Numero 3

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THE WORLD OF NUMERO 3 15 APRILE 2011 IL CONSULENTE IL CONSULENTE NUMERO 3 15 APRILE 2011 ADALBERTO BERTUCCI Caro Osservatore ANDREA TOMMASINI Un Papa Beato MAURO PARISI La crisi del principio di legalità VITANTONIO LIPPOLIS Appalti pubblici e DURC AAVV Così l'ANCL usa lo statuto AAVV E ora che fai? ti dimetti? Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma THE WORLD OF SPECIALE BEATIFICAZIONE PAPA GIOVANNI PAOLO SECONDO

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ADALBERTO BERTUCCI Caro Osservatore  ANDREA TOMMASINI Un Papa Beato  MAURO PARISI La crisi del principio di legalità  VITANTONIO LIPPOLIS Appalti pubblici e DURC  AAVV Così l'ANCL usa lo statuto  AAVV E ora che fai? ti dimetti? Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma T H E W O R L D O F SPECIALE BEATIFICAZIONE PAPA GIOVANNI PAOLO SECONDO

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  • T H E W O R L D O F

    NUMERO 3 15 APRILE 2011

    IL CONSULENTE

    IL CONSULENTE

    NUMERO 3 15 APRILE 2011 ADALBERTO BERTUCCI Caro Osservatore ANDREA TOMMASINI Un Papa Beato MAURO PARISI

    La crisi del principio di legalit VITANTONIO LIPPOLIS Appalti pubblici e

    DURC AAVV Cos l'ANCL usa lo statuto AAVV E ora che fai? ti dimetti?

    Pubblicazione Quindicinale Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

    T H E W O R L D O F

    SPECIALE BEATIFICAZIONE PAPA GIOVANNI PAOLO SECONDO

  • IL CONSULENTET H E W O R L D O F

    NUMERO 3 15 APRILE 2011

    Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

    I N D I C E

    I n F o c u s

    R u b r i c h e

    Vitantonio LippolisAppalti pubblici: obbligo di DURC da parte della stazione appaltante

    Caro Osservatore

    Un Papa Beato4

    8

    In copertina: il Papa Giovanni Paolo secondo

    Andrea Tomassini

    16

    La crisi del principio di legalit: i controlli sul lavoro14

    22Voci dal TerritorioLa Consulta X

    25Vita nell'Ordine... Ordine nella Vita

    NUMERO 3 15 APRILE 2011

    Io c'ero !

    3

    22

    Giuseppe Marini

    Adalberto Bertucci

    26Pasquinate

    Parola d'ordine: trasparenza

    Mauro Parisi

    BUONA

    PASQUA

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    IL CONSULENTE

    E ED D

    I IT T

    O OR R

    I IA A

    L LE E

    non avrem-mo voluto occuparci in questo edito-riale di una lettera pubbli-cata recente-mente su Il

    Consulente 1081, a firma di tale Osservatore Romano, se essa, fra le tante sciocchezze ivi contenute, non recasse, gi a partire dal titolo, la dizione in risposta alleditoria-le di The World Of Il Consulente . Solo dopo una attenta ricerca sono riuscito a comprendere come la lette-ra si riferisse ad un articolo pubbli-cato nel numero 1 (pagina 8) di questa Rivista. Se il nostro Os-servatore Romano fosse, nono-stante il nome, un tantino pi osservatore, si sarebbe accorto che larticolo in questione (come si legge chiaramente nel proemio) non rappre-senta la voce dellOrdine di Roma ma, semplicemente, la voce di un Collega (possiamo dirlo: non roma-no) che, scrivendoci, ci ha pregato di mantenere celata la sua identit. Esattamente quello che ha fatto il no-stro Osservatore con la Rivista Il Consulente 1081. Ora, mentre noi non ci sogneremmo mai di ritenere la sua lettera la voce ufficiale dellAncl per il solo fatto della pubblicazione nella 1081, lui, al contrario, non nutre dubbi in proposi-to. La spiegazione molto semplice. Purtroppo per lui ( e per noi) il mondo che egli frequenta radi-

    calmente e geneticamente incompati-bile non solo con la libert di espressione e di pensiero, ma anche con la semplice idea di essa: per cui un articolo pubblicato su una qualsi-voglia Rivista non pu essere, compatibilmente alla sua forma mentis, espressione di uno spirito li-bero, ma deve necessariamente esse-re lopinione di un grigio funzionario della sua linea editoriale . Mio caro Osservatore: c infinita-mente pi rancore e negativit in questa tua visione distorta dei rapporti categoriali che nelle parole dellarticolo che tu hai citato. E c infinitamente pi colore e positivit in questa Rivista che in alcune riviste da te praticate: qui non leggerai mai di grigi sunti di sunti di circolari, corredati da fototessere che avrebbe-ro certo miglior sorte se accostate ad un tremolante lumino; non leggerai mai di chilometrici elenchi di diri-genti, giunte, vassalli, valvassori e valvassini ;non leggerai mai di co-municati e proclami inneggianti alla democrazia che fanno tanto pensare a delle scritte incise su sepolcri imbiancati. Scrivici pure con fiducia e noi pubbli-cheremo le tue lettere. Qui troverai sempre libert di espressione e pensiero: anche se, per nostra fortu-na, la tua voce non correr mai il ri-schio di essere confusa con quella dellOrdine di Roma.

    T H E W O R L D O F

    CARO OSSERVATORE,

    AD

    AL

    BE

    RT

    O B

    ER

    TU

    CC

    IIL CONSULENTE

    Direttore responsabile

    Comitato scientifico

    Gabriella Di Michele - Aldo Forte - Giuseppe Sigill

    Massara - Pierluigi Matera - Antonio Napolitano - Mauro

    Parisi - Vincenzo Scotti - Virginia Zambrano

    Antonio Carlo Scacco

    Progetto grafico e digitalizzazione

    Antonio Carlo Scacco

    Editore

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    T H E W O R L D O F

    House Organ del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma Pubblicazione quindi-cinale.

    Redazione

    Eleonora Marzani

    Massimiliano Pastore

    Daniele Donati

    Giuseppe Marini

    Andrea Tommasini

    Aldo Persi

    Ordine dei Consulenti del Lavoro - Consiglio Provinciale di Roma

    00145 Roma - via Cristoforo Colombo, 456Tel. 06/89670177 r.a. - Fax 06/86763924 -

    Segreteria: [email protected] di Diritto Pubblico - Legge 11-1-

    1979 N.12

    Per contributi e suggerimenti

    Questo numero stato chiuso in redazione il 14 aprile 2011

    [email protected]

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    Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

    UN PAPABEATO

    Nel giorno del primo maggio 2011 si verifica una straordinaria sovrapposizione di date importanti, sia per il mondo Cristiano, sia per il mondo del lavoro, molto caro evidentemente alla nostra Rivista, con un evento unico al mondo che attirer a Roma milioni di Pellegrini: la Beatificazione del Servo di Dio SS Giovanni Paolo II. La festa del primo maggio ha bisogno di un rilancio. Ha necessit di essere compresa e conosciuta anche nei suoi risvolti Cristia-ni, sia per le nostre radici, sia perch viviamo a Roma, una citt che storicamente convive con lo Stato Citt del Vaticano e con la storia di Santa Romana Chiesa che da svariati secoli ormai si fonde e si sovrappone con la nostra cultura. Nel giorno del pri-mo maggio si festeggia infatti nella cristianit San Giuseppe La-voratore, per il quale, SS Giovanni Paolo II nei Suoi lunghi anni di Pontificato, non ha perso loccasione dincontrare in questa circostanza il mondo del lavoro. Per tutta la Chiesa que-sta data sempre stata, infatti, un motivo per confrontare ed effondere i propri valori nel mondo del lavoro. Il lavoro, diceva Papa Wojtyla, la chiave della questione sociale. Questo anche il motivo per cui intendiamo dare ulteriore forza e servizio da parte della nostra Categoria al sentire cristiano di questa importante Beatifi-cazione.Per le cerimonie di Beatificazione di cui allaccluso programma, lOpera Romana Pellegrinaggi, attivit del Vicariato di Roma alle dirette di-pendenze del Cardinale Vicario del Papa, lorganizzatore ufficiale dell'evento: ed al suo fianco operano in sinergia il Comune di Roma, la Pro-vincia di Roma, la Regione Lazio per la miglior riuscita delle manifestazioni e delle celebrazioni. Al fine di facilitare tutte le persone che desidereranno essere materialmente e personalmente presenti alle celebrazioni ed agli eventi previsti, lOpera Romana Pellegrinaggi ha dedicato all'evento un sito internet, http://www.jpii-

    FERVONO I PREPA-RATIVI PER LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II CHE AVVERRA' IL PROSSIMO PRIMO MAGGIO, IL GIORNO DI SAN GIUSEPPE LA-VORATORE

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    Andrea Tomassini

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    IL CONSULENTE

    UN PAPABEATO

    beatus.org che, oltre a contenere le proposte di viaggio e/o soggiorno nella Capitale, sar aggiornato in tempo reale con informazioni preziose per seguire le iniziative in programma.Nelle sue profonde radici ricettive e multietniche, la citt di Roma attende i pellegrini ed pronta ad accoglierli. A tal sco-po fervono i lavori per potenziare le strutture ricetti-

    ve: nelle zone adiacenti piazza San Pietro ed in alcuni punti strategici del

    centro storico, dove saranno predisposti punti di acco-glienza, punti di ristoro e bagni chimici, mentre fuo-

    ri dal caos cittadino verr predisposta unarea dedicata ai giovani, un villaggio dove potranno pernottare.Moltissimi inoltre i volontari che nelle aree di grande afflusso dei partecipanti alla Beatificazione saranno dedicati a fornire indica-zioni a coloro che saranno nella Capitale in quei giorni. In colla-borazione con il Comune di Roma, dedicato all'evento il numero telefonico 060606 come numero multilingue di pubblica utilit. L'Opera Romana Pellegrinaggi, per facilitare gli sposta-menti nei giorni della Beatificazione, ha ideato il "JPII Pass" acquistabile al prezzo di 18 euro sul sito web. I servizi garantiti dal "JPII Pass" sono: trasporto pubblico urbano all'interno della citt di Roma (autobus, tram, metropolitana, ferrovia Ro-ma-Ostia) per tre giorni a partire dalla data della prima conva-lida, pack lunch - pranzo al sacco per la giornata del 1 Maggio, kit informativo per gli eventi legati alla Beatificazio-ne e informazioni utili, assistenza per le celebrazioni, assi-stenza sanitaria, visite con audio guida al Carcere Mamertino e alla Basilica di San Giovanni in Laterano ed open bus Roma Cristiana per la durata di tre giorni (utilizzo del titolo di trasporto vincolato alla viabilit urbana se-condo quanto stabilito dal Comune di Roma per l'evento). Il "JPII PASS" non il biglietto per assistere alla cerimonia della Beatificazione. La santa Messa celebrata da Benedetto XVI, durante la quale il Santo Padre proclamer Giovanni Paolo II beato, aperta gratuitamente a tutti coloro che vorranno parteciparvi e che potranno accedere a piazza San Pietro. Sulla Piazza San Pietro, a fianco alle innumerevoli isti-tuzioni che si integreranno ai servizi nazionali di Volontariato sanitario e non solo, a Supporto della Direzione Sanit ed Igie-ne dello Stato Citt del Vaticano, lo storico Posto di Primo Soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta che offrir Assi-stenza sanitaria e non solo ai pellegrini che converranno in Piazza San Pietro, in ossequio al Carisma Melitense.Per coloro i quali desiderino dunque essere presenti in quelle date, Roma sar in grado di accogliere tutti come sempre ha dato prova di saper fare.

    FERVONO I PREPA-RATIVI PER LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II CHE AVVERRA' IL PROSSIMO PRIMO MAGGIO, IL GIORNO DI SAN GIUSEPPE LA-VORATORE

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    Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

    Illustri Signore e Signori!

    Sono lieto di incontrarvi, accogliendo con animo grato un vostro de-siderio manifestato gi da tempo. Voi rappresentate in modo alta-mente qualificato la categoria professionale dei Consulenti del Lavoro, cos come essa si esprime a livello istituzionale in Italia, in Spagna ed in Polonia, vale a dire nei tre Consigli nazionali dei ri-spettivi Ordini.

    Ringrazio la Signora Gabriella Perini per le cortesi espressioni che mi ha rivolto a nome di tutti voi. Anzitutto, vorrei esprimere il mio compiacimento per il collegamento che avete saputo creare tra le rispettive organizzazioni nazionali mediante vincoli che sono primariamente basati sulla co-munanza di interessi e di problemi professionali, ma che vengono rafforzati ed avvalorati anche dalla concezione dell'uomo e della societ ispirata al messaggio cristiano ed alla dottrina sociale della Chiesa.L'occasione , pertanto, opportuna per richiamare alcuni contenuti generali di tale concezione, nella persuasione che ci non mancher di risultare utile per i vostri specifici obiettivi.

    Dal punto di vista dell'etica sociale, l'interesse saliente della vostra professione dato dal fatto che essa si occupa del lavoro stesso, o meglio dei rapporti di lavoro, per tutelarne la correttezza e la sicurezza nelle loro varie fasi, a salvaguardia della dignit della persona e della famiglia e nel rispetto delle legittime ragioni dell'impresa.Ho voluto dedicare il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest'anno, cinquantesi-mo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, al tema della giustizia. Non c' dubbio che promuovere rapporti di lavoro realmente degni della persona umana significa operare per consolidare la giustizia, ponendo cos le premesse per una pace autentica e du-ratura.In tale prospettiva, le esigenze cui siete chia-mati a rispondere sono molteplici. Prima tra tutte, evidentemente, quella di favorire l'occu-pazione e combattere la disoccupazione. Que-st'ultima in ogni caso un male e, quando raggiunge taluni livelli, pu diventare una ve-ra calamit sociale, ancor pi dolorosa se si considerano le nefaste conseguenze che comporta per le famiglie e per i giovani.

    30 APRILE 1998: IL PAPA PARLA AI CONSULENTI DEL LAVORO DI ITALIA, SPAGNA E POLONIA

    IL 30 APRILE 1998 GIOVANNI PAOLO II RICEVETTE I CONSI-GLI NAZIONALI DEI CONSULENTI DEL LA-VORO DI ITALIA, SPA-GNA E POLONIA

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    NUMERO 3 15 APRILE 2011

    IL CONSULENTE

    L'alto tasso di disoccupati porta con s seri rischi di sfruttamento. E' perci necessario vigi-lare attentamente sull'equit del salario e sulle condizioni di lavoro, perch siano garantiti i diritti alla salute, al riposo, alla previdenza.E che dire, poi, del lavoro che la madre svolge in famiglia? Non si dovrebbe forse con pi attenzio-ne operare per una legittima rivalutazione sociale dei compiti materni? Auspico di cuore che ci si soffermi a considerare queste esigenze da pi parti manifestate, valutando concretamente la fatica unita alle occupazioni domestiche ed il bisogno che i figli hanno di cura, di amore e di affetto da parte dei genitori e specialmente della madre.Illustri Signori e Signore, grazie per il vostro impegno e per i giusti sforzi che voi dispiegate a tute-la dei diritti dei lavoratori. A tutti noto che un oculato servizio alle legittime esigenze di quanti sono uniti dalla stessa professione non pu non tener conto delle limitazioni imposte dalla situazio-ne economica generale del Paese.Penso, in questo mo-mento, a ci che l'Ita-lia, la Spagna e la Polonia stanno compiendo per favori-re l'auspicata crescita nella libert e nella so-lidariet. Penso pure ad ogni iniziativa tesa ad affrettare la costru-zione di un'Europa a sua volta pi libera e solidale. Possa il vo-stro impegno essere valido stimolo all'armonizzazione de-gli ordinamen-ti giuridici dei vostri rispettivi Paesi nel campo del lavoro. Ci contribuir efficace-mente a far progredire i popoli del Conti-nente verso quella re-ciproca integrazione che non pu che esse-re vantaggiosa per tutti.A questo auspicio uni-sco i miei auguri per voi e per le vostre fa-miglie, mentre di cuo-re vi benedico.

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    NUMERO 3 15 APRILE 2011

    Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma

    Il 30 aprile del 1998, unitamente ad altri Colleghi del Club Euro-peo delle Professioni lavoristiche, fummo ricevuti dal Papa Gio-vanni Paolo II. Ricordo che, attraversando il Cortile di San Damaso per arrivare agli appartamenti del Santo Padre, dove era stata indetta

    lUdienza riservata, avevamo tutti - uomini e donne, italiani, spagnoli e polacchi - la consapevolezza dellenorme importanza di ci che stava accadendo. Un Mito ci permetteva di condividere degli attimi di spiritualit immensa; dedicandoci, nello spazio di un incontro, oltre a un profondo messaggio, molto significativo, anche un caloroso saluto individuale e personale . Ci veniva offerta non solo loccasione stravolgente di captare il carisma che prorompeva da un Uomo fuori dal comune, ma anche dimmedesimarci nel ruolo di coloro che avrebbero potuto dire di essere stati a contatto con un Uomo Indimenticabile, un Uomo che ha cambiato la Storia dellUmanit!Dopo tredici anni, suffragando le intense parole che in un articolo a firma di Rosario De Luca comparvero su una rivista della Categoria, posso testimoniare: la Sua esistenza, e conseguentemente quella dellintera umanit, accrescono ancor di pi la valenza di quellincontro che ha lasciato segni indelebili in ognuno dei partecipanti. A me ha impresso la Fede e la necessit di abbeverare in Lui il mio spirito conformando, ogni mia azione successiva, alla dottrina della sussidiariet, a Lui tanto cara.Sono un fortunato; non a tutti dato di conoscere la Via direttamente da un Santo.

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    Giuseppe Marini

    IO, COME SAN TOMMASO, HO POTUTO "TOCCARLO" E CREDERE...

    IO C'ERO!

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    IL CONSULENTE

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    Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma10

    AR PAPA NOSTRO,

    AR PAPA NOSTRO, GAJARDO E TOSTO!(in ricordo di Giovanni Paolo II)

    Ciai lassati cos, a poco a poco,sempre pi curvo in quer vestito bianco.

    Fino allurtimo hai fatto vde er focoche ciavevi drento ar core, mai stanco.Quannhai dato quer pugno sur leggio,

    ciai fatto sper che, puro stavorta,ce lavressi fatta a sfang, e che Diopoteva fa lappello n antra vorta.

    Ciai visto n quela piazza? Che rimpianto!Ce bastava sap che stavi l:

    saressimo stati l nun sai quanto,pe fatte compagnia e facce sent.

    Ma mo te ne sei annato veramente,e ce resta quer: damose da fa!

    Nun ciai detto dateve, perch in mente,te vorzi mette n mezzo paiut.

    Io penzo che lhai detto a sta magnera,sapenno che la strada de quaggi,

    sarebbe stata certo pi leggera,si n mezzo a noi ce stassi puro Tu!

    P. Lucio Maria ZappatoreParroco di S. Maria Regina Mundi a Torrespaccata(er Paroco cha fatto parl n romanesco er Papa)

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    IL CONSULENTE

    photo by Lawrence OP on Flickr

    GAJARDO E TOSTO!

    LURTIMORA

    Na folla senza fine ariva e pare,gi pe San Pietro e a la Conciliazzione,

    che na fiumara umana, in proscessione,sfocia a li piedi dun immenso artare.Er papa mre e sotto ar Cuppolone,

    canti, preghiere e sni de chitareso nte stese in Clo, dorci e amare,

    collocchi fissi addosso ar finestrone.Tramonta lomo e langelo vi fra;

    cormo de Luce, sarimette lalee fionna in braccio ar Padre che lonora.

    In tera intanto, cosa eccezzionale,sur busto ha scritto te volemo bene

    puro Pasquino, lanticlericale!

    Giuseppe Caporuscio(Poesia prima classificata al 2 concorso di poesiaromanesca Semo Romani del 29 maggio 2005)

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    Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma12

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    IL CONSULENTE

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    Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma414

    LA CRISI DEL PRINCIPIO DILEGALITA': I CONTROLLI SUL LAVORO

    Principio di legalit: questo sconosciu-to! Non sempre, forse. Non ovunque, pu darsi. Ma senzaltro spesso e vo-lentieri, ahim- nel mondo dei controlli in materia di lavoro. La co-sa, oltre che inaccettabile giuridica-mente, pone problemi seri, tanti problemi. Ma innanzitutto uno: le garanzie dei soggetti controllati, ispezionati, vigilati, verificati, ri-schiano di andare in fumo. Con effetti dolorosi e, sovente, eco-nomicamente molto apprezzabi-li.Come noto, il principio di le-galit quel concetto di civilt, prima ancora che di diritto posi-tivo, che stabilisce che nessuno pu essere punito per avere commesso un fatto che non sia previsto espressamente e puntualmente come illecito dallordinamento. La Costituzio-ne parla chiaro, al riguardo. Larticolo 23 della Carta costitu-zionale prevede che nessuna prestazioni patrimoniale o perso-nale pu essere imposta se non in base alla legge. Larticolo

    25 della medesima dispone, inoltre, che nessuno pu essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.Proseguendo, pure in ambito pe-nale la lezione appare chiara.

    di Mauro Parisi

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    NUMERO 3 15 APRILE 2011

    IL CONSULENTE4Larticolo 1 del Codice penale dispone che nes-suno pu essere punito per un fatto che non sia espressamente preveduto come reato dalla legge, n con pene che non siano da essa stabilite, mentre larticolo 2, commi 1 e 3, del Codice pena-le prevede che nessuno pu essere punito per un fatto che, secondo la legge del tempo in cui fu commesso, non costituiva pi reato.Ancora, anche in ambito amministrativo terreno in cui opera la parte pi significativa delle ispezio-ni in materia di lavoro- capita che larticolo 1 della legge 24 novembre 1981, n. 689 stabilisca che nessuno pu essere assoggettato a sanzioni amministrative se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima della commissione della violazione. Le leggi che prevedono sanzio-ni amministrative si applicano soltanto nei casi e per i tempi in esse considerati.Tutto chiaro, quindi? No, parrebbe. Allindomani dellentrata in vigore del Collegato lavoro (legge n. 183/2010), il 24 novembre scorso, capita di leggere ancora malgrado la co-gente lettera della legge e linsormontabile norma di principio di cui abbiamo detto- che, per esempio in materia di contrasto al lavoro sommerso, gli ispettori del lavoro, indagando

    delle condotte illecite che si siano esaurite pri-ma dellentrata in vigore del Collegato lavoro, sono chiamati ad applicare la precedente disci-plina sanzionatoria. Quella abrogata, insomma. Alla faccia della volont sovrana del legislatore, che evidentemente la pensava altrimenti.Pu cos pure avvenire di imbattersi in afferma-zioni ufficiali per cui, lispettore che verifica la regolarit dellimpiego di lavoratori sommini-strati, deve considerare in nero tutti quei casi in cui, la regolare occupazione del lavoratore somministrato, in missione presso lutilizzatore, [non sia] dimostrata con lesibizione del contratto di lavoro sottoscritto dalle parti o della comunicazione di invio in somministrazione. Vale a dire che -dato che la comunicazione di as-sunzione dei lavoratori somministrati pu essere per legge effettuata entro il ventesimo giorno del mese successivo a quello del primo impiego- se non si esibisce allispettore il contratto di sommi-nistrazione o la comunicazione di invio del lavo-ratore, questultimo verr ritenuto ipso facto sommerso.Peccato per che la norma appena modificata dal Collegato lavoro, del resto- sia molto chiara sul punto: possono essere considerati in nero so-lo i lavoratori subordinati senza preventiva co-municazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro privato.Ci significa, in sostanza, che il principio di lega-lit che ha tra i suoi corollari la tassativit della norma e il divieto di analogia- non permette nel modo pi assoluto di applicare il precetto e la sanzione in casi pure simili, ma non previsti espressamente dalla legge.Certo, si pu senzaltro affermare che il legislato-re avrebbe potuto e dovuto pensarci. Per altrettanto vero che non lha fatto. E se non lha fatto non possibile neppure con una circolare amministrativa-, disporre altrimenti. In questi casi c senzaltro da attendersi che gli ispettori si atterranno allorientamento ufficiale impartito. Ma occorre anche ricordarsi che, in tali casi, i provvedimenti dei funzionari non potranno senzaltro che ritenersi pienamente invalidi e passibili di impugnazione in ogni sede.

    Basta conoscere le regole, quindi. E farsi ri-spettare.

    Foto di Jeff Kubina

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    Pubblicazione Ufficiale del Consiglio provinciale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Roma16

    APPALTI PUBBLICI: OBBLIGO DI DURC

    DA PARTE DELLA STAZIONE APPALTANTE

    Fi-no a poco tempo fa la verifica della regolarit contributiva negli appalti pubblici poteva avvenire tra-mite lacquisizione, da parte della stazione appaltante, del DURC di-rettamente dallappaltatore. Al fine di accelerare i tempi delle procedu-re amministrative, conseguente-mente, gli appaltatori pi sagaci chiedevano in autonomia e con periodicit e frequenza i certifi-cati in parola e, non appena se ne ravvisava la necessit, provvedeva-no ad esibirlo prontamente alla sta-zione appaltante richiedente.

    Dagli inizi del 2009 ci non pi consentito in quanto una novella fi-nalizzata, in tesi, alla semplificazio-ne burocratica stata introdotta dal D.L. n. 185/2008 (c.d. decreto anti-crisi), convertito nella Legge n. 2/2009. Pi precisamente, in attua-zione dei principi dettati dallart. 18, comma 2 della Legge n. 241/1990 e dallart. 43, comma 5 del D.P.R. n. 445/2000, il comma 10 dellart. 16-bis del suddetto provvedimento pre-vede che le stazioni appaltanti, ove tale documento sia richiesto ai sensi della normativa vigente, acquisisca-

    no dufficio, anche attraverso strumenti informatici, il DURC dagli isti-tuti o enti abili-

    tati al relativo rilascio.

    Legge n. 241/1990 Art. 18, comma 2

    I documenti attestanti atti, fatti, qualit e stati soggettivi, necessari per listruttoria del procedimento, so-no acquisiti dufficio quando sono in possesso dellamministrazione procedente, ovvero sono detenuti, istituzionalmente, da altre pubbli-che amministrazioni. Lamministra-zione procedente pu richiedere agli interessati i soli elementi neces-sari per la ricerca dei documenti.

    D.P.R. n. 445/2000 Art. 43, comma 5

    In tutti i casi in cui lamministrazio-ne procedente acquisisce diretta-mente informazioni relative a stati, qualit personali e fatti presso lamministrazione competente per la loro certificazione, il rilascio e lacquisizione del certificato non so-no necessari e le suddette informa-zioni sono acquisite, senza oneri, con qualunque mezzo idoneo ad as-sicurare la certezza della loro fonte di provenienza.

    In sostanza, come pure affermato

    dallINAIL nella Nota n. 2724 del 4 febbraio 2009, dal gennaio 2009 lonere di acquisire il DURC in tutti i casi di appalti pubblici di lavo-ri, servizi e forniture diventato ad esclusivo carico delle stazioni appaltanti. Ne consegue che i pubblici committenti, in tutti i casi in cui risulti necessaria la sua esibi-zione, non potranno pi richiederlo agli operatori economici ma do-vranno acquisirlo dufficio, richie-dendolo direttamente agli Istituti preposti al suo rilascio.

    In questo senso si espresso pure recentemente il TAR Molise con la sentenza n. 717 del 3 dicembre 2009 nella quale, al riguardo, si legge che ai sensi dellarticolo 16-bis, comma 10 del D.L. n. 165 del 2008 le stazioni appaltanti pubbliche acquisiscono dufficio, anche attraverso strumenti informatici, il documento unico di regolarit contributiva (DURC) da-gli istituti o dagli enti abilitati al rila-scio in tutti i casi in cui richiesto dalla legge . Il tenore testuale della disposizione, ed i principi di cui essa espressa attuazione, di-fatti, depongono per la perentoriet della disposizione, che pertanto non pu essere interpretata come se introducesse una mera facolt per lamministrazione (interpretazione che, tra laltro, renderebbe la dispo-sizione quasi totalmente prima di

    Vitantonio Lippolis

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    utilit)..Si tratta, per le imprese, di una no-

    tevole semplificazione del sistema precedentemente vigente in quanto laddove, in passato, lonere di richie-dere e produrre la certificazione atte-stante la propria situazione di regolarit contributiva e pre-videnziale gravava sullimpresa stessa, dalla fi-ne del mese di gennaio 2009, per effetto della mo-difica introdotta, le imprese sono state svincolate da tale onere, al cui adempimento devono invece provvedere autonomamente la stazione appaltante.

    Commentando la disposi-zione taluni, spinti proba-bilmente dallentusiasmo prodotto dal mutamento procedurale e facendo riferi-mento al peraltro non ri-chiamato comma 4 dellart. 43, del D.P.R. n. 445/2000 , si sono spinti persino a teo-rizzare che la novella intro-dotta dalla Legge n. 2/2009 abbia codificato lobbligo a carico degli enti certifi-catori di far consultare te-lematicamente gli archivi informatici da parte delle stazioni appaltanti al fine di verificare le posizioni previdenziali degli appaltatori e subappaltatori.

    Purtroppo cos non anche se, ovviamente, lauspicio che quello introdotto sia realmente il primo pas-so verso il pi ambizioso e auspica-bile obiettivo della consultazione in tempo reale delle banche dati contri-butive (magari unificate presso lo Sportello unico previdenziale) da parte delle Pubbliche amministrazio-ni appaltanti, sul modello di quello che peraltro gi accade con le verifi-

    che svolte telematicamente, dalle stesse stazioni appaltanti, presso Equitalia Servizi S.p.a. per laccerta-mento delleventuale pendenza di cartelle di pagamento a carico dei beneficiari dei pagamenti .

    Soltanto cos si potrebbe parlare

    realmente di semplificazione delle procedure di verifica della regolari-t contributiva in quanto le stazioni appaltanti non dovrebbero pi attendere gli attualmente previsti 30 giorni di tempo necessari (nella mi-gliore delle ipotesi) al rilascio del DURC da parte degli Istituti, ve-nendo cos messe in condizione di procedere in tempi brevi alla stipu-la, ad esempio, dei contratti, o al pa-gamento degli stati di avanzamento dei lavori.

    Ma, al di l del dichiarato proposi-to di semplificare le procedure a fa-vore degli operatori economici, il Legislatore ha innegabilmente introdotto lobbligo di richiesta dufficio del DURC da parte delle stazioni appaltanti anche allo scopo

    di scongiurare il diffuso fe-nomeno della contraffazio-ne di questi certificati. Difatti molto spesso acca-duto di imbattersi, so-prattutto da parte degli organi preposti ai controlli nei cantieri, in DURC falsi elaborati con la finalit di fruire dei numerosi vantaggi connessi alla presenza del certificato regolare. Infatti, nulla hanno potuto sino ad oggi le tecniche anti contraffazione messe in campo dagli Istituti (ad esempio lobbligo della firma in originale del certifi-cato, lutilizzo di carta fili-granata, la presenza di ologrammi ecc.) contro i so-fisticati strumenti tecnologi-ci utilizzati al riguardo dai falsari (per le conseguenze relative allutilizzo di un DURC contraffatto, si rinvia alla lettura dellappo-sito paragrafo allinterno del

    Capitolo 6).Si fa presente, infine, che anche

    lart. 6, comma 3, dellemanando Regolamento di attuazione del Co-dice dei contratti pubblici ribadisce che le amministrazioni aggiudicatri-ci debbono acquisire dufficio, anche attraverso strumenti informatici, il DURC in corso di validit.

    La copertina del libro, edito da Ipsoa e dal titolo "DURC Documento unico di regolarit contributiva", da cui tratto l'articolo pubblicato in queste pagine.

    Copyright Wolters Kluwer Italia s.r.l.

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    Non certamente un reato, verosimilmente un uso improprio di regole dettate dalla costituzione, dalletica e dalla morale. DellAssociazio-ne, lAssociazione deve ri-spondere agli associati e cos non , purtroppo. Lo Statuto prevede:

    a) che a rappresentarla vi sia un presidente eletto da-gli associati;

    b) un Consiglio nazionale, anchesso eletto dagli asso-ciati, le cui scelte, i cui indi-rizzi, le cui determinazioni e delibere prevalenti devono informarsi a sacrosanti valori di democraticit oltre che eti-ci;

    c) che entrambi gli organi-smi indicati sub punti a) e b) debbono dare contezza a tutti gli associati.

    Domanda: ma vi sembra che

    da quanto riportato nel comuni-cato del presidente nazionale Francesco Longobardi, dispo-nibile a tutti, associati e non, sul sito dedicato ANCL SU-, traspaiano regole e valori di cui

    ai su elencati punti? Si di-mentica o si finge di dimenti-care il presidente Longobardi il disposto dellarticolo 53 dello Statuto vigente? Anche per questa verifica riportiamo

    18

    COSI LANCL USA LO

    STATUTORiceviamo questo articolo da un Collega che ci ha pregato di mantenere celata la sua identit e volentieri pubblichia-mo

    (*) NOTA DELLAUTORE

    IL COLIBRI: il guerriero del sole. Per la sua spiccata aggressivit, la ra-pidit nel volo e nelle acro-bazie,per gli stupendi colori di cui dotato, considerato la reincarna-zione di valorosi guerrieri caduti in battaglia e la rappresentazione in terra del dio Sole.

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    quanto previsto in quellartico-lo:

    ART. 53: PRESENTAZIONE LISTE ELETTORALI

    1. Lassociazione garantisce al proprio interno la pluralit despressione coinvolgendo nei propri organismi elettivi rappresentanti delle espressio-ni minoritarie;

    2. Per la elezione degli orga-nismi istituzionali nazionali di categoria un numero minimo di 15 consiglieri nazionali di estrazione congressuale pu promuovere la presentazione di altra lista Ancl SU che il Consiglio Nazionale tenuto a recepire adottando le delibe-

    re conseguenti;

    ... omissis ...

    Tutto quanto sopra detto, co-me mai il presidente Longo-bardi ritiene di poter operare in difformit dello Statuto (Re-gole e Costituzione) chiu-dendo, come ha chiuso e come risulta dalla registrazione dei la-vori, il Consiglio Nazionale dellANCL celebrato lo scorso 1 aprile con affermazio-ni del tipo: il Consiglio Na-zionale ha approvato allunanimit di presentare due liste da comporre con i no-mi dei candidati dalle 14 (?) re-gioni chiudendo cos la possibilit di soluzioni diverse (sic?).

    Forse che nel rispetto dei principi di democraticit i consiglieri nazionali non hanno il diritto di partecipare,

    per approvare, anche alla composizione delle liste? Forse che nel rispetto di quanto statutariamente previ-sto le liste, solo dopo essere state approvate anche nella lo-ro composizione, non debbo-no essere sottoscritte ciascuna da quindici Consiglieri affinch, successivamente, sia-no recepite per adottare le delibere conseguenti?

    Riteniamo che se il presi-dente Longobardi continuer ad avvalersi di simili strategie riuscir molto bene a comple-tare il suo percorso facendosi annotare negli annali storici dellAssociazione e della categoria come il pi impopo-lare tra i presidenti.

    Il Colibr (*)

    Foto di Hosael

    (*) NOTA DELLAUTORE

    IL COLIBRI: il guerriero del sole. Per la sua spiccata aggressivit, la ra-pidit nel volo e nelle acro-bazie,per gli stupendi colori di cui dotato, considerato la reincarna-zione di valorosi guerrieri caduti in battaglia e la rappresentazione in terra del dio Sole.

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    E ADESSO CHE FAI? TI DIMETTI?

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    Foto di jorgemejia by Flickr

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    1) Extra omnes ("fuori tutti") una frase latina della tradizione ecclesiastica cattolica romana. Viene infatti pronunciata dal Maestro delle Ceri-monie Pontificie nel momento in cui i cardinali si riuniscono in Conclave nella Cappella Sisti-na. Frase alta, quindi, e antica di secoli.2) Semel in anno licet insanire unaltra alta frase "originaria", un concetto, questo, espres-so da pi di un autore (Seneca in primis, poi Ago-stino ed anche Orazio), secondo il quale ogni tanto (semel in anno) bene fare un break menta-le liberatorio (licet insanire).Caro presidente Longobardi, poich ho assistito ai lavori del C.N. Ancl del 1 aprile (che data ragazzi!) ed allAssemblea di insediamento dei delegati dellENPACL del 6 aprile, porgo alla Tua attenzione ( sono sicuro che Tu le conosci di gi essendo chiara la Tua ispirazione) le fra-si di cui sopra, sinteticamente le riflessioni che seguono ed una domanda finale. Innanzitutto penso che neanche i Consigli Regionali, come hanno ampiamente dimostrato, abbiano cognizio-ni di causa dello statuto in vigore nel senso di conoscerlo per applicarlo correttamente - prova ne sia il fatto che la Liguria si inventata di proporre candidature su indicazione di alcune province. A mio parere questa , oltre che igno-ranza dello statuto, anarchia allo stato puro e mi preoccupa non poco detta palese violazio-ne. Ma, attenzione. Non si deve e non si pu ope-rare in dispregio di norme regolamentari approvate dai delegati al congresso, a loro volta proposti dalle Unioni Provinciali. E que-sta violazione stata commessa a chiusura dei lavori del citato ultimo Consiglio Nazionale dellAssociazione: larticolo 53 dello Statuto l per essere letto ed applicato a tutela di tutti ed in particolare delle cos dette minoranze. Udite: lANCL sostiene che la Presidenza, poi-ch nessuno ha proposto soluzioni alternative, avrebbe delega anche per la composizione delle liste (???????) Sostiene, inoltre, che un chiaro segnale di maturit che le candidature so-no state per lo pi (?????) condivise, quasi tutte (??????) uninominali e ci sarebbe da un lato motivo di soddisfazione e, dallaltro lato, esclu-sione di possibili diverse soluzioni. Alla faccia della tutela delle minoranze! E pensare che lo statuto, cos concepito, doveva portare a non ri-

    petere situazioni analoghe verificatesi in un re-cente passato (Rinnovamento). Dalla serie: fuori tutti, la chiave la tengo io ed apro e chiudo quando voglio (o voglia-mo??????). Semel in anno licet insanire: Presi-dente Longobardi, bene che Tu faccia un break mentale. Una vacanza sarebbe per Te molto salutare, soprattutto, se escludi in questo particolare momento le regioni del Lazio, Ligu-ria, Sicilia e Sardegna. Ed inoltre. Che questo tipo di decisioni abbiano procurato molti mal di pancia nei colleghi, offe-si nella loro libert e dignit (e parecchi gratta-capi a Te), ormai abbastanza noto. S Diego e mi spiego. Quando durante i lavori di insediamento dellAssemblea dei delegati allEnte stata data a questi la possibilit di intervenire, molti, tra loro, hanno clamorosa-mente preferito buttarla in campagna elettora-le: stato uno spettacolo per un verso fuori luogo e, per laltro, indegno considerato che quello non era certamente il luogo pi idoneo; e non solo: se non Ti gi stato riferito, ma so-no sicuro di s, la maggioranza dei delegati ha approvato la formazione della Commissione Elettorale, che si insedier nei prossimi giorni per dirigere le operazioni di voto, composta da alcuni colleghi, degni di rispetto e di stima, co-me la totalit dei colleghi presenti, scelti l senza preventive o oscure o precedente-mente disposte nomine. Sono queste le prove di maturit delle quali bisogna prendere atto e sono questi i segnali che devono preoccuparti: i colleghi sono stanchi di questa gestione dellAs-sociazione e, fossi in Te, di motivi per cui pre-occuparmi ne avrei in abbondanza. E per questa ragione che Ti invito a semel in anno li-cet insanire. E potrebbe essere per Te una solu-zione molto, molto, molto dignitosa e trasparente.Alla luce di tutto quanto innanzi detto mi ri-servavo, per ultimo, una domanda: ADESSO CHE FAI, TI DIMETTI?

    Fontelibera

    Riceviamo questo articolo da un Collega che ci ha pregato di mantenere celata la sua identit e volentieri pubblichiamo

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    LA CONSULTA X

    LA COMPOSIZIONE DELLA CONSULTA X

    Presidente

    DE MEDICI GIORGIO

    Altri componenti

    ALIVERNINI ALESSANDRO PORCEDDU FRANCESCO

    D'AMICO ASSUNTA STELLA SILVIA

    ALBINO DOMENICO V

    OCI D

    AL TE

    RR

    ITOR

    IOclicca per andare al Forum delle

    Consulteclicca per vedere la brochure

    informativa

    La Consulta X coincide con il Munici-pio Roma X, situata a sud-est del centro storico, lungo l'asse della via Tu-scolana. Il suo territorio suddiviso in undici Zone Urbanistiche e la sua popo-lazione conta circa 200 mila abitanti. I confini del territorio sono a nord l'auto-strada Roma-Napoli e l'ex aeroporto di Centocelle, a ovest la vecchia borgata del Quadraro e il parco dell'Appia Anti-ca, a sud la via Appia Nuova e il comu-ne di Ciampino, a est i comuni di Grottaferrata e Frascati.Il tessuto urba-nistico risale al secondo dopoguerra.

    IL TERRITORIO

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    LA CONSULTA X VO

    CI DA

    L TER

    RITO

    RIO

    "Parco degli acquedotti" foto di Marco Cocceio Nerva

    Mamma Roma un film drammatico italiano del 1962, scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini ed interpretato dalla grande Anna Magnani. Gli esterni di questo film furono girati nel Parco degli Acquedotti.

    MAMMA ROMA

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    IL CONSULENTE

    IO C'ERO !CONVEGNI - TAVOLE ROTONDE - INCONTRI

    Convegno Mercoled 27 aprile 2011 ore 9,30 - Oly Hotel Via Santuario Regina degli Apostoli 36Contratti flessibili e assunzioni incentivateDott. Paolo Stern - Comitato Scientifico Fondazione Studi O. Bertucci

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    PAROLA D'ORDINE:

    TRASPARENZACera una volta, tanto tempo fa, la Glasnost: una parola magica che nasceva spontanea da un monolite della storia e che esprimeva, allora, una sentita e improrogabile esigenza di chia-rezza e, appunto, trasparenza. Come le cose andarono poi a finire, con la successiva progres-siva e definitiva dissoluzione dellimpero sovieti-co, tutti certamente ricorderanno. Poich la storia maestra di vita, ci piace ricordare quellindimenticabile momento storico per pro-vare a leggere le storielle dei giorni nostri: ben altri tempi, ben altre storie e, soprattutto, ben altre stature, si dir. E forse ben altri contenuti. Allora un monolite guardava impietosamente s stesso per provare a leggere nei meandri dei suoi oscuri apparati; oggi altri monoliti evocano la trasparenza ad

    ogni pi sospinto, ma la cura maggiore sta nel pretenderla dagli altri piuttosto che nel pretende-re di applicarla a s stessi. E unaltra differenza di non poco conto balza agli occhi. Come si ricorder la parola Gla-snost era invariabilmente associata allaltra perestroika (riforma, ristrutturazione): di que-stultima, per, pare se ne siano perdute intera-mente le tracce. Un pensatore tedesco disse qualche tempo fa che la storia di ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa. Non diceva proprio tutto: la terza volta si ripete come pasquinata.

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    A trasparenza

    Er fatto nun m chiaro, disse er grillo a la formicadentro a sta casa marizzonto poco,

    c poca luce nun saressi micadovuto ar fatto delloscurit der loco ?

    Ors, opri le porte fija mia,de luce e aria nun se po st senza

    nun sortanto n voja che me pija 'na voja stituzzionale trasparenza!

    Sor grillo mio je fece la formica sta trasparenza nun lafferro mica!

    Per ricordate che s sempre n signora:sulle voje che chai te vengo appresso,

    opri pure le porte a na certora,ma lassale chiuse quanno vado ar cesso !

    PA

    SQU

    INA

    TE