Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante....

14
Indice Prologo 9 Tre giorni al disastro 11 Amici e nemici 21 Due giorni al disastro 29 Un giorno al disastro 39 Il disastro 47 Il mio primo giorno di supplenza 53 La mia prima ora di lezione 61 La mia seconda ora di lezione 73 La mia ultima mezzora di lezione 83 Mi hanno arrestato 87 La fine ingloriosa della mia carriera di maestro 91 Le spiegazioni di Orrico 93 Apri gli occhi! 99

Transcript of Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante....

Page 1: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

Indice

Prologo 9

Tre giorni al disastro 11

Amici e nemici 21

Due giorni al disastro 29

Un giorno al disastro 39

Il disastro 47

Il mio primo giorno di supplenza 53

La mia prima ora di lezione 61

La mia seconda ora di lezione 73

La mia ultima mezzora di lezione 83

Mi hanno arrestato 87

La fi ne ingloriosa della mia carriera di maestro 91

Le spiegazioni di Orrico 93

Apri gli occhi! 99

Page 2: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

39

E siamo arrivati al tragico giorno in cui il maestro Dante mi sospende.

Prima c’è stata la maestra Eleonora che ci ha par-lato di rettili, anfibi e di un certo bel tipo che si chiamava Darwin e diceva che discendiamo dalle scimmie…

«Tranne Enrichetta che discende dai conigli!» ho detto io a voce alta.

Tutti si sono messi a ridere, Enrichetta si è messa a piangere e la maestra Eleonora ha fatto star zitti tutti esclamando: «Fingerò di non aver sentito, Gigi, altrimenti dovrei dire che in questa classe c’è qual-cuno che discende dagli asini».

Tutti ridacchiavano, io mi sentivo le orecchie in fiamme e sarei andato da Enrichetta a darle una sberla, perché è lei la causa di tutti i miei guai.

Tornando al signor Darwin, quando disse che siamo tutti figli delle scimmie volevano metterlo in

Un giornoal disastro

Page 3: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

40

prigione e gli dicevano: «Figlio della scimmia sarai tu, cara la mia bertuccia!». Ma poi si scoprì che aveva ragione e allora tutti a dire: «L’avevo detto io che aveva ragione!», anche se non era vero, e si sono viste scene commoventi di gente che raggiungeva la foresta di corsa per riabbracciare le nonne scimmie perdute.

«Vero, maestra?» ho chiesto.«Non è andata esattamente così» mi ha corretto la

maestra Eleonora. «È giusto dire che la razza uma-na e le scimmie hanno un antenato in comune, un vecchio nonno, e che alcuni dei figli dei figli dei figli di questo nonno si sono evoluti in scimmie, mentre altri hanno dato origine ai primi uomini.»

Fa lo stesso, quello che interessa a me è sapere che laggiù, in Africa, c’è una grande famiglia che mi aspetta.

Poi è suonata la ricreazione. Come al solito ci siamo riversati fuori dall’aula come un fiume in pie-na. Il bidello era alla finestra che fumava e gli ho urlato: «Ehi Krantz, dammi una sigaretta!». Krantz ha ringhiato senza nemmeno voltarsi e noi siamo scappati scoppiando a ridere.

Ne stavo parlando con Paolo durante la ricreazio-ne, di andare in Africa.

«Così scopriamo da chi hai preso quelle orecchie a sventola» gli ho detto, ma lui non ha gradito.

Page 4: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

41

«Questo non dovevi dirlo, Gigi Carta! Ora la tua faccia farà conoscenza con il mio pugno!», e si è messo a rincorrermi. Mentre scappavo, ho visto En-richetta venire verso di me tutta sorridente. Mi sono fermato di scatto e Paolo ha sbattuto il naso contro la mia testa ed è caduto, ma io guardavo Enrichetta e non facevo caso a lui.

«Che vuoi?» le ho chiesto.«Sono venuta in missione di pace» mi ha risposto

lei. «Dopo tutto, fratello e sorella devono andare d’accordo e volersi bene.»

«Fratello e sorella? Che cavolo stai dicendo, be-stia?»

«Non dirmi che ancora non sai niente! Povero Gigi, questo per te sarà uno shock!»

«Ma di che parli, sei impazzita?»«Shock? Interessante! Conosco un amico di fami-

glia che potrebbe dargli un inquadramento nosolo-gico» si è intromesso Paolo, massaggiandosi il naso. Io l’ho guardato strabuzzando gli occhi: cos’ha detto che potrebbe darmi, il suo amico?

«Sarà meglio che ci lasci soli, Paolo» ha detto En-richetta.

E perché? Non sapevo che fare. Paolo è il mio mi-gliore amico, sì, però… se Enrichetta aveva scoperto qualche mio segreto, preferivo che non lo sapesse nessun altro, neanche Paolo, che ha la bocca più

Page 5: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

42

grande di tutta la scuola. Di Enrichetta mi sarei oc-cupato poi, le avrei fatto bere qualche intruglio che le avrebbe fatto perdere la memoria. Però mandare via Paolo si è rivelato più difficile del previsto.

«Perché devo andarmene? Se ti è capitata una sventura, io voglio essere il primo a saperlo!»

«Vattene, Paolo! Sono affari miei e non voglio che li ascolti!»

«Gigi, i dolori è meglio condividerli piuttosto che tenersi tutto dentro. Un amico dei miei genitori una volta era talmente depresso che si è rivolto a uno psicanalista junghiano, e allora i suoi vicini di casa...»

«Ti ho detto di andartene! Te ne vai o no?»E siccome non si muoveva gli ho dato una spin-

tarella, così, tanto per incoraggiarlo. Paolo è caduto e ha detto, mentre stava ancora a terra: «Gigi Carta, sono dolente di informarti che da questo momento in poi non siamo più amici!».

Lo dice tutte le volte, ma poi se ne dimentica. Quindi non mi sono preoccupato e mi sono rivolto a Enrichetta: «Allora, ti decidi a parlare? Hai sco-perto un mio segreto? Parla, quanto vuoi per tenere la bocca chiusa?».

Enrichetta ha fatto un suono con la bocca come se avesse ingoiato una manciata di biglie, doveva essere un risolino.

Page 6: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

43

«Ma quale segreto! Gigi, possibile che non ti sia accorto di nulla? Sei proprio un bambino!»

«Perché, tu cosa sei?»Enrichetta si è lisciata i codini con sufficienza, si

è messa una mano sul fianco, ha assunto una posa scomoda e storta con una gamba piegata e l’altra dritta e ha detto: «Io sono grande!».

Non ce l’ho più fatta. Le sono saltato al collo, lei è fuggita in classe e io l’ho rincorsa urlando: «E allora dimmelo senza fare tante storie. Dimmelo! Dimmelooo!».

Enrichetta ha fatto una T con le mani e ha gri-dato: «Time out!».

Mi sono fermato. Sono uno che rispetta le regole, io.

«Va bene, parla» le ho ordinato.«Ora te lo dico, Gigi Carta, ma dubito che riu-

sciremo ad andare d’accordo come fratello e sorel-la, anzi litigheremo come fratellastri! Sì, hai capito bene: mia madre si è fidanzata con tuo padre e forse andremo tutti a stare da lui.»

La testa ha cominciato a girarmi. Ma cosa sta-va dicendo quella lì? È vero, papà e mamma sono separati, ma mi sembrava che andassero d’accordo ed ero sicuro che prima o poi saremmo di nuovo andati ad abitare insieme. Non potevo credere che papà volesse un’altra moglie.

Page 7: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

44

«Non è vero, non ti credo, bugiarda!» ho gridato. Poi la campanella di fine ricreazione ha suonato ed è entrato il maestro Dante.

«Bambini, a posto!» ha detto con la sua voce cal-ma. Tutti sono andati al loro posto. Io no.

«Gigi, vuoi sederti?» mi ha chiesto, abbastanza gentilmente. Io però ero troppo arrabbiato.

«No!» ho urlato.«Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-

stro, sempre calmo e gentile.«Ho detto di no! Non mi siedo, io odio questa

scuola, sono tutti bugiardi, me ne vado, voglio an-darmene e non tornare mai più!»

Ero tutto rosso e le goccioline di sudore mi scen-devano lungo il collo. Mi sentivo un drago pronto a sputare fuoco, odiavo tutti! Ma il maestro Dante non si è lasciato impressionare e ha detto, sedendosi alla cattedra e cominciando a scrivere sul registro: «Vuoi lasciare la scuola, Gigi? Forse non è una cat-tiva idea. Ci lascerai per qualche giorno. Il tempo di meditare sul tuo comportamento e di chiederti se veramente pensi quello che hai detto».

Intorno a me sentivo i miei compagni bisbigliare spaventati: «Lo sospende! Lo sospende!».

Allora ho cominciato a spaventarmi anch’io. Non volevo essere sospeso. Cosa avrebbero detto i miei genitori? Questa volta una bella punizione non me

Page 8: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

45

l’avrebbe tolta nessuno! Sarebbero stati capaci di non farmi più giocare con i videogiochi. Dovevo fare qualcosa. Mi venne un’idea.

«Adesso però siediti, Gigi» ha detto il maestro. Ma io, invece di sedermi, sono caduto a terra, sve-nuto. Così impara!

Page 9: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

«Ora te lo dico, Gigi Carta, ma dubito che riusciremo ad andare d’accordo come fratellastri: mia madre si è fidanzata con tuo padre!»

Page 10: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

47

Non so cosa farò da grande: è un problema che hanno tutti quelli che sanno fare bene troppe cose. Potrei fare lo scienziato… in scienze sono bravissi-mo, anche se la maestra Eleonora non mi apprezza. Oppure il poeta… avete visto tutti che trionfo la mia prima poesia! Però, quando capitano cose del genere, mi convinco che la mia abilità più spicca-ta sia recitare: sono un attore fenomenale. Tutte le volte che fingo di star male per non andare a scuo-la, fingo così bene che poi mi sento male davvero. È capitato così anche stavolta. Voi di sicuro avrete pensato: ecco Gigi che finge di svenire. E invece no, era tutto vero! È bastato che desiderassi svenire, che ci pensassi intensamente, per cadere lungo disteso davanti alla cattedra. E ora eccomi qui, sdraiato al buio. Mi sento anche un po’ dolorante, devo esser-mi fatto male cadendo. Sicuramente sono in infer-meria. Perché non hanno chiamato i miei genitori?

Il disastro

Page 11: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

48

Ora mi alzo e cerco l’interruttore. Ahia! Ho sbattu-to contro qualcosa… Ma quanto è grande questo lettino? E dov’è il muro? L’interruttore della luce di solito sta attaccato al muro, ma se il muro non si trova è un bel problema! E va bene, mi arrendo.

«C’è nessuno?» grido, e mi spavento: che voce grossa mi è venuta! Devo essermi raffreddato. Chia-mo di nuovo con la mia voce strana, ma nessuno risponde. Comincio a pensare che siano andati via tutti e mi abbiano lasciato qui da solo. Ma come possono aver fatto una cosa simile?

«C’è nessuno? Aiuto! Aiuto, sono rinchiuso qui dentro al buio!»

Un momento… sento dei passi per le scale! Era ora! I passi si avvicinano, sono proprio qui dietro… La porta si apre e… Click! Luce! Per un attimo resto abbagliato, poi metto a fuoco: che posto è questo? Chi è questo signore? Non l’ho mai visto a scuola.

«Signor Gigi, si sente bene? L’ho sentita chiamare aiuto.»

«Non trovavo la luce. Ma tu chi sei?» «Ma sono Orrico, signor Gigi. Sempre al suo ser-

vizio.»«Al mio servizio? Ma se nemmeno ti conosco!»«Ha ragione, signor Gigi, a volte si vive fianco a

fianco per anni eppure non si può dire di conoscersi veramente. Dormito bene?»

Page 12: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

49

Mentre parla, questo signore scosta le tende, solleva le persiane e nella stanza entra la luce del giorno. Che strana faccenda: io in infermeria non ci sono mai stato, però l’ho sbirciata da fuori e non mi pare abbia un aspetto simile. Questa sembra più la camera da letto di un appartamento. E questo si-gnore, anche lui è strano. Ha i capelli tutti bianchi, è molto elegante e dice di essere al mio servizio. E continua a chiamarmi «signor Gigi»!

«Fammi capire… Orrico, giusto? Tu non sei un bidello, vero?»

«Signor Gigi, lei ha sempre voglia di scherzare! Le porto la colazione in camera o preferisce prenderla in sala da pranzo?»

La colazione? Ma che ore sono? Non ci capisco niente, non so dove mi trovo e poi… e poi mi sento strano… Guardo in basso e…

«Aahh! Orrico!»«Sì, signor Gigi?» «La mia mano, guarda: è enorme!»«È uguale all’altra, signore.»«È vero! Mi si sono gonfiate tutt’e due! Orrico, fa’

qualcosa! Sei un medico? Che cos’ho, sono grave?» Ben mi sta, così imparo a fingere di star male!

Guarda qui: mi sto trasformando in un mostro. E quello se ne sta lì beato e tranquillo come se non fosse successo nulla.

Page 13: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

50

«Orrico, per carità, muoviti, chiama un’ambulan-za, non vedi che sono grave?»

Ma Orrico si abbassa per osservarmi da vicino e poi, impassibile, mi ignora. Apre un armadio, pren-de degli abiti e li posa sul letto: un paio di calzoni, una camicia, una giacca e una cravatta. Somigliano ai vestiti di papà.

«Signore, devo insistere. Sono quasi le otto. Se non si alza, farà tardi a scuola.»

«A scuola?» Questa è bella! Io credevo che ci fos-simo già, a scuola. «Ma dove siamo, Orrico?»

«A casa sua, naturalmente.» «Casa mia? Neanche per sogno! Qui non siamo

né da mamma né da papà.»«Certo, signor Gigi, infatti qui siamo a casa sua.

E ora le consiglio di alzarsi e prepararsi.» «Cosa? Ma non posso andare a scuola con queste

mani gigantesche!»«Sono appropriate alla sua statura e alla sua età,

signore. A quarant’anni non vorrà certo avere le mani di un bambino.»

E mentre dice questo, Orrico mi tira per le brac-cia e mi fa mettere in piedi. Cavolo, sono più alto di lui! O lui è molto basso o io… Un momento: quarant’anni? Un dubbio atroce mi assale. Mi av-vicino allo specchio.

«Aaaaaaaarghhh!» urlo con tutte le mie forze.

Page 14: Oggi il maestro sono io - shop.erickson.it · qualche mio segreto, ... è entrato il maestro Dante. ... «Non vuoi sederti?» ha chiesto di nuovo il mae-stro, sempre calmo e gentile.

51

Orrico accorre.«Signor Gigi, che succede, si sente male di nuo-

vo?»«La mia faccia! Il mio corpo! Guardami, Orrico:

sono vecchio!»Orrico aggrotta le sopracciglia: «Non direi, signor

Gigi, lei è nel fiore degli anni».«Ma cosa dici? Ho le rughe, ho i peli dappertutto

e sono così grosso. Ti sembro un fiore?» «Lasci perdere queste sciocchezze» mi dice Orrico

mentre mi aggiro nervoso per la stanza «e si prepari, presto! Non vorrà far tardi al suo primo giorno di supplenza!».