OLIVO BARBIERI DOLOMITES PROJECT 2010 · partecipasse. Perché ciò che conta non è il curriculum,...

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LAGAZUOI PHOTO AWARD 2020 1 5 LUGLIO | 10 SETTEMBRE 2020 JULY 5 TH | SEPTEMBER 10 TH 2020 LAGAZUOI EXPO DOLOMITI OLIVO BARBIERI DOLOMITES PROJECT 2010 1 A EDIZIONE | 1 ST EDITION

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L AG A ZU O I PH OTO AWA R D 2020

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5 LUGLIO | 10 SET TEMBRE 2020JULY 5TH | SEP TEMBER 10TH 2020L AGA ZUOI EXPO DOLOMITI

OLIVO BARBIERIDOLOMITES PROJEC T 2010

1 A E DIZIO NE | 1 S T E DITIO N

LAG

AZU

OI PH

OTO

AW

AR

D 2020

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a cura di | curated byDenis Curti

L AGA ZUOI PHOTO AWARD 2020

5 luglio | 10 settembre 2020 July 5th | September 10th 2020

Lagazuoi EXPO Dolomitiwww.lagazuoiphotoaward.org

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UN PRO G E T TO DI | A PROJEC T BYLagazuoi EXPO Dolomiti Stefano Illing

A CUR A DI | CUR ATE D BYDenis Curti

CO ORDINA ME NTO E S VILUPP O PRO G E T TI SPECIALI L AG A ZUOI E XP O D OLOMITI | CO ORDINATION AND DE VE LOPME NT OF SPECIAL PROJEC T S FOR L AG A ZUOI E XP O D OLOMITI

DOC-COMChiara Caliceti, Francesca Riccardi, Giulia Plebani

COMUNIC A ZIONE | COMMUNIC ATIONDOC-COMMartina Strazzari, Elena Tartaglione

IMM AG INE CO ORDINATA | DE SIG N AND CO ORDINATE D G R APHIC SBit Runner StudioGianluca Magri

SEG RE TE RIA | SECRE TARIATRenate Pedevilla, Mariagrazia Soravia, Morena Arnoldo

IN COLL ABOR A ZIONE CON | IN COLL ABOR ATION WITH

CON IL PATRO CINIO DI | UNDE R THE PATRONAG E OF

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L AGA ZUOI PHOTO AWARDIL PREMIO E LE FINALITÀ | THE AWARD, THE PURP OSE S

Lo sguardo di un fotografo decostruisce e ricostruisce un immaginario, racconta una realtà, indaga il nostro rappor-to con il mondo. Ed è questa la sfida lanciata dal concorso Lagazuoi Photo Award 2020 ai fotografi, professionisti e non, amanti della montagna. Il primo progetto curatoria-le originale del Lagazuoi EXPO Dolomiti - galleria e polo culturale aperto nella stazione di arrivo dell’omonima fu-nivia, a 2.778 metri di altitudine - ha invitato i candidati selezionati a realizzare immagini non convenzionali. Obiettivo, arricchire l’iconografia di montagna di contenuti originali, per emancipare le terre alte da un immaginario non più attuale. Si tratta di lavorare per sottrazione, eli-minando il superfluo, oppure di integrare nuovi elementi nel racconto. Decentrare, deformare, riformulare. Agire, in ogni caso, con i propri strumenti espressivi, per inter-venire nel dibattito in corso sulla rappresentazione dello spazio e della natura. Dedicando il proprio lavoro ad alcune tra le montagne più iconiche, più fotografate in assoluto, le Dolomiti. Lasciando emergere la loro nuda bellezza, ac-cessibile a tutti, il senso di meraviglia che possono evocare in chi le osserva con attenzione. Il premio è ideato e coor-dinato da Denis Curti, uno dei principali curatori italiani e internazionali in ambito fotografico.

The scrutiny of a photographer deconstructs and recon-structs an image, narrates a reality, delves into our re-lationship with the world. This is the challenge posed by the Lagazuoi Photo Award 2020 to enthusiastic mountain photographers, professionals and amateurs alike.The first original curatorial project of Lagazuoi EXPO Dolomiti - the exhibition and cultural centre next to the top station of the homonymous cable car, at 2,778 metres above sea level - invited the selected candidates to take unconventional shots.The goal is to enrich the iconography of the mountains with original contents, to emancipate the highlands from an obsolete image. It’s about subtraction, eliminating the superfluous, or integrating new elements into the narra-tion. Decentralization, deformation, reformulation. In any case, with own expressive tools, to intervene in the on-going debate focused on the representation of space and nature. Dedicating his work to some of the most iconic, most photographed mountains ever, the Dolomites. Un-covering their bare beauty, accessible to all, and the sense of wonder that this setting is capable of evoking in those who observe it closely. The prize was conceived and co-or-dinated by Denis Curti, one of the most eminent Italian and international curators within the photographic sector.

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SOMM ARIO | SUMM ARY-

.8 PRE FA ZIONE | FORE WORD

Stefano Illing

.9 PRE SE NTA ZIONE | PRE SE NTATION

Denis Curti

.10 L A G IURIA | THE J URY

.16 I FOTO G R AFI SE LE ZIONATI | THE SE LEC TE D PHOTO G R APHE RS

.18 IL VINCITORE | THE WINNE R

.58 L A LO C ATION | THE LO C ATION

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Questo progetto nasce da un evidente vuoto di rappresen-tazione. La montagna è sempre più accessibile e frequen-tata, e d’altra parte la fotografia è più popolare che mai, con la diffusione degli smartphone e delle macchine fo-tografiche digitali. Eppure, nonostante queste opportunità tecniche, non abbiamo saputo rinnovare il nostro sguardo sul territorio. Nonostante tutto, l’immaginario proposto è ancora quello nostalgico delle cartoline anni ’50. Forse perché la montagna è ancora, per nostra fortuna, un luogo “altro”, irriducibilmente estraneo alla cultura dominante legata alle città. Ma un vero fotografo conosce la differen-za tra guardare e vedere. Sa lavorare anche sulla propria percezione emotiva, sul senso di meraviglia, che restitu-isce intatto in uno scatto personale, e può insegnarci a vedere. E le Dolomiti, tra le montagne più fotografate al mondo, sono il migliore banco di prova.

This project was born out of a noticeable gap in rep-resentation. It’s gradually becoming easier and faster to reach the mountains and, with the expansion of smart-phones and digital cameras, photography is more popular than ever. But these new technical possibilities have not renewed our perception of the territory. Nevertheless, the latest pictures are still similar to the nostalgic postcards from the 1950s. Perhaps the mountains are - fortunately - still considered an “other” place and this otherness keeps the mountains far away from the dominant urban culture. But a true photographer knows the difference between looking and seeing. He is able to convey his own emotional perception, his sense of wonder, his personal attitude with a shot and to teach us to see. And the Dolomites, which are among the most photographed mountains in the world, are the best testing ground.

PRE FA ZIONE | FORE WORD

STEFANO ILLING

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Per incoraggiare i fotografi a sfidare il conformismo visivo occorre elaborare una proposta altrettanto audace e fuo-ri dagli schemi. Per questo motivo abbiamo coinvolto una giuria di qualità, ma non omogenea per esperienze e per-corsi professionali e di vita: volevamo allargare il campo, esplorare in libertà una strada differente. Lagazuoi Photo Award 2020 non ha reclutato i propri can-didati attraverso una open call. Ogni membro della Giu-ria ha scelto un unico fotografo, anche amatoriale, perché partecipasse. Perché ciò che conta non è il curriculum, ma l’originalità della visione.

In order to encourage photographers to question the visual conformism, we had to develop a bold, unconventional proposal. That’s why we have put together a top-class jury that is heterogeneous in terms of professional and life ex-periences. We wanted to broaden our field of vision and explore a new path.The Lagazuoi Photo Award 2020 was not an open call. Each jury member has chosen a single photographer, even an amateur one. Because what matters is not the CV but the originality of the vision.

PRE SE NTA ZIONE | PRE SE NTATION

DENIS CURTI

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M ARIO CAL ABRESI-

La carriera di Mario Calabresi inizia nel 1996, quando di-venta cronista politico all’Agenzia Ansa, a Montecitorio. Dopo un primo passaggio a La Repubblica entra nel 2001 nella redazione romana de La Stampa, dove segue la po-litica interna e internazionale, compresi il G8 di Genova e gli attentati dell’11 settembre, raccontati da corrispon-dente. Caporedattore centrale a La Repubblica dal 2002, si trasferisce a New York nel 2006 per seguire l’intera cam-pagna elettorale di Barack Obama. Nel 2009 diventa il più giovane direttore de La Stampa nella storia del quotidiano, e si dedica con particolare attenzione agli aspetti legati alla digitalizzazione. Tornato a La Repubblica dal 2016 al 2019, in qualità di direttore, lancia l’app Rep e Facebook live in Italia, il magazine culturale “Robinson”, promuove l’innovazione. Oggi si dedica alla scrittura e alla speri-mentazione di nuove forme di giornalismo. Autore di sei libri, ha vinto il premio Fiesole nel 2007 con Spingendo la notte più in là.

Mario Calabresi’s career began in 1996 when he became a political reporter at the ANSA agency at Rome’s parliament building, Montecitorio. After an initial commitment at La Repubblica, in 2001 he joined the Roman editorial staff of La Stampa, where he was involved in Italian and inter-national politics, including the G8 summit in Genoa and the September 11 attacks as a correspondent. From 2002 managing editor-in-chief at La Repubblica, he moved to New York in 2006 to follow Barack Obama’s entire elec-tion campaign. In 2009 he became the youngest director ever of the newspaper La Stampa and devoted himself with particular attention to digitalisation aspects. Back to La Repubblica from 2016 to 2019 as director, he launched its app (Rep), Facebook live in Italy and the cultural magazine Robinson, and promoted innovation. He now dedicates his time to writing and experimenting with new forms of journalism. Author of six books, he won the Fiesole prize in 2007 with Spingendo la notte più in là.

L A G IURIA | THE J URY

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DENIS CURTI-

Direttore e fondatore di STILL – fotografia, show room e galleria – a Milano, Denis Curti è uno dei più affermati curatori italiani di mostre e rassegne fotografiche. Diret-tore artistico della Casa dei TRE OCI di Venezia, del Festi-val di Fotografia di Capri e del SI FEST di Savignano sul Rubicone, è anche consulente della Fondazione di Venezia per la gestione del patrimonio fotografico, autore di libri, esperto del mercato del collezionismo, critico fotografico per testate giornalistiche e quotidiani. Per oltre 15 anni, in particolare, è stato giornalista e critico fotografico per le pagine di Vivimilano e Corriere della Sera. Dal 2005 al 2014 è stato direttore di Contrasto – Milano e vicepresidente della Fondazione Forma a Milano e negli anni 2002-2003 è stato curatore delle prime aste fotografiche di Sotheby’s a Milano. Negli anni Novanta ha diretto la sezione Fotogra-fia dell’Istituto Europeo di Design di Torino e la Fondazio-ne Italiana per la Fotografia.

Director and founder in 2014 of STILL - photography, show room and gallery - in Milan, Denis Curti is one of the most successful Italian curators of photography exhibitions and reviews. Artistic Director of the Casa dei Tre Oci in Venice, the Capri Photography Festival and of the SI FEST of Savi-gnano sul Rubicone and consultant to the Venice Founda-tion for the management of photographic heritage, author of books, expert in the collectibles market, photography critic for magazines and newspapers. In particular, for over 15 years he was a journalist and photographic critic for the pages of Vivimilano and Corriere della Sera. From 2005 to 2014 he was director of Contrasto and vice-pres-ident of the Forma Foundation in Milan and in the years 2002-2003 he curated the first photographic auctions of Sotheby’s Milano. In the nineties he was director of the photography section of the European Institute of Design in Turin and of the Italian Foundation for Photography.

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NATHALIE HERSCHDORFER-

Nathalie Herschdorfer è curatrice e storica dell’arte spe-cializzata nella storia della fotografia. In qualità di diret-tore del Musée des Beaux-Arts Le Locle, in Svizzera, negli ultimi 4 anni ha organizzato eventi dedicati a personalità di assoluto rilievo come Alex Prager, Hiroshi Sugimoto, Vik Muniz, Todd Hido, Garry Winogrand e Henri Cartier-Bres-son. Precedentemente ha lavorato con la Foundation for the Exhibition of Photography, occupandosi di fotografia di moda. In passato, come curatrice del Musée de l’Elysée di Losanna, ha lavorato a importanti mostre, tra cui Face: la morte del ritratto, e le retrospettive di Edward Steichen, Leonard Freed, Ray K. Metzker e Valérie Belin. È autrice di diversi libri, i più recenti dei quali sono Body: The Photo-graphy Book, che comprende le opere di oltre 175 fotografi contemporanei, e Mountains di Magnum Photographers.

Nathalie Herschdorfer is a curator and art historian spe-cialized in the history of photography. As Director of the Musée des Beaux-Arts Le Locle, Switzerland, she has or-ganized many important photography shows for the last 4 years, including Alex Prager, Hiroshi Sugimoto, Vik Mu-niz, Todd Hido, Garry Winogrand and Henri Cartier-Bres-son. She formerly worked with the Foundation for the Ex-hibition of Photography, working specifically on projects dedicated to fashion photography. Previously, she was a curator at the Musée de l’Elysée in Lausanne, where she worked on major exhibitions, including Face: the Death of the Portrait, and retrospectives of Edward Steichen, Leonard Freed, Ray K. Metzker and Valérie Belin. She is the author of several books, her most recent publications are Body: The Photography Book, which includes the works of more than 175 contemporary photographers and Moun-tains by Magnum Photographers.

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ANDRÉA HOL ZHERR-

Andréa Holzherr è exhibition manager, pubblicista e cura-trice. Dal 2003 è direttrice e curatrice di esposizioni per la Magnum Photos di Parigi ed è responsabile della promo-zione dell’Archivio Magnum attraverso attività espositive in collaborazione con musei e istituzioni culturali interna-zionali. In precedenza ha lavorato alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi come assistente curatrice del direttore. Ha lavorato come curatrice di varie esposizioni, tra le quali, negli ultimi anni, Bang! Bang! Tatort Kunst 2012 e Mythos Kindheit 2010, ed è stata curatrice respon-sabile del 5° Fotofestival Mannheim Ludwigshafen Hei-delberg in Germania, nel 2013. Le sue pubblicazioni in-cludono titoli come Eve Arnold Homage (2012), Helsinki School (2005-2011), George Rodger Unterwegs (2009), Elina Brotherus (2005), oltre a numerose pubblicazioni su riviste specializzate di fotografia contemporanea.

Andréa Holzherr is as an exhibition manager, publicist and curator. She has been working since 2003 as Global Exhi-bitions Director and curator for Magnum Photos, Paris and is responsible for promoting the Magnum Archive through active exhibition work in collaboration with international museums and cultural institutions. Before, she worked at the Maison Européene de la Photographie in Paris as as-sistant curator to the director. She has curated numerous exhibitions, among others Bang! Bang!, Tatort Kunst 2012 and Mythos Kindheit 2010. In 2013 she was the responsible curator for the 5° Fotofestival Mannheim Ludwigshafen Heidelberg in Germany. Her publications include such ti-tles as Eve Arnold Homage (2012), Helsinki School (2005-2011), George Rodger Unterwegs (2009), Elina Brotherus (2005), as well as numerous publications in specialist con-temporary photography magazines.

PHOTO © Kari Pyykönen

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SUSANNA TA M ARO-

Susanna Tamaro è una delle scrittrici italiane più note e apprezzate. Diplomata al Centro Sperimentale di Cinema-tografia, autrice di documentari scientifici per la televi-sione, ha esordito letterariamente nel 1989 con La testa tra le nuvole. Il suo successo internazionale è legato però a Va’ dove ti porta il cuore, del 1994. Successivamente pub-blica Anima Mundi (1997), Cara Mathilda (2001), Rispon-dimi (2001), Fuori (2003), Ascolta la mia voce (2006), Bai-ta dei pini (2007), Luisito (2008), Ogni angelo è tremendo (Bompiani), e Illmitz (2014). Molto ricca la sua produzione legata alla letteratura per ragazzi: a partire dal primo te-sto, “Cuore di Ciccia”, ha dato alle stampe numerose storie adatte a un pubblico giovane, fino al romanzo Salta, Bart! del 2014 e a La Tigre e l’acrobata, del 2016. La produzione saggistica include conversazioni e raccolte di scritti che spaziano dal rapporto tra vita e scrittura all’educazione dei ragazzi, tema del pamphlet Alzare lo sguardo. Il diritto di crescere, il dovere di educare, edito nel 2019.

Susanna Tamaro is one of Italy’s best known and best loved writers worldwide. After graduating from the Centro Sperimentale di Cinematografia, she worked for television, creating scientific documentaries. Her debut novel was La testa fra le nuvole in 1989, after which she won interna-tional success in 1994 with Va’ dove ti porta il cuore. She subsequently published Anima Mundi (1997), Cara Mathil-da (2001), Rispondimi (2001), Fuori (2003), Ascolta la mia voce (2006), Baita dei pini (2007), and Luisito – una storia d’amore (2008), Ogni angelo è tremendo (Bompiani), and Illmitz in 2014. She has also published many children’s novels, starting with “Cuore di Ciccia” up to the most re-cent novel Salta, Bart! in 2014 and the book La Tigre e l’acrobata in 2016. Her essays include conversations and collections of writings ranging from the relationship be-tween life and writing to the education of children, theme of the pamphlet Alzare lo sguardo. Il diritto di crescere, il dovere di educare published in 2019.

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STEFANO ILLING-

Originario di Cortina d’Ampezzo dove ora risiede, inge-gnere, si è occupato per diversi anni di Sviluppo munici-pale e Institutional Building in vari paesi in via di sviluppo per conto di NGOs, Banca Mondiale, FAO e altre organiz-zazioni. Si è occupato poi di sviluppo turistico montano e svolge attività di consulente a livello internazionale per la pianificazione e lo sviluppo delle stazioni sciistiche.Ha ideato, progettato e coordinato la realizzazione del Museo all’aperto della Grande Guerra del Lagazuoi, Sasso di Stria e 5 Torri. Attualmente è presidente del Consorzio Cortina Delicious, vicepresidente, consigliere e ammini-stratore delegato di varie società e consorzi di impianti a fune nell’area dolomitica.Appassionato di fotografia a livello amatoriale, è ideatore del Lagazuoi Expo Dolomiti, uno strumento costruito per sostenere e promuovere i valori e la cultura della montagna.

Born in Cortina d’Ampezzo, where he currently lives, he is an engineer by profession. For several years he was en-gaged in municipal development and Institutional Build-ing in various developing countries for NGOs, the World Bank, FAO and other organisations. He went on to become involved in the development of tourism in the mountains; he is a consultant at international level for the planning and development of ski resorts.He designed, planned and co-ordinated the creation of the Lagazuoi, Sasso di Stria and 5 Torri Great War Open-air Museum. Currently he is the president of the Cortina De-licious Consortium and councillor and CEO of various ski lift societies and consortiums in the Dolomites.An ardent amateur photographer, he is the designer of the Lagazuoi Expo Dolomiti, conceived as a means of valorising and promoting the values and culture of the mountains.

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1 . OLIVO BARBIERID OLOMITE S PROJEC T 2010

2 . DANIEL VON JOHNSTONVAIA | THE VAIA S TORM

3. ALEX M A JOLIW W1 – RIE VO C A ZIONE S TORIC A | W W1 - RE E NAC TME NT

4. AT TILIO M ARIA NAVARRAD OLOMITI NE L BUIO | D OLOMITE S IN THE DARK

5. BEATRICE SPERANZAOLTRE - LE D OLOMITI E LE PRE SE NZE | BE YOND - THE D OLOMITE S AND THE PRE SE NCE S

I FOTO G R AFI SE LE ZIONATI | THE SE LEC TE D PHOTO G R APHE RS

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OLIVO BARBIERI

IL VINCITORE | THE WINNER

PHOTO © Feng Mengbo

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Olivo Barbieri, nasce a Carpi (Modena) nel 1954.Studia pedagogia all’Università di Bologna e a partire dal 1971 approfondisce il suo interesse per il linguaggio foto-grafico. La sua prima opera di ricerca è Flippers 1977–1978, una serie dedicata al ritrovamento di un deposito di flipper abbandonati, custodi dell’immaginario di un’intera epoca. Nel 1984 è uno dei più giovani fotografi a partecipare a “Viaggio in Italia”, promosso da Luigi Ghirri ed Enzo Ve-lati. Nei primi anni Ottanta inizia una serie sull’illumina-zione artificiale nelle città europee e orientali, e dal 1989 viaggia costantemente, specialmente in Cina, sviluppando una ricerca – ancora in corso – sui temi dei grandi cam-biamenti in atto e sulla loro rappresentazione. Nel 1996 il Folkwang Museum di Essen gli dedica la prima retro-spettiva.Dalla metà degli anni Novanta adotta una tecnica foto-grafica che gli permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti dell’immagine.Nel 2003 inaugura il progetto site specific, che coinvolge 40 città nel mondo.Le sue serie site specific_ (2003–2013), Parks (2006–2015), Real Words (2008–2013), Images (1978–2007), Virtual Truths (1996–2002) e Artificial Illuminations (1980–2014) hanno in comune la riflessione sulla “quantità” di realtà presente nel nostro sistema di vita, e su quanto la nostra percezione sia in grado di comprenderla. Nel 2015 prosegue la serie PARKS iniziata nel 2006, e rea-lizza il progetto ADRIATIC SEA (staged) DANCING PEOPLE sulla costa adriatica.

Olivo Barbieri was born in Carpi (Modena) in 1954. After studying pedagogy at the University of Bologna, starting in 1971 he developed his intense interest in the photographic language. His first research work was on Flippers, 1977–1978, a series on the discovery of an abandoned warehouse full of pinball machines, which convey the imaginary of an entire epoch. In 1984 he was one of the youngest pho-tographers to participate in “Viaggio in Italia” (Journey to Italy), promoted by Luigi Ghirri and Enzo Velati. In the early nineteen-eighties he began the series on the artifi-cial lights of European and Oriental cities. Since 1989 he has travelled constantly in the East, especially in China, conducting research that is still in progress on the themes of the major changes taking place and their representa-tion. In 1996 the Folkwang Museum in Essen held his first retrospective.Starting in the mid-nineties he has adopted a photograph-ic technique that enables him to keep only certain areas of the image in focus, selectively, using tilt-shift lenses.In 2003 he began the site specific project, involving forty cities around the world.His site specific_ series (2003–2013), Parks (2006–2015), Real Words (2008–2013), Images (1978–2007), Virtual Truths (1996–2002), and Artificial Illuminations (1980–2014) share reflections on the “quantity” of reality found in our system of life, and on how our perception is capable of understanding it.In 2015 he continues the series PARKS began in 2006, and produced the project ADRIATIC SEA (staged) DANCING PEOPLE on the Adriatic coast.

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MOS TRE SE LE ZIONATE | E XHIBITIONS (SE LEC TE D)

• 2001 Notsofareast, Effetti Collaterali, Triennale di Milano• 2002 Cityscapes/Landscapes, Palazzo delle Papesse, Centro Arte Contemporanea, Siena• 2003 Strangers, Triennale Fotografia e Video, ICP, New York• 2004 site specific_MONTREAL 04, CCA, Montreal• 2005 site specific_ROMA 04, Universal Experience, Museum of Contemporary Art, Chicago; Hayward Gallery, Londra;

MaRT, Trento e Rovereto• 2006 site specific_, Bloomberg Space, Londra; Bund 18, Shanghai, a cura di BizArt e Christopher Phillips; partecipa alla

II Biennale di Siviglia a cura di Okwui Enwezor e realizza il film SEVILLA –› (∞) 06; Spectacular City, NAI, Rotterdam• 2008 TWIY, Museo di Capodimonte, Napoli; site specific_LAS VEGAS 05, Double Down, Two Visions of Vegas, Museum

of Modern Art, San Francisco; Shanghai Kaleidoscope, a cura di Christopher Phillips, Royal Ontario Museum, Toronto• 2009 site specific_MODENA 08, Galleria Civica di Modena; site specific_MILANO 09, Triennale di Milano• 2010 site specific_GENOVA 09, Palazzo Ducale, Genova; site specific_NAPOLI 09, Museo MADRE, Napoli; Dreamlands,

Centre Pompidou, Parigi• 2011 DOLOMITES PROJECT 2010, MaRT, Rovereto; The Altered Landscape, Nevada Museum of Art, Reno• 2006, 2007, 2010, 2012, 2013 Yancey Richardson Gallery New York• 2012 galleria Massimo Minini Brescia e Ronchini Gallery Londra• 2014 Eyes on the street, Cincinnati Museum, Cincinnati• 2015 Retrospettiva “ERSATZ LIGHTS case study #1 east west”, Fotografia Europea, Reggio Emilia;• 2015 Retrospettiva “Images 1978-2014” Museo MAXXI Roma; film LA CITTÀ PERFETTA MAXXI Roma.• 2016 “ADRIATIC SEA (staged) DANCING PEOPLE” Yancey Richardson Gallery New York; retrospettiva “Images 1978-

2014” Centro Cultural Recoleta Buenos Aires;• Nel 2018 espone American Monument and Monument alla galleria Mazzoli Modena• Nel 2019 Terre in Movimento, Museo MAXXI Roma; MOUNTAINS and PARKS al Centro Saint-Bénin Aosta.• Nel 1993, 1995, 1997, 2011 e 2013 partecipa alla Biennale di Venezia

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COLLE ZIONI SCE LTECOLLEC TIONS (SE LEC TE D)

• MoMA New York• San Francisco Museum of Modern Art• Museum Folkwang, Essen• CAAC Centro Andaluz de Arte Contempo-

raneo, Siviglia• CCA Montreal• International Center of Photography

(ICP), New York• Museum of Fine Art Houston, Houston• Museum of Contemporary Photography

(MoCP), Chicago• Nevada Museum of Art, Reno• MAXXI, Roma• Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia• Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,

Torino• GAM Galleria d’Arte Moderna e Contem-

poranea, Torino• Sondra Gilman Collection, New York• Cisneros Fontanals Foundation, Miami

FIL M FE S TIVAL E MUSE I SE LE ZIONATIFIL M FE S TIVAL S AND MUSEUMS (SE LEC TE D)

• Locarno Film Festival 2004, 2005, 2006, 2007

• International Film Festival, Rotterdam 2004, 2006

• Medien und Architektur Biennale, Graz 2005–2007

• Toronto International Film Festival 2005, 2006

• Wexner Center for the Arts, Columbus, Ohio 2006

• New York Film Festival 2006• Sundance Film Festival 2006, 2008• San Francisco International Film Festival

2006, 2007• Berkeley Art Museum & Pacific Film Archi-

ve, Berkeley 2006, 2007• Walker Art Center, Minneapolis 2007• MOMA, New York 2007• Jeu De Paume, Paris 2007• Tate Modern, Londra 2007• Berlin Film Festival 2007

PREMIAWARDS

• 2008 SEVILLA –› (∞) 06, Nashville Film Festival, USA

• 2006 site specific - LAS VEGAS 05, Gol-den Gate Award, San Francisco Film Fe-stival, USA

• 2006 site specific - ROMA 04, Medien und Architektur Biennale, Graz, Austria

• 1992 Higashikawa-cho Award, Giappone• 1990 Premio Friuli Venezia Giulia Foto-

grafia, Italia

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LIBRI E C ATALO G HI SE LE ZIONATI | MONO G R APHS AND E XHIBITION C ATALO GUE S (SE LEC TE D)

• Paesaggi in Miniatura, con un testo di Olivo Barbieri, catalogo della mostra, Ar/Ge Kunst Galerie Museum, Bolzano Art& Udine 1991.

• Notte, con un testo di Guy Mandery. Art& Udine 1991.• Olivo Barbieri. Fotografien seit 1978, con un testo di Jan Thorn-Prikker, catalogo della mostra, Museum Folkwang,

Essen 1996.• Illuminazioni Artificiali, con un testo di Enrico Ghezzi. Motta Editore Milano 1995.• Artificial Illuminations, con un testo di Enrico Ghezzi. Smithsonian Washington D.C. 1998.• NotSoFarEast, con testi di Carmine Donzelli, Simonetta Franceschetti. Donzelli Roma 2002.• Virtual Truths, con testi di Paola Tognon, Jon Bird, Hubertus von Hamelunxen, catalogo della mostra, Galleria Gottar-

do, Lugano. Silvana Editoriale Cinisello Balsamo 2001.• Paintings, catalogo della mostra, Galleria Isabella Brancolini Arte Contemporanea, Firenze 2002.• site specific_ROMA 04, a cura di Marco Delogu, catalogo della mostra, Mercati di Traiano, Roma. Zone Attive Roma

2004.• site specific_LAS VEGAS 05, con testi di John Shnier, Olivo Barbieri, catalogo della mostra, Galleria Brancolini Grimal-

di, Roma. Wonder Inc. Toronto 2005.• site specific_SHANGHAI 04, con un testo di Francesco Zanot. Editrice Quinlan Bologna 2006.• site specific_NYC 07, con un testo di Luca Panaro, catalogo della mostra, Le Paggerie, Festival della Filosofia, Sassuolo.

APM edizioni Carpi 2007.• TWIY, con testi di Cristiana Colli, Gianluca Favetto, Franco Farinelli, catalogo della mostra, Museo di Capodimonte,

Napoli. Electa Napoli 2008.• The Waterfall Project, con testi di Stefano Boeri, Walter Guadagnini. Damiani Bologna 2008.• site specific_MODENA 08, a cura di Angela Vettese, con testo di Antonello Frongia, catalogo della mostra, Galleria

Civica Modena. Damiani Bologna 2009. • site specific_MILANO 09, a cura di Roberta Valtorta, catalogo della mostra, Triennale di Milano. Silvana Editoriale

Cinisello Balsamo 2009.

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• site specific_CATANIA 09, a cura di Walter Guadagnini, catalogo della mostra, Palazzo della Cultura, Catania. Silvana Edi-toriale Cinisello Balsamo 2010.

• site specific_FIRENZE 09, a cura di Franziska Nori, catalogo della mostra, Palagio della Parte Guelfa, Firenze. Silvana Edi-toriale Cinisello Balsamo 2010.

• site specific_GENOVA 09, a cura di Francesco Zanot, catalogo della mostra, Palazzo Ducale, Genova. Silvana Editoriale Cini-sello Balsamo 2010.

• site specific_NAPOLI 09, a cura di Mario Codognato, catalogo della mostra, MADRE, Napoli. Silvana Editoriale Cinisello Balsamo 2010.

• Viaggi in Italia 1982–2009, a cura di Sabrina Zannier. Skira Milano 2010.• Selected Works 1978–2010, a cura di Luca Panaro, catalogo della mostra, Palazzo dei Pio Carpi. APD edizioni Carpi 2010.• Dolomites Project 2010, a cura di Gabriella Belli, catalogo della mostra, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e

Rovereto. Damiani Bologna 2011.• Site Specific_2003_2013, con un testo di Christopher Phillips, Aperture New York 2013. • ALPS Geographies and People, con un testo di Olivo Barbieri, catalogo della mostra, Yancey Richardson gallery, New York

2013. Danilo Montanari Ravenna 2013.• From Bunkers to Swimming Pools, con un testo di Francesco Zanot, Danilo Montanari Ravenna 2014.• ERSATZ LIGHTS case study #1 east west, con un testo di Francesco Zanot, una intervista di Laura Gasparini. Catalogo della

mostra, Fotografia Europea, Reggio Emilia. Hatje Cantz Osterfildern 2015.• Immagini 1978-2014. A cura di Francesca Fabiani. Catalogo della mostra, Museo MAXXI, Roma. Marsilio editore Venezia 2015.• site specific_ROMA 04 14. A cura di Marco Delogu Testi di Pippo Ciorra e Edoardo Albinati. Punctum presse, Roma 2015.• ADRIATIC SEA (staged) DANCING PEOPLE, Danilo Montanari editore Ravenna 2016.• Cinematography, Danilo Montanari Ravenna 2016.• Italian Quakes Gibellina and Other Diseases, con un testo di Arianna Catania, Danilo Montanari Ravenna 2016.• American Monument and Monument, con un testo di Tobia Bezzola e Achille Bonito Oliva, Mazzoli edizioni Modena 2018.• MOUNTAINS and PARKS, a cura di Alberto Fiz, catalogo della mostra, Centre Saint-Bénin Aosta, Magonza editore Arezzo 2019.• EARLY WORKS 1980 - 1984, a cura di Corrado Benigni, catalogo della mostra, Monastero di Astino Bergamo, SilvanaEditoriale

Cinisello Balsamo 2020.

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DOLOMITES PROJECT 2010IL PRO G E T TO VINCITORE | THE WINNING PROJEC T

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Olivo Barbieri racconta le montagne come architetture progettate, dove il rischio e il limite di sostenibilità è lo stesso che già nel 1986 spinse Jean Baudrillard a scrive-re “Ho cercato la catastrofe futura e passata del sociale nella geologia, in quel rivolgimento degli abissi testimo-niato dagli spazi striati, dai rilievi di pietra e di sale, dai canyon lungo i quali scendono i fiumi fossili, da quello spostamento lento, abissale, remoto che è l’erosione, e la geologia, fin nella verticalità delle metropoli.” I paesaggi marini, le grandi cascate, le montagne, i centri storici sono fragili parchi a tema. L’intrattenimento ha virtualmente sostituito il sublime. Il vedutismo delle megalopoli può per dimensione e considerazione competere per importan-za, nell’immaginario umano, con la natura. Le Dolomiti sono forme simboliche in movimento la cui storia è inizia-ta duecentocinquanta milioni di anni or sono, il materiale che le compone viene da abissi oceanici e ne ricorda il di-segno, quasi una storia della terra capovolta.

Olivo Barbieri tells a story of mountains as designed ar-chitectures, where the risk and limit of sustainability is the same as what prompted Jean Baudrillard to write, as far back as 1986: “I sought the future and past catastrophe of the social in geology, in that upturning of depth that can be seen in the striated spaces, the reliefs of salt and stone, the canyons where the fossil rivers flows down, the immemorial abyss of slowness that shows itself in erosion and geology. I even looked for it in the verticality of the metropolises.” Seascapes, great waterfalls, mountains and old city centres are fragile theme parks. Entertainment has virtually replaced the sublime. The veduta genre of megalopolises may, by dimension and consideration, com-pete with nature for importance in the collective imagi-nation. The Dolomites are symbolic forms in movement whose history began two hundred and fifty million years ago. Their component material came from oceanic abysses and recalls the latter’s design, almost an upside-down history of the earth.

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LE MOTIVA ZIONI DELL A GIURIA | THE JURY ’S STATEMENT

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Olivo Barbieri ha presentato un progetto interessante sul piano estetico e contenutistico e coerente con le linee gui-da tracciate nel bando di partecipazione del Lagazuoi Pho-to Award. Le fotografie, realizzate contestualmente al riconoscimen-to da parte dell’Unesco delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità, riescono a esprimere una notevole potenza visiva insieme a un approccio stilistico fortemente innova-tivo e lontano da una dimensione puramente documentaria. La scelta di esaltare il rapporto “figura-sfondo”, grazie a un sapiente uso della profondità di campo, riesce a pro-porre un’idea monumentale della montagna, mostrando la possibilità di un rinnovato e rispettoso rapporto fra “uomo e natura”.

Olivo Barbieri presented an aesthetically and content-re-lated interesting project that complies with the guide-lines set out in the regulations for the participation in the Lagazuoi Photo Award.The pictures, taken just when the Dolomites were declared a UNESCO World Heritage Site, express a remarkable visual power. The stylistic approach is highly innovative and the images are far off from a purely documentary dimension. The decision to emphasize the relationship between fig-ure and background with a well thought-out use of depth of field has enabled him to provide a monumental insight into the mountain world and to demonstrate the possibil-ity of a new, respectful relationship between “man and nature”.

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01 DOLOMITES - TRE CIME DI L AVAREDO 2016OLIVO BARBIE RI

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02 DOLOMITES PROJECT 2010OLIVO BARBIE RI

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10 DOLOMITES PROJECT 2010OLIVO BARBIE RI

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14 DOLOMITES PROJECT 2010OLIVO BARBIE RI

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L A LO C ATION | THE LO C ATION

L AGA ZUOI EXPO DOLOMITI-

Inaugurato nel 2018, Lagazuoi EXPO Dolomiti è un centro espositivo e congressuale, una galleria d’arte, un labora-torio di idee concepito per un fine preciso: essere il luogo della riflessione, della sintesi e della rielaborazione co-stante del rapporto tra uomo e montagna. Lagazuoi EXPO Dolomiti si trova presso la stazione di ar-rivo della Funivia Lagazuoi, tra Cortina d’Ampezzo e l’Alta Badia, in un luogo di eccezionale bellezza paesaggistica. Raggiungibile in pochi minuti con la funivia, è privo di barriere architettoniche: rampe e ascensore garantiscono la completa accessibilità di ogni area. Il complesso si sviluppa su tre piani serviti da ascensore panoramico e dispone di sale espositive, una sala congres-suale, una lobby, coffee bar e terrazza panoramica, con una superficie complessiva di 264 m2.

Lagazuoi EXPO Dolomiti is an exhibition site and conven-tion centre, an art gallery, a laboratory of ideas inaugu-rated in 2018 and conceived for a specific purpose: to be a place of contemplation, synthesis and constant reflection on the relationship between man and mountains. Lagazuoi EXPO Dolomiti is located next to the top station of the Lagazuoi cable car, between Cortina d’Ampezzo and Alta Badia, in a spectacular scenery. It can be reached in a few minutes by the Lagazuoi cable car and is barrier-free and accessible to all: ramps and a lift ensure complete ac-cessibility to every area of the site. The complex extends over three floors, accessible by a panoramic lift, with exhibition rooms, a conference hall, a lobby, a coffee bar and a panoramic terrace, and covers a total area of 264 m2.

expo.lagazuoi.it

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Finito di stampare nel mese di luglio 2020Printed in July 2020

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