Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

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Pedagogia e didattica speciale della disabilità intellettiva e dei disturbi generalizzati dello sviluppo Prof.ssa Catia Giaconi

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Pedagogia e didattica speciale della disabilità intellettiva e dei disturbi generalizzati dello sviluppo

Prof.ssa Catia Giaconi

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Testo di riferimento (cap. 5)

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ESAME

n  Sabato 28 maggio: 14.00 -19.00

n  Orale

n  Materiali: capitolo 5 e materiali delle lezioni

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Di chi stiamo parlando?

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Di chi stiamo parlando?

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COSA VEDREMO…

n  DISABILITÀ INTELLETTIVE n  AUTISMO…NEL TEMPO n  IL PENSIERO AUTISTICO n  ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E

DEL TEMPO n  STRATEGIE DIDATTICHE

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DISABILITA’ INTELLETTIVA

n  http://www.lastampa.it/2014/03/21/multimedia/esteri/nessuna-paura-ecco-il-messaggio-per-le-mamme-dei-bimbi-down-ZP0uxT9SsuYYzd4cAHxW0H/pagina.html

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DEFINIZIONE  PRECEDENTE  

RITARDO  MENTALE    

Disabilità   cara0erizzata   da   limitazioni   significa=ve,  sia  nel:  n  funzionamento  intelleCvo  n  comportamento  adaCvo    

Si   manifestano   nelle   abilità   ada5ve   conce;uali,  sociali  e  pra@che.  Tale  disabilità  insorge  prima  dei  18  anni.  

(LUCKASSON  E  AL.  2002)  

 

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RITARDO MENTALE: requisiti

n  Un QI circa uguale o inferiore a 70. n  Un carente funzionamento adattivo. n  Esordio prima dei 18 anni.

DSM IV – TR Manuale Diagnostico e Statistico

dei disturbi Mentali dell’American Psychiatric Association

(2000)

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RITARDO MENTALE: gradi di gravità

Ritardo mentale lieve livello del QI da 50-55 a circa 70 Ritardo moderato livello del QI da 35-40 a 50-55 Ritardo mentale grave livello del QI da 20-25 a 35-40 Ritardo mentale gravissimo livello del QI sotto 20-25

DSM IV -TR

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DEFINIZIONE ATTUALE

DISABILITA’ INTELLETTIVE (DSM-V, 2013, 2014)

n  Il termine “Intellettive”, più specifico, è ritenuto più adeguato di quello

generale “Mentale” che, essendo aggettivo di “Mente”, si riferisce a tutto il funzionamento della mente e non solo a quello intellettivo.

n  Sembra più adatto ad evidenziare la molteplicità delle varie forme con cui si manifestano le disabilità che coinvolgono l’intelligenza e i profili qualitativi e non solo quantitativi (Q.I.)

Ad esempio nella sindrome di Down la memoria visuo-spaziale è migliore di quella verbale, mentre nella sindrome di Williams si ha il contrario.

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DEFINIZIONE ATTUALE n  La disabilità intellettiva (DI) è definita come un disturbo che

emerge in età evolutiva e che include deficit sia del funzionamento intellettivo che adattivo nelle aree concettuali, sociali e pratiche.

n  Non c’è un esplicito riferimento al QI. n  Inoltre l’espressione “prima dei diciotto anni” è sostituita da

quella più generica “in età evolutiva”.

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DISABILITA’ INTELLETTIVE I deficit nelle funzioni intellettive riguardano:

n  ragionamento, n  risoluzione di problemi, n  capacità di pianificazione, n  pensiero astratto, n  capacità di giudizio, n  apprendimento scolastico e capacità di apprendere dall’esperienza.

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DISABILITA’ INTELLETTIVE

I deficit nel funzionamento adattivo si riferiscono agli insuccessi che si incontrano nell’affrontare le richieste standard tipiche per l’età e il contesto socioculturale relativamente all’autonomia personale e alla responsabilità sociale.    Il   funzionamento   adaCvo   coinvolge   il   ragionamento   adaCvo   nei   tre  domini:  conce0uale,  sociale  e  pra=co.  

Senza supporto limitano il funzionamento in una o più aree della vita

quotidiana (la comunicazione, la partecipazione sociale…)

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DI:  Esempio  di  abilità  ada5ve  CONCETTUALI  

 Linguaggio  (receCvo  ed  espressivo)  Le0ura  e  scri0ura  Conce0o  di  denaro  Autonomia  decisionale  

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DI:  Esempio  di  abilità  ada5ve  SOCIALI  

 Abilità  interpersonali  Autos=ma  Raggirabilità  (probabilità  di  essere  inganna=  o  manipola=)  Consapevolezza  del  proprio  livello  di  esperienza  Capacità  di  seguire  le  regole  Rispe0o  delle  leggi  Capacità  di  evitare  la  viCmizzazione  

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DI:  Esempio  di  abilità  ada5ve  PRATICHE    ACvità  di  vita  quo=diana  Alimentazione  Spostamen=/mobilità  Igiene  personale  Capacità  di  ves=rsi  ACvità  strumentali  di  vita  quo=diana  Preparazione  dei  pas=  Lavori  domes=ci  Trasporto  Assunzioni  di  farmaci  Ges=one  del  denaro  Uso  del  telefono  Abilità  lavora=ve  Mantenimento  della  sicurezza  ambientale  

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DISABILITA’ INTELLETTIVA: livelli di supporti (non livelli di gravità)

n  Non sulla base del punteggio in QI, ma sulla base del livello di funzionamento adattivo perché è quest’ultimo, e non il QI, che determina il livello dei supporti richiesti.

n  Tre aspetti che portano un cambiamento di prospettiva:

1. I supporti necessari sono il vero punto di riferimento. 2. Essi dipendono dalle capacità adattive.

3. Esse a loro volta dipendono dal funzionamento intellettivo.

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Disturbo Generalizzato dello Sviluppo

https://www.youtube.com/watch?v=tx3aAe_AYjE

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DOVE SONO STATI FINO AD OGGI?

TRADIZIONE POPOLARE.. Bambini fata

Bambini addormentati Fortezze vuote

…ANGLOSASSONE, IRLANDESE

Rapiti, sostituiti da bambini privi di slancio vitale

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1943 - Leo Kanner AUTISMO INFANTILE PRECOCE

n  USO NON COMUNICATIVO DEL LINGUAGGIO n  RITARDO LINGUISTICO n  ECOLALIA RITARDATA n  INVERSIONI PRONOMINALI n  GIOCHI RIPETITIVI – STEREOTIPATI n  AVVERSIONE AI CAMBIAMENTI n  SCARSA – ASSENTE IMMAGINAZIONE n  RIPETIZIONE RITUALE CONDOTTE n  TENDENZA ALL’ISOLAMENTO n  ASSENZA SEGNI SOMATICI E NEUROLOGICI

Leo KANNER

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1.  deficit sviluppo relazionale 2.  distinzione da schizofrenia 3.  genitori molto intelligenti 4.  genitori freddi

1943 - Leo Kanner AUTISMO INFANTILE PRECOCE

DISTURBO CONGENITO CONTATTO AFFETTIVO

Leo KANNER

Leo KANNER

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1944 – H. ASPERGER n  PSICOPATIA AUTISTICA

n  LIMITATO REPERTORIO INTERESSI n  DESIDERIO DI ABITUDINARIETA’ n  ASSENZA CONTATTO OCULARE n  INESPRESSIVITA’ FACCIALE – GESTUALE n  ISOLE DI ABILITA’ n  ABILITA’ DA IDIOT SAVANT n  MEMORIA MECCANICA n  INTERESSE PER PARTI DI OGGETTI n  NON RITARDO LINGUISTICO Hans ASPERGER & Lorna WING

(Archiv für Psychiatrie und Nervenkrankheiten June 1944, Volume 117, Issue 1, pp 76-136)

(Lorna Wing. Asperger's syndrome: a clinical account. Psychological Medicine, 1981;11: pp 115-129.

Hans ASPERGER & Lorna WING

(Archiv für Psychiatrie und Nervenkrankheiten June 1944, Volume 117, Issue 1, pp 76-136)

(Lorna Wing. Asperger's syndrome: a clinical account. Psychological Medicine, 1981;11: pp 115-129.

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Autismo: la parabola teorica

Oligofrenie: dal greco oligo, poco, e phren, mente

Demenza precoce: classe psicosi endogene funzionali

Psicosi: dal greco psychè, anima, e -osis, malattia mentale o follia

SINDROME NEURO-BIOLOGICA DIFFUSA

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Autismo: la parabola teorica

DISTURBO PERVASIVO DELLO SVILUPPO (DSM-IV- TR)

DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO (DSM-V)

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PROBLEMI CLASSIFICATIVI (1)

Confini nosologici non ben delimitabili Estrema eterogeneità clinica

ed eziologica

Notevole variabilità del decorso Influenza del livello di sviluppo sull’espressione sintomatologica

IMPIEGO DI “ETICHETTE”  DIAGNOSTICHE DIVERSE  E  SPESSO  “INCONSISTENTI”

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Autismo: natura plurale da M.Zappella

n  EZIOLOGIA PLURALE n  DECORSI DIFFERENTI n  DIVERSE DISABILITA’

DISTURBI DI TIPO AUTISTICO anche riconducibili a…

disturbi dell’umore a esordio precoce disturbi dismisurativi con tic complessi forme di regressione di tipo autistico

AMPIA ZONA BORDER-LINE

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Autismo:ipotesi eziopatologiche

n  ERRORE ELABORAZIONE GENETICA n  SQUILIBRIO EMOTIVO COSTITUZIONALE n  INTOLLERANZA ALIMENTARE n  DANNI A TRASMISSIONE SENSORIALE n  DIST. INTEGRAZIONE INFORMAZ. AI LOBI n  DANNI ORGANICI CENTRALI n  DANNI A SOSTANZA RETICOLARE CORTICALE n  DISFUNZIONI CEREBRALI n  DISFUNZIONI COGNITIVE

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DEFINIZIONI NEI MANUALI

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CATEGORIE  E  CRITERI  DIAGNOSTICI  DEL  DSM-­‐IV-­‐TR      

“ I  DISTURBI  PERVASIVI  DELLO    SVILUPPO  ”  

       

 -­‐Disturbo  Au@s@co  -­‐ Sindrome  di  Asperger  -­‐ Disturbo  Pervasivo  dello  Sviluppo  Non  Altrimen@  Specificato  -­‐ Disturbo  Disintegra@vo  della  fanciullezza  -­‐ Sindrome  di  Re;  

I disturbi non sono “pervasivi” ma specifici per le aree socio-comunicative e una sfera di interessi ristretta.  

L’uso sconsiderato del DPS-NAS per i quadri ambigui ha portato a confusione e alla recente epidemia diagnostica di ASD

Sintomatologia riconducibile ad una chiara eziologia genetica. Presenza lieve e cmq ristretta nel tempo di comportamenti autistici

Da verificare qualità regressione. Presenza di sintomi riconducibili a disturbi neurologici/ neurometabolici.

Troppa poca differenza con il disturbo autistico per meritare un’etichetta separata. Spesso scambiato per DPS-NAS

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DSM-V

Eliminazione delle sottocategorie

 

Un  solo  spe;ro  ma  spazio  e  a;enzione  per  la  variabilità  individuale:      

•  Grado  di  severità  della  sintomatologia  •  Associazione  con  altre  condizioni  (mediche,  gene=che,  fa0ori  

ambientali)    •  Abilità  verbali  •  Abilità  cogni=ve  

 

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-­‐  I  deficit  nella  comunicazione  sono  intrinsecamente  lega=  a  deficit  nella  sfera  sociale.  Inu=le  separali.  

-­‐  I  ritardi/a=pie  del  linguaggio  INFLUENZA  DISTURBO.    

       

 Ri-­‐definizione  delle  aree  sintomatologiche  

Interazioni    sociali  

DSM-­‐IV   DSM-­‐V  Linguaggio  

&  Comunicazione  

Interessi  ristre5  Stereo@pie  

Comunicazione    sociale    

&  Interazione    sociale  

Interessi  ristre5  Stereo@pie  

Reazioni  anormali    agli  

s=moli  sensoriali  

DSM-­‐V    

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Il  DSM-­‐5  ha  portato    i  seguen@  cambiamen@  ai  criteri  diagnos@ci:    

 

n  Passaggio  da  una  diagnosi  categoriale  ad  una  diagnosi  dimensionale  con  l’u=lizzo  del  termine  Spe0ro  dei  Disturbi  Au=s=ci  (ASD)  

n  Assenza  di  suddivisione  in  so0ocategorie  clinico-­‐feno=piche  che  spesso  hanno  mostrato  i  loro  limi=,  non  fotografando  appieno  la  realtà  clinica  ed  esperienziale.  

 

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-­‐          n  Criteri  diagnos=ci  formula=  in  due  aree:  comunicazione/interazione  

sociale  e  comportamen=  ed  interessi  ristreC  e  ripe==vi  

n  Descrizione  di  un  livello  di  gravità  del  quadro  clinico  in  termini  non  solo  di  Au=smo  ma  anche  di  disabilità  intelleCva  e  di  linguaggio,  elemen=  di  quasi  costante  riscontro  nei  quadri  clinici,  specificando  condizioni  mediche,  gene=che  o  ambientali.  

n  Inclusione  di  una  nuova  categoria:  i  Disturbi  Socio-­‐comunica=vi  che  include  una  maggioranza  di  soggeC  precedentemente  diagnos=ca=  come  High-­‐Func*oning  ma  che  richiederà  tempo  e  ricerche  per  accertarne  l’affidabilità  

Il  DSM-­‐5  ha  portato    i  seguen@  cambiamen@  ai  criteri  diagnos@ci:    

 

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 n  Focalizzazione   su   aspeC   di   Ipo/IperreaCvità   sensoriale,  

elemento  che  finora  era  stato  so0o  diagnos=cato  malgrado  la  sua  presenza  in  varie  forme  (ta0o,  odorato,  gusto,  ecc…)  nella  quasi  totalità  dei  soggeC  con  Au=smo.    

Il  DSM-­‐5  ha  portato    i  seguen@  cambiamen@  ai  criteri  diagnos@ci:    

 

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DSM-­‐5:  CRITERI  DIAGNOSTICI  per    Au#sm  Spectrum  Disorders  

Disturbo  dello  Spe3ro  Au#s#co      

 Presenza  dei    seguen#  criteri  

A.Deficit  persistente  nella  comunicazione  sociale  e  nell´interazione  sociale  in  diversi  contes*  (nella  condizione  a:uale  e/o  in  anamnesi),  non  spiegabile  a:raverso  un  ritardo  generalizzato  dello  sviluppo,  e  manifestato  da  tu:  e  3  i  seguen#  pun#:  

 1.  Deficit  nella  reciprocità  socio-­‐emo@va  che  spazia  da  un  approccio  sociale  anomalo  e  incapacità  di  conversazione  (bo0a  e  risposta)    a  rido0a  condivisione  di  interessi,  emozioni,  affe5vità  fino  alla  totale  mancanza  di  inizia=va  o  risposta  nell´interazione  sociale.    2.  Deficit  nei  comportamen=  comunica=vi  non  verbali  presen=  nell´interazione  sociale  che  spaziano  da  una  scarsa  integrazione  della  comunicazione  verbale  e  non  verbale,  anomalie  nel  conta0o  oculare  e  nel  linguaggio  del  corpo,  o  deficit  nella  comprensione  e  nell´uso  della  gestualità  comunica=va    fino  alla  totale  mancanza  di  espressività  facciale.  

                   3.  Deficit  nell’  inizia@va  e  mantenimento  di  relazioni,  appropriate  al  livello  di  sviluppo  (non  comprese  quelle  

con  i  genitori  e  caregiver)  che  vanno  da  difficoltà  nell’ada0are  il  comportamento  ai  diversi  contes=  sociali  a  difficoltà  nella  condivisione  del  gioco  immagina=vo  e  nel  fare  amicizie  fino  all’apparente  assenza  di  interesse  per  i  coetanei.    

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DSM-­‐5:  CRITERI  DIAGNOSTICI  per  Au@sm  Spectrum  Disorders        B.    Pa:ern  di  comportamen*,  interessi  o  aCvità  ristreC  e  ripe**vi  come  manifestato  da  almeno  

2  dei  seguen#  pun#  (nella  condizione  a:uale  e/o  in  anamnesi,  gli  esempi  sono  illustra*vi,  non  esaus*vi):    

1.  Linguaggio,  movimen=  motori  o  uso  di  oggeC  in  maniera  stereo=pata  o  ripe==va  (come  per  es.  semplici  stereo=pie  motorie,  allineamento  o  rotazione  di  oggeC,  ecolalia,  frasi  idiosincra=che).  

2.   “Sameness”,  inflessibile  adesione  alla  rou=ne,  comportamen=  verbali  o  non  verbali  ritualizza=  (eccessive  reazioni  di  intolleranza  ai  minimi  cambiamen=,  difficoltà  nelle  transizioni,  rigidità  nello  schema  di  pensiero,  rituali  di  domande  ricorren=,  insistenza  nel  fare  la  stessa  strada  o  mangiare  lo  stesso  cibo).  

3.    Interessi  estremamente  ristre5  e  fissi,  anomali  per  intensità  o  tema=ca  (  per  es.  forte  a0accamento  o  interesse  per  oggeC  insoli=,  interessi  eccessivamente  circoscriC  e  persisten=).  

4.  Iper-­‐  o  Ipo-­‐reaCvità  agli  s=moli  sensoriali  o  interessi  insoli=  per  aspeC  sensoriali  dell´ambiente  (  ad  es.:  apparente  indifferenza  al  caldo/freddo/dolore,  risposta  di  evitamento  a  suoni  o  materiali  di  una  consistenza  specifica,  eccessivo  annusare  o  toccare  gli  oggeC,  a0razione  per  luci  o  oggeC  in  movimento).      

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 C.  I  sintomi  devono  essere  presen*  nella  prima  infanzia  (ma  possono  divenire  completamente  manifes#  solo  nel  momento  in  cui  le  richieste  sociali  oltrepassano  le  limitate  competenze  possedute,  oppure  i  sintomi  possono  essere  maschera#  da  strategie  apprese  )  

 D.  L´insieme  dei  sintomi  comporta  una  compromissione  clinicamente  significa*va  dell’ambito  sociale,  lavora*vo  e  in  generale  del  funzionamento  quo*diano.  

     E.  Ques*  Sintomi  non  sono  riconducibili  ad  una  Disabilità  IntelleCva  (Disturbo  dello  Sviluppo  IntelleCvo)  o  ad  un  Ritardo  Globale  dello  Sviluppo.  La  Disabilità  intelleCva  e  il  Disturbo  dello  Spe:ro  Au*s*co  sono  frequentemente  associa*;  per  fare  una  diagnosi  di  comorbidità  fra  Disturbo  dello  Spe;ro  Au@s@co  e  Disabilità  Intelle5va,  il  livello  di  comunicazione  sociale  deve  essere  inferiore  rispe;o  al  livello  di  sviluppo  globale  del  sogge;o.      

 Nota:  Gli  individui  con  una  diagnosi  confermata  al  DSM-­‐IV  di  Disturbo  Au=s=co,  Sindrome  di  Asperger  o  PDD  

NOS  ricevono  automa=camente  diagnosi  di  Disturbo  dello  Spe0ro  Au=s=co.  Gli  individui  che  hanno  difficoltà  marcate  nella  Comunicazione  Sociale  ma  i  cui  sintomi  non  soddisfano  i  criteri  di  appartenenza  al  Disturbo  dello  Spe0ro  Au=s=co,  dovrebbero  essere  valuta=  per  l’inquadramento  all’interno  del  Disturbo  di  Comunicazione  Sociale  (  Pragma=co).  

     Specificare:  

n  Presenza  o  meno  di  Compromissione  intelle5va  n  Presenza  o  meno  di  Compromissione  del  linguaggio  n  Associazione  o  meno  con  una  specifica  condizione  medica  o  gene@ca  o  fa;ori  ambientali  n  Associazione  o  meno  con  altri  Disturbi  del  Neurosviluppo,  Psichici  o  Comportamentali    

   

DSM-­‐5:  CRITERI  DIAGNOSTICI  per  Au@sm  Spectrum  Disorders  

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 Livello  1:  Richiede  un  supporto    

Comunicazione  sociale:    senza  supporto,  i  deficit  nelle  abilità  di  comunicazione  sociale  causano  importan=  compromissioni.  

 Il  sogge0o  ha  difficoltà  ad  iniziare  le  interazioni  sociali  e  risponde  in  modo  a=pico  o  fallimentare  alle  inizia=ve  altrui.  

 Può  sembrare  che  abbia  un  rido0o  interesse  nelle  interazioni  sociali.  Per  esempio,  (ci  si  riferisce  a)  una  persona  che  può  essere  in  grado  di  esprimersi  con  delle  frasi  complete  e  di  comunicare,  anche  se  non  è  in  grado  di  sostenere  una  conversazione  con  altre  persone  e  i  suoi  tenta=vi  di  fare  amicizia  sono  spesso  bizzarri  e  fallimentari.  

 Interessi  ristreC  e  comportamen*  ripe**vi:  Comportamen=  rigidi  interferiscono  significa=vamente  con  il  funzionamento  in  uno  o  più  contes=.    

Difficoltà  a  passare  di  un’aCvità  ad  un’altra.  Le  difficoltà  di  organizzazione  e  di  pianificazione  ostacolano  l’autonomia.  

 

DSM-­‐5:  CRITERI  DIAGNOSTICI  per  Au@sm  Spectrum  Disorders  

Livelli  di  Gravità  per  il  Disturbo  dello  Spe;ro  Au@s@co    

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 Livello  2:  Richiede  un  supporto  importante    

Comunicazione  sociale:    Marca=  deficit  nelle  abilità  di  comunicazione  sociale,  verbale  e  non  

verbale;    la  compromissione  sociale  appare  evidente  anche  quando  è  presente  un  

sostegno;    inizia=va  limitata  nell´interazione  sociale  e  rido0a  o  anomala  risposta  all

´inizia=va  altrui.    Per  esempio,  (ci  si  riferisce  a  una  persona  che  è  in  grado  di  esprimersi  

con  frasi  semplici  e  ha  interazioni  limitate  alla  condivisione  di  interessi  ristreC  e  specifici  e  ha  una  comunicazione  non  verbale  marcatamente  a=pica).  

Interessi  ristreC  e  comportamen*  ripe**vi:  preoccupazioni,  rituali  fissi  e/o  comportamen=  ripe==vi  appaiono  abbastanza  di  frequente  da  essere  eviden=  anche  all´osservatore  casuale  e  interferiscono  con  il  funzionamento  in  diversi  contes=.  Stress  o  frustrazione  appaiono  quando  sono  interroC  ed  è  difficile  ridirigere  l´a0enzione.    

 

DSM-­‐5:  CRITERI  DIAGNOSTICI  per  Au@sm  Spectrum  Disorders  

Livelli  di  Gravità  per  il  Disturbo  dello  Spe;ro  Au@s@co    

Page 43: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

   Livello  3:  Richiede  un  supporto  molto  importante    

 Comunicazione  sociale:  I  gravi  deficit  nella  comunicazione  sociale,  verbale  e   non   verbale,   causano   una   grave   compromissione   nel   funzionamento,  inizia=va   molto   limitata   nell´interazione   sociale   e   minima   risposta   alle  aperture  sociali  altrui.    

Per   esempio,   (ci   si   riferisce   a)   una   persona   che   possegga   un   linguaggio  limitato   a   poche   parole,   che   inizia   raramente   un’interazione   sociale   e  quando   ciò   avviene,   lo   fa   solo   per   sue   necessità   e   risponde   solo   ad  approcci  sociali  molto  esplici=.  

 Interessi  ristreC  e  comportamen*  ripe**vi:  preoccupazioni,  rituali  fissi  e/o  comportamen=   ripe==vi   che   interferiscono   marcatamente   con   il  funzionamento  in  tu0e  le  sfere.    

Stress  marcato  quando   i   rituali   o   le   rou=ne   sono   interroC;  è  molto  difficile  distogliere   il   sogge0o   dal   suo   focus   di   interesse   e,   se   ciò   avviene,   egli  ritorna  rapidamente  ad  esso.  

 

DSM-­‐5:  CRITERI  DIAGNOSTICI  per  Au@sm  Spectrum  Disorders  

Livelli  di  Gravità  per  il  Disturbo  dello  Spe;ro  Au@s@co    

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SINTOMI DELLO STATO AUTISTICO

1.  DISTURBI DELLA MOTRICITA’ 2.  DISFUNZIONI PERCETTIVE 3.  DISTURBI PSICOLOGICI

n  DISTURBI DELL’EMOTIVITA’ n  DISTURBI DELL’AFFETTIVITA’ n  ALTERAZIONI PSICHICHE n  DISTURBI INTELLETTIVI n  DISTURBI DELLA SOCIALITA’

4.  DISTURBO/DISORDINE DELLA COMUNICAZIONE 5.  PATOLOGIE DEL LINGUAGGIO VERBALE 6.  DISTURBO DEL GIOCO 7.  STEREOTIPIE 8.  CONDOTTE INADEGUATE

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Sintomi: Disturbi della Motricità

Movimenti stereotipati

n  Mani n  intero corpo n  postura

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Sintomi: disfunzioni percettive

n  Ipersensibilità/attrazione suoni,luci,ecc. n  Alta soglia del dolore n  Risposte bizzarre a stimoli sensoriali

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Sintomi: Disturbi psicologici

n  DIST. EMOTIVITA’ ( riso inappropr.,assenti o scarse emoz., assenza paura ai pericoli reali,ansia e collera immotivata)

n  DIST. AFFETTIVITA’ ( ristretti interessi, ripetititivi) n  ALTERAZIONI PSICHICHE (fissità, rigidità polarizzazione del

pensiero, stati di assenza) n  DIST. INTELLETTIVI (generalizzazione, ritardo mentale, scarsa

comprensione della parola, mancata comprensione delle regole) n  DIST. SOCIALITA’ (centratura su sé, scarse relazioni, non risposte

alle chiamate)

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Sintomi: Disturbo/disordine della comunicazione

n  Inespressività del viso e del corpo n  Scarso contatto oculare, evitamento n  Scarsa partecipazione alla situazione n  Interazioni discontinue o assenti o

apparenti

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Sintomi: Patologie del linguaggio verbale

n  Ritardo linguistico (scorretta pronuncia o costruzione dell’enunciato)

n  Totale mancanza (AFASIA) n  Compromessa capacità di iniziare o sostenere una

conversazione n  Ecolalia n  Uso del pronome o del nome n  Monotonia ritmo e tono n  Uso della forma interrogativaa n  Forte metaforicità n  Eccentricità

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Sintomi:patologie del gioco

Mancanza o compromissione di giochi: n  Spontanei n  Simulazione n  Imitazione n  Immaginazione Gioco decontestualizzato

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Sintomi:condotte inadeguate n  Iperattività n  Scarsa tenuta dell’attenzione n  Impulsività n  Aggressività, eccessi di collera,autolesionismo n  Stereotipie n  Attaccamento a oggetti inanimati n  Interesse per parti di oggetti o che ruotano n  Ecolalia n  Comport. uguale e ripetitivo n  Resistenza e malessere ai cambiamenti

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AUTISMO: UNA LETTURA SPECIALE

n  RIFERITA ALLE PROPRIE CARATTERISTICHE E DIVERSITA’

n  DISTURBO QUALITATIVO E SPECIFICO, “SPECIALMENTE SPECIALE”

n  IL SIGNIFICATO DELL’AUTISMO E’ L’AUTISMO STESSO ( T.PEETERS)

n  LA TEORIA DELL’ICERBERG(T.PEETERS)

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SOTTO L’ICEBERG DELL’AUTISMO I SINTOMI DELLA SINDROME AUTISTICA

COME LA PUNTA DI UN ICEBERG,

NASCONDONO LE VERE MOTIVAZIONI,

LO STATO REALE DI ALTERAZIONE CHE DETERMINA: n  CRISI, n  FUGHE, n  AGGRESSIONI, n  CONDOTTE INADEGUATE, ECC.

Page 54: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

SOTTO L’ICEBERG DELL’AUTISMO

INTERPRETARE LA SITUAZIONE

n  CERCARE DIETRO I SINTOMI APPARISCENTI (LE CONDOTTE),

n  ESPLORARE I MOTIVI CHE GENERANO LE REAZIONI ABNORMI (PEETERS)

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https://www.youtube.com/watch?v=GyOzgtcPQZs

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IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI

n  PENSIERO IN CAOS n  PENSIERO IN DETTAGLI n  PENSIERO REALISTICO (ASSENZA DI IMMAGINAZIONE)

n  PENSIERO VISUALE n  ECOLALIA n  COMPORTAMENTO ECO n  PENSIERO AGGRESSIVO n  PENSIERO BIZZARRO n  CECITÀ MENTALE/SOCIALE

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IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI

PENSIERO IN CAOS CAOTICA, SCOORDINATA E CONFUSA

PERCEZIONE E COMPRENSIONE: n  DEI CONTESTI, n  DEI MESSAGGI VERBALI, n  DEI VISI E DELLE LORO ESPRESSIONI, n  DELLE DINAMICHE RELAZIONALI, n  DELLE REGOLE, n  DELLE IMPROVVISE MUTAZIONI.

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SOTTO L’ICEBERG DELL’AUTISMO

MANCATO COORDINAMENTO, O FILTRO DEGLI STIMOLI AMBIENTALI (PENSIERO IN CAOS).

DIFFICOLTÀ A: n  RICEVERE UNA PLURALITÀ DI STIMOLI

CONTEMPORANEI; n  INTUIRE O PERCEPIRE COSA STA PER

ACCADERE; ESEGUIRE

AZIONI DI ORGANIZZAZIONE DELLA PERCEZIONE E DEL PENSIERO,

OVVERO PROCESSI COGNITIVI.

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SOTTO L’ICEBERG DELL’AUTISMO

COMPIERE TALI AZIONI PERCETTIVE E MENTALI È, PER LE PERSONE AUTISTICHE,

n  DIFFICILE n  DÀ LUOGO A FASTIDIO, n  INSOFFERENZA E PERFINO SOFFERENZA,

PERCIÒ LE REAZIONI ABNORMI O CRISI.

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SOTTO L’ICEBERG DELL’AUTISMO

NON PONGONO IN ORDINE LE INFORMAZIONI, NON LE DISCRIMINANO BENE,

TILT (PENSIERO IN CAOS)

PERTANTO:

n  RESTRINGONO L’ENTRATA DEGLI STIMOLI

(CHIUDONO OCCHI ED ORECCHIE, SI ISOLANO); n  CERCANO DI RIORGANIZZARE LA SITUAZIONE DA

UNA POSIZIONE DI QUIETE, CHIUSURA.

Page 61: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

PENSIERO IN CAOS

Situazioni di sovraccarico cognitivo n  MANDANO IN DIFFICOLTÀ UN

CERVELLO DISORGANIZZATO, n  FAVORISCONO LA PERCEZIONE IN

CAOS, IL PENSIERO IN CAOS, n  MANCATO COORDINAMENTO E FILTRO

DELLE INFORMAZIONI, n  DETERMINANDO DECOGNIZIONE.

Page 62: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI

PENSIERO IN DETTAGLI

n  TENDENZA A POLARIZZARE L’ATTENZIONE SUL DETTAGLIO;

n  “IPERSELETTIVITÀ” PER LE PARTI

RISPETTO AL CONTESTO O AL GENERALE.

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PENSIERO - PERCEZIONE IN CAOS

PENSIERO IN DETTAGLI

Page 64: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI

PENSIERO REALISTICO TENDENZA A RIGIDITÀ

n  SUI SIGNIFICATI POSSEDUTI, n  SULLE IDEE GIÀ COSTRUITE, n  SUL NOME DI OGGETTI E FIGURE, n  SUL SIGNIFICATO LETTERALE DELLE

PAROLE ASSENZA DI IMMAGINAZIONE E

GENERALIZZAZIONE

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IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI

PENSIERO VISUALE n  PREFERENZA PER UNA MODALITÀ DI

LAVORO MENTALE “VISIVA”, ICONICA, PER IMMAGINI.

n  MAGGIOR EFFICACIA DEL PENSIERO E DELLA COMUNICAZIONE ATTRAVERSO LE IMMAGINI E /O FORME SINTETICHE;

Page 66: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI

ECOLALIA

RIPETIZIONE LETTERALE DI PAROLE E FRASI

Page 67: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI

COMPORTAMENTO ECO

CONDOTTE

REITERATE, RITUALI, INSISTENTI

DI FRONTE A

SITUAZIONI NON CHIARE, OFFUSCATE O

INCERTE

Page 68: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI

COMPORTAMENTO ECO n  FARE COSE PER PIACERE n  EVITARE INSUCCESSO E DOLORE n  IMPARARE IN MODO PROPRIO n  LIBERTA’ AL PENSIERO n  MANTENERE L’AMBIENTE PREDETTO n  COMUNICARE COL COMPORTAMENTO n  SCAPPARE DA SITUAZIONI

Page 69: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI

ECOLALIA COME STRATEGIA DI SOPRAVVIVENZA

n  DAL DISTURBO COGNITIVO n  LINGUAGGIO FRAMMENTATO,

CAOTICO, NON ELABORATO n  MANCATA ANALISI n  MANCATA INTERPRETAZIONE n  PERDITA DEL SENSO n  ECOLALIA DIFFERITA

Page 70: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI

PENSIERO AGGRESSIVO/BIIZZARRO TENDENZA A RICORRERE A CRISI

AGGRESSIVE/BIZZARRE per mostrare

n  LA PROPRIA CONTRARIETÀ AL CONTESTO,

n  I DESIDERI NON APPAGATI, n  LE ASPETTATIVE NON CORRISPOSTE, n  I BISOGNI NON SODDISFATTI.

Page 71: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

IL PENSIERO AUTISTICO: INDICATORI E DESCRITTORI CECITÀ MENTALE/SOCIALE

n  SCARSA COMPRENSIONE DEL MONDO, SOGGETTIVO E OGGETTIVO;

n  INCAPACITÀ DI DECIFRARE GLI OCCHI E LE ESPRESSIONI FACCIALI DEGLI ALTRI, QUINDI LO STATO EMOZIONALE E RELAZIONALE.

MANCATO SVILUPPO DELLA TEORIA DELLA MENTE

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AUTISMO E DISTURBO DI COERENZA CENTRALE

n  “COERENZA” PRECARIA O ASSENTE n  “DIFFICOLTÀ NEL PERCEPIRE

SIMULTANEAMENTE PIÙ STIMOLI, RUMORI, PAROLE”

n  DIFFICOLTÀ NEL FILTRARE E NEL COORDINARE IN SEQUENZA, NELLO SPAZIO E NEL TEMPO

n  “COMPORTAMENTI-ECO”

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DISPERCEZIONI - DISCOMPRENSIONI

DISADATTAMENTO ASPETTATIVA TRADITA

CRISI

Page 74: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO

SOFFRONO L’ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO

n  IL DOVERNE PERCEPIRE LO SCORRERE, n  IL RAPPRESENTARE IN ORDINE IL PASSATO, n  IL PREVEDERE IL FUTURO PROSSIMO.

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AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO

DISTURBO DI IMMAGINAZIONE:

n  DIFFICOLTÀ A PENSARE COSE, IMMAGINI O EVENTI CHE NON SIANO IMMEDIATAMENTE PRESENTI

n  DISAGIO IN ASSENZA DI STABILI INDICATORI TEMPORALI

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AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO

da M.Haddon,Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte,2003,Einaudi,Torino 2003, P.165 p.

180

“DURANTE IL FINE SETTIMANA SONO IO CHE MI COSTRUISCO

IL MIO ORARIO, LO SCRIVO SU UN CARTONCINO UN PO’ SPESSO E LO APPENDO AL MURO.

CI SONO SCRITTE COSE COME DARE DA MANGIARE A TOBY, O FARE MATEMATICA, O ANDARE AL NEGOZIO A COMPRARE LE CARAMELLE. ED È QUESTO UN ALTRO MOTIVO PER CUI NON MI PIACE LA FRANCIA, PERCHÉ QUANDO SI È IN VACANZA NON SI HA UN ORARIO DA SEGUIRE E TUTTE LE MATTINE DOVEVO OBBLIGARE MIO PADRE E MIA MADRE A DIRMI

ESATTAMENTE COSA AVREMMO FATTO QUEL GIORNO PER FARMI STARE MEGLIO”.

Page 77: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO

LA RAPPRESENTAZIONE/ORGANIZZAZIONE

DEL TEMPO

È PIÙ DIFFICILE

DI QUELLA DELLO SPAZIO.

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AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO

“Poiché il tempo non è come lo spazio. E quando si appoggia qualcosa da qualche

parte, ad esempio un goniometro o un biscotto, nella propria testa si può disegnare

una cartina del punto dove si trova, ma anche se non si ha una cartina non importa perché

l’oggetto continuerà ad essere lì. Una cartina è la rappresentazione di qualcosa

che esiste realmente, e quindi sarà possibile ritrovare il goniometro o il biscotto”.

Page 79: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO

SPAZIO SI PRESTA A n  ESSERE “RAPPRESENTATO”, n  TRADURSI IN IMMAGINI (DISEGNI, GRAFICI,

FOTOGRAFIE) FAVORISCE

n  STIMOLAZIONE RINFORZATA (ICONICA + VERBALE),

n  COLORE CHE PRIVILEGIANO FORME DI “PENSIERO VISUALE”

Page 80: Pedagogia e didattica speciale della disabilità ...

AUTISMO:SOFFERENZA DEL TEMPO

IL TEMPO NON È FACILMENTE

RAPPRESENTABILE….

È PIÙ DIFFICILE DA COMPRENDERE…

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“UN ORARIO È UNA CARTINA DEL TEMPO, SOLO CHE SE NON SI HA UN ORARIO IL TEMPO NON RIMANE LÌ DOV’È COME IL PIANEROTTOLO E

IL GIARDINO E LA STRADA PER ANDARE A SCUOLA….

QUESTO SIGNIFICA CHE IL TEMPO È UN MISTERO E NON È’ TANGIBILE…

SMARRIRSI NEL TEMPO È COME ESSERE PERDUTI IN UN DESERTO, SOLO CHE IL

DESERTO NON SI PUÒ VEDERE PERCHÉ NON È UN OGGETTO.

ED ECCO PERCHÉ MI PIACCIONO GLI ORARI, PERCHÉ FANNO IN MODO CHE TU NON TI

SMARRISCA NEL TEMPO”.

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AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO

TEMPO PUÒ ESSERE n  “MARCATO”, n  INDICATO NEL SUO SCORRERE,

SECONDO LE NOZIONI/PERCEZIONI DI PRIMA-DOPO, PRIMA DI-DOPO DI, INTERVALLO O DURATA,

n  CONCEPITO NELLA SUA SUCCESSIONE.

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AUTISMO: SOFFERENZA DEL TEMPO

UTILIZZARE: n  MARCATORI ICONICI DEL TEMPO; n  CONTINUE CONFERME DEL TEMPO (A

CHE PUNTO SIAMO, CHE ORA È.., È PRIMA DI …, È DOPO DI….);

n  SCHEMI DELLA GIORNATA (IN VARIA FORMA E DIMENSIONE).