PER UNA BIBLIOTECA DI CAPPA E SPADA - SEGNI DEL TEMPO · le imprese eroiche ed avventurose del...
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alla mia Tortua
che mai sia doma!
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Introduzione
Olà Signori!
Indossate i giustacuori, cingete la toledana al vostro fianco
e infilate la daga nel fodero.
Uscite in fretta sulla strada,
avvolti nella cappa scura e col cappello a larghe tese calato in testa.
Udite laggiu’? In fondo a quel vicolo semideserto e quasi oscuro?
Quell’accozzar di ferri che saettano come fulmini ci aspetta.
Corpo di mille bombe, presto andiam!
“In fede mia, mi batto perché mi batto – rispose Porthos”
A.Dumas – I Tre Moschettieri
L‟idea di scrivere questo saggio sul tema CAPPA e SPADA nasce dal
desiderio di fornire a tutti coloro che amano questo genere letterario
indicazioni sulla vasta ma sottaciuta bibliografia esistente.
Dare la possibilità di ricevere informazioni in merito, vista
l‟impossibilità di conoscere tutti i testi finora scritti sul tema, al
fine di poter continuare a scoprire nuovi tesori letterari ed impegnarsi
in nuove fantastiche avventure.
Un elenco ed una serie di titoli dei romanzi su questo genere per
formare una specifica biblioteca, con informazioni su autori, edizioni,
case editrici, anni di pubblicazione, illustratori.
Le informazioni sui testi che seguono non sono quindi eseguite con
spirito da esegeta, ma da semplice cultore amante del genere Cappa e
Spada.
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Cap. 1 - Caratteristiche del romanzo di CAPPA e SPADA
“Non c‟era là dentro uno solo cui non si
leggeva chiaramente in viso la parola spadaccino”
P. Féval – Il Cavaliere di Lagardère
Per definire questo genere letterario e per classificare i testi
che noi riteniamo opportuni far parte del tema, è necessario determinare
alcuni parametri selettivi iniziali.
Questi elencati sono puramente personali e soggettivi.
Il Romanzo di Cappa e Spada è quindi ambientato nel diciassettesimo
secolo; contestualizzato nella patria del secolo, la Francia,
possibilmente a Parigi e dintorni, e quindi svolgersi preferibilmente
sulla terraferma; ha per personaggi principali uno o piu‟ cavalieri
intrepidi, spadaccini provetti, smargiassi e spacconi, solitamente
bearnesi e guasconi; ha una trama costituita da una impresa da compiere
per una nobile causa, a favore del Re o della Regina, contro un nemico
spietato e risoluto, spesso in toga, lottando contro una schiera
variegata di bravi, spie, sbirri, tagliagole prezzolati e perfidi
traditori.
Questa serie di parametri è necessaria per una prima selezione di
testi, che costituiscono il nucleo base; ma, come avremo modo di leggere
nelle pagine seguenti, variando anche uno soltanto dei parametri
elencati, sarà facile ampliare sorprendentemente l‟elenco dei testi ed
arricchire così il proprio interesse e la propria biblioteca di Cappa e
Spada. Infatti solo la trasposizione temporale di un secolo circa ci farà
comprendere nel genere romanzi fondamentali come Scaramouche di Rafael
Sabatini, ambientato nella Francia rivoluzionaria; oppure ci farà vivere
le imprese eroiche ed avventurose del Principe Andrea Pignatelli
nell‟Europa napoleonica; la trasposizione geografica ci farà invece
combattere al fianco del Capitano Alatriste nella Spagna seicentesca;
oppure spostandoci sul mare, ci farà apprezzare e considerare come
variante al genere tutta la romanzografia del Cappa e Spada sul mare,
dalle avventure del Capitano Blood di Sabatini fino alle imprese del
Corsaro Nero e dei fratelli della Costa del grande Emilio Salgari.
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Cap. 2 - Gli antichi
“A noi moschettieri! A noi!”
A.Dumas – I tre moschettieri
Con antichi intendo classificare quei testi di Cappa e Spada
scritti prima del ventesimo secolo dagli autori considerati i padri del
genere. Non classici, perché tra questi antichi vi sono anche autori con
romanzi sconosciuti, che se non hanno raggiunto la fama dei noti Dumas,
Féval etc. hanno contribuito comunque a dare al genere in questione
validi eroi e intrepidi personaggi.
1) Alexandre Dumas
I tre moschettieri, Vent’ anni dopo e Il Visconte di Bragelonne
Di questa stupenda trilogia di Dumas (Villers-Cotterêts 1802 – Puys 1870)
uno dei padri del genere avventuroso di Cappa e Spada - sono state scritte
migliaia e migliaia di pagine, note, recensioni e quant‟altro; e come scritto in
premessa, non desidero inoltrarmi in lunghe e improprie recensioni; ma da buon
moschettiere voglio consigliare, a chi volesse cavalcare a fianco dei nostri
quattro prodi, alcune edizioni tra le migliaia e migliaia di testi usciti, che
sono senz‟altro degne, come oggetto-libro, di rendere gloria all‟altrettanto
testo narrato.
Le edizioni della Nerbini casa editrice fiorentina, uscite negli anni
venti del „900 e poi ristampate nell‟immediato dopoguerra, seppure si trovino
spesso sulle bancherelle o nelle librerie antiquarie con rilegature rifatte ma
copertine originali conservate, diventano preziose grazie ai bellissimi disegni
del pittore Tancredi Scarpelli, soprattutto quando troviamo le edizioni in
brossura editoriale originale; questi disegni sono talmente belli e
accattivanti, che già da un primo sguardo non si puo‟ fare a meno di addentrarsi
nel testo per divorarne le pagine in pochi istanti.
La casa editrice milanese Rizzoli pubblico‟ poi negli anni 30‟ – 40‟ del
novecento una edizione molto accurata nella traduzione, come spiegato
dall‟editore nella premessa, al fine di restituire integralmente al pubblico le
intere emozioni dei nostri moschettieri, spesso pubblicate in edizioni monche
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per motivi di spazio o per il fatto che, essendo tradizionalmente un genere per
ragazzi, alcuni editori preferivano illustrare singoli capitoli o riassumere
alcuni dei numerosi episodi del romanzo dumassiano per rendere piu‟ agevole la
lettura ai baldi giovinetti che si apprestavano in tenera età ad emozionarsi con
i quattro moschettieri. Le tavole di Gustavino riproducono episodi salienti
accentuando la fantasia di chi non si accontenta di “vedere” le immagini tra le
righe stesse del romanzo. Questa edizione si trova in commercio nelle librerie
antiquarie o nei siti appositi on-line a prezzi abbordabili.
Per chi ama i libri in genere, al di la dei loro contenuti, sia esso
bibliofilo o bibliomane, non puo‟ fare a meno di avere le edizioni prime dei
testi di cui è innamorato; per quanto riguarda il testo in lingua francese, la
prima edizione de I tre moschettieri usci‟ a Parigi nel 1844 a puntate su Le
Siècle e successivamente per i tipi delle edizioni Baudry; ricordo infatti che
questi romanzi considerati del genere avventuroso, uscivano spesso in fogli a
puntate sui quotidiani nazionali – e da qui chiamati anche feuilleton – per
permettere a chiunque, dal popolino alle classi abbienti, di leggere col fiato
sospeso in attesa del numero successivo, le avventure dei figli di Francia.
Usciti a puntate sempre su Le Siècle anche i seguiti della fortunata trilogia:
Vent’ anni dopo (1845, poi in otto volumi sempre nello stesso anno) e il
Visconte di Bragelonne (1848-1850, in ventisei tomi a partire dal 1850).
La prima traduzione in lingua italiana de I tre moschettieri usci a Livorno nel
1846 per l‟editore Andrea Nanni; stessa cosa dicasi per il seguito dei Vent’anni
dopo, edizione uscita sempre per i tipi di Nanni nel 1847; infine, da Livorno a
Milano, - chissa‟ perché Nanni non
prosegui‟ la stampa della trilogia…. -
Borroni e Scotti pubblicano nel 1848 –
forse in sentore delle cinque giornate
risorgimentali…. – il terzo e ultimo volume
della trilogia, Il Visconte di Bragelonne.
Prime edizioni o traduzioni, questi volumi
della saga de I Tre moschettieri sono
sempre corredati da illustrazioni belle ed
affascinanti; segnalo, tra le tante, le
figure dei famosi spadaccini nella
copertina delle edizioni Nerbini e quelle
incise nelle antiporta della prima edizione
UTET uscita in doppio volume negli anni
„50, diventando oggetti preziosi quanto i
gioielli della Regina.
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2) Courtil de Sandraz – Le memorie di d’Artagnan
Di Gatien Courtilz de Sandras, seppure imprecise siano data di nascita
(1644?) e luogo (Parigi?) sappiamo certamente essere stato famoso libellista,
gazzettiere, scrittore di pseudo-memorie scandalistiche che ottennero grande
successo di pubblico ma anche parecchi anni di soggiorno gratuitamente a spese
del Re alla Bastiglia.
Grazie alla sua penna, conosciamo il primo libro che forma l‟incipit del
genere Cappa e Spada, le Mémoires de M. d’Artagnan, capitaine-lieutenant de la
première compagnie des Mousquetaires du Roi, pubblicato a Colonia per i tipi di
Pierre Marteau nel 1700 in tre tomi, ed uscito in nuove edizioni negli anni
successivi sempre a Colonia ed Amsterdam.
Questo libro, letto da Alexandre Dumas come dichiarato da lui medesimo, ha
costituito per lo scrittore parigino assieme alla lettura dell‟in folio della
Bibliothéque Nazionale 4772 o 4773 intitolato Memorie del signor Conte di La
Fere (Athos), il filone narrativo da cui è nato il famosissimo I tre
moschettieri con il personaggio principale appunto il moschettiere d‟Artagnan.
Courtilz de Sandras nel suo avvertissement prefazionale ci dice essere il
semplice coordinatore degli scritti lasciati da Charles de Batz-Castelmore,
signore di Artagnan, realmente esistito quindi; ma cosa sia dovuto alla fantasia
di Courtilz e cosa ad ipotetiche e probabilmente inesistenti carte di Charles de
Batz o altri documenti inerenti la sua vita non è facile dire. E su questo
argomento sono stati fatti molteplici studi a cui rimando.
Sta di fatto che senza questo romanzo
di pseudo-memorie non avremmo probabilmente
uno dei piu‟ celebri romanzi del genere ed
in assoluto, ne altrettanti scritti che,
partendo piu‟ o meno dagli stessi personaggi
od imitandoli nello spirito e nelle azioni,
hanno dato alla luce i titoli che più avanti
descriviamo.
La prima traduzione italiana a mia
conoscenza è quella di Maria Segala
Marrubini per Antonioli di Carlo Pastore,
Milano, 1945. Per gli studi critici sul
testo e sull‟autore rimando a L. Alocco
Bianco, I mémoires di M. d’Artagnan, Roma,
Ateneo e Bizzarri, 1977; ed all‟introduzione
di Michela Dioguardi delle Memorie di
d’Artagnan per i tipi della Sellerio
Editore, Palermo, 1992.
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3) Paul Féval
Il Cavaliere di Lagardère
Un altro grande scrittore francese di romanzi popolari, purtroppo ai molti
sconosciuto, è Paul Féval ( Rennes 1817 - Parigi 1887), uno dei fondatori,
assieme ad altri nomi illustri del romanzo d‟appendice, della Société des Gens
de Lettres. Ed è uno scrittore, come spesso capita, che nonostante la notevole
produzione letteraria, è passato alla storia ed alla memoria per un solo
capolavoro, ovvero Le Bossu o il Gobbo misterioso alla corte di Francia (1857),
da noi conosciuto nella traduzione Il cavaliere di Lagardere, addirittura forse
piu‟ conosciuto nella trasposizione cinematografica piu‟ o meno recente che
nella versione letteraria.
Ma posso assicurare, in un gioco di analogie proporzionali che Féval sta a
Lagardère come Dumas sta a I tre moschettieri e Sabatini a Scaramouche.
Anche nel Gobbo di Parigi vi sono tutti gli
elementi classici del genere Cappa e Spada,
naturalmente con una trama particolare che ne ha
fatto, proprio per questo, un classico della
letteratura del genere. In particolare, la botta di
Lagardère è un colpo di spada micidiale che non
perdona chi la riceve, ed il nostro eroe ne fa spesso
uso per arrivare a rendere giustizia ai torti subiti.
In Italia possiamo trovare due belle
traduzioni, degli anni venti del novecento: quella
della Nerbini Editrice di Firenze e quella della
Società Editoriale Milanese, entrambe con
illustrazioni, la prima del solito Scarpelli, la
seconda dell‟artista A.Bagioli. Trattandosi di edizioni cosiddette per ragazzi,
la copertina illustrata rende bene il fascino accattivante dell‟avventura,
capace di catturare non solo la curiosità dei giovanetti, ma anche quella degli
adulti e, tuttora, dei collezionisti.
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4) Paul Féval figlio e M. Lassez
La saga su D‟Artagnan contro Cyrano de Bergerac (Il Cavalier Mistero,
Martirio di Regina, Il segreto della Bastiglia e L’eredità di Buckingam).
Devo dire che nella biblioteca dei libri sul genere Cappa e Spada, non
puo‟ mancare questa serie di volumi, scritta a doppie mani dal figlio di Paul
Féval e dal signor M.Lassez.
Di fatto molto simile alla trama de I Tre moschettieri, leggiamo qui
narrate le avventure del Cavalier Mistero, ovvero il presunto figlio non
riconosciuto avuto in uno dei brevissimi incontri che Dumas ha “concesso” tra la
Regina Maria D‟Austria (sposa di Luigi XIII) e il buon Lord Buckingham; questo
giovanotto sconosciuto sarà oggetto di rocambolesche avventure ma sempre
protetto da quei due bei tipi di D‟Artagnan e Cyrano di Bergerac, pronti a
scontrarsi, nella loro curiosa inimicizia, in ardimentosi duelli in tutti e
quattro i libri ma sempre alla fine difensori del povero ragazzo e del suo
blasone perduto.
A sottolineare il seguito naturale di questo romanzo con I tre
moschettieri, sono proprio gli autori nella
premessa: Féval e Lassez narrano infatti che - come
Dumas dopo aver letto le Memorie del Signor
d‟Artagnan di Courtil de Sandraz e dopo aver
ricercato alla Bibliothéque Nationale ed attinto a
piene mani il manoscritto in folio posto al numero
4772 o 4773 intitolato Memorie del signor Conte di
La Fere (Athos) – incuriositi dalla assenza di
notitizie dal 1628 al 1648 dei quattro famosi
spadaccini, hanno riscoperto fortuitamente un terzo
in folio (dimenticato?) da Dumas, il 4772 bis,
scritto in parte da Grimaud (il fedele e silenzioso
servitore di Athos) sicuramente sotto dettatura di
Athos, ove si narrano le vicende del cavalier
Mistero.
La prima traduzione italiana di cui sono a conoscenza usci‟ a Torino
presso la casa editrice Libreria Cosmopolita nel 1926, in quattro volumi
corredati da belle copertine illustrate da autore sconosciuto. Anche la
fiorentina Nerbini ha pubblicato una doppia serie, ante e dopo guerra,
accorpando in due volumi i quattro libri con le copertine illustrate da Galep
(uno dei famosi disegnatori di Tex Willer).
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5) H. De Gorsse e J.Jacquin
Ancora su Cyrano de Bergerac (La giovinezza di Cyrano de Bergerac e
I cadetti di Guascogna).
Ecco di nuovo il prode moschettiere sempre nella sua iniziale carriera di
spadaccino uscire in queste avventure dalla penna a quattro mani di questi due
autori sconosciuti. Questo Cyrano che ci si presenta è un giovane guascone (ma
pensa…) che arriva a Parigi (ohibo‟..) per seguire un amico garzone di bottega
per far fortuna. Ma il nostro giovane eroe, sempre pronto a sguainare la spada
al solo sospetto che qualcuno possa farsi gioco con epiteti divertenti sul suo
grosso naso, si troverà coinvolto a sventare un perfido complotto ai danni del
Cardinale Richelieu. Bravi ed assassini, complotti e tranelli, una giovinetta su
cui ben figurare, taverne a pegno e duelli da rispettare: tutti gli ingredienti
per due romanzi divertenti.
La giovinezza di Cyrano ed il seguito I cadetti di Guascogna si possono leggere
nelle edizioni Bemporad e figlio degli anni trenta, nella collezione edizioni
Bemporad per la gioventu’, con le suggestive copertine illustrate di Aldo
Molinari.
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6) Rafael Sabatini
Scaramouche
“Nacque col dono del riso e con la consapevolezza che tutti gli uomini
fossero pazzi”: con questo incipit favoloso Rafael Sabatini (Jesi 1875 –
Adelboden 1950) ci presenta il suo eroe André Louis Moreau in uno dei romanzi
piu‟ famosi del genere.
La storia è ambientata nella Francia Pre e Rivoluzionaria, quindi nel
secolo successivo a quello determinato come parametro fondamentale di
classificazione del genere Cappa e Spada; ma a parte l‟elemento temporale
peraltro passibile, nella sua variazione, di comprendere nel genere anche altri
grandi romanzi, vi sono tutti gli altri elementi che hanno fatto di questo libro
un classico del Cappa e Spada.
Vi sono narrate imprese da compiere per il nostro eroe – la rivendicazione
dei diritti e della giustizia della borghesia sul clero e sull‟aristocrazia –
nemici da combattere – l‟arrogante e reazionario
marchese de La tour d’Azyr – e donne da amare – la
bella ed irragiungibilie fino alla fine Aline –
passando dalle vesti di volenteroso avvocato a
quelli di Scaramouche (una delle maschere piu‟
famose della Commedia dell‟Arte), per finire in
quelle di abile spadaccino e paladino dei diritti
perduti.
Pubblicato nel 1921 il romanzo ha avuto una
notevole fortuna bibliografica; consiglio
l‟edizione della meravigliosa Biblioteca Romantica
Sonzogno uscita negli anni trenta del novecento
(credo addirittura la prima traduzione italiana)
con bellissime sovraccoperte illustrate.
7) Amedeo Achard – Cappa e Spada
Ecco un altro romanziere francese (Marsiglia 1814 – Parigi 1875) che ha
lasciato un importante segno attraverso la notevole produzione letteraria, non
solo di romanzi e testi teatrali, ma anche giornalistica (parti‟ infatti per
l‟Italia al seguito dell‟esercito francese come cronista di guerra per la
testata “Journal des débats”).
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La realizzazione del romanzo eponimo La cape et l’épée nel 1875 gli ha
reso l‟attribuzione della paternità del genere Cappa e Spada, anche se il Conte
Ponson du Terrail aveva già associato prima di lui questi due termini.
Ammirato e stimato da Alexandre Dumas, Achard resta comunque un autore i
cui libri non possono mancare nella biblioteca di Cappa e Spada.
La cappa e la spada possiamo leggerlo nella collana Romantica Mondiale
Sonzogno; altri testi di Achard sono stai tradotti ed inseriti nella Collana I
Romanzi di Cappa e Spada, usciti per i tipi di Arnaldo Mondatori Editore negli
anni ‟30 e per i quali si rimanda al capitolo “Collane”.
8) Michel Zevaco
la saga dei Pardaillan
Un autore poco conosciuto ma molto prolifico nella sua produzione
letteraria, e non solo per il genere del Cappa e Spada, è stato Michel Zevaco
(Ajaccio 1860 – 1918).
Tra i tanti romanzi del genere, citiamo tra tutti Los Pardaillan, I
Borgia, l’Hotel Saint Pol, Il ponte dei Sospiri, Triboulet e tanti altri ancora;
tutti romanzi composti da seguiti molto prolifici, come nel caso dei Los
Pardaillan, composto da dieci episodi; iniziato ad essere pubblicato a puntate
sui quotidiani nel 1900, ottenne subito un notevole successo popolare.
In Italia possiamo leggerlo attraverso le traduzioni della Gloriosa Casa
Editrice, uscite negli anni ‟20 del
novecento, con bellissime copertine
illustrate dal pittore Fabio Fabbi
e nelle traduzioni del prof.
Giovanni Vaccaro. La casa editrice
Bietti inizio‟ anch‟essa a
pubblicare negli anni 20‟ l‟intera
collana del Cappa e Spada dello
scrittore ed attivista anarchico
francese, in divertenti volumetti
in 16° con belle illustrazioni di
copertina narranti fatti eclatanti
e piu‟ significativi del romanzo in
questione. Nel dopoguerra sempre
Bietti e Reggiani ripubblicarono le
serie, ma a mio avviso con brossure
editoriali di livello grafico
inferiore a quelle degli anni ‟20.
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Cap. 3 – I Moderni
“Non ci resta che batterci”
A.Perez Reverte – Capitano Alatriste
Per moderni intendo classificare quei testi di Cappa e Spada
scritti dopo il ventesimo secolo, comunque da scrittori contemporanei e
viventi che nulla hanno da invidiare ai predecessori se non la loro
affermazione letteraria non ancora osannata dal tempo, nella speranza che
anche questi testi possano un domani essere annoverati tra i classici del
genere.
Autori che hanno portato il romanzo di Cappa e Spada al di fuori
dei caratteri fantastici e romantici tipici dell‟ottocento, per farne
altrettanti ritratti realistici; e, in una analogia cinematografica, non
piu‟ velati dal filtro romantico holiwoodiano ma secondo sequenze reali e
crude, come in un film di Kubrik; noi lettori siamo li, al fianco dei
nuovi eroi, in mezzo a cruenti duelli ricchi di colpi di scena e senza
tregua, altrettanto suggestivi proprio perché piu‟ veri.
9) Arturo Pérez-Reverte – Le Avventure del capitano Alatriste ( Il
Capitano Alatriste, Purezza di Sangue, Il sole di Breda, L’ oro del Re,
Il Cavaliere dal farsetto giallo, Corsari di Levante …. e speriamo molti
altri ancora…).
“Non sarà forse stato l’uomo piu’ onesto e neanche il piu’
caritatevole della terra, ma era un uomo valoroso. Si chiamava Diego
Alatriste y Tenorio e aveva combattuto come soldato nei vecchi
battaglioni di fanteria durante le guerre delle Fiandre”: è l‟incipit
doveroso del primo di una lunga serie di romanzi di Pérez-Reverte
(Cartagena 1951), dalla cui mirabile penna è uscito questo spadaccino
spagnolo. Di fatto, esclusa la madrelingua francese, ci sono tutti i
caratteri tipici del romanzo di Cappa e Spada: imprese (non sempre)
eroiche da compiere ( visto il clima decadente e corrotto della corte
spagnola in cui sono narrati i fatti, dove ormai ci si batte perchè va
fatto e basta) nemici implacabili (dai diabolici cortigiani capitanati da
Padre Emilio Bocanegra, inquisitore della chiesa cattolica romana, agli
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sbirri al soldo come l‟italiano (sic!) Gualtiero Malatesta) amanti e
femmine da amare(dalla povera e sempre in attesa del suo uomo La
Lebrejana, alla scaltra e perfida Angelica de Alquézar) ma anche amici da
rispettare e di cui essere orgogliosi di avere accanto (dal piccolo Inigo
Balboa, il narratore delle storie, al sommo poeta Francisco de Quevedo)
taverne e locande da frequentare e vini da gustare.
Con questi ingredienti di base, Pérez-Reverte ci accompagna nelle
calli buie e nelle piazze assolate della Madrid del „600, nei canali
freddi e nebbiosi delle eretiche Fiandre, sui palchi del teatro
drammatico, sulle tolde di navi e galere nei mari di Levante.
Piacevolissima anche la trasposizione cinematografica dal titolo Il
destino di un Guerriero per la regia di Augustin Diaz Yanez e Viggo
Mortensen nei panni dello spadaccino spagnolo.
Ahimè….peccato che Pérez-Reverte non sia nato francese; chissa su
quali vette ci avrebbe portato, quali intrepidi moschettieri creato…..;
mi consola, in parte, che il personaggio Corso (cercatore di libri nel
Club Dumas) abbia rivoltato le sorti di Waterloo dalla parte giusta in
una fantasiosa e privata battaglia a tavolino.
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10) Giuseppe Ferrandino – Spada
Un giovane nobile napoletano, Filippo Bornardone, si reca a Parigi
sulle orme dei già famosi quattro moschettieri; la ricerca di d‟Artagnan
lo vedrà coinvolto in una serie di circostanze non sempre casuali che lo
metteranno a confrontarsi con individui dei piu‟ alti lignaggi
dell‟aristocrazia francese; la sua abilità nella scherma e nel maneggiar
il ferro, lo salveranno da agguati e tranelli, fino a raggiungere il suo
sogno di diventare moschettiere del Re catturando il frondista e ribelle
Aramis.
Un volume corposo questo di Giuseppe Ferrandino (Ischia 1958) -
uscito per i tipi di A. Mondadori Editore a Milano nel 2007- scrittore di
molteplici romanzi di successo, che ci ha regalato questa preziosa perla
degna, anche per la mole, dei padri del genere.
11) Alberto Ongaro – Il segreto dei Ségonzac
Nella sua abbondante produzione letteraria, Alberto Ongaro (Venezia
1925) ci ha regalato questo piacevolissimo romanzo del genere Cappa e
Spada; vi si narra la storia di un giovane medico, Philippe Ségonzac, che
in un alternarsi di agguati e duelli, fughe rocambolesche e travolgenti
storie d‟amore, ricerca la trama del proprio destino per riportare alla
luce un segreto nascosto nel cuore del secolo diciottesimo.
La prima edizione è pubblicata da Edizioni PIEMME nel 2000.
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Cap. 4 - Cappa e Spada napoleonica
“Lo spadaccino esige soddisfazione.
Per lui l‟onore è un‟ossessione”
dal film “I duellanti” – R.Scott
Se è vero che i personaggi descritti dagli autori Antichi e Moderni
raccontati nei capitoli precedenti sono spettacolari figure di spacconi,
smargiassi e intrepidi avventurieri, è anche vero che il periodo delle
guerre napoleoniche ci offre altrettante figure che a quelle “civili” non
hanno niente da invidiare. Seppure ufficiali e soldati provetti della
Grande Armeè pronti a sacrificarsi per le petit caporal al grido
esilarante di Vive l’ Empéreur su tutti i campi di battaglia d‟Europa,
questi eroi romanzeschi sono sempre pronti a sfidarsi a duello per cause
banalissime ed a trovare il tempo per tuffarsi in imprese che alla guerra
sono solo marginalmente collegate, per il solo e puro senso
dell‟avventura e dell‟onore cavalleresco.
I romanzi che ho raggruppato in questa categoria, seppure contengano
il carattere fantastico e avventuroso degli Antichi, formano proprio per
il contesto storico, una categoria a se‟.
12) Joseph Conrad – I duellanti
Scritto nel 1908 da uno dei piu‟ illustri scrittori del genere
avventuroso del primo „900, questo breve romanzo di Conrad (Berdicev 1857
– Bishopsbourne 1924) forma a mio avviso l‟archetipo del genere. Una
storia di onore e di follia, una serie di duelli senza tregua che si
svolgono su alcuni dei campi di battaglia piu‟ famosi di Napoleone; che
portano due ufficiali degli ussari (il corpo della cavalleria leggera
napoleonica piu‟ smargiasso per eccellenza nella Grande Armeè, sia per i
bei tipi che per le sfolgoranti divise) a scontrarsi regolarmente ad ogni
campagna per un motivo tanto futile quanto importante nella sua
ossessione per il codice d‟onore cavalleresco.
Inserito in una raccolta di racconti (piu‟ di un romanzo breve si
potrebbe parlare infatti di racconto lungo) Conrad scrisse questa perla
nel 1908; non conosco la prima traduzione italiana della raccolta,
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sicuramente il racconto è comparso estrapolato dal contesto originario e
pubblicato fino ad oggi da solo.
E se non sono sufficienti le parole dello scrittore per vedere il
romanzo, allora potete pure gioire guardando la bellissima trasposizione
cinematografica di Ridley Scott del 1977 che ha trasformato il racconto
in un film di grande successo; ogni spadaccino che si rispetti non puo‟
non averlo nella sua videoteca.
13) A.Conan Doyle - Le avventure del brigadiere Gerard
Un altro scrittore di lingua inglese rimasto indubbiamente
affascinato dalla figura del grande Napoleone Bonaparte è stato Conan
Doyle (Edimburgo 1859 – Crowborough 1930), meglio conosciuto per aver
dato i natali al personaggio di Scerlok Holmes. Tant‟è che quasi nauseato
dalle avventure del sagace poliziotto londinese, lo scrittore crea questo
simpatico Etienne Louis Gerard, Ussaro dell‟Impero, soldato coraggioso e
valente, ma anche gran spocchione e vanesio all‟inverosimile, che ci
accompagna attraverso i suoi racconti nei piu‟ svariati angoli d‟Europa
fino alla dannata Waterloo, mai direttamente in guerra ma sempre a
margine di essa, in spericolanti avventure dove l‟arguzia e la spada la
fanno sempre da padrona, a servizio a volte di un Imperatore mai presente
ma sempre nell‟ombra; a volte di qualche fanciulla che a dire del nostro,
rimane sempre folgorata dallo sguardo e dai baffi impomatati
dell‟affascinante Ussaro.
Scritte a cavallo tra otto e novecento, le imprese del brigadiere
comparvero inizialmente a puntate su riviste (nel pieno spirito del
feuilletton popolare) divise in due serie: il ciclo degli Exploit tra il
1894 e il 1895, quello delle Avventure tra il 1900 e il 1903. La stessa
divisione della serie venne mantenuta nella prima (credo) apparizione in
lingua italiana, nei numeri della collana I romanzi di cappa e spada, per
i tipi della Arnoldo Mondadori, periodico mensile che usciva negli anni
trenta (vedi il capitolo Le collane).
Recentemente la casa editrice Donzelli ha pubblicato una edizione
in cui sono riunite le gesta del brigadiere Gerard in un unico volume.
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14) Principe Valerio Pignatelli – la serie de l’Ultimo dei Moschettieri.
Un altro bel tipo dai baffi impomatati ed i muscoli d‟acciaio, è il
tenente dei dragoni (altro corpo della cavalleria leggera di Napoleone
che niente ha da invidiare agli odiati cugini ussari) Andrea Pignatelli,
italiano di origini aristocratiche che giunge a Parigi all‟inizio
dell‟ascesa del generale Bonaparte, e che attraverso le fasi storiche
della vita dell‟Imperatore, ci racconta una serie di avventure ed episodi
avvincenti. Personaggio acuto e di spiccata arguzia, il nostro eroe è
sempre pronto a imprese
straordinarie, dove le doti di
spadaccino e ottimo cavalleggero
si fondono per risolvere ogni
tipo di questione, da quelle
segrete a quelle piu‟
sentimentali. Dalla notte del
colpo di mano di brumaio 1792
alle piramidi d‟Egitto, dalle
strade di Vienna alle campagne
innevate di Russia, contro un
nemico acerrimo e mai domo,
aiutato solamente da due yankee
arruolati nelle file della
Repubblica, il nostro Andrea
Pignatelli ci coinvolge pagina
dopo pagina contro i nemici
della Repubblica prima e
dell‟Impero dopo.
I titoli della serie
scritta dal Principe Valerio Pignatelli di Cerchiara sono: L’ultimo dei
moschettieri, Il dragone di Buonaparte, la lettera di Barras, Le tre
vedette, Florise, Danican-Bey, Il ventesimo dragoni, Sua maestà Don
Chisciotte, Dona Luz, Il corriere dello Zar, La pattuglia segreta, tutti
pubblicati nella collana Romantica Mondiale Sonzogno negli anni trenta
con sovraccoperte illustrate, e successivamente ripubblicate negli anni
„60 del novecento nella collana I Nuovi Sonzogno con le brossure
illustrate da un giovane ma già bravo Guido Crepax.
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15) Stendhal e J.Giono
Parlando della Cappa e Spada napoleonica è difficile tenere le
distanze da altri racconti suggestivi, ma abbiamo stabilito dei parametri
precisi di inquadramento del genere da cui non voglio scostarmi, malgrado
il mio amore eterno per l’Empéreur. E di fatto nei tre scrittori
segnalati nel genere vi sono, a parte la lecita eccezione della
trasposizione nel periodo storico napoleonico, tutti gli ingredienti
tipici del Cappa e Spada.
Voglio pero‟ consigliare due autori che, anche se non si possono
annoverare tra gli scrittori del genere, hanno saputo scrivere alcune
pagine memorabili su personaggi altrettanto coraggiosi e fieri quanto i
nostri arditi Gerard e Pignatelli.
Come non ricordare infatti pagine e duelli di Fabrizio Del Dongo de
La certosa di Parma del napoleonico Stendhal, o i combattimenti precisi e
silenziosi a margine dei grandi capovolgimenti dell‟età risorgimentale di
Angelo Pardi nella trilogia dell‟Ussaro sul tetto, Una pazza felicità e
Angelo.
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Cap.5 - Andar per mar
“Tuoni d‟Amburgo! All‟arrembaggio uomini del mare!”
E.Salgari – Il Corsaro Nero
Ebbene, come scritto in premessa, cambiamo soltanto uno dei
parametri di valutazione per individuare il genere Cappa e Spada, ed ecco
un‟altra nutrita serie di romanzi da inserire nella biblioteca.
Prendiamo quei soliti tipi dei nostri eroi, smontiamoli da cavallo
e mettiamoli sulla tolda di una nave, al comando di una ciurma di uomini
decisi ed abili spadaccini, pronti a scontrarsi col nemico sempre
implacabile in sanguinosi arrembaggi all‟ultimo sangue, ad inseguire
vendette atroci e vittorie insperate per mari sconosciuti ed oceani
lontani: arrivano questi formidabili scorridori con il ciclo dei “Pirati
delle Antille” di Salgari, il ciclo del “Capitan Blood” di Sabatini, ed
altri ancora.
16) Emilio Salgari – Il ciclo dei “Pirati delle Antille”
I formidabili filibustieri della Tortue comandati dal Corsaro Nero,
alias Cavalier Emilio di Roccanera signore di Ventimiglia, sono i
personaggi secolari usciti dalla fervida e fantasiosa penna del grande
Emilio Salgari (Verona 1862 - Torino 1911).
Il ciclo dei Pirati delle Antille inizia con l‟uscita del Il
Corsaro Nero (Donath Editore, Genova, 1898) per proseguire con La Regina
dei Carabi (Donath Editore, Genova, 1901) e Iolanda, la figlia del
Corsaro Nero (Donath Editore, Genova, 1905), per ultimare con Il figlio
del Corsaro Rosso e Gli ultimi filibustieri entrambi pubblicati nel 1908
ma per Bemporad di Firenze.
Questi cinque romanzi hanno fatto impazzire di gioia e di fantasia
migliaia di ragazzini, piccoli e grandi, ieri e oggi, in pubblicazioni
che tuttora continuano ad uscire nelle varie case editrici, Vallardi,
Viglongo ed Einaudi per tutte.
Su Salgari e sulla numerosissima produzione letteraria rimandiamo
naturalmente alle numerose bibliografie e saggi usciti per descrivere
questo personaggio dalla vasta fantasia poliedrica, soprattutto in
quest‟anno che ricorre il centenario della morte.
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Il ciclo dei Pirati delle Antille racconta le avventure del Corsaro
Nero per i mari delle Antille infestati
di corsari, filibustieri, bucanieri e
dei loro acerrimi nemici spagnoli, e
della saga familiare basata sulla
vendetta del Corsaro contro
l‟implacabile fiammingo Wan Guld.
Sia per mare che per terra, questa
orda di formidabili scorridori fratelli
della Costa, è sempre pronta a battersi
al grido di battaglia dei loro
comandanti, pronti a trascinarci con
loro in arditi arrembaggi ai galeoni
spagnoli e nelle impervie giungle del
Venezuela infestate da rettili velenosi
ma anche di animali esotici, di cui
Salgari sfodera specie rare e curiose.
Un discorso a parte meritano le
illustrazioni delle copertine e dei testi, soprattutto delle prime
edizioni, spesso riproposte proprio per la loro bellezza non solo grafica
ma per la resa realistica degli episodi salienti raccontati all‟interno
dei romanzi. Grandi illustratori di Salgari sono stati Pipein Gamba e
Alberto Della Valle.
17) Rafael Sabatini – Il ciclo del Capitan Blood
Della grande bravura e maestria di Rafael Sabatini nello scrivere
romanzi d‟avventura, abbiamo già scritto parlando di Scaramouche.
Ma se è vero che lo spadaccino provetto che percorre l‟era
prerivoluzionaria nella Francia del fine settecento è un eroe consolidato
del genere Cappa e Spada, altrettanto possiamo dire del formidabile
schermidore versione marinara Capitan Blood.
Questo personaggio creato dalla penna di Sabatini, ci porta
dall‟Inghilterra fin nel mar dei Carabi, in una intrepida avventura per
il nostro eroe e la sua nuova vita di pirata, tra arrembaggi, intrighi,
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dolci innamoramenti e duelli a colpi di spada contro il micidiale ed
implacabile nemico di turno, il colonnello Bishop.
Scritto nel 1922, subito dopo il successo di Scaramouche, questo Capitan
Blood ebbe altrettanta fortuna del predecessore e tra i due spadaccini
diventa veramente difficile classificarli. Sicuramente il Capitan Blood
ed i suoi seguiti (Le cronache del Capitan Blood (1931)e Le fortune del
Capitan Blood (1936)) hanno spopolato tra intere generazioni, anche di
adulti, per le fortunate versioni cinematografiche hollywoodiane, una per
tutte quella realizzata nel 1935 da Michael Curtiz con Errol Flynn nei
panni del Capitan Blood e Olivia de Havilland in quelli di Isabella
Bishop.
Sabatini ha proseguito la saga dei filibustieri sul mare con gli
altrettanto famosi romanzi Il cigno Nero e Lo sparviero del mare.
Tutti questi romanzi, oltre che nelle recenti versioni editoriali, si
possono leggere nei piccoli ma bellissimi volumi della Biblioteca
Romantica Sonzogno, usciti negli anni trenta del „900 e ristampati in
anastatica nel primo dopoguerra, con le sovraccoperte illustrate da
formidabili rappresentazioni cromatiche narranti episodi salienti del
romanzo.
18) Arturo Pérez Reverte – Corsari di Levante
La prolifica penna di Arturo Pérez-Reverte porta il Capitano
Alatriste in una avventura di mare, tra vento, onde, isole e pirati, in
Corsari di Levante.
Ultimo della serie delle avventure del Capitano Alatriste, questo
romanzo possiamo tranquillamente inserirlo - al pari degli analoghi
racconti - nel genere Cappa e Spada per mare.
Tra arrembaggi e duelli, tra tempeste e cieli soleggiati, fino
all‟ultima battaglia in una lotta impari contro le galee turche, il
Capitano Alatriste e l‟immancabile narratore Inigo Balboa ci accompagnano
in questa nuova avventura.
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Cap. 6 - Le collane
Oltre ai romanzi di Cappa e Spada esistono anche delle collane che
uscivano periodicamente pubblicando capolavori del genere spesso
sconosciuti.
I Romanzi di Cappa e Spada
Negli anni trenta del novecento la Arnoldo Mondadori pubblicava
mensilmente una collana dal
titolo I Romanzi di Cappa e
Spada. Scopo della casa editrice
era di proporre una serie di
capolavori, molti dei quali poco
noti e sconosciuti in Italia,
per diffondere tra i giovani
(visto il periodo…) l‟ amore per
un genere letterario composto da
eroiche gesta e fatti d‟onore,
ardimento e lealtà.
Al fianco di personaggi
illustri quali Amedeo Achard,
Dumas, Conan Doyle, abbiamo
autori spesso sconosciuti, come
dicevamo, che non hanno
raggiunto l‟aurea dei piu‟
illustri e famosi colleghi nel
genere, ma sono riusciti con i
loro personaggi a divertire e
tenere col fiato sospeso anche i ragazzini piu‟ grandi.
Seppure i numeri della collana fossero predisposti per essere “alla
portata di tutti”, sono libricini stampati bene e su buona carta,
allietati da vivaci ed artistiche copertine a sfondo azzurro con belle
illustrazioni colorate frutto delle mani felici di vari illustratori
(Boccasile, Dixon, etc.). Nell‟Appendice si possono trovare i numeri con
i titoli relativi. Per i collezionisti, consiglio di ricercarli sui siti
on-line, anche se spesso si trovano a prezzi esagerati.
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Dame spade e cavalieri è invece una collana che usciva negli anni prima
della guerra, per i tipi della Casa Editrice Nerbini di Firenze, gloriosa
casa editoriale che ha dato alla luce molteplici edizioni dei piu‟
importanti romanzi d‟Appendice e di Cappa e Spada (si vedano ad esempio
le edizioni de I tre moschettieri con le copertine di Scarpelli e tante
altre).Anche qui troviamo penne illustri del genere, da Dumas a Yambo,
accanto a scrittori sconosciuti o meno noti. In appendice si elencano i
numeri ed i titoli rispettivi. I numeri erano stampati in edizioni
cartonate, direi di un livello inferiore ai Romanzi di Cappa e Spada;
peraltro le copertine risultano piu‟ d‟effetto per la loro inquadratura a
prima pagina, fregiate da una spada con cartiglio in cui è riportato il
titolo della serie. Vale la pena trovare sulle bancarelle o sui siti di
vendita questi piccoli tesori.
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Cap. 7 - Imprecazioni e modi di dire
“Corpo di mille bombe!”
P.Féval M.Lassez – Il Cavalier Mistero
Ora, tra le infinite trame ed avventure dei romanzi presentati, non
si puo‟ fare a meno di sottolineare l‟ironia comica e burlesca di alcune
imprecazioni e modi di dire dei principali eroi incontrati; esclamazioni
colorite, urli di battaglia e modi di dire che hanno contribuito, insieme
alle gesta ed al contorno pittoresco, a creare ed a rafforzare
ulteriormente il fascino degli eroi di questi romanzi.
Essendo quasi tutti i personaggi esseri baldanzosi, spacconi e
guasconi, è divertente fornire qui un piccolo abaco di imprecazioni da
spadaccino.
Corpo di Liocorno!
Corpo di Bacco!
Per le corna di Belzebu’!
Per le corna del Diavolo!
Diavolo!
Marrano e vile fellone!
Per Giove!
Corpo di mille bombe!
Corpo di mille bombarde!
Ah, citrullo, animalone e facchino!
Farabutto e cane infedele!
Sacramento!
Perdincibacco!
Per mille pesci cani!
Per tutte le streghe dell’inferno!
Per Belzebu’, mio patrono!
Fulmini di Biscaglia!
Tuoni d’Amburgo!
Testa e ventre!
Sangue e trippa!
Febbre quartana e maligna!
Peste della malora!
Cancro dell’Inferno!
Peste! Per tutti i diavoli! Trippe del
papa!
A noi moschettieri! A noi!
San Giacomo! Avanti!
Il tempo di due Credo e attacchiamo, per san Giacomo!
All’arrembaggio! Uomini del mare!
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Cap. 8 - A tavola con i moschettieri
“Un boccale del tuo migliore xères, oste briccone!....
E bada che sia autentico o non rispondo dei tuoi orecchi”
E. Salgari – Il Corsaro Nero
Come tutti forse già saprete, il padre de I tre moschettieri era un
ottimo buongustaio, sempre pronto ad affrontare banchetti pantagruelici
ed in prima persona sperimentare nuove prelibatezze culinarie;
tant‟evvero che nella ciclopica produzione letteraria di Dumas troviamo
anche uno splendido Dizionario di cucina ricco di una impressionante
serie di delizie gastronomiche.
E come non poteva il nostro Dumas non mettere tra i denti dei
nostri quattro eroi mangiate spettacolari e bevute sensazionali, visto
che ogni volta che d‟Artagnan e compagni non sono impegnati in duelli,
cavalcate ed inseguimenti, o ad amoreggiare con qualche servetta o nobile
madama, sono naturalmente a tavola di qualche locanda boschereccia a fare
baldoria?
Ecco allora girare nello spiedo nobili volatili farciti con lardo
succulento, e bollire nei bricchi accanto al fuoco delicate fricassea di
cacciagione e pesci dorati di prelibato sapore; casseruole ricolme di
pasticci e vassoi con timballi fragranti, innaffiati dai buoni vini
D‟Anjou, Chambertin e Champagne.
Alla taverna del Turco, in compagnia del capitano Alatriste e dei
suoi inseparabili amici, possiamo bere boccali di Valdemara rosso e di
San Martin de Valdeiglesias bianco, seduti in compagnia di soldatacci,
bravi, spacconi, figlidibuonadonna ed attaccabrighe di ogni specie.
I filibustieri ed i Fratelli della Costa, oltre al noto rhum, si
dissetano sulla terraferma al termine delle loro scorribande, con il buon
Xères, tanto piu‟ eccellente nel gustarsi se trafugato nella stiva di
qualche galeone catturato!
Consiglio a margine di questo capitolo, per i buongustai della
cucina non solo raccontata, di leggere i romanzi di J.F.Pairot sulle
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avventure dell‟investigatore Nicolas Le Floche, abile sovrintendente di
polizia nella Parigi prerivoluzionaria; con lui ed al fianco del suo
inseparabile vice, potrete addentrarvi nelle peggiori locande e taverne
della capitale, frequentate da spie, bravi, truffatori, baldracche ed il
fior fiore della peggiore feccia umana, ma governate da osti capaci di
farvi venire l‟acquolina in bocca ad ogni riga presentandovi ricette
assai goderecce e portando in tavola succose pietanze.
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Appendice
Elenco I Romanzi di Cappa e Spada
n°1 – Amedeo Achard – Un guascone a Parigi
n°2 – Guglielmo Hauff – Il Castello di Lichtenstein
n°3 – Artur Conan Doyle – I tre venturieri
n°4 – H.Rider Haggard – Iduna la bella
n°5 – Anton Giulio Barrili – Diana degli Embrici
n°6 – Saverio de Montépin – Capitan Rolando
n°7 – Amedeo Achard – Verso la conquista
n°8 – Guglielmo Hauff – Il cavaliere ignoto
n°9 – A.C. Doyle – Il Principe Nero
n°10 - H.Rider Haggard – La rivincita di Olaf
n°11 – Amedeo Achard – Il vello d’oro
n°12 – Saverio de Montépin – L’ugonotto
n°13 – Saverio de Montépin – Il vendicatore
n°14 – A.G. Barrili – Un giudizio di Dio
n°15 – Alfredo Pitta – La favorita del giustiziere
n°16 – A.C. Doyle – Le cinque rose
n°17 – A.C. Doyle – Le tre imprese
n°18 – Alessandro Dumas – Il romanzo del Salteador
n°19 – A.C. Doyle – Le guasconate di Gérard
n°20 - A.C. Doyle – Le nuove imprese di Gérard
n°21 – A. Achard – I leoncelli
n°22 – A. Achard – Le lame rosse
n°23 – A.C.Doyle – Il castello della paura
n°24 – W.Harrison Ainsworth – L’ammirabile Crichton
n°25 – W.Harrison Ainsworth – La figlia dell’astrologo
n°26 – A.C.Doyle – Saxon l’avventuriero
n°27 – A.C.Doyle – Il Pretendente
n°28 – A.Dumas – Le due regine
n°29 – Baronessa Orczy – I candelieri dell’Imperatore
n°30 – A.Pitta – I cinque falchi
n°31 – Augusto Maquet – Il buffone gentiluomo
n°32 – A.Maquet – La conquista di Parigi
n°33 – Alfredo Jeri – Il bando del Gonfaloniere
n°34 - Baronessa Orczy – Un fiore nel turbine
n°35 - Baronessa Orczy – Fiocco di neve
n°36 – A.Achard – Il figlio del falconiere
n°37 – A.Achard – Il serpente
n°38 – Cipriano Giachetti – La tabacchiera dell’Imperatore
n°39 – Giovanni Hierro – L’anello verde
n°40 – A.Maquet – Gerardo di Lavernie
n°41 – A.Maquet – La caduta di Satana
n°42 – F.Marion Crawford – Il palazzo del Re
n°43 – A.Pitta – Goccia d’oro
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Elenco Dame spade e cavalieri
Giannella – Cartouche
Yambo – Scaramuccia
Somalvico – Il trifoglio scarlatto
Mariotti – Il trionfo del gran Re
Cardile – Il cavaliere di Santa Fiora
Brioni – Il castello di Torrescura
Stocchetti – La confessione dello schiavo
Natoli – I cavalieri del Vesuvio
Belvedere – “Alla lanterna rossa”
Fancelli – Al servizio della regina
Mariotti – La chimera di Torre tetra
Tegani – I cavalieri della piuma nera
Cardile – La favorita del Re Sole
Lorenzini – La buccola d’oro
Giannella – Mandrin
Dumas – La collana della Regina
Mariotti – Giuci-Khan dell’orda d’oro
Fancelli – Il leone di S.Marco
Gimenez Naon – Il blasone macchiato
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Fonte delle illustrazioni
In copertina:
Jacopo Pontormo – Ritratto di Francesco Guardi (L‟Alabardiere)- particolare
pag. 3 – Maurice Leloir – Tree mousketeers
pag. 6 – I tre moschettieri - copertina – Nerbini edizioni Firenze 1923
pag. 7 – Le memorie di D‟Artagnan – interno – Antonioli Milano 1945
pag. 8 – Il Cavaliere di Lagardère – copertina Società Editoriale Milanese s.d.
pag. 9 – la saga del Cavalier Mistero – copertine - Libreria Cosmopolita Torino
1926
pag. 10 – su Cyrano de Bergerac - copertine – Bemporad edizioni Firenze 1930
pag. 11 – Scaramouche – copertina – Sonzogno – Milano 1930
pag.12 – Zevaco – copertine varie – Gloriosa casa editrice/ Bietti
pag. 14 – la saga del Capitano Alatriste – copertine varie – Marco Tropea/Salani
editore
pag. 18 – la saga del Principe Pignatelli – copertine varie – Sonzogno editore
1960 ca.
pag. 21 – Il Corsaro Nero – copertina – Vallardi Milano 1923
pag. 23 – I Romanzi di Cappa e Spada – copertine varie – A.Mondadori anni „30
pag. 25 – I tre moschettieri – estratto di copertina – UTET Torino 1954
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Bibliografia
- Amedeo Achard, La cape et l’épée, (…), 1875
- Amedeo Achard, Cappa e Spada, Romantica Mondiale Sonzogno, Milano 1930
- Gatien Courtilz de Sandras, Mémoires de M. d’Artagnan, capitaine-lieutenant
de la première compagnie des Mousquetaires du Roi, Chez Pierre Marteau, Cologne
1702
- Gatien Courtilz de Sandras, Memorie del Signor D’Artagnan, Capitano
Luogotenente della Prima Compagnia dei Moschettieri del Re, Antonioli, Milano
1945
- Gatien Courtilz de Sandras, Memorie di d’Artagnan, Sellerio Editore,
Palermo 1992
- Alexandre Dumas, Les trois Mousquetaires, Baudry, Parigi 1844
- Alexandre Dumas, I tre Moschettieri, A.Nanni, Livorno 1846
- Alexandre Dumas, I tre Moschettieri, Rizzoli & C., Milano 1935
- Paul Féval, Le Bossu, (..), Parigi 1857
- Paul Féval, Il Cavaliere di Lagardère, Società Editoriale Milanese, Milano
anni „20
- Paul Féval figlio, M. Lassez, Il Cavalier Mistero, Martirio di Regina,
Il segreto della Bastiglia, L’eredità di Buckingam; 4voll., Casa editrice
Libreria Cosmopolita, Torino 1926
- H. De Gorsse e J.Jacquin, La giovinezza di Cyrano de Bergerac, I
cadetti di Guascogna; 2Voll., Bemporad e Figlio Editori, Firenze 1931
- Rafael Sabatini, Scaramouche, (…), 1921
- Rafael Sabatini, Scaramouche, Biblioteca Romantica Sonzogno, Milano 1930
- Michel Zevaco, Pardaillan, vari voll., Casa Editrice Bietti, Milano
1928
- Giuseppe Ferrandino, Spada, A. Mondadori Editore, Milano 2007
- Alberto Ongaro, Il segreto dei Ségonzac, Edizioni Piemme, 2000
- Arturo Pérez-Reverte, Il Capitano Alatriste, Purezza di Sangue, Il sole
di Breda, L’ oro del Re, Il Cavaliere dal farsetto giallo, Corsari di
Levante, Salani - Marco Tropea editore, 2001-2009
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- Arthur Conan Doyle - Le avventure del brigadiere Gerard, in I Romanzi
di cappa e spada,n° 19 n° 20, A.Mondadori editore
- Joseph Conrad – I duellanti, 1908
- Jean Giono – Le hussard sur le toit, Gallimard, Parigi 1951
- Jean Giono – Le bonheur fou, Gallimard, Parigi 1957
- Jean Giono – Angelo, Gallimard, Parigi 1958
- Principe Valerio Pignatelli di Cerchiara, voll. vari: L’ultimo dei
moschettieri, Il dragone di Buonaparte, la lettera di Barras, Le tre
vedette, Florise, Danican-Bey, Il ventesimo dragoni, Romantica Mondiale
Sonzogno, Milano 1966-67
- Stendhal – La Certosa di Parma, Einaudi, Torino 1944
- Rafael Sabatini, Capitan Blood, Biblioteca Romantica Sonzogno, Milano 1930
- Rafael Sabatini, Le cronache del Capitan Blood, Biblioteca Romantica
Sonzogno, Milano 1930
- Rafael Sabatini, Le fortune del Capitan Blood, Biblioteca Romantica
Sonzogno, Milano 1930
- Emilio Salgari – Il Corsaro Nero, Donath Editore, Genova 1898
- Emilio Salgari – La Regina dei Carabi, Donath Editore, Genova 1901
- Emilio Salgari – Iolanda, la figlia del Corsaro Nero, Donath Editore,
Genova 1905
- Emilio Salgari – Il figlio del Corsaro Rosso, Bemporad Editore, Firenze
1908
- Emilio Salgari – Gli ultimi filibustieri, Bemporad Editore, Firenze
1908
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Indice
Introduzione pag. 3
Cap. 1 – Caratteristiche del romanzo di Cappa e Spada pag. 4
Cap. 2 – Gli Antichi pag. 5
Cap. 3 – I Moderni pag.13
Cap. 4 – Cappa e Spada napoleonica pag.16
Cap. 5 – Andar per mar pag.20
Cap. 6 – Le collane pag.23
Cap. 7 – Imprecazioni e modi di dire pag.25
Cap. 8 – A tavola con i moschettieri pag.26
Appendice pag.28
Fonte delle Illustrazioni pag.30
Bibliografia pag.31
In copertina
Jacopo Pontormo – Ritratto di Francesco Guardi (L‟Alabardiere)
particolare