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MAGGIO 4/2008 Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma a pagina 6 Turni 2008-2009: ecco il calendario Sono già all'esame dell'autorità sanitaria i calendari dei turni delle farmacie per il periodo luglio 2008 - giugno 2009, elaborati dalla Commissione Turni e ferie. Con un’importante novità: il turno a rotazione riguarderà tutte le festività nazionali obbligatorie previste dal calendario. Scontrino parlante, le cose stanno così Servizi televisivi, polemiche, accuse: la controversa questione degli scontrini parlanti ha frastornato la categoria, con riflessi negativi anche sull'opinione pubblica. Ma come stanno davvero le cose? Rif prova finalmente a fare chiarezza, anche alla luce delle precisazioni contenute nelle istruzioni dei modelli 730 e Unico 2008. a pagina 18 a pagina 26 Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma Nuova Edizione Senza ricetta, ma con giudizio In particolari condizioni, i farmacisti potranno dare un farmaco con obbligo di prescrizione anche in assenza del documento medico. Ecco i contenuti del decreto ministeriale sulla dispensazione d’emergenza: un provvedimento atteso e opportuno, ma che i farmacisti dovranno “maneggiare” con estrema cura e responsabilità Ricorsi Onaosi, facciamo il punto Nonostante la pronuncia della Consulta e le norme che hanno limitato l'obbligo della contribuzione ai soli sanitari dipendenti iscritti ai relativi Ordini professionali, le cartelle Onaosi continuano ad agitare il sonno dei farmacisti. Rif fa il punto della situazione, anche in merito allo stato dei ricorsi contro la Fondazione. a pagina 8

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MAGGIO4/2008

Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

a pagina 6

Turni 2008-2009: ecco il calendario

Sono già all'esame dell'autoritàsanitaria i calendari dei turnidelle farmacie per il periodoluglio 2008 - giugno 2009,elaborati dalla CommissioneTurni e ferie.Con un’importante novità:il turno a rotazione riguarderàtutte le festività nazionaliobbligatorie previste dal calendario.

Scontrino parlante, le cose stanno così

Servizi televisivi, polemiche,accuse: la controversa questione degli scontrini parlanti ha frastornato la categoria, con riflessi negativi anche sull'opinionepubblica. Ma come stannodavvero le cose? Rif provafinalmente a fare chiarezza,anche alla luce delle precisazioni contenutenelle istruzioni dei modelli 730 e Unico 2008.

a pagina 18 a pagina 26

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Senza ricetta,ma con giudizio In particolari condizioni, i farmacisti potrannodare un farmaco con obbligo di prescrizioneanche in assenza del documento medico.Ecco i contenuti del decreto ministeriale sulla dispensazione d’emergenza:un provvedimento atteso e opportuno,ma che i farmacisti dovranno “maneggiare”con estrema cura e responsabilità

Ricorsi Onaosi,facciamo il punto

Nonostante la pronunciadella Consulta e le norme che hanno limitato l'obbligodella contribuzione ai solisanitari dipendenti iscritti ai relativi Ordini professionali,le cartelle Onaosi continuanoad agitare il sonno dei farmacisti. Rif fa il punto

della situazione,anche in merito

allo stato dei ricorsi

controla Fondazione.

a pagina 8

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N. 4 - MAGGIO 2008 3

EditoreOrdine dei Farmacisti della Provincia di RomaDirezione e amministrazione Via A. Torlonia‚ 15 - 00161 Roma Direttore responsabileEmilio CroceCoordinamento redazionaleMargherita ScaleseRegistrazionedel Tribunale di Roma n° 11959 del 25/1/1968Coordinamento stampa e pubblicitàArt Director Design Strategy srlImpaginazione e graficaVincenzo FuriatiStampa Cimer snc Spedizioneabb. post - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB RomaFinito di stampare30 Aprile 2008

Gli inserzionisti di questo numero:Studio Mario FanelliArchitettura d’interni pag. 2

CofarmitDistribuzione farmaci pag. 4

AbbottTecnologie per la farmacia pag. 9

Laboratoires BoironProdotti omeopatici pag. 13

DarphinProdotti per la cosmetica pag. 15

Welcome Pharma S.r.l.Integratori alimentari pag. 21

Bayer HealthCareTecnologie per la farmacia pag. 23

ZambonProdotti per la farmacia pag. 25

IDI Farmaceutici S.r.l.Prodotti per la farmacia pag. 27

Farma&tec - MondofarmaTecnologie per la farmacia pag. 29

Allianz - Ras assicurazioniAgenzia Roma Parioli pag. 31

Banca Popolare di SondrioIl mutuo per i farmacisti pag. 32

per informazioni sugli spazi pubblicitari tel.: 06.87179247 mail: [email protected]

Rassegna Informativa del farmacistadell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma Anno XXXIV N. 4 - MAGGIO 2008

IN QUESTO NUMEROPrimo piano

Senza ricetta, in emergenza si puòIn presenza di particolari condizioni, i farmacisti potranno dispensare anche in assenza della prescrizione del medico farmaci assoggettati all’obbligo della ricetta. Illustriamo i contenuti del provvedimento, che secondo un sondaggio ospitato dal sito web del Governo è largamente condiviso dall’opinione pubblica

a pagina 6

Ricorsi Onaosi, facciamo il puntoIn un’intervista con l’avvocato Paolo Leopardi, ripercorriamola controversa storia del contributo e la situazione del contenziosoche vede il nostro Ordine a fianco dei molti colleghi che hanno fatto ricorso contro la Fondazione

a pagina 8

È successo

Sono cinque i farmacisti in Parlamento

Prezzo anti-crisi per i prodotti per l’infanziaa pagina 12

Troppo pochi gli Otc in libera vendita

Costerà meno investire in sicurezzaa pagina 14

La lotta ai tumori passa anche per la tutela dei diritti dei malati

a pagina 16

In agenda

Ecco i calendari dei turni 2008-09a pagina 18

Come ti analizzo la prescrizione

Cosmofarma guarda all’Europaa pagina 19

Segnalibro

La TV in manoa pagina 20

Siamo solo noia pagina 21

Focus

Terapia della fertilità: è ancora necessario andare all’estero?

a pagina 22

Testimonianze

Rurali, farmacisti di frontieraa pagina 25

Codici e codicilli

Scontrino parlante, le cose stanno cosìa pagina 26

l’Ordine per te

Convenzioni specialia pagina 28

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si scrive

COFARMIT

A scuola di Farmacese, la lingua dei farmacisti

Noi parliamo la lingua dei farmacisti. E gli altri?

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si legge COME UN’ORGANIZZAZIONE

DI FARMACISTI AIUTAA RAGGIUNGERE MEGLIO I TRAGUARDI

ChiamacChiamaci al numero 06.90.19.72.22 - www.cofarmitspa.it...ci capiremo

Cofarmit è la più importante azienda di distribuzionee servizi gestita da farmacisti del Lazio e una delleprime del Paese. Nata dalla fusione di due società storiche comeFarmauno e Cofaro, autentiche espressioni della miglio-re cultura imprenditoriale e di servizio della professionefarmaceutica, Cofarmit si muove nello stesso solco enella stessa direzione: affiancare e sostenere i farmaci-sti e le farmacie nell'attività quotidiana con servizipuntuali e precisi, alle migliori condizioni di mercato econ l'irripetibile valore aggiunto di parlare farmacese,la loro lingua.

Questo permette a Cofarmit di interpretare e compren-dere i problemi professionali e aziendali come nessunaltro, e di dare le risposte più efficaci e adeguate allenecessità in continua evoluzione della farmacia moderna.Preoccupandosi con competenza e fino al dettaglio deibisogni dell'azienda ma senza mai dimenticare che a gestir-la è un professionista che si preoccupa della salute dei cit-tadini. Cofarmit è nata per aiutare la tua farmacia a cre-scere e te a essere, al meglio, il professionista che sei: i tuoitraguardi sono i nostri. Prova a chiamarci, ci capiremo subi-to: parliamo la stessa lingua.

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Questo numero del nostro giornale torna su una vicenda - l’allargamento dell’obbligo del con-tributo Onaosi a carico di tutti i professionisti sanitari iscritti agli albi dei medici, dei farmacisti edei veterinari - che fin dai suoi esordi aveva visto il nostro Ordine schierarsi a fianco dei contesta-tori di quello che, non senza ragioni, era stato subito considerato un balzello ingiustificato e im-posto attraverso modalità non propriamente democratiche e partecipate.

La storia, come ci dicono le cronache recenti e come raccontiamo in altra parte del giornale, siè conclusa positivamente, a dimostrazione di come le buone ragioni, alla fine, ottengano in unaqualche Berlino la soddisfazione di un giudice che le riconosca e le accolga.

Tuttavia,vorrei concedermi una piccola annotazione in ordine agli atteggiamenti che hanno con-traddistinto il contenzioso che ha opposto da una parte i vertici della Fondazione,comprensibilmente(dal punto di vista del bilancio Onaosi) sordi a ogni istanza di ridiscussione dell’obbligo generaliz-zato del contributo, e dall’altra numeri crescenti e sempre più determinati di contribuenti “loromalgrado” che, legittimamente e legalmente, provavano a far valere i loro diritti e le loro idee. Bensapendo che queste ultime erano e sono ben diverse da quelle di chi ritiene che la solidarietà pro-fessionale debba essere sempre, comunque e necessariamente coatta.

Mi è capitato di leggere anche non troppo tempo fa affermazioni nelle qualii massimi rappresentanti dell’Onaosi hanno continuato a sostenere che nonsi può consentire a chiunque di “…presentare emendamenti o avanza-re proposte, da qualche parte sollecitate, sovente per interessi in-comprensibili, senza avere la minima conoscenza dell’Opera”e che “…le categorie sanitarie dovrebbero ritrovare com-pattezza sull’Onaosi”, in modo da preservare la Fonda-zione “…da ingerenze o incursioni estranee allecategorie”, aggiungendo a mo’ di ciliegina sullatorta un invito perentorio: “anche chi non condi-vide questa impostazione deve rientrare nell’or-dine di idee che è una condizione senza la quale ven-gono meno le basi garantite per il domani.”

Sono tra quelli - e non faccio fatica ad ammetterlo - che si sono pubblica-mente espressi contro l’obbligatorietà generalizzata della contribuzione Onao-si. E posso affermare con assoluta serenità che la mia opinione - condivisa dallageneralità dei colleghi, oltre che da moltissimi medici e veterinari - non è certa-mente stata dettata da “interessi incomprensibili” né, men che meno, è stata sollecita-ta da qualcuno o “da qualche parte”.

Non capisco, dunque, l’uso di parole in libertà (“interessi incomprensibili”: ma per fa-vore!) per instillare il dubbio di chissà quali subdole e oscure macchinazioni: molto sempli-cemente, con correttezza e il dovuto rispetto per tutti (vertici Onaosi in primis) mi sono ri-volto, insieme a tanti altri, alle istituzioni competenti per chiedere ragione del senso e della ra-gione di quella che aveva tutta l’aria di essere una prevaricazione, sia pure sotto le spoglie se-ducenti della “solidarietà”.

Il fatto che prima vari Tribunali del lavoro e poi la stessa Corte Costituzionale abbiano datoampia ragione ai portatori di “interessi incomprensibili”, vuol dire che tanto incomprensibiliquegli interessi non erano.

Servirebbero più serenità e più rispetto, nel valutare le azioni e coloro che le compiono. E se ècomprensibile la delusione per aver visto chiudersi da un giorno all’altro un copioso rubinetto dicontribuzioni che, peraltro, sempre da un giorno all’altro era stato inopinatamente aperto, è

di Emilio Croce

in fondo

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Onaosi,raccontiamola giusta

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Come anticipato sullo scorso numerodi Rif, è stato pubblicato sulla GazzettaUfficiale dell’11 aprile scorso il decretoministeriale 31/3/08 che sancisce lapossibilità per il farmacista di conse-gnare un farmaco etico senza ricettamedica. Dall’11 maggio prossimo, dunque, da-ta di entrata in vigore del provvedi-mento, i farmacisti - in presenza diparticolari condizioni - potranno dis-pensare anche in assenza della pre-scrizione del medico farmaci che purealla ricetta sono assoggettati.La ratio e la storia del provvedimentosono note, e non giova ripercorrerle senon per osservare che, in buona so-stanza, sono ispirate al ciceronianosummum ius summa iniuria: la strettaosservanza di una disposizione di leg-ge non può essere infatti causa di undanno ben maggiore a quello che po-trebbe produrre la sua inosservanza,nel caso in cui, di fronte a una situa-zione di conclamato rischio per la sa-lute del paziente, il farmacista, rispet-tando rigidamente le norme, si rifiu-tasse di provvedere il rimedio.È bene però chiarire subito che vi sonoalcuni limiti invalicabili, il primo deiquali è che in nessun caso il farmacistapotrà consegnare senza ricetta le specia-lità medicinali stupefacenti individuateal DPR 309/1990. Analogo e insuperabi-le divieto è riservato ai medicinali a cari-co del SSN e ai farmaci assoggettati aprescrizione medica limitativa, ovvero aquelle specialità medicinali vendibili alpubblico solo su prescrizione di centriospedalieri o di specialisti. Ricordato doverosamente il limite da ri-spettare in ogni caso, veniamo agli altricontenuti del decreto, che consente alfarmacista, in caso di estrema necessitàed urgenza, la consegna al cliente chene faccia richiesta, in assenza di pre-

scrizione medica, un medicinale assog-gettato a prescrizione medica ripetibileo non ripetibile, in presenza di una del-le seguenti condizioni: patologia croni-ca; necessità di non interrompere iltrattamento terapeutico; prosecuzio-ne della terapia a seguito di dimissioniospedaliere. Per ciascuna delle ricorda-te condizioni è previsto che debbano ri-sultare elementi che ne confermino lasussistenza, come proviamo a illustrarequi di seguito.Patologia cronica. Qualora il medici-nale venga richiesto in presenza dellanecessità di proseguire il trattamentodi un paziente affetto da diabete, iper-tensione, bronco-pneumopatia croni-ca ostruttiva o altra patologia cronica,il farmacista può consegnare il medici-nale, a condizione che siano disponi-bili elementi che confermino che il pa-ziente è in trattamento con il farmaco.Questi elementi possono essere (gliesempi sono solo indicativi): • la presenza in farmacia di ricette me-

diche riferite allo stesso paziente nellequali è prescritto il farmaco richiesto;

• l’esibizione da parte del cliente di undocumento rilasciato dall’autorità

sanitaria attestante la patologia per laquale è indicato il farmaco. Qualora ildocumento non indichi il farmaco dautilizzare nel trattamento il cliente ètenuto a sottoscrivere una dichiara-zione di assunzione di responsabilitàcirca la veridicità del trattamento conil medicinale richiesto. La dichiara-zione è conservata dal farmacista edè allegata in un apposito registro;

• l’esibizione da parte del cliente di undocumento originale firmato dal me-dico curante attestante la patologiacronica da cui il paziente è affetto,con l’indicazione del farmaco utiliz-zato per la terapia;

• l’esibizione di una ricetta con validitàscaduta da non più di trenta giorni. Intal caso il farmacista è tenuto ad ap-porre una sua annotazione sulla ricet-ta per impedirne la sua riutilizzazionein circostanze analoghe. Il cliente è te-nuto a sottoscrivere una dichiarazionedi assunzione di responsabilità circala veridicità del trattamento con il me-dicinale richiesto. La dichiarazione èconservata dal farmacista ed è allega-ta all’ apposito registro;

• la conoscenza diretta da parte delfarmacista dello stato di salute delpaziente e del trattamento in corso.

È bene precisare che, nell’ipotesi diuna “dispensazione d’emergenza” inpresenza di patologia cronica, la con-segna di medicinali iniettabili è am-messa limitatamente all’insulina.Necessità di evitare interruzioni di untrattamento terapeutico. Se la richie-sta è dovuta alla necessità di non inter-rompere un trattamento, ad esempiol’ulteriore assunzione di un antibioti-co, il farmacista può consegnare il me-dicinale richiesto a condizione che sia-no disponibili elementi che confermi-no che il paziente è in trattamento conil farmaco, quali:

N. 4 - MAGGIO 20086

Primo no

In presenza di particolari condizioni, i farmacisti potranno

dispensare anche in assenza della prescrizione del medico

farmaci assoggettati all’obbligodella ricetta. Illustriamo

i contenuti del provvedimento,che secondo un sondaggio

ospitato dal sito web del Governo è condiviso

a larghissima maggioranza

Il decreto ministeriale entra in vigore dall’11 maggio

Senza ricetta,in emergenza si può

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• la presenza in farmacia diuna prescrizione medica ri-lasciata in una data che fac-cia presumere che il pa-ziente sia ancora in tratta-mento con il medicinale ri-chiesto;

• l’esibizione, da parte delcliente, di una confezioneinutilizzabile, ad esempioun flaconcino danneggiato.Il cliente, in questo caso, de-ve sottoscrivere una dichia-razione di assunzione di re-sponsabilità circa la veridi-cità del trattamento con ilmedicinale richiesto. La dichiarazionedeve essere conservata dal farmacistae allegata all’apposito registro.

In questi casi, la consegna di medici-nali iniettabili è ammessa limitata-mente agli antibiotici monodose.Prosecuzione della terapia a seguito didimissioni ospedaliere. Il farmacistapuò consegnare il medicinale richiestoin caso di esibizione da parte del clientedi documentazione di dimissione ospe-daliera emessa il giorno di acquisto onei due giorni immediatamente prece-denti, dalla quale risulti prescritta o co-munque raccomandata la prosecuzio-ne della terapia con il farmaco richie-sto. In tal caso è ammessa anche la con-segna di medicinali iniettabili. Il decreto prevede anche una serie diprecisi adempimenti espressamentededicati al farmacista: Quantità. Il farmacista è tenuto a con-segnare una sola confezione con il piùbasso numero di unità posologiche delfarmaco richiesto, tranne il caso di an-

tibiotici iniettabili monodose che pos-sono essere consegnati in una quantitàsufficiente ad assicurare la continuitàdel trattamento fino alla possibilità dicontatto del paziente con il medicoprescrittore. Scheda con specificazione del medici-nale. Il farmacista è tenuto a ricordareal cliente che la consegna del farmacosenza ricetta è una procedura eccezio-nale e che il cliente deve comunqueinformare il medico curante del ricor-so alla procedura. A questo scopo, ilfarmacista consegna al cliente unascheda, da inoltrare al medico, conte-nente la specificazione del medicinaleconsegnato. Registro. Il farmacista deve annotare suapposito registro - le cui pagine avràprovveduto egli stesso a numerare, tim-brare e siglare - la consegna dei farmacieffettuata ai sensi del decreto, riportan-do il nome del farmaco, le iniziali delpaziente e la condizione (tra quelle am-messe) che ha dato luogo alla consegna

del farmaco, allegando, nei casiin cui è prevista, la dichiarazio-ne di assunzione di responsa-bilità del cliente.Il decreto sulla dispensazione incasi d’emergenza prevede infineche, entro il mese di dicembre2008, la Federfarma e l’Asso-farm raccolgano e comunichinoal Ministero della Salute eall’’AIFA i dati relativi al numeroe alla tipologia dei casi di ricorsoalle procedure di dispensazioned’emergenza registrati fino alladata del 30 novembre 2008, for-mulando eventuali proposte di

modifica della relativa disciplina. Il Ministero della Salute dovrà poi tra-smettere tale documentazione allaFofi e alla Fnomceo per le rispettivevalutazioni.Questi, dunque, i contenuti del Dm 31marzo 2008, ovviamente del tutto con-formi all’intesa raggiunta sul provvedi-mento in sede di Conferenza Stato-Re-gioni qualche settimana fa. Una picco-la curiosità: proprio all’indomani del-l’accordo della Stato-Regioni, l’esecuti-vo - consapevole della delicatezza del-la materia - aveva avviato un sondag-gio sul proprio sito internet, nello spa-zio Governo informa, circa la condivi-sibilità delle nuove disposizioni: le ri-sposte positive, almeno fin qui, sonostate superiori all’80%. Una dimostra-zione, se mai ve ne fosse bisogno, del-l’utilità e del gradimento delle misureche vanno in direzione di una rispostapiù semplice ed efficace alle esigenzedi cura dei cittadini.

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meno comprensibile attribuire a “ingerenze o incursioni estranee alle categorie” l’esito della vicenda, mistifican-do la realtà. Che è una sola: sono state proprio le categorie (altro che fantomatiche “ingerenze esterne”…) a rispon-dere picche a un modello di solidarietà imposto autoritariamente senza nemmeno porsi il problema di interpella-re, magari anche solo per finta, i diretti interessati. I quali hanno avuto l’impressione di essere trattati da numeri(nel migliori dei casi) o come mucche da mungere (nel peggiore), sia pure per una causa nobile. Che, si badi, non èmai stata in discussione in quanto tale, e questo voglio ribadirlo con nettezza.

Lunga vita, dunque, all’Onaosi e alle sue meritorie attività, quelle che i suoi bilanci futuri potranno consentire.Ma, per favore, se proprio dobbiamo raccontare la storia di questi ultimi suoi controversi anni, cerchiamo di rac-contarla giusta. Altrimenti il silenzio è più apprezzabile, e non solo dal punto di vista etico, ma anche e soprattut-to da quello estetico.

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L’annosa questione delle cartelleesattoriali relative ai contributiOnaosi continua purtroppo ad agi-tare il sonno (e a far rodere il fega-to…) di molti farmacisti. Gli ormainumerosi provvedimenti che si sonosucceduti per riconoscere le ragionidella moltitudine di professionisti(considerando anche medici e vete-rinari) che avevano avanzato ricorsocontro l’estensione della contribu-zione obbligatoria prima e contro larichiesta di pagamento dei contri-buti poi, non sembrano infatti averridotto a più miti consigli gli ammi-nistratori della Fondazione, checontinuano a pretendere il paga-mento dei contributi pregressi conun’ostinazione che meriterebbe for-se una miglior causa.In queste stesse pagine, proponia-mo una scheda che ripercorre, insintesi, la storia di quello che si po-trebbe ben definire come il “tributodel nostro scontento”, così da rico-struire i termini della vicenda limi-tatamente a questi ultimi anni. Mapuò essere utile anche “rileggere”l’affare Onaosi in una prospettivapiù ampia. Facendolo magari conchi, come l’avvocato Paolo Leo-pardi, da tempo si occupa profes-sionalmente del contenzioso conl’Onaosi, assistendo l’Ordine e nu-merosi farmacisti nei ricorsi controla Fondazione.“Quella dell’Onaosi è una storia cheviene da lontano - esordisce il legale- dagli inizi del ‘900: siamo in pre-senza, dunque, di un percorso seco-lare, certamente ispirato a impor-tanti valori e animato da ammirevo-li principi solidaristici. Che, ovvia-mente, nel tempo hanno necessa-riamente trovato espressioni diver-

se, anche dal punto di vista organiz-zativo, com’è del resto normale: leesigenze solidali, dalle quali nessunconsorzio umano ispirato a criteridi civiltà può prescindere, si confi-gurano diversamente secondo lecircostanze e le necessità dei tempi.Un conto, ad esempio, è decidere diprovvedere alla cura degli orfani deisanitari in tempi in cui gli istituti diprotezione sociale sono del tuttosconosciuti e inesistenti, ben altro èfarlo in una società dove gli stru-menti del welfare garantiscono am-pie e generalizzate coperture. Ilcammino dell’Onaosi, in questosenso, è un caso emblematico.”Ovvero?“Dopo i riconoscimenti legislatividegli esordi, culminati nella legge n.739 del 1939 che sanciva l’obbligato-rietà del contributo Onaosi a caricodei professionisti sanitari dipendentida pubbliche amministrazioni, l’O-pera aveva cominciato un’inevitabileparabola discendente a fronte dellaprogressiva affermazione delle poli-tiche di sicurezza sociale che si an-davano precisando e consolidandonel secondo dopoguerra. Il declino,inevitabile nonostante le lodevoli fi-nalità istituzionali dell’Opera, sem-

brava giunto al punto di non ritornocon il Dpr n. 616 del 1977, che inseri-va l’Onaosi nella lista degli Enti inu-tili da sopprimere.”E invece?“Invece l’Onaosi, attraverso varie vi-cissitudini, finì per essere esclusacon la legge n. 167 del 27 maggio1991 dall’elenco degli organismicondannati a morte certa. E da lì inpoi ha cominciato un singolare cam-mino in controtendenza, arrivando aottenere l’approvazione di disposi-zioni di legge che sono la scaturiginedi tutti i problemi di oggi.”Intende riferirsi alla Finanziaria del2003, che estese l’obbligo della con-tribuzione Onaosi a tutti i profes-sionisti sanitari iscritti all’Albo?“Esatto. Prima di quella legge, peral-tro, era venuto il Dl del 30 giugno1994, con il quale l’Onaosi vennetrasformata in Fondazione di dirittoprivato. Comunque, in forza del-l’art. 52, comma 23 della legge n.289 del 2002 - ovvero la Legge finan-ziaria 2003 prima ricordata - l’O-naosi ha potuto emettere le nume-rose cartelle di pagamento che han-no dato vita al notevole contenziosoancora in essere con le categorie deivari sanitari interessati. Anche se,tecnicamente parlando, l’originedel contenzioso risiede in un altroprovvedimento.”Quale?“La legge 27 dicembre 2006 n. 296,che ha ritenuto obbligatoria la con-tribuzione Onaosi soltanto per i sa-nitari dipendenti pubblici iscritti airispettivi Ordini professionali, cosìcome disponeva la vecchia legge del1939. In realtà, vi è di più: con lasentenza n. 190 del 5 giugno 2007 laCorte Costituzionale (nella foto,

N. 4 - MAGGIO 20088

Continua la richiesta dei contributi pregressi,nonostante le nuove norme e la sentenza della Consulta

Ricorsi Onaosi,facciamo il punto

Primo no

In un’intervista con l’avvocatoPaolo Leopardi, ripercorriamo

la storia del contributo e la situazione del contenzioso

che vede il nostro Ordinea fianco dei molti colleghi

che si sono opposti al pagamentoricorrendo contro la Fondazione

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N. 4 - MAGGIO 200810

Primo no

una seduta pubbli-ca) ha infatti ritenutoillegittimo il fatto chela misura del contri-buto obbligatorio pertutti i sanitari iscrittiagli Ordini professio-nali italiani fosse sta-ta stabilita dal Consi-glio di amministra-zione della Fonda-zione Onaosi senzaindividuare criteriadeguati alla concre-ta quantificazione edistribuzione deglioneri imposti. Unapronuncia di chia-rezza inequivocabile. Ma né questané la citata norma del 2006 sono ba-state a impedire che la FondazioneOnaosi proseguisse nell’emissione dicartelle di pagamento per gli anniprecedenti al 2006, e proprio qui stail problema. I farmacisti e gli altri isanitari interessati si sono infatti tro-vati davanti a un bivio obbligato: o

attivare azioni giudiziali per opporsia dette cartelle oppure, come sugge-rito da alcuni ordini di categoria, pa-gare con riserva di ripetizione il con-tributo richiesto al fine di evitare leesecuzioni coatte da parte delle esat-torie competenti, per poi procederead azioni di ingiunzione di pagamen-to nei confronti dell’ Onaosi.”

Facile prevedere cheentrambe le possibi-lità siano state am-piamente praticate…“È così, infatti, anchese personalmente so-no rimasto colpitodal numero davverorilevante di quanti,almeno tra i farmaci-sti, hanno scelto lavia giudiziale. E credoche sia stato proprioper arginare i ricorsiche la Fondazione si èpoi risolta a indirizza-re al proprio conces-sionario la lettera del

26 ottobre 2007 della quale parlò an-che il vostro giornale (su Rif n. 1/08dello scorso gennaio, NdR). Conquella nota, l’Onaosi ha richiesto,relativamente ai ruoli resi esecutiviin data 18 aprile 2007, di non proce-dere alla notifica delle cartelle esat-toriali non ancora notificate ai con-tribuenti e di sospendere le eventua-

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I rapporti tra la Fondazione Onaosi e i professio-nisti sanitari a cui è questa rivolge la propria of-ferta di assistenza, sono stati particolarmente te-si negli ultimi tre anni. Ecco, di seguito, un sinte-tico riepilogo della vicenda:

Legge Finanziaria del 2003 (art. 52, comma23, legge 289/2002): il contributo Onaosi, pri-ma a carico soltanto dei sanitari (medici, farma-cisti veterinari) che prestassero servizio presso lepubbliche amministrazioni, viene esteso atutti gli iscritti ai rispettivi Ordini professionali.

Anno 2006: le richieste di pagamento dei con-tributi Onaosi per gli anni 2003, 2004 e 2005,con le relative cartelle esattoriali, cominciano agiungere agli iscritti agli Ordini. A partire dallaprofessione farmaceutica, nasce un forte movi-mento di protesta che si concretizza - con il soste-gno degli Ordini dei farmacisti e della Fofi - innumerose cause dinanzi ai Giudici del Lavoroper chiedere la cancellazione dei ruoli esattorialie del contributo

14 giugno 2006: il Giudice del Lavoro del Tri-bunale di Parma, nel corso del dibattito su un ri-corso contro il contributo Onaosi ritiene “rilevan-te e non manifestamente infondata” la questionedi legittimità costituzionale dell’art. 52, comma23, della legge 289/2002, con riferimento agliartt. 3 e 23 della Costituzione. Dispone quindi lasospensione del giudizio e l’immediata trasmis-sione degli atti alla Corte Costituzionale chiama-ta a pronunciarsi sull’illegittimità costituzionaledella norma, nella parte in cui omette di stabili-re la misura e/o i criteri specifici per determina-re la misura e le modalità del contributo obbli-gatorio di tutti i sanitari iscritti agli Ordini pro-fessionali.

14 giugno 2007: la Corte costituzionale acco-glie le osservazioni del magistrato di Parma egiudica illegittimo il fatto che la misura del con-tributo obbligatorio per tutti i sanitari iscritti agliOrdini professionali italiani fosse stata stabilitadal Consiglio di amministrazione della Fondazio-ne Onaosi senza “individuare criteri adeguati alla

concreta quantificazione e distribuzione degli one-ri imposti”.

Collegato alla legge Finanziaria 2008 (artico-lo 29, Dl 159/2007): viene ripristinato lo statusquo ante, riconfermando l’obbligo del contributoa carico dei soli sanitari dipendenti pubblici.

26 ottobre 2007: il Consiglio di amministra-zione dell’Onaosi blocca sia l’invio delle cartel-le esattoriali, sia le azioni esecutive che la con-cessionaria per la riscossione aveva avviato ostava per avviare

12 gennaio 2008: il Consiglio di amministra-zione Onaosi approva il progetto di riforma dellostatuto della Fondazione. Positivo il giudizio daparte delle tre Federazioni ordinistiche interessa-te (medici, farmacisti e veterinari) che, in un co-municato congiunto rilevano come “la riformadello statuto rappresenti una soluzione forte-mente innovativa, equilibrata e assolutamenterispettosa del dettato legislativo”.

Onaosi, la controversa storia degli ultimi cinque anni

Il tributo del nostro scontento

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N. 4 - MAGGIO 2008 11

li azioni esecutive intraprese a taletitolo. Per i ruoli resi esecutivi in da-ta 21 luglio 2007, la Fondazione hainvece chiesto di sospendere leeventuali azioni esecutive intrapresenei confronti dei contribuenti.”E per tutti coloro che avevano corri-sposto l’ingiusto tributo?“Per questi, da parte dell’Onaosi nonè stata individuata alcuna soluzione,almeno per il momento.”Nei giorni scorsi è stata pubblicatala delibera n. 43 dell’11 novembre2007 con la quale l’Onaosi ha ap-provato il contributo volontario.Che cosa ne deriva?“Intanto, è bene ribadire ancora unavolta che per effetto della Legge Fi-nanziaria 2007, dal 1 gennaio 2007sono contribuenti obbligatori dell’O-naosi i soli sanitari dipendenti pub-blici, iscritti ai rispettivi ordini pro-fessionali dei medici chirurghi,odontoiatri, farmacisti e medici vete-rinari. Gli altri sanitari - e questa èappunto la materia della delibera n.43 - possono iscriversi volontaria-mente alla Fondazione e per essi lequote per l’anno 2008 sono state de-

terminate in base all’anzianità ordi-nistica, suddividendo fra anzianitàfino a 5 anni e superiore a 5 anni.Un’ulteriore suddivisione viene effet-tuata in base al reddito complessivoindividuale.”Insomma, alla luce dell’ultima nor-mativa non dovrebbero sorgere piùdubbi sulla debenza del contributo.Ma cosa ne sarà dei contributi ver-sati dai farmacisti non dipendentidi pubbliche amministrazioni finoal 2005 ?“Purtroppo, nonostante i vari prov-vedimenti, l’Onaosi continua a esige-re il pagamento dei contributi pre-gressi, costringendo i farmacisti a va-lutare se continuare ad agire giudi-zialmente o se soprassedere sulleazioni di recupero, che spesso rap-presentano un costo maggiore delcontributo stesso, in quanto può ac-cadere che i giudici anche se accol-gono i ricorsi dei farmacisti, com-pensano le spese di lite.”E l’Ordine dei Farmacisti di Roma,che si è reso parte attiva per i moltiiscritti comprensibilmente deside-rosi di recuperare le somme versate,

cosa ha deciso di fare, in questa si-tuazione?“Quella che, a mio parere, è la cosa

più logica: proseguirà, inevitabil-mente, le azioni già iniziate, mentreper l’attivazione di nuove azioni at-tenderà l’esito delle precedenti, an-che al fine di evitare ulteriori costi espiacevoli sorprese conseguenti agliesiti giudiziali.”Ma al di là del giudizio professiona-le, qual è la sua valutazione com-plessiva sulla questione Onaosi?“Più me ne occupo, più mi viene dachiedermi perché mai non si sia nep-pure provato a individuare una solu-zione cercando una destinazioneconcordata degli importi versati in-debitamente alla Fondazione dai far-macisti e dagli altri professionisti.Sono convinto che, anziché imbar-carsi in azioni legali che alla fine pe-sano sulle tasche quanto, se non dipiù, degli stessi contributi, si sarebbetrovata una soluzione che avrebbecertamente portato agli orfani un po’di soldi in più e ai farmacisti qualchetravaso di bile in meno.”

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È successo

Gli esiti della tornata elettoraledel 13 e 14 aprile

Sono cinquei farmacisti in ParlamentoSono cinque i farmacisti che, dopo le ele-zioni del 13 e del 14 aprile scorso, sonostati premiati dal voto e ora siedono inParlamento, tutti nella filadel Popolo della Libertà. Perl’esattezza, la categoria saràrappresentata a Montecito-rio da Rocco Crimi (unicoiscritto all’Ordine di Roma)e Chiara Moroni, entrambideputati uscenti, e a Palaz-zo Madama da Valerio Car-rara (anch’egli riconferma-to) e le new entries FabrizioDi Stefano e Luigi d’Am-brosio Lettieri, quest’ulti-mo Presidente dell’Ordinedi Bari e autorevole compo-nente del Comitato Centra-le della Federazione degli Ordini. A tutti,le congratulazioni per il prestigioso risul-tato conseguito, che ha riflessi positivisull’immagine dell’intera professione, e ipiù sentiti auguri di buon lavoro.Dopo il ballottaggio per la carica di sin-daco e la definitiva attribuzione deiseggi alle varie liste in Campidoglio enei venti municipi della città, daremoanche conto degli esiti delle ammini-strative, che qui in città vedevano can-didati sette colleghi.

Dopo le iniziative taglia-prezzidegli esercizi Cofarmit,anche le farmacie comunali lanciano un mese di offerte speciali

Prezzo anti-crisiper i prodottiper l’infanziaIl caro-vita morde il portafoglio deicittadini e lo stipendio non bastapiù, soprattutto se in casa c’è un

bimbo piccolo. Latte, omogeneizzati,pannolini, biscotti e alimenti per laprima infanzia incidono infatti pe-santemente sui bilanci familiari giàduramente colpiti dalla crisi econo-mica. Partendo da questa sempliceconsiderazione, la Farmacap, la so-cietà che gestisce le quaranta farma-cie comunali aperte al pubblico nelterritorio di Roma, ha assunto l’ini-ziativa - d’intesa con il Comune econ la collaborazione di alcuneaziende del settore - di praticare in

via sperimentale perun mese, dal 10 aprileal 10 maggio, prezziscontati per aiutare leneo mamme e i neopapà residenti nellaCapitale a sostenere letante spese da affron-tare con l’arrivo di unbebè. Su un paniere diprodotti alimentari eigienici ritenuti dimaggior consumo daparte dei genitori, lefarmacie comunali ap-plicheranno pertanto

una riduzione media del 30% rispet-to ai prezzi di listino. Pannolini, alimenti in polvere (esclu-so il latte), omogeneizzati, biscotti,salviette, creme saranno esposti daifarmacisti con le indicazioni precisesul rapporto costo/quantità. Glisconti oscillerannotra il 18% di alcuniprodotti alimentari eil 70% di quelli desti-nati all’igiene delbimbo. La campagna deiprezzi ribassati si in-serisce nell’ambitodel progetto Farma-cap “Baby Card” par-tito lo scorso anno incollaborazione con ilDipartimento XVIdel Campidoglio eEurope Assistance epotrà essere prolun-gata dopo la prima fase di sperimen-tazione. Secondo quanto affermato dal com-missario straordinario del Comunedi Roma, Mario Morcone nel corsodella presentazione, l’iniziativa “offre

un’importante opportunità alle fa-miglie e alle coppie giovani di alleg-gerire i costi da affrontare nei primimesi di vita del loro figlio”. ArturoSalerni, commissario speciale diFarmacap, ha invece tenuto a preci-sare il carattere sociale e non com-merciale della campagna-sconti del-le farmacie comunali. Va peraltro detto, per completezza diinformazione, che un’analoga inizia-tiva era stata assunta da tempo dalcircuito delle farmacie Farmanet-work, promosso nella nostra regionedalla società di distribuzione inter-media dei farmacisti Cofarmit Far-macisti Insieme S.p.a. Gli esercizi diquesta rete, infatti, oltre a una seriedavvero articolata di iniziative rivol-te a sviluppare i servizi al cittadino ea favorire la divulgazione dell’imma-gine professionale della farmacia, of-frono ai loro clienti-pazienti paneldi prodotti di alta qualità a condi-zioni davvero vantaggiose , consconti che arrivano fino al 75% e checonsentono un risparmio medio rea-le, per il cittadino, pari a circa il 30%. Il panel dei prodotti in offerta nellefarmacie del Farmanetwork vienerinnovato con cadenza trimestrale oquadrimestrale ed è pubblicizzatocon appositi strumenti (volantini in-formativi, vetrofanie, cartelli vetrina,espositori e totem informativi) al fi-ne di assicurare la massima chiarez-

za, trasparenza efruibilità da parte delcittadino.Le iniziative delle far-macie comunali equelle del circuito Co-farmit sono una ine-quivocabile testimo-nianza dello sforzoche gli esercizi pub-blici e privati del ser-vizio farmaceuticostanno conducendoper cercare di rispon-dere sempre più emeglio alle esigenzedei cittadini, conside-

rando con estrema attenzione anchequella variabile prezzo alla quale, inquesti momenti di difficoltà econo-mica, i consumatori guardano ovvia-mente con estrema attenzione.

Luigi d’Ambrosio LettieriPresidente dell’Ordine di Bari

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È successo

Una protesta della Fef,la Federazionedegli esercizi farmaceutici

Troppo pochigli Otc in libera venditaSono ancora troppo pochi i farmacisenza ricetta ammessi alla venditaanche fuori dalle far-macie e l’attività di de-listing dell’Aifa, a unanno e mezzo dallaLegge Bersani, procedecon eccessiva lentezza,se è vero che solo “cin-que o sei molecole dimedicinali con l’obbli-go di prescrizione sonostate trasformate infarmaci di automedi-cazione (Otc) o senzaricetta (Sop)”. Lo so-stiene una nota dellaFef, la Federazione degli esercizifarmaceutici, una delle due orga-nizzazioni che rappresentano gliinteressi delle parafarmacie. Secondo la Fef, il mancato o rallen-tato “switch” dei farmaci da unaclasse all’altra è uno dei problemiche finiscono per danneggiare laconcorrenza. “In Italia” si legge nel-la nota “soltanto 87 principi attivi sipossono acquistare senza la ricetta,contro i 117 della Gran Bretagna, i114 della Germania e i 99 dellaFrancia”.Il problema dell’ampliamento dellereferenze dei “senza ricetta”, in effet-ti, è stato evidenziato da più parti ele stesse organizzazioni delle farma-cie private e pubbliche, Federfarmae Assofarm, insieme alla Fofi, già datempo avevano avanzato (anche insede di confronto nel “tavolo sullafarmacia” istituito presso il Ministe-ro della Salute) la proposta di au-mentare il numero di farmaci Otc eSop, in base alle disposizioni comu-nitarie e al giudizio dell’Agenzia ita-liana del farmaco, proprio al fine diampliare la gamma dei medicinaliin vendita nelle parafarmacie e neicorner dei supermercati.

Secondo l’associazione presiedutada Marco Esposito (nella foto) ,“non si comprende il motivo di que-sto ritardo”, che finisce per tradursiin un danno per le casse dello Stato.“Se l’Aifa - sostiene infatti la nota - sidecidesse a portare a termine que-sto passaggio, il risparmio stimatodalle associazioni dei produttori dimedicinali da banco per il Serviziosanitario nazionale sarebbe di 240milioni di euro”. La Fef, infine, si chiede “se questa

lentezza non finisca so-lo per danneggiare laconcorrenza e favoriregli interessi monopolistidelle farmacie.” Un so-spetto, quest’ultimo,che evidentemente nontiene conto del fattoche le associazioni dellefarmacie pubbliche eprivate sono state tra iprimi soggetti a chiede-re che l’Aifa sia messain condizione di proce-dere in tempi brevi al

delisting di quei farmaci di uso con-solidato e che danno sufficienti ga-ranzie di sicurezza.

Incentivi fiscali alle farmacie per l’acquisto di telecamere e apparecchiature utili a proteggersi dalla criminalità

Costerà menoinvestire in sicurezzaLe farmacie che da qui in avanti do-vessero acquistare apparecchi di vi-deosorveglianza, sistemi di paga-mento con carta elettronica, altri im-pianti e attrezzature di sicurezza co-me sistemi di allarme, inferriate,porte blindate, infissi e vetri di sicu-rezza, vetrine, armadi e banconiblindati, casseforti e cassetti di sicu-rezza e macchinette antifalsari sa-ranno ammesse a godere del bonusfiscale sulle spese per la sicurezzadegli esercizi commerciali.

È quanto chiarisce la circolare 37/Edel 10 aprile scorso dell’Agenziadelle Entrate, che - insieme ad altriaspetti - definisce appunto i detta-gli applicativi del credito di impo-sta per le piccole imprese commer-ciali di vendita al dettaglio, citandoespressamente anche i farmacistitra le categorie che hanno diritto adusufruire delle agevolazioni ricono-sciute agli investimenti per la sicu-rezza. Nonostante la norma parli di“prima installazione” delle misuredi sicurezza, la circolare chiarisceche rientra nell’agevolazione anchela sostituzione di impianti e attrez-zature obsolete. I tipi di contrattiche danno diritto all’agevolazionefiscale sono la compravendita, l’ap-palto, la locazione semplice e quel-la finanziaria. La locazione, peral-tro, è lo strumento contrattuale ti-pico attraverso il quale si può ricor-dare all’acquisizione dei mezzi dipagamento quali Pos, carte dicredi-to eccetera.Poiché la norma fa riferimento allespese di installazione, devono rite-nersi ricomprese nell’ammontaredella spesa agevolabile anche i costidella manodopera necessaria all’i-stallazione delle misure di sicurezza.Non rientrano invece tra le speseche beneficiano del credito d’impo-sta quelle sostenute per le attività divigilanza dei locali, in quanto nondirettamente riferibili a impianti eattrezzature di sicurezza. La circolaredell’Agenziaprecisa cheper i soggettiche svolgonoattività dicommercio lamisura massi-ma del credi-to d’imposta èdi tremila eu-ro per l’interotriennio 2008-2010. Non es-sendo espres-samente previsto un limite annua-le, significa che il credito d’impostapotrebbe essere riconosciuto perl’intero importo già nello stesso2008.

Marco Esposito

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Secondo il Piano Oncologico Nazio-nale, nel 2006, i nuovi casi di tumorediagnosticati in Italia sono stati circa253mila: 133mila fra gli uomini e120mila fra le donne. Ma, se l’inci-denza dei tumori nella popolazioneitaliana, anche per il numero sempremaggiore di anziani, è in aumento, dadieci anni a questa parte si registraanche una riduzione della mortalità.Il 2,8 per cento della popolazione, va-le a dire un milione e mezzo di italia-ni, ha avuto in passato una diagnosidi cancro. E combattere il cancro è,da ben 86 anni, la missione della Lilt,la Lega italiana per la lotta contro itumori, impegnata nella diffusionedella prevenzione come metodo divita e nell’assistenza al malato onco-logico al fine di garantirne maggiorascolto e maggiori diritti, difenden-done la dignità e facendosi portavocedelle specifiche esigenze, oltre ad of-frire il necessario supporto assisten-ziale, sociale e giuridico a chi ne ha

bisogno. Forte l’impegno anche nelsettore della riabilitazione fisica, psi-cologica e soprattutto - esigenza inquesti ultimi anni in continua cresci-ta in considerazione dell’aumentodella sopravvivenza dei pazienti - oc-cupazionale. A dimostrazione di questo interesse,già dal 2002, la Lilt si è fatta promotri-ce degli Stati generali dei Malati di Tu-more, che - sull’esperienza franceseprerivoluzionaria - hanno costituitoun nuovo, unico e formidabile spazio,in cui i malati, gli ex malati e i loro fa-miliari hanno la possibilità di lasciarela propria, costruttiva testimonianza,attraverso un confronto diretto anchecon le stesse istituzioni, per tracciareinsieme nuove strade da percorrerenella lotta contro i tumori.L’esigenza di promuovere questo dia-logo tra le parti nasce dalla consape-volezza che il cancro è diventato or-mai un problema di carattere sociale.E il solo dibattito puramente medico

scientifico non può più fornire rispo-ste sufficienti. Per questo al termine dell’ultima edi-zione degli Stati Generali tenutisi aVerona il 22 e 23 novembre 2007, èstato redatto un Decalogo per l’assi-stenza globale del malato oncologi-co, che sarà presentato al Presidentedella Repubblica il prossimo luglio.Due punti di questo importante do-cumento riguardano appunto la tute-la del diritto di tornare sul posto dilavoro. Il reinserimento lavorativo,dopo un’assenza per malattia, è unadelle garanzie che un Paese civile de-ve assicurare ai suoi cittadini. Unsondaggio Gpf, commissionato pro-prio dalla Lilt, rivela infatti che il tu-more è una delle più grandi pauredegli italiani: il 66,8% ha molta pauradel tumore, il 26,4% abbastanza. Ildato più rilevante - e purtroppopreoccupante - è però un altro: sonoancora pochi coloro che credono allapossibilità di poter recuperare una vi-

Una nuova iniziativa della Lilt nella battaglia contro il cancro

La lotta ai tumori passa anche per la tutela dei diritti dei malati

È successo

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ta attiva nell’eventualità di essere col-piti dal cancro.Per il 50% della popolazione toccatada tumore la malattia ha un impattoproprio sul lavoro. Secondo un son-daggio Astra realizzato per EuropaDonna, su un campione di donneoperate al seno e attive lavorativa-mente prima della malattia, solo il52% fa lo stesso lavoro senza alcunadifferenza. Il 21% delle lavoratrici havisto peggiorare la propria condizio-ne, 10% per scelta propria, 8% nonsa se per scelta propria o perché co-stretta (passata al part-time), l’8%obbligata dal proprio stato di salutefisico o psicologico ma senza alcunaiuto dal datore di lavoro, il 3% per-ché discriminata sul lavoro e il 3 permille licenziata proprio in quantooperata.Pochi conoscono ancora l’importan-te contributo dato dalla Legge Biagi.Il 35% è informato della possibilitàdi fare visite mediche senza utilizza-re ferie o permessi; il 22% del dirittodi passare ad una mansione piùadatta al proprio stato fisico; il 20%della possibilità di ottenere periodoanche lungo di aspettativa non retri-buita; il 18% del diritto di passare adun part- time provvisorio. La Lilt ha deciso di impegnarsi in pri-ma linea per la promozione e tuteladi questi fondamentali diritti. Grazieal lavoro della Commissione Lilt coor-dinata dalla professoressa AlessandraServitori e alla collaborazione conFondazione Marco Biagi, Adapt e Eu-ropa Donna è nato il Manifesto per idiritti del malato oncologico in temadi lavoro. Un documento no-partisanper il quale è stata richiesta la firma ditutte le forze politiche.Gli obiettivi del Manifesto sonoquelli di ampliare ed estendere nellacontrattazione collettiva in tutti isettori e comparti pubblici e privatile tutele per il lavoratore/trice affet-to da malattia oncologica con parti-colare riguardo a: l’ampliamento delperiodo di comporto e il manteni-mento del posto di lavoro; l’assun-zione agevolata di particolari tipolo-gie contrattuali a orario ridotto, mo-dulato e flessibile; la promozione diiniziative per il reinserimento nelposto di lavoro.

L’impegno di tutte le persone che sot-toscriveranno questo Manifesto, an-drà dunque in questa direzione:1. prevedere una gestione del rappor-

to di lavoro che permetta al mala-to di sottoporsi alla terapia, favo-rendo un’idonea articolazione del-l’orario di lavoro e quindi una mo-difica dell’organizzazione azienda-le, per particolari esigenze di sog-getti sottoposti a terapie o follow-up clinico strumentali;

2. assegnazione di mansioni piùcompatibili con l’eventuale ridu-zione della capacità lavorativa,anche in deroga a eventuali divie-ti stabiliti in materia dalla legisla-zione del lavoro;

3. il periodo di comporto nei casi dipatologie di natura oncologica dirilevante gravità, ictus o sclerosimultipla gravemente invalidanti,trapianti di organi vitali ed aidsconclamato sia aumentato per ilavoratori in funzione all’anziani-tà di servizio;

4. periodi di degenza ospedaliera,giornate di day hospital usufruiteper la somministrazione di terapiesalvavita (chemioterapia o l’emo-dialisi) non computati al fine dellaconservazione del posto;

5. riconsiderare il trattamento econo-mico relativo al periodo di com-porto. In relazione al trattamentoeconomico nel periodo di compor-to si deve rilevare che nella mag-gior parte dei contratti collettivi laretribuzione per un primo periodo(di durata variabile nei singoli con-tratti, anche in dipendenza dell’an-zianità di servizio) resta intera perpoi ridursi di solito al 50%;

6. prevedere la possibilità per il lavo-ratore di potere richiedere la con-cessione di un ulteriore periodo diaspettativa;

7. prevedere che, superato il periododi conservazione del posto, il di-pendente, riconosciuto idoneo allavoro, ma non allo svolgimentodelle mansioni corrispondenti alproprio profilo professionale, pos-sa essere utilizzato in mansioniequivalenti nell’ambito della stes-sa categoria.

Sette punti che non possono e nondevono restare solo parole, per evi-tare che il malato oncologico al ter-mine della sua terapia rimanga so-speso in un limbo di cui nessuno sioccupa e offrirgli, invece, la possibi-lità e il diritto di tornare a progettareun futuro. Anche per questo collaborare a farconoscere i contenuti del Manifestoper i diritti del malato oncologicoin tema di lavoro non è solo unascelta di salute ma anche e soprat-tutto una scelta di civiltà. E i farma-cisti possono certo fare molto, gra-zie alla loro presenza capillare nelterritorio e alla consuetudine di rap-porto quotidiano con i loro pazienti,per diffondere tra i malati oncologicie i loro familiari informazioni e noti-zie che certamente potrebbero aiu-tarli a vivere e affrontare meglio laloro condizione e a reinserirsi conpienezza nella vita attiva. Il loro im-pegno, al riguardo, potrebbe davveroessere decisivo e l’auspicio della Liltè che, con la sua abituale disponibi-lità, la professione farmaceutica nonlo faccia mancare.Tutti i farmacisti che lo vorranno - esarebbe davvero un’importante te-stimonianza di impegno - potrannosottoscrivere il manifesto all’indiriz-zo web www.legatumori.it.

Sono ancora in pochi, tra i malati oncologici

e i loro familiari, a sapere che la Legge Biagi prevede

una serie di misure finalizzate a ridurre l’impatto negativo della malattia in ambito

lavorativo, ad esempio offrendo al malato la possibilità di fare visite mediche senza utilizzare ferie o permessi. Un Manifesto

vuole ora affermare meglio i diritti del malato oncologico e ampliare

ed estendere le tutele per i lavoratoriaffetti da tumore. Farlo conoscere

non è solo una doverosa scelta di salute, ma prima di tutto

una scelta di civiltà

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In agenda

Già all’esame delle autorità per l’approvazione definitiva

Ecco i calendaridei turni 2008-09 Come ogni anno l’Ordine ha elabo-rato i calendari dei turni delle far-macie per il periodo luglio 2008 -giugno 2009. I calendari, già inviatialle autorità preposte per la definiti-va approvazione, sono stati elabora-ti seguendo i suggerimenti dellaCommissione Turni e ferie, che hacercato di recepire le istanze avan-zate dai colleghi.Rispetto agli anni precedenti in cui,rispetto all’ordinaria progressionenumerica, solo in occasione della fe-

stività del Natale si assegnava il tur-no a rotazione, si è preferito esten-dere il criterio a tutte le 13 festivitànazionali obbligatorie previste dalcalendario.La fruizione dei 13 giorni di festa èstata così attribuita a rotazione tra igruppi, con un’interruzione tempo-ranea della progressione numericadei turni, che riprende il giorno dopola festa.Questo ha permesso di distribuireequamente le festività tra i gruppi edi assegnarle tenendo in debita con-siderazione le situazioni pregresse,in modo da assegnare ogni singolafesta al gruppo che l’ha effettuatapiù lontano nel tempo.Inoltre, nel rispetto del principio percui chi effettua il turno nel giornodel sabato lo effettua anche nella

giornata della domenica per poichiudere nel week end successivo,ove la festa cada nei giorni di sabatoo di domenica il gruppo che deve ef-fettuare il turno nella festa lo effet-tua anche nella domenica immedia-tamente successiva (ove la festa ca-da di sabato) o nel sabato immedia-tamente precedente (ove la festa ca-da di domenica), per poi restarechiuso nel week end successivo.Nella tabella sottostante è eviden-ziata la distribuzione tra i gruppidelle 13 festività nei quattro diversiturni a sei, a otto, a dodici e a dodicicon appoggio festivo.Nella tabella troverete i gruppichiamati ad effettuare la festivitàdivisi per turni di appartenenza.

15/08/2008 Ferragosto 2 8 4 4

01/11/2008 Ognissanti 6 6 2 2

08/12/2008 Immacolata 4 2 5 5

25/12/2008 Natale 3 1 8 8

26/12/2008 S. Stefano 5 3 11 11

01/01/2009 Capodanno 1 7 3 3

06/01/2009 Epifania 4 4 10 10

12/04/2009 Pasqua 5 5 7 7

13/04/2009 Pasquetta 1 7 12 12

25/04/2009 Festa Nazionale 3 3 9 9

01/05/2009 Festa del Lavoro 6 1 1 1

02/06/2009 Festa Repubblica 2 5 6 6

29/06/2009 SS. Pietro e Paolo 5 6 4 4

Gli uffici dell’Ordine sono ovviamente a disposizione per ogni ulteriore chiarimento

DATE RICORRENZE TURNI A TURNI A TURNI A TURNI A 12 6 8 12 con appoggio festivo

Calendario dei turni delle farmacie per il periodo luglio 2008 - giugno 2009

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N. 4 - MAGGIO 2008 19

Un corso organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità

Come ti analizzola prescrizioneUtilizzare gli strumenti e i metodidell’epidemiologia per analizzare edescrivere l’uso dei farmaci. È l’o-biettivo che sipropone il corsoStrumenti e me-todi per l’analisidelle prescrizionif a r m a c e u t i c h e ,organizzato dalCentro nazionaledi Epidemiologia,sorveglianza epromozione dellaSalute dell’IstitutoSuperiore di Sani-tà, che avrà luogoa Roma dal 24 al27 giugno prossimi nella sede dellostesso Iss.Il corso, destinato ai professionistidel Ssn che svolgono la loro attivitànell’ambito del controllo e dell’a-nalisi delle prescrizioni farmaceuti-che ai fini di una maggiore proprie-tà nell’impiego dei farmaci, avràcarattere prevalentemente operati-vo e avrà una larga parte del mon-te-ore delle lezioni dedicata a eser-citazioni pratiche. È pertanto indi-spensabile che i partecipanti pos-seggano una buona conoscenzadell’ambiente Microsoft Office, conparticolare riguardo ai pacchettiapplicativi Access ed Excel. È inol-tre auspicata la conoscenza di ele-menti di base di statistica ed epide-miologia.Il corso è gratuito e l’iscrizione puòessere effettuata on line attraverso illink http://www.iss.it/site/reg/. Altermine delle lezioni, sarà rilasciatoun attestato di frequenza e, una vol-ta espletate le procedure di accredi-tamento, un certificato con il nume-ro dei crediti formativi Ecm. La do-manda di iscrizione dovrà essereinviata entro il 16 maggio 2008. Laselezione delle domande sarà effet-tuata a un mese dall’inizio del corsoe saranno ammessi un massimo di

35 partecipanti, che riceveranno ap-posita comunicazione.Le procedure di registrazione degliammessi al corso avranno inizio alleore 8.30 di martedì 24 e le lezioni co-minceranno subito dopo, con unalezione di Roberto Raschetti su Glistudi descrittivi sull’uso dei farmaci.Il corso proseguirà con due sessionidi lavoro, una mattutina e una po-meridiana, fino alla conclusione di

venerdì 27 giugno, nelprimo pomeriggio,con la valutazione deilavori svolti.Ulteriori informazio-ni sull’iniziativa del-l’Iss, giunta alla suaterza edizione, po-tranno essere richie-ste alla segreteria or-ganizzativa del corso:Paola Ruggeri, Moni-ca Bolli, tel. 0649904250-4257, fax 0649904248, e-mail

[email protected], [email protected]

Alla Nuova Fiera di Roma,dal 9 all’11 maggio prossimi

Cosmofarmaguarda all’EuropaÈ ormai da dodici anni la principalemanifestazione delsettore farmaceuti-co, occasione e luo-go privilegiato del-l’incontro tra tuttele sue componenti:istituzionali, pro-duttive, culturali edistributive. Ci rife-riamo, ovviamente,a Cosmofarma, chequest’anno si terràa Roma, nei padi-glioni della NuovaFiera sulla Roma-Fiumicino, dal 9all’11 maggio prossimi.Ricchissima, al solito, l’offerta espo-sitiva (è previsto un sensibile au-

mento del numero degli espositori,anche di provenienza internaziona-le), che occuperà quattro padiglionidel nuovo quartiere fieristico, perun totale di 15 mila metri quadri esarà come sempre rivolta ai tradi-zionali settori della salute, dellabellezza e dei servizi di ogni generee natura per le farmacie. Tra le no-vità dell’edizione numero 12, va si-curamente registrata la possibilitàper i visitatori di ottimizzare la pro-pria visita in fiera, collegandosi alsito www.cosmofarma.com e pre-notando i propri appuntamenti congli espositori.Il consueto main event congressua-le, rappresentato dal convegno or-ganizzato congiuntamente da Fofi eFederfarma, avrà luogo sabato 10maggio, con inizio alle ore 10,30nella sala Baebiana del Padiglione10 e sarà dedicato a un tema davve-ro importante, “La farmacia italia-na a confronto con le dinamichenormative, professionali e com-merciali nell’Europa del farmaco”,con un’analisi dei rischi e delle op-portunità che il contesto europeoproduce e riserva al sistema dellefarmacie, anche e soprattutto in ra-gione della legislazione comunita-ria, che impone precisi adegua-menti alle normative nazionali. Adiscutere l’argomento interverrà tragli altri il Vicepresidente del Parla-mento europeo, Mario Mauro. Nutrito e davvero molto vario ilprogramma degli altri eventi con-gressuali, in prevalenza accreditati

ai f ini formativiEcm: il program-ma completo, maicosì ricco, è con-sultabile sul già ri-cordato sito dellamanifestazione,dove potranno es-sere agevolmentereperite anchetutte le indicazio-ni di servizio perraggiungere laNuova Fiera di Ro-ma e ogni altra in-formazione utile a

fruire al meglio di Cosmofarma2008.

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N. 4 - MAGGIO 200820

Segnalibro

La TV in manoRiflessioni in punta di dita

DI GIOVANNI ANVERSA

E DON ANTONIO MAZZI

EXODUS - ED. PAOLINE

9,50 EURO

Per qualcuno è il focolare dei tempimoderni davanti al quale si riuniscela famiglia a sera, per altri - soprattut-to tra le fasce più anziane della popo-lazione - è “una compagnia”. Per altriancora è il medium per eccellenza,subdolamente pervasivo e capace dicondizionare opinioni e coscienze,ma non manca chi la considera unsemplice elettrodomestico da accen-dere o spegnere all’occorrenza. Permolti, soprattutto nei contesti urba-ni, è una baby-sitter elettronica da-vanti alla quale parcheggiare i figli,altri la usano come unico strumentodi acquisizione delle informazioni ecome termometro della vita, tanto dafar coincidere la realtà con quel cheaccade sullo schermo, senza rendersiconto che - quando va benissimo - laTV si limita a raccontare della realtàuna porzione infinitesima e comun-que parziale. C’è, infine, chi la ama fi-no a dipenderne e chi al contrario nefa il bersaglio di un odio irriducibile.Parliamo, ovviamente, della televisio-ne, presenza ineliminabile e certa-mente non neutra del nostro quoti-diano. Proprio in ragione di una fa-miliarità che ha ormai banalizzato ilnostro rapporto con il piccolo scher-mo, molto raramente ci poniamo do-mande importanti su cosa sia davve-ro la televisione, su quanto conti ecome incida sulla nostra esistenza, aogni livello, e ciò ad onta del fatto chesi tratta di un mezzo che, per la suacapacità di determinare in misura si-gnificativa il futuro delle coscienze edella società, è spesso al centro di di-battiti molto accesi e non di rado di al-to profilo culturale: chi non ricordal’anatema del filosofo Karl Poppercontro la “cattiva maestra televisione”? Il problema è che le discussioni e leanalisi su questo mezzo non riesconoquasi mai a superare i confini di un

linguaggio da iniziati, comprensibilesoltanto (e non sempre) agli addettiai lavori e agli studiosi di comunica-zione e di scienze sociali. Il dibattitosulla TV come mass medium, insom-ma, sembra lasciare fredda la gente“normale”, che - anche quando dota-ta di buona cultura e sana curiosità -viene respinta dall’eccessiva specifi-cità e complessità del problema. E sediscutere di un reality show, dell’in-tervista a un politico, dell’episodio diuna fiction o di un festival di canzoniè la cosa più semplice, naturale e tra-sversale del mondo (tanto che, a pen-sarci, proprio i programmi della tele-visione sembrano essere diventatiper la maggioranza delle persone ilprincipale argomento di conversazio-ne), riflettere su cosa la TV sia e comeincida nelle nostre vite è tutta un’al-tra questione, alla quale sicuramentevengono dedicate meno attenzioni diquanto occorrerebbe.Ben venga, dunque, un libro come LaTV in mano, scritto a quattro manida Giovanni Anversa e don AntonioMazzi, ovvero uno deipiù apprezzati giorna-listi del servizio pub-blico (autore e con-duttore di programmidedicati alle temati-che sociali e alla soli-darietà, da “Ho biso-gno di te” a “La crona-ca in diretta”, da “Lagiornata particolare”fino all’attuale “Rac-conti di vita” su Rai-Tre) e il prete più mas-smediatico d’Italia(interviene sui giorna-li, parla alla radio, èfamiliare in tutte le tv,scrive libri). Il loro è un viaggio den-tro il mezzo televisivo per spiegarnela grammatica e le logiche di fondoma senza tecnicismi e, anzi, ponendoin modo molto semplice e diretto lequestioni e gli interrogativi che, pro-babilmente, ognuno di noi cova dasempre in qualche angolo della men-te. Questioni e interrogativi ai qualiAnversa e Mazzi, con modalità ovvia-mente differenti, cercano di dare ri-sposte chiare e non banali, illustran-do anche con l’aiuto di autorevoli in-

terlocutori i meccanismi che caratte-rizzano il mezzo, la sua evoluzione ele sue potenzialità. Ne scaturisce unaspecie di abbecedario, davvero pre-zioso, che può sensibilmente aiutarein primo luogo chi della televisionefruisce e chi se ne deve in ogni casopreoccupare - in particolare i genitorie gli educatori - ma diventa anche unutile motivo di riflessione per chi latelevisione la fa (autori, registi, pro-grammisti, conduttori) e non man-cherà di trovare nelle riflessioni diAnversa e don Mazzi spunti e motiviper cercare strade e idee nuove permigliorare l’offerta di uno strumentofamiliare ma nello stesso tempo so-verchiante ed estraneo.Un lettura utile anche per i farmaci-sti, che l’esperienza di quanto la tele-visione incida in via diretta sui com-portamenti e gli atteggiamenti dellepersone la vivono ogni giorno in pri-ma persona, dietro i banconi dellefarmacie, dove si relazionano con pa-zienti che, per una overdose indiffe-renziata di informazioni, avanzano

spesso richieste tantoincongrue quantoostinate per il sempli-ce motivo che una de-terminata cosa “l’hadetta la televisione”, equindi non si discute.Una ricerca del Fo-rum biomedico delCensis, del resto, rile-vò appena un annofa che non solo l’in-formazione televisi-va influenza le deci-sioni di consumo sa-nitario in misuraimportante ma vie-ne ritenuta autore-

vole alla stregua di quella dei “dot-tori della salute”, ovvero i medici e ifarmacisti. Comprendere meglio il “pianeta televi-sione” e acquistare una nuova e piùcompiuta consapevolezza rispetto alsuo uso e ai suoi effetti, insomma, èquasi una necessità anche per noi, e ill ibro di Anversa e don Mazzi - diesemplare chiarezza e facile e godibilelettura - può senz’altro aiutare a sod-disfarla.

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N. 4 - MAGGIO 2008 21

Siamo solo noi Le malattie rare, storie di persone eccezionali

DI MARGHERITA DE BAC, SPERLING &KUPFER, 16 EURO

Prima che un libro di malattie, questo diMargherita De Bac, giornalista del Corrie-re della Sera specializzata in questioni sa-nitarie e medico-scientifiche, è un libro dipersone e delle loro storie. Storie eccezio-nali, come opportunamente annuncia ilsottotitolo: c’è Laura, che avrebbe dovutorestare una “minorata” per tutta la vita einvece ha vinto le Olimpiadi di equitazio-ne; Renato, che un giorno venne congeda-to da un dottore con una condanna amorte e oggi è tornato a “saltare lo stecca-to”; Samuele, cieco eppure in grado di al-lenare una squadra di pallacanestro e digirare da solo in bicicletta. Storie emblematiche di pazienti affetti damalattie rare. E storie altrettanto significa-tive delle loro famiglie. Storie comunquedi esistenze in salita, segnate da problemirispetto ai quali la sensibilità politica e so-ciale è purtroppo del tutto insufficiente.Come se le patologie definite rare (o anche“orfane”), quelle cioè che hanno una ricor-renza di meno di 5 casi ogni 10.000 abitan-ti, fossero meno malattie delle altre e ri-guardassero un numero trascurabile dipersone. La realtà - e il libro della De Bacha il merito di rivelarla in tutti i suoi aspet-ti - è ben altra: soltanto in Italia, le malattierare colpiscono circa un milione e mezzodi persone. E se a queste si aggiungono i

loro nuclei familiari, è facile concludereche, anche dal punto di vista numerico,stiamo parlando di cifre importanti e,dunque, di un problema sociale e sanita-rio di tutto rilievo. Per il quale si fa ancorapoco, anche se va detto che negli ultimitempi, grazie all’impegno delle associazio-ni dei malati, i governi hanno cominciatoad accorgersi dell’esistenza di queste pa-tologie, affrontandole con specifici prov-vedimenti di legge, finanziamenti, istitu-zione di registri e di centri dedicati. Il problema è che i dati suqueste malattie continuanoa essere pochi e i medicispesso non le conoscono enon le sanno né individuarené curare, anche perché ifarmaci sono pochissimi. Lepatologie orfane (dove orfa-ne sta, appunto, per “orfanedi cure”) sono più di 5oo, ese tutte insieme assomma-no un milione di malati,ognuna di esse presa singo-larmente riguarda pochecentinaia o migliaia di indi-vidui: numeri che, in termini di business,sono del tutto privi di interesse e spiega-no ampiamente la latitanza delle aziendefarmaceutiche, per le quali la prima salu-te che conta è quella dei loro affari. Sono state e sono la caparbietà e la deter-minazione dei genitori o dei familiari, in-sieme a quella degli stessi malati, a fare ladifferenza e ad accendere un riflettoresulle problematiche, davvero enormi,delle malattie rare. Grazie alle loro ricer-che estenuanti su internet e sulla lettera-tura scientifica e, soprattutto, grazie al-l’intenso tam tam con altri malati, il “po-polo delle malattie rare” è diventato una

realtà che ormai conta più di 200 associa-zioni no profit solo in Italia: una rete che,grazie al suo impegno dal basso, è tena-cemente impegnata a infrangere il murodel silenzio che circonda il problema,seppellendolo sotto la condanna dell’o-blio. L’associazionismo dei malati è an-che prezioso, però, anche e soprattuttoper la mole di informazioni che riesce amettere a disposizione di quanti hanno lasventura di essere colpiti da una patolo-gia rara e delle loro famiglie, che possono

trovare un prezioso suppor-to e, insieme, conforto esperanza in chi la “via cru-cis” del problematico tratta-mento di una patologia or-fana la conosce bene.Un libro utile e opportuno,dunque, quello della DeBac, da sempre in prima li-nea con la sua attività gior-nalistica per sensibilizzaresul tema nascosto delle pa-tologie orfane. E non a casoun personaggio di acclara-ta sensibilità ai temi sociali

come il premio Nobel Dario Fo ha volu-to firmarne la prefazione. Un libro checonsigliamo anche per le numerose in-formazioni che tracciano una mappadettagliata della galassia semisconosciu-ta ma ammirevole che ruota intorno allepatologie orfane e perché - comprando-lo - a quella galassia viene offerto unpiccolo ma concreto sostegno: perespressa volontà dell’autrice (e la deci-sione le fa onore) i diritti d’autore dellapubblicazione saranno infatti devolutiproprio alle associazioni impegnate nelsettore delle malattie rare.

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La domanda che ci si pone oggi, a quat-tro anni dall’applicazione della legge 40,viste le percentuali elevatissime di suc-cesso nei centri italiani, è se valga ancorala pena andare all’estero per un pro-gramma di procreazione medicalmenteassistita. Le cose, infatti, sono molto cambiatedall’approvazione di quel provvedi-mento che tanto ha fatto (e fa ancora)discutere.Inizialmente, nel 2004, fu il caos. I cen-tri di procreazione medico-assistita ita-liani, prima dell’applicazione della leg-ge erano universalmente riconosciutitra i migliori del mondo. Vantavano lemassime percentuali di successo. Ave-vano i loro ritmi, meticolosamente ri-petuti, seguivano protocolli rigidi conestremo rigore, arrivando ad annullarevariabili e imprecisioni. I controlli diqualità garantiti e gli errori azzerati,portavano a ottenere l’unico obiettivocomune per la coppia e il centro stesso:la gravidanza. Improvvisamente, dopo l’entrata in vi-gore della legge 40, sia medici che bio-logi hanno di punto in bianco dovutocambiare il loro modo di lavorare. Protocolli elaborati, studiati, standardiz-zati, discussi, valutati e approvati dacommissioni di studio di livello mondia-le in venti anni di attività, di colpo risul-tavano inadatti rispetto alla nuova leggeche, ricordiamone in sintesi le disposi-zioni, permetteva la fertilizzazione di tresoli ovociti, il trasferimento in utero ditutto ciò che si era fertilizzato, il divietodi congelare embrioni, di applicare ladiagnosi pre-impianto e di donare ovo-citi o spermatozoi. Per effetto delle nuove norme, i gineco-logi sono stati costretti a modificare i lo-ro protocolli di stimolazione, in quantonon aveva più senso sottoporre una

donna a “bombardamenti” ormonali perpoi poter fecondare solo tre ovociti. I biologi hanno dovuto abbandonare icriteri di selezione per la valutazionemorfologica dell’embrione, poiché, do-po la legge 40, l’embrione indipendente-mente dalla sua qualità biologica e dalsuo stato di salute doveva comunque es-sere trasferito in utero. Inutile negare l’evidenza: all’inizio i con-cepimenti si sono ridotti. Per almeno un paio di anni, in tutti icentri, sia le percentuali di fertilizzazio-ne sia quelle di gravidanza si sono ab-bassate, mentre il congelamento degliovociti, dopo che era stato praticamenteabbandonato nel mondo dal 1996, è sta-to di nuovo sperimentato, ma con per-centuali di impianto non superiori al2,4-2,6%. Questo momento di crisi ha permesso ilfiorire, all’estero, di supermarket della fer-tilità a uso delle coppie italiane, deluse edamareggiate da uno Stato che non per-metteva loro il diritto a procreare. I centriesteri si posero “sul mercato” con varietàdi offerte e prezzi, spesso esagerati, van-tando percentuali di successo elevatissi-me ma mai controllate, nel tentativo dicarpire la fiducia delle coppie italiane. Esi-bivano sul web, e tuttora lo fanno, vetrine

pubblicitarie che hanno attirato coppiedisorientate, male informate e convinteche solo oltre i confini italiani avrebberopotuto superare i loro problemi. Nel giro di due anni, però, superato loshock iniziale, i centri italiani hanno rea-gito sul piano scientifico, tecnologico emetodologico acquisendo competenzeed esperienze raffinatissime, irraggiungi-bili all’estero dove, non esistendo limita-zioni legislative, si è continuato a lavora-re con grossolane metodologie senza ne-cessità di avvalersi delle più avanzate ecostose apparecchiature oggi disponibilinella biologia della riproduzione. I centri italiani, invece, hanno dovuto la-vorare con impegno e con grandi inve-stimenti in termini di apparecchiature,farmaci, metodologie biologiche e, so-prattutto, con tanto, tanto studio ed ap-plicazione. I risultati, diciamolo subito, dopo quat-tro anni sono stati tali da colmare il gaped hanno addirittura permesso ai centriitaliani di eccellenza di superare i risulta-ti della maggior parte di quelli esteri. Sorprendentemente, si è visto che unastimolazione più leggera permetteva unreclutamento di ovociti migliori, evitan-do quindi di sottoporre le donne a unadose massiccia di ormoni. Non a caso anche in un ciclo spontaneouna donna parte con circa cinque folli-coli antrali per ovaio, per maturarne, infase ovulatoria, solo uno. Grazie all’utilizzo del polscope (un siste-ma di microscopi a a luce polarizzata ac-coppiata a un software di gestione di im-magini che permette la visualizzazionedel fuso meiotico, fattore fondamentaleper il successivo sviluppo embrionale) sipossono selezionare gli ovociti morfolo-gicamente migliori da fertilizzare. Fertilizzazione che ormai viene raggiuntaquasi al 100% , grazie anche all’utiliz-

La terapia dell’infertilità dopo la legge 40

Ma è ancora necessarioandare all’estero? di Claudio Giorlandino*

Focus

N. 4 - M`GGIO 2008

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Il provvedimento del 2004 ha fatto discutere anche

per i disagi creati alle coppieinfertili del nostro Paese.

La situazione di difficoltà sembra essere ormai alle spalle e i centri specializzati italiani

hanno recuperato il loro primato in materia di procreazione assistita

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N. 4 - MAGGIO 200824

Focus

zo della tecnicaImsi (acronimo diiniezione intracito-plasmatica deglispermatozoi morfo-logicamente selezio-nati), ovvero unobiettivo che per-mette di selezionaremorfologicamentegli spermatozoi in-grandendoli 6.600volte, utilissimo neicasi di oligospermiasevera o di biopsiatesticolare.Il laser permette dieffettuare l’hatching(un assottigliamento nella membranadell’embrione che aiuta l’impianto negliembrioni in donne sopra i 38 anni), au-mentando ulteriormente la percentualedi impianto. Le tecniche di congelamento ovocitariosono passate da una percentuale di im-pianto del 2,4% nel 2005 al 13% nel 2007(ma nel nostro Centro siamo oltre il 15%),simile a quella ottenuta dal congelamen-to-scongelamento embrionario. Al ri-guardo, molti dati sono già stati pubbli-cati e discussi al congresso dell’AmericanSociety of Reproductive medicine tenu-tosi ad Ottobre 2007 a Washington. Lapossibilità di avere un bimbo in bracciodopo scongelamento di un ovocita èquindi ormai assimilabile a quella otteni-bile dopo scongelamento embrionario. Oggi i centri italiani sono tornati ad es-sere riconosciuti in Europa come i mi-gliori per tecnologie, deontologia, risul-tati. Lo sforzo metodologico e tecnolo-gico ha restituito alle strutture specializ-zate del nostro Paese quel titolo di ec-cellenza europea che la Legge 40 gliaveva tolto per qualche tempo. Il risul-tato - che sarebbe utile portare a cono-scenza dell’intera opinione pubblicanazionale - è che per avere un figlio,ove questo non arrivi, oggi non è piùnecessario andare all’estero.Una donna sotto i 40 anni, infatti, non haalcuna possibilità in più di quante ne ab-bia in Italia di avere un figlio rivolgendosia strutture all’estero. Anzi, in Italia riducenotevolmente i rischi dovuti a stimola-zioni ormonali esagerate e ha assolutegaranzie sul piano igienico e sanitario,requisiti che spesso all’estero mancano

del tutto. Ma il dato più importante - vi-sto che nelle problematiche in questionequel che conta per la coppia è coronare ilsogno di avere un bambino - è che lepercentuali di rimanere gravida in uncentro italiano di eccellenza dotato delleapparecchiature prima ricordate oscilla-no ormai tra il 35 e il 40%. Qualcosa poi sembra finalmente cambia-re anche sul piano normativo. Il Tar delLazio, a fine gennaio, accogliendo il ricor-so di un gruppo di associazioni, fra lequali Madre Provetta, Amica Cicogna eWarm, ha annullato, per eccesso di pote-re, le linee guida sulla fecondazione me-dicalmente assistita. In particolare la par-te contestata riguarda il divieto di dia-gnosi preimpianto e dichiara lecito ri-fiutare il numero obbligatorio di tre em-brioni se una gravidanza gemellare puòcompromettere la salute della donna. Al giorno d’oggi le coppie portatrici diuna malattia ereditaria trasmissibilenon dovranno rinunciare a un figlio perpaura di trasmettere una grave malattia.Queste coppie che rinunciavano dopovari tentativi in paesi stranieri, dove latecnologia e la genetica embrionarianon è all’altezza dei centri di eccellenzaitaliani (che ne detengono tuttora il pri-mato scientifico) potranno ora rivolger-si alle avanzatissime strutture del no-stro Paese, purché dispongano di unasezione di biologia molecolare ricono-sciuta e autorizzata. Nei paesi stranieri, infatti, il link tra gene-tica e fertilità è praticamente sconosciu-to e, a dire il vero, anche in Italia se nepreoccupano in modo adeguato solo al-cuni centri. Ma la differenza con quanto

avviene altrove èabissale: all’esteroper eseguire una dia-gnosi pre-impiantospesso il biologo deveinviare l’embrione acentinaia di chilome-tri di distanza, in cen-tri di genetica specia-lizzati, con costi in-credibili e, soprattut-to, con rischi enormiper la salute e l’inte-grità dell’embrione. Asolo titolo di esem-pio, basterà dire chela stessa diagnosipre-impianto che in

Paesi come la Spagna ha un costo per pa-ziente di circa 20.000 euro, in un centro dieccellenza italiano provvisto di un’ade-guata sezione di biologia molecolare co-sta meno di 500 euro. E questo, ovvia-mente, perché non v’è alcuna necessità diprendere un aereo e portare l’embrioneavanti ed indietro per il mondo in 24 ore. L’unico limite giuridico, etico e metodo-logico per il quale molti centri, ancheprima dell’avvento della Legge 40, nonavevano mai attivato il servizio, è quellodella donazione eterologa di gameti. Lecoppie che vogliano ricorrere a questa“estrema risorsa”, dunque, devono inogni caso rivolgersi all’estero. Ma, ap-punto, è bene sapere che un “viaggio del-la speranza riproduttivo” può avere sen-so solo e soltanto per questa evenienza:per tutte le altre non vi è più motivo diconsigliare di andare al di fuori dei nostriconfini, anzi. Il tempo, grande medico, ha posto riparoai guasti prodotti da una legge probabil-mente troppo “ideologica”, che non en-trava nel vissuto delle coppie infertili enon aveva rispetto per la delicatezza del-le questioni trattate. Una legge che, es-sendo per molti versi troppo restrittiva,finiva per non garantire neanche l’em-brione, esponendolo al rischio di opera-tori privi di scrupolo. Il tempo, però, è il miglior medico, comediceva Ippocrate: cura quasi tutti i mali e... non parla male dei colleghi.

*Docente di Semeiotica Ostetrica, UniversitàPolitecnica delle Marche Presidente Società

italiana Medicina materno-fetale

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N. 4 - MAGGIO 2008

Un mito è stato sfatato. Una volta si di-ceva che i carabinieri erano ovunque.Ebbene, oggi non è più cosi. Si può in-vece dire, sicuramente, che il farmaci-sta è presente, nella sua veste profes-sionale, in ogni paesino. È grazie aquesti colleghi che il farmaco propria-mente detto arriva capillarmente intutto il territorio nazionale, spesso congrandi sacrifici non sempre economi-camente vantaggiosi.A quanti di noi, in vacanza o in gita,non è venuta la curiosità di mettere ilnaso nella piccola farmacia del paesi-no, per vedere com’è la farmacia o co-me se la cava il collega rurale?L’università ci ha dato le solide basidella conoscenza ma gli anni di lavoronei piccoli centri e l’esperienza cihanno forgiato come professionisti,

sempre pronti ad affrontare ogni eve-nienza. Sempre nel più profondo rispetto perle altre professioni, a volte dobbiamoimprovvisarci infermieri, veterinari etanto altro, sopratutto nei giorni fe-stivi, quando la farmacia resta l’uni-co presidio sanitario e la città o l’o-spedale più vicini sono a decine dichilometri.Forse è questo strano rapporto con lagente, che ci conosce e che conoscia-mo singolarmente, quel continuo viavai nelle case dei pazienti, quel chia-marti - “Corri dottore, che c’è qualcu-no che sta male” - che ci tiene vivi, inun paese che magari non è il nostro,ma che sicuramente lo diventerà. For-se sarà il sapere delle sofferenze delletante persone che inevitabilmente fi-

nisce per conoscere, che fa del farma-cista rurale un professionista diverso.E quando nelle ricorrenze festive arriva-no gli omaggi semplici di gente ancorapiù semplice che ti dice il suo “grazie”con polli, torte e verdure, capisci il valoredella vera riconoscenza, quella che ti favenire la pelle d’oca, un modo unico diapprezzarti per quello che hai fatto e permanifestare fiducia in quello che farai.Concludo dicendo che noi rurali nonsiamo “figli di un dio minore”, ma verifarmacisti che hanno avuto la fortunadi vivere un’esperienza meravigliosa inun momento tanto tormentato per ilnostro lavoro.Un grazie di cuore a tutti coloro che mihanno dato la possibilità di scrivere unpezzo di vita... rurale.

Rurali, farmacisti di frontieraSalvatore Zuccarello farmacista... in Licenza

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Testimonianze

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N. 4 - MAGGIO 200826

Codici e codicilli

La questione del cosiddetto “scontri-no parlante” si è rivelata molto piùcomplicata di quel che poteva sem-brare in un primo momento. È dun-que opportuno tornare a occuparse-ne con l’ampiezza che merita, anchein considerazione del fatto che le “zo-ne d’ombra”, già per conto loro rile-vabili nella disposizione relativa al-l’introduzione dello scontrino fiscaleper la deduzione/detrazione Irpefdelle spese per farmaci, si sono ulte-riormente allargate - ecco il punto -dopo la pubblicazione delle istruzio-ni al Mod. 730/2008 e all’Unico 2008. In questi provvedimenti, infatti, l’am-ministrazione finanziaria ricordadapprima (v. pag. 28 delle Istruzionial Mod. 730/2008 e pagg. 34 e 35 delMod. Unico 2008 - Fasc. 1) quantoera già stato acquisito con un suffi-ciente grado di certezza, e cioè che“con riferimento alle spese sanitarierelative all’acquisto di medicinali […]a decorrere dal 1° luglio 2007 la de-trazione spetta se la spesa è certifica-ta da fattura o da scontrino fiscale(c.d. “scontrino parlante”) in cui de-vono essere specificati la natura, laquantità e la qualità dei prodotti ac-quistati nonché il codice fiscale deldestinatario”, aggiungendo però che“ fino al 31 dicembre 2007, se l’acqui-rente non è il destinatario del farma-co e non ne conosce il codice fiscalené abbia con sé la tessera sanitaria, ildestinatario dovrà riportare a manosullo scontrino fiscale il proprio codi-ce fiscale”, e che “inoltre, per lo stessoperiodo dal 1° luglio 2007 al 31 di-cembre 2007, se lo scontrino fiscalerilasciato non è “parlante” a questodeve essere allegata l’attestazione del

farmacista i cui vengono specificatela natura, la qualità e quantità deifarmaci venduti” (in pratica, il c.d.“scontrino di cortesia”).L’Agenzia delle Entrate, resasi contodelle difficoltà incontrate dalle far-macie e dai loro clienti nel primoperiodo di applicazione delle nuoveregole, ha però ora introdotto (cfr.circ. n 30/E del 28 marzo 08 e n.34/E del 4 aprile 08) ulteriori sem-plificazioni, ritenendo sufficiente -ai fini della documentazione dellespese per acquisto di medicinali esempre per il solo periodo transito-rio 1 luglio-31 dicembre ‘07 - ancheuno scontrino fiscale non “parlante”e non accompagnato da quello di“cortesia” (senza, quindi, la puntua-le indicazione di natura e/o qualitàe/o quantità dei prodotti acquistati),purché corredato da una “autodi-chiarazione” del contribuente con-tenente sia il suo codice fiscale sia igià ricordati elementi relativi ai pro-dotti acquistati.

Non sarebbe quindi più necessaria -sempre con riguardo a quel periodotransitorio - alcuna documentazio-ne aggiuntiva (lo scontrino di corte-sia, per esempio) da parte del far-macista. Ma c’è un ma - ed entriamo così nelcuore del problema - ovvero la sor-presa contenuta nell’Appendice alleistruzioni per i citati modelli 2008,ed esattamente alla voce “documen-tazione da conservare”, dove vieneriportato fedelmente tutto quel cheera stato scritto nelle istruzioni rela-tive invece ai Mod. 2007, ovveroquanto segue:“La documentazione della spesa so-stenuta per i ticket potrà essere costi-tuita dalla fotocopia della ricetta ri-lasciata dal medico di base in unicoesemplare corredata dallo scontrinofiscale rilasciato dalla farmacia, cor-rispondente all’importo del ticketpagato sui medicinali indicati nellaricetta.Per le spese sanitarie relative a me-dicinali acquistabili senza prescri-zione medica, il contribuente deveacquisire e conservare idonea docu-mentazione rilasciata dal percettoredelle somme (che può consistere an-che nello scontrino fiscale) dallaquale deve risultare l’avvenuto ac-quisto dei detti medicinali e l’impor-to della spesa sostenuta e, in alter-nativa alla prescrizione medica, puòrendere a richiesta degli uffici un’au-tocertificazione, la cui sottoscrizionepuò non essere autenticata se ac-compagnata da copia fotostatica deldocumento d’identità del sottoscrit-tore, attestante la necessità, per ilcontribuente o per i familiari a cari-

Ultime novità e chiarimenti su un problema che ancora suscita dubbi e perplessità

Scontrino parlante,le cose stanno cosìdi Franco Lucidi

Servizi televisi, polemiche, accuse ai farmacisti: la discussa questione

degli scontrini dei farmaci non solo ha frastornato

la categoria, ma ha anche avuto riflessi negativi sull’opinione pubblica.

Ma come stanno davvero le cose?Il nostro esperto prova

finalmente a fare chiarezza

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N. 4 - MAGGIO 2008 27

co, dell’avvenuto acquisto dei medi-cinali nel corso dell’anno.Nel caso in cui lo scontrino rilasciatodalla farmacia non rechi la dicitura“medicinali” o “farmaci” l’autocerti-ficazione resa dal contribuente dovràanche attestare che l’importo pagatoè riferito all’acquisto degli stessi far-maci necessari al contribuente o aifamiliari a suo carico, e non all’ac-quisto di altri prodotti non sanitaridisponibili in farmacia.Tale documentazione deve essereconservata ed esibita o trasmessa arichiesta degli uffici finanziari”.Chi avrà avuto perciò la pazienza dileggere queste lunghe note avrà pro-babilmente tratto, come noi, il dub-bio molto serio che l’Agenzia delleEntrate, mantenendo tali indicazio-ni nell’Appendice, ritenga tuttora -al di là delle facilitazioni concessecon le ricordate sue ultime esterna-zioni sul tema - che lo scontrinoparlante “da solo”, ovvero il comunescontrino fiscale unitamente a quel-lo di cortesia (o, in alternativa a que-

st’ultimo, l’autodichiarazione di cuisi è detto) non costituiscano docu-mentazione sufficiente (seppur ine-quivocabilmente necessaria) per lacertificazione della spesa, e che per-tanto - nonostante la norma di leggespecifichi espressamente che il par-lante (e/o i suoi “succedanei”) valeproprio a certificare la spesa in argo-mento (“… ai fini della deduzione odella detrazione”, si legge infatti) -esso non sottragga affatto il contri-

buente agli obblighi di documenta-zione previsti anteriormente allasua introduzione.Ne conseguirebbe che la documen-tazione fiscalmente necessaria dellespese per farmaci sarebbe tuttoracostituita:l per il ticket, dalla fotocopia della ri-

cetta rilasciata dal medico di base;l per i farmaci con obbligo di pre-

scrizione, dall’originale della ricet-ta ripetibile ovvero dalla fotocopiadella ricetta non ripetibile;

l per i farmaci da banco, dall’ origi-nale della ricetta ripetibile ovvero,in alternativa, da un’autocertifica-zione che attesti la necessità per ilcontribuente o per i suoi familiaria carico dell’avvenuto acquisto deimedicinali.

Il tutto, beninteso, unitamente alloscontrino fiscale parlante ovvero, peril secondo semestre 2007, quello fi-scale comune più lo scontrino dicortesia (o la detta autodichiarazio-ne del contribuente).

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N. 4 - MAGGIO 200828

Tra le attività extra-istituzionali sulle quali il Consiglio direttivo del nostro Ordine ha deciso fin dal suo inse-diamento di puntare a beneficio degli iscritti, una delle più rilevanti è certamente quella delle convenzionifinalizzate a permettere ai colleghi l’acquisto a condizioni di miglior favore di prodotti e servizi.Grazie a un accordo stretto con l’Adepp, l’Associazione delle casse previdenziali dei professionisti, i farmaci-sti iscritti al nostro Albo in possesso del tesserino di iscrizione, potranno ora godere di alcune nuove agevola-zioni e sconti, che si vanno ad aggiungere a quelle rese da tempo disponibili da Banca Popolare di Sondrio,Avis e Agenzia Roma Parioli delle assicurazioni RAS, le cui vantaggiose condizioni sono reperibili sul sitowww.ordinefarmacistiroma.it, nella sezione “Servizi iscritti”, alla voce “Convenzioni”.Nella stessa pagina telematica saranno peraltro inseriti a brevissima scadenza anche i nuovi accordi fruttodell’intesa raggiunta con l’Adepp, che intanto illustriamo nel dettaglio in queste pagine.

BENEFICI PER CHI NECESSITA DI FLES-SIBILITÀ DURANTE IL VIAGGIOSconto del 30% sulla classe piena con la possi-bilità di modificare in qualsiasi momento ladata e l’orario di partenza senza pagare alcu-na penale. Sono esclusi i voli operati in regimedi continuità territoriale ed i voli con sola ope-ratività stagionale. Questa tariffa permette diaccedere alle salette Vip Aeroportuali!

BENEFICI CON TARIFFE CHIUSE:Sconto del 5% su tutte le classi disponibili almomento della prenotazione applicabile sul-l’intero network ad esclusione dei voli operatiin regime di continuità territoriale e dei voli consola operatività stagionale. Il seguente benefi-cio è esteso anche ai familiari (coniuge e figli)se viaggiano con il farmacista. Al momento delcheck in deve essere esibita la tessera ed unidoneo documento di riconoscimento.Ciascun farmacista che intenda usufruire dellasuddetta agevolazione dovrà provvedere allaprenotazione telefonica attraversoIl Call Center Air One al numero:199.20.70.80, operativo tutti i giorni falle5.00 alle 23.00, qualificandosi AdEPP e il nu-mero di tessera di iscrizione all’Ordine.

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di imbarco presso le postazioni del selfcheck in che si trovano in aeroporto (Roma,Milano, Torino, Napoli, Genova, Trapani,Bari, Venezia, Lamezia Terme e Catania);

• il web check in: permette di effettuare ilcheck in on line fino a due ore prima del vo-lo e permette di stampare la carta di imbar-co direttamente dal sito;

• il fast track: riservato a clienti premium, per-mette di effettuare i controlli di sicurezza at-traverso un varco dedicato che consente unaccesso agevolato all’area di imbarco;

le lounge Air One: sono presenti sale Welco-me, gestite direttamente da Air One, a RomaFiumicino, a Milano Linate e a Torino. Negli al-tri aeroporti, per i propri passeggeri, Air Onesi avvale delle sale VIP Aeroportuali.

Fiat Center Italia riserva particolari condi-zioni d’acquisto di veicoli nuovi, usati ed azien-dali a tutti i Beneficiari della convenzione.Sull’acquisto delle autovetture nuove ed usateè possibile effettuare un pagamento dilazio-nato con finanziamento SAVA, con cui è pos-sibile avere, per l’intera durata del finanzia-mento, l’assicurazione furto, incendio e kasko.In caso di acquisto con finanziamento TAN7% pp comprensivo di assicurazione furto, in-cendio e kasko, sarà omaggiato un navigato-re satellitare portatile VDO.Per ulteriori informazioni, visitare il sitowww.fiatcenter.itGARANZIE AGGIUNTIVE RICONO-SCIUTE AI FARMACISTILa garanzia standard prevede 8 anni controla corrosione, 3 anni per la verniciatura e 2anni di garanzia a km illimitato, per tutte leparti meccaniche non di usura. È, inoltre, pre-

visto il servizio di assistenza stradale gratuitoper 2 anni che prevede: traino, in caso diguasto o incidente, ed il rimborso delle spesedi albergo o di rientro al proprio domicilio,anticipo in denaro in caso di necessità, recu-pero del veicolo riparato dopo un guasto.LINEA ACCESSORI FIATPresso la boutique FIAT, su tutti gli accessoriper auto e sul merchandising, sarà applicatouno sconto del 10%.ASSISTENZA E POST VENDITAL’officina FIAT è fornita di tutte le moderne at-trezzature per velocizzare gli interventi di ri-parazione. È anche dotata di un servizio diprenotazione tagliandi e manutenzione pro-grammata. In caso di assistenza post garan-zia, tagliando e manutenzione programmata,e solo presso la sede principale del FIAT Cen-ter, vi sarà riconosciuto uno sconto del 10%sui ricambi.

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N. 4 - MAGGIO 2008 29

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Per usufruire delle agevolazioni, basterà presentare il tesserino di iscrizione e fare riferimento alla convenzione Adepp

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N. 4 - MAGGIO 200830

L’Ordine per te

PresidenteEmilio Croce

Vice PresidenteLuciano Ricci

SegretarioNunzio Giuseppe Nicotra

TesoriereMarcello Giuliani

ConsiglieriMaurizio BisozziAndrea CicconettiGaetano De RitisFernanda FerrazinVito GaleppiGiuseppe GuaglianoneGiacomo LeopardiEnnio PonziGiulio Cesare PorrettaSilvia SantoniEmanuela Silvi

Revisori dei Conti

EffettiviArturo CavaliereSergio De MicheleAntonella Soave

SupplenteMehdy Daroui

Consiglio Direttivo

A chi rivolgersi

Direttore degli ufficiMargherita Scalese [email protected]

Responsabile di amministrazioneMassimo [email protected]

Responsabile attività istituzionali e segreteria operativaPaola Venturini [email protected]

Organizzazione corsi ECM e gestione sitoValentina Aschi [email protected]

Gestione albo e istruzione pratiche iscrittiSilvia Benedetti [email protected]

Segreteria di presidenzaLoredana Minuto [email protected]

Attività gestione archivio e supporto tecnicoGiacomo Appolloni

ConsulentiConsulenza fiscale Francesco d’[email protected]

Consulente del lavoro Fabrizio [email protected]

Orari di apertura al pubblico

Lunedì 9:00 - 14:30Martedì 9:00 - 14:30Mercoledì 9:00 - 15:30Giovedì 9:00 - 14:30Venerdì 9:00 - 14:30

Dove siamo,come raggiungerci

Via Alessandro Torlonia n.1500161 Romatel. 06.44236734 – 06.44234139 fax 06.44236339www.ordinefarmacistiroma.ite-mail: info@ordinefarmacistiroma

Il sito dell’Ordine

Il sito dell’Ordine www.ordinefarma-cistiroma.it, oltre a fornire con tem-pestività le più importanti notizie diinteresse professionale, le novità le-gislative e i link di interesse profes-sionale, è concepito per offrire unaserie di facilities agli iscritti all’Albo.Cliccando sull’apposita voce Serviziiscritti nella barra di navigazionecollocata a sinistra dell’home page, èpossibile ad esempio consultare leofferte e richieste di lavoro per lau-reati in farmacia in ogni ambito (far-macia, parafarmacia, distribuzioneintermedia, industria) e le informa-zioni su eventuali concorsi per l’as-segnazione di sedi farmaceutiche oper posizioni funzionali nelle strut-ture sanitarie pubbliche. È anche disponibile e scaricabile tut-ta la modulistica e tutte le informa-zioni necessarie per l’iscrizione al-l’Albo anche di cittadini stranieri,sia comunitari sia extracomunitari.Una sezione Ecm, dove è attivo an-che un link al sito Ecm ufficiale delMinistero della Salute, fornisce tuttele informazioni sui corsi di aggior-namento accreditati organizzatidall’Ordine. Sono anche facilmente consultabilile vantaggiose convenzioni stipulatecon condizioni di miglior favore per ipropri iscritti e, infine, previa regi-strazione al sito (una procedura mol-to semplice da seguire, ma assoluta-mente necessaria per ovvie ragionidi privacy), è possibile ottenere online servizi come il certificato diiscrizione elettronico.

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N. 4 - MAGGIO 2008 31

ORDINE FARMACISTI ROMA E ALLIANZ RAS

AGENZIA ALLIANZ RASROMA PARIOLIC&C ASSICURAZIONI srlVia Parioli, 72 - 00197 RomaTel. 06 80 83 545 - Fax 06 80 85 853email: [email protected]

SOLUZIONI DEDICATERISPARMIO, INVESTIMENTO, PROTEZIONE DELLA PERSONA E DEL PATRIMONIO

L’agenzia Allianz Ras Roma Parioli, realtà con un’esperienza ventennale nella consulenza assicurativa alle farmacie,ha sottoscritto una Convenzione riservata agli iscritti all’Ordine dei Farmacisti di Roma e Provincia.Soluzioni Dedicate è un’offerta esclusiva di prodotti e servizi assicurativi, creata per rispondere alle moltepliciesigenze degli iscritti all’Ordine che possono scegliere all’interno di un pacchetto completo e vantaggioso.

La nostra Agenzia è a vostra disposizione per illustrarvi le particolari condizioni dell’offerta.Un nostro consulente sarà presente presro gli uffici dell’Ordine tutti i mercoledì dalle 13 alle 15.

LE NOSTRE PROPOSTE

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PREVIDENZA INTEGRATIVAStrumenti per soddhsfare in modo flessibile le diverse esigenze di “previdenza integrativa”.

i nuovi iscritti

Borro Valentina

Canuti Alessandra

Franci Tiziana

Gammarota Elvira

Lagatta Vincenzo

Lucchino Ilaria

Orsini Emanuela

Sarcina Giuseppe

Sità Massimiliano

i reiscritti

Cardarelli Arianna

Pisano Claudia

iscritti per trasferimento

Baldoni Alessandra

Bruno Giuseppina

D Elia Annamaria

Di Tullio Laura Maria

Eccellente Antonio

Guagnetti Biagio

Lubrano Lavadera Cristina

Lupi Bernardo

Morabito Teresa

Njianga Nkoma Issofa

Nuccini Rosa

Scaglione Rosina

Serratore Annita

Spezzano Alfonso

La cerimonia dei saluti

L’Ordine dei Farmacisti e la professione tutta porgono l’ultimo saluto a:

Mario Di Stefanonato l’1 gennaio 1920 a Tunisi (Tuni-sia), laureato in Farmacia a Roma il 21luglio 1947 e iscritto al nostro Ordinedal 29 novembre 1947

Massimo Giovannininato il 16 maggio 1924 a Roma, laurea-to in Farmacia il 10 marzo 1950 a Ro-ma e iscritta al nostro Albo dal 14 apri-le 1950

che ci hanno lasciato nel mese dimarzo

Alle famiglie, le condoglianze sentite esincere dell’Ordine e di tutta la profes-sione.

Un caldo benvenuto a:

tutti iscritti all’Albo del nostro Ordine nel mese di marzo 2008

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