Pedemontana s.p.a. - Il ribaltone (da pubblico a privato)

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CRONACA 17Mercoledì6 Giugno 2007

IL GIORNALEDI VICENZA

Nei conteggi del-l’opera c’è anchela previsione chela Regione copraulteriori costi se laPedemontana nondovesse registraresufficienti flussi ditraffico ( e dipedaggi)

Nelcda dellasocietàchepromuove lasuperstradac’èpure l’exsegretariadelpresidenteGalan

Ora però una gara ci sarà:in lizzapersfidare

il“promotore”ci sonoduegruppi spagnoli

(ancheconalleati italiani)

(g. m. m.) Il Comune lan-cia l’offensiva contro lecattive frequentazioniai giardini Salvi. Ieri èandato in scena il primoblitz dei vigili, con con-trolli e perquisizioni atappeto in una mattina-ta da incubo per un grup-po di tossicodipendentie punkabestia. Oggi ver-rà presentata la nuovaordinanza per regola-mentare l’utilizzo delparco e i comportamentidei visitatori. A brevescatterà la riedizionedei controlli affidati allepantere. Una strategia atenaglia promessa e an-nunciata dal vicesinda-co e assessore alla Pub-blica sicurezza ValerioSorrentino in risposta al-le lamentele dei vicenti-ni e alle polemiche politi-che con l’opposizione.

Il blitz degli uominidel comandante Cristia-no Rosini è scattato alle10.50 di ieri,quando alcu-ne pattuglie hanno fattoil loro ingresso nel par-

co, puntando dritto ver-so le panchine e le zonepiù riparate e nascostedalla vegetazione delparco a ridosso dellascuola Giusti. In tutto so-no state impiegate settepattuglie e 21 agenti, chehanno identificato e ac-compagnato al comando7 tossicodipendenti e unextracomunitario. Allacentrale di contrà Soc-corso Soccorsetto il

gruppo è stato perquisi-to per individuare even-tuali sostanza stupefa-centi. Di droga non ne èstata trovata, mentre lostraniero è risultato inregola. Alla fine sono sta-ti tutti rilasciati. Anchel’interno dei giardini èstato setacciato «ma nul-la di rilevante - riferisco-no dal comando - a parteuna siringa usata e ab-bandonata da tempo, èstato rinvenuto».

«Non daremo tregua aquesti personaggi», ave-va dichiarato a maggioil vicesindaco Sorrenti-no, convinto nell’effica-cia di un pressing asfis-siante per scoraggiarecomportamenti scorret-ti e non in linea con l’or-dinanza anti-bivaccoemenata da alcuni annidall’amministrazionecomunale. Un’ordinan-za che oggi verrà ritocca-ta e rivista, per irrobu-stire il giro di vite con-tro sbandati e tossicodi-pendenti.

(n. m.) Tempi duri per ilMandrake II, la barca avela dei vicentini (nellafoto qui a fianco l’equi-paggio berico) che stan-no viaggiando verso leisole Lofoten, sulle ormedi Pietro Querini che viapprodò nel 1431 portan-do in Veneto per la pri-ma volta lo stoccafisso.

Il vento rema contro.Un sms dello skipper Fu-rio Borgarelli , tre giornifa, recitava così: «È mol-to dura, le onde frangonosul ponte e il vento è tra i25 ed i 30 nodi, noi avan-ziamo a 3-4 nodi al massi-mo».r

Da Cadice, dove l’equi-paggio è arrivato condue giorni di ritardo sul-la tabella di marcia ed hamancato d’un soffio l’in-contro con la sindaches-sa, la barca è ripartitaper Lisbona. «Il vento èun po’ diminuito ed il ma-re è tornato calmo - dice

Arnaldo Pozzato nel dia-rio di bordo - Navighia-mo tranquilli per tutta lanotte ed il mattino di do-menica 3 giugno. Passia-mo il punto più meridio-nale del Portogallo, maalle 13.30 circa è finita lapacchia e si torna a “bal-lare” con il vento a 30 no-di, sempre e sistematica-

mente contrario e il ma-re a forza 7». Le onde so-no alte 3-4 metri sopra labarca; ovviamente il cli-ma a bordo non è dei mi-gliori.

Domenica notte il ven-to si è calmato e lunedìmattina il Mandrake II,con i vessilli della Regio-ne e i marchi di decine di

aziende vicentine che losponsorizzano (tra cui ilnostro Giornale), è entra-to nel porto di Lisbona.«Siamo tutti stanchi per-ché è stata veramente du-ra- continua il diario dibordo - Siamo stati parec-chio male. La barca si ècomportata bene, mal’acqua è entrata ed oraci tocca ripulire ovun-que». Ieri mattina in mu-nicipio a Lisbona l’equi-paggio è stato ricevutoper la consegna dei donie dei gagliardetti. Nel po-meriggio i vicentini - so-stenuti anche dalla Con-fraternirà del baccalàche compie i 20 anni - so-no ripartiti per Muros-La Coruna. Le previsio-ni sono più favorevoli, ilvento soffia da sud. Ilviaggio si segue anchesui cartoni in tetrapakdel latte fresco prodottodalla Centrale del Lattedi Vicenza.

(7- continua)

I CONTI IN TASCA

APPALTI

Vigili inazione. Ieri icontrolli,oggisipresenta lanuovaordinanza

GiardiniSalvi,ilblitzdelComuneOttopersoneportatealcomando

Ierivertice inprefettura: serveunmilionedieuroperadeguare ilMentiallenuovenorme

Stadio,corsacontroiltempoperevitarelostopalpubblico

VICENZA-RØSTAVELA.L’equipaggiovicentinoègià ripartitoversoLaCoruna

ArrivatiaLisbona.«Unmaretremendo»Tempiduriperil“MandrakeII”chepuntaanordsullasciadiPietroQuerini

EPOLITICA

L’“insalatonamista”

All’improvviso tra i soci sono giuntesocietà di costruzione ed engineering

Tutto inungiorno

Il 21 dicembre di due anni fauna “processione” dal notaio

Berlinoda 19,99€

di Mauro Carrer

Claudia Minutillo, classe1963, ex segretaria partico-lare del presidente dellaRegione, Giancarlo Ga-lan, risulta tra i consiglie-ri di amministrazione del-la Pedemontana veneta.Una carica, secondo quan-to si legge dalle visure ca-merali, decisa con un attodel 18 novembre del 2005 eche dovrebbe valere finoal 31 dicembre di quest’an-no.

Una curiosità, ma non èla sola e nemmeno la piùrilevante della Pedemon-tana veneta spa, nata nel2002. La società ha in men-tedi realizzare 94 chilome-tri e 900 metri di una su-perstrada a pedaggio chetaglierà il Veneto, da Mon-tecchioMaggiore aMonte-belluna fino a Spresiano.Un’opera faraonica checo-steràoltre 2 miliardi di eu-ro. Un intervento che perora colleziona anche tantidubbi sul percorso sceltoe sui protagonisti indicatiper realizzare l’imponen-te progetto. Ma andiamocon ordine e, come perogni buon telefilm, biso-gna andare al riassuntodella prima puntata.

La Pedemontana Vene-ta nasce, si è già detto, nel2002. Il capitale sociale èdiviso tra enti a prevalen-za di capitale pubblico co-me l’autostrada Serenissi-ma, ovvero la Brescia-Pa-dova, le Autovie Venete econ la presenza del siste-ma bancario del Nord estchemette incampo Anton-veneta, Cardine finanzia-ria, Cassa di Risparmio diVerona, Vicenza e Bellu-no. In più c’è AutostradeSpa (a suo tempo privatiz-zata). Nel dicembre del2003 la società si fa avanticon un suo progetto e si

propone alla Regione Ve-neto per realizzare la su-perstrada a pedaggio, at-traverso la formula delproject financing. Fin quile società a partecipazio-ne pubblica hanno in ma-no la maggioranza dellaspa, circa l’85 per centodelle azioni.

Poi la Regione Venetonel 2004 dichiara l’operadi interesse pubblico econcede un contributo di243milioni di euro (inreal-tà, Iva compresa, sono292). Il primo fondo è rela-tivo ad un finanziamentostatale pari a 40 miliardidi lire per 15 anni, equiva-lenti a 220 milioni di euroattualizzati. In più dallaRegione è previsto un con-tributo variabile della du-rata di 30 anni (con un mi-nimo di 10,2 milioni di eu-ro l’anno) modulato in ba-seai flussi di traffico. In al-tre parole: se sulla Pede-montana passeranno me-no di 35 mila vetture algiorno con il conseguentecalo di pedaggi e dunquedi entrate previste, nientepaura, ci penserà la Regio-neadintegrare il contribu-ito.

I primi punti di doman-da scattano il 21 dicembre2005, quando un pacchettodi 1440 azioni passa daisoggetti a prevalenza pub-blica nelle mani di quelloche “Il Mattino di Pado-va”, in unarticolodel2 feb-braio scorso, definisce un«selezionato gruppo diazionisti privati». Un “re-galodiNatale” confeziona-to - racconta il giornaledel gruppo Caracciolo -nello studio del notaio Ce-sare Peloso di Verona do-ve nello stesso giorno«una incredibile folla dipersone entra ed esce dalsuo ufficio per costituiresocietà e consorzi che sipartecipano, si intreccia-no e si possiedono».

Un’immagine forse fan-tasiosa. Ma confermatadal freddo linguaggio del-le visure societarie. Inogni caso i privati entranonella Pedemontana spa. Edove sta lo scandalo? Se sitratta di un progetto chepresuppone un certo ri-schio finanziario non si èsempre detto che l’intesatra entia prevalente parte-cipazione pubblica e im-prese private può ancheportare a buoni frutti?Già. Il problema è che nel-la Pedemontana spa ci so-no due anomalie: 1) la tra-sformazione da società amaggioranza pubblica asocietà ora in mano ai pri-vati che attualmente con-trollerebbero circa il 58per cento della spa avvie-ne senza un bando pubbli-co che pubblicizza la ven-dita di quote societarie; 2)non è ben chiaro in base aquali parametri e scelte sisia formato il consiglio diamministrazione. Diffici-lepensare ad una congiun-zione astrale che abbiaportato tutta una serie diimprese lo stesso giorno,la stessa ora, a mettersi in-sieme per realizzare l’ope-ra. L’altra “stranezza” è la

presenza congiunta di im-prese di costruzione e so-cietà di engineering (pro-gettisti) neiconsorzi socie-tariche compongonola Pe-demontana spa.

Un’insalatona mista.Un incredibile gioco discatole cinesi. Il dubbio,neppur troppo nascosto,sarebbe che il collante cheha messo insieme costrut-tori e progettisti non sichiama Attack ma “politi-ca”. O peggio, la voglia deipartiti, in un arco cheprende dentro la maggio-ranza che governa a livel-lo regionale, ma anche unfronte consistente dell’op-posizione, di controllare econdizionare l’operazionePedemontana.

Se è così - e questa èl’analisichepercorre alcu-ni settori del mondo indu-striale veneto - l’anomaliarischia di diventare un si-stema di governo con va-riantipiù o meno fantasio-se del project financing edellesocietà a scatolecine-si applicato o applicabiledi volta in volta allasanità(vedi tutti i progetti relati-vi a nuovi ospedali nel Ve-neto), ai trasporti, aiservi-zi, alle municipalizzate.

Un sistema che, in caso diulteriori evoluzioni, comenel caso dei Pokemon conPikachu che diventa unmostro sempre più poten-te, può sfociare in un mec-canismodifficilmentecon-trollabile.

Fantasie giornalisti-che? Mica tanto. A porsigli stessi interrogativi èstato lo stesso ministro al-le Infrastrutture AntonioDi Pietro il quale ha piùvolte sottolineato il con-flitto di interessi e le nor-me che vietano alle impre-se che operano nei settoridelle costruzioni e dellamobilità di partecipare alcapitale delle società chehanno la concessione ditratti autostradali.

Èsu questipuntichetor-nano di attualità gli inter-rogativi sulle varie tra-sformazioni della Pede-montana e sulle attuali ca-ratteristiche di una spa lacui originaria compaginesocietaria era formata daenti a prevalente parteci-pazionepubblica edora in-vece sarebbe controllataal 58 per cento dai privati.I dubbi più grossi, oltreche di natura politica, so-no anche “tecnici”. Il di-battito, che coinvolge il

mondo imprenditoriale epolitico veneto è dunqueaperto. Non si tratta discandagliare solo il rap-porto partiti-appalti-im-prese. In ballo c’è forsequalcosa di più. Ormai do-vrebbe essere a giorni - siapriranno le buste con leofferte per l’appalto. In ga-ra ci sono gli spagnoli Fe-rovial e Sacyr, due colossidelle infrastrutture. Lapartita si preannuncia du-rissima: Ferovial soloqualche mese fa si è aggiu-dicata insiemecon l’italia-na Merloni finanziaria lagara per la superstrada apagamento Cremona-Mantova; Sacyrcon le con-trollate italiana Sis e spa-gnola Itinere non è da me-no. È vero che i nostri ve-neti di Pedemontana spa,in qualità di promotori,avranno sempre la possi-bilitàdi adeguarsial ribas-so di prezzo ed esercitareil diritto di prelazione peracquisire la concessionedell’opera. Ma l’offerta po-trebbe anche essere cosìcompetitiva da sfiancareil promotore. Nell’analisidei costi una delle variabi-li più consistenti può esse-re dettata anche dai costibancari con i tassi d’inte-resse che in Italia sono no-toriamente più alti che al-trove. Insomma, questopatto di ferro tra impresecostruttrici, società di en-gineering, banche e socie-tà autostradali venete enordestine, questo mecca-nismo messo in piedi perrealizzare un interventoconsiderato strutturale eper certi versi prioritarioper la viabilità veneta èdavvero così collaudato orischia di saltare propriosui titoli di coda? La storiadellaPedemontananonsa-rà un film, ma a questopunto il finale è di quelliche lascia col fiato sospe-so.

Pedemontanaspa,ilribaltoneNeldicembre2005lamaggioranzaèpassatadalpubblicoaiprivati

(g. m. m.) La partita delMenti sarà una corsa con-tro il tempo. Il prossimocampionato inizierà a fi-ne agosto e per quell’epo-ca lo stadio dovrà essereadeguato ai dettami del de-creto Amato, figlio dei fat-ti di Catania. Questo signi-fica un esborso di un mi-lione di euro per tornelli,telecamere e biglietterianominativa. Trovare i sol-di sarà un problema, maanche con i soldi cash, cisono due mesi e mezzo perpresentare progetti e dareil via ai lavori: una corsaa perdifiato.

Questo è il quadro dipin-to nelle due ore del verti-ce in prefettura dedicatoalla sicurezza del Menti.Il bivio davanti a cui si tro-vano il Comune, che è pro-prietario dell’impianto, eil Vicenza calcio, che è il“padrone” di casa, è bendescritto dall’assessore al-lo sport Gianfranco Mor-soletto: «Senza gli inter-venti imposti dal decretoAmato la capienza verrà

ridotta sotto i 7500 spettato-ri, ma le regole per chi mili-ta in serie B richiedono digiocare in campi con ca-pienza di 10mila posti.Questo significa che senzaadeguamenti strutturalinon è possibile disputarematch della serie cadettaal Menti. Per questo dob-biamo correre moltissimo,per non farci trovare in ri-

tardo. Nessuno vuole que-sto». C’è, però, il proble-ma dei costi. Chi dovràsborsare i soldi necessariper i tornelli e il resto de-gli impianti? «Le normeparlano chiaro - prosegueMorsoletto - come ha con-fermato anche il prefettotocca alle società sportive.Nei prossimi giorni ci saràun incontro fra Comune e

Vicenza calcio per dirime-re la questione. nel frattem-po, entro giugno contiamodi raggiungere l’obiettivodel collaudo statico del-l’impianto, utile a ottenerel’agibilità e il certificatoantincendio».

«Siamo soddisfatti perlo spirito della riunione -commenta Paolo Bedin,direttore di gestione delVicenza calcio -. Il nodofondamentale è la copertu-ra dei costi. Chiederemo su-bito un incontro con il sin-daco per trovare una solu-zione, ricordando che al-tre 39 amministrazioni co-munali in questi mesi han-no aiutato le società a usci-re dal tunnel dell’adegua-mento al decreto. Sulle no-stre teste pende la spada diDamocle dei tempi: saràun’operazione molto diffi-cile rispettarli. Per questodobbiamo correre e dob-biamo farlo tutti assieme,anche perché deroghe sonoimpossibili: non le consen-tono il decreto Amato, né ilregolamento della Legacalcio».