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Comitato per le celebrazioni di riapertura della Cattedrale di Crema Centro Culturale “Gabriele Lucchi” Parrocchia della Cattedrale in collaborazione con Domenica 4 Maggio 2014 - ore 21 VESPERO DELLE DOMENICHE con li Salmi correnti di tutto l’Anno Per doppio coro a 8 voci, 6 tromboni, 2 cornetti ed organo Musica di Pier Francesco Cavalli (Crema 1602 – Venezia 1676) Prima Esecuzione in epoca moderna Coro C. Monteverdi, Gruppo Strumentale La Pifarescha, Organo: A. Dossena Direttore: Bruno Gini Domenica 25 Maggio 2014 - ore 21 In preghiera con Maria e con il Papa pellegrino in Terra Santa... Per il pellegrinaggio di sua Santità Francesco in Terra Santa in occasione del 50° anni- versario dell’incontro a Gerusalemme tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora che si svolgerà tra il 24 ed 26 maggio 2014. Musiche di J.S. Bach, D. Cimarosa, F.J. Haydn, W.A. Mozart Zara Dimitrova, Soprano - Giovanna Caravaggio, Mezzo Soprano Andrea Semeraro, Tenore - Corrado Cappitta, Baritono. Coro PregarCantando, Orchestra “G.M. Da Crema”, Organo: Pietro Pasquini Direttore: Giacomo Carniti Domenica 8 giugno 2014 - ore 21 CONCERTO PER LA FESTA PATRONALE DI SAN PANTALEONE In programma brani polifonici della tradizione europea Polifonica F. Cavalli, Gruppo strumentale G. Bottesini, Organista: Luca Tommaseo. Direttore: Alberto Dossena Il concerto si inserisce nel programma di liturgie ed incontri per l’inaugurazione ufficiale della Catte- drale che culminerà nel Pontificale della sera del 10 giugno alla presenza del card. Poupard, di nume- rosi vescovi, autorità civili e militari, benefattori, maestranze, oltre naturalmente al popolo di Dio. I concerti nella Cattedrale restaurata

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Comitato per le celebrazioni di riapertura della Cattedrale di Crema

Centro Culturale“Gabriele Lucchi”

Parrocchiadella Cattedralein collaborazione con

Domenica 4 Maggio 2014 - ore 21

VESPERO DELLE DOMENICHE con li Salmi correnti di tutto l’AnnoPer doppio coro a 8 voci, 6 tromboni, 2 cornetti ed organo Musica di Pier Francesco Cavalli (Crema 1602 – Venezia 1676) Prima Esecuzione in epoca modernaCoro C. Monteverdi, Gruppo Strumentale La Pifarescha, Organo: A. Dossena Direttore: Bruno Gini

Domenica 25 Maggio 2014 - ore 21

In preghiera con Maria e con il Papa pellegrino in Terra Santa...Per il pellegrinaggio di sua Santità Francesco in Terra Santa in occasione del 50° anni-versario dell’incontro a Gerusalemme tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora che si svolgerà tra il 24 ed 26 maggio 2014.

Musiche di J.S. Bach, D. Cimarosa, F.J. Haydn, W.A. MozartZara Dimitrova, Soprano - Giovanna Caravaggio, Mezzo Soprano Andrea Semeraro, Tenore - Corrado Cappitta, Baritono.Coro PregarCantando, Orchestra “G.M. Da Crema”, Organo: Pietro PasquiniDirettore: Giacomo Carniti

Domenica 8 giugno 2014 - ore 21

CONCERTO PER LA FESTA PATRONALE DI SAN PANTALEONEIn programma brani polifonici della tradizione europeaPolifonica F. Cavalli, Gruppo strumentale G. Bottesini, Organista: Luca Tommaseo.Direttore: Alberto DossenaIl concerto si inserisce nel programma di liturgie ed incontri per l’inaugurazione ufficiale della Catte-drale che culminerà nel Pontificale della sera del 10 giugno alla presenza del card. Poupard, di nume-rosi vescovi, autorità civili e militari, benefattori, maestranze, oltre naturalmente al popolo di Dio.

I concerti nella Cattedrale restaurata

Domenica 4 Maggio 2014 - ore 21

Concerto inauguraleper la riapertura della Cattedrale di Crema

Vespro delle domenichecon i Salmi correnti di tutto l’Anno

Per doppio coro a 8 voci, 6 tromboni, 2 cornetti ed organo

Coro “C. Monteverdi” di CremaGruppo strumentale “La Pifarescha”

Organo Alberto Dossena

Direttore Bruno Gini

Prima esecuzione in epoca moderna

Francesco Cavalli(Crema, 1602 - Venezia, 1676)

Programma

Francesco Cavalli(Crema, 1602 - Venezia, 1676)

(Venezia, 1675)

1. Dixit Dominus, Quinti Toni sine intonatione

2. Confitebor Tibi Domine, Sexti Toni

3. Beatus Vir, Quinti Toni

4. Laudate Pueri Dominum, Quarti Toni

5. In Exitu Israel De Aegypto, Proprii Toni

6. Canzona a otto7. Laudate Dominum Omnes Gentes, Tertii Toni

8. Credidi Propter Quod Locutus Sum, Secundi Toni

9. In Convertendo Dominus Captivitatem Sion, Octavi toni

10. Domine, Probasti Me Et Cognovisti Me, Quinti Toni

11. Beati Omnes Qui Timent Dominum, Sexti Toni

12. Libera me, dalla Missa pro Defunctis, versione strumentale

13. De Profundis Clamavi Ad Te Domine, Septimi Toni

14. Memento Domine David, Primi Toni

15. Confitebor Angelorum, Octavi Toni

16. Magnificat, Quinti Toni. Sine intonatione

Note al concerto

“Cavalli crea senza sforzi grandi affreschi strumentali e vocali che non hanno eguali, in un linguaggio facile e sempre espressivo. Nessun musicista del suo tempo possiede come Cavalli il senso decorativo della musica”. Henry Pru-nières, F. Cavalli et l’opéra vénitien au XVIIe siècle (1931)

Una lacuna colmataNel 1967, Francesco Bussi – tra i maggiori musicologi del barocco italiano - nel corso di un convegno

dedicato a Monteverdi, auspicava una “Cavalli-renaissance” che, al pari di quella poderosamente avvia-ta per il compositore cremonese, rendesse il dovuto anche all’allievo e successore cremasco.

Da allora molto è stato fatto per riportare all’attenzione del pubblico l’opera profondamente incisiva ed

Vespro delle domenichecon i Salmi correnti di tutto l’Anno

innovatrice di Pier Francesco Caletti Bruni, detto il Cavalli. Un paziente lavoro avvenuto su scala euro-pea - cui hanno contribuito a più riprese anche le istituzioni religiose, civili e musicali cremasche – ha il-luminato in modo sempre più preciso il lungo lavoro del compositore collocandolo sul podio dei maestri che hanno fatto del ‘600 musicale il vero secolo “italiano”. La sua produzione operistica è stata indagata e ripresa con entusiasmo e rigore tanto sul piano musicologico che su quello vero e proprio della prassi dove si sono cimentati interpreti di prima grandezza – da Janet Baker a Frederica von Stade, da Gloria Banditelli a Teresa Berganza, a Cecilia Bartoli - e direttori del calibro di René Jacobs, Michel Corboz e William Christie che hanno dato vita ad allestimenti prestigiosi, rigorosi e illuminanti.

Con minore intensità la discovery di Cavalli ha investito anche la produzione sacra dove non mancano pregevoli esecuzioni e registrazioni. Tuttavia il Cavalli sacro, quantomeno in relazione alla singolarità e grandezza dei risultati, ha ancora aspetti poco frequentati e addirittura – sembra incredibile, ma è così - opere mai svelate al pubblico moderno. Ben note ma ancora troppo poco riproposte sono sicuramente le due messe-capolavoro – quella Concertata e quella Pro Defunctis, definita da H. Kretzshmar, musicolo-go tedesco di primo piano (1848- 1924), “la più solenne messa funebre esistente”; assai meno noti ma con ottime registrazioni due ragguardevoli lavori come il Vespero della Beata Vergine e quello delli cinque Ludate. Poco più che citati e con rarissime esecuzioni altri mottetti antifone e salmi.

Mai eseguito nella sua corposa e complessa interezza è invece ancora il Vespero delle domeniche. Una trascura-tezza per certi versi inspiegabile se si tiene presente che essi fanno parte di una delle due sole raccolte date, se pur con riluttanza, alle stampe dall’autore e che di esso esiste, dal 1995, un’ottima edizione critica in notazione moder-na curata dal menzionato Francesco Bussi. Su tale ritardo ha giocato certamente un errore di prospettiva critica che ha per molto tempo dato corso ad una visione dicotomica del Cavalli: riconosciuto come grande ed innovatore nella scrittura per il teatro, giudicato timido e progressivamente conservatore in quella per la Chiesa.

A questa ingenerosa prospettiva, che non valorizza la natura profondamente “liturgica” della scrittura cavalliana, e alla conseguente ed incredibile lacuna di conoscenze e di performance pone finalmente rimedio il concerto di questa sera con la prima esecu-zione integrale in epoca moderna del Vespero delle Domeniche. Una prima esecuzione tanto più signi-ficativa se si pensa che essa si inserisce nel programma delle celebrazioni per la riapertura, dopo un radicale restauro, di quella Cattedrale dove, oltre 400 anni fa, il compositore fece udire per la prima volta la sua celebrata voce.

Con questo allestimento, il gruppo vocale “Monteverdi” di Crema completa un impegnativo periplo che lo ha visto a più riprese impegnato nella competente esplorazione, restituzione e registrazione dei lavori, non solo sacri, di Cavalli.

Cavalli e la musica sacra. Se pensiamo che Cavalli trascorse ben 60 anni a Venezia conservando pressoché senza interruzioni in-

carichi – anche se non sempre di carattere istituzionale e permanente - presso diverse istituzioni religiose,

la produzione sacra oggi conservata appare decisamente limitata. Un aspetto che lo accomuna ad altri “veneziani” illustri, primo fra tutto proprio Monteverdi.

Venendo nello specifico al “catalogo” della produzione sacra dobbiamo ricordare che - sebbene bra-ni di Cavalli, a cominciare dal mottetto solistico Cantate Domino, considerata la sua opera d’esordio (1625), appaiano in diverse antologie - egli curò due sole pubblicazioni individuali.

La prima, per i tipi dell’editore Vincenti, è datata 1656: “Musiche sacre concernenti messa, e salmi concertati con istromenti, imni, antifone et sonate, a 2–3-4-5-6-7-8, 10, 12 voci e basso continuo”. È dedicata a Giovanni Carlo Cardinal de Medici, suo munifico committente di musiche d’opera alla cui autorevole insistenza dobbiamo l’esistenza di questa preziosissima opera che contiene 28 composizioni sacre di diverso ge-nere ed organico. Il modello della pubblicazione è facilmente rintracciabile nella Selva Morale e Spirituale di Claudio Monteverdi e, come quella, la raccolta del 1656 offriva il materiale utile per impaginare una sontuosa liturgia, si trattasse di un Vespero o di una Messa Solenne. Ampia è la varietà delle tecniche e degli stili utilizzati che vanno dalla rigogliosa polifonia per doppio coro della Messa Concertata alle cangianti Sonate strumentali che si utilizzavano spesso nelle liturgie in alternanza con le parti vocali e testuali, dagli imponenti Salmi e Magnificat ai semplici duetti o terzetti che muovono verso una sublima-zione del gusto per la schietta e melodica semplicità, sempre più in voga dell’epoca.

Di quasi vent’anni dopo è la seconda e ultima pubblicazione (1675), Vesperi per coro a 8 voci con basso continuo pubblicata da F. Magni che contiene i Vesperi della Beata Vergine, i Vesperi delli cinque Laudate e quelli delle Domeniche, da cui è tratto il programma in esecuzione il 4 maggio. Si tratta di una volumi-nosa raccolta di ben 23 salmi e 3 Magnificat. Merita di essere inoltre ricordata anche una significativa pubblicazione di lavori sacri di Monteverdi del 1650 dove Cavalli svolse la preziosa opera di revisore editoriale e incluse, quasi a suggello di una parentela artistica che andava al di là delle apparenze, un proprio Magnificat concertato a 6 voci con 2 violini e basso. Oltre alle musiche pubblicate si conserva, oggi nella Biblioteca di Dresda, la già citata Missa pro Defunctis a 8 voci in due cori con basso continuo che, per volontà testamentaria, Cavalli dispose che fosse eseguita due volte all’anno in perpetuo dopo la sua morte, avvenuta a Venezia il 14 gennaio 1676. Nel catalogo delle partiture marciane redatto dal Caffi attorno al 1720, l’elenco delle opere di Cavalli era assai più ampio, ma di esse non è rimasta traccia.

I Vesperi a 8 voci.La relativa magrezza della produzione oggi analizzabile non rende comunque impossibile tracciare un

bilancio attendibile della sua opera sacra, e soprattutto un collocamento prospettico che non si limiti a vedere in essa il pallido riflesso della sua esuberante produzione teatrale anche se è inevitabile collocare l’imponente lascito operistico (più di 40 titoli, 14 dei quali perduti) in preminente rilevanza nella consi-derazione complessiva della figura di Cavalli. Dovendo comunque limitare il discorso all’universo della musica sacra, una prima caratteristica del Cavalli emerge proprio dal confronto tra la pubblicazione del 1656 e quella del 1675 che mostra il progressivo affermarsi di un approccio orientato, in relazione alla debordante e incontenibile personalità di Monteverdi, più alla sottrazione che alla somma. Già nelle Mu-siche Sacre, della cui vicinanza alla Selva si è già detto, Cavalli riesce ad uscire dal voluminoso ed intrica-tissimo cono d’ombra prodotto dal grande cremonese. Nei Vesperi del 1675, una raccolta stilisticamente assi più omogenea e più organicamente strutturata, il distacco dal magistero monteverdiano è un fatto compiuto. Con lo sguardo volto ovunque e teso a focalizzare il passato per interpretare il futuro, egli mette in atto – da vero artista barocco - una sintassi inclusiva che combina in un unico gesto musicale il canto gregoriano, la polifonia fiamminga, la magnificenza timbrica del barocco “colossale”, le “nuove” connessioni armoniche e l’efficacia metaforica della scrittura teatrale. Il tratto unificante coincide con una forma “personale” di attenzione alla parola che non solo implica una semantica musicale efficace

nella resa del contenuto testuale ma significa una restituzione “comprensibile” della parola. È probabile che lui, uomo di intima osservanza cattolica, perseguisse una sua visione ed un concreto percorso verso la possibilità di una “seconda prattica” - nel senso di una ancora più radicale signoria dell’“oratione” (pa-rola) sull’“armonia” (musica) - proprio nelle realizzazioni sacre. In questa prospettiva la visione di un Cavalli “conservatore” va oggi decisamente mutata nella direzione di cogliervi non un atteggiamento rinunciatario ma una ricerca dell’appropriatezza del canto al rito e, nello specifico, alla sacralità della pa-rola liturgica.

I vesperi delle Domeniche: tra poesia sacra e “rito veneziano”.Rispetto agli altri due Vesperi che compongono l’edizione del 1675, i Vesperi delle Domeniche non sono

stati concepiti per l’esecuzione in una specifica festività ma come copiosa “riserva” cui attingere per l’allestimento di vespri delle Domeniche correnti (per annum). I primi 5 Salmi (Dixit Dominus, Confitebor, Beatus vir, Laudate pueri Dominum, In exitu Israel) formano la serie ordinaria del breviario romano; gli altri otto sono invece una provvista grazie alla quale era possibile, con le opportune sostituzioni, allestire la sequenza di salmi per specifiche festività seguendo più la prassi marciana che il rito romano. Sappiamo, ad esempio che per la festa di San Marco i primi Vesperi prevedevano, dopo il Dixit Dominus, Laudate Pueri, Credidi propter quod locutus sum, In Convertendo e Domine probasti me. In ogni caso, tutti i Salmi della raccolta, in base alla suddivisione dei 150 capitoli del libro dei Salmi in base alle ore liturgiche del bre-viario, sono tratti dall’8° sezione (dal salmo 109 -110 in poi), quella specificamente riservata ai Vespri. La numerazione dei salmi seguita dal Cavalli è quella allora corrente della Vulgata.

Il Vespero nella tradizione veneziana era tenuto in particolare conto perché costituiva, rispetto al rigi-do schema dell’Ordo Missae di san Pio V, un contenitore più facilmente caratterizzabile, oltre che come specifica forma liturgica, anche come occasione di civica vita “politica”. I Salmi, inoltre offrivano, oltre che un pretesto di diversificazione rituale, anche un’occasione estremamente gratificante di cimento per i compositori veneziani, generalmente più sensibili dei loro colleghi “sisitini” agli aspetti espressivi del testo. Si tratta infatti di grandissimi testi di poesia concepita per essere destinata alla modulazione vo-cale. Anche per Cavalli, campione di “Musica pictans”, i testi salmodici costituirono un affresco verbale particolarmente stimolante. Da grande operista non manca di rimarcare con consumata maestria, per lo più solo con semplici tratti, la restituzione in effetto musicale dei significati enunciati dalla poesia sal-modica. Il parallelo pittorico possibile, anche se di alcuni decenni posteriore, è soprattutto nei magistrali colpi di biacca con i quali il Canaletto ravviva di puntiforme luce il mare cresposo.

“Le premier homme d’Italie dans son art”.Pier Francesco Cavalli è il maggior musicista cui Crema abbia dato i natali. Viene alla luce il 14 feb-

braio 1602 Ed è avviato giovanissimo allo studio della musica dal padre, Giovan Battista Caletti detto “il Bruno”, al tempo Maestro di Cappella della Cattedrale di Crema. Il nome Cavalli gli fu concesso dal suo protettore nobile veneziano Federico Cavalli, che dopo essere stato governatore di Crema, fece ritorno a Venezia nel 1616, conducendo con sé il quattordicenne Francesco, le cui disposizioni per l’arte musicale lo avevano vivamente colpito. Ammesso come cantore alla Cappella di San Marco (nei registri è annota-to come Pietro Francesco Bruni cremasco), ebbe il privilegio di completare la sua formazione sotto la guida del sommo Claudio Monteverdi, maestro della celeberrima Cappella. Le sue qualità sono indiscutibili ed in pochi anni di permanenza presso la Serenissima il suo stipendio viene quadruplicato. Nel 1668, dopo che al concorso indetto per la successione a Giovanni Rovetta nessun concorrente osò presentarsi, toccò a lui assurgere al ruolo di Maestro della Cappella Ducale, posizione che occupò fino alla morte, avvenu-ta nel 1676. La sua reputazione raggiunge, a Parigi, il cardinale Mazzarino, che per i festeggiamenti del

matrimonio di Luigi XIV con Maria Teresa d’Austria commissionò proprio a Cavalli un’opera, l’Ercole Amante. L’allestimento fu di tale sontuosità che passò alla storia come la più costosa messa in scena di un’opera in epoca barocca. La carriera di Cavalli non fu folgorante e solo progressivamente egli ottenne celebrità e benessere, salendo tutti i gradini di una delle istituzioni musicali più prestigiose di quel tempo: la Cappella musicale della Basilica di San Marco. Sulla fama e la grandezza raggiunte dal Cavalli in vita si è, giustamente soliti ricordare che in una celebre cronaca, l’ Ambasciatore francese G. d’Ambusson non esitava a descriverlo come “le premier homme d’Italie dans son art”. (Aronne Mariani)

Profilo degli interpreti

Il Coro “Claudio Monteverdi” di Crema si è costituito nel 1986. Nel corso degli anni ha svolto una notevole attività concertistica partecipando a prestigiose rassegne musicali come il Festival internazio-nale di Lanciano, il Festival Claudio Monteverdi di Cremona e a diversi Concorsi corali: Arezzo (II e III premio), Montreux (III fascia), Vittorio Veneto (II e III premio), Palazzo Pignano (I premio per la miglior interpretazione del brano d’obbligo). A partire dal 1997 inizia a registrare per le case discogra-fiche Dynamic, Stradivarius e Tactus, composizioni inedite dei Maestri di Cappella vissuti a Crema tra il 1500 e il 1600 come le Messe a otto voci ed i Madrigali a cinque voci di Giovanni Battista Leonetti, le Canzonette Amorose e Spirituali di Oliviero Ballis ed i Madrigali a cinque voci di Giovan Battista Caletti. Negli anni successivi si dedica alla registrazione delle composizioni sacre di Francesco Cavalli: “La Missa pro Defunctis” (ottobre 2003), “Il Vespero delli Cinque Laudate” (maggio 2006), i “Ma-gnificat”, le Canzoni Strumentali ed i Mottetti concertati (ottobre 2008), favorevolmente accolti dal pubblico e dalla critica musicale qualificata. In questi ultimi anni il Coro ha tenuto numerosi concerti in diverse città italiane e, nel mese aprile del 2007, ha conseguito un importante traguardo artistico con l’esecuzione del “Choral Evensong” nella Cattedrale di Canterbury ed un concerto vocale e strumentale nella Chiesa di St. Mildred con l’esecuzione di composizioni di Francesco Cavalli e Vincenzo Petrali (organo). All’inizio del mese di settembre 2009, invitato a partecipare alla prima rappresentazione in epoca moderna dell’Opera lirica “Ero e Leandro” di Giovanni Bottesini presso il Teatro S. Domenico di Crema, riscuote grande successo ed apprezzamenti da parte del pubblico e da autorevoli critici musicali. Nel mese di ottobre dello stesso anno registra, pubblicato dalla “Bottega Discantica”, un nuovo cd di composizioni inedite (Messe, Mottetti, Magnificat e un Concerto per soli, coro e orchestra) del Maestro di Cappella del Duomo di Brescia Pietro Gnocchi (1689-1775). Nel 2010 registra il cd dal titolo “Con-certo di Natale” interpretando “Dancing Day” di J. Rutter, “A Ceremony of Carols” di B. Britten ed i Carols della tradizione natalizia inglese. Dal 26 al 29 Aprile del 2011 il Coro ha effettuato una trasferta in Inghilterra tenendo un concerto a Londra, tre Choral Evensong, il Midday Recital nella Cattedrale di Canterbury ed un concerto nella Chiesa di St. Mildred, ottenendo notevoli apprezzamenti da parte del pubblico. Nel 2012 tiene un importante concerto presso l’Auditorium “B. Manenti” di Crema dedicato alla memoria di Adolfo Bossi, socio onorario dell’Associazione, con l’esecuzione delle Sinfonie, Arie e Cori dalle opere di F. Cavalli e la registrazione “live” del concerto. Dal 2012 al 2013 prosegue l’attività artistica con numerosi concerti a Crema e in diversi centri della Lombardia e nel mese di Dicembre del 2013 presenta il nuovo cd natalizio “Rejoice, Rejoice!” ed il cd “Sinfonie, Arie e Cori” tratti dalle com-posizioni profane di F. Cavalli.

Gruppo Strumentale “La Pifarescha” nasce come formazione di Alta cappella, organico strumentale di fiati e percussioni diffuso, con il nome di ‘piffari’, nell’Europa del Medioevo e del Rinascimento. I Piffari erano attivi sia autonomamente che in appoggio ad altri organici strumentali, vocali, o gruppi

di danza. L’ensemble unisce le ricche sonorità dell’‘alta’ con quelle più morbide della ‘bassa cappella’, attraverso l’utilizzo di un ampio strumentario: tromboni, cornetti, trombe diritte e da tirarsi, bombarde, cornamuse, ghironda, flauti, viella, viola da gamba, percussioni, salterio, e molti altri… Le scelte esecu-tive e il caratteristico sound dell’ensemble sono supportate da un’attenta ricerca sia sul tessuto storico, artistico e sociale in cui operavano i musicisti dell’epoca, sia sulle contaminazioni con le tradizioni po-polari, spesso conservate inalterate dal Rinascimento fino ai giorni nostri. La Pifarescha segue inoltre la progressiva evoluzione che porterà il gruppo di alta cappella a trasformarsi nel consort nobile per eccellenza tra Rinascimento e Barocco: i cornetti e tromboni. Questa formazione, ormai profondamente mutata pur mantenendo spesso il vecchio nome di piffari, diventa un’altra caratteristica distintiva delle possibilità di organico del gruppo e viene ulteriormente ampliata con l’integrazione di strumenti a tastie-ra, archi e voci, in piena aderenza con i canoni estetico-stilistici del repertorio del XVI e XVII secolo. Per questo La Pifarescha è in grado di offrire uno spettacolo in cui rivivono lo spessore culturale, le ricerche stilistiche, armoniche e timbriche, la raffinatezza, ma anche la gaia vitalità che hanno fatto dell’Europa nel Rinascimento un universo esaltante, ancor oggi vivo e base della nostra cultura moderna.

Attiva in ogni campo dello spettacolo e presente in festival di rilievo in Italia e all’estero, La Pifarescha si è esibita non solo in programmi da concerto, ma anche in spettacoli con compagnie di danza, attori, ricostruzioni storiche e spettacoli teatrali. In questa ultima veste, ha realizzato, tra l’altro, nel 2006 le musiche per La fabula di Orfeo di Angelo Poliziano, in collaborazione con il M° Claudio Gallico, per la regia di Gianfranco De Bosio. Ha inciso per CPO, Classic Voice, Dynamic e Arts.

I musicisti dell’ensemble sono regolarmente presenti nei maggiori festival internazionali, collaborano e hanno svolto un’intensa attività artistica con prestigiose formazioni quali La Petite Bande, Freiburger Barockorchester, Ensemble Micrologus, Il Giardino Armonico, La Reverdie, The Harp Consort, Con-certo Palatino, Accademia Bizantina, Venice Baroque Orchestra, La Stagione Armonica, Cappella della Pietà dei Turchini, La Venexiana, Ensemble Orologio, Cantar Lontano, La Risonanza, De Labyrintho, Cantica Symphonia, Bach Collegium Japan, Hilliard Ensemble, Concerto Italiano, Musiciens du Lou-vre, Amsterdam Baroque Orchestra, Huelgas Ensemble… Numerose le registrazioni per le maggiori emittenti televisive e radiofoniche, e le incisioni discografiche (Opus 111, Arts, Chandos, Ricordi, BMG, Deutsche Grammophone, Erato, Emi Classic, Harmonia Mundi, Glossa, Sony Classical, Decca…) che hanno ottenuto importanti riconoscimenti internazionali (Choc du Disque, 5 Goldberg, ffff Télérama, 10 Répertoire, Diapason d’Or de l’Année.... ).

Direttore: Bruno Gini, dopo gli studi universitari e musicali, si è perfezionato nella direzione di coro con i maestri T. Zardini, F. Corti e Z. Mednicarov. Attualmente svolge diverse attività musicali come didatta e direttore di Coro per importanti Enti ed Istituzioni musicali. Nel 1986 fonda il coro “C. Monte-verdi” di Crema, dal 1986 al 1989 dirige il Coro “Voci Bianche” della Corale Città di Parma e dal 1989 al 1993 è nominato Assistente del Direttore del Coro “Voci bianche” del Teatro alla Scala di Milano e Docente nella Scuola di Coro “Voci Bianche” dell’ente Scaligero. Dal 1986 è Direttore del Coro “Clau-dio Monteverdi” di Crema.

Organista: Alberto Dossena, nato a Crema (CR), ha iniziato gli studi di Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza sotto la guida della Prof. Giuseppina Pe-rotti, proseguendoli al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, diplomandosi nella classe del M° Giancarlo Parodi. Si è diplomato in Clavicembalo con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Piacenza nella classe della Prof. Laura Bertani.

Ha frequentato corsi di perfezionamento con i più qualificati docenti; partecipando ai Corsi Univer-

sitari Internazionali “Musica en Compostela” a Santiago de Compostela con Montserrat Torrent dove, nel 2001, ha vinto il premio “Rosa Sabater”.

Svolge attività concertistica partecipando a prestigiose rassegne in Italia ed all’Estero (Festival Inter-nacional de Musica y Danza de Granada, Festival Internacional de Santander). Nel 1998 è risultato vincitore del primo premio, categoria diplomandi, al Concorso Organistico Nazionale “G.Spinelli” di Cassina Amata (MI) e nel 2002 ha vinto il primo premio all’unanimità della giuria alla “Primera Bienal Internacional de Jovenes Organistas” indetta dalla Real Academia de Bellas Artes di Granada (Spagna).

Studioso di arte organaria, collabora in qualità di consulente nel restauro di organi antichi, in partico-lare con la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia, e nella progettazione di organi nuovi. Attualmente è direttore della Polifonica “F. Cavalli” ed organista titolare della Cattedra-le di Crema, organista della Basilica di S. Maria della Croce, membro della Commissione diocesana di Musica Sacra e della Commissione per gli organi della Diocesi di Crema.

Main sponsor

Con i l contributo di

Si ringraziano per i l sostegno

la Fam. Guida,la Fam. Duse-Polenghi

e la Fam. Tupone

GIPIEFFE uFFICIo

Domenica 25 Maggio 2014 - ore 21 - Duomo di Crema

In preghiera con Mariae con il Papa pellegrino in Terra Santa

ZARA DIMITROVA, soprano - GIOVANNA CARAVAGGIO, mezzo soprano ANDREA SEMERARO, tenore - CORRADO CAPPITTA, baritono.

Coro PregarCantandoOrchestra G.M. Da CremaDirettore Giacomo Carniti

PER IL PELLEGRINAGGIO DI SUA SANTITÀ FRANCESCOIN TERRA SANTA IN OCCASIONE DEL

50° ANNIVERSARIO DELL’INCONTRO A GERUSALEMMETRA PAPA PAOLO VI E IL PATRIARCA ATENAGORA

(24-26 MAGGIO 2014)

Abbraccio tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora

Comitato per le celebrazioni di riapertura della Cattedrale di Crema

Centro Culturale“Gabriele Lucchi”

Parrocchiadella Cattedralein collaborazione con

Programma

• J. S. BACH (1685-1750) - Meine Seel’erhebt den Herren, Cantata BWV 10

Parafrasi del Magnificat Tedesco. Per Soprano, Contralto, Tenore e Basso solisti,Coro a 4 voci, Tromba, oboe I° e II°, violini I° e II°, viola e basso continuo

• D. CIMAROSA (1749-1801) - Litanie della Vergine (Lauretane) in re minore

Per Soprano, Contralto, Tenore e Basso solisti,Coro a 4 voci, violini I° e II° e basso continuo

• F.Y. HAYDN (1732-1809) - Salve Regina in sol min., Hob. XXIII b/2

Per Soprano, Contralto, Tenore e Basso solisti, Coro a 4 voci, Archi e Organo obbligato

• W.A. MOZART (1756-1791) - Regina Coeli in do maggiore, Kv 276

Per Soprano, Contralto, Tenore e Basso solisti, Coro a 4 voci,Trombe I° e II°, Oboi I° e II°, Timpani, violini I° e II° e basso continuo

Note al concerto

La proposta musicale del coro PregarCantando è interamente rivolta alla figura di Maria nella pre-ghiera e nella liturgia cristiana. Tra le iniziative per la riapertura della Cattedrale, il concerto si richiama espressamente alla intitolazione della Chiesa Madre cremasca che, a Santa Maria Assunta in Cielo è de-dicata. Il concerto è inoltre programmato in occasione del pellegrinaggio di sua Santità Francesco in Terra Santa in occasione del 50° anniversario dell’incontro a Gerusalemme tra papa Paolo VI e il patriarca Atenagora in programma tra il 24 ed 26 maggio 2014.

La figura della Madonna è presente fina dalla nascita del cristianesimo. L’elezione divina, il concepi-mento verginale, l’attestazione della fede, l’umile ed obbediente disponibilità, l’ascolto del Verbo, l’accet-tazione del piano salvifico nel dolore, sono i principali elementi della narrazione evangelica che portano, fin dal II° secolo, alla venerazione della “Madre di Dio” (Theotòkos). Il culto delle origini si inserisce sì nella lunga tradizione del simbolo materno ma si arricchisce via via di una riflessione teologica sempre più articolata, di una liturgia sempre più ricca e di un’elaborazione artistica sempre più raffinata.

Anche la musica, dal canto gregoriano in poi, ha contribuito in modo imponente a rendere vivo il culto mariano. Inni, Antifone, Sequenze, Tropi di ispirazione mariana conoscono una grande fioritura tra il secolo XI° e XV°: i momenti della vita di Maria, celebrati in specifiche ricorrenze liturgiche, acquistano così un repertorio di testi cui si riferiranno, i compositori di ogni epoca.

Le scelte musicali del concerto attingono tutte alla straordinaria produzione del XVIII° secolo. In particolare - se si eccettua la Cantata Meine Seele erhebt den Herren di Bach - composta verso la fine del primo quarto del secolo, in pieno tardo e superbo barocco - le altre tre sono tutte comprese nell’ottava de-cade del secolo, un momento meraviglioso per la musica europea che sta entrando nel vivo della grande stagione classica. Del 1771 è il Salve Regina di Haydn, del 1775 le Litanie Lauretane di Cimarosa e del 1779 il Regina Coeli di Mozart.

Nel loro complesso i brani proposti scelgono alcuni momenti significativi del culto mariano: dall’e-semplarità della Madre di Cristo, “la prima dei credenti”, attestata nel Magnificat (qui presentato nella versione-parafrasi tedesca musicata da Bach) all’affermazione della sua “regalità” (Regina Coeli), alla sua identificazione quale strumento privilegiato di salvezza e di misericordia (Salve Regina). Inoltre, le Lita-nie de Domina, divenute poi “Lauretane”, rappresentano la summa delle “titolazioni” mariane, codificate nell’arco di oltre undici secoli di riflessione teologica.

Nato nel 1977, il coro Pregarcantando coltiva prevalentemente il repertorio sacro, spaziando dal Gre-goriano, alla polifonia cinquecentesca, alla musica concertata fino a toccare le più moderne espressioni della musica contemporanea. Tra i principali successi del coro, che alterna il servizio liturgico alle esi-bizioni concertistiche, si segnalano il 3° posto (1987) e il 1° posto assoluto (1989) al Concorso di polifonia sacra di Carnate Brianza, il 2° posto (1° non assegnato) alla sezio-ne polifonica del Concorso “Pieve di S. Martino (Palazzo Pignano) nel 1990 e nello stesso anno il 2° posto nel bra-no con la più alta votazione all’VIII Concorso per gruppi vocali di Quartiano.

Per due volte il complesso ha partecipato alla prestigio-sa rassegna di cori della basilica di San Marco a Milano. Nel 1991 ha partecipato all’VIII edizione del Concorso polifonico internazionale “Città di Stresa”, ottenendo il 2° premio (1° non assegnato), ex -aequo con il coro “Po-lifonici di Siena”.Nel 1994 si è presentato al V Concorso “Pieve di S. Martino” di Palazzo Pignano, ottenendo il 3° premio nella sezione polifonica. Ha partecipato nel 1995 e nel 1996 alla rassegna “Il canto delle pietre!”.

Nel novembre del 1999 ha partecipato alla inaugurazio-ne del teatro San Domenico di Crema nell’opera Elioga-balo (1668) di F.Cavalli in prima esecuzione moderna, con la revisione e concertazione di Roberto Solci e l’orchestra barocca i Concertanti. Nel novembre 2004 ha tenuto un importante concerto commemorativo di M.A. Charpen-tier, nel 4° centenario della morte, eseguendo l’oratorio Judicium Salomonis. Nell’ottobre del 2005 ha ottenuto il 1º premio al 3º Concorso regionale “Daniele Maffeis” per Corali Parrocchiali Lombarde (Gazzaniga - Bg). Nel novembre 2006 ha eseguito nella par-rocchia di S. Carlo in Crema l’Oratorio Pestis mediolanensis di M.A. Charpentier.

Nel marzo 2008, nell’ambito delle celebrazioni del 30º di fondazione (1977-2007) il coro ha inciso un doppio CD: il primo CD con brani a cappella e il secondo con brani concertati con l’orchestra.

Nell’ottobre del 2008 ha eseguito con successo, all’auditorium “B.Manenti “ di Crema, la Petite Messe Solennelle di G. Rossini. Nel mese di novembre 2009 ha eseguito, sempre nell’auditorium “Manenti”, insieme all’orchestra “G. M. da Crema”, un grande concerto celebrativo degli anniversari di G. F. Ha-endel (250 anni dalla morte), di F. J. Haydn (200 anni dalla morte) e di F. Mendelsshon (200 anni dalla nascita).

Nel settembre 2010, come momento conclusivo delle celebrazioni venticinquennali dedicate alla pre-

ziosa reliquia della Croce custodita dal XVII° secolo, ha eseguito nella chiesa parrocchiale di Caper-gnanica lo Stabat Mater di Franz Joseph Haydn, riproposto a Crema nell’auditorium “B. Manenti” la Domenica delle Palme 2011. La sezione femminile del Coro ha inoltre preso parte, nell’ambito del Fe-stival Città di Crema, alla prima esecuzione in epoca moderna dell’Actio Sacra “Susanna” di Giuseppe Gazzaniga, maestro di cappella del Duomo di Crema dal 1791 al 1818. Nel giugno del 2012 ha infine proposto a Crema l’impegnativo concerto Tu lux refulge sensibus, dedicato allo splendore della spiritualità barocca tra cantata tedesca e vespro italiano nel quale sono state eseguite la Cantata “Alles was ihr tut” di D. Buxtehude, la Cantata “Der Herr denket an uns” di J.S. Bach, i salmi Dixit Dominus di G.A. Perti, In exitu Israel , Laudate Dominum e Laetatus sum di A. Vivaldi, Beatus vir di G.B. Martini ed il Magnificat in si bemolle magg. Di F. Durante.

Pietro pasquini Nato a Crema, si è diplomato in organo e composi-zione organistica presso il Conservatorio di Piacenza e in clavicembalo al Conservatorio di Ferrara. Dal 1989 al 1993 ha studiato organo con J. C. Zehnder alla “Schola Cantorum” di Basilea. Ha frequentato corsi di perfezionamento in organo tenuti da T. Koopman e M. Radulescu. E’ stato premiato in prestigiosi concorsi organistici nazionali ed interna-zionali. Svolge attività concertistica in qualità di organista e clavicem-balista. Ha tenuto concerti in importanti rassegne organistiche in Italia e all’estero. Collabora come continuista con vari gruppi strumentali e vocali, tra cui l’Ensemble “Il Viaggio Musicale”, ottenendo riconosci-menti in vari concorsi (Roma, Perugia, Rovereto) e l’Ensemble “Quo-niam”, con cui ha registrato un CD dedicato a Claudio Merulo. Ha registrato per le case discografiche “Bongiovanni”, “Sarx Records”, “Tactus”, “Chandos”, “Dynamic”. Ha inoltre effettuato registrazioni per la radio Svizzera.Si occupa frequentemente di organaria, con par-ticolare riguardo al restauro di organi antichi e alla progettazione di nuovi strumenti. E’ stato titolare della cattedra di organo e composizione organistica presso il Conservatorio J. Tomadini di Udine dal 1997 al 2012. Dal 2013 è titolare della medesima cattedra presso il conservatorio di Brescia.

con la Grande Musicapresso l’Auditorium B. Maneneti – Chiesa di San Bernardino.

Il NovoSaxEnsemble è una formazione recente piuttosto rara, composta da dodici saxofoni e percussioni. L’o-mogeneità timbrica, la grande escursione dinamica unite ad una altrettanto grande estensione e duttilità fanno di questo organico un unicum che non trova eguali in altre famiglie di strumenti.

Trattasi di una formazione ormai ben codificata il cui repertorio è alquanto vasto e vario in virtù del fatto che il saxofono è strumento che alle sue specifiche prerogative timbriche, ben espresse ad esempio nel jazz o nella mu-sica leggera, unisce la capacità pressoché unica di trasformarsi in strumento rinascimentale, in strumento ad arco, in organo a canne fino addirittura in strumento a percussione. Ciò ha creato intorno al saxofono un grandissimo interesse da parte di tutti i più importanti compositori dalla sua nascita, metà 1800, fino ad oggi.

Il NovoSaxEnsemble si è costituito grazie ai 3 docenti di Conservatorio, i maestri Daniele Berdini, Leonardo Sbaffi e Michele Spadoni che vantano una collaborazione ventennale avendo studiato insieme ed avendo suonato insieme per molti anni. Trattasi di docenti la cui attività artistica si esprime da tempo ai massimi livelli essendo continuamente invitati nei più importanti festival ed essendo risultati vincitori dei più importanti concorsi nazio-nali ed internazionali di musica.

Vincitori del concorso ministeriale per il ruolo nei conservatori statali di musica si sono ritrovati ad insegnare nello stesso istituto ed è per questo che hanno deciso di dar vita a questa formazione che per gli studenti è un insostituibile banco di prova oltre che essere un’esperienza professionale e didattica di assoluta importanza.

Il NovoSaxEnsemble propone repertori di grande varietà che comprendono trascri-zioni e brani originali ma tutti con l’intento di proporre delle versioni inedite dello strumento il cui fascino e la cui versatilità sono ancora, purtroppo, troppo poco co-nosciute.

Il NovoSaxEnsemble è diretto da Angelo Bolciaghi: studia in Italia, Olanda e Stati Uniti, approfondendo il repertorio per ensemble e orchestra di fiati. Primo premio al concorso internazionale di Kerkrade per orchestre di fiati, massima categoria. Produce una versione filologica di Histoire du Soldat di Stravinsky con l’Ensemble Strumentale Fermano. Or-chestratore per gli Ottoni della Scala e per il Coro di Voci Bianche della Scala di Bruno Casoni, con lavori in car-tellone scaligero dal 2009 al 2015. Sue trascrizioni sono state anche eseguite dall’Orchestra Nazionale della Rai, Cameristi della Scala e Pomeriggi Musicali di Milano. Ampio il repertorio di trascrizioni per varie formazioni e le collaborazioni con strumentisti di fama ed orchestre di fiati nazionali. Da sempre è unito anche al mondo amato-riale come direttore, docente ed educatore.

I prossimi appuntamenti del

Centro Culturale“Gabriele Lucchi”

Giovedì 8 Maggio 2014 - ore 21

Concerto del NovoSaxEnsembleIn Programma:

- Ludwig van Beethoven SINFONIA N.1 (Trascrizione di Alberto Napolitano)

- Modest Moussorgsky QUADRI DI UN’ESPOSIZIONE (Trascrizione di Angelo Bolciaghi)

Sabato 17 Maggio 2014 - ore 21

Concerto Polifonico

Coro Calycanthus - Treviglio (BG)In occasione del gemellaggio con il Coro PregarCantando di Crema

Diretto da Franco Forloni

In Programma:

• Jubilate deo ! W A Mozart

• In te domine speravi J des Prez

• Ave verum CM Gounod

• Locus Iste A Bruckner

• Ninje A Arhangelskji

• Laudate Dominum W A Mozart

• Ave Maria P Bon

• Padre Nostro Piatti / Bordignon

• L’ultimo ricordo A Mazza

• Margoton F Poulenc

• I Vaghi Fiori G P da Palestrina

• Zefiro Torna C Monteverdi

• Dieu! C Debussy

• Summertime G Gershwin

• Over the rainbow Harold Arlen

• I’m gonna sing Spiritual

Coro CALYCANTHUS Treviglio.Come dire bel canto; una sfida per il nostro futuro, per ora il nostro sogno. Il simbolo: un fiore, duro aspro, dif-

ficile. Minimo comune denominatore: la musica corale a cappella, in cui la voce sola, lo strumento più bello, è la protagonista del nostro lavoro. Un lavoro che predilige assolutamente il collettivo. Non crediamo che ciò sia fuori tempo in un’epoca di individualismo a volte sfrenato. Oltre al fatto di dare la possibilità di cantare a chiunque ami farlo ma che lo trova difficile da solo o non ne abbia l’opportunità.

Ecco, questa per noi è l’idea di coro, oggi.Siamo nati pochi anni fa. L’eterogeneità è la regola. Il gruppo è rigorosamente non selezionato musicalmente;

solo pochi dei presenti hanno o hanno avuto un vissuto corale significativo. I più sono alla loro prima esperienza musicale; esperienza del tutto particolare e assai impegnativa.

Il concerto inizierà con alcuni brani di benvenuto eseguiti dal Coro PregarCantando