PERIODICO MENSILE DEI COOPERATORI DI DON...

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PERIODICOMENSILEDEICOOPERATORI DIDONBOSCO ANNO XLIII - N .5 MAGGIO 1919 SOMMARIO Cooperatori, consacratevi alla Sacra Famiglia . Cooperazione Salesiana : Per le adunanze mensili :Ri- spondiamo all'appello del Papa . Un omaggio alleScuole Professionali di Don Bosco . Nobile esempio di profondariconoscenza . Perl'educazionecristiana dei figli dei popolo:Il nuovo Oratorio S . Paolo in Torino . Nel Cinquantenario dell' - e rezionecanonica dell'"Associa- zionedei Divotidi Maria Ausiliatrice" Papa Benedetto XV e il Santuario di MariaAusiliatrice aiBecchidiCastelnuovod'Asti . InmemoriadiunChiericoSalesiano(SottotenenteDott . GiovanniMiglio) . LetteredeiMissionari :UnaMissionelungoilRioNegro (LetteradelMissionarioDonGiovanni Balzola) - Rep .Argentina :Lamortediunsantomissionario . IlCultodiMariaAusiliatrice :NelSantuario :AgliAscritti all'"AssociazionedeiDivotidiMariaAusiliatrice" -- GrazieeGraziati -- OrariodelMesediMariaAusi- liatrice. Novità : IlDivotodiMariaAusiliatrice . NoteeCorrispondenze :NuoviMissionari-NegliIstituti delleFigliediMaria Ausiliatrice-- ConferenzeSa- lesiane - Notizievarie . NecrologioeCooperatoridefunti . 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

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BOLLETTINO SALESIANOPERIODICO MENSILE DEI COOPERATORI DI DON BOSCO

ANNO XLIII - N. 5 MAGGIO 1919

SOMMARIO

Cooperatori, consacratevi alla Sacra Famiglia .

Cooperazione Salesiana : Per le adunanze mensili : Ri-

spondiamo all'appello del Papa .

Un omaggio alle Scuole Professionali di Don Bosco .

Nobile esempio di profonda riconoscenza .

Per l'educazione cristiana dei figli dei popolo: Il nuovoOratorio S . Paolo in Torino .

Nel Cinquantenario

dell'

-

e rezione canonica dell'"Associa-zione dei Divoti di Maria Ausiliatrice"

Papa Benedetto XV e il Santuario di Maria Ausiliatriceai Becchi di Castelnuovo d'Asti .

In memoria di un Chierico Salesiano (Sottotenente Dott .Giovanni Miglio) .

Lettere dei Missionari : Una Missione lungo il Rio Negro(Lettera del Missionario Don Giovanni Balzola) -Rep. Argentina: La morte di un santo missionario .

Il Culto di Maria Ausiliatrice: Nel Santuario: Agli Ascrittiall'"Associazione dei Divoti di Maria Ausiliatrice"--

Grazie e Graziati -- Orario del Mese di Maria Ausi-liatrice.

Novità: Il Divoto di Maria Ausiliatrice .

Note e Corrispondenze : Nuovi Missionari - Negli Istitutidelle Figlie di Maria Ausiliatrice -- Conferenze Sa-lesiane - Notizie varie .

Necrologio e Cooperatori defunti .

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Cooperatori e Cooperatrici,consacratevi alla sacra Famiglia .

A questo numero è unita la SCHEDA per l'Omaggio Internazionalealla Sacra Famiglia : è un foglio doppio : Voi distaccatelo e dividetelo in due .

Il primo foglio - contenente l'Appello, la Formola di consacrazione,la Preghiera quotidiana e il Ricordo di adesione all'Omaggio - èda conservarsi tra le memorie di famiglia .

Il secondo foglio - destinato a formare l'Albo d'onore dei Fondatoridel Tempio Votivo - lo rinvierete al rev .mo Don Albera, appena Vi siapossibile .

Per la Consacrazione non si richiede la presenza del Sacerdote ; la compieil Capo di famiglia. Non è determinata alcuna data : si può scegliere qualsiasi giorno,per ogni famiglia particolarmente caro o solenne . Chi non ha l'immagine dellaS. Famiglia per compiere la Consacrazione, ce ne avvisi e glie la invieremo . Chiavesse già compiuto la Consacrazione, non è necessario che la ripeta ; ma in-dichi l'anno, in cui la compì, nel modulo destinato all'Albo d'Onore .

Per il concorso all'erezione del Tempio Votivo non è determinataalcuna quota : - ogni Cooperatore è pregato a fare quell'offerta che gli suggeriscea pietà e gli consente la sua condizione .

Benedica il Signore al devoto Omaggio . L'Em.mo Card. AgostinoRichelmy si e degnato approvarlo con queste preziose parole :

Memori sempre della pietà e della sapienza del GrandeLeone XIII e ripieno il cuore di riverente affetto al GloriosoPontefice Benedetto XV facciamo plauso alla proposta dellabenemerita Congregazione Salesiana, e sovra quanti rispon-deranno alla stessa invochiamo l'abbondanza delle celesti be-nedizioni.

Torino, 26 aprile 1919 .

AGOSTINO Card . Arcivescovo .

Che il voto del venerando Porporato si compia con divina larghezza, a van-taggio delle Famiglie dei nostri Cooperatori, per il bene della Chiesa e della CivileSocietà!

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Il Papa - cui nell'ora presente debbono, confremureso amore, tener volto lo sguardo tuttii cattolici - ha indicato due volte, la prima aiMembri del S . Collegio dei Cardinali, la secondaai Rappresentanti della Giunta Diocesane adu-nati a Congresso, che oggi le opere che vannomaggiormente promosse sono la cura e l'istru-zione dei fanciulli - la protezione e il savio in-dirizzo degli operai - e gli opportuni consiglie gli eccitamenti alle classi più agiate per ilbuon uso delle ricchezze e dell'autorità .

Nel lanciare quest'appello Papa Benedetto XVha invitato a farsi Cooperatori suoi nell'urgentelavoro tutti quanti i Cattolici di buona volontà .Potrebbero disinteressarsene i Cooperatori Sale-siani? Non dimentichiamo l'affermazione fatidicadi Don Bosco : -Verrà un tempo, in cui il nomedi Cooperatore Salesiano sarà sinonìmo dì buoncattolico . - Sapete perchè? Perchè Don Boscoinfuse nei Cooperatori quello spirito che deveanimare ogni buon cattolico . Quindi se il Signoreci farà la grazia di veder rifiorire la pietà e lacarità in mezzo a tutto il popolo cristiano, la pa-rola del Venerabile sarà compiuta : ma tocca aiCooperatori a lavorare nel senso da lui indicato .

Riservandoci d'illustrare di proposito la tri-plice raccomandazione del S . Padre, questa volta- perchè torni più efficace - ci limitiamo a un .semplice rilievo d'una frase del Papa .

Educati alla scuola di Don Bosco che a nes-suno fu secondo nell'ossequio ai desiderii delPapa e che, per tradurli in realtà, lavorò inde-fessamente fino a mendicar per questo sua vitaa frusto a frusto, noi tutti, salesiani e coope-ratori, dobbiamo sorgere come un sol uomo perrispondere al recente appello pontificio .

Il S. Padre Benedetto XV, parlando aimembri del Congresso delle Giunte Diocesane,così diceva tra l'altro :« A noi sembrano rivestire particolare im-

portanza i problemi relativi alla scuola . . . Il fan-ciullo ci rappresenta l'avvenire della società :la società futura, come quella che sarà formatadai fanciulli dell'oggi, avrà solo quel tanto dibontà che sarà rappresentato dall'educazioneche avranno avuto i fanciulli dell'oggi . Importaperciò sommamente informare a sentimentireligiosi e a principii di vera onestà il cuore deifanciulli e dei giovani dell'epoca nostra . Laondeè necessaria la generosità dei ricchi, la pazienzanei maestri, la sollecitudine di tutti, nel procu-rare che alla gioventù non manchi una educa-

zione religiosa completa, e però promettitricedi un migliore avvenire per la società . »

Cooperazione Salesiana-Per le adunanze menslft .

Rispondiamo all'appè.llo del Papa!

Ecco tracciato in poche parole un programmache, da solo, basterebbe a rigenerare la società .Spetta ora ai cattolici a metterlo in esecuzione :ognuno cerchi di non trascurare i suoi doveri ;ognuno prenda come rivolta a sè la parola pon-tificia, a seconda delle proprie condizioni .

Siete ricchi di beni di fortuna? A voi il Padredi tutti domanda generosità ; domanda cioèl'applicazione del preciso precetto di Gesù« Date ai poverelli quello che sopravvanza » ; do-manda in altre parole che voi guardiate allericchezze come a un deposito di cui dovreterender conto, e non come a un possesso . Tuttele forme di educazione cristiana aspettano davoi il sussidìo ; quelle che raccolgono i figli dellastrada, quelle che educano più finamente i gio-vanetti negli istituti, quelle che nelle scuole pro-fessionali si sforzano di preparare una genera-zione di operai cristiani .

Non avete in abbondanza beni di fortuna,ma in compenso godete di una certa influenzimorale presso la gente o d'un notevole prestigioper il vostro sapere e la vostra coltura?A voi il Pontefice grida : « Importa somma-

mente informare a sentimenti religiosi e a prin-cipii di vera onestà il cuore dei fanciulli e dei gio-vani dell'epoca nostra . » In altre parole, a voi .chiede che mettiate la vostra influenza e ilvostro prestigio a servizio della buona crociata .Occasioni non vi mancheranno . Si tratterà diavviare un giovanetto a questo istituto anzichèa quello, di orientare la carità dei facoltosi e laprotezione delle autorità verso le istituzioniche curano la cristiana educazione, di influirecolla parola e coll'esempio per diminuire il nu-mero di coloro che si adagiano nel loro egoismoe, di fronte al guastarsi delle schiere giovanili,hanno solo parole di lamento accompagnatedalla triste conclusione : « Non tocca a me! »In modo particolare però il pensiero del S .

Padre sembra rivolto a una classe di persone :ai maestri. A costoro domanda «Pazienza » .Una sola parola, ma quanto comprensiva!

Pazienza nell'istruire, e più di tutto pazienzanell'educare, pazienza per educare istruendo .Con la pazienza, dice il Signore, noi saremo pa-droni di noi stessi : in patientia vestra posside-bitis animas vestras; e con la pazienza i maestridiverranno padroni del cuore e della mente deglialunni. Gìacchè la scuola non sarà quale dev'es-sere, se non quando i maestri siano così im-

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bevuti e informati a principii e a pratiche cri-stiane da sapere e volere educare semprenella scuola e fuori, negli atti pubblici e inprivato, tanto nell'insegnare il catechismoquanto nello spiegare il libro di lettura, la storia,la geografia, le nozioni varie, ecc .

Si potrà misurare la sfera d'influenza moraleche può creare intorno a sè un buon maestro?Si potrà valutarne le ripercussioni benefichedi valore temporale ed eterno? Solamente perqueste scuole, vale la vantata frase : « Ad ogniscuola che si apre, si chiude una prigione » : sì,si chiude una prigione, anzi due : quella degliuomini nel tempo e quella della giustizia divinanell'eternità .

Ma chi ci darà i maestri informati a questospirito di apostolato? Forse le scuole pubbli-che, ove, diciamolo francamente, per moltecause manca tale preparazione? Da esse non èimpossibile che escano dei buoni maestri,grazie al correttivo che, nel periodo della for-mazione, a loro viene dalle famiglie e dai con-vitti o pensionati ben condotti .Risultati pienamente soddisfacenti invece

sotto tutti i riguardi, si ottengono presso quellescuole normali pareggiate che, fondate e so-stenute con intenti cattolici e con pie offerte,si propongono di fornire l'Italia d'una schieradi maestri schiettamente cristiani .

Siffatte scuole sono abbastanza numerose inItalia e meritevoli del pieno e incondizionatoappoggio dei buoni . Noi ci limitiamo a nominarequelle che si innestano sull'albero salesiano .Esse sono cinque: due maschili tenute dai Sa-lesiani :: la « Valsalice » di Torino e la « Tusco-

lana »di Frascati (Roma); tre femminili, tenutedalle Suore di Don Bosco, a Nizza Monferrato(Alessandria), al Torrione di Bordighera (Liguria) ;ad Ali Marina (Messina) .

Queste cinque scuole presentano i seguentipreziosi caratteri :1) sono equiparate in tutti gli effetti legalialle Scuole Normali Regie ;

2) hanno tutte annesso un convitto, dìrettoe condotto coi metodi educativi proprii di DonBosco ;

3) in paragone di altri convitto-scuole sonodi media retta .

Per esservi iscritti si richiede uno di questidue titoli :1) L'esame di ammissione alla quarta classeginnasiale, con un esame supplettivo detto d'in-tegrazione; (quest'esame supplettivo d'inte-grazione si subisce presso le medesime scuole ;presso la scuola « Valsalice », oltre all'esamed'integrazione, si può subire anche l'esamed'ammissione alla quarta classe ginnasiale) ;

2) Il diploma di licenza tecnica, o di licenzacomplementare .

Richiamiamo l'attenzione dei Revv . Parrocie Sacerdoti aventi cura di giovani, delle Dire-zioni di Collegi o Seminari e di tutti i Coope-ratori su queste scuole, affinchè per tempo sipensi ad avviarvi quei giovanetti e quelle gio-vinette che si sentono chiamati alla carrieranobilissima del maestro (1) .Urge che tutti lavoriamo per la restaura-

zione delle famiglie, anche di quelle che si diconocristiane e lo sono soltanto di nome ; e bisognache tutti i Cooperatori possano dire con legittimasoddisfazione : «Nella mia vita ho questo diattivo : ho cooperato a formare un maestro ouna maestra cristiana . »

Un omaggio

alle Scuole Professionali di Don Bosco .

Il prof . Gio . Lorenzo Rodriguez, della ScuolaNormale di San Paolo (Brasile), riferiva al Con-gresso della Federazione Cattolica, tenutosi indetta capitale, sull'insegnamento religioso daimpartirsi, anzi della necessità e della missionedelle Scuole Professionali .

Dopo aver dimostrato il gran mezzo educativoche queste possono essere, ove tendano a inca-nalare coscientemente le nuove energie popolariper la via dello sviluppo industriale del paese,dell'intensificazione della sua vita economica edella sua prosperità finanziaria, divenendo cosìun fattore importantissimo di moralità sociale edi forte coscienza nazionale, il chiaro professoreadditava le scuole professionali di Don Boscocome scuole professionali modello e soggiungeva :

Impieghiamo la nostra influenza in prò dellosviluppo dell'Opera Salesiana, il cui Fondatoreriuscì a comprendere, con intuizione veramentegeniale, la principale necessità dell'epoca nostra .Imparare a leggere non basta, se non s'impara alavorare . Ma l'istruzione, anche accoppiata allavoro, non educa veramente, se non è congiuntacon la fede . ORA ET LABORA : ecco la somma sa-pienza! Cosi la pensò Don Bosco che fece dell'offi-cina un prolungamento della scuola, e della chiesafece un compimento della scuola e dell'officina. . .Per Don BOSCO OFFICINA, SCUOLA E CHIESA Sonotre istituzioni solidali e quindi inseparabili » .

(1) Per maggiori schiarimenti rivolgersi alle Direzionidelle singole scuole : Scuola Normale Maschile pareg-giata « Valsalice » Torino - Scuola Normale Maschilepareggiata « Tusculana » Frascati (Roma) - ScuolaNormale e Complementare Femminile pareggiata, NizzaMonferrato (Alessandria) - Scuola Normale e Comple-mentare Femminile, Torrione di Bordighera - ScuolaNormale e Complementare Femminile, Ali Marina (Mes-sina) .

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Nobile esempio di profonda riconoscenza.

Ci era noto l'affetto dei nostri ex-allievi pergl'istituti nei quali ricevettero la prima educa-zione, conoscevamo la cordiale amicizia che listringe ai loro educatori : ma gli ex-allievi delleCase Salesiane della Repubblica Argentina, cen'hanno dato una prova così grande, così spon-tanea e così preziosa, che non avremmo maiosato dimandare .

I NOSTRI DIFENSORI .

Erano i primi giorni del nuovo anno 1919 euna tempesta massimalista si scatenava furio-samente sulla nobile e generosa Repubblica .I primi assalti inconsulti erano rivolti alleChiese e agli Istituti Ecclesiastici e Religiosi,e c'era grave pericolo che, d'un tratto, per manodi un gruppo di facinorosi il fuoco avesse adistruggere il paziente lavoro di lunghi anni digenerosa carità .

Come difendere i provvidenziali istituti?Fin dalle prime ore dei tentativi di assalto

ai vari collegi, ecco presentarsi alle nostre Case,gruppi di nostri bravi Ex-allievi, offrendosi arestarvi di guardia, giorno e notte, e pronti, aun cenno dei superiori, d'andare a compiere lastessa difesa alle Case delle Figlie di Maria Au-siliatrice e ad altri pii Istituti nei quartieri piùappartati e pericolosi .

Erano momenti difficili. Si udivano dapper-tutto spari allarmanti : era stato interrotto ognimezzo di trasporto: ardevano, senza che alcunoprotestasse, autocarri e carriaggi . . . Nulla, nullapoteva resistere alla marea della turba esaltata,composta di gente senza cuore e di molti ra-gazzi, sì di molti ragazzi incoscienti . . .

E proprio in quelle ore di tanta trepidazionee di tanto pericolo, abbandonando il tranquillofocolare, le buone mamme e le amate sorelle,si recarono i generosi a montar di guardia at-torno il loro Tempio e il loro Collegio . E molti,riunitisi e organizzatisi in veri corpi di guardia,sul far della notte partivano dal loro quartieregenerale di Almagro, e in picchetti armati sirecavano ai vari Istituti Femminili, cammi-nando sempre a piedi e rasentando talvoltale zone invase dai facinorosi .

Vi furon padri e figli, che passarono cinquenotti di seguito vegliando sui nostri tetti, mentreavevano nelle loro case le spose e le sorelletremanti, che piangevano e pregavano . Ve nefurono alcuni che, spaventati dalla gravità delpericolo, per un momento credettero più pru-dente il rifugiarsi nelle loro case, poi, stradafacendo, provarono nell'animo delicato come

un rimprovero di cordardia e per lungo e peri-coloso cammino tornarono al loro Collegio per

incorporarsi nuovamente al drappello dei di-fensori .

UN GRIDO APOSTOLICO

L'Ispettore dei Salesiani Don Giuseppe Vespi-gnani, nel render grazie a cotesti amici provati,ha lanciato loro questo grido apostolico :

« Voi ci avete difeso colle armi . Bravi! grazie!Il grido della nostra riconoscenza si confondecol grido di protesta che s'innalza da un capoall'altro della Repubblica contro gli attentatiall'ordine, all'autorità, alle istituzioni, allastessa vita cittadina : ed io vi ripeto : « Bravi!grazie!

» Ma perchè non aiutarci ancora per il benedella Religione e della Patria?

» Ex-allievi ed Ex-allieve di Don Bosco ;aiutateci a meglio organizzare gli Oratori fe-stivi! Cercate e mandateci, guidateci i fanciullie le fanciulle!

» Venite voi pure! Studiamo insieme i bisognimorali e materiali di questa povera gioventùe delle famiglie : assumiamoci la protezionedi questi figliuoli e di queste figliuole col prov-vedere loro un'occupazione e un mestiere con-veniente : fondiamo Conferenze di S. Vincenzode' Paoli a prò della gioventù che frequenta gliOratori di Don Bosco, e mentre saneremoquartieri più abbandonati, noi avremo contri-buito efficacemente alla sicurezza delle istitu-zioni e al bene della Società e della Patria.

» Sì, come ci avete difeso colle armi, difen-deteci ora col Catechismo in mano ; venite, ve-nite tutti agli Oratori festivi, e aiutateci a farcristiana la generazione che cresce! »

I NOSTRI AIUTANTI

Oh! se cotesto grido apostolico trovasse ecoanche in Italia, nel cuore di molti nostri ex-allievi! Essi che tanto affetto e tanta ricono-scenza nutrono per i loro istitutori e maestridiverrebbero i nostri primi aiutanti .

E quale prezioso significato assumerebbe lafesta inaugurale del Monumento a Don Bosco,se attorno alla figura del Padre che s'intrattieneamorevolmente con i giovani per guadagnarnei cuori ed elevarli a Dio, ci fosse dato dì vedere,insieme con gli amici dell'Argentina, i rappre-sentanti degli Ex-allievi nostri d'ogni Nazione,decisi di rifondere in altri cuori giovaniliquella cristiana educazione, che essi ebbero negliIstituti e negli Oratori di Don Bosco!

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Per l'educazione cristiana dei figli del popolo. (1 )

Il nuovo Oratorio S. Paolo a Torino .Il nuovo Oratorio si trova nell'area compresa,

tra le vie Luserna, Verzuolo e Vigone, e ilCorso Racconigi, cioè a fianco delle « ScuoleElementari San Paolo » con ingresso in via Vi-gone. È su quest'area che sorgerà il nuovoSantuario in onore della Sacra Famiglia, l'o-maggio internazionale dei Cooperatori Sale-siani, di cui abbiam già detto più volte e di-ciamo anche in questo numero del Bollettino .

L'opera venne iniziata per il bisogno di par-ticolare assistenza in cui si trovavano moltigiovanetti, e a ricordo della Messa d'Oro delnostro Superiore Don Paolo Albera e del Cin-quantenario della Consacrazione del Santuariodi Maria Ausiliatrice .

1) Le prime date .L'attività febbrile, con cui in ottobre e a

novembre inoltrato si compivano i necessaririattamenti alla vecchia cascina, richiamò l'at-tenzione dei ragazzi vaganti mattino e seranei dintorni, a causa dell'orario continuato dellefabbriche e delle scuole, e in un attimo diffusela voce: - Vengono i preti di Don Bosco, quelliche voglion bene ai ragazzi!- Quando?- Presto! presto!E il 20 novembre, vacanza scolastica, uno

dei nostri preti, recandosi al futuro Oratorioper affrettarvi i preparativi, si vide circondatocon festevole ammirazione da alcuni ragazzi, cuise nè aggiunsero subito degli altri, e ben ventiduefurono i piccoli amici che accompagnarono ilsacerdote fino alla cascina, ove il suo lavorofu quello . . . d'intrattenersi con loro e divertirli .

All'indomani i piccoli amici crebbero ancora ealtrettanto avvenne nei giorni seguenti, sicchèla domenica 24 novembre, anche perchè MariaAusiliatrice prendesse sotto il suo manto lanuova istituzione, parve opportuno, con ledebite licenze, d'innalzare provvisoriamenteun altare in una stanza a pian terreno nellavecchia cascina, e celebrarvi la S . Messa. Nientedi più semplice e commovente! Settantadueragazzi ascoltarono la S . Messa, che la maggiorparte per la lontananza dalla chiesa non avreb-bero ascoltato, pregarono un poco, e, con l'invitodi farsi zelanti propagandisti dell'apertura del-l'Oratorio in mezzo ai compagni, ricevetterocon faccia sorridente una buona parola .

Così l'8 dicembre 1918, 77° anniversario del

(1) Ved . Roll . di Marzo u . s.

primo inizio dell'Opera Salesiana, si potè inau-gurare con una certa solennità il nuovo Ora-torio. L'amatissimo nostro Superiore Don Al-bera benedisse egli stesso l'attuale cappellaprovvisoria, capace di più di quattrocento per-sone; e più di trecento giovanetti, inginocchiatinei loro banchi, vi ascoltarono la sua Messa in-sieme con molti loro parenti ; e dopo Messa, levive raccomandazioni che loro rivolse il vene-rando Successore di Don Bosco : di amare assaiGesù Sacramentato e di stare divotamente allasua presenza .

A rendere più cara la festicciuola (come solevafare Don Bosco) all'uscir di chiesa si distribuìa ciascun giovanetto una manciata di castagne,e l'improvvisata piacque. Diciamo anzi, futanta la soddisfazione che destò in tutti unacerimonia così semplice e così cordiale, chemolti dei parenti vollero personalmente rin-graziare il sig . Don Albera, al quale due gio-vanetti lessero, con garbo, un saluto e un com-plimento, ed anche un bravo padre di famigliasi fece pubblico interprete della più sentitariconoscenza .

L'entusiasmo crebbe nel pomeriggio per labella e divota funzione religiosa e per i giuochicon cui vennero trattenuti i ragazzi .La miglior, prova fu l'affluenza sempre cre-

scente degli assidui, nei giorni festivi e nei sin-goli giorni della settimana, con tanta sponta-neità, con tanto buon volere e con tanto affia-famento tra i più grandicelli che, otto giornidopo l'inaugurazione, il 15 dicembre, sorgevacome d'incanto nell'Oratorio la prima associa-zione giovanile col nome di Circolo San Paolo .

Il dì seguente, 16 dicembre, la persistentedisoccupazione di alcuni giovanotti e il desi-derio d'aver subito un luogo più acconcio pergli allegri divertimenti dei giorni festivi, an-nuenti e dirigenti i Superiori, demolivano feb-brilmente un muricciuolo interno che dividevain due l'attuale cortile, segnando un'altra datanel rapido sviluppo della nuova istituzione .E fu un bene . Infatti, fin dalla domenica

22 dicembre, il numero dei giovani presenti, eregolarmente iscritti, era di 300 ; e mentre lanotte di Natale tutti i soci del Circolo S . Paoloassistevano devotamente alle tre messe e si ac-costavano alla Mensa Eucaristica, il numerodei giovani presenti quel dì all'Oratorio salivaa 350 circa, e a più di 400 la domenica dopo,29 dicembre .Queste le date e . . . i dati eloquenti dello svi-

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luppo esterno dell'Oratorio San Paolo in mendi un mese .

II) Vita interna .La vita interna, o l'azione benefica del nuovo

Oratorio è anch'essa iniziale e va, con l'aiutodi Dio, gradatamente sviluppandosi . Una gravedifficoltà persistente è la mancanza di perso-nale : basti il dire che i Salesiani addetti a que-st'opera sommano al Direttore, a un altro sa-cerdote e a un confratello laico . Tuttavia del la

-

voro se n'è fatto, e non poco . Eccolo in breve :a) L'Oratorio sta aperto tutti i giorni festivi

e feriali, e sempre con lo stesso orario : cioèdalle 8 alle 11, e dalle 13 alle 17 . Nelle ore se-rali è aperto per i Soci del Circolo .

b) Ogni giorno nella Cappella provvisoria sicelebrano due Messe .

La prima, sempre alle 8, è per il pubblico,con una dozzina di S . Comunioni quotidiane eun numero assai più rilevante nei giorni festivi .

La seconda messa, alle 9, è per i giovani del-l'Oratorio, i quali son sempre sui 450 nei giornifestivi e, a causa dell'orario continuato nellepubbliche scuole, da 100 a 150 nei giorni feriali .

c) Nei giorni feriali funziona regolarmenteanche un po' di dopo scuola per i giovani delleclassi elementari superiori e del corso tecnico :diciamo un po', perchè non è possibile, momen-taneamente, fare di più .

d) Ogni sera i giovani presenti nell'Oratorio,cioè quelli che vi hanno passato le ore del pome-riggio, si raccolgono alle 16,30 in cappella, reci-tano le preghiere e ascoltano una buona parola,breve, semplice, quale si usa rivolgere agli al-lunni interni delle Case Salesiane nel cosi detto« sermoncino della buona notte » dopo le preghieredella sera. Alla stess'ora il giovedì, in onore diGesù Sacramentato, e il sabato, in onore dellaB . Vergine, si dà anche la benedizione col SS .Sacramento . Altrettanto si fece il mercoledidurante il mese di S . Giuseppe .

e) Nelle ore della sera poi funzionano rego-larmente le scuole di canto, di declamazione edi musica istrumentale .

III) Istruzione religiosa .L'istruzione religiosa è impartita regolar-

mente, nei giorni festivi, per classi .Le classi sono sette per ora : la Ia, IIa, IIIa,

IVa, Va, e VIa Elementare ; la classee degli Operaie quella dei Soci del Circolo. Per l'insegnamentosi prestano, con qualche bravo esterno, due chie-rici del Seminario Salesiano delle Missioni Esteredi Valsalice. Tuttavia il direttore è costretto atener ancor unite le prime tre classi, cioè piùdi 150 ragazzi!

In quaresima si tennero anche due turni dicatechismi quotidiani : l'uno dalle 16,3o alle 17

per gli operai e gli studenti più grandicelli ;l'altro dalle 17 alle 17,30 per i più piccoli e per90 fanciulli che vennero promossi alla primaComunione il Giovedì Santo . La solennissimacerimonia resterà per sempre memoranda nel-l'ampio e divoto drappello giovanile .

IV) Attrattive dell'Oratorio .Qualcuno dirà : - Come si è potuto ottener

tanto? quali sono le attrattive dell'Oratorio?Le prime attrattive dell'Oratorio son quelle

che raccomandava Don Bosco : « carità e buonemaniere », e su ciò non occorrono commenti .

A queste, nei limiti del possibile, si aggiun-gono quelle di piccoli regali a tutti indistinta-mente - di speciali riguardi ai giovanetti piùpiccoli e più bisognosi -- di protezione e bene-volo interessamento ai grandicelli disoccupati .

Ad esempio, grazie alle solerti sollecitudinidei membri del locale Comitato che, molto mo-destamente, ama chiamarsi Consiglio Direttivodel « Circolo San Paolo », la mattina di Natalesi potè distribuire a tutti i giovani, quandouscivano di cappella, un bel pezzo di cioccolattea ciascuno, fornito dalla Ditta Talmone ; e l'ul-tima domenica dell'anno, il 29 dicembre, si tenneun ricchissimo Albero di Natale, che, più propria-mente, fu un'ordinata distribuzione di bei re-galucci e di molti capi di vestiario a tutti i 400giovani presenti.

Nè vanno dimenticate altre piccole risorse .Fili dal principio s'istituì una scuola di cantoche diede ottimi saggi in cappella . Il 2 marzo,sotto un umile porticato, s'improvvisò un po' diteatrino, ove si produsse anche la scuola dicanto con una semplice operetta. E si pensòanche alla scuola di musica istrumentale, chedebuttò il giorno di Pasqua con un facile ebrillante programma tra l'entusiasmo generale .E tutto senza pretese. Sapete che cos'è il

teatrino? Immaginatevi uno stretto e breveporticato . . . in fondo, all'ultima arcata, a mezzometro da terra, quattro assi, il palco : - avantia questo, due rozze e corte tendine, il sipario :- ai lati, quattro pacche di usci sganghe-rati, le quinte : - e il bianco muro di fondo,per qualunque . .. scenario . Eppure bisogna ve-dere con qual entusiasmo attori e spettatorifanno la loro parte : gli uni col recitare (hannopronti dei drammi in costume . . . romano!) glialtri ad applaudire . In sostanza: si recita, mail teatrino . . . non c'è ancora. Ah! se ci fossequalche anima generosa

V) Circolo "San Paolo „Centro di tanta vita giovanile è il Circolo

San Paolo . Il numero dei soci tocca già il 6o .Sono i più grandicelli, che nel desiderio di cre-scere degni della Religione e della Patria, si

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allenano per le future conquiste nel campodella religione e dell'azione sociale .

In attesa di istituire un Corso settimanale diConferenze religioso-sociali, il Circolo svolge lasua attività in tre sezioni :

I) La sezione sportiva o del foot-ball, sud-divisa in tre squadre, tutte con la loro belladivisa, che si son già battute onorevolmentecon altre squadre della città e del borgo .Lo splendido campo sportivo non è ancora

cintato, ed è un lieto spettacolo il veder ognifesta, quando mille e quando due e tremilaspettatori, fermi sul Corso Racconigi, che as-sistono alle fervide gare dei bravi giovanotti .

Il) La sezione drammatica, della cui buonavolontà abbiamo accennato . Aggiungeremo diproposito che non manca di una certa attitu-dine artistica, se attira a ogni rappresentazione,insieme con la schiera dei compagni, più di 200e 300 persone le quali, ritte in piedi, assistonoe applaudono soddisfatte dal cortile . . .

III) La sezione musicale con la scuola dicanto e quella di suono. I cantori sono il decorodelle sacre funzioni e l'ornamento più ambitodei divertimenti teatrali ; i bandisti, come si èdetto, han debuttato or ora, e sperano di averpresto, com'ebbero già gli strumenti, ancheuna bella divisa dalla generosità degli egregiBenefattori, ai quali professano la píù vivariconoscenza con tutti i giovani dell'oratorio .

VI) Un'altr'opera importantissima .Un'altr'opera importantissima è l'Ufficio di

collocamento . Il modo più efficace di giovare amolti cari giovani, e cooperare cosi allo svol-gimento dell'azione salutare dell'Oratorio, èquello di trovar occupazione e lavoro per i di-soccupati. Sui nostri tre confratelli, insiemecon tante altre briglie, pesa anche questa, cheda sola dà tante preocupazioni quante non puòimmaginare chi non l'ha provato .E, grazie a Dio e alla gentile e benevola ac-condiscendenza di Direttori e Capi-Reparto dialcune Ditte Industriali, essi hanno già procu-rato lavoro a una quarantina di giovani . Quantobene di più, se avessero l'ambito appoggio dialtre benevoli persone per un'opera cosi provvi-denziale . L'assistere questi giovanetti in tutti iloro bisogni, giova rilevarlo, è proprio un'operabuona. È certo un gran bene illuminare la lorointelligenza con le verità della fede e spronarela loro volontà alla pratica della morale e dellavita cristiana ; ma il mostrare che c'è chi s'inte-ressa di loro, chi vive per loro, chi avendou n pane lo divide con loro, è un invito ordina-riamente irresistibile a credere e a ubbidire docil-mente a tutto ciò che inculcato e raccomandatoda siffatti amici . Per alcuni, e per le loro pie-tose condizioni materiali e per la stessa loro men-

talità, formatasi in un ambiente di puro mate-rialismo, è necessario che il prete, il catechista,e chiunque voglia far loro del bene coll'edu-carne la mente e il cuore, li conquistino dap-prima da questo lato, coll'assicurare ad essi unaprofessione, un impiego, un pane . Persuadia-moci che talvolta è la penuria o l'assoluta man-canza di un pane materiale che produce intanti tale nausea di ogni cibo spirituale, chenon è possibile far loro comprendere, senza unprodigio della grazia del Signore, che il mondosarebbe ben diverso se tutti informassero laloro vita agli insegnamenti di Gesù, e che nellestesse prove materiali il più gran conforto equello che viene dalla Fede .

VII) Frutti primaticci .La nostra augusta Religione ha in sè tali at-

trattive, che, ove venga un po' conosciuta, è af-fettuosamente abbracciata e seguita con entu-siasmo . I giovani dei nuovo Oratorio, come videroche due sacerdoti li amavano e si interessavanodi loro, presero amore a tutto ciò che venne loroinculcato; e così hanno imparato volentieri leorazioni del mattino e della sera e le recitanocon divozione; hanno appreso a cantare dellecanzonette spirituali, e ora non è raro il caso disentirli intonare per le vie il Lodate Maria, acompenso quasi e a riparazione delle bestemmieche odono assai spesso . Nell'Oratorio non solonon si bestemmia e non si parla male da nes-suno, ma si è compreso che la bestemmia è unabrutta cosa e che una brutta cosa è anche ilturpiloquio, e che Iddio merita d'essere un po'più amato ed onorato .

Un giorno si presenta al direttore un ragaz-zetto sui dodici anni, e gentilmente gli dice :- Signor direttore, ella mi deve fare un fa-

vore.- Ben volentieri, mio caro, purchè possa!- Sì, che ella può accontentarmi, insiste

amabilmente il ragazzo .- E che cosa vuoi?- Abbia la bontà di farmi servire questa sera

alla santa benedizione !Il direttore dovette reprimere una lacrima

e, accompagnato da quell'angioletto, quella serasi recò all'altare pregando il Signore a destarnel cuore di tutti i suoi giovani tanta fede etanto amore!

Fatevi amare dalla gioventù e ne farete ciòche volete! Fate gustare ai giovinetti la felicitàd'una vita intimamente cristiana e vedretemoltiplicarsi gli imitatori e i seguaci di Dome-nico Savio .

E chi non può lavorare direttamente a sal-vezza della gioventù, preghi Iddio a benedirele fatiche di coloro che a questo santo idealehanno consacrato la vita .

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Maria Ausiliatrice e il Ven. Don Bosco .

Nel Cinquantenario dell'erezione cano-nica dell'Associazione dei divoti di MariaAusiliatrice ci piace intrecciare due nomicoll'eloquenza semplice ma espressiva deifatti: il nome di Maria SS.ma Ausiliatricee quello del Ven. Don Bosco .

Chi amò Maria Ausiliatrice più del Ven .Don Bosco? Dall'indimenticabile Fonda-tore abbiamo appreso ad onorare MariaAusiliatrice e a diffonderne il culto in ogniparte .

Ma anche a Maria Ausiliatrice piace di-mostrare, con favori celesti, quanto le tornigradita, non solo la tenerissima divozione,ma l'intercessione del Venerabile .

Ecco alcuni fatti, scelti fra i molti checi vennero riferiti in questi giorni .

Nel parlar di Don Bosco, compiamo il dovere di prote-stare solennemente che non vogliam contravvenire in niunmodo alle pontificie disposizioni in proposito, non inten-dendo dare ad alcun fatto un'autorità superiore a quellache merita una semplice testimonianza umana, nè di pre-venire il giudizio della Chiesa, della quale - sull'esempiodi Don Bosco - ci gloriamo d'essere ubbidientissimi figli .

Ricorre a Maria Ausiliatricead intercessione di Don Bosco,

e ottiene due grazie .

Nell'ottobre u . s . fui colpito dalla febbre spa-gnuola che, qui, come nei paesi vicini, avevafatte molte vittime . Il mio ottimo vicecuratoera a letto, in istato assai grave . Io rimanevosolo ad assistere gli ammalati e seppellire imorti. Mi ressi in piedi, finchè potei, poi dovetticedere, ed andare a letto anch'io con febbre cherasentava i 4 0 °. Temendo che il vicecurato nonfosse in grado di celebrare la S . Messa alla do-menica, cotte non aveva potuto la domenicaprecedente, mi rivolsi a Maria SS . Ausiliatrice,come uso fare in tutti i bisogni miei particolarie dei miei Parrocchiani, supplicandola ad in-tercessione del Ven . Don Bosco, a fare in modo,che per la domenica (eravamo al giovedì) po-tessi celebrare, col voto di pubblicare la graziasul Bollettino Salesiano, allo scopo di contribuirealla Beatificazione del Venerabile . Passate pocheore mi addormentai ; quando mi svegliai eraguarito .

NEL CINQUANTENARIO DELL'EREZIONE CANONICADELL'" ASSOCIAZIONE DEI DIVOTI DI MARIA AUSILIATRICE"

Ma questo è il meno . Da sei anni, io ero af-fetto da un incomodo che poteva avere serie con-seguenze. Avevo consultato celebrità mediche,fra cui due professori dell'università di Torino ;eseguii tutte le loro prescrizioni, ma senza risen-tirne il più piccolo beneficio . Dal giorno in cuiemisi il voto sopradetto, io fui completamenteliberato, e non ricomparve più, mentre da 6 anninon era cessato un istante . Questa è la verità chesono disposto ad attestare anche con giuramentoad onore di Maria. SS . Ausiliatrice ed a gloriadel suo Servo, il Ven . Don Bosco, il cui aiuto iosentii sempre presentissimo in tutti i bisognimiei e della mia Parrocchia . Questa, dacche fuposta sotto la protezione della Madonna diDon Bosco, ha subìto una felice trasformazioneche assolutamente non è più riconoscibile daquella di prima .

Diano d'Alba, 6 marzo 1919 .Sac. Teol . GIUSEPPE FALLETTI

Arcip. Vic. For .

L'immagine di Maria Ausiliatricee la reliquia del Venerabile .

Siano benedette le Tue glorie, o Maria, eTe lodi ogni cuore con una sola voce ricono-scente, Te che l'afflitto consoli, tergi il pianto,dài gioia a chi soffre!

Era l' agosto dell'anno passato: la nostra po-vera manna si ammalò di affezioni al cuore, alfegato, agli intestini ; e dopo tre mesi di gravisofferenze si ridusse a tale debolezza che undoloroso giorno perdette la conoscenza nonsolo ma diede in smanie furiose così da risolverci

non senza angoscia pel nostro cuore di figliea trasportare la cara malata in una clinica

della città . Malgrado le cure delle ottime Suoree di valenti medici, l'inferma peggiorò tanto chela ritornammo a casa, per raccogliere nell'inti-mità sacra della famiglia il suo estremo respiro .Ma al disopra di noi vegliava Maria, Maria

SS. Ausiliatrice, col suo venerabile servo DonBosco, che invocammo con piena fiducia du-rante la malattia e quando la speranza potevaagli occhi del mondo parere follia.

E non lo fu davvero : l'immagine della Ver-gine e la reliquia del Venerabile posavano sottoil guanciale dell'inferma, imploranti per lei!

E oli! prodigio mirabile : il 23 dicembre, im-provvisamente, la mammascoppia in piantodirotto e rivolgendo, come non aveva mai più

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fatto da lunghi mesi, il suo sguardo coscientee amoroso su di noi che le stavamo da presso,ci chiama per nome e più tardi ... fa il segnodella S. CroceFu la prima preghiera, fu il primo umile

grazie, anello di una lunga catena di omaggiche noi vorremmo infinita, ai piedi di Colei chel'aveva assistita, protetta, guarita .

Sì, guarita, perchè gli stessi professori cu-ranti dichiararono concordamente che « non

era la scienza a restituircela sana » .Oh, Maria, Madre di chi T'invoca, consola-

trice degli afflitti, .Maria, dolce e soave Reginadel Cielo, che al Cuore di Dio attingi sol grazieper i Tuoi fedeli, ancora ci assisti e proteggi, enella glorificazione del Tuo servo Don Boscoduri nei secoli il nome Tuo, Aiuto dei Cristiani .

Torino, 24 marzo 1919.

BIANCIOTTO PASQUALINA .

Fiducioso ricorso d'una morente a MariaAusiliatrice e al suo Servo prediletto .

Siano rese grazie a Te, o madre nostra, potenteAusiliatrice, poichè hai salvato un'esistenza aTe cara ed una volta di più hai voluto glorificareil tuo Venerabile Servo Don Bosco . Mentre nellasua missione di sacrifizio e di carità cristiana,durata già da circa tre aiuti, la dama infermieravolontaria, signorina Maddalena Olivetti, assi-steva i nostri fratelli soldati colpiti dall'epidemiainfluenzale, contraeva essa pure, il settembredell'anno scorso, grave bronco-polmonite da in-fluenza . - La polmonite lobulare, che da princi-pio eressi limitata al polmone di destra, si estesepure a quello di sinistra, dando luogo nel suo pro-cesso flogistico ad una pleurite secondaria, pu-rulenta che mise in serio pericolo la sua esistènza .Fu appunto nel periodo più critico, così penoso edecisivo in tal morbo, quando cioè ormai era per-duta ogni umana speranza di guarigione, che l'in-ferma, completamente del resto rassegnata alvolere del cielo, domandava nella sua fede vivaalla Vergine Ausiliatrice, una morte meno dolo-rosa ed inghiottiva un filo d'un pannolino delVenerabile Don Bosco . E la buona Ausiliatriceprontamente la esaudiva, ridonandole istanta-neamente la facilità di respiro, un vivo ed insolitobenessere non solo, ma la guarigione, poichè lacrisi era risolta. Ed ora che l'abbiamo rivedutain salute tornare ai suoi pietosi uffici di caritànell'ospedale, noi che unitamente ai suoi carinell'angosciosa trepidazione di perderla avevamopregato da Maria - interponendo l'intercessionedel suo Servo Don Bosco - la guarigione, scio-gliamo oggi il nostro voto, inviando al suo San-tuario la nostra offerta e pubblicando la graziaperchè altri ricorra sempre con fiducia in similicasi al Ven . Don Bosco e alla Madonna .

Alessandria, 24 febbraio 1919 .

Le dame infermieree il Cappellano militare dell'Ospedale « Salesiano » .

PAPA BENEDETTO XVe il Santuario di Maria Ausiliatrice

Al BECCHI Di CASTELNUOVO D'ASTI

Il S. Padre Benedetto XV, ad istanza del-l'Eminentissimo Card. Cagliero, ha concessosingolari favori spirituali al nuovo Santuariodi Maria SS . Ausiliatrice, inaugurato l'annoscorso ai Becchi, frazione di Murialdo, pressola casetta ove nacque Don Bosco .

La larghezza con la quale il Card . Caglieroha redatto la domanda e la bontà con cuil'ha accolta il Vicario di Gesù Cristo, ci hannocolmato di santa allegrezza, che sarà certocondivisa da tutti i Cooperatori, in modo par-ticolare da quelli vicini al nuovo Santuario .Ecco, nella sua eloquente chiarezza, il mu-

nifico documento :

Beatissimo Padre;Il Cardinale Giovanni Cagliero, della Pia So-

cietà Salesiana, nell'ardente desiderio di promuo-vere sempre più la devozione verso la SS . VergineMaria Madre di Dio e potente Aiuto dei Cristiani,protettrice della Chiesa, Regina della Pace, e so-stegno delle Opere e Missioni Salesiane, supplicaumilmente la Santità Vostra perchè si degni con-cedere :

I) L'Indulgenza Plenaria da lucrarsi ogni giornodai fedeli e pellegrini che, confessati e comunicati,concorrono nella Novena che si celebra in prepa-razione alla solennità del 24 Maggio, alle funzionimattutine e serotine che hanno luogo nel nuovoSantuario dedicato a Maria SS . Ausiliatrice erettonella Borgata dei Becchi in quel di Castelnuovod'Asti, ed ivi pregano secondo l'intenzione deldel Sommo Pontefice, per la propagazione dellaFede, per l'esaltazione della S . Chiesa e per laconversione dei peccatori ;

II) L'Indulgenza Plenaria da lucrarsi dai fe-deli e pellegrini nella Solennità di Maria Ausilia-trice del 24 Maggionel suddetto Santuario e allecondizioni sopraindicate: QUINQUIES I N DIE, (cioècinque volte dal mezzodì del 23 a tutto il 24maggio) .

III) L'Indulgenza . Plenaria Quotidiana da lu-crarsi nel suddetto Santuario dai fedeli e pelle-grini ogni volta che vi concorrono durante l'annoe, confessati e comunicati, pregano, come sopra,secondo l'intenzione del Sommo Pontefice .

Che della grazia etc .(Le suddette Indulgenze possono applicarsi alle

anime del Purgatorio)

Petitas Indulgentias concedimus.

BENEDICTUS P. P. XV.28 Martii 1919.

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In memoria di un chierico Salesiano . (1)

Sottotenente Dott. GIOVANNI MIGLIO

Vita umile ed esemplare .

« Le lacrime e le sofferenze dei Servi del Signore- diceva Giovanni Miglio - Dio le vede e leenumera »; ed anche lui sofferse, e quanto!

Un ex-allievo dell'Oratorio Salesiano di Torino,il Sac . Leto Leone, ex-Tenente Cappellano, chefu compagno al buon chierico nel primo viag-gio in Macedonia, ci dà questi particolari sullavita umile ed esemplare del virtuoso confratello .

» Il 31 marzo 1917 sulla « R . N . Vitt . Emmanuele »si salpava per Salonicco . L'incertezza del viaggio,pericolosissimo in sè e reco più triste dalle vocisinistre che correvano sui continui siluramentidi piroscafi, si rifletteva sulla faccia dei compagniche, tristi e muti come statue, si allogavano incoperta col salvagente sotto le ascelle per la peri-gliosa traversata, durante la quale il buon Migliofu sempre con noi sacerdoti e qualche altro chierico .Al cader del sole, se non era l'ispiratore, era certol'immancabile frequentatore delle nostre divo-zioni quando, accucciati in circolo, si recitava ilS. Rosario, seguiti da pochi compagni . Nel giorno1 aprile (Domenica delle Palme), alle 15 1/2 si scor-geva un sottomarino nemico, in pieno Egeo, ne'pressi del Capo Matapan. Lo spavento ci invadetutti : e invitati a star pronti per ogni evenienza,ci allineammo in coperta in attesa di tuffarci inmare, o su qualche scialuppa o zatterone, qualorafosse partito il siluro insidiatore . Passammo cosìtre ore d'ansia indicibile, silenziosi e trepidanti .Osservai il caro Miglio in quei dolorosi frangenti e iovedeva mormorare tra le labbra la preghiera delservo fedele, sicuro nella protezione della Stella,del mare. Come Dio volle, passò il pericolo, grazieanche alle cacciatorpedini di scorta e alle 6 del 3aprile si arrivava a Salonicco per sbarcare verso ilnostro accampamento, a pochi chilometri dallacittà, alle ore 7 del giorno seguente. Oh! le espres-sioni di giubilo dell'ottimo salesiano alla vistadella metropoli macedonese, per tanti titoli cariai fasti e alle glorie del cristianesimo . Gli parevaun sogno di calpestare il suolo battuto da S . Paolonelle sue peregrinazioni apostoliche, e si deliziavaa rileggere e studiare le Epistole ai Tessalonicesiche aveva sempre in mano, anche durante la tra-versata, in una vecchia Bibbia, suo tesoro inse-parabile .

» Dal 4 al 14 aprile si rimase accampati a Zein-tenlic prima di essere spediti all'Ospedale 167 diFlorina, proprio nei giorni della Settimana Santa .Al 16 aprile (Venerdì Santo) egli era di corvèesal panificio militare, come spaccalegna per i nu-merosi forni, mai sazi di combustibile . Con i callialle mani, che ricopriva col fazzoletto, sudava dalmattino alla sera nel menar di scure, ilare sempree senza il minimo lamento, per quanto addetto alavori che non erano di sua competenza . Le risa

(1) Ved. Boll. di marzo u, s.

di qualche compagno faceto non lo distraevanoper nulla. A parità di condizione non era eglipiù profondo spaccalegna che gli altri dotti inmatematica? Al Sabato Santo venne mandato alporto di Salonicco a scaricare un piroscafo . Chil'avrebbe creduto capace di trasportare sacchi,data la sua gracile costituzione? Eppure non sirifiutò a nessun sacrificio, ed era di buon esempioa tutti il buon chierico salesiano, allora soldatofacchino, che tra le sue abilità non aveva pensatomai (io credo) di calcolare su quella delle suespalle . Tant'è: le anime sante sanno adattarsi atutto, pur di potere dire d'aver fatto il propriodovere, e fin d'allora il buon Miglio poteva ripeterecon l'Apostolo « Sed cum Macedoniam venissemus,nullam requiem habuit caro nostra... Dopochèsiamo arrivati in Macedonia, non abbiamo piùavuto un momento di pace! » .

Il suopiùgran dolore.

Generoso, e quasi non curante degli inseparabilidisagi della vita militare, era tutt'affetto e premuraper i suoi antichi Superiori e per la piissimamamma :

« L'unico pensiero che spesso mi turba è quellodi mia madre, che lasciai sola, sconsolata . . . »

« Mi affligge anche il pensiero che i poveri Su-periori, dopo aver, per tanti anni, lavorato e su-dato tanto, proprio quando il riposo meritato piùsi rende necessario, sono costretti a lottare controogni sorta di difficoltà » .

Ma l'animo suo, così pio e delicato, non potevanon crucciarsi per una ragione più alta .

« Assai spesso, mentre seggo solo sotto la miatenda meditando o studiando, ripenso con moltanostalgia alle antiche abitudini, e più ancora aimiei ideali che sono la vita della mia vita stessa .Mio costante sforzo è di vivere in unione di spiritocon Dio occupandomi della sua volontà e dellasua gloria, rendendogli omaggio costante col-l'adempimento esatto e scrupoloso dei miei doveri .La pratica insegna che questo è forse l'unico mezzoutile per estendere in mezzo agli altri la santainfluenza della cristiana devozione . Pur troppo ilSignore è troppo poco amato, perchè è ancor piùpoco conosciuto! »

Ma la diversità d'ambiente, se gli era di sprone acrescere nell'amor di Dio, non poteva non rin-novargli in cuore le più sante nostalgie .

Ricordando. . ..

Il 29 gennaio 1918, festa patronale della nostraSocietà, scriveva due splendide lettere: una a DonAlbera e una alla mamma .

Con Don Albera apriva il cuore così :« Oggi è festa di S. Francesco di Sales . Mentre

le scrivo (sono circa 10 ore) qui seduto sul miogiaciglio, in una cameretta scavata accanto alla

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trincea, il mio pensiero mi sfugge irresistibilmentee volà costì, a Torino, nel glorioso Santuario dellanostra Ausiliatrice . Veggo le sfilate del clero, se-guito dalla sua bianca figura paterna che devota-niente si avvia all'altare per la celebrazione deidivini misteri . . .

» Qui attorno a me tutto è deserto . Da due mesi,dacche son venuto in trincea dopo il riposo, unasola volta mi fu possibile ascoltare la S . Messa efare la S. Comunione. Ho dovuto provvedermi divarie autorizzazioni e poi accompagnato dalfedele attendente, armato di tutto punto, correreattraverso la grande pianura, per raggiungere ilCappellano del Reggimento . Tutti gli altri giorni(Natale, Capo d'Anno, Epifania compresi) dovettiaccontentarmi dal desiderio . . . »

La mèta sospirata .

Alla mamma diceva affettuosamente .» Oggi è la festa del celeste Patrono dei Salesiani ;

ed è perciò che il mio pensiero con più insistenzadel solito vola da me lontano, là dove ho lasciatitanti ricordi, tanti tesori di affetto .

» Ricordo i giorni della mia giovinezza, allor-quando la mia santa vocazione incominciava adare i primi segni appariscenti ; d'allora in poi, perla grazia di Dio, essa crebbe sempre più, malgradotutto. Già sul punto di raggiunger la mèta da metanto desiderata, il sacerdozio, voi sapete come laDivina Provvidenza dispose che io fossi chiamatoa compiere il mio dovere che, sebbene sia arduo espesso assai penoso, tuttavia non cessa di esseresanto, perche voluto da Dio : il servizio militare .Questo ritardo nel raggiungimento della mia mèta,a chi guarda le cose con occhio umano parrà ungrave danno, una immensa disgrazia . Ciò non devesembrare a noi che dobbiamo essere abituati aconsiderare le cose, come si suol dire, dai tettiin su . Anzitutto, benchè non ancora sacerdote,per la grazia di Dio, mi è possibile compiere moltidegli uffici propri dei sacerdoti : la diffusione dellaparola di Dio, la difesa dei diritti della Chiesa, ecc .

» Inoltre questa vita non è senza utilità ancheper me : mi è facile, trattando con molte persone,far molte esperienze della vita, imparare a cono-scere i bisogni più urgenti per poi un giorno, comesacerdote, porvi rimedio, per quanto lo compor-teranno, s intende, le mie forze . Non crediate,cara mamma, che la vita militare sia un seriopericolo per chi ha veramente vocazione . Con soloun po' di buona volontà, anche nelle mie presenticircostanze, malgrado io sia costretto a starelunghi anni lontani dalla Chiesa (qui non ne esi-stono), si riesce non solo a mantenere, ma altresìad accrescere l'interna fiamma della vocazione » .

Il "Dominus vobiscum" .

Il febbraio 1918 lo passò in riposo, e fu lietodi poter ascoltare ogni giorno la S . Messa e acco-starsi alla S . Comunione . Il giorno 7 ne dava nuovenotizie alla mamma .

« Ora mi trovo a riposo . Comando una sezioneautonoma di circa cinquanta uomini e alcuni ca-valli, I miei soldati mi hanno fabbricato una pic-

cola casetta apposta per me, dove ho una branda,un tavolo, una sedia a sdraio, una piccola stufa .La giornata la passo, parte studiando e partefacendo istruzione ai miei soldati . Un'ora al giornoalmeno la dedico alla posta . Qui, durante il riposoho anche la messa tutte le mattine . . . »E dolcemente soggiungeva :« Voi vorreste poi anche sapere quando ci rive-

dremo... Questo non ve lo posso dire, perchè nonlo so neppure io ; speriamo però presto; speriamoanzi che presto possa anche . . . fare che cosa? Non loindovinate? Cantare il Dominus vobiscum! . . . Statedi buon animo ed abbiate fede! Il Signore, prima diprendervi con sè, vi darà anche questa consola-zione... » Ma, purtroppo, non doveva esser così .

Gli ultimi . giorni .

« Il nostro caro Miglio - racconta un soldato,che lo avvicinò in quei giorni - fu in riposo nellasua sezione di lanciatorpedini per tutto il mese dìfebbraio ; e questo mese fu per lui un lavoro con-tinuo per l'istruzione dei suoi soldati .

Aveva il suo accampamento vicinissimo al mio,ed io approfittavo della vicinanza per andarloa trovare ogni sera dopo il rancio . La sua succintaed umile baracchetta era come una cella di unsanto religioso . Ogni sera, quando ci raccoglievamonella sua baracchina, scavata nella roccia mi di-ceva che lui, quando aveva finito di disimpegnarele sue faccende militari, dimenticava di essere sol-dato e si dedicava alla meditazione ed allo studio .Il suo desiderio di pace traspariva da ogni suafrase. La stima che godeva presso i suoi colleghi esoldati era la più profonda . Dopo reiterato invito,riuscii a farlo venire nel mio reparto . . .

» Quando mi disse che doveva recarsi in linea,provai una pena indicibile .

» Il giorno avanti che vi si recasse, andai a tro-varlo e nell'abbandonarci ci siamo detti : « Arri-vederci a Maggio, nel bel mese della Madonna . »Fallace appuntamento! . . . Poche ore prima di par-tire tornò al mio reparto, in cerca del Cappellano,per aggiustare le partite con Dio, e il Cappel-lano ebbe a dirmi :» - Che bell'anima è quel tuo compagno! ».

E tornò in linea.« Il tempo del riposo - scriveva il 26 febbraio -

volge al termine ed ancora una volta sarò chia-mato a compiere un molto arduo dovere . In mezzoalle frequenti angustie non mancano le consola-zioni, specialmente quelle derivate dal pensierodella presenza di Dio, ovunque nostro Padre edamico. Come è bello conversare con lui in questesolitudini, durante la bufera! . . .

La morte .

E la bufera prese a ruggire e scrosciò fatale sulcaro confratello. Beato lui che viveva sempre inunione con Dio!Il 1° marzo scrisse ancora alla madre : «Fra

giorni vi manderò una mia fotografia . . . . purchè mimandiate buone notizie . . . . » e la fotografia, perfortuna, non venne: Se fosse venuta, Dio mio, cheschianto avremmo provato tutti, che dolore ne

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avrebbe avuto la povera mamma sua! Il buonMiglio fu colpito da una granata e talmente mas-sacrato da noli essere più riconoscibile .

In data 13 marzo 1918 il Cappellano del 62°Fanteria, P . Sacile Giovanni, scriveva al nostroSuperiore :

«Ancora sotto l'incubo della dolorosa impres-sione, partecipo alla S . V. Rev.ma la morte delsottotenente Miglio Giovanni, chierico salesiano,avvenuta il 9 corr. mese a Cima Bruciata .

» Durante furioso bombordamento nemico erasimesso al riparo, con altri dieci suoi soldati in unagalleria . Una granata di bombarda nemica, scoppiòproprio all'imboccatura e fulminò - con le schegge,la vampa e lo spostamento d'aria - il caro sotto-tenente coi suoi uomini .

» Era troppo buono, troppo l'amavamo per tra-lasciare di significare alla S . V. che con le sue bellevirtù cristiane, con la sua pietà solidissima, con lasua coltura, con il suo contegno corretto ed esem-plare, egli s'era imposto al rispetto, alla stima, allabenevolenza dei suoi colleghi, non meno che deisuperiori e dei soldati . Tutti, senza eccezione, hannoper lui sincere parole di rimpianto e di encomio .» Il signor Colonnello del Reggimento aveva

posato lo sguardo su di lui e pensava chiamarloa suo collaboratore nei varii uffici del Comando .Iddio lo volle con sè . E lui, presago forse dellaDivina chiamata, vi si preparò con quotidiana Co-munione durante tutto il mese di febbraio che,col Reggimento, trascorse a riposo . . .»

Generale rimpianto .

Quanti lo conoscevano, tutti sentirono la gra-vezza della perdita fatta con la morte del caris-simo Miglio .

Il sullodato Don Leone ci scrive : « Fu un fulminea ciel sereno e non ci potemmo capacitare al tri-sto annunzio . Lo ricordammo nelle nostre pre-ghiere e assicuro che la sua memoria vivrà eternanei nostri cuori. Vero figlio del Ven . Don Bosco,ne possedeva lo spirito e quindi la bontà . Sognavasempre i suoi giovani e i suoi Superiori dell'Ora-torio, e sovente a Salonicco comperava giornaligreci da spedire al prof . Don Ubaldi, di cui, mipare, si diceva alunno fortunato per avere appresoquel greco che ora serviva un poco a lui e a noi,essendo il nostro interprete con i pochi intellettualiche si trovavano in quei paraggi . Fortunato chie-rico che tanto desiderio ha lasciato di sè! »

E il tenente Frascisco soggiunge : «La notiziadella sua morte uri giunse mentre doloravo pri-gioniero in una fortezza dell'Austria : ma non piansi,semplicemente invidiai ; e se nel primo sgomentouna preghiera mi uscì spontanea sul labbro, nonfu in suffragio, ora in invocazione fiduciòsa al suospirito, perchè si ricordasse di me nel regno dellaLuce e trasfondendo in me quella fiamma d'Apo-stolo, che lo aveva sollevato in grembo di Dio, midèsse forza a seguire le sue orme gloriose .

» Il povero Miglio fu miocompagno d'infanziaa Bellinzago e in seguito condiscepolo nell'Orato-rio e a Valsalice; e sempre a me, a tutti, nobileesempio alla pratica d'ogni virtù .

» Fin da piccolo appariva così assennato reidiscorsi, così laborioso ogni momento della gior-nata, così corretto nelle maniere, che nel paesemolti lo chiamavano « l'Omino » e, vedendolo sem-pre gracile nelle poche sviluppate membra, di-cevano alla mamma : - Giovannino non cresce;perchè pensa e studia troppo .

» Ma se il corpo indugiava in proporzioni minute,l'intelletto e più il cuore divenivano in lui ognorpiù grandi. Chi l'ha avvicinato appena qualchevolta, vedendone la calma, la modestia, la tem-peranza del linguaggio, può averlo creduto anchetroppo quieto ; ma io so qual fuoco sacro gli ar-desse nelle vene, avendolo mille volte ammiratonelle esplosioni generose del suo carattere, allor-chè trattavasi d'intervenire in difesa della debo-lezza, della giustizia e della verità conculcate .

» Con aspri diuturni sforzi il mio « santo » amicoera riuscito a moderare l'eccessiva sensibilità delsuo temperamento, e divenne assoluto padronedi sè. E l'ammiravano e l'amavano tutti per labontà e per l'ingegno. La sua conversazione eracosì piacevole e interessante per l'elevatezza dipensieri, la rettitudine dei giudizi, la sobrietàdelle frasi che, durante le vacanze, i maggiorentidel paese andavano a gara nell'averlo a casa lorosoltanto per il piacere di udirlo parlare . Dopo la1° ginnasio egli declamava con fine gusto moltipassi di Dante ; s'esercitava cogli amici in compo-sizioni d'arte poetica, proponendone lui stesso iltenia, che verteva di frequente sopra soggetti re-ligiosi; e ordiva l'originale abbozzo di una nuov alingua universale - una specie d'Esperanto --nella quale, dopo assidui esercizi, già si espri-meva e traduceva brani dei Promessi Sposi .

» Benchè fornito di doti così rare, il mio «santo »amico si credeva inferiore a tutti e, umile, si trat-teneva volentieri coi più umili dei compagni .

» Beato lui che si abituò fin da fanciullo ad averela massima cura di fuggire tutte le occasioni chepotessero turbargli il cuore e la fantasia, e rimuo-verlo dall'adempimento costante, sereno e lietodei propri doveri. Ammirai sempre la cura con cuirifuggiva dai divertimenti mondani pur sentendotrasporto per la musica e il teatro ; la sua caute anelle letture, e il rispetto a tutti Superiori, cui nu

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triva un affetto riconoscente che in lui crebbe colcrescere degli anni .

» Così si andò maturando per l'altra vita, lavera vita, di cui tante volte aveva parlato con emo-zione alla madre, per renderla rassegnata nella sualontananza...

***

Ma Benche il buon chierico sia volato all'altra vitaassai prima che egli stesso non credesse, oh! non v ientrò a mani vuote, nè spoglio di virtù, ma sì benericco di meriti e con l'anima così decisamentefoggiata all'esemplare divino, che se fosse vis-suto ancor cinquant'anni, forse altro merito nonavrebbe raggiunto, se non l'aver durato più lungotempo nello stesso tenore di vita svilup-pando e mettendo in atto ciò che aveva forte-mente concepito nella mente e nel cuore .

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LETTERE DEI MISSIONARI

RIO NEGRO (Brasile)

Una Missione lungo il Rio Preto .Lettera del Missionario D . Giovanni Balzola (1)

S . Gabriel, 15 ottobre 1918 .

Rev.mo e Veneratissimo Sig. D. Albera,

« DEo GRATIAS! » Come viene spontaneaquesta frase in certi momenti di fervore e diriconoscenza alla Provvidenza di Dio, che ci hascampato da tanti pericoli! Come sgorga espres-siva sul labbro del Missionario che a ogni passo,si può dire, arrischia la vita, per compiere il di-vino mandato! Oh! sì, è grazia di Dio, se la sa-lute del Missionario resiste alle intemperie, aidisagi, ai sacrifici innumerevoli ed incessantidella sua missione. È grazia di Dio, se non sog-giace vittima della fame, di un naufragio, diuno qualsiasi dei mille rischi di cui sovente ètestimone. È grazia di Dio, se con la divina pa-rola, con l'esempio, col ministero riesce a faredel bene a tante povere anime . È grazia di Dio,se arriva a portare il Vangelo là dove non fupredicato e dove indisturbato dominò il tene-broso impero del demonio . È quindi naturaleche sgorghi dalla bocca come dal cuore del Mis-sionario : « Deo gratias! . . Gratias agamus DominoDeo nostro! »

Ella sapeva, signor Don Albera, del miodisegno di scendere al Basso Rio Negro per visi-tar la regione del suo grande confluente, ilRio Preto . Ora è un fatto compiuto .Dopo avere abbracciato il nostro carissimo

Prefetto Apostolico Mons . Giordano e gli altriconfratelli, il 4 luglio scesi a Camanaos, e inmen di tre giorni giunsi felicemente a Santa Isabeled ebbi le dolorose notizie delle conseguenzedella guerra .

Tutti alla raccolta della « piassaba » . - Missionelenta ma fruttuosa .

Il dì seguente era a San Gioachino. Qui parevadovessero crollare tutti i miei piani. Uno deiprincipali del luogo, su cui facevo grande asse-

(1) Insieme con questa lettera di Don Balzola ciè giunto un grido d'angoscia del Prefetto Aposto-lico Mons. Giordano che invoca « personale, arredisacri e mezzi materiali per la vasta Missione, che siestende per un territorio di oltre 1ooo chilometrilungo il Rio Negro e si allarga sulle sponde deisuoi numerosi

affluenti...-»

gnamento, mi dichiarò che era impossibileuna missione al Rio Preto perchè tutti i colonierano dispersi sui piccoli affluenti e nell'internodella foresta, alla raccolta della piassaba (cri-niera filamentosa della lunghezza di due bracciache cresce sul fusto di certe palme con cui sifanno funi, spazzole, e stuoie) . Prima della guerrala piassaba era adibita per le gomene delle navi,essendo molto più resistente all'acqua e piùforte della canape ; ora si venne a scoprire inessa una qualità dapprima sconosciuta, e alpresente essa viene ricercata ancor più dellagomma elastica . Il suo prezzo varia sui cin-quanta centesimi al chilogramma, e una per-sona può raccoglierne, non ostante le difficoltà,fino a cinquanta chilogrammi al giorno . Visono dei padroni che col numeroso personalearrivano ad esportarne anche oltre centomilachilogrammi. È una fonte di lucro per i poveri,ma il tutto è ottenuto con grandi privazioni esacrifizi, non solo per le condizioni poco igie-niche della foresta, ove bisogna vivere per di-versi mesi, ma sopratutto per la poca nutri-zione, non essendovi spesso altro che farina dimandioca, inferiore alla nostra farina di me-liga, su cui non ha altro vantaggio che quello dipotersi usare con acqua fredda nel cosidetto cibèt.

Compresi La triste situazione, sia per recarmial Rio Preto, sia per trattenermi una ventinadi giorni in S . Gioachino, come sarebbe statonecessario . Il 9 celebrai la S. Messa in casa diuna buona mamma di tre ex-allievi di Pernam-buco, la signora ved . Rodrigues : e amministraialcuni battesimi, di cui era padrino il porto-ghese sig. Abele Augusto Guerra, che dovevarecarsi sull'alto Rio Preto. Fu la mia provvi-denza. Gli manifestai il mio desiderio, e rima-neva solo l'ostacolo del mezzo di trasporto, ea questo provvide il nostro buon amico CapitànGiuseppe Teofilo che doveva recarsi in quei pa-raggi col suo vaporino per visitare il suo per-sonale, occupato nella raccolta della piassaba .Egli mi ebbe ospite per due giorni ; e la seradeli'11 partimmo, la mattina del 12 celebraila S. Messa a bordo, trovandoci già sul Rio Preto .Le capanne, come mi era stato detto, eranodeserte: proseguimmo il viaggio ; e il 13 io mifermai a Lages presso la buona famiglia Bitte-court e il sig. Teofilo proseguì il viaggio .

Celebrata la santa Messa, trovai assai tristile condizioni religiose di quella gente . Quellafamiglia, una delle più antiche del Rio Preto,

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non aveva mai visto il sacerdote, ed erano ancorquasi tutti da battezzare .

Li catechizzai per due giorni e il terzo ammi-nistrai a tutti il battesimo . Battezzai una gio-vane di 31 anni, un giovanotto di 24, un altrodi 21 di cui benedissi anche il matrimonio, duealtri di 18, uno di 16, e due giovanette, l'unali 17 e l'altra di 16 anni, e altri di piccola età .Ella vede come era opportuna la visita .

Il giorno 16 mi rimisi in canna, diretto alladel principale di quei luoghi, il Magg . Gioa-

chino Ribeiro. Dopo due ore m'imbattei colsig. Abele che col suo personale scendeva a

Lage s per alcuni battesimi . M'unii a lui e man

mano crebbe tanto la carovana che ben 14 canoevennero legate al vaporino, e tutte cariche digente che si divertiva col grammofono . Pove-retti! Avendo rare occasioni di adunarsi, quandosi trovano insieme passano la notte in festa asentire il grammofono, unico divertimento chehanno .

Il 17 feci una dozzina di battesimi .Con lo stesso vaporino del sig . Abele dopo

due ore di viaggio, giunsi a Quixadá, in casa delMagg. Gioachino Ribeiro, ove il suo rappre-sentante sig . Oreste de Souza ci fece gli onoridi casa. Il principale arrivò alle dieci di notteda Barcellos. Quixadà mi piacque per la bellaposizione, ma specialmente per una bella chie-setta promessa a S. Sebastiano, nella quale in-trodurrò il culto di Maria SS . Ausiliatrice. Colàpassai una settimana nel sacro ministero .

Pensava di tornare alla fin del mese col va-porino del sig. Teofilo e fermarmi a S . Isabel,

ma la Provvidenza dispose altrimenti . Aveva

promesso di recarmi a Carvoeiro, ove sorge unbel santuarietto dedicato a S . Alberto, tenutoin molta divozione dai fedeli dei dintorni . L'avevapromesso anche a Mons . Giordano ; mi avevanoricordato a bordo che ero atteso colà per la festadel 7 agosto ; e dovetti mandar a dire che nonpoteva mantener la parola per mancanza dimezzi di trasporto. E la Provvidenza, controogni aspettativa, mi fece incontrare i buoni fra

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telli Gonzalo e Sebastiano Rodriguez che, ripe

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tendomi l'invito, m'offersero all'uopo il loro va

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porino, e ogni difficoltà scomparve . Di nuoviDeo gratias!

Manca petrolio per proseguire in vaporino . - Graverischio di finir di fame . - La bontà di MariaAusiliatrice.

Dopo aver combinato col sig . Ribeiro d'in-vitare tutti i coloni, occupati nel raccolto ac-cennato, a radunarsi per la festa di S . Sebastianoin cui sarei stato di ritorno, mi accomiatai ilgiorno 24, dopo aver celebrato la S . Messa edamministrato otto battesimi .

In quattro giorni giungemmo a Barcellos .Presi i provvedimenti per il ritorno, proseguiisubito per Guaiavà, presso Caborys, residenzadella famiglia Rodrigues, ove giungemmo dopocinque giorni di viaggio . S'immagini la commo-zione della vecchia madre nell'abbracciare ifigli, che le avevano condotto il Missionario!

La mancanza di petrolio, causata dalla guerra,rendeva difficile il proseguire il viaggio in va-porino : ed io ero disposto a proseguire in canoa

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a remi, ma in vista dell'arrivo del vapore daManaos che avrebbe portato del petrolio, ilmaggiore dei fratelli Rodrigues, il sig . Ana-stasio, quantunque non molto pratico, si decisea condurmi lui stesso col suo vaporino . Feceassegnamento su d'un giovane indio che dicevadi conoscere la rotta e si era offerto a far dapilota. Partimmo e lo stesso giorno prima dinotte, arrivati ad un punto pericolosissimo,detto Ciavascal (cioè un labirinto d'isolette,cespugli e arbusti nell'acqua), il ragazzo sitrovò incerto e, più di lui, il signor Anastasio .

E il sole tramontò e si fece notte, e dovemmoancorare presso un cespuglio. Ci restava delpetrolio per 3 ore . Non fu la notte più tranquilla .La mattina del 30, allo spuntar del sole si riac-cese e si pose in opera il motore : ci movemmoin tutte le direzioni ; ma dopo un'ora di assaggiin ogni parte, ci trovammo perduti senza alcunorientamento. Cominciai a trepidare anch'io .Che sarebbe avvenuto di noi, se in due orenon eravamo a Carvoeiro?Se avessimo avuto vitto e combustibile,

avremmo atteso anche una giornata, ma era-vamo privi dell'uno e dell'altro . S'immagini,amatissimo Padre, quali tristi pensieri ci pas-sarono per la mente! Chi ci poteva salvare? Chisarebbe venuto a toglierci da quel labirinto?

Che avremmo fatto sopra quel vapo rino di unmetro e mezzo di larghezza per tre di l unghezza?Già malconcio dallo strapazzo di cinque gio rnidi viaggio in canoa e dal vitto cattivo, andavapensando ai molti pericoli già incontrati, quandofui per naufragare, quando fui per esser carbo-nizzato dal fuoco della foresta che mi circondòda tutti i lati, quando fui per essere assalitodal tigre, quando mi trovai in mezzo a serpentivelenosi e a serpenti a sonagli, quando gettatoda cavallo fui precipitato con una grossa travein un burrone ove non perdetti che una parte

del pollice, quando gli stessi selvaggi stavanoinsidiando alla mia vita . . . e mi pareva nessunodei pericoli incontrati fosse così tremendo comequello di morir di fame . Che fare? Alzai la mentea Dio, rinnovando l'offerta di me stesso, dichia-randomi pronto a quel genere di morte che aLui fosse piaciuto inviarmi . Invocai Maria SS .Ausiliatrice, S . Alberto e il Ven. Don Bosco; eproprio in quel momento, rianimatosi il piccolonocchiero, s'inoltrò a caso in un canale . . . e inbreve ci vedemmo davanti alcune palme euna capanna di paglia . Cosi si dovè dilatare ilcuore a Cristoforo Colombo quando scoprì terra,come si dilatò a noi in un tripudio di speranza edi liberazione . E noti : qualunque altra direzioneavessimo presa, saremmo stati perduti !

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Discendemmo fra la meraviglia di quellabuona gente e si figuri con che fervore celebraila Santa Messa! E non occorre che dica comeanche colà sia stato provvidenziale l'arrivo delMissionario! Furono proprio di quei due pro-prietari i primi matrimoni che benedissi inCarvoeiro .Dopo la Santa Messa ci offersero un po' di

pranzo . Si scusarono e ci pregarono a compatirli,se non era degno del giorno per loro festivo .Da un mese tenevano in serbo una tartarugasenza decidersi ad ammazzarla : e con quella econ un po' di farina di mandioca ci rimettemmo inforze. Dopo pranzo, uno dei due ospiti si offersea farci da pilota e ci ricondusse nel vero canale acui non saremmo mai giunti da soli; e commen-tando le vie della Divina Provvidenza arri-vammo a Carvoeiro, dove tutta la gente si mise infesta e corse a suonare le campane, annunziandocon allegra distesa l'arrivo del Missionario .

Il signor Anastasio osservò il motore del va-porino: v'era ancor petrolio per dieci minutiEcco un altro motivo di ringraziare la DivinaProvvidenza e di ripetere : Deo gratias!

La missione prosegue sempre lenta ma fruttuosa .- Un caso strano . - Venti giorni a Barcellos .- Fruttuoso catechismo a un gruppo di ragazziper la prima comunione . - Bell'esempio di fedee d'amor fraterno . - I frutti della missione .A Carvoeiro mi trattenni un paio di setti-

mane per la novena e festa di S . Alberto ; e iltempo fu ben occupato .

Il 3 agosto arrivò il piroscafo di Manaos chenon portava il petrolio atteso, ma sempre piùbrutte notizie, tanto da farci parere quasi menbella la festa . In tutto e sempre fiat voluntas Dei!La popolazione soffre, manca quasi di tutto, maspera in un prossimo futuro vittorioso e resiste .

Il giorno 10 essendosi, a festa finita, dispersala popolazione, dovemmo pensare anche noialla partenza : e, non avendo petrolio, entrammoin una canoa a remi, e via . Alle sei di sera giun-gemmo a Menena . Pernottammo in casa delsig. Demetrio Da Silva .

L'11, detta la Santa Messa e amministrati duebattesimi, ci imbarcammo di nuovo per Ca-borys e, benchè il nostro pilota fosse questavolta veramente pratico dei fori, o piccoli canali,tuttavia viaggiammo il giorno intiero senzatrovare un palmo di terra, ove discendere . Perprendere un po' di caffè caldo, dovemmo ser-virci del fornello della canoa . Arrivammo aCaborys di notte .

Il 12 dopo la Santa Messa, prima di mettermiin viaggio benedissi due matrimoni e amministraibattesimi e cresime . Mi turbò un incidente . Unapovera donna, una di quelle che unii in matrimonio, sii presentò per confessarsi, e la con

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fessai e poi unii in matrimonio, e nello stenderel'atto vengo a sapere che non era stata bat-tezzata . . . Cominciai un po' di catechismo e finiicoll'amministrarle il Battesimo e convalidareil matrimonio .

Per buona sorte il sig . Anastasio Rodriguezpotè adunare tanto petrolio da condurmi colsuo canotto fino a Bon Successo, in casa delsig. Alfredo Lopes de Moraes : ed il 13, dopoamministrati vari Sacramenti, il sig . Alfredomi fece condurre sino a Barcellos.

Qui il sig . Antonio Ramos Gadeglia, Segre-tario Comunale, nostro buon amico, mi offersela sua mensa per tutto il tempo che volessi ap-profittarne; e non era poca generosità per luinè piccola fortuna per me . A dormire mi recaidapprima in una casa di un turco maomettano,che m'accolse con molta deferenza . E avendovisto che c'era del lavoro, mi decisi di tratte-nermi una ventina di giorni a Barcellos, sinoalla venuta del primo piroscafo. Il sig. RamosGadeglia fu ben lieto di prolungare la sua gene-rosità e io presi alloggio nella stanza che servivada cappella, ove passai il tempo facendo cate-chismi e preparando ragazzi e fanciulle allaPrima Comunione . Ne istruii ben diciotto . S'im-magini quale stupore abbia destato qui, doveè gran cosa trovare chi sappia fare il segno diCroce e dir l'Ave Maria, il veder quei fanciullidar pubblico esame per essere ammessi allaprima Comunione, e rispondere a dovere sullecose principali del catechismo . La funzione riuscìsolenne e commoventissima, come suole esseresempre. Una sola famiglia ebbe quattro neo-comunicati .Uno di questi, un ragazzo tredicenne, di nome

Lafaet, soffriva per diverse ferite a una gamba .Essendoglisi ammalata di febbre una sorellina,il buon ragazzo si mise a pregare perchè gua-risse . Dopo due giorni una caduta dilatò la suaferita e a stento potè arrivare a casa, pallidopallido, versando sangue. Sollecitamente lamamma si mise a curarlo, e il buon figliuolo adirle: « Mamma, soffro ; ma non mi lamento sai?Sono stato io che ho detto al Signore che mifaccia soffrire di più nella ferita, purchè liberidalla febbre la sorellina! » . . . E in giornata questafu libera dalla febbre e guarì . Veda come anchequa ci son delle anime belle .A Barcellos ebbi varie prime Comunioni

anche fra gli adulti, e fu proprio provvidenzialela mia fermata, per preparare i teneri cuori diquei 18 fanciulli al Re dei cieli . Fui pienamentesoddisfatto . Ebbi anche agio di amministrarebattesimi e cresime e benedire dei matrimoniie di stabilire un comitato per la costruzione diuna chiesetta degna del luogo . Ripeto, la miafermata raccolse buoni frutti .,M 'imbarcai il 5 sett . col cuore pieno di gra-

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titudine verso la famiglia Gadeglia per tutte lefinezze avute : e su loro e su tutti gli amici diBarcellos invocai la benedizione di Dio .

Nel viaggio continuai ad esercitare il mini-stero ed ebbi altre peripezie, su cui tornerebbenoioso se mi dilungassi .

Arrivai il giorno 7 a S. Isabel e l'8 proseguiicol motoscafo del sig . Fontes, verso Umaritaba,dov'è la bella residenza di questo nostro grandeamico, dove giungemmo il giorno 11 .

Anche qui, in attesa di mezzi di trasporto,ebbi tempo di amministrare i santi Sacramenti ;ed il 16, in compagnia del Sindaco di S . Gabriel,nostro ottimo amico, sig. Rodolfo Lopes Gon-salves, potei partire e dopo due giorni arri-vare felicemente alla nostra residenza .

Devo davvero ringraziare il Signore di questidue mesi di missione, sia per la buona salute,come per essere stato scampato da tutti i peri-coli e sopratutto per il bene operato che, attesele condizioni di questi luoghi, non è trascu-rabile . Eccolo in breve :

Battesimi 132, Cresime 7o, Matrimonii 26 ;Confessioni 116, Comunioni 6o .Ne siano rese grazie a Dio, a Maria SS .

Ausiliatrice, Madre e Regina dei Missionarii, eal Venerabile Don Bosco .

Ella, Veneratissimo Padre, accetti i nostricordiali e rispettasi saluti, e si compiaccia tra-smetterli agli altri Superiori, raccomandandoalle fervide loro preghiere e dei pii Coperatorie Cooperatrici, questa povera e difficile mis-sione, perchè possiamo salvare molte anime edestendere il regno di Dio .

Ci benedica tutti, e specialmente il suoUmilissimo ed Obb .mo Figlio in G . C .

Sac . GIOVANNI BALZoLAMissionario Salesiano .

REP. ARGENTINA

La morte di un santo missionario .Scene di fede in un Santuario di Maria Ausiliatrice .

(Lettera del Sac . Luigi Pedemonte).

Fortin Mercedes, 22 novembre 1918 .Rev.mo ed amatissimo sig . D. Albera .A quest'ora avrà già appreso la triste notizia .

L'angelo di queste contrade, il venerato maestroe prudentissimo consigliere Don Matteo Valinottise ne volò all'eterno riposo . Siam rimasti privi d'unvalidissimo aiuto, specialmente d'un vero modellodi mitezza e di angelici costumi ... Specchio disoda pietà, basata su d'una fede incrollabile, quanteanime ha sollevate e restituite alle delizie dellavita sinceramente cristiana! Le contrade del RioNegro per circa venticinque anni furono sempreammirate dall'eroismo delle virtù di questo nostroMissionario! I futuri banditori del Vangelo, che

Maria SS. Ausiliatrice susciterà in queste plaghelontane, avranno nel caro Don Valinotti il verotipo del missionario apostolico che perseverò sinoalla fine nella più assoluta abnegazione, essendostato tutto per Iddio e tutto per il prossimo . Devoaggiungere che egli ebbe, ed ha ancor più adesso,fatua di santo . E appena morto, e son molti coloroche ne invocano la protezione, sicuri di ottenerea sua intercessione grazie e favori (1) .

Oh! sia mille volte benedetto Iddio che provvedeai bisogni morali di questa povera Patagonia col-l'inviarle missionari santi in verità . E voglia laDivina Provvidenza continuare a glorificare il suocaro Servo, attraendo con la luce celeste della suatomba tante anime all'ovile del Buon Pastore Gesù,quante nel suo umile e fervido zelo egli seppe at-trarne ogni giorno della vita .

Io mi affretto a rallegrare l'animo del nostrovenerato Superiore col dirgli che il caro defunto,quando lo visitava nella sua malattia e l'informavadelle nostre cose, tra i molti consigli e incitamential bene, di cui mi fu largo, mi assicurò che l'Operaqui intrapresa per la formazione di novelli missio-nari non mancherà di prosperare, finchè ci atter-remo strettamente ai suggerimenti dei nostri Supe-riori . Queste parole mi sono scolpite nell'animo .Che le preghiere e l'intercessione di questo santoMissionario ottengano un avvenire felice al Semi-nario delle Missioni Salesiane della Patagonia!

Per noi n'è caparra anche il crescente sviluppoche va prendendo in questi paesi la divozione aMaria SS . Ausiliatrice. Ella pure, che conosce questecontrade, avrebbe pianto di consolazione il ventiottobre u. s. quando millequattrocento pellegrinidella città di Bahia Blanca e dintorni, provenienticioè da più di cento chilometri, pieni di fede e de-vozione, convenivano qui ad onorare la VergineAusiliatrice del Fortín . Una pioggia dirotta nonfu capace di menomare il loro divoto contegno .Ne vedemmo un bel numero accostarsi alla S . Co-munione : e vedemmo anche delle madri che reca-vano i figli ammalati innanzi alla S . Immagine conuna fede che commoveva . Questa santa Immagineè la stessa che fu benedetta dal Ven . Don Boscoe da lui consegnata al Capo dei suoi Missionari . Datutti si sospira di veder sorgere il nuovo Santuario .Le oblazioni continuano e la benedizione inviatacidal S. Padre è una buona speranza per l'avvenire .

Intanto ci doni la Vergine Santa la grazia di san-tificare i nostri chierici, gli aspiranti e le loro fa-miglie, e quanti ci avvicinano o andiamo noi a vi-sitare nelle distese regioni affidate alle nostre cure .A questo fine, veneratissimo Padre, ci benedic aLei pure e non ci mancheranno nè le benedizionidel Cielo, nè gli aiuti temporali necessari per meglioapprofittarne .

Con filiale affetto, della S . V. Rev.madev.mo in G. C .

Sac . LUIGI PEDEMoNTEIspettore .

(1) Il compianto Don Matteo Valinotti era nato a Virledi Piemonte il 4 gennaio 1837.Entrò nella nostra PiaSocietà già sacerdote, anzi dopo 30 anni di sacerdozio,e visse santamente ancor 25 anni in Patagonia. Pace al-l'anima sua !

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IL CULTO DI MARIA AUSILIATRICE

NEL SANTUARIO .La prima Domenica di maggio (4 cor-

rente) nel Santuario di Maria Ausiliatricesi celebrerà la «Festa del Papa» . I di-voti che si accosteranno alla S . Comu-nione saranno invitati ad offrirla al Si-gnore secondo l'intenzione di Papa Bene-detto XV . I brevi discorsi che si terrannodurante le messe e le prediche dello stessomese mariano saranno sull'eccelsa dignitàdel Vicario di Gesù Cristo e sulle bene-merenza dei Romani Pontefici .

Rammentiamola raccomandazione fatta dal rev.mo sig. DonAlbera nella Lettera del 1° gennaio, riportatanelle prime pagine del Bollettino di quest'anno,di continuare pubbliche e private preghiere aMaria SS. Ausiliatrice :

« È mio desiderio che si continui, pri-vatamente e pubblicamente, a supplicarequesta nostra dolcissima Madre secondol'intenzione del Papa come s'è fatto ognigiorno durante la guerra, e insieme che il24 del mese o la domenica seguente, tuttala gioventù che frequenta i Collegi, gliOspizi. gli Educandati e gli Oratori di DonBosco, sia invitata e debitamente dispostaad una Comunione generale per il buonesito della Conferenza per la pace . Affidoai Salesiani, alle Figlie di Maria Ausilia-trice e anche a voi, o zelanti Cooperatori,il fissare quelle norme che si riterrannolocalmente più opportune per rendere im-ponenti le proposte funzioni eucaristiche » .

Agli Ascritti all' Associazione„ di Maria Ausiliatrice .

Commento allo Statuto dell'Associazionein occasione del cinquantenario della

erezione canonica - 1869 - 1919 (1) .

IV .Dei modo di onorare Maria Ausiliatrice.

Dobbiamo onorarla con la mente, col cuorecon le opere .I) CON LA MENTE .a) Dobbiamo cercare di farci un'idea giusta

della grandezza del titolo dato a Maria, di Aiuto

(1) V ed . Boll. di aprile u. s..

dei Cristiani, per averlo in quella grande stimae venerazione che si merita. Quindi non giudi-chiamo perduto il tempo che impiegheremo nelfare qualche lettura, o nel sentire qualche discorsoche ci istruisca su ciò . Un cristiano deve sapersidare ragione delle sue pratiche di pietà ; tanto piùun ascritto all'associazione di Maria Ausiliatrice .Un figlio vuol conoscere i titoli di sua madre ; eperchè noi Ascritti non cercheremo di conosceresempre più il titolo di Ausiliatrice, che ha la nostramadre celeste?

b) Inoltre, noi dobbiamo cercare di conosceregene i vantaggi che abbiamo nell'onorare Mariasotto il titolo di Aiuto dei cristiani . Ricordiamo chequesto titolo è quanto mai caro a Maria e quantomai efficace a disporre il suo cuore a beneficarci ea preparare il nostro cuore a ricevere le sue grazie .Perchè tante e tante anime sentono entusiasmoper Maria Ausiliatrice e a lei ricorrono con tuttafiducia e ne ricevono favori anche straordinari?Perchè conoscono la grandezza del titolo di Maria,Aiuto dei cristiani .

c) Si ferma qui l'omaggio della nostra mente?No, noi dobbiamo anche cercare di conoscere qual-che cosa delle glorie di Maria Ausiliatrice ; e nonsolo delle glorie passate, ma delle presenti, delleglorie giornaliere; vogliamo dire che dobbiamotenerci al corrente delle grazie straordinarie cheMaria SS. concede a quelli che l'invocano coltitolo di Aiuto dei cristiani e delle opere meraviglioseche talvolta compie in loro favore . Il Bollettinopubblica ogni mese relazioni di grazie ricevute daidivoti di Maria Ausiliatrice, o relazioni di festee processioni ecc . fatte in onore dell'Ausiliatrice,o racconta opere compiute con la sua potente pro-tezione. Noi dobbiamo in qualche modo tenerci alcorrente di tutto questo, leggendo con interessequesta parte del Bollettino Salesiano. Non cercaun figlio di tenersi al corrente di quanto fa onore asua madre?

E le grazie ottenute per mezzo di Maria Ausi-liatrice, le opere compiute con il suo aiuto che cosaprovano? Provano nel modo più sensibile quantonoi veniamo dicendo, cioè che l'invocare Maria coltitolo di aiuto dei cristiani è mezzo efficace peronorarla e ottenere grazie .

II) - COL CUORE.I filosofi c'insegnano che la volontà è fatta per

il bene, come l'occhio per la luce e l'orecchio peril suono ; ma ci dicono che la volontà è una facoltàcieca, la quale non segue il bene, se il bene non gliè proposto dall'intelletto . Per questo motivo noiabbiamo insistito sulla bellezza e bontà del cultoa Maria Ausiliatrice, affinchè l'intelletto istruitoilluminasse la volontà e questa fosse tutta fervorenella divozione all'Ausiliatrice dei Cristiani . Per

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GRAZIE E FAVORI (*)

chè il Venerabile Don Bosco, perchè l'indimenti-cabile Don Rua provavano tanta gioia solo alsentire il nome di Maria SS . Ausiliatrice? Perchètanti e tanti cristiani anch'essi, al solo sentirneil nome, o al vederne l'immagine, si rasserenano eprovano gioia e contento? Perchè conoscono l'ec-cellenza di questo titolo e si sentono portati adamarlo e onorarlo . Essi ne han piena la mente, eperciò il loro cuore trabocca di gioia . E come ainomi dolcissimi e carissimi di mamma, di fratello,di sorella, di amico e benefattore, nessun cuoreben nato resta insensibile, così nessun fedele,devoto della Regina del cielo, può rimanere indif-ferente al nome di Maria Aiuto dei Cristiani .

Quindi, dopo aver reso all'Ausiliatrice il cultodella mente, le rendiamo quello del cuore, con a-marla d'amore vero, filiale, intenso . Dopo Dio,Maria è l'oggetto del nostro più ardente amore ; efra i tanti titoli che le competono, noi, pur vene-randoli tutti, sentiamo amore e entusiasmo per que-sto di Ausiliatrice dei cristiani . Quindi dopo Dio,a Maria Ausiliatrice ogni pensiero, ogni affetto,ogni palpito del nostro cuore ; dopo Dio, per leiogni lavoro, ogni sacrifizio ; dopo Dio a lei ogniricorso, in lei ogni nostra fiducia ; dopo il culto aDio, e quindi a Gesù Sacramentato e al Sacro Cuore,di nulla noi ci occuperemo tanto, quanto di pro-pagare il culto a Maria Ausiliatrice .

III) -- CON LE OPERE .Ma la prova del vero amore sono le opere, per-

chè il vero amore è operativo . Quindi se davveroabbiamo piena la mente e il cuore dell'eccellenzae dignità del titolo attribuito a Maria di Aiuto deicristiana, dimostriamolo con le opere .In che modo?Ci permettiamo di suggerire alcune cose, non

tanto per insegnare, quanto per richiamare allamemoria, perchè il vero amore non ha bisognod'insegnamenti, ma da sè, come disse anche unpagano, insegna ogni cosa : Amor docet omnia .

1° ) Portiamo in dosso la medaglia di Maria Au-siliatrice, e baciamola al mattino divotamente,affinchè sia nostro aiuto nella giornata e scudocontro i pericoli d'anima e di corpo .

2 ° ) In casa, in luogo visibile o in capo al letto,mettiamo l'immagine ola statuetta di MariaAu-siliatrice .

3°) Rendiamoci familiare la giaculatoria indul-genziata : « Maria, Auxilium Christianorum, orapro nobis » e ripetiamola sovente, con fede e conaffetto .4°) Prendiamo la bella pratica di terminaresempre le nostre preghiere con la giaculatoria :Maria, Auxilium Christianorum, ora pro nobis .5°) Vi è pure la preghiera di Consacrazione a

Maria Ausiliatrice; perchè non la potremo recitareogni giorno, o almeno di tanto in tanto?

6° ) Celebriamo con speciali esercizi di pietàil 24 d'ogni mese, possibilmente prendendo partepersonalmente a quelle pratiche pubbliche, lequali si tengono in chiesa; in quest'occasione .

7°) Ne' nostri bisogni ricorriamo a Maria Ausi-liatrice con tridui e novene, come suggeriva ilVenerabile Don Bosco .

8°) Consacriamo a Maria Ausiliatrice l'intero

Da morte a vita .Non è soltanto convinzione mia, ma di tutti

coloro che hanno seguito il corso della mialunga e complicata malattia e mi furono aifianchi nei momenti più critici, che solo la pro-tezione di Maria Ausiliatrice mi ha conservatoin vita .

Per molti giorni i dottori trepidarono sullamia esistenza, ma un giorno specialmente siritenne inevitabile e imminente la catastrofe :l'agitazione e la smania che m'aveva tormen-tato per tutta una notte, quel caratteristicoannaspamento proprio delle ultime ore, il polsofuggente e filiforme, la cianosi al volto, avevanoormai tolta ogni illusione : i telegrammi infattichiamavano di lontano i miei cari per l'estremoaddio. A tutti gli altri segni si aggiunse la pa-rola del dottore che sentenziò imminente lacatastrofe .Si attendeva la morte e invece venne, su me

indegno, la materna protezione di Maria Ausi-liatrice, che anime di confratelli, di amici e digiovani avevano pregato e pregavano fervoro-samente .

Il pericolo non disparve, ma a poco a poco sifece meno prossimo, finchè un giorno il dottoreche mi curava con affetto paterno si rivolse allamia buona madre dicendole : «Mamma, puòpartire tranquilla, suo figlio è fuori di pericolo » .

Era il 22 ° giorno della mia malattia, che m'a-veva colpito, prima con bronchite e polmonitedoppia, poi con rinnovata polmonite sinistraaccompagnata da violenta pleurite e da un tur-bamento nervoso e da un'insonnia, che nessunrimedio aveva potuto calmare . A tutto avevarimediato Maria Ausiliatrice .

Quando il dottore mi dichiarò fuori di peri-colo, la mia mamma era all'ottavo giorno dellanovena a Maria Ausiliatrice, alla quale io avevapromesso di pubblicare la grazia che mi avrebbeconcesso . Lo faccio ora dichiarando che a Leidebbo quella vita che ancora mi avanza ; Ellami aiuti ad usar bene di questo suo dono .

Casale Monferrato, 1 aprile 1919 .D . SEcoNDo RASTELLo, A . Cappellano .

mese di Maggio ; e celebriamo con ispeciale fer-vore e solennità la novena in preparazione allafesta, per noi solennissima, del 24 maggio . Questogiorno sia per noi interamente sacro a Maria Ausi-liatrice, un giorno tutto affetto e devozione eamore alla nostra incomparabile Regina e Patrona .

(Continua)

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La Novena suggerita dal Venerabile .

« Ne avrà per uno o più mesi » : così diceva dime il medico, dopo tre settimane che la febbre midivorava ; e, quello che è peggio, non si sapeva qualerimedio applicare al mio male .

Allora il mio Mons . Rettore mi suggerì di ri-volgermi al Medico Divino, interponendo la me-diazione di Maria Ausiliatrice . Si incominciò datutti i miei compagni la novena suggerita dal Ven .Don Bosco e giorno per giorno la febbre andò de-crescendo, finche scomparve del tutto col finiredella novena . Il giorno appresso mi alzai da lettoed entrai in convalescenza, ed ora sono guarito .Ho promesso a Maria Ausiliatrice di farmi assaibuono, per potere un dì essere un zelante apostolodella sua divozione .

Catania, 25 marzo 1919.Seminarista GALVAGNO MICHELE.

ZONA DI GUERRA. - 10-III-1919 . - Aveva ot-tenuto il mio turno di licenza invernale e dallazona di guerra mi avviai al paese natio col cuorepieno di emozione nell'attesa di rivedere i mieicari. Ma alla gioia del ritorno ben presto dovevasuccedere inaspettato il pianto e l'attesa tristedi una sventura . Lontano dalla casa paterna ovecrasi recata per disimpegno della sua professione,una mia cara sorella lottava con un terribile realeche sembrava dovesse inesorabilmente condurla

alla tomba. Babbo e mamma erano accorsi al suoletto e a casa furono le sorelle piangenti che minarrarono il triste caso . Il mio povero cuore, col-pito dal più vivo dolore nel momento in cui cre-deva di godere la gioia del ritorno, non trovò cheuna speranza, una fede, una parola : Maria Ausi

-

liatrice ! E la buona Madre che tante altre volteera accorsa provvida consigliera ed Ausiliatricenella mia famiglia, non restò insensibile al gridodel mio dolore ed alle preghiere degli amici . Lamia buona sorella incominciò subito a miglioraredestando profonda meraviglia nel medico curante,ed ora è completamente rimessa in salute . Coll'a-nimo pieno di riconoscenza, a nome della famiglia,sciolgo alla Vergine l'inno del ringraziamentoed invio una tenue offerta pel suo Santuario .

Sac . R. U . Salesiano .

CASTRONovo DI SICILIA . - 14-1-1919 . - Anniaddietro uria figlia Concettina fu affetta successi-vamente da tumore cerebrale e da tubercolosiossea . A giudizio dei medici noti c'era speranza diguarigione. Allora mi rivolsi alla Madonna Ausi-liatrice promettendo un'offerta e la pubblicazionedella grazia nel Bollettino Salesiano . Essendo lamia figliuola finalmente guarita, sciolgo con devotariconoscenza la promessa .

GIOVANNI PATTI.

TORINO . - 24-III-1919 . - Da parecchi mesi miofiglio giaceva a letto infermo per una grave co-scite. Riusciti vani tutti gli espedienti suggeritidalla scienza mi rivolsi con fede a Maria SS . Au-siliatrice promettendole di far pubblicare la gra-zia, se mi avesse ottenuto la guarigione del mio Car-letto. Oh! bontà di Maria! il mio piccolo malato

è guarito più presto di quel ch'io stessa osassi spe-rare. Ti siano rese pubbliche grazie, o potente Au-siliatrice, alla cui intercessione mai feci ricorsoinvano ;

ROMANO MARIA .

SAN PIETRO DI RovERETO - 25 - III - 1919 . -Auxilium Christianorum, ora pro nobis! così in-vocai con viva fede la cara Madonna di Don Bosco .A Lei rendo pubbliche grazie su questo Bollettinoper l'ottenuta guarigione del mio carissimo fratellino Antonio nella lontana America, m ercè laSua intercessione che invocai nell'ora del pericolo .Adempio al voto fatto, mandando la mia piccolaofferta .

MARIA PEIRANO .Ottennero pure grazie da Maria SS . Ausiliatrice e

alcuni pieni di riconoscenza inviarono offerte per lacelebrazione di Sante Messe di ringraziaumento, per ilnuovo Santuario dei Becchi, per le Missioni Salesianeo per altre opere di D . Bosco, i seguenti :A) - A. C . di Biella, A . D . di Genova, Accastello M.,

Adorno d . L. soldato, Affanni A., Agnano L , Agosti B .,Aicardi S ., Aime V . in Avmar, Alasia A ., Albera C,Alciati P . in M .trinetto, Alciati S . . Alessandri B ., Ale-xandre M., allarà B ., Allasìno L ., Allasino C . in Audauo,Alpestri D , :Amenta S., Amiguni R ., Andrenni B . inVìgo, Andreoli F., Anfossi L. Antonioli M , Antonioli L.,Apriceno 13 ., Arene E ., Arietti I . in Burzio, Ariolfo B .,Arpagiui L ., Aschieri L .B) - B C. di*** B M. di Torino, B . T . di San-

remo, Bacciarini R ., Baldelli F ., Barbera M , Barbero L .,Barbieri M ., Barmette E , Bassi C., Baso L ., Bastrenta

M.,Baudino Z,Bechìs M., Beda C., Beicredi cav. A.,B ellegrandi M ., Bellugi A.,Benazzo A., Benedicenti T.,Bergairirschiuo T ., Bernabei A ., Bernasconi C ., BerniniM., Bertarione G . in Ravarussa, Bertazzoni C , BertellaC ., Bnrtero M ., Bertini E . studente, Bertoglio A., Ber-tuldi ALnts. G ., Bertoletto G ., Bertoncello E ., Bertoue M .,nessi D. in Palli maestra, Bettoli C ., Bianchì AI . in Colla,liiauciotto Banco L , Biglino A ., Bi otto E ., BiondiA ., Bu G ., Buicio G ., Boletti C . e V ., Bullo A ., Bonan-drini C ., Bondioli E ., Bollo E . in Omodei, Bonora P . P ., .Bormolini M., Boroli G. in Barbosio, Borsa E., Borto-lussi A ., Bovio d . G , Box C., Bracco V., Bravi E .,Broccardi A ., Bruno M ., Buerolo R., Burzio G ., Basid. A ., Brissu L ., Bozzetti BC) - C . A . di Centailo, C . C. di Guarene, C. M di

Castelrosso, C . P . di Cortemiglia, Cationi A ., Campai haM., Camlinni L., Canavese E . in Bosiglio, Can eh o M.,Cartelli G., Caputo L . in Bruno, Care ;; o S , Ca-rena L ., Cari girai o V , Carnelatti 'I' ., Cerrera R ., Ca-salis B ., Cascino G., Castagno G ., Castellazzi A ., Castel-lino I , Castrale C ., Castrucci A ., Catello O ., CavallaroM., Cavallero m., Cavilla Mons . G ., Celli G . insegnante,Cerrato NI., Chiaire L . in Porta, Chio F ., Chiola G .,Clari V , Colombatto S ., Colombo E. in Binetti, Co-lonna T., Cuftori L . in Merizzi, Colze O , C, m,1-ani A .in Rossi, Congiu C., Coniug Baudino, Olivorì, ContentoM., Contro T ., Cooperatrice Salesiana di Valmacca, Cor-dero A., Cordona A . e C ., Cortini F ., Costa M., Costa-bloz M ., Costanzo E ., CostozzG.D) - D . A, di Catanzaro. Dall'Acqua A , Dame In-

ferutiere di un Ospedale, Damigella G ., Damigella M .,De Angelis d . A. Prete della Missione . D Giovanni T .,Dematte s A ., De Medici M , De Paulins C., De PieroE. in Verin, De Setz M . in Giovio, Doglioui G ., Dueb nnbine di Rivoli . Duina A .E) - E. B. di Castrovillari, E . C. di Loano, E . S . di

Roma, Ellena G ., Erbetta C ., Ercolini S .F) - Fabris A ., Faina contessa C ., Faletti teol . d . G,

arciprete, Faghera A ., Famiglie Barcellini, Canina, Cliesi,De Ferrari, Lanci , Lorio, Tobia, Fancello S ., FarinettiL., Fasolo d . L., Fava N., Fazzone T ., Fellez da CruzG., Ferrero A ., Ferrero Suor M ., Ferrari T ., FerrarisE., Finszer G ., Floris Puxeddu A., Fortuna G ., FrusM ., Fummi I ., Furfaro i .G) - G. A. di Castel S . Pietro d'Alessandria, G . P,

di Trino Vercellese, Galfrè A ., Galiardi R., Galli V .,2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

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Gallo P ., Gallo L . e M., Gandoifi G., Garatti P ., Gar-bauno d. C . Parroco, Garrubba P ., Gasio C ., Gera M .,Ghiglieno R ., Ghione E ., Giani A , Giarola L ., Gibel-lini A ., Gignoni B., Gilardi M ., Gilardelli R ., Gilardi L .,Gin cchio C . in Badi ie .li, Gioberti C . . Giobertini T .,Gtol tto F ., Giolitto M ., Givogre L., Gorzelino A ., Goz-zellino D ., Grame F ., Grilli R ., Guadagnini S ., GuerraL., Guerra P ., Guerrini A ., Guglielmetti Cav . M , Gu-glielmmotti S ., Gugliuccia A . in Scavarone, Guidi L .

I) - I. M. di Rio Marina, Invernizzi S ., Irmini E .,Ivaldi M .

J) - Jannelli Sr . M., Jans T ., Jonas D .L) - L. A . di Verolavecchia, L. M. di Santulussurgiu,

L. T .- A . di Genazzano, Labano C ., Laiba R., Lamen,dolini D ., Lana G ., Lanternoni B ., Lanzarini O ., La-sagna M e M ., Lavaggi d . A ., Lazzarini C , Legno A .,Lellini S ., Lenotti E . in Vassanelli, Leonardini P ., Leone

C . ved . Groppo, Levoncetti G ., Lingua L ., Littarelli S .,I ivorire-e G , Lodrini M , Logica E ., Lojacono E ., Lom-bardo Pd ., Longone T , Lorent C ., Loreti P ., Lovera M .,Tozzo G . B ., Lusso ved . M .

rul) - M . A di Cervatto Sesia, M . R. di Torino, M .G . di Giarole Monferrato, M . G. G. di Casteiiruovod'dsti, M M di .Vignale Monferrato, M R . di Torino,M ,cconi C., Macry T ., Maestri A ., Maestri P ., Matti M .,M rLoni G ., Magri M., Mauro T ., Maiorana Cav . A ., MaImani C . in Invernizzi, Maluganì C ., Manacorda C .,Manera T., Mantelli M . in Garbarino, Manzi A . in Ca-pello, Manzoni C ,Marchino T in Minelli, Marcia Z.,M argaria G., Margiaria M., Maritano A., Marogna A.,M artinelli V ., Martinez A ., Martin N ., Maccio E ., M'as-sagli i C ., Massari C ., Mazz otti C ., Mazzucorelli G inEt-o . Nlelis P ., Melloni R , maestro, Migliardi R . in Coi,Miglio G ., Modesti V ., Mognino G ., Molineri S ., M snayA ., Montresor G., Morello T,Moricca L., Mornese C.,Marini L capitano, Muratore C ., Mussa G ., Musso F .N) - Nave G ., Negri S ., Negrini R . in Annichini,-

Nicora A ., Nicora T ., Nizzi M ., Nordera A . in Fontana,Novelli M .A) - O. B . di Nervi Ligure, O . R . di Savigliano, Oli-

vari R ., Olivero C ., Olivero M., Onorato A ., OprandiB. in Poloni, Orsini A ., Oselladore L .

P) - P. A. di Varazze, P . C . di Casalvolone, P . P . G .di Torino, Pagani T . in Carzanigo, Pagliotti d . D ., ar-ciprete, Palazzi M . ved . Montecchi, Pallotti F . PaneroM., Panigazzi L ., Papa M, ved. Manerba, Parenti V .,Pastrone A ., Patanè G ., Patuzzo E., Peirano M ., Pelle-grini A ., Peloso M . in Rapetti, Pennina G . in Oddini,Peraldo G ., Perocchi E ., soldato, Peroglio F ., PetterleA ., Pettiti E ., Piantanida'G ., Piattino M., pie personadi Bergamasco, Bergamo, Calarnandrana, Caltagirone,Cicagna, Genova, Moncalieri, Nadur-Gozo (Malta), No

-

vara, Padova, Piacenza, Pontremoli, Sampierdarena, SanDamiano d'Asti, S . Germano Vercellese, Savona, To-

rino, Vinovo; Pieroni G ., Pinardi M., Piras Muratore P .,Pisci A ., Pisano S ., Poeta M ., Polastri B., Polesel C.,Polesine M., Poletti G ., Pollastrelli V ., Polti D., PorroG ., Porporato M , Pozzo F. in Carrara, Pra Iella M ,Prete D ., Preti S ., Prevedello A . in Fioravante, Pron-zat F., Trotti N . in Barcolloni, Pugliesi d . V .Q) - Qaaglino A ., Quirico M ., Onirico T .R) - R. C. R. di Trino Vercellese, R . M di Albenga,

Rampa G ., Rampini F ., Raveri S ., Recchia E, RedaelliA ., Re-azzi A , Regazzi G ., Reiner C ., Rembadò A .,

Remi R , Remotti P., Rapetti S ., Rettagliata L. Ric-cardi G ., Ricottini I ., Rigazio C ., Righotti D ., R gli U .,Rigoni d . G , Rizzo!,, d . G ., Rizzotto C., Roaso G .,Rornano M., Romano T., Roncari E ., Ronchin S ., RosaM ., Rosc io avv . not . F., Rosset F ., Rossi A in Fumelli,Rossi C ., Rossi S., Rostagno V ., Rovetta G ., RuffieroM. , Ruggeri C., Ruotolo G ., Ruschena in Bonomo,Russo C .

S) - S. M . di Benevento, Sacco L ., Sacerdote N . NSalotti A., Sammori C., Santorini R,, Sauna d . P ., Sa-

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voldelli C ., Scagni G ., Scaraffia L ., Schianini A ., Schiez

-

zari A ., Sere : a L . in Ol :rasi, Serra M ., Sidoli T ., Si-gnetto B , Silvano B ., Santero S . e F ., Simone A ., SolaA., Solari T ., Sorelle Penna, Sorrentino F ., Spanò M,in Palina, Stanza Contessa C., Stardero M . in Dosa,Stefanino F., Stolfo R ., Stucchi Suor A., Suor Apollonia,Suor Telesio .T) - T. C . di Verrès, T . R . di Canelli, Tabacchini P .,Tacchini E ., Tagliafico A ., Tare G., Tedes-hi M . in

Parzani, Tempini M ., Teobaldi L ., Tesselli M ., ToescoF., Toffoli sorelle, Tomasoni R ., Tonello M ., Toni B .,Tono A ., Torchio T ., Torre M ., Tosi R ., Traverso A .,Trincucci A ., Trisoglio F ., Tuena L .U) - Urlani C . in Borghesi .V) - Valentinuzzi C ., Cooperatrice Salesia a Valese

G., Vandelli A ., Vanella M ., Varetto E ., Vecchia B .,Ventenni R ., Versíglia M . in Giorni, Verzino A ., Vi-centini S ., Vigitello A , Viglietta B ., Vigolungo S ., Vil-lani A ., Villani M., Viola V., Viotti C ., Viale V ., Vi-scuso C ., Volante G .Z) - Zacco E in Nigra, Zanardi B ., Zanetti D ., Za-

netti M., Zava M., Zorgao P ., Zuccato M

IL DIVOTO DI MARIA AUSiLIATRICE

Manuale di pietà con Preghiere indulgenziate per

tutti i Fedeli, e Letture, Meditazioni e istruzionitratte dalle opere dei Ven. Don Bosco .

È uscita la 3a edizione del « Divoto di MariaAusiliatrice»e la raccomandiamo vivamente,non tanto per la nitida veste tipografica che nonpare di questi anni di guerra, quanto perqueste ragioniI) Perchè la presente edizione venne di-ligentemente ritoccata e ampliata in base alRegolamento dell'Associazione dei Divoti diM aria Ausiliatrice, di cui ricorre quest'annoil Cinquantenario .II) Perchè nessun altro Manuale di pietàcontiene tante pagine ascetiche tratte dalleOpere del Ven. Don Bosco, e quindi nessunaltro libro ci sembra atto, come questo, a dif-fondere nel modo più facile e più genuino lospirito del Ven. Fondatore .III) Perchè ci offre un gran numero dipreghiere, opere pie e devoti esercizi, arric-chiti di tante indulgenze per tutti i fedeli .

E a tutti i fedeli - non meno che ai Di-voti di Maria Ausiliatrice e ai Cooperatori Sa-lesiani - raccomandiamo caldamente codestoManuale, assicurandoli che vi troveranno unabuona guida per tutte le pratiche di pietà, quo-tidiane, settimanali, mensili e annuali : ad es .,per il Ritiro mensile o Pio Esercizio dellaBu ona Morte, per il Mese Mariano ecc. ecc .Non vi mancano neppure le preghiere del mat-

tino e della sera, nè quelle liturgiche dellaSanta Messa, in conformità del Catechismo diPapa Pio X .

Costa L. 3. Le ordinazioni s'inviino alla Li-breria Editrice della S A . I . D. « Buona Stampa »Corso Regina Margherita, 176, Torino .

SANTUARIO DI MARIA AUSILIATRICE - TORINO

Giorni feriali Messe dalle 4 .30 alle 1o . - Ore6 Messa della Sezione Artigiani, predica, bene-dizione . - Ore 7,30 Messa della Sezione studenti .- Ore 17 : Canto di una lode, predica, benedizioneOre 20, Rosario, predica e benedizione .

Giorni festivi (4, 11, 38 maggio) : Messe dalle 4 .30alle 11,30 - Ore 6,30 Messa della Sezione arti-giani ; 7,30 Messa della Sezione studenti -- Ore9,30 Messa solenne - Ore 15, Rósario, predica

e Benedizione - Ore 17, Vespri, predica, litaniee benedizione solenne.

Oratore: al mattino Sac . Giulio Albera, Salesiano .» alla sera : Teol. Avv. Flaviano Viano

15 Maggio - Comincia la Novena in prepara

-

zione alla Festa Titolare . Messe fino alle 10 .30 .17 Maggio - Anniversario della Pontificia Incoro

-

nazione di Maria Ausiliatrice . -- Alle ore 9, messasolenne in canto gregoziano .

18 Maggio - OTTAVARIO SOLENNE in comme

-

m orazione del Cinquantenario dell'Associazione deidivoti di Maria Ausiliatrice . - Orario festivo . -Ore 8 Pellegrinaggio degli Oratori e Istituti Fem-minili, Messa e Comunione generale .

21 = 22 = 23 Maggio - Corte di Maria.23 Maggio - Vigilia della Solennità di Maria

Ausiliatrice . - Ore 6: Messa, Predica, Benedi-zione solenne - Ore 7,15 : Messa celebrata da S . E .Reverendissima Mons . G . B. PINARDI, Vescovo tit.di Eudossiade - Ore 17: Primi Vespri Pontifi-cali, Discorso e Benedizione solenne - Ore 202a funzione della Novena . Il Santuario rimaneaperto tutta la notte per la Veglia santa .

Dal mezzodì del 23 alla mezzanotte del 24Indulgenzaplenaria, toties quoties, applicabile alle anime

del Purgatorio :24 Maggio - SOLENNITA di Maria SS. Ausilia-

trice . -- Messe dall'aurora alle 13 - Ore 6 :Messa celebrata dal rev.mo sig . DON ALBERA, Ret-tor Maggiore dei Salesiani - ore 7,15 Messa cele-brata da Sua Ecc . Rev.ma Mons. COSTANZO CA-STRALE, vescovo tit. di Gaza - Ore 10: MessaPontificale - Alle ore 16: (per comodità dei pel-legrini) : Litanie, Tantum Ergo e Benedizione so-lenne - Ore 18,30 : Vespri Pontificali, Panegiricorecitato dal Teol . Avv . Flaviano Viancini . -Trina Benedizione col SS . Sacramento impartitadall'Em .mo Sig. Card . AGOSTINO RICHELMY .

25 Maggio- Ultimo gorno dell'Ottavario solenne :Ore 8 Pellegrinaggio degli Oratori Maschili . Messae Comunione generale . - Ore 9,30 Messa solenne .Esposizione del SS. Sacramento - d alle 11 alle12 e dalle 15 alle 16 Adorazione predicata . - Ore17 Vespri, discorso e benedizione Pontificale .

Le preghiere di questo giorno sono in suffragiodegli ascritti all'Arciconfraternita dei Divoti diMaria Ausiliatrice, e dei benefattori defunti .

29 Maggio - Ascensione di N . S . Gesù Cristo . -Clausura delle Feste Titolari - Ore 7,15, Messadella Comunione Generale, celebrata da un Ecc .moMores. Vescovo -- Ore 9,30 : Messa cantata conassistenza pontificale - Ore 16, 30 : Vespri, Con-ferenza ai Cooperatori Salesiani, Te Deum e Be-nedizione solenne .

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NOTE E CORRISPONDENZE

Nuovi Missionari .

La sera del martedì santo (15 aprile u. s .)prendeva commiato ai piedi di Maria Ausi-

liatrice un nuovo drappello di MissionariSalesiani; diretti alla Cina. Della commo-vente cerimonia, resa più solenne dall'in-tervento dell'Em .moCard.Richelmy da-remo ragguaglio nel prossimo numero.

NEGLI ISTITUTIDELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

"Carità e riconoscenza...".

Cion scrivono da Ali Marina (Messina) :«Non deve restar ignorato un fatto che ri-

vela il sano indirizzo educativo e di ben intesaattualità delle scuole delle Figlie di Maria Au-siliatrice, avvenuto qui ad Alì Marina (Messina) .Fin dall'inizio della grave crisi d'influenza checolpì fieramente questo paese nei mesi di set-tembre e ottobre pp . pp., le insegnanti e lestudenti della Scuola Normale Femminile « Ma-ria Ausiliatrice » si prestarono ad opera di as-sidua assistenza, sia verso le alunne colpite,sia verso le persone del luogo, bisognose o desi-derose di aiuto . Anche per consiglio del R. Prov-veditore agli Studi per la provincia di Messina,( che a ciò le invitava con nobilissima letterain data 30 settembre 1918) fu costituita la« Sezione Femminile di Assistenza » che si re-cava giornalmente nelle case dei colpiti e,all'occorrenza anche durante la notte, per pra-ticare le iniezioni ipodermiche ordinate dalmedico, suggerire e mostrare in pratica le mi-sure igieniche e profilattiche richieste dal caso,recare il conforto della parola amorosa, disporrele malate più gravi a ricevere i Santi Sacra-menti, e sorreggerle nelle tristi circostanze didecesso. In qualche caso speciale d'indigenzasi, provvidero pure medicinali ed alimenti gra-tuiti . Tanto si è compiuto sino alla fine dell'e-pidemia, con vivo senso di carità cristiana epatria, e ci piace che sia perciò reso noto insegno di viva riconoscenza» .

Quanto ci scrive l'egregia cooperatrice d'Alìs'è ripetuto in molte altre località d'Italia,

e anche dell'Estero, dove il morbo è comparsoe dove le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno case .A Formigine (Modena), per aderire ai ripetuti

inviti delle autorità, ecclesiastiche e civili,accettarono un ospedaletto infantile, destinatoa raccogliere provvisoriamente i bambini poveriche l'influenza epidemica privò dei genitori .In parecchie Repubbliche d'America non

solo hanno prestato generosamente l'operaloro personale, ma hanno anche ceduto locali,letti, e arredamenti destinati alle convittrici,ritornate nel frattempo alle loro famiglie, peraccogliere i poveri malati di epidemia, assi-sterli, curarli amorevolmente .

Dal Brasile .Interessanti particolari dell'opera pietosa svolta

dalle Figlie di Maria Ausiliatrice a prò dei colpitidalla febbre « spagnuola » ci son pervenuti dalBrasile. L'Ispettrice Suor Teresa Giussani scriveda S. Paolo .

« . . . L'epidemia ha apportato il terrore e il luttoin quasi tutte le famiglie di questa grandiosa efiorente Nazione, particolarmente nello Stato diRio de Janeiro e di S . Paolo . In S . Paolo, preve-dendo una strage simile a quella avvenuta nellacapitale brasiliana, il Governo ordinò che si chiu-dessero tutti gli istituti per eliminare ogni agglo-merazione, di persone, e le Autorità Ecclesiastichee Civili, di pieno accordo, cercarono con tutta lenadi stabilire quei soccorsi necessari a debellare ilcontagio, qualora prendesse in S . Paolo le propor-zioni spaventose che avesse assunto in Rio deJaneiro e in Nictheroy .» In tale penosa situazione Sua Ecc. Rev .ma

l'Arcivescovo Mons . Duarte Leopoldo y Silvavenne personalmente a chiederci il Collegio, af-finche fosse convertito in Ospedale, se la propa-gazione del male lo richiedesse, e dopo qualchegiorno Sua Eccellenza tornava per pregarci didistribuire la minestra a circa 30o e più conva-lescenti poveri .

» Ma, purtroppo, il terribile flagello infierì viep-più, non ostante le mille misure igieniche e previ-denziali prese dalle supreme Autorità .

» E il 29 ottobre u . s . il nostro bellissimo Col-legio di S . Agnese era convertito in OspedaleAmbulante per donne e bambini colpiti dallagrippe, mentre noi eravamo dall'Arcivescovo invi-tate ad impiegare le Suore nell'assistenza deipoveri malati; difatti ne mandammo un buon nu-mero all'Ospedale degli Emigranti nel così dettoBorgo Braz, altre al Liceo Salesiano Sacro Cuore,convertito esso pure in Ospedale ; ed altre restaronoad accudire il nostro Ospedale S . Agnese .

» Impossibile descrivere l'apprensione nostra2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

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nel dover lanciare tutte le care consorelle nel fuocodi un morbo contagioso assai . E allora fu che cisovvenimmo di ricorrere alla protezione del Ven.D. Bosco, nostro Padre e Fondatore, e coll'ardenteaffetto di Figlie verso il Padre ne invocammo laintercessione .

» Ed oh! bontà del Venerabile! Il terribile realecompì a lungo la sua tragica missione, e noivedemmo quasi tutte le nostre care Consorelle,addette all'assistenza degli ammalati cadere col-pite dallo stesso morbo, una dopo l'altra, facen-doci passare giorni e notti di timori e angustie in-dicibili. Ma la nostra supplica fu largamente esau-dita : ad eccezione di Suor Agnese di Monte Claroche il Signore volle con sè, quasi a farei megliocomprendere la sorte che aspettava le altre ovenon fosse intervenuto il Padre Venerabile, tuttetornarono in breve alla salute primiera. Ne siagloria a Dio e al caro Don Bosco » .

Altre opere .Nella lettera del 1° gennaio u. s . il sig. Don

Albera accennava a queste ed altre opere, conle quali le Figlie di Maria Ausiliatrice si sonprestate con gran zelo per l'assistenza e l'istru-zione delle povere fanciulle in questi tempianormali: e crediamo edificante l'aggiungere al-cuni particolari del lavoro compiuto in questocampo.

A Napoli, nell'Ospizio dell'« Italica Gens »libero per la sospensione degli emigranti inAmerica, apersero due scuole di lavoro : l'unaper giovani profughe ; l'altra, propriamenteun dopo-scuola, per le bambine delle scuolecomunali, particolarmente figlie di richiamati .A Livorno (Toscana) un'ottantina di profughe

del Friuli e del Veneto trovarono tetto e fami-glia nell'Istituto S . Spirito delle Figlie di MariaAusiliatrice, sotto la protezione dei degnissimisignori Coniugi Tommaso e Augusta Pate, soc-corse dalla generosità paterna degli Ecc .miMonsignori, l'Arcivescovo di Udine e il Vescovodi Livorno, dalla Croce Rossa Americana, dalCap. Girard, nonchè dai Consoli degli StatiUniti e d'Inghilterra.

Anche all'Estero le Figlie di Maria Ausilia-trice svolgono un'azione salurare .A Salamanca (Spagna), per la generosità

della zelante Cooperatrice Maria del RosarioLopez Martin, provvidero un asilo alle giovaniche cercano collocamento in quella città . Vapur ricordata la casa per i bambini poveri inSarrià (Barcellona), annessa all'Istituto delPatronato per fanciulle povere, donata cari-tatevolmente dalla signora Carmen Cortés .Nel sobborgo di Lima Prado (Perù), stanno

costruendo un edificio per una « Scuola dome-stica » dove - così ci scrivono - «si racco-glieranno alunne interne ed esterne del bassopopolo per prepararle alla vita, renderle buonemassaie, fedeli nel servizio e capaci di guada-

gnarsi onestamente il pane . Intanto ogni giornoe a tutte le ore si catechizza il piccolo popolo,poco più che mezzo indio; e alla domenica siraccolgono bambini e fanciulle per impartirloro l'insegnamento religioso nell'Oratorio . »

Il Ven. Don Bosco ottenga alla sue Figliela grazia di perseverare nel suo spirito, che,mentre è caparra delle benedizioni di Dio, èpegno sicuro di frutti copiosi a bene dellaReligione e della Civiltà .

Conferenze Salesiane.CATANIA . - Il 23 febbraio, nella Chiesa dei

Minoriti . - Conferenziere fu S. E. Rev .ma Mons .Luigi Olivares, della nostra Pia Società, Vescovodi Nepi e Sutri. Presiedeva Sua Eminenza il Card .Francica Nava, Arcivescovo, con a lato S . E. R .Mons. Emilio Ferrais, Vescovo Ausiliare. Erapresente un numerosissimo stuolo di Cooperatori,Cooperatrici, Dame Patronesse, e ammiratori del .l'Opere Salesiane.Mons. Olivares fece una rapida sintesi della vita

di Don Bosco e delle sue Opere, cori chiarezza edefficacia singolare .

La vita del Venerabile, tratteggiata attraversoi piccoli e grandi episodi che maggiormente fannorisaltare la missione da Dio affidata a Don Boscoa salvezza della gioventù, commosse nella paroladel Vescovo Salesiano l'attento uditorio, che videpassare la figura mite e sorridente del Padre, inatto di benedire e di consolare la folla dei piccolie dei grandi doloranti del mondo .

Dell'Opera Salesiana ricordò l'Oratorio festivo,i Collegi, l'assistenza degli emigranti, gli orfani diguerra, le Missioni, l'Istituto delle Figlie di MariaAusiliatrice, l'Opera dei Cooperatori e delle Coo

-

peratrici ecc. Su quest'ultima istituzione volle fer-mare l'attenzione dell'uditorio . Ne accennò le ori-gini, spiegò in forma geniale lo scopo della coope-razione, e domandò in nome delle tante migliaiadi bambini e di bambine affidati in tutto il mondoalle cure dei Salesiani l'aiuto più importante : lapreghiera!- Infine sui Cooperatori e sulle Coope-ratrici presenti invocò le benedizioni di Dio .La benedizione eucaristica fu impartita dal rev .mo

D. Gio . Minguzzi, Ispettore delle Case Salesiane diSicilia. Un numeroso gruppo di signorine del fio-rente Istituto « Maria Ausiliatrice » eseguì sceltamusica con squisito senso d'arte . Le Dame Patro-nesse si prestarono gentilmente per la colletta infavore delle Missioni Salesiane.

PARIGI . - CARE RIMEMBRANZE - Leggiamocon viva soddisfazione sulla Libre Parole del 6febbraio, che gli amici e i benefattori del Patro

-

nato S. Pietro di Ménilmontant, 176, via dei Pirenei,il 31 gennaio si raccoglievano nella cappella delleBenedettine di via Monsieur . Il rev. Coye, fattauna rapida rassegna sulla vita di Don Bosco « diquesto Vincenzo de' Paoli del Secolo XIX «, ri-cordò « l'entusiasmo col quale, nel 1883, Parigi ac-colse l'umile prete di Torino, a N . S . delle Vittorie,a S. Sulpicio, a S . Clotilde, a S . Agostino . » Quel

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viaggio ottenne alla Capitale i figli di Don Boscoe, in breve, un'opera fiorente. « Dopo l'espulsionedel 1903, la Scuola primaria esterna, i corsi secon-dari e le scuole professionali vennero chiuse : macontinuò il Patronato, cioè l'Oratorio festivo, doverestano vive le tradizioni del Venerabile . L'Oratorioaffermò la sua vitalità durante la guerra con 18osoldati, di cui 34 perirono sul campo dell'onore,10o ebbero la medaglia militare o la croce diguerra, 12 furono fatti prigionieri . »

Il conferenziere accennò alle varie opere che siraggruppano all'Oratorio per zelo e cura dei suoiaddetti: l'Associazione di 140 ex-allievi, tre Confe-renze di S. Vincenzo de' Paoli, le pie Associazionidel S . Cuore e di Maria Ausiliatrice, la Società Gin-nastica con clarini e tamburri, la Fratellanza Mili-tare e i Corsi serali d'inglese e di musica .Terminò perorando l'ampliamento necessario

ad un'opera, cui, nel dopo guerra, si prospetta ilpiù lieto avvenire .

NOTIZIE VARIE

In Italia .

TORINO . - DUE VISITE ILLUSTRI all'OratorioFemminile «Maria Ausiliatrice » e al RicreatorioMaschile « Margherita Bosco » alla Borgata Monte-rosa . - Queste opere, sorte durante la guerraa bene degli umili, dapprima con un asilo pe' figlide' richiamati che accolse e continua ad accoglieregiornalmente circa 300 bambini, poi con l'Ora-torio femminile serale e domenicale frequentatoordinariamente da oltre trecento giovinette delleborgate Monterosa e Maddalene, in fine col Ricrea-torio Maschile che dà le più liete speranze, hannoabbondantemente corrisposto allo zelo del muni-fico benefattore, il Comm . Luigi Grassi ConsigliereComunale di Torino, e alle cure dei Salesiani e delleFiglie di Maria Ausiliatrice che nulla risparmianoperché tutto riesca della maggior gloria di Dio e dimaggior utilità morale e materiale dei giovinetti edelle giovinette accorrenti ai due Oratori . Del feliceesito di queste opere e del molto bene che vi si com-pie il 23 febbraio u . s. rendevasi personalmenteconto il nostro rev.mo Superiore, il sig. D . Albera,il quale dapprima rallegrava della sua presenza igiovinetti del Ricreatorio, indi passava all'Ora-torio fennninile . La visita tanto desiderata e at-tesa dalle buone oratoriane ha rallegrato il cuoredel signor D. Albera, che volle manifestare la suapaterna soddisfazione esortandole a proseguirecostanti nella via del bene, specialmente nella fre-quenza dei SS. Sacramenti della Penitenza e del-l'Eucarestia, dove potranno sempre trovare la forzaper resistere alla violenza delle passioni e alle lealearti del demonio .

Un mese dopo, il 23 marzo, S . E. il Grand'Uffi-ciale Dott. Paolo Taddei, Prefetto della Provinciadi Torino, degnavasi pure personalmente recareuna parola d'incoraggiamento agli allievi e alle

allieve dei due Oratori e gradire le gentili paroledi saluto che, rispettivamente nei loro istituti,un giovinetto e una giovinetta gli rivolsero . Anchequesta seconda visita riuscì di nobile sprone alleduplice schiera giovanile .Continui Maria SS . Ausiliatrice a proteggere

queste opere di così alto valore sociale e a renderlesempre più feconde di maggior bene!

ROMA . - LA DOLOROSA SCOMPARSA di quelzelante salesiano, che fu Don Arturo Gianferrari,Pro-Parroco al S . Cuore di Gesù al Castro Preto-rio, destò la più imponente dimostrazione di cor-doglio e riconoscente affetto ai funerali e si rin-novò egualmente solenne nel giorno di trigesima .

Ai primi, insieme con tutti i parrocchiani delS. Cuore, presero parte spontaneamente nume-rosi cospicui personaggi del Clero e del Laicato :nobili Patrizi, Generali e Ammiragli; Procura-tori e Superiori e Generali d'Ordini Religiosi ;molti Prelati, quattro Vescovi, due Arcivescovie un Cardinale .

I funerali di trigesima furono promossi daun apposito Comitato in nome di tutto il popolosoquartiere. La chiesa - scrive il Corriere d'Italia- riccamente addobbata a lutto, era gremita,per dare ancora all'indimenticabile apostolo diquella importante parrocchia tutto il tributo cor-diale del rimpianto e della preghiera suffragatrice .Alla messa solenne con musica del Perosi, ese-guita dalla « Schola Cantorum » dell'Ospizio, cele-brò Mons . Pascucci del Vicariato, il quale dettepure l'assoluzione al tumulo . Mons . Salotti tessècon parole commosse l'orazione funebre. Notatepresenti chiarissime notabilità del rione, superioridi case religiose, Arcivescovi, Vescovi e Prelati .Anche il Card . Cagliero assisteva da un coretto .

Il ch.mo Mons. Salotti, dopo aver detto che ilcaro Don Gianferrari « ebbe mente aperta a com-prendere i problemi dell'ora contemporanea » e« intuizione rapida dei modi più efficaci per risol-verli in armonia con le leggi del Vangelo », addi-tava il segreto del fortunato successo del suo apo-stolato : I) nella purezza morale che lo avvolsee informò le singole azioni della sua vita ; II) nell'a-more profondo che egli sentiva per il Papa; III)nell'amore alla Patria . « Dietro l'esempio dei Santi,ornamento e gloria della Chiesa, che non fecerosolo opera di salutare ascetismo, ma anche di veroe sano patriottismo, egli amava l'Italia, terra dieroi e di santi, di apostoli e di pensatori, culla etomba di quegli avi gloriosi, che per la fede di Cristola fecero maestra delle genti . E allorquando questaItalia fu avvolta dal turbine della guerra, egli compìtutto il suo dovere di sacerdote . Incoraggiò vali-damente i combattenti, apprestò solenni suffragiai prodi caduti, glorificò il loro sacrifizio, raccolsestrenne per i militari della parrocchia, stabilì laMessa del soldato, prodigò tutto se stesso per l'as-sistenza morale e civile della popolazione, e centovolte dal pergamo benedisse la Patria, invocandoda Maria, castellana d'Italia, la vittoria delle nostrearmi. Quando poi seppe che la bella regione delVeneto era stata liberata, e che sui baluardi diTrento e sulla torre di San Giusto sfolgorava la

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nostra bandiera, egli, già gravemente ammalato,ebbe un palpito verso quelle terre redente, e scrissedi suo pugno una lettera circolare ai suoi parroc-chiani, incitandoli ancora una volta a versare illoro obolo per quei nostri fratelli, così aspramenteprovati dalle devastazioni e sofferenze di guerra .Nella sua anima di sacerdote, l'amore della reli-gione e quello della patria si fondevano insieme ;il popolo fu lieto di questo connubio, e andò alui con fiducia e con generosità . Ecco la chiave chespiega i molti successi apostolici, riportati dal de-funto . »

Il caro Don Gianferrari era nato in Brugneto(Reggio Emilia) il 9 novembre 1877 : Aveva quindipoco più di 41 anni. Sia pace all'anima sua .

LIVORNO . - IL COMITATO PER IL TEMPIOVOTIVO AL S. CUORE in Livorno ha diramato ilseguente appello, che noi raccomandiamo in par-ticolar maniera ai Cooperatori della Toscana .Torniamo a richiamare l'attenzione dei buoni

e generosi Benefattori sul Tempio votivo dellaVittoria al Sacro Cuore di Gesù, che dovrà sorgerein Livorno come monumento della fede di tuttii cuori, che riconoscono dal Dio degli eserciti,dal suo Cuore Sacratissimo, il dono inestimabiledella grande vittoria dell'Italia e delle Nazionialleate .A Lui, Legislatore supremo dei popoli, questo

tempio votivo è l'espressione non solo della no-stra riconoscenza, ma anche dei saldi propositi peril rifiorimento della civiltà cristiana, perchè lelegittime aspirazioni per un mondo migliore dallaSocietà delle Nazioni, che dovrà maturarsi nellaConferenza della Pace e nella collaborazione, fer-vida e sincera, di tutti i popoli, attendono . dalCuore Divinissimo di Gesù la scintilla del fuocosacro, che deve alimentare i grandi passi delleNazioni sulle vie della civiltà ; da Lui l'auspicio el'ausilio di giorni migliori .Il tempio votivo al S . Cuore di Gesù in Li-

vorno sarà Parrocchia con tutte le svariate isti-tuzioni, che ne integrino il santo apostolato in unavasta zona della città .In questo magnifico monumento della nostra

Fede saranno ricordati i caduti per la patria :targhette speciali riporteranno il nome dei mili-tari morti durante la guerra, i cui parenti verse-ranno un'offerta di lire 1oo . Nè saranno dimenti-cati i nostri alleati : francesi, inglesi, americaniavranno un altare della propria nazionalità, inmodo che il Tempio Votivo della Vittoria riescadegnamente il monumento della pietà dei Paesidell'Intesa .

Si è costituito in Livorno un Comitato di pa-tronesse che oltre a curare il maggiore incrementodell'erigendo tempio monumentale, si occuperàanche delle Opere Salesiane, che vi sorgerannoaccanto .Un'ala del vasto fabbricato è già compiuta

insieme con la canonica : e nell'anno scolastico1919-1920 l'Istituto Salesiano per i figli del popoloe sopratutto per gli orfani di guerra, potrà iniziare,col divino aiuto, la propria benefica missione conle scuole elementari, medie, di arti e mestieri,ricreatorio, doposcuola, ecc .

L'anima eccelsa di Don Bosco, la guida delleScuole Salesiane, questo genio benefico della pe-dagogia, dal Cielo esulterà per quest'opera di civiltàcristiana e ne benedirà i benefattori .

All'Estero .

CENTRO AMERICA . - Ci scrivono : L'OPERASALESIANA in questa Repubblica riveste un'im-portanza speciale, perchè questi paesi dànnoprimi passi nella vita politica e sono in un delicatoperiodo di trasformazione civile : hanno quindiestremo bisogno dell'educazione del popolo, spe-cialmente della classe operaia . Sono popoli pienidi alte aspirazioni per la civiltà moderna, che ab-bisognano di sicuro indirizzo e di buon fondo mo-rale e religioso per non sbagliare rotta nella loroevoluzione .

La Casa Salesiàna di Panama è importantis-sima, per l'affluenza di gente al Canale, e il mo

-

vimento industriale e commerciale della città ela poca moralità che vi regna causa l'immigrazione,quantunque la vita civile vi si sviluppi con serietàsotto l'influenza degli Stati Uniti .

Il Collegio di Cartago in COSTA RICA, in climadelizioso e situazione incantevole, abbraccia arti-giani e agricoltori .

La Casa di Granada in NICARAGUA, in climacaldo e sano, coopera efficacemente all'educa-zione del popolo, che è la principale cura del Go-verno presentemente cattolico, con Scuole, Ora-torio festivo e Scuole professionali incipienti.

L'HONDURAS ha una Casa Salesiana ancor moltoridotta per mancanza di personale, mentre avrebbebisogno d'un grande sviluppo per la grande ne-cessità d'istruzione religiosa .

Il SALVADOR, che è la Repubblica relativamentepiù popolata di tutta l'America avendo una su-perficie di 34 .000 Km. quadrati con circa 1 .500.ooo

abitanti, ha quattro Case Salesiane . La prima ènella capitale, S. Salvador, e quasi completamentedistrutta dal terremoto del 7 giugno 1917 . La se-conda è a Santa Tecla, ed è la prima casa salesianadel Centro America, dove, in un clima assai mite,insieme con alcuni studenti, predomina la Se-zione Scuole Professionali, tra cui merita specialmenzione una conceria . La terza casa, destinataall'Opera dei Figli di Maria Ausiliatrice per levocazioni degli adulti allo Stato Ecclesiastico,sorge ad Ayagualo, ha una vista incantevole sulPacifico, ed è là che si dirigono tutte le speranzedella vasta Ispettoria .

La quarta Casa Salesiana del Salvador si trovaa Santa Ana, all'occidente della Repubblica . IlCollegio è intitolato a S . Giuseppe ed ha ScuoleElementari e Commerciali, con un fiorente Ora-torio Festivo e una devota Cappella di Maria Au-siliatrice . Annessa al Collegio è l'assistenza di unospizio di ragazze . E i Salesiani di Santa Ana chesvolgono tanto lavoro, sono solamente cinque,mentre, su per giù, non hanno maggior personalele altre case .

La Scuola Commerciale Salesiana di Santa Anaassume, di anno in anno, maggior importanza perla serietà degli studi e la pratica preparazione dei

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giovani. Il corso abbraccia quattro anni . Nell'ul-timo gli alunni devono già esprimersi in francesein inglese, e per due o tre ore attendono ogni

giorno alla pratica commerciale in negozi e officinepubbliche e governative, perche non si dà loro iltitolo, se non hanno vera abilità .

Ultimamente siamo stati onorati dalla visitadell'Ecc .mo Internunzio, Mons. Giovanni Marenco,che abbiamo ricevuto come rappresentante dellaSanta Sede e uno dei nostri Superiori maggiori .Tali visite in questi lontani paesi sono desidera-tissime. Anche Sua Eminenza il Card . Caglierovisitò queste Repubbliche e le Case Salesiane diCentr'America, quand'era Delegato Apostolico . EMons. Guerra fu consacrato qui Arcivescovo di San-tiago di Cuba; e come la nuova circoscrizione ec-clesiastica delle diocesi di Centro America, ancheil conseguente risveglio religioso che in tutte leparti si nota, vanno uniti, con gratitudine, alnome del Ven . Don Bosco .

Voglia Maria Ausiliatrice benedire queste Casecon dotarle di sufficiente numero di salesiani :perchè se la messe abbonda dappertutto, dapper-tutto sono troppo pochi gli operai .

NECROLOGIO

Card. Francesco di Paola Cassetta .Spirò santamente il 23 marzo in età di 77

anni. L'Eminentissimo era nato il 12 agosto 1841in Roma. Dotato di largo censo e d'animo mitee caritatevole attese in ogni, età a sovvenirecon generosa principesca munificenza alle mise-rie di quanti, bisognosi e meritevoli di aiuto,facevano a lui ricorso .

Dopo circa venti anni d'operosa ed esemplarevita sacerdotale, tutta spesa nel coscienziosoadempimento dei suoi doveri e nell'esercizio dicarità verso i poveri, nel novembre del 1884 funominato da Papa Leone XIII Vescovo tito-lare d'Amiata, e il 21 dicembre successivo rice-vette la consacrazione episcopale . Promossoalla Sede Arcivescovile titolare di Nicomedia,fu creato dallo stesso Pontefice Suo Elemosi-niere Segreto, ufficio, cui le naturali inclinazionidell'animo pietoso lo rendevano particolar-mente adatto, e che egli tenne per vari annicon somma lode, finchè il 25 novembre 1895 fupromosso Vicegerente di Roma e Patriarca diAntiochia . A degno coronamento di una vitaricca di tante virtù e di tanti meriti, lo stessoSommo Pontefice Leone XIII nel Concistorodel 19 giugno 1899 lo creava e pubblicava Cardi-nale Prete del titolo di S. Crisogono .

Il Card . Cassetta, entrato nell'Ordine dei Ve-scovi, veniva chiamato a reggere la Diocesi su

-

burbicaria di Sabina, che si ebbe dall'opera sua

provvida e santa un prezioso risveglio dellaazione cattolica; e più tardi passava al governodella Diocesi di Frascati ove, fino agli ultimidella vita, seppe far rifulgere nell'esercizio dellepastorali funzioni le stesse doti eminenti .La morte del Card . Cassetta è un gravissimo

lutto per il Sacro Collegio, che perde il suo vene-rato sotto-decano; è altresì un lutto vivissimoper Roma, di cui fu benemerito cittadino, lustroe decoro ed insigne benefattore. La cittadi-nanza romana, che lo seguì con legittimo or-goglio nella sua luminosa carriera e che lo cir-condò sempre del suo rispetto e della sua vivis-sima simpatia, ne pianse amaramente la morte .

Noi pure abbiamo profondamente sentito lamorte di quest'Eminentissimo Principe di SantaChiesa e abbiam pregato per lui . La sua santamemoria vivrà imperitura nelle nostre Casedi Frascati, di Roma e di Genzano .

Sac. Alfonso Cianci .Morì a Castelgrande nel febbraio u . s . a 53 anni.

Di animo retto, nobile, e generoso, nel periodoche passò sotto le armi, si distinse tra i migliori,tornando col petto fregiato della medaglia al va-lore. Ordinato sacerdote, sentì tutta la pienezzadella sacra dignità e visse i suoi giorni nel sacroministero, facendo sempre del bene . Generoso coni poverelli, nel tribunale di penitenza profondevainstancabile tesori di luce e di conforto . Zelan-tissimo dell'educazione cristiana dei figli del po-polo, si adoperò per aprire una casa delle Figliedi Maria Ausiliatrice nel suo paese natio, e vi riu-scì, e le sue ultime parole furono queste : «Fateche l'Opera nostra viva! » .

Non mancherà certo all'anima del pio sacer-dote l'affettuoso ricordo dei beneficati .

Mons. Luigi Calcagno .Già Vicario Generale di Casalmonferrato fu uno

dei primi allievi del Collegio S . Carlo di Mirabello .Affezionatissimo a Don Bosco e all'Opera Salesiana,condiscepolo dell'indimenticabile Mons . Lasagna,sentiva nel profondo dell'animo tutte le nostre penee tutte le nostre gioie . Per il suo primo diret-tore Don Rua nutrì sempre la più alta venera-zione. Si spense santamente nel marzo u . s . Gli doniil Signore il premio delle anime giuste!

Enrico Minguzzi .Uomo di fede, mite e retto di carattere, bene-

disse Iddio quando, un dopo l'altro, vide i figli ag-gregarsi alla nostra Pia Società, e, perduta la con-sorte, non ebbe quiete finche non ottenne di se-guirli nella loro vocazione . Si spense serenamente,come una lampada per mancanza d'olio, il 22 marzoper lento esaurimento senile, che gli valse un pur-gatorio anticipato . Al caro Don Giovanni, Ispettoredelle Case Salesiane di Sicilia, al buon Domenico,

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Missionario Salesiano tra i Bororos del MattoGrosso, ai parenti tutti, sentite condoglianze .

Mariuccia Brentani .Si addormentò nel Signore a Faenza, in età di

72 anni, dopo lunga malattia, sopportata cristia-namente .

Donna di soda e specchiata pietà, fu una di quellecreature, che sanno unire mirabilmente le virtùdelle vergini claustrali all'apostolato più fecondonel secolo .

Guidata nella virtù da quel gran maestro dispirito che fu Mons . Taroni di Faenza, fu da luiascritta per la prima tra le Cooperatrici Salesiane,e da quel momento conforme ai consigli del pio esanto sacerdote, s'adoperò per essere molto sale-siana . « Lavorerò, disse, per i Salesiani; i Salesianisaranno una delle cose di cui mi occuperò il piùpossibile; e non prenderò impegni di qualche du-rata, per tema che mi manchi il tempo per essi » .E questo proposito mantenne fedelmente finoalla morte ; e trovò modo di estendere il suo zeload altre forme di bene, perchè ascritta alla Societàdi S. Vincenzo de' Paoli e alla pia Opera dei Ta-Tabernacoli, con animo alacre e generoso si se-gnalò nel sollevare i bisognosi e nel concorrereal decoro della Casa. di Dio .

Ora gode in Cielo il premio delle sue virtù .Valgano le sue preghiere a far discendere sopra dinoi una copia di celesti benedizioni, e s'accrescasempre più il numero di queste anime elette chesono di tanto lustro e vantaggio alla Chiesa ealla Società .

Andrea Chiaramello .La vigilia di S. Giuseppe, in Cavallermaggiore,

rendeva l'anima sua eletta a Dio il sig. Chiara-mello Andrea, antico ex-allievo dell'Oratorio efedele entusiasta Cooperatore Salesiano .

Nato nel 1853, passò vari anni della sua fan-ciullezza a Valdocco, e prese tanto amore a MariaAusiliatrice ed al Ven . Don Bosco, da risentirneper tutta la vita il più benefico influsso .

Uomo retto, probo, leale, religioso, tutto deditoal lavoro ed alla numerosa famiglia - che seppeeducare cristianamente, e dalla quale veniva con-traccambiato del più ardente affetto - non maidimenticò la Vergine benedetta, stia prima Maestriadella vita, nè i consigli del Venerabile, che lo avevaistradato nella via del dovere e della pietà . . .

Non portavasi mai a Torino senza visitare la suacara Madonna, ed ultimamente, dopo aver par-tecipato ad una festa nel Santuario, tornato a casanon poteva trattenersi di manifestare in famigliala gioia provata nell'accostarsi in esso ai SS . Sa-cramenti

Anche in morte si ricordò della sua cara Ma-donna e volle che un buon numero di messe gli ve-nissero subito celebrate in suffragio al suo altaretaumaturgo .

Ascolti benigna la Vergine Santa le sue preghiere,e, donando a lui la pace eterna del giusto, concedaalla sposa e ai figli rassegnazione e conforto .

Regina Michiely .Passò alla vita immortale il 24 febbraio u . s .

Cooperatrice zelante e affettuosa fin dal 1882,quando fu istituito il Collegio di Mogliano Veneto,non cessò mai di seguire l'Opera Salesiana conviva e cristiana simpatia, educando anche il figliosuo a quegli ideali di fede e d'evangelica operositàche sono la caratteristica delle Opere di Don Bosco .

Profuga di guerra dal novembre 1917, non ebbeil conforto di rivedere i suoi luoghi natii e termi-nava i suoi giorni a Cuneo, in casa squisitamenteospitale, lasciando al figlio inconsolabile e a quantila conobbero largo retaggio di luminosi esempi .

Iddio conforti chi la piange e doni a Lei ilpremio cui tanto aspirava .

Preghiamo anche per i seguenti CooperatoridefuntiAliverti Carolina - Jerago.Allais Giovanni Battista - Casteldelfino .Baldi Maddalena - Torino-Balestreri Maria - Calvatone.Basano Carlo - S. Damiano d'Asti .Battagliero Luigi - Varengo .Bianchi Liduiua - Cassinelle .Bemni Eusebia - Gazzanica .Biglino Sebastiano - Piana Biglini (Alba) .Borio Gabriella - Vinovo .Bovenzi Luigi - Posilippo.Brentani Maria - Faenza .Cacciano Don Giacomo Galliate .Cassanelli Elena - JeragoCiani Don Carlo - Ginestra (Lastra a Signa) .Cravosio Enrichetta - Milano .Crugnola Carolina - Varese .Cuppi Romagnoli Maria Borgomanero .Della Noce Maria - Stradella .Denina Bartolomeo - Villanova di Mondovì .Devia Domenico - Moltedo Superiore .Dindo prof. Giovanni Battista - Ardenza (Livorno).Filippi Massani Nazzarena - Rimini,Fondora Giovanni - Lucca .Frezet Felice - Pragelato.Gallina Mons . Carlo Arcip . Vie . Foraneo - Campo S. Piero.Gerosa Elisabetta - Milano.Girelli Elisabetta - Brescia .Grasselli Mens . Antonio M. Arcivescovo - Roma .Grosso Giustina - Pino Torinese .L eonardi Maria Antonia - Mezzomerico .Lofaro Angela - S Gregorio di Catania .Maccio Suor Candida - Castel S . Giovanni .Maganotti Egidio - Cavajon .Mangiagalli Peretti Paradisi Rosa - Milano.Martelli Angelo - CaiasseMarziani Don Pietro - Castiglione Siculo .Massani Guglielmo - S. Savino di Montecolombo .Mussi Teresa - Asti .Nerolini Basilio - Saronno.Pensa Don Carlo Parroco - Limonta.Peradotto Margherita - TorinoPezzucchi Anna - S . Germano Chisone .Pussig Don Giacomo - Gorizia.Ravetti Don Luigi - Casale Monferrato.Rossi Dott. Giovanni Battista - Mestre .Rossi Can . Don Raffaele - Alatri .Ripa di Meana Contessa Emilia - Modena .Russo Don Domenico, Parroco - Stornara .Savini Teol . Don Carlo - Mortara .Silva Maria - Vigevano .Sinistri Oreste - Mu (Brescia) .Sitio Maria - Saledelle Langhe .Stiegele Giulia - Milano .Torrero Zappata Luigia - Torino .Valfrè Caterina - Torino -Vercellone Domenico - Bianzè .Zaniboni Adelaide - Fiorano (Modena),

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Omaggio Internazionale deiCooperatori

Salesiani alla SACRA FAMIGLIA

La voce più augusta ed autorevole - quella di Papa Benedetto XV --ha proclamato che la cura e l'istruzione dei fanciulli la protezione

e il savio indirizzo degli operai gli opportuni consigli e glieccitamenti alle classi più agiate per il buon uso delle ricchezze

e dell'autorità - sono le grandi linee dell'azione che debbono svolgere nell'orapresente i Cattolici di . .tutto il mondo.

Nel desiderio di dar ampio sviluppo al programma tracciato dal Vicariodi Gesù Cristo - che s'identifica col programma dal Venerabile Don Boscocostantemente seguito e lasciato in eredità ai suoi figli spirituali - il Sac. PaoloAlbera, Successore del Venerabile, invita i Cooperatori Salesiani diogni Nazione a consacrare le proprie famiglie alla Sacra Famigliadi Nazaret, perchè, inspirandosi ai sublimi insegnamenti che Essa dona a tuttele Famiglie Cristiane, più efficacemente cooperino al bene comune della SocietàCivile, di cui la famiglia è il fondamento .

Nulla di più utile e salutare e opportuno di questa Consacrazione. « Invero -- scriveva Leone XIII - i padri trovano in San Giuseppe norma mera-vigliosa di paterna vigilanza e provvidenza ; le madri hanno nella Santa VergineMadre di Dio l'esempio insigne dell'amore, della verecondia, della sommissione efede perfetta; e in Gesù, del quale è scritto che erat subditus illis, i figlirinven-gono quel divino modello di obbedienza, che debbono ammirare, onorare ed imi-tare . I nobili da quella Santa Famiglia di regio, sangue impareranno temperanzanelle liete ed alte fortune, e dignità nelle umili e calamitose vicende ; i ricchiapprenderanno quanto alle virtù sì debbano posporre le ricchezze . Gli operaipoi, e tutti coloro, che, al tempo nostro segnatamente, si forte si adontano delleristrettezze dei beni di fortuna e della povera condizione, se rivolgano il pensieroa quella Santissima Famiglia, troveranno cagione più di godere che di affliggersidello stato ad essi toccato in sorte, imperocchè essi hanno comuni con la SacraFamiglia le fatiche, comuni le angustie della vita quotidiana » .

E perchè di codesta Consacrazione resti un richiamo ai Cooperatori futuri,il rev.mo Don Albera invita i Cooperatori Salesiani di ogni Nazione a .innalzare un Tempio votivo, dove in perpetuo si faranno quotidiane pre-ghiere per i benemeriti Fondatori e s'implorerà la protezione della SacraFamiglia sulla gioventù affidata dalla Divina Provvidenza alla Famiglia Salesiana

e su tutti i figli dei Cooperatori.Il nuovo Tempio sorgerà in Torino, culla dell'Opera del Ven . Don Bosco,

e a perenne invocazione di benedizioni celesti recherà la scritta : - AL DIVINOADOLESCENTE e alla Sacra Famiglia i Cooperatori Salesiani diogni Nazione per il cristiano rinnovamento della Società .

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FORMOLA

DELLA CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA(Prescritta da Papa Leone XIII) .

O Gesù, Redentore nostro amabilissimo, chevenuto ad illuminare il mondo colla dottrinae coll'esempio, la maggior parte della vostravita mortale voleste passare umile e soggettoa Maria e a Giuseppe nella povera casa di Na-zaret, santificando quella Famiglia che dovevaessere l'esemplare di tutte le famiglie cristiane,accogliete benigno la nostra che ora a Voi sidedica e si consacra. Voi proteggetela, Voi custo-ditela, e stabilite in essa il santo timore vostro,la pace e la concordia della cristiana carità,affinchè uniformandosi al divino modello dellavostra Famiglia possa conseguire tutta intiera,nessuno escluso, l'eterna Beatitudine .

Maria, Madre amorosa di Gesù e Madre nostra,colla vostra pietosa intercessione rendete ac-cetta a Gesù questa umile offerta ed ottenetecile sue grazie e benedizioni .O Giuseppe, custode santissimo di Gesù e

Maria, sovveniteci colle vostre preghiere inogni spirituale e temporale necessità, sicchèpossiamo con Maria e con Voi eternamente be-nedire il nostro Redentore Gesù .Indulgenza Plenaria per chi la recita nel giorno del-

l'ascrizione, accostandosi ai SS . Sacramenti e pregandoper le solite intenzioni in una chiesa o pubblico ora-torio .

PREGHIERA QUOTIDIANADA RECITARSI DALLE FAMIGLIE CONSACRATE .

O Gesù amorosissimo, che con le ineffabilivirtù e cori gli esempi della vostra vita dome-stica santificaste la Famiglia da Voi eletta quiin terra, guardate pietoso la nostra che, pro-strata innanzi a Voi, v'invoca propizio . Ricor-datevi che è famiglia vostra, perchè a Voispecialmente dedicata e consacrata . Assistetelabenigno, difendetela da ogni pericolo, soccorre-tela nelle sue necessità, e datele grazia di man-tenersi costante nell'imitazione della vostraSanta Famiglia; affinchè fedelmente servendovied amandovi in terra, possa poi benedirvi eter-namente in Paradiso .Maria, Madre dolcissima, all'intercessione

vostra noi ricorriamo, sicuri che il Divin Fi-gliuolo esaudirà le vostre preghiere .E voi pure, o glorioso Patriarca San Giuseppe,sovveniteci colla vostra potente mediazione, edoffrite per le mani di Maria i nostri voti a Gesù .Indulgenza di trecento giorni una volta al di per gli

Ascritti che la recitano avanti l'immagine della SacraFamiglia .

GIACULATORIA .Gesù, Maria, Giuseppe, illuminateci, soccor-

reteci, salvateci . Così sia .Indulgenza di duecento giorni parimenti una volta al

di per quelli che recitano questa giaculatoria .

ricordo perenne.

La Famiglia ..........

L'anno ........... si consacrava alla SACRA FAMIGLIA e concor-

reva all'erezione del TEMPIO VOTIVO con l'offerta di L . .....

(Firma del capo-famiglia) . . .

NB. - DA CONSERVARSI tra le memorie di famiglia .

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