Nuovo welfare. Nuove strategie di govenance dei servizi sociosanitari
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L’integrazione
tra primo e
secondo
welfare
UN NUOVO SISTEMA DI
WELFARE TERRITORIALE
INDICE&DI&DIPENDENZA
totale senile totale senile totale senile
Piemonte 49,1 31,2 52,8 33,8 54,8 35,2
Lombardi
a44,9 26,0 48,6 28,4 51,4 30,2
Veneto 45,9 26,3 48,7 28,2 51,0 29,7
Emilia-
Romagna50,9 33,6 54,0 35,0 55,0 34,8
Toscana 51,3 33,7 54,3 35,7 55,7 36,2
Italia 48,6 27,4 50,7 29,4 51,9 30,6
UE 25 49,1 23,7 - - 56,1 32,7
2001 2005 2009
INDICE DI DIPENDENZA
Figura 4 – Corsi di vita e prestazioni di primo e secondo
welfare
La popolazione totale nei prossimi
decenni non aumenterà o aumenterà in
una misura modesta
Aumenteranno invece e di molto gli
anziani
Avranno un’incidenza notevole i “grandi
anziani”
TREND DELLA POPOLAZIONE
Quasi tutti i paesi dell’UE hanno messo mano al sistema pensionistico, in risposta alle sfide demografiche e ai problemi di sostenibilità finanziaria.
Qualche progresso e ̀ stato fatto ma il bilancio complessivo resta pero ̀ insoddisfacente
La struttura interna della spesa sociale e l’articolazione istituzionale del welfare pubblico sono ancora simili a quelle di quindici anni fa
sistema pensionistico ipertrofico, forti squilibri a sfavore di tutte le politiche del «nuovo welfare», persistenti problemi di sostenibilità ed efficienza.
LA RIFORMA PENSIONISTICA
la strategia di modernizzazione dello Stato sociale si e ̀ basata su una premessa troppo ambiziosa e forse irrealistica sul piano politico.
Partendo dai vincoli finanziari, siè pensato auna «ricalibrature» interne al welfare pubblico: meno pensioni, più servizi sociali ; meno ai padri, più ai figli ; meno risarcimenti, più u opportunità
Sul versante dell ’efficienza, si sperava che l ’adozione dei nuovi approcci di public management desse a sua volta risultati rapidi, significativi e politicamente accettabil i
Ma la via della ricalibratura si e ̀ scontrata con l ’enorme forza di resistenza degli interessi basati su spettanze e diritti acquisiti .
Le risorse pubbliche da «spalmare» fra i vari programmi sono risultate scarse e sempre più lo saranno se si continua così
la riorganizzazione degli estesi apparati pubblici di erogazione e servizio e ̀ proceduta molto lentamente, anch ’essa ostacolata da resistenze istituzionali , politiche, sindacali.
LE STRATEGIE FINORA SEGUITE
Ci possono essere strategie alternative rispetto alla
ricalibratura e alle ristrutturazioni gestionali e organizzative?
Potranno queste strategie accelerare i tempi della transizione
verso un nuovo, più efficace modello economico-sociale?
Occorre guardare al di la ̀ del perimetro strettamente pubblico
indirizzando l ’attenzione verso il mercato e la società
Verso nuove forme di intreccio, collaborazione e sinergia fra
questi due ambiti
Ipotizzare sinergia anche fra questi e il settore pubblico.
STRATEGIE ALTERNATIVE
«secondo» per una connotazione temporale e funzionale
Si tratta di forme che s’innestano sul tronco del «primo» welfare, quello edificato dallo Stato
Si aggiunge agli schemi del primo, integrandone le lacune, ne stimola la modernizzazione sperimentando nuovi modelli organizzativi, gestionali, finanziari
Deve avventurarsi in sfere di bisogno inesplorate dal pubblico.
Soprattutto, il secondo welfare deve mobilitare risorse non pubbliche, messe a disposizione da diversi attori
SECONDO WELFARE
Non si tratta di proporre la sostituzione di spesa pubblica con spesa privata.
Ma di mobilitare e usare in modo razionale ed efficiente risorse aggiuntive per bisogni e aspettative crescenti
Posto che la finanza pubblica è fortemente vincolata
Che ci sono resistenze politiche (oltre che controindicazioni economiche) a un aumento della pressione fiscale
MOBILITARE RISORSE AGGIUNTIVE
Assicurazioni private
Fondazioni bancarie e altri soggetti
filantropici
il sistema delle imprese
I sindacati, associazioni
enti locali, anche con eventuali imposte
di scopo
Infine la compartecipazione degli utenti
POSSIBILI FONTI DI FINANZIAMENTO
Occorre intrecciare in modo virtuoso
l’iniziativa privata e associativa con
opportunità e incentivi pubblici
Lo Stato svolgerebbe un ruolo di
monitoraggio, valutazione e, se necessario,
sanzione
Senza burocratismi e regolazioni intrusive
Uno Stato più leggero in termini di strutture e
funzioni (e dunque costi), ma più equipaggiato
in capacita ̀ istituzionali
IL WELFARE MIX