Piano dell’Offerta Formativa · Indirizzo “Industria e artigianato per il Made in Italy” •...
Transcript of Piano dell’Offerta Formativa · Indirizzo “Industria e artigianato per il Made in Italy” •...
Piano dell’Offerta Formativa 2018 - 2019
INDICE
Il Piano dell’offerta formativa pag 3
Struttura dell’Istituto pag 4
Offerta formativa pag 7
Miglioramento dell’offerta formativa: Progetti, PON pag. 21
Alternanza scuola lavoro pag 24
Piano annuale inclusività (P.A.I.) pag 30
Valutazione pag 42
Rapporti con la famiglia pag 52
Funzioni strumentali pag 53
Funzionamento e apertura uffici pag 54
IL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA (POF)
Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) è il documento che permette di sintetizzare la proposta
educativo-didattica annuale dell’istituto e integra quanto già espresso nel Piano Triennale dell’Offerta
Formativa 2016-2019, in particolare per la parte relativa alla progettualità formativa e didattica di
Istituto.
Il POF è:
elaborato da un docente/docenti - funzione strumentale - sulla base delle indicazioni fornite dal
Dirigente Scolastico, dai componenti dello staff e dai referenti di progetto
approvato dal Collegio dei Docenti
adottato dal Consiglio d’Istituto
si inserisce nella logica dell’autonomia didattica, organizzativa e della trasparenza secondo
quanto previsto dall’articolo 3 del Regolamento dell’autonomia scolastica.
A partire dal 2016 il POF assume, in seguito all’istituzione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa
(PTOF) introdotta dalla L. 107/2015 – Buona Scuola, una connotazione differente rispetto agli anni
precedenti, diventando un documento più snello e di dettaglio relativamente alle attività realizzate
nell’anno scolastico di riferimento.
Il POF, dopo l’adozione del Consiglio di Istituto, è pubblicato sul sito della scuola e viene consegnato
agli alunni e ai genitori come allegato al Piano Triennale dell’Offerta Formativa, documento che
esprime l’identità dell’Istituto scolastico e contiene le scelte in ambito educativo, didattico e
finanziario per il triennio di riferimento. Tali documenti sono integrati dal Rapporto di
Autovalutazione (RAV) e dal Piano di Miglioramento, che individuano le scelte strategiche della
scuola per potenziare e rendere il servizio offerto il più rispondente possibile alle richieste e alle
esigenze del territorio e dell’utenza. All’ inizio di ciascun anno scolastico viene aggiornato e reso
fruibile agli interessati.
STRUTTURA DELL’ ISTITUTO
L’Istituto Statale di Istruzione Superiore ‘Francesco Orioli’ è costituito da due edifici:
La sede centrale:
un edificio che ospita la Presidenza, la Segreteria e gli indirizzi Tecnico-
Professionali
il plesso staccato:
• un edificio che ospita la sede del Liceo artistico
GLI SPAZI
Sede centrale Liceo Artistico
Classi / sezioni 29 21
Laboratorio sostegno 1 1
Laboratorio multimediale 1 1
Biblioteca 1 1
Laboratorio di elettronica 2
Laboratorio di moda 1
Laboratorio chimica e fisica 1 1
Aula insegnanti 1 1
Laboratorio informatico 2 1
Palestra 1
Laboratorio musicale 1
Laboratorio pluridisciplinare di officina
2
Laboratorio di meccanica 1
Laboratorio di impianti termici 1
Laboratori grafica, design, discipline pittoriche, plastiche, geometriche, artistiche
9
Laboratorio fotografico 1
Laboratorio stampa 1
Aule 29 (11attrezzate Lim)
22 (9 attrezzate Lim)
Laboratorio linguistico 1
TIPOLOGIA E DIMENSIONI DELL’ISTITUTO
ANNO 2018/2019 ALUNNI ALUNNI DIVERSAMENTE
ABILI
ALUNNI STRANIERI
SEDE CENTRALE 535
LICEO ARTISTICO
396
TOTALE 930 96 158
LE RISORSE UMANE INTERNE
A- ORGANICO DI DIRITTO ANNO 2018/2019 DOCENTI
(Posto Comune)
DOCENTI (Sostegno)
INTERO ISTITUTO 142 51
B- PERSONALE ATA
ANNO 2018/2019
DIRETTORE SERVIZI
AMMINISTRATIVI
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
E TECNICI
COLLABORATORI SCOLASTICI
INTERO ISTITUTO
1
17
18
LE RISORSE UMANE ESTERNE
Esperti esterni per i progetti di Alternanza scuola lavoro
OFFERTA FORMATIVA INDIRIZZI DI STUDIO - TRAGUARDI ATTESI IN USCITA – QUADRI ORARIO
____________________________________________________________________
SEDE CENTRALE
INDIRIZZO
SERVIZI COMMERCIALI
CURVATURA
TURISTICA
INDIRIZZO
SERVIZI PER LA SANITÀ E L'ASSISTENZA SOCIALE
INDIRIZZO
INDUSTRIA E ARTIGIANATO PER IL MADE IN ITALY
CURVATURA
PRODUZIONI TESSILI E SARTORIALI
INDIRIZZO
MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA
• OPZIONE
APPARATI, IMPIANTI E SERVIZI INDUSTRIALI E CIVILI
CURVATURA
SISTEMI ENERGETICI
CURVATURA
ELETTRICA ED ELETTRONICA
• OPZIONE
MANUTENZIONE E MEZZI DI TRASPORTO
LICEO ARTISTICO
OPZIONE GRAFICO
OPZIONE DESIGN
OPZIONE SCENOGRAFIA
Profili dei corsi ministeriali (riforma D.Lgs 13 Aprile 2017, n.61, allegati 2 e 3)
Indirizzo "Servizi Commerciali" curvatura turistica
Il Diplomato in istruzione professionale nell'indirizzo "Servizi commerciali" partecipa alla realizzazione dei processi amministrativo-contabili e commerciali, con autonomia e responsabilità esercitate nel quadro di azione stabilito e delle specifiche assegnate nell'ambito di una dimensione operativa della gestione aziendale. Utilizza le tecnologie informatiche di più ampia diffusione. Supporta le attività di pianificazione, programmazione, rendicontazione relative alla gestione. Collabora alle attività di comunicazione, marketing e promozione dell'immagine aziendale in un ambito territoriale o settoriale, attraverso l'utilizzo di strumenti tecnologici innovativi, orientando le azioni nell'ambito socio-economico e interagendo con soggetti e istituzioni per il posizionamento dell'azienda in contesti locali, nazionali e internazionali. Riferisce a figure organizzative intermedie in organizzazioni di medie e grandi dimensioni, ovvero direttamente al management aziendale in realtà organizzative di piccole dimensioni.
RISULTATI DI APPRENDIMENTO A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi, oltre ai risultati di apprendimento specifici del profilo di uscita dell'indirizzo, di seguito articolati in termini di competenze minime.
● Interagire nei sistemi aziendali riconoscendone i diversi modelli organizzativi, le diverse forme giuridiche con cui viene svolta l'attività e le modalità di trasmissione dei flussi informativi, collaborando alla stesura di documenti aziendali di rilevanza interna ed esterna e all'esecuzione degli adempimenti civilistici e fiscali ricorrenti.
● Curare l'applicazione, l'adattamento e l'implementazione dei sistemi informativi aziendali, contribuendo a semplici personalizzazioni degli applicativi informatici e degli spazi di archiviazione aziendale, a supporto dei processi amministrativi, logistici o commerciali, tenendo conto delle norme, degli strumenti e dei processi che garantiscono il trattamento dei dati e la loro protezione in condizioni di sicurezza e riservatezza.
● Collaborare alle attività di pianificazione, programmazione, rendicontazione, rappresentazione e comunicazione dei risultati della gestione, contribuendo alla valutazione dell'impatto economico e finanziario dei processi gestionali.
● Collaborare, nell'area della funzione commerciale, alla realizzazione delle azioni di fidelizzazione della clientela, anche tenendo conto delle tendenze artistiche e culturali locali,
nazionali e internazionali, contribuendo alla gestione dei rapporti con i fornitori e i clienti, anche internazionali, secondo principi di sostenibilità economico-sociale legati alle relazioni commerciali.
● Collaborare alla realizzazione di azioni di marketing strategico ed operativo, all'analisi dei mercati, alla valutazione di campagne informative, pubblicitarie e promozionali del brand aziendale adeguate alla mission e alla policy aziendale, avvalendosi dei linguaggi più innovativi e anche degli aspetti visivi della comunicazione.
● Operare in sicurezza e nel rispetto delle norme di igiene e della salvaguardia ambientale, prevenendo eventuali situazioni di rischio.
● Collaborare nella ricerca di soluzioni finanziarie e assicurative adeguate economicamente vantaggiose, tenendo conto delle dinamiche dei mercati di riferimento e dei macro-fenomeni economici nazionali e internazionali
Istituto Professionale Servizi Commerciali – curvatura turistica
I anno II
anno
III
anno
IV
anno
V
anno
Lingua e Letteratura Italiana 4 4 4 4 4
Lingua Inglese 3 3 3 3 3
Storia 1 1 2 2 2
Geografia 1
Matematica 4 4 3 3 3
Diritto ed Economia 2 2
Scienze Integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o Attività Alternative 1 1 1 1 1
Scienze Integrate (Fisica) 2
Scienze Integrate (Chimica) 2
Informatica e Laboratorio 2 2
Tecniche Professionali dei Servizi Commerciali 5 5
Tecniche di Comunicazione 2 2 2
Seconda Lingua Straniera (Francese) 3 3 3 3 3
Diritto Economia 4 4 4
Tecniche Professionali dei Servizi Commerciali 8 8 8
Totale 32 32 32 32 32
Indirizzo "Servizi per la sanità e l'assistenza sociale"
Il diplomato dell'indirizzo dei "Servizi per la sanità e l'assistenza sociale" possiede specifiche competenze utili a co-progettare, organizzare ed attuare, con diversi livelli di autonomia e responsabilità, interventi atti a rispondere alle esigenze sociali e sanitarie di singoli, gruppi e comunità, finalizzati alla socializzazione, all'integrazione, alla promozione
del benessere bio-psico-sociale, dell'assistenza e della salute in tutti gli ambiti in cui essi si attuino e/o siano richiesti. Realizza attività di supporto sociale e assistenziale per rispondere ai bisogni delle persone in ogni fase della vita, accompagnandole e coadiuvandole nell'attuazione del progetto personalizzato, coinvolgendo sia l'utente che le reti informali e territoriali.
RISULTATI DI APPRENDIMENTO A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi, oltre ai risultati di apprendimento tipici del profilo di indirizzo, di seguito specificati in termini di competenze:
● Collaborare nella gestione di progetti e attività dei servizi sociali, socio-sanitari e socio-educativi, rivolti a bambini e adolescenti, persone con disabilità, anziani, minori a rischio, soggetti con disagio psico-sociale e altri soggetti in situazione di svantaggio, anche attraverso lo sviluppo di reti territoriali formali e informali
● Partecipare e cooperare nei gruppi di lavoro e nelle equipe multi-professionali in diversi contesti organizzativi/lavorativi.
● Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, adottando modalità comunicative e relazionali adeguate ai diversi ambiti professionali e alle diverse tipologie di utenza.
Prendersi cura e collaborare al soddisfacimento dei bisogni di base di bambini, persone con disabilità, anziani nell'espletamento delle più comuni attività quotidiane
● Partecipare alla presa in carico socio-assistenziale di soggetti le cui condizioni determinino uno stato di non autosufficienza parziale o totale, di terminalità, di compromissione delle capacità cognitive e motorie, applicando procedure e tecniche stabilite facendo uso dei principali ausili e presidi
● Curare l'allestimento dell'ambiente di vita della persona in difficoltà con riferimento alle misure per la salvaguardia della sua sicurezza e incolumità, anche provvedendo alla promozione e al mantenimento delle capacità residue e della autonomia nel proprio ambiente di vita
Istituto Professionale settore Servizi per la sanità e l’assistenza sociale
I anno II
anno
III
anno
IV
anno
V
anno
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4
Lingua inglese 3 3 3 3 3
Geografia 1 1
Storia 1 1 2 2 2
Matematica 4 4 3 3 3
Diritto ed economia 2 2
Scienze integrate (scienze della terra e biologia) 2 2
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2
RC o Attività alternativa 1 1 1 1 1
Scienze integrate (fisica) 2
Scienze integrate (chimica) 2
Scienze umane e sociali 3 3
Tecnologie dell’informazione e della
comunicazione 2 2
Metodologie operative 3** 3** 3**
Seconda lingua straniera (Francese) 2 2 3 3 3
Igiene e cultura medico sanitaria 4 4 4
Psicologia generale ed applicata 5 5 5
Diritto, e legislazione socio sanitaria 3 3 3
Tecnica amministrativa ed economia sociale 3 3
Totale 32 32 32 32 32
* Attività didattiche di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico - pratici
**Insegnamento affidato al docente tecnico - pratico
Indirizzo “Industria e artigianato per il Made in Italy”
• curvatura Produzioni tessili e sartoriali Articolo 3, comma 1, lettera c) – D.Lgs. 13 aprile 2017, n. 61
Il diplomato in istruzione professionale nell'indirizzo "Industria e artigianato per il Made in Italy" interviene con autonomia e responsabilità, esercitate nel quadro di azione stabilito e delle specifiche assegnate, nei processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti industriali e artigianali, nonché negli aspetti relativi alla ideazione, progettazione e realizzazione dei prodotti stessi, anche con riferimento alle produzioni tipiche locali. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite ad aree di attività specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio e gli consentono di intervenire nei processi industriali ed artigianali con adeguate capacità decisionali, spirito di iniziativa e di orientamento anche nella prospettiva dell’esercizio di attività autonome nell’ambito dell’imprenditorialità giovanile.
RISULTATI DI APPRENDIMENTO
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi, oltre ai risultati di apprendimento specifici del profilo in uscita dell’indirizzo, di seguito specificati in termini di competenze essenziali.
● Predisporre il progetto per la realizzazione di un prodotto sulla base delle richieste del cliente, delle caratteristiche dei materiali, delle tendenze degli stili valutando le soluzioni tecniche proposte, le tecniche di lavorazione, i costi e la sostenibilità ambientale
● Realizzare disegni tecnici e/o artistici, utilizzando le metodologie di rappresentazione grafica e gli strumenti tradizionali o informatici più idonei alle esigenze specifiche di progetto e di settore/contesto
● Realizzare e presentare prototipi/modelli fisici e/o virtuali valutando la rispondenza agli standard qualitativi previsti dalle specifiche di progettazione
● Gestire, sulla base di disegni preparatori e/o modelli predefiniti nonché delle tecnologie tradizionali e più innovative, le attività di realizzazione e di controllo connesse ai processi produttivi di beni/manufatti su differenti tipi di supporto/materiale, padroneggiando le tecniche specifiche di lavorazione, di fabbricazione, di assemblaggio
● Predisporre/programmare le macchine automatiche, i sistemi di controllo, gli strumenti e le attrezzature necessarie alle diverse fasi di attività sulla base delle indicazioni progettuali, della tipologia di materiali da impiegare, del risultato atteso, monitorando il loro funzionamento, pianificando e curando le attività di manutenzione ordinaria
● Elaborare, implementare e attuare piani industriali/commerciali delle produzioni, in raccordo con gli obiettivi economici aziendali di prodotto e sulla base dei vincoli di mercato
● Operare in sicurezza e nel rispetto delle norme di igiene e di salvaguardia ambientale, identificando e prevenendo situazioni di rischio per sé, per altri e per l'ambiente
Istituto Professionale Industria e artigianato per il made in Italy
I anno
II
anno
III
anno
IV
anno
V
anno
Lingua e Letteratura Italiana 4 4 4 4 4
Lingua Inglese 3 3 3 3 3
Storia 1 1 2 2 2
Geografia 1 1
Matematica 4 4 3 3 3
Diritto ed Economia 2 2
Scienze Integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o Attività Alternative 1 1 1 1 1
Scienze Integrate (Chimica) 1*
Scienze Integrate (Fisica) 1
Tecnologie disegno e progettazione 3* 3*
Tecnologia dell’informazione e della
comunicazione 2 2
Laboratori Tecnologici ed esercitazioni 6** 6 5** 4** 4**
Tecnologie applicate ai materiali e ai processi
produttivi 6 5 4
Progettazione tessile abbigliamento, moda 6* 6* 6*
Tecniche di distribuzione e marketing 2 3
Totale 32 32 32 32 32
* Attività didattiche di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico - pratici
**Insegnamento affidato al docente tecnico - pratico
Indirizzo "Manutenzione e assistenza tecnica"
- Opzione Apparati, impianti e servizi industriali e civili con
● curvatura Sistemi Energetici
● curvatura Elettrica ed Elettronica
- Opzione Manutenzione e Mezzi di trasporto
Il Diplomato in istruzione professionale nell'indirizzo "Manutenzione e assistenza tecnica" pianifica ed effettua, con autonomia e responsabilità coerenti al quadro di azione stabilito e alle specifiche assegnate, operazioni di installazione, di manutenzione/riparazione ordinaria e straordinaria, nonché di collaudo di piccoli sistemi, macchine, impianti e apparati tecnologici.
RISULTATI DI APPRENDIMENTO A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento e comuni a tutti i percorsi, oltre ai risultati di apprendimento specifici del profilo in uscita dell'indirizzo, di seguito specificati in termini di competenze essenziali.
● Analizzare e interpretare schemi di apparati, impianti e dispositivi predisponendo le attività
● Installare apparati e impianti, anche programmabili, secondo le specifiche tecniche e nel rispetto della normativa di settore
● Eseguire, le attività di assistenza tecnica nonché di manutenzione ordinaria e straordinaria, degli apparati, degli impianti, anche programmabili e di veicoli a motore ed assimilati, individuando eventuali guasti o anomalie, ripristinandone la funzionalità e la conformità alle specifiche tecniche, alla normativa sulla sicurezza degli utenti
● Collaborare alle attività di verifica, regolazione e collaudo provvedendo al rilascio della certificazione secondo la normativa in vigore
Istituto Professionale Manutenzione e Assistenza Tecnica
I anno
II
anno
III
anno
IV
anno
V
anno
Lingua e Letteratura Italiana 4 4 3 3 3
Lingua Inglese 3 3 3 3 3
Storia 1 1 2 2 2
Geografia 1 1
Matematica 4 4 3 3 3
Diritto ed Economia 2 2
Scienze Integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o Attività Alternative 1 1 1 1 1
Scienze Integrate (Fisica) 2* 2*
Tecnologie dell’informazione e della
comunicazione 2* 2*
Tecnologie e Tecniche di rappresentazione grafica 2 2
Laboratori tecnologici ed esercitazioni 6 6 3 3 3
ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI D’INDIRIZZO
Opzione “Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili”
con curvatura sistemi energetici
Tecnologie meccaniche e applicazioni 4* 4* 4*
Tecnologie elettriche-elettroniche
dell’automazione e applicazione 4* 4* 4*
Tecnologie e tecniche di installazione e di
manutenzione di apparati e impianti civili e
industriali
4* 4* 4*
Opzione “Mezzi di trasporto”
Tecnologie meccaniche ed applicazioni 4* 4* 4*
Tecnologie elettriche- elettroniche e applicazioni 4* 4* 4*
Tecnologie e tecniche di diagnostica e
manutenzione dei mezzi di trasporto 4* 4* 4*
Totale 32 32 32 32 32
* Attività didattiche di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico - pratici
I quadri orari di III, IV e V saranno approvati nel POF dell’anno scolastico 2020/2021
Liceo Artistico
Il percorso del liceo artistico è indirizzato allo studio dei fenomeni estetici e alla pratica artistica.
Favorisce l’acquisizione dei metodi specifici della ricerca e della produzione artistica e la padronanza
dei linguaggi e delle tecniche relative. Fornisce allo studente gli strumenti necessari per conoscere il
patrimonio artistico nel suo contesto storico e culturale e per coglierne appieno la presenza e il valore
nella società odierna. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a
maturare le competenze necessarie per dare espressione alla propria creatività e capacità progettuale
nell’ambito delle arti (art. 4 comma 1).
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento
comuni, dovranno:
● conoscere la storia della produzione artistica e architettonica e il significato delle opere d’arte
nei diversi contesti storici e culturali anche in relazione agli indirizzi di studio prescelti;
● cogliere i valori estetici, concettuali e funzionali nelle opere artistiche;
● conoscere e applicare le tecniche grafiche, pittoriche, plastico-scultoree, architettoniche e
multimediali e saper collegare tra di loro i diversi linguaggi artistici;
● conoscere e padroneggiare i processi progettuali e operativi e utilizzare in modo appropriato
tecniche e materiali in relazione agli indirizzi prescelti;
● conoscere e applicare i codici dei linguaggi artistici, i principi della percezione visiva e della
composizione della forma in tutte le sue configurazioni e funzioni;
● conoscere le problematiche relative alla tutela, alla conservazione e al restauro del patrimonio
artistico e architettonico.
Indirizzo Design
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, dovranno:
● conoscere gli elementi costitutivi dei codici dei linguaggi progettuali, grafici e della forma;
● avere consapevolezza delle radici storiche e delle linee di sviluppo e delle diverse strategie
espressive proprie dei vari ambiti del design e delle arti applicate tradizionali;
● saper individuare le corrette procedure di approccio nel rapporto progetto-funzionalità-contesto,
nelle diverse finalità relative a beni, servizi e produzione;
● saper identificare e usare tecniche e tecnologie adeguate alla definizione del progetto grafico,
del prototipo e del modello tridimensionale;
● conoscere il patrimonio culturale e tecnico delle arti applicate;
● conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva e della composizione della forma.
Indirizzo Grafico
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, dovranno:
● conoscere gli elementi costitutivi dei codici dei linguaggi progettuali e grafici;
● avere consapevolezza delle radici storiche e delle linee di sviluppo nei vari ambiti della
produzione grafica e pubblicitaria;
● conoscere e applicare le tecniche grafico-pittoriche e informatiche adeguate nei processi
operativi;
● saper individuare le corrette procedure di approccio nel rapporto progetto- prodotto- contesto,
nelle diverse funzioni relative alla comunicazione visiva e editoriale;
● saper identificare e usare tecniche e tecnologie adeguate alla progettazione e produzione
grafica;
● conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva e della composizione della forma
grafico-visiva.
Indirizzo Scenografia
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, dovranno:
● conoscere gli elementi costitutivi dell’allestimento scenico, dello spettacolo,del teatro e del
cinema;
● avere consapevolezza delle radici storiche e delle linee di sviluppo nei vari ambiti della
progettazione e della realizzazione scenografica;
● saper individuare le corrette procedure di approccio nel rapporto spazio scenico-testo-regia,
nelle diverse funzioni relative a beni, servizi e produzione;
● saper identificare e usare tecniche e tecnologie adeguate alla definizione del progetto e alla
realizzazione degli elementi scenici;
● saper individuare le interazioni tra la scenografia e l’allestimento di spazi finalizzati
all’esposizione (culturali, museali, etc);
● conoscere e saper applicare i principi della percezione visiva e della composizione dello spazio
scenico
Liceo artistico
(Il primo biennio è comune per tutti gli indirizzi)
I anno
II
anno
III
anno
IV
anno
V
anno
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4
Lingua inglese 3 3 3 3 3
Storia e geografia 3 3
Storia 2 2 2
Matematica 3 3 2 2 2
Fisica 2 2 2
Storia dell'arte 3 3 3 3 3
Filosofia 2 2 2
Chimica dei materiali 2 2
Scienze 2 2
Scienze motorie 2 2 2 2 2
Religione 1 1 1 1 1
Discipline grafiche e pittoriche 4 4
Discipline geometriche 3 3
Discipline plastiche e scultoree (animaz. 3D) 3 3
Laboratorio artistico (grafico- fotografico) 3 3
ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI D’INDIRIZZO
Opzione “Grafico” Laboratorio di grafica 6 6 8
Discipline grafiche – fotografiche 6 6 6
Opzione “Design” Laboratorio della progettazione 6 6 8
Discipline progettuali design 6 6 6
Opzione “Scenografia” Laboratorio di scenografia 5 5 7
Discipline geometriche e scenotecniche 2 2 2
Discipline progettuali scenotecniche 5 5 5
Totale 34 34 35 35 35
MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA - PROGETTI
Tenuto conto delle indicazioni delineate nell’ambito del PTOF e dell’offerta proposta dal
territorio, i docenti dell’Istituto elaborano alcuni progetti che rappresentano uno degli
elementi caratterizzanti dell’offerta formativa, di cui costituiscono un ampliamento e un
innalzamento.
I progetti prevedono percorsi didattici che, affiancandosi alla progettazione curricolare e
perseguendo le medesime finalità, offrono ulteriori possibilità di sviluppare al meglio le
potenzialità degli alunni.
CRITERI GENERALI PER L’ATTUAZIONE DEI PROGETTI
I progetti sono approvati dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto. Devono
contenere obiettivi, modalità e strumenti d’attuazione e di verifica. I progetti per il recupero
si attivano solo dopo aver impiegato tutte le possibili risorse in ambito curricolare.
NOME PROGETTO
DOCENTE REFERENTE
ANLAIS
Prof. Bocci
ORIENTAMENTO
Prof. Moretti
BOSCHI E STELLE Prof. Fornai
E LA MAGIA CONTINUA
Prof. Bellocchio
LA MASCHERA DI TAGINA
Prof. Pace
RESTILYNG SITO SCUOLA
Prof. Porretti
MUSEO DI LEONARDO
Prof. Ioppi
INCOUNTRYAMOCI
Prof. Perugi
LE PRODUZIONI CERAMICHE NEL Prof. Frillici, Pace, Graziano,
TEMPO Giacobbi A. Anzevino, Panti
INTERCULTURA CON SYA
Prof. Natalini
INCONTRIAMO
Prof. Gregori
PROGETTO AURIGA CENTRO GUIDA SICURA ACI-SARA
BLOG DIDATTICO
Prof. Mattioni
MASSAGGI IN PILLOLE
Prof. Aniello
MUSICOTERAPIA
Prof. Valentini
TALENTI DIVERSI
Prof. Trenta, Zuccarello
LABORATORIO DI CUCINA
Prof. Muzio
CAMPUS FATTORIA ALICE
Prof. Natalini, Sambuci
PET-TERAPY
Prof. Natalini, Sambuci
UN PROFESSORE A 4 ZAMPE
Prof. Valeri, Aniello
IL MOSAICO
Prof. Caniello, Pace, Graziano
ATTIVITÀ NATATORIA
Prof. Santo
AIUTO ALLO STUDIO #GENIOANCHIO
Prof. Panti
GIORNALE SCOLASTICO
Prof. Anzevino
MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA – PON - POR
Per l’anno scolastico 2018/2019 l’Istituto svilupperà i seguenti PON - POR:
Laboratori didattici
Monumenti narranti
Inclusione sociale ‘non uno in meno’
La Tuscia da gustare
Generiamo parità
PON ERASMUS
Language friendly schools
Progetto AVIS
Let’s become an english friendly schools
Out of fashion - moda
Innovation = motivation
Otp teatro
Motivation in vocational education
No bounds in learning
PROGETTI DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 2018-2019
NORMATIVA:
Legge 53/2003, art.4 Alternanza scuola-lavoro
Decreto Legislativo 77/2005 Definizione delle norme generali
D.P.R. 89/2010 Regolamento dei licei, Percorsi di alternanza scuola-lavoro facoltativi
Legge 107/2015 (“La buona scuola”) art.1
ALTERNANZA IN AZIENDA SCUOLA-IMPRESA WORKSHOP
La scuola collabora e progetta con l’impresa
La scuola diventa essa stessa una impresa per realizzare un prodotto, un’opera, un servizio. Deve avere un’impresa vera o un soggetto del mondo della cultura o del terzo settore come partner
La scuola collabora con un artigiano, un’azienda per valorizzare un settore o un prodotto tipico del territorio (made in Italy) per non perdere tradizioni e competenze
FINALITA’ DELL’ALTERNANZA
attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l’esperienza pratica;
arricchire la formazione acquisita a scuola con l’acquisizione di competenze spendibili anche nel mondo del lavoro;
favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali;
valorizzare competenze trasversali Ascoltare e comunicare, entrare in relazione, gestire conflitti Adattarsi e reagire in modo creativo; risolvere problemi Esercitare autocontrollo, perseguire l’efficacia del lavoro Affinare le capacità organizzative Favorire l’apprendimento di competenze professionali
ALTERNANZA LICEO ARTISTICO
PROGETTO PROJECT WORK
STAGE CLASSI INTERESSATE
TUTOR ORE
Esperto esterno 3D elementare (20 ore) Esperto esterno Digital Painting (24 ore) Corso di sicurezza(8ore)
Mastro polistirolo (7 giorni dalle 8 alle 20)
IIIASC
Prof. Zuccarello
Esperto esterno 3D secondo livello (20 ore) Esperto esterno Digital Painting (24 ore)
Mastro polistirolo (7 giorni dalle 8 alle 20)
IVASC
Prof.ssa Pace
Esperto esterno 3D secondo livello (20 ore) Esperto esterno Digital Painting (24 ore) Corso di sicurezza (8 ore)
Mastro polistirolo (7 giorni dalle 8 alle 20) Caffeina (Boccio – Cignini)
VASC
Prof.ssa Pace
Esperto esterno 3D secondo livello (20 ore)
Progetto “Pipe” collaborazione con Lazio Innova. Progetto “Accademia”
IVAD
Prof. Belli
Esperto esterno 3D secondo livello (20 ore)
Progetto “Festival Cinematografico”
Fondazione Carivit (Morresi)
VAD
Prof. Di Benedetto
Esperto esterno di fumetto (25 ore) Esperto esterno
Festival Cinematografico Progetto Accademia
IIIAG + 10 IIIBG
Prof.ssa Pizzuto C.
Animazione (15 ore) Esperto esterno di fumetto (25 ore) Esperto esterno Animazione (15 ore)
“Al centro dell’arte” solo IIIBG progetto on line “Comunicazione 4.0”
5 IIIBG + IIICG
Prof. Giacobbi A.
Esperto esterno di fumetto (25 ore) Esperto esterno Animazione (15 ore)
Progetto Accademia
IIICG (+ 5 BG) Prof.ssa Lupino
Esperto esterno di fumetto (15 ore) Esperto esterno Animazione (25 ore)
Progetto “Pipe” Lazio Innova Progetto YA Camera di Commercio
Fondazione Carivit (Fasone) Workshop: Illustrator, Photoshop,Indesign,taglierina laser.
IVAG Prof.ssa Pizzuto A.
Esperto esterno di fumetto (15 ore) Esperto esterno Animazione (25 ore)
Progetto “Pipe” Lazio Innova Progetto Videogiochi Progetto Fondazione Carivit Progetto “Aceto” Progetto Festival Cinematografico Progetto Accademia Progetto “Al CENTRO dell’arte”(Pro.ssa A.Giacobbi)
IVBG Prof.ssa Pizzuto C.
Esperto esterno montaggio video (25 ore) Animazione (15 ore)
Progetto “Pipe” con Lazio Innova Progetto Videogiochi Progetto
Workshop: Illustrator, Photoshop, InDesign, Taglierina Laser
VAG + 4alunni VBG
Prof.ssa Pizzuto A.
“Aceto” Progetto Fondazione Carivit Progetto Festival Cinematografico Progetto Accademia Blog Scolastico
Esperto esterno montaggio video (25 ore) Animazione (15 ore)
Progetto Videogiochi Progetto Accademia Progetto Fondazione Carivit Blog Scolastico Progetto “Insetti e Piante” Unitus
Workshop: Illustrator, Photoshop, InDesign, Taglierina Laser
VBG (4 alunni + VAG – 10 alunni + VCG)
Prof. Giacobbi P.
Esperto esterno montaggio video (25 ore) Animazione (15 ore)
Progetto “Al Centro dell’arte”Prof.ssa A. Giacobbi
VCG(+ 10alunni VGB)
Prof.ssa Castiglione
ALTERNANZA SEDE CENTRALE
CLASSI TUTOR STAGE PROGETTI
5AM
BOTTAUSCIO Completamento delle ore in aziende del settore
Alcuni studenti partecipano PON a Londra, il resto della classe stage presso aziende
5AS
NATALINI Completamento delle ore in aziende e strutture del settore
Progetto Clowntherapy
5AAT
CALABRO’ Completamento delle ore in aziende del settore
5BAT
FORNAI Completamento delle ore in aziende del settore
5CAT
Proietti Filippi Completamento delle ore in aziende
4AM
AQUILANTI stage in aziende del settore
Alcuni studenti partecipano PON a Londra, il resto della classe stage presso aziende
4AS
CELESTINI stage in aziende del settore
Progetto Clowntherapy
4AAT
RAONA stage in aziende del settore
4BAT
ALCINI stage in aziende del settore
4CAT
MANETTI stage in aziende del settore
4DAT
BRODO stage in aziende del settore
3AM
PAIOLETTI stage in aziende del settore
Progetto “Comunicazione 4.0” della Camera di Commercio Progetto Competizione Students Lab
3AS
BERNABEI stage in aziende del settore
Progetto Clowntherapy
3AAT
DI CESARE Stage in aziende del settore
3BAT
PASQUALI strage in aziende del settore
Progetto Competizione Students Lab
3CAT* indirizzo termoudraulica
PASQUALI stage in aziende del settore
3DAT* indirizzo manutenzione mezzi di trasporto
PASQUALI stage in aziende del settore
3AAZ
CORSI Stage in aziende del settore
PIANO ANNUALE INCLUSIVITA’ (P.A.I) Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 29 maggio 2018
Delibera Collegio Docenti giugno 2018
PREMESSO CHE: -”L'istruzione inclusiva non è un optional: è una necessità di base. Dobbiamo porre i nostri concittadini più vulnerabili al centro delle nostre azioni volte a consentire a tutti di vivere meglio," (Androulla Vassiliou,Commissario europeo responsabile per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù). - il concetto di "Inclusione" si applica a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimenti e partecipazione sociale; - Il modello diagnostico ICF (International Classification of Functioning) dell’OMS, considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni. - La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”. - leggere le situazioni di alcuni alunni attraverso il concetto di Bisogno Educativo Speciale (B.E.S) può far fare alla Scuola un significativo passo in avanti verso la piena inclusione; - il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative - apprenditive degli alunni, sia le situazioni di disabilità riconducibili alla tutela della L.104 all'articolo 3, sia i disturbi evolutivi specifici sia le altre situazioni di problematicità psicologica,comportamentale, relazionale, apprenditiva, di contesto socioeconomico, ambientale, linguistico-culturale. - il “Bisogno Educativo Speciale” non va visto come una diagnosi clinica, ma una dimensione pedagogicopolitica; - le recenti disposizioni ministeriali (Circolare Ministeriale n. 8 del 6 Marzo 2013; Nota Ministeriale del 27 giugno 2013 (PAI);Nota Ministeriale del 22 Novembre 2013) sostengono e valorizzano il ruolo pedagogico e didattico del team docenti e del consiglio di classe nell’individuazione dell’alunno come alunno con BES; ai docenti non è richiesto di fare diagnosi, ovviamente, ma di riconoscere una situazione di problematicità. - le recenti disposizioni ministeriali riconoscono agli insegnanti la possibilità di individuare l’alunno con BES sulla base di “ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche” consentendo alla scuola di riappropriarsi di un forte ruolo che le e’ proprio. - l’estensione del diritto alla personalizzazione dei percorsi formativi e di valutazione anche ad alunni non compresi prima nella legge 104/92 e poi nella Legge 170/2010, e’ una scelta importante che favorisce politiche scolastiche più eque ed inclusive: alunni che prima non erano individuati come portatori di bisogni e tutelati in questo senso, ora lo possono essere; VISTO CHE: - la presenza di alunni con bisogni educativi speciali nell'I.S.I.S. “F. ORIOLI” di Viterbo ha assunto una dimensione strutturale ed una rilevanza numerica significativa; CONSIDERATO CHE:
1. Nel P.O.F. della scuola è esplicitato in modo chiaro il concreto impegno programmatico per l’inclusione relativamente: - all’insegnamento curricolare, - alla gestione delle classi, - all’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, - alle relazioni tra docenti, alunni e famiglie; 2. la C.M. N° 8 del 6 marzo 2013 – in modo chiaro dichiara che la presa in carico dei BES debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia. 3. la C.M. N° 8 del 6 marzo 2013 individua quale priorità la necessità di rilevare, monitorare e valutare il grado di inclusione della scuola per: - accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi; - predisporre piani e processi per il miglioramento organizzativo e culturale; - promuovere azioni, tempi e metodologie attente ai bisogni/ aspettative dei singoli; 4. l’inclusione necessità di un pensare “un progetto di classe”, dove il sistema classe sia percepito quale luogo di “programmazione educativa” a cui si chiede di leggere e riflettere “pedagogicamente” sulla realtà “classe” per poi impostare un serio lavoro di team, che, partendo dai reali bisogni dei singoli/della collettività, sia in grado di fornire risposte realistiche ed adeguate a tutti e ad ognuno; 5. ciascun docente dovrà predisporre il proprio piano di lavoro educativo e didattico, sulla base del piano annuale d’Istituto, del POF e sulle scelte educative individuate dal consiglio di classe in base all’analisi della situazione complessiva di partenza della classe stessa, in modo da dare risposte concrete ai bisogni specifici evidenziati. Si elabora il seguente Piano Annuale Inclusività
ANNO SCOLASTICO 2017-2018 Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
Rilevazione dei BES presenti: n° disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 85 minorati vista 0 minorati udito 2 Psicofisici 83 disturbi evolutivi specifici 107 DSA 97 ADHD/DOP 8 Borderline cognitivo 2 Altro 0 svantaggio (indicare il disagio prevalente) 13 Socio-economico 6 Linguistico-culturale 3 Disagio comportamentale/relazionale 4 Altro 0
Totali 205 % su popolazione scolastica 21,6% N° PEI redatti dai GLHO 85 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 107
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 10
Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di
piccolo gruppo SI
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
SI
AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, lab. protetti, ecc.)
SI
Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate (classi aperte,labo. protetti, ecc.)
SI
Funzioni strumentali / coordinamento COORDINAMENTO SI – 5 Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) COORDINAMENTO,
FORMAZIONE, PROGETTAZIONE
SI – 3
Psicopedagogisti e affini esterni/interni COORDINAMENTO, FORMAZIONE, PROGETTAZIONE
SI – 1
Docenti tutor/mentor Altro:
Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni SI Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva con riferimento al percorso di studi
SI Coordinatori di classe e simili
Altro: Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni SI Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
SI Docenti con specifica formazione
Altro: Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni SI Altri docenti Progetti didattico-educativi a prevalente tematica SI
inclusiva Assistenza alunni disabili SI Progetti di inclusione / laboratori integrati SI Coinvolgimento
personale ATA Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva
SI
Coinvolgimento in progetti di inclusione SI
Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante SI
Coinvolgimento famiglie
Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità SI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili SI
Procedure condivise di intervento sulla disabilità SI
Procedure condivise di intervento su disagio e simili SI
Progetti territoriali integrati SI Progetti integrati a livello di singola scuola SI
Rapporti con CTS / CTI SI
Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Altro: Progetti territoriali integrati SI Progetti integrati a livello di singola scuola SI Rapporti con privato
sociale e volontariato Progetti a livello di reti di scuole SI Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe SI
Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva SI
Didattica interculturale / italiano L2 SI Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) SI
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)
SI
Formazione docenti
Altro: ICF SI Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati a.s.2017-2018*: 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; X
Valorizzazione delle risorse esistenti X Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione. Materiale in comodato d’uso del CTS “Selvi” di Viterbo:
- Computer e schermo PC - Tastiera per non vedenti - Programmi per non vedenti Jaws, Lamda
Libri digitali.
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Orientamento in ingresso: organizzazioni di laboratori aperti agli alunni della scuola media di primo grado inerenti le attività svolte da ogni singolo indirizzo; giornate di scuola-aperta nei fine settimana; incontri nelle scuole superiori di primo grado; manifesti pubblicitari e articoli di giornale. Orientamento in uscita: partecipazione ad eventi organizzati dalle Università del territorio; progetti di alternanza scuola-lavoro e collaborazioni con l’Università della Tuscia; partecipazione a bandi e concorsi indetti da enti pubblici e/o privati.
X
Altro:INSERIMENTO LAVORATIVO PROTETTO presso enti pubblici e/o privati del territorio. X
Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
ANNO SCOLASTICO 2018-2019 Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il 2018-2019 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) Modalità operative Le modalità operative saranno necessariamente diverse nei casi di: - alunni con disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77); Uno dei genitori, o chi esercita la potestà genitoriale, deve presentare all’atto dell’iscrizione scolastica la documentazione rilasciata dal Servizio Sanitario Nazionale (il verbale di accertamento della disabilità previsto dalla Legge 104/92 con l’eventuale specificazione della gravità, la Certificazione ai fini dell’Integrazione Scolastica e la Diagnosi Funzionale). La scuola prende in carico l’alunno con disabilità e convoca il GLHO (Gruppo di lavoro Operativo sull’alunno con disabilità,composto da: Dirigente scolastico o un suo delegato, i componenti dell’Unità Multidisciplinare dell’ASL, i docenti curriculari e il docente di sostegno della classe, i genitori, un esperto dell’associazione di cui fanno parte i genitori o da un esperto di loro fiducia,eventuali operatori per l’assistenza di base e/o specialistica)) con il compito di redigere il PDF e il PEI - Piano Educativo Individualizzato. Per consentire la stesura, l’aggiornamento e la verifica degli interventi sono calendarizzati almeno due incontri per ogni alunno durante l’anno scolastico. - alunni con “disturbi evolutivi specifici” si intendono, oltre i disturbi specifici dell’apprendimento, anche i deficit del linguaggio, dell’attenzione, dell’iperattività, il ritardo mentale lieve ed il ritardo maturativo, ma anche altre tipologie di deficit o disturbo, quali la sindrome di Asperger, non altrimenti certificate. I disturbi specifici di apprendimento (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011) si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia; riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità intellettive adeguate all’età anagrafica. Agli alunni con DSA si applicano i benefici previsti dalla normativa vigente previa presentazione da parte di chi esercita la patria potestà della documentazione sanitaria. La famiglia richiede alla scuola l’elaborazione del PdP (Piano didattico Personalizzato).Entro 3 mesi la scuola si impegna ad elaborare il PdP. Nella predisposizione del documento è fondamentale il coinvolgimento della famiglia. Si prevedono incontri periodici con la famiglia (colloqui, in orario di ricevimento e in occasione dei C.d.C). Nel PdP sono elencate tutte le misure compensative e dispensative che il C.d.C decide di adottare per l’alunno, nonché tutte le strategie didattiche, metodologie e gli strumenti che si ritengano opportuni; sulla base di tale documentazione, nei limiti delle disposizioni vigenti, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine ciclo. Il PdP va consegnato dal coordinatore alla segreteria didattica che provvederà ad inoltrarne copia alla famiglia, con lettera protocollata; il documento dovrà essere firmato dal Dirigente scolastico, dal C.d.C e dalla famiglia. - alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale e disagio comportamentale/relazionale. Tali tipologie di Bes dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio.
Il docente referente che si occupa del disagio, ad inizio ottobre, rileverà i casi di alunni “a rischio” attraverso incontri con i C.d.C. I docenti saranno invitati a compilare la “Scheda per la rilevazione di alunni in disagio” e comunque a fornire tutte le notizie e i materiali che riterranno necessari. Le segnalazioni potranno avvenire, naturalmente in corso d’anno, qualora se ne presenti la necessità. La scheda elaborata in maniera dettagliata verrà inoltrata dal coordinatore di classe al Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico, il docente referente, dopo aver esaminato le relazioni dei casi segnalati, con eventuale consulto di esperti della problematica evidenziata, valuteranno un primo approccio di intervento. Il C.d.C pianifica l’intervento e, se necessario, predispone il piano personalizzato. Al fine di verificare l’efficacia dell’intervento si terranno incontri periodici nell’ambito dei C.d.C programmati ,o se necessario, con sedute appositamente convocate. La documentazione prodotta (scheda di rilevazione,PdP,interventi tc.) sarà raccolta nel fascicolo personale riservato dell’alunno. Soggetti coinvolti Istituzione scolastica, famiglie, ASL, associazioni ed altri enti presenti sul territorio. Risorse umane d’istituto:
- Dirigente Scolastico Prof.ssa Simonetta Pachella, responsabile del GLI, coordina la Commissione Psicopedagogica, primo ascolto delle problematiche famigliari e successiva indicazione della figura di riferimento.
- Funzione Strumentale PTOF Prof. Anzevino - Carnassale Coordinare, verificare, valutare le attività del piano formativo Controllare, modificare ed integrare il PTOF per l’anno seguente Curare, organizzare e monitorare la realizzazione dei progetti
Individuare e predisporre modalità di verifica, correzione e sviluppo delle scelte del POF - Funzione Stumentale studenti Prof. Panti - Piferi
Coordinare e supportare le attività e gli interventi rivolti agli studenti Prevenire la dispersione scolastica e il disagio Recepire le esigenze e le proposte degli studenti Coordinare le attività di stage all’estero, visite guidate e viaggi di istruzione
- Funzione Strumentale Docenti Prof.ssa Marcella Porretti Predisporre materiali e percorsi di supporto all’attività dei docenti Fornire ai nuovi docenti informazioni sulle finalità, sulla struttura organizzativa e sulle modalità operative dell’istituzione scolastica Gestire le risorse informatiche e multimediali Aggiornare la modulistica on-line per agevolare un rapporto a distanza con la segreteria scolastica Organizzare e coordinare le prove INVALSI Organizzare e coordinare le attività di recupero degli studenti Collaborare con il referente per la formazione e l’aggiornamento dei docenti
Lavorare a contatto con il DS e il DSGA al fine di rendere fattibili l’erogazione di interventi
- Funzione Strumentale Orientamento Prof. Moretti - Perugi Predisporre e/o coordinare attività di orientamento in ingresso Predisporre e/o coordinare attività di orientamento e ri-orientamento legato all’attuazione dell’obbligo scolastico e formativo Predisporre e/o coordinare attività di orientamento in uscita
- Funzione Strumentale Diversa abilità Prof. Mirko Ottoni Curare l’ingresso, l’accoglienza e l’inserimento degli studenti con bisogni educativi speciali, dei nuovi insegnanti di sostegno e degli operatori addetti all’assistenza; Coordinare i GLH operativi e il GLH d’Istituto: Comunicare progetti e iniziative a favore degli studenti con bisogni educativi speciali
Prendere contatto con enti e strutture esterne Asl e pubblica amministrazione Curare i rapporti con l’equipe psico-medico-pedagogica e gli operatori scolastici; Predisporre materiale didattico e modulistica per la redazione dei PEI per gli alunni diversamente abili e con DSA Coordinare l’attività del GLI; Collaborare con il referente DSA dell’Istituto e promuovere l’aggiornamento professionale degli insegnanti in materia di handicap e di disturbo specifico di apprendimento(DSA), allo scopo di sensibilizzare gli insegnanti curriculari e di renderli maggiormente protagonisti della formazione dei ragazzi, solitamente delegata agli insegnanti di sostegno; Verificare e monitorare periodicamente gli interventi di integrazione
- Responsabile Alternanza scuola-lavoro Prof.ssa Carla Mattioni, Tiziana Mariottoni - Presentano al Collegio docenti e soprattutto ai Consigli di classe le attività di alternanza in
azienda; Svolgono il ruolo di assistenza e guida degli studenti; Seguono il progetto per l’intero anno scolastico verificando continuamente il programma concordato con la scuola e le aziende; Concordano con le aziende, gli studenti e le loro famiglie i luoghi presso cui si svolgerà l’alternanza e durante il suo svolgimento faciliteranno l’inserimento degli studenti; Controllano l’attività in azienda e, con la collaborazione del tutor aziendale e il tutor scolastico, risolvono gli eventuali problemi organizzativi e comunicativi; Preparano tutta la documentazione necessaria per iniziare le attività in azienda; Raccolgono la documentazione e valutano il tutto al termine del percorso; Durante tutte le attività verificano la rispondenza dei risultati raggiunti dall’alunno con gli obiettivi programmati; Al termine rendicontano il progetto al Dirigente e agli organi della scuola.
- Prof. Mauro Spezzi, Referente d’Istituto per gli alunni con DES, svantaggio e responsabile sportello pedagogico (organizzazione della presa in carico degli alunni e individuazione segnali di difficoltà di apprendimento).
- Prof. David Allegrini, Segretario del GLI. - Prof.ssa Angelica Boschi, Commissione alunni con DES (raccolta delle segnalazioni, dei
documenti e rapporti con i Consigli di Classe e famiglie). - Prof.ssa Donatella Natalini, Commissione alunni con DES (raccolta delle segnalazioni,
dei documenti e rapporti con i Consigli di Classe e famiglie) - Prof.ssa Alessandra Sambuci, Commissione alunni con DES (raccolta delle
segnalazioni, dei documenti e rapporti con i Consigli di Classe e famiglie) - Prof.ssa Natalini, Referente del Bullismo e Cyberbullismo (coordina le iniziative di
prevenzione e contrasto al bullismo e al Cyberbullismo, collabora con la Polizia Postale, associazioni e centri di aggregazione. Organizza e diffonde dei progetti all’interno dell’Istituto e partecipa a convegni e conferenze in relazione sinergica con le istituzione preposte del territorio; rapporti con le famiglie per la prevenzione del bullismo e cyberbullismo)
- Prof.ssa Vanda Fontana, Psicologa (promozione del benessere psicologico della comunità scolastica e individuazione di situazioni problematiche per eventuale invio ai servizi territoriali)
Referente alunni con disabilità e per le attività di sostegno collabora con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola per svolgere :
- Azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area sostegno. - Azione di coordinamento con l’equipe medica e il GLH provinciale. - Organizzazione delle attività di sostegno, richiede la convocazione del Gruppo di lavoro,
coordina il Gruppo di Lavoro nello svolgimento delle varie attività.
- Aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati.
Referente DES collabora con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola per svolgere:
- Azione di accoglienza e orientamento degli alunni con certificazione secondo la recente normativa.
- Pianificazione degli incontri famiglia – docenti. - Provvede all’eventuale convocazione degli specialisti e dei genitori al C.d.C, su esplicita
richiesta della famiglia.
- Consegna la documentazione al CdC, nel primo consiglio dopo il ricevimento della documentazione.
- Coordinamento per la compilazione del Piano didattico Personalizzato. - Azione di supporto didattico – metodologico ai docenti. - Coordinamento dei laboratori predisposti all’interno dell’istituto. - Operazioni di monitoraggio. -
Referente alunni con svantaggio collabora con il Dirigente Scolastico e con il personale della scuola per svolgere:
- Azione di coordinamento delle attività previste per gli alunni con BES. - Coordinamento per la stesura del PAI e predisposizione di modulistica. - Formula azioni di formazione per il personale scolastico e progetti in base ai bisogni
educativi emersi nell’Istituto. - Creazione di un archivio e di una banca dati di proposte didattiche integrate fruibili dai
docenti, propone materiali inerenti le metodologie e le strategie didattiche). - Referente per i rapporti interistituzionali e partecipazione al gruppo CTS provinciale. - Azione di accoglienza e orientamento degli alunni. - Coordinamento incontri docenti/operatori specialisti/assistente sociale. - Coordinamento stesura P.D.P.
Altre figure di supporto
- Figure strumentali per gli alunni. - Figura Strumentale accoglienza /orientamento. - Figura strumentale per l’autovalutazione d’istituto. - Docenti per le attività di sostegno. - Coordinatori di classe. - Personale ATA.
Organi collegiali
- Gruppo di Lavoro per l’Inclusione svolge i seguenti compiti: 1. Rilevazione dei BES, monitoraggio e valutazione. 2. Raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici. 3. Consulenza e supporto ai docenti sulle strategie e metodologie di gestione delle classi. 4. Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai G.L.H. operativi. 5. Elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione”. 6. Interfaccia con CTS e servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione, tutoraggio ecc. Nel mese di giugno discute e recepisce la proposta di “Piano Annuale Inclusività”. Nel mese di settembre adatta la proposta di Piano Annuale per l’inclusione in base alle risorse assegnate
alla scuola. Consiglio di Classe 1. Individuazione Il Consiglio di classe ha il compito di indicare in quali casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, e sulla base della eventuale documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia. 2. Coordinamento con il GLI. 3. Comunicazione con la famiglia ed eventuali esperti. 4. Predisposizione del PDP. Il Consiglio di classe deve predisporre un piano didattico personalizzato (PDP) che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni individuati in situazione di svantaggio scolastico, tranne nei casi di disabilità. Il PDP deve essere firmato dalla famiglia, dal Consiglio di classe e dal Dirigente Scolastico.
- Gruppo di Lavoro Operativo per alunni con disabilità (già GLHO) Composizione: Dirigente scolastico, Docente referente se necessario, Docente coordinatore, Docenti curricolari, Docenti di sostegno dell’alunno disabile, Genitori dell’alunno disabile, Operatori Asl, A.E.C. se richiesto, altro personale che opera con l’alunno disabile. Nel caso in cui fosse necessario, si prevede la possibilità di riunire G.L.O. straordinari, concordando la presenza degli operatori sanitari. Funzioni: -progettazione e verifica del PEI; -stesura e verifica del PDF. -individuazione e programmazione delle modalità operative, delle strategie, degli interventi e degli strumenti necessari all’integrazione dell’alunno disabile.
- Collegio dei Docenti -Discute e delibera i criteri per l’individuazione degli alunni con BES. - All’ inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi proposti dal GLI da perseguire e le attività da porre in essere che confluiranno nel piano annuale di inclusione. - Al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Interventi di formazione (Rete ambito 28)
• Metodologie didattiche e pedagogia inclusiva. • Strumenti compensativi e dispensativi per l'inclusione. • Nuove tecnologie per l'inclusione. • Le norme a favore dell'inclusione. • Strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni. • Uso di strumenti per il monitoraggio della qualità dell'inclusione. • Corso sulla prevenzione delle difficoltà di apprendimento.
• Corso sulla presa in carico dell’alunno con spettro autistico. • Corso sulla disprassia. • Prosecuzione corso per docenti coordinatori per il sostegno seconda annualità (progetto
nazionale). • Corso di formazione rivolto ai docenti per il sostegno e ai docenti coordinatori di classe
sull’ICF. • Corso e progettazione nuovo modello PEI su base ICF. • Corso sulle difficoltà di apprendimento rivolto ai docenti coordinatori.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. Il filo conduttore che guiderà l’azione della scuola sarà quello del diritto all’apprendimento di tutti gli alunni. "L’esercizio di tale diritto comporta da parte dei docenti un particolare impegno in relazione agli stili educativi, al ripensamento della trasmissione-elaborazione dei saperi, ai metodi di lavoro, alle strategie di organizzazione delle attività in aula; il tutto si traduce nel passaggio, dalla scuola dell’insegnare alla scuola dell’apprendere che tiene insieme l’importanza dell’oggetto culturale e le ragioni del soggetto." Le modalità di valutazione degli alunni faranno riferimento a: a) Principi della valutazione inclusiva
• Tutte le procedure di valutazione sono usate per promuovere l’apprendimento di tutti gli alunni.
• Tutti gli alunni partecipano a pieno titolo a tutte le procedure di valutazione. • Tutte le procedure di valutazione sono costruite secondo principi dell’ universal design
dando così a tutti gli alunni l’opportunità di dimostrare i risultati del loro studio, le competenze acquisite e il loro livello di conoscenza.
• Bisogni degli alunni sono considerati e tenuti in considerazione nel contesto generale e particolare delle politiche specifiche in essere per la valutazione degli alunni.
• Tutte le procedure di valutazione sono complementari e fonte di informazione vicendevole. • Tutte le procedure di valutazione hanno lo scopo di valorizzare la differenza attraverso
l’identificazione e la valutazione dei processi e dei miglioramenti dell’apprendimento. • Le procedure di valutazione sono coerenti e coordinate nella prospettiva dell’obiettivo di
potenziare l’apprendimento e l’insegnamento.
• La valutazione inclusiva ha l’obiettivo esplicito di prevenire la segregazione evitando, quanto più possibile, l’etichettatura e concentrando l’attenzione sulle pratiche dell’apprendimento e dell’insegnamento che promuovono l’inclusione nelle classi comuni.
b) Prove scritte • Saranno formulate prove in maniera graduale, dalla semplice a quella più complessa; • Sarà concesso tempo aggiuntivo, ridotta e semplificata la richiesta; • Sarà segmentato il testo dei problemi, le espressioni matematiche e i testi da riassumere.
c) Prove orali
• Saranno apprezzate sequenze verbali e grafiche brevi; • L’esposizione orale sarà favorita attraverso il prompting visivo (messa a disposizione di
uno schema riepilogativo dell’argomento). • Saranno evitate: l’iperstimolazione o iterazione rapida di domande; le domande protratte
sequenzialmente, articolate e lunghe: le prove con figure geometriche scomposte che richiedono precisione.
d) Indicatori per la valutazione inclusiva Si definiscono una serie di indicatori e le condizioni ad essi associati, per valutare, a livello di istituzione, il grado di realizzazione di una valutazione inclusiva. Gli indicatori, per citarne solo alcuni, riguardano:
• Il livello degli allievi (“Tutti gli alunni sono coinvolti e hanno le medesime opportunità di partecipare alla propria valutazione e allo sviluppo, potenziamento e evoluzione dei propri obiettivi di apprendimento”).
• Il livello della famiglia (“La famiglia è coinvolta e ha la possibilità di partecipare a tutte le procedure di valutazione che riguardano i propri figli”).
• Il livello dei docenti (“I docenti utilizzano la valutazione come un mezzo per potenziare le opportunità di apprendimento stabilendo obiettivi per gli alunni e per loro stessi (in relazione alle effettive strategie d’insegnamento per un alunno specifico e disponendo procedure di feedback per l’alunno e per se stessi”).
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Organizzare le azioni attraverso metodologie funzionali all'inclusione, al successo della persona attraverso
• Attività laboratoriali. • Attività per piccolo gruppi. • Tutoring. • Flipped classroom. • Assistenza specialistica alunni con disabilità. • Attività individualizzata (mastery learning). • Coordinamento dell'assistenza specialistica. • Diffusione nella scuola delle iniziative organizzate dal CTS e da soggetti istituzionali, e
non, presenti sul territorio. • Valorizzazione delle esperienze pregresse. • Organizzazione di laboratori in piccoli gruppi assegnando ruoli e funzioni in base alle
professionalità presenti nella scuola: • Laboratorio artistico. • Laboratorio musicale. • Laboratorio multidisciplinare. • Laboratorio psicomotricità. • Laboratorio cinematografia creativa (visione di film, dibattito e produzione) • coordinamento delle attività di alternanza scuola lavoro degli alunni con BES. • Progetto orto didattico integrato (orto presso il plesso di via Pinzi 44). • Progetto “Pet Therapy” incontro assistito con gli animali (nelle classi e nell’orto didattico in
collaborazione con il Giardino di Filippo). • Progetto musicoterapia (laboratorio musicale della sede centrale di via Villanova 2/E). • Gruppo sportivo (palestra della scuola sede centrale di via Villanova 2/E). • Progetto “Aiuto allo studio” per alunni con DSA (classi sede centrale di via Villanova 2/E).
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti. Organizzazione degli interventi attraverso:
• Attività natatoria, presso Terme dei Papi Niccolò V di Viterbo. • Servizi sanitari ASL distretto1,2,3. • Progetto Bowling integrato, presso bowling “Ciao”, strada Tuscanese Viterbo. • Progetto cucina, con associazione “Gli amici di Galliana”, Viterbo. • Progetto “Pet Therapy” in collaborazione con esperto esterno de il Giardino di Filippo. • Progetto “Talenti diversi” presso il laboratorio artistico di via Pinzi 44 Viterbo. • Progetto “Un professore a 4 zampe” presso la fattoria didattica Il Boschetto dei Corbezzoli,
strada Tarallo Viterbo. • Progetto calcio a 5 integrato e attività sportive, presso la struttura sportiva della Parrocchia
del quartiere Villanova, Viterbo. • Progetto psicomotricità e massaggi (presso il laboratorio di psicomotricità della sede di via
Pinzi 44 Viterbo). • Collaborazione McDonald di Valle Faul e Via Garbini, Viterbo. • Collaborazione Università della Tuscia, Viterbo. • Collaborazione scuola infanzia “EGIDI” (sede Villanova). • Università della Tuscia via santa Maria in Gradi, Viterbo.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi attraverso:
• La condivisione delle scelte effettuate. • Un focus group per individuare bisogni e aspettative. • L'attivazione di uno sportello ascolto famiglie/alunni. • Il coinvolgimento nella redazione dei PDP.
Le famiglie devono essere coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei propri figli, anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa. I genitori verranno accolti ed ascoltati nel confronto con il docente coordinatore di classe e con il referente per i Bes per condividere interventi e strategie nella redazione del PDP. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:
• Rispondere ai bisogni individuali. • Monitorare la crescita della persona ed il successo delle azioni. • Monitorare l'intero percorso. • Favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità.
Valorizzazione delle risorse esistenti Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella scuola. Visto il numero e le diverse problematicità di cui i soggetti sono portatori nonché le proposte didattico formative per l'inclusione si ritiene necessaria la presenza di risorse aggiuntive costituite anche da docenti in esubero da utilizzare come risorse interna per sostenere gli alunni in particolari difficoltà.
• La segreteria didattica si occupa della gestione dell’archivio degli alunni con BES. • Coinvolgimento personale ATA. • Utilizzo Palestra di entrambi i plessi. • Aula di Psicomotricità e Musicoterapia. • Laboratori multidisciplinari.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione La scuola utilizza per l’inclusione scolastica le seguenti risorse aggiuntive:
• Progetti d’Istituto. • Si continuerà e rafforzerà un rapporto già esistente con le Associazioni del territorio in
progetti di inclusione sociale attraverso protocolli di intesa finalizzati anche all’alternanza Scuola/Lavoro. (Collaborazione McDonald di Valle Faul e Via Garbini, Viterbo; scuola infanzia “EGIDI” sede Villanova; Biblioteca consorziale di Viterbo, Universitò della Tuscia e diverse aziende private del territorio).
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. COMMISSIONE ACCOGLIENZA/ORIENTAMENTO
• Accompagnamento dei ragazzi in ingresso: 1) il docente prende visione documentazione sanitaria; 2) colloquio con famiglia e docente di sostegno della Scuola Media di primo grado di provenienza; 3) test ingresso; 4) per alunni in situazione di particolare gravità conoscenza del plesso per favorire gli spostamenti; 5) quando necessario colloquio con Neuropsichiatra di riferimento prima del GLHO.
• Inserimento di alunni nel mondo del lavoro attraverso attività di alternanza scuola/lavoro. • Orientamento professionale attraverso stage e progetti con università, accademia, Forze
dell’Ordine. • Per ogni alunno viene elaborato un progetto di vita secondo le proprie capacità, attitudini e
indirizzo di studi scelto, quindi coinvolto in attività lavorative presso aziende private o istituzione pubbliche per far potenziare competenze utili per un futuro inserimento nel mondo del lavoro.
LA VALUTAZIONE Valutare significa prestare attenzione alla qualità dei processi attivati e al progresso nella formazione
della personalità di ogni alunno, avendo ben presente lo sviluppo di quadri di conoscenze e abilità, la
disponibilità ad apprendere, l’autonomia, la responsabilità personale e sociale.
‘La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle
alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del
sistema nazionale di istruzione e formazione; ha finalità formativa ed educativa e concorre al
miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo
dell'identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di
conoscenze, abilità e competenze’ (DPR 122/2009, integrato dal D.L. 62/ 2017).
La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle
potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, al miglioramento del livello di conoscenza e al
successo formativo.
Sono affidate alla competenza dei docenti:
-‐ la valutazione, periodica e annuale degli apprendimenti e del comportamento
-‐ la valutazione conclusiva alla fine del percorso di studi
-‐ l’eventuale non ammissione alla classe successiva
-‐ la certificazione delle competenze acquisite.
Costituiscono oggetto delle valutazioni periodica e annuale:
• gli apprendimenti
• il comportamento
Le conoscenze e le abilità acquisite nel percorso scolastico, determinano le competenze personali
che rappresentano l’oggetto della certificazione delle competenze che costituisce il momento
conclusivo della valutazione complessiva dei risultati ottenuti.
Il giudizio è espresso nelle singole discipline in voti numerici, così come avviene in tutti i Paesi
europei.
Solo per l’insegnamento della Religione Cattolica resta la valutazione con un giudizio sintetico
formulato dal docente.
Si conferma la partecipazione dei docenti di sostegno alla valutazione di tutti gli studenti della
classe.
LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI
In riferimento al Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli si definiscono:
CONOSCENZE ABILITA' COMPETENZE
• Risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento.
• Le conoscenze sono l’insieme dei fatti, principi, teorie e pratiche relativi ad un settore di lavoro o di studio.
• Le capacità di applicare conoscenze ed utilizzare Know-‐how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali e strumenti).
• Le capacità comprovate di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e /o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e /o personale. Le competenze sono descritte in termini di responsabilità e di autonomia.
Il momento della valutazione degli alunni mantiene la tradizionale scansione in diagnostica,
formativa e sommativa e pone particolare cura nella scelta degli obiettivi da misurare.
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA (RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO D’EUROPA DEL 23 MAGGIO 2018)
Ai fini della presente raccomandazione le competenze sono definite come una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti, in cui: a) la conoscenza si compone di fatti e cifre, concetti, idee e teorie che sono già stabiliti e che forniscono le basi per comprendere un certo settore o argomento;
b) per abilità si intende sapere ed essere capaci di eseguire processi ed applicare le conoscenze esistenti al fine di ottenere risultati; c) gli atteggiamenti descrivono la disposizione e la mentalità per agire o reagire a idee, persone o situazioni.
Le competenze chiave sono considerate tutte di pari importanza, rappresentando ciò di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, l'occupabilità, l'inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva. Esse si sviluppano in una prospettiva di apprendimento permanente, dalla prima infanzia a tutta la vita adulta, mediante l'apprendimento formale, non formale e informale in tutti i contesti, compresi la famiglia, la scuola, il luogo di lavoro, il vicinato e altre comunità.
Le competenze possono essere applicate in molti contesti differenti e in combinazioni diverse. Esse si sovrappongono e sono interconnesse; gli aspetti essenziali per un determinato ambito favoriscono le competenze in un altro. Elementi quali il pensiero critico, la risoluzione di problemi, il lavoro di squadra, le abilità comunicative e negoziali, le abilità analitiche, la creatività e le abilità interculturali sottendono a tutte le competenze chiave.
Il quadro di riferimento delinea otto tipi di competenze chiave:
competenza alfabetica funzionale;
competenza multilinguistica;
competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria;
competenza digitale;
competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare;
competenza in materia di cittadinanza;
competenza imprenditoriale;
competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.
L’azione del valutare è centrata più che sui risultati sulle competenze dei singoli, sul livello
attentivo, sulla capacità mnemonica e sul metodo di studio, oltre che sulle abilità cognitive, sociali
ed affettive.
La linea di fondo della nuova valutazione è orientata ai processi piuttosto che ai risultati
scolastici dei ragazzi.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL RENDIMENTO
Livello Voto Giudizio
Abilità
Conoscenze
Base 1 - Gravemente Utilizza non correttamente ed in Inesistenti o molto
3 insufficiente maniera mnemonica, ripetitiva le
scarse conoscenze teoriche e
pratiche acquisite
modeste
4 Insufficiente
Utilizza in modo incerto,
mnemonico, parziale le modeste
conoscenze teoriche e pratiche
acquisite
Frammentarie,
incerte
5 Mediocre Utilizza in modo insicuro, mnemonico, le parziali conoscenze teoriche e pratiche acquisite
Incomplete e
superficiali
6 Sufficiente
Esegue compiti semplici senza
errori sostanziali, ma con alcune
incertezze
Essenziali ma non
approfondite
7 Discreto
Esegue correttamente compiti
semplici e applica le conoscenze
anche a problemi complessi, ma
con qualche imprecisione
Essenziali con
eventuali
approfondimenti
guidati
Intermedio
8 Buono
Applica autonomamente le
conoscenze anche a problemi
complessi in modo globalmente
autonomo
Sostanzialmente
complete con
qualche
approfondimento
autonomo
9 Ottimo
Applica le conoscenze in modo
corretto ed autonomo anche a
problemi complessi
Complete,
organiche, articolate
e con
approfondimenti
autonomi
Avanzato
10 Eccellente Applica le conoscenze a problemi Organiche,
complessi in modo corretto,
autonomo e creativo.
approfondite ed
ampliate in modo
autonomo e
personale
Per quanto riguarda l’Insegnamento della religione Cattolica i livelli nella valutazione sono: sufficiente buono distinto ottimo
CRITERI PER AMMISSIONE/NON AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA La valutazione finale degli studenti è di competenza del consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, organo che effettua le seguenti valutazioni:
▪ distinzione tra insufficienze gravi e non gravi: gravi nel caso di livelli di apprendimento mancanti del tutto; non gravi nel caso di parziale acquisizione;
▪ numero massimo di insufficienze gravi e non gravi insieme, ai fini della non ammissione; ▪ numero massimo di insufficienze gravi, ai fini della non ammissione; ▪ numero massimo di insufficienze non gravi, ai fini della non ammissione.
Fermo restando che un’indicazione dovrebbe essere espressa, è chiaro che il numero delle discipline con valutazioni insufficienti, determinanti l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva, non può essere “standard” (e nemmeno fermarsi ai numeri). Nell’ambito di una decisione di non ammissione, infatti, vanno anche considerate altre variabili, quali ad esempio
▪ la capacità di recupero dell’alunno; ▪ in quali e quante discipline, in base a potenzialità e attitudini, lo studente possa
recuperare; ▪ quali discipline si pensa possano essere recuperate o meno nel corso dell’anno scolastico
successivo; ▪ l’efficacia o meno di un provvedimento di non ammissione; ▪ il grado di maturità dell’alunno e la possibile reazione emotiva dello stesso.
In definitiva, i criteri di non ammissione alla classe successiva, nel caso di voto inferiore a 6/10 in una o più discipline, vanno analiticamente definiti, tuttavia si devono poi correlare a variabili legate al vissuto dello studente, affinché la decisione (di ammissione o non ammissione) possa essere la migliore possibile per lo stesso. Gli studenti, per essere ammessi alla classe successiva, devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
▪ frequenza di almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, che tiene conto delle discipline e degli insegnamenti oggetto di valutazione periodica e finale da parte del consiglio di classe;
▪ non essere incorsi nella sanzione disciplinare prevista dall’articolo 4, commi 6 e 9 bis, del DPR n. 249/1998 (ove è si dispone l’esclusione dalla scrutinio finale per comportamenti connotati da una gravità tale da costituire un elevato allarme sociale).
L’ammissione alla classe successiva, puntualizza la nota n. 1865/2017, “è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline”. Ciò significa che lo studente viene ammesso alla classe successiva, anche se in sede di scrutinio finale riporta valutazioni inferiori a 6/10 in una o più discipline. Le insufficienze vanno riportate nel documento di valutazione. Nella nota si evidenzia che non è più previsto il voto di condotta e la norma che prevedeva la non ammissione alla classe successiva in caso di voto di comportamento inferiore a 6/10. CRITERI PER L’AMMISSIONE/NON AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO L'ammissione all'esame di Stato e' disposta, in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato. E' ammesso all'esame di Stato, salvo quanto previsto dall'articolo 4, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica del 24 giugno 1998 n. 249, la studentessa o lo studente in possesso dei seguenti requisiti: a) frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fermo restando quanto previsto dall'articolo 14, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica del 22 giugno 2009, n. 122; b) partecipazione, durante l'ultimo anno di corso, alle prove predisposte dall'INVALSI, volte a verificare i livelli di apprendimento conseguiti nelle discipline oggetto di rilevazione di cui all'articolo 19; c) svolgimento dell'attivita' di alternanza scuola-lavoro secondo quanto previsto dall'indirizzo di studio nel secondo biennio e nell'ultimo anno di corso. Nel caso di candidati che, a seguito di esame di idoneita', siano ammessi al penultimo o all'ultimo anno di corso, le tipologie e i criteri di riconoscimento delle attivita' di alternanza scuola-lavoro necessarie per l'ammissione all'esame di Stato sono definiti con il decreto di cui all'articolo 14, comma 3, ultimo periodo; d) votazione non inferiore ai sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Nel caso di votazione inferiore a sei decimi in una disciplina o in un gruppo di discipline, il consiglio di classe puo' deliberare, con adeguata motivazione, l'ammissione all'esame conclusivo del secondo ciclo. Nella relativa deliberazione, il voto dell'insegnante di religione cattolica, per le alunne e gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento della religione cattolica, e' espresso secondo quanto previsto dal punto 2.7 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1985, n. 751; il voto espresso dal docente per le attività alternative, per le alunne e gli alunni che si sono avvalsi di detto insegnamento, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale.
CREDITO SCOLASTICO I consigli di classe, ad oggi, attribuiscono ad ogni alunno, nello scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni, un apposito punteggio per l’andamento degli studi. Tale punteggio dipenderà, oltre che dalla media conseguita, che in ogni caso rimane determinante, dall’assiduità della frequenza scolastica, ivi compresa la frequenza dell’area di progetto, dall’interesse e dall’impegno nella partecipazione al dialogo educativo, nonché da eventuali crediti formativi. Infatti, in riferimento alle procedure di attribuzione dei crediti scolastici i singoli CdC terranno conto dei seguenti parametri:
Presenza attiva e costante alle lezioni; Potenziamento del senso di responsabilità personale; Consolidamento dei mezzi espressivi; Potenziamento delle capacità critiche e della consapevolezza delle molteplicità dei rapporti
esistenti tra ambiti della stessa disciplina e tra discipline diverse. CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO FORMATIVO Come previsto dal Regolamento degli Esami di Stato i consigli di classe delle terze, quarte e quinte valutano gli eventuali crediti formativi documentati e presentati dagli alunni entro il mese di Maggio (10 Maggio per le classi quinte) secondo la seguente tabella, ma non può comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media dei voti.
Punti 0,6 Frequenza scolastica e di progetto 0,2 Interesse, impegno e partecipazione al dialogo
educativo. Partecipazione alle attività integrative dell’istituto
0,2 Certificazioni documentate 1,00 Totale
MEDIA DEI VOTI – CREDITO SCOLASTICO Si allega la tabella ministeriale per l'attribuzione del credito scolastico, relativa al dlg. 62/2017
MEDIA DEI VOTI FASCE DI CREDITO III anno
FASCE DI CREDITO IV anno
FASCE DI CREDITO V anno
M<6 - - 7-8
M=6 7-8 8-9 9-10
6<M≤7 8-9 9-10 10-11
7<M≤8 9-10 10-11 11-12
8<M≤9 10-11 11-12 13-14
9<N≤10 11-12 12-13 14-15
Per facilitare le operazioni di scrutinio per l’anno scolastico 2018-19, si allega la tabella di conversione per l’attribuzione del credito scolastico, in linea con quanto previsto dalla riforma per il nuovo Esame di Stato:
SOMMA CREDITI CONSEGUITI PER IL III E IV ANNO
NUOVO CREDITO ATTRIBUITO PER IL III E IV ANNO
6 15 7 16 8 17 9 18 10 19 11 20 12 21 13 22
14 23 15 24 16 25
DEBITO FORMATIVO Il debito formativo è dato da una carenza di conoscenze, capacità e competenze che lo studente
presenta nei confronti della/e disciplina/e anche se viene promosso alla classe successiva.
Dopo lo scrutinio finale l’insegnante dovrà comunicare per iscritto alle famiglie e allo studente le
caratteristiche del debito formativo (le conoscenze e le competenze non acquisite), l’indicazione di
lavoro che dovrà seguire durante il periodo estivo.
L’Istituto predispone dei corsi di recupero al termine dei quali verrà verificato se il debito è stato
risolto positivamente; le famiglie verranno adeguatamente informate dell’esito delle prove.
OBBLIGO SCOLASTICO La durata dell’obbligo scolastico è stata elevata a 10 anni ai sensi del D.M. n. 139/2007 recante le
norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, ai sensi dell’art. 1 c. 622 L. 296/2006.
L’innalzamento dell’obbligo di istruzione è finalizzato all’acquisizione da parte dei giovani di quei
saperi e competenze indispensabili per il pieno sviluppo della persona e per l’esercizio effettivo
della cittadinanza.
In base alle norme vigenti nessun giovane può interrompere il proprio percorso formativo senza
aver conseguito una qualifica professionale o un titolo di studio entro il 18° anno di età.
Il Regolamento Ministeriale ed il relativo Documento Tecnico si rifanno alla Raccomandazione del
Parlamento e del Consiglio dell’U.E. del 18/12/2006 relativa alle competenze chiave per
l’apprendimento permanente.
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Il voto di comportamento deve essere uno strumento educativo e non meramente punitivo. Deve
premiare l’allievo responsabile e partecipe che, oltre ad essere consapevole dei diritti e dei doveri di
ciascuno, considera conveniente conseguire una valutazione del comportamento più alta possibile ai
fini del credito scolastico, sia per quanto riguarda la media dei voti, sia per quanto riguarda
l’assegnazione dei punteggi relativi alle voci “assiduità della frequenza scolastica” e “interesse e
impegno nella partecipazione al dialogo educativo” (D.M. n. 42/2007, tab. A).
Il voto di comportamento è attribuito dal Consiglio di Classe su proposta del coordinatore e valuta il
comportamento complessivo dello studente nel corso dell’anno scolastico, tenendo conto del suo
evolversi e degli eventuali miglioramenti raggiunti e confermati nel tempo.
Nella quantificazione del voto di condotta, ad oggi, va tenuto presente che la scala di riferimento è
diversa da quella dei voti di profitto, essendo di fatto limitata all’intervallo dal CINQUE al DIECI.
L’attribuzione del SEI, gradino valutativo immediatamente superiore al livello di gravità, implica
che siano comunque evidenziati problemi rilevanti; dunque il SEI nella condotta non assume il
significato del SEI nelle discipline curriculari, primo livello di una effettiva positività.
Nella serie di voti superiore all’insufficienza, si identificano i livelli del SEI e del SETTE come
indicativi di una gamma di comportamenti non positivi, più o meno gravi, ma in ogni caso tali da
non implicare la bocciatura, e si attribuisce all’OTTO, al NOVE e al DIECI valore positivo con
livelli differenziati.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DELLO STUDENTE
Per l’attribuzione del voto di condotta deve essere riscontrata la maggior parte degli indicatori
relativi ai profili corrispondenti ai voti. Si terrà conto, inoltre, della situazione di partenza e della
sua eventuale evoluzione. Il voto espresso dal Consiglio di classe dovrà tenere conto anche di
ritardi- frequenti, uscite anticipate- reiterate, assenze non giustificate nei tempi stabiliti, note
personali riportate dagli insegnati sul registro elettronico. Esso sarà attribuito con votazione
all’unanimità o a maggioranza in base ai seguenti parametri:
10
• Comportamento responsabile, maturo e collaborativo; nessun richiamo • Impegno nel lavoro in classe: costante e rivolto a tutte le discipline; accurato
e completo, svolgimento delle consegne • Partecipazione alle lezioni e alle attività scolastiche ed extrascolastiche:
attiva, costruttiva • Interesse vivo • Frequenza : assidua; rispetta sempre gli orari
9
• Comportamento corretto, disponibile; qualche sporadico richiamo verbale • Impegno nel lavoro in classe: diligente e costante; cura e competenza nei
lavori assegnati; rispetto delle consegne • Partecipazione alle lezioni e alle attività scolastiche ed extrascolastiche:
complessivamente attiva • Interesse costante • Frequenza costante;
8
• Comportamento abbastanza corretto; richiami verbali episodici • Impegno nel lavoro in classe: nel complesso costante; regolare svolgimento
delle consegne • Partecipazione alle lezioni e alle attività scolastiche ed extrascolastiche:
recettiva • Interesse discontinuo • Frequenza regolare (85% circa dei giorni di lezione) non rispetta sempre gli
orari
7
• Comportamento non sempre del tutto corretto; richiami verbali piuttosto frequenti (ritardi e uscite anticipate frequenti e non adeguatamente giustificati, assenze ingiustificate o con ritardo)
• Impegno nel lavoro in classe: non sempre costante, selettivo; svolgimento delle consegne non sempre puntuale
• Partecipazione alle lezioni e alle attività scolastiche ed extrascolastiche: discontinua e sollecitata
• Interesse limitato • Frequenza non del tutto regolare; spesso non rispetta gli orari
6
• Comportamento non sempre corretto, poco controllato; presenza di qualche nota sul libretto e più di tre note sul registro (ritardi e uscite anticipate frequenti e non adeguatamente giustificati, assenze ingiustificate o con ritardo)
• Impegno nel lavoro in classe: selettivo, limitato, alterno • Partecipazione alle lezioni e alle attività scolastiche ed extrascolastiche:
selettiva, passiva, dispersiva • Interesse scarso • Frequenza irregolare e/o discontinua; molto spesso non rispetta gli orari
5
• Comportamento violento, offensivo e oltraggioso e che comunque sia incorso in sanzioni disciplinari ai sensi dell’art. 4, comma 1, del DPR n. 249 e successive modificazioni e di quanto previsto dai commi 9 e 9 bis del DPR n. 249 e successive modificazioni; e che abbia violato i doveri di cui al comma 1, 2 e 5 dell’art.3 del DPR n. 249 e successive modificazioni
• Impegno nel lavoro in classe: scarso; mancato assolvimento ai propri obblighi scolastici
• Partecipazione alle lezioni e alle attività scolastiche ed extrascolastiche: assente e/o negativa; ruolo negativo e/o violento all’interno del gruppo classe
• Interesse scarso e/o nullo • Frequenza saltuaria
I provvedimenti e le sanzioni disciplinari legati alla valutazione del comportamento sono
stabiliti ed indicati nel Regolamento d’istituto.
RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA
Il nostro Istituto riconosce la necessità di favorire in ogni modo i rapporti di collaborazione con le famiglie poiché la partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei figli è fondamentale, in quanto presuppone la condivisione di obiettivi e intenti educativi. È indubbio che la famiglia abbia il ruolo di primo soggetto educante: per questa ragione la si considera risorsa fondamentale per la formazione equilibrata e armonica dell’alunno.
L’istituto pertanto si impegna a promuovere un coinvolgimento dei genitori, sempre più propositivo e corresponsabile in iniziative di classe e di scuola, e relazioni significative con tutte le famiglie attraverso organismi collegiali nelle forme sotto elencate:
Assemblee di classe Consigli di classe Consiglio d’istituto Comitato di autovalutazione
Colloqui individuali Consegna del PDP
Comunicazioni attraverso registro elettronico online
Riunioni di presentazione per i genitori degli alunni nuovi iscritti
Il ricevimento dei docenti si svolge nei primi quindici giorni del mese; sono previsti, durante l’anno,
due colloqui generali pomeridiani per l’analisi della situazione didattico disciplinare degli alunni.
Per qualsiasi esigenza possa nascere nel corso dell’anno, la famiglia si può rivolgere al coordinatore
di classe.
I genitori potranno essere ricevuti dal Dirigente nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì
dalle 10,00 alle 12,30, o il martedì ed il giovedì pomeriggio, sempre previo appuntamento.
Naturalmente i genitori, per questioni particolarmente urgenti, potranno fissare un incontro anche in
giorni diversi da quelli suddetti.
I genitori potranno fare richiesta di assemblee su problemi inerenti le attività della scuola. Il
Dirigente valuterà l’importanza delle stesse e concorderà con una rappresentanza dei genitori le
modalità e i tempi.
LE FIGURE FUNZIONALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA O FIGURE DI SISTEMA
All’interno del corpo docenti si individuano, ogni anno, le aree di riferimento e le relative figure di
sistema.
Dalle linee generali e dallo spirito di fondo della legge sull’autonomia e del relativo regolamento si
evince che qualunque innovazione e cambiamento richiede una mobilitazione delle mentalità nella
prospettiva della qualità della scuola. Tuttavia, l’obiettivo operativo dell’innovazione deve poter
cadenzare ogni intervento della trasformazione senza gravare sulle risorse umane.
Dopo attenta analisi della realtà socio-ambientale dell’Istituto, del computo e valutazione delle
risorse umane e della strumentazione a disposizione, dell’affluenza dell’utenza, nonché delle sue
esigenze e motivazioni di fondo, la distribuzione delle funzioni strumentali è la seguente:
AREA 1 GESTIONE DEL PIANO OFFERTA FORMATIVA Anzevino - Carnassale
AREA 2 SOSTEGNO DOCENTI Porretti
AREA 3 SOSTEGNO STUDENTI Panti - Piferi
AREA 4 SOSTEGNO E INCLUSIONE Ottoni
AREA 5 ORIENTAMENTO Moretti - Perugi
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Mattioni - Mariottoni
COLLABORATORI DEL DIRIGENTE E FUNZIONI ATTRIBUITE
VICEPRESIDE Prof. Mangano
COLLABORATORE SEDE
VIA PINZI
Prof. Bellocchio
COLLABORATORE SEDE
CENTRALE
Prof. Mangano
FUNZIONAMENTO E APERTURA DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
La scuola resterà aperta, per permettere l'effettuazione delle attività didattiche programmate e le
iniziative promosse dalle varie componenti scolastiche e deliberate dal Consiglio di istituto, in
orario antimeridiano, e pomeridiano il martedì e il giovedì, per tutto il periodo previsto per le
attività didattiche.
Il servizio di apertura e chiusura dell'edificio scolastico e di controllo all'interno dello stesso viene
assicurato dal personale ausiliario.
APERTURA DEGLI UFFICI
SEGRETERIA
TUTTI I GIORNI MARTEDÌ E GIOVEDÌ
10.00 – 12.00 15.00 – 17.00
Istituto Istruzione Superiore
‘FRANCESCO ORIOLI’
Sede Principale
via Villanova, 2/E- Viterbo
tel. 0761.251194/96
Sede Liceo Artistico
via C.Pinzi, 44 - Viterbo
tel. 0761.223005