psicofisici)

1 t.d 30/06/2016 (psicofisici)

Religione

1 18 ruolo

1 9 Ruolo+completamento altra scuola

ATA

ORGANICO ATA A.S. 2015/16

Ore di

servizio

settimanali

Situazione giuridica

DSGA 36 ruolo

ASSISTENTI

AMMINISTRA

TIVI

N.3

36 ruolo

COLLABORATORI

SCOLASTICI

N.10

36 ruolo

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PERSONALE IN ORGANICO DI POTENZIAMENTO:

Organico di Potenziamento

CLASSE DI

CONCORSO NUMERODOCENTI

SITUAZIONE

GIURIDICA

A032 musica 1 ruolo

AK77

Strumento

Sassofono

1

ruolo

A028

arte

1 Tempo

determinato

30/06/2016

Classe di

conc

orso

Ore da

pre

star

e

Supplenz

e

brevi

Corsi di

recupero

/

potenzia

mento

Progetti

Ore di

utili

zzo

A032

music

a

600 510 60

Progetti

potenzia

mento

(Progetto

Natale)

600

AK77

Strum

ento

Sasso

fono

600 510 60

Progetti

potenzia

mento

(Progetto

Natale)

600

A028

arte 600 510 60

Progetti

potenzia

mento

(Progetto

Natale)

600

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MONITORAGGIO ED AGGIORNAMENTO A partire dall’anno scolastico 2015/16 il documento che esplicita il Piano

dell’Offerta Formativa dell’Istituto viene presentato in tempi e modi

differenziati; si indicano a tal proposito le due articolazioni del POF:

PIANO ANNUALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

Il Piano Annuale esplicita gli aspetti organizzativi e progettuali dell’offerta

formativa ed è elaborato all’inizio di ogni anno scolastico.

Il Piano Pluriennale raccoglie e illustra gli elementi fondamentali dell’offerta

formativa ed è aggiornato ogni qualvolta si renda necessario.

Il Piano viene controllato e aggiornato anche in relazione ad una periodica

valutazione degli esiti formativi realizzata mediante i seguenti strumenti

diversificati:

� Autoanalisi dei diversi team docenti impegnati nelle attività

� Analisi collegiale degli esiti di apprendimento condotta sulla base di

strumentazione oggettiva utilizzata in tutte le classi

� Analisi della congruenza fra obiettivi delle attività educative e risultati

raggiunti da svolgersi in sede di collegio dei docenti e di consiglio di

istituto per gli aspetti di rispettiva competenza;

MONITORAGGIO DEL PIANO TRIENNALE

Annualmente verranno realizzate le seguenti azioni :

• Verifica degli obiettivi raggiunti in relazione alle priorità fissate

• Verifica dell’efficacia delle attività di ampliamento- arricchimento

curriculare proposte

Il monitoraggio verrà effettuato tenendo conto dei seguenti indicatori:

• Grado di partecipazione dell’utenza alle attività proposte

• Livello di gradimento dell’utenza alle attività proposte

• Ricaduta didattica

• Esiti complessivi

L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta, comunque,

condizionata alla concreta destinazione a questa Istituzione scolastica da

parte delle Autorità competenti delle risorse umane e strumentali con esso

individuate e richieste

Si allegano :

1. Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico

2. Regolamento di istituto

3. Patto educativo

4. Carta dei servizi

5. Codice comportamento pubblici dipendenti

6. Regolamento laboratori

7. Calendario scolastico

8. Piano di miglioramento

9. Schede progetti

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INDICE - Premessa pag. 2

- Valori fondanti ed obiettivi educativi generali pag 3

- Identità della scuola pag 4

- Scelte didattico organizzative pag 5

- Organizzazione della scuola pag 7

- Priorità, traguardi ed obiettivi pag 8

- Scelte conseguenti ai risultati delle prove invalsi pag 9

- Scelte organizzative e gestionali – risorse umane pag 10

- Risorse organizzative e strutturali – risorse materiali pag 14

- Aggiornamento e formazione del personale pag 15

- La valutazione dei percorsi formativi pag 16

- Azioni del PTOF coerenti con il piano nazionale scuola digitale pag 23

- Ampliamento dell'offerta formativa pag 25

- Strumenti integrazione alunni BES pag 29

• Strumenti integrazione alunni diversabili

• Integrazione alunni stranieri

- Rapporti Scuola – Famiglia pag 33

- Fabbisogno personale pag 34

- Organico di potenziamento pag 35

- Monitoraggio e aggiornamento pag 37

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Prot. n. 3672/A09 del 03 ottobre 2015

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

TRIENNIO 2016/17 – 2017/18 - 2018/19

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTI

• il DPR 297/1994, Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di

istruzione

• la Legge 59/1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche

e la dirigenza

• il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica

• la Legge 107/2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999

• il D.L.vo 165/2001 e ss.mm. ed integrazioni

• la Legge 107/2015, con le modifiche introdotte alla previgente normativa

• il DPR 89/2009, recante Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo

e didattico del Primo Ciclo di Istruzione ai sensi dell’art. 64, c. 4, del DL

112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L 133/2009

• gli artt. 26, 27, 28 e 29 del CCNL Comparto Scuola

• le Indicazioni Nazionali per il Curricula 2012

TENUTO CONTO

• delle risultanze del processo di autovalutazione dell’Istituto esplicitate nel

Rapporto di Autovalutazione

PREMESSO

• che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al

Dirigente Scolastico dalla Legge 107/2015

• che l’obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione su modalità

di elaborazione, contenuti indispensabili, obiettivi strategici, priorità,

elementi caratterizzanti l’identità dell’istituzione, che devono trovare

adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, e sugli

adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla

normativa vigente

CONSIDERATO CHE

• le indicazioni per la redazione del Piano dell’offerta formativa a.s. 2015/16,

formulate tenendo conto degli esiti del Rapporto di autovalutazione e sulla

base delle linee di indirizzo del Consiglio di Istituto, costituiscono il punto

di partenza del presente atto di indirizzo

• le innovazioni introdotte dalla Legge 107/2015 mirano alla valorizzazione

dell’autonomia scolastica, che trova il suo momento più importante nella

definizione e attuazione del piano dell’offerta formativa triennale

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40

• il Collegio dei Docenti è chiamato a redigere il Piano dell’offerta formativa,

che con la Legge 107/2015 diviene triennale ed è soggetto a valutazione

degli obiettivi in esso inseriti

• il Piano dell’offerta formativa triennale deve comprendere le opzioni

metodologiche, le linee di sviluppo didattico-educativo, le opzioni di

formazione e aggiornamento del personale docente e ATA, il fabbisogno di

organico funzionale dell’autonomia

• per una buona gestione e per una concreta ed effettiva realizzazione del

PTOF è necessario l’apporto di ogni componente della comunità scolastica,

laddove per buona gestione si vuole intendere il dialogo fra componenti

interne ed esterne e fra elementi delle singole componenti al proprio

interno

RISCONTRATO CHE

• gli indirizzi del Piano vengono definiti dal Dirigente Scolastico che, in

proposito, attiva rapporti con i soggetti istituzionali del territorio e valuta

eventuali proposte delle rappresentanze sociali; il Collegio dei Docenti lo

elabora; il Consiglio di Istituto lo approva

• il piano può essere rivisto annualmente entro ottobre

• per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel piano le Istituzioni scolastiche

si possono avvalere di un organico potenziato di docenti da richiedere a

supporto delle attività di attuazione

VALUTATE

• prioritarie le esigenze formative individuate a seguito della lettura

comparata del RAV, “Rapporto di Autovalutazione”, e degli esiti formativi

registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti

TENUTO CONTO

• delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e di quanto emerso dai

rapporti attivati dal Dirigente Scolastico con tutto il personale interno alla

scuola e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche

operanti sul territorio

RITENUTI FONDAMENTALI i seguenti obiettivi strategici in linea con la Legge

105/2015:

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche

b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche

c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale,

teatrale e artistica, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri

istituti pubblici e privati operanti in tali settori

d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica

attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto

delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di

responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della

consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze

e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto

della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del

patrimonio e delle attività culturali

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f) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a

uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione

fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti

praticanti attività sportiva agonistica

g) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al

pensiero computazionale e all'utilizzo critico e consapevole dei social network e

dei media

h) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio

i) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di

discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione

scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali

attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la

collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle

associazioni di settore

l) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in

grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità

locale, comprese le organizzazioni del terzo settore

m) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda

attraverso percorsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non

italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo

settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie

n) definizione di un sistema di orientamento

EMANA IL SEGUENTE ATTO DI INDIRIZZO

per le attività della scuola e per le scelte di gestione e di amministrazione relativi

alla redazione del PTOF:

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è da intendersi non solo quale documento

con cui l’Istituzione dichiara all’esterno la propria identità, ma quale programma

in sè completo e coerente di strutturazione del curricolo, di attività, di logistica

organizzativa, di impostazione metodologico-didattica, di promozione e

valorizzazione delle risorse umane, con cui la scuola intende perseguire gli

obiettivi dichiarati nell’esercizio di funzioni che, pur essendo comuni a tutte le

istituzioni scolastiche, contemporaneamente la caratterizzano e la distinguono.

Esso sottolinea il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di

cui dispone l’Istituto, la motivazione, il clima relazionale ed il benessere

organizzativo, la consapevolezza delle scelte operate e delle motivazioni di fondo,

la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l’assunzione di un modello

operativo che miri al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone

l’attività della scuola. Solo in questo modo il Piano, da mero adempimento,

diventa reale strumento di lavoro, in grado di valorizzare le risorse umane e

strutturali e di dare una direzione chiara all’attività dei singoli e dell’Istituzione

nel suo complesso.

Pertanto, la Scuola è chiamata ad elaborare il Piano per il triennio che decorre

dall’a.s. 2016/2017 fino all’a.s. 2018/2019.

A. Finalità dell’Istituto

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La finalità del PTOF è espressa in continuità con le finalità perseguite

dall’Istituto:

• le attività curriculari ed extracurriculari previste devono inserirsi in un

quadro unitario, coerente ed organico

• l’offerta formativa prevista deve tener conto della ciclicità triennale del

POF

• l’elaborazione del PTOF deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli

obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza

• l’Offerta Formativa deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa

e delle presenti indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e

mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio

di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire

l’immagine della scuola.

Lo scopo è realizzare l’autonomia funzionale della istituzione scolastica che è

finalizzata al successo formativo, allo sviluppo della persona umana e al

miglioramento dei processi di insegnamento/apprendimento, secondo criteri di

efficacia, efficienza ed economicità, tenendo conto dei seguenti indirizzi:

• promuovere l'istruzione e l'educazione nella scuola alla luce dei valori

costituzionali di uguaglianza, libertà e accesso al sapere senza

discriminazioni di sorta, coniugando lo studio del sistema dei diritti e dei

doveri inerenti la persona con il più ampio tema del rispetto quotidiano

• offrire ogni possibilità di conoscenza, confronto e scambio di esperienze

che permetta a ciascuno di determinare la propria identità,

accompagnandola sempre con la varietà e la differenza, esponendola

volutamente e serenamente alla molteplicità delle culture e delle opinioni

• sviluppare la consapevolezza - sia all’interno che all’esterno dell’istituto -

sugli elementi caratterizzanti l’Istituto

• costruire e rafforzare forme di raccordo e di coordinamento con il territorio

• integrare e diffondere le possibilità offerte dalle nuove Tecnologie

dell'Informazione e della comunicazione (TIC) nei sistemi di didattica e

formazione, sia per supportare la didattica, sia per favorire un sentimento

condiviso di cittadinanza europea

• privilegiare la cultura dell'accoglienza, dell'inclusione e della legalità

attraverso l’esercizio della cittadinanza attiva anche in ambito

internazionale

• promuovere l’educazione interculturale, anche migliorando l’apprendimento

delle lingue straniere.

B. Attività della scuola

• inserire nel PTOF linee metodologico-didattiche centrate sugli alunni, che

prevedano anche attività di tipo laboratoriale e l’utilizzo di metodologie

adeguate sia al miglioramento degli apprendimenti (recupero e

potenziamento) che allo sviluppo delle competenze sociali, anche

utilizzando docenti dell’organico potenziato

• inserire nel PTOF azioni, sia didattiche che di aggiornamento, che

consentano il consolidamento e il radicamento della cultura e della prassi

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del curricolo verticale finalizzato all’acquisizione delle competenze

disciplinari e delle competenze trasversali di cittadinanza

• inserire nel PTOF azioni progettuali che consentano, nel triennio, il

raggiungimento degli obiettivi indicati nel RAV ed inseriti nel Piano di

miglioramento, che diventa parte integrante del PTOF

• inserire nel PTOF azioni progettuali di durata triennale, coerenti con le

finalità del PTOF, che contribuiscano a caratterizzare significativamente

l’Istituto

• inserire nel PTOF azioni di formazione-aggiornamento rivolte al personale

docente e ATA, finalizzate alla valorizzazione delle professionalità e alla

efficacia dell’azione educativa

• individuare aree di intervento didattico e/o organizzativo che potrebbero

essere strutturate con successo o essere implementate attraverso l’utilizzo

dell’organico potenziato.

ASPETTI METODOLOGICI-ORGANIZZATIVI

In continuità con le scelte progettuali dei precedenti anni scolastici e con gli

elementi di miglioramento individuati dal RAV, il POF del triennio 2016-2019 dovrà

consolidare le azioni già avviate e metterne in campo di nuove per:

• favorire il successo scolastico di tutti gli allievi (con particolare riferimento

alle varie tipologie di bisogni educativi speciali di cui sono portatori)

• garantire il benessere psicologico e fisico di tutti gli allievi mediante

l’utilizzo di metodologie inclusive, l’acquisizione di abitudini di vita sane e

l’attenzione ai valori della legalità;

• stimolare il dialogo interculturale

A tal fine si ritiene necessario:

� consolidare i progetti relativi agli allievi con BES (difficoltà di

apprendimento, percorsi di insegnamento dell’italiano L2 per allievi

stranieri…);

� adottare nella didattica quotidiana modalità di lavoro inclusive

(Cooperative Learning, classi aperte con gruppi di livello, attuazione dei

PDP e dei PEI con il concorso di tutti gli insegnanti,…)

� adottare nella didattica quotidiana modalità di lavoro basate sulle Nuove

Tecnologie, in modo da stimolare l’apprendimento degli studenti

� promuovere modalità didattiche che consentano il consolidamento e

l’acquisizione di competenze disciplinari e di competenze trasversali di

cittadinanza

� garantire un percorso di continuità fra gradi scolastici, con un progetto

pluriennale di continuità e di orientamento scolastico

� garantire il benessere psicologico di tutti gli allievi anche mediante la

collaborazione con esperti quali psicologi o psicopedagogisti

� implementare le azioni volte all’acquisizione/consolidamento delle regole di

convivenza da parte degli allievi e di contrasto al bullismo, alla

discriminazione di genere, all’omofobia, alla xenofobia, anche attraverso

metodologie che attivino le risorse degli allievi

� proseguire nei progetti relativi agli stili di vita, in particolare quelli

finalizzati alla sana alimentazione e a sane abitudini di vita

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� implementare le azioni dell’Istituto volte ad ottenere processi di confronto

tra docenti di classi parallele, mediante la preparazione e la

somministrazione di prove comuni in tutte le

discipline in ogni quadrimestre e la correzione di tali prove utilizzando

griglie comuni condivise

� promuovere le competenze degli studenti in aree diverse: motricità, musica

e arte

� consolidare e implementare il coinvolgimento delle famiglie nella vita della

scuola, favorendo azioni di cittadinanza attiva e incontri di dialogo e

confronto

� garantire l’apertura dell’Istituto a proposte provenienti dal territorio.

ASPETTI CONTENUTISTICI

I risultati delle precedenti prove INVALSI certificano che l’offerta del nostro

Istituto risulta di buon livello in ambito linguistico-matematico. Pertanto si ritiene

opportuno consolidare le pratiche di recupero degli allievi in difficoltà che si sono

evidentemente rivelate efficaci (corsi di recupero, attività a piccoli gruppi) e dare

attenzione alle competenze-chiave europee, in particolare alle lingue straniere e

alle altre forme di linguaggio che, dal punto di vista dei contenuti disciplinari,

hanno costituito in questi anni elemento caratterizzante l’offerta formativa del

nostro Istituto.

A tal fine si ritiene necessario:

� proseguire nei progetti di educazione musicale, sportivo, manuale,

proponendo laboratori anche con la collaborazione di esperti esterni

� stimolare l’apprendimento di lingue straniere in collaborazione con

associazioni esterne di madrelingua

� potenziare le competenze in lingua italiana per tutti gli allievi

� potenziare le competenze matematico-logiche e scientifiche attraverso il

problem solving

� sviluppare competenze nell’uso delle tecnologie, con uso delle TIC nella

didattica quotidiana

� incrementare la continuità orizzontale, in modo da garantire agli allievi di

classi parallele analoghe opportunità di apprendimento

� prevedere sistematicamente modalità di recupero delle competenze

C. Scelte di gestione e di amministrazione

L’Istituzione scolastica, articolata nella componente docente e dei servizi

generali e amministrativi, è caratterizzata da una gestione unitaria, garantita dal

Dirigente Scolastico.

Tutte le sue azioni, sia di tipo didattico-educativo, che amministrativo,

concorrono ad una sola finalità: la realizzazione di un’offerta formativa

significativa. L’Istituto pone gli alunni al centro della propria attenzione

educativa, affinando i percorsi didattici e implementando l’efficacia delle proprie

modalità di organizzazione. L’Istituto mira a soddisfare le esigenze delle famiglie

e dell’utenza, anche attraverso:

• valorizzazione delle risorse umane, professionali e strumentali disponibili

• valorizzazione delle potenzialità positive espresse dal territorio

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• collaborazione con il territorio (utenza, Amministrazioni Comunali,

Associazioni, Enti)

• sottoscrizione di accordi di rete con altre scuole ed associazioni presenti

sul territorio per promuovere forme di cooperazione, informazione e

formazione.

Per quanto riguarda le pratiche gestionali ed organizzative, l’Istituto opera

avendo come riferimento i criteri di efficacia ed efficienza. Per perseguire

le priorità individuate e migliorare la qualità dell’offerta formativa, l’Istituto

potrà prevedere le seguenti azioni:

• funzionale e flessibile organizzazione del lavoro di tutte le unità di

personale, sia docente che ATA;

• costante monitoraggio dei processi e delle procedure in uso, finalizzato al

miglioramento e al superamento delle eventuali criticità

• valorizzazione del personale

• condivisione delle scelte nel rispetto delle competenze degli OO.CC., e

degli spazi offerti dalla Contrattazione integrativa di Istituto

• ascolto costante delle esigenze dell’utenza

• ricerca continua delle migliori modalità di comunicazione con le famiglie

• reperimento di risorse economiche e strumentali adeguate per mantenere

gli standard del servizio sin qui assicurati ed implementarli, anche

reperendo fonti di finanziamento diverse da quelle ministeriali

• adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole ed Enti pubblici

e privati

Nell’ambito delle relazioni interne ed esterne, l’Istituto promuoverà iniziative

quali:

• ampio utilizzo del sito web, allo scopo di rendere visibile l’offerta formativa

dell’istituto

• pubblicazione di news informative curate dai docenti, deliberazioni,

anagrafe delle prestazioni, albo pretorio

• pubblicazione, all’interno dell’area didattica nel sito di istituto, di lavori

significativi prodotti dagli alunni

• registro elettronico e gestione on-line delle assenze, ritardi, voti e

andamento didattico-disciplinare dei discenti

FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI

Il POF, sulla base della normativa vigente, deve anche individuare “la

programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e

amministrativo, tecnico e ausiliario”.

Tenuto conto dei progetti già approvati dal Collegio Docenti, degli obiettivi di

miglioramento e degli indirizzi sopra delineati, si ritiene che il piano di formazione

dovrebbe

• privilegiare le attività interne all’istituto, che consentono lo sviluppo di un

linguaggio comune fra i docenti

• innovazione tecnologica e metodologica

• curricula verticali di cittadinanza

• competenze nella didattica inclusiva

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• attuazione della dematerializzazione amministrativa.

E' necessario:

• rafforzare i processi di costruzione del curricolo d’istituto verticale e

caratterizzante l’identità

• dell’Istituto

• strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo da:

o migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione

dei percorsi di studio

o superare la dimensione trasmissiva dell’insegnamento e modificare

l’impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante

l’azione didattica laboratoriale, allo sviluppo delle competenze chiave di

cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti

disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue

straniere, competenze

logico-matematiche, competenze digitali) e a dimensioni trasversali

(imparare ad imparare, iniziativa ed imprenditorialità, consapevolezza

culturale, competenze sociali e civiche)

o operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di

supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle

potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze

o monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio

o implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di

revisione, correzione, miglioramento dell’offerta formativa e del

curricolo

• potenziare ed integrare il ruolo dei dipartimenti e delle Funzioni Strumentali

al POF

• migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione

tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle

conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità

di gestione, i risultati conseguiti

• generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la

competenza

• migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche

• migliorare l’ambiente di apprendimento con particolare attenzione alle

strutture didattiche

• sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione

dell’innovazione metodologico-didattica

• valorizzare il personale docente ed ATA, ricorrendo alla programmazione di

percorsi formativi finalizzati al miglioramento della professionalità teorica –

metodologica - didattica e amministrativa

• implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza

amministrativa

• accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il

territorio: reti, accordi, progetti

• operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere

organizzativo

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Tutto ciò premesso e considerati i sopra citati indirizzi generali si elabora il Piano

Triennale dell’Offerta Formativa triennio 2016/17 – 2017/18 – 2018/19, il quale

include ed esplicita:

• gli indirizzi del DS e le priorità del RAV

• il fabbisogno di posti comuni, di sostegno, e di potenziamento dell'offerta

formativa

• il fabbisogno ATA

• il fabbisogno di strutture, infrastrutture, attrezzature materiali

• il piano di miglioramento (riferito al RAV)

• la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati

raggiunti.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof. Teresa Chironna

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48

SSScccuuuooolllaaa SSSeeecccooonnndddaaarrriiiaaa dddiii PPPrrriiimmmooo GGGrrraaadddooo

“SSSAAAVVVEEERRRIIIOOO MMMEEERRRCCCAAADDDAAANNNTTTEEE”

AAAllltttaaammmuuurrraaa

PPPaaattttttooo eeeddduuucccaaatttiiivvvooo

dddiii cccooorrrrrreeessspppooonnnsssaaabbbiiillliiitttààà

AAAnnnnnnooo ssscccooolllaaassstttiiicccooo 222000111555---222000111666

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PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ Anno scolastico 2015 - 2016

“La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori

democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni”

DPR 24 giugno 1998 n.249

La Scuola Secondaria di Primo Grado “Saverio Mercadante” di Altamura, in linea

con il DPR 235/2007 (modifiche allo Statuto delle studentesse e degli studenti

della scuola secondaria) e seguendo le indicazioni della C.M. n. 3602 del 31 luglio

2008, propone il presente patto formativo affinché vi possa essere una linea guida

comune per il lavoro di tutti i protagonisti della Scuola, dagli alunni ai Docenti, dal

personale ATA ai collaboratori e alle famiglie.

Esso comporta da parte dei contraenti (Studenti / Docenti / Genitori) un impegno

di corresponsabilità finalizzato alla realizzazione dell’obiettivo comune di

accrescere l’efficacia e la fruibilità dell’insegnamento, per un’armonica e proficua

formazione e crescita dell’alunno.

Il rispetto di tale patto costituisce un punto importante per costruire un rapporto

di fiducia reciproca che permetta di innalzare la qualità dell’Offerta formativa e

guidare gli alunni al successo scolastico.

Secondo l’articolo 2 del DL 28.08-2008 “in sede di scrutinio intermedio e finale

viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di

permanenza nella sede scolastica anche in relazione alla partecipazione alle

attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche

fuori della propria sede.

La valutazione del comportamento è espressa in decimi.

La votazione sul comportamento degli studenti concorre alla valutazione

complessiva dello studente e, in caso di insufficienze determina la non

ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo.”

Il contratto comprende :

• Gli impegni della scuola nel progetto educativo

• Gli impegni dei Docenti nel progetto educativo

• Gli impegni dei Genitori nel progetto educativo

• Gli impegni degli alunni nel progetto educativo

• Gli interventi disciplinari

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GLI IMPEGNI DELLA SCUOLA

La Scuola si impegna a:

• Fornire una formazione culturale qualificata, aperta alla pluralità delle

idee, nel rispetto dell’identità di ciascuno studente;

• Offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona,

garantendo un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo

sereno, favorendo il processo di formazione di ciascuno studente, nel

rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;

• Offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di

svantaggio, al fine di favorire il successo formativo e combattere la

dispersione scolastica oltre a promuovere il merito e incentivare le

situazioni di eccellenza;

• Favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili;

promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli studenti

stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la

realizzazione di iniziative interculturali; stimolare riflessioni e attivare

percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti;

• Garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle

comunicazioni mantenendo un costante rapporto con le famiglie, anche

attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel rispetto della

privacy.

GLI IMPEGNI DEI DOCENTI

I docenti s’impegnano a:

• Rispettare la vita culturale e religiosa degli studenti, promuovendo

iniziative atte a favorire il superamento di eventuali svantaggi

linguistici.

• Illustrare e motivare i contenuti, i metodi e gli obiettivi del proprio

insegnamento, facendo partecipi gli alunni della scelta del percorso da

portare avanti.

• Precisare le finalità e i traguardi da raggiungere nella propria disciplina.

• Comunicare le valutazioni (voti o giudizi) delle prove scritte ed orali.

• Comunicare alla Famiglia eventuali situazioni di profitto insufficiente e

frequenza irregolare.

• Sostenere un rapporto alunno/alunno e alunno/insegnante aperto al

dialogo e alla collaborazione.

• Comunicare al Dirigente scolastico o in Segreteria i nominativi degli

alunni che si assentano spesso o per lunghi periodi.

• Favorire un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia, attraverso un

atteggiamento di dialogo e di collaborazione educativa tra adulti, al fine

di promuovere la maturazione del ragazzo.

• Chiarire con l’interessato i motivi di un eventuale provvedimento

disciplinare.

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GLI IMPEGNI DEI GENITORI

I Genitori s’impegnano a:

• Conoscere la proposta formativa della Scuola e partecipare al progetto

educativo, collaborando con i docenti e con tutto il personale

scolastico.

• Condividere con gli insegnanti linee educative comuni, consentendo alla

scuola di dare continuità alla propria azione educativa oltre che

cognitiva.

• Prendere visione del patto educativo, discuterlo con i propri figli,

assumendosi la responsabilità di quanto espresso e sottoscritto.

• Favorire la crescita del proprio figlio attraverso l’educazione al rispetto

ed alla cura della persona sia nell’igiene che nell’abbigliamento,

decoroso e adeguato all’ambiente scolastico.

• Fornire al proprio figlio tuta e scarpe da ginnastica da usare solo ed

esclusivamente nella palestra della scuola durante le lezioni di Scienze

Motorie

• Essere da guida ad un corretto uso del tempo in relazione alle varie

attività pomeridiane, scolastiche ed extrascolastiche.

• Giustificare tempestivamente, e di propria mano, le assenze.

• Limitare ai casi di effettiva necessità (motivi di salute, visite

specialistiche, esami clinici) gli ingressi posticipati e le uscite

anticipate rispetto all’orario di inizio e termine delle lezioni (8.30 -

13.30).

Si precisa, inoltre, che sia nei casi di ingressi con ritardo che di uscite

anticipate, queste richiedono la firma di almeno uno dei Genitori

sull’apposito modulo predisposto dalla Scuola (essendo l’alunno un

minorenne). Nel caso di ingressi con ritardo, se l’alunno non è

accompagnato dal Genitore non potrà entrare in classe , anche se

rimarrà nella Scuola.

I suddetti casi ( ingressi con ritardo e uscite anticipate) comportano in

ogni caso la perdita di ore di lezione che verranno puntualmente

conteggiate e sommate; di conseguenza, se l’alunno supera il budget di

ore di assenze previste dalla vigente normativa, l’anno scolastico viene

invalidato.

• Informare la Scuola di eventuali problematiche che possono avere

ripercussioni sull’andamento scolastico dell’allievo.

• Sostenere e controllare i propri figli nel mantenimento degli impegni

scolastici.

• Collaborare attivamente per mezzo degli strumenti messi a disposizione

dall’istituzione scolastica, informandosi costantemente del percorso

didattico educativo dei propri figli.

• Prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola,

discutendo con i figli di eventuali decisioni e provvedimenti disciplinari,

stimolando una riflessione su episodi non corretti e di criticità

comportamentale.

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GLI IMPEGNI DEGLI ALUNNI

L’allievo s’impegna a:

• Assicurare la regolarità di frequenza; presentarsi puntuale alle lezioni;

curare l’igiene personale ed indossare un abbigliamento decoroso per il

rispetto di sé e degli altri.

• Spegnere i telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici durante le

ore di lezione, poiché è severamente proibito il loro uso all’interno

dell’edificio scolastico (Direttiva Ministeriale n. 30 del 15 marzo 2007). I

telefoni cellulari, in caso di utilizzo, verranno consegnati alla Scuola e,

a seconda della gravità, il Consiglio di Classe deciderà una adeguata

sanzione disciplinare., questo al fine di evitare che, all’insaputa degli

insegnanti,gli alunni possano scattare foto, fare registrazioni,

realizzare filmati all’ interno dell’aula e della scuola e di diffonderli in

rete sui social network.

• Mantenere un contegno corretto e rispettoso nei confronti di tutto il

personale della scuola e dei propri compagni.

• Utilizzare correttamente le strutture e gli strumenti della Scuola, senza

arrecare danni agli arredi, dei quali in caso di risarcimento danni, ne

risponderà tutta la classe.

• Rispettare i regolamenti riguardanti l’utilizzo dei laboratori, della

palestra, della biblioteca.

• Presentarsi a scuola fornito dell'occorrente richiesto per le attività

didattiche e l’adempimento dei propri doveri. Indossare tuta e scarpe da

ginnastica durante le lezioni di Scienze Motorie.

• Seguire con attenzione quanto gli viene insegnato e intervenire in modo

pertinente, contribuendo ad arricchire lezioni con le proprie conoscenze

ed esperienze.

• Svolgere le attività di studio, i compiti e i lavori affidati per casa con

attenzione, serietà e puntualità.

• Esplicitare agli insegnanti le proprie, eventuali, difficoltà, impegnandosi

con ordine e serietà nel recupero delle medesime.

• Frequentare con serietà e regolarità i corsi pomeridiani di recupero, in

caso di difficoltà nell’apprendimento.

• Richiedere corsi di potenziamento in caso di desiderio di ampliamento

di argomenti di studio.

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GLI INTERVENTI DISCIPLINARI (Vedi “Regolamento d’istituto” art.18)

La Scuola è responsabile di tutto ciò che avviene all’interno dell’edificio durante

le ore di attività didattica. Pertanto una volta entrati a scuola gli alunni sono

affidati alla responsabilità dell’istituzione sino al termine dell’attività. La richiesta

di uscita prima del termine delle lezioni deve essere presentata personalmente

dal Genitore.

Con la firma da parte del Genitore del presente Patto Educativo di

Corresponsabilità, si dispensa la Scuola da ogni responsabilità al termine delle

lezioni quando l’alunno esce dall’edificio scolastico, in quanto da quel momento la

responsabilità del minore è dei genitori.

Inoltre, gli alunni che dovessero causare danni, a persone o strutture scolastiche,

o tenere un comportamento non conforme ai principi di correttezza e di buona

educazione, potranno incorrere nei seguenti provvedimenti disciplinari:

Richiamo scritto con annotazione sul registro di classe da parte degli insegnanti

per:

• gravi scorrettezze verso i compagni, gli insegnanti e il personale

scolastico;

• disturbo continuato durante le lezioni;

• continue mancanze nell’impegno scolastico;

• violazioni non gravi alle norme di sicurezza.

I docenti dovranno stilare una relazione, nei casi di particolare gravità, circa

l’accaduto.

Allontanamento dalla scuola da 1 a 5 giorni con il parere del Consiglio di classe

per:

• il ripetersi dei comportamenti precedenti;

• assenze ingiustificate e arbitrarie;

• turpiloquio, ingiurie e offese ai compagni, agli insegnanti e al personale

scolastico;

• molestie continue nei confronti di compagni;

• danneggiamento volontario di oggetti di proprietà della scuola o di altri.

Allontanamento dalla scuola fino a 15 giorni con il parere del Consiglio di classe

per:

• il continuo ripetersi dei comportamenti precedenti, ai sensi dell’art. 7

D.P.R. n. 249/1998.

Allontanamento superiore a 15 giorni ivi compresi l’allontanamento fino al

termine delle lezioni o con esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione

all’esame di Stato conclusivo del corso di studi, adottate dal Consiglio D’istituto

per:

• gravissime e/o reiterate infrazioni disciplinari

Nel caso di danni provocati alla struttura scolastica, all’arredamento o per atti di

teppismo condotti all’interno della scuola, oltre all’allontanamento dalla

frequenza delle lezioni fino a 15 giorni, sarà addebitato ai genitori il risarcimento

dei danni.

La Scuola accoglie la Direttiva Ministeriale n. 16 del 5 febbraio 2007, che ha per

oggetto le linee d’indirizzo generali ed le azioni a livello nazionale per la

prevenzione e la lotta al bullismo

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54

SOTTOSCRIZIONE DEL PATTO DA PARTE DEI CONTRAENTI

Il presente foglio resterà in possesso della scuola

Alunno__________________________________________________

classe_______________

Il sottoscritto_______________________________________coordinatore della

classe_______

dichiara che tutti i docenti del consiglio di classe sono in accordo

con quanto sopra riportato.

Altamura,____________

Firma_________________________________________

Il

sottoscritto_____________________________________________________genitore

che esercita la

patria potestà dell’alunno______________________________________dichiara

di aver preso visione di quanto sopra riportato e di condividere in

pieno gli obiettivi e gli impegni.

Altamura,____________

Firma_________________________________________

Timbro della Scuola

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55

AAAlllllleeegggaaatttooo BBB

SSScccuuuooolllaaa SSSeeecccooonnndddaaarrriiiaaa dddiii PPPrrriiimmmooo GGGrrraaadddooo

“SSSAAAVVVEEERRRIIIOOO MMMEEERRRCCCAAADDDAAANNNTTTEEE”

AAAllltttaaammmuuurrraaa

RRReeegggooolllaaammmeeennntttooo dddiii

IIIssstttiiitttuuutttooo

AAAnnnnnnooo ssscccooolllaaassstttiiicccooo 222000111555---222000111666

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REGOLAMENTO D’ISTITUTO

Art.1 Disposizioni generali sul funzionamento degli Organi Collegiali.

La convocazione degli organi collegiali deve essere disposta con un congruo

preavviso non inferiore ai 5 giorni rispetto alla data delle riunioni. In caso di

convocazione straordinaria l’avviso non deve essere inferiore ai 3 giorni.

La convocazione deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri

dell’organo collegiale e mediante affissione all’albo di apposito avviso.

La lettera e l’avviso di convocazione devono indicare gli argomenti da trattare

nella seduta dell’organo collegiale. Di ogni seduta dell’organo collegiale

viene redatto processo verbale, firmato dal presidente e dal segretario,

steso su apposito registro a pagine numerate.

Art.2 L’o.d.g. della convocazione è formulato dal presidente della giunta di

intesa con il presidente del consiglio di istituto e tenendo conto di

eventuali proposte dei membri del consiglio.

Art.3 Programmazione delle attività degli organi collegiali.

Ciascuno degli organi collegiali programma le proprie attività nel tempo, in

rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nel limite del

possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a

date, prestabilite in linea di massima, la discussione degli argomenti su cui

sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni,

proposte o pareri.

Art.4 Svolgimento coordinato delle attività degli organi collegiali.

Ciascun organo collegiale opera in forma coordinata con gli altri organi

collegiali che esercitano competenze parallele, ma con rilevanza diversa, in

determinate materie.Ai fini di cui al precedente comma, si considerano

anche le competenze, in materie definite, di un determinato organo quando

il loro esercizio costituisca presupposto necessario o opportuno per

l’esercizio delle competenze di altro organo collegiale.

Art.5 Elezioni contemporanee di organi di durata annuale.

Le elezioni per gli organi collegiali di durata annuale, hanno luogo, possibilmente,

nello stesso giorno ed entro il secondo mese dell’anno scolastico. Sono fatte

salve diverse disposizioni ministeriali.

Art.6 Convocazione del consiglio di classe o di interclasse.

Il consiglio di classe è convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa o

su richiesta scritta e motivata dalla maggioranza dei suoi membri escluso dal

computo il presidente.

Il consiglio si riunisce, di regola, almeno una volta al mese.

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Art.7 Programmazione e coordinamento delle attività del consiglio di classe o di

interclasse.

Le riunioni del consiglio di classe devono essere programmate secondo i criteri

stabiliti dall’art.2 e coordinata e con quelle di altri organi collegiali secondo i

criteri stabiliti dall’art.3.

Art.8 Convocazione del collegio dei docenti.

Il collegio dei docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall’art.4,

terzultimo comma, del decreto del presidente della repubblica 31/5/1974 n.416.

Art.9 Programmazione e coordinamento dell’attività del collegio dei docenti.

Per programmazione e coordinamento dell’attività del collegio dei docenti si

applicano le disposizioni dei precedenti articoli 2 e 3.

Art.10 Prima convocazione del consiglio di circolo o di istituto.

La prima convocazione del consiglio di istituto, immediatamente successiva alla

nomina dei relativi membri da parte del provveditore agli studi è disposta dal

preside.

Art.11 Elezione del presidente, del vicepresidente del consigli di Istituto.

Nella prima seduta il consiglio è presieduto dal preside ed elegge, tra i

rappresentanti dei genitori, membri del consiglio stesso, il proprio presidente.

L’elezione ha luogo a scrutinio segreto.

Sono candidati tutti i genitori del consiglio.

E’ considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei

voti rapportata al numero dei componenti del consiglio.

Qualora non si raggiunga suddetta maggioranza nella prima votazione, il

presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati

presenti alla seduta almeno la metà più uno dei componenti in carica.

Il consiglio può deliberare di eleggere anche un vicepresidente da votarsi tra i

genitori, componenti il consiglio stesso, secondo le stesse modalità previste per

l’elezione del presidente.

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Art.12 Convocazione del consiglio di Istituto.

Il consiglio di istituto è convocato dal presidente del consiglio stesso. Il

presidente del consiglio è tenuto a disporre la convocazione del consiglio su

richiesta della giunta esecutiva, ovvero dalla maggioranza dei componenti del

consiglio stesso.

Art.13 Relazione annuale.

La relazione annuale del consiglio di istituto al provveditore agli studi e al

consiglio scolastico provinciale prevista dall’art.6 , ultimo comma, del decreto del

presidente delle repubblica 31/5/1974 n.416 è predisposta nel mese di settembre

in ogni anno dalla giunta esecutiva ed è oggetto di discussione e approvazione in

apposita seduta del consiglio, da convocarsi entro il mese di ottobre e,

comunque, si dia luogo al rinnovamento dell’organo, prima dell’insediamento del

nuovo organo.

La relazione, firmata dal presidente di istituto e dal presidente della giunta

esecutiva, è inviata al provveditore agli studi e al consiglio scolastico provinciale

entro quindici giorni dalla data della sua approvazione, dal presidente.

Art.14 Pubblicità degli atti.

La pubblicità degli atti del consiglio di istituto, disciplinata dall’art.27 del decreto

del presidente della repubblica 31/5/1974 n.416, deve avvenire mediante

affissione in apposito albo di istituto, della copia integrale – sottoscritta e

autenticata dal segretario del consiglio - del testo delle deliberazioni adottate dal

consiglio stesso.

L’affissione all’albo avviene entro il termine massimo di 8 giorni dalla relativa

seduta del consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un

periodo di 10 giorni.

I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’ufficio di segreteria

di istituto e – per lo stesso periodo – sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta.

La copia della deliberazione da affiggere all’albo e consegnata al Dirigente dal

segretario del consiglio: il preside ne dispone l’affissione immediata e attesa in

calce ad essa la data iniziale di affissione.

I verbali di tutti gli organi collegiali, contenuti in appositi registri numerati e

depositati presso l’ufficio del D. S., sono a disposizione per la consultazione

di chi ne faccia richiesta secondo le procedure previste dalla L. n. 241/’90,

riguardante la “trasparenza degli atti amministrativi”.

Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole

persone, salvo contraria richiesta dell’interessato.

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Art.15 Convocazione del comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti.

Il comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal

Dirigente:

a ) in periodi programmati ai sensi del precedente art.2, per la valutazione del

servizio richiesta da singoli interessati a norma dell’art.66 del decreto del

presidente della repubblica 31/5/1974 n. 417 ;

b) alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di

prova degli insegnanti ai sensi dell’art.58 del decreto del presidente della

repubblica 31/5/1974 n.417 ;

c) ogni qualvolta se ne presenta la necessità.

Art.16 Funzionamento della biblioteca , dei laboratori scientifici, linguistici e

multimediali e delle palestre.

Il funzionamento della biblioteca è disciplinato da criteri generali stabiliti dal

consiglio di istituto, sentito il collegio dei docenti in modo da assicurare:

a) l’accesso alla biblioteca da parte dei docenti, e degli studenti anche – nei

limiti del possibile – nelle ore pomeridiane;

b) modalità agevoli di accesso al prestito e alla consultazione;

c) la partecipazione in via consultiva, degli studenti alla scelta delle dotazioni

librarie da acquistare.

Il funzionamento dei laboratori è regolato dal consiglio di istituto in modo da

facilitarne l’uso da parte degli studenti, possibilmente anche in ore pomeridiane,

per studi e ricerche, con la presenza di un docente. Si osservano le eventuali

direttive di massima ministeriali.

Il preside può su designazione del Collegio dei Docenti, affidare a docenti la

funzione di responsabile della biblioteca e dei laboratori, tenuto conto, peraltro,

degli impegni dei docenti stessi per la partecipazione agli organi collegiali della

scuola.

Il funzionamento delle palestre è disciplinato dal consiglio di istituto in modo

da assicurarne la disponibilità a rotazione oraria, a tutte le classi della

scuola, e, nei casi di necessità ad altre scuole e/o associazioni esterne.

Art.17 Vigilanza sugli alunni

Per vigilanza sugli alunni durante l’ingresso e la permanenza nella scuola

nonché durante l’uscita dalla medesima valgono le norme seguenti:

a) gli alunni entrano nella scuola nei cinque minuti che precedono l’inizio delle

lezioni: pertanto il personale docente dovrà trovarsi in aula 5 minuti prima

dell’orario di inizio delle lezioni;

b) gli alunni in ritardo giustificano rispetto all’orario di cui sopra, sono ammessi

in classe con decisione del preside o del docente delegato;

c) qualora gli alunni debbano lasciare la scuola prima della fine delle lezioni, il

preside ne valuterà i motivi informandone (preventivamente) i genitori salvo

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che l’uscita prima del termine delle lezioni non avvenga con richiesta dei

genitori stessi;

d) la presenza degli alunni è obbligatoria oltre alle lezioni, a tutte le altre attività

( ricerche culturali, lavori di gruppo, visite istruttive sul territorio cittadino)

che vengono svolte nel contesto dei lavori scolastici;

e) per le assenze causate da malattia è necessario esigere il certificato medico

quando esse si protraggono per oltre 5 giorni;

f) al termine delle lezioni, l’uscita degli alunni avviene per piani (a cominciare dal

primo) e con vigilanza del personale docente di turno;

g) per tutto quanto non previsto sul presente regolamento si fa riferimento alla

legislazione vigente.

Art.18 Regolamento disciplinare degli studenti

Il procedimento disciplinare è attivato dal docente che rileva la scorrettezza

dell’alunno. Il docente medesimo chiede al Dirigente di convocare il

Consiglio di classe. Il Dirigente convoca il consiglio di classe con urgenza

al fine di valutare collegialmente se i comportamenti tenuti dall’alunno si

configurano come inadempienze disciplinari.

Il consiglio di classe, dopo approfondita discussione, accertatane la necessità,

irroga la relativa sanzione.

La sanzione irrogata deve sempre stimolare nell’alunno la consapevolezza di

aver turbato l’equilibrio della comunità scolastica e, di conseguenza, di

dover condividere la necessità di modificare il proprio comportamento.

Il procedimento disciplinare si conclude con una “nota di merito”, espressa dal

consiglio di classe, rivolta all’alunno medesimo, una volta accertato che il

suo comportamento sia ritornato corretto.

Tale “nota di merito” è trascritta nel registro di classe e di essa va data

informazione alla famiglia dell’alunno.

In nessun caso, comunque, le decisioni adottate dal consiglio di classe devono

assumere carattere esclusivamente punitivo.

MANCANZE DISCIPLINARI

Le inadempienze disciplinari si configurano nelle seguenti tipologie:

1. Frequenza irregolare

2. Mancato assolvimento degli impegni

3. Mancato rispetto verso tutte le componenti della comunità scolastica

4. Inosservanza delle disposizioni in generale, organizzative e di sicurezza

5. Utilizzazione scorretta delle strutture, dei macchinari, dei sussidi didattici,

nonché arreco di danni al patrimonio della scuola.

6. Inosservanza della C.M. 15/03/’07 e violazione della privacy

- Ricadono nella tipologia 1:

- a) assenza ingiustificata, b) ripetuto ritardo nell’ingresso a scuola, c)

comportamento scorretto nella circostanza del “cambio” dei docenti, d) non

recare con sé il materiale necessario per lo svolgimento delle lezioni.

- Ricadono nella tipologia 2: a) omissione reiterata delle consegne, b) arrecare

disturbo al normale svolgimento delle lezioni, c) sottrarre oggetti ai compagni.

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- Ricadono nella tipologia 3: a) qualsiasi grave comportamento irriguardosi nei

confronti del dirigente, dei docenti e di tutti i collaboratori scolastici; b)

l’offesa rivolta ai compagni attraverso il mimo, il gesto e la parola.

- Ricadono nella tipologia 4: a) contravvenire alle disposizioni organizzative; b)

mettere a rischio la propria e l’ altrui incolumità.

- Ricadono nella tipologia 5: a) uso improprio e scorretto della suppellettile, dei

computer, del registratore, del televisore, dei vocabolari, delle video -

cassette, delle carte geografiche, degli strumenti di laboratorio, degli attrezzi

della palestra; b) danno arrecato ai banchi, alle sedie, alla lavagna, alle porte,

alla cattedra, ai bagni ecc..

- Ricadono nella tipologia 6; a) l’uso del cellulare e/o di altri dispositivi aventi le

stesse funzioni, anche la semplice esposizione degli stessi in tutti gli ambienti

scolastici; b) portare in classe apparecchiature di ripresa audio e visiva se non

su preventiva autorizzazione e controllo del docente.

SANZIONI

Le sanzioni disciplinari sono: 1) il richiamo verbale; 2) la nota scritta sul

registro di classe e sul diario dell’alunno a mo’ di comunicazione alla

famiglia; 3) il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità

scolastica; 4) la riparazione del danno.

Il richiamo verbale è irrogato per lievi inadempienze e scorrettezze da parte

del singolo docente.

La nota scritta su registro di classe e sul diario dell’alunno a mo’ di

comunicazione alla famiglia sanziona le inadempienze e le scorrettezze di

cui alle tipologie 1) e 2). E’ di competenza del docente.

La seconda nota comminata dà luogo alla convocazione del consiglio di classe

che può anche decidere l’allontanamento temporaneo dello studente dalla

Comunità Scolastica.

Per tutte le scorrettezze e le inadempienze ricadenti nella tipologia 3) il

consiglio di classe può optare per un atto che induca l’alunno ad

ammettere formalmente la scorrettezza compiuta e a chiedere scusa alla

persona che l’ha subita o per l’allontanamento temporaneo dell’alunno.

Per tutte le scorrettezze ricadenti nelle tipologie 4) e 5) il consiglio di classe

commina sanzioni tese alla riparazione del danno, ripristinando lo stato

precedente.

Per le sanzioni relative al punto 6, il docente provvede al sequestro

dell’oggetto (cellulare o altro) consegnandolo al D. S. che provvederà a

restituirlo al genitore. In caso di violazione della privacy il C. di C. è

chiamato a stabilire il provvedimento disciplinare.

Direttive generali:

- in caso di richiesta di rimborso per i danni di cui alla tipologia 5, il D. S. si

attiverà nei confronti del genitore per il risarcimento del danno. In assenza

di corresponsione del risarcimento, il D. S. si rivolgerà alle autorità

competenti.

- E’ demandata facoltà al C. di C. di offrire agli alunni la possibilità di

convertire le sanzioni a combinarsi in attività da svolgere in favore della

comunità scolastica che possano utilmente costituire una riparazione quali

ad es.: operazione di pulizia e ripristino degli arredi dei locali scolastici;

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collaborazione con il personale scolastico; riordino della biblioteca; altro a

decidersi.

AVVERTENZE GENERALI

I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al

rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti

all’interno della comunità scolastica.

La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a

sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie

ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può

influire sulla valutazione del profitto.

In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la

libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva

dell’altrui personalità.

Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione

disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione

del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente.

Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in

favore della comunità scolastica.

Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità

scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale.

Il temporaneo allontanamento dello studente può essere disposto solo in caso

di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai

quindici giorni.

Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un

rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro

nella comunità scolastica.

L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere

disposto anche quando non siano stati commessi reati o vi sia pericolo per

l’incolumità delle persone. In tal caso la durata dell’allontanamento è

commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di

pericolo.

Nei casi in cui l’autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva

rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro

nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di

iscriversi, anche in corso d’anno, ad altra scuola.

Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni

d’esame sono inflitte dalla commissione d’esame e sono applicabili anche

ai candidati esterni.

PROCEDIMENTO DI RICORSO

Per inoltrare ricorso all’organo di garanzia si rinvia alle “Impugnazioni”

contenute nello << Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola

secondaria >>

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63

AAAlllllleeegggaaatttooo CCC

SSScccuuuooolllaaa SSSeeecccooonnndddaaarrriiiaaa dddiii PPPrrriiimmmooo GGGrrraaadddooo

“SSSAAAVVVEEERRRIIIOOO MMMEEERRRCCCAAADDDAAANNNTTTEEE”

AAAllltttaaammmuuurrraaa

CCCaaarrrtttaaa dddeeeiii SSSeeerrrvvviiizzziii

AAAnnnnnnooo ssscccooolllaaassstttiiicccooo 222000111555---222000111666

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CCCAAARRRTTTAAA DDDEEEIII SSSEEERRRVVVIIIZZZIII La Carta dei Servizi è stata introdotta nel nostro ordinamento con Decreto del

Presidente dei Ministri 7 Giugno 1995, quale strumento per documentare la

qualità del servizio erogato da ciascuna Amministrazione a garanzia dei

cittadini, in linea con il processo avviato con la legge 241/90, che ha

conferito rilevanza giuridica alle regole di trasparenza, pubblicità,

partecipazione, efficienza ed efficacia.

La Carta dei Servizi rappresenta un documento di indirizzo, che favorisce

nell'utenza la conoscenza di questa istituzione scolastica e delle regole

che la governano, favorendo in tal modo una chiara comunicazione interna

ed esterna.

La Carta dei Servizi si rivolge a:

• Genitori per favorire la conoscenza delle modalità di accesso ai servizi

offerti dalla scuola;

• Studenti per conoscere l'organizzazione interna della scuola;

• Docenti e personale amministrativo e ausiliario per un supporto

all'esercizio delle proprie funzioni;

• Ente locale e associazioni territoriali per una più complessa progettazione

sul territorio.

I contenuti della Carta si ispirano ai seguenti principi fondamentali contenuti

nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994:

��� UUUGGGUUUAAAGGGLLLIIIAAANNNZZZAAA

��� IIIMMMPPPAAARRRZZZIIIAAALLLIIITTTAAA''' EEE RRREEEGGGOOOLLLAAARRRIIITTTAAA'''

��� AAACCCCCCOOOGGGLLLIIIEEENNNZZZAAA EEE IIINNNTTTEEEGGGRRRAAAZZZIIIOOONNNEEE

��� DDDIIIRRRIIITTTTTTOOO DDDIII SSSCCCEEELLLTTTAAA,,, OOOBBBBBBLLLIIIGGGOOO SSSCCCOOOLLLAAASSSTTTIIICCCOOO EEE FFFRRREEEQQQUUUEEENNNZZZAAA

��� PPPAAARRRTTTEEECCCIIIPPPAAAZZZIIIOOONNNEEE

��� EEEFFFFFFIIICCCAAACCCIIIAAA EEEDDD EEEFFFFFFIIICCCIIIEEENNNZZZAAA

��� LLLIIIBBBEEERRRTTTAAA''' DDDIII IIINNNSSSEEEGGGNNNAAAMMMEEENNNTTTOOO

��� AAAGGGGGGIIIOOORRRNNNAAAMMMEEENNNTTTOOO PPPRRROOOFFFEEESSSSSSIIIOOONNNAAALLLEEE

Uguaglianza La Scuola si impegna a svolgere il servizio secondo criteri di obiettività,

imparzialità e giustizia, a garantire la regolarità e la continuità del servizio

e a ridurre al minimo i disagi per gli utenti anche in caso di interruzioni o

disservizi che si verifichino per cause di forza maggiore.

Imparzialità e regolarità La Scuola si impegna a favorire l'accoglienza di genitori e alunni, l'inserimento

e l'integrazione di questi ultimi, con particolare riferimento alle classi

iniziali e alle situazioni di rilevante necessità. Particolare impegno è

prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni figli di

emigrati in patria, a quelli in situazione di handicap e/o di grave svantaggio

socio-economico.

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Accoglienza e integrazione La Scuola si impegna a favorire l'accoglienza di genitori e alunni, l'inserimento

e l'integrazione di questi ultimi, con particolare riferimento alle classi

iniziali e alle situazioni di rilevante necessità. Particolare impegno è

prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni figli di

emigrati in patria, a quelli in situazione di handicap e/o di grave svantaggio

socio-economico.

Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza L'utente, anche proveniente da comune diverso ha il diritto di iscriversi e

frequentare presso questa scuola nei limiti della sua capienza. L'obbligo

scolastico e la regolarità della frequenza sono assicurati con interventi di

prevenzione e controllo dell'evasione e della dispersione scolastica da

parte di tutte le istituzioni coinvolte, che collaborano tra loro in modo

organico e funzionale.

Partecipazione La Scuola, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, garantisce la

massima semplificazione delle procedure ed un'informazione completa e

trasparente.

Istituzioni, personale, genitori, alunni sono protagonisti e responsabili

dell'attuazione della Carta: i loro comportamenti devono favorire la più

ampia realizzazione degli standard generali del servizio.

Efficacia ed efficienza L'attività scolastica, ed in particolare il servizio di tutte le componenti, si

informa a criteri di efficienza, efficacia, flessibilità nell'organizzazione dei

servizi amministrativi, dell'attività didattica e dell'offerta formativa

integrata

La Scuola persegue il continuo miglioramento della qualità e dell'efficienza

dei servizi.

Libertà di insegnamento La programmazione delle attività educative e didattiche assicura la libertà di

insegnamento dei docenti e garantisce la formazione dell'uomo,

facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo

armonico della personalità.

Aggiornamento professionale L'aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il

personale scolastico e un compito per l'amministrazione, che assicura

interventi organici e regolari.

Aspetti del servizio scolastico

Area didattica

Rispetto delle finalità istituzionali

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Le attività che la scuola promuove sono coerenti con le finalità e i contenuti

indicati nei Nuovi Programmi relativi al primo ciclo d’istruzione. Tale

coerenza si concretizza e si rileva nelle programmazioni elaborate dalla

scuola.

La scuola è impegnata a garantire la qualità delle attività educative e ad

assicurarne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni in

vista di una loro buona integrazione. Predispone forme di rilevazione

iniziale e in corso d’anno ( prove d’ingresso, osservazioni verifiche…),

utilizza le informazioni fornite dalla scuola di provenienza, dalla famiglia e

dai servizi operanti sul territorio, al fine di personalizzare i percorsi di

insegnamento/apprendimento.

Clima positivo e benessere a scuola

I valori etici e culturali che stanno alla base della vita quotidiana della scuola

sono i seguenti:

• parità di opportunità formative;

• accettazione e comprensione delle diverse culture e religioni;

• progressiva responsabilizzazione;

• autonomia;

• capacità di assumere iniziative;

• fiducia in se stessi;

• interesse e motivazione ad apprendere,

• cooperazione nell’apprendere.

I rapporti tra gli operatori che agiscono nella scuola sono improntati alla

correttezza e alla coerenza con i valori indicati.

Partecipazione e coinvolgimento delle famiglie

Gli insegnanti assicurano un costante rapporto con le famiglie tramite:

• assemblee di classe;

• consigli di classe ;

• colloqui informativi quadrimestrali (febbraio e giugno) con illustrazione ai

genitori del documento di valutazione;

• colloqui individuali su richiesta delle famiglie o dei docenti e colloqui

pomeridiani nel corso dell’anno.

Continuità

La scuola assicura la continuità educativa con le scuole di ogni ordine e grado

del territorio tramite le seguenti iniziative:

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• passaggio di informazioni sugli alunni e le precedenti esperienze

scolastiche;

• progetti di accoglienza per i nuovi alunni iscritti;

• visite alla nuova scuola.

Uso equilibrato del tempo

Per consolidare gli apprendimenti e per avviare all’autonomia nello studio, è

prevista l’assegnazione di compiti a casa.

Nell’assegnazione dei compiti si tiene presente la necessità di rispettare

ragionevoli tempi d’impegno degli alunni, assicurando il tempo da dedicare

ad altre attività.

Attività di Programmazione

L’azione della scuola è definita in maniera esplicita nei seguenti documenti:

• regolamento d’istituto;

• regolamento alunni;

• piano dell’offerta formativa;

• programmazione didattica;

• patto di corresponsabilità.

Il regolamento d’istituto

definisce gli aspetti organizzativi generali, viene deliberato dal Consiglio di

Istituto.

Il regolamento alunni

definisce le norme generali di comportamento degli alunni, viene deliberato dal

Consiglio di Istituto.

Il piano dell’offerta formativa

esplicita le strategie adottate per svolgere il compito educativo, è elaborato dal

Collegio dei Docenti ed adottato dal Consiglio di Istituto. L’intero documento è

consultabile .

La programmazione didattica annuale è elaborata dai docenti. In essa sono

indicati obiettivi, contenuti, tempi, strumenti metodologici e di verifica. Viene

monitorata periodicamente negli incontri di programmazione dei consigli di

classe.

Patto di corresponsabilità esplicita i nuclei fondanti dell’azione educativa e

stabilisce gli impegni dello studente, della scuola e della famiglia. Viene

firmato in occasione del primo colloquio con i genitori e ne viene data copia.

Contratto formativo

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E’ la dichiarazione esplicita, da parte del docente, degli obiettivi formativi e

didattici, dei criteri di valutazione, degli eventuali progetti da sviluppare in

corso d’anno, dei compiti e degli impegni richiesti alla famiglia. In presenza

di rilevanti difficoltà dell’alunno,si predispone un progetto individualizzato.

Servizi amministrativi Gli uffici di segreteria funzionano dal lunedì al sabato e garantiscono un orario di

apertura al pubblico ,dalle ore 10,00 alle ore 12,00.

Il Dirigente Scolastico riceve lunedì dalle ore 12,00 alle ore 13,00.

Rilascio dei documenti Il rilascio di certificati viene effettuato nell’orario di apertura della segreteria

al pubblico. I documenti di valutazione sono consegnati e illustrati dai

docenti ai genitori, al termine di ogni quadrimestre, in appositi incontri .

In caso di mancata partecipazione finale, tali documenti possono essere

ritirati presso la Segreteria.

Informazione

Presso l’ingresso della scuola sono presenti operatori in grado di fornire le

prime indicazioni all’utenza.

Condizioni ambientali della Scuola

Le condizioni ambientali della scuola costituiscono un fattore rilevante per la

realizzazione adeguata del POF che la scuola propone.

L’ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente, sicuro.

Le condizioni di igiene e sicurezza dei locali e dei servizi devono garantire una

permanenza a scuola confortevole per gli alunni e per il personale.

Procedura dei reclami Se gli utenti riscontrano il mancato rispetto degli impegni contenuti nella

carta possono tutelare i loro diritti con un reclamo che deve essere

presentato al Dirigente Scolastico.

Ogni suggerimento o proposta di miglioramento dei servizi sarà oggetto di

attenta analisi da parte della Dirigenza Scolastica, a cui è possibile inviare

eventuali comunicazioni al seguente indirizzo di posta

elettronica: [email protected]

Attuazione Il mantenimento e lo sviluppo degli impegni indicati in questa Carta dipendono

anche dalla puntualità e completezza degli interventi che devono essere

svolti a favore della scuola da numerosi Enti (Comune, ASL, USP, USR),

secondo quanto prevede la legge.

I contenuti di questa carta non sono immodificabili e definitivi; essi verranno

periodicamente verificati e aggiornati.

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SSScccuuuooolllaaa SSSeeecccooonnndddaaarrriiiaaa dddiii PPPrrriiimmmooo GGGrrraaadddooo

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PPPUUUBBBBBBLLLIIICCCIII DDDIIIPPPEEENNNDDDEEENNNTTTIII

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NNNUUUOOOVVVOOO CCCOOODDDIIICCCEEE CCCOOOMMMPPPOOORRRTTTAAAMMMEEENNNTTTOOO PPPUUUBBBBBBLLLIIICCCIII DDDIIIPPPEEENNNDDDEEENNNTTTIII Si richiama l’attenzione sul DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 16 aprile

2013, n. 62, relativo al Regolamento recante codice di comportamento dei

dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30

marzo 2001, n. 165,le cui disposizione sono integrate dai codici di

comportamento adottati dalle singole amministrazioni ai sensi dell’articolo

54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001. avvertendo che

il citato dpr , dalla data d’entrata in vigore ,

sostituisce il decreto del Ministro per la funzione pubblica del 28 novembre

2000

Art. 1

Disposizioni di carattere generale

1. Il presente codice di comportamento, di seguito denominato “Codice”,

definisce, ai fini dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

165, i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i

pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare.

2. Le previsioni del presente Codice sono integrate e specificate dai codici di

comportamento adottati dalle singole amministrazioni ai sensi dell’articolo

54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001.

Art. 2

Ambito di applicazione

1. Il presente codice si applica ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di

cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il

cui rapporto di lavoro è disciplinato in base all’articolo 2, commi 2 e 3, del

medesimo decreto.

2. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 54, comma 4, del decreto

legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le norme contenute nel presente codice

costituiscono principi di comportamento per le restanti categorie di

personale di cui all’articolo 3 del citato decreto n. 165 del 2001, in quanto

compatibili con le disposizioni dei rispettivi ordinamenti.

3. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto

legislativo n. 165 del 2001 estendono, per quanto compatibili, gli obblighi di

condotta previsti dal presente codice a tutti i collaboratori o consulenti,

con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari

di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità

politiche, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese

fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore

dell’amministrazione. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di

acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, le

amministrazioni inseriscono apposite disposizioni o clausole di risoluzione

o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal

presente codice.

4. Le disposizioni del presente codice si applicano alle regioni a statuto

speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano nel rispetto delle

attribuzioni derivanti dagli statuti speciali e delle relative norme di

attuazione, in materia di organizzazione e contrattazione collettiva del

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proprio personale, di quello dei loro enti funzionali e di quello degli enti

locali del rispettivo territorio.

Art. 3

Principi generali

1. Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione con disciplina ed

onore e conformando la propria condotta ai principi di buon andamento e

imparzialità dell’azione amministrativa. Il dipendente svolge i propri compiti

nel rispetto della legge, perseguendo l’interesse pubblico senza abusare

della posizione o dei poteri di cui è titolare.

2. Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede,

proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in

posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di

interessi.

3. Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni

di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il

corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine

della pubblica amministrazione. Prerogative e poteri pubblici sono

esercitati unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono

stati conferiti.

4. Il dipendente esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa

alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse

pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve

seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità

dei risultati.

5. Nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa, il dipendente

assicura la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi,

altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari

dell’azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su

sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua,

religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una

minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e

orientamento sessuale o su altri diversi fattori.

6. Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti

con le altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la

trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche

telematica, nel rispetto della normativa vigente.

Art. 4

Regali, compensi e altre utilità

1. Il dipendente non chiede, né sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità.

2. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli

d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali

relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini internazionali. In ogni

caso, indipendentemente dalla circostanza che il fatto costituisca reato, il

dipendente non chiede, per sé o per altri, regali o altre utilità, neanche di

modico valore a titolo di corrispettivo per compiere o per aver compiuto un

atto del proprio ufficio da soggetti che possano trarre benefici da decisioni

o attività inerenti all’ufficio, né da soggetti nei cui confronti è o sta per

essere chiamato a svolgere o a esercitare attività o potestà proprie

dell’ufficio ricoperto.

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3. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, da un proprio subordinato,

direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di

modico valore. Il dipendente non offre, direttamente o indirettamente,

regali o altre utilità a un proprio sovraordinato, salvo quelli d’uso di modico

valore.

4. I regali e le altre utilità comunque ricevuti fuori dai casi consentiti dal

presente articolo, a cura dello stesso dipendente cui siano pervenuti, sono

immediatamente messi a disposizione dell’Amministrazione per la

restituzione o per essere devoluti a fini istituzionali.

5. Ai fini del presente articolo, per regali o altre utilità di modico valore si

intendono quelle di valore non superiore, in via orientativa, a 150 euro,

anche sotto forma di sconto. I codici di comportamento adottati dalle

singole amministrazioni possono prevedere limiti inferiori, anche fino

all’esclusione della possibilità di riceverli, in relazione alle caratteristiche

dell’ente e alla tipologia delle mansioni.

6. Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione da soggetti privati che

abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico

significativo in decisioni o attività inerenti all’ufficio di appartenenza.

7. Al fine di preservare il prestigio e l’imparzialità dell’amministrazione, il

responsabile dell’ufficio vigila sulla corretta applicazione del presente

articolo.

Art. 5

Partecipazione ad associazioni e organizzazioni

1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente

comunica tempestivamente al responsabile dell’ufficio di appartenenza la

propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni, a

prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi

possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. Il presente

comma non si applica all’adesione a partiti politici o a sindacati.

2. Il pubblico dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad

associazioni od organizzazioni, né esercita pressioni a tale fine,

promettendo vantaggi o prospettando svantaggi di carriera.

Art. 6

Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d’interesse

1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da leggi o regolamenti, il

dipendente, all’atto dell’assegnazione all’ufficio, informa per iscritto il

dirigente dell’ufficio di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione

con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o

abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando:

a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge

o il convivente abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha

avuto i predetti rapporti di collaborazione;

b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano

interessi in attività o decisioni inerenti all’ufficio, limitatamente alle

pratiche a lui affidate.

2. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti

alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi

con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro

il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura,

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anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall’intento di voler

assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.

Art. 7

Obbligo di astensione

1. Il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività

che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro

il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le

quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od

organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave

inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od

organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di

enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti

di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in

ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Sull’astensione

decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza.

Art. 8

Prevenzione della corruzione

1. Il dipendente rispetta le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti

nell’amministrazione. In particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni

contenute nel piano per la prevenzione della corruzione, presta la sua

collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione e, fermo

restando l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria, segnala al proprio

superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell’amministrazione di

cui sia venuto a conoscenza.

Art. 9

Trasparenza e tracciabilità

1. Il dipendente assicura l’adempimento degli obblighi di trasparenza previsti

in capo alle pubbliche amministrazioni secondo le disposizioni normative

vigenti, prestando la massima collaborazione nell’elaborazione,

reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione

sul sito istituzionale.

2. La tracciabilità dei processi decisionali adottati dai dipendenti deve essere,

in tutti i casi, garantita attraverso un adeguato supporto documentale, che

consenta in ogni momento la replicabilità.

Art. 10

Comportamento nei rapporti privati

1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici

ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né

menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità

che non gli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa

nuocere all’immagine dell’amministrazione.

Art. 11

Comportamento in servizio

1. Fermo restando il rispetto dei termini del procedimento amministrativo, il

dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti

tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività o l’adozione

di decisioni di propria spettanza.

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2. Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, comunque

denominati, nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, dai

regolamenti e dai contratti collettivi.

3. Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature di cui dispone per ragioni

di ufficio e i servizi telematici e telefonici dell’ufficio nel rispetto dei vincoli

posti dall’amministrazione. Il dipendente utilizza i mezzi di trasporto

dell’amministrazione a sua disposizione soltanto per lo svolgimento dei

compiti d’ufficio, astenendosi dal trasportare terzi, se non per motivi

d’ufficio.

Art. 12

Rapporti con il pubblico

1. Il dipendente in rapporto con il pubblico si fa riconoscere attraverso

l’esposizione in modo visibile del badge od altro supporto identificativo

messo a disposizione dall’amministrazione, salvo diverse disposizioni di

servizio, anche in considerazione della sicurezza dei dipendenti, opera con

spirito di servizio, correttezza, cortesia e disponibilità e, nel rispondere alla

corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di posta elettronica,

opera nella maniera più completa e accurata possibile. Qualora non sia

competente per posizione rivestita o per materia, indirizza l’interessato al

funzionario o ufficio competente della medesima amministrazione. Il

dipendente, fatte salve le norme sul segreto d’ufficio, fornisce le

spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e di

altri dipendenti dell’ufficio dei quali ha la responsabilità od il

coordinamento. Nelle operazioni da svolgersi e nella trattazione delle

pratiche il dipendente rispetta, salvo diverse esigenze di servizio o diverso

ordine di priorità stabilito dall’amministrazione, l’ordine cronologico e non

rifiuta prestazioni a cui sia tenuto con motivazioni generiche. Il dipendente

rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza ritardo ai loro

reclami.

2. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei

diritti sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche

offensive nei confronti dell’amministrazione.

3. Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa in un’amministrazione che

fornisce servizi al pubblico cura il rispetto degli standard di qualità e di

quantità fissati dall’amministrazione anche nelle apposite carte dei servizi.

Il dipendente opera al fine di assicurare la continuità del servizio, di

consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro

informazioni sulle modalità di prestazione del servizio e sui livelli di qualità.

4. Il dipendente non assume impegni né anticipa l’esito di decisioni o azioni

proprie o altrui inerenti all’ufficio, al di fuori dei casi consentiti. Fornisce

informazioni e notizie relative ad atti od operazioni amministrative, in corso

o conclusi, nelle ipotesi previste dalle disposizioni di legge e regolamentari

in materia di accesso, informando sempre gli interessati della possibilità di

avvalersi anche dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico. Rilascia copie

ed estratti di atti o documenti secondo la sua competenza, con le modalità

stabilite dalle norme in materia di accesso e dai regolamenti della propria

amministrazione.

5. Il dipendente osserva il segreto d’ufficio e la normativa in materia di tutela e

trattamento dei dati personali e, qualora sia richiesto oralmente di fornire

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informazioni, atti, documenti non accessibili tutelati dal segreto d’ufficio o

dalle disposizioni in materia di dati personali, informa il richiedente dei

motivi che ostano all’accoglimento della richiesta. Qualora non sia

competente a provvedere in merito alla richiesta cura, sulla base delle

disposizioni interne, che la stessa venga inoltrata all’ufficio competente

della medesima amministrazione.

Art. 13

Disposizioni particolari per i dirigenti

1. Ferma restando l’applicazione delle altre disposizioni del Codice, le norme

del presente articolo si applicano ai dirigenti, ivi compresi i titolari di

incarico ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165

del 2001 e dell’articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,

ai soggetti che svolgono funzioni equiparate ai dirigenti operanti negli uffici

di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché ai funzionari

responsabili di posizione organizzativa negli enti privi di dirigenza.

2. Il dirigente svolge con diligenza le funzioni ad esso spettanti in base all’atto

di conferimento dell’incarico, persegue gli obiettivi assegnati e adotta un

comportamento organizzativo adeguato per l’assolvimento dell’incarico.

3. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all’amministrazione

le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possano porlo

in conflitto di interessi con la funzione pubblica che svolge e dichiara se ha

parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o convivente che esercitano

attività politiche, professionali o economiche che li pongano in contatti

frequenti con l’ufficio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle

decisioni o nelle attività inerenti all’ufficio. Il dirigente fornisce le

informazioni sulla propria situazione patrimoniale e le dichiarazioni annuali

dei redditi soggetti all’imposta sui redditi delle persone fisiche previste

dalla legge.

4. Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un

comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i

collaboratori e i destinatari dell’azione amministrativa. Il dirigente cura,

altresì, che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate per finalità

esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali.

5. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere

organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di

rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, assume iniziative finalizzate

alla circolazione delle informazioni, alla formazione e all’aggiornamento del

personale, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di

età e di condizioni personali.

6. Il dirigente assegna l’istruttoria delle pratiche sulla base di un’equa

ripartizione del carico di lavoro, tenendo conto delle capacità, delle

attitudini e della professionalità del personale a sua disposizione. Il

dirigente affida gli incarichi aggiuntivi in base alla professionalità e, per

quanto possibile, secondo criteri di rotazione.

7. Il dirigente svolge la valutazione del personale assegnato alla struttura cui è

preposto con imparzialità e rispettando le indicazioni ed i tempi prescritti.

8. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie ove venga a

conoscenza di un illecito, attiva e conclude, se competente, il

procedimento disciplinare, ovvero segnala tempestivamente l’illecito

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all’autorità disciplinare, prestando ove richiesta la propria collaborazione e

provvede ad inoltrare tempestiva denuncia all’autorità giudiziaria penale o

segnalazione alla corte dei conti per le rispettive competenze. Nel caso in

cui riceva segnalazione di un illecito da parte di un dipendente, adotta ogni

cautela di legge affinché sia tutelato il segnalante e non sia indebitamente

rilevata la sua identità nel procedimento disciplinare, ai sensi dell’articolo

54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001.

9. Il dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti

al vero quanto all’organizzazione, all’attività e ai dipendenti pubblici

possano diffondersi. Favorisce la diffusione della conoscenza di buone

prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti

dell’amministrazione.

Art. 14

Contratti ed altri atti negoziali

1. Nella conclusione di accordi e negozi e nella stipulazione di contratti per

conto dell’amministrazione, nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il

dipendente non ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad

alcuno utilità a titolo di intermediazione, né per facilitare o aver facilitato

la conclusione o l’esecuzione del contratto. Il presente comma non si

applica ai casi in cui l’amministrazione abbia deciso di ricorrere all’attività

di intermediazione professionale.

2. Il dipendente non conclude, per conto dell’amministrazione, contratti di

appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con

le quali abbia stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel

biennio precedente, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’articolo

1342 del codice civile. Nel caso in cui l’amministrazione concluda contratti

di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione, con imprese

con le quali il dipendente abbia concluso contratti a titolo privato o

ricevuto altre utilità nel biennio precedente, questi si astiene dal

partecipare all’adozione delle decisioni ed alle attività relative

all’esecuzione del contratto, redigendo verbale scritto di tale astensione da

conservare agli atti dell’ufficio.

3. Il dipendente che conclude accordi o negozi ovvero stipula contratti a titolo

privato, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’articolo 1342 del

codice civile, con persone fisiche o giuridiche private con le quali abbia

concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio,

finanziamento ed assicurazione, per conto dell’amministrazione, ne informa

per iscritto il dirigente dell’ufficio.

4. Se nelle situazioni di cui ai commi 2 e 3 si trova il dirigente, questi informa

per iscritto il dirigente apicale responsabile della gestione del personale.

5. Il dipendente che riceva, da persone fisiche o giuridiche partecipanti a

procedure negoziali nelle quali sia parte l’amministrazione, rimostranze

orali o scritte sull’operato dell’ufficio o su quello dei propri collaboratori, ne

informa immediatamente, di regola per iscritto, il proprio superiore

gerarchico o funzionale.

Art. 15

Vigilanza, monitoraggio e attività formative

1. Ai sensi dell’articolo 54, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

165, vigilano sull’applicazione del presente Codice e dei codici di

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comportamento adottati dalle singole amministrazioni, i dirigenti

responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e gli

uffici etici e di disciplina.

2. Ai fini dell’attività di vigilanza e monitoraggio prevista dal presente articolo,

le amministrazioni si avvalgono dell’ufficio procedimenti disciplinari

istituito ai sensi dell’articolo 55-bis, comma 4, del decreto legislativo n. 165

del 2001 che svolge, altresì, le funzioni dei comitati o uffici etici

eventualmente già istituiti.

3. Le attività svolte ai sensi del presente articolo dall’ufficio procedimenti

disciplinari si conformano alle eventuali previsioni contenute nei piani di

prevenzione della corruzione adottati dalle amministrazioni ai sensi

dell’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190. L’ufficio

procedimenti disciplinari, oltre alle funzioni disciplinari di cui all’articolo

55-bis e seguenti del decreto legislativo n. 165 del 2001, cura

l’aggiornamento del codice di comportamento dell’amministrazione,

l’esame delle segnalazioni di violazione dei codici di comportamento, la

raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le

garanzie di cui all’articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001. Il

responsabile della prevenzione della corruzione cura la diffusione della

conoscenza dei codici di comportamento nell’amministrazione, il

monitoraggio annuale sulla loro attuazione, ai sensi dell’articolo 54, comma

7, del decreto legislativo n. 165 del 2001, la pubblicazione sul sito

istituzionale e della comunicazione all’Autorità nazionale anticorruzione, di

cui all’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190, dei

risultati del monitoraggio. Ai fini dello svolgimento delle attività previste

dal presente articolo, l’ufficio procedimenti disciplinari opera in raccordo

con il responsabile della prevenzione di cui all’articolo 1, comma 7, della

legge n. 190 del 2012.

4. Ai fini dell’attivazione del procedimento disciplinare per violazione dei

codici di comportamento, l’ufficio procedimenti disciplinari può chiedere

all’Autorità nazionale anticorruzione parere facoltativo secondo quanto

stabilito dall’articolo 1, comma 2, lettera d), della legge n. 190 del 2012.

5. Al personale delle pubbliche amministrazioni sono rivolte attività formative

in materia di trasparenza e integrità, che consentano ai dipendenti di

conseguire una piena conoscenza dei contenuti del codice di

comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle

misure e sulle disposizioni applicabili in tali ambiti.

6. Le Regioni e gli enti locali, definiscono, nell’ambito della propria autonomia

organizzativa, le linee guida necessarie per l’attuazione dei principi di cui

al presente articolo.

7. Dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare

nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni

provvedono agli adempimenti previsti nell’ambito delle risorse umane,

finanziarie, e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Art. 16

Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice

1. La violazione degli obblighi previsti dal presente Codice integra

comportamenti contrari ai doveri d’ufficio. Ferme restando le ipotesi in cui

la violazione delle disposizioni contenute nel presente Codice, nonché dei

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doveri e degli obblighi previsti dal piano di prevenzione della corruzione, dà

luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del

pubblico dipendente, essa è fonte di responsabilità disciplinare accertata

all’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità

e proporzionalità delle sanzioni.

2. Ai fini della determinazione del tipo e dell’entità della sanzione disciplinare

concretamente applicabile, la violazione è valutata in ogni singolo caso con

riguardo alla gravità del comportamento e all’entità del pregiudizio, anche

morale, derivatone al decoro o al prestigio dell’amministrazione di

appartenenza. Le sanzioni applicabili sono quelle previste dalla legge, dai

regolamenti e dai contratti collettivi, incluse quelle espulsiveche possono

essere applicate esclusivamente nei casi, da valutare in relazione alla

gravità, di violazione delle disposizioni di cui agli articoli 4, qualora

concorrano la non modicità del valore del regalo o delle altre utilità e

l’immediata correlazione di questi ultimi con il compimento di un atto o di

un’attività tipici dell’ufficio, 5, comma 2, 14, comma 2, primo periodo,

valutata ai sensi del primo periodo. La disposizione di cui al secondo

periodo si applica altresì nei casi di recidiva negli illeciti di cui agli articoli

4, comma 6, 6, comma 2, esclusi i conflitti meramente potenziali, e 13,

comma 9, primo periodo. I contratti collettivi possono prevedere ulteriori

criteri di individuazione delle sanzioni applicabili in relazione alle tipologie

di violazione del presente codice.

3. Resta ferma la comminazione del licenziamento senza preavviso per i casi

già previsti dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi.

4. Restano fermi gli ulteriori obblighi e le conseguenti ipotesi di responsabilità

disciplinare dei pubblici dipendenti previsti da norme di legge, di

regolamento o dai contratti collettivi.

Art. 17 Disposizioni finali e abrogazioni

1. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione al presente decreto,

pubblicandolo sul proprio sito internet istituzionale e nella rete intranet,

nonché trasmettendolo tramite e-mail a tutti i propri dipendenti e ai titolari

di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche

professionale, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta

collaborazione dei vertici politici dell’amministrazione, nonché ai

collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale, di imprese fornitrici di

servizi in favore dell’amministrazione. L’amministrazione, contestualmente

alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all’atto di

conferimento dell’incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti,

con rapporti comunque denominati, copia del codice di comportamento.

2. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione ai codici di

comportamento da ciascuna definiti ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del

citato decreto legislativo n. 165 del 2001 secondo le medesime modalità

previste dal comma 1 del presente articolo.

3. Il decreto del Ministro per la funzione pubblica in data 28 novembre 2000

recante “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche

amministrazioni”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10 aprile

2001, è abrogato.

Provvedimento pubblicato nella G.U. 4 giugno 2013, n. 129.

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CRITERI GENERALI

I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio

di ogni anno alla responsabilità di uno o più docenti che svolgono funzioni

di subconsegnatari ed hanno il compito di mantenere una lista del

materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, proporre interventi di

manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc...

Il responsabile di laboratorio concorda con il Dirigente Scolastico le modalità

ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche

obbligatoriamente fuori dell'orario di funzionamento della scuola.

In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile

del laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività

se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione

tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni di

efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili.

Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per

quanto riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di

realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti

della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.

I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine

di un sicuro controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota della

postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di

studenti.

L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare

l'integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato.

L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non

erano presenti all'inizio, è tenuto a dame tempestiva comunicazione al

Dirigente Scolastico.

REGOLAMENTO SULL’UTILIZZO DELLE

APPARECCHIATURE E DEI LABORATORI

INFORMATICI LINEE GENERALI

1. I laboratori informatici e linguistici e le tecnologie didattiche informatiche e

multimediali presenti nella scuola sono uno strumento di formazione a

disposizione di tutti i docenti e di tutti gli studenti dell’Istituto.

2. I docenti, gli alunni e tutto il personale scolastico devono avere la massima

cura delle attrezzature e delle dotazioni utilizzate.

3. I laboratori e le attrezzature possono essere utilizzati solo per:

• scopi didattici,

• attività connesse con la funzione docente,

• gestione e organizzazione del servizio scolastico,

• progettazione curricolare ed extracurricolare,

• finalità formative dell’Istituto e di auto-formazione.

E’ vietato l’utilizzo per motivi personali non attinenti alla professione docente

o all’attività formativa. Ove, in casi eccezionali, si intenda svolgere altre

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attività è necessario ottenere preventivamente l’autorizzazione della

Dirigenza.

4. Il collaboratore scolastico svolge le mansioni di:

• raccolta delle prenotazioni per l’utilizzo dei laboratori, apertura e chiusura

dei locali (che potranno restare aperti solo in presenza di un docente che

se ne assuma la responsabilità firmando sull’apposito registro);

• raccolta di segnalazioni e richieste da parte dei docenti (anomalie di

funzionamento, guasti, acquisto materiale ecc…) da riferire alla funzione

strumentale o alla Dirigenza

5. La funzione strumentale “Sostegno sull’utilizzo delle nuove tecnologie”:

• è referente dei laboratori e delle apparecchiature informatiche della

Scuola

• provvederà a contattare la ditta di assistenza per mantenere in efficienza

le apparecchiature

• fornisce, nei limiti del possibile, il suo supporto ai docenti che ne faranno

richiesta nelle attività che prevedono l’uso dei laboratori informatici,

• raccoglie richieste da parte di studenti e docenti per un miglior utilizzo

delle TIC.

6. Ogni spostamento di materiali, macchine o parti di esse (es. mouse, tastiere,

monitor, stampanti, ecc.) da un locale all’altro deve essere autorizzato dal

Dirigente Scolastico o dalla Funzione Strumentale.

7. Nel caso si verifichino guasti o anomalie alle attrezzature, o se ne riscontri

l’uso improprio da parte di qualcuno, si deve tempestivamente avvertire la

funzione strumentale.

8. Non è consentito l'uso di prodotti software che non siano stati regolarmente

acquistati dalla scuola e per i quali non sia stata rilasciata licenza d'uso, a

meno che non siano prodotti freeware. I docenti e gli studenti non possono

installare software sui PC del laboratorio; possono però richiederne

l'installazione al personale incaricato.

9. Non è consentito l'uso delle attrezzature dell'aula per la riproduzione di

materiale coperto da "copyright". Chiunque venisse a conoscenza di tali

operazioni è tenuto a darne comunicazione al Dirigente Scolastico o alla figura

strumentale.

10. È vietato:

� far utilizzare i laboratori a studenti senza la presenza costante di un

docente che se ne assuma la responsabilità;

� utilizzare giochi e partecipare a sessioni di gioco distribuiti in remoto;

� utilizzare servizi “World Wide Web” (e-mail, forum, chat, blog, file sharing, e-

commerce, ecc…) per scopi non legati a studio o attività didattica;

� utilizzare floppy disk, CD Rom o altri supporti di memoria personali senza

averli preventivamente sottoposti al controllo antivirus prima di ogni

utilizzo.

� modificare le configurazioni di sistema delle macchine;

� utilizzare programmi atti a violare la sicurezza dei sistemi locali e remoti;

� inserire password aggiuntive per bloccare o disabilitare qualsiasi funzione

o documento; tutti i documenti dovranno essere in chiaro, non protetti, non

criptati;

� cancellare, spostare, comprimere o accedere ai file altrui;

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� effettuare tentativi di accesso non autorizzato a banche dati locali o

remote, a file o servizi riservati e/o connessi alla gestione del sistema;

� influenzare la rete in modo da limitarne l'operatività o l'accesso da parte di

altri utenti.

POSTAZIONI MULTIMEDIALI 1. Nella Scuola sono presenti oltre al laboratorio multimediale e linguistico con

computer collegati in rete LAN e rete didattica software e con collegamento

ad internet, anche postazioni mobili complete di periferiche (stampanti,

proiettori). L’utilizzo del laboratorio è prioritariamente destinato all’attività

didattica delle classi, su prenotazione da effettuarsi a cura dell’insegnante

2. In via subordinata, i laboratori possono essere utilizzati da:

� Docenti;

� da gruppi di studenti con la presenza, il controllo o l’assistenza di almeno

un docente;

� da personale esterno che segue corsi approvati, ospitati o gestiti

dall’Istituto.

3. Per gli studenti diversamente abili sono disponibili tre postazioni

informatiche nell’aula di sostegno.

4. Nelle aule docenti (centrale e succursale) sono presenti due postazioni

collegate alla rete LAN d’istituto destinate all’utilizzo esclusivo da parte dei

docenti, per le attività delle funzioni strumentali e dei coordinatori di classe,

per attività inerenti ad attività aggiuntive (progetti, mostre, concorsi, viaggi,

ecc…). Sarà cura del docente spegnere il computer e la stampante dopo l’uso.

5. I computer portatili, unitamente ai videoproiettori, costituiscono postazioni

mobili utilizzabili dai docenti nelle attività curricolari ed extracurricolari.

6. Per motivi di riservatezza, i computer utilizzati in Segreteria non sono

collegati alla rete di istituto e hanno un autonomo accesso ad internet.

DISPOSIZIONI SULL’ACCESSO AL LABORATORIO 1. L’accesso da parte delle classi (o di gruppi di studenti) nel laboratorio

informatico è consentito solo con la presenza costante di un docente.

2. Il docente che intende utilizzare il laboratorio con la sua classe deve

prenotare settimanalmente i giorni e le ore di utilizzo, tenendo conto che non

potrà occupare il laboratorio per più di due ore al giorno per massimo tre

giorni a settimana; giornalmente, nelle ore in cui il laboratorio risultasse

libero, è possibile chiederne l’utilizzazione

3. Il docente è responsabile di quanto avviene nel laboratorio nelle proprie ore. È

perciò tenuto:

• a registrare l’accesso al laboratorio sull’apposito modulo;

• a illustrare agli studenti il presente Regolamento e gli eventuali problemi

che possono verificarsi nella non corretta applicazione delle regole nell'uso

di Internet;

• a sorvegliare attivamente le attività degli allievi;

• a indicare il corretto uso di hardware e software;

• a salvare sempre i propri lavori in una cartella personale archiviata in

“Documenti” del computer, oppure su CD rom, pen drive ecc, i file non

inseriti nelle cartelle personali potranno essere cancellati senza preavviso;

• a rivolgersi alla figura strumentale o la ditta di assistenza della scuola per

l’installazione di nuovo software;

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• a controllare che gli allievi chiudano la connessione ad Internet e spengano

correttamente i computer alla fine della sessione di lavoro e che l’aula sia

lasciata in condizione adeguata per ricevere un’altra classe;

• a segnalare qualsiasi disguido alla funzione strumentale.

4. In coincidenza di spazi orari liberi si può consentire l’accesso al laboratorio ai

soli docenti o a gruppi di studenti accompagnati dal docente; anche in questo

caso il docente firma il registro interno del laboratorio e si impegna a vigilare

sulle attrezzature, ad applicare in ogni sua parte il presente regolamento e ad

avvisare il collaboratore scolastico per la chiusura del laboratorio al termine

dell’attività.

5. L’accesso e l’utilizzo del laboratorio anche in orario extracurricolare è

consentito, nell’ambito dei progetti e delle convenzioni autorizzate, solo con la

presenza di un docente o di chi contrattualmente ne svolge le funzioni, che si

assume la responsabilità di gestire la struttura tecnologica e di vigilare sul

suo corretto utilizzo.

6. Il laboratorio non deve mai essere lasciato aperto e incustodito quando

nessuno lo utilizza.

ACCESSO A INTERNET

1. L’uso che viene fatto di Internet deve essere esclusivamente di comprovata

valenza didattica. È vietato partecipare a sessioni di gioco distribuiti in remoto

e utilizzare servizi “World Wide Web” (e-mail, forum, chat, blog, file sharing, e-

commerce, ecc…) per scopi non legati a studio o attività didattica.

2. Tutti gli utenti connessi ad internet devono rispettare, oltre al presente

regolamento, la legislazione vigente e la netiquette (regole di buon

comportamento in rete).

3. In qualunque momento la Funzione Strumentale verifichi, in prima persona o

su segnalazione di un docente, un uso della connessione contrario a

disposizioni di legge o di regolamento interno, e comunque non coerente con i

principi che regolano la scuola, possono disattivarla senza indugio; nel caso

siano coinvolti studenti, la Funzione Strumentale ne dà comunicazione alla

Dirigenza e/o al Coordinatore del Consiglio di Classe per l’adozione di eventuali

provvedimenti disciplinari e disporrà la sospensione del codice di accesso.

SANZIONI Il Dirigente Scolastico, sentita la Funzione Strumentale, provvederà a mettere

in atto azioni volte alla individuazione di violazioni al presente regolamento.

A seconda della gravità, queste potranno essere punite con richiamo

verbale o scritto, limitazione dell'accesso dell'utente alla rete o a internet,

sospensione temporanea o definitiva dell'accesso al laboratorio

multimediale, risarcimento economico del danno arrecato.

REGOLAMENTO LABORATORIO

SCIENTIFICO NORME GENERALI • L’aula è fruibile da tutte le classi, per un minimo di 2 ore settimanali.

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• L’avvicendamento delle classi è reso possibile attraverso una prenotazione

giornaliera

• Quando l’aula non è occupata deve essere chiusa a chiave (i collaboratori

scolastici sono i consegnatari delle chiavi). L’aula deve essere chiusa

anche durante l’intervallo per evitare che alunni possano entrare senza

adeguata sorveglianza. Non è consentito il prestito di alcun tipo di

attrezzatura didattica o scientifica.

• Si consiglia di utilizzare i materiali in laboratorio. Qualora i materiali

fossero utilizzati all’interno della classe, questi devono poi essere riposti

con cura e tempestivamente. Per necessità diverse, contattare il

responsabile del laboratorio.

• Ogni eventuale danno o ogni eventuale mancanza deve essere comunicata

tempestivamente al responsabile.

• Ogni eventuale donazione di materiali deve essere comunicata al

responsabile.

NORME PER GLI INSEGNANTI • La presenza delle classi, di singoli alunni o gruppetti di alunni nel

laboratorio deve sempre AVVENIRE IN PRESENZA DI UN INSEGNANTE

RESPONSABILE.

• I docenti che utilizzano l’aula devono provvedere a lasciare, nel limite del

possibile, gli strumenti e le attrezzature puliti e riposti.

• La vetreria può essere lasciata (pulita) nell’ apposito scolavetreria o sul

lavandino. Un collaboratore scolastico provvede ad aiutare i docenti nella

pulizia e nella ricollocazione della stessa.

• Non si devono lasciare strumenti o attrezzature sui tavoli.. Nel caso di

esperimenti “in corso” è necessario indicare, vicino ai materiali lasciati

momentaneamente esposti, il nome della classe responsabile di tale

attività.. Non si può tenere impegnata (salvo casi particolari per i quali

deve essere informato il responsabile)

• la vetreria o le attrezzature per periodi troppo lunghi (oltre un mese).

• Non è possibile lasciare strumenti o sostanze pericolose incustodite.

NORME PER GLI ALUNNI • Cooperare con l'insegnante mantenendo un comportamento corretto e

cercando di evitare danni ai locali e ai materiali

• Utilizzare con cura il materiale del laboratorio e non asportare nulla

• Non utilizzare il laboratorio per consumare la merenda

• Lasciare il posto di lavoro in ordine

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09 settembre 2015 mercoledì Inizio anno scolastico 2015-2016

31 ottobre 2015 sabato 1° giorno recupero anticipo lezioni

02 novembre 2015 lunedì Sospensione lezioni (Regione

Puglia)

07 dicembre 2015 lunedì Sospensione lezioni (Regione

Puglia)

08 dicembre 2015 martedì Festa Immacolata Concezione

23 dicembre 2015 mercoledì Inizio vacanze del Santo Natale

06 gennaio 2016 mercoledì Fine vacanze del santo Natale

08 febbraio 2016 lunedì 2° giorno recupero anticipo lezioni

09 febbraio 2016 martedì 3° giorno recupero anticipo lezioni

10 febbraio 2016 mercoledì 4° giorno recupero anticipo lezioni

24 marzo 2016 giovedì Inizio vacanze della Santa Pasqua

29 marzo 2016 martedì Fine vacanze della Santa Pasqua

25 aprile 2016 lunedì Anniversario della Liberazione

05 maggio 2016 giovedì Festa del santo Patrono: S. Irene

06 maggio 2016 venerdì 5° giorno recupero anticipo lezioni

07 maggio 2016 sabato 6° giorno recupero anticipo lezioni

02 giugno 2016 giovedì Festa della repubblica Italiana

08 giugno 2016 mercoledì Fine anno scolastico 2015-2016

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“SSSAAAVVVEEERRRIIIOOO MMMEEERRRCCCAAADDDAAANNNTTTEEE”

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Indice

Sommario

1. Obiettivi di processo

1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi espressi nel

Rapporto di Autovalutazione (RAV)

1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processo

1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza

2. Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo

3. Pianificazione delle azioni previste per ciascun obiettivo di processo

individuato

3.1 Impegno di risorse umane e strumentali

3.2 Tempi di attuazione delle attività

3.3 Monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento

dell'obiettivo di processo

4 Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del piano di

miglioramento

4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai

traguardi del RAV

4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della scuola

4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all'interno sia all'esterno

dell'organizzazione scolastica

4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo

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1. Obiettivi di processo

1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e

priorità/traguardi espressi nel Rapporto di

Autovalutazione (RAV)

Priorità 1

Potenziare le abilità in ambito linguistico e logico - matematico

Traguardi

Obiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo

1 Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le

competenze in uscita e in entrata

Priorità 2

Sviluppo delle competenze sociali degli studentiConoscenza dei

vantaggi e delle insidie dei social - network

Traguardi

Obiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo

1 Partecipazione a reti di scuole

2 Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi di

scuola a partire dalla scuola dell'infanzia

3 promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

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90

1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processo

Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di

fattibilità ed impatto

Obiettivo di

processo elencati

Fattibilità

(da 1 a 5)

Impatto

(da 1 a 5)

Prodotto:

valore che

identifica la

rilevanza

dell'intervento

_

Partecipazione a

reti di scuole

2

3

6

_

Attività orientative,

possibilmente in rete,

che coinvolgano tutti i

gradi di scuola a partire

dalla scuola

dell'infanzia

3

4

12

_

promozione e sostegno

all'utilizzo di

metodologie didattiche

innovative

3

3

9

_

Scambi tra insegnanti

della primaria e della

secondaria per definire

le competenze in uscita

e in entrata

3

4

12

1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della

scala si rilevanza

Obiettivo di processo in via di attuazione

Partecipazione a reti di scuole

Risultati attesi Realizzare iniziative comuni di formazione, consulenza e

aggiornamento del personale docente delle scuole aderenti, con

momenti eventualmente aperti ad altre realtà del territorioFavorire

scambi di esperienze didattiche e professionali

Indicatori di monitoraggio

Verificare l’efficacia dei percorsi e delle esperienzeAdottare

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91

metodologie di lavoro condivise e coordinate

Modalità di rilevazione

predisposizione di questionari per la verifica dell'efficacia degli

interventi;

Obiettivo di processo in via di attuazione

Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i

gradi di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia

Risultati attesi •promozione e attuazione di buone pratiche didattiche•maturazione

di capacità decisionali per scelte più rispondenti alle proprie

aspettative e capacità •acquisizione di un’informazione chiara e

completa dell’ offerta formativa del territorio

Indicatori di monitoraggio

•piena (o parziale) adesione degli istituti alle iniziative

programmate•rispondenza del procedere delle attività al calendario

programmato •numero delle famiglie partecipanti agli

incontri•efficacia del consiglio orientativo

Modalità di rilevazione

•questionari studenti, docenti e famiglie•schede di rilevazione e

discussioni •raccolta delle proposte e suggerimenti per il

miglioramento dell'iniziativa•riscontro dei segnali di cambiamento

negli studenti

Obiettivo di processo in via di attuazione

promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

Risultati attesi Migliorare la qualità dell’offerta formativa attraverso

l’implementazione di percorsi logico cognitivi volti a produrre un

apprendimento di qualità, contestualizzando le attività proposte e

rendendole veri e propri progetti al servizio dell’alunno

Indicatori di monitoraggio

-Attività realizzate rispetto a quanto programmato -Rispetto delle

tempistiche attuative ipotizzate -Grado di partecipazione ai

momenti di condivisione, confronto e coordinamento -

Informazioni sullo stato di avanzamento delle attività

Modalità di rilevazione

Percentuale di docenti che sperimentano didattiche e metodologie

innovativeRisultati in percentuale dei questionari

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92

Obiettivo di processo in via di attuazione

Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le

competenze in uscita e in entrata

Risultati attesi •Promozione di clima accogliente e sereno •promozione e attuazione

di buone pratiche per migliorare la didattica•integrazione dei

curricoli disciplinari • utilizzo piattaforme digitali per condivisione

e diffusione di materiali didattici

Indicatori di monitoraggio

•piena (o parziale) adesione degli istituti alle iniziative

programmate;•rispondenza del procedere delle attività al calendario

programmato e rispetto dei tempi

Modalità di rilevazione

•rispondenza del procedere delle attività al calendario programmato e

rispetto dei tempi previsti•Questionari alunni sulla conoscenza di

se stessi, dei i propri punti di forza e di debolezza (anche nell’ambito

delle discipline scolastiche)

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93

2. Azioni previste per raggiungere ciascun

obiettivo di processo

Obiettivo di processo

Partecipazione a reti di scuole

Azione prevista

Sviluppare le relazioni tra scuole per una maggiore circolarità delle

buone pratiche per favorire gli scambi di esperienze didattiche e

professionali

Effetti positivi a medio termine

metodologie di lavoro condivise e coordinate

Effetti negativi a medio termine

Effetti positivi a lungo termine

apertura al territorioscambi culturali

Effetti negativi a lungo termine

Obiettivo di processo

Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi

di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia

Azione prevista

Attivazione, organizzazione e gestione di tutte le attività di

orientamento previste nel progetto

Effetti positivi a medio termine

Migliore organizzazione e coordinamento delle varie attività di

orientamento

Effetti negativi a medio termine

Disorientamento degli studenti rispetto alle molteplicità delle proposte

Effetti positivi a lungo termine

Apertura verso il territorio Far tesoro delle esperienze di orientamento

significative per migliorare gli interventi negli anni successivi

Effetti negativi a lungo termine

Obiettivo di processo

promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

Azione prevista

Formazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie per una didattica

inclusivain classe.

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94

Effetti positivi a medio termine

Migliorare la didattica, l’apprendimento e gli esiti scolastici di tutti gli

alunni attraverso la conoscenza e l'adozione di nuove tecnologie ,

creando condivisione didattica tra alunni , docenti e genitori.

Effetti negativi a medio termine

Difficoltà nell’uso della piattaforma di e-learning

Effetti positivi a lungo termine

Creare esperienze significative replicabiliCoinvolgere positivamente

anche quelle scuole del territorio che non partecipano

all’iniziativa. Maggiore capacità di individuazione delle specificità e

di selezione delle priorità su cui intervenire

Effetti negativi a lungo termine

Tralasciare altri strumenti di insegnamento-apprendimento,

precludendosi altre forme di innovazione

Obiettivo di processo

Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le

competenze in uscita e in entrata

Azione prevista

Costruire ed attuare un linguaggio metodologico comune tra i due

ordini di scuola.

Effetti positivi a medio termine

Ricaduta positiva sugli apprendimenti degli alunni

Effetti negativi a medio termine

scarsa ricaduta delle azioni intraprese per problematiche legate alle

fasi organizzative

Effetti positivi a lungo termine

Confronto e apertura con altre istituzioni scolastiche

Effetti negativi a lungo termine

Obiettivo di processo

Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le

competenze in uscita e in entrata

Azione prevista

Attivazione, organizzazione e gestione di tutte le attività di

orientamento previste nel progetto

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95

Effetti positivi a medio termine

Migliore organizzazione e coordinamento delle varie attività di

orientamento

Effetti negativi a medio termine

Disorientamento degli studenti rispetto alle molteplicità delle proposte

Effetti positivi a lungo termine

Apertura verso il territorioFar tesoro delle esperienze di orientamento

significative per migliorare gli interventi negli anni successivi

Effetti negativi a lungo termine

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96

3. Pianificazione delle azioni previste per

ciascun obiettivo di processo individuato

3.1 Impegno di risorse umane e strumentali

Obiettivo di processo

Partecipazione a reti di scuole

Impegno di risorse umane interne alla scuola

Figure

professionali

Tipologia di

attività

Ore aggiuntive

presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Impegno finanziario per figure professionali esterne alla

scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per

tipologia di spesa

Impegno presunto

Fonte finanziaria

Obiettivo di processo

Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi

di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia

Impegno di risorse umane interne alla scuola

Figure

professionali

Tipologia di

attività

Ore

aggiuntive

Costo previsto

Fonte finanziaria

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97

presunte

Docenti

1) confrontare

le

competenze

previste sia in

entrata che

in uscita nei

diversi ordini

di scuola;

2) strutturare

percorsi

didattici in

verticale per i

diversi assi

culturali;

3) strutturare

percorsi

didattici

formativi ed

orientanti

sulle abilità

trasversali

alle discipline

72

1260

NON DISPONIBILE

Personale

ATA

attività

amministrative

assistenza

12

174

NON DISPONIBILE

Altre figure

Impegno finanziario per figure professionali esterne alla

scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per

tipologia di spesa

Impegno presunto

Fonte finanziaria

Formatori

210

NON DISPONIBILE

Consulenti

Attrezzature

Servizi

Altro

300

NON DISPONIBILE

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98

Obiettivo di processo

promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

Impegno di risorse umane interne alla scuola

Figure

professional

i

Tipologia di

attività

Ore

aggiuntive

presunte

Costo previsto

Fonte

finanziaria

Docenti

promozione e

sostegno

all'utilizzo di

metodologie

didattiche

innovative

Personale

ATA

Altre

figure

Impegno finanziario per figure professionali esterne alla

scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per

tipologia di spesa

Impegno presunto

Fonte finanziaria

Obiettivo di processo

Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le

competenze in uscita e in entrata

Impegno di risorse umane interne alla scuola

Figure

professionali

Tipologia di

attività

Ore aggiuntive

presunte

Costo

previsto

Fonte finanziaria

Page 99: Piano Triennale dell’Offerta Formativamediamercadante.gov.it/attachments/article/8/PTOF 2015 - 2016.pdf · EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015 ... SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI

99

Docenti

Garantire la

continuità

del processo

educativo

tra scuola

primaria e

secondaria

•sperimenta

re e

mantenere

un

collegament

o

sistematico

e operativo

tra le azioni

didattiche

delle scuole

coinvolte

72

1260

NON DISPONIBILE

Personale

ATA

pratiche

amminis

trative

assisten

za

12

174

NON DISPONIBILE

Altre figure

Impegno finanziario per figure professionali esterne alla

scuola e/o beni e servizi Impegni finanziari per

tipologia di spesa

Impegno presunto

Fonte finanziaria

Formatori

Consulenti

Attrezzature

Servizi

Altro

300

NON DISPONIBILE

3.2 Tempi di attuazione delle attività

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100

Obiettivo di processo

Partecipazione a reti di scuole

Tempistica delle attività

Attivi

Set

Ott

Nov

Dic

Ge

n

Feb

Mar

Apr

Ma

g

Giu

Obiettivo di processo

Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi di

scuola a partire dalla scuola dell'infanzia

Tempistica delle attività

Attività

Sett Ott Nov

Dic

Gen

Feb

Ma

A

Mag

G

incontri tra

docenti dei

diversi

ordini di

scuolainco

ntri di

formazione

azione

(non

svolta)

azione

(non

svolta)

azione

(non

svolta)

azione

(non

svolta)

azione

(non

svolta)

Obiettivo di processo

promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

Tempistica delle attività

Attivi

Set

Ott

Nov

Dic

Ge

n

Feb

Mar

Apr

Ma

g

Giu

Obiettivo di processo

Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le

Page 101: Piano Triennale dell’Offerta Formativamediamercadante.gov.it/attachments/article/8/PTOF 2015 - 2016.pdf · EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015 ... SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI

101

competenze in uscita e in entrata

Tempistica delle attività

Attività

Set

Ott

No

Di

G

F

M

A

M

Giu

Attivit di

accoglienza

Incontri tra

docenti della

secondaria di

primo grado e

quelli della

primaria

azione

(non

svolta)

azione

(non

svolta)

azione

(non

svolta)

3.3 Monitoraggio periodico dello stato di

avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di

processo

Monitoraggio delle azioni

Obiettivo di processo

Partecipazione a reti di scuole

Obiettivo di processo

Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi

di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia

Obiettivo di processo

promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

Obiettivo di processo

Scambi tra insegnanti della primaria e della secondaria per definire le

competenze in uscita e in entrata

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102

4. Valutazione, condivisione e diffusione dei

risultati del piano di miglioramento

4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli

indicatori relativi ai traguardi del RAV

In questa sezione si considerare la dimensione della valutazione

degli esiti, facendo esplicito riferimento agli indicatori che

erano stati scelti nel RAV come strumenti di misurazione dei

traguardi previsti.

4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della

scuola

Momenti di condivisione interna

Riunioni dei vari dipartimenti disciplinari, Consigli di Classe con la

partecipazione della componente genitoriale e Collegio Docenti

Persone coinvolte

Dirigente Scolastico, Docenti, Genitori e Alunni

Strumenti Informative cartacee e sito Web della scuola

Considerazioni nate dalla condivisione

Interventi da attuare partendo dagli esiti positivi e dalle criticità emers

4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia

all'interno sia all'esterno dell'organizzazione

scolastica

Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all’interno

della scuola

Metodi/Strumenti Riunioni dei vari dipartimenti disciplinari, Consigli di Classe con la

partecipazione della componente genitoriale e Collegio Docenti.

Informative cartacee e sito Web della scuola

Destinatari Dirigente Scolastico, Docenti, Genitori e Alunni

Tempi Fase intermedia e fase finale

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103

Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all’esterno

Metodi/Strumenti Consiglio di Istituto, incontri con le famiglie, manifestazioni e sito web della

scuola

Destinatari delle azioni Comunità del territorio

Tempi Fase intermedia e fase finale corrispondenti alle azioni di monitoraggio

4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo

Nome

Ruolo

TODARO ROSA

DOCENTE

CASIELLO CATERINA

DOCENTE - COLLABORATRICE D.S.

ASTORINO GIUSEPPINA

DOCENTE - FUNZIONE

STRUMENTALE

FERRULLI FRANCESCA

DOCENTE - GENITORE - RSU

LO PONTE MARIA ADRIANA

DOCENTE

CAPONIO CHIARA

DOCENTE -GENITORE-

COLLABORATRICE D.S.

FARELLA TERESA

DOCENTE - FUNZIONE

STRUMENTALE

CHIRONNA TERESA

DIRIGENTE SCOLASTICO