Palazzo Prosperi Sacrati

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I medaglioni di palazzo prosperi sacrati a Ferrara

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Page 1: Palazzo Prosperi Sacrati

Palazzo Prosperi Sacrati:due tondi e un portale

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Nerone, collezione privata.Vespasiano, collezione privata.

Ferrara, la via degli Angeli - corso Ercole I d’Este - all’incrocio con la via dei Prioni, gli attuali corso Rossetti e corso Porta Mare.

1. Come è nata la mostra SulSul mercato antiquario sono apparsi di recente due medaglioni in bronzo raffiguranti profili di impera-tori romani, Nerone e Vespasiano. I due tondi, insieme a due scene mitologiche di più ampie dimensio-ni, decoravano il maestoso portale di Palazzo Castelli (poi Prosperi-Sacrati), uno dei primi realizzato su progeo dell’ingegnere ducale Biagio Rossei nel Quadrivio degli Angeli (ao notarile del 1493 sull’inizio dei lavori).

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Scena di battaglia, collezione della Pinacoteca Nazionale di Ferrara.

Vespasiano (sinistra) e Nerone (destra), collezio-ne della Pinacoteca Na-zionale di Ferrara.

Giudizio di Paride, collezione della Pinacoteca Nazionale di Ferrara.

2. Qualche dato storico, qualche dato tecnico

II profili degli imperatori erano inseriti, uno di fronte all’altro, sulla faccia anteriore dell’arco del portale. Nell’intradosso erano inserite le due scene mitologiche: la Zuffa di Armati a sinistra di chi entra, il Giu-dizio di Paride a destra. Nel 1979 sia gli imperatori sia le scene mitologiche vennero trasferiti, per ragio-ni conservative, nella Pinacoteca Nazionale: sul portale vennero sostituiti con copie. Ma quelli che erano stati trasferiti nella Pinacoteca Nazionale sono davvero gli originali? La leeratura artistica re-cente ha ritenuto originali i profili di imperatori, copie le scene allegoriche. Questo giudizio non teneva contoconto di un’osservazione faa fin dal 1909 da Giuseppe Agnelli: il proprietario del palazzo, Fausto Pro-speri da ormai sessant’anni aveva venduto all’estero gli originali (profili e scene mitologiche) sostituen-doli con copie (Ferrara, porte di chiese, di palazzi, di case).Il riemergere sul mercato antiquario di due profili di imperatori, identici a quelli già sull’arco di palaz-zo Castelli, riapre il problema dell’autenticità dei quaro medaglioni pervenuti alla Pinacoteca. A questo punto si è avvertita la necessità di sooporre profili e scene mitologiche a un esame tecnico che affiancasse l’analisi stilistica. In collaborazione con le facoltà di Scienze e di Ingegneria dell’Università di Ferrara si sono fae eseguire una sperofotometria XRF (dalla dia Bruker AXL) e una fotogrammetria digitale (dalla Società Menci). La prima – un’analisi per punti che indaga solo la superficie dell’oggeo - ha chiarito l’esaa lega di ciascun tondo. La fotogrammetria ha rilevato le mappe tridimensionali del volto di Nerone in entrambi gli esemplari, quello della Pinacoteca e l’altro di recente riemerso.

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Il confronto stilistico fra le due serie di tondi rivela subito - all’occhio dell’esperto - una differenza di qualità fra i medaglioni in bronzo, riemersi sul mercato antiquario e quelli in zinco della Pinacoteca Nazionale. Con l’aiuto della fotogrammetria tale differenza risulta evidente anche agli occhi di un pubblico più ampio. Si veda un solo esempio nelle due foto seguenti che mostrano il confronto di un particolare ravvicinato di uno degli imperatori, Nerone. La freschezza di modellato – inciso e taglien-te - che contraddistingue il tondo in bronzo (foto a destra), rende subito evidenti i trai impastati e grossolanigrossolani del tondo in zinco (foto a sinistra). Le analisi diagnostiche sono in grado di fornire dati im-portanti sulle peculiarità tecniche dei tondi, rilevando con estrema precisione ogni particolare come ad esempio la faura del retro, le dimensioni precise, la composizione della lega, le tracce di doratura. I risultati di queste ricerche saranno esposti in mostra in una forma accessibile ad un pubblico di non specialisti.

Analisi fotogrammetrica del medaglione raffigurante Nerone. Il medaglione a sinistra è quello della Pinacoteca Naziona-le di Ferrara mentre quello a destra appartiene alla collezione privata.

Recto e verso del medaglione raffigurante Vespasiano, collezione della Pinacoteca Nazionale.Sul verso si osservano tracce di doratura.

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Stampa del 1853 raffigurante il portale di Palazzo Prosperi Sacrati, Ferrara.

Ricostruzioni fotogrammetriche del dettaglio dell’occhio e del naso del medaglione di Nerone, colle-

zione privata.

Progetto 3d del portale di palazzo Prosperi Sacrati, Ferrara.

3. Il progeo di mostra

AA fini espositivi, si intende verificare la possibili-tà di realizzare in materiale polimerico una ri-produzione, in scala 1:2, del portale di Palazzo Castelli, usando il laser-scanner RD. La mostra riserverà due sale agli studi diagnostici e alle analisi dei materiali e dei rilievi, con possibilità anche di proiezione di fotogrammetrie animate degli imperatori (degli imperatori (vedi allegato). Introdoi araverso la diagnostica alla compren-sione della complessità materiale delle tre coppie di tondi – risultate ognuna di lega diversa dalle altre - si accederà all’esposizione dei sei tondi, connessi tui - in una forma o nell’altra - al ma-gnifico portale di palazzo Castelli, aribuito ad Antonio Lombardo.

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Profilo di Adriano.

Giovanni Vendramin, SVE-TONIO, Vitae duodecim Ca-esarum, Venezia, Vindelino da Spira (1471)Milano, Biblioteca Trivulzia-na, Inc. B. 87, f. 1v, Meda-glione con ritratto di Giulio Cesare.

Zanino Alberghetti, campanello bronzeo, Wa-shington, National Gallery of Art.

4. Il Palazzo Castelli

Il palazzo fu commissionato a Biagio Rossei da Francesco Castelli, archiatra del duca Ercole, come suo padre Girolamo era stato per Leonello e Borso. La formazione umanistica di Girolamo, appassio-nato cultore dei classici greci e latini, avrà contribuito alle scelte del figlio per alcune delle decorazioni del palazzo, come i medaglioni degli imperatori. Allievo di Guarino Veronese e in contao con alcuni degli umanisti più famosi (ad esempio Filelfo, Decembrio, Landino) Girolamo fu oratore del duca per eventi importanti, come nel caso della venuta dell’imperatore d’Austria in Italia. Figura preminente nellnell’ambiente umanistico ferrarese fu anche il figlio Francesco, il commiente del palazzo, sempre in primo piano accanto al duca nella tormentata fase dei progei dell’Addizione Erculea. A orno al pa-lazzo e alla sua decorazione si intende ricostituire, araverso esempi accuratamente scelti, una precisa immagine del tessuto storico artistico della cultura che li produsse. In questo modo sarà possibile rico-struire la vicenda che nella seconda metà del Quarocento, tra Firenze Padova e Ferrara, intrecciò pit-tura, scultura, architeura, miniatura, scriura libraria, numismatica, medaglistica, oreficeria. E’ in questo contesto che nascono i medaglioni al centro di questa mostra: opere insolite, diciamo pure eccezionali.

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Giovanni Bellini, Compianto sul Cristo morto, c. 1490, cm. 74 x 118, Firenze, Uffizi.

Maestro del Plinio di Londra (Giovanni Todeschino), PLINIO, Naturalis Historia, Valenza, Biblio-teca Universitaria, ms. 691, f. 3r, Putti abbarbicati sull’architrave.

Bartolomeo Sanvito (?), Scriptores Historiae Augustae, Roma, Biblio-teca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II, ms. Vitt. Eman. 1004, f. 4r, Frontespizio all’antica.

Maestro dei Putti, FRANCESCO PETRARCA, Canzoniere, Trionfi; Milano, Biblioteca Trivulziana, Inc. Petr. 2, f. 140r, Principio dei Trionfi con placchetta raffigurante Trionfo di Bacco e Arianna.

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Maestro del Plinio di Londra (Giovanni Todeschino), PLINIO, Naturalis Historia, Valenza, Biblioteca Universitaria, ms. 691, f. 3r, Frontespizio all’antica con scena di presentazione del codice.

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Bartolomeo Sanvito (?), Scriptores Historiae Augustae, Roma, Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II, ms. Vitt. Eman. 1004, f. 149v, Pagina miniata con edicola all’antica e medaglie incastonate.