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Comune di Provincia di COLLESALVETTI LIVORNO NUOVO IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A. Elaborato di S.I.A PARTE VI SINTESI NON TECNICA Proponente: LONZI METALLI SRL Ubicazione intervento: ex SS 67 bis km17,300 fraz. Ponte Biscottino Gruppo di lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.) 00 00974 02/02/2012 1^ Redazione S. Crocetti - R. Baraglia S. Crocetti Revisione Commessa Data Descrizione Redatto Approvato Coordinamento gruppo di lavoro: Ing. Roberto Baraglia Geol. Sergio Crocetti Aspetti impiantistici, di processo e sicurezza: Studio Tecnico Ingg. Baraglia e Zecchini Aspetti topografici e urbanistici: Studio Tecnico Dott. Ing. Dante Blasi Aspetti idraulici e strutturali: Ing. Andrea Chines, Ing. Pietro Chiavaccini Aspetti ambientali e geologici: Studio Geologico Ambientale Geol. Sergio Crocetti Aspetti naturalistici: Dott. Francesca Ruggeri Aspetti acustici: Ing. Marco Bernini

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Comune di Provincia di COLLESALVETTI LIVORNO

NUOVO IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO

RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI

PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A.

Elaborato di S.I.A – PARTE VI

SINTESI NON TECNICA

Proponente: LONZI METALLI SRL Ubicazione intervento: ex SS 67 bis km17,300 – fraz. Ponte Biscottino

Gruppo di lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.)

00 00974 02/02/2012 1^ Redazione S. Crocetti - R. Baraglia S. Crocetti

Revisione Commessa Data Descrizione Redatto Approvato

Coordinamento gruppo di lavoro: Ing. Roberto Baraglia

Geol. Sergio Crocetti

Aspetti impiantistici, di processo e sicurezza: Studio Tecnico Ingg. Baraglia e Zecchini

Aspetti topografici e urbanistici: Studio Tecnico Dott. Ing. Dante Blasi

Aspetti idraulici e strutturali: Ing. Andrea Chines, Ing. Pietro Chiavaccini

Aspetti ambientali e geologici: Studio Geologico Ambientale Geol. Sergio Crocetti

Aspetti naturalistici: Dott. Francesca Ruggeri

Aspetti acustici: Ing. Marco Bernini

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Nuovo Impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi

Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. – S.I.A. Parte VI

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VI. SINTESI NON TECNICA

Proponente

La società Lonzi Metalli srl opera da oltre 30 anni nel settore dello smaltimento e

recupero dei rifiuti. E’ intenzione della società riattivare e riqualificare l’insediamento oggetto

fino all’anno 2003 di attività di deposito e trattamento rifiuti liquidi gestito prima dalla Società

Ecoetrusca S.r.l. e successivamente dalla Ecomar Italia S.r.l..

Descrizione dell’area

Il lotto è stato individuato quale sito potenzialmente idoneo per la realizzazione di un

nuovo impianto di deposito e trattamento di rifiuti speciali liquidi. L’area da riqualificare si

colloca all’interno della cosiddetta zona “del Biscottino” per una estensione di circa 8.000 mq.

A nord dello stabilimento corrono, fra loro paralleli, la ex S.S. n.67 bis Arnaccio, il corso

d’acqua Fossa Chiara e, più a nord, a circa 80 m dal confine del lotto, in sopraelevata

l’autostrada Genova-Rosignano.

A sud si trovano il canale emissario di Bientina, il Fossa Nuova e lo Scolmatore dell’Arno.

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Ad est ed ovest il sito confina con altri siti adibiti ad attività produttive, rispettivamente

occupati dalla Società Odorizzi Porfidi (stoccaggio di porfido ed altre pietre), e dall’oggi

dismesso impianto di compostaggio rifiuti gestito dalla AAMPS S.p.A. (Azienda ambientale

Pubblici Servizi della città di Livorno) sul quale è prevista la riattivazione di una piattaforma per

il trattamento e la bonifica delle terre.

Strutture esistenti

Nell’insediamento saranno ammodernati e resi funzionali alla nuova attività le seguenti

opere edili esistenti:

- una palazzina in muratura di circa 140 mq elevata su due piani da adibire a uffici e

laboratorio chimico;

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- un bacino di contenimento con superficie in pianta di circa 300 mq, parzialmente

interrato, da adibire a deposito in 10 serbatoi dei rifiuti liquidi conferiti all’impianto

corrispondente alla capacità massima di stoccaggio di 620 m3;

- un secondo bacino di contenimento con superficie in pianta di circa 840 mq da

adibire a sezione di trattamento chimico fisico e biologico dei rifiuti liquidi conferiti

all’impianto e allo stoccaggio degli additivi chimici;

- una platea in cemento armato di circa 550 mq da utilizzare per l’installazione della

sezione di finissaggio delle acque trattate e la disidratazione dei fanghi di risulta dal

trattamento chimico-fisico e biologico.

Vista attuale dell’impianto da recuperare

Saranno inoltre installate delle tettoie in corrispondenze delle aree operative di

carico/scarico dei rifiuti , di trattamento e finissaggio delle acque.

Sarà realizzata una nuova tettoia per il deposito su scaffalatura metallica di rifiuti

conferiti in colli 64 m3.

In conclusione dal punto di vista ambientale la nuova piattaforma si andrà a collocare in

un’area artigianale-industriale da riqualificare. Il progetto adotterà tutti gli accorgimenti

finalizzati ad una mitigazione o comunque ad un non incremento degli attuali impatti presenti

nella zona del Biscottino.

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L’impianto proposto

I rifiuti liquidi in ingresso all’impianto, conferiti in autocisterna/autospurgo sono

preliminarmente separati dei solidi grossolani e trasferiti con linea separate nel parco serbatoi di

stoccaggio allestito entro il bacino di contenimento esistente.

In dipendenza delle caratteristiche degli inquinanti i percolati di discarica e parte delle

acque reflue industriali sono sottoposti a trattamento chimico fisico di tipo discontinuo (reattori

batch) finalizzato all’abbattimento mediante processo ossidativo (Fenton) del carico di COD ed

in particolare delle sostanze bioresistenti o inibenti il modulo di trattamento biologico posto a

valle. I reattori discontinui sono utilizzati inoltre per la neutralizzazione di soluzioni esauste acide

ed alcaline. Le acque preossidate nei reattori discontinui e le altre acque industriali contenenti

sostanze colloidali, solidi in sospensione e metalli pesanti sono alimentate in continuo al modulo

chimico fisico di chiariflocculazione.

Il flusso chiarificato in uscita dal trattamento è accumulato in serbatoi in attesa del

successivo trattamento biologico mentre la torbida è trasferita alla linea di disidratazione dei

fanghi. Il modulo biologico è costituito dai due reattori sequenziali allestiti entro il medesimo

bacino di contenimento posto al centro dello stabilimento. La carica dei reattori SBR è bilanciata

in termini di carico inquinante biodegradabile e apporto di nutrienti dosando nei serbatoi di

accumulo acque da chimico fisico, a monte del biologico, i fanghi da fosse settiche pretrattate.

Il flusso surnatante in uscita dai reattori SBR è inviato al trattamento terziario di finissaggio

mentre il fango di supero è inviato alla linea di disidratazione dei fanghi.

Il trattamento terziario delle acque consiste in una filtrazione a pressione su letti di

sabbia e carbone attivo seguita da azione battericida in reattore a lampade UV. Le acque

trattate sono scaricate nell’emissario del Bientina nel rispetto dei limiti per lo scarico in acque

superficiali.

La linea fanghi consta di una sezione di accumulo dei fanghi asservita al reattore di

condizionamento e parziale igienizzazione dei fanghi con latte di calce. I fanghi condizionati

sono disidratati mediante filtropressa a piastre, scaricati in scarrabile, pronti per l’invio a

discarica.

Quale attività accessoria viene eseguito il lavaggio con idropulitrice a freddo dei

cassonetti/fusti da riutilizzare per il trasporto dei rifiuti in colli. Le acque reflue risultanti dal

lavaggio sono trattati sull’impianto alla stessa stregua delle acque industriali.

Per limitare le emissioni diffuse sull’impianto sono installate due linee di convogliamento

e trattamento degli effluenti gassosi.

Le apparecchiature di pretrattamento fisico dei rifiuti conferiti all’impianto, i serbatoi di

stoccaggio delle acque industriali, i serbatoi di accumulo dei fanghi da disidratare, il reattore di

condizionamento e la vasca di ricircolo delle acque di imbibizione fanghi sono mantenute sotto

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aspirazione. Gli effluenti sono deodorizzati su filtro a carbone attivo e immessi in atmosfera a

mezzo aspiratore con portata di 1550 Nm3/h.

Nella seconda linea i serbatoi di stoccaggio additivi, i reattori discontinui, i serbatoi di

accumulo tra modulo chi-fisico e biologico, la vasca di trattamento chimico fisico ed i reattori

SBR sono mantenuti sotto aspirazione. Gli effluenti sono sottoposti a trattamento di depurazione

in torre di lavaggio ad umido doppio stadio: il primo con ricircolo di soluzione acida per acido

solforico, il secondo alcalino ossidante per dosaggio nella soluzione di ricircolo di soda ed

ipoclorito. Gli effluenti depurati sono immessi in atmosfera a mezzo aspiratore con portata di

2550 Nm3/h.

Allo scopo di evitare contaminazioni del suolo le aree di installazione apparecchiature e

quelle operative di transito dei mezzi in fase di carico e scarico dei rifiuti saranno

impermeabilizzate in cls/asfalto.

Il piazzale di accesso alle sezioni di impianto è allestito in autobloccanti per evitare

l’incremento del rischio idraulico (derivante da una completa impermeabilizzazione).

Per evitare il trascinamento di inquinanti dall’area operativa di transito impermeabile a

quella permeabile in autobloccanti verrà installato il padiglione di lavaggio ruote automezzi.

Le aree di ricezione dei rifiuti, l’area di installazione del modulo chimico fisico e di

stoccaggio additivi, il deposito dei rifiuti in colli e la linea di finissaggio delle acque e di

disidratazione dei fanghi sono protette da tettoie allo scopo di evitare la contaminazione per

dilavamento delle acque meteoriche.

La rete fognaria è separata in base alle seguenti tipologie di acque reflue:

- acque meteoriche non contaminate delle coperture e delle superfici permeabili;

- acque meteoriche potenzialmente contaminate (di prima pioggia) derivanti dal

dilavamento delle aree operative di transito degli automezzi e raccolte (per i primi 5

mm) dalle superfici scoperte dei due bacini di contenimento;

- acque di processo (lavaggio platee di installazione apparecchiature, acque di

lavaggio ruote).

Le acque meteoriche sono raccolte entro la vasca interrata di capacità totale 150 m3

suddivisa in due scomparti di cui di circa 10 m3 destinato alla raccolta delle acque di prima

pioggia. Le acque meteoriche di prima pioggia sono trasferite in ingresso impianto mentre le

acque meteoriche non contaminate e di post prima pioggia sono trasferite con pompa di

sollevamento nell’emissario del Bientina.

Le acque di processo sono convogliate in ingresso impianto e processate alle stessa

stregua dei rifiuti liquidi conferiti all’impianto.

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Tipologie rifiuti trattati

Le tipologie di rifiuti liquidi speciali pericolosi e non pericolosi in ingresso all’impianto

saranno le seguenti (codici CER riportati in P14):

- acque da attività industriali/artigianali;

- percolati di discarica;

- acidi e basi esausti;

- fanghi di espurgo fosse settiche;

- fanghi liquidi inorganici da disidratare.

Potenzialità

Il nuovo impianto di trattamento dei rifiuti speciali liquidi sarà dimensionato secondo le

potenzialità ed i flussi materiali riportati nel prospetto seguente:

Flussi in ingresso Potenzialità

Rifiuti speciali liquidi 92.500 t/anno

Additivi del ciclo depurativo 1.100 t/anno

Flussi in uscita Produttività

Acque depurate al corpo recettore

(Emissario del Bientina) 53.000 t/anno

Effluenti pretrattati da chimico fisico 38.400 t/anno

Fanghi disidratati 2.200 t/anno

Grigliato e sabbie 270 t/anno

Acque meteoriche non contaminate al corpo

recettore (Emissario del Bientina) 2515 t/anno

Lo schema dei flusso riportato nella Figura sottostante riassume le fasi di gestione del

rifiuto liquido preso in carico dall’impianto di trattamento.

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RICEVIMENTO RIFIUTI LIQUIDI IN INGRESSO: REGISTRAZIONE / PESA

VOCE DI CARICO

PESA

ACQUISIZIONE ANALISI

ANALISI INTERNA DI CARATTERIZZAZIONE

CONFERMA CLASSIFICAZIONE

RIFIUTO

NON PERICOLOSO PERICOLOSO

PRETRATTAMENTO FISICO

TRATTAMENTO CHIMICO-FISICO

FINISSAGGIO DISINFEZIONE

DISIDRATAZIONE

FANGHI E

RESIDUI DI PRODUZIONE

Rifiuto CER: 19 08 12

19 02 06

19 08 01

19 08 02

19 08 10

19 09 04

SOLO CON III TURNO EFFLUENTE CHIARIFICATO RIFIUTO CER 190899

TRATTAMENTO BIOLOGICO

ANALISI CHIMICHE E VERIFICA

CONFORMITA’ D.Lgs. 152/06

SCARICO IN ACQUE SUPERFICIALI

SI

Campionamento ed analisi solo se necessario

Emissione Formulario

Conferimento a discarica o altri impianti di trattamento

Voce di scarico

Campionamento ed analisi solo se necessario

Emissione Formulario

Conferimento a discarica o altri impianti di trattamento

Voce di scarico

RIFIUTO DEL CARICO

DEPOSITO

SEZ. 1

SEZ. 2

SEZ. 3

SEZ. 2

POZZETTO FISCALE

NO

NO

SI

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Benefici attesi

In particolare la nuova attività consentirà di:

recuperare e riqualificare le attuali strutture in stato di abbandono;

non aumentare le superfici impermeabili e di conseguenze il rischio idraulico nelle aree

contermini;

inserire opere edili o strutturali a basso impatto (prevalentemente tettoie aperte) atte alla

protezione degli impianti tecnologici;

mettere in sicurezza idraulica gli attuali bacini di contenimento;

non effettuare intensi emungimenti di acqua superficiale o di falda, in quanto non richiesti

nei processi di trattamento;

inserire strutture che siano compatibili con l’attuale assetto geologico e geomorfologico

adottando eventuali idonee opere fondazionali a seconda delle nuove tensioni che verranno

trasmesse al terreno;

adottare nel processo di lavorazione misure atte a non disperdere sostanze inquinanti in

ambiente (aria, acqua, suolo);

installare apparecchiature atte a controllare e monitorare all’interno del lotto sia la fase di

processo che la qualità delle emissioni in aria ed acqua;

inserire delle opere di mitigazione visiva con incremento della vegetazione di tipo autoctono

sul perimetro dell’area;

inserire tettoie atte eventualmente ad ospitare pannelli fotovoltaici per consentire una

autoproduzione di energia elettrica;

non andare ad alterare gli ecosistemi del vicino SIR;

non interferire o alterare la qualità della vita degli agglomerati urbani limitrofi, peraltro non

presenti nel raggio di circa 1 km;

fornire sul territorio di Collesalvetti e nelle aree limitrofe un servizio ad imprese e privati

finalizzato alla raccolta, al ricevimento ed al trattamento dei rifiuti liquidi;

offrire la possibilità di nuovi posti di lavori nel Comune di Collesalvetti.

Incremento occupazionale

Il numero delle maestranze impiegate nell’attività sarà di circa 8-10 unità occupate

direttamente (anche in relazione alla possibilità di lavorare in turno) e di altrettante unità

previste nell’indotto (trasporti e manutenzioni impiantistiche/mezzi, commercializzazione).

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Impatti

Dall’analisi condotta si confermano le previsioni degli impatti relativi agli scarici idrici, ai

consumi di energia ed alla gestione dei rifiuti prodotti mentre le approfondite analisi sul rumore

e naturalistiche hanno portato a risultati rassicuranti.

Impatti positivi sono relativi al sistema di gestione dei rifiuti in ingresso, con particolare

riferimento alla possibilità di conferimento di rifiuti liquidi speciali soprattutto per il bacino

costiero delle provincie di Livorno e Pisa, ed all’occupazione diretta ed indotta.

Aspetti positivi sono inoltre la scelta impiantistica che consente di trattare tipologie molto

differenziate di rifiuti liquidi combinando un processo di trattamento chimico-fisico e biologico

SBR ad elevata flessibilità e potenzialità (circa 300 mc/gg) che adotta le migliori tecnologie

disponibili sul mercato.

Non si sono ravvisati particolari impatti dovuta alla fase di preparazione del sito ed

all’installazione del nuovo impianto; le problematiche sono quelle tipiche di un qualsiasi cantiere

edile e non avranno alcun impatto temporaneo sul contesto limitrofo.

Il progetto prevede inoltre un piano per l’eventuale dismissione dell’impianto con

restituzione dell’area per nuove attività.

Interventi di mitigazione

Il nuovo impianto, così come concepito è destinato ad offrire un servizio per il

trattamento di depurazione di rifiuti liquidi speciali, costituendo di per sé un elemento di

mitigazione e compensazione di effetti generali sul territorio.

Più in dettaglio, il quadro degli interventi di mitigazione è riportato nella tabella

sottostante:

COMPONENTI

AMBIENTALI E

SOCIALI

IMPATTO

AZIONE DI

MITIGAZIONE/

COMPENSAZIONE

EFFETTO

Fabbisogni

energetici

Elevati consumi Utilizzo di fonti rinnovabili Riduzione dei consumi

del 20% circa

Rifiuti

Elevati quantitativi

in ingresso

Nuovo impianto di

trattamento rifiuti speciali

pericolosi e non nel bacino

di Pisa e Livorno

Riduzione dei costi di

smaltimento rifiuti per

le imprese locali e

riduzione

dell’inquinamento

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dovuto al trasporto di

rifiuti

Rifiuti

Elevati quantitativi

in ingresso

Stoccaggi separati per

rifiuti pericolosi e non

pericolosi

Assenza di

miscelamenti in fase di

deposito

Rifiuti

Elevati quantitativi

in uscita

Ciclo solo su 2 turni con

trattamento chimico fisico

integrato a biologico

Riduzione del 95% dei

rifiuti in uscita (CER

190899 assente e CER

190206 ridotto del

50%)

Rifiuti

Movimentazione

rifiuti liquidi

Superfici di lavorazione

impermeabilizzate dotate

di fognatura immessa nel

ciclo depurativo

Assenza di

propagazione di

inquinanti nel suolo e

sottosuolo in caso di

sversamenti accidentali

Vegetazione,

Flora e Fauna

Visivo e

paesaggistico

Realizzazione di una

barriera verde perimetrale

ricorrendo ad essenze

autoctone tipiche di aree

umide

Riduzione dell’impatto

visivo ed incremento

delle essenze arboree

che possono dar luogo

a rifugio o dormitorio di

specie ornitologiche

tipiche delle aree

umide

Sistema

Idrico

Nuovo scarico

nell’Emissario del

Bientina

Riduzione delle portate di

AMNC inviate all’idrovora

del Biscottino

Riduzione dello scarico

nel Fossa Chiara con

conseguente

diminuzione del rischio

idraulico nella zona di

Ponte Biscottino

Sistema

Idrico

Alluvionamento

aree contermini

con interruzione

della viabilità della

ex SS67 e/o

innalzamento del

battente

Interruzione del

conferimento di rifiuti

liquidi

Riduzione e/o

interruzione dello

scarico relativamente ai

volumi provenienti

dalla produzione ed al

traffico indotto

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sull’Emissario del

Bientina

Scarichi idrici

Quantitativi di

reflui scaricati

nell’emissario del

Bientina, stimati in

55245 mc/anno

Controllo analitico e delle

portate in continuo dello

scarico

Interruzione dello

scarico in caso di

malfunzionamenti o

superamenti dei limiti

previsti dal DL 152/06

Fabbisogni di

acqua

Consumi di acqua

non potabile

Riutilizzo di acque

chiarificate per uso

industriale con reintegro

da acque di pozzo limitato

alle torri di lavaggio e di

raffreddamento

Drastica riduzione dei

consumi idrici

Qualità

dell’aria

Emissioni da

effluenti

Filtrazione delle emissioni

(E1+E2) convogliate in

atmosfera

Abbattimento di

inquinanti e possibili

emissioni odorigene

Qualità

dell’aria

Scarico, stoccaggio

e trattamento di

rifiuti liquidi in

ingresso

Chiusura e polmonazione

delle apparecchiature di

trattamento e deposito dei

rifiuti liquidi e dei fanghi

Riduzione di possibili

emissioni odorigene

inquinanti

Rumore

Aumento delle

emissioni interne al

sito

Ripristino barriera in

pannelli di calcestruzzo che

recinta quasi interamente il

perimetro del lotto

Riduzione del rumore

dovuto agli impianti

tecnologici

Dott. Geologo Sergio Crocetti

n. 988 Ord.Reg.Toscano