Piano Di Sicurezza

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COMUNE DI …………………. Attuazione dell’art. 12 del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494 Modificato dal decreto legislativo 19 novembre 1999, n. 528 TITOLO DEL PROGETTO Piano di Sicurezza e di Coordinamento

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COMUNE DI ………………….

Attuazione dell’art. 12 del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494

Modificato dal decreto legislativo 19 novembre 1999, n. 528

TITOLO DEL PROGETTO

Piano di Sicurezza

e di Coordinamento

Il Committente: ………………………………………………………….

Il Coordinatore per la Progettazione: …………………………………..

Data: ……………………………………………………………………..

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RELAZIONE TECNICA E PRESCIZIONI

Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento (P.S.C.) è stato redatto da professionista abilitato ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 494/96.

Il Committente attraverso la redazione di questo P.S.C. assolve ai compiti previsti dall’art. 4, comma 1, lettera a) e b) del D. Lgs. 494/96 e successive modifiche.

Questo P.S.C. è parte integrante del contratto di appalto e contiene l’individuazione e la valutazione dei rischi nonché le conseguenti misure e prescrizioni atte a garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori nel cantiere.

L’impresa aggiudicataria dei lavori è tenuta ad attuare quanto previsto nel P.S.C. e deve predisporre un proprio Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.) che deve avere le caratteristiche di un piano complementare di dettaglio di questo P.S.C..

Il datore di lavoro dell’impresa esecutrice mette a disposizione, copia di questo P.S.C., AL Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza almeno 10 giorni prima dell’inizio dei lavori.

L’impresa che si aggiudica i lavori può presentare proposte di integrazione a questo P.S.C. ove ritenga, sulla base della propria esperienza, di poter meglio garantire la sicurezza dei lavoratori nel cantiere.Le eventuali proposte di modifica devono essere presentate al Coordinatore della Sicurezza per l’esecuzione dei lavori che ha il compito di valutare tali, eventuali, proposte.

Il Committente, prima dell’affidamento dell’incarico dei lavori, designa un professionista abilitato quale Coordinatore per l’esecuzione dei lavori cui spettano i poteri e gli obblighi di cui all’art. 5 del D. Lgs. 494 e successive modifiche.

Oltre all’impresa aggiudicataria tutte le imprese esecutrici ed i lavoratori autonomi che prestano la propria attività all’interno del cantiere, a qualsiasi titolo, sono tenute – prima dell’inizio dei rispettivi lavori – alla redazione di un proprio P.O.S.

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1 ANAGRAFICA DI CANTIERE

1.1. INFORMAZIONI GENERALI

1.1.1. Individuazione dell’opera

Natura dell’opera da realizzare (nuova costruzione)

Caratteristiche della costruzione esistente ( ristrutturazione)

Descrivere brevemente l’ambiente in cui va ad inserirsi il cantiere, rilevando i vincoli imposti dal contorno fisico, urbano, stradale, e quant’altro …Indicare se si tratta di nuova costruzione, di ristrutturazione, di ricostruzione, di lavoro stradale, di attività in ambiente lacustre, in ambiente montano, ecc.

Accennare alla destinazione dell’opera da eseguire, … al fine di far intuire il grado di complessità progettuale.

Indirizzo preciso del cantiere (o eventuali dati di riferimento )

Via Comune Provincia

Data presunta di inizio lavori

Durata presunta fine dei lavori

Numero uomini/giorni previsto uomini giorni

Ammontare complessivo presunto dei lavori

1.1.2. Caratteristiche.

Opere Descrizione

Struttura

Forma

Piani

Copertura

Impianti

Collegamenti verticali

Finiture

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Esterno

1.2. DEFINIZIONE CORRENTE DEI TERMINI

committente

Soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione (soggetto legittimato alla firma dei contratti di appalto per l’esecuzione dei lavori).Il “committente” deve essere una persona fisica, in quanto titolare di obblighi penalmente sanzionabili. Pertanto, nell’ambito delle persone giuridiche pubbliche o private, tale persona deve essere individuata nel soggetto legittimato alla firma dei contratti di appalto per l’esecuzione dei lavori. (Circ. Min. Lav. n° 41/1997)Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla gestione dell’appalto.

responsabile dei lavori

Soggetto che può essere incaricato dal committente ai fini della progettazione o dell’esecuzione o del controllo dell’esecuzione dell’opera.Il committente è esonerato dalle responsabilità connesse all’adempimento degli obblighi limitatamente all’incarico conferito al responsabile dei lavori.Nel caso di appalto di opera pubblica, il responsabile dei lavori è il responsabile unico del procedimento ai sensi dell’art. 7 della legge 11 febbraio 1994, n° 109 e successive modifiche.

Committente o responsabile dei lavori

Nella fase di progettazione esecutiva dell’opera, ed in particolare al momento delle scelte tecniche, nell’esecuzione del progetto e nell’organizzazione delle operazioni di cantiere (art. 3,comma 1):

si attiene ai principi e alle misure generali di tutela di cui all’art. 3 del Decreto Legislativo n. 626/1994;

prevede nel progetto, al fine di permettere la pianificazione dell’esecuzione in condizioni di sicurezza, dei lavori o delle fasi di lavoro che si devono svolgere simultaneamente o successivamente tra loro, la durata di tali lavori o fasi di lavoro;

nella fase di progettazione esecutiva dell’opera, valuta attentamente, ogni qualvolta ciò risulti necessario, i documenti di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a) e b) (art. 3, comma 2); contestualmente all’affidamento dell’incarico di progettazione esecutiva designa il Coordinatore per la progettazione (art. 3, comma 3);

la designazione del Coordinatore per la progettazione nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese, anche non contemporanea si applica in ognuno dei seguenti casi:

nei cantieri la cui entità presunta è pari o superiore a 200 uomini – giorno;

nei cantieri i cui lavori comportano i rischi particolari elencati nell’allegato II;

nel caso in cui, dopo l’affidamento dei lavori a un’unica impresa, l’esecuzione dei lavori o di parte di essi sia affidata a una o più imprese.

comunica alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi il nominativo del coordinatore per la progettazione e quello del coordinatore per l'esecuzione dei lavori; tali nominativi devono essere indicati nel cartello di cantiere;

anche nel caso di affidamento dei lavori a un’unica impresa: : verifica l’idoneità tecnico-professionale delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori

da affidare, anche attraverso l'iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; chiede alle imprese esecutrici una dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata

dagli estremi delle denuncie dei lavoratori effettuate all’Istituto nazionale della Previdenza Sociale (Inps), all’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (Inail) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto stipulato dalle organizzazioni sindacali più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti..

coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell’opera denominato coordinatore per la progettazione CSP

Soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 4 D.Lgs. 494/96 in possesso dei requisiti di cui all’art. 10:

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durante la progettazione esecutiva dell’opera, e comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte: redige il piano di sicurezza e di coordinamento (P.S.C.) di cui all'articolo 12; predispone un fascicolo contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi cui

sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell’Allegato II al documento Ue 260/5/93.

coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera di seguito denominato coordinatore per l’esecuzione dei lavori CSE

Soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 5 D.Lgs. 494/96, in possesso dei requisiti di cui all’art. 10, durante la realizzazione dell’opera provvede a::

verificare con opportune azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel Piano di sicurezza e coordinamento di cui all’art. 12, e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro:

verificare l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di cui all’art. 12, assicurandone la coerenza con quest’ultimo, e adeguare il piano di sicurezza e coordinamento e il fascicolo di cui all’art. 4, comma 1, lettera b), in relazione all’evoluzione dei lavori e alle eventuali modifiche intervenute valutando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, nonché verificare che le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza

organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione e il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione;

verificare l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;

segnalare al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli artt. 7, 8 e 9, e alle prescrizioni del piano di cui all’art. 12 e proporre la sospensione dei lavori. l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, il coordinatore per l’esecuzione provvede a dare comunicazione dell’inadempienza all’Azienda sanitaria locale territorialmente competente e alla Direzione provinciale del lavoro;

sospendere in caso di pericolo grave ed imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.

datori di lavoro

I datori di lavoro delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi un’unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti: adottano le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato IV; curano le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, coordinamento con il committente o

il responsabile dei lavori; curano che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente. redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’art. 2, comma 1, lettera f-ter).

lavoratore autonomo

Persona fisica la cui attività professionale concorre alla realizzazione dell’opera senza vincoli di subordinazione che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri: utilizzano le attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni del titolo III del decreto legislativo n. 626/1994: utilizzano i dispositivi di protezione individuale conformemente a quanto previsto dal titolo IV del decreto

legislativo n. 626/1994: si adeguano alle indicazioni fornite dal coordinatore per l'esecuzione dei lavori. ai fini della sicurezza.

uomini - giorno

Entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell’opera.

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piano operativo di sicurezza

Il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. 19 settembre 1994, n° 626 e successive modifiche.

Misure generali di tutela

I datori di lavoro delle imprese esecutrici, durante l'esecuzione dell'opera, osservano le misure generali di tutela di cui all'articolo 3 del decreto legislativo n. 626/1994, e curano, ciascuno per la parte di competenza, in particolare;

il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità; la scelta dell'ubicazione di pesti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti. definendo vie o

zone di spostamento o di circolazione; le condizioni di movimentazione dei vari materiali; la manutenzione il controllo prima dell'entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti e dei dispositivi al

fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori; la delimitazione e l'allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si

tratta di materie e di sostanze pericolose; l'adeguamento, in funzione dell'evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoro o

fasi di lavoro; la cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori autonomi; le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all'interno o in prossimità del cantiere.

1.3. NOTIFICA PRELIMINARE

(Questa pagina è un pro-memoria. Nel Piano deve essere allegata copia della Notifica inviata all’A.S.L. e alla Direzione Provinciale del Lavoro, territorialmente competenti. La compilazione da parte del Coordinatore per la Progettazione, per i dati di sua conoscenza, devono essere utilizzati dal Committente e/o dal Responsabile dei lavori per la redazione della Notifica vera e propria)

Spett.le A.S.L. di …………….Servizio di Medicina del LavoroVia …………… - ……………

Spett.le Direzione Provinciale del LavoroVia ……………… - …………

Notifica preliminare (art. 11, allegato III, del D. Lgs. 494/96)

Spett.le A.S.L. / S.M.L. di …… Data della comunicazioneIndirizzo del cantiereCommittente (nome e indirizzo)Titolo dell’opera

Responsabile dei lavoriCoordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell’opera (CSP)

Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera (CSE)

Data presunta d’inizio dei lavori in cantiereDurata presunta dei lavori in cantiereNumero massimo presunto dei lavoratori sul cantiereNumero previsto di imprese e di lavoratori autonomi sul cantiere

Imprese Lavoratori Autonomi

PC SERVER, 03/01/-0001,
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Identificazione imprese già selezionate 123

Ammontare complessivo dei lavori

1.4. SOGGETTI INDICATI NEL PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO

1.4.1. Soggetti normalmente individuati in fase di redazione del PSC.

Committente

Indirizzo

Recapiti telefonici

Responsabile dei Lavori

Indirizzo

Recapiti telefonici

Progettista dell’opera

Indirizzo

Recapiti telefonici

Coordinatore per la Progettazione

Indirizzo

Recapiti telefonici

Coordinatore per l’Esecuzione

Indirizzo

Recapiti telefonici

1.4.2. Soggetti da individuare prima dell’inizio lavori.

Direttore dei Lavori

Indirizzo

Recapiti telefonici

Direttore Tecnico di cantiere

Indirizzo

Recapiti telefonici

Assistente di cantiere

Indirizzo

Recapiti telefonici

Capo cantiere

Indirizzo

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Recapiti telefonici

Altro (specificare)

Indirizzo

Recapiti telefonici

1.4.3. Imprese chiamate ad operare in cantiere.

Ragione sociale della ditta

Indirizzo

Recapiti telefonici e fax

Legale rappresentante

Responsabile S.S.P.

Rappresentante L.S.

Prestazione fornita :

Ragione sociale della ditta

Indirizzo

Recapiti telefonici e fax

Legale rappresentante

Responsabile S.S.P.

Rappresentante L.S.

Prestazione fornita :

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2 VALUTAZIONE DEI RISCHI PROVENIENTI DALL’AMBIENTE ESTERNO

2.1. CARATTERISTICHE GENERALI DELLA ZONA CIRCOSTANTE AL CANTIERE

Contesto in cui è ubicata l’area edificabile e vincoli generali

2.1.1. Natura dei confini – Preesistenze – Impianti - Vincoli esterni

Nord

Sud

Est

Ovest

2.1.2. Caratteristiche geomorfologiche dell’areaCS

Stato attuale Rischi evidenziati Misure di prevenzione

2.1.3. Opere esistenti aeree o in sottosuolo attorno all’area.

elettrodotto CS Stato attuale Rischi evidenziati Misure di prevenzione

2.2. AGENTI INQUINANTI

Rilevamento dei fattori inquinanti, eventualmente legati ad attività espletate nella zona in precedenza.

2.3.1. Gas 2.3.2. Vapori 2.3.3. Polveri 2.3.4. Rumore 2.3.5. Altri agenti (specificare)

2.3.1. gas di origine organica CS

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Stato attuale Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3 VALUTAZIONE DEI RISCHI NELL’ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

MISURE DI CARATTERE GENERALE

Nell’inserimento del cantiere nel contesto produttivo si terrà conto, prima di tutto dei pericoli che esso può presentare verso terzi, per cui si impedirà materialmente l’accesso agli estranei con adeguata recinzione. Va sempre tenuto presente infatti che l’imprenditore é responsabile dei danni arrecati a persone estranee che, per un qualsiasi motivo venissero a trovarsi nell’area interessata ai lavori. Nei tratti prospicienti le vie di passaggio, sarà prevista sempre la segnalazione e la protezione contro la caduta di materiali dall’alto. Le protezioni, secondo le circostanze saranno costituite da tettoie, mantovane, schermi o graticciati, interdizione al passaggio con uso di nastro vedo. Oltre all’apposizione dei cartelli indicanti le protezioni in corrispondenza di fossi, scavi, incroci, passaggi pericolosi e simili, saranno indicati in modo chiaro, le ubicazioni dei mezzi antincendio, degli eventuali depositi di materiale infiammabile, dei pericoli elettrici.

3.1. LAY-OUT GENERALE

3.1.1. Allegati: planimetrie e disegni.

Restituzione grafica dei vincoli rilevati nell’analisi effettuata precedentemente.

Misure di prevenzione da adottare in generale:

Esempio:Nei punti precedenti si è evidenziato che l’area sulla quale organizzare l’impianto di cantiere è sufficientemente vasta. Tuttavia è necessario ricordare che le attrezzature, i servizi socio-assistenziali, l’area di deposito dei materiali da costruzione, devono essere sistemate razionalmente sia per rendere il lavoro più fruttuoso sotto il punto di vista economico, sia per assicurare le condizioni di movimento in sicurezza.

3.1.2. Caduta di oggetti dall’alto all’esterno del cantiereCS

Dati rilevati Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.2. RECINZIONE DEL CANTIERE

Finalità oggettive derivanti dalla recinzione totale dell’area:

Descrizione degli obiettivi da raggiungere in generale.

Descrizione degli interventi

3.2.1. Recinzione verso Nord 3.2.2. Recinzione verso Sud 3.2.3. Recinzione verso Est 3.2.4. Recinzione verso Ovest

3.2.1. Recinzione verso Nord CS Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

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3.3. ACCESSI AL CANTIERE E SEGNALAZIONI

Sarà reso sicuro il movimento delle persone e degli automezzi all’interno del cantiere. La carreggiata dovrà essere solida ed atta a resistere al transito dei mezzi di cui è previsto l’impiego. Le pendenze delle rampe saranno tali da non creare inconvenienti ai mezzi stessi. La larghezza delle rampe sarà tale da consentire un franco di almeno 70 cm., oltre la sagoma di ingombro del veicolo. Qualora nei tratti lunghi il franco venga limitato ad un solo lato, si realizzeranno piazzole o nicchie di rifugio ad intervalli non superiore a 20 ml lungo l’altro lato. Tutti i posti di lavoro sopraelevati ad altezza superiore a 2.00 ml. saranno protetti da parapetto e da tavola fermapiede o resi inaccessibili da sbarramenti fissi (art. 24 DPR 164/56 e art. 10 DPR 547/55). I posti di passaggio pedonale e di esecuzione operazioni a carattere continuativo nelle vicinanze di ponteggi o sotto il passaggio di carichi sospesi (es. betonaggio, lavorazione ferro, sega circolare) saranno protetti da robusti impalcati posti ad altezza > di 3,00 ml o da parasassi applicati al ponteggio (art.t 8 e 9 DPR 164/56 ).Qualora si rendesse necessario saranno disposte segnalazioni per la circolazione dei veicoli: limiti di velocità, precedenze, sensi unici, segnalazioni acustiche e luminose.

I rischi conseguenti all’entrata e all’uscita dal cantiere sono identificabili in investimenti e in collisione con mezzi in transito.Relative misure preventive devono essere attuate per tutti i mezzi che entrano ed escono dal cantiere. Il transito dovrà avvenire con prudenza e nel pieno rispetto del Codice della Strada. In caso di pubblica via particolarmente trafficata o con scarsa visibilità sarà necessario l’intervento di operatori a terra per regolamentare l’entrata e l’uscita dei mezzi.

Cartello di cantiere D. Lgs 494: Predisporre apposito cartello di cantiere in prossimità dell’ingresso carraio principale.

Descrizione degli interventi

3.3.1. Considerazioni generali 3.3.2. Definizione degli accessi pedonali e carrabili 3.3.3. Regolamentazione dell’entrata e dell’uscita dal cantiere 3.3.4. Posizionamento della segnaletica necessaria 3.3.5. Proposte particolari: semaforo, barriera automatizzata, …

3.3.1. Considerazioni generali CS Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.4. SERVIZI LOGISTICI ED IGIENICO SANITARI

Si individuano i Servizi Logistici ed igienico Assistenziali previsti per l’Opera in oggetto.Possibili difformità da quanto previsto, da parte delle Imprese partecipanti, devono essere presentate al Coordinatore per la Sicurezza in fase di realizzazione dell’opera.

3.4.1. Servizi socio assistenziali

Tipologia interventi

Normativa

Descrizione Riferimenti

Per l’esecuzione

Servizi igienici:Latrine,Docce,LavandiniD.P.R. 303Artt. 36-37-39D.L. 626 art. 33

Predisporre installazione di almeno:n°1 Servizio igienicon°1 Doccian°1 Lavabo a canaleI servizi si intendono dotati di riscaldamento, acqua potabile e acqua sanitaria (calda e fredda).

Impresa Aggiudicataria Committente Altra impresa Non Previsto

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Baracca di cantiereD.P.R. 303 Art. 43

Posizionare la baracca (container predisposto) nei pressi dell’ingresso al cantiere.

SpogliatoiD. Lgs 494 All. IVD.P.R. 303 Art. 40D.L. 626 Art. 33, c.11

Predisporre idoneo spogliatoio in relazione al numero di addetti presenti, con le seguenti caratteristiche: superficie in pianta non inferiore a m2 1,5 per lavoratore, altezza libera interna di almeno m 2,40, dotati di ventilazione ed illuminazione naturali diretto nei rapporti di 1/10 e 1/20 della superficie in pianta.

Impresa Aggiudicataria Committente Altra impresa Non Previsto

Locale di riposoD.P.R. 303Artt. 41 – 43

Deve essere messo a disposizione dei lavoratori un locale idoneo dotato di tavoli, sedie o panche, pavimento antipolvere e pareti imbiancate.Tale locale ha lo scopo di riparo durante le intemperie e nelle ore di riposo.

Impresa Aggiudicataria Committente Altra impresa Non Previsto

Mensa – RefettorioD.P.R. 303Artt. 41 – 43

Deve essere messo a disposizione adeguato locale predisposto appositamente. E’ possibile comunque attivare convenzione con esercizio di ristorazione vicino essendo il cantiere in centro urbano.

Impresa Agg. Committente Altra impresa Non Previsto

DormitoriD.P.R. 303Artt. 44 – 45 – 46

La tipologia del lavoro non richiede svolgimento di turni o di presenza particolare in cantiere inoltre Il cantiere è situato in pieno centro abitato.Non si ritiene necessario quindi l’allestimento di dormitorio. Nel caso di necessità particolari, per comodità e convenienza, è auspicabile la convenzione con attività alberghiere locali.

Impresa Aggiudicataria Committente Altra impresa Non Previsto

3.4.2. Locali di rappresentanza

Tipologia interventiNormativa

Descrizione RiferimentiPer l’esecuzione

Ufficio D.L. e Ufficio di cantiere. D. Lgs 494

Predisporre ufficio di cantiere a disposizione della Direzione Lavori.

3.4.3. Pronto soccorso e servizi sanitari

In cantiere sarà disponibile la scheda riportante la procedura in caso d’infortunio ed i nominativi ed indirizzi dei posti ed organizzazioni di pronto intervento per i diversi casi di emergenza o normale assistenza. Detti presidi sono tenuti, in un pacchetto di medicazioni od in una cassetta di pronto soccorso, nella qualità e quantità indicate dall’ASL.

In cantiere saranno tenuti i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. L’ubicazione di suddetti servizi per il pronto soccorso sarà resa note ai lavoratori e segnalata con appositi cartelli.

Tipologia interventiNormativa

Descrizione RiferimentiPer l’esecuzione

Cassetta Pronto SoccorsoPacchetto di MedicazionePresidio SanitarioD.Lgs 626 Art. 15 -12D.P.R. 303 Artt. 27,28, 29, 30D.P.R. 320 artt. 95, 96 ,97, 98D.M. 28.07.1958D.M. 12.03.1959

Mettere a disposizione una cassetta di pronto soccorso, contenente i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Tale cassetta sarà conservata nell’ufficio di cantiere e la sua ubicazione sarà segnalata con appositi cartelli.In cantiere sarà esposta una tabella riportante i nominativi e gli indirizzi dei posti ed organizzazioni di pronto intervento per i diversi casi di emergenza o normale

Impresa Agg. Committente Altra impresa Non Previsto

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assistenza..

3.5. PROTEZIONI E MISURE DI SICUREZZA CONNESSE ALLA PRESENZA DI IMPIANTI ESISTENTI

Sull’area del cantiere deve essere condotta un’accurata indagine al fine di rilevare la presenza di linee elettriche aree o in sottosuolo. Così pure devono essere individuati e rilevati tutti i possibili impianti esistenti, anche se dismessi.Sui terreni liberi, interessati da recente attività agricola, ricercare con attenzione le tracce del comportamento e del verso di deflusso delle acque meteoriche. Alcuni terreni possono riservare delle sorprendenti anomalie.

All’atto di impiantare il cantiere sarà accertata l’eventuale presenza di linee elettriche aeree o interrate, condutture idriche, del gas o fognature, e verranno presi gli opportuni provvedimenti per neutralizzare i pericoli che ne potrebbero derivare nel corso dei lavori. Per quanto riguarda le linee elettriche aeree, l’Art. 11 del DPR n. 164 del 7/1/56 prescrive che non si possono eseguire lavori a distanza minore di 5 ml dai conduttori, a meno che, previa segnalazione all’esercente le linee stesse, non si provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare contatti accidentali o pericolosi avvicinamenti. E’ bene tenere presente che non ha rilevanza se i conduttori anziché nudi siano isolati, in quanto l’isolamento può deteriorarsi in caso di urto di una macchina o comunque a causa di un contatto accidentale.

Non fa differenza che si tratti di alta o bassa tensione. Anche nei lavori di breve durata, sarà obbligatorio togliere la corrente.

Nei lavori di lunga durata, qualora non sia possibile lo spostamento della linea, o applicare dei blocchi al movimento dell’apparecchio di sollevamento, si dovrà ricorrere al collocamento di ripari distanziatori robusti ed efficaci. La posa in opera delle protezioni andrà fatta in presenza dei tecnici dell’esercente la linea (ENEL), dopo aver provveduto a mettere a terra il tratto di linea interessato. Per quanto riguarda le condotte interrate, in special modo quelle elettriche e del gas, prima di iniziare qualsiasi operazione di scavo o di perforazione di terreno sarà sempre necessario accertarne la eventuale presenza previa segnalazione alle aziende erogatrici.

Rilevamento degli impianti esistenti sull’area del cantiere.

Descrizione delle opere esistenti e misure di prevenzione adottate:

3.5.1. Linee elettriche di alta tensione 3.5.2. Linee elettriche di media – bassa tensione 3.5.3. Linee telefoniche 3.5.4. Altre opere aeree (indicare) 3.5.5. Rete idrica 3.5.6. Rete del gas 3.5.7. Rete fognaria 3.5.8. Deflusso delle acque meteoriche 3.5.9. Altre opere del sottosuolo (specificare)

3.5.1. Linee elettriche di alta tensione CS

Stato attuale Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.6. VIABILITA’ PRINCIPALE DI CANTIERE

3.6.1. Viabilita’ interna al cantiere

La viabilità principale del cantiere dovrà essere sempre tale da garantire la massima sicurezza a persone e a veicoli.

In prossimità dell’ingresso principale al cantiere devono essere esposti i cartelli che riportino le indicazioni relative alle opere in corso, al committente, al progettista, al direttore dei lavori, all’impresa esecutrice, alla notifica preliminare... previste in ottemperanza della vigente normativa urbanistico - edilizia, e sicurezza degli impianti …(Legge n°46/1990).

E’ buona norma ricordare che (viabilità nei cantieri, D.P.R. 164 art. 4): l’accesso al cantiere deve essere praticabile anche ai mezzi pesanti; l’accesso al cantiere deve essere praticabile anche in caso di piogge; i raccordi con le strade esistenti devono essere tali da evitare rischi di incidente, ed avere:

buona visibilità di manovra,

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dispositivi di segnalazione (acustici e luminosi) attivabili all’uscita degli automezzi, del personale che segnali l’immissione sulla strada degli automezzi pesanti.

Descrizione degli interventi

descrizione presente costo sicurezza3.6.1.1. Viabilità generale 3.6.1.2. Delimitazione vie di transito 3.6.1.3. Parcheggio interno automezzi privati 3.6.1.4. Altro

3.6.1.1. Viabilità generale

Motivazioni attinenti il criterio per l’impostazione della circolazione all’interno del cantiere.

La viabilità può essere variata durante l’evolversi del cantiere.

Delimitazione vie di transito

Percorso automezzi di cantiere CS

Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

Prendere visione della Planimetria allegata.

3.6.2. AREE DI DEPOSITO

L’ubicazione dei depositi verrà scelta in relazione ai lavori che debbono essere svolti in cantiere, alla eventuale necessità della sorveglianza, alla comodità delle operazioni di carico e scarico, alla necessità di una corretta conservazione del materiale e soprattutto al suo grado di pericolosità.

I depositi di benzina, petrolio, olio minerale e tutti gli idrocarburi, essendo infiammabili, in quantitativi superiori a 500 Kg., sono soggetti al controllo del Comando dei Vigili del Fuoco competenti per il territorio. A tale controllo sono assoggettati tutti gli altri depositi o le lavorazioni elencate nelle tabelle A e B allegate al DPR 689 del 26/5/59.I depositi di cui sopra devono essere protetti contro le scariche atmosferiche (art. 36 e 38 DPR 547/55).

Descrizione degli apprestamenti adottati

descrizione presente costo sicurezza3.6.2.1. Stoccaggio materiali laterizi, manufatti, ecc. 3.6.2.2. Stoccaggio materiali ferrosi 3.6.2.3. Stoccaggio materiali diversi3.6.2.4. Magazzino all’aperto 3.6.2.5. Magazzino in container3.6.2.6. Magazzino al chiuso 3.6.2.7. Stoccaggio prodotti chimici 3.6.2.8. Stoccaggio sostanze pericolose3.6.2.9. Zona parcheggio automezzi

3.6.2.1. Stoccaggio materiali laterizi, manufatti …

Catasta foratoni CS Attuazione Rischi evidenziati Misure di prevenzione

Richiamo della normativa in vigore:

Deposito attrezzatureD.P.R. 547

Predisporre, se ritenuto necessario deposito attrezzature.

Deposito materiali Il deposito materiali viene definito come l’area scoperta Impresa Agg.

Page 15: Piano Di Sicurezza

D.P.R. 547D.P.R. 164 Art.14

nella zona di accesso del cantiere ed il cantiere stesso.Il deposito di materiali, presso il ciglio degli scavi in genere, è assolutamente vietato.

Committente Altra impresa Non Previsto

Deposito rifiutiD. Lgs. 5.2.1997 n. 22 RonchiD. Lgs. 15.8.1991, n. 277

Deposito rifiuti speciali:secondo la normativa vigenteDeposito materiali contaminati da amianto:vedi piano di bonifica amiantoDeposito rifiuti pericolosi:secondo la normativa vigente

Impresa Agg. Committente Altra impresa Non Previsto

Pulizia localiD.P.R. 547D.P.R. 303 Art. 47

L’Impresa aggiudicataria si assume l’onere di mantenere i locali adibiti a servizi logistici ed igienico - assistenziali, in uno stato costante di decorosa funzionalità.

Impresa Agg. Committente Altra impresa Non Previsto

3.7. IMPIANTI DI CANTIERE

Descrizione degli interventi

3.7.1. Impianto elettrico 3.7.2. Impianti idrici 3.7.3. Impianti fognari 3.7.4. Impianti deposito gas, carburanti, oli 3.7.5. Impianto di illuminazione 3.7.6. Altro (specificare)

3.7.1. Impianto elettrico CS Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.8. IMPIANTI ELETTRICI DI SICUREZZA

Descrizione degli interventi

3.8.1. Impianto di messa a terra 3.8.2. Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche 3.8.3. Altro (specificare)

Richiamo sintetico della normativa. Denuncia di regolare esecuzione da inoltrare all’Ispesl.

3.8.1. Impianto di messa a terra CS Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.9. SCAVI E SBANCAMENTI

Valutazione del rischio seppellimento

Descrizione sintetica del tipo d’intervento previsto. Caratteristiche dimensionali dello scavo.

3.9.1. Scavi per impianti tecnologici CS Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.9.2. Sbancamento per locali interrati CS

Page 16: Piano Di Sicurezza

Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.10. LAVORI LACUSTRI O IN AMBIENTE ACQUATICO

Valutazione del rischio annegamento

Descrizione sintetica del tipo d’intervento previsto. Caratteristiche dimensionali dei lavori. Profondità massima alla quale si deve operare.

3.10.1. Bonifica del fondo sommerso CS Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.11. LAVORI IN SOPRAELEVATO

Valutazione del rischio di caduta dall’alto

Descrizione sintetica del tipo d’intervento previsto. Caratteristiche dimensionali dei lavori. Altezza massima alla quale si deve operare, riferita alla quota d’imposta del ponteggio.

3.11.1. Elevazione delle murature perimetrali CS Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.12. LAVORI IN GALLERIA O IN AMBIENTE CHIUSO

Valutazione del rischio polveri, riferita alla salubrità dell’aria

Descrizione sintetica del tipo d’intervento previsto. Caratteristiche dimensionali dell’opera da realizzare.

Valutazione del rischio instabilità delle pareti e della volta

Descrizione sintetica delle tecniche esecutive di progetto.

3.12.1. Avanzamento scavo in galleria CS Macchinario utilizzato Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.1.3. DEMOLIZIONI E MANUTENZIONI

Valutazione del rischio relativo a estese demolizioni

Descrizione sintetica del tipo d’intervento previsto. Caratteristiche dimensionali dei lavori.

Valutazione del rischio relativo a manutenzioni strutturali

Descrizione sintetica delle strutture oggetto dei lavori. Caratteristiche dimensionali del sistema strutturale.

3.13.1. Demolizione solaio CS

Page 17: Piano Di Sicurezza

Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.14. MATERIALI PERICOLOSI UTILIZZATI IN CANTIERE

Valutazione del possibile rischio d’incendio

Descrizione sintetica dell’intervento previsto. Componenti chimici e/o naturali dei materiali utilizzati. Caratteristiche dimensionali dei lavori.

Valutazione del possibile rischio di esplosione

Descrizione sintetica dell’intervento previsto. Componenti chimici e/o naturali dei materiali utilizzati. Caratteristiche dimensionali dei lavori.

3.14.1. Stesura guaina bituminosa a caldo CS Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

3.15. CONSULTAZIONE DEI RAPPRESENTANTI PER LA SICUREZZA (Art. 14 D.Lgs. 494)

Prima dell’accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’art. 12 e delle modifiche significative apportate allo stesso, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il rappresentante per la sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. Il rappresentante per la sicurezza può formulare proposte al riguardo.

Il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice redige un verbale specifico comprovantel’avvenuta consultazione del rappresentante per la sicurezza.

3.16. AZIONI DEL COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN ESECUZIONE LAVORI (Art. 5, comma 1, c, D.Lgs. 494)

Organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività, nonché la loro reciproca informazione.

Redigere documentazione idonea

3.17. MICROCLIMA

Misure generali di protezione da adottare contro gli sbalzi eccessivi di temperatura

Breve dissertazione sulla durata temporale del cantiere. Indicazione dei lavori presumibili da eseguire nelle diverse stagioni. Prevenzioni adottate in merito.

Page 18: Piano Di Sicurezza

4 ADEMPIMENTI INTEGRATIVI AI FINI DELLA SICUREZZA

Introduzione al contenuto del capitolo

4.1. MACCHINARI ED INSTALLAZIONE ATTREZZATURE

Tutti i macchinari presenti in cantiere devono essere a norma.In base alle normative vigenti, tutti i macchinari utilizzati in cantiere devono essere: realizzati in conformità ai requisiti specifici di sicurezza richiesti dal tipo di impiego per il quale sono utilizzati

durante la programmazione del lavoro; se acquistati dopo il 21/09/1996 dovranno avere:

- marcatura CE- libretto di istruzioni per l’uso e per la corretta manutenzione;

dichiarazione di conformità, in cui siano indicate le norme in base alle quali l’apparecchio è stato costruito e certificato.

Indipendentemente dalle attestazioni e dai marchi di qualità, è importante poter effettuare le verifiche generali di quei componenti il cui funzionamento anomalo può essere fra le principali cause di incedenti e di infortuni:

Trasmissioni ed ingranaggi: (art. 55 e sgg. D.P.R. 547/1955). Ingranaggi, ruote ed altri elementi dentati mobili devono essere totalmente protetti. Nel caso di ruote ad anima piena, devono essere protetti con schermi ricoprenti le sole dentature sino alla loro base.

Alberi e collegamenti in rotazione: (art. 42 D.P.R. 547/1955). Gli alberi motore e gli altri elementi di collegamento in rotazione non devono presentare parti sporgenti che possono comportare rischi dovuti a contatti accidentali.

Collegamenti elettrici: devono essere accuratamente controllati, conservati in efficienza e mantenuti in modo tale da evitare contatti diretti da parte dell’operatore o da infiltrazioni d’acqua, di umidità, ...

Elenco delle macchine e degli impianti previsti in cantiere (presumibili).La scheda seguente deve essere compilata a cura dell’impresa principale

Argano a bandiera Macchine per la lavorazione del ferroAttrezzi di uso corrente Martello demolitore elettrico e/o pneumat.Autobetoniera MartelloneAutocarri Molazza Autogrù semovente Motopompa o elettropompaAvvitatore elettrico Motozappa e erpicatriceBattipalo Pala meccanica e/o ruspaBetoniera a bicchiere Perforatore elettrico (tipo kango)Carrello elevatore Pinza idraulicaCentrale di betonaggio Pistola sparachiodiCestello idraulico Ponte sospeso Cestoni - Forche Ponte su cavallettiCompattatore PonteggiCompressore Rullo compressoreDumper Saldatrice elettricaElevatore a cavalletto Sega circolareEscavatore Sonda a rotazioneFiamma ossiacetilenica Spruzzatrice per intonaciFlex Spruzzatrice per pittureFuni e bilancini Staggia vibrante Gru a torre Tagliamattoni elettricaGruppo elettrogeno Tagliapavimenti elettrica

Page 19: Piano Di Sicurezza

Impianto per gettiniezione TrabattelliImpianto per la iniezione delle malte e/o resine TrivellaLampada portatile Vibrofinitrice per asfaltiLevigatrice per pavimenti

Nel Piano devono essere indicate solamente quelle macchine che richiedono specifiche evidenziazioni dei rischi e relative misure di prevenzione da impartire alle Imprese.

gruppo elettrogeno CS Macchina utilizzata Rischi evidenziati Misure di prevenzione

4.2. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

I Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) sono corredo indispensabile dei lavoratori che devono sempre provvedere al loro uso in relazione ai rischi specifici di lavorazione. Compito dei RSPP delle Imprese partecipanti è di fornire DPI adeguati, di curare l’informazione e la formazione all’uso e di sorvegliare sulla corretta applicazione in cantiere. Il presente Piano ha lo scopo di evidenziare particolari situazioni che esulano dalla normale fase di lavoro propria della singola Impresa e che quindi non possono essere gestite dal singolo RSPP. Ci si riferisce in special modo alle situazioni di sovrapposizione od interferenza o a situazioni particolari proprie della realizzazione dell’opera.

4.2.1. Situazione particolare

CS Situazione DPI Specifico NoteDa concordare col Coordinatore in fase di esecuzione.

           

Il CSE ha facoltà di apportare indicazioni specifiche se venissero rilevate situazioni fuori norma al presente piano.

4.2.2. Modalità di consegna

Nel cantiere in oggetto la consegna, la manutenzione ed il controllo dell’efficienza dei DPI è curata periodicamente dal Capo Cantiere.La consegna, relativamente al programma dei lavori normali, la manutenzione ed il controllo dei DPI devono essere registrati con la seguente modalità:

CS Distribuzione Manutenzione ControlliPrima dell’inizio dei lavori da parte del datore di lavoro

Da parte dei lavoratori Periodici

4.2.3. Elenco dispositivi di protezione individuale:

TIPO DI PROTEZIONE TIPO DI DPI MANSIONE SVOLTAProtezione del capo Casco, copricapo di lana, cappello Tutte le mansioni

Protezione dell’udito Cuffie – Inserti – Tappi Da concordare con il Coordinatore

Protezioni occhi e viso Occhiali, visiera Da concordare con il Coordinatore

Protezione delle vie respiratorie Maschere in cotone, maschere al carbonio, maschere antipolvere

Da concordare con il Coordinatore

Protezione dei piedi Scarpe antinfortunistica, stivali in gomma

Tutte le mansioni

Protezione delle mani Guanti in pelleGuanti in gommaGuanti in lattice

Tutte le mansioni

Page 20: Piano Di Sicurezza

Guanti in maglia metallicaProtezione delle altre parti del corpo Gambali in cuoio

GinocchiereDa concordare con il Coordinatore

Protezione contro le cadute dall’alto Cinture di sicurezza. Lavori in quota

4.3. PRODOTTI ED AGENTI CHIMICI CONSIDERATI CANCEROGENI

Allo stato attuale non è previsto l’utilizzo di particolari sostanze, se non i normali prodotti di utilizzo edile, tali da attivare situazioni di rischio per la salute di particolare gravità. Con questo si dichiara il divieto di utilizzo di sostanze e prodotti tali da generare pericolo per la salute dei lavoratori. Nel caso in cui le Imprese partecipanti intendano utilizzare prodotti particolari, oltre ad approntare tutte le procedure del caso per la sicurezza dei propri lavoratori, devono trasmettere scheda di sicurezza del prodotto stesso al CSE in modo di poter valutare il metodo di lavoro da attuare all’interno del cantiere in relazione ad eventuali interferenze con altri prodotti utilizzati o modalità lavorative effettuate al contempo da altre Imprese.

Sostanzepresenti

Indicazione delle misure di prevenzione e protezioneSI NO

Vengono usate sostanze nocive o pericolose (se sì quali)

Cancerogeni

Biologici

Amianto

Chimici

Vernici ignifughe

Sono previste autorizzazioni da parte degli Enti competenti

Sono presenti mezzi e sistemi di prevenzione se si quali

E’ stato nominato il responsabile del servizio di emergenza

I lavoratori sono stati informati sui rischi a cui sono esposti Da verificare ad appalto aggiudicato.

I lavoratori hanno in dotazione idonei DPI scelti in accordo con il RSPP e col il RLS.

Sono presenti e disponibili in cantiere le schede tossicologiche dei prodotti utilizzati.

I lavoratori sono sottoposti a controllo sanitario a cura del Medico Competente

È necessaria la predisposizione del registro degli esposti.

4.4. ANALISI DEL RISCHIO IPOCLUSIA

Page 21: Piano Di Sicurezza

Gli accertamenti sanitari periodici nel comparto edile sono stati per lo più esclusi fino all’entrata in vigore del D.Lgs. 277/91; infatti la tabella allegata all’art. 33 del D.P.R. 303/56 non comprendeva la stragrande maggioranza delle lavorazioni edili fra quelle per le quali era obbligatoria la sorveglianza sanitaria per il rischio rumore.

Il rumore può essere definito come un suono non voluto e non desiderato, oppure, come suono, generalmente di natura casuale, il cui spettro di frequenza non presenti regolarità distinguibili.Dal punto di vista sanitario, il rumore è un suono non desiderato, capace di provocare lo spostamento irreversibile della soglia di udibilità (sordità).L’esposizione al rumore elevato può anche agire negativamente sulla sensazione di benessere, può influenzare il sonno e infine può danneggiare il sistema nervoso centrale.

demolizione manufatti strutturali CS Lavorazione Rischi evidenziati Misure di prevenzione

Per la valutazione dell’inquinamento acustico si può fare utile riferimento ai documenti del CPT Comitato Paritetico Territoriale di Torino, per l’acquisizione delle schede standard sulla valutazione del rumore come da art. 16 del D. Lgs. 494/96. L’impresa che si aggiudicherà l’appalto, qualora in possesso della relazione sui rischi da rumore, redatta ai sensi di quanto disposto dal D.Lgs. n. 277/1991, ed opportunamente aggiornata a cura dell’impresa stessa, potrà richiedere al Coordinatore dell’esecuzione dei lavori di soprassedere alla realizzazione del rilievo fonometrico utilizzando per la valutazione dei rischi da rumore il documento aziendale esistente, presentato nel proprio P.O.S.

4.5. PRESCRIZIONI PER LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

Le affezioni cronico - degenerative della colonna vertebrale sono di assai frequente riscontro presso la collettività dei lavoratori dell’agricoltura, dell’edilizia e dell’industria.

Esse, sotto il profilo della molteplicità delle sofferenze e dei costi economici e sociali indotti (assenze per malattie, cure, cambiamenti di lavoro, invalidità...) rappresentano uno dei principali problemi sanitari.Il NIOSH-USA (Istituto Nazionale per il lavoro e la salute) pone tali patologie al secondo posto nella lista dei dieci problemi di salute più rilevanti nei luoghi di lavoro.D’altro lato, le affezioni acute dell’apparato locomotore sono al secondo posto (dopo le affezioni delle vie respiratorie) nella prevalenza puntuale di patologie acute accusate dai lavoratori. Ancora in Italia, le sindromi artrosiche sono al secondo posto tra le cause di invalidità civile. Secondo stime provenienti dagli Istituti di Medina del Lavoro, le patologie croniche del rachide sono la prima ragione nelle richieste di parziale non idoneità al lavoro specifico.

In particolare, in letteratura, è ormai consolidato il rapporto esistente tra attività di movimentazione manuale dei carichi ed incremento del rischio di contrarre affezioni acute e croniche dell’apparato locomotore ed in particolare del rachide lombare.

sollevamento e trasporto dei sacchi di cemento CS Lavorazione Rischi evidenziati Misure di prevenzione

4.6. SORVEGLIANZA SANITARIA

La sorveglianza sanitaria è costituita dall’insieme degli accertamenti: preventivi, finalizzati ad individuare e segnalare le eventuali controindicazioni relative al lavoro e/o

mansione cui i lavoratori sono destinati, prima perciò dell’assunzione o del cambio di mansione; periodici, finalizzati a verificare il persistere dell’idoneità specifica alla mansione.

Sulla base di quanto accertato, devono essere effettuati, a cura e a carico del datore di lavoro, la visita medica e gli esami clinici e biologici stabiliti dal medico competente in relazione agli agenti nocivi cui il lavoratore è esposto.

Page 22: Piano Di Sicurezza

La visita medica pre-assunzione serve per stabilire (anche e non solo) che gli eventuali danni alla salute del lavoratore (sordità incipiente, polmoni con segni di depositi di polveri o altro ancora ...) non saranno imputabili all’Impresa che sta per assumerlo.

La visita medica è obbligatoria per i cantieri in cui la durata dei lavori oltrepassi i 6 mesi o sia attivata una procedura di bonifica da amianto o da sostanze inquinanti. E’ sempre obbligatoria per lavori in appalto pubblico.

La sorveglianza sanitaria è a carico dell’Impresa.Il presente Piano ha lo scopo di evidenziare particolari situazioni che esulano dalla normale fase di lavoro propria della singola Impresa e che quindi non possono essere gestite dal singolo RSPP

CS Lavorazione Rischi evidenziati Misure di prevenzione

4.7. FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI LORO RAPPRESENTANTI

D.Lgs 494/96 art. 17, comma 3: “Fermo restando l'articolo 22 del decreto legislativo n. 626/1994, i criteri e i contenuti per la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti possono essere definiti dalle parti sociali in sede di contrattazione nazionale di categoria.”

Art. 22 del D. Lgs. n. 626/94 (Formazione dei lavoratori).

1. Il datore di lavoro, i dirigenti ed i proposti, nell'ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, assicurano che ciascun lavoratore, ivi compresi i lavoratori di cui all'art. 1, comma 3, ricevano una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro e alle proprie mansioni.

2. La formazione deve avvenire in occasione:a) dell'assunzione;b) del trasferimento o cambiamento di mansionic) dell'introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati

pericolosi.

3. La formazione deve essere periodicamente ripetuta in relazione all'evoluzione dei rischi ovvero all'insorgenza di nuovi rischi

4. Il rappresentante per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza, concernente la normativa in materia dì sicurezza e salute e i rischi specifici esistenti nel proprio ambito di rappresentanza, tale da assicurargli adeguate nozioni sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi.

5. Il lavoratore incaricato dell’attività di pronto soccorso, di lotta antincendio e di evacuazione dei lavoratori deve essere adeguatamente formato.

6. La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti di cui al comma 4 deve avvenire, in colIaborazione con gli organismi paritetici di cui all’art. 20, durante l'orario dì lavoro e non puo' comportare oneri economici a carico dei lavoratori.

7. I Ministri del lavoro e della previdenza sociale e della sanità, sentita la commissione consultiva permanente, possono stabilire i contenuti minimi della formazione dei lavoratori, dei rappresentanti per la sicurezza e dei datori di lavoro di cui all'ari. 10, comma 3, tenendo anche conto delle dimensioni e della tipologia delle imprese".

4.8. PREVENZIONE INCENDI

Per tutta la durata del cantiere, con pericolo di incendio, è fatto obbligo di attuare le idonee misure di prevenzione incendi. In casi particolari, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco potrebbe prescrivere alcune disposizioni specifiche se la natura del cantiere lo richiedesse.

Tipologia interventi Descrizione Riferimenti

Page 23: Piano Di Sicurezza

Normativa Per l’esecuzione

Avvertenze di carattere generaleD. Lgs 626

Cartelli e segnaletica nei luoghi appositi tipo:Non fumare, non gettare mozziconi, spegnere il motore, mantenere sgombre le vie, materiali infiammabili, posizione estintori, ecc

SI NO

Regole di comportamento in caso di incendioD. Lgs. 626 Art.12 e 13D.I. 10.3.1998

Libretto, istruzioni, fogli illustrativi in bacheca, estintori, controllo locali, arieggiare i locali, ecc. SI NO

Dispositivi antincendio in esercizioD. Lgs. 626 Art.12 e 13

L’impresa principale predispone almeno n° 2 estintori a polvere da Kg 5. Ubicati nei luoghi ritenuti più opportuni in conseguenza delle lavorazioni specifiche del momento.

SI NO

Uso degli EstintoriD. Lgs 626 art. 12

Spegnimento del focolaio, erogazione del getto, manutenzione ed uso dell’estintore con personale appositamente formato.

SI NO

Avvistamento di un principio di incendio o di altro dannoD. Lgs 626 art. 12

Compiti e responsabilità di tutti.Avvisare Vigili del Fuoco, dare ubicazione esatta del cantiere, entità dell’intervento, ecc.

SI NO

4.8.1. MISURE SPECIFICHE ANTINCENDIO

Qualora le singole lavorazioni o fasi di lavori o lavori in sovrapposizione richiedono particolari interventi di prevenzione antincendio il Coordinatore per la progettazione evidenzierà tali interventi

Posa manto bituminoso CS Intervento previsto Rischi evidenziati Misure di prevenzione

Uso di prodotti infiammabili durante la posa del manto bituminoso in ambiente chiuso e poco aerato

Pericolo di incendio e di asfissia: classificazione media

Uso di DPI appropriati.Presenza di Addetto antincendio

4.8.2. ADDETTI ANTINCENDIO

Nella fase di progettazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento non è possibile per il Coordinatore indicare i nomi dei soggetti. Tali nominativi, infatti, potranno essere conosciuti solo dopo l’aggiudicazione dell’appalto in relazione all’impresa esecutrice.

Sarà quindi compito del Coordinatore in fase di progettazione prevedere una casella vuota che verrà, successivamente, completata dal Coordinatore in fase di esecuzione.

Il Coordinatore in fase di esecuzione chiederà all’impresa il Documento della Sicurezza, predisposto dall’impresa appaltatrice ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. 626/94. Parte integrante di detto Documento è costituito dal Documento dell’Emergenza redatto ai sensi del Decreto 10 marzo 1998 nel quale devono essere previsti i nominativi degli addetti designati alle misure di emergenza e antincendio.

Il Coordinatore dovrà esaminare le generalità degli addetti designati e in collaborazione con il Datore di lavoro scegliere un addetto da inserire nel Piano di Sicurezza e Coordinamento.

Il Coordinatore dovrà verificare anche l’attestato conseguito. Nell’esempio sopra descritto relativo al pericolo di incendio di classe media dovrà verificare che l’attestato sia relativo alla tipologia corsuale di tipo “B”.

Posa manto bituminoso CS Intervento previsto Nominativo degli Addetti Certificazione della formazione

Uso di prodotti infiammabili durante la posa del manto bituminoso in ambiente chiuso e poco aerato

Giovanni Rossi Designazione SI NOCorso frequentato A B C

Page 24: Piano Di Sicurezza

4.9. SEGNALETICA

La segnaletica di sicurezza e salute è normata dal D.Lgs. 493/96 al quale si rimanda per una completa valutazione di quanto necessita al cantiere in oggetto.Lungo la recinzione e nell’area delimitata dalla stessa ed in posizione ben visibile, devono essere installati dei cartelli che evidenzino le condizioni di pericolo, i divieti, i comportamenti e le informazioni di sicurezza, in conformità al D.Lgs. 493/96. Per i lavori in sede stradale ed in prossimità di essa, si avrà particolare cura alla segnaletica di avvertimento per lavori in corso e alla regolazione del traffico. All’ingresso del cantiere verrà affisso un cartello indicante, l’oggetto dei lavori, la stazione appaltante, la ragione sociale dell’Impresa appaltatrice, gli eventuali subappaltatori e le altre notizie utili a identificare la tipologia dell’appalto in ottemperanza all’art. 3 comma 6 del D. Lgs. 494/96. i lavoratori dovranno essere informati dei rischi presenti in cantiere attraverso la segnaletica di sicurezza, in particolare attraverso cartelli. I segnali di salvataggio e soccorso hanno forma quadrata o rettangolare con colore di fondo verde. I luoghi dove esistono pericoli di urto, di caduta, di inciampo, oppure le zone con rischio di caduta di carichi o materiali dall’alto saranno delimitati con nastri tratteggiati tipo vedo. All’ingresso del cantiere o in prossimità di esso, verrà disposta la segnaletica stradale necessaria per impedire incidenti. In questo caso sarà indicato: cantiere, lavori in corso, uscita di automezzi, rallentatore ecc....

In questo capitolo sono presentati alcuni dei principali segnali che devono essere posti nell’area di cantiere.La trattazione, anche in questo caso, non vuole essere esaustiva ma richiamare esclusivamente alcune situazioni che si ritengono importanti all’interno della gestione del processo di sicurezza del Piano di Sicurezza e di Coordinamento.Si rimanda quindi al rispetto delle norme per la necessaria esposizione di altra segnaletica.

Descrizione dei segnali

Riferimento Richiesto in Cantiere

Divieto di ingresso alle persone non autorizzate

accessi cantiere e zone esterne al cantiere. SI NO

In cantiere è obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione individualeUtilizzo dei DPI

Segnalazione nei pressi della baracca di cantiere e nelle zone interessate a particolari situazioni (raggio di azione gru - presenza lavorazioni particolari)

SI NO

Annunciarsi in ufficio prima di accedere al cantiere

All’esterno del cantiere presso l’accesso pedonale e carraio

SI NO

Vietato pulire, oliare, ingrassare organi in moto

È esposto nei pressi della centrale di betonaggio, betoniere, mescolatrici per calcestruzzo.

SI NO

Vietato eseguire riparazioni o registrazioni su organi in moto

È esposto nei pressi della centrale di betonaggio, betoniere, mescolatrici, pompe e gru.

SI NO

Vietato passare e sostare nel raggio d’azione della gru.

È esposto in corrispondenza dei posti di aggancio e sollevamento dei materiali.

SI NO

Vietato passare e sostare nel raggio d’azione dell’escavatore (o pala )

È esposto in prossimità della zona dove sono in corso lavori di scavo e/o movimento terra con mezzi meccanici

SI NO

Attenzione carichi sospesi È esposto nelle aree di azione delle gru ed in corrispondenza delle zone di salita e discesa dei carichi.

SI NO

Protezione del capo È presente negli ambienti di lavoro dove esistono pericolo di caduta materiale dall’alto o urto con elementi pericolosi.

SI NO

Pericolo di caduta in aperture del suolo

Nelle zone degli scavi e delle canalizzazioni per posa tubature e simili.

SI NO

Pericolo di tagli e protezione di schegge

E’ presente nei pressi delle attrezzature con tali rischi (es. sega circolare, tagliamattoni ecc.)

SI NO

Page 25: Piano Di Sicurezza

Estintore Zone fisse (baracca ecc.)Zone mobili (nei pressi di lavorazioni a rischio)

SI NO

Divieto di fumare Nei luoghi chiusi. (!) SI NO

Vietato l’accesso ai pedoni Nei pressi del passo carraio. SI NO

Pronto soccorso Nei pressi della cassetta di medicazione. SI NO

Pericolo: rimozione amianto All’ingresso del cantiere e per la durata dei lavori di bonifica.E’ opportuno che il cartello di pericolo sia esposto anche in altri punti “caldi” del cantiere.

SI NO

La segnaletica deve essere posizionata in prossimità del pericolo ed in luogo ben visibile.

CARTELLO INFORMAZIONE TRASMESSA DAL CARTELLO

COLLOCAZIONE IN CANTIERE DEL CARTELLO

Vietato l’ingresso agli estranei Ingresso cantiere, ingresso zona deposito dei materiali.

Attenzione ai carichi sospesi Recinzione esterna ed area di cantiere, in corrispondenza dell’argano del ponteggio

Pericolo di scarica elettrica Quadro elettrico.

Protezione obbligatoria degli occhi Nelle lavorazioni che possono determinare eiezioni e spruzzi di materiali.

Casco di protezione obbligatorio Recinzione esterna vicino agli ingressi ed area di cantiere.

Protezione obbligatoria dell’udito Nell’uso di macchine/attrezzature rumorose.

Calzature di sicurezza obbligatorie Area di cantiere.

Page 26: Piano Di Sicurezza

4.11.1. ELEMENTI DI PROGETTAZIONE FINALIZZATI ALLA SICUREZZA

Di seguito vengono riportati gli elementi di progetto da realizzarsi durante la costruzione e finalizzati alla sicurezza futura quando dovrà essere intrapresa l’opera di manutenzione.

Elemento dell’opera: dispositivi fissi d’ancoraggio per ponteggio. c.s.

Lavorazione Rischi Azioni in fase diprogetto

Procedure del Pianodi Sicurezza

Predisposizione per lavori di manutenzione

Costruzione muri perimetrali

instabilità del ponteggio

fissare vitoni per ancoraggio ponteggio

fornire indicazioni per l’utilizzo futuro degli ancoraggi

indicare in apposita tavola presenza e caratteristiche degli ancoraggi

Elemento dell’opera: anelli e funi di sicurezza sul tetto per aggancio imbracature. c.s.

Lavorazione Rischi Azioni in fase diprogetto

Procedure del Pianodi Sicurezza

Predisposizione per lavori di manutenzione

5 DEFINIZIONE DELLE FASI LAVORATIVEINDIVIDUAZIONE DEI RISCHI DERIVATI

Obblighi delle imprese esecutrici

I datori di lavoro delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi un’unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti, in attuazione di quanto previsto dall’art. 9, comma 1, lettera c bis), redigono il Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.)

In relazione agli obblighi di trasmissione dei documenti, art. 13, si attuano le seguenti procedure:

1. Il committente trasmette il P.S.C. a tutte le imprese invitate a presentare offerte per l’esecuzione dei lavori.

2. Prima dell’inizio dei lavori l’impresa aggiudicataria trasmette il P.S.C. alle imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi.

3. Prima dell’inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio Piano Operativo di Sicurezza al Coordinatore per l’esecuzione.

ASPETTI FORMALI A CARICO DELLE IMPRESE.

P.O.S. Piano complementare di dettaglio ad integrazione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento.

Ogni impresa è caratterizzata da una serie di peculiarità che le sono proprie, quali: l’organizzazione interna, la potenzialità in personale, la dotazione in attrezzature, la metodologia lavorativa e quant’altro …

Pertanto l’impresa, confrontandosi con le fasi lavorative, elabora le modalità con cui intende dar corso ai lavori.In modo particolare si deve porre l’attenzione sulle Specifiche d’Intervento che possono essere profondamente diverse da impresa ad impresa.

Page 27: Piano Di Sicurezza

Ne consegue quindi che l’impresa è tenuta ad esplicitare in un proprio Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.), complementare e di dettaglio, come intende operare per dar concretezza alle fasi lavorative principali.

In sintesi, il presente Piano di Sicurezza e di Coordinamento definisce le fasi lavorative principali e delinea, in modo non definitivo e/o vincolante, le relative specifiche d’intervento.

L’impresa, che si assume l’incombenza di eseguire le fasi lavorative principali, esplicita, con un proprio piano complementare di dettaglio, la successione logica delle specifiche d’intervento, in modo confacente e organico alla propria struttura operativa.

Tale elaborato (P.O.S.), corredato dagli aspetti d’intervento in sicurezza, deve essere consegnato all’estensore del Piano di Sicurezza e di Coordinamento prima dell’inizio della fase lavorativa cui si riferisce, affinché sia accettato o rifiutato, e integrato, in caso di accettazione, nel più ampio piano di coordinamento.

N.B.: Quanto sopra deve essere formalizzato da tutte le imprese, lavoratori autonomi compresi, che partecipano alla realizzazione dell’opera.

OBBLIGHI DELL’IMPRESA PRINCIPALE.

Fasi lavorative fondamentali di competenza.

Ogni singola lavorazione può generare l’insorgere di un pericolo, legato all’eventualità o intrinseco alla lavorazione stessa. Pertanto, viene a crearsi un collegamento fra la lavorazione programmata e la persona che probabilmente dovrà realizzarla. L’impresa deve: evidenziare la composizione della squadra – tipo che intende formare per dar corso ai lavori, specificare quali mansioni vengono normalmente assegnate ai singoli lavoratori, qual è il loro livello di formazione/informazione.

Qui di seguito sono indicate, per facilitare il compito all’impresa, le azioni che derivano in modo organico dalle specifiche d’intervento. Alcune voci possono essere soppresse, altre ampliate. Fondamentale è abbinare, ad ogni singola azione, la persona o le persone (squadra) che dovranno eseguirla. In tal modo sarà possibile identificare il fattore di rischio al quale sarà (o saranno) esposto il lavoratore, desumendolo da situazioni simili, ormai codificate e conosciute, e ancora dalla valutazione del rischio che emerge dalle schede redatte dall’impresa come definisce il D.Lgs 626/94.

MODULO PER LA FORMAZIONE DELL’ALBERO DELLE ATTIVITA’

L’individuazione delle fasi relative all’attività lavorativa è l’aspetto essenziale per la redazione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento, ma più in generale, per l’elaborazione di qualsiasi Piano di Sicurezza,.Infatti una volta identificate le diverse fasi lavorative e le specifiche d’intervento, che da essa derivano, sarà più semplice procedere all’analisi dei rischi che tali lavorazioni comportano ed allo stesso tempo valutare e proporre delle opportune misure di sicurezza.

Uno dei modelli suggeriti, dalla stessa Comunità Europea, consiste nell’elaborazione dell’albero delle cause. Si tratta di un metodo basato sulla raccolta di tutti i dati che riguardano un problema identificandone l’origine ed i possibili sviluppi, sempre riferiti al medesimo problema.Nel caso del settore edile, la nostra azione dovrà tendere alla costruzione dell’albero delle attività ovvero procedere attraverso i seguenti aspetti:

1. identificazione delle diverse tipologie lavorative tipiche, richieste dalla natura dell’opera;2. suddivisione delle stesse nelle classi di lavoro derivate (specifiche di intervento);3. successiva suddivisione degli interventi in analisi delle azioni necessarie e organiche da effettuare;4. definizione delle persone, mezzi e materiali necessari per l’esecuzione delle azioni previste in cantiere. La

risposta a quest’ultimo punto deve essere esplicitata nel Piano Operativo di Sicurezza dell’impresa che se ne assume l’incombenza.

Le classi di lavoro, individuate nell’albero delle attività consentiranno:

a) La valutazione del rischio:

di tipo fisico

Cadute dall’alto Seppellimento, sprofondamento Urti, colpi, impatti,

Punture tagli abrasioni Vibrazioni Scivolamenti, cadute a livello

Calore, fiamme Freddo Elettrici

Page 28: Piano Di Sicurezza

Radiazioni (non ionizzanti) Rumore Cesoiamento, stritolamento

Caduta materiale dall’alto Annegamento Investimento

Rischi indotti da movimentazione manuale dei carichi

di tipo chimico

Polveri, fibre Fumi Nebbie ImmersioniGetti, schizzi Gas, vapori

Da cancerogeno biologico

Catrame, fumo Allergeni Infezioni da microorganismi AmiantoOli minerali e derivati

b) di adottare misure preventive diverse, che possono essere riferite a:

singolo lavoratore gruppo omogeneo di lavoratori tutti i lavoratorilavoratori autonomi lavoratori o persone esterne al cantiere

c) di individuare le azioni necessarie derivanti dalle specifiche d’intervento.

Ogni singola lavorazione può generare l’insorgere di un pericolo, legato all’eventualità o intrinseco alla lavorazione stessa.

Pertanto, qui di seguito, si crea un collegamento fra la lavorazione programmata e la persona che più probabilmente dovrà realizzarla, in considerazione della composizione tipo di una impresa edile a carattere artigianale, assai diffusa sul nostro territorio (ovviamente più operai possono avere la stessa qualifica, quindi, la composizione tipo, non cambia).

Schema composizione tipo di una piccola/media impresa:

Capo cantiere: titolare dell’Impresa e coordinatore interno dei lavori. In genere polivalente. Operaio specializzato: muratore e carpentiere rifinito, ponteggiatore e riquadratore. Operaio polivalente: muratore generico, operatore di macchine, autista, carpentiere... Operaio comune: genericamente detto manovale, assistente alle opere, calcinaio, aiuto in genere.

I rischi, in cui incorrono le persone dedite ad una determinata lavorazione, devono essere specificati in apposite schede elaborate dal datore di lavoro e inserite nel P.O.S. dell’impresa.

5.1. ALBERO DELLE ATTIVITA’

Per rendere agevole e immediata la connessione fra valutazione del rischio e la relativa specifica d’intervento, l’albero delle attività è stato corredato da tre colonne in cui sono riportati gli estremi di:

a) riferimento al Piano: è la trattazione in dettaglio dell’argomento specifico considerato (PSC). Nella apposita colonna sono indicati i capitoli in cui vengono descritte le prescrizioni suggerite dal C.S.P.

b) indicazione persone: si tratta di individuare il lavoratore (attraverso la sua categoria di appartenenza) che esegue una determinata operazione lavorativa. Normalmente si fa riferimento ad una squadra organizzata. (P.O.S.)

c) valutazione del rischio: si tratta di schede da elaborare, relative alle fasi specifiche di singole lavorazioni o all’utilizzo di singole attrezzature affidate alla squadra individuata al punto precedente. In esse devono essere indicate le misure di prevenzione e/o di protezione per eseguire un lavoro in sicurezza. (P.O.S.)

Fase lavorativa principale: 00 INDAGINE CONOSCITIVA IN SITO

Fasi derivate Specifiche esecutive Riferimento al Piano

Contenuto del P.O.S.indicaz. persone valutaz. rischio

individuazione preesistenze

impianti esistenti interrati 3.5.5. / 6.impianti esistenti in superficie 3.5.8.impianti esistenti aerei 3.5.2.preesistenze in adiacenza 2.3.2.

Page 29: Piano Di Sicurezza

aspettogeomorfologico

prelievo di campioni 2.1.2.rilievo conformazione area 2.1.1.

Page 30: Piano Di Sicurezza

Fase lavorativa principale: 01 INSTALLAZIONE CANTIERE

Fasi derivate Specifiche esecutive Riferimento al Piano

Contenuto del P.O.S.indicaz. persone valutaz. rischio

definizione della viabilità interna

recinzione cantiere 3.2.passo carraio e pedonale 3.3.vie di circolazione per uomini e mezzi 3.6.zone di stoccaggio materiali 3.6.2./1-2-3zone di parcheggio automezzi 3.6.2.9.

installazione logistica

affissione tabella informativa / segnaletica 3.3.impianto elettrico di cantiere 3.7.1.impianto di messa a terra 3.8.1.allestimento gru a torre / attrezzature 4.1.deposito materiali pericolosi 3.14.impianto idrico 3.7.2.affissione segnali di pericolo, di divieto 4.9.

installazioneserviziassistenziali

ufficio capo cantiere 3.4.2.spogliatoi, servizi igienici e docce 3.4.1.locale per refezione e riposo 3.4.1.pronto soccorso e primo intervento 3.4.3.

5.2. PROGRAMMA DEI LAVORI

Il Programma Lavori, qui presentato, è indicativo, e basato su ipotesi di lavoro standardizzate.

E’ compito della/e Impresa/e partecipante/i confermare quanto esposto o notificare immediatamente al Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori eventuali modifiche o diversità rispetto a quanto programmato.

Le modifiche verranno accettate dal Coordinatore solo se giustificate e correlate da relazione esplicativa e presentate prima dell’apertura del cantiere o, se l’Impresa è selezionata in seguito, prima di intraprendere la fase di lavoro ad essa assegnata.

Le modifiche al Programma dei lavori devono essere presentate da ciascuna Impresa partecipante.

Quanto sopra vale anche per ulteriori modifiche o variazioni.

Il Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori ,in ogni caso, con l’inizio dei lavori, o con l’assegnazione degli stessi alle

varie Imprese partecipanti, notificherà richiesta di “conferma del Programma lavori” predisposto.

5.3. RAPPORTO UOMINI / GIORNI

PRESENZA MEDIA DEL PERSONALE IN CANTIERE

Si traccia, per migliore comprensione, l’ipotesi di calcolo del numero uomini/giorni.Tale ipotesi si basa sul Diagramma Lavori predisposto e quindi valgono tutte le considerazioni di previsione in precedenza segnalate.

Interessante è comunque poter stimare un valore che permetta di valutare la fascia (minima 200 u/g), rispetto ai parametri del D.Lgs. 494/96, in cui inserire l’opera in oggetto.

1o mesefase lavorativa 1a settimana 2a settimana 3a settimana 4a settimana

00 indagine conoscitiva 201 allestimento cantiere 3 4 4 4 302 rimozione amianto 4 5 5 5 503 demolizioni 5 5 6 6 504 sbancamento 3 4 4 4

totale 2 3 4 4 5 5 5 5 4 4 8 5 6 9 9 4 4

Page 31: Piano Di Sicurezza

La stima fatta consente di individuare in … 86 …… il valore uomini x giorni (u/g) relativo all’opera in oggetto e in n° 5 persone la presenza media giornaliera.

Tale valore rende obbligatoria (o non obbligatoria) la predisposizione del Piano di Sicurezza e Coordinamento (art. 12 - D.Lgs 494/96).

La valutazione ottenuta, ovviamente di stima, resta comunque l’elemento base per l’attivazione delle procedure previste dal D.Lgs. 494/96 (art. 3 e art. 4).

N.B.: Il grafico (di esempio) evidenzia: la successione cronologica delle fasi lavorative principali e la relativa durata di previsione; la presenza contemporanea presunta dei lavoratori per ogni singola fase lavorativa; la durata presunta del cantiere; il calcolo degli uomini/giorni necessari per la realizzazione dell’opera. la presenza media degli operai in cantiere.

5.4. IL COORDINAMENTO FRA LE IMPRESE.

LAVORAZIONI IN CONTEMPORANEA.

Di seguito si riportano le ipotesi di lavorazioni in contemporanea, o sovrapposizioni, prevedibili nell’esecuzione dell’opera in oggetto e facilmente individuabili nel cronogramma.

Sarà cura dell’Impresa/e confermare quanto previsto e/o integrare lo schema del diagramma dei lavori in relazione alle specifiche situazioni che si verranno a creare in cantiere.

Generalmente le “fasi lavorative in contemporanea” (qui elencate) hanno in comune la peculiarità “temporale”, ossia vengono attivate nello stesso momento, ma non hanno la stessa caratteristica “spaziale”, questo significa che non vengono eseguite nello stesso identico luogo.

Pertanto ne consegue che sono definite “in contemporanea” solamente per l’aspetto formale.

Fasi lavorative in sovrapposizione 1. – Allestimento cantiere; 3. – Demolizioni;

Definizione delle prevenzioni

Sull’area libera da impedimenti, lontano dalle scarpate dello scavo, si imposta l’organizzazione del cantiere.

Il capo cantiere pianifica il lavoro in modo tale che non vi sia contiguità spaziale durante i lavori.

6 PRESCRIZIONE PER L’ESECUZIONE DELLE FASI LAVORATIVE

6.1. NORME GENERALI RELATIVE ALLE PROCEDURE DI DEMOLIZIONE.

Nota generale

Il presente Piano delle Demolizioni è integrato nel Piano di Sicurezza e di Coordinamento predisposto dal CSP, ai sensi del D.Lgs. 494/96. Tale documento non sostituisce il Piano Particolareggiato delle Demolizioni che, ai sensi del DPR 164/56, l’Impresa deve predisporre in relazione alle proprie e specifiche valutazioni e procedure organizzative all’interno del cantiere.

Il presente piano ha quindi lo scopo di essere traccia di lavoro e di preventiva individuazione dei rischi connessi a questa specifica fase lavorativa, che comunque deve essere integrata dall’Impresa in ottemperanza della normativa in vigore.

Page 32: Piano Di Sicurezza

La rimozione di manufatti: D.P.R. n° 164/56 Campo di applicazione delle norme antinfortunistiche

Art. 1 – Attività soggette alla normativa.

“La prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni è regolata dalle norme del presente decreto e, per gli argomenti non espressamente disciplinati da quelle del D.P.R. n. 547/54.Le norme del presente decreto si applicano alle attività che, da chiunque esercitate e alle quali siano addetti lavoratori subordinati, concernono la esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione, riparazione e demolizione di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in c.a., in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le linee idrauliche, marittime, idroelettriche, di bonifica, sistemazione forestale e di sterro.”

Art.3 – Soggetti coinvolti.

“All’osservanza delle norme del presente decreto sono tenuti coloro che esercitano le attività indicate dall’art. 1 e, per quanto loro spetti e competa, i dirigenti, i preposti ed i lavoratori in conformità agli artt. 4-5-6 del D.P.R. n. 547/55.”

Art. 71 - Rafforzamento delle strutture

1) Prima dell’inizio lavori di demolizione è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e stabilità delle varie strutture da demolire.

2) In relazione al risultato di tale verifica devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamento necessarie ad evitare che, durante la demolizione si verifichino crolli imprevisti.

Art. 72 - Ordine delle demolizioni1) I lavori di demolizione possono procedere con cautela e con ordine dall’alto verso il basso e

devono essere condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e di quelle eventuali adiacenti. Ricorrendo, ove occorra, al loro preventivo puntellamento.

2) La successione dei lavori, quando si tratti di importanti ed estese demolizioni, deve risultare da apposito programma il quale deve essere firmato dall’imprenditore e dal dipendente direttore dei lavori, ove esista, e deve essere tenuto a disposizione degli ispettori del lavoro.

Art.73 - Misure di sicurezza1) La demolizione di muri deve essere fatta servendosi di ponti di servizio indipendenti dall’opera

in demolizione.2) E’ vietato fare lavorare gli operai sui muri in demolizione.3) Gli obblighi di cui ai commi precedenti non sussistono quando trattasi di muri di altezza

inferiore ai m. 5; in tali casi e per altezze da 2 a 5 m. si deve fare uso di cinture di sicurezza.

Art. 74 - Convogliamento del materiale di demolizione

1) Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall’alto, ma deve essere trasportato oppure convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di m. 2 dal livello del piano di raccolta.

2) I canali suddetti devono essere costruiti in modo che ogni tronco imbocchi nel tronco successivo; gli eventuali raccordi devono essere adeguatamente rinforzati.

3) L’Imboccatura superiore del canale deve essere sistemata in modo che non possano cadervi accidentalmente persone.

4) Ove sia costituito da elementi pesanti od ingombranti, il materiale di demolizione deve esser calato a terra con mezzi idonei.

5) Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta.

Art. 75 - Sbarramento della zona di demolizione

1) Nella zona sottostante la demolizione deve essere vietata la sosta ed il transito delimitando la zona stessa con appositi sbarramenti.

2) L’accesso allo sbocco dei canali di scarico per il caricamento ed il trasporto del materiale accumulato deve essere consentito soltanto dopo che sia stato sospeso lo scarico dall’alto.

Art. 76 - Demolizione per rovesciamento

1) Salvo l’osservanza delle leggi e dei regolamenti speciali e locali, la demolizione di parti di strutture aventi altezza sul terreno non superiore a m.5 può essere effettuata mediante rovesciamento per trazione o per spinta.

2) La trazione o la spinta deve essere esercitata in modo graduale e senza strappi e deve essere eseguita soltanto su elementi di struttura opportunamente isolati dal resto del fabbricato in demolizione in modo da non determinare crolli intempestivi o non previsti di altre parti.

Page 33: Piano Di Sicurezza

3) Devono inoltre essere adottate le precauzioni necessarie per la sicurezza del lavoro quali: trazione da distanza non minore di una volta e mezzo l’altezza del muro o della struttura da abbattere ed allontanamento degli operai dalla zona interessata.

4) Si può procedere allo scalzamento dell’opera da abbattere per facilitarne la caduta soltanto quando essa sia stata adeguatamente puntellata; la successiva rimozione dei puntelli deve essere eseguita a distanza a mezzo di funi.

5) Il rovesciamento per spinta può essere effettuato con martinetti solo per opere di altezza non superiore a m.3 con l’ausilio di puntelli sussidiari contro il ritorno degli elementi smossi.

6) Deve essere evitato in ogni caso che per lo scuotimento del terreno in seguito alla caduta delle strutture o di grossi blocchi possano derivare danni o lesioni agli edifici vicini o ad opere adiacenti pericolosi ai lavoratori addetti.

D.Lgs. 494/96 Allegato IV Sezione II - Posti di lavoro nei cantieri all’esterno dei locali.

Caduta di oggetti I materiali e le attrezzature devono essere disposti o accatastati in modo da evitarne il crollo o il ribaltamento.

Lavori di demolizione Quando la demolizione di un edificio o di una struttura può presentare un pericolo, i lavori devono essere progettati e intrapresi soltanto sotto la sorveglianza di una persona competente.

6.1.2. FASE PROGETTUALE

Tipologia del cantiere:

La tipologia del cantiere in oggetto è stata analizzata ampiamente alla voce: “Valutazione dei rischi ambientali” alla quale si rimanda. In effetti valgono tutte le considerazioni già elencate, poiché esse costituiscono la piattaforma sulla quale viene organizzato il Piano di Sicurezza e di Coordinamento.

Impianto di cantiere

Come sopra, vedi Piano di Sicurezza e di Coordinamento. In particolare i capitoli: "Vincoli del sito" e "Lay-out di cantiere".

Formazione del personale

Segue l’indicazione dei principali rischi cui sono esposti i lavoratori e la sintesi delle relative azioni preventive:

Demolizione delle coperture.

Analisi del rischio Misure di prevenzione

Caduta dall’alto per scivolamento, perdita di equilibrio, … Elevare il ponteggio al piano gronda, e rispettare le norme attinenti i parapetti.

Sprofondamento per cedimento della copertura; Utilizzare funi di trattenuta e cinture di sicurezza.

Investimento da carichi sospesi per errata manovra delle attrezzature di sollevamento, o per accidentalità;

Erigere ponte di servizio al di sotto del tetto in relazione alla natura del medesimo, o tendere rete di sicurezza.

Polveri, rumore e vibrazioni. Utilizzare i D.P.I. necessari e irrorare i materiali.

Demolizione di elementi strutturali portanti.

Analisi del rischio Misure di prevenzione

Cedimento improvviso della struttura. Effettuare sopralluogo preventivo accurato e attenersi ai suggerimenti del tecnico incaricato.

Investimento da macerie, ribaltamento della struttura. Predisporre armature e puntelli idonei. Lavorare su impalcati indipendenti dalla struttura.

Polveri, rumore e vibrazioni. Utilizzare i D.P.I. necessari e irrorare i materiali.

Page 34: Piano Di Sicurezza

Demolizione di manufatti non strutturali: tramezzi, serramenti, pavimentazioni, …

Analisi del rischio Misure di prevenzione

Cedimento improvviso delle parti da demolire. Eseguire le demolizioni procedendo dall’alto verso il basso e non appoggiarsi ai muri da smantellare.

Cadute dall’alto. Schiacciamento dovuto al cedimento improvviso di macerie;

Utilizzare i D.P.I. necessari e servirsi di ponteggi al piano di lavoro. Se necessario agganciare funi di sicurezza.

Polveri, rumore e vibrazioni. Utilizzare i D.P.I. necessari e irrorare i materiali.

Demolizione di impianti.

Analisi del rischio Misure di prevenzione

Rischio di intervenire su impianti attivi: idrici, elettrici, telefonici, gas, riscaldamento, … con danni e infortuni alla persona.

Accertarsi che l’impianto su cui si interviene sia disattivato e fuori servizio in modo stabile e non possa essere rimesso in funzione accidentalmente.

Danno alla rete pubblica e conseguente interruzione del servizio di erogazione nella zona circostante.

Richiedere l’intervento del Gestore affinché sia disattivata l’erogazione del servizio nel punto di consegna.

Contatto con linee elettriche e fughe di gas possono essere causa di gravi infortuni.

Adottare tutte le cautele possibili. La prudenza deve essere la regola fondamentale.

Smaltimento macerie.

Analisi del rischio Misure di prevenzione

Produzione di polveri con conseguenti gravi danni alle vie respiratorie e inquinamento ambientale

Irrorare d’acqua le macerie e utilizzare i D.P.I. necessari.

Persone investite accidentalmente da macerie. Delimitare la zona designata per le demolizioni e impedire l’accesso alla medesima alle persone non autorizzate.

Dispersione delle macerie nell’ambiente. Non accumulare macerie sui solai ma smaltirle man mano che sono prodotte mediante canali di discesa.

Polveri, rumore e vibrazioni. Utilizzare i D.P.I. necessari e irrorare i materiali.

D.P.I. - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

Gli operatori, in relazione alle mansioni, saranno forniti di:- elmetto - scarpe antinfortunistiche - cinture di sicurezza - mascherine antipolvere - occhiali - guanti- dispositivi specifici secondo il tipo di intervento: es. bonifica da manufatti contenenti amianto, …

Sequenza delle demolizione.

In linea generale i lavori verranno eseguiti dall’alto verso il basso per piano e per settori. Sono possibili sovrapposizioni di fasi di lavoro in diversi settori. Fondamentale a questo proposito è l’informazione tra i diversi operatori e l’assoluta sicurezza di non interazione tra le diverse squadre.

Compito del Direttore di cantiere è, attraverso apposite note e disposizioni, definire chiaramente gli ambiti di azione ed i margini di sicurezza qualora i lavori avessero contiguità spaziale.

Tutte le fasi di lavoro sono organizzate dopo una accurata ispezione eseguita sul cantiere dalla Direzione dell’Impresa e dalle Aziende subappaltatrici specifiche.

Misure generali di sicurezza da adottare:

Interdizione d’accesso alle strutture in demolizione da parte dei non addetti ai lavori; Tutte le parti, che in corso d’opera risultino pericolanti, devono essere puntellate con appositi sistemi; E’ da evitarsi nel modo più assoluto il rovesciamento di spezzoni di muratura onde evitare scuotimenti e carichi

accidentali sulle strutture esistenti.

Mezzi utilizzati:

In considerazione del tipo di intervento programmato, si prevede l’impiego di attrezzature manuali alimentate e non. In particolare: martello demolitore, fiamma ossiacetilenica e attrezzi manuali portatili di uso comune.

Page 35: Piano Di Sicurezza

E’ anche possibile utilizzare l’escavatore ma, in tal caso, il manufatto da demolire deve essere preventivamente isolato dalla restante struttura.

6.1.3. FASE ESECUTIVA SPECIFICA

Trattasi delle demolizioni che interessano le parti strutturali delle preesistenze, tra queste è possibile individuare:

Rimozione della struttura portante del tetto realizzata con travetti prefabbricati e solaio in laterocemento; Demolizioni dei muri perimetrali; Demolizioni di travi e pilastri in c.a. Rimozione della pavimentazione e delle opere di fondazione in cls.

Interventi preliminari:

Irrorare con acqua il materiale da demolire; Segregare l’area di lavoro con assito, nastri colorati … e affiggere la segnaletica di pericolo; Allestire le opere provvisionali necessarie; Dotare il personale di D.P.I. idonei; Impartire precise indicazioni sulle parti da demolire, sulle zone destinate alle demolizioni;

Descrizione manufatto

Struttura verticale portante e travatura del tetto realizzata in c.a.Tamponamento perimetrale costituito da prismi di cemento.Copertura in tegole marsigliesi.

Procedura di demolizione

Attivare la demolizione dall’alto verso il basso, per piccole parti, evitando qualsiasi scuotimento o crollo improvviso delle strutture o di parti di esse;

Eseguire la demolizione interessando superfici di dimensioni ridotte; Procedere all’immediato convogliamento a terra delle macerie mediante i canali di discesa; Tutte le zone devono essere adeguatamente puntellate e protette.

ANNOTAZIONE:

La direzione di cantiere e’ tenuta al costante monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori e al controllo del grado di staticita’ dei manufatti, che debbano essere demoliti o meno.Potranno essere installati appositi indicatori capaci di rilevare possibili movimenti nelle zone significative delle parti strutturali da mantenere, a discrezione del Responsabile dei lavori, qualora le demolizioni fossero causa di fessurazioni o di marcature sospette.

6.2. PIANO DI LAVORO PER LA BONIFICA DA MANUFATTI IN CEMENTO AMIANTO

attuazione articolo 34 - D.Lgs. 277/91Che cosa è l’amianto.(Elementi utili per la diffusione dell’informazione a favore dei lavoratori.)L’amianto, chiamato anche asbesto, è un silicato a struttura fibrosa che si ottiene, per scopi industriali, dalla macinazione di una particolare roccia. Esso è virtualmente indistruttibile, non infiammabile, molto resistente all’attacco degli acidi, facilmente filabile, estremamente flessibile, molto resistente alla trazione e con buone capacità assorbenti.

Tali proprietà discendono tutte dalla caratteristica fisica fondamentale dell’amianto: la fibrosità.Per avere un’idea di quanto sia “fibroso”, si pensi che lungo un centimetro lineare si possono posizionare a fianco a fianco 250 capelli, oppure 335.000 fibrille di amianto.In considerazione dell’estrema dimensione ridotta delle fibre, i manufatti contenenti amianto possono disperdere nell’ambiente aereo notevoli quantità di minute particelle. (per le coperture: 3 gr. / mq. / anno)

Pertanto, i lavoratori addetti alla rimozione di manufatti contenenti amianto, sono direttamente esposti al rischio di inalare nelle vie respiratorie quantità variabili di fibrille, le quali, a causa della loro dimensione (micron), superano le barriere naturali di difesa dell’organismo con conseguente gravo pericolo per la salute.

Sistema automatico di “pulizia” dell’organismo.

E’ un sistema di difesa dell’organismo, capace di espellere la maggior parte dei corpi estranei che penetrano nelle vie respiratorie, sia di distruggere quelli che oltrepassano questa prima barriera. Solo le fibre più grosse di amianto sono espulse prima che raggiungano i polmoni.

Page 36: Piano Di Sicurezza

Purtroppo l’organismo non sa né respingere né distruggere le altre; le fibre, che riescono a raggiungere le vie respiratorie più profonde, restano attive e pertanto possono provocare i danni qui di seguito elencati.

Danni provocati dall’amianto alla salute dell’uomo.

Asbestosi.E’ una malattia respiratoria cronica: Le fibre di asbesto inalate insieme all’aria provocano delle microlesioni nel tessuto polmonare e delle conseguenti cicatrizzazioni, chiamate fibrosi, con successivo irrigidimento del tessuto polmonare e perdita della capacità respiratoria.

Carcinoma.E’ un tumore maligno che può colpire vari organi. Un tumore maligno è una formazione di tessuto costituito da cellule malate, di forma “bizzarra”, che svolgono un’azione tossica nei confronti dell’organismo, il quale va incontro ad un progressivo decadimento.

Mesotelioma.E’ un tumore maligno che può colpire le membrane di rivestimento di vari organi, in particolare dei polmoni (pleura) e degli organi addominali (peritoneo).

Placche pleuriche.Sono ispessimenti fibrosi localizzati nelle membrane di rivestimento dei polmoni (pleura).

NOTA

Il presente piano di lavoro per la bonifica da manufatti in cemento amianto (articolo 34 D.Lgs. 277/91), è redatto “a integrazione” del Piano di Sicurezza e di Coordinamento (articolo 12 D.Lgs. 494/96) ed in nessun caso va considerato in sostituzione, anche parziale, dello stesso.

7.1. ELEMENTI DI PROGETTO

Natura dell’opera:

L’edificio era adibito ad attività industriale, articolata in un certo numero di capannoni. La copertura di questi, del tipo a “shed”, è realizzata in parte con tegole marsigliesi e in parte con lastre di eternit fissate all’assito dell’orditura secondaria mediante opportuna bullonatura. Anche alcune tettoie da demolire hanno la copertura in eternit. Le lastre da rimuovere, oggetto del presente piano di lavoro, sono poste ad una altezza media di circa mt. 4 dal suolo.

I lavori in oggetto riguardano:

La rimozione della copertura realizzata con lastre di eternit, le quali essendo in cemento amianto richiedono l’applicazione della normativa ai fini di salvaguardare la salute dei lavoratori e contestualmente bonificare l’ambiente.

Soggetti coinvolti.

Committente

Responsabile dei lavori:

Ing.

Coordinatore per quanto riguarda la sicurezza e la salute durante la progettazione dell’opera (CSP).

Arch.

Coordinatore per quanto riguarda la sicurezza e la salute durante la realizzazione dell’opera (CSE).

Ing.

Impresa incaricata per la rimozione dell’amianto

Ragione sociale della ditta

Indirizzo

Legale rappresentante

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Responsabile del Serv. di Prev. e Protez.

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Responsabile Sicurezza Cantiere

Prestazione fornita : allestimento delle opere socio-assitenziali previste nel Piano; rimozione del manufatto composto dell’amianto; smaltimento del materiale inquinante; tenuta dei registri richiesti dalla Legge.

PROCEDURA IN SINTESI PER LA DECONTAMINAZIONE DA AMIANTO:

Lo smantellamento della copertura, in lastre ondulate di eternit, richiede essenzialmente alcune azioni concatenate in modo logico, dalle quali non si può prescindere:

1. Spruzzaggio del manufatto con prodotti vernicianti e incapsulanti mediante resine viniliche ed epossidiche;

2. Rimozione delle singole lastre evitando la rottura delle stesse e la conseguente formazione di frammenti;

3. Pallettizzazione dei manufatti su appositi bancali e ulteriore irroramento con prodotto incapsulante;

4. Celofanatura dei bancali e carico in appositi cassoni forniti da azienda autorizzata al trasporto ed allo smaltimento di manufatti contenenti amianto;

5. Smaltimento in discarica autorizzata.

Dai dati di concentrazione delle fibre inalabili di amianto, riportati dalla letteratura specifica in materia, si può dedurre che normalmente le condizioni di lavoro non comportano il superamento del livello di rischio rappresentato dal limite più cautelativo del D.L. 15 agosto 1991, n° 227; ma tuttavia non sono tali da indurre a considerare come eccessive le indicazioni fornite dal D.M. 6 settembre 1994 sulla protezione personale dei lavoratori e sulle corrette procedure operative attivate nelle demolizioni.

Infatti se le lastre di eternit (o manufatti generici contenenti amianto) non vengono pretrattate, rimosse e trasportate in modo idoneo, il livello di esposizione potrebbe risultare abbastanza elevato e quindi dovrebbe essere valutato con attenzione.

Questa considerazione è convalidata dal fatto che i lavori di rimozione di coperture edilizie in cemento - amianto sono state fortemente incentivate dalla recente legislazione nazionale, favorendo il nascere di un settore specializzato che offre impiego abbastanza continuativo e ripetitivo per un certo numero di lavoratori addetti. Di Conseguenza anche i tempi e la frequenza delle esposizioni per tali operatori edili sono da considerarsi significativi.E’ pertanto da valutare con attenzione e da pianificare con scrupolo, l’applicazione di quanto sia pur genericamente affermato dal D.M. 6 settembre 1994 sulla protezione personale.Inoltre, durante il maneggio dei materiali, oltre alla dispersione di fibre, si ha talvolta la produzione di frammenti di cemento - amianto che possono rilasciare, nell’atmosfera circostante, fibre inalabili in tempi successivi all’intervento.

Ne consegue che l’osservanza delle norme di buona tecnica si dimostrano essenziali per limitare il rischio sia verso la persona, sia verso l’ambiente circostante.

7.2. OGGETTO DEI LAVORI

Luogo dove i lavori verranno effettuati

I lavori riguardano la rimozione parziale della copertura, la parte che attualmente è in eternit.Poiché il manufatto contiene amianto, i lavori ricadono nell’ambito del D. Lgs. 277/91 e pertanto è necessario attivare una procedura particolare per eseguire lo smantellamento del tetto, al fine di tutelare la salute dei lavoratori e salvaguardare l’ambiente circostante.

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Per l’individuazione dei vincoli imposti dal sito e dei riferimenti generali attinenti l’organizzazione del cantiere, si rimanda alla parte specifica iniziale del presente Piano di Sicurezza e di Coordinamento.

Modalità dell’intervento.

Essendo assodato che l’amianto è nocivo per la salute dell’uomo e che la rimozione del medesimo espone a reale rischio il lavoratore se non viene attuata una severa metodologia di lavoro, si consiglia l’Impresa appaltatrice di rimuovere la copertura di eternit, alla quale si è fatto precedentemente riferimento, avvalendosi di Ditta specializzata nel settore.Comunque, la metodologia di lavoro per la rimozione dell’amianto deve essere estesa in due direzioni.La prima analizza come deve essere asportato l’amianto: incapsulamento, accatastamento, incelofanatura, … la seconda come deve essere protetto il lavoratore.Ogni singola fase sarà analizzata nei dettagli successivamente.

Caratteristiche dell’opera esistente.

Descrizione della struttura portante della copertura.

La struttura portante del tetto è costituita da semplici capriate in legno, opportunamente controventate, appoggiate ai travi longitudinali in c.a. che delimitano gli shed. Sulle capriate insiste un assito giustapposto al quale sono fissate le lastre di cemento - amianto. Le tettoie sono dotate di semplici correnti in ferro poggianti da un lato sul muro di confine, e dall’altro su pilastrini in ferro.

Descrizione del sottotetto. Non esiste sottotetto propriamente detto. La copertura, come descritto sopra, sovrasta direttamente il pavimento del capannone.La superficie di calpestio del locale industriale è orizzontale, cementata e libera da ingombri di qualsiasi natura.

Tipologia del materiale da rimuovere o da demolire.

Il materiale oggetto della demolizione è costituito da: lastre di eternit in cemento - amianto.

Il materiale ad esame appare: discretamente conservato e compatto.

La quantità da rimuovere: ammonta a mq. 445 circa.

METODOLOGIA CONSIGLIATA:

Il programma di lavoro deve rispettare le modalità di seguito indicate. Eventuali variazioni successive, anche parziali, devono essere opportunamente motivate per iscritto, e comunque non possono essere attuate senza l’assenso del CSE.

Irrorare le superfici (sopra e sotto) del manufatto di cemento - amianto con prodotti vernicianti e incapsulanti, mediante vernici poliviliniche ed epossidiche. L’effetto positivo dei prodotti incapsulanti sulle superfici di eternit è un dato acquisito in letteratura.

Rimozione delle singole lastre di cemento-amianto, evitando la rottura delle stesse e la conseguente formazione di frammenti.

Se lo stato di conservazione della lastra lo permette, trasporto delle medesime con cautela e senza scosse in un punto del tetto dove è possibile la pallettizzazione su appositi bancali predisposti.

Il materiale accatastato deve essere ulteriormente irrorato con un prodotto incapsulante e quindi calato a terra.

Procedere alla incelofanatura dell’intero bancale e sistemarlo in area di deposito temporaneo e/o all’interno del container predisposto per il trasporto di materiali contaminanti.

Raccolta del materiale fibroso sciolto quale residuo sulla superficie del tetto mediante l’ausilio di aspiratore munito di filtro specifico atto a trattenere le fibrille d’amianto. Queste infatti possono facilmente liberarsi nell’aria provocando inquinamento nell’ambiente aereo per lungo tempo.

Sigillatura del materiale aspirato e/o comunque raccolto, in appositi contenitori contrassegnati da dicitura di pericolo.

I manufatti in cemento-amianto, risultanti dai lavori di rimozione e di bonifica, devono essere custoditi temporaneamente in un luogo specifico del cantiere, possibilmente delimitato e recante gli opportuni cartelli di avvertimento. In un tempo ragionevole, la ditta incaricata deve provvedere al loro trasporto a discarica autorizzata mediante contenitori predisposti (containers) per lo smaltimento dell’amianto.

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Nelle operazioni da eseguire verranno utilizzati tutti gli accorgimenti idonei in modo da evitare rotture accidentali dei manufatti e la dispersione di frammenti nell’ambiente.

7.3. MISURE PREVENTIVE DI PROTEZIONE

7.3.1. Caratteristiche degli impianti e degli utensili Articoli 22 e seguenti del D.Lgs. 277/91L’intervento di rimozione delle lastre di eternit comporta l’utilizzo di :

Adeguato ponteggio eretto lungo il perimetro dell’area da bonificare, allestito in ottemperanza alla normativa per quanto attiene la distanza dal fabbricato, natura del tavolato, necessità del sottoponte, ecc.

Opportuno ponteggio e relativo tavolato posizionato all’interno del capannone per evitare alle persone un’eventuale caduta dall’alto in caso di rottura o di sfondamento fortuito delle lastre di esternit. In alternativa è possibile prevedere l’impiego di ponte mobile, purché sufficientemente ampio e tale da adattarsi facilmente alla conformazione del tetto.

Bancali di legno per l’accatastamento dei materiali di risulta.

Soluzione incapsulante, vinilica o epossidica, per la bagnatura dei materiali da asportare.

Pompa di tipo manuale per la distribuzione della soluzione incapsulante.

Telo in PVC utilizzato per avvolgere completamente i bancali di stoccaggio.

Aspiratore, munito di filtri opportunamente calibrati, per la raccolta del materiale fibroso sciolto.

Gru atta a sollevare i bancali.

Containers per lo stoccaggio e il trasporto allo smaltimento dei materiali inquinanti accumulati.

N.B. – Al termine del lavoro di bonifica, nel limite del possibile, lavare con getto d’acqua tutta la zona che è stata interessata ai lavori, facendo in modo che sia possibile raccogliere in seguito, con le opportune cautele, i fanghi depositatosi nei pozzetti predisposti nei luoghi di deflusso.

7.3.2. Mezzi di protezione personale.I lavori di rimozione di manufatti contenenti amianto devono essere eseguiti esclusivamente da personale esperto e opportunamente addestrato a questo scopo. Si consiglia vivamente di avvalersi di Ditta specializzata, il cui metodo di intervento sia approvato dall’ASL competente territorialmente. La Ditta specializzata, oltre a disporre di operai preparati, utilizza attrezzature predisposte e collaudate per la bonifica da amianto.

D.P.I. (Dispositivi di Protezione Personale)

Tutto il personale deve essere equipaggiato con:

tuta in materiale a perdere (tipo Tyvek),

maschera facciale filtrante (tipo FFP3 o P3),

guanti in PVC a polsino chiuso,

oltre ai normali dispositivi (casco, calzature …) e quanto già definito.

Nell’utilizzo della tuta a perdere, i lavoratori, al termine dell’attività, devono: mantenere sempre indossata la maschera; predisporre la pulizia a umido della tuta; sfilare la tuta arrotolandola man mano, dall’alto verso il basso e dall’interno verso l’esterno,

riponendola infine in un apposito contenitore chiuso. togliere con cautela la maschera dopo averla lavata esternamente.

Tutti i materiali a perdere di cui sopra, dovranno essere immediatamente racchiusi, dopo l’uso, in sacchi opportunamente etichettati e smaltiti come “rifiuto contaminato da amianto”.Dovranno in ogni caso essere predisposte zone di passaggio, con posizionamento di tavole idonee.

7.3.3. Modalità di pulizia personaleDeve essere installata una unità composta da :

uno spogliatoio “pulito”; un box doccia;

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uno spogliatoio “sporco”.

Nello spogliatoio “sporco” si procederà alla pulizia ad umido della tuta tenendo indossata ancora la maschera. La funzione dello spogliatoio “sporco” è di filtro: gli indumenti utilizzati per il lavoro non devono venire in contatto con gli abiti indossati normalmente. Pertanto è il luogo in cui vengono dismessi i capi da lavoro prima di accedere alla doccia e quindi allo spogliatoio “pulito”.

7.3.4. Sorveglianza sanitariaTutti gli addetti incaricati alle lavorazioni dovranno essere muniti, prima dell’inizio dei lavori, di certificato di idoneità, redatto dal medico competente.

7.3.5. Addestramento dei lavoratoriL’informazione ai lavoratori deve essere specifica e precisa:

definizione dei possibili danni alla salute derivanti dalla inalazione delle fibre di amianto;

indicazione delle modalità e delle procedure cui attenersi per la rimozione dei manufatti ai fini della sicurezza e dell’igiene;

indicazione dei mezzi previsti per assicurare la protezione delle vie respiratorie, e il loro corretto impiego;

indicazione delle misure igieniche da osservare durante i lavori di rimozione, compresa la necessità di non fumare e di non mangiare.

N.B. – Si ricorda che la frequenza delle patologie dovute ad inquinamento da amianto sono influenzate dal tipo di fibre inalate, dalla loro dimensione, dal livello di concentrazione nell’aria delle medesime e dalla durata all’esposizione. Inoltre è dimostrato che il fumo di tabacco, assunto in concomitanza ai lavori di bonifica, aumenta notevolmente il possibile insorgere dei tumori polmonari.

7.3.6. Rischi connessi all’attivitàIl tipo di intervento (lavori generalmente a una quota elevata) comporta l’esposizione a rischi del tipo :

Caduta di persone; Caduta di oggetti; Inalazione di sostanze nocive; Schiacciamenti; Investimento con mezzi ed attrezzature.

Per quanto attiene ai rischi qui elencati, si rimanda al Piano di Sicurezza, poiché sono argomenti analizzati nei dettagli e per i quali sono state prescritte le indicazioni utili per assicurare l’incolumità e la salute dei lavoratori.

7.4. MISURE PER LA PROTEZIONE DEI TERZI

E’ necessario provvedere alla segnalazione dell’area di lavoro e di stoccaggio del materiale con la seguente indicazione:

ATTENZIONE: RIMOZIONE IN CORSO DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO

I materiali verranno comunque bagnati prima di qualsiasi manipolazione e avvolti in teli di polietilene una volta depositati a terra nella zona di stoccaggio ad essi riservata.Per il trasporto e lo smaltimento dei materiali è bene conferire l’incarico a Ditta specializzata e autorizzata.

7.5. SMALTIMENTO DEI MANUFATTI IN CEMENTO AMIANTO.

Al presente piano, per i lavori di smaltimento di manufatti in cemento - amianto, devono essere allegati: certificati di analisi per la classificazione del rifiuto (ai fini del D.P.R. 915/82); copia autorizzazione e/o iscrizione del trasportatore all’albo idoneo; copia dell’autorizzazione o estremi della discarica autorizzata al ricevimento del materiale.

7.6. NOTE

7.6.1. Note generaliTutto il personale verrà, prima dell’inizio dei lavori, informato della tipologia dei lavori, della pericolosità del materiale contenente amianto e delle cautele e delle osservanze da rispettare nella rimozione, oltre che dell’obbligatorietà dell’utilizzo dei D.P.I.

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Ogni lavoratore riceverà copia del presente piano di lavoro.Per quanto attiene alle operazioni di bonifica, verrà destinata apposita area per spogliatoio e doccia, con le modalità e la conformazione precedentemente descritta.

7.6.2. Allegati al piano di lavoro per la bonifica da manufatti in cemento amiantoPer la completezza del presente piano di lavoro, è necessario produrre la documentazione qui di seguito elencata. Il Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione dell’opera deve raccogliere tutte le informazioni utili e giudicate opportune, prima dell’inizio dei lavori di bonifica.

Disegni esplicativi – (forniti dal C.S.P. o dal progettista dell’opera)1. Planimetria generale;2. Sezioni utili;3. Prospetti se necessari;4. Documentazione fotografica.

Relativamente al Personale – (forniti dall’Impresa che esegue il lavoro di bonifica.)1. Elenco nominativo di tutto il personale operante nelle fasi di rimozione;2. Certificati di idoneità dei lavoratori interessati ai lavori di rimozione (con indicato il rischio specifico);3. Documentazione INAIL per l’anno in corso (posizione assicurativa con rischio specifico di asbestosi);4. Documentazione attestante l’avvenuta informazione del personale;5. Documentazione attestante l’avvenuta formazione del personale;

Mezzi e materiali – (forniti dall’Impresa principale e/o dall’Impresa che esegue il lavoro di bonifica.)1. Documentazione tecnica e schede di sicurezza dei prodotti utilizzati per l’incapsulamento;2. Documentazione inerente la rispondenza alla vigente normativa delle attrezzature utilizzate;3. Descrizione dettagliata di tutte le opere provvisionali;

Documentazione tecnica dei D.P.I. utilizzati;

Analisi – (prodotta dall’ufficio competente su richiesta del Responsabile dei Lavori.) Copia dell’analisi chimico – fisica eseguita sui campioni prelevati dai manufatti da demolire al fine di stabilire in quale forma si presenta l’amianto: di crocidolite, di amosite o di crisotile.La pericolosità del prodotto è anche legata alla forma in cui si presenta.

7.6.3. Obblighi dei datori di lavoro.Nell’intento di fornire al datore di lavoro, o comunque a coloro che in cantiere hanno delle responsabilità organizzative, la necessaria conoscenza della legislazione in merito alla bonifica da manufatti quali i composti dell’amianto, vengono elencati qui di seguito gli articoli più significativi del D. Lgs 277/91.

Articolo 5

1. I datori di lavoro, i dirigenti ed i preposti che esercitano o sovrintendono alle attività lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione alla polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenenti amianto, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze:

a) attuano le misure previste nel decreto e nei provvedimenti emanati in attuazione del medesimo;b) informano i lavoratori nonché i loro rappresentanti dei rischi specifici dovuti dall’esposizione all’agente

ed alle mansioni dei lavoratori medesimi e delle misure di prevenzione adottate, anche mediante dettagliate disposizioni e istruzioni lavorative, volte a salvaguardare il controllo strumentale; forniscono ai medesimi informazioni anonime collettive contenute nei registri indicanti livelli di esposizione, e, tramite il medico competente, i risultati anonimi collettivi degli accertamenti clinici e strumentali effettuati, nonché indicazioni sul significato di detti risultati; informano altresì i lavoratori sulle misure da osservare nei casi di emergenza o di guasti;

c) permettono ai lavoratori di verificare, mediante loro rappresentanti, l’applicazione delle misure di tutela della salute e di sicurezza;

d) forniscono ai lavoratori i necessari ed idonei mezzi di protezione;e) provvedono ad adeguato addestramento all’uso dei mezzi individuali di protezione;f) dispongono ed esigono l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle disposizioni aziendali e delle

norme, nonché l’uso appropriato dei mezzi individuali e collettivi di protezione messi a loro disposizione ed accertano che vi siano le condizioni per adempiere alle norme e disposizioni aziendali medesime;

g) esigono l’osservanza da parte del medico competente degli obblighi previsti dal D.Lgs. 277/91, informandolo sui procedimenti produttivi e sugli agenti inerenti all’attività.

I datori di lavoro, i dirigenti ed i preposti, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, informano i lavoratori autonomi ed i titolari di imprese incaricate a qualsiasi titolo di prestare la loro opera nell’ambito aziendale dei rischi specifici dovuti alla presenza di agenti nei luoghi di lavoro ove i suddetti lavoratori autonomi o quelli dipendenti dalle

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imprese incaricate sono destinati a prestare la loro opera. L’informazione comprende le modalità per prevenire i rischi e le specifiche disposizioni, anche aziendali, al riguardo.

Fermi restando gli obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti di cui al punto 1. i titolari delle imprese incaricate a qualsiasi titolo di prestare la loro opera presso aziende che svolgono le attività lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione alla polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenenti amianto assicurano la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori propri dipendenti in relazione alla natura dei rischi risultanti dall’esposizione di questi ultimi, durante il lavoro, alla polvere proveniente dall’amianto o ai materiali contenenti amianto.

4. I datori di lavoro, i dirigenti ed i preposti che esercitano, dirigono e sovrintendono alle attività lavorative nelle quali vi è rischio di esposizione alla polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenenti amianto, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, ed i titolari delle imprese di cui al punto 3 cooperano all’attuazione delle misure per la tutela della salute e la sicurezza e coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dei rischi cui sono esposti i lavoratori.

Articolo 24 - Valutazione del rischio.Il datore di lavoro effettua una valutazione del rischio dovuto alla polvere preveniente dall’amianto e dai materiali contenenti amianto, al fine di stabilire le misure preventive e protettive da attuare.Articolo 25 - Notifica.Il datore di lavoro, nei casi previsti dall’articolo in esame, notifica all’Organo di Vigilanza (ASL) le risultanze della valutazione di cui all’articolo precedente, unitamente alle informazioni relative alle attività svolte e procedimenti applicati, varietà e quantitativi annui di amianto utilizzati, prodotti fabbricati, numero di lavoratori addetti, misure di protezione previste, con specificazione dei criteri per la manutenzione periodica e dei sistemi di prevenzione adottati.Articolo 26 - Informazione dei lavoratori.Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni sui rischi per la salute dovuti all’esposizione alla polvere preveniente dall’amianto e dei materiali contenenti amianto, le specifiche norme igieniche da osservare, le modalità di pulitura e di uso degli indumenti protettivi e dei mezzi individuali di protezione, le misure di precauzione particolari da prendere per ridurre al minimo l’esposizioneArticolo 27 - Misure tecniche, organizzative, procedurali.Il datore di lavoro assicura che gli edifici, i locali e gli impianti in cui avvengono le lavorazioni dell’amianto e dei materiali contenenti amianto abbiano caratteristiche tali da poter essere sottoposti ad efficace pulitura e manutenzione.Articolo 28 - Misure igieniche.Il datore di lavoro provvede alla regolare e sistematica pulitura dei locali, delle attrezzature e degli impianti, effettuando l’asportazione della polvere a mezzo di aspiratori adeguati, predispone aree speciali che consentono ai lavoratori di mangiare bere e sostarvi senza rischio di contaminazione da polvere di amianto, ecc....

Articolo 29 - Controllo sanitario.Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta, se necessario, misure preventive e protettive per singoli lavoratori, sulla base delle risultanze degli esami clinici effettuati. Tali misure possono comprendere l’allontanamento anche temporaneo del lavoratore interessato da qualsiasi esposizione all’amianto, ecc...Articolo 30 - Controllo dell’esposizione dei lavoratori.In tutte le attività che comportano le condizioni di esposizione, il datore di lavoro effettua un controllo periodico dell’esposizione dei lavoratori alla polvere di amianto nell’aria, ecc....

Articolo 31 - Superamento dei valori limite di esposizione.Se si verifica un superamento dei valori limite di esposizione il datore di lavoro identifica e rimuove la causa dell’evento adottando quanto prima misure appropriate, ecc....Articolo 32 - Misure d’emergenza.Il datore di lavoro comunica all’organo di vigilanza il verificarsi di eventi che possono provocare un incremento rilevante dell’esposizione alla polvere proveniente dall’amianto e dai materiali contenenti amianto, e riferisce sulle misure adottate per ridurre al minimo le conseguenze, ecc....Articolo 33 - Operazioni operative particolari.Nel caso di operazioni lavorative particolari il datore di lavoro adotta adeguate misure per la protezione degli addetti, in particolare ecc...Articolo 34 - Lavori di demolizione e di rimozione dell’amianto.Il datore di lavoro predispone un piano di lavoro prima dell’inizio dei lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto, ecc...Articolo 35 - Registrazione dell’esposizione dei lavoratori.Il datore di lavoro è tenuto all’istituzione ed all’aggiornamento del registro indicante il livello di esposizione dei lavoratori, ecc...

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6.3. PROGRAMMA DEGLI SCAVI

6.2.1. NORME GENERALI: PROCEDURE DI SPLATEAMENTO E DI SBANCAMENTO.E’ opportuno in questa sede richiamare i principali articoli legislativi la cui osservanza ha come finalità la

tutela dell’integrità fisica del lavoratore.

Delimitazione provvisoria dello scavo: D.P.R. n. 164 art. 4: Le rampe di accessso al fondo degli scavi di splateamento o di sbancamento devono avere una carreggiata solida, atta a resistere al transito dei mezzi di trasporto, ed una pendenza adeguata ai mezzi stessi. D.P.R. n. 547 art. 48 : Le vie di circolazione devono essere situate e calcolate in modo tale che i pedoni o i veicoli possano utilizzarle facilmente in piena sicurezza, e che i lavoratori operanti nelle vicinanze non corrano alcun rischio.

Armature e consolidamento del terreno:

D.P.R. n. 164 artt. 12 – 13: Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza di operai nel campo di azione dell’escavatore e sul ciglio del fronte di attacco.

Durante le operazioni di scavo, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere man mano che procede lo scavo, all’applicazione delle necessarie armature di sostegno.

Idonee armature e precauzioni devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando, in vicinanza dei relativi scavi, vi siano fabbriche o manufatti, le cui fondazioni possono essere scoperte o indebolite dagli scavi.

Parapetti perimetrali ai bordi dello scavo:

D.P.R. n. 547 art. 10: Le aperture esistenti nel suolo devono essere protette con normali parapetti, ed essere munite di apposite segnalazioni di pericolo.D.P.R. n. 164 art. 24: i bordi dello scavo che siano a più di 2 metri di altezza devono essere provvisti di robusto parapetto alto non meno di un metro e di tavola fermapiede alta non meno di cm. 20.

Depositi in prossimità dei bordi dello scavo:

D.P.R. n. 164 artt. 14: E’ vietato costituire deposito di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature.

Andatoie e passerelle:

D.P.R. n. 164 artt. 29: le andatoie devono avere larghezza non minore di metri 0,60, quando siano destinate soltanto al passaggio di lavoratori, e di metri 1,20 se destinate al trasporto di materiali.la loro pendenza non deve essere maggiore del 50 per cento.Le andatorie lunghe devono essere interrotte da pianerottoli di riposo ad opportuni intervalli; sulle tavole delle andatoie devono essere fissati listelli trasversali a distanza non maggiore del passo di un uomo carico.Le andatoie e passerelle devono essere munite, verso il vuoto, di normali parapetti e tavole fermapiede.

Macchine per il movimento terra:

D.P.R. n. 547 art. 175: I mezzi di sollevamento e di trasporto quando ricarrano specifiche condizioni di pericolo devono essere provvisti di appropriati dispositivi acustici e luminosi di segnalazione e di avvertimento, nonché di illuminazione del campo di manovra.D.P.R. n. 547 art. 182: I posti di manovra dei mezzi ed apparecchi di sollevamento e di trasporto devono permettere la perfetta visibilità di tutta la zona di azione. Qualora, per particolari condizioni di impianto o di ambiente, non sia possibile controllare dal posto di manovra tutta la zona di azione del mezzo, deve essere predisposto un servizio di segnalazioni svolto con lavoratori incaricati.

Mezzi personali di protezione:

D.P.R. n. 547 art. 377: Il datore di lavoro deve mettere a disposizione dei lavoratori mezzi personali di protezione appropriati ai rischi inerenti alle lavorazioni ed operazioni effettuate, qualora manchino o siano insufficienti i mezzi tecnici di protezione. I detti mezzi personali di protezione devono possedere i necessari requisiti di resistenza e di idoneità nonché essere mantenuti in buono stato di conservazione.

Elmetti:

D.P.R. n. 547 art. 381:I lavoratori esposti a specifici pericoli di offesa al capo per caduta di materiali dall’alto o per contatto con elementi comunque pericolosi devono essere provvisti di copricapo appropriato.

6.2.2. FASE ESECUTIVA SPECIFICA

Misure generali di sicurezza da adottare:1. La recinzione del cantiere deve essere stata completata in ogni sua parte;2. Gli impianti di tecnologici devono essere disattivati da personale qualificato e messi fuori servizio;

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3. Gli operatori delle macchine movimento terra e gli autisti di camion devono essere informati sulle procedure esecutive di lavoro, devono ricevere precise istruzioni e devono conoscere il nominativo del tecnico responsabile di scavo;

4. Deve essere preventivamente organizzato un servizio di primo soccorso per far fronte ad ogni eventualità;5. La zona interessata dallo scavo deve essere fisicamente delimitata e segnalata con cartelli di pericolo.

Mezzi utilizzati:1. Macchine operatrici per movimento terra: escavatore e pala caricatrice;2. Camion benna per il trasporto del materiale di risulta;3. Attrezzature manuali in genere.

Interventi preliminari:1. Pulizia del terreno da ingombri estranei: abbattimento alberi, sgombero attrezzature della casa-bar;2. Tracciamenti ed allestimento parapetti a norma;3. Definizione della posizione di inizio scavo.

Esecuzione dei lavori:I lavori devono avvenire sotto la diretta sorveglianza del capo cantiere. Ogni comportamento anomalo del terreno deve essere segnalato tempestivamente al Direttore dei Lavori, il quale provvederà ad impartire le disposizioni più opportune.E’ fatto obbligo, a tutte le persone attivate nella fase di scavo, di attenersi alle regole di buona tecnica e di prudenza.Rispettare, nel limite del possibile, senza forzare gli orari normali di attività, il cronogramma temporale dei lavori.

6.4. PROGRAMMA PER L’ESECUZIONE DI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO

6.4.1. NORME GENERALI RELATIVE ALLA REALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE IN C.A.

La normativa in materia è abbondante, ci limitiamo a richiamarne i punti salienti.

Protezioni per i posti di lavoro degli addetti alla centrale di betonaggio:

D.P.R. n. 164 artt. 9: Quando nelle immediate vicinanze del posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengono impastati calcestruzzi o malte, si deve costruire un solido impalcato sovrastante, ad altezza non maggiore di 3 metri da terra, a protezione contro la caduta di materiali.

Posto di manovra del gruista:

D.P.R. n. 547 art. 182: (già citato) All’operatore deve essere assicurata una piena visibilità dell’area di lavoro.

Scale a mano: (sono vietate le scale a mano costruite in legno)

D.P.R. n. 164 artt. 8: Durante l’uso le scale devono essere ben sistemate e vincolate in modo che siano evitati sbandamenti, slittamenti

o infkessioni accentuate; la lunghezza delle scale a mano deve essere tale che i montanti sporgano almeno 1 metro oltre il piano di

accesso; le scale a mano usate per l’accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature non devono essere poste l’una in

prosecuzione dell’altra; le scale che servono a collegare stabilmente due ponti, quando sono sistemate verso la parte esterna del ponte,

devono essere provviste sul lato esterno di un corrimano-parapetto.D.P.R. n. 547 art. 18 a 21:

Le scale semplici e portatili devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego; quando l’uso delle scale comporti pericolo di sbandamento, esse devono essere adeguatamente assicurate o

trattenute al piede da altra persona; la scala, del tipo a elementi innestati, non può superare i 15 metri. Se più di 8 metri deve essere dotata di

rompitratta; nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento laterale; le scale doppie non devono superare l’altezza di 5 metri e devono essere provviste di catena di adeguata

resistenza o di altro dispositivo che impedisca l’apertura della scala oltre il limite prestabilito di sicurezza.

Trabattelli per getto pilastri:

D.P.R. n. 164 art. 16: Nei lavori che sono eseguiti ad un’altezza superiore ai metri 2, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone o cose.

Ponteggi di sicurezza:

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D.P.R. n. 164 art. 28: Nella esecuzione di opera a struttura in conglomerato cementizio, quando non si provveda alla costruzione da terra di una normale impalcatura con montanti, prima di iniziare la erezione delle casseforme per il getto dei pilastri, deve essere sistemato in corrispondenza del piano raggiunto, un regolare ponte di servizio avente larghezza utile di almeno m. 1,20.

Intavolati:

D.P.R. n. 164 art. 23: Le tavole costituenti il piano di calpestio dei ponti, passerelle, andatoie e impalcati di servizio devono avere

spessore non inferiore a cm. 4 e larghezza non minore di cm. 20. Non devono avere nodi passanti (- del 10%); Le tavole non devono presentare parti a sbalzo e devono poggiare sempre su quattro traversi; le loro estremità

devono essere sovrapposte, in corrispondenza sempre di un traverso, per non meno di 40 centimetri; le tavole devono essere assicurate contro gli spostamenti e ben accostate fra loro e all’opera in costruzione; è

tuttavia consentito un distacco dalla muratura non superiore a 20 cm. soltanto per l’esecuzione dei lavori di finitura.

Parapetti:

D.P.R. n. 164 art. 24: (già citato) Impalcati, ponti di servizio, passerelle e andatoie, oltre 2 metri di altezza, devono essere provvisti su tutti i lati di robusto parapetto e di tavola fermapiede.

Armature:

D.P.R. n. 164 art. 63 a 67: Le armature devono sopportare con sicurezza, oltre il peso delle strutture, anche quello delle persone e dei

sovraccarichi eventuali, nonché le sollecitazioni dinamiche che possono dar luogo a vibrazioni durante l’esecuzione dei lavori e quelle prodotte dalla spinta dell’acqua e del vento.

Il carico gravante al piede dei puntelli di sostegno deve essere opportunamente distribuito. Il disarmo delle armature provvisorie deve essere effettuato con cautela da operai pratici sotto la diretta

sorveglianza del capo cantiere e sempre dopo che il direttore dei lavori ne abbia dato l’autorizzazione. Nel disarmo delle armature delle opere in calcestruzzo devono essere adottate le misure precauzionali previste

dalle norme per l’esecuzione delle opere in conglomerato cementizio.

Sollevamento dei materiali.

D.P.R. n. 164 art. 58: Il sollevamento dei laterizi, pietrame, ghiaia e di altri materiali minuti deve essere effettuato esclusivamente a mezzo di benne o cassoni metallici; non sono ammesse le piattaforme semplici e le imbracature.

D.P.R. n. 547 art. 181: L’imbracatura dei carichi deve essere effettuata usando mezzi idonei per evitare la caduta del carico o il suo spostamento dalla primitiva posizione di ammaraggio.

6.3.2. FASE ESECUTIVA SPECIFICA

Misure generali di sicurezza da adottare:1. Usare normalmente i Dispositivi di Protezione Personale;2. mantenere il luogo di lavoro pulito, evitando la dispersione degli scarti di lavorazione;3. mantenere aggiornata la comunicazione reciproca del tipo di lavoro intrapreso;4. rispettare il programma di lavoro giornaliero;5. evitare l’accumulo del calcestruzzo in un solo punto dell’armatura, ma ripartirlo uniformemente;6. attenersi alle regole comportamentali di buona tecnica.

Mezzi utilizzati:1. Attrezzature per il trasporto e il sollevamento dei materiali;2. centrale di betonaggio o esercizio dell’autobetoniera;3. utilizzo degli utensili manuali alimentati e non;4. messa in esercizio di sega circolare, di piegaferri.

Esecuzione dei lavori:Affinché le diverse operazioni logiche, necessarie per poter arrivare al getto del calcestruzzo, vengano attuate senza intoppi o sovrapposizioni, è necessario che il capo cantiere coordini i lavoratori, preveda per tempo la fornitura dei materiali necessari per le armature, innalzi preventivamente le opere provvisionali, …e soprattutto istruisca il personale alle sue dipendenze. La stesura del conglomerato cementizio deve avvenire uniformemente, evitando accumuli pericolosi. Verificare costantemente il comportamento statico delle opere di carpenteria e valutarne la stabilità.

Page 46: Piano Di Sicurezza

6.5. PRESCRIZIONI PER LA COSTRUZIONE DELLE MURATURE

6.4.1. NORME GENERALI

La fase lavorativa attinente la costruzione delle murature (perimetrali, portanti e non, tavolati interni, ecc. …) è complessa poiché coinvolge più persone (coordinamento) e implica l’uso di attrezzature svariate. Si riportano, qui di seguito, le prescrizioni più importanti riportate nella normativa.

Betoniere:Circ. Minist. Lav. n. 103/80: Le prescrizioni elencate nel documento devono essere applicate alle betoniere utilizzate

nei cantieri e denominate commercialmente a bicchiere e ad inversione di marcia. I punti salienti della normativa sono:

Il posto di manovra deve essere sistemato in posizione tale da consentire una perfetta visibilità di tutte le parti dalle quali si determini il movimento;

gli organi di comando devono essere facilmente raggiungibili dall’operatore: l’azionarli deve risultare agevole;

il costruttore deve garantire che la macchina è stata costruita in modo conforme al progetto, completo di verifica di stabilità al ribaltamento;

le parti laterali della macchina nella zona di movimento non debbono presentare pericolo di schiacciamento e di cesoiamento;

gli organi atti a trasmettere il movimento devono essere protetti contro il contatto accidentale mediante l’applicazione di idonee protezioni;

l’equipaggiamento elettrico della betoniera deve possedere, in relazione alle esigenze della sicurezza del lavoro, i necessari requisiti di idoneità;

la macchina deve essere dotata di libretto di istruzioni.

Ponteggi di servizio:D.P.R. n. 164 art. 16: Nei lavori che sono eseguiti ad un’altezza superiore ai metri 2, devono essere adottate, seguendo

lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone o cose.

Intavolati:D.P.R. n. 164 art. 23: (già citato precedentemente) caratteriste degli intavolati.Parapetti:D.P.R. n. 164 art. 24: (già citato) Impalcati, ponti di servizio, passerelle e andatoie, oltre 2 metri di altezza, devono

essere provvisti su tutti i lati di robusto parapetto e di tavola fermapiede.

Sottoponti:D.P.R. n. 164 art. 27: Gli impalcati e i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il

ponte. a distanza non superiore a m. 2,50.

Protezione dei passaggi:D.P.R. n. 164 art. 5 e 28: Il transito sotto i ponti sospesi, ponti a sbalzo, scale aeree o simili, deve essere impedito con

barriere o protetto con l’adozione di misure o cautele adeguate.(art. 28 già citato)

Sollevamento dei materiali:D.P.R. n. 164 art. 58: (già citato) funi e catene devono essere verificate regolarmente.

Il sollevamento dei laterizi, pietrame, ghiaia e di altri materiali minuti deve essere effettuato esclusivamente a mezzo di benne o cassoni metallici; non sono ammesse le piattaforme semplici e le imbracature.

D.P.R. n. 547 art. 181: L’imbracatura dei carichi deve essere effettuata usando mezzi idonei per evitare la caduta del carico o il suo spostamento dalla primitiva posizione di ammaraggio.

Ponti su cavalletti:D.P.R. n. 164 art. 51: I ponti su cavalletti, salvo il caso in cui siano muniti di normale parapetto, possono essere usati

solo per lavori da eseguire al suolo o all’interno degli edifici; essi non devono avere altezza superiore ai m. 2 e non devono essere montati sugli impalcati dei ponteggi esterni. (seguono prescrizioni di dettaglio).

Difesa delle aperture:D.P.R. n. 164 art. 68: Le aperture lasciate nei solai o nelle piattaforme di lavoro devono essere circondate da normale

parapetto e da tavola fermapiede oppure devono essere coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella del piano di calpestio dei ponti di servizio.

Scale in costruzione:

Page 47: Piano Di Sicurezza

D.P.R. n. 164 art. 69: Lungo le rampe e pianerottoli delle scale fisse in costruzione, fino alla posa in opera delle ringhiere, devono essere tenuti parapetti normali con tavole fermapiede, fissate rigidamente a strutture resistenti.

Utensili elettrici portatili:D.P.R. n. 547 art. 313 – 314 – 315 – 316 : Si rimanda all’Allegato 1, in cui l’argomento è ampiamente trattato.

Lampade elettriche portatili:D.P.R. n. 547 art. 317 – 318: Si rimanda all’Allegato 1, in cui l’argomento è ampiamente trattato.

Dispositivi di protezione individuale:D.P.R. n. 547 art. 381 – 382 – 383 – 384 : Si rimanda all’Allegato 1, in cui l’argomento è ampiamente trattato.

6.4.2. FASE ESECUTIVA SPECIFICA

Misure generali di sicurezza da adottare:

1. Usare normalmente i Dispositivi di Protezione Personale;2. mantenere il luogo di lavoro pulito, evitando la dispersione degli scarti di lavorazione;3. mantenere aggiornata la comunicazione reciproca del tipo di lavoro intrapreso;4. rispettare il programma di lavoro giornaliero;5. evitare il deposito eccessivo di cls. e di materiali vari sulle impalcature dei ponteggi;6. attenersi alle regole comportamentali di buona tecnica e di prudenza.

Mezzi utilizzati:1. Attrezzature per il trasporto e il sollevamento dei materiali;2. centrale di betonaggio o esercizio dell’autobetoniera;3. uso prolungato di utensili manuali alimentati e non;4. esercizio saltuario di sega circolare, di sega per laterizi.

Esecuzione dei lavori:Affinché le diverse operazioni logiche, necessarie per poter realizzare la costruzione dei tavolati, vengano attuate senza intoppi o sovrapposizioni, è necessario che il capo cantiere:

coordini le azioni necessarie per l’espletamento del lavoro (preparazione malta, trasporto laterizi, …) preveda per tempo la fornitura dei materiali necessari per le murature, innalzi preventivamente le opere provvisionali, e soprattutto istruisca il personale alle sue dipendenze.

L’approvvigionamento dei materiali sugli impalcati deve avvenire gradualmente, evitando forniture troppo consistenti che potrebbero gravare pericolosamente sulla struttura.

6.6. PRESCRIZIONI PER LA COSTRUZIONE DELLE COPERTURE

6.6.1. NORME GENERALI

6.6.2. FASE PROGETTUALE

6.6.3. FASE ESECUTIVA

6.7. PRESCRIZIONI PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI

6.7.1. NORME GENERALI

6.7.2. FASE PROGETTUALE

6.7.3. FASE ESECUTIVA

6.8. PRESCRIZIONI PER IL COMPLETAMENTO DELLE FINITURE

6.8.1. NORME GENERALI

6.8.2. FASE PROGETTUALE

6.8.3. FASE ESECUTIVA

6.9. PRESCRIZIONI PER IL MONTAGGIO DI ELEMENTI PREFABBRICATI

Page 48: Piano Di Sicurezza

6.9.1. NORME GENERALI

6.9.2. FASE PROGETTUALE

6.9.3. FASE ESECUTIVA

7 ANALISI DEI COSTI IMPUTABILI ALLA SICUREZZA

Le voci sotto riportate costituiscono una traccia dei principali apprestamenti individuabili ed evidenziabili dell’opera, con l’unico e solo scopo di permettere una valutazione dei costi della sicurezza come previsto dal D.Lgs. 494/96.Tale valore e suddivisione non contempla tutti gli apprestamenti necessari ma esclusivamente i principali.

Si ribadisce in ogni caso che i prezzi previsti a capitolato sono già comprensivi dei costi stimati in questa sezione. Si ribadisce altresì che tali costi sono fondamentali ed obbligatori in quanto imposti da precise norme.Eventuali maggior costi imputabili alla sicurezza perché non previsti in questa sezione o perché eccedenti le valutazioni riportate non potranno in nessun caso essere addebitati e computati alla Committenza.

7.1. IL COSTO DELLA SICUREZZA

Opere igienico assistenziali

opere previste stima di costo unitario costo totale

Pacchetto di medicazioneCassetta di medicazione 400 x 300 x 130 £. 120.000

£. 200.000£. 120.000

Opere relative alla logistica

Segnaletica di sicurezza e/o salute sui luoghi di lavoro, secondo le prescrizioni del D,Lgs. 494/96, di divieto, pericolo, avvertimento, ....numero totale 20

£. 37.300 £. 746.000

Nastri segnaletici bianco/rosso per delimitazione aree a corpo £. 300.000

Opere relative all’impiantistica

Verifica di successiva installazione di gru a torre come previsto dalla normativa tariffario ISPSL £. 451.000

Controllo e manutenzione periodica di gru a torre, verifica trimestrale delle funi e dei dispositivi di sicurezza

tariffario ISPSL £. 250.000

Controllo periodico delle macchine di cantiere con particolare riguardo all’efficienza dei dispositivi di sicurezza e alla loro funzionalità

betoniera, sega circolare, utensili elettrici, quadretti e cavi elettrici, spine ...

£. 700.000

Verifica delle installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, tariffa ministeriale, potenza fino a 15 Kw a corpo £. 200.000

Dispositivi di Protezione IndividualeStima: 5 operai/giorno presenti *

Indumenti e materiale consegnato agli operaistima di costo riferito ad 1 operaio nei mesi costo totale

Page 49: Piano Di Sicurezza

tuta da lavoro completa (giacca, pantaloni) scarpe antiforo, schiacciamento e scivolo casco con sottogola cuffie antirumore guanti in pelle occhiali antipolvere stivale tronchetto cintura di sicurezza

£. 200.000 x 6 mesi £. 1.200.000

* Questi costi sono stati previsti dal Coordinatore in quanto le lavorazioni specifiche richiedono particolari DPI di cui, nel Piano, vengono specificate le caratteristiche

Addestramento / Formazione / Informazione *

Stima delle spese sostenute e da sostenere per tutte le attività finalizzatealla formazione professionale responsabile di tutto il personale di cantiere.

Consulente esterno: ore n° ## £./h £.

Coordinatore per la sicurezza in progettazione: ore n° 10 £./h 100.000 £. 1.000.000

Coordinatore per la sicurezza in esecuzione: ore n° 4 x 6 £./h 100.000 £. 2.400.000

Responsabile per la sicurezza: ore n° 4 x 6 £./h 60.000 £. 1.440.000

Assistente: ore n° 4 x 6 £./h 50.000 £. 1.200.000

Operai: n° 5 ore n° 4 x 6 £./h 40.000 £. 4.000.000

* Il Coordinatore per la Progettazione ritiene che sia indispensabile una fase di informazione direttamente in cantiere poiché le lavorazioni da eseguire richiedono tale informazione specifica.

Totale stimato relativo ai principali apprestamenti di sicurezza

TOTALE £. =

8 PROCEDURE DI EMERGENZA

La tipologia del cantiere in oggetto non ravvisa particolari situazioni che implichino procedure specifiche di emergenza ed evacuazione del luogo di lavoro.

Page 50: Piano Di Sicurezza

Si forniscono in tal senso delle procedure comportamentali da seguire in caso di pericolo grave ed immediato, consistenti essenzialmente nella designazione ed assegnazione dei compiti da svolgere in caso di emergenza e in controlli preventivi.

Il personale operante nella struttura dovrà conoscere le procedure e gli incarichi a ciascuno assegnati per comportarsi positivamente al verificarsi di una emergenza.

8.1. COMPITI E PROCEDURE GENERALI

1. Il capo cantiere è l’incaricato che dovrà dare l’ordine di evacuazione in caso di pericolo grave ed immediato.2. Il capo cantiere una volta dato il segnale di evacuazione provvederà a chiamare telefonicamente i soccorsi (i numeri

si trovano nella scheda “numeri utili” inserita nel piano di sicurezza e di coordinamento);3. Gli operai presenti nel cantiere, al segnale di evacuazione, metteranno in sicurezza le attrezzature e si allontaneranno

dal luogo di lavoro verso un luogo sicuro (normalmente ingresso cantiere);4. Il capo cantiere, giornalmente, verificherà che i luoghi di lavoro, le attrezzature, la segnaletica rimangano

corrispondenti alla normativa vigente, segnalando le anomalie e provvedendo alla sostituzione, adeguamento e posizionamento degli apprestamenti di sicurezza.

8.2. PROCEDURE DI PRONTO SOCCORSO

Poiché nelle emergenze è essenziale non perdere tempo, è fondamentale conoscere alcune semplici misure che consentano di agire adeguatamente e con tempestività :

1. garantire l’evidenza del numero di chiamata per il Pronto Soccorso, VVF, negli uffici (scheda “numeri utili”) ;2. predisporre indicazioni chiare e complete per permettere ai soccorsi di raggiungere il luogo dell’incidente (indirizzo,

telefono, strada più breve, punti di riferimento) ;3. cercare di fornire già al momento del primo contatto con i soccorritori, un’idea abbastanza chiara di quanto è

accaduto, il fattore che ha provocato l’incidente, quali sono state le misure di primo soccorso e la condizione attuale del luogo e dei feriti eventuali;

4. in caso di incidente grave, qualora il trasporto dell’infortunato possa essere effettuato con auto privata, avvisare il Pronto Soccorso dell’arrivo informandolo di quanto accaduto e delle condizioni dei feriti;

5. in attesa dei soccorsi tenere sgombra e segnalare adeguatamente una via di facile accesso;6. prepararsi a riferire con esattezza quanto è accaduto, e le attuali condizioni dei feriti;7. controllare periodicamente le condizioni e la scadenza del materiale e dei farmaci di primo soccorso.

Infine si ricorda che nessuno è obbligato per legge a mettere a repentaglio la propria incolumità per portare soccorso e non si deve aggravare la situazione con manovre o comportamenti scorretti.

Prima assistenza infortuni

1. Valutare quanto prima se la situazione necessita di altro aiuto oltre al proprio;2. evitare di diventare una seconda vittima : se attorno all’infortunato c’è pericolo (di scarica elettrica, esalazioni

gassose, ...) prima di intervenire, adottare tutte le misure di prevenzione e protezione necessarie;3. spostare la persona dal luogo dell’incidente solo se necessario o c’è pericolo imminente o continuato, senza

comunque sottoporsi agli stessi rischi;4. accertarsi del danno subito: tipo di danno (grave, superficiale,...), regione corporea colpita, probabili conseguenze

immediate (svenimento, insufficienza cardio-respiratoria);5. accertarsi delle cause : causa singola o multipla (caduta, folgorazione e caduta,...), agente fisico o chimico

(scheggia, intossicazione, ...);6. porre nella posizione più opportuna (di sopravvivenza) l’infortunato e apprestare le prime cure;7. rassicurare l’infortunato e spiegargli che cosa sta succedendo cercando di instaurare un clima di reciproca fiducia;8. conservare stabilità emotiva per riuscire a superare gli aspetti spiacevoli di una situazione d’urgenza e controllare le

sensazioni di sconforto o di disagio che possono derivare da essi.

9 GESTIONE DEL PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO

Il Coordinatore per la progettazione (C.S.P.), al termine del proprio lavoro, consegna il Piano di Sicurezza e Coordinamento al Committente.

Page 51: Piano Di Sicurezza

Le procedure di Gestione del Piano riguardano, quindi, il Coordinatore in fase di Esecuzione (C.S.E.).

In considerazione che il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento è parte integrante del contratto di appalto sarà utile prescrivere alcune procedure per la gestione del Piano stesso che ne obbligano l’osservanza sia al Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori sia all’Impresa.

Naturalmente il Coordinatore per l’Esecuzione ha la facoltà di aggiornare, modificare e adeguare le seguenti procedure.

8.1. RAPPORTI DI COORDINAMENTO CON LA SICUREZZA DELLE IMPRESE

Durante la realizzazione dell’opera, in virtù dell’art. 5 del D.Lgs. 494/96, il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori provvede a:

Assicurare, tramite opportune azioni di coordinamento, l’applicazione delle disposizioni contenute nel presente Piano e delle relative procedure di lavoro.

Adeguare il presente Piano e il Fascicolo, in relazione all’evoluzione dei lavori e alle eventuali modifiche intervenute, per le quali si è fatto richiamo in diversi capitoli precedenti.

Verifica che si integri il coordinamento, tra i rappresentanti per la sicurezza delle diverse imprese, finalizzandolo al miglioramento della sicurezza in cantiere.

Proporre al committente, in caso di gravi inosservanze di quanto prescritto nel Piano, la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere o la risoluzione del contratto.

Sospendere, in caso di pericolo grave ed imminente, le singole lavorazioni fino alla comunicazione scritta degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese, su esplicita richiesta del coordinatore stesso.

Pertanto, l’Impresa principale, prima dell’inizio dei lavori, comunica per iscritto al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, il nominativo delle persone aventi i requisiti necessari per assolvere gli incarichi previsti nell’ambito del Servizio di Prevenzione e Protezione.

8.2. Personale coinvolto nella sicurezza

Personale con incarichi particolari all’interno del servizio di protezione e prevenzione (SPP)

Datore di Lavoro Sig. tel.

Responsabile del Servizio Sig. tel.

Rappresentante dei Lavoratori Sig. tel.

Primo Soccorso Sig. tel.

Procedure di Evacuazione Sig. tel.

Emergenze Sig. tel.

I soggetti designati dall’impresa, o dalle imprese, unitamente al Coordinatore per l’Esecuzione e, qualora sia stato nominato, il Responsabile dei Lavori costituiscono un Comitato di coordinamento della Sicurezza (C.C.S.) I cui compiti saranno rivolti particolarmente al coordinamento dei lavori e soprattutto all’Informazione e Formazione dei Lavoratori per quanto attiene le loro mansioni e i rischi in cui possono incorrere.

Le Imprese partecipanti, all’inizio dei lavori devono avere precise informazioni sulle procedure attuate e predisposte dall’apposito Servizio di Prevenzione e Protezione in relazione ai rischi già evidenziati .

8.3. Comitato di Coordinamento

Il Comitato di Coordinamento per la Sicurezza stabilisce le procedure relative alle riunioni, definendone i tempi, gli argomenti da trattare, la verbalizzazione, le modifiche o adeguamenti al Piano.

Esempi di procedure particolari

Page 52: Piano Di Sicurezza

Comitato di Coordinamento Periodicità riunioni Misure di prevenzione

Riunioni per verifica Piano Settimanale durante il primo

mese Prima di ogni nuova fase

lavorativa Normalmente una volta al mese

Eventuali proposte al Coordinatore per modifiche o adeguamenti del Piano.Sensibilizzazione verso gli operai affinchè assumano un comportamento di responsabilità e di prudenza. Dove non si è sicuri non si opera.

Respons. Servizio Impresa Piano di Sicurezza Misure di prevenzione

Di norma il Capo cantiere.Attuare una azione di verifica affinchè tutti i soggetti coinvolti eseguano le indicazioni previste dal Piano

Di fronte all’insorgere di un pericolo deve subito informarne il Coordinatore.

Informare i lavoratori che non devono mai intraprendere una lavorazione senza aver ricevuto specifiche disposizioni sotto forma di informazioni, formazione, addestramento e senza averne informato i colleghi di lavoro.

Rappresentante Lavoratori Informazione e formazione Misure di prevenzioneVerificare che vengano rispettate, da parte di tutti i soggetti, le indicazioni di sicurezza previste nel Piano attraverso una azione di informazione e formazione dei lavoratori

Prima di ogni fase lavorativa relativamente ai lavoratori coinvolti.

Di fronte all’insorgere di un pericolo deve subito informarne il Responsabile del Servizio dell’Impresa (Capo cantiere)

8.4. Verbali delle procedure per la gestione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento

Vengono di seguito evidenziate le procedure relative ai diversi soggetti in ordine all’attuazione complessiva del Piano di Sicurezza e Coordinamento applicando la normativa del D. Lgs. 494/96.

I singoli verbali redatti e sottoscritti tra le parti costituiscono Allegati al Piano. 8.4.1. Verbali di competenza del Committente

Incarico di “Responsabile dei Lavori” (art. 2, comma 1, lettera c.) Designazione del “Coordinatore per la progettazione” (art.3, comma 3) Svolgimento diretto delle funzioni di “Coordinatore per la progettazione” (art. 3, comma 5) Designazione del “Coordinatore per l’esecuzione dei lavori” (art. 3, comma 4) Svolgimento diretto delle funzioni di “Coordinatore per l’esecuzione dei lavori” (art. 3,comma 5) Comunicazione alle imprese del nominativo del “Coordinatore per la progettazione” e del “Coordinatore per

l’esecuzione dei lavori” (art. 3,comma 6) e trasmissione del piano (art. 9, comma 2) Indicazioni dei nominativi dei Coordinatori per il “Cartello di Cantiere” (art. 3, comma 6) Richiesta alle imprese esecutrici dell’iscrizione alla Camera di Commercio (art. 3, comma 8, lettera a.) Richiesta alle imprese esecutrici dell’indicazione dei contratti collettivi applicati e dichiarazione in merito al

rispetto degli obblighi assicurativi (art. 3, comma 8, lettera b.) Consegna del Fascicolo al Coordinatore per la progettazione (art. 4 comma 3)

8.4.2. Verbali di competenza del Responsabile dei lavori

Nei casi in cui il “Committente” si avvale della facoltà (art. 6, comma 1) di incaricare un “Responsabile dei lavori” competono a quest’ultimo tutti gli obblighi di cui all’art. 3. Pertanto ai fini della modulistica tutte le lettere che vanno dal n. 2 al n. 11 dovranno essere promosse e sottoscritte dal “Responsabile dei Lavori”.

Notifica preliminare

Page 53: Piano Di Sicurezza

Lettera all’organo di vigilanza (ASL) (art. 11, punto 1 e 2)

8.4.3. Verbali di competenza del Coordinatore per la progettazione

Dichiarazione attestante i requisiti professionali (art. 10) Comunicazione al “Committente” di avvenuta redazione del Piano e del Fascicolo (art. 4)

8.4.4. Verbali di competenza del Coordinatore per l’esecuzione dei lavori

Dichiarazione attestante i requisiti professionali (art. 10) Indicazioni ai lavoratori autonomi (art. 7,comma 1, lettera c.) Richiesta alle imprese esecutrici dell’indicazione dei contratti collettivi applicati e al rispetto degli obblighi

assicurativi(art. 3, comma 8, lettera b.) Proposta per i casi di grave inosservanza (art. 5, comma 1, lettera e) Lettera di sospensione delle lavorazioni (art. 5, comma 1, lettera f.) Verifica degli accordi tra le parti sociali (art. 15, comma 1) Indicazioni ed applicazioni del P.S.C. (art. 5,comma 1, lettere a, b, c.) Comunicazione di avvenuta consegna del Fascicolo

8.4.5. Verbali di competenza dei Lavoratori autonomi 22. Adempimenti sull’uso delle attrezzature e dei DPI (art. 7, comma 1, lettere a, b.)

8.4.6. Verbali di competenza del Datore di Lavoro/Impresa

Dichiarazione sull’osservanza delle misure generali di tutela (art. 8, comma 1) Verbale di consegna del Piano Operativo di Sicurezza al C.S.E. (art. 9, comma e. bis) Dichiarazione sulle prescrizioni di sicurezza e di salute per i cantieri e accettazione del Piano di sicurezza e

coordinamento (art. 9, commi 1 e 2 - art. 12, punto 3) Presentazione di proposte integrative del Piano di sicurezza e coordinamento (art. 12, punto 5) Consultazione dei rappresentanti per la sicurezza (ar. 14, comma 1)

Nota

Il presente Piano di Sicurezza e di Coordinamento è parte integrante del Contratto d’Appalto delle Opere in oggetto e la mancata osservanza di quanto previsto nel Piano e di quanto formulato dal Coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva costituisce violazione delle norme contrattuali.

10 NUMERI DI TELEFONO UTILI

Polizia 113

Page 54: Piano Di Sicurezza

Carabinieri 112

Comando dei Vigili Urbani

Pronto Soccorso Ambulanze 118

Guardia Medica

Vigili del Fuoco VV. FF. 115

ASL territoriale

ISPESL territoriale

Ispettorato del Lavoro

Acquedotto (segnalazione guasti)

Elettricità (segnalazione guasti).

Gas (segnalazione guasti)

Direttore dei lavori

Responsabile di cantiere

Capo cantiere

Responsabile servizio di prevenzione

Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione

(FOTOCOPIARE ED APPENDERE NEI PRESSI DEL TELEFONO DI CANTIERE)

11 DATE E FIRME

Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento è stato elaborato dal Coordinatore per la Progettazione :

Data Nome e Cognome Firma Coordinatore per la Progettazione

Page 55: Piano Di Sicurezza

Il presente Documento è stato, da parte del Coordinatore per la Progettazione, consegnato al Committente:

Data Nome e Cognome Firma del Committente

Il presente Documento è stato trasmesso dal Committente al Coordinatore per l’Esecuzione:

Data Nome e Cognome Firma del Coordinatore per l’Esecuzione

Il presente Documento è stato trasmesso, per visione, dal Committente all’Impresa appaltatrice:

Data Nome e Cognome Firma Impresa Appaltatrice

Il presente Documento è stato trasmesso, per visione, dal Committente all’Impresa sub-appaltatrice:

Data Nome e Cognome Firma Impresa sub-appaltatrice

Il presente Documento è stato trasmesso, per visione, dall’Impresa appaltatrice al Rappresentante del Lavoratori:

Data Nome e Cognome Firma Rappresentante dei Lavoratori

Il presente Documento è stato trasmesso, per visione, dal Coordinatore per l’Esecuzione a:

Data Nome e Cognome Firma

Data Nome e Cognome Firma

Data Nome e Cognome Firma