Oscilloscopi : presentazionehep.fi.infn.it/fisichetta1/lab_bio/lezione_4.pdf · Oscilloscopi :...
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Oscilloscopi : presentazione
Gli oscilloscopi presentano in forma grafica segnali di tensione che variano nel tempo con rapidità anche molto spinte a seconda della qualità dello strumento. Vanno dalla “continua” (ad esempio la d.d.p di una pila) a “sinusoidi” con frequenze di centinaia di MHz se non GHz. La frequenza massima è indicata col parametro BW (Band Width). L’oscilloscopio del nostro laboratorio ha 40 MHz di BW. L’ampiezza dei segnali trattati va da qualche mV a qualche decina di V (2mV÷40V, nel nostro oscilloscopio)
Il segnale è la d.d.p. fra i due elettrodi degli ingressi (detti Canali) dell’oscilloscopioche lo grafica sullo schermo per un limitato intervallo di tempo, come sulla carta millimetrata, riportando in orizzontale i tempi e in verticale le tensioni.
Modo di graficare, definizione dell’intervallo di tempo sono due aspetti base di un oscilloscopio che verranno tralasciati per evitare tecnicismi fuori luogo.
Val la pena di ricordare l’uso diffuso nell’elettronica domestica delle tecniche digitali che, basate sulla conversione di d.d.p. in forma numerica, sono la base degli oscilloscopi digitali oggi largamente utilizzati.
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V
t
USBsonde per oscilloscopio
connettore BNC
L’OSCILLOSCOPIO di laboratorio40 MHz 500 MS/s
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Pannello Comandii pulsanti si illuminano quando attivi
ingressi (canali)1 MΩ//13 pF
scala tempi
Scala ampiezza canali
attivazione canali
connettore BNC
posizione zeri scale
pulsante “Cursori”com
andi Trigger
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MENUON/OFFSchermo 5.7”(≈14.5 cm),risoluzione 320x240
scala ampiezza mV/div scala tempi ms/div trigger
frequenza trigger
zero
dei
seg
nali
di C
H1
e CH
2
AC
1
2
Line
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Sonde oscilloscopio
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come funziona una sonda (X10)
RP = 9 MΩ
(Rin = 1 MΩ)
carcassa dell’oscilloscopio e
terra del laboratorio
B’
OSCILLOSCOPIOcorpo della sonda
cavo coassiale A’
Rin
BNC
Opzioni INGRESSO
DC
AC
Nella sonda X1, RP = 0 Ω
A
B
d.d.p Vs (t)
circ
uito
in
esam
e
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Menù opzioni canale(accoppiamento AC, V/div “grosso”, probe 10X)
MENUON/OFF
puls
anti
per
voc
i men
ù
AC
Off
Coarse
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1
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Misure di tensioni e tempi con i “cursori”
Negli oscilloscopi digitali le misure sono facilitate dall’uso dei “cursori”: linee che si spostano a comando o lungo l’asse dei tempi o lungo quello delle tensioni segnalando la loro posizione in accordo alle scale impostate e con l’accuratezza delle calibrazioni.
Nell’oscilloscopio in dotazione la posizione del cursore sia in tensione che in tempo è data con la risoluzione del 4% dell’unità di scala.
Con 100 mV/div la cifra meno significativa della posizione del cursore varia di 4mV in 4mV.Con 50mV/div varia di 2mV in 2mV.Assumeremo che l’incertezza sull’ultima cifra, nei due casi, sia ±2mV e ±1mV (metàrisoluzione)
Con 1ms/div la cifra meno significativa della posizione del cursore varia di 0.04 ms in 0.04 ms.Con 250 µs/div varia di 10 µs in 10 µs.Analogamente assumiamo che l’incertezza sull’ultima cifra, nei due casi, sia ±20µs e ±5µs (metà risoluzione)
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Esempio di una Misura di tensione, a) Pigiando il pulsante “Cursor” appare il menù dal quale seleziono (pulsanti a lato) Manual, CH1ed attivo il cursore B (CurB) che posiziono sulle estremità basse della forma seghettata tramite la manopola M.Con 50 mV/div la cifra meno significativa del valore letto è approssimata di ±1 mV
curs
ore
B a
-62.
0 m
V M
Voltage
CurB
1
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Esempio di una Misura di tensione, b) Seleziono CurA dal menù e posiziono il cursore alle estremità superiori della forma seghettata agendo sulla manopola M.Sullo schermo leggo la posizione di entrambi i cursori e la differenza a tre cifre significative ∆V=132 mV la cui incertezza è ± 2mV.
curs
ore
A a
70.
0 m
V
M
Possiamo perciò scrivere ∆V=132 ±2 mV
CurA
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Esempio di una Misura di intervallo di tempo La foto mostra i cursori verticali (Type “Time”) già posizionati dopo i due passi illustrati nella misura precedente.Sono leggibili posizioni, distanza reciproca ∆T =10.00ms e frequenza 1/∆T =100.0HzL’incertezza su ∆T è ±0.10ms , su 1/∆T =± 1Hz (!? )
M
CurB
Time
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Coefficiente di estinzione di un mezzo torbido
(in Dispense della pagina WEB)
Il fascicolo va letto accuratamente prima di venire in laboratorio
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Dipendenza lineare di µmt
dalla concentrazione d’inchiostro
da verificare sperimentalmente
Concentrazione :
“numero di gocce” (Ngi) immesse (siringa da 2.5 mL) nell’acqua della vaschetta
Ci “aspettiamo” che
µmtdliquido = α Ngi + β
e quindi
PO = Pe × e−µvetro dvetro × e
−µmt dliquido
PO = Pe × e−µvetro dvetro × e
−α Ngi + β
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Osservazioni sull’attenuazione del fascio laser
β dipende dalle caratteristiche dell’acqua, il suo effetto è indipendente dal numero di gocce e può essere inglobato nella costante moltiplicativa A.
α dipende dalle caratteristiche dell’inchiostro.
PO = Pe × e−µvetro dvetro × e
−α Ngi + β = Pe × A × e−α Ngi
Quando α Ngi = 1 il fascio si attenua del fattore 1/e ≈ 1/2.718 ≈ 0.368
Maggiore è il valore di α minore è il numero di gocce d’inchiostro occorrente per attenuare il fascio uscente di poco meno di 1/3
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Verifica sperimentale della Dipendenza lineare di µmt
dalla concentrazione d’inchiostro
se l’intensità luminosa del laser è stabile nel tempo, isegnale dipende solo
dall’attenuazione del fascio che attraversa il liquido torbido.
Abbiamo visto che ∆Vs = Rs isegnale ,
quindi...
La resistenza interna del tester (multimetro) è 10 MΩ (Rs = 1 MΩ) e quindi
isegnale ∝ P0
∆Vs = k × Pe × A × e−α Ngi
∆Vs ≈ 0.91× k × Pe × A × e−α Ngi
Alla Lavagna II - Lab. di Misure ‘09-- 84
Misure di tensione : resistenza interna degli strumenti
oscilloscopioRinO=1 MΩ
Rp =9MΩ
multimetro
RinM=10 MΩ
Rs =1MΩ
BN
C
isegnale
VBNC1 = Rsxisegnale
VBNC4 = (Rs||(RinO+Rp))xisegnale
VBNC3 = (Rs||RinO)xisegnale
VBNC2 = (Rs||RinM)xisegnale
VBNC5 = (Rs||(RinO+Rp)||RinM)xisegnale
x1 x10
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coefficiente estinzione, misureLe misure per la verifica della legge di Lambert-Beer sono fatte con il solo Multimetro.
Solo inizialmente saranno fatte misure anche con l’oscilloscopio come descritto dettagliatamente nelle dispense in rete.
L’oscilloscopio ci dà modo di osservare il comportamento temporale del segnale (∆Vs) su tempi al di sotto del decimo di secondo.
I tempi tipici del multimetro sono invece superiori e per questo avremo modo di osservare, durante le misure, le instabilità tipiche del fascio laser non filtrate dal nostro semplice circuito.
Per ovviare dovrete osservare attentamente i valori che si succedono sul display del multimetro in un tempo dell’ordine del minuto e stabilire quale è il valore assunto piùfrequentemente assieme ai valori massimi e minimi.
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num. scatola : ...................
Gocce Inchio.(Ngi)
0.02 x Ngi
∆Vs (V) u (V) TESTER (∆Vsmax-min)*0.5(V)FS
(V)accu.
(V)utester
(V)
0 20 ±( 0.7% ∆Vs + 0.05 )
10
20
30 2 ±( 0.7% ∆Vs + 0.005 )
40
50
60 0.2±( 0.5% ∆Vs
+ 0.0005 )
70
coefficiente estinzione, misure
Val
ore
più
frequ
ente
Est
rem
i ins
tabi
lità:
min
imo
e m
assi
mo
Max
. fra
ute
ster
e ∆V
smax
-min
*0.5
calc
olo
accu
rate
zza
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coefficiente estinzione, grafico
Sca
la lo
g
1^ decade
2^ decade
3^ decade
Ngi
∆Vs
(V)
Scala lineare
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∆Vs
(V)
10
1
0.1
0 50 100
NgiNgi ∆∆Vs/VVs/V u/Vu/V
0 8.00 0.106
10 4.08 0.077
20 2.128 0.065
50 0.285 0.007
70 0.072 0.001
0.01≈ 15
α ≈ 1/15 ≈ 0.067
8V/e ≈ 2.94 V
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Alla fine....
Vuotare la vaschetta di vetro dalla soluzione acqua-inchiostro e pulirla
pulire la siringa
lasciare in ordine
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Quaderno
Introdurre il programma di misure riportando succintamente la loro ragione.Richiamare per questo le equazioni 1), 3), 4), 5”) e riportare il disegno di figura 8 omettendo le connessioni con l’oscilloscopio (vedi dispense in rete).Riassumere il protocollo delle misure.Riportare le misure fatte e le informazioni richieste secondo la Tabella I (fornita in Lab)Accludere (incollare) il grafico, in carta semilog , dei dati corredati degli errori e esprimere un parere sull’attendibilità della 4) e 5’) o 5”). Anche la carta per il grafico sarà fornito in Lab
Ad elaborazione grafica avvenuta accludere tabella e grafici ottenuti col programma Kaleidagraf (ultima esercitazione)
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Caratteristiche metrologiche degli strumenti
portata : grandezza massima misurabile (fondo scala nel tester)
risoluzione : minima variazione apprezzabile (4 cifre nel tester)
sensibilità : reciproco della risoluzione (num. divisioni /unità mis )
accuratezza : è dell’ordine della risoluzione dello strumento (negli strumenti elettronici è compresa la stabilità nel tempo)
“accuratezza relativa”
orologio da polso accurato di ± 60 s/anno
ar = 1’/( 365x24x60’ ) = 1’/525 600’ = 0.000 001 902 588 = 1.902... x 10-6 ≈ 1.9 ppm
tester ≈ 5/1999 = 0.25%
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Singola misura su singolo “evento”
Si assume come incertezza della misura l’ “accuratezza” strumentale se non ci
sono altri effetti che concorrono a disturbare la misura.
In caso contrario occorre tenere conto anche delle altre perturbazioni.
Nel caso dell’oscilloscopio la forma d’onda molto disturbata produce
un’incertezza sul puntamento di gran lunga maggiore di quella dello strumento.
La localizzazione di massimo e minimo “medi” avviene con un’approssimazione di ≈
1/4 div mentre l’incertezza strumentale è data per 4% della divisione. Per 50
mV/div , incertezza ≈ `±12÷13 mV anzichè ±2 mV
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Risultato della misura
La scrittura standard per qualsiasi misura è
( misura ± incertezza ) unità di misura
L’incertezza nella singola misura è una stima “a priori”.
Esempio misura con voltmetro ( 5.300 ± 0.087 ) V
All’interno dell’intervallo non possiamo fare previsioni, tutti i valori sono
possibili.
OBBLIGATORIO
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incertezza relativa = incertezza / valore misura
è positiva
è un numero puro
si esprime anche in % , ‰ , ppm
incertezze relative
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Misura dello “stesso evento” n volte: Misure ripetute
risoluzione dello strumento maschera le possibili variazioni: ottengo
sempre lo stesso numero
la risoluzione dello strumento non maschera le possibili variazioni:
ottengo numeri diversi
Nel primo caso è inutile fare “misure ripetute” che hanno invece senso nel secondo caso. Ma come valutare l’incertezza?
Nella misure di estinzione fatte ci siamo imbattuti nella seconda circostanza
ed abbiamo valutato (a occhio) gli scarti massimi ma la nostra misura non
è da inquadrarsi come misura “ripetuta”.
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propagazione delle incertezze ( assolute )
L = h1 + h2 + … + h9 + h10 L ± U (?)
Il “peggio” da aspettarsi è ... U = u1 + u2 + … + u9 + u10
ma anche ... - U = -u1 - u2 - … - u9 - u10
uQ = a u X + b uY + c uZ +…
Q = a × X + b × Y + c × Z …
In generale
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propagazione delle incertezze ( assolute ):somma algebrica
Due spessori misurati indipendentemente :
Hs = ( 1.410 ± 0.005 ) cm + ( 1.410 ± 0.005 ) cm
= ( 2.820 ± 0.010 ) cm
Differenza fra i due spessori :
Hd = ( 1.410 ± 0.005 ) cm - ( 1.410 ± 0.005 ) cm
= (0.000± 0.010) cm è “zero”
Tensioni misurate all’oscilloscopio :
Vd = (70.0 mV ±1.0 mV ) - (-62.0 mV ±1.0 mV)
= 132.0 mV ±2.0 mV
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propagazione delle incertezze ( relative )
Relazione fra uV , uD e uh in V = π hD2/4
∆V / V = 0,18 cm3/ 33,50 cm3 ≈ 0,54%
∆D / D = 0,005 cm/ 5,500 cm ≈ 0,091%
∆h / h = 0,005 cm/ 1,410 cm ≈ 0,36%
2 ∆D/D + ∆h/h = 0,54%
uQQ
= α uXX
+ β uYY
+ γ uZZ
+ …
Q = a × Xα × Y β × Zγ … In generale
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Incertezza sulla misura della “densità relativa”
MP ± uMP, MPA ± uMPA ,
MPL ± uMPL
Si ottiene la seguente espressione per l’incertezza assoluta
Ricordando che vale la relazione
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Incertezza sulla misura della “frequenza” (1/∆T)
∆T = (10 ms ± 0.1 ms)
Il rapporto ∆Vnorm = ∆Vs/∆Vs(0)
(0)
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Mancano le funzioni trascendenti.....
2 esempi notevoli
Q = a × eα X ⇒ uQ
Q = α uX
Q = a × logα X ⇒ uQ = a × uX
X
e ≈ 2.71828 18284 59045 23536…, (1 + 1/n)n as n tends to infinity (Eulero, ≈ 1700 )
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Basi della propagazione delle incertezze ( assolute e relative )
Q è una funzione di più grandezze (x, y, z, …, variabili indipendenti) le cui incertezze sono
considerate “ variazioni … infinitesime ” delle variabili indipendenti.
L’incertezza su Q è ricavabile dal “differenziale ” della funzione Q dato dall’espresssione:
Da questa prescrizione si ricavano tutte le regole di propagazione anche quelle mostrate.
E dalle incertezze assolute è immediato ricavare analoghe formule per quelle relative.
che viene modificato sostituendo ai differenziali le incertezze di misura e prendendo i valori assoluti dei coefficienti dei differenziali ottenendo così:
21/10/11 3h