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Per fare una valutazione della forza di un terremoto si può

Fare riferimento ai danni provocati dal terremoto

Fare riferimento all’effettiva quantità di energia liberata da un terremoto

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Valutando i danni prodotti dal terremoto si fa una stima dell’INTENSITÀ

PERSONE

MANUFATTI

TERRENO

Questi sono i dati macrosismici di un terremoto

Essa tiene conto degli effetti del terremoto su:

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QUALI SONO I FATTORI CHE INCIDONO SULL’ INTENSITA’ DI UN TERREMOTO???

DISTANZA DALL’EPICENTRO

E DALL’IPOCENTRO

DENSITA’ DI POPOLAZIONE

NELLE AREE COLPITE

QUANTITA’ E QUALITA’

DEI MANUFATTI

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Per poter confrontare gli effetti prodotti da un terremoto in località diverse sono state elaborate delle scale di riferimento o scale di intensità

La scala attualmente più utilizzata in Europa ed in America è

la SCALA MERCALLI – CANCANI – SIEBERG (MCS);

Essa non misura l’energia liberata e si basa sulle conseguenze che ha un sisma permettendo di classificarlo tra un valore minimo (I grado) ed un valore massimo (XII grado).

Un’altra scala (utilizzata soprattutto nei paesi dell’Est europeo) è

la MSK (MEDVEDEV – SPONHEUER - KARNIK).

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LA SCALA MERCALLI – CANCANI – SIEBERG (MCS)

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Scala Mercalli

1: percepita soltanto dagli strumenti

2 - 3: avvertita solo da persone agli ultimi piani

delle case

5: avvertita da tutte le persone, gli oggetti sospesi

oscillano

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6: avvertita da tutti; parecchi scappano fuori dalle case

8: distruzione di circa il 25% degli edifici

11 - 12: distruzione generale degli edifici e ponti coi loro

pilastri

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Attraverso la lettura di un sismogramma è possibile determinare l’energia liberata da un terremoto

L’ampiezza massima delle onde registrate da un sismogramma può essere usata come misura della grandezza di un terremoto se viene messa a confronto con l’ampiezza massima delle onde registrate da un terremoto scelto come riferimento.

Per questo tipo di valutazione si utilizza la SCALA RICHTER ideata nel 1953.

La scala Richter consente di stabilire l’energia sprigionata dal sisma tenendo conto della distanza dall’epicentro a cui è posto il sismografo

Il valore misurato prende il nome di MAGNITUDO ed esso indica l’oggettiva forza di un sisma

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LA SCALA RICHTER

Le oscillazioni registrate da un sismografo dipenderanno dalla effettiva distanza dello stesso dall’epicentro del terremoto e per una valutazione

corretta della magnitudo devono essere utilizzati i dati registrati da diverse stazioni

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CONFRONTO (APPROSSIMATO) TRA SCALA RICHTER E SCALA MERCALLI

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RISCHIO SISMICO e PERICOLOSITA’ SISMICA…

che differenza c’è?

Il rischio sismico è la probabilità che, a causa dell’azione di un terremoto, edifici, persone o cose subiscano danni nel corso di un periodo di tempo

definito.

Il rischio sismico dipende:

dalla intensità del terremoto (la PERICOLOSITÀ)

dalla possibilità di subire danni (la VULNERABILITÀ)

dalla quantità e dalla qualità di tutto ciò che è esposto al rischio: popolazione, edifici, beni culturali, attività economiche, servizi (l’ESPOSIZIONE)

RISCHIO SISMICO = TERREMOTI X EDIFICI VULNERABILI X BENI ESPOSTI

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I terremoti registrati in Italia con maggior numero di vittime:

1456 - Irpinia, Sannio (30.000 vittime)

1693 – Val di Noto (60000 vittime)

1908 – Terremoto di Messina (130000 vittime)

1976 – Terremoto del Friuli (1000 morti e 45000 senza tetto)

1980 – Terremoto dell’Irpinia (2914 morti, 300000 sfollati)

1990 – Terremoto di Santa Lucia (16 vittime)

2002 – Terremoto del Molise (30 morti di cui 27 bambini)

Carta della massima intensità macrosismica d’Italia

fonte I.N.G.V.

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Con il termine pericolosità sismica si intende la stima della probabilità che in un luogo si verifichi un

terremoto di una certa intensità in un arco di tempo fissato (di solito

50 anni)E’ determinata su basi storiche e conoscenze geofisiche del luogo

E’ indipendente dalla presenza o meno di persone o cose ma è intrinseca del luogo oggetto di indagine

PERICOLOSITA’ SISMICA

fonte I.N.G.V.

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COME COMPORTARSI IN CASO DI TERREMOTO

Durante la scossa:

Ripararsi sotto tavoli, banchi, letti e mantenere una posizione raccolta cercando di proteggere la testa con le mani e l’addome con le braccia.

Mantenersi lontani da mobili alti e ingombranti (scaffali, librerie), da oggetti pesanti (lampadari) che possono cadere e provocare ferite.

Se si stanno maneggiando apparecchiature elettriche, anche si tratta di comuni elettrodomestici, lasciarli immediatamente.

Spostarsi verso i punti dell’edificio che in genere sono i più robusti, e cioè gli angoli delle pareti, i vani delle porte, le travi portanti e gli architravi

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Dopo la scossa:

Appena cessata la scossa uscire immediatamente da casa, ma prima occorre compiere alcune importantissime operazioni e cioè:

Spegnere i fuochi eventualmente accesi (fornelli, stufe a gas ecc.);

Se ci si trova al buio non accendere mai fiammiferi o candele. Se ci fossero fughe di gas ciò potrebbe provocare un’esplosione;

Chiudere il rubinetto generale del gas e l’interruttore generale dell’energia elettrica;

Allontanarsi con cautela, guardandosi bene intorno e facendo attenzione ad oggetti e strutture pericolanti;

Non usare assolutamente l’ascensore;

Non attardarsi per portar con sé oggetti ingombranti, ma limitarsi allo stretto necessario.

Una volta fuori, portarsi in un luogo aperto, lontano da edifici, tralicci o altri manufatti pericolanti.

Non entrare assolutamente nelle abitazioni senza la preventiva autorizzazione.

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FONTI BIBLIOGRAFICHE E DI RETE:

AA. VV. – Esplora (la terra), 2005 – ed. DE AGOSTINI, Novara;

R. CORSI, F. COSTAGLI – Il mondo intorno a noi (vol. D, La terra e l’Universo) 2004 – ed. SEI, Torino;

B. ACCORDI, E. LUPIA PALMIERI, M. PAROTTO – Il globo terrestre e la sua evoluzione (quarta edizione),1993 – ed. ZANICHELLI, Bologna.

www.ingv.it

www.worldbank.it