PER UNA BIBLIOTECA DI CAPPA E SPADA - SEGNI DEL TEMPO · le imprese eroiche ed avventurose del...

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Marco Guzzon PER UNA BIBLIOTECA DI CAPPA E SPADA dicembre 2011

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Marco Guzzon

PER UNA BIBLIOTECA DI CAPPA E SPADA

dicembre 2011

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alla mia Tortua

che mai sia doma!

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Introduzione

Olà Signori!

Indossate i giustacuori, cingete la toledana al vostro fianco

e infilate la daga nel fodero.

Uscite in fretta sulla strada,

avvolti nella cappa scura e col cappello a larghe tese calato in testa.

Udite laggiu’? In fondo a quel vicolo semideserto e quasi oscuro?

Quell’accozzar di ferri che saettano come fulmini ci aspetta.

Corpo di mille bombe, presto andiam!

“In fede mia, mi batto perché mi batto – rispose Porthos”

A.Dumas – I Tre Moschettieri

L‟idea di scrivere questo saggio sul tema CAPPA e SPADA nasce dal

desiderio di fornire a tutti coloro che amano questo genere letterario

indicazioni sulla vasta ma sottaciuta bibliografia esistente.

Dare la possibilità di ricevere informazioni in merito, vista

l‟impossibilità di conoscere tutti i testi finora scritti sul tema, al

fine di poter continuare a scoprire nuovi tesori letterari ed impegnarsi

in nuove fantastiche avventure.

Un elenco ed una serie di titoli dei romanzi su questo genere per

formare una specifica biblioteca, con informazioni su autori, edizioni,

case editrici, anni di pubblicazione, illustratori.

Le informazioni sui testi che seguono non sono quindi eseguite con

spirito da esegeta, ma da semplice cultore amante del genere Cappa e

Spada.

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Cap. 1 - Caratteristiche del romanzo di CAPPA e SPADA

“Non c‟era là dentro uno solo cui non si

leggeva chiaramente in viso la parola spadaccino”

P. Féval – Il Cavaliere di Lagardère

Per definire questo genere letterario e per classificare i testi

che noi riteniamo opportuni far parte del tema, è necessario determinare

alcuni parametri selettivi iniziali.

Questi elencati sono puramente personali e soggettivi.

Il Romanzo di Cappa e Spada è quindi ambientato nel diciassettesimo

secolo; contestualizzato nella patria del secolo, la Francia,

possibilmente a Parigi e dintorni, e quindi svolgersi preferibilmente

sulla terraferma; ha per personaggi principali uno o piu‟ cavalieri

intrepidi, spadaccini provetti, smargiassi e spacconi, solitamente

bearnesi e guasconi; ha una trama costituita da una impresa da compiere

per una nobile causa, a favore del Re o della Regina, contro un nemico

spietato e risoluto, spesso in toga, lottando contro una schiera

variegata di bravi, spie, sbirri, tagliagole prezzolati e perfidi

traditori.

Questa serie di parametri è necessaria per una prima selezione di

testi, che costituiscono il nucleo base; ma, come avremo modo di leggere

nelle pagine seguenti, variando anche uno soltanto dei parametri

elencati, sarà facile ampliare sorprendentemente l‟elenco dei testi ed

arricchire così il proprio interesse e la propria biblioteca di Cappa e

Spada. Infatti solo la trasposizione temporale di un secolo circa ci farà

comprendere nel genere romanzi fondamentali come Scaramouche di Rafael

Sabatini, ambientato nella Francia rivoluzionaria; oppure ci farà vivere

le imprese eroiche ed avventurose del Principe Andrea Pignatelli

nell‟Europa napoleonica; la trasposizione geografica ci farà invece

combattere al fianco del Capitano Alatriste nella Spagna seicentesca;

oppure spostandoci sul mare, ci farà apprezzare e considerare come

variante al genere tutta la romanzografia del Cappa e Spada sul mare,

dalle avventure del Capitano Blood di Sabatini fino alle imprese del

Corsaro Nero e dei fratelli della Costa del grande Emilio Salgari.

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Cap. 2 - Gli antichi

“A noi moschettieri! A noi!”

A.Dumas – I tre moschettieri

Con antichi intendo classificare quei testi di Cappa e Spada

scritti prima del ventesimo secolo dagli autori considerati i padri del

genere. Non classici, perché tra questi antichi vi sono anche autori con

romanzi sconosciuti, che se non hanno raggiunto la fama dei noti Dumas,

Féval etc. hanno contribuito comunque a dare al genere in questione

validi eroi e intrepidi personaggi.

1) Alexandre Dumas

I tre moschettieri, Vent’ anni dopo e Il Visconte di Bragelonne

Di questa stupenda trilogia di Dumas (Villers-Cotterêts 1802 – Puys 1870)

uno dei padri del genere avventuroso di Cappa e Spada - sono state scritte

migliaia e migliaia di pagine, note, recensioni e quant‟altro; e come scritto in

premessa, non desidero inoltrarmi in lunghe e improprie recensioni; ma da buon

moschettiere voglio consigliare, a chi volesse cavalcare a fianco dei nostri

quattro prodi, alcune edizioni tra le migliaia e migliaia di testi usciti, che

sono senz‟altro degne, come oggetto-libro, di rendere gloria all‟altrettanto

testo narrato.

Le edizioni della Nerbini casa editrice fiorentina, uscite negli anni

venti del „900 e poi ristampate nell‟immediato dopoguerra, seppure si trovino

spesso sulle bancherelle o nelle librerie antiquarie con rilegature rifatte ma

copertine originali conservate, diventano preziose grazie ai bellissimi disegni

del pittore Tancredi Scarpelli, soprattutto quando troviamo le edizioni in

brossura editoriale originale; questi disegni sono talmente belli e

accattivanti, che già da un primo sguardo non si puo‟ fare a meno di addentrarsi

nel testo per divorarne le pagine in pochi istanti.

La casa editrice milanese Rizzoli pubblico‟ poi negli anni 30‟ – 40‟ del

novecento una edizione molto accurata nella traduzione, come spiegato

dall‟editore nella premessa, al fine di restituire integralmente al pubblico le

intere emozioni dei nostri moschettieri, spesso pubblicate in edizioni monche

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per motivi di spazio o per il fatto che, essendo tradizionalmente un genere per

ragazzi, alcuni editori preferivano illustrare singoli capitoli o riassumere

alcuni dei numerosi episodi del romanzo dumassiano per rendere piu‟ agevole la

lettura ai baldi giovinetti che si apprestavano in tenera età ad emozionarsi con

i quattro moschettieri. Le tavole di Gustavino riproducono episodi salienti

accentuando la fantasia di chi non si accontenta di “vedere” le immagini tra le

righe stesse del romanzo. Questa edizione si trova in commercio nelle librerie

antiquarie o nei siti appositi on-line a prezzi abbordabili.

Per chi ama i libri in genere, al di la dei loro contenuti, sia esso

bibliofilo o bibliomane, non puo‟ fare a meno di avere le edizioni prime dei

testi di cui è innamorato; per quanto riguarda il testo in lingua francese, la

prima edizione de I tre moschettieri usci‟ a Parigi nel 1844 a puntate su Le

Siècle e successivamente per i tipi delle edizioni Baudry; ricordo infatti che

questi romanzi considerati del genere avventuroso, uscivano spesso in fogli a

puntate sui quotidiani nazionali – e da qui chiamati anche feuilleton – per

permettere a chiunque, dal popolino alle classi abbienti, di leggere col fiato

sospeso in attesa del numero successivo, le avventure dei figli di Francia.

Usciti a puntate sempre su Le Siècle anche i seguiti della fortunata trilogia:

Vent’ anni dopo (1845, poi in otto volumi sempre nello stesso anno) e il

Visconte di Bragelonne (1848-1850, in ventisei tomi a partire dal 1850).

La prima traduzione in lingua italiana de I tre moschettieri usci a Livorno nel

1846 per l‟editore Andrea Nanni; stessa cosa dicasi per il seguito dei Vent’anni

dopo, edizione uscita sempre per i tipi di Nanni nel 1847; infine, da Livorno a

Milano, - chissa‟ perché Nanni non

prosegui‟ la stampa della trilogia…. -

Borroni e Scotti pubblicano nel 1848 –

forse in sentore delle cinque giornate

risorgimentali…. – il terzo e ultimo volume

della trilogia, Il Visconte di Bragelonne.

Prime edizioni o traduzioni, questi volumi

della saga de I Tre moschettieri sono

sempre corredati da illustrazioni belle ed

affascinanti; segnalo, tra le tante, le

figure dei famosi spadaccini nella

copertina delle edizioni Nerbini e quelle

incise nelle antiporta della prima edizione

UTET uscita in doppio volume negli anni

„50, diventando oggetti preziosi quanto i

gioielli della Regina.

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2) Courtil de Sandraz – Le memorie di d’Artagnan

Di Gatien Courtilz de Sandras, seppure imprecise siano data di nascita

(1644?) e luogo (Parigi?) sappiamo certamente essere stato famoso libellista,

gazzettiere, scrittore di pseudo-memorie scandalistiche che ottennero grande

successo di pubblico ma anche parecchi anni di soggiorno gratuitamente a spese

del Re alla Bastiglia.

Grazie alla sua penna, conosciamo il primo libro che forma l‟incipit del

genere Cappa e Spada, le Mémoires de M. d’Artagnan, capitaine-lieutenant de la

première compagnie des Mousquetaires du Roi, pubblicato a Colonia per i tipi di

Pierre Marteau nel 1700 in tre tomi, ed uscito in nuove edizioni negli anni

successivi sempre a Colonia ed Amsterdam.

Questo libro, letto da Alexandre Dumas come dichiarato da lui medesimo, ha

costituito per lo scrittore parigino assieme alla lettura dell‟in folio della

Bibliothéque Nazionale 4772 o 4773 intitolato Memorie del signor Conte di La

Fere (Athos), il filone narrativo da cui è nato il famosissimo I tre

moschettieri con il personaggio principale appunto il moschettiere d‟Artagnan.

Courtilz de Sandras nel suo avvertissement prefazionale ci dice essere il

semplice coordinatore degli scritti lasciati da Charles de Batz-Castelmore,

signore di Artagnan, realmente esistito quindi; ma cosa sia dovuto alla fantasia

di Courtilz e cosa ad ipotetiche e probabilmente inesistenti carte di Charles de

Batz o altri documenti inerenti la sua vita non è facile dire. E su questo

argomento sono stati fatti molteplici studi a cui rimando.

Sta di fatto che senza questo romanzo

di pseudo-memorie non avremmo probabilmente

uno dei piu‟ celebri romanzi del genere ed

in assoluto, ne altrettanti scritti che,

partendo piu‟ o meno dagli stessi personaggi

od imitandoli nello spirito e nelle azioni,

hanno dato alla luce i titoli che più avanti

descriviamo.

La prima traduzione italiana a mia

conoscenza è quella di Maria Segala

Marrubini per Antonioli di Carlo Pastore,

Milano, 1945. Per gli studi critici sul

testo e sull‟autore rimando a L. Alocco

Bianco, I mémoires di M. d’Artagnan, Roma,

Ateneo e Bizzarri, 1977; ed all‟introduzione

di Michela Dioguardi delle Memorie di

d’Artagnan per i tipi della Sellerio

Editore, Palermo, 1992.

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3) Paul Féval

Il Cavaliere di Lagardère

Un altro grande scrittore francese di romanzi popolari, purtroppo ai molti

sconosciuto, è Paul Féval ( Rennes 1817 - Parigi 1887), uno dei fondatori,

assieme ad altri nomi illustri del romanzo d‟appendice, della Société des Gens

de Lettres. Ed è uno scrittore, come spesso capita, che nonostante la notevole

produzione letteraria, è passato alla storia ed alla memoria per un solo

capolavoro, ovvero Le Bossu o il Gobbo misterioso alla corte di Francia (1857),

da noi conosciuto nella traduzione Il cavaliere di Lagardere, addirittura forse

piu‟ conosciuto nella trasposizione cinematografica piu‟ o meno recente che

nella versione letteraria.

Ma posso assicurare, in un gioco di analogie proporzionali che Féval sta a

Lagardère come Dumas sta a I tre moschettieri e Sabatini a Scaramouche.

Anche nel Gobbo di Parigi vi sono tutti gli

elementi classici del genere Cappa e Spada,

naturalmente con una trama particolare che ne ha

fatto, proprio per questo, un classico della

letteratura del genere. In particolare, la botta di

Lagardère è un colpo di spada micidiale che non

perdona chi la riceve, ed il nostro eroe ne fa spesso

uso per arrivare a rendere giustizia ai torti subiti.

In Italia possiamo trovare due belle

traduzioni, degli anni venti del novecento: quella

della Nerbini Editrice di Firenze e quella della

Società Editoriale Milanese, entrambe con

illustrazioni, la prima del solito Scarpelli, la

seconda dell‟artista A.Bagioli. Trattandosi di edizioni cosiddette per ragazzi,

la copertina illustrata rende bene il fascino accattivante dell‟avventura,

capace di catturare non solo la curiosità dei giovanetti, ma anche quella degli

adulti e, tuttora, dei collezionisti.

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4) Paul Féval figlio e M. Lassez

La saga su D‟Artagnan contro Cyrano de Bergerac (Il Cavalier Mistero,

Martirio di Regina, Il segreto della Bastiglia e L’eredità di Buckingam).

Devo dire che nella biblioteca dei libri sul genere Cappa e Spada, non

puo‟ mancare questa serie di volumi, scritta a doppie mani dal figlio di Paul

Féval e dal signor M.Lassez.

Di fatto molto simile alla trama de I Tre moschettieri, leggiamo qui

narrate le avventure del Cavalier Mistero, ovvero il presunto figlio non

riconosciuto avuto in uno dei brevissimi incontri che Dumas ha “concesso” tra la

Regina Maria D‟Austria (sposa di Luigi XIII) e il buon Lord Buckingham; questo

giovanotto sconosciuto sarà oggetto di rocambolesche avventure ma sempre

protetto da quei due bei tipi di D‟Artagnan e Cyrano di Bergerac, pronti a

scontrarsi, nella loro curiosa inimicizia, in ardimentosi duelli in tutti e

quattro i libri ma sempre alla fine difensori del povero ragazzo e del suo

blasone perduto.

A sottolineare il seguito naturale di questo romanzo con I tre

moschettieri, sono proprio gli autori nella

premessa: Féval e Lassez narrano infatti che - come

Dumas dopo aver letto le Memorie del Signor

d‟Artagnan di Courtil de Sandraz e dopo aver

ricercato alla Bibliothéque Nationale ed attinto a

piene mani il manoscritto in folio posto al numero

4772 o 4773 intitolato Memorie del signor Conte di

La Fere (Athos) – incuriositi dalla assenza di

notitizie dal 1628 al 1648 dei quattro famosi

spadaccini, hanno riscoperto fortuitamente un terzo

in folio (dimenticato?) da Dumas, il 4772 bis,

scritto in parte da Grimaud (il fedele e silenzioso

servitore di Athos) sicuramente sotto dettatura di

Athos, ove si narrano le vicende del cavalier

Mistero.

La prima traduzione italiana di cui sono a conoscenza usci‟ a Torino

presso la casa editrice Libreria Cosmopolita nel 1926, in quattro volumi

corredati da belle copertine illustrate da autore sconosciuto. Anche la

fiorentina Nerbini ha pubblicato una doppia serie, ante e dopo guerra,

accorpando in due volumi i quattro libri con le copertine illustrate da Galep

(uno dei famosi disegnatori di Tex Willer).

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5) H. De Gorsse e J.Jacquin

Ancora su Cyrano de Bergerac (La giovinezza di Cyrano de Bergerac e

I cadetti di Guascogna).

Ecco di nuovo il prode moschettiere sempre nella sua iniziale carriera di

spadaccino uscire in queste avventure dalla penna a quattro mani di questi due

autori sconosciuti. Questo Cyrano che ci si presenta è un giovane guascone (ma

pensa…) che arriva a Parigi (ohibo‟..) per seguire un amico garzone di bottega

per far fortuna. Ma il nostro giovane eroe, sempre pronto a sguainare la spada

al solo sospetto che qualcuno possa farsi gioco con epiteti divertenti sul suo

grosso naso, si troverà coinvolto a sventare un perfido complotto ai danni del

Cardinale Richelieu. Bravi ed assassini, complotti e tranelli, una giovinetta su

cui ben figurare, taverne a pegno e duelli da rispettare: tutti gli ingredienti

per due romanzi divertenti.

La giovinezza di Cyrano ed il seguito I cadetti di Guascogna si possono leggere

nelle edizioni Bemporad e figlio degli anni trenta, nella collezione edizioni

Bemporad per la gioventu’, con le suggestive copertine illustrate di Aldo

Molinari.

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6) Rafael Sabatini

Scaramouche

“Nacque col dono del riso e con la consapevolezza che tutti gli uomini

fossero pazzi”: con questo incipit favoloso Rafael Sabatini (Jesi 1875 –

Adelboden 1950) ci presenta il suo eroe André Louis Moreau in uno dei romanzi

piu‟ famosi del genere.

La storia è ambientata nella Francia Pre e Rivoluzionaria, quindi nel

secolo successivo a quello determinato come parametro fondamentale di

classificazione del genere Cappa e Spada; ma a parte l‟elemento temporale

peraltro passibile, nella sua variazione, di comprendere nel genere anche altri

grandi romanzi, vi sono tutti gli altri elementi che hanno fatto di questo libro

un classico del Cappa e Spada.

Vi sono narrate imprese da compiere per il nostro eroe – la rivendicazione

dei diritti e della giustizia della borghesia sul clero e sull‟aristocrazia –

nemici da combattere – l‟arrogante e reazionario

marchese de La tour d’Azyr – e donne da amare – la

bella ed irragiungibilie fino alla fine Aline –

passando dalle vesti di volenteroso avvocato a

quelli di Scaramouche (una delle maschere piu‟

famose della Commedia dell‟Arte), per finire in

quelle di abile spadaccino e paladino dei diritti

perduti.

Pubblicato nel 1921 il romanzo ha avuto una

notevole fortuna bibliografica; consiglio

l‟edizione della meravigliosa Biblioteca Romantica

Sonzogno uscita negli anni trenta del novecento

(credo addirittura la prima traduzione italiana)

con bellissime sovraccoperte illustrate.

7) Amedeo Achard – Cappa e Spada

Ecco un altro romanziere francese (Marsiglia 1814 – Parigi 1875) che ha

lasciato un importante segno attraverso la notevole produzione letteraria, non

solo di romanzi e testi teatrali, ma anche giornalistica (parti‟ infatti per

l‟Italia al seguito dell‟esercito francese come cronista di guerra per la

testata “Journal des débats”).

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La realizzazione del romanzo eponimo La cape et l’épée nel 1875 gli ha

reso l‟attribuzione della paternità del genere Cappa e Spada, anche se il Conte

Ponson du Terrail aveva già associato prima di lui questi due termini.

Ammirato e stimato da Alexandre Dumas, Achard resta comunque un autore i

cui libri non possono mancare nella biblioteca di Cappa e Spada.

La cappa e la spada possiamo leggerlo nella collana Romantica Mondiale

Sonzogno; altri testi di Achard sono stai tradotti ed inseriti nella Collana I

Romanzi di Cappa e Spada, usciti per i tipi di Arnaldo Mondatori Editore negli

anni ‟30 e per i quali si rimanda al capitolo “Collane”.

8) Michel Zevaco

la saga dei Pardaillan

Un autore poco conosciuto ma molto prolifico nella sua produzione

letteraria, e non solo per il genere del Cappa e Spada, è stato Michel Zevaco

(Ajaccio 1860 – 1918).

Tra i tanti romanzi del genere, citiamo tra tutti Los Pardaillan, I

Borgia, l’Hotel Saint Pol, Il ponte dei Sospiri, Triboulet e tanti altri ancora;

tutti romanzi composti da seguiti molto prolifici, come nel caso dei Los

Pardaillan, composto da dieci episodi; iniziato ad essere pubblicato a puntate

sui quotidiani nel 1900, ottenne subito un notevole successo popolare.

In Italia possiamo leggerlo attraverso le traduzioni della Gloriosa Casa

Editrice, uscite negli anni ‟20 del

novecento, con bellissime copertine

illustrate dal pittore Fabio Fabbi

e nelle traduzioni del prof.

Giovanni Vaccaro. La casa editrice

Bietti inizio‟ anch‟essa a

pubblicare negli anni 20‟ l‟intera

collana del Cappa e Spada dello

scrittore ed attivista anarchico

francese, in divertenti volumetti

in 16° con belle illustrazioni di

copertina narranti fatti eclatanti

e piu‟ significativi del romanzo in

questione. Nel dopoguerra sempre

Bietti e Reggiani ripubblicarono le

serie, ma a mio avviso con brossure

editoriali di livello grafico

inferiore a quelle degli anni ‟20.

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Cap. 3 – I Moderni

“Non ci resta che batterci”

A.Perez Reverte – Capitano Alatriste

Per moderni intendo classificare quei testi di Cappa e Spada

scritti dopo il ventesimo secolo, comunque da scrittori contemporanei e

viventi che nulla hanno da invidiare ai predecessori se non la loro

affermazione letteraria non ancora osannata dal tempo, nella speranza che

anche questi testi possano un domani essere annoverati tra i classici del

genere.

Autori che hanno portato il romanzo di Cappa e Spada al di fuori

dei caratteri fantastici e romantici tipici dell‟ottocento, per farne

altrettanti ritratti realistici; e, in una analogia cinematografica, non

piu‟ velati dal filtro romantico holiwoodiano ma secondo sequenze reali e

crude, come in un film di Kubrik; noi lettori siamo li, al fianco dei

nuovi eroi, in mezzo a cruenti duelli ricchi di colpi di scena e senza

tregua, altrettanto suggestivi proprio perché piu‟ veri.

9) Arturo Pérez-Reverte – Le Avventure del capitano Alatriste ( Il

Capitano Alatriste, Purezza di Sangue, Il sole di Breda, L’ oro del Re,

Il Cavaliere dal farsetto giallo, Corsari di Levante …. e speriamo molti

altri ancora…).

“Non sarà forse stato l’uomo piu’ onesto e neanche il piu’

caritatevole della terra, ma era un uomo valoroso. Si chiamava Diego

Alatriste y Tenorio e aveva combattuto come soldato nei vecchi

battaglioni di fanteria durante le guerre delle Fiandre”: è l‟incipit

doveroso del primo di una lunga serie di romanzi di Pérez-Reverte

(Cartagena 1951), dalla cui mirabile penna è uscito questo spadaccino

spagnolo. Di fatto, esclusa la madrelingua francese, ci sono tutti i

caratteri tipici del romanzo di Cappa e Spada: imprese (non sempre)

eroiche da compiere ( visto il clima decadente e corrotto della corte

spagnola in cui sono narrati i fatti, dove ormai ci si batte perchè va

fatto e basta) nemici implacabili (dai diabolici cortigiani capitanati da

Padre Emilio Bocanegra, inquisitore della chiesa cattolica romana, agli

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sbirri al soldo come l‟italiano (sic!) Gualtiero Malatesta) amanti e

femmine da amare(dalla povera e sempre in attesa del suo uomo La

Lebrejana, alla scaltra e perfida Angelica de Alquézar) ma anche amici da

rispettare e di cui essere orgogliosi di avere accanto (dal piccolo Inigo

Balboa, il narratore delle storie, al sommo poeta Francisco de Quevedo)

taverne e locande da frequentare e vini da gustare.

Con questi ingredienti di base, Pérez-Reverte ci accompagna nelle

calli buie e nelle piazze assolate della Madrid del „600, nei canali

freddi e nebbiosi delle eretiche Fiandre, sui palchi del teatro

drammatico, sulle tolde di navi e galere nei mari di Levante.

Piacevolissima anche la trasposizione cinematografica dal titolo Il

destino di un Guerriero per la regia di Augustin Diaz Yanez e Viggo

Mortensen nei panni dello spadaccino spagnolo.

Ahimè….peccato che Pérez-Reverte non sia nato francese; chissa su

quali vette ci avrebbe portato, quali intrepidi moschettieri creato…..;

mi consola, in parte, che il personaggio Corso (cercatore di libri nel

Club Dumas) abbia rivoltato le sorti di Waterloo dalla parte giusta in

una fantasiosa e privata battaglia a tavolino.

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10) Giuseppe Ferrandino – Spada

Un giovane nobile napoletano, Filippo Bornardone, si reca a Parigi

sulle orme dei già famosi quattro moschettieri; la ricerca di d‟Artagnan

lo vedrà coinvolto in una serie di circostanze non sempre casuali che lo

metteranno a confrontarsi con individui dei piu‟ alti lignaggi

dell‟aristocrazia francese; la sua abilità nella scherma e nel maneggiar

il ferro, lo salveranno da agguati e tranelli, fino a raggiungere il suo

sogno di diventare moschettiere del Re catturando il frondista e ribelle

Aramis.

Un volume corposo questo di Giuseppe Ferrandino (Ischia 1958) -

uscito per i tipi di A. Mondadori Editore a Milano nel 2007- scrittore di

molteplici romanzi di successo, che ci ha regalato questa preziosa perla

degna, anche per la mole, dei padri del genere.

11) Alberto Ongaro – Il segreto dei Ségonzac

Nella sua abbondante produzione letteraria, Alberto Ongaro (Venezia

1925) ci ha regalato questo piacevolissimo romanzo del genere Cappa e

Spada; vi si narra la storia di un giovane medico, Philippe Ségonzac, che

in un alternarsi di agguati e duelli, fughe rocambolesche e travolgenti

storie d‟amore, ricerca la trama del proprio destino per riportare alla

luce un segreto nascosto nel cuore del secolo diciottesimo.

La prima edizione è pubblicata da Edizioni PIEMME nel 2000.

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Cap. 4 - Cappa e Spada napoleonica

“Lo spadaccino esige soddisfazione.

Per lui l‟onore è un‟ossessione”

dal film “I duellanti” – R.Scott

Se è vero che i personaggi descritti dagli autori Antichi e Moderni

raccontati nei capitoli precedenti sono spettacolari figure di spacconi,

smargiassi e intrepidi avventurieri, è anche vero che il periodo delle

guerre napoleoniche ci offre altrettante figure che a quelle “civili” non

hanno niente da invidiare. Seppure ufficiali e soldati provetti della

Grande Armeè pronti a sacrificarsi per le petit caporal al grido

esilarante di Vive l’ Empéreur su tutti i campi di battaglia d‟Europa,

questi eroi romanzeschi sono sempre pronti a sfidarsi a duello per cause

banalissime ed a trovare il tempo per tuffarsi in imprese che alla guerra

sono solo marginalmente collegate, per il solo e puro senso

dell‟avventura e dell‟onore cavalleresco.

I romanzi che ho raggruppato in questa categoria, seppure contengano

il carattere fantastico e avventuroso degli Antichi, formano proprio per

il contesto storico, una categoria a se‟.

12) Joseph Conrad – I duellanti

Scritto nel 1908 da uno dei piu‟ illustri scrittori del genere

avventuroso del primo „900, questo breve romanzo di Conrad (Berdicev 1857

– Bishopsbourne 1924) forma a mio avviso l‟archetipo del genere. Una

storia di onore e di follia, una serie di duelli senza tregua che si

svolgono su alcuni dei campi di battaglia piu‟ famosi di Napoleone; che

portano due ufficiali degli ussari (il corpo della cavalleria leggera

napoleonica piu‟ smargiasso per eccellenza nella Grande Armeè, sia per i

bei tipi che per le sfolgoranti divise) a scontrarsi regolarmente ad ogni

campagna per un motivo tanto futile quanto importante nella sua

ossessione per il codice d‟onore cavalleresco.

Inserito in una raccolta di racconti (piu‟ di un romanzo breve si

potrebbe parlare infatti di racconto lungo) Conrad scrisse questa perla

nel 1908; non conosco la prima traduzione italiana della raccolta,

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sicuramente il racconto è comparso estrapolato dal contesto originario e

pubblicato fino ad oggi da solo.

E se non sono sufficienti le parole dello scrittore per vedere il

romanzo, allora potete pure gioire guardando la bellissima trasposizione

cinematografica di Ridley Scott del 1977 che ha trasformato il racconto

in un film di grande successo; ogni spadaccino che si rispetti non puo‟

non averlo nella sua videoteca.

13) A.Conan Doyle - Le avventure del brigadiere Gerard

Un altro scrittore di lingua inglese rimasto indubbiamente

affascinato dalla figura del grande Napoleone Bonaparte è stato Conan

Doyle (Edimburgo 1859 – Crowborough 1930), meglio conosciuto per aver

dato i natali al personaggio di Scerlok Holmes. Tant‟è che quasi nauseato

dalle avventure del sagace poliziotto londinese, lo scrittore crea questo

simpatico Etienne Louis Gerard, Ussaro dell‟Impero, soldato coraggioso e

valente, ma anche gran spocchione e vanesio all‟inverosimile, che ci

accompagna attraverso i suoi racconti nei piu‟ svariati angoli d‟Europa

fino alla dannata Waterloo, mai direttamente in guerra ma sempre a

margine di essa, in spericolanti avventure dove l‟arguzia e la spada la

fanno sempre da padrona, a servizio a volte di un Imperatore mai presente

ma sempre nell‟ombra; a volte di qualche fanciulla che a dire del nostro,

rimane sempre folgorata dallo sguardo e dai baffi impomatati

dell‟affascinante Ussaro.

Scritte a cavallo tra otto e novecento, le imprese del brigadiere

comparvero inizialmente a puntate su riviste (nel pieno spirito del

feuilletton popolare) divise in due serie: il ciclo degli Exploit tra il

1894 e il 1895, quello delle Avventure tra il 1900 e il 1903. La stessa

divisione della serie venne mantenuta nella prima (credo) apparizione in

lingua italiana, nei numeri della collana I romanzi di cappa e spada, per

i tipi della Arnoldo Mondadori, periodico mensile che usciva negli anni

trenta (vedi il capitolo Le collane).

Recentemente la casa editrice Donzelli ha pubblicato una edizione

in cui sono riunite le gesta del brigadiere Gerard in un unico volume.

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14) Principe Valerio Pignatelli – la serie de l’Ultimo dei Moschettieri.

Un altro bel tipo dai baffi impomatati ed i muscoli d‟acciaio, è il

tenente dei dragoni (altro corpo della cavalleria leggera di Napoleone

che niente ha da invidiare agli odiati cugini ussari) Andrea Pignatelli,

italiano di origini aristocratiche che giunge a Parigi all‟inizio

dell‟ascesa del generale Bonaparte, e che attraverso le fasi storiche

della vita dell‟Imperatore, ci racconta una serie di avventure ed episodi

avvincenti. Personaggio acuto e di spiccata arguzia, il nostro eroe è

sempre pronto a imprese

straordinarie, dove le doti di

spadaccino e ottimo cavalleggero

si fondono per risolvere ogni

tipo di questione, da quelle

segrete a quelle piu‟

sentimentali. Dalla notte del

colpo di mano di brumaio 1792

alle piramidi d‟Egitto, dalle

strade di Vienna alle campagne

innevate di Russia, contro un

nemico acerrimo e mai domo,

aiutato solamente da due yankee

arruolati nelle file della

Repubblica, il nostro Andrea

Pignatelli ci coinvolge pagina

dopo pagina contro i nemici

della Repubblica prima e

dell‟Impero dopo.

I titoli della serie

scritta dal Principe Valerio Pignatelli di Cerchiara sono: L’ultimo dei

moschettieri, Il dragone di Buonaparte, la lettera di Barras, Le tre

vedette, Florise, Danican-Bey, Il ventesimo dragoni, Sua maestà Don

Chisciotte, Dona Luz, Il corriere dello Zar, La pattuglia segreta, tutti

pubblicati nella collana Romantica Mondiale Sonzogno negli anni trenta

con sovraccoperte illustrate, e successivamente ripubblicate negli anni

„60 del novecento nella collana I Nuovi Sonzogno con le brossure

illustrate da un giovane ma già bravo Guido Crepax.

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15) Stendhal e J.Giono

Parlando della Cappa e Spada napoleonica è difficile tenere le

distanze da altri racconti suggestivi, ma abbiamo stabilito dei parametri

precisi di inquadramento del genere da cui non voglio scostarmi, malgrado

il mio amore eterno per l’Empéreur. E di fatto nei tre scrittori

segnalati nel genere vi sono, a parte la lecita eccezione della

trasposizione nel periodo storico napoleonico, tutti gli ingredienti

tipici del Cappa e Spada.

Voglio pero‟ consigliare due autori che, anche se non si possono

annoverare tra gli scrittori del genere, hanno saputo scrivere alcune

pagine memorabili su personaggi altrettanto coraggiosi e fieri quanto i

nostri arditi Gerard e Pignatelli.

Come non ricordare infatti pagine e duelli di Fabrizio Del Dongo de

La certosa di Parma del napoleonico Stendhal, o i combattimenti precisi e

silenziosi a margine dei grandi capovolgimenti dell‟età risorgimentale di

Angelo Pardi nella trilogia dell‟Ussaro sul tetto, Una pazza felicità e

Angelo.

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Cap.5 - Andar per mar

“Tuoni d‟Amburgo! All‟arrembaggio uomini del mare!”

E.Salgari – Il Corsaro Nero

Ebbene, come scritto in premessa, cambiamo soltanto uno dei

parametri di valutazione per individuare il genere Cappa e Spada, ed ecco

un‟altra nutrita serie di romanzi da inserire nella biblioteca.

Prendiamo quei soliti tipi dei nostri eroi, smontiamoli da cavallo

e mettiamoli sulla tolda di una nave, al comando di una ciurma di uomini

decisi ed abili spadaccini, pronti a scontrarsi col nemico sempre

implacabile in sanguinosi arrembaggi all‟ultimo sangue, ad inseguire

vendette atroci e vittorie insperate per mari sconosciuti ed oceani

lontani: arrivano questi formidabili scorridori con il ciclo dei “Pirati

delle Antille” di Salgari, il ciclo del “Capitan Blood” di Sabatini, ed

altri ancora.

16) Emilio Salgari – Il ciclo dei “Pirati delle Antille”

I formidabili filibustieri della Tortue comandati dal Corsaro Nero,

alias Cavalier Emilio di Roccanera signore di Ventimiglia, sono i

personaggi secolari usciti dalla fervida e fantasiosa penna del grande

Emilio Salgari (Verona 1862 - Torino 1911).

Il ciclo dei Pirati delle Antille inizia con l‟uscita del Il

Corsaro Nero (Donath Editore, Genova, 1898) per proseguire con La Regina

dei Carabi (Donath Editore, Genova, 1901) e Iolanda, la figlia del

Corsaro Nero (Donath Editore, Genova, 1905), per ultimare con Il figlio

del Corsaro Rosso e Gli ultimi filibustieri entrambi pubblicati nel 1908

ma per Bemporad di Firenze.

Questi cinque romanzi hanno fatto impazzire di gioia e di fantasia

migliaia di ragazzini, piccoli e grandi, ieri e oggi, in pubblicazioni

che tuttora continuano ad uscire nelle varie case editrici, Vallardi,

Viglongo ed Einaudi per tutte.

Su Salgari e sulla numerosissima produzione letteraria rimandiamo

naturalmente alle numerose bibliografie e saggi usciti per descrivere

questo personaggio dalla vasta fantasia poliedrica, soprattutto in

quest‟anno che ricorre il centenario della morte.

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Il ciclo dei Pirati delle Antille racconta le avventure del Corsaro

Nero per i mari delle Antille infestati

di corsari, filibustieri, bucanieri e

dei loro acerrimi nemici spagnoli, e

della saga familiare basata sulla

vendetta del Corsaro contro

l‟implacabile fiammingo Wan Guld.

Sia per mare che per terra, questa

orda di formidabili scorridori fratelli

della Costa, è sempre pronta a battersi

al grido di battaglia dei loro

comandanti, pronti a trascinarci con

loro in arditi arrembaggi ai galeoni

spagnoli e nelle impervie giungle del

Venezuela infestate da rettili velenosi

ma anche di animali esotici, di cui

Salgari sfodera specie rare e curiose.

Un discorso a parte meritano le

illustrazioni delle copertine e dei testi, soprattutto delle prime

edizioni, spesso riproposte proprio per la loro bellezza non solo grafica

ma per la resa realistica degli episodi salienti raccontati all‟interno

dei romanzi. Grandi illustratori di Salgari sono stati Pipein Gamba e

Alberto Della Valle.

17) Rafael Sabatini – Il ciclo del Capitan Blood

Della grande bravura e maestria di Rafael Sabatini nello scrivere

romanzi d‟avventura, abbiamo già scritto parlando di Scaramouche.

Ma se è vero che lo spadaccino provetto che percorre l‟era

prerivoluzionaria nella Francia del fine settecento è un eroe consolidato

del genere Cappa e Spada, altrettanto possiamo dire del formidabile

schermidore versione marinara Capitan Blood.

Questo personaggio creato dalla penna di Sabatini, ci porta

dall‟Inghilterra fin nel mar dei Carabi, in una intrepida avventura per

il nostro eroe e la sua nuova vita di pirata, tra arrembaggi, intrighi,

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dolci innamoramenti e duelli a colpi di spada contro il micidiale ed

implacabile nemico di turno, il colonnello Bishop.

Scritto nel 1922, subito dopo il successo di Scaramouche, questo Capitan

Blood ebbe altrettanta fortuna del predecessore e tra i due spadaccini

diventa veramente difficile classificarli. Sicuramente il Capitan Blood

ed i suoi seguiti (Le cronache del Capitan Blood (1931)e Le fortune del

Capitan Blood (1936)) hanno spopolato tra intere generazioni, anche di

adulti, per le fortunate versioni cinematografiche hollywoodiane, una per

tutte quella realizzata nel 1935 da Michael Curtiz con Errol Flynn nei

panni del Capitan Blood e Olivia de Havilland in quelli di Isabella

Bishop.

Sabatini ha proseguito la saga dei filibustieri sul mare con gli

altrettanto famosi romanzi Il cigno Nero e Lo sparviero del mare.

Tutti questi romanzi, oltre che nelle recenti versioni editoriali, si

possono leggere nei piccoli ma bellissimi volumi della Biblioteca

Romantica Sonzogno, usciti negli anni trenta del „900 e ristampati in

anastatica nel primo dopoguerra, con le sovraccoperte illustrate da

formidabili rappresentazioni cromatiche narranti episodi salienti del

romanzo.

18) Arturo Pérez Reverte – Corsari di Levante

La prolifica penna di Arturo Pérez-Reverte porta il Capitano

Alatriste in una avventura di mare, tra vento, onde, isole e pirati, in

Corsari di Levante.

Ultimo della serie delle avventure del Capitano Alatriste, questo

romanzo possiamo tranquillamente inserirlo - al pari degli analoghi

racconti - nel genere Cappa e Spada per mare.

Tra arrembaggi e duelli, tra tempeste e cieli soleggiati, fino

all‟ultima battaglia in una lotta impari contro le galee turche, il

Capitano Alatriste e l‟immancabile narratore Inigo Balboa ci accompagnano

in questa nuova avventura.

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Cap. 6 - Le collane

Oltre ai romanzi di Cappa e Spada esistono anche delle collane che

uscivano periodicamente pubblicando capolavori del genere spesso

sconosciuti.

I Romanzi di Cappa e Spada

Negli anni trenta del novecento la Arnoldo Mondadori pubblicava

mensilmente una collana dal

titolo I Romanzi di Cappa e

Spada. Scopo della casa editrice

era di proporre una serie di

capolavori, molti dei quali poco

noti e sconosciuti in Italia,

per diffondere tra i giovani

(visto il periodo…) l‟ amore per

un genere letterario composto da

eroiche gesta e fatti d‟onore,

ardimento e lealtà.

Al fianco di personaggi

illustri quali Amedeo Achard,

Dumas, Conan Doyle, abbiamo

autori spesso sconosciuti, come

dicevamo, che non hanno

raggiunto l‟aurea dei piu‟

illustri e famosi colleghi nel

genere, ma sono riusciti con i

loro personaggi a divertire e

tenere col fiato sospeso anche i ragazzini piu‟ grandi.

Seppure i numeri della collana fossero predisposti per essere “alla

portata di tutti”, sono libricini stampati bene e su buona carta,

allietati da vivaci ed artistiche copertine a sfondo azzurro con belle

illustrazioni colorate frutto delle mani felici di vari illustratori

(Boccasile, Dixon, etc.). Nell‟Appendice si possono trovare i numeri con

i titoli relativi. Per i collezionisti, consiglio di ricercarli sui siti

on-line, anche se spesso si trovano a prezzi esagerati.

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Dame spade e cavalieri è invece una collana che usciva negli anni prima

della guerra, per i tipi della Casa Editrice Nerbini di Firenze, gloriosa

casa editoriale che ha dato alla luce molteplici edizioni dei piu‟

importanti romanzi d‟Appendice e di Cappa e Spada (si vedano ad esempio

le edizioni de I tre moschettieri con le copertine di Scarpelli e tante

altre).Anche qui troviamo penne illustri del genere, da Dumas a Yambo,

accanto a scrittori sconosciuti o meno noti. In appendice si elencano i

numeri ed i titoli rispettivi. I numeri erano stampati in edizioni

cartonate, direi di un livello inferiore ai Romanzi di Cappa e Spada;

peraltro le copertine risultano piu‟ d‟effetto per la loro inquadratura a

prima pagina, fregiate da una spada con cartiglio in cui è riportato il

titolo della serie. Vale la pena trovare sulle bancarelle o sui siti di

vendita questi piccoli tesori.

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Cap. 7 - Imprecazioni e modi di dire

“Corpo di mille bombe!”

P.Féval M.Lassez – Il Cavalier Mistero

Ora, tra le infinite trame ed avventure dei romanzi presentati, non

si puo‟ fare a meno di sottolineare l‟ironia comica e burlesca di alcune

imprecazioni e modi di dire dei principali eroi incontrati; esclamazioni

colorite, urli di battaglia e modi di dire che hanno contribuito, insieme

alle gesta ed al contorno pittoresco, a creare ed a rafforzare

ulteriormente il fascino degli eroi di questi romanzi.

Essendo quasi tutti i personaggi esseri baldanzosi, spacconi e

guasconi, è divertente fornire qui un piccolo abaco di imprecazioni da

spadaccino.

Corpo di Liocorno!

Corpo di Bacco!

Per le corna di Belzebu’!

Per le corna del Diavolo!

Diavolo!

Marrano e vile fellone!

Per Giove!

Corpo di mille bombe!

Corpo di mille bombarde!

Ah, citrullo, animalone e facchino!

Farabutto e cane infedele!

Sacramento!

Perdincibacco!

Per mille pesci cani!

Per tutte le streghe dell’inferno!

Per Belzebu’, mio patrono!

Fulmini di Biscaglia!

Tuoni d’Amburgo!

Testa e ventre!

Sangue e trippa!

Febbre quartana e maligna!

Peste della malora!

Cancro dell’Inferno!

Peste! Per tutti i diavoli! Trippe del

papa!

A noi moschettieri! A noi!

San Giacomo! Avanti!

Il tempo di due Credo e attacchiamo, per san Giacomo!

All’arrembaggio! Uomini del mare!

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Cap. 8 - A tavola con i moschettieri

“Un boccale del tuo migliore xères, oste briccone!....

E bada che sia autentico o non rispondo dei tuoi orecchi”

E. Salgari – Il Corsaro Nero

Come tutti forse già saprete, il padre de I tre moschettieri era un

ottimo buongustaio, sempre pronto ad affrontare banchetti pantagruelici

ed in prima persona sperimentare nuove prelibatezze culinarie;

tant‟evvero che nella ciclopica produzione letteraria di Dumas troviamo

anche uno splendido Dizionario di cucina ricco di una impressionante

serie di delizie gastronomiche.

E come non poteva il nostro Dumas non mettere tra i denti dei

nostri quattro eroi mangiate spettacolari e bevute sensazionali, visto

che ogni volta che d‟Artagnan e compagni non sono impegnati in duelli,

cavalcate ed inseguimenti, o ad amoreggiare con qualche servetta o nobile

madama, sono naturalmente a tavola di qualche locanda boschereccia a fare

baldoria?

Ecco allora girare nello spiedo nobili volatili farciti con lardo

succulento, e bollire nei bricchi accanto al fuoco delicate fricassea di

cacciagione e pesci dorati di prelibato sapore; casseruole ricolme di

pasticci e vassoi con timballi fragranti, innaffiati dai buoni vini

D‟Anjou, Chambertin e Champagne.

Alla taverna del Turco, in compagnia del capitano Alatriste e dei

suoi inseparabili amici, possiamo bere boccali di Valdemara rosso e di

San Martin de Valdeiglesias bianco, seduti in compagnia di soldatacci,

bravi, spacconi, figlidibuonadonna ed attaccabrighe di ogni specie.

I filibustieri ed i Fratelli della Costa, oltre al noto rhum, si

dissetano sulla terraferma al termine delle loro scorribande, con il buon

Xères, tanto piu‟ eccellente nel gustarsi se trafugato nella stiva di

qualche galeone catturato!

Consiglio a margine di questo capitolo, per i buongustai della

cucina non solo raccontata, di leggere i romanzi di J.F.Pairot sulle

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avventure dell‟investigatore Nicolas Le Floche, abile sovrintendente di

polizia nella Parigi prerivoluzionaria; con lui ed al fianco del suo

inseparabile vice, potrete addentrarvi nelle peggiori locande e taverne

della capitale, frequentate da spie, bravi, truffatori, baldracche ed il

fior fiore della peggiore feccia umana, ma governate da osti capaci di

farvi venire l‟acquolina in bocca ad ogni riga presentandovi ricette

assai goderecce e portando in tavola succose pietanze.

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Appendice

Elenco I Romanzi di Cappa e Spada

n°1 – Amedeo Achard – Un guascone a Parigi

n°2 – Guglielmo Hauff – Il Castello di Lichtenstein

n°3 – Artur Conan Doyle – I tre venturieri

n°4 – H.Rider Haggard – Iduna la bella

n°5 – Anton Giulio Barrili – Diana degli Embrici

n°6 – Saverio de Montépin – Capitan Rolando

n°7 – Amedeo Achard – Verso la conquista

n°8 – Guglielmo Hauff – Il cavaliere ignoto

n°9 – A.C. Doyle – Il Principe Nero

n°10 - H.Rider Haggard – La rivincita di Olaf

n°11 – Amedeo Achard – Il vello d’oro

n°12 – Saverio de Montépin – L’ugonotto

n°13 – Saverio de Montépin – Il vendicatore

n°14 – A.G. Barrili – Un giudizio di Dio

n°15 – Alfredo Pitta – La favorita del giustiziere

n°16 – A.C. Doyle – Le cinque rose

n°17 – A.C. Doyle – Le tre imprese

n°18 – Alessandro Dumas – Il romanzo del Salteador

n°19 – A.C. Doyle – Le guasconate di Gérard

n°20 - A.C. Doyle – Le nuove imprese di Gérard

n°21 – A. Achard – I leoncelli

n°22 – A. Achard – Le lame rosse

n°23 – A.C.Doyle – Il castello della paura

n°24 – W.Harrison Ainsworth – L’ammirabile Crichton

n°25 – W.Harrison Ainsworth – La figlia dell’astrologo

n°26 – A.C.Doyle – Saxon l’avventuriero

n°27 – A.C.Doyle – Il Pretendente

n°28 – A.Dumas – Le due regine

n°29 – Baronessa Orczy – I candelieri dell’Imperatore

n°30 – A.Pitta – I cinque falchi

n°31 – Augusto Maquet – Il buffone gentiluomo

n°32 – A.Maquet – La conquista di Parigi

n°33 – Alfredo Jeri – Il bando del Gonfaloniere

n°34 - Baronessa Orczy – Un fiore nel turbine

n°35 - Baronessa Orczy – Fiocco di neve

n°36 – A.Achard – Il figlio del falconiere

n°37 – A.Achard – Il serpente

n°38 – Cipriano Giachetti – La tabacchiera dell’Imperatore

n°39 – Giovanni Hierro – L’anello verde

n°40 – A.Maquet – Gerardo di Lavernie

n°41 – A.Maquet – La caduta di Satana

n°42 – F.Marion Crawford – Il palazzo del Re

n°43 – A.Pitta – Goccia d’oro

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Elenco Dame spade e cavalieri

Giannella – Cartouche

Yambo – Scaramuccia

Somalvico – Il trifoglio scarlatto

Mariotti – Il trionfo del gran Re

Cardile – Il cavaliere di Santa Fiora

Brioni – Il castello di Torrescura

Stocchetti – La confessione dello schiavo

Natoli – I cavalieri del Vesuvio

Belvedere – “Alla lanterna rossa”

Fancelli – Al servizio della regina

Mariotti – La chimera di Torre tetra

Tegani – I cavalieri della piuma nera

Cardile – La favorita del Re Sole

Lorenzini – La buccola d’oro

Giannella – Mandrin

Dumas – La collana della Regina

Mariotti – Giuci-Khan dell’orda d’oro

Fancelli – Il leone di S.Marco

Gimenez Naon – Il blasone macchiato

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Fonte delle illustrazioni

In copertina:

Jacopo Pontormo – Ritratto di Francesco Guardi (L‟Alabardiere)- particolare

pag. 3 – Maurice Leloir – Tree mousketeers

pag. 6 – I tre moschettieri - copertina – Nerbini edizioni Firenze 1923

pag. 7 – Le memorie di D‟Artagnan – interno – Antonioli Milano 1945

pag. 8 – Il Cavaliere di Lagardère – copertina Società Editoriale Milanese s.d.

pag. 9 – la saga del Cavalier Mistero – copertine - Libreria Cosmopolita Torino

1926

pag. 10 – su Cyrano de Bergerac - copertine – Bemporad edizioni Firenze 1930

pag. 11 – Scaramouche – copertina – Sonzogno – Milano 1930

pag.12 – Zevaco – copertine varie – Gloriosa casa editrice/ Bietti

pag. 14 – la saga del Capitano Alatriste – copertine varie – Marco Tropea/Salani

editore

pag. 18 – la saga del Principe Pignatelli – copertine varie – Sonzogno editore

1960 ca.

pag. 21 – Il Corsaro Nero – copertina – Vallardi Milano 1923

pag. 23 – I Romanzi di Cappa e Spada – copertine varie – A.Mondadori anni „30

pag. 25 – I tre moschettieri – estratto di copertina – UTET Torino 1954

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Bibliografia

- Amedeo Achard, La cape et l’épée, (…), 1875

- Amedeo Achard, Cappa e Spada, Romantica Mondiale Sonzogno, Milano 1930

- Gatien Courtilz de Sandras, Mémoires de M. d’Artagnan, capitaine-lieutenant

de la première compagnie des Mousquetaires du Roi, Chez Pierre Marteau, Cologne

1702

- Gatien Courtilz de Sandras, Memorie del Signor D’Artagnan, Capitano

Luogotenente della Prima Compagnia dei Moschettieri del Re, Antonioli, Milano

1945

- Gatien Courtilz de Sandras, Memorie di d’Artagnan, Sellerio Editore,

Palermo 1992

- Alexandre Dumas, Les trois Mousquetaires, Baudry, Parigi 1844

- Alexandre Dumas, I tre Moschettieri, A.Nanni, Livorno 1846

- Alexandre Dumas, I tre Moschettieri, Rizzoli & C., Milano 1935

- Paul Féval, Le Bossu, (..), Parigi 1857

- Paul Féval, Il Cavaliere di Lagardère, Società Editoriale Milanese, Milano

anni „20

- Paul Féval figlio, M. Lassez, Il Cavalier Mistero, Martirio di Regina,

Il segreto della Bastiglia, L’eredità di Buckingam; 4voll., Casa editrice

Libreria Cosmopolita, Torino 1926

- H. De Gorsse e J.Jacquin, La giovinezza di Cyrano de Bergerac, I

cadetti di Guascogna; 2Voll., Bemporad e Figlio Editori, Firenze 1931

- Rafael Sabatini, Scaramouche, (…), 1921

- Rafael Sabatini, Scaramouche, Biblioteca Romantica Sonzogno, Milano 1930

- Michel Zevaco, Pardaillan, vari voll., Casa Editrice Bietti, Milano

1928

- Giuseppe Ferrandino, Spada, A. Mondadori Editore, Milano 2007

- Alberto Ongaro, Il segreto dei Ségonzac, Edizioni Piemme, 2000

- Arturo Pérez-Reverte, Il Capitano Alatriste, Purezza di Sangue, Il sole

di Breda, L’ oro del Re, Il Cavaliere dal farsetto giallo, Corsari di

Levante, Salani - Marco Tropea editore, 2001-2009

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- Arthur Conan Doyle - Le avventure del brigadiere Gerard, in I Romanzi

di cappa e spada,n° 19 n° 20, A.Mondadori editore

- Joseph Conrad – I duellanti, 1908

- Jean Giono – Le hussard sur le toit, Gallimard, Parigi 1951

- Jean Giono – Le bonheur fou, Gallimard, Parigi 1957

- Jean Giono – Angelo, Gallimard, Parigi 1958

- Principe Valerio Pignatelli di Cerchiara, voll. vari: L’ultimo dei

moschettieri, Il dragone di Buonaparte, la lettera di Barras, Le tre

vedette, Florise, Danican-Bey, Il ventesimo dragoni, Romantica Mondiale

Sonzogno, Milano 1966-67

- Stendhal – La Certosa di Parma, Einaudi, Torino 1944

- Rafael Sabatini, Capitan Blood, Biblioteca Romantica Sonzogno, Milano 1930

- Rafael Sabatini, Le cronache del Capitan Blood, Biblioteca Romantica

Sonzogno, Milano 1930

- Rafael Sabatini, Le fortune del Capitan Blood, Biblioteca Romantica

Sonzogno, Milano 1930

- Emilio Salgari – Il Corsaro Nero, Donath Editore, Genova 1898

- Emilio Salgari – La Regina dei Carabi, Donath Editore, Genova 1901

- Emilio Salgari – Iolanda, la figlia del Corsaro Nero, Donath Editore,

Genova 1905

- Emilio Salgari – Il figlio del Corsaro Rosso, Bemporad Editore, Firenze

1908

- Emilio Salgari – Gli ultimi filibustieri, Bemporad Editore, Firenze

1908

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Indice

Introduzione pag. 3

Cap. 1 – Caratteristiche del romanzo di Cappa e Spada pag. 4

Cap. 2 – Gli Antichi pag. 5

Cap. 3 – I Moderni pag.13

Cap. 4 – Cappa e Spada napoleonica pag.16

Cap. 5 – Andar per mar pag.20

Cap. 6 – Le collane pag.23

Cap. 7 – Imprecazioni e modi di dire pag.25

Cap. 8 – A tavola con i moschettieri pag.26

Appendice pag.28

Fonte delle Illustrazioni pag.30

Bibliografia pag.31

In copertina

Jacopo Pontormo – Ritratto di Francesco Guardi (L‟Alabardiere)

particolare