Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido...

9
PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DELL’ABITARE IN COOPERATIVA PUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE ANNO XV - NUMERO 43 - POSTE ITALIANE SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% - D.R.T. - D.C.B. - TORINO NR. 3/2013 ABITARE numero 43 L’EDIFICATRICE UNO FESTEGGIA 50 ANNI CON IL PRIMO BILANCIO SOCIALE NASCE L’ACI: COSì LE COOPERATIVE PIEMONTESI RAFFORZANO LA PROPRIA VOCE L’HOUSING SOCIALE E I SOCI, PROTAGONISTI DELLA RINASCITA DELLA FALCHERA LA COOPERATIVA FLAVIA DICE A ITACA: IL RISPARMIO ENERGETICO DEL NUOVO PROGETTO I N C O O P E R A T I V A

Transcript of Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido...

Page 1: Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo

Periodico di informazione e cultura dell’abitare in cooPerativa

Pubblicazione QuadrimeStrale anno Xv - numero 43 - PoSte italiane SPedizione in abbonamento PoStale 70% - d.r.t. - d.c.b. - torino nr. 3/2013

ABITARE numero

43

L’EdificatricE Uno fEstEggia 50 anni con iL primo BiLancio sociaLE

nascE L’aci: così LE coopErativE piEmontEsi rafforzano La propria vocE

L’hoUsing sociaLE E i soci, protagonisti dELLa rinascita dELLa faLchEra

La coopErativa fLavia dicE sì a itaca: iL risparmio EnErgEtico dEL nUovo progEtto

I N C O O P E R A T I V A

Page 2: Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo

3 Editoriale

4 L’EdificatriceUnofesteggia50anniconilprimoBilancioSociale

7 L’AssessoreLoRusso:laFalcherasaràunsimbolodirinascita

8 L’housingsocialeeisoci,protagonistidellarinascitadellaFalchera

10 Nascel’Aci:cosìlecooperativepiemontesirafforzanolapropriavoce

12 LasfidadellaDiVittorio:locazionepermanenteetransitoriainunostessoedificio

13 LaPrimoMaggiosuperaicontrolli:isuoinuoviedificirispettanoITACA

14 LacooperativaFlaviadicesìaITACA:ilrisparmioenergeticodelnuovoprogetto

SOM

MAR

IOD

IREZ

ION

ELE

gAC

OO

PAB

ITAN

TIP

IEM

ON

TEAB

ITAR

EIN

CO

OPE

RAT

IVA

LEC

OO

PER

ATIV

E

EDIT

OR

IALE

Presidente: Pasquale CifaniVice Presidente: Roberto Zepparomeo bevilacqua, Giulio blanc, rinalda borra,Giuseppe calandra, rosanna capella, mario cravetta, oronzo de Padova, Generoso de Serio, maurizio fantucci, Giuseppe fortino, erica Gamba, Pietro Ghio, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo rizzo, claudio ronca, francesca Sassi, Giuseppe totaro, alessandra trotta , renzo vanzo.

redazione: presso legacoop abitanti Piemonte via Perrone, 3 - torino - tel. 011 5185149

anno 15 - n° 43 Pubblic. quadrim. dicembre 2013 reg. trib. di torino n. 5302 del 27/08/1999

direttore responsabile: laura cardia

capo redattore: Generoso de Serio

redazione: Pasquale cifani, irene fortino, egidio Giannico, domenico iannello, francesco iaquinta, ettore matinata, massimo rizzo, francesca Sassi, roberto zeppa.

Proprietà: legacoop abitanti Piemonte

Grafica: Jabé srl - torino

Stampa: marcograf - venaria (to)

tiratura: 10.000 copie

ABITAREI N C O O P E R A T I V A

L’edilizia è uno dei settori che stanno pagando la crisi con

maggiore forza e crudeltà: è ferma, paralizzata, senza

finanziamenti e duramente esposta con il sistema bancario. Se

pensiamo al solo 2013, il 70% delle aziende è stato spazzato via.

C’è un crisi della domanda, causata dalle difficoltà economiche

delle famiglie italiane. C’è una crisi del credito, perché l’unico

obiettivo delle politiche bancarie è ridurre l’esposizione, quindi

non c’è credito alle aziende, senza il quale nessuna economia

può ripartire. C’è una crisi dovuta agli enormi ritardi nei

pagamenti dell’Amministrazione Pubblica.

Non mi sento né tragico né melodrammatico all’affermare

che l’edilizia è un settore che sta morendo. Sta morendo nel

disinteresse e nell’incompetenza della classe politica italiana e

delle istituzioni che rappresentano lo Stato.

Il tema della casa sembra essere per tutti prioritario, è persino

sovraesposto sui media. Ma perché? Per parlare delle tasse

con cui gravarlo. Sono mesi che si parla di IMU, senza mai

quantificare, spiegare e specificare. Sulle tasse sulla casa, a volte

sembra giocarsi la durata del Governo, generando maggiore

incertezza. In questo modo, con quest’indeterminatezza, si

favorisce la comprensibile indecisione di chi vorrebbe investire i

propri risparmi nell’acquisto di una casa migliore e più moderna.

Mancano, sia a livello nazionale che regionale, idee chiare, forti

e precise sulle misure con cui affrontare un mercato depresso,

non si fanno distinzioni tra mercato dell’usato e mercato del

nuovo, non ci sono proposte di sostegno all’affitto per le famiglie

in difficoltà né per gli operatori in crisi, non si parla del diritto alla

casa che ogni cittadino porta con sé.

A volte ho come l’impressione che la casa sia il Bancomat dei

Governi in cerca di risorse: è un settore da cui prendere tutte

le volte che è necessario trovare le risorse, ma a cui non si

restituisce mai niente. Sono anni che mancano politiche per la

casa a livello nazionale, mentre il Piemonte dirotta addirittura

altrove i finanziamenti erogati dallo Stato all’edilizia, senza

pensare di restituirli, prima o poi, al settore per il quale erano

stati stanziati.

In questo modo non si danno risposte agli ultimi, ai cittadini più

duramente colpiti dalla crisi e non si aiuta a superare la crisi

economica, finanziando il settore considerato un volano della

crescita economica. Si dimentica che la casa è un diritto e che

senza una casa, nessun cittadino e nessuna famiglia possono

affrontare il proprio futuro.

Il pubblico sembra aver abdicato ai propri doveri, dando risposta

solo alle emergenze, senza avere una visione d’insieme, senza

fissare obiettivi, affidandosi alla buona volontà e alle energie

delle imprese private sociali e agli enti caritatevoli religiosi. Non

si può nascondere la preoccupazione che si sente davanti a un

la casa come bancomat dell’Italia in crisi

quadro così drammatico.

In questi mesi il movimento cooperativo piemontese si

è rafforzato, presentandosi in modo unitario: LegaCoop,

ConfCoop e Agci saranno rappresentate da una sola

struttura, l’Aci, che porterà avanti i valori comuni della

cooperazione. Valori che la crisi economica e l’inconsistenza

della classe politica rendono più che mai attuali e in grado

di offrire soluzioni. Le cooperative d’abitazione piemontesi

stanno partecipando a numerose iniziative per dare risposte

ai cittadini in difficoltà e per garantire i migliori rapporti

qualità/prezzo e risparmio/comfort ai soci.

LegaCoop Piemonte Abitanti ha organizzato un seminario

all’interno di Urban Promo, per parlare di social housing, una

nuova tendenza, che dà risposte a chi si trova in un’emergenza

temporanea; la Cooperativa Di Vittorio sta partecipando

a vari progetti di questo genere, di cui abbiamo parlato e

parleremo sul nostro giornale. A Novara l’Edificatrice Uno ha

celebrato i suoi primi 50 anni, presentando il suo bilancio

sociale e rafforzando la propria leadership nel Piemonte

Orientale. A Fossano (CN), la Cooperativa Flavia ha iniziato

la costruzione di un complesso edilizio che seguirà tutte

le indicazioni del Protocollo ITACA, per garantire ai soci il

risparmio energetico, mentre, da Pinerolo (TO), arriva la

notizia che la Cooperativa Primo Maggio ha superato con

successo i controlli della Regione Piemonte sugli ultimi edifici

costruiti, seguendo i parametri di ITACA.

Leggo questi successi delle nostre cooperative e penso

quanto sia importante ricordare le persone che ci hanno

portato ad essere operatori importanti e credibili di un

settore in così forte difficoltà. Siamo portatori di valori di

solidarietà e di uguaglianza, di diritti e di opportunità, è bene

non dimenticarlo. Troveremo il modo per ricordare la nostra

storia, il nostro passato, grazie al quale abbiamo costruito

quello che siamo, anche su abitare in cooperativa.

Un affettuoso augurio per il 2014 a tutti i nostri lettori

Pasquale Cifani

Presidente legacoop abitanti Piemonte

PRoVInCIa dI ToRIno

Cooperativa 13 febbraio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374995 • e.mail: [email protected] Presidente Giulio blanc

Cooperativa Clara via roma, 7 caselle (to)Tel 011 9913671 • e.mail: [email protected] renzo vanzo

Cooperativa Coop Casa Chivasso via torino, 86 chivasso (to)Tel 011 91727801 • e.mail: [email protected] romeo bevilacqua

Cooperativa Giuseppe di Vittorio via Perrone, 3 torinoTel 011 5648666 • e.mail: [email protected] massimo rizzo

Cooperativa La Popolare via rubattera, 10 bussoleno (to)Tel 0122 49279 • e.mail: [email protected] Pacifico trabucchi

Cooperativa Musetta via Perrone, 3 torinoTel 011 4055179 • e.mail: [email protected] Giuseppe fortino

Cooperativa Primo Maggio via San Giuseppe, 21 Pinerolo (to)Tel 0121 374276 • e.mail: [email protected] Sassi

Cooperativa San Pancrazio via Perrone, 3 torinoTel 011 5654444 • e.mail: [email protected] Pasquale cifani

Cooperativa Unità operaia alto Canavese viale dei mille, 13 cuorgnè (to)Tel 0124 650498 • e.mail: [email protected] domenico iannello

PRoVInCIa dI aLeSSandRIa

Cooperativa Uni C.a.P.I. via urbano rattazzi, 11 alessandriaTel 0131 43141• e.mail: [email protected] roberto zeppa

PRoVInCIa dI CUneo

Cooperativa Coefers via mondovì, 2 cuneoTel 0171 696362 • e.mail: [email protected] Salvatore di brigida

Cooperativa Flavia via fossano, 6 cuneo Tel 0171 695070 • e.mail: [email protected] Pietro Ghio

Cooperativa Marilena corso Giolitti, 2 cuneoTel 0171 699070 • e.mail: [email protected] rinalda borra

Cooperativa La Lavoratori via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 21604 • e.mail: [email protected] Guido matinata

Cooperativa La Quercia via Ghione, 5 Savigliano (cn)Tel 0172 22668 • e.mail: [email protected] francesco matinata

PRoVInCIa dI noVaRa

Cooperativa edificatrice Uno via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta

Cooperativa edilcooper via XXiii marzo, 21 novaraTel 0321 399326 • e.mail: [email protected] francesco iaquinta

PRoVInCIa dI VeRbanIa

Cooperativa edificatrice Tre via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 53435 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra

Cooperativa Pallanza via olanda, 35/b Pallanza (vb)Tel 0323 404628 • e.mail: [email protected] Giuseppe calandra

Page 3: Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo

la cooperativa edificatrice uno celebra quest’anno 50

anni e, come giustamente si chiede il suo presidente

francesco iaquinta, “quale modo migliore per

celebrare l’anniversario della pubblicazione del primo

bilancio Sociale?”. “e’ un traguardo emozionante per

noi, perché il bilancio Sociale ha l’obiettivo di far capire

all’esterno come siamo strutturati, come funziona la

nostra organizzazione, dove e come costruiamo, in

che modo si è formata e si è evoluta nel tempo la

nostra base sociale, dove siamo arrivati” dice iaquinta.

il tema lo appassiona: ha curato personalmente tutte

le fasi dell’elaborazione, occupandosi dei testi, dei

grafici, delle immagini.

il risultato è una pubblicazione graficamente gradevole,

che si legge di un fiato e che è ricca di informazioni.

c’è la storia della edificatrice uno, a partire dal 3

febbraio 1963 della sua fondazione, agli anni 80 del

suo consolidamento, dalle fusioni degli anni 90 con

numerose cooperative dell’area, fino ai nostri giorni,

con il rafforzamento della sua presenza nel novarese,

nel vercellese e nel biellese, “orgogliosa di essere

sempre più soggetto attivo nel fare sistema con

legacoop”.

Si spiegano la missione e i valori della cooperativa:

“mettere a disposizione dei soci unità abitative ad un

costo più basso rispetto a quelli reperibili sul mercato;

realizzare progetti abitativi coerenti con il loro contesto

e in grado di agevolare le relazioni con il vicinato;

svolgere una politica della casa volta alla realizzazione

di un’edilizia attenta e rispettosa dell’ambiente,

assumendo come valore fondamentale quello

della sostenibilità ambientale della propria attività;

concorrere allo sviluppo del movimento cooperativo

ed esserne attori sul terreno della responsabilità

Sociale d’impresa”.

il bilancio Sociale di 50 anni è come un piccolo trattato

di storia italiana. lo si vede all’analizzare l’evoluzione

della base sociale della cooperativa novarese: fino alla

seconda metà degli anni ‘70 i soci erano poche decine,

successivamente sono progressivamente aumentati,

fino a raggiungere il picco della metà degli anni ‘90,

“seguendo un andamento influenzato dallo sviluppo

dei progetti costruttivi e dalle operazioni di fusione per

incorporazione di altre cooperative”.

ed è interessante anche scoprire come la composizione

di questa base sociale sia cambiata nel corso di questi

cinquant’anni. il trend, si legge nel bilancio Sociale

“riflette i fenomeni legati ai flussi migratori dell’italia

degli ultimi decenni. i soci assegnatari dei primi

interventi sono provenienti dal nord per il 52%, dl Sud

per il 41% e dal centro per il 7%. Progressivamente

il numero dei soci assegnatari provenienti dal Sud

diminuisce fino al 24% del periodo 2007-2012,

aumenta al 68% il numero dei soci provenienti dal

nord, mentre una percentuale di circa il 7% è di

origine straniera”. e’ l’italia che cambia e che si riflette

anche nelle richieste di case a canoni di locazione

inferiori a quelli del mercato. il cambiamento del

nostro Paese si nota anche nella presenza sempre più

significativa delle donne socie assegnatarie: negli anni

70 erano circa il 20%, negli ultimi anni sono arrivate a

essere il 50%, la metà dei cittadini che si sono rivolti

alla edificatrice uno per avere una casa e cominciare

la propria vita.

un’importante pagina del bilancio Sociale evidenzia

come abitare in cooperativa sia un vantaggio per i soci

dell’edificatrice uno, non solo per i prezzi degli affitti,

significativamente più bassi rispetto a quelli offerti dal

mercato, ma anche per “la sicurezza della disponibilità

della casa, in quanto l’assegnazione di un alloggio è

permanente”, inoltre “il canone non è suscettibile di

rinegoziazione” e ad esso “viene solo applicato un

adeguamento pari al 75% dell’indice istat dei prezzi

al consumo, determinando in tal modo un ulteriore

vantaggio economico nel medio e lungo termine”. a

L’EVE

NTO La presentazione a novara

Gonella: “La cooperazione ha bisogno di esempi come l’Edificatrice Uno”. Alla festa anche Roberto Cota

l’edificatrice uno festeggia 50 anni con il primo bilancio Sociale

4 5

questo bisogna aggiungere la qualità dell’abitare: “nel

tempo la cooperativa ha adeguato ai nuovi bisogni dei

soci le diverse tipologie costruttive, al fine di garantire

una migliore qualità della vita in alloggi progettati per la

diversa composizione dei nuclei familiari e dotati delle

tecnologie più moderne”.

nel corso di questi cinquant’anni la cooperativa

ha realizzato 913 alloggi, avendone venduti 217

ai propri soci e avendone assegnati 696, distribuiti

tutti tra novarese, vercellese, biellese. nel futuro

dell’edificatrice uno ci sono un rapporto sempre

più attento con i soci, basato sulla trasparenza nelle

informazioni e nella partecipazione nelle decisioni. il

socio “partecipa alle assemblee ordinarie e straordinarie

deliberando sugli argomenti posti all’ordine del giorno”

spiega il bilancio Sociale “tra le forme di concreto

coinvolgimento del socio rientrano tutti i rapporti che si

instaurano con la cooperativa. dal momento della sua

ammissione a socio, viene inserito nelle graduatorie

per ottenere un alloggio in godimento, periodicamente

valuta le opportunità che la cooperativa gli offre per

il soddisfacimento del bisogno casa, può diventare

assegnatario in godimento di un alloggio instaurando

in tal modo quello scambio mutualistico tipico delle

cooperative a proprietà indivisa, partecipa alle iniziative

Il presidente di LegaCoop Giancarlo Gonella e, al tavolo della presidenza, da sin Francesco Lizzi, Francesco Iaquinta e Pasquale Cifani

Il pubblico durante la presentazione del Bilancio Sociale Il Presidente dell’Edificatrice Uno Francesco Iaquinta Al tavolo della presidenza, Francesco Lizzi, Francesco Iaquinta e Pasquale Cifani ascoltano il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota

Page 4: Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo

L’IN

TERV

ISTA obiettivi e attese di stefano Lo russo

La Torino del nuovo Assessore all’Urbanistica: una città attrattiva e dinamica, di cui i torinesi si sentano orgogliosi

La Falchera sarà un simbolo di rinascita sociale ed economica

l’Assessore all’Urbanistica di Torino, Stefano Lo Russo

6

‘ Il modo migliore per celebrare i 50 anni è la pubblicazione del primo Bilancio Sociale, un traguardo emozionante, che spiega all’esterno come siamo strutturati

sociali della cooperativa”.

l’informazione e la comunicazione passano

anche attraverso internet, attraverso il bel sito

web, www.edificatriceuno.it, maneggevole e

intuitivo nell’uso, che tiene costantemente

informati sulle attività della cooperativa e che

è suddiviso in varie sezioni, riguardanti la storia

della edificatrice uno, la composizione dei

suoi vertici, le modalità per diventare soci, gli

avvisi sulle disponibilità di alloggi, gli interventi

realizzati e in fase di realizzazione. Sul sito web

è già possibile scaricare, in formato .pdf, anche il

bilancio Sociale.

il futuro passa anche attraverso un rapporto

sempre più rispettoso dell’ambiente. il bilancio

Sociale sottolinea il cammino intrapreso in questo

senso dalla cooperativa novarese, articolato in

due punti: “un corretto rapporto con l’ambiente

esterno (bioclimatica, risparmio energetico e

corretto uso delle risorse ambientali) e un corretto

rapporto con l’ambiente interno, in un continuo

sforzo di ricerca di soluzioni innovative per il

comfort climatico e acustico, nonché soluzioni

progettuali per incrementare l’uso di materiali

ecocompatibili. ci sono obblighi di legge precisi,

in questo senso, ma non è solo questo: ci sono

anche gli stimoli che giungono dal dibattito e

dalle iniziative concrete portate avanti, da ormai

più di un decennio, dall’associazione nazionale

legacoop abitanti, prova ne siano i concetti

fondamentali che stanno alla base dei principi

di sostenibilità ripresi dal “codice concordato”,

sottoscritto dalle cooperative aderenti a

legacoop abitanti”

il bilancio Sociale è stato presentato il 16

novembre a novara. ad accompagnare

francesco iaquinta e i soci della edificatrice

uno, numerose autorità, tra cui il Presidente

della regione roberto cota, il sindaco di novara

andrea ballarè, il presidente di legacoop

Piemonte Giancarlo Gonella e il Presidente di

legacoop Piemonte abitanti Pasquale cifani.

cota, novarese, considera la edificatrice uno

“un’efficace testimonianza della funzione sociale

delle cooperative” e ha lamentato come oggi,

pur essendoci “bisogno di case, manchino i soldi

per farle”, per questo ha promesso “di trovare

le risorse, raschiando i bilanci”. Per ballarè,

l’edificatrice uno è “patrimonio della città, che,

nonostante i tempi e l’edilizia ferma, riesce a

crescere e produrre valore aggiunto”. Gonella ha

voluto complimentarsi con il presidente iaquinta,

“per i risultati raggiunti in mezzo secolo”: “e’

una cooperativa nata per soddisfare i bisogni

abitativi di gran parte dei cittadini emigrati in

cerca di lavoro ed è diventata una delle realtà

più significative della cooperazione d’abitazione

piemontese. in un momento così difficile per

il nostro Paese, abbiamo bisogno di esempi

come questo” ha commentato. Pasquale cifani

ha dichiarato tutto il suo orgoglio “per quello

che l’edificatrice uno è riuscita a conquistare

con puntualità, competenza e impegno, senza

tradire mai i valori del movimento cooperativo.

Ha saputo trovare una strategia per la virtuosa

concentrazione di tutte le forze presenti nel

territorio con l’ottimizzazione delle risorse

economiche e umane disponibili e oggi, per

quantità di alloggi costruiti e, soprattutto, per la

sua capacità progettuale, una delle cooperative

più attive e propositive del Piemonte”.

a terminare la presentazione del bilancio Sociale,

è arrivata una torta di compleanno, per celebrare

questi 50 anni magnificamente portati.

38enne, geologo e ricercatore al Politecnico di torino, Stefano lo

russo è da luglio il nuovo assessore all’urbanistica del comune di

torino. ad Abitare in Cooperativa spiega i suoi obiettivi e la torino

che ha in mente per il XXi secolo.

Lei guida uno degli assessorati che suscitano maggiore

aspettativa, visto che disegna il futuro assetto di Torino.

Come affronterà obiettivi ed emergenze, in una città che da

tempo ha le casse vuote?

La trasformazione urbana è senza dubbio uno degli strumenti che

la Città possiede per affrontare le sfide del suo futuro e uscire

dalla crisi di questi anni, valorizzando le sue vocazioni. La crisi ha

messo chiaramente in evidenza che è finita la stagione dei grandi

investimenti pubblici a fondo perduto per la riqualificazione. Oggi

il settore pubblico mantiene il ruolo di guida politica e accom-

pagnamento, ma le grandi risorse necessarie non possono che

arrivare dal privato. È senz’altro una sfida molto più difficile per chi

amministra: coniugare visione, sviluppo e crescita con sostenibilità

economica e redditività.

Uno dei progetti caratterizzanti della Torino del XXI secolo

riguarda la Falchera: 11 milioni di euro per trasformare un

quartiere un tempo simbolo di degrado. Come cambierà la

Falchera? e quali i tempi di realizzazione del progetto?

La riqualificazione della Falchera con l’aiuto dei fondi del Piano Città

rientra nelle nostre linee programmatiche relative agli interventi nella

zona Nord di Torino. Falchera può diventare davvero un simbolo di

rinascita sociale, economica ed ambientale. I laghetti e l’area intor-

no saranno completamente bonificati e restituiti al quartiere per la

loro fruizione pubblica. Un parco urbano di grande qualità che potrà

anch’esso essere occasione di sviluppo e lavoro. Contiamo nel 2014

di dare avvio alla trasformazione che richiederà qualche anno.

Tra gli operatori che trasformeranno la Falchera c’è anche

la Cooperativa di Vittorio. Le cooperative edilizie possono

avere un ruolo da protagoniste in queste grandi trasfor-

mazioni?

La cooperazione è da sempre uno dei patrimoni imprenditoriali e

sociali di questa Città. Le cooperative sono state capaci di realiz-

zare grandi interventi anche con risorse limitate, sono state attori

indispensabili nelle trasformazioni che sono avvenute a Torino in

questi anni e hanno risposto a molti fabbisogni dei torinesi. Ruo-

lo di cui Torino non si può privare e che sono convinto saranno

capaci di mantenere.

alla Falchera avrà grande spazio il social housing, che sta

diventando sempre più protagonista nei nuovi interventi

urbani. e’ la risposta adeguata a questi anni di crisi?

Il social housing risponde ad una domanda di una parte impor-

tante di cittadini e può essere veramente volano di sviluppo e di

riqualificazione per molte aree della Città. Occorre però accom-

pagnare l’intervento edilizio con progetti sociali specifici e mirati

che possano sviluppare nei cittadini quel senso di comunità e

partecipazione, essenziale per una piena integrazione. La siner-

gia tra queste azioni mi pare una chiave fondamentale per il

successo di questi programmi.

Come dovrà essere la Torino che le piacerebbe lasciare al

termine di quest’esperienza?

Una Città che non si è arresa alla crisi, che non si è ripiegata

su se stessa, che si è reinventata valorizzando le tante oppor-

tunità che è in grado di mettere in campo trasformando la crisi

in un’opportunità di cambiamento positivo. Una Città economi-

camente attrattiva e culturalmente dinamica. Una Città di cui i

torinesi siano orgogliosi.

Laura Cardia

Il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota insieme al Presidente dell’Edificatrice Uno Francesco Iaquinta

,

Page 5: Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo

NEW

SD

ATO

RIN

O

Un seminario di Legacoop Abitanti ha affrontato le problematiche della costruzione del nuovo quartiere

come si costruisce un nuovo quartiere? Quali sono le relazioni che si

vanno a creare e che bisogna curare? Quali sono le problematiche,

sociali, architettoniche e urbane che bisogna affrontare?

Se n’è parlato a torino in un bel seminario organizzato al circolo

dei lettori dal comune di torino e da legacoop Piemonte abitanti,

il Piano città a torino: il progetto di housing sociale a falchera,

all’interno di urban Promo, un evento di marketing urbano e

territoriale, giunto alla decima edizione, nato a venezia, trasferitosi

quindi a bologna, e, da un paio di anni, con un appuntamento

torinese dedicato in particolar modo al social housing e alla

rigenerazione urbana. al seminario sono intervenuti l’assessore

all’urbanistica del comune di torino Stefano lo russo (vedi

l’intervista a pagina 7), roberto fabbri in rappresentanza di

legacoop abitanti nazionale, il Presidente di legacoop Piemonte

abitanti Paquale cifani, Wally falchi della cooperativa Synergica,

Giordana ferri della fondazione Housing Sociale, massimo rizzo,

Presidente della cooperativa di vittorio.

da tempo le cooperative d’abitazione seguono con attenzione

lo sviluppo del social housing, che offre un servizio di

accompagnamento alle persone in difficoltà, fino al loro

reinserimento nella vita sociale ed economica. la cooperativa

di vittorio partecipa già a una serie di progetti di questo tipo ed

è impegnata in una delle sfide più importanti che si presentano

a torino nei prossimi anni, la riqualificazione del quartiere della

falchera. il Piano città prevede per il quartiere un finanziamento di

11 milioni di euro per realizzare, tra le altre cose, anche un nuovo

quartiere di housing sociale, con la realizzazione di circa 350 alloggi,

di cui il 75% destinato alla locazione a lungo termine e il 25%

alla vendita dopo 10-15 anni, gestiti dalla cooperativa di vittorio.

e’ anche previsto un articolato programma di accompagnamento

sociale, con la collaborazione della fondazione Housing Sociale e

della cooperativa Synergica.

il seminario di urban Promo ha spiegato le problematiche che

tutti gli attori sociali stanno affrontando per realizzare il quartiere.

il presidente di legacoop Piemonte abitanti Pasquale cifani ha

illustrato il nuovo quartiere da un punto di vista architettonico,

spiegando che saranno costruite alcune torri, di un’altezza

massima di sette piani, e ha anche raccontato come il progetto

sia adesso “in una fase di elaborazione delle tipologie edilizie,

discuteremo con gli amministratori le tipologie, per far sì che

quello che si realizzerà incontri il favore delle persone”. cifani ha

fatto un’interessante considerazione, parlando della redditività

che le costruzioni devono avere nel tempo. “il tasso ufficiale

della banca centrale europea è passato dal 2% allo 0,25%,

bisogna parlarne, quando si parla della redditività attesa dagli

investitori, anche istituzionali: è giusto attendersi ancora quel tipo

di redditività?” si è chiesto, invitando alla riflessione. e ci sono

le risposte sociali da offrire ai cittadini: “i canoni devono essere

intorno ai 3-400 euro al mese. dobbiamo riflettere sui costi fissi

dell’abitare, il riscaldamento, le bollette, le spese di condominio;

8

sono spese che devono diminuire: una casa ben costruita oggi

deve far spendere un terzo di riscaldamento rispetto a una casa

degli anni 80, dunque non si possono più chiedere 150 euro

al mese, bisogna arrivare a 50 euro di riscaldamento. il nostro

obiettivo è stare in canoni intorno ai 350-370 euro al mese”. Per

cifani l’housing sociale “deve dare risposte in termini quantitativi,

cioè mettere a disposizione alloggi a prezzi calmierati al maggior

numero di cittadini. noi vorremmo arrivare a dare risposte a

più fasce sociali, arrivare a un accordo con il comune, per cui

una parte degli alloggi viene messa a disposizione sapendo che

dietro c’è un progetto di sostegno sociale per queste famiglie,

che non hanno necessariamente solo un problema economico”.

di accompagnamento sociale ha parlato Wally falchi della

cooperativa Synergica, con cui la cooperativa di vittorio

collabora da tempo nei temi sociali: Synergica gestisce il fondo

di Solidarietà, selezionando e accompagnando le famiglie

dei soci assegnatari in difficoltà che fanno richiesta di questo

contributo; partecipa anche nel progetto ancora papà, che, in

collaborazione con caritas diocesiana e cooperativa di vittorio,

mette a disposizione dei padri separati, che non hanno spazi in

cui incontrare i propri figli, un appartamento nella torre monaco

di Spina 3, a torino. forte di quest’esperienza e di queste

collaborazioni, Synergica, ha già iniziato il lavoro di preparazione

all’accompagnamento sociale, per sviluppare l’idea di comunità

nel quartiere che nascerà: “noi pensiamo di intervenire

su due livelli, prima coinvolgendo gli enti pubblici e privati,

presenti sul territorio, per conoscere le relazioni esistenti, per

capire come i nuovi residenti potranno inserirsi nel loro nuovo

quartiere, poi coinvolgeremo i soci sin dall’inizio, studiando le

loro problematiche e i loro bisogni. la cosa interessante sarà

che gli architetti dialoghino continuamente con educatori e

accompagnatori, per cercare di pensare insieme le case”.

Sono riflessioni simili a quelle offerte da Giordana ferri della

fondazione Housing Sociale, che ha evidenziato come una

buona riuscita dei progetti di housing non possa prescindere

da un’analisi preventiva del territorio e delle organizzazioni

sociali presenti in esso, per riuscire insieme e a loro, e con il

coinvolgimento dei cittadini, a individuare le reali esigenze e

aspettative della popolazione interessata ai progetti di housing,

per soddisfare il bisogno di case.

l’importanza del dialogo continuo tra i vari attori è stata

sottolineata dal presidente della cooperativa di vittorio massimo

rizzo, che ha parlato della scelta della cooperativa di vittorio di

distribuire un questionario tra i soci assegnatari e di effettuare

un sondaggio tra i soci non assegnatari, per dare risposte alle

loro vere aspetttive, per conoscere il loro grado di soddisfazione

della cooperativa, della casa in cui vivono e del quartiere in cui

abitano. “bisogna evitare che, terminati gli alloggi, le famiglie si

trovino all’improvviso a vivere nello stesso complesso, senza

conoscersi, in un quartiere nuovo. dobbiamo dunque capire

prima di cosa hanno bisogno”.

e dal seminario sono arrivate occasioni di riflessione su come la

nascita di un quartiere sia il risultato finale di un lungo processo

di ascolto e di collaborazione tra numerosi attori sociali e come

questo risultato finale, sia, però, il punto di partenza per i progetti

di futuro di migliaia di cittadini. costruire case, ha dimostrato

legacoop Piemonte abitanti, non è solo una questione

architettonica.

Laura Cardia

9

L’housing sociale deve dare risposte in termini qualitativi e quantitativi, mettendo a disposizione alloggi a canoni sostenibili per il maggior numero di cittadini‘ ,

l’housing sociale e i soci, protagonisti della rinascita della Falchera

neLL’ambito di urban promo

Pasquale Cifani e Roberto Fabbri

Roberto Fabbri e Massimo Rizzo

Page 6: Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo

L’EVE

NTO

Giancarlo Gonella: “Rappresentiamo l’8% del PIL regionale”. Pasquale Cifani: “Adesso siamo più forti”

la fondazione monaco scommette sui più giovani

10 11

nasce l’aci: così le cooperative piemontesi rafforzano la propria voce

Il neo-presidente dell’Aci Giancarlo Gonella, al centro, con i co-presidenti Domenico Paschetta e Alberto Garretto

il 5 luglio 2013 il movimento cooperativo piemontese ha vissuto

una giornata storica. legacoop, confcooperative e agci, le

associazioni delle cooperative tradizionalmente vicine ai valori,

rispettivamente, della sinistra, del cattolicesimo e della cultura laica

e repubblicana, si sono unite in un’alleanza, aci Piemonte. “e’ il

risultato di un lungo percorso, che ha inteso superare le tradizionali

divisioni, causate da schemi ormai superati” spiega Giancarlo

Gonella, il presidente di legacoop, adesso alla guida dell’aci, con

domenico Paschetta (confcoop) e alberto Garretto (agci) come

co-presidenti. un percorso che a livello nazionale è già arrivato

ad analoghe conclusioni e che a livello regionale “è un fatto

significativo e importante per la realtà economica piemontese”.

il presidente Gonella dà i numeri economici di quello che

l’aci rappresenta in Piemonte: “dal punto di vista della forza

imprenditoriale, rappresentiamo 1885 cooperative, 13,7 miliardi

di fatturato, 62mila dipendenti, 1,5 milioni di soci. Siamo, cioè,

l’8% del Pil della regione. da un punto di vista più politico,

mettere insieme queste centrali cooperative, che raggruppano

il meglio della cooperazione piemontese, vuol dire darsi uno

strumento unitario di rapporto con le istituzioni politiche, quindi

uno strumento più forte, in modo da rappresentare meglio gli

interessi della cooperazione”.

e’ un’alleanza che arriva in un momento di grande difficoltà sia per

l’italia che per la regione: la crisi economica ha colpito duramente

molti settori produttivi del nostro Paese, ha lasciato senza lavoro

migliaia di ultra40enni e senza speranze di trovare occupazione

migliaia di giovani. Gonella ammette il momento difficile, anche

per il mondo cooperativo, ma, suggerisce, bisogna tenere conto

delle differenze: “nell’ultimo triennio, in assoluta controtendenza

rispetto alle imprese private, le imprese cooperative hanno

continuato ad assumere. abbiamo assistito a un aumento del

12% del livello occupazionale nelle cooperative. com’è possibile?

direi perché lo strumento cooperativo è molto diverso dall’impresa

privata in tempi di crisi. l’impresa privata in difficoltà tende a

preservare il capitale e sacrifica il lavoro; l’impresa cooperativa

fa il contrario, tende a preservare il lavoro e sacrifica il capitale,

accumulato nel corso degli anni, così come prevede la legge, e

diventato così una riserva, un polmone per le imprese cooperative.

e’ questo polmone che ha permesso alle imprese cooperative di

resistere nei momenti di crisi”.

anche se sono sane e se sono in grado di continuare a rimanere sul

mercato in modo efficace, durante questa crisi economica, che ha

colpito in modo specialmente duro il nord-ovest, anche le imprese

cooperative piemontesi vivono una fase di criticità: “Pesano i ritardi

dei pagamenti della Pubblica amministrazione, soprattutto verso le

cooperative sociali, che in italia hanno una grande responsabilità

LegaCoop, ConfCoop e agCi si unisCono

nel welfare. il debito del pubblico nei loro confronti è di circa

480 milioni di euro, una cifra enorme; spesso il mancato

pagamento costituisce il 70-80% delle entrate del bilancio.

e’ ovvio che in molte possono continuare a reggere solo

se riceveranno i pagamenti in tempi brevi”. Poi ci sono le

cooperative che operano nell’edilizia, il settore “più in crisi,

che avrebbe bisogno di un grande piano nazionale, in grado

di promuovere progetti come quello di via artom, a torino,

che ha eliminato situazioni di degrado per realizzare un

nuovo modello di edilizia”.

Gonella non è però pessimista perché ritiene che nelle

situazioni di crisi possono nascere occasioni e cambiamenti,

“riflessioni sul nostro stile di vita e sui nostri consumi”.

“dobbiamo far capire ai consumatori, per esempio, che il

prezzo più basso non è sempre quello più giusto, dobbiamo

salvare tre livelli dei nostri valori. dobbiamo salvaguardare gli

interessi dei nostri consumatori, garantendo loro la qualità di

quello che vendiamo; dobbiamo salvaguardare gli interessi

dei nostri lavoratori, con contratti che rispettino la legge;

dobbiamo salvaguardare gli interessi dei produttori, che

devono essere pagati per i loro prodotti. difendendo questi

tre interessi, non avremo il prezzo più basso, ma quello più

giusto, che riflette qualità, dignità e credibilità. in questo

modo cambiamo la cultura del consumatore, rendiamo più

consapevole il cittadino dei valori che difendiamo” spiega

Gonella.

Su questa esigenza sono confluite tutte le cooperative

piemontesi: “Sono mesi che le tre grandi associazioni

piemontesi lavorano insieme per dare vita a quest’alleanza,

convinte che il sistema di rappresentanza del passato sia

ormai superato”.

lungo questo cammino, che Gonella ci tiene a ribadire “non

è stato ancora completato”, il 4 novembre sono stati nominati

i coordinatori dei vari settori in cui le imprese cooperative

operano. il coordinatore dell’abitazione è Pasquale cifani, il

presidente di legacoop Piemonte abitanti. “l’aci permetterà

alle cooperative di parlare con una sola voce davanti alle

istituzioni” spiega ad abitare in cooperativa “questo ci

darà maggiore forza, perché sgombra il campo da possibili

incomprensioni e contraddizioni. adesso siamo insieme a

esigere alla politica di fare la propria parte, di guardare alle

famiglie in difficoltà, che non arrivano a fine mese, di dare

risposte al bisogno di case a canoni a basso costo, e quindi

sostenibili, che sempre più famiglie della nostra regione

evidenziano come necessità fondamentale per la loro vita”

cifani non ha paura delle parole, quando afferma che

Pasquale Cifani neo-coordinatore dell’Edilizia del’Aci con il presidente dell’Aci Giancarlo Gonella

“il nostro settore sta morendo per l’incompetenza e

l’inconsistenza della politica. Stiamo parlando di un

comparto in una crisi drammatica: il 70% delle imprese

operanti nelle costruzioni, semplicemente non c’è più, con

tutto quello che significa per i livelli occupazionali, per le

competenze che si perdono e per le risposte che non si

danno ai cittadini che stanno perdendo tutto”. attraverso

l’aci, sostiene cifani, le cooperative “rafforzano la loro voce,

per far sì che possano uscire più forti dalla crisi economica.

il mio compito sarà quello di coordinare le iniziative del

settore dell’abitazione”.

G. de Serio

I nUMeRI deL MoVIMenTo CooPeRaTIVo In PIeMonTe

1885 cooperative13,7 miliardi di fatturato

62 mila dipendenti1 milione di soci

8% del Pil regionale

Page 7: Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo

13

NEW

SD

ATO

RIN

O L’ok a CaseLLe e a pineroLo

La Primo Maggio supera i controlli:i suoi nuovi edifici rispettano itaca

Il Protocollo ITACA valuta il livello di sostenibilità ambientale delle costruzioni, attraverso parametri prestabiliti

un edificio che unisce la locazione permanente e la locazione

transitoria, gli appartamenti in affitto delle cooperative d’abitazione

e il social housing per chi affronta un’emergenza temporanea. e’

un progetto appena partito a Grugliasco (to), dove la cooperativa

di vittorio ha assegnato 24 alloggi a cittadini ultra60enni già

residenti nella cittadina e selezionati dal comune. “e’ un progetto

pilota, che conta su attori diversi. la cooperativa di vittorio gestirà

gli alloggi, la cooperativa Sociale il margine sarà il gestore sociale

e si occuperà del social housing dei 16 posti letto a locazione

transitoria, realizzati nella struttura e assegnati nelle prossime

settimane” spiega Pasquale cifani, presidente di legacoop

Piemonte abitanti “e’ una sperimentazione che ci interessa molto

perché dà risposte non solo a chi cerca una casa in locazione per

un lungo periodo, ma anche a chi si trova a vivere emergenze

specifiche e rischia una caduta irreversibile se non ha un aiuto,

seppure limitato nel tempo, e un posto in cui vivere”.

all’interno dell’edificio ci sono anche spazi per la socializzazione,

il portierato sociale, servizi di assistenza alla persona gestiti da

il margine. Secondo il sindaco di Grugliasco roberto montà,

presente all’inaugurazione, insieme al predecessore marcello

mazzù, che ha iniziato il progetto, si tratta di “un’iniziativa che offre

una speranza e una prospettiva abitativa, senza essere schiacciati

dal mercato inflessibile”.

Gli alloggi destinati alla locazione permanente sono bilocali e

trilocali, dotati di tutti i comfort per le persone anziane, come,

ad esempio, le docce a raso al pavimento. l’intero edificio è

stato classificato in classe a, è cioè stato costruito in modo tale

da garantire il massimo risparmio energetico. Gli spazi per la

socializzazione, le strutture sportive e il parco nelle vicinanze,

facilitano la vita di relazione. “non sono case per vecchi, ma per

invecchiare serenamente” sottolinea il sindaco montà.

alla cerimonia d’inaugurazione c’era anche l’onorevole umberto

d’ottavio, che in Parlamento si è battuto per equiparare i soci

assegnatari delle cooperative a proprietà indivisa ai proprietari

delle prime case, in modo da non far pagare loro l’imu come

se vivessero in una seconda casa. “in un Paese in cui il sostegno

all’affitto è azzerato, dobbiamo mettere in campo tutte le strategie

necessarie, per rispondere al bisogno sociale della casa e

per evitare che le famiglie in difficoltà finiscano nella morosità

incolpevole”.

e’ questo un terreno in cui la cooperativa di vittorio è impegnata

da tempo: “Questo progetto di Grugliasco si inserisce nel nostro

interesse a trovare risposte che vadano anche al di là della casa”

ha detto il presidente della cooperativa massimo rizzo “da tempo

abbiamo introdotto il fondo di Solidarietà, che aiuta le famiglie

dei soci assegnatari in difficoltà a pagare le bollette, i ticket medici

o le tasse universitarie dei figli; partecipare a progetti di social

housing, che danno risposte temporanee a chi vive una difficoltà

contingente , è stato il passo successivo. una sfida che l’attuale

crisi ci pone davanti e che vogliamo vincere: siamo già coinvolti in

altri progetti di questo tipo”.

Abitare in Cooperativa tornerà a parlarne.

12

NEW

SD

ATO

RIN

O iL progetto piLota di grugLiasCo (to)

L’interesse per il social housing: non solo case, ma anche risposte alle emergenze contingenti

La sfida della di Vittorio:locazione permanente e transitoria in uno stesso edificio

L’edificio realizzato a Grugliasco (TO)

A sinistra intervento a Pinerolo,a destra una centrale elettrica

La socia Malandrino Giuseppa riceve le “chiavi” del suo alloggio

Da sinistra: l’Onorevole Umberto D’Ottavio, Pasquale Cifani eMassimo Rizzo alla consegna degli alloggi

come è noto la regione Piemonte ha introdotto, quale criterio

cogente, per i programmi costruttivi finanziati con il Programma

casa regionale “10.000 alloggi entro il 2012”, il rispetto del

Protocollo itaca.

detto protocollo ha la funzione di valutare, attraverso

l’applicazione di parametri prestabiliti, seguendo un preciso

criterio “pesato”, il livello di sostenibilità ambientale delle

costruzioni, determinando un punteggio finale su una scala di

valori che vanno da 0 a 5.

la regione Piemonte ha un suo “Protocollo itaca” in linea

con quello nazionale del 2011 supportato da una specifica

modulistica.

l’ultima versione del Protocollo allarga l’orizzonte degli elementi

e delle interferenze che determinano, in senso lato, il concetto

di sostenibilità, introducendo nuovi criteri di valutazione.

Qui di seguito l’elenco dei “criteri” di valutazione del Protocollo

2009 regione Piemonte aggiornato al Protocollo itaca

nazionale 2011:

Qualità del sito (riutilizzo del territorio, accessibilità al trasporto

pubblico, mix funzionale dell’area, adiacenza ad infrastrutture);

consumo di risorse (energia primaria non rinnovabile richiesta

durante il ciclo di vita, energia da fonti rinnovabili, materiali eco-

compatibili, acqua potabile, prestazioni dell’involucro);

carichi ambientali (emissione di co2 equivalente);

Qualità ambientale indoor (benessere termo igrometrico,

benessere visivo, inquinamento elettromagnetico);

Qualità del servizio (sicurezza in fase operativa, mantenimento

delle prestazioni in fase operativa, qualità del sistema di

cablatura, disponibilità della documentazione tecnica degli

uffici).

il programma casa regionale prevede che, ad interventi

ultimati, si proceda ad una verifica (a campione) in merito al

rispetto e all’efficacia dell’applicazione di tale Protocollo. Per

questo, la stessa regione ha incaricato, quale organismo terzo

di controllo, “iiSbe italia”, un’organizzazione no-profit volta

alla diffusione di politiche, metodologie e strumenti per la

promozione di un ambiente costruito sostenibile.

dopo le prime verifiche che hanno riguardato la cooperativa

di vittorio con l’intervento in Settimo torinese e la cooperativa

edificatrice uno con l’intervento in vercelli, è stata la volta della

cooperativa Primo maggio con due dei suoi interventi realizzati

con i contributi del 2° biennio del Programma casa e più

precisamente gli interventi costruttivi di Pinerolo e di caselle

torinese. i sopralluoghi si sono svolti oltre che alla presenza

di un funzionario di iiSbe italia, anche con la partecipazione

dei funzionari della regione Piemonte del servizio edilizia

agevolata. l’esito è stato positivo, avendo riscontrato, attraverso

un’attenta analisi delle tecnologie costruttive e dei materiali

impiegati, il pieno rispetto di quanto dichiarato in sede di

progetto.

arch e. Giannico

Page 8: Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo

14

tre palazzine per un totale di diciotto alloggi e due villette a schiera.

e’ questo il nuovo complesso di abitazioni che la cooperativa

flavia ha iniziato a costruire in via Santa marta, a fossano (cn).

“e’ un’area che abbiamo acquistato in diritto di superficie dal

comune” spiega il presidente della cooperativa Pietro Ghio

“costruiremo venti alloggi, di cui diciotto, distribuiti in tre palazzine

di tre piani fuori terra, da assegnare in godimento ai nostri soci, e

due in villette a schiera da assegnare in proprietà”

il progetto viene realizzato grazie ai finanziamenti regionali per il

secondo biennio del bando “10.000 alloggi entro il 2012”, concessi

per la realizzazione di alloggi di edilizia agevolata in locazione

permanente e soggetti ai dettami del “Protocollo itaca”, in base

al quale le abitazioni devono essere costruite utilizzando materiali

innovativi biosostenibili e possedere dotazioni all’avanguardia per

il contenimento dei consumi energetici. la messa in opera degli

edifici seguirà, dunque, le precise condizioni previste, a cominciare

dall’adozione di determinate procedure costruttive riguardanti la

coibentazione delle strutture, il riscaldamento, la produzione di

necessità termiche e sanitarie, l’isolamento acustico.

NO

TIZI

ED

AC

UN

EO

Le tavole del progetto hanno riscosso grande interesse al MADE di Milano. Ghio: “Con ITACA garantiamo qualità e risparmio”

la cooperativa flavia dice sì a itaca: il risparmio energetico del nuovo progetto

20 aLLoggi a fossano

“Gli elementi di maggior rilevanza, che

condizionano il fabbisogno energetico

di un edificio sono l’involucro esterno e

l’irraggiamento solare” dice il presidente

Ghio “Per questo durante la progettazione,

è stata posta particolare attenzione

all’orientamento dell’edificio, con la parete

finestrata esposta a sud. in fase esecutiva,

invece, si porrà molta attenzione alla

realizzazione della coibentazione, dei vani

ascensore, della soletta sulle autorimesse e

delle pareti esterne e divisorie tra gli alloggi

e si elimineranno i cosiddetti ponti termici,

in modo da garantire il massimo isolamento

termico possibile”.

anche le strutture portanti interne ed

esterne in Xlam (pannelli bbS in legno

lamellare) avranno dotazioni specifiche

in materia di isolamento ambientale, con

muri e tetto ad alta coibentazione termica

ed acustica, finestre con serramenti a

sezione maggiorata e vetri bassoemissivi

in grado di ridurre la dispersione del calore

all’esterno. Permangono in cemento armato

il vano scala, il vano ascensore e le strutture

sottostanti, che ospitano le cantine e i

garage.

l’impianto di riscaldamento, per soddisfare

le necessità termiche e sanitarie, sarà dotato

di centrale termica centralizzata, con caldaia

a condensazione ad alto rendimento o

pompe di calore aria-acqua, e contatori

individuali di controllo dei consumi di calore

e di acqua sanitaria (contabilizzazione

alloggio per alloggio). il riscaldamento

generato verrà distribuito negli ambienti

mediante diffusori a pavimento.

il complesso abitativo, inoltre, sarà dotato di

pannelli solari per la produzione di acqua

calda in grado di soddisfare il 60% del

fabbisogno, di pannelli fotovoltaici per i

consumi elettrici delle parti comuni, vasca

per la raccolta di acqua per l’irrigazione delle

aree verdi ed isola ecologica per la raccolta

differenziata dei rifiuti.

“la nostra cooperativa è nata nel 1972,

per soddisfare uno dei bisogni primari

dei soci, la casa, a costi inferiori di quelli

offerti dal mercato” dice il Presidente “non

lo dimentichiamo e non dimentichiamo

il dovere di essere sempre al passo con i

progressi della tecnologia, per offrire ai nostri

soci alloggi moderni, che garantiscono un

risparmio non solo nelle quote dell’affitto,

ma anche nelle bollette, senza rinunciare

alla qualità del manufatto. con l’introduzione

di queste nuove tecniche di costruzione, dei

materiali ecocompatibili, delle tecnologie

e degli impianti innovativi, per ridurre al

minimo il fabbisogno energetico, ci stiamo

impegnando al massimo nelle difficili

ma importanti scelte, per mediare tra

l’incremento dei costi e i benefici che ne

deriveranno ai soci nel tempo”.

Sono scelte di qualità, che il tempo ripagherà,

garantendo un risparmio ai soci assegnatari,

e che hanno ottenuto successo e attenzione

anche al made di milano. “il made è

una delle più importanti fiere europee di

architettura, design ed edilizia; si tiene a

ottobre e richiama visitatori e addetti ai lavori

sia dall’italia che dall’estero, per discutere

di temi cruciali come la riqualificazione

urbana, la manutenzione del territorio o il

risparmio energetico, presentando anche le

eccellenze produttive. le tavole del nostro

progetto completo sono state osservate con

grande interesse sia dagli addetti ai lavori

che dai visitatori, cosa che ci ha riempito di

soddisfazione e che ci rincuora per la strada

che abbiamo scelto, per garantire sempre ai

nostri soci qualità e prezzi inferiori a quelli

del mercato” racconta Ghio.

la cooperativa flavia assegnerà gli alloggi

con le modalità previste dallo Statuto; il

50% delle abitazioni verranno assegnate

in base alla graduatoria di iscrizione a libro

Soci ed il rimanente 50% a sorteggio fra

tutti gli altri Soci non assegnatari, in regola

con le disposizioni dello Statuto Sociale.

15

Pianta piano tipo, edificio 2

Pianta piano tipo, edificio 3

Comune di Fossano, Cooperativa Edilizia Flavia, alloggi in Via Santa Maria

Rendering con una panoramica del complesso in costruzione

Page 9: Periodico di informazione e cultura ABITARE · euplio iula, adriana maletta, ettore matinata, Guido matinata, alma memic , Graziella mercuri, alessandra monaco, diego Querio, massimo

1213

Salvatore Portogallo ha 28 anni, da

maggio 2013 vive in un alloggio della Torre

Monaco della Cooperativa Di Vittorio, a

Torino, e ha così realizzato il sogno di lasciare

la casa dei genitori e di poter vivere da solo.

Si è laureato in Business Administration con

110 e lode e dal 2012 si occupa di contabilità

all’interno dell’ufficio amministrativo della

Cooperativa Di Vittorio.

I valori della cooperazione lo hanno sempre

affascinato, sin da ragazzo, e oggi, che li

vive dall’interno, apprezza come “riescano

a rispondere a esigenze dei cittadini a cui

lo Stato non riesce più ad arrivare”. Ama il

proprio alloggio perché “è confortevole, ha

un’ottima distribuzione degli spazi ed è a due

passi dal centro”.

Corso MortaraTorino