Periodico della Direzione Didattica Statale di Via ... fileLa Costituzione è il testo fondamentale...

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Periodico della Direzione Didattica Statale di Via Giuseppe Garibaldi n. 1 - GROTTAMMARE Supplemento di Sambenedetto Oggi Reg Tribunale AP n. 296 del 22 gennaio 1992 COSTRUIAMO INSIEME UN FUTURO DI DIRITTI C on la consegna della Costituzione ai ragazzi delle classi quinte si conclude un anno scolastico increntrato sulla conoscenza delle regole della vita civile La Costituzione è il testo fondamentale della nostra Democrazia che nasce dalla storia del paese e su cui sono espressi i valori più alti che per lungo tempo erano stati negati: Dignità, Libertà, Uguaglianza, Rispetto delle diversità e pace. E tu che sarai il cittadino di domani, leggile fin da ora, impara ad amarle, e non di- menticare mai che un uomo è veramente grande quando conosce, rispetta, custodisce e tramanda i valori della Costituzione Repubblicana. Agli alunni delle classi Quinte della Scuola Primaria “G. Speranza” 3 giugno 2009 2

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Periodico della Direzione Didattica Statale di Via Giuseppe Garibaldi n. 1 - GROTTAMMARESupplemento di Sambenedetto Oggi Reg Tribunale AP n. 296 del 22 gennaio 1992

Costruiamo insieme un futuro di diritti

Con la consegna della Costituzione ai ragazzi delle classi quinte si conclude un anno scolastico increntrato

sulla conoscenza delle regole della vita civile

La Costituzione è il testo fondamentale della nostra Democrazia che nasce dalla

storia del paese e su cui sono espressi i valori più alti che per lungo tempo erano stati

negati: Dignità, Libertà, Uguaglianza, Rispetto delle diversità e pace.

E tu che sarai il cittadino di domani, leggile fin da ora, impara ad amarle, e non di-

menticare mai che un uomo è veramente grande quando conosce, rispetta, custodisce

e tramanda i valori della Costituzione Repubblicana.

Agli alunni delle classi Quinte della Scuola Primaria “G. Speranza” 3 giugno 2009

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I bambini della Scuola dell’Infanzia unitamente alle insegnanti hanno concluso il progetto “Costruiamo in-sieme un futuro di diritti” con la festa a carattere laboratoriale “Fuori Gio-co” che si è tenuta il giorno 6 giugno nel giardino della scuola.I laboratori dall’acqua alla musica, dalla carta ai sassi, dal creativo all’in-glese, hanno accolto i piccoli con i loro genitori che hanno creato con fanta-sia piccoli manufatti. Capolavori rea-lizzati anche con materiale da riciclo con lo scopo di raccogliere fondi per le popolazioni dell’Abruzzo.Il giardino della scuola si è riempito di colori, di suoni, di allegria e tanta serenità. E’ stato un momento di vero piacere dove bambini genitori e inse-gnanti hanno potuto giocare insieme.

SCUOLA DELL’INFANZIAVia Battisti, 1 Grottammare

E-mail : [email protected]

Festa di Fine Anno

“Fuori gioco”

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Nella Scuola dell’Infanzia continuano i lavori didattici per il progetto “La mia Scuola per la Pace”. Sono arrivati gli esperti dell’UNICEF che intrattengono i bambini con una storia animata

L’UNICEF va in classe:

“La mia Scuola per la Pace”

Cesarina, conosciuta dai bambini oramai dallo scorso anno, riesce ad attrarre la loro attenzione con personaggi di pezza e burattini. Lo scopo è quello di portarli a riflettere sulla necessità di garantire i diritti fondamentali a tutti i bambini del mondo

I bambini sono molto attenti e recepiscono il messaggio!Riescono ad interferire con domande, e in alcuni momenti diventano pro-tagonisti

Tutte le sezioni hanno aderito, verranno organizzate iniziative per la raccolta di fondi a favore di tanti amici lontani bisognosi di aiuto

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La bambina Tumanna Mohamed Limam adottata a distanza dalla nostra Scuola, è arrivata in Italia circa un mese fa per essere sot-toposta ad un intervento (pro-tesi al braccio) presso un centro specializzato di Forlì.Prima di ripartire per il deserto del Saharawi dove vive, è os-pite insieme alla sua mamma nel nostro Paese e frequenta la nostra scuola. Per tutti noi è un’occasione uni-ca per conoscere bambini stran-ieri provenienti da altre culture. Un arricchimento che ricadrà anche sull’attività didattica con momenti gioiosi di Solidarietà insieme a genitori e bambini.

La nostra amica Tumanna

Tumanna in tre momentidella sua visita alla nostra scuola

Giocolieri e clown volontari dell’ospedale di Sant’Orsola di Bologna, arrivano nella nostra scuola per un intervento ludico. Il gioco ha un ruolo fondamen-tale per il benessere psicofisico di ogni bambino.Con la clown terapia è possibile sdrammatizzare le situazioni difficili dei bambini ricoverati per di lunghe decenze negli ospedali con interventi mirati come le animazioni e i labora-tori didattici creativi. L’equipe diretta dal profes-sor Franzoni opera nell’Unità operativa di neuropsichiatrica infantile dell’Ospedale di Bolo-gna. E’ impegnata nel percorso terapeutico, è multimediale, è multisensoriale, e trova ascolto in soluzioni innovative.

Clown terapia per sorridere insieme

Sabato 30 maggio gli alunni di quattro quarte e quattro quinte della scuola primaria Spe-ranza si sono ritrovati al Parco delle Rimem-branze per la manifestazione conclusiva del Progetto “Vivavolley”. Organizzato dall’Associazione Grottammare Volley, l’evento si è concluso con una bella festa

Il 4 giugno si è tenuto al campo sportivo Pirani di Grottammare la seconda edizione del progetto “Sport a scuola”, manifestazione organizzata dalla scuola primaria Giuseppe Speranza. Oltre all’educazione motoria c’è stato anche spazio per l’educazione stradale: i bambini, recandosi allo stadio a piedi, hanno seguito infatti un percorso guidato. La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con il Centro Sportivo Italiano, il Grottammare Volley, la Società Sportiva Robur 2008 e l’Amministrazione Comunale

Nel mese di giugno, con il finire della scuola, gli studenti della scuola primaria Giuseppe Speranza si sono esibiti in saggi di fronte a genitori, parenti e amici.Questo è stato un modo simpatico e istrut-tivo per mettere a conoscenza i più grandi di quel che si è realizzato in tanti mesi in-vernali, in attesa delle meritate vacanze.Nella foto, studenti si esibiscono

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Fine anno tra feste e saggiViva volley

Sport a scuola

Saggi di fine anno

SCUOLA PRIMARIA

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Questa pagina è stata curata dagli alunni della 3 D, qui nella

redazione di Rivieraoggi.it in una calda giornata di maggio

Alla scoperta del magico mondo dei libri

L’intervista video può essere vista a questo indirizzo. Gli studenti sono stati intervistatori e cameramanwww.sambenedettoggi. i t/tag/?s=scuola+speranza

Quante persone frequentano la biblioteca?Tante, con la nuova biblioteca abbi-amo quintuplicato l’affluenza. Siamo all’incirca attorno alle 50 persone che ogni giorno vengono qui.Quanti libri prestate ogni setti-mana?Dipende. Gli utenti possono prende-re al massimo tre libri e due riviste. Noi ad esempio siamo abbonati an-che a Topolino! Complessivamente prestiamo dai 100 ai 150 libri a set-timana.Quanti volumi contiene la biblio-teca?Abbiamo 14.003 volumi inventariati, ma abbiamo ricevuto anche molte donazioni, quindi all’incirca siamo sui 15 mila libri.E quanti sono quelli per bambini?Circa 4 mila. Li abbiamo suddivisi sia per l’infanzia che per i bambini, con una saletta. Abbiamo sia i classici ma anche i gialli, gli horror, la serie “batticuore per le adolescenti”, e altre scelte come la saggistica per ragazzi, ad esempio i dinosauri, la preistoria, l’astronomia…Quanti bambini frequentano la biblioteca?Non è facile saperlo, diciamo che la metà sono bambini, inoltre noi fac-ciamo anche delle attività dedicate

Intervista a Gessica Schiavi della Biblioteca Comunale Rivosecchiai bambini.Qualcuno si comporta male?Gli utenti sono abbastanza disci-plinati, ma magari c’è qualcuno che dimentica di spegnare il cellulare o alza un poco la voce, ma general-mente sono molto corretti.Se vedi qualcuno che si comporta male, che fai?Cerco di correggere l’atteggiamento con l’educazione, non urlo.Succede che i libri non vengono restituiti?È successo, capita soprattutto d’estate, specialmente quando li af-fittiamo in spiaggia e magari i turisti li lasciano in albergo. Ma sono pochi, di norma.Libri danneggiati?Sì, anche se per fortuna raramente. Una pagina scollata o cose del ge-nere, al massimo.Chi è che sceglie i libri da ac-quistare per la biblioteca?La cooperativa Girasole, di cui faccio parte, ma sempre un accordo con l’Ufficio Cultura e l’assessore Pier-gallini. Ti piacerebbe che ci fossero più giornali, più computer e più libri in questa biblioteca?I libri non bastano mai, mi piacereb-be averne di più, mentre i computer sono sufficienti. Il libro come ogget-to è affascinante, mentre oggi c’è un’attenzione eccessiva nei confronti del computer. Il libro è sempre fonte di verità, su internet le informazioni possono essere distorte, non abbia-mo le note. Vorrei che si leggessero

più libri.Ci sono altre attività, oltre la lettura, in biblioteca?Qui facciamo le letture animate, 12 incontri con i bimbi il pomerig-gio di sabato. Ques’anno il tema è stato la mitologia, per fare avvicinare i bambini alla lettura che non è noiosa: la bibliote-ca è un luogo di crescita! Cerchiamo di animare con laboratori creativi, con disegni, lavori immaginativi.Da quanto tempo lavora qui?Da un anno e mezzo, anche se col-laboro con la cooperativa Il Girasole, che gestisce la biblioteca, da più tempo. Come si svolge il lavoro?Io sto dietro il bancone, guido gli utenti nella ricerca, aiuto bambini e ragazzi per ricerche scolastiche. È nostro dovere aiutare a consultare le biblioteche: abbiamo un cataloga-tore per rendere i libri fruibili e col-locarli. La biblioteca è una collezione ordinata di libri, per cui dietro c’è un lavoro abbastanza importante Da piccola avevi pensato di diven-tare bibliotecaria?No, volevo fare la pittrice o l’artista. Mi piaceva molto leggere, già a quattro anni ero curiosa e leggevo. La prima parola che ho letto, nel

sussidiario di mia sorella, è stata aeroplano. Hai letto molti libri?Sì, anche se a me sembra sempre poco, mi pare di non sapere, mi sen-to inadeguata, e forse è anche un bene pensare di non essere arrivati.Qual è il libro preferito?Ce ne sono diversi: Damian di Her-man Hesse, e poi Un uomo di Oriana Fallaci, Che tu sia per me il coltello di David Grossman, Memorie di Adri-ano, di Marguerite Yourcenar.Cosa consiglieresti a dei bambini di nove anni?La lettura dei classici. I Pirati della Malesia di Salgari. Le Fiabe del Foco-lare. Libro Cuore di De Amicis. Piace molto anche Geronimo Stilton, che ha un bel rapporto con la natura. E non dimentichiamo i racconti di Bi-anca Pitzorno.

Gessica Schiavi intervistatadagli alunni della 3 D

Rivieraoggi.it ha pubblicato un articolo sul cortometraggio “Pace Pace la guerra non ci piace”, realizzato dagli alunni della 3 D e pro-posto il 4 giugno al Kursaal di Grottammare. Riportiamo, di seguito, una sintesi.

L’idea è nata dal progetto educativo sui diritti dell’uomo e dei bambini. Ogni studente ha sviluppato autonomamente una serie di riflessioni riguardante questo tema, nella consapevolezza che i bambini siano in grado di “pensare criticamente” il mondo che li circonda, a par-tire dalle guerri esistenti, come tra Israele e Palestina, l’Afghanistan, l’Iraq. I bambini hanno così preso coscienza di altri mondi, ascoltando rac-conti di altri bambini che vivono in maniera diversa in altri luoghi del pianeta, e hanno così riflettuto sulla vita degli altri e anche sulla pro-pria, consapevoli che occorre superare i piccoli egoismi quotidiani.L’esperienza del video, rispetto alle abituali rappresentazioni dal vivo, ha permesso agli stessi alunni, protagonisti del lavoro, di “rivedersi” assieme agli adulti.

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“Pace pace, la guerra non ci piace”

Pagina curata dagli alunni della classe 3 C, nella foto in visita alla

redazione di Rivieraoggi.it

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Dall’Italia all’Africa, intervista a padre Cyprian E’ vissuto per anni nel nostro paese e oggi gli amici di un tempo lo stanno aiutando nel suo villaggio di Atanga, in Uganda

Si chiama Cyprian Ocen ed è il parroco di Atanga, un piccolo vil-laggio di capanne che si trova nel nord dell’Uganda. Cyprian (o anche Cipriano) è un sacerdote che è vis-suto in Italia qualche anno fa, a Co-munanza, un paesino della provin-cia di Ascoli. Qui ha conosciuto del-le persone che, una volta tornato in Africa, hanno deciso di aiutarlo.Il nostro amico giornalista Pier Paolo Flammini è andato in Uganda nel mese di febbraio. Così gli alunni della 3 C, dopo aver visto fotografie e video e aver ascoltato il racconto, hanno inviato delle domande a Cyprian attraverso internet.

Caro Cyprian, come è la vita nel villaggio?Qui la gente vive nelle capanne, e non c’è corrente elettrica né ac-qua corrente. Le persone così sono costrette a venire al pozzo che si trova davanti alla parrocchia di Atanga, a più di 200 metri dalle ca-panne, riempiendo grossi secchi e taniche di acqua che le donne poi

portano sulle loro teste.Senza luce, come si fa di sera?Di sera la gente ac-cende dei fuochi, oppure sta, nelle belle stagioni, alla luce della luna e delle stelle. Gli ital-iani che vengono qui dicono che un cielo bello come quello di Atanga non lo hanno mai visto.Quindi non avete televisioni, radio, cellulari, frig-oriferi?Nelle città la corrente elettrica arri-va un po’ dappertutto, anche se non tutte le persone hanno poi i mezzi elettrici. Nei villaggi le cose sono un poco diverse. A volte l’elettricità c’è, altre manca. Comunque le cose, lentamente, stanno cambiando: ad esempio nella nostra parrocchia abbiamo un ge neratore elettrico a

benzina che, insieme ad alcuni pannelli solari che ci hanno regalato amici di San Benedetto, ci permettono di avere un poco di energia per le lampadine e un poco per il frigo-rifero, anche se non dura molto. Abbiamo anche un computer e riusciamo, ogni tan-to, a leggere inter-

net.

Qualche abitante della capanna ha anche radio con le batterie. Sempre più persone, poi, hanno i cellulari.Cosa fanno i bambini? Vanno a scuola?Da qualche anno la scuola è obbli-gatoria anche qui. Ci sono molti più bambini che in Italia, e vanno nelle classi con la divisa della scuola.Ci sono animali pericolosi?Dalle parti dove siamo noi non molto, anche se è possibile tro-vare dei serpenti nella savana. Qui troviamo anche dei topi selvatici, oppure cinghiali. In altre zone dell’Uganda, invece, ci sono leoni, giraffe, elefanti, ippopotami, cocc-odrilli, scimmie, specialmente nella zona vicino al Nilo. A sud, invece, c’è un parco grandissimo dove vi-vono i gorilla in Africa.Come fate con l’acqua? Dove sie-te voi c’è il deserto?A sud c’è l’equatore e grandissime foreste. A nord c’è la savana. Dove siamo noi, fino a trent’anni fa, c’erano grandi foreste, ma a causa delle guerre e dei cacciatori ven-gono appiccati continui incendi che

hanno ridotto la foresta. L’acqua in teoria non manca, perché nelle stagioni di pioggia cade acqua per giorni e giorni. Mancano però i pozzi: adesso alcuni nostri amici italiani stanno cercando di trovare risorse per un nuovo pozzo.Cosa mangiate di solito?Tanto riso e fagioli, ma anche tanta frutta. Alcuni frutti li conoscete, come ananas, mango, avocado, banane. Poi ci sono le banane pic-cole, che possono anche essere cucinate lesse, o i jaca fruit, o i frutti della passione.Ci può dire una parola della vos-tra lingua?Il nostro popolo si chiama Acholi, ma quasi tutti sanno parlare ing-lese, perché gli inglesi sono stati qui. In acholi una parola impor-tante è apoyo, che vuol dire grazie tante. Se capitate da queste parti, ad ogni persona che incontrate po-tete dirlo, e vi saluterà sorridendo.

Padre Cyprian con il vicepar-roco Patrick sul Lago Vittoria, nel punto dove nascono le sor-genti del Nilo.Sotto, bambini del villaggio di Atanga, nel nord dell’Uganda

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La 4 A assieme agli aquilani ospitati a Grottammare. Di lato: saggio di fine

anno con tema sulla Costituzione

Nei mesi di aprile e maggio gli alunni della 4 A hanno approfon-dito il tema della Costituzione. Gli studenti hanno conosciuto i principali insegnamenti della Carta Costituzionale: uguaglian-za, diritto, libertà, pace, giustizia, dignità.Sono state poi rappresentate, in un saggio di fine anno, molte idee sulla Costituzione: la libertà, il diritto all’assistenza sociale, le pari opportunità tra uomini e donne, il diritto all’istruzione e alla conoscenza, il diritto delle libere scienze e libera arte, il diritto alla salute, il diritto e dovere di educare i figli, la libertà di riunirsi e viaggiare.L’Italia inoltre deve essere unita. La Repubblica garantisce i diritti ma chiede l’osservanza dei doveri. L’Italia, poi, ripudia la guerra. I ragazzi hanno capito di essere fortunati e ad avere diritti e doveri per i quali in tanti hanno lottato duramente. Il compito di ognuno è di conoscere, tutelare e custodire i diritti espressi dalla Costituzione.

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Terremoto, dopo la paura la solidarietà La classe 4 A ha intervistato alcuni aquilani che sono stati ospitati negli alberghi di Grottammare L’intervista video si può leggere cer-cando in www.sambenedettoggi.it/tag/?s=scuola+speranza.Ida Chiodi lavora al Tribunale dell’Aquila, Paride Ciotti è cancel-liere alla Procura della Repubblica, Nando Mancini lavora all’Università dell’Aquila.

Avete avuto molta paura?(Ida) Tantissima, una specie di incubo. Avendolo vissuto di notte, mentre si dormiva, è qualcosa che fa davvero terrore: ci si sveglia con i muri, il letto e i mobili che si muovono. (Nando) Stavo guardando la tv in casa, il ru-more è stato forte e sembrava attra-versare il corpo come se fosse una bomba, quasi un’esplosione. Molte case sembrano intatte fuori, ma den-tro erano vuote. Sorpresi dal crollo delle case?(Ida) No perché il movimento è stato terribile. Quando siamo usciti i nos-tri palazzi stavano in piedi, anche se c’erano delle crepe. Siamo rimasti fu-ori, in pigiama, senza scarpe, mentre mia figlia dormiva vestita già da tem-po perché aveva paura delle scosse dei giorni precedenti. Siamo rimasti

nelle macchine e le scosse continu-avano. Quando si è fatto giorno ab-biamo cominciato a vedere le case crollate. (Nando) Quando sono uscito di casa la prima cosa che ho pensato è che c’erano morti perché il cielo era completamente bianco di polvere, che poi si posava sulle macchine. Sentite la mancanza delle vostre case?Tantissimo. Ci si trova nella strada sen-za più nulla: vestiti, borsette, gioielli... Ci si trova all’improvviso senza nulla. (Ida) La mia casa non si è lesionata, tranne che il piano di sotto adesso non agibile. Ho pensato di morire, non si può descrivere perché è uno spavento troppo grande. Siete riusciti a portare via qualche oggetto?(Ida) Non in quel momento ma dopo due giorni siamo stati accompagnati dai Vigili del Fuoco. (Paride) la mattina dopo siamo rientrati, e abbiamo preso gli indumenti, ignari del pericolo di eventuali crolli. (Nando) La mattina sono tornato a prendere degli effetti personali, da solo, ma ho rischiato troppo. Qualche vittima in famiglia?

(Ida) Purtroppo una ragazza che face-va pratica legale con mio marito, che da poco aveva superato l’esame da avvocato, la sera del terremoto si era preparata con la tuta e si era messa vicina al portone di casa. Al momento del terremoto la porta non si è aperta, purtroppo una trave è caduta e lei è morta, il padre è in gravi condizioni. Un altro mio amico avvocato ha perso moglie e due figlie, una delle due vi-veva a Capri ma era a L’Aquila per le vacanze. Anche un bimbo di 8 anni che conoscevo è morto, viveva sem-pre al centro dell’Aquila. Tanta gente ha perso il lavoro. Vi siete feriti?Fortunatamente no. Ma siamo feriti nell’animo. Avete aiutato la Protezione Civile?(Nando) La mattina stessa ho provato, ma mi hanno fatto aiutare poco per-ché era pericoloso. Poi ho dato una mano in un campo di rugby per fare una tendopoli, per dare vestiario e il mangiare. Ho contribuito a riavviare la biblioteca. Molti studenti stanno tornando e vogliono ricominciare. Ieri notte ho dormito nelle tende, è scomo-do. (Ida) Io ho dormito in campagna a casa di mio cugino in una struttura in legno, abbiamo dormito in 12, ma manca l’acqua e il gas, quindi siamo rimasti lì poco. Per 12 giorni siamo rimasti così, ma senza poterci lavare, dormendo per terra nei materassi. Perché alcune persone vivono nelle macchine e non nelle tendopoli?Nelle tendopoli si è in una tenda con persone che non si conoscono, al-lora si preferisce stare dentro le auto. Qualcuno resta in auto anche per ve-dere da vicino le case, anche perché ci sono persone che vanno a rubare nelle case. Prima di venire a Grottammare

siete stati in tendopoli?(Ida) Siamo stati a casa di una mia cugina che ci ha ospitato, con molti disagi. Il 12 aprile siamo venuti qui a Grottammare dove si sta benissimo e le persone sono splendide, tornerò spesso a farvi visita.(Nando) Io ho dormito per due o tre notti in macchina. Qui le scosse si sen-tono benissimo. Siete stati intervistati dai giornal-isti?No, ma ci siamo rifiutati perché ci dà fastidio. C’è stata polemica perché c’è stato un giornalismo non deonto-logico, che non si è fatto scrupolo del dolore. Conoscete qualcuno se nei giorni successivi ha partorito?Una signora subito dopo il terremoto ha avuto un bambino su una tenda dove c’era disperazione, questa nas-cita ha portato un momento di fiducia e felicità. Come si trovano i bambini?La maggior parte sta sulla costa o nei villaggi e li hanno iscritti nelle scuole, anche la vostra, per continuare a stu-diare. Dopo il terremoto avevate sete?(Ida) Tantissimo, per fortuna avevo una bottiglia in auto. Anche per fare la pipì non era facile, ci coprivamo con un telo. La Protezione Civile la mattina portava già l’acqua in bottiglia. Preoccupati per una nuova scossa?Tantissimo. C’è tanta gente che dice che quello che sta accadendo è un po’ anomalo, perché ci sono scosse di medio livello. Si ha paura che ci sia un nuovo terremoto anche più grave. Quando tutto sarà finito tornerete all’Aquila?Bisogna tornare e vogliamo tornare. Con il cuore ci siamo.

Tuteliamo la Costituzione

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Conosciamo meglio il mestiere di giornalistaGli studenti della classe 4 C hanno intervistato Nazzareno Perotti, direttore di Riviera Oggi

L’intervista video può essere vista cercando negli articoli che compaiono alla pagina www.sambenedettoggi.it/tag/?s=scuola+speranza

Quando ha iniziato a lavorare come giornalista?Ho 65 anni e i primi articoli li scrissi nel 1973, con il Corriere Adriatico e poi con il Corriere dello Sport. Nel 1977 assieme a mio fratello Pino e ad altri soci fondammo L’Espresso Rossoblu, un giornale che esce la domenica sera e tratta della partita della Samb. Nel 1992 invece fondai Sambenedetto Oggi, un giornale che si interessa di tutti i temi della Riviera delle Palme.Che studi ha fatto per svolgere questo lavoro?Sono Perito Chimico, e poi ho lavorato all’ospedale di San Benedetto. Tuttavia ho sempre avuto la passione per il giornalismo, e quindi mi sto dedicando a questa attività a tempo pieno.Di cosa si occupa il vostro giornale?Di tutti i settori della vita pubblica: cronaca, politica, cultura, sport di tutta la Riviera delle Palme.Come mai ha deciso di diventare direttore di Riviera

Oggi?Ne sono il fondatore e quindi lo dirigo. Un direttore ha due grandi responsabilità: deve controllare tutti gli articoli per verificare che non ci siano offese nei confronti di nessuno. E poi deve coordinare il lavoro di tutti i giornalisti, ed esprimere le proprie opinioni sugli eventi, ad esempio scrivendo un articolo che viene chiamato editoriale.Le piace fare il giornalista?Certamente, anche se questo è un mestiere non semplice e spesso carico di responsabilità.Le è mai capitato di intervistare un personaggio famoso?Diverse volte, soprattutto nell’ambito sportivo e calcistico. Ad esempio ricordo alcune interviste ai grandi campioni del calcio, che giocavano quando voi non eravate ancora

nati: Gianluca Vialli, Dino Zoff, Diego Armando Maradona, ma anche Alessandro Del Piero. Naturalmente conosciamo bene i politici della zona.C’è qualche “trucchetto” nel mestiere del giornalista?Non parlerei di “trucchetti”, anche se qualche volta facciamo dei piccoli scherzi, e mi riferisco al 1° aprile di ogni anno.Chi ha avuto l’idea di fondare il vostro giornale?L’idea è stata la mia: sentivo l’esigenza di dare un giornale proprio a San Benedetto e all’intera Riviera delle Palme, perché le altre testate presenti fanno riferimento ad Ancona, Bologna o Roma.Come fate a sapere se alla gente piace il giornale?Il settimanale viene distribuito nelle edicole ogni martedì, e ogni volta verifichiamo le vendite. Per il nostro giornale su internet, Rivieraoggi.it, invece c’è un sistema automatizzato che ci

La classe 4 C in visita alla redazione di Riviera Oggi, qui con il giornalista Oliver Panichi

Icaro disegnato dagli alunni della 4 C: la storia greca li ha molto affascinati

fa capire per ciascun articolo quante sono le letture.Quante persone lavorano con lei?Abbiamo quattro redattori fissi, più i collaboratori esterni, per un totale di dieci persone.Quante copie stampate?D’estate il nostro giornale viene distribuito in abbonamento in alberghi e stabilimenti balneari, per cui distribuiamo 5 mila copie. D’inverno, invece, un migliaio, al massimo 1.500.Perché sui giornali troviamo la pubblicità?Perché è un modo per produrre ricchezza per la redazione. La pubblicità, infatti, va pagata.Se accade un fatto straordinario come il terremoto, ad esempio, come lavorate?Un nostro redattore, quella notte, si è svegliato e dopo 30 minuti ha dato le prime notizie su quello che stava accadendo, prima ancora che lo facessero i giornali nazionali. Il lavoro del giornalista non ha tempi certi, tranne che uno: la chiusura del giornale prima di andare in stampa.In quali paesi viene distribuito Riviera Oggi?Il nome stesso lo dice: nei comuni della Riviera delle Palme, San Benedetto, Grottammare e Cupra Marittima, Ripatransone, Acquaviva, Monteprandone, Monsampolo, e anche a Martinsicuro.

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Nella foto gli alunni della 4 D, che assieme ai compagni della 4 B hanno lavorato alle

due pagine su Petrelli e Grottammare

Un momento del saggio di fine anno delle due classi: gli studenti hanno recitato anche l’intervista di Petrelli, rappresentato simpa-

ticamente dall’alunno qui al centro della scena

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Con Mario Petrelli un tuffo nel passatoGli alunni della 4 B e della 4 D hanno lavorato congiuntamente per approfondire la conoscenza della propria città con il massimo storico (oltre che poeta) grottammarese

Come si viveva a Grottammare quando eri piccolo?Non c’erano auto, negozi, merendine, neppure la luce elettrica. Ma si stava meglio. Si lasciavano le porte aperte, e i ragazzi imparavano i mestieri, come bottai, pescatori.Come trascorrevate il vostro tempo?Giocavamo a calcio sulla strada statale, tanto le auto erano pochissime.Cosa rappresenta la statua in piazza?L’opera di Fazzini fu ordinata da Jacqueline Kennedy, moglie del presidente americano. Per una serie di questioni, la statua, che si chiama “la Metamorfosi”, è poi rimasta a Grottammare.Quali altri sono i monumenti importanti?Nella pineta Ricciotti c’è una statua che ricorda l’incontro tra Vittorio Emanuele II e la delegazione partenopea qui a Grottammare, che nel 1861 sancì l’Unità d’Italia. Altro monumento importante è la statua di Sisto V di fronte alla Chiesa di San Pio V.Sono esistiti i mmazzamerije?

No, era una leggenda: si diceva che ci fossero questi folletti nella zona sopra Villa Azzolino. Quali sono le parti più caratteristiche del Paese Alto?È un nostro gioiello, un tempo circondato da mura. Il nostro vecchio incasato dà un effetto bellissimo. Ci sono il Teatro dell’Arancio e la Chiesa di Sant’Agostino nota per aver ospitato Martin Lutero. Perché Grottammare si chiama così?In passato aveva altri nomi, uno era Grocte o Crupte. In latino significa “ruderi”, ma poi furono tradotti in “grotte”. Da cui il nome.Ci sono palazzi importanti del passato?Tanti, ad esempio Palazzo Laureati, costruito da un vescovo di Ripa, Bartolomeo Bacher.Quando sono stati costruiti il Municipio e la scuola?Il Comune apparteneva alla famiglia Ravenna, che lo diede alle suore e poi da una ventina di anni è la sede comunale. La scuola fu costruita nel 1911. Ci sono reperti storici? E musei?

Certo: la Chiesa di San Martino, la Villa Sgariglia, Palazzo Azzolino, Teatro dell’Arancio. C’è anche il museo di Pericle Fazzini, al Torrione della Battaglia.Quanti abitanti ha, e aveva, Grottammare?Oggi 15 mila, mentre a tempo di Sisto V, nel ‘500, appena 250. Allora il mare arrivava dove è ora la Nazionale.Ci sono poeti e pittori famosi?Come pittori, oltre a Fazzini che era anche scultore, abbiamo suo

padre Giuseppe, poi Francesco Santori, Guido Venieri, Ubaldo Ferretti, il Tarpato.C’erano molte piante, un tempo?Qui crescevano molti alberi, già nel 1600 alcuni stemmi cittadini recavano il simbolo delle palme.

Nella foto: Petrelli di fronte alla statua di Rivosecchi durante la piccola escursione con le classi 4 B e 4 D, per conoscere meglio il centro di Grottammare

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Grottammare, proprio una bella cittàCosì gli alunni della 4 B e della 4 D ripercorrono la giornata con Mario Petrelli alla scoperta della Perla dell’Adriatico e delle sue attrattive

Sabato 16 maggio gli alunni delle classi 4 B e 4 D, hanno effettuato una uscita con il poeta Mario Petrelli e il giornalista Pier Paolo Flammini per vedere i monumenti e i luoghi storici importanti di Grottammare.La prima statua visitata dai bambini è stata quella che ricorda l’incontro tra Vittorio Emanuele II e la delegazione del Regno di Napoli. Il monumento raffigura l’Italia, rappresentata come una donna sotto la quale c’era un uomo inchinato verso di lei, che rappresenta il Regno di Napoli. Gli alunni hanno osservato poi il monumento dedicato all’ex sindaco Luigi Ricciotti, nato nel 1845 a Grottammare (qui morto nel 1925). Petrelli ha spiegato che Ricciotti è stato molto

importante perché ha fatto piantare la maggior parte degli alberi cittadine, tra cui quelle della pineta che adesso porta il suo nome. Nel palazzo dei Carabinieri è stato scritto, su una lapide di marmo, che il musicista ungherese Franz Liszt ha sostato in quel palazzo. Lizst scrisse di Grottammare: “L’azzurro mare, gli ameni colli verdeggianti, la dolcezza del clima e il profumo dei fiori e degli aranci, formano una poesia pari alla celeste armonia dei suoni”.Si è quindi visitata la piazza della Chiesa di San Pio V: qui ci sono due monumenti, il primo di Papa Sisto V nato a Grottammare, e il secondo di San Pio V che ha ordinato vescovo e poi cardinale

è stato quello di Piazza Fazzini, che rappresenta il volto di Kennedy. Infine Petrelli ha portato gli studenti a visitare il monumento che si trova dentro al Municipio di Grottammare, che raffigura Giuseppe Garibaldi. Durante questa visita gli alunni hanno visto anche il vecchio ospedale di Grottammare. Per ogni luogo e ogni monumento il signor Mario Petrelli ha spiegato storia e significato. l rientro a scuola gli alunni erano felicissimi, e per ringraziare chi li aveva guidati hanno gridato il motto “Vita! Vita! Vita!...” al poeta Mario Petrelli e al giornalista Pier Paolo Flammini.

La scalinata che porta alla Chiesa di Santa Lucia

Nella visita a Grottammare con il poeta e storico Mario Petrelli, il luogo che abbiamo trovato più interessante è stato quello del Parco della Madonnina. Mario Petrelli ha detto che si chiama così perché nel 1948, ad un bambino, mentre giocava con i suoi amici, la palla andò a finire sotto ad un ulivo. Appena alzò lo sguardo scorse su un ramo dell’albero una bellissima

il sacerdote Felice Peretti, futuro papa.Il Palazzo Laureati è il più importante di Grottammare perché lì si è svolto l’incontro tra il Re d’Italia Vittorio Emanuele II e la delegazione di Napoli, che qui accettò la resa.Poco distante ecco Villa Azzolino, che ha ospitato tra le altre le visite del Re d’Italia e della regina Caterina di Svezia, oltre che del cardinale Decio Azzolino. Di fronte a Villa Azzolino ecco il Parco della Madonnina.Salendo il Paese Alto gli alunni hanno incontrato la chiesa di Sant’Agostino e hanno scoperto che Martin Lutero nel 1511, nel suo viaggio a Roma, si era fermato qui. Per questo il campanile della chiesa è stato mozzato in segno di penitenza. Affianco al Parco della Madonnina, in una aiuola, c’è il busto di Mario Rivosecchi, un poeta grottammarese, che, da anziano, passava tutta la giornata al Parco. Rivosecchi scrisse anche una poesia dedicata al Parco della Madonnina: “Ulivo fui nell’uliveto un sogno / un arso tronco capace di trarre linfe da terra per foglie di pace”.Tornando verso “la marina”, scendendo le scalette, c’è un monumento dove sono raffigurati la Madonna e il Bambin Gesù. Il penultimo monumento visitato

Il miracolo del Parco della Madonnina

signora, con un bianco velo e un manto turchese. Lui la fissava con gioia e stupore, perché non aveva mai visto una donna piena di tanto amore verso il mondo. Il bambino andò a raccontare l’apparizione della Madonna agli amici e parenti. Il signor Petrelli ha detto anche che quel bambino ora ha 73 anni. Poi ci ha recitato una poesia che ha scritto proprio per questo evento, che ci ha affascinato molto.

Questa pagina e la precedente è stata curata dagli alunni della 4 B assieme alla collaborazione dei compagni della 4 D

Le classi 4 B e 4 D ricevono l’applauso di mamme, papà e nonni durante il saggio di fine anno

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Npatrocinio della provincia di ascoli picenomedaglia d’oro al valore militare per attivita’ partigiana

e del comune di grottammare

in boCCa al lupo ragazzi!la sCuola primaria ”giuseppe speranza” saluta tutti gli studenti delle Classi quinte elementari, augurando loro di ConserVare un bel riCordo di questi Cinque anni