Partita Tripla 2012

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Anno LI - Numero Unico 2012 Partita Tripla Colpire una scuola è colpire l’Italia intera, perché lì si forma il suo futuro. Siete la parte più importante di una grande comunità. Sulla forza e sulla saldezza di questa comunità che ha in voi il suo futuro potrete fare affidamento per lasciare il posto alla speranza e alla fiducia. Speranza che il Paese nel quale vivete diventi sempre più a vostra misura e sempre meno ceda spazio a illegalità e violenza. (dalla Lettera del Ministro Francesco Profumo alle studentesse e agli studenti della scuola italiana) Il giornalino dell’ITC Oberdan di Treviglio dal 1961

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Il numero unico del 2012 di Partita Tripla, giornalino dell'ITC Oberdan di Treviglio. Leggi l'inserto: http://issuu.com/partitatripla/docs/lo_spettatore_del_futuro

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Anno LI - Numero Unico 2012

Partita Tripla Colpire una scuola è colpire l’Italia intera,

perché lì si forma il suo futuro.

Siete la parte più importante di una grande comunità.

Sulla forza e sulla saldezza di questa comunità

che ha in voi il suo futuro potrete fare affidamento

per lasciare il posto alla speranza e alla fiducia.

Speranza che il Paese nel quale vivete diventi sempre più

a vostra misura e sempre meno ceda spazio a illegalità e violenza.

(dalla Lettera del Ministro Francesco Profumo alle studentesse e agli studenti della scuola italiana)

Il giornalino dell’ITC Oberdan di Treviglio dal 1961

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A noi ragazzi del gruppo H piace frequentare l’I.T.C. Oberdan

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mento dei fruttivendoli in casa con gli orti sul balcone, dal metano im-messo nell’atmosfera dalle mucche all’inversione della tendenza per quanto riguarda gli sprechi di cibo, dai consigli su cosa mangiare per rispettare maggiormente l’ambiente, all’utilizzo di auto elettriche e alla costruzione di edifici ecosostenibili. In ultimo un articolo che premia il progetto di legge redatto dai ragazzi “Un pannello su ogni tetto” che vi lasceranno scoprire leggendo la loro

rivista, disponibile in alcune parti su www.spettatorefuturo.altervista.org e in versione integrale come inserto di Partita Tripla.

A noi ragazzi del gruppo H piace frequentare l’I.T.C. Oberdan

prese. La cronaca completa di tutti gli eventi e i progetti dell’istituto: dallo sport (pg. 40 e 41) alla musica

(pg. 19), dall’arte (pg. 36) ai lavori del comitato studentesco (pg. 18). Ma c’è spazio anche per la riflessione e l’attualità, da pg. 32 leggerete della crisi e di come risolverla. E siccome l’Oberdan è una scuola poliglotta, abbiamo i racconti (anche) in lingua straniera dello stage a Canterbury (pg. 22 e 23), del gemellaggio con Friburgo (da pg. 24 a 27) e un fu-metto in inglese (da pg. 37 a 39).

Ciao Guglielmini, il secondo mezzo secolo di vita di Partita Tripla inizia con due grandi

soddisfazioni, due importanti premi nazionali che ci hanno riempito di soddisfazione (pg. 16 e 17). E per questo dobbiamo ringraziare tutti quelli che partecipano al giornalino, scrivendo articoli, scattando foto, riportando le battute. Grazie! Ma questo non è un numero autocele-brativo: a parte i tradizionali saluti delle quinte (da pg. 4), nelle prossi-me pagine troverete un sacco di sor-

Lo spettatore del futuro, questa la

testata del giornale, numero unico del febbraio 2020, redatto da Colom-bi Cristian (direttore responsabile), Baffi Marta e Carolei Giulia, con all’interno la guida su come coltivare l’orto in balcone con il calendario della semina e della raccolta, uno speciale sugli orti sociali, piccoli ap-pezzamenti di terreno altrimenti inu-tili affidati a chi vuole crearsi un orto proprio tra anonimi edifici, strade pluricorsia, mastodontici centri com-merciali, che forniscono un nuovo polmone verde per le metropoli indu-strializzate, e un altro sui ristoranti a Kilometro Zero, cosa sono e che be-nefici portano all’ambiente, tutto da scoprire all’interno della rivista. Ventotto pagine contenenti articoli che variano da decreti che sancisco-no lo zero consumo del territorio attraverso dei piani di riqualificazione allo stop delle importazioni di frutta esot ica per la salvaguardia dell ’ambiente e la riduzione dell’inquinamento atmosferico degli aerei che la trasportano, dalle rifles-sioni sulle vittime che ha provocato l’uso dell’amianto e le possibili solu-zioni da adottare alla moda del mo-

Cristian Colombi ► 4ªM

I l corso mercurio, da sempre all'avanguardia dell’infor-mazione ecologica, quest’anno ha deciso

di trattare il modulo di ecologia, per iniziativa della professoressa di diritto e economia politica Maria Grazia Lanzafame, collegandolo con la costi-tuzione. Dopo i numerosi lavori sul tema realizzati dai loro predecessori,

anche la 4ªM si cimenta sull'argo-mento, proiettandosi in un futuro nel quale tutti i problemi che affliggono oggi la nostra terra siano finalmente risolti. L’idea è partita da un gruppo ristretto di tre ragazzi, che prenden-do spunto da quanto affrontato nel modulo hanno immaginato una rivi-sta scritta nel 2020. Data non scelta a caso, infatti il 2020 è il limite mas-simo che l'UE ha posto ai paesi membri entro il quale devono rag-giungere gli obiettivi prefissati, ridu-cendo del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portando al 20% il risparmio energetico, inoltre con il Libro verde sull'efficienza energetica la Commissione ha avviato un dibat-tito su modi efficienti di utilizzare l'energia, riconoscendo il potenziale di risparmio, all'insegna dell'efficacia dei costi, del 20% di consumo di energia primaria (fonti rinnovabili) entro il 2020. Il pacchetto compren-de anche provvedimenti sul sistema di scambio di quote di emissione e sui limiti alle emissioni delle automo-bili.

sentire sempre più

19 ◄ Come nasce una canzone 20 ◄ Oggi ho incontrato un libro

21 ◄ Gite: perché non se ne fanno 21 ◄ Sentite in classe

22 ◄ Stage a Canterbury 24 ◄ Gemellaggio Treviglio-Friburgo

26 ◄ Temi sul gemellaggio 28 ◄ Perché donare gli organi

28 ◄ No smoking be happy 29 ◄ La vita non dipende dallo

spread

2 ◄ Aule H

3 ◄ Presentazione 4 ◄ Saluti della 5ªA

6 ◄ Saluti della 5ªB 8 ◄ Saluti della 5ªC

10 ◄ Saluti della 5ªD 12 ◄ Saluti della 5ªE

14 ◄ Saluti della 5ªH 16 ◄ Premiati a Benevento

17 ◄ Premiati a Modena 17 ◄ Testimonianza sul volontariato

18 ◄ La voce degli studenti si fa

30 ◄ A scuola di psicologia

30 ◄ Un viaggio nel tempo 31 ◄ Alla scoperta delle neuroscienze

32 ◄ Temi sulla crisi 36 ◄ Arte in terza d

37 ◄ We are immigrati (fumetto) 40 ◄ Bar sport Oberdan

42 ◄ Informatica all’Oberdan 43 ◄ Aule H

Quarta di copertina ◄ La redazione del giornalino sotto l’Arco di Traiano a

Benevento

(in ordine alfabetico)

Stefania Andreolli ► 3ªE Federica Bonissoni ► 3ªE Giulia Carolei ► 4ªM Davide Coita ► 2ªA Cristian Colombi ► 4ªM Elena Danelli ► 5ªE Fabio Fontana ► 5ªE Sebastian Jimenez ► 1ªE Mateusz Luczkowiak ► 5ªE Sandra Luketić ► 5ªE Domenico Mercuri ► 3ªF Michela Molendi ► 3ªF Federica Moriggi ► 3ªE Fulvio Nossa ► 5ªE Antonella Pavon ► 4ªI Federica Rota ► 2ªA Chiara Sparro ► 3ªE Arnela Suhopoljac ► 3ªF Filippo Testa ► 3ªM Elena Uccheddu ► 3ªF Paola Viola ► 3ªF

Docenti referenti: prof.ssa Andreina Pasini prof.ssa Clemenza Gazzola prof.ssa Gabriella Di Marzio

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L’Istituto Tecnico Commerciale Statale “G. Oberdan” esprime vivo sdegno per l’attentato all’Istituto Professionale “Morvillo-Falcone” di Brindisi che

ha causato la morte di una studentessa e il ferimento di altre. Gli studenti, la Dirigente, gli insegnanti e tutto il personale dell’Oberdan, nel condannare senza appello questo atto di stampo terroristico-mafioso,

porgono la loro piena solidarietà alle famiglie delle vittime, all’Istituto Morvillo-Falcone e alla città di Brindisi rinnovando e rafforzando l’impegno nel promuovere la cultura della legalità e della lotta contro tutte le forme

di violenza di qualsiasi matrice.

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della classe; l'ultima parola deve essere sempre la sua...attenti a non farla arrabbiare!! Kia...la ragazza stra indaffarata : aiuta i suoi capelli a combattere le doppie punte, riduce la crescita delle sue unghie dello 0,1% (mangiandole) e previene la forma-zione delle rughe ridendo sempre!! ADRI : La bella addormentata della classe...tra un pisolo e l'altro final-mente ha raggiunto la quinta...e l'ha

quasi finita!! ROSSO : Le sa tutte...o almeno crede :) Lui e la Pasini spesso si contendono le parole. Grazie Rosso per esserti sempre offerto nelle in-terrogazioni al posto nostro! :) BIFFOLA : Anche se quest'anno ha capelli e telefono nuovi la nostra Biffola rimane sempre la stes-sa...una grande studiosa e permalo-sa che disegna mega bene!

CICCIO/SIGULOT : Il suo cellula-re è conteso da tutti per giocare a fruit ninja. Grazie Chris per il tuo aiuto incondi-zionato in economia...soprattutto nelle verifiche! :) MISCI : Anche se pochi lo sanno è un diabolico calcolatore che gira le situazioni a suo vantaggio...c'è da aver paura!!

AVI : La sua inconfondibile EVVE moscia la rende unica e speciale …

CHINO : Da buon rappresen-

tante d'istituto è sempre atten-to ai bisogni degli studen-ti...proprio per questo in classe si vede ben poco!! DOME: Chiamato anche PATA-TO...da 1 anno è impegnato in un'attività che lo gratifica: la battaglia con i Pokémon! KIA E FIORE : Le due insepa-rabili best pronte a tutto l'una per l'altra. Fiore la combattiva

PALAZ : Il super perfettino...è sempre l'ultimo a finire le veri-fiche ed è sempre pronto a prendere appunti! Non si perde una virgola! KLOD : Per lui la scuola inizia alle 9... si lamenta di essere al primo banco da 5 anni...dai Klod, resisti, manca poco e poi al primo banco dirai addi-o...forse ;)

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SERU : Per lei ogni frase è un dop-

pio senso e ogni situazione è og-getto di risata. TIRLI : Sempre allegra e generosa tenta invano di star dietro alle spie-gazioni del Consonni : “Prof, può ripetere?” xD CREMI : I suoi starnuti attirano l'attenzione di tutta la classe in momenti di silenzio provocando grasse risate!

FRASSO : L'economista della clas-se … per lui c'è sempre crisi! MAGGIO : Qualsiasi cosa succeda è colpa sua! Quest'anno è diventato un grande secchione! Gli auguria-mo di essere così anche agli esa-mi!! :)

un po' come le lasagne di sua mamma! :P

GRANDA : La ragazza della sciarpotta … fa parte della bi-sca clandestina che all'interval-lo gioca a car-te. IVO : La sua passione è la boxe e ultima-mente non pensa ad altro … il Mike Tyson del futuro? Staremo a ve-dere! :) MESSI E SAI-MON : Inna-morati sin dalla terza fanno coppia anche in banco … ci aspettiamo di essere

tutti invitati al vostro matrimonio! ;) EX JUGOSLAVIA E SECCHI : Il suo soprannome (EX JUGOSLAVIA) gli è stato affibiato dal Consonni … tra loro c'è un odio-amore...ok no, forse solo odio :) Inseparabili lei e la sua amica Secchi (autista dell'u-nica macchina color puffo in circo-lazione :) ) Cip e Ciop. LETI : Innamorata di Ivo la nostra Leti è sempre allegra e pronta a

consolare chi non sta bene. Un abbraccio. NICKY E SBRISIUS : Il loro sco-po è quello di far divertire la classe … animano le lezioni con i loro ver-sacci che sono diventati ormai indi-spensabili per tutti noi!

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foresta amazzonica si sta dimezzando. Tutto questo per co-sa? Per fotocopiare i giochi “CRUCIPIXEL” e farli nelle ore di economia! Ma la sua vera passione è fare i collage con la pro-paganda politica. Forse sarà la nuova Barbara di Paint Your Life! (Mara Macchi) 6. RINI: l’asimmetrica per eccellenza, è conosciuta per le sue notti brave a Vieste (che poi questo paese, dove cavolo è?!) Però c’è da dire che di pazienza ne ha tanta, ha subito tanto di quel bullismo che è giunta l’ora di chiederle scusa… forse dopo gli esami! (Valeria Rinaldi) 7. DEBBI: di lei conosciamo tutto, ma proprio tutto! Le piace mettersi a nudo (forse non ama i segreti?!) però una cosa è certa: rimarrà sempre la nostra Mo-ro..ma bionda! (Deborah Moro)

8. SO: il suo unico scopo a scuola? Gioca-re con l’I-phone degli altri e riemergere dal suo mondo solo quando bisogna insul-tare qualcuno! Per quanto riguarda la sua voce, diciamo che batte anche Maretta. Non dimentichiamoci di Simo (il suo amo-re), ormai è uno di noi! (Sonia Cattaneo) 9. SABRI: a Giovanni Muciaccia gli fa un baffo…creativa più che mai, la ritrovere-mo nei titoli di coda dei film Disney come sceneggiatrice. Il suo sorriso ci ha illumi-nato questi 5 anni. I suoi ricci non sono capricci ma fonti di gentilezza allo stato

puro! (Sabrina Longhi) 10. BONNI: il destino ha deciso di rispar-miarla quando è caduto il proiettore in classe, ma non quando ha attraversato la strada! La nostra Niki, solo lei riesce a tener testa a Piana. Tu e i Ramones sare-te sempre con noi! (Nicole Bonasegale) 11. ALE: voto balcone 10 e lode! Sarà dovuto ai mille caffè che beve al giorno?! Sapete, ne beve talmente tanti che per noi un decaffeinato potrebbe farla fuori per sempre! ..proviamo? No dai, chi pren-derebbe il suo posto di dispensatrice di

ansia?! ..è così tenera che non si arrabbia mai! (Alessia Ferri)

ringraziamo tut-ti..proprio tutti..chi ci ha tenuto

fino in quinta, chi ci ha lasciato per strada e chi ci ha preso nel corso degli anni. Sie-

te persone davvero speciali! Vi VOGLiAMO BENE!! ..la vostra meravigliosa quin-ta B!

ORIZZONTALI

1.DEGRA: il nostro Mattione..un eroe in calzamaglia.. e canottiera! Le sue stupidate sono all’ordine del gior-

no, per

non di-

menticare la sua seconda identità: essere il creatore! Glielo dite voi di stare un po’ zitto? Noi ormai ci siamo arresi! (Mattia Degrandis) 2. ANGELA: dagli occhi blu, cosa c’è da dire di lei? Che è un piccolo dizionario d’inglese, ogni volta suggeriva sinonimi diversi che non si trovano neanche nei dizionari di Mondadori. Ma questi vocaboli esistono o li ha inventati?! (Angela Gaxha) 3. CARU: la puntualità fatta a persona, se

si ha un fuso orario di 15 minuti! La scuo-la per lei inizia alle 8:15, ma povera, non è colpa sua se perde sempre il pullman! (Peccato che viene in bici e abita a 3 mi-nuti da scuola!) Ma nonostante questo piccolo difetto lei è il nostro sole! (Carolina Gonzalez)

4. PASSI: il lavoro adatto a lei? Pubbli-cizzare gli smalti sulle sue fantasti-

che unghie, soprattutto i suoi amabili pollici, tene-rona! Dai Pax non ti arrab-biare “tanto scivoleremo sul piano in-clinato della tua indifferen-za”! (Jessica Passera)

5. MARI: per colpa sua la

Un ringrazia-mento speciale va a loro, che ci hanno accompagnato du-rante tutti questi an-

ni..GRAZiE BANCHi.. no dai a parte gli scherzi GRAZiE PROF, per averci ascolta-to, aiutato e soprattutto sopportato du-rante tutti questi anni. Ma come ci avete

sempre detto, siamo simpatici..no?! quindi è questo quello che conta! Nei nostri cuori rimarranno sempre impressi i 4 per i com-piti non fatti, i grandi +, le slide e..VOi! A volte siete stati un po’ dei rompi scatole né..ma senza di voi non sarebbe stato lo stesso..e non saremmo arrivati fin qui! Vi

Tornerò con gli amici davanti a scuola, ma

senza entrare, solo fuori a far la ola; non

ci saranno ripetenti punto e basta, staremo

tutti insieme nella stessa vasca

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ma come vuole ma il suo inno di battaglia è sempre stato: “Papà la Calabrese!” ..dai

che scherziamo tenera! Se la guardate bene noterete il braccio sinistro più mu-scoloso del destro, è diventato così grazie agli schiaffi tirati a Niculì! (Mariarosaria Papasidero) 10.BELLI: l’egocentrica del gruppo, la regina del gossip, sa sempre tutto prima che accada! Ma diciamoci la verità quante volte ci ha salvato il fondoschiena facen-dosi interrogare? Per lei ci aspettiamo un 100 agli esami e un monumento sponso-rizzato da Alessia! (Andrea Belloli)

non farlo!) Bisogna però congratularsi con lui perché con lui perché con le sue perle

di saggezza si è guadagnato il titolo di…è meglio non dirlo qui! ..arrivateci da soli! (Nicola Maschio) 6.PIANI: il latin lover della 5°B! Ne ha talmente tante che si deve nascondere. Dai Piani, lo sappiamo che la tua preferita è Federica!! Su con la vita principino, an-che se ti prendiamo in giro e a volte ci tratti maluccio, ti vogliamo davvero bene! (Marco Piana) 7.SELENE: L’ultima arrivata della 5°. Ra-gazza in gamba e ottima studiosa, dite che vuole rubare il primato a Belli?! No è

impossibile perché è difficile tenere testa a quella ragazza! (Selene Chiari) 8.SIMO: Torcicollo, dolori muscolari?! Noi abbiamo un rimedio perfetto..Simona! Ottima massaggiatrice, ma ciò che la ren-de speciale è la sua disponibilità ad ascol-tare gli altri e dare sempre il giusto consi-glio! (psicologia è la facoltà che fa per te!) (Simona Fevola) 9.ROSI: Rosi, Papi, Mara..ognuno la chia-

12. CHARLI: i ritardi sono la sua passione,

ma spesso pre-ferisce rimanere direttamente a casa! Dicono che il cane sia il mi-gliore amico dell’uomo..ma nel suo caso si tratta di una pallina di spu-gna! (Carlo Maz-zocchi) VERTICALI 1.MARETTA: riccia, liscia, mossa, di nuovo liscia.. per noi il suo parrucchiere si è comprato una villa al mare grazie ai suoi soldini! Però c’è da dire che ne è valsa la pena. Non fatevi ingannare dal suo visetto an-gelico, quando apre bocca fa di quegli urli

che potrebbero rovinarvi l’udito! (Mara Pavan) 2.ENGI: è stata la più paparazzata della classe, ma solo perché appena vedeva un flash lei era pronta a mettersi in posa! Il suo stile è inconfondibile, come la sua splendida fascetta da sciatrice provetta: ORRIBILE!! (Engi Murati) 3.BERTA: Miss finezza 2012?! Eccola qui! ..Gatti di nome, ma non di fatto, in realtà lei è una vera leonessa pronta a tirar fuori gli artigli per difendere gli amici. La sua aria da dura nasconde un cuore

tenero! (Roberta Gatti) 4.AMBRA: La tranquillità fatta a persona! Ma ammettiamolo, quest’anno si è fatta richiamare anche lei! Non va bene sai?! Ah, non dimentichiamoci che Tiffany va avanti grazie a lei e ai suoi acquisti! (Ambra Motta) 5.NICULì: Chissà cosa fa questo ragazzo di notte, è perennemente in letargo e se non dorme insulta Rinaldi! (impossibile

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Non mettiamo a dieta la nostra identità

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l’unica cosa che non è mai cambiata è la

sua semplicità. MONI: Lei e i suoi capelli folti, ci ha rag-giunti in corso d’opera al quarto anno, e rimarrà una di noi. ALE: Primo amico della compagnia del BACON. In questi anni ci sono state po-che cose che ci potevano sconvolgere, una di queste era vederti ridere! Ci man-cherà la tua faccia da pesce lesso. DANI: Lo potremmo soprannominare “DIO SCESO IN TERRA”. Arrivato all’ultimo anno, si è fatto conoscere come l’”uomo di marmo”.

DONDI S.N.C.: Nonostante il suo genio innato per il computer è bastato spostarlo dall’onnisciente Fumagalli per vederlo crollare nella sua vita scolastica. ANNI: L’innamorata cronica, che nono-stante l’essersi “innamorata” del suo ex compagno di Consulta, rimane fedele al suo unico amore. (Un saluto a Matteo D’Adda) IL FUMA: L’unico e il solo che, nonostante non sappia cosa sia un libro, è stato capa-ce di farsi affibbiare il nomignolo di “onnisciente”. We love Fuma.

GRIZZLY: “Questa verifica mi è andata stra bene…voto: 3!” Nonostante tutto, sei il nostro PR preferito anche se ci hai stres-sato tutti gli anni con la tua lista RED fino ad arrivare al punto di tatuartela sulla caviglia..sei un cavallo! LINDI: L’amore “segreto” di Ivan Peccati, o forse non tanto segreto.. la ricorderemo per i suoi attacchi di panico per i piccoli insetti che ogni tanto ci vengono a trovare in aula, e per le sue caramelline… CLAUDI: La nostra pallavolista preferita che ha sempre tentato di tener testa al

Dio Red ma senza aver molto successo! E’ arrivata dal mondo dei liceali per manife-

tuo sa-pere per

amore del gelato! Sarai sempre il beccone della 5^C BENKI: Sembra di essere sempre in “Colazione da Tif-fany”, perché la sua innata capacità di dare le spalle ai professori l’ha portata a di-ventare un mito! WHITE: Tra tutti è la ragaz-za che è migliorata di più,

E… ora tocca a noi salutarvi! Finalmente anche noi siamo quasi arrivati, dopo mille di-scussioni e qualche sorriso, al tanto aspettato e temuto tra-guardo. AIE: Dopo quest’anno sarai il nostro gelataio di fiducia per-ché, nonostante tu sia il più intelligente, hai sacrificato il

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alla 5^C. L’alto livello di abbronzatura

della classe potrebbe essere affibbiato al suo immenso sorriso. Grazie di farci ri-sparmiare i soldi delle lampade! VINCI: L’uomo dei trattori, che sogna di andare a cavallo! Lui e i suoi consigli ci hanno portato a migliorare il nostro rap-porto con l’”io”!

gasse a nessuno.

DILE: L’eterna seconda Rossini che tenta di superare il suo “cognonimo”, ma con scarsi risultati. È l’unica che crede in Dio Red, e questo ci fa capire il suo grande spessore intellettuale che la porterà ad avere successo! SEROS: Con i tuoi 9.5 in matematica, con i tuoi 10 in economia e informatica..sei sempre molto amato, ma facci copiare agli esami di stato. E se magari ci portassi un po’ di affettati, non sarebbe neanche male… ANDRI: L’anticonformista che nel cercare

di essere unica, riesce solo ad essere una delle tante. Ti amiamo lo stesso. SILVI: Il suo futuro è già scritto, la vedre-mo alla Scala con il suo oboe a far onore

stare la sua grande prepara-zione..ma siamo

sicuri che quest’anno il suo sarà il voto più alto? E se ciò non dovesse accadere, siamo sicuri che rimar-rà sempre la migliore.. PEK 92: “IVAN TIRA SU LE BRAGHE”. (Cit. Prof. Frigeri) Quante volte te l’abbiamo detto e tu hai continu-ato a mostrarci la tua biancheri-a. Nonostante tutto, il muro ti ringrazia per la tua mano e il tuo piede rotto. RANDA: “Sei come la Madon-na di Lourdes..ci appari miracolosamente!” (cit. Prof. Per-

niceni) È partito come il Bob Marley della 3^C fino a diventare il Boy Art della 5^C. Quest’ultimo anno lo abbiamo spesso visto in modalità “After” con i suoi occhia-lozzi neri che svicolano l’attenzione dalle sue immense occhiaie. REBU: Secondo amico della compagnia del BACON. Potremmo definirlo l’”uomo scolpito”, se non fosse che solo i ma-schietti sono stati così fortunati da vederlo con le” vergogne” al vento. LARA: La simpatica discotecara, che spes-

so ci diletta con i suoi mille tagli di capelli. Ci ricorderemo del duo eterno “Lara e Andri” che ci rendeva sempre partecipi delle loro giornate, nonostante non fre-

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tecipazioni. Le testimoni? NATURALMENTE Sara e Giancarla! Mattia, fa sempre piacere vederlo in classe con noi. Non ascoltare il Monaco, non tifare Napoli! :) Albi, detto anche El Sharaawy dei poveri; casualmente quando ha l’interrogazione di Matematica, il suo motorino non parte mai (chiamala coincidenza). Dal suo secondo nome segreto deriva la sua passione per l’Inghilterra: Carlo! Dopo la scarpetta d’oro, ha appeso le scarpe al chiodo! Silvia, detta Silvy, Pilvy, Pilvia... Ogni anno non è degno di nota, senza una sua sclera-ta! Se la cercate il giovedì sera, la trovate allo ZeroUno. Rassegnati, Silvi, se ci chiedi se abbiamo studiato, la risposta è sempre “NO!”. Veronica, Foschettina (by Bruno)... Chissà che il suo “basso profilo” non sia in realtà una copertura... che sia un’agente segreto? Una vera campionessa a pallavolo, con una silhouette invidiabile, “La Matematica non sarà mai il suo mestiere...” Dai Vero, daga det! Pempo, alias Mattia Agazzi, Polident, il Grinta, Lazzaro, l’uomo-luce, Pinocchio, Chiuchino, Angelo... Famoso per la sua cola-zione ordinaria all’alba delle 9: estathè e pick-up! Fotografo ufficiale della classe, per lui Pirandello è out! A Pasqua non cercatelo, probabilmente è a Sharm! Ale, ormai non ne possiamo più di sentire: “Scusate c’è Grieco?” No, Grieco non c’è! Non c’è mai quando serve! Assisteremo pre-sto allo scontro dell’anno, Denny vs Pimpa (cane vs coniglio). Melody, chiamata anche Giacobbe, Jacob-son, Melodia, Mary, Jacobs... Fornitrice uffi-ciale di caramelle, la quinta le ha dato al cervello, basta sentire i suoi exploit e le frec-

gre dagli avveni-

menti “confusi”! Non toccatele il carne-vale di Caravaggio perché “Arale” potrebbe morde-re!! Simo, il rappre-sentante d’istituto più figo della sto-ria dell’Oberdan. Famose le sue litigate con la ex e la ripetuta escla-mazione: “Daniela, mi sto incazzando!”. Ada Simone che a la fì tal troèret chel del fùrmai! Forza direttore generale! Sarèt, finalmente il 28/03/12, dopo tre anni di sordità, sei ritornata a sentire! Rimarrà nella storia per aver preso 0 in Scienze della Materia nella verifica di recupero.. Ciao bal-lerina, “Amici di Maria de Filippi” ti aspetta! Ila, meglio conosciuta come Ceres, Google, la Ricciolina... L’open-bar del Diamond è la sua rovina, basta una goccia d’alcool a man-darla fuori di testa (più del solito!!). Anche da sobria nasconde doppi sensi ovunque (batte, tira.. riferimenti puramente casuali!). Prima o poi mangeremo la Rosy (la sua coni-glia obesa). Cesana, primula rossa, Besa, Claudio; all’Inglese preferisce il bergamasco! Famosa la sua interrogazione d’Inglese fatta in italia-no, voto: 5 ½ ! Quando parla sono più i colpi di tosse che le parole; futuro portiere dell’Atalanta... Mola mia! Code, il watusso della classe, il giorno dopo la partita è sempre offline! Lo potete trovare nell’angolino della classe a mangiare i suoi

super panini al prosciutto. Ci man-cherà sentire la sua frase: “Ne ho giù una o due, però le recupero!”. Dani, è il taxi per-sonale di Beppe, ma prima o poi lo lascerà a piedi! È la calcolatrice umana della classe, ma è sempre meglio controllare! A quando le nozze? Aspettiamo le par-

GLI STUDENTI Beppe, soprannominato “succhiotto-man”, è abile nel farsi ritirare il telefono durante le lezioni di Economia! La sua posa “ad anfora” nel fare le foto rimarrà nella storia. Forza futuro INGEGNERE! Ali, famose per le sue quintalate di profumo e le sciarpine di sua mamma! La pallavolista della classe, ha una relazione complicata con l’Economia. Tipica la domanda della Frigeri: “Alice hai studiato o spariamo sulla Croce Rossa?”. Dai che la Foppa ti aspetta. Angerum, l’assenteista e l’intuitivo della classe; il lunedì è il suo giorno libero, ma il venerdì è obbligo venire per Educazione Fisica! Tiene alto il fatturato delle Croccan-telle. Notizie dell’ultima ora: dicono che il suo motorino è stato avvistato in Burundi!! Forza Ange, lo ritroverai! Bagio, l’arbitro della classe e milanista sfe-gatato; disposto a seguire ovunque la sua squadra del cuore! Le lezioni di Educazione Fisica sono un optional e le prove fisiche rappresentano per lui un ostacolo della vita. Ci dispiace, ma quest’anno per il Milan è andata male, ritenta l’anno prossimo sarai più fortunato (forse). Barbara, detta anche Barbarella, Baby, Stessa, Batty, Barby... I suoi commenti sar-castici sul vestiario della gente sono un vero must! Non chiedetele di lanciarvi qualcosa, sicuramente vi beccherà in faccia. Ormai abbiamo perso il conto dei tagli di capelli che ha cambiato, ma non preoccuparti, ci piaci cosi! E poi come vendi tu i divani, non li vende nessuno! Berta, cliente fidata di Happiness. Quella intelligente della classe, ma che non capisce come muore Jack di Titanic se ha la testa fuori dall’acqua. Famose le sue serate alle-

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quest’anno ed è già riuscito a farsi voler bene! Essenziali le sue e-mail, saremmo persi senza i suoi approfondimenti e le sue interrogazioni di recupero! Grazie di tutto, Bobo! Cremaschi, “Pracamente” ha riempito d’allegria le nostre ore di francese! Sempre vestita impeccabile e il suo i-phone non manca mai.. Da quest’anno la civiltà france-se comincia a piacerci.. “Preparate le pro-grammate!”. Grazie mille, profe!! De Angelis, la tecnologia è il suo forte, ma non comprate i prodotti samsung o sarete “disprezzati” a vita! Grazie a lei non ci di-menticheremo mai che una bistecca inquina più di un suv! Molto sensibile alle nostre tesine, è una valorosa aiutante! Grazie di tutto, Rox! Vito Bruno, non è riuscito ad accompa-gnarci fino in quinta, ma i suoi principi coo-perativi sono sempre rimasti nei nostri cuori. Oltre a lui, si sente anche la mancanza del laboratorio filosofico e di Pizza Mundial! La sua sorpresa alla Biennale ci ha fatto davve-ro commuovere! Non vediamo l’ora di rive-derla, verremo presto a trovarla! Grazie di tutto Vito! <3

cinque anni che ci sopporta, ma nonostante i suoi sforzi la matematica non sarà mai il nostro mestiere! Non dimenticheremo mai le sue fantastiche borse e i suoi sorrisi consola-tori dopo l’ennesimo 3! Grazie mille MaryRo-se! Tinelli, l’unica cosa d’inglese che in cinque anni non è riuscita a farci entrare in testa è che la “i” della parola “friend” non si legge! Non la ringrazieremo mai abbastanza per averci accompagnato nell’unico “viaggio d’istruzione” in terza con il grande Vito! Gra-zie di tutto Maddi! Frigeri, dall’anno scorso ci ha messo subito in riga, è stato un duro colpo, ma quest’anno andiamo d’amore e d’accordo! Gli aneddoti sui suoi conoscenti (mezzo mondo) sono all’ordine del giorno.. Grazie di tutto Friggy, Il Brasile Ci aspetta dopo gli esami! Brazil nanananananaaa nanananana-aa Brazil… Di Maio, l’educazione fisica con lei è un piacere ed il suo registro delle assenze è immacolato! Solare e sorridente, è un mix perfetto di tenerezza.. Come fare a non volerle bene? Finalmente ha capito che il tchoukball non fa per noi, meglio l’acrosport!! Grazie mille Maria! Cozzi, anche lei è con noi dalla prima; le lezioni di religione con lei sono uno spasso e i suoi film sono sem-pre i migliori!! Sia sincera profe, le man-cheranno i concerti di Abbiati, Perilli e Berto-ni.. e naturalmente anche Ferrari che ambisce al 10! Grazie mille Barbi, ci man-cherà! Formento, arrivato

ciatine nelle ore di lezione! Miss Angurie 2012. Aman, Stato civile: coniugata! Ce l’abbiamo un po’ con lei perché non ci ha invitati al matrimonio! Però la dobbiamo ringraziare perché quando ha porta-to il suo album ha distratto i prof per mooolte ore. Adesso aspettia-mo solo il bebè (possibilmente dopo Luglio). Ari, Una vera icona di style, non esce di casa senza maglietta e scarpe abbinate. Durante le ore di Economia se ne esce spesso con: “Che depressio-neeeee!”. Memo-rabili le litigate con Angelo Mattia Agazzi; e se al cambio dell’ora passate di qua, non dubitate, lei è quella davanti alla porta: irremovibile. Melissa, Meli, Melissa p., SuperVegeta! Immancabili le sue colazioni in classe (la Ferrero l’ha eletta anche cliente dell’anno 2011/12). A Gardaland entra ancora gratis! Chissà come mai... Perilli, “idsdfhsdiiwei-ytiwocvdfnih” è il suo tipico discorso, il gorilla della classe, orgo-glioso della sua madrepatria. Classiche le sue discussioni animate con la sua lei che proseguono fino in pensilina. Vai Cindia, basta dormire! (aggiornamento dell’ultima ora: è single! AAA cercasi nuovo amore). Noe, rompere le doppie punte è il suo pas-satempo durante le lezioni. Isotta è la sua fedele compagna che rimarrà con lei per tutta la vita. Prossimo il matrimonio con il suo arbitro di successo (Pippo). Se vedete una 500 bianca che sfreccia, è lei! Ver, il “viziato” della classe, il suo scopo quotidiano è quello di far innervosire la Franca, “Che bestia che sei!”. Lo svaligiatore del McDonalds, è sempre bello vederlo man-giare! Grazie per aver salvato la nostra cara compagna alla vigilia, senza di te sarebbe ancora in piazza!! Fede,la signorina 4 ½ della 5^D; le sue avventure e i suoi modi di dire non si posso-no dimenticare! Dopo i biscotti ricchi di calo-rie è passata alla mela tagliata dalla mam-ma! Grande Mario, il suo grande papi... Vai Fede, sei una Wastia! I PROF Galvani, la nostra unica ed inimitabile Fran-ca, se non porti la costituzione: “Sei una BESTIA!”. Con lei il diritto è una passeggia-ta, basta studiarlo giorno per giorno (ma noi amiamo le sfide dell’ultimo minuto!). Grazie di tutto Franca, aspettiamo il suo invito post-esami! Rampulla, “ehm..Vediamo chi viene..” E’

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Laura, speriamo di non incontrarti mai alla guida e ricordati di passare a Vodafo-ne! Vale R., seguirebbe Ligabue in capo al mondo! Ogni giorno in Africa una gazzella si sveglia e sa che deve correre, lei si sve-glia e compra un paio di scarpe. Ire, meglio nota come baby-snow o nevi-schio. La bidonara che non sa andare in

bici. Ci mancheranno le tue stonate can-zoni durante le lezioni. Ele, ci mancheranno le tue continue do-mande ai prof e il tuo iphone-sala giochi! Dema, giocatore di baseball, basket, cri-cket, scacchi, calcio e tennis. Lui è l’anima sportiva della classe! “Ma lunedì ho la partita” P.S. passa la borraccia. Giuli, la promessa sposa del Ventu: tene-ra, coccolosa e con la voglia di studiare pari a zero. Mora, fisico da carpentiere, ma cervello da scienziato. Il futuro premio Nobel in

Storia. Perché lui è Mora! Impara a scrive-re.

no di cui la classe ha

bisogno, essenzia-le. Sandra, la figliol prodiga della Ra-velli che finalmen-te in quinta si è comprata uno zai-no, impara a ride-re in italiano! Pecchia, il mila-nese miracolato (per caso?) come la sua Inter. Ha origini inglesi ma non parla né in

inglese né in ita-liano. Simo, l’eterno ritardatario. È il primo dell’Oberdan a sfoggiare i panta-loncini corti… sei il migliore! Se vi chiedete di chi è la bici parcheggiata all’entrata da due anni e mezzo…

beh, è sua! Nadia, ueeee! Allergica ai com-pleanni e alle ore di educazione fisica. Bidonara for ever! P.S. Fatti Facebook , il gruppo ti aspetta. Oggio, grazie per averci fatto conoscere la tua amica immaginaria Cindy. In bocca al lupo per i mondiali di danza moderna e portaci un souvenir. Vola come una farfal-la e liberati nel cielo, tra le nuvole felici.

GLI STUDENTI Brescio… buh! Rappresenta una fonda-mentale risorsa per le battute della Ravel-li. Cesto, la nostra ancora di salvezza nell’economia aziendale sempre pronta ad aiutarci. Grazie di esistere! Passi, la chiamavano l’amazzone, adatta a fare la mamma o l’addestratrice di delfi-ni. Willy, il vagabondo che nel 2015 vivrà a Milano con Rosy e i suoi 2 figli. “Quanto è bbbona”. Saluti dalla tua classe di m***a! Gre, l’umidità è la nemica dei suoi capelli;

acidella93 una spanna sopra gli altri (come no). Fonta, il rappresentante di classe, futuro premio Nobel. Un vocabolario vivente, a Wikipedia fa un baffo. Siamo in attesa del nuovo vocabolario Fontanini. Toffe, un pozzo senza fondo per il cibo, cliente assiduo del bar tra pizzette e pani-ni, nutre il suo amore per la Clio. Megg, il tuo capello corto ci ha sconvolto ma qualcuno apprezza, che coraggio! P.S. Basta pensare a Miguel! Giaco, che ha sbagliato scuola non solo il

primo giorno ma anche gli altri anni. Ta-lento innato nel disegno. Full, la classe non sarebbe la stessa sen-za di lui, possiamo definirlo sublime. Un genio a scuola, un cretino fuori. Ciao fi-gliolo! Luzzo, il rappresentante che incarna lo spirito della classe che non ha nulla a che fare con l’altro rappresentante. Lo scien-ziato pazzo del signoraggio bancario. Apo, il nostro piccolo uomo latino, il creti-

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I 10 COMANDAMENTI della 5^E

1) Mora quando dice: “ho detto che ven-go, allora vengo”, vuol dire che non verrà. 2) Se non senti le canzoni dei Nomadi, vuol dire che Willy è assente. 3) Se vedi il Brescio studiare capisci che i Maya avevano ragione, è la fine del mon-do. 4) Se Vivi è tranquilla, stai sognando. 5) Se Jaqueline è interrogata prima di te, preparati… tanto non verrà. 6) Se Nadia non è presente, si va in gita o è domenica. 7) Se Fonta non conosce un vocabolo,

vuol dire che non esiste. 8) Se il Toffe non mangia, preoccupati. 9) Se non te ne accorgi della presenza del Brescio, vuol dire che è presente. 10) Willy quando dice “è bbbona” vuol dire che è bbbona.

Martino, grande tifoso juventino, il Mar-

co Polo del consiglio docenti, tra le strade pulite dell’Islanda e le piste ciclabili di Amsterdam. Le auguriamo di incontrare un giorno Nina Pacari. Malgieri, non scorderemo mai le sue definizioni di scemo e idiota e dei suoi tentativi di spiegarci il corpo umano. Zecca, quest’anno abbiamo fatto un salto di qualità, dalla lavanderia al mattatoio dell’Oberdan. Abbiamo passato due anni agghiaccianti! Più spritz, meno spread. Gazzola, un nome (Clemenza) che ri-specchia la sua anima o almeno la nostra

speranza. Durante le sue lezioni abbiamo dato libero sfogo ai doppi sensi e alle pa-rafrasi più improbabili. Pasini, la segreta amante di Petrini, ma innamorata anche di Rifkin. Ha trovato il suo nido segreto: il kilometro rosso.

Denise, ci man-cheranno i festi-ni a casa sua alla

American Pie. Passa delle ore a ideare opere artistiche per le sue unghie, pec-cato che se le mangia in 5 mi-nuti. Vivi, meglio nota come un pinguino con le crisi di nervi. La nostra pupetta che si vanta del suo nipote (figlio). Ci vedia-mo al bolgia. I PROF Ravelli, avver-tenze: tenere fuori dalla porta-ta dei bambinet-ti. La mancanza del codice civile può provocare ef-fetti collaterali anche gravi.

Ciccio Chillé, il super eroe che combatte contro gli evasori, che non dorme pensan-do al programma o ci pensa prima di mangiare. Ci saluti u’ pipistrellu e tagli i capelli. P.S. Mi raccomando gli aggiorna-menti. Bianchi, dati n elementi, per ogni x Є all’insieme 5^E si definisce prof Bianchi “La maga dei numeri”. La seconda mam-ma che ci ha seguiti dalla 1^. Capone, di fede cattolica milanista, non dimenticheremo mai le sue favole su tur-chi, impalamenti, tradimenti e tutte le

altre parabole del profeta. D’Antonio, nonostante tutto non ha mai ceduto alle nostre continue lusinghe, ma le auguriamo comunque il viaggio nella terra del piacere con chi desidera lei. P.S. Senti Cinzia, tell me about incoterms.

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seconda e mai lasciata. I suoi insuc-cessi matematici resteranno nella storia. Lei e l'amico BERGAMASCO D.O.C. si diri-gono a scuola in motorino nelle fresche mattinate di primavera... mai una volta puntuali, s'intenda! Laura Appassionata di fumetti e dei Queen. Lei e l'educazione fisica sono posti su due e-stremi molto lontani. Chissà se un giorno

riusciranno ad incontrarsi?? Funghi No funghi, no polemica! Se Funghi vuoi trovare, fuori devi andare ma attenti, non fatela sfollare! Ari Arianna Blini, 5 anni con noi, e un mistero la sua voce! Vanessa e Arianna, 2 corpi un’anima!

Boni Ordine maniacale, disastro mentale, per lei i fogli non sono da sprecare, gli appun-ti fino alla fine della pagina devono arriva-re. Ceci Con l’acqua frizzante, l’attenzione di Ceci è “sempre” brillante, e se vediamo lo yo-gurt al cocco vuol dire che la campanella ha fatto il suo rintocco. Da non dimentica-re: finestrini della macchina giù, capelli su

e l’Hardcore in macchina ha un tocco in più.

Zibe: bene! Battiamo il record a Fruit Ninja!

Piero Consigliere interrogato. Piero: non esco prof, sono impreparato! Prof: esci, almeno prendi 4 e non 2. Piero: se faccio il giro della classe mi met-te 6? Vane Lei e le sue interminabili storie amorose! Se si dovesse fare una serie televisiva manderebbe in malora Beautiful! Fina Se cercate Michi non fatelo dalle 3 alle 4

perchè è irraggiungibile. Causa: Uomini e donne! Ci chiediamo come abbia fatto a sopporta-re Defi per tutti questi anni! Trap Lei vuole una vita spericolata sulla sua Peugeot 206! In compagnia della sua ami-ca fidata Valentina gireranno il mondo sulle note di Vasco....... Sperando che non guidi Vale! Manu

I suoi occhi parlano, ma non è abbastan-za! La sua voce (strillante) rende meglio tutti i concetti da lei proposti. Grande fan di Dragonball, è alla ricerca delle sette sfere per riportare in vita quei neuroni ormai perduti!

Eri Più cono-sciuta come "Defi" o come "Dragone".

Una perso-nalità molto strana e diligente, ama l'ordi-ne, ma non sappiamo quanto que-sto possa regnare nella sua testolina.

Chiari Acquistata in

GLI STUDENTI Ele Se il buongiorno si vede dal mattino, con lei bisogna stare attenti, ma non si può non volerle bene. Insomma, che mondo sarebbe senza di Elena?! Simo Donne! Se cercate Simone lo trovate al Setai! Qualità richieste: respirare. Se siete interessate dovete presentarvi a lui dicen-do: "LODETTI, COME LA VVVVVUOI LA PPPPASHHHHTA???" Vitto

Fondo monetario Barone Spa cercasi do-nazioni per mantenimento macchinette e coniuge. Attenzione! Sulla Panda, Barone, danneggia la popolazione! Vale Numero di sbadigli durante l'ora di econo-mia: ILLIMITATI! E' dalla prima che stia-mo cercando di farla crescere, ma i tenta-tivi invani ci hanno portato alla rinuncia. Non esiste vale senza pacchetto di schiac-ciatine alle 8:00 di mattina.

Pilly Inspiegabile fenomeno-Pilenga: tutti 9 in pagella, ma crucipixel e cruciverba non mancano mai in cartella! Zibe Prof: iniziamo il nuovo paragrafo di storia.

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sono stati all’insegna di arrabbiature, usci-te prima, risate e anche abbracci che son

serviti. Da’ sempre una carica in più ai suoi studenti senza però dimenticare che IL RISPETTO VIENE PRIMA DI TUTTO e che i tre giri di corsa sono obbligatori. Paramatti: il suo cuore appartiene all’arte e l’abbiamo capito sin dal primo giorno in cui ha messo piede nella nostra aula buia. Un ‘rivoluzionario’ che ama mettere in pratica tutto quello che sa fino a farlo entrare nella testa di noi studenti. Grazie infinite!

De Angelis: con il suo amato inglese, che nomina in ogni sua lezione di geografia, ha saputo trasmettere, così come McLu-han, che "THE MEDIA IS THE MESSAGE AND THE MESSAGE IS THE MASSAGE"! Grazie mille anche a lei per questi nove mesi passati insieme!

allegria hanno permesso anche a quelli più in difficoltà di raggiungere risultati

QUASI soddisfacenti. Grazie di tutto! Carriere: sempre sospettosa e finta dura. Siamo riusciti ad instaurare un rapporto con lei… civile. Anche qui sono molti gli insuccessi che ci hanno accompagnato durante l’anno ma col suo “ci siamo fin qui?”, abbiamo capito che dovevamo re-stare al suo passo. Grazie per la pazienza e grazie per quei sorrisi trattenuti. Capone: le ore di religione in questi quat-tro anni insieme hanno assunto vari signi-

ficati. Amando cosi tanto il suo lavoro, è riuscito a trasmetterci la passione per la sua materia… “Voi siete accidiosi, siete l’esempio pratico… e teorico”. Grazie, Capone! Di Maio: che dire, che dire di una Donna così. Una Donna con la ‘D’ maiuscola. Ci ha accompagnati per tre lunghi anni che

I PROF Gazzola: ci sono voluti quattro

anni per ‘scrivere un tema con sintassi corretta dev’essere uno dei vostri pre-supposti per un esame di maturità’, chissà se alla fine qual-cosa è servito. Indimenticabili le ore di italiano e di storia che, per qualche strana ragione, si rifa-cevano sempre a doppi sensi am-bigui e nascosti! Grazie di tutto! Barazzetti: la nostra prima coordinatrice di classe, sempre impeccabile e rigorosamente legata ai suoi alunni. Una seconda mamma, insomma… Grazie per

tutti i rimproveri sulla fonetica e, in parti-colar modo, per i rimproveri su “GREAT” e “FRUIT”. Non li dimenticheremo facilmen-te. Sandretti: è bastato un anno per capire che “il commercio, seppur noioso, è da fare… che vi piaccia o no”. Interminabili le ore di letteratura e molto frequenti gli attacchi d’ira per la poca attenzione. Re-sta comunque una Madame Sandretti coi fiocchi!

Ferrata: il tedesco diventa quasi diverten-te quando è quella vocina a spiegarcelo. E’ obbligatorio ricordare le discussioni pre e post verifiche… ha tenuto sempre testa a 18 alunni come noi, direi che il voto per la pazienza è un meritato 8. Viele Danke! Capelli: sono stati vari gli insuccessi nella sua materia ma il suo sorriso e la sua

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momento in cui è stato colpito dall’infarto. Giusto il tempo di cenare e riposare pres-so un hotel di Benevento ed era già il mattino successivo. Alle 11 è iniziata la

cerimonia di premiazione all’interno del cinema della città. Centinaia e centinaia di studenti con i loro docenti, presidi, genito-ri erano accorsi da tutta Italia per assiste-re all’evento. Oltre 400 i giornalini parteci-panti, 40 quelli premiati (dieci per ogni categoria: scuole elementari, medie, su-periori e giornali sul web). La cerimonia è stata preceduta dal saluto della giuria esaminatrice e del segretario nazionale dell’Ordine, Giancarlo Ghirra. In particola-re, quest’ultimo ha fatto una riflessione sulla libertà di stampa, vero e proprio

pilastro della professione del giornalista, e ha ricordato che la libertà di espressione determina la democrazia di un paese. Finita la premiazione, ci siamo subito messi sulla via del ritorno. Non capita tutti i giorni di ricevere un riconoscimento di tale prestigio, quindi vorremmo ringraziare la scuola che ci ha permesso di attraversare la penisola per ritirarlo ma soprattutto gli studenti che hanno collaborato lo scorso anno e anche in questo alla realizzazione di questo pro-getto perché, senza chi scrive, nessun

giornale potrebbe esistere.

to con il web, il giornalista della carta stampata deve offrire qualcosa di più dei suoi concorrenti, la riflessione e l’analisi. In seguito, il discorso si è allargato ai grandi temi dell’informazione (la libertà di stampa e di critica, il rapporto con gli edi-tori, quello dei giornalisti con le persone di cui devono parlare), sempre riferendosi al mondo dello sport che, nel suo piccolo, presenta le stesse caratteristiche e le stesse anomalie dell’informazione politica ed economica. Successivamente, dal pub-blico sono giunte domande per il palco

inerenti anche a fatti recenti di cronaca sul mondo sportivo come la morte di Mo-rosini e la pubblicazione delle foto del

Fabio Fontana ► 5ªE

È stato un vero e proprio tour de force il viaggio della redazione del giornalino Partita Tripla a Beneven-

to, l’8 e il 9 maggio 2012, per ritirare il premio ideato dall’Ordine dei Giornalisti

“Fare il giornale nelle scuole”, vinto con altre nove pubblicazioni nella categoria “giornali online”. Il nucleo storico della redazione (formato da Elena Danelli, Fabio Fontana, Mateusz Luczkowiak, Sandra Luketić e Fulvio Nos-sa, tutti di 5ªE) con le docenti Andreina Pasini e Clemenza Gazzola ha preso a Treviglio il treno delle 7.02 per Milano Centrale, dove è salito sul Frecciarossa con direzione Napoli ed infine su un regio-nale per Benevento. Un itinerario tortuoso ma necessario per

giungere puntuali al primo evento della due giorni: una tavola rotonda sull’informazione nel mondo dello sport con Fabrizio Bocca, inviato sportivo de La Repubblica, Francesco Colonnese, ex cal-ciatore e attuale opinionista, Giancarlo Ghirra, segretario nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e Guido D’Ubaldo, capo servizio del Corriere dello Sport. I parteci-panti al dibattito hanno raccontato i cam-biamenti del giornalismo sportivo negli ultimi anni, durante i quali il giro affaristi-co legato soprattutto al calcio è aumenta-to enormemente e ha corrotto i valori

sportivi. L’evoluzione dei media in genera-le ha influito anche sull’informazione dello sport. Oggi con la televisione e soprattut-

Cinque ragazzi della redazione ritirano il premio nazionale al giornalino

PREMI0 1

Sotto, Fulvio Nossa e Mateusz Luczkowiak (5ªE) con Francesco Colonnese.

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Altro premio per il giornalino, ritirato in una città tutta da scoprire

PREMI0 2

Roma ci siamo concessi una cena all’aperto in un tipico locale del centro. In verità abbiamo anche preso parte alla movida della città, passeggiando per le vie affollate da giovani e godendoci i colo-ri del tramonto e…, ebbene sì, abbiamo anche ceduto alla tentazione dello

shopping. Arrivata la sera, alle 21.30 circa siamo finalmente giunti a destinazione: l'Auditorium della Chiesa San Carlo dove si è svolta la cerimonia di premiazione del premio di giornalismo scolastico “Prima pagina”, condotta da Raffaella Cesaroni, giornalista di SkyTg24. Agli studenti della Redazione di "Partita Tripla" è stata consegnata una “Menzione Speciale” per i cinquant'anni di storia del nostro giornale.

alato della fede, con esso sposo la SPERANZA che resta. Nel pomeriggio il

prof. Pino Ligabue, scrittore e docente universitario in pen-sione, ci ha portati alla scoperta di Modena. Con straordi-naria elo-quenza e simpatia ci ha mostrato angoli nasco-sti della città

e fatto cono-scere curiosi-tà culturali ed artistiche che da soli non avrem-mo mai potuto scoprire, la chiesa di Sant’Agostino, il Duomo, la Casa Medieva-le, la Sinagoga, mescolando le sue spiega-zioni con spiritosi aneddoti in lingua loca-le. Dopo la visita e un ottimo gelato in Piazza

Stefania Andreolli ► 3ªE Federica Bonissoni ► 3ªE

Federica Moriggi ► 3ªE Chiara Sparro ► 3ªE

N on sempre il sabato si conclude tra i banchi di scuola con il suono della

campanella, capita anche che si parta con un mini-pulmino con meta Mo-dena, una città tutta da scoprire. Questo è quanto ci è accaduto sabato 3 marzo 2012, quando la Redazione del Giornalino d’Istituto, “Partita Tripla”, si è trasferita armi e bagagli e con le prof.sse Clemenza Gazzola e Andreina Pasini in quella città per ricevere un importante riconoscimento nell’ambito del Concorso Nazionale di Giornalismo Scolastico “Prima Pagina”. La prima tappa era prevista presso il Foro

Boario, dove siamo stati accolti, intervista-ti e fotografati e dove un curioso e pur-troppo ignoto poeta di nome Iago ci ha coinvolto in un gioco di parole: da tre nostre parole pronunciate casualmente ha composto una poesia in nostro onore. Eccola: Nel SILENZIO, che è d’oro per comune assensi vedo correre il CAVALLO

ne all’interno dell’Istituto stesso e, l’anno scorso, anche in altri Istituti. Tutto ciò che abbiamo imparato non verrà dimenticato, anzi, lo stiamo già mettendo in pratica nelle diverse attività di volontariato che ciascuna di noi svolge. Io stessa, per e-sempio, aiuto i ragazzi della Scuola media “T. Grossi” ad eseguire i compiti presso l’oratorio S. Pietro e, una volta al mese, insieme agli altri volontari, festeggio i loro compleanni. Dunque vorrei ringraziare la Cassa Rurale, il Dirigente Scolastico Maria Gloria Bertolini e la docente Antonella Barazzetti per averci concesso questa opportunità. Grazie davvero!” Mi auguro che questo incontro abbia fatto riflettere tutti i presenti e che in futuro il

numero di volontari possa aumentare.

riato svolte da me e da altri alunni della nostra scuola. Sono intervenuta, visibil-mente emozionata, subito dopo Irina, una coetanea dell’Istituto Zenale. Ho esordito con queste parole: “Buonasera a tutti! Io sono Angela e la mia esperienza è molto simile a quella di Irina, ma desidero co-munque raccontarvela. Io rappresento le circa 40 ragazze dell’Istituto Tecnico Com-merciale G. Oberdan che in questi due anni hanno partecipato ai corsi pomeridia-ni di animazione sociale. L’anno scorso, durante gli incontri, si è cercato di appro-fondire la conoscenza di se stessi, mentre quest’anno ci siamo dedicate alla pratica mediante una messa in gioco personale. È stata un’esperienza positiva, nonché

un’occasione per conoscere nuove perso-

Angela Iannaccone ► 4ªI

L unedì 5 dicembre 2011, Giornata Internazionale del Volontariato, alcu-ni responsabili delle associazioni

umanitarie senza scopo di lucro presenti a Treviglio e dintorni si sono riuniti verso le 17 nell’auditorio della Cassa Rurale per ricevere un riconoscimento e per avere la possibilità di far conoscere le proprie ini-ziative ad un pubblico più vasto. Sono intervenuti, per raccontare le proprie im-pressioni, anche alcuni ragazzi di Istituti superiori e Università. Come rappresentante dell’ITC “G. Ober-dan” c’ero io, Angela Iannaccone, di 4ªI. Mi è stato chiesto di esprimere

un’opinione riguardo le attività di volonta-

Una ragazza dell’Oberdan racconta la sua esperienza nel sociale

VOLONTARIATO

Il prof. Pino Ligabue

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riato e commissione web team e commis-sione marketing. Adesso entriamo un po’ più nello specifico vedendo quali sono le funzioni degli orga-ni direttivi: il Presidente (Alessandro Ron-danini della 4ªB eletto con 41 voti) ha svariati compiti che sono principalmente: convocare l’assemblea e garantirne lo svolgimento democratico e regolare, con-trollare ed eventualmente provvedere che le attività delle Commissioni e del Comita-to siano adeguatamente pubblicizzate nell'Istituto, monitorare l’attività delle commissioni; il vicepresidente (Giulia Ca-rolei della 4ªM eletta con 37 voti) deve coordinare il lavoro delle commissioni, affiancare e supportare il presidente in tutti i suoi incarichi; infine il segretario (Cristian Colombi della 4ªM, nominato dal Presidente) ha il compito di redigere il verbale di ogni seduta, curare le procedu-re di voto e di scrutinio, controllare le

presenze ed inviare copia del verbale agli assenti e al Dirigente scolastico. Nonostante le attività proposte dal comi-tato e i progetti delle commissioni non siano stati tutti realizzati, il bilancio dell’attività di questo nuovo organismo è senz’altro positivo in quanto ha dato a tutti i componenti la possibilità di mettersi in gioco, confrontando idee ed elaborando progetti, ha stimolato una maggiore con-sapevolezza dei propri diritti e doveri, ha spinto verso una maggiore responsabilità e senso di appartenenza.

Viganò 4ªC e Annachiara Ferrandi 5ªC). Il comitato così formato nomina un presi-dente ed un vicepresidente con votazione segreta. Non sono eleggibili i rappresen-tanti d’istituto e della consulta; a sua volta

poi il presidente nomina un segretario. Le funzioni di carattere organizzativo sono delegate alle commissioni, composte da un massimo di 7 alunni, ma almeno da un membro del comitato studentesco che assumerà il ruolo di referente. Le commissioni formate quest’anno sono 6: commissione eventi e feste, commissio-ne sport e tornei, commissione uscite didattiche e viaggi, commissione volonta-

Giulia Carolei ► 4ªM Cristian Colombi ► 4ªM

Q uest’anno il nostro istituto ha deciso di introdurre una nuova istituzione,

chiamata Comitato Studentesco, per permettere agli studenti di partecipare attivamente a tutte le decisioni che li ri-guardano inerenti alla gestione della scuo-la. Questo nuovo organismo è competen-te a trattare ogni questione che interessi la vita degli studenti all'interno dell’istituto; inoltre esprime pareri e for-mula proposte che possono essere comu-nicati ai consigli di classe o al consiglio d'istituto. Fanno parte di tale comitato tutti i 74 rappresentanti di classe, i rappresentanti

d’istituto (Luca De Bellis 5ªA, Jacopo A-madei 4ªE, Nino Grizzuti 5ªC e Marco Palomba 4ª Sirio) e i rappresentanti della consulta provinciale studentesca (Enrico

Gli studenti si esprimono con una nuova istituzione: il Comitato Studentesco

L’ISTITUTO

Commissione marketing Organizzazione delle foto di istituto. Commissione uscite didattiche e viaggi Raccolta di proposte per i viaggi d’istruzione del prossimo anno e successiva organizzazione, monito-raggio dei viaggi d’istruzione e delle uscite didattiche dell’anno scolastico. Commissione eventi e feste Organizzazione della festa di fine

anno. Commissione sport e tornei Organizzazione dei tornei sportivi d’istituto e monitoraggio di tutte le partite. Commissione volontariato Organizzazione e monitoraggio di tutte le attività di volontariato. Commissione web team Realizzazione del logo dell’I.T.C. G. Oberdan.

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qualcosa”, era speciale. Era felice perché viveva in un mondo migliore dove l'erba era verde, il cielo blu, il vento leggero, al contrario del mondo reale dove tutto ap-pare più cupo e nero. Trascorreva belle giornate perché affrontava la vita con il sorriso.

Siccome io e Paolo abbiamo svolto i nostri compiti contemporaneamente abbiamo

dovuto lavorare in maniera inusuale, poi-ché è stato necessario adattare il testo alla musica e non il contrario. Così abbia-mo iniziato ad incontrarci a scuola di po-meriggio per apportare le eventuali corre-zioni. Abbiamo cambiato diverse parole e accorciato alcune frasi, per poi iniziare a cercare la giusta intonazione. Questa è stata una delle parti più difficili ma, una volta decisa e imparata, abbiamo provato un senso di soddisfazione enorme. Giorno per giorno abbiamo provato la

canzone più volte, fino a stabilire la ver-sione definitiva e il primo aprile ci siamo trovati a casa di Paolo per registrarla. Non avendo a disposizione un vero e proprio studio abbiamo utilizzato il computer e abbiamo messo il microfono nell'armadio nel quale avevamo precedentemente po-sizionato un grande cuscino nella speran-za che ci garantisse un'acustica migliore. Infine abbiamo chiesto al fratello di Paolo di suonare il saxofono e abbiamo aggiunto questo strumento alla nostra prima canzo-ne.

Felici e realizzati, dovevamo ormai decide-re il titolo e un nome per il gruppo. Per il primo è stato abbastanza facile, poiché non abbiamo fatto altro che cerca-re nei versi del testo le parole-chiave, così è nato: “Il Mistero del Sorriso”. Per il se-condo, invece, siamo rimasti senza trovar-ne uno fino ad oggi, ammutolendoci ogni volta che ci veniva chiesto qualcosa a riguardo. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di chiamarci i “Menonome”, convinti che la nostra musica e i nostri sogni sopperisca-

no a questa mancanza…

accordo. Abbiamo stabilito quanti e quali strumenti avremmo usato e abbiamo deci-so quale tra le diverse bozze che avevo preparato si sarebbe trasformata nel testo definitivo. A questo punto Paolo ha iniziato a provare diversi accordi in cerca del “nostro AC-

CORDO”, quello che avrebbe colpito mag-giormente il nostro ipotetico pubblico. Anche il momento della registrazione non è stato semplice, poiché bastava poco per perdere il tempo e Paolo ha dovuto chie-dere ad un amico di contargli le battute e i quarti per riuscire nell'intento. Ci sono voluti tre giorni e numerosi tentativi. Intanto che Paolo si occupava della musi-ca, io elaboravo le parole della canzone cercando di rendere più chiaro possibile il messaggio che volevo trasmettere. L'idea

era creare una metafora per indi-care i due diversi mondi che, a mio parere, esi-

stono, o v v e r o

quello in cui viviamo e quel-lo in cui vorremmo vivere. Nel mondo che desideriamo non esistono problemi, ma solo pace e gioia. Questo mondo migliore esisterebbe se tutti si aprissero agli altri evitando di pensare solo a

se stessi. Così ho immagina-to che alla protagonista, nella quale mi rispecchio, ma che non ha niente di diverso da qualunque altro ragazzo di oggi, apparisse un “piccolo amico”… All’inizio era poco visibile, lei ci prestò poca attenzione, visto che “sembrava uno dei tanti che incontri per strada, poi te lo scordi” finché, fi-nalmente, quando aprì gli

occhi si accorse “che c'era

Angela Iannaccone ► 4ªI

I primi giorni di marzo, io (Angela Ian-naccone, 18 anni, frequentante la classe 4ªI dell'ITC “G. Oberdan”) e un

mio compagno (Paolo Ferri, 16 anni, fre-quentante la classe 2ªE del medesimo

istituto) siamo venuti a conoscenza del concorso “1° Trofeo della Nuova Musica Italiana. 7 Note dalla scuola” da un'inse-gnante in comune, la quale ci ha presen-tati. Inutile dire che la proposta allettava al-quanto entrambi, così ci siamo divisi i compiti: io avrei scritto il testo della can-zone e l'avrei cantato, mentre Paolo a-vrebbe pensato agli arrangiamenti e a-vrebbe suonato la sua chitarra. Nei giorni seguenti ci siamo scambiati diversi sugge-rimenti e idee via mail fino a trovare un

Due studenti partecipano con il proprio pezzo ad un concorso nazionale

MUSICA

◄ 19 Partita Tripla

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l’hanno. È un rischio che si corre, affidarsi all’altro è rischioso, per questo fa paura, ma guardando quelli che dopo aver ri-schiato sono arrivati a passare tutta la

vita insieme, beh, si può dire che ne vale la pena! “… e tentare di avere care le doman-de stesse come stanze serrate e libri in una lingua molto straniera. Non cercare ora risposte che non possono venire da te perché non le potresti vivere. E di questo si tratta: di vivere tutto. Vivi ora le domande. Forse ti avvicinerai così, a poco a poco, senza avvertirlo, a vivere un giorno lonta-no, la risposta.”

Poniamoci tutte le domande che voglia-mo, continuiamo a porcele per tutta la vita, e viviamo aspettando, prima o poi le risposte giuste le troveremo, anzi arrive-ranno da sole, si tratterà solo di coglierle. Solo quando avremo risposto a tutte le domande che ci saremo posti potremo dire di aver vissuto, di aver capito la VITA e cosa significa VIVERE. Ma a certe domande credo che non possa esserci una risposta, alcune cose sono così e basta, nessuno ha mai trovato una

spiegazione, sono “cose che nessuno sa”.

“viaggiano in parallelo”; questa trama mi portava a immaginare un possibile punto d’incontro ed ero curiosa di sapere quale fosse, dovevo sapere cosa avevano in comune quelle vite. Probabilmen-te mi incuriosiva anche uno dei personaggi, un professore delle superiori, di cui venivano raccon-tate anche le vicende personali.

In effetti capita che uno studente si chieda come sia la vita di un professore fuori dalla scuola ed è difficile per uno studente immagi-narlo. Riflettendo su questo libro mi sono accorta che in fondo la vita di un professore non è poi molto diversa dalla vita di una qualsiasi altra persona, solo che è difficile da immaginare. Continuando a leggere mi piaceva anche entrare nelle vite di questi personaggi, entrare singolarmente in ognuno di loro: mi immaginavo la storia come se io fossi

una di quelle persone; la storia era mia, stava parlando di me, ero io che la rac-contavo. E in ogni personaggio trovavo un dettaglio, un particolare, un modo di fare molto simile a ciò che io sono. In Giulio ritrovavo il mio modo di osserva-re, la mia attenzione ai dettagli, la ricerca delle emozioni delle persone guardando le loro mani; il personaggio di Margherita richiamava molti aspetti della mia vita: i contrasti con la madre, il suo modo di cercare di dare una spiegazione a tutto ciò che accade (anche quando sai che è

impossibile avere una risposta), il suo coraggio che la porta a partire alla ricerca del padre, senza sapere dove e con chi sia, un coraggio che cerco di avere, ma che forse non ho. Tante volte vorrei ri-schiare per qualcosa, ma la paura mi im-pedisce di farlo e quindi credo probabil-mente di avere un po’ di invidia per il suo coraggio. Ed infine il prof, con quella paura che Stella, la sua fidanzata, gli legge sul volto, la paura di affrontare la realtà, di mettersi in gioco, la paura di amare. Ma chi non

l’ha? Chi non ha paura di amare? Tutti ce

Federica Bonissoni ► 3ªE

S to davvero iniziando a credere che i libri parlino! Raccontano storie che a volte sembra che non significhino

niente, che siano senza senso, ma in real-tà dentro di noi quelle storie lasciano un

segno. Mi capitava spesso di prendere un libro, iniziare a leggere i primi capitoli e poi di non leggerlo più, non perché non lo tro-vassi interessante, ma perché mi stancavo molto in fretta di leggere e quindi abban-donavo i libri così, lasciandoli sul mio co-modino per mesi, finché non dovevo ri-portarli in biblioteca oppure fino a che mia mamma non li riponeva nella libreria. Era successo anche con il libro “Bianca come il latte, rossa come il sangue”; l’avevo preso in biblioteca, ho letto i primi

capitoli, e poi l’ho “dimenticato” sul como-dino fino a quando non è arrivato il mo-mento di restituirlo in biblioteca. Quando l’ho riletto, e questa volta l’ho finito, an-che perché mi serviva per la scuola, mi sono resa conto che in realtà è uno dei libri che più mi ha interessato. Da allora ho iniziato a finire la lettura dei libri, perché ho scoperto che in realtà, dietro la storia narrata, si nascondono tante altre storie, alcune forse sono solo frutto della mia immaginazione, altre inve-ce sono insegnamenti che potrebbero essermi, in qualche modo, anche utili.

Non so come sia possibile, ma l’ultimo libro che ho letto, “Cose che nessuno sa”, l’ho terminato in soli quattro giorni. Non avevo mai letto prima d’ora un libro in così poco tempo e con così tanto interes-se. Non so perché, ma la voglia di cono-scere lo sviluppo della storia mi portava a riempire ogni singolo momento libero con la lettura. Inizialmente ero curiosa di sapere, vedere le vite di tre persone normali, che

L’ultimo romanzo di A. D’Avenia: riflessioni sul senso della lettura

LA LETTURA

20 ► Partita Tripla

Page 21: Partita Tripla 2012

sempre ci sarà) della buona condotta della classe tutta. Secondo le previsioni, l’austerità sarà prota-gonista dei prossimi anni ed il pacchetto

delle opportunità che l’apparato scolastico potrà offrire sarà sem-pre più magro. E sono convinto dovremo p a z i e n t a r e e “accontentarci” delle uscite scolastiche. Concludo con un ap-pello rivolto alla classe dirigente di questo

magnifico, sciagurato, variegato e brillan-te paese: è essenziale investire nella ricer-

ca e nella formazione dei futuri cittadini per ritornare a crescere e per innovarci diventando finalmente una nazione che può competere con l’Europa e con il Mon-do.

se una lezione di cinque ore in 1ªA e do-vesse accompagnare la 2ªA a Venezia, la

scuola dovrà pagare sia il supplente che sta in 1ªA sia quello che, non per un mat-tino bensì per una giornata, visita il capo-luogo Veneto. Vi è poi il vincolo (che ci è sempre stato e

Davide Coita ► 2ªA

Q uest’anno, come pure per i prece-denti, nell’agenda scolastica si sono annotate solo uscite didattiche e

non di più. Sto parlando di quelle “pseudo-gite” che terminano con il suonare della

campanella, per intenderci senza troppi tecnicismi. Tuttavia è crescente la richie-sta di un viaggio degno della “V” maiusco-la che possa coniugare due valori quali l’istruzione e la socializzazione vedendo e toccando con mano le realtà, purtroppo, conosciute solo sui libri.

La formazione di noi giovani, quindi l’acquisizione di competenze professionali da spendere nel mercato del lavoro è in-dubbiamente di fondamentale importanza per la tanto agognata crescita economica. Penso che le gite contribuiscano al conse-guimento degli obiettivi appena enunciati. Ma allora per quale motivo non abbiamo effettuato niente di tutto ciò?

In primis perché, quella di approvare e deliberare i viaggi d’istruzione, scegliere il docente accompagnatore nonché la meta, è una scelta che compete al Consiglio di Classe. In secondo luogo possiamo attribuire la

responsabilità alla devastante, lacerante e impetuosa crisi economico-finanziaria che si è abbattuta agli inizi del 2008 sull’Occidente e sull’Eurozona mettendo in difficoltà lo Stato Italiano. Ai ministeri sono stati tagliati i fondi e, più nello speci-fico, sono venuti a mancare 8 miliardi a quello dell’Istruzione. Togliendo finanziamenti alla scuola, prima destinatoci, è ovvio che dobbiamo dare la priorità ai servizi essenziali e necessari. Non possiamo elargire risorse per i viaggi d’istruzione, un tempo consuetudinari.

Se, paradossalmente, un professore aves-

Dopo un’interessante conversazione con la preside cercherò di spiegarvelo

L’ISTITUTO

SENTITE IN 5ªA Prof. Figlioli (entrando in classe): «Ragazzi, evitate di spruzzare profu-mi o deodoranti perché sono allergi-ca»… «Oggi chiamiamo Legraman-di» Legramandi: «Prof, la avviso che sono pieno di profumo»

SENTITE IN 5ªB Nicola a Marco: «Mi sa che ho per-so una lente, ti vedo bello!»

Rini durante l’interrogazione: «La figura dell’estetista di D’Annunzio…»

Prof. Consonni: «Bisogna fare la traduzione simultanea delle frasi!»

Sonia: «Come simultanea? Ci dia almeno un minuto per pensare!» Prof. Consonni: «Un minuto?! In un minuto si può fare anche un fi-glio!»

Prof. Paramatti: «Cos’è per gli italiani la Palma?» Nicola: «La Palmas?» Mara: «La domenica delle Palme!» Nicola: «Fì, vado tutte le domeni-che a messa se c’è la domenica della Palmas!»

Prof. Sangalli a Degra: «Il lupo perde il pelo ma non il vizio!» Sabrina: «Infatti Degra è pelato!»

Piana: «Sento un velo di ironia in questa frase!» Prof. Benvenuto: «Un velo?! Ma c’è una coperta!»

Nicola a Valeria: «Cosa ridi Rini?! Tu hai trovato il cervello nelle Wacko’s!»

SENTITE IN 5ªE (Jacopo sta leggendo un articolo di giornale) Prof. Gazzola: «Ma ce la fai a leg-

gere?» Apo: «Non riesco così, va troppo a capo!»

Prof. Gazzola: «Dove era imprigio-nato Mussolini?» Luzzo: «Ad Azkaban!» Prof. Gazzola: «Manuel, tu sai commentare questa strofa?» Diversi secondi dopo... Manuel: «Quale strofa?»

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Page 22: Partita Tripla 2012

Canterbury: the Museum, the Cathedral, the Weavers’ House, the Great Stour River. When I entered Canterbury Cathedral, it took my breath away: it was full of art and it reminded me of what I had studied at school about Gothic Art. I was fasci-nated by Leeds’ Castle too even if the weather was horrible. It rained cats and dogs! Nevertheless the gardens, the land-scape and the rooms inside the building were amazing. Most people believe British food is dis-gusting, well, my English “mum” wasn’t a bed cook at all! My family was also nice and polite; I was very happy for them! Their home was a comfortable enough and quite nicely decorated. On Saturday we were very sad as we had to leave. I thank the teachers who gave us this fantastic opportunity and I can say that I really enjoyed everything and I’ll never forget this special week! One thing is for sure: I’ll go back!

enjoyable experience. On Sunday we took of from Bergamo at and landed in Stan-stead Airport (London) after two hours. A cute boy was waiting for our group to take us from London to Canterbury. After a very long but nice trip, we arrived in a Medieval Town where our host families were waiting for us. Our adventure had started! The following day we had our first lesson at Concorde International School and, after a well-structuredtest, we were di-vided into different level classes. Luckily I made a lot of new friends and we had a lot of fun together. During the lessons I learnt a lot about Canterbury’s his-tory and I discovered different ways of living in England. On our last day, at

school, we had the op-portunity to go around the streets to i n t e r v i e w some people. For example, I learnt that the most English peo-ple create their fashion styles and appreciate all the others. We also went sightseeing in

Anna Biffi ► 4ªH

A week with an English family, five days in a new school and an unfor-gettable journey to Canterbury.

This is how I can describe my first experi-ence on a language stage in the UK. It all took place in England, from 4th to 10th March together with 74 students from my school and five teachers. There were a lot of my friends who have never travelled by plane, so it was an

Le cronache delle ragazze e dei ragazzi delle quarte Erica dalla cittadina britannica

VIAGGIO D’ISTRUZIONE

Sopra, l’entrata della cattedrale, questo il suo interno.

22 ► Partita Tripla

Page 23: Partita Tripla 2012

Le cronache delle ragazze e dei ragazzi delle quarte Erica dalla cittadina britannica

last but not least: London!”. Ultima e più attesa, la visita a Londra. Un piccolo assaggio dell’atmosfera londinese,

dei suoi immensi grattacieli, dei caratteris-tici taxi, delle inimitabili cabine telefoniche e della sua multietnicità che girovaga in ogni angolo della città. Primo ad accoglierci, il British Museum. Sessanta minuti per ammirare gli ines-timabili tesori della storia qui racchiusi; una scelta accurata su cosa visitare è stata inevitabile. Una breve pausa per pranzare e per un po’ di sano shopping tra i negozi di Covent Garden e poi subito in marcia verso l’affollatissima Trafalguar Square. Questo è stato il nostro punto di partenza per una lunga passeggiata “no stop” tra i principali monumenti, tra i quali Backing-ham Palace, St. James Park, Big Ben, Westmister Abbey e il London Eye. Non c’è dubbio che ci vorrebbe molto di più che un assaggio per gustare a pieno tutte le meraviglie che questa città può offrire, a noi giovani per primi. Lo stesso discorso vale per tutti gli altri posti visitati che, a causa del poco e del maltempo, non siamo riusciti a vivere nella loro interezza, come sicuramente faremo in un futuro molto prossimo.

Tutto sommato quest’esperienza ha matu-rato in noi la consapevolezza che, grazie alle competenze linguistiche apprese e la

voglia di migliorare, possiamo riten-erci in grado di affrontare una quotidianità tanto diversa dalla nostra come quella

inglese.

Le nostre giornate erano organizzate dalla “Concorde Interna-tional”, la scuola presso la quale seguivamo dei corsi mattutini. Nel pomeriggio invece, accompagnati da guide competenti, ab-biamo potuto visitare le più importanti attrazioni della città e non solo. Tra queste l’imponente cattedrale, il cuore pul-sante della storia di Can-terbury, famosa per l’omi-cidio dell’arcivescovo Tho-mas Becket, avvenuto nel 1170 a causa di un equivoco tra il re e i suoi cavalieri. Ci è rimasto particolar-mente impresso anche il castello di Leeds, dimora di innumerevoli sovrani inglesi, tra i quali il cele-bre Enrico VIII. Il suo maestoso giardino, la sua vegetazione rigogliosa e la curiosa presenza di col-oratissimi pavoni che, vanitosi, posavano per le nostre foto, hanno fatto sì che questo luogo rien-trasse nella nostra lista dei posti assolutamente da rivedere. “Ladies and Gentlemen,

Sara Dognini ► 4ªI Maddalena Lanzini ► 4ªI

Eva Legramandi ► 4ªI Gian Marco Manenti ► 4ªI

Antonella Pavon ► 4ªI Sofia Sassi ► 4ªI Iulia Trana ► 4ªI

P ioggia e vento, ma tante emozioni: this is England! Salutata la nostra soleggiata Italia,

noi ragazzi di 4ªI, accompagnati dalla professoressa S. Mandelli, insieme ad altre classi dell’Istituto “Oberdan”, siamo atterrati nel grigio pomeriggio del 4 marzo alle 18.15 (ora inglese) all’aeroporto londinese di Stanstead. Provvisti di ba-gagli, zainetto e un pizzico di curiosità, eravamo pronti ad affrontare una nuova esperienza di studio della lingua inglese, nell’antica cittadina di Canterbury. Per consentire un migliore approccio con la cultura locale, siamo stati ospitati dalle famiglie inglesi per una breve, ma in-tensa, settimana.

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Page 24: Partita Tripla 2012

mania fino ai giorni nostri. Le colleghe tedesche hanno mostrato la cittadina Staufen cin cui si dice sia vissuto il Faust di cui narra lo scrittore e poeta tedesco Goethe. La visita di Freiburg è stata molto interes-sante soprattutto in compagnia dei com-pagni tedeschi. La città di Konstanz sul lago di Costanza è stata molto interessan-te come anche l'esperienza di un pernot-tamento in ostello, inventato nel 1912

proprio da un tedesco, Richard Schir-rmann. Il museo del design a Lörrach è stato inte-ressante e divertente, pieno di colorati oggetti d'arredamento moderni che hanno suscitato molto entusiasmo. Infine la visita della cascata del Reno a Schaffausen, la più grande d'Europa, con la forza dell'acqua e della natura, ha coro-nato queste quattro bellissime giornate, ricche di emozioni. I compagni tedeschi sono già pronti per venire a trovare i loro compagni della

classe 5ªH a Treviglio, nel mese di mag-gio!

schi una divertente partita di palla prigio-niera italiani-tedeschi ha contribuito a rompere il ghiaccio. Ogni singolo alunno è stato quindi ospita-to dalla famiglia degli alunni tedeschi e ciò è stata l'occasione per conoscere anche i genitori degli stessi, vivere nella casa con

loro, apprezzarne gli spazi, la particolare architettura, i ritmi, l'ottimo rapporto che hanno con la natura, ecc. Anche il cibo è stato in parte una scoper-ta. Nonostante i timori iniziali, ha riscon-trato grande successo gli Spätzle, che è una pasta tipica di questa regione del sud della Germania, condita con cipolle dorate o salsa dell'arrosto e con contorno di ca-volo rosso con mele. Nella mattinata del 6 marzo la classe, in gruppo, ha seguito anche una lezione di italiano che gli amici tedeschi studiano da

4 anni per 4 ore a settimana e avendo perciò raggiunto un buon livello. La lezio-ne riguardava l'architettura istituzionale italiana, la politica che la caratterizza, chi governa, chi è all'opposizione, ecc. La mattina successiva ogni singolo alunno ha seguito il suo compagno “gemello” a lezione di musica (canti di Mozart accom-pagnati dalla docente al pianoforte in classe), storia, chimica, inglese, tedesco. Anche le docenti accompagnatrici hanno seguito con piacere le lezioni per esempio di tedesco in cui gli alunni hanno tenuto

due relazioni sulle poesie di Else Lasker Schüler e sulla storia degli zingari in Ger-

I l tanto atteso viaggio a Friburgo da parte degli alunni della classe 5ªH dell'Istituto Oberdan di Treviglio, per

l'incontro dei loro coetanei tedeschi in lingua straniera, è finalmente giunto in data 5 marzo ed ha permesso agli stessi, accompagnati dall'insegnante di lingua tedesca e dalla lettrice, di poter completa-re un percorso per una più approfondita e completa conoscenza non solo della lin-gua tedesca ma di tutto ciò che caratteriz-za e rende unico un intero paese.

La programmazione del viaggio, sin dall'i-nizio dell'anno scolastico, presso quella

che da molti è definita come la Toscana della Germania, il Markgräfler Land, pieno di vigneti, e terra di produzione del vino Gutedel è stata sicuramente un'ottima leva motivazionale che ha portato l'intera scolaresca coinvolta nel progetto a presta-re molto più impegno nello studio della lingua tedesca ed un maggiore interesse per la conoscenza della Germania. Altro fattore che sicuramente ha contribui-to al successo, anche e soprattutto sotto l'aspetto didattico e di apprendimento, era la consapevolezza da parte degli alunni

che, una volta arrivati in Germania, salvo le iniziative a carattere collettivo, una non marginale parte del tempo gli stessi l'a-vrebbero trascorsa, singolarmente, nelle famiglie tedesche ospitanti e ciò sicura-mente ha favorito lo sforzo da parte di ognuno di un corretto e intenso uso della lingua tedesca. La realizzazione, con successo, del viaggio è nata possibile anche grazie al sostegno della Preside M. G. Bertolini, che ha pro-mosso con entusiasmo questa iniziativa così come il suo Collega tedesco del Mar-

kgräfler Gymnasium che ha sostenuto questo progetto con fervore ritenendolo estremamente utile per gli alunni e per tutti. Il gruppo è partito dalla scuola Oberdan alle ore 6 di lunedì 5 marzo con l'autobus e dopo circa 5 ore e mezza di viaggio è arrivato alla scuola MGM a Müllheim, a sud della Germania, dove alunni e inse-gnanti avevano preparato un ricco buffet con specialità tipiche tedesche come i Brezel, che originariamente ricordavano le braccia di un bambino incrociate a mo' di

preghiera, e dolci locali. Dopo le prime conoscenze dei compagni “gemelli” tede-

La classe 5ªH alla scoperta di Friburgo, cittadina tedesca nel cuore della “Toscana della Germania”

GEMELLAGGIO 1

24 ► Partita Tripla

Page 25: Partita Tripla 2012

La classe 5ªH alla scoperta di Friburgo, cittadina tedesca nel cuore della “Toscana della Germania”

den mit dem Bus, sind wir im Design-Museum angekommen. Wir haben viel Spaß gehabt. Am Abend haben wir in Konstanz gegessen und danach haben wir in einer Jugendherberge geschlafen. Am letzten Tag haben wir Konstanz be-sucht. Der Rhein durchfliesst die Stadt. Konstanz ist die Stadt, die uns am meis-ten gefallen hat. Wir sind ein bisschen unglücklich gewe-sen, weil es kalt war. Deshalb sind wir in ein Cafe gegangen, um einen Tee zu trin-ken. Am Nachmittag sind wir nach Schaf-fausen gefahren, um den Rheinfall zu bewundern. Es war eindrucksvoll aber wir dachten, dass er größer war. Am Abend sind wir nach Hause zurückge-fahren. Wir waren müde aber froh für unsere Erfahrung. Wir hoffen, dass unsere

deutschen Freunde und Freundinnen bald nach Treviglio kommen werden!

und die Schulglocke klingelt nur für die große Pause. Die Unterrichtsstunden dau-ern nur 45 Minuten. Der Schulleiter spricht mit den Schülern durch den Laut-sprecher. Es gibt eine Schulkantine wo jeder essen kann. Wir finden, dass dies sehr motivierend ist. Am Nachmittag sind wir nach Freiburg gefahren. Das ist eine große aber ruhige Stadt. Es gibt viele Geschäfte und Gasthäuser. Wir haben einige Andenken gekauft und Käsespätzle, Brägele und Schwarzwälder Schweinspeck gegessen. Am Abend sind wir zum Re-staurant nach Mülheim gefahren und ha-ben alle zusammen gegessen. Wir haben Billard gespielt. Am dritten Tag sind wir noch zur Schule gegangen aber nach dem Mittagessen haben wir unsere Freunde verabschiedet.

Wir waren etwas traurig aber auch froh, sie kennengelernt zu haben. Nach 3 Stun-

Vittorio Barone ► 5ªH Erika De Filippo ► 5ªH

U nsere Erfahrung in Deutschland ist wunderbar gewesen. Der Bus hat auf uns um 6 Uhr gewartet. Trotz

der Müdigkeit, waren wir froh. Nach 7 Stunden sind wir in Müllheim an-gekommen. Die deutschen Schülerinnen haben uns herzlich aufgenommen aber wir waren in Verlegenheit. Es gab einen Imbiss mit deutschen Spezialitäten zum Beispiel Brezel und Schwarzem Tee. Alles war lecker! Das Völkerball Spiel hat uns geholfen, dass Eis zu brechen. Wir sind um 18 Uhr zu unseren Familien gefahren. Am Abend haben wir uns in einer Kneipe getroffen. Wir haben Spätzle und Waier probiert. Einige deutsche Gewohnheiten

waren für uns komisch zum Beispiel Spe-zi: ein Getränk mit Coca und Fanta. Am nächsten Tag sind wir früh aufgestan-den, weil die Schule in dieser deutschen Schule um 7:50 Uhr beginnt. Die Erfah-rung der Schule hat uns am meisten ge-wundert. Wir haben mehrere Unterricht-stunden gehört. Die Methode des Unter-richts ist ganz anders in Bezug auf die italienische Schule gewesen. Es gibt viele Dialoge zwischen Lehrern und Schülern. Die Klassenzimmer waren mit moderner Technologie ausgestattet. Die Schüler

bekommen die Bücher von der Schule, wählen die Schulfächer und jedes Schul-fach hat ein Klassenzimmer so wechseln die Schüler jedes Mal Mitschülerinnen und Klassenzimmer. Die Regeln werden immer respektiert. Die Pünktlichkeit ist wichtig

◄ 25 Partita Tripla

Page 26: Partita Tripla 2012

di aver trascorso due giorni in un nuovo ambiente, l'aver conosciuto Deniz ed es-sere entrata in contatto con la sua vita, aver parlato con lei e i suoi genitori nella loro lingua madre e l'aver riso di qualche

errore linguistico e di qualche incompren-sione. Nei mesi successivi a questo primo viag-gio, io e Deniz abbiamo mantenuto salda la comunicazione, tra telefono e internet le sue notizie non sono mai mancate. Ad aprile ci viene comunicato che il Ge-mellaggio può completarsi nel modo mi-gliore: siamo pronti a ricambiare l'ospitali-tà dei ragazzi tedeschi. Il 2 maggio ci scopriamo tutti accalcati all'ingresso della scuola ad attendere un pullman bianco con il logo rigorosamente in tedesco.

Appena Deniz scende dal pullman, corro ad abbracciarla, sono contenta che sia qui e di aver la possibilità di renderla parteci-pe di quello che è il mio mondo. Le cedo con molto piacere la mia camera, le faccio conoscere i miei genitori ed alcu-ni amici, le racconto un po' di aneddoti riguardanti la vita qui in Italia e la porto a conoscenza degli ambienti che spesso frequento. Stavolta è lei a non capire e a chiedermi chiarimenti o spiegazioni su alcune parole italiane che proprio non le entrano in te-

sta. Scatta un meccanismo sorprendente, quello di voler aiutare l'altro a capire, sco-prendoti a dialogare un po' nella tua lin-gua e un po' nella sua, trovandosi in due ad avere lo stesso, medesimo obiettivo: comprendersi.

Quando arriviamo al congedo finale, Deniz mi propone di tornare a trovarla in Ger-mania quest'estate. “Con molto piacere”, le rispondo. Se si è in grado di costruire un legame, quella del Gemellaggio, non è un'espe-rienza fine a se stessa, anzi, getta le basi per un rapporto futuro. Avendo vissuto tutto questo in prima per-sona, ho motivi per credere che sia una delle esperienze che ti arricchiscono mag-

giormente sia sul piano culturale, che umano e relazionale.

Maria Chiara Maffi ► 5ªH

“I l gemellaggio è un legame simbo-

lico stabilito per sviluppare strette relazioni politiche, economiche e

culturali. Queste unioni vengono costituite per fa-vorire relazioni umane e culturali tra i due soggetti o enti che effettuano lo scambio.” Quest'esperienza per noi è stata molto, ma molto di più. Una gita che si discosta dalle precedenti, in quanto il contatto e la comunicazione vengono notevolmente valorizzati. Il quotidiano e le abitudini si fondono, trovando punti in comune e notando diffe-renze tra le due culture, quella tedesca e quella italiana.

Inizialmente domina la diffidenza, aleggia il pensiero di dover trascorrere due giorni a stretto contatto con persone sconosciu-te, frequentare la stessa scuola e fare i conti con una lingua nuova, della quale

non hai troppa padronanza. Questa sorta di “ansia” si dissolve istanta-neamente quando arriviamo a Müllheim, la cittadina non lontana da Friburgo, che la nostra scuola ha scelto per il Gemellag-gio. Iniziamo a scorgere un gruppo di ragazzi all'interno di un moderno edificio assai variopinto e in breve tempo riconosciamo i volti di coloro che ci ospiteranno nei giorni seguenti. Scrivo “riconosciamo” perché non appena ci sono stati comunicati i nomi dei compa-

gni tedeschi, è partita una sfrenata ricerca su Facebook per poter dare volto a quel nome affidatoci. Per rompere il ghiaccio viene indetta una partita a palla battaglia che si svolge in una palestra della quale notiamo subito l'ampiezza, la pulizia e la modernità. Il primo scontro è tra italiani e tedeschi che termina con la vittoria di quest'ultimi, nel secondo round le squadre si mischiano e ti ritrovi a "battere il cinque" ad un te-desco. Assistiamo alla spiegazione di diverse

materie di studio, le quali, secondo la loro organizzazione scolastica, vengono scelte dagli studenti stessi. Questa specie di “autogestione” ci ha la-sciati molto attoniti e nel contempo ci ha riportato al fatto che in Italia è concessa solo la scelta del corso di studio e non delle materie specifiche. Inevitabile è risultato il confronto schiac-ciante fra le aule in Germania e quelle della nostra scuola trevigliese, là tutto è moderno: sedie, lavagne, banchi e la pre-senza di proiettori in diverse aule. Sono tornata da questa prima esperienza con qualcosa in più nella valigia: il piacere

Due ragazzi di 5ªH raccontano il loro viaggio a Friburgo e ciò che hanno imparato

GEMELLAGGIO 2

Vittorio Barone ► 5ªH

Q uest’anno, l’ultimo per noi, siamo stati messi di fronte ad una scelta: la classica gita-stage in Inghilterra o

un gemellaggio con una scuola tedesca? Anche se la scelta è stata piuttosto obbli-gata, abbiamo deciso, alla fine, di effettu-are questo scambio con una classe di alunni tedeschi. La decisione, all’inizio, non è stata accolta con gioia da parte di tutti, ma col tempo è stata accettata. Era gennaio, ma ben pre-sto è arrivato il giorno della partenza: eravamo tutti eccitati, chi più chi meno,

all’idea di incontrare gli alunni tedeschi. Il viaggio è andato bene, e dopo sette ore siamo giunti al piccolo paesino di Mul-lheim. Il panico regnava sul pullman: nes-suno voleva più scendere! Avevano tutti vergogna di incontrare i rispettivi ospitan-ti! Ma quasi immediatamente, la nostra apparente timidezza è scomparsa; siamo scesi dal pullman e siamo entrati nella scuola. Non mi sembrava una scuola: l’atrio era accogliente e molto ampio, con una gradi-nata sulla destra e una vetrata sulla sini-

stra che dava su un grande cortile, dove gli alunni brulicavano. Lì ci hanno accolto i “nostri” tedeschi: ognuno cercava il ri-spettivo compagno ed è lì che io ho trova-to Caroline, la ragazza che mi ha ospitato. Dopo un banchetto a base di specialità tedesche, abbiamo fatto un giro per il piccolo centro abitato con un ex professo-re del “Gymnasium” che ci spiegava un po’ la storia del paese, ma non eravamo molto interessati, forse un po’ per la stan-chezza. Dopo questa specie di escursione cittadina, ognuno è andato presso la ri-

spettiva casa dove avrebbe soggiornato per tre giorni.

L'esperienza del gemellaggio con gli studenti di Friburgo: impres-sioni, giudizi, confronti, cosa ti resta di questa esperienza? Considerate il confronto tra i due sistemi scolastici, l'incremento della motivazione all'apprendi-mento del tedesco, se c'è stata, l'arricchimento non solo dal punto di vista prettamente scolastico, ma anche umano e relazionale.

26 ► Partita Tripla

Page 27: Partita Tripla 2012

Davanti alla scuola ci aspettava la madre di Caroline che ci avrebbe portato in mac-china a casa; la mia compagna viveva in un piccolo comune a qualche chilometro da Müllheim. La madre si mostrò subito molto disponibile con me. Io non sapevo come relazionarmi visto che il mio tedesco non è proprio dei migliori. Mi esprimevo un po’ a gesti, in inglese e in francese più che in tedesco. Fortunatamente la mam-ma di Caro parlava anche l’inglese e il francese per cui ci capivamo in maniera abbastanza chiara. Mi piaceva il paesaggio che vedevo attraverso il finestrino della vettura; era un paesaggio rurale ai piedi della Schwarzwald, la nota “Foresta Nera” tedesca. I campi che costeggiavano la strada variavano da un bel colore verde fino ad un giallo spento. In circa dieci

minuti siamo arrivati a casa. L’abitazione non era niente di caratteristico come mi ero immaginato: era una normale villetta con un giardino sul retro, dal quale, mi spiegava la madre di Caroline, si poteva vedere la Francia.

Quella sera stessa avrei mangiato in fami-glia. Ho mangiato piatti tipici ma soprat-tutto dolci del posto! Ricordo solo che erano molto zuccherati, quasi da fare venire la nausea a chi non ne fosse abitu-ato, tipo me. Però erano squisiti. Mi a-spettavo che il cibo tedesco non fosse

molto buono, ma ho dovuto ricredermi! È sicuramente diverso da quello italiano, che io considero insuperabile, ma direi che non ho mangiato male in questi 4 giorni in Germania. Ho cercato di assag-giare più piatti possibili del posto. Tra quelli che ho assaporato avevano tutti la peculiarità di avere un gusto deciso, dovu-to, penso, all’uso di spezie. La sera stessa sono uscito con Caro e ci siamo incontrati con tutti gli altri presso un pub dove ho finalmente assaggiato la tanto acclamata birra tedesca che ha rotto

il ghiaccio. Abbiamo passato una bella serata con i nostri nuovi amici ma, pur-

Due ragazzi di 5ªH raccontano il loro viaggio a Friburgo e ciò che hanno imparato

glese e sono rimasto allibito: discutevano di un libro dando opinioni e giudizi su di esso solo in lingua inglese, altro che se-guire un libro facendo esercizi e solo eser-cizi! Quel giorno ci sarebbe stata un’altra bella serata: sempre allo stesso pub siamo stati invitati a mangiare una pizza dai nostri compagni: non pensavo che questi tede-schi sapessero fare una pizza così buona! Il giorno seguente ci aspettava un’intera giornata scolastica, ognuno con lezioni diverse. Io ho seguito quella di musica e quella di inglese. Gli alunni tedeschi han-no la possibilità di scegliere in quale ma-terie diplomarsi, avendo però l’obbligo di seguirne alcune standard per tutti; pur-

troppo anche in Germania matematica è obbligatoria! Caroline seguiva il corso di musica. La lezione è stata molto piacevo-le. L’aula era dotata di un pianoforte! La giovane prof suonava le melodie che spie-gava agli alunni in un primo tempo e nella seconda parte gli alunni cantavano men-tre l’insegnante suonava al piano la base della canzone. Il tempo è volato, forse anche perché le ore scolastiche durano solamente 45 minuti e dopo ogni ora c’è una pausa di 5 minuti: questa sì che è vita rispetto alle estenuanti ore piene del-

la nostra scuola! Sono arrivato alla conclusione che il siste-ma scolastico tedesco secondo me è mol-to più avanzato rispetto al nostro: a parte le tecnologie dell’edificio, ma soprattutto il metodo d’insegnamento basato sulla con-versazione e poco legato ai libri di testo. Penso che la scuola italiana, una delle meno finanziate in Europa, dovrebbe prendere esempio dalla scuola tedesca. Penso che quando Caroline è venuta in

Italia sia rimasta un po’ scioccata dalla nostra scuola! All’inizio ero uno di quelli che faceva parte del gruppo di persone che disprezzava il

gemellaggio, definendolo una gita di se-conda categoria ma mi sono ricreduto. Penso che grazie a questo tipo di viaggio, anche se brevissimo, le mie vedute si siano allargate: ho conosciuto un Paese nuovo e ho potuto assaporare le usanze e le abitudini di gente che abita nel Paese più avanzato d’Europa, dal quale dovrem-mo spesso prendere esempio. Inoltre il fatto di trovarmi solo in una famiglia stra-niera senza un mio compagno mi ha spin-to a relazionarmi con i miei ospitanti, sfor-zandomi ad usare ciò che ho imparato a scuola, anche se ho constatato che si tratta di poco o niente!

troppo, dovevamo rientrare prima possibi-le poiché la sveglia era la mattina presto: la scuola iniziava alle 7.50 e per raggiun-gerla dovevamo prendere il bus. La mattina seguente ho seguito la prima lezione a scuola. A parte l’aula che era molto più tecnologica delle nostre, con aria condizionata, lavagne scorrevoli e proiettore, anche il metodo di svolgimento era diverso: l’insegnante dialogava con gli alunni per spiegare l’argomento del giorno e visto che si trattava di una lezione di italiano tutti si sforzavano di parlare in italiano, quasi come se si fossero dimenti-cati di parlare la loro lingua! Non vedevo nessuno mangiare in classe, ogni persona alzava la mano e aspettava il suo turno per parlare e il brusio era quasi nullo. Mi ha colpito il rapporto di rispetto tra alunno

e professore. La nostra mattinata a scuola però è stata breve: siamo partiti prima per una cittadina caratteristica nelle vici-nanze di Müllheim. Lì abbiamo potuto ammirare l’architettura locale, distintiva dei paesi nordici. La cosa strana è che in ogni città che abbiamo girato, da Friburgo a Costanza, c’erano ruscelli che costeggia-vano le strade. La gente in giro era molto civile: non ho mai assistito a nulla di stra-no se non alla diligenza e all’educazione delle persone, abbastanza rara in Italia. La cosa che più mi ha lasciato di stucco è

la correttezza: ad esempio le automobili in Italia alle strisce pedonali è difficile che si fermino ma lì in Germania guai a chi non lo fa. Mi ha fatto ridere quando Caroline, quando è venuta qui in Italia, mi ha fatto notare questo particolare! In giro per i bar ho cercato di assaggiare ogni tipo di tè possibile: sono una vera specialità in Germania le diverse varietà di questa bevanda. Nel pomeriggio, i nostri compagni tedeschi ci hanno raggiunto a Friburgo. Abbiamo fatto un giro turistico della città e ci siamo relazionati molto

anche in tedesco. Difatti, questo gemel-laggio, ha incentivato la mia voglia di im-parare il tedesco che era quasi sparita. Cercavo di capire i discorsi che facevano i compagni tedeschi ma con molte difficol-tà. Mi son reso conto che loro sono molto più preparati rispetto a noi nell’uso della lingua straniera: parlano molto meglio loro l’italiano che noi il tedesco. Questo secondo me è dovuto al metodo d’insegnamento: le loro lezioni sono basa-te soprattutto sul dialogo e la conversa-zione piuttosto che gli esercizi di gramma-

tica, come succede in Italia. Ho avuto la fortuna di seguire una loro lezione di in-

◄ 27 Partita Tripla

Page 28: Partita Tripla 2012

nome e cognome, la data e il luogo di nascita ed infine la firma del dichiarante. I medici tengono anche conto delle dichia-razioni verbali espresse in vita e riportate dai parenti e sulla base di queste si com-portano di conseguenza. I donatori di organi possono essere perso-

ne di ogni età e gli organi prelevabili so-no: i reni, il fegato, il cuore, il pancreas, i polmoni e l’intestino, mentre i tessuti sono le cornee, il tessuto osseo, le cartilagini, i tendini, la cute, le valvole cardiache, i vasi sanguigni. L’operazione dell’estrazione degli organi e del successivo trapianto viene effettuata nelle sale operatorie degli ospedali accre-ditati dalla Regione o dal Ministero della Sanità e non comporta alcun costo sia per il ricevente che per il donatore. La domanda più gettonata, ci confessa il

professore, che gli viene posta dai ragazzi è: “Perché donare?” e la sua risposta è semplice e diretta: “Per dar la possibilità ad un'altra persona di vivere!”. Credo che donare sia un gesto semplice, che non comporta nessun costo e nessu-na perdita di tempo, ma che per altre persone può essere una speranza per vivere una vita più serena.

Infatti lo stato di morte viene accertato da tre equipe di medici, ciascuna con funzioni diverse, e non prima delle 6 ore in cui il paziente è stato dichiarato defunto. Perché queste premesse? Per rispondere ai dubbi che tutti noi abbiamo quando decidiamo di compiere quell’atto di estre-

ma generosità qual è “donare” gli organi. Il prof. Borelli ci ha innanzitutto illustrato che, nonostante nel nostro paese sia in vigore dal 1999 la cosiddetta legge del “silenzio assenso”, nella pratica viene ancora applicato il principio del consenso o dissenso esplicito alla donazione di or-gani e tessuti. Secondo questo principio a

chiunque è data la possibilità di dichiarare validamente la propria volontà attraverso una apposita registrazione

presso gli sportelli competenti delle A-ziende Sanitarie Locali e dei comuni. Può bastare anche una dichiarazione della nostra volontà scritta su un comune foglio bianco che riporti il

Elena Danelli ► 5ªE

I l 17 marzo 2012 nel nostro istituto, com’è consuetudine da alcuni anni, il prof. Massimo Borelli, primario del

Reparto di Rianimazione e Coordinatore e Responsabile per i Trapianti d'Organo

presso l'Azienda Ospedaliera di Treviglio, ha incontrato le classi quinte per parlare della donazione di organi. Con competenza il professore ci ha spie-gato il protocollo seguito dai medici per accertare che la morte cerebrale di un paziente sia ormai uno stato definitivo e irreversibile.

Un appuntamento per capire cos’è la donazione degli organi

INCONTRI

(il fumo causa righe sulla cute); enfisema (quando gli alveoli polmonari si uniscono provocando la formazione di un tumore e mutazioni del dna). Quindi perché fumare quando si sanno tutti i rischi che esso provoca, lo so siamo persone e ci piace rischiare ma io vi dico: vi serve davvero

quel fumo per essere felici? La vita è mol-to più di una sigaretta con un tuo amico.

tabacco tutt’oggi si riconoscono solo, e vorrei sottolineare solo, 4.000 sostanze su 12.000 presenti, delle quali 400 dannose per l’uomo e 40 cancerogene. Senza trala-sciare inoltre per il fumo si spendono tanti soldi che potrebbero essere utilizzati per scopi migliori. I giovani in media iniziano a

fumare in un età precoce procurando un grave danno al proprio organismo facen-dosi male e facendo male alla gente che sta loro vicino, non per questo si dice che il fumo crea dipendenza e se comunque qualcuno decidesse di smettere di fumare, la percentua-le di problemi sarebbe elevata. Oltre a questa esistono ben 27 malattie legate al fumo come: paradontite (il fumo corrode le gengive procurando un male insopportabile così le radice rimane scoperta e di conseguenza si

possono perdere i denti); eucoplatia

Federica Rota ► 2ªA

“L a bionda” Bridget Jones nel film “Il diario di Bridget Jones” se ne sta pensierosa con in bocca una

sigaretta e perfino Hugh Grant nel film “Un ragazzo” si accende 12 sigarette.

Questo potrebbe influenzare tanti giovani vedendo un mito della televisione con una sigaretta, ma bisogna sapere che solo un attore su tre fuma realmente. Nei film lo si fa per pubblicità: le aziende di tabacco pagano gli attori circa 10.000 euro solo per reclamizzare marche come Malboro, Camel se non Wiston Blue, perché le grandi aziende di tabacco non potrebbero farsi pubblicità in altro modo. Sarebbe ovviamente un controsenso dato che sui pacchetti che vengono giornalmente ven-duti c’è scritto che sarebbe meglio non

fumare dato l’alto rischio di tumore. Nel

Gli studenti di 2ªA ad un incontro sul fumo. Ecco cosa hanno scoperto

USCITE

28 ► Partita Tripla

Page 29: Partita Tripla 2012

guardano l'introdu-zione della Tobin Tax (la tassa sulle rendite finanziarie), lo spostamento della pressione fiscale dal lavoro ai consumi, la

creazione del reddito minimo garantito, un maggiore impegno nel risparmio ener-getico e la redistri-buzione del reddito all'interno dei paesi sviluppati (negli ulti-mi 20-25 anni le entrate dell'1% più ricco della popolazio-ne sono aumentate del 275%, quelle del restante 99% solo del 18). Ai due relatori è stato poi chiesto

cosa può fare, dal canto suo, il singolo individuo. Deve aspettare direttive dall'al-to o può mettere in pratica delle azioni concrete già da subito? Di Stefano ha risposto che l'iniziativa migliore che una persona può intraprendere è quella di esercitare pressioni sulle amministrazioni locali affinché comincino ad adottare poli-tiche virtuose nei campi della gestione dei rifiuti, dello sfruttamento della risorsa

idrica, della mobilità e della ristrutturazio-ne degli edifici pubblici per renderli più efficienti sotto il profilo energetico. Pallan-te ha aggiunto anche che è necessario prestare un'attenzione particolare alla propria abitazione, installando piccoli im-pianti di fonti rinnovabili e potenziando l'isolamento termico (punto debole degli edifici italiani, se paragonati a quelli tede-schi). Molti di coloro che hanno preso parte a questo appuntamento, hanno realizzato di vivere in un mondo sull'orlo del baratro,

drogato da decenni di energia a prezzo di saldo (ora in esaurimento) che, oltre ad averci abituato al consumismo più sfrena-to, ha inquinato l'ambiente fino a farci giungere quasi al punto di non ritorno. Allo stesso tempo gli astanti hanno sco-perto che una soluzione esiste e risiede nel mettere di nuovo al centro di tutto la persona umana e i suoi veri bisogni, ridi-mensionando i numeri di questa economia fine a se stessa. Perché, per dirla con le parole di Pallante, «la vita non dipende dallo spread, ma dalla fotosintesi clorofil-

liana».

malati e così si comprassero più medicina-

li, il Pil crescerebbe, dimostrando di non essere un'unità di misura affidabile del benessere di un popolo. Detto ciò, i due esperti hanno suggerito le loro soluzioni all'attuale sistema economi-co fallimentare. Pallante ha illustrato le fondamenta su cui si basa il suo Movi-mento per la Decrescita Felice: lo sviluppo di tecnologie per abbattere gli sprechi (per capire l'entità del problema, basti pensare che il 3% del Pil italiano è costi-tuito da cibo che viene buttato via), la sensibilizzazione delle istituzioni verso

queste tematiche e il cambiamento degli stili di vita. A tal riguardo, la discussione si è spostata quasi su un piano filosofico: decrescere nei consumi e nella dipenden-za dai mercati internazionali, rimettere al centro il territorio e puntare sull'autopro-duzione ci permetterebbe di avere più tempo a disposizione per le relazioni uma-ne e per la nostra sfera sociale. Insomma, consumare meno per vivere meglio. Secondo Di Stefano, invece, la soluzione sta nel mettere un freno alla “finanza Frankenstein”, che oggi vale trenta volte

di più del Pil del mondo. Altre misure ri-

Fabio Fontana ► 5ªE

È possibile crescere all'infinito? Dal punto di vista biologico, tutti noi sappiamo che la risposta è 'no':

conclusa l'adolescenza, l'altezza che ab-biamo raggiunto rimarrà la stessa per

tutta la nostra vita. Sotto il profilo econo-mico, se ci riflettiamo un momento, la risposta è altrettanto scontata: no. Com'è possibile pensare che la produzione possa crescere per sempre? Eppure tutti i media ci propinano la crescita come la panacea di tutti i mali dell'economia, dalla disoccu-pazione al debito pubblico. Una diversa visione delle cose ci è stata offerta durante l'incontro sul tema “Come affrontare la crisi?”, organizzato dalla Co-operativa Famiglie Lavoratori presso l'Auditorium della Cassa Rurale di Trevi-glio il 26 gennaio 2012 dove sono interve-nuti Maurizio Pallante, che si occupa da anni di ambiente ed energia ed è leader del Movimento per la Decrescita Felice, e Andrea Di Stefano, esperto di finanza e direttore della rivista “Valori”, mensile di economia sociale e sostenibilità edito da Banca Etica. Nella prima parte della serata si è parlato delle cause della crisi che ha sconvolto il mondo nel 2008. La principale è stata trovata nel debito, sia quello degli stati sia quello dei privati cittadini. Secondo i due relatori la crisi è stata fin dal principio di

tipo produttivo, con un eccesso di offerta di beni rispetto alla domanda. E se, fino ad allora, si era riusciti a mantenere il mercato in precario equilibrio con un alto debito che, facendo costare di più le mer-ci, aveva permesso di sostenere l'equazio-ne "offerta uguale domanda", all'improvvi-so il sistema è crollato su se stesso perché la maggior parte dei debiti non veniva più restituita (partendo dai mutui subprime negli Stati Uniti). Nei paesi occidentali la crisi ha determina-to un alto tasso di disoccupazione, per

contenere il quale, a detta degli economi-sti ortodossi, «è necessario tornare a cre-scere». Ma Pallante ha fatto notare che in Italia, dal 1960 al 1999, a fronte di un Pil aumentato del 360%, gli occupati sono cresciuti solo di 400 mila unità. A proposito del Pil, durante la conferenza, è stata ravvisata la necessità di sostituire questo misuratore di tipo quantitativo con uno di tipo qualitativo. Al Pil, infatti, sfug-gono fenomeni come l'autoproduzione (il classico orto di casa, per esempio) o il lavoro delle casalinghe e porta al parados-

so che se quest'anno ci fossero più am-

Consumare meno per vivere meglio

INCONTRI

◄ 29 Partita Tripla

Page 30: Partita Tripla 2012

l’argomento del rapporto tra figli e genito-ri, la classe non ha mostrato lo stesso grado di partecipazione e non è riuscita a collaborare in modo costruttivo con le due dottoresse, forse perché si trattava di un tema troppo personale su cui non erava-mo pronti a pronunciarci apertamente in

mezzo ai compagni. Un argomento che ci ha molto coinvolto e sul quale tutti abbiamo esposto opinioni spesso condivise, è stato quello delle co-siddette dipendenze. Abbiamo affrontato questa questione sotto tutti i punti di vista arricchendo l’incontro col racconto di e-sperienze personali o di nostri conoscenti. La classe ha trattato anche il tema del rapporto con il cibo attraverso la visione di un estratto del film Briciole e l’ascolto della canzone Mai nata di Tiziano Ferro. Questa esperienza nel complesso è stata

positiva perché ci ha fatto crescere come classe, ha migliorato le relazioni tra noi ragazzi e ci ha permesso di conoscere meglio tutti i compagni.

Durante la prima seduta abbiamo svolto un gioco di ruolo per conoscerci meglio e per parlare delle relazioni con i nostri coe-tanei. Ci siamo dimostrati partecipi e col-laborativi in quanto abbiamo affrontato temi e problemi che ci riguardano come classe, analizzando anche tutte le figure

che possono nascere all’interno di un gruppo come una classe scolastica: il bul-lo, il timido, la crocerossina, il comico, l’asociale, il leader, il boss. Nella lezione successiva abbiamo affronta-to l’argomento della sessualità anche ana-lizzando immagini e frasi spesso utilizzate nella realtà contemporanea. La classe si è approcciata all’argomento evidenziando non solo gli aspetti fisici legati alla sessua-lità, ma collegandola al tema più vasto e complesso delle relazioni sentimentali. Abbiamo analizzato così le possibili diffi-

coltà che si incontrano nei rapporti tra persone di sesso diverso e le conseguenze che possono derivare, come gravidanze, aborti, malattie. Quando si è trattato invece di affrontare

Stefania Andreolli ► 3ªE Federica Bonissoni ► 3ªE

Federica Moriggi ► 3ªE Chiara Sparro ► 3ªE

D urante quest’anno scolastico la classe 3ªE del nostro istituto ha

partecipato ad un progetto piutto-sto ambizioso che ha coinvolto diverse scuole del nostro territorio. Il tema di questa iniziativa era il seguente: La psico-logia nella scuola: prevenzione e ricerca sul disagio adolescenziale. Nella nostra scuola l’attività è stata condotta da due psicologhe, la dott.ssa Eleonora Sasso e la dott.ssa Caterina Laini. Questo progetto ha interessato tre diverse categorie: alunni, docenti e genitori. I primi incontri si sono svolti tra alunni e psicologhe e da queste cinque sedute le

dottoresse hanno tratto spunto per discu-tere con le altre categorie. Noi ora, facendoci portavoce della classe 3ªE, cercheremo di raccontare questa esperienza.

O meglio, quando la psicologia fa scuola!

INCONTRI

che offrono pomeriggi di shopping, delizie per il palato e un panorama unico, visibile dalla cinta delle mura venete, ma è una città ricca di storia e con un passato flori-do. È stata una lezione di storia diversa dal solito, molto più interessante e favorita da una splendida giornata di sole (l’unica di tutta la settimana).

1561 a scopo difensivo. Passando attraverso la Cittadella, la parte più antica della città, siamo arrivati in Piazza centrale che accoglie numerosi edifici storici. Tra questi troviamo la chiesa di Santa Maria Maggiore, la cappella dedicata a Bartolomeo Colleoni, famoso condottiero quattrocentesco, il Palazzo della Ragione, un tempo sede del comune della Bergamo medievale e che oggi ospita importanti

mostre. Abbiamo appreso che Bergamo non è posta su due livelli come si pensa bensì su tre: il colle di San Virgilio, Bergamo Alta e Bergamo Bassa. Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che Bergamo ha una delle biblioteche più fa-mose d’Italia, infatti nella biblioteca Ange-lo Mai che, con la sua imponente struttura delimita un lato di Piazza Vecchia, possia-mo trovare alcuni importanti manoscritti risalenti al Quattrocento e molti affreschi. Abbiamo visto che Città Alta è tutta da

scoprire, che non si limita alle belle vie

Stefania Andreolli ► 3ªE Federica Moriggi ► 3ªE

Chiara Sparro ► 3ªE

G iovedì 12 aprile è iniziata la nostra avventura attraverso le vie di Ber-gamo Alta, accompagnati dai pro-

fessori Clemenza Gazzola e Alessandro Marchetti. Eravamo attesi, noi studenti di 3ªE e di 3ªF, da una giovane e preparata guida

che ci ha condotto a ritroso nel tempo. Il nostro viaggio nella storia è iniziato migliaia di anni fa con l’insediamento del primo popolo, gli Orobi, di cui abbiamo perso le tracce. I primi resti che troviamo sono quelli di epoca romana: l’Arena circolare, il Cardo e il Decumano, le vie principali della pian-tina di città alta che sono rimaste intatte nel corso della storia e le Mura Romane. Oltre a queste mura nella città troviamo anche quelle medievali, le muraine che comprendevano alcuni borghi di città bas-

sa e quelle venete costruite a partire dal

Gli studenti di 3ªE e di 3ªF alla scoperta delle mura di Bergamo

GITE

30 ► Partita Tripla

Page 31: Partita Tripla 2012

do l’argomento riguardante le apparec-chiature per la diagnostica di imma-gine. Ha spiegato che lo studio del cervello viene fatto con diverse indagini strumen-tali che comprendono :

l’ecografia, che è un’indagine diagno-

stica che utilizza gli ultrasuoni e viene impiegata sui neonati;

la radiografia convenzionale (RX);

la tomografia assiale computerizzata

(TC), che negli anni ’70 ha dato una spin-ta alla neurologia clinica, grazie alla visua-lizzazione delle strutture nervose del cra-nio e della colonna vertebrale, oggi viene usata nelle emergenze cerebrali, come traumi, ischemie ed emorragie;

la risonanza magnetica (RM);

la gammacamera (SPECT);

la tomografia a emissione di positroni

(PET). Ha concluso l’incontro il dott. Massimo Borelli, direttore della Struttura Comples-sa di Anestesia e Rianimazione, con un interessante intervento riguardante il trauma cranico, che è tra le principali cause di mortalità e di disabilità nella po-polazione al di sotto dei trent’anni. Molto si può fare per migliorare l’outcome di questa patologia a partire dalla prevenzio-ne fino ad arrivare alla rapidità del soccor-so e all’adeguatezza dei trattamenti. La nostra regione è una delle aree di ec-

cellenza sotto il profilo sanitario: l’Istituto San Raffaele di Milano è uno dei più rino-mati centri di ricerca d’Italia, all’interno del quale vi è una divisione delle neuro-scienze. L’enorme progresso relativo alla conoscenza della struttura e del funziona-mento del sistema nervoso ed ai promet-tenti sviluppi nel trattamento delle malat-tie neurologiche e psichiatriche hanno fatto sì che le neuroscienze siano, attual-mente, una delle discipline di maggior interesse nel campo biologico e medico.

Partecipare al convegno è stato molto positivo, soprattutto ha riscontrato suc-cesso l’ultima esposizione del dott. Borelli, poiché riteniamo sia importante trattare le conseguenze dovute a incidenti stradali, soprattutto per noi giovani, spesso impru-denti nella guida dei nostri ciclomotori. Nel suo intervento il dott. Borelli si è av-valso di immagini e dati molto forti riguar-danti i traumi cranici e le conseguenze pericolose derivanti dall’utilizzo di stupefa-centi e di alcool. Si è differenziato dai suoi colleghi per il linguaggio colloquiale e divulgativo, più vicino a noi giovani.

livello di integrazione tanto che attual-mente sono compresi nel termine “sistema neuroendocrino”. A questo com-plesso meccanismo di comunicazione in-

terna se ne aggiunge un altro, finalizzato alla comunicazione con l’ambiente ester-no, che si realizza grazie agli organi di senso. Il prof. Franco Tonolini, presidente della Fondazione Livia Tonolini per la Di-dattica e la Divulgazione delle Discipline Scientifiche, ha avviato l’argomento dei processi dell’apprendimento e della memoria elencando dapprima tutte le neuroscienze esistenti e di seguito le parti di cui è composto il nostro sistema nervo-so e le rispettive funzioni: esso è costitui-

to da due emisferi (quello destro e quello sinistro) e da quattro lobi (parietale, occi-pitale, frontale e temporale). Dopo di che ha constatato il fatto che la memoria, ossia la capacità dell'animo di conservare e rievocare esperienze e conoscenze pas-sate, può essere episodica quando contie-ne le informazioni relative agli eventi della vita trascorsa, oppure semantica quando contiene conoscenze generali acquisite nel tempo come una lingua o una teoria o altro ancora. Ha continuato la conferenza il dott. Edo-

ardo Facchi, direttore della Struttura Complessa di Medicina Nucleare, trattan-

Michela Molendi ► 3ªF Arnela Suhopoljac ► 3ªF

Elena Uccheddu ► 3ªF Paola Viola ► 3ªF

S abato, 24 marzo 2012 gli studenti delle classi 3ªF e 3ªE hanno parteci-pato al Convegno “Frontiere delle

neuroscienze del cervello” che si è tenuto presso l’ITIS A.Righi di Treviglio. L’iniziativa è stata promossa dalla Fonda-zione Livia Tonolini per la didattica e la divulgazione delle discipline scientifiche, l’Azienda Ospedaliera di Treviglio-Caravaggio e il Club UNESCO “il Caravag-gio” di Treviglio-Bergamo per creare una collaborazione tra scuola, sanità e cultura. Il convegno ha offerto ai numerosi stu-denti presenti l’opportunità di penetrare nei meccanismi di funzionamento del cer-vello umano, di esplorare i processi che sovrintendono all’apprendimento e alla memoria per scoprire infine l’importanza della diagnostica per immagini, scienza quest’ultima che consente di esplorare il cervello e di individuare le cause di gravi malattie, permettendo così interventi effi-caci e spesso risolutivi. Molto apprezzato è stato anche l’intervento del dott. Massimo Borelli che ha parlato del trauma cranico, richiaman-do la nostra attenzione ad un comporta-mento più attento e responsabile nella guida dei ciclomotori e sulla strada in ge-

nerale. La dott.ssa Samantha Bodrato, diri-gente medico Struttura Complessa di Me-dicina Nucleare, ha introdotto gli ele-menti anatomici del cervello, spiegan-do che il corpo umano è costituito da mi-lioni di “componenti” diversi che svolgono tra loro compiti distinti e complementari, finalizzati alla sopravvivenza dell’organi-smo. Gli impulsi nervosi e le sostanze chimiche costituiscono i due tipi di comunicazione

che si verificano all’interno del corpo uma-no. Per esempio, il sistema nervoso e il sistema endocrino presentano un elevato

Scienza e tecnologia al servizio della salute della mente

SCIENZA

◄ 31 Partita Tripla

Page 32: Partita Tripla 2012

le idee di Latouche che riguardano l’occupazione, basti pensare che l’Italia è uno dei paesi con la più alta percentuale

di disoccupati d’Europa. Seguendo il pen-siero del filosofo si potrebbero creare nuovi posti di lavoro. La soluzione si può trovare nell’edilizia, infatti la maggior parte degli edifici italia-ni, soprattutto pubblici, sono obsoleti e non rispettano neanche le basilari norme comunitarie europee di sicurezza. Se si intervenisse su questi edifici recupe-randoli e ristrutturandoli, molti giovani, ma non solo, potrebbero trovare un lavo-ro e di conseguenza, gli edifici riportati a norma, consumerebbero meno energia,

abbattendo quindi l’inquinamento grazie a moderni e più efficienti impianti elettrici e di riscaldamento. Un’altra soluzione per uscire dalla crisi secondo me si può trovare incentivando il settore delle energie rinnovabili, già in continua crescita in questi ultimi anni. Con lo sviluppo del settore, nuova manodope-ra verrebbe impiegata nell’ambito delle ricerca, progettazione e costruzione d’impianti fotovoltaici, eolici e simili, con-tribuendo anche alla diminuzione dell’inquinamento con la sostituzione,

graduale e lenta, di fonti energetiche non rinnovabili quali gas e petrolio, che tra

Davide De Marco ► 5ªE

C risi, spread, borse, fallimento, de-

classamento, ormai queste fatidiche parole vengono citate ogni giorno

una miriade di volte da politici, esperti, professori, giornalisti. Si parla di ciò a tal punto che oramai noi “poveri” cittadini non diamo più importanza alla sua tragici-tà e a ciò che comporta questa crisi eco-nomico-finanziaria che ci fa compagnia da quasi cinque anni. Dopo mesi e mesi e addirittura anni, pas-sati a studiare ed a elaborare le cause della crisi, oggi si sta cercando in tutti i modi di trovare una soluzione, una via d’uscita dall’infinito tunnel.

La parola d’ordine per molti esperti è sta-ta ed è tutt’ora crescita: la crescita e la ripresa dell’ economia secondo loro per-metterà all’Italia e a tutti i paesi dell’Europa e del mondo di “riemergere”. Crescita significa aumento della produzio-ne, l’aumento della produzione comporta

nuova occupazione, nuova occupazione è possibile con l’ampliamento delle imprese e l’apertura di nuove, queste possono aprire grazie a nuovi investimenti o gra-zie a incentivi dello Stato. Ma se si pensa che le imprese sono quasi tutte in crisi, le casse dello Stato sono vuote, soprattutto in Italia, Paese in cui abbiamo un debito pubblico alle stelle, che graverà anche sulle spalle delle gene-razioni future e dei nostri figli, la soluzione non sembra così semplice né a portata di mano.

La crescita del Paese comporterebbe di conseguenza un aumento del P.I.L., pro-

prio questo indice è messo in discussione e considerato inappropriato da una “corrente” opposta ai sostenitore della crescita, ovvero coloro che condividono le idee di Latouche, l’ideatore della “decrescita felice”. Secondo me, la soluzione per uscire dalla crisi si può trovare nelle parole di Latou-che, filosofo e intellettuale francese che da diversi anni, già prima dello scoppio della crisi, aveva pensato ad una soluzio-ne per risollevare il mondo, cambiando radicalmente la mentalità capitalistica e consumistica che caratterizza quasi tutti gli uomini oggigiorno. Sono d’accordo con

Quattro alunni dell’Oberdan si interrogano sulla crisi e sulle sue possibili soluzioni

RIFLESSIONI

poche decine di anni si esauri-ranno.

Anche la risco-perta di valori

legati alla natura e all’ambiente può favo-rire una possibile via d’uscita dalla crisi. Questi valori, invece, si stanno perdendo, a causa della continua e incessante urba-nizzazione che sta avvenendo sia in Italia come nel resto d’Europa e del mondo; immensi campi e terreni sono sottratti all’agricoltura mentre potrebbero essere

bonificati per la creazione di parchi, per la coltivazione di cereali, frutta e verdura destinata a consumatori adiacenti a quei terreni così da abbattere i costi di traspor-to e ovviamente creare nuovi posti di la-voro, però questo settore viene molto “snobbato” da chi è alla ricerca di un lavo-ro. Molte altre sono le possibili soluzioni da trovare per riuscire a riemergere da que-sta crisi anche se è difficile attuarle, ormai ci troviamo in un mondo corrotto, dove le multinazionali schiacciano le piccole im-

prese, dove il cemento e l’inquinamento stanno distruggendo a poco a poco il pia-neta. Se devo essere sincero sono poco ottimi-sta, non so come riusciremo e se uscire-mo da questa crisi, se Monti risolleverà l’Italia, se la Merkel e Sarkozy risolleve-ranno l’Europa. Credo solo che non sia possibile andare avanti con questa menta-lità che ormai ci appartiene dalla rivoluzio-ne industriale, e che l’unica soluzione sia cambiare radicalmente il proprio stile di vita e le proprie abitudini; convincerei che

la crescita del P.I.L. non è l’unico indicato-re del “benessere”.

32 ► Partita Tripla

Page 33: Partita Tripla 2012

Fabio Fontana ► 5ªE

N asdaq. Ftse Mib. Default. Pil. Spre-ad! Oggigiorno i media ci bombar-dano con parole che non hanno

alcun significato se non per banchieri e speculatori; ma le nostre vite sono legate con fili invisibili a quei numeri che salgono e scendono. L’operaio, il muratore, il con-tadino, l’insegnante si mettono le mani nei capelli davanti allo spread che si alza e al Pil che si abbassa. Con la globalizzazione ci era stato pro-messo un mondo nuovo, ci era stato assi-

curato più benessere per tutti, un mondo più equo, la sconfitta della povertà. Poi è arrivata la crisi a sparigliare i giochi; come schede di un domino tutti i paesi occiden-tali ci sono caduti uno dopo l’altro, sotto il peso dei mercati finanziari crollati su se stessi come castelli di sabbia.

Quattro alunni dell’Oberdan si interrogano sulla crisi e sulle sue possibili soluzioni

Svolta da De Marco, Fontana e Lucchi: «L'economia è in crisi, in partico-lare in Europa e nel nostro Paese. Svanisce dunque la prospettiva di un mondo globalizzato, produttivo ed equo verso tutti. Facendo rife-rimento alle tue conoscenze e alla esperienza, ipotizza una via d'u-

scita.» Svolta da Galletta: «Crisi, recessione, default, tagli: queste parole bombardano la nostra giornata ormai da tempo. Quale significato hanno per te nel contesto in cui vivi (amici, scuola, famiglia) e pensando al tuo futu-ro?»

si, l’esasperazione dei sentimenti che fa crescere l’odio nei confronti del diverso, il sovrasfruttamento e l’inquinamento dell’ambiente. Dinnanzi a tutto ciò, oggi si sta sempre più diffondendo la proposta di un radicale ripensamento dello stile di vita del piane-ta, partendo dall’attuale sistema economi-co. Alcune soluzioni possono sembrare utopistiche ma non sapremo mai se pos-sono funzionare se non cominciamo da subito a dirigere la nostra rotta verso di esse. Dal punto di vista economico, urge sep-pellire definitivamente il consumismo sfre-nato che ha reso lo spreco un’abitudine nefasta ed è stato attuato grazie ai bassi

costi di produzione che si traducono in salari da fame e diritti ridotti all’osso per i lavoratori dei paesi in via di sviluppo. Ri-durre dunque la produzione, eliminando i beni inutili e aumentando la qualità di quelli necessari. Abbassare il Pil, per quanto possa sem-brare una follia agli economisti mainstre-am, è l’unico modo per tornare a vivere come persone e non più come automi del “produrre, consumare, crepare”. Del resto l’odierno regime energetico occidentale, che ha consentito questo ritmo produtti-

vo, è basato su fonti fossili – petrolio, carbone, uranio – che non dureranno per sempre. Occorre pertanto ridurre gli spre-chi energetici, migliorando l’efficienza delle reti di distribuzione e iniziando a costruire gli edifici con tecnologie di que-sto secolo, e puntare sulle fonti rinnovabili (solare, eolico, termico e biomasse). Dob-biamo riservare un’attenzione particolare all’ambiente, che l’inquinamento sta di-struggendo con la crescita della tempera-tura globale. Si prospettano due gradi di aumento che se davvero si realizzeranno

daranno il via a una serie di catastrofi: l’innalzamento del livello del mare, una maggiore frequenza dei fenomeni climatici estremi (di cui l’Italia negli ultimi mesi ha avuto degli assaggi), una desertificazione più spinta. Dato ciò, è fondamentale una presa di coscienza globale immediata, poiché l’attuale sistema economico ci può portare solo al collasso. Dobbiamo rimettere al centro di tutto la persona e suoi reali biso-gni.

Il dolce sogno della globalizzazione si è infranto nel 2007, quando negli Stati Uniti il sistema dei mutui subprime è precipita-to. Nel paese di Ronald Reagan e della deregulation, da anni si elargivano prestiti a soggetti che non potevano vantare alcu-na garanzia di restituirli. Le banche e gli istituti di finanziamento scaricavano questi prestiti “spazzatura” sui piccoli investitori, con operazioni al limite della legalità. Ma

ad un certo punto il castello di carte non ha potuto fare altro che crollare: alcune banche sono fallite, altre sono state salva-te in extremis da copiosi aiuti pubblici. La recessione, però, era già cominciata. E dagli USA aveva raggiunto l’Europa, il Giappone e poi anche i paesi in via di sviluppo. Dopo qualche anno, mentre si iniziavano a intravedere i primi barlumi della ripresa, nel Vecchio Continente è scoppiata la crisi dei debiti degli stati, che imperversa tutt’ora sull’Eurozona. La Grecia è stato il

primo paese a vedere i tassi di interesse sul proprio debito pubblico arrivare alle stelle, avviandosi sulla strada del fallimen-to. La troika (UE, BCE e FMI) ha concesso aiuti economici miliardari alla finanza elle-nica, ma anche a quelle di Irlanda e Por-togallo. All’appello dei Piigs (“maiali” in inglese), mancano l’Italia e la Spagna, oggi sorvegliati speciali. Fin qui la cronaca economica degli ultimi mesi, ma gli effetti più pesanti della crisi si sono abbattuti sugli strati più deboli delle popolazioni coin-

volte. Sono aumenta-te le disuguaglianze, calati gli stipendi, la disoccupazione ha raggiunto livelli astro-nomici (in Italia quella giovanile è al 31 per cento). Questi problemi con-tingenti si aggiungono a quelli strutturali: la sperequazione fra ricchi e poveri, sia

all’interno delle nazio-ni che fra paesi diver-

I temi che trovate in queste pagine e nelle prossime due sono risultati vincitori del concorso indetto da Cisl e

Anteas in memoria di Elio Colleoni.

◄ 33 Partita Tripla

Page 34: Partita Tripla 2012

commerciale “Luigi Bocconi” ed economi-sta acclamato a tutte le latitudini. Un Governo costituito da persone compe-tenti e soprattutto incensurate. Possiamo quindi auspicare provvedimenti cogenti nei confronti dei numerosi nababbi che esportano i loro capitali all'estero, favoriti da condoni e soglie di evasione.

Il serbatoio di denaro sporco accumulato dal nostro Paese ammonta a circa cinque-cento miliardi, equamente ripartiti tra autoriciclaggio, finanziamenti pubblici per i partiti, ecomafie, corruzione, concussio-ne e capitali scudati. Una risorsa pressoché inesauribile sinora inutilizzata, un terzo della quale garanti-rebbe la copertura di un provvedimento risolutivo che ponga fine alla drammatica situazione del nostro debito pubblico. Tuttavia il governo tecnico sembra stia lavorando con calma, con perizia, nel ten-

tativo di tutelare gli interessi di chi le tas-se non le ha mai pagate, ovvero il Vatica-no, Mediaset, la casta, gli evasori ed i grandi istituti di credito. Ad oggi il Governo si è semplicemente limitato ad un leggero dimagrimento delle province, peraltro solo annunciato. Un risparmio sobrio, visto che potremo incassare solamente sessantacinque milio-ni di euro sui due miliardi e mezzo impie-gati annualmente solo per retribuire as-sessori, consiglieri e personale. Non sa-rebbe il caso di tagliare quei vergognosi

sussidi con i quali si assicura ai tesorieri delle formazioni poli-tiche la possibi-lità di intascare milioni di euro e destinare tali fondi alle impre-se sull'orlo del fallimento? Monti si è poi affrettato a di-

chiarare che gli evasori prima o

Simone Lucchi ► 4ªH

D opo il terremoto finanziario che ha

investito gli Stati Uniti a causa del crollo dei mutui subprime, lo spet-

tro del fallimento si staglia ora minaccioso sulla strada del vecchio continente. De-classamenti, spread ai massimi storici, misure drastiche per evitare la bancarotta e manifestazioni di dissenso da parte degli statali sono ormai all'ordine del giorno. Una recessione di portata internazionale che ha originato autentiche voragini nei conti di numerosi paesi, ormai sull'orlo del baratro. Secondo le ultime stime di “Standard And Poors”, autorevole agenzia di rating, le misure adottate dai governi europei per arginare la crisi sono insuffi-cienti. L'outlook di quattordici paesi appa-re negativo: note dolenti per Francia ed Austria, che devono rinunciare alla loro tripla A, mentre sembrano arrancare or-mai definitivamente Spagna, Portogallo, Cipro, Malta, Slovacchia e Slovenia che raggiungono Italia e Grecia, ormai degenti di lungo corso. La speculazione finanziaria punta quindi apertamente sul default di Italia, Grecia e Spagna, vittime illustri dei meccanismi propiziati dalla globalizzazione. Il loro

impoverimento si riflette sulla produzione e sui consumi, poiché Atene, Roma e Ma-drid non possono più permettersi di finan-ziare il proprio debito pubblico e le loro economie rischiano di avvitarsi su se stes-se in una sorta di circolo vizioso. La globalizzazione ha indubbiamente favo-rito il contagio tra gli stati dell'Unione, attraverso la stretta interdipendenza di tutti i mercati. Prima di addentrarci in un'analisi appro-fondita delle numerose piaghe che afflig-gono il nostro Paese, urge una rapida

riflessione sull'attuale situazione politica. Dopo l'ennesimo esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, l'incarico è stato affidato a Mario Monti, già rettore dell'università

Quattro alunni dell’Oberdan si interrogano sulla crisi e sulle sue possibili soluzioni

RIFLESSIONI

poi saranno costretti a contribuire. Pecca-to siano protetti dalla famigerata norma sulle soglie di evasione, introdotta nel lontano 2000 dall'esecutivo allora guidato da Massimo D'Alema.

Il provvedimento permette agli evasori di nascondere da settanta a centomila euro di reddito rimanendo impuniti. Un metodo certamente singolare per so-stenere l'Agenzia delle Entrate. Un espe-diente più efficace per porre fine a questa pantomima sarebbe quello di raddoppiare le pene ed abolire le soglie, deterrente evidentemente sconosciuto ai tecnici. In questo periodo di crisi, infatti, è oppor-tuno porre la lotta alla criminalità econo-mica tra le priorità della legislatura. Eppure luminari ed esperti continuano a fare retorica o si limitano ad ipotizzare

utopiche soluzioni ad un'economia ormai stagnante. Il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni, ad esempio, si lancia in in-terpretazioni della crisi piuttosto personali. Oltre a rimproverare l'Unione Europea per non avere un sistema di governance co-mune per fronteggiare il tracollo finanzia-rio, Saccomanni pone le infrastrutture tra le priorità del suo piano di crescita, so-prattutto per il nostro Paese. Scelta in-dubbiamente azzeccata, date le numerose infiltrazioni mafiose già nell'assegnazione

degli appalti relativi all'EXPO milanese del 2015 e per l'abusivismo edilizio, fenomeno oscuro ed in sensibile aumento. Mentre dai turiboli dei rotocalchi si scate-na la caccia agli evasori di Cortina e San-remo, la corruzione dilaga. L'ultimo rap-porto di Trasparency ci colloca infatti al sessantanovesimo posto nella graduatoria dedicata ai paesi meno corrotti. Un dato allarmante se consideriamo che paesi come Ruanda e Samoa hanno una perce-zione della corruzione inferiore alla nostra. Il Belpaese si contraddistingue per la pro-

pensione a delinquere della sua classe dirigente, patologica e reiterata. Sarebbe doveroso un impegno istituzionale serio che non si limiti alla sola ratifica della convenzione di Strasburgo, ma che punti a sgominare sul nascere le nuove forme di illecito tributario e a contrastare gli episo-di di tangenti tra privati, fenomeno in vertiginosa crescita. Forse dovremmo interrogarci su un antico sillogismo platonico: “La politica, nella comune accezione del termine, non è altro che corruzione”. Magari potremmo

scoprire una nuova connotazione del ter-mine “recessione”.

34 ► Partita Tripla

Page 35: Partita Tripla 2012

Quattro alunni dell’Oberdan si interrogano sulla crisi e sulle sue possibili soluzioni

Orazio Galletta ► 2ªE

G ià da tempo ogni volta che sento il telegiornale, le parole come crisi, recessione, default e spread riem-

piono la bocca dei giornalisti e non fanno altro che spaventare tutti coloro che, co-me me, e forse la maggior parte della gente “normale”, non riusciamo a capire cosa significhino.

So solo che uomini e donne sono incollati al televisore, guardano numeri scorrere

sul video… ascoltano economisti che par-lano, cercano di spiegare alla gente quello che sta accadendo creando ancor più con-fusione… anch'io e mia mamma che di Borsa non capiamo nulla e che viviamo con la pensione di papà ed il poco lavoro della mamma stiamo lì a guardare… ad ascoltare ed alla fine di tutto ci chiediamo: cosa sta accadendo? che vuol dire fare sacrifici? a cosa dobbiamo rinunciare? cosa dobbiamo pagare? per chi e per che cosa dobbiamo pagare?

Quello che ho potuto capire è che il no-stro futuro è in mano alla Germania e alla Francia che dobbiamo stare alle loro rego-le, che questi due capi di stato governano

anche in Italia, o per meglio dire hanno il potere di giudicare se le nostre leggi van-no bene per loro, se non vogliamo uscire dall'Euro perché se lo facessimo sarebbe una tragedia! Il motivo non l'ho ancora capito, anzi: la nonna ripete sempre “come si stava bene con la lira!”... Comunque siamo in Europa e l'Euro è ora la nostra moneta! Questo è un dato di fatto, come è certo che l'Italia è messa molto male (così come la Grecia, che forse sta peggio di noi)!

Per sistemare questa “catastrofe” è stato nominato un governo di tecnici, si sono

dovuto rinunciare a qualcosa… insomma ognuno ha il suo bagaglio di “sacrifici”! Quest'ultima è la parola che sento sempre in televisione, però chi parla di questi fantomatici sacrifici ha “macchinoni”, ville lussuose e fa vacanze in paesi esotici… Perché chiedono sacrifici a me, a quelli come me, alle famiglie normali che già prima non vivevano nel lusso? Non mi intendo di economia e in modo particolare non capisco tante parole usate in conferenza stampa da chi ci governa; quello che sono riuscito a capire, nella mia ignoranza è che bisogna pagare que-sto maledetto debito, forse per far con-tenta la Germania e la Francia, più proba-bilmente l'Europa intera, visto che l'even-

tuale default di uno Stato produrrebbe un pericolosissimo effetto domino. Ossia cadiamo noi e ci tiriamo dietro l'Eu-ropa intera! Penso anche che tutti quei tecnici non hanno poi pensato molto per sistemare le cose… hanno aumentato tutto quello che era più facile colpire: benzina, luce, gas, alimentari… cioè tutto quello che ogni normale famiglia consuma abitualmente… tutto sommato non è che hanno spremuto poi tanto le loro meningi!

Un'ultima cosa, si parla tanto di noi giova-ni, del nostro futuro, del lavoro che non c'è e forse non ci sarà, ora non devo più neppure augurarmi di poter lavorare a

lungo in un posto perché è monotono… ed io che avrei voluto un posticino in ban-ca? Mi toccherà lavorare per tre mesi e per altrettanti restare disoccupato? Se potessi vorrei porre una domanda all'on. Monti: perché siete partiti dal basso coi sacrifici e non dall'alto? Chi è straricco di certo potrà darvi più danaro! Perché quando decidete qualcosa traccia-te una linea orizzontale, senza una piccola curva, voi tagliate, aumentate, ma non sapete se tagliate a chi fa fatica ad arriva-re a fine mese, a chi non ha più un papà

che lavora, ai vecchi che hanno lavorato una vita ed ora non possono neppure permettersi di riscaldare per bene le loro case, ma è tanto difficile, è così impossibi-le valutare chi penalizzare e chi no? Forse la risposta già ce l'ho: siamo noi, “gente comune e onesta”, la vera garanzi-a di salvezza per lo Stato Italia! Concludo dicendo che ogni tanto la zia mi compra un gratta e vinci da 2 euro e pri-ma di grattare sogno di vincere 100.000 euro… sogno… e nel sogno faccio tante cose… perché come dice la nonna: “l'unica cosa che non ci possono tassare sono i nostri sogni!”.

presentati, Monti ha sostituito Berlusconi ed in un'intervista si è impegnato a siste-mare tutto. Il suo è un governo “tecnico” (da quanto posso capire, non si occupa di partiti, non sta né a destra né a sinistra, insomma si occupa di questioni pratiche, a mio vede-re…), spetta a noi italiani pagare miliardi euro di debiti che l'Italia ha contratto (per quel che mi riguarda l'unico debito con-

tratto dalla mia famiglia è il mutuo sulla casa e l'abbiamo quasi pagato!) l'on. Mon-ti ha parlato di sacrifici per tutti… ci ha raccomandato di stringere i denti ed af-frontare questo brutto periodo… come ho già detto, in casa nostra entra una piccola pensione e arrotondiamo col lavoro part time della mamma, nel nostro caso parti-colare risolvere la crisi italiana significa non uscire più a mangiare la pizza ed an-dare al cinema con gli amici una volta al mese, già… con tutti gli aumenti la pen-sione se ne va per il mutuo ed il resto

nella benzina, nelle bollette e nella spe-sa… quindi in sostanza il sacrificio chiesto alla mia famiglia riguarda tutto quello che ogni persona normale che lavora ha il sacrosanto diritto di poter godere… un cinema? una pizza? Forse per alcuni sono piccolezze, ma per me significano un pochino di svago, lo stare con gli amici, togliermi anche un capriccio… Non siamo una famiglia pretenziosa, già la morte di papà ci ha costretti a parecchie rinunce… però trovo profondamente in-

giusto chiedere a noi dei sacrifici (che per altri sono piccolezze, ma non lo sono per me!), per debiti che non abbiamo mai chiesto e neppure riesco a capire perché non li paga chi li ha contratti questi debiti! Guardando la televisione a volte provo una rabbia tremenda, pubblicità, spetta-coli televisivi hollywoodiani, donne, uomini e ragazzi vestiti all'ultima moda, pubblicità di ogni specie di superfluo esistente sul mercato, oggetti che non ci possiamo permettere più! Alcuni miei amici sono nella nostra situa-

zione, qualcuno è più fortunato, altri me-no, però mi accorgo che quasi tutti hanno

◄ 35 Partita Tripla

Page 36: Partita Tripla 2012

gio is singing, the man is reading the score while the angel, Eros, is listening to music and he is picking up a bunch of grapes from the ground. According to the second interpretation Caravaggio has portraied himself in three different poses. This painting represents one of the many

examples of the cultural environment of the cardinal’s court, where music and art were topics of discussion along with science. It is the first time that the painter has made a self-portrait as a horn musi-cian. Are also present subjects of dead nature and musical instruments. You can see the sad essence of Caravaggio’s pain-ting looking at the subject on the background of the painting. In particular the characters are wearing traditional classical Greek robes. From these it is evident the contrast of dark and light co-

lours, which is typical of Caravaggio; in

fact the background is very dark brown while the youths are clearer, as if they are illuminated by an artificial light. Caravag-gio used a lot of light and lively colours like red, white, green and brown. The

subject of this painting is everyday life and it seems that the place is a Roman inn. Finally we can say that Caravaggio with his painting was reached perfection in imperfection, in fact he didn’t change the faces to make them more aestheti-cally beautiful and this was one of his innovations with the extreme realism in every detail. For example the clothes are very detailed almost as if they were real and if we look with attention we can see that with them Caravaggio has created a line that crossing the whole picture,

symbol of continuity and fluidity.

Medusa’s head was given by Perseo to

Athena, who had given him the mirror through which he could confront Me-

dusa without looking directly into her eyes and without

being petrified. Medusa wasn’t

always a horrible woman. Medusa was

attracted into a temple dedicated to Athena by

Zeus, who courted Medusa. Athena was jealous of her beauty and her hair, so she transformed them in vipers.

The look of the monstrous Gorgone had kept the power to transform in stone whoever crossed her eyes even after b e i n g b e -headed. According to the legend, the clotted blood would turn into coral, which explains the

compactness of the coagulated and very little fluid strokes of C a r a v a g g i o . According to another legend, as the poison of snakes, Medusa’s blood had the power to give death or heal.

T his painting probably is the first work that Michelangelo Merisi pain-ted at Palazzo Madama, in the

house of cardinal Del Monte, his protec-tor. In this painting there are four young boys and probably they are preparing for an upcoming concert. About these young boys there are two interpretations. The first interpretation states that

Mario Minniti is playing the lute, Caravag-

INTRODUCTION

“L a Me-dusa” is the 13th

work of Caravag-gio. It is 60 x 55. It was ordered by Cardinal del Monte who gave it as a present to duke Ferdi-nando I De Medici. It is an oil on canvas painting mounted on a wooden shield convex. “La Medusa” was under-gone to restoration in 2002, after a bomb attack in 1993. Now the painting is situ-ated in Florence, in Galleria degli Uffizi. La Medusa wasn’t chosen occasionally but it was dear to the Medicis in Florence. In this painting there is a strong contrast between the background and the subject in the foreground. In fact the background is black, while Medusa’s face is very bright and vivid. The subject of medusa represents the face and also the pain of a woman. Te eyes convey terror and her open mouth expresses an inhuman suffering. We were attracted by this painting be-cause it is very expressive and full of hid-den meaning to discover. One of these meaning is represented by vipers for hair; we have noticed that these animals are depicted in some of the paintings by Caravaggio. Another very expressive par-ticular are her eyes that convey wicked terror; her neck is marked by strokes of blood. Another particular that we were attracted is the contrast of colours used for the background and the foreground. MYTHOLOGY

T he Subject in this painting is mytho-logical. The mythology says that the Medusa was transformed by

Athena into an old woman with long, sharp teeth, with vipers for hair. Athena also made the mouth of Medusa still. For this reason shows her with the mouth open wide. Then Athena made Medusa a statue, in fact there are sculptures that representing the bust of medusa. Medusa was killed by Perseo who cut off her head, looking of her reflection a his shield polished like a mirror given to him by Athena. Moreover, her head continued to make stone anyone who looked even after being detached from the boy. Finally

L’inglese e l’arte si fondono in due cartelloni sul Caravaggio

CULTURA

36 ► Partita Tripla

Page 37: Partita Tripla 2012

sconvolgente, li emozionava. Eccoli sfiniti, scioccati per ciò che avevano dovuto sop-portare durante il viaggio, dover fare l'ulti-mo sforzo, rispondere alle domande degli ispettori statunitensi. Si doveva dire tutto, generalità, fingere di stare bene, di avere soldi, di saper da chi

andare, cosa fare, dichiarare di non esse-re anarchici, di non costituire problema insomma per il governo degli Stati Uniti. E poi non rimaneva che sperare di non es-sere rimpatriati, di essere accolti e di po-ter essere anche loro parte dell'American Dream. Il fumetto, il pezzo “i pensieri di un bam-bino”, il dialogo sono in inglese perché il lavoro fatto dalla classe 2ªD, nell'ambito della riflessione su Cittadinanza e Costitu-zione è stato avviato dall'insegnante di inglese; il dialogo è stato elaborato sulla

base di un documento tratto dagli archivi di Ellis Island, la lista dei passeggeri di cui sopra; sarebbe dovuto essere in dialetto, ma l'inglese è la nostra lingua franca.

Breaking News!!!!!! Our friend Juanung Phromphinan has

won a scholarship with Intercultura. He's going to go to China in September

and he'll be there for a year. We will miss you Bob!!!

Auguroni dalla classe II D

Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e igno-ranti, ma disposti più di altri a lavorare. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal Sud Italia. Vi invito a controllare i documenti di pro-venienza e a rimpatriare i più” Gli americani disprezzavano gli italiani, non li volevano; e sebbene contribuissero alla crescita economica del paese, rimane-vano cittadini di serie B. In effetti le sofferenze degli emigranti di inizio secolo, cominciavano dal momento in cui decidevano di lasciare i loro paesi con i mezzi che avevano, treni se fortuna-ti, carri, muli, a piedi per raggiungere il porto da cui sperare di potersi imbarcare. Genova per il Nord, Napoli per il Sud erano i punti di raccolta.

Non era scontato e facile l'imbarco. Visite, vaccinazioni, accertamenti venivano rego-larmente effettuati sui passeggeri della terza classe; se andavano a buon fine si poteva salire a bordo, e si preparavano all'incubo della terza classe. La steerage accomodation, la terza classe appunto, era affollatissima, si era costret-ti a stare in spazi ristretti, sporchi e affol-lati, con poco cibo e solo acqua salata a disposizione. Intanto l'America si avvicina-va…, era grande la speranza di una vita migliore, più forte però la paura di essere respinti e quindi bisognava provare e pro-

vare a parlare in un linguaggio incom-prensibile, a dire le cose che servivano nella nuova lingua. Ellis Island si avvicinava,… la vista della Statua della Libertà era

Ricordarsi di essere emigrati per comprendere gli immigrati

SOCIETÀ

Il fumetto è nelle pagine seguenti

Classe Seconda D

L' emigrazione che ha caratterizzato la storia degli italiani a partire dall'i-nizio del secolo scorso, ha portato

moltissimi verso gli Stati Uniti d'America. Oggi l'Italia è terra di immigrazione.

In classe sono presenti diversi alunni stra-nieri, vogliamo raccontare loro e ricorda-re a noi stessi ciò che è stato... non per-dere la memoria ci aiuta a scegliere, a decidere quello che è giusto e quello che non lo è. Il punto di arrivo è la considerazione della necessità di integrazione. Siamo partiti dall'analisi di documenti (fotocopia di una lista di passeggeri a-bruzzesi che dal porto di Napoli partono per gli Stati Uniti nel 1919, fornita dall'in-segnante), estratti di testimonianze di

ufficiali americani che attestavano le sof-ferenze che gli emigranti dovevano sop-portare durante le circa due settimane di viaggio, riportati dal testo di civiltà: Explo-ring English. È impressionante quanto si dice in un estratto della relazione sul fenomeno della migrazione degli italiani negli Stati Uniti, presentata dal l ’ I spet to rato per l’Immigrazione al Congresso americano tenutosi nell’Ottobre 1912. “Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Tra loro par-lano lingue a noi incomprensibili, probabil-mente antichi dialetti. Molti bambini ven-gono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petu-lanti. Dicono che sono dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tor-nano dal lavoro.

What's on a child's mind........!!!! I can’t even think of my uncertain future,

what do I have to expect…? Difficulties will be with me on this ship, during the journey and... at

the end of it...

No.. I have to hope, it’s not a game to win,.... it’s a bet. I’ll arrive safe and sound at the U.S.A… the promised land for the

people like me. My dreams, my projects, my ambitions will be with me for days and

days.. I hope they won’t be scattered or thrown in the mud. God!!! God help me.. If you help me, if you are by my side, I’ll overcome the

troubles and pain I have to face during the journey.. and then there in America

I’m afraid I won’t make it, ..maybe I won’t be up to it! Oh God! America I’m here to come!!

Astrid Rossoni ► 2ªD

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38 ► Partita Tripla

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Page 40: Partita Tripla 2012

Il punto sui tornei di calcetto maschile e femminile e i risultati di quello maschile

SPORT

Mateusz Luczkowiak ► 5ªE Fulvio Nossa ► 5ªE

L unedì 2 aprile, dieci ragazze del no-stro istituto hanno partecipato al torneo del progetto “A tutto Sport”

di calcetto femminile. Il torneo che si è svolto ai campi di via Bergamo, ha visto 5 scuole protagoniste: Zenale e Butinone di Treviglio, Galileo Galilei di Caravaggio, Einaudi di Dalmine, Simon Weil di Trevi-glio e, ovviamente, il nostro istituto I.T.C. Oberdan.

Le ragazze del nostro istituto, ovvero: Sessantini Aurora di 1ªA, Scarpello Marti-na e Possenti Anna Chiara di 1ªC, De Pon-ti Giorgia e Bonzani Chiara di 3ªC, Ama-tulli Arianna di 3ªH, Pellegrini Giulia di 4ªC, Ammoni Sara, Iannaccone Angela e Baronchelli Eleonora di 4ªI, selezionate dal mitico mister Monaco Francesco, si sono classificate prime, portando a “casa” la coppa battendo in finale le ra-gazze del Galileo Galilei. Noi della Partita Tripla abbiamo fatto una breve intervista al mister/selezionatore Monaco Francesco chiedendogli una opi-

Mateusz Luczkowiak ► 5ªE Fulvio Nossa ► 5ªE

Q uest’anno ha ripreso lo svolgimento del torneo di calcetto maschile per tutte le squadre delle classi del no-

stro istituto (dalle prime alle quinte). Contrariamente alle ultime edizioni, il tor-neo si è svolto sul campo dell’oratorio “Conventino”, un campo in brutte condi-zioni (non ce ne voglia il parroco) che

lasciava molto a desiderare e che ha an-che influito negativamente sullo spettaco-lo delle partite; se ci aggiungiamo le con-dizioni meteorologiche invernali, potete intuire che, nonostante la buona volontà degli organizzatori e dei partecipanti, non sia stato proprio facile giocare.

Malgrado questo, hanno partecipato al torneo 19 squadre, suddivise in 4 gironi, dai quali accedevano ai turni successivi le squadre con maggior numero dei punti dei vari gironi. Del girone A, sono passate ben 3 squadre al turno successivo, in quanto hanno ac-cumulato 8 punti ciascuna. Del girone B, sono passate 2 squadre, che hanno accu-mulato rispettivamente 12 e 7 punti, d’altronde come del girone C, con la diffe-renza che la prima classificata del girone

ha accumulato 10 punti invece dei 12 elencati poco prima. Del girone D è passa-ta una squadra soltanto, che ha racimola-to 7 punti. Le fasi finali si svolgeranno successiva-mente (dopo la pubblicazione del giornali-no) in cui assisteremo a diverse sfide inte-ressanti. Concludendo, ci auguriamo che questa fase finale del torneo ci regali molte emo-zioni e auspichiamo che lo si ritorni a gio-care in palestra, che ha sempre ospitato questo torneo e nella quale si son sempre

disputate belle partite che hanno rispec-chiato il vero valore delle squadre parteci-panti e, quindi, della vincitrice.

nione in merito allo svolgimento del torne-o stesso: Le ragazze quante partite hanno do-vuto giocare nel torneo “A tutto Sport” per aggiudicarsi la coppa?

Le ragazze hanno giocato 3 partite elimi-natorie a girone e una finalissima. Nella fase a gironi hanno vinto due volte e pa-reggiato una. Nella finalissima si sono imposte battendo il Liceo Galilei, conqui-stando il trofeo. Il risultato ottenuto rispecchia le sue aspettative? Certamente, sia dal punto di vista educati-vo che quello sportivo. Qual è la cosa bella di allenare la squadra femminile? Più che allenatore sono un selezionatore perché ho l’occasione di stare con loro

solo una volta all’anno e, comunque, le ragazze del calcio mostrano di giocare per puro svago, si divertono un mondo con un sano agonismo che è fine a se stesso e non “contaminato” da altri fattori come quello che purtroppo possiamo osservare nel mondo calcistico dei “maschietti”, troppo intasato di interessi. È difficile dirigere una squadra fem-minile? Assolutamente no! (Altrimenti mi esonera-no e perdo l’opportunità di stare “bene” e divertirmi anche il prossimo anno).

PUNTI GOL FATTI

GOL SUBITI

5E 8 15 6

1F(a) 8 18 11

2G 8 11 8

3E 3 17 17

1D 0 2 26

PUNTI GOL FATTI

GOL SUBITI

3D 12 30 6

4D 7 19 12

1F(b) 6 10 20

1G 3 13 21

2B 1 4 18

PUNTI GOL FATTI

GOL SUBITI

3M 10 29 12

4A 7 13 5

1B 6 19 12

1E 4 11 6

2F 0 0 22

PUNTI GOL FATTI

GOL SUBITI

4C 7 ND ND

1C 6 ND ND

3C 1 ND ND

5D 0 ND ND

GIRONE A

GIRONE B

GIRONE C

GIRONE D

Le prossime sfide

40 ► Partita Tripla

Page 41: Partita Tripla 2012

Il punto sui tornei di calcetto maschile e femminile e i risultati di quello maschile

5D-3C

1C-4C

0-6

4-6

3C- 1C

4C- 5D

7-9

6-0

5D- 1C

3C- 4C

0-6

2-4

GIRONE A 5D - 4C - 2D - 1C

4D-3D

2B-1G RIPOSO 1F(b)

2-8

0-6

3D-1G

2B-1F(b) RIPOSO 4D

10-1

1-2

1G-1F(b)

4D-2B RIPOSO 3D

5-6

2-2

1F(b)- 4D

3D- 2B RIPOSO 1G

5-2

8-2

4D- 1G

3D- 1F(b) RIPOSO 2B

10-2

8-2

GIRONE B 4D - 3D - 2B - 1G - 1F(b)

4A- 3M

2F- 1B RIPOSO 1E

2-2

0-6

3M- 1B

2F- 1E RIPOSO 4A

12-10

0-6

1B- 1E

4A- 2F RIPOSO 3M

4-5

5-0

1E- 4A

3M- 2F RIPOSO 1B

3-3

6-0

4A- 1B

3M- 1E RIPOSO 2F

3-0

10-0

GIRONE C 4A - 3M - 2F - 1B - 1E

5E- 3E

2G- 1F(a) RIPOSO 1D

5-2

2-2

3E- 1F(a)

2G- 1D RIPOSO 5E

6-7

8-2

1F(a)- 1D

5E- 2G RIPOSO 3E

7-3

5-5

1D- 5E

3E- 2G RIPOSO 1F(a)

0-6

2-8

5E- 1F(a)

3E- 1D RIPOSO 2G

2-2

6-0

GIRONE D 5E - 3E - 2G - 1F(a) - 1D

Bilancio nostro, che sei nel 2423 sia pareggiato il tuo conto venga il 31/12 sia fatto il tuo assestamento così in dare così in avere. Dacci oggi il nostro credito quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri fornitori e non c’indurre in minusvalenze ma liberaci dalla perdita d’esercizio. Amen.

◄ 41 Partita Tripla

Page 42: Partita Tripla 2012

S i è tenuto presso il nostro istituto un corso di informatica di base gratuito dedicato esclusivamente alle cittadi-

ne di Treviglio e dintorni. L’esigenza si è manifestata dopo aver osservato che spesso, quando si parla di nuove tecnolo-gie informatiche e della comunicazione, sono le donne le più attente e curiose rispetto ad una platea maschile sempre più frequentemente scettica e rinunciata-ria. “Internet in salsa rosa” è il nome dato al corso che ha permesso a una quindicina

di signore della Bassa di misurarsi con l’utilizzo del computer e la navigazione in internet. Quattro lezioni da due ore, dove dopo una breve spiegazione dei contenuti si è pas-sati all’azione pura con tutte le allieve poste sotto il tutoring di Andreea Agafitei, Giulia Leo, Linda Mazzoleni, Giulia Pelle-grini, Claudia Pilenga, Diletta Rossigni,

Elena Zumerle, studentesse del corso Mercurio. I risultati non si sono fatti atten-dere se è vero che al termine del corso tutte le allieve sono state in grado di navi-gare in internet, utilizzando browser e motore di ricerca; selezionare e stampare le aree delle pagine web di interesse, di creare e utilizzare una casella di posta elettronica con qualcuna si è spinta sino a creare un blog personale. Una soddisfa-zione per tutte, nel solco di una continua ricerca di legame tra il nostro Istituto e il territorio.

contro, perché con esso potevano trovare ogni cosa che gli interessasse, infatti gli abbiamo insegnato a visitare una libreria online e anche a prenotare un viaggio aereo. Le donne erano molto interessate alle ricette e le stampavano mentre la maggior parte degli uomini leggeva la Gazzetta dello Sport o altre novità sul calcio. Quello che ci ha più colpito è il

fatto che loro avevano un grande spirito di iniziativa nello sperimentare l'informati-ca. Ora siamo in un’era dove la conoscen-za del computer è alla base quasi di tutti i lavori, quindi era giusto come per noi, anche per loro imparare l’utilizzo del com-puter. Questo ci ha aiutato a capire come sia difficile ma anche divertente insegnare agli altri qualcosa di nuovo. Per noi è sta-ta un’esperienza molto bella e educativa che speriamo di ripetere negli anni suc-cessivi.

Giulia Carolei ► 4ªM Francesca Casirati ► 4ªM

Jennifer Vargas ► 4ªM

N oi giovani dell’ITC G. Oberdan ab-b i a m o t e n u t o u n c o r s o d’informatica agli anziani di Trevi-

glio. Il corso si è svolto nell’aula di infor-matica, dove noi ragazzi della 4ªM e 3ªC eravamo coadiuvati dai professori Dome-nico Deluso e Battista Regonesi, respon-sabile dell'Università Anteas (università della terza età). Il nome del corso era “Argento vivo in rete” che rappresentava proprio il fatto che fosse dedicato agli anziani. Gli iscritti erano 26 e gli incontri 4, ciascuno da 2 ore. Alcuni di loro avevano già delle basi informatiche, ma la maggior parte doveva

partire da zero. Gli anziani erano molto partecipi nelle varie attività svolte nel cor-so, anche se si sono trovati davanti ad alcune difficoltà se la sono cavata molto bene. Durante la prima lezione hanno imparato i compiti essenziali per il funzio-namento del computer ovvero accenderlo e spegnerlo. Mano a mano che andavano avanti gli incontri, “i nostri studenti” han-no imparato nuove nozioni come la crea-zione di un’e-mail, che ha avuto grande successo poiché essi si divertivano a man-darle ai loro amici. L’utilizzo di internet è

stata una cosa basilare sin dal primo in-

I corsi di informatica dell’istituto per la cittadinanza

TERRITORIO

42 ► Partita Tripla

Page 43: Partita Tripla 2012

Noi ragazzi del gruppo H ci divertiamo a realizzare le attività dei laboratori

Page 44: Partita Tripla 2012

Con la libertà d'informazione si misura la civiltà di un popolo.

Giancarlo Ghirra, segretario nazionale dell’Ordine dei Giornalisti