Ovale Rossoblù n.5

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Largo ai giovani la scommessa del Rugby Bologna l’Ovale Rosso blu Periodico di rugby • anno 2 numero 5 • 18 marzo 2012 • distribuzione gratuita

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Periodico del Rugby Bologna 1928

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Largo ai giovanila scommessa del Rugby Bologna

l’Ovale RossobluPeriodico di rugby • anno 2 numero 5 • 18 marzo 2012 • distribuzione gratuita

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Nel marzo del 2010 i primi vagiti del risorto Rugby Bologna 1928 si face-vano sentire distinti e forti nelle sale riunione dell’Hotel Savoia, ed annun-ciavano progetti e traguardi, o se pre-ferite “mete”, che old e super-old si erano dati.Due anni intensi di lavoro e passione, con i risultati che sono tutti nell’aria che si respira nella nostra Club Hou-se e sui campi brulicanti di ragazzini durante i concentramenti.Mancava l’architrave di questa co-struzione fatta da tanti mattoni che tante persone hanno appoggiato e cementato uno sull’altro.Architrave sulla quale sospendere un robusto tetto di copertura: il Codi-

ce Etico. E così i Padri, ma anche le Madri, costituenti, hanno scritto, di-scusso e perfezionato quella che sarà la nostra “ Costituzione”, che vorrà essere rispettata ed osservata da tutti quelli che si riconoscono e condivi-dono i nostri obiettivi e i nostri valori.E’ nato così il “Codice Etico Rugby Bologna 1928”, che racchiude lo spirito del nostro agire ed elenca, nel quotidiano, regole comportamentali, responsabilità e consuetudini di rela-zione alle quale attenersi.Regole che naturalmente devono es-sere rispettate prima di tutto dai no-stri tecnici e dirigenti, ai quali vengo-no affidati i vostri figli e che devono essere perciò consci delle responsa-

bilità che il loro ruolo di educatori comporta, e poi dai ragazzi ed anche dai genitori.Prima della pubblicazione, il Codi-ce sarà condiviso con tutti gli attori della nostra struttura, ed in particolar modo con i genitori, per raccogliere suggerimenti e proposte di migliora-mento.Poi il Codice diventerà operativo con la distribuzione e la pubblicazione sul nostro sito web.Un’altra “meta” raggiunta, verso le tante “mete” ancora necessarie per creare una struttura sempre più orga-nizzata, gradevole, robusta e… vin-cente.

Carlo Castagnola

Editoriale

Stefano Negroni I numeri UNOStefano Negroni, tallonatore solido e di grande esperienza, con il suo ritorno a Bologna ha galvanizzato la mischia e reso più dinamico il gioco degli avanti.L’avevi promesso e così è stato. Cosa ti ha spinto a tornare nel Bo-logna rugby?Il desiderio di stare bene, giocare insieme a tanti amici ed essere vici-no a casa. Sapevo di ritrovare alme-no la metà dei compagni coi quali avevo debuttato negli anni ‘80 con le giovanili (Testoni, Sabbi, Sandri, Lauri...). E poi Nicola (Aldrovandi), un amico con il quale ho condivi-so tante avventure, a Bologna e a Modena.Da quando sei arrivato, la mischia è più dinamica e aggressiva: merito tuo?Proprio dinamico non sono: peso quasi 120 chili, ma l’esperienza aiuta molto, so quando e come correre e come trascinare i compa-gni. E comunque, dato che in ogni squadra ci vuole qualcuno che “tiri la carretta”, io non mi risparmio di sicuro.Sei una prima linea molto mobile, preferisci giocare tallonatore o pi-lone sinistro?Tallonatore è più divertente: per anni ho giocato pilone sinistro, ma

da quando a Modena mi misero a giocare tallonatore, ho continuato. Ci si muove di più, si comanda la touche, ci si diverte. Hai la fama di essere un trascinato-re: un consiglio ai più giovani?Devono credere un po’ di più nelle loro possibilità, allenarsi di più sul campo e in palestra. Impegnarsi, fare sacrifici e mantenere la con-centrazione in partita e quando ci si allena. Se vogliono crescere e an-dare avanti – e non restare in serie

C – occorre un impegno maggiore. Le capacità le hanno.Il periodo più bello con la maglia rossoblù?Gli anni di Romagnoli. Stefano è stato un allenatore che mi ha fatto crescere tecnicamente più di ogni altro. Prima ero troppo giovane e non riuscivo a dare il 100%. Con lui sono diventato un rugbista vero.E il momento più difficile?Il 27 luglio 2005, il giorno dell’in-cidente. Rimasi folgorato da una scarica da 132 mila volt mentre la-voravo. Passai 40 giorni al Centro grandi ustionati di Parma. Nessuno credeva che sarei sopravvissuto e anche dopo, ormai fuori pericolo, mi dissero che non avrei più gioca-to a rugby.E invece?A dicembre dello stesso anno scesi in campo. I medici mi dissero che il rugby mi aveva salvato la vita due volte. Grazie al fisico avevo incre-dibilmente retto alla scarica letale e dopo, convalescente, il rugby mi aiutò a trovare la forza di guarire. Un desiderio prima di smettere di giocare?La promozione. E dato che qualche anno posso giocare ancora.. alme-no una promozione.

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Con il Gubbio, davanti al pubbli-co di casa, i ragazzi di Aldrovandi e Sgarzi devono assolutamente fare punteggio pieno. È l’unico risultato utile per sperare di superare gli eu-gubini in classifica e riagganciare il Forlì, ormai avanti di 10 punti.Nella partita d’andata vinse il Bolo-gna (25 a 22), giocando praticamen-te solo 20 minuti per poi contenere il ritorno del Gubbio. Ma la squadra umbra non è quella d’inizio cam-pionato, dato che negli ultimi mesi ha inanellato successi inaspettati, battendo ad esempio Parma e Forlì, oltre al Foligno e all’Ascoli, e utiliz-zando diversi atleti dell’Under 20 che hanno velocizzato il gioco.Per Bologna la situazione tra i tre-quarti è buona, con la sola incertez-za di Gianesini, che probabilmente dovrà saltare l’incontro, mentre un po’ più complicata è la situazione

La Mischia di Emil Banca Rugby Bologna.»

La decisiva sfida con il GubbioOggi in campo

Formazione Emil Banca Rugby 192815. Federico Soavi

14. Lorenzo Valzano

13. Enrico Scorzoni

12. Giacomo Bianconi

11. Andrea Meletti

10. Fabio Poluzzi

9. Donato Di Paolo

8. Daniele Montanino

7. Maximilian Nieland

6. Carlos Magallanes

5. Giorgio Montanile

4. Ivano Trapani

3. Emilio Macchione

2. Stefano Negroni

1. Massimo Sandri (cap)

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in mischia, con le assenze certe di Tarchini, Bertato, Cerfogli e Pirona e le non ottime condizioni di Mac-chione e Trapani. L’incertezza in mischia è preoccupante, dato che il Gubbio, almeno sul piano tecnico, vanta un’impronta di prim’ordine, dato che l’allenatore è l’ex pilone degli All Blacks McDonnell.La carta vincente per i petroniani – fu così all’andata – è certamente quella del gioco veloce, che pare metta in difficoltà gli umbri, sarà perciò fondamentale far uscire buo-ni palloni – e velocemente – dalla mischia, per poi giocarsela con la nostra linea d’attacco, molto rapida e imprevedibile.

Andrea Malossini

Altri incontri della settimana:

Rugby Forlì 1979 - Terni RugbyAmatori Rugby Ascoli - Firenze Rugby Club

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Niente da fare per il Bologna: le partite durano 80 minuti e a nulla è servito giocare bene e stare in par-tita per i primi 50. Con la terza in classifica serviva più continuità e precisione, caratteristiche che ai ra-gazzi di Aldrovandi sono mancate.Avvio dell’incontro con il Bologna aggressivo. Al 3° Poluzzi non sfrutta una punizione abbastanza angola-

ta. Subito in evidenza per il Terni i due centri Canulli e Giorgini, fisi-camente superiori agli avversari. È proprio Canulli al 6° che buca la prima linea di difesa del Bologna e di forza travolge la seconda segnan-do in mezzo ai pali. Frittella non sbaglia la trasformazione: 7 a 0.Il Bologna però reagisce bene e dopo una corale azione dei tre-quarti la palla arriva all’estremo Soavi che, dopo aver impegnato la difesa, serve un pallone d’oro a Meletti che segna. Poluzzi trasfor-ma e pareggia. Il tempo continua con belle azioni delle due squadre pur senza far registrare segnature. Sul finale di tempo, quando ormai tutti pensavano al riposo, il centro ternano Giorgini rompe di forza la linea di difesa del Bologna e segna la seconda meta.Nella ripresa è ancora il Terni a mar-care, dopo una rolling maul partita dai 22, crollata in area di meta. Ma il Bologna ha ancora energie e il mediano Di Paolo, raccolta la palla

da una mischia ai 5, decide di gio-care dalla parte chiusa e sorprende la difesa segnando sulla bandieri-na. A seguire, ancora dieci minuti di bel gioco da entrambe le parti, poi il Bologna si spegne. La media-na diventa imprecisa, la mischia perde colpi e i placcaggi in difesa lasciano a desiderare. Troppi errori contro una squadra come il Terni, attenta e fisicamente agguerrita. Al 16° ancora Giorgini segna la terza meta e dopo pochi minuti due mete fotocopia di Battisti (ripartenze da rolling maul) stendono il Bologna e chiudono la partita.Per Emil Banca Bologna un incon-tro da dimenticare, nel quale si sono visti i limiti di tenuta, specie nel secondo tempo, evidenziati dalle molte sostituzioni che hanno indebolito soprattutto la mischia. Non aver sfruttato la superiorità nu-merica (il Terni ha finito in 13), la dice lunga sulle condizioni dei ros-soblù nel finale della partita.

Claudio Soavi e Andrea Malossini

Squadra Partite Vinte Paregg. Perse Punti fatti

Cus Siena 15 14 0 1 63

Firenze Rugby Club 13 11 0 2 52

Terni Rugby 14 10 1 3 52

Rugby Parma FC 1931 14 8 1 5 43

Rugby Jesi 70 13 7 2 4 42

Rugby Forlì 1979 13 5 1 7 30

Rugby Gubbio 14 5 0 9 24

Emil Banca Bologna 1928 13 3 2 8 20

Amatori Rugby Ascoli 14 1 0 13 5

Foligno Rugby* 15 1 1 13 3

Classifica Campionato Serie C Elite - 6a giornata ritornoOVALE ROSSOBLUPeriodico del Rugby Bologna 1928. Anno 2, n.5Rugby Bologna 1928 SrlVia G.L.Bernini 140138 Bolognawww.bolognarugby1928.itDirettore responsabile: Andrea Malossini. Hanno collaborato in questo numero: Carlo Castagnola, Andrea Malossini, Alessandro Marino, Stefa-no Negroni, Davide Andrea Pagani, Claudio Soavi.Grafica e impaginazione: Michelangelo Abatantuono.Stampa: Tipolito Cattabriga - Via del Lavoro 13 - Pianoro.Tiratura: 300 copie, diffusione gra-tuita. Questo notiziario è distribuito tra i soci e i tesserati di Rugby Bolo-gna 1928 e ASD Bologna Rugby. Chiusura in tipografia: 16/03/2012.

Ieri in campo

*Penalizzato per irregolarità nell’incontro con l’Ascoli e vittoria a tavolino per 20 a 0 per l’Ascoli.

Emil Banca sconfitto dal Terni 36 a 12

Un’azione di Terni-Bologna.»

Marcatori: I tempo: 6 mt Canulli tr Frittella (Tr), 18 mt Meletti tr Poluzzi (Bo), 41 mt Giorgini tr Frittella (Tr). II tempo: 3 mt Piergentili tr Frittella (Tr), 9 mt Di Paolo, 16 mt Giorgini (Tr), 22 mt Battisti (Tr), 29 mt Battisti (Tr). Cartellini: rosso 20 st Belli (Tr) giallo 37 st Ursu (Tr).

Formazione Emil Banca Bologna 1928: Soavi, Meletti (27 st Zanetti), Scorzoni (1 st Chichinato), Gianesini, Valzano (23 st Bianconi), Poluzzi, Di Paolo, Montanino, Bertato (37 pt Donati), Magallanes, Trapani (23 st Tuzzi), Montanile (25 st Testoni), Macchione (28 pt Panella), Negroni, Sandri.

Altri incontri: Foligno Rugby - Rugby Forlì (15-36); Firenze Rugby Club - Rugby Parma 1931 (31-25); Cus Siena Rugby - Rugby Jesi (12-6); Rugby Gubbio - Amatori Rugby Ascoli (42-3)

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A partire dalla 2011-12 il Rugby Bo-logna 1928 ha deciso di impegnarsi direttamente e investire sui giovani, al fine di dare un senso a tutto il mo-vimento che trova, nella squadra se-niores, la sua massima espressione agonistica.Nonostante le iniziali difficoltà or-ganizzative, superate grazie al con-tributo straordinario di tutto lo staff tecnico e manageriale, è stato pos-sibile incrementare gli organici in tutte le categorie d’età, dagli Under 6 fino all’Under 16, fino a superare la quota di 130 tesserati. In campo, squadre in progressivo migliora-mento tecnico e di prestazioni. Te-stimonianze della qualità del lavoro svolto vengono dall’inserimento di Giovanni Parmeggiani nel ristretto

gruppo Under 15 di interesse regionale/zonale, così come dalle recenti convocazioni in Selezione regionale del gio-vane Marco Paolini (classe ‘99) e di Giacomo Anteghini, Carlo Cagnetta, Marco Du-mitrascu e Alessandro Nipoti (classe ‘98) nella Selezione interprovinciale (Bologna-Ferrara) impegnati nel Torneo delle Regioni e nel IV Tor-neo delle Provincie emilano-romagnole. In questi mesi, inoltre, anche altri atleti della Under 14 e della Under 16 hanno partecipato ad allenamenti nelle Selezioni delle rispettive ca-tegorie d’età (Federico Ferraresi, Mattia Persiani, Manuel Pontrelli e

Filippo Silvestri), maturando in motivazioni ed esperienza.Tutto ciò non sarebbe stato pos-sibile senza il preciso intendi-mento della Società e dei suoi tecnici, di coniugare al diver-timento anche la filosofia del miglioramento delle capacità fisiche e tecniche degli atleti, con l’occhio rivolto all’alto li-vello al quale il Rugby Bologna 1928 vuole ispirarsi. Costruire futuri uomini e atleti, con l’im-pegno di valorizzare i talenti e promuovere l’impegno di chi magari parte ad handicap ma riesce attraverso il sacrificio a mettersi al pari dei più bravi. Fra i nostri ragazzi abbiamo sicura-mente alcuni talenti e tanti altri

che potranno diventare buoni gioca-

tori di rugby, grazie al loro impegno e alla competenza degli allenatori Elmer Malaguti e Marco Minardi nel settore giovanile e alla grandissima passione e attenzione di Marco Ni-poti, Elia Navarra e Chiara Benfenati nel settore propaganda. Il cammino è appena iniziato, e questi primi risultati incoraggiano a proseguire nella direzione intrapresa. Con l’i-scrizione nella prossima stagione di una seconda squadra Under 14 e della Under 20, il Rugby Bologna 1928, oltre a completare la filiera in ogni categoria propaganda e giova-nile, avrà stimoli e motivazioni per spingere anche sull’incremento del-la qualità tecnica dei suoi atleti, con la certezza che in pochi anni i buo-ni frutti porteranno alla Squadra di bandiera un’impagabile linfa vitale.

Alessandro Marino

La scommessa del Rugby BolognaLargo ai giovani

CuoreOvale: le donne e il rugby. La palla ovale è femmina, tutta curve, imprevedibile nei suoi rimbalzi. È la forma perfetta, l’armonia. Come una donna resiste ai colpi, alle scosse, al desiderio di chi l’afferra per frenarne l’impeto. Non si può controllare la palla ovale, forse assecondarla nei suoi impreve-dibili umori, raccoglierla quando non ha più energia, accompagnarla oltre

la meta quando stanca si ferma a ri-posare sull’erba. A volte vola lontano, oltre il recinto, quasi chiedesse di riposare un po’, fuori dalla mischia. Solo pochi istanti. Un asciugamani per tergere le lacrime, una carezza per farla sentire amata. E poi, di nuovo nella mischia, la palla ovale, pronta a farti credere che se l’afferri puoi averla. Ma è un’illusione, alla prima distrazione, quando corri

verso il traguardo stringendola, lei ti sfugge di nuovo, rimbalza svirgola salta. Si ferma. Ti guarda e sorride. La palla ovale è femmina, meravigliosamente indi-pendente, sicura della sua inafferra-bile e gioiosa natura. E quando arrivi in meta, è solo perché sei riuscito ad assecondare la sua imprevedibile vi-talità.

Andrea Malossini

In punta di penna

Giovanni Parmeggiani.»

Marco Paolini.»

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Metti una serata a Tokyo, quartiere Roppongi. Metti che sapendo del fuso orario pensi di andare a vede-re la partita del “6 Nazioni” in un pub irlandese e chiedi in hotel dove puoi trovarne uno e te lo trovano. Metti che parli col barista e ti toglie il calcio da uno schermo e ti mette la partita. Sono le 10 di sera, man-ca ancora più di un’ora. Metti che non sei l’unico a Tokyo che ha avu-to quell’idea e soprattutto che ha la tua stessa passione. Poco dopo di me entra uno che fa al barista la mia stessa domanda. Lui non mi vede e io, con camicia e maglione, non sono certo riconoscibile. Sporgo la testa dalla fila di persone del ban-cone e vedo che il tipo ha la ma-glia del Galles addosso. Inevitabile alzarsi e andare a sedersi con lui. E’ di Cardiff, aveva i biglietti per an-dare a vedere la partita ma è dovuto scappare per lavoro e ha preferito saltare l’Italia piuttosto che la Fran-cia. E’ un ex giocatore, ha giocato fullback per parecchi anni; ridendo gli racconto l’etichetta che il buon Ambro ha dato della categoria “si sono sempre fatti delle pippe, delle pizze e anche qualche bella azio-ne... ogni tanto”. Chiacchieriamo aspettando l’inizio della partita e mangiando pollo fritto (lui), anelli di cipolla fritta (io). E intanto la pri-ma pinta se ne va, lui di Guinnes

e io di Kilkenny. Poco prima che inizi la partita entra un altro signo-re che vedendo la tv accanto a noi dapprima si avvicina e poi si siede. E’ irlandese, vive vicino a Dublino, anche lui ha giocato parecchi anni, però come flanker. Inizia la partita e finisce la seconda birra. Rassicuro il gallese dicendo che tanto vince-ranno di 20, lui dice probabile, ma non nel primo tempo. Birre e minu-ti passano, la cosa in maniera sem-pre più piacevole e aperta. Quando finisce la partita le pinte sul tavolo sono 4, le volte che a turno siamo andati in bagno forse una in più. Es-sendo l’una passata faccio per an-darmene e magari raggiungere altri italiani poco distanti. L’irlandese mi guarda e mi dice: ma che razza di giocatore sei se ti fermi alla quarta birra? Fai il terzo tempo con tè e bi-scotti?!? Decido di sedermi e stare con loro a guardare Irlanda Scozia. Poco prima dell’inizio si unisce alla compagnia un altro gallese, emigra-to a Chicago, anche lui ex fullback. Alla fine quando mi sono alzato dal tavolo erano le 4.30 passate, avevo bevuto 6 pinte di Kilkenny tenendo testa agli amici d’Oltre Manica du-rante il terzo tempo (mi sa che i pri-mi due non me li ricordo più.... oh magari qualcuno c’è più abituato di me, io un po’ di fatica ad alzarmi l’ho fatta) ma capitolando nel post

pub in barettino della zona (vuoi mica già andare a letto?). Tutti quel-li che ci incontravano o che passa-vano dal nostro tavolo, ci chiedeva-no se ci conoscevamo già da prima, nessuno ci credeva quando gli rac-contavamo che ci eravamo appena conosciuti. Vorrei trovare frasi filosofiche e po-etiche ma credo che abbiate già capito dove voglio andare a parare (anche se siete mangiatori di piz-za...). Tokyo, dodici e passa milioni di abi-tanti, un pub irlandese che fa vede-re il rugby, quattro persone con una passione comune che ha permesso loro di passare una serata divertente a migliaia di chilometri di distanza da casa. Il rugby unisce e fa diverti-re, anche nella terra del Sol levante. E se vi capita di bere birra in Giap-pone, sappiate che la Kilkenny e la Guiness sono 10 Euro a botta. Que-sto me lo ricordo bene anche se in quei momenti è l’ultima delle pre-occupazioni (se mai ce ne siano!)

“Davide” Andrea Pagani

Nota: la pinta giapponese, a differen-za di quella anglosassone, ha dimen-sioni ridotte, ed è poco più grande di un bicchiere da sakè. Se i bicchieri vi sembrano comunque grandi, è perché i giapponesi sono piccoli. Infine, la birra servita è rigorosamente analcolica.

Eravamo quattro amici al barAmarcord

Andrea Pagani (il secondo da destra) dopo la quarta pinta di birra.

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La maul. È costituita da un giocato-re in possesso del pallone e in piedi che si lega ad uno o più compagni e avanza in territorio nemico. Difficile da fermare, richiama l’immagine della testuggine di romana memoria.Gli avversari possono solo contrap-porsi spingendo. Proibito farla crolla-re o saltarci sopra. Molto spettacolare è vedere questo ammasso di corpi spingenti che travolge ogni ostacolofino ad oltre la linea di meta. Sono queste mete dal grande valore sim-bolico e psicologico, che determinano coscienza della propria forza e scon-forto per gli avversari.

Carlo Castagnola

Compagni di strada: Hera

Il Gruppo Hera – sponsor della squa-dra Under 14 del Rugby Bologna - è un’azienda leader in Italia nella ge-stione dei servizi energetici, idrici e ambientali, nata nel 2002 dall’aggre-gazione di 12 Public utilities dell’Emi-lia-Romagna. Hera vuole essere la migliore multiu-tility italiana per i suoi clienti, i la-voratori e gli azionisti, attraverso lo sviluppo di un originale modello di im-presa capace di innovazione e di forte radicamento territoriale, nel rispetto

dell’ambiente.Essere la migliore vuol dire rappre-sentare un motivo di orgoglio e di fi-ducia per i clienti, perché ricevano, attraverso un ascolto costante, servizi di qualità all’altezza delle loro attese; per le donne e gli uomini che lavorano nell’impresa, perché siano protagonisti dei risultati con la loro competenza, il loro coinvolgimento e la loro passione; per gli azionisti, perché siano certi che il valore economico dell’impresa con-tinui ad essere creato, nel rispetto dei

principi di responsabilità sociale; per il territorio di riferimento, perché sia la ricchezza economica, sociale e am-bientale da promuovere per un futuro sostenibile; per i fornitori, perché sia-no attori della filiera del valore e part-ner della crescita. Hera opera nelle province di Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Raven-na, Rimini e Pesaro-Urbino, e in alcuni comuni della provincia di Firenze.

Pillole ovali

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