Novembre 2017 Anno X - Numero 17 Libri in viaggio: la ...

13
SULLA VIA DEL CATAI Rivista semestrale sulle relazioni culturali tra Europa e Cina Libri in viaggio: la letteratura italiana in Cina nel XX secolo A cura di Alessandra Brezzi CENTRO STUDI MARTINO MARTINI Novembre 2017 Anno X - Numero 17

Transcript of Novembre 2017 Anno X - Numero 17 Libri in viaggio: la ...

SULLA VIA DEL CATAIRivista semestrale sulle relazioni

culturali tra Europa e Cina

Libri in viaggio:la letteratura italiana in Cina nel XX secolo

A cura di Alessandra Brezzi

CENTRO STUDI MARTINO MARTINI

Novembre 2017 Anno X - Numero 17

Copertina del libro Le avventure di Pinocchio, traduzione di Liu Xiujuan, disegni di Ding Xiaorong, casa editrice Zhongguo shaonian ertong, Pechino, 2017

CENTRO STUDI MARTINO MARTINI

per le relazioni culturali Europa-Cina

Il Centro Studi intitolato a Martino Martini (1614-1661), missionario gesuita trentino che visse e operò inCina, autore di importanti opere in campo storico, geografico e filologico, ha sede a Trento, dove svolge attivitàdi ricerca, studio e documentazione sulla storia, la cultura e la realtà socio-economica della Cina. Pubblica inedizione critica l’Opera Omnia di Martino Martini, la collana storico-scientifica Orsa Minore, la rivista Sulla viadel Catai, semestrale sulle relazioni culturali tra Europa e Cina, e la collana Miscellanea di testi biografici, letterarie teatrali. Promuove e organizza convegni, workshop, seminari, mostre e attività divulgative su temi di caratterestorico, economico, geografico, artistico, filosofico e linguistico. Opera in stretta connessione con l’Università diTrento e intrattiene relazioni e scambi con istituti culturali e accademici italiani, europei e cinesi.

SULLA VIA DEL CATAIRivista semestrale sulle relazioni culturali tra Europa e Cina

Direttore responsabile: Riccardo Scartezzini

Comitato scientifico: Presidente: Federico Masini Luigi Bressan, Patrizia Carioti, Lucia Caterina, Marco Ceresa, Claudia von Collani, Paolo

De Troia, Noel Golvers, Isaia Iannaccone, Alessandra Lavagnino, Tiziana Lippiello,Giuseppe O. Longo, Renato Mazzolini, Francesco Montessoro, Barbara Onnis, PaolaPaderni, Guido Samarani, Francesco Surdich, Marina Timoteo, Gong Yingyang, HanQi, Zhang Xiping

Comitato di redazione: Capo redattore: Aldo Caterino Coordinamento: Laura De Giorgi, Sofia Graziani, Luisa M. Paternicò Davor Antonucci, Michele Castelnovi, Miriam Castorina, Piergiorgio Cattani, Elena

Dai Prà, Elisa Gagliardi Mangilli, Paolo Rosa, Wang Leilei, Yu Weiwei, Zhang Gangfeng

Autorizzazione del Tribunale di Trento Abbonamento annuale: 30 euron. 1321 del 5 aprile 2007 Un numero: 20 euro

Sulla Via del Catai è una rivista referata a livello nazionale e internazionale. Il tema di ogni numero e il/i curatore/ivengono individuati e proposti dal Comitato di redazione o dal Comitato scientifico. Le proposte redatte dai cu-ratori vanno inviate al Direttore responsabile, il quale le discute insieme al Presidente del Comitato scientifico eal Comitato di redazione. Le proposte, oltre a un’illustrazione generale del volume monografico, devono contenerealcune brevi informazioni sui contenuti di ciascun articolo. Una volta accettata la proposta editoriale, ilcuratore/proponente procede con l’invito formale agli autori a inviare i loro contributi fornendo la scadenza,seguendo lo stylesheet della rivista e raccomandando anche la ricerca di eventuali immagini da segnalare al Caporedattore, responsabile dell’apparato iconografico.Raccolti i contributi, si procede alla valutazione ex post degli stessi da parte dei membri designati dal comitatoscientifico, scelti al suo interno o coinvolgendo esperti esterni. Il procedimento è double-blind.

Amministrazione, Direzione, Redazione, Acquisti e Abbonamenti:CENTRO STUDI MARTINO MARTINIVia Tommaso Gar, 14 - 38122 TRENTOtel. +39 0461 281495 - 281996 - 281343e-mail: [email protected] - internet: www.martinomartinicenter.orgIn copertina: Lo scrittore Xia Mianzun a colloquio con il maestro buddista Hongyi, 2015, smalti policromi,Fo Guang Shan Buddha Museum

-5-

Copertina del libro Accabadora di Michela Murgia, traduzione di Tang Huo, casa editrice Shanghai wenyi, Shanghai, 2015

INDICE

INTRODUZIONELIBRI IN VIAGGIO: LA LETTERATURA ITALIANA IN CINA NEL XX SECOLO 9Alessandra Brezzi

LIANG QICHAO SCOPRE L’ITALIA 17Federico Masini

LEGGERE I “CLASSICI” ITALIANI IN CINA: TRADUZIONI E STORIE LETTERARIE 29Alessandra Brezzi

IGNORARE PETRARCA: RITMANDO IL SONETTO PER LA NUOVA POESIA 43Kyle David Anderson

GRAZIA DELEDDA NEI MODERNI CIRCOLI LETTERARI CINESI: TRADUZIONI E STUDI CRITICI NELLA STAMPA PERIODICA DEGLI ANNI VENTI E TRENTA 55Renata Vinci

ZHU GUANGQIAN E L’ITALIA 69Mario Sabattini

“ECCO UNA VECCHIA CONOSCENZA”: QIAN ZHONGSHU E LA LETTERATURA ITALIANA 81Tiziana Lioi

IL TEATRO ITALIANO SULLA VIA DEL CATAI. STUDIO DELLE TRADUZIONICINESI DELL’ENRICO IV DI LUIGI PIRANDELLO 91Barbara Leonesi

LA LETTERATURA ITALIANA IN CINA NELLA NUOVA ERA (1976-2006) 103Wen Zheng

UN DECAMERONE ORIENTALE: LA PERSONALIZZAZIONE DI STORIE MODERNE 117Kyle David Anderson

L’ITALO CALVINO DI CAN XUE: L’APPROPRIAZIONE DI UN MODELLO INTELLETTUALE 129Nicoletta Pesaro

INTERVISTA A LU YUANCHANG 147redattore della casa editrice Yilin di Nanchino.

Quarta di copertina della Divina Commedia - Purgatorio, traduzione di Tian Dewang, casa editrice Renmin wenxue, Pechino, 2000

Quarta di copertina della Divina Commedia - Inferno, traduzione di Tian Dewang, casa editrice Renmin wenxue, Pechino, 2000

“Un classico è un libro che non haimai finito di dire quel che ha da dire” eclassici sono quei libri “che esercitanoun’influenza particolare sia quando s’im-pongono come indimenticabili, siaquando si nascondono nelle pieghe dellamemoria mimetizzandosi da inconsciocollettivo o individuale” scriveva Calvinonegli anni Ottanta1. Vi furono opere let-terarie italiane che divennero dei “classici”per il lettore cinese? Il volume prova a ri-spondere a questo quesito, ripercorrendoalcune delle tappe più significative della ri-cezione della letteratura italiana in Cina.

Nelle prime decadi del secolo scorsola Cina, reduce da un secolo di conflitticon le potenze straniere e di gravi crisi in-terne, è costretta a ripensare alla propriacostituzione politica, economica e cultu-rale. È in questi anni che si comincia avolgere lo sguardo alle culture stranieredando avvio a un fervido clima di attivitàtraduttive di opere letterarie, diverse geo-graficamente e cronologicamente. Lostesso clima si verificherà nuovamente allafine del secolo scorso, dopo il periododella Rivoluzione Culturale (1966-1976).È lungo quest’asse cronologico che si ar-ticola e prende forma la ricezione dellaletteratura italiana in Cina, ripercorsa inquesto volume. Alla prima fase sono de-dicati i primi sei saggi, gli altri quattro for-niscono chiavi di lettura della secondafase, gli ultimi vent’anni del XX secolo.

Ordinati secondo un incedere crono-logico i saggi qui presentati tracciano di-versi percorsi interpretativi in base ageneri, correnti letterarie, singoli autori oopere.

Il saggio di Masini racconta della fa-scinazione che la storia risorgimentale ita-liana esercitò sul pensiero politico di unodei protagonisti del movimento riformistadi fine Ottocento, Liang Qichao (1873-1929). In queste pagine si ripercorrono itortuosi sentieri bibliografici che porta-

rono alla scoperta della storia italiana nellaCina di fine impero e che ispirarono lacreazione di originali opere, narrative eteatrali, da parte del letterato cinese. Aisentieri traduttivi e interpretativi è dedi-cato il secondo saggio (Brezzi), che attra-verso l’analisi della stampa periodica edelle storie della letteratura italiana, nelleprime decadi del Novecento, descrivecome le opere o autori italiani raggiunserola Cina. Speculare a questo è il saggio diWen Zheng che fornisce un quadro d’in-sieme del clima che caratterizzò gli ultimianni del XX secolo, la seconda fase di fer-vente attività traduttiva. L’autore analizzachi furono i protagonisti e gli strumenticon cui si instaurò il dialogo letterario traCina e Italia in quegli anni.

Su singoli autori si concentrano, in-vece, due saggi: il primo di Renata Vincianalizza l’accoglienza riservata a GraziaDeledda nelle prime decadi del XX secolo,quando i suoi racconti furono tradotti at-traverso l’ausilio di lingue intermediarie.Barbara Leonesi si concentra sull’EnricoIV di Pirandello, pièce mai portata sul pal-coscenico seppur tradotta tre volte nelcorso del Novecento. La lettura delle tretraduzioni mira a esaminare il progettoculturale e le strategie traduttive che i tra-duttori misero in atto in momenti storicie ambienti culturali diversi.

La ricezione di una letteratura non silimita all’atto traduttivo, certamente ilprimo e più immediato strumento di co-noscenza, ma si articola anche attraversoprocessi di ‘appropriazione’ e rielabora-zione di generi e di forme letterarie cheindubbiamente contribuiscono a ridefinirela funzione e il concetto di letteraturanella cultura d’arrivo. Sono questi processiche vengono descritti nel saggio di Ander-son, Ignorando Petrarca. L’appropriazionedel sonetto petrarchiano, attraverso la me-diazione anglofona, fu un processo dibat-tuto e sperimentato dagli intellettuali del

-9-

INTRODUZIONELIBRI IN VIAGGIO: LA LETTERATURA ITALIANA IN CINA NEL XX SECOLO

Alessandra Brezzi

In alto: Eliminate i quattro vecchi, stabilite i quattro nuovi, 1967, manifesto, RetroGraphikIn basso: Cinquantesimo anniversario della Rivoluzione Culturale, 2016, manifesto, Daily Maverick

Movimento di Nuova Cultura negli anniVenti del secolo scorso, nel tentativo diproporre nuove forme poetiche atte a so-stituire le tradizionali. L’apporto creativoofferto dai poeti cinesi in quegli anni alsonetto testimonia l’universalità di questaforma poetica, capace di valicare confinitemporali e geografici.

Se i poeti del Movimento di NuovaCultura vollero sperimentare l’universalitàdel sonetto, Zhu Guangqian (1897-1986),in quegli stessi anni, cominciò a farsi in-terprete delle teorie estetiche occidentali,crociane in particolar modo. Sabattini sa-pientemente ripercorre il lavoro interpre-tativo e traduttivo condotto da Zhu,evidenziando i processi ermeneutici concui egli diede avvio a una teoria esteticainterpretata “alla luce del pensiero tradi-zionale e della pratica concreta dell’arte edella letteratura cinese”.

Nel processo di conoscenza e diffu-sione della letteratura italiana in Cina, unruolo fondamentale fu svolto da QianZhongshu (1910-1998), tra i padri fonda-tori della comparatistica cinese. L’intellet-tuale cinese, ci spiega Lioi nel suo saggio,instaura un dialogo culturale tra lettera-tura italiana e cinese, avvicinando, attra-verso il sistema del datong 打 通 , autoridelle due culture lontani nel tempo e nellospazio, in un gioco di rimandi tra oppostie complementari.

Dalla traduzione e ricezione si giungeall’appropriazione, processo che permettealla cultura ‘importata’ di riecheggiarenella cultura d’arrivo. È il caso di due‘classici’ italiani, Boccaccio e Calvino, chestimolarono la creatività cinese di scrittorie scrittrici.

Anderson presenta un’opera poco co-nosciuta che tuttavia sin dal titolo, Un De-camerone orientale, esprime chiaramente ilproprio tributo all’ispiratore: Boccaccio eil suo Decamerone. Nel corso del Nove-cento numerose sono state le traduzioni

parziali e integrali delle novelle boccacce-sche, tanto da diventare uno dei best selleritaliani, come ci spiega il redattore dellacasa editrice Yilin, Lu Yuanchang, nell’in-tervista che chiude il volume. Jiao Naifang(1956-) si serve della cornice narrativa delDecamerone - dalle tavole alla parodia delproemio - per esplorare i conflittuali rap-porti della società cinese contemporanea,mettendo in scena le problematiche rela-zioni tra città e campagna, tra individuali-smo e nazionalismo, tra sessualitàindividuale e fervore rivoluzionario. Al-l’autore italiano più apprezzato nella Cinadei nostri giorni, Italo Calvino (1923-1985), è dedicato l’ultimo saggio del vo-lume. Nicoletta Pesaro non solo ciintroduce alla lettura critica che di questoautore ha offerto Can Xue (1953), scrit-trice avanguardista, ma svela quali sonostati gli effetti che la lettura di Calvino hastimolato nella penna creativa dell’autrice.Se con la raccolta di saggi Splendida fissione.L’esistenza artistica di Calvino (2009), CanXue offre una ‘lettura creativa’ della nar-rativa dell’autore, che a suo dire è l’espres-sione artisticamente più alta di ‘letteraturapura’, con il suo romanzo, L’ultimo amante,“segue le orme di Calvino” riuscendo ad“infrangere i limiti” della propria narra-tiva. Parafrasando Gadamer (2004)2 CanXue ha saputo cogliere, comprendere ladomanda che Calvino ha posto con la suaopera.

Naturalmente in questo volume cisono dei grandi assenti, Carlo Collodi e ilburattino di legno, Gianni Rodari e la let-teratura per l’infanzia, Umberto Eco scrit-tore, saggista, semiologo, ma siamo staticostretti a delle scelte, dedicheremo a loroe agli altri, che per motivi di spazio ab-biamo dovuto trascurare, un prossimo nu-mero.

Chiude il volume una breve intervistacon il redattore della casa editrice Yilin diNanchino (Yilin chubanshe, 译林出版社),

-11-

Copertina della rivista “La Jeunesse”, organo ufficiale del movimento Nuova Cultura, 1915, libro a stampa, Absolute China

Lu Yuanchang 陆元昶, responsabile dellepubblicazioni di traduzioni dal francese,spagnolo e italiano.

Mentre questo volume era in lavora-zione, mi è giunta inaspettata la notiziadell’improvvisa scomparsa del prof. MarioSabbatini. È stato mio maestro durante glianni di formazione presso l’I.s.m.e.o.

Aveva accettato di collaborare allascrittura di questo volume con la sempresua cordiale disponibilità. Non mi è statopossibile ringraziarlo come avrei voluto.

Con stima e affetto lo ringrazio oraper quanto ha fatto, per questo volume eper gli studi sinologici in Italia con le suericerche e i suoi lavori.

Note

1 Italo Calvino, Perché leggere i classici (Milano,Mondadori, 1991), p. 13.2 Hans Georg Gadamer, Verità e merodo(Milano, Bompiani, 2004), pp. 556-557.

-13-

Ritratto della scrittrice Can Xue, Just Buffalo Literary Center Carla Cerati, Ritratto di Italo Calvino nel suo studio a Parigi, Rockit

Copertina del libro L’uomo verticale di Davide Longo, traduzione di Lu Xinyun, casa editrice Baihua zhou wenyi, Nanchang, 2015

Copertina del libro Caos calmo di Sandro Veronesi, traduzione di Ma Xiaomo, casa editrice Shandong wenyi, Jinan, 2014

Liang Qichao (1873-1929) has been one ofthe most influential writers and politicians at the endof the Imperial Period. He took part to the OneHundred Days reform plan in 1898, when the Im-perial prince Gong envisaged the possibility to begina vast program of reform of the Imperial system. Inthis framework, Liang Qichao also created a prin-ting house to translate and disseminate Western ideasin Chinese. One of the first books he published wasa presentation of Italian modern history, in whichGaribaldi, Mazzini and Cavour where indicated asthe heroes of the Italian Risorgimento. Liang Qi-chao, even before reaching Japan and gaining accessto a great variety of Western sources translated intoJapanese with regards to Western history, was inspi-red by Italian recent history in the hope to launch anational Risorgimento also in China.

Per molti secoli, forse dall’epoca dell’im-pero romano, il nostro paese è stato a più ri-prese presente in Cina, grazie agli intensiscambi commerciali che si svilupparonolungo la cosiddetta Via della Seta, che colle-gava con un dedalo di percorsi la Cina orien-tale e il bacino del Mediterraneo. Poi fu lavolta degli scambi per via navale quando, apartire dal Cinquecento le navi portoghesiarrivarono sulle coste dell’Asia meridionale,portando in Cina la prima generazione dimissionari, soprattutto gesuiti italiani. Du-rante il Seicento furono stampate in Cina leprime opere scritte in cinese in cui i missio-nari offrivano notizie circa i loro paesi, la re-ligione cattolica e i più moderni ritrovati dellascienza e della tecnica europea. Queste opererimasero per molti secoli le uniche fonti perla conoscenza in Cina dell’Italia e dell’Eu-ropa fino al principio dell’Ottocento, due se-coli dopo. L’arrivo in Cina dei commerciantie dei missionari inglesi stimolò per la primavolta un interesse da parte cinese alla pubbli-cazione di opere sui paesi d’oltremare. Laprima di esse fu lo Haiguo tuzhi 海國圖志[Cronache illustrate dei paesi d’oltremare],pubblicata per la prima volta nel 1848 e piùvolte ristampata durante il secolo, che inclu-

deva ogni genere di testi scritti in cinese daglioccidentali sui loro paesi.

Alla fine dell’Ottocento, dopo dueGuerre dell’Oppio e alcuni decenni di sotto-missione della Cina all’Occidente, i più illu-minati intellettuali cinesi ancora citavanoquell’opera, insieme allo Yinghuan zhilüe 瀛寰志略 [Breve trattazione del circuito marit-timo] - la prima opera di geografia mondialeinteramente scritta da un letterato cinese -quali uniche fonti per la conoscenza dei paesifuori dalla Cina.

Nel 1898 un gruppo di intellettuali tentòdi convincere la corte imperiale Qing ad in-traprendere un vasto programma di riforme,ma il tentativo fallì miseramente dopo pocopiù di tre mesi e prese il nome di Riformadei Cento Giorni, ma come a volte accadenella storia, questa sconfitta spianò la stradaverso una nuova apertura. Alcuni dei promo-tori della riforma ripararono in Giappone,che aveva avviato un vasto programma di ri-forme di stampo occidentale. Così quello chenon si conosceva ancora in Cina, fu scopertoin Giappone. Kang Youwei 康有为 (1858-1927) e Liang Qichao 梁启超 (1873-1929)ebbero modo di conoscere le vicende di tantipaesi occidentali, grazie alla grande mole ditraduzioni, per lo più dall’inglese, che eranoapparse in quegli anni in Giappone. Tuttavia,nonostante quanto solitamente ritenuto daglistudiosi, già prima della fine del 1898, la sto-ria recente del nostro paese aveva acceso l’in-teresse di alcuni più avveduti intellettuali.

Nell’inverno del 1897 il giovane LiangQichao appena ventiquattrenne, insieme aKang Guangren 康广仁 (1867-1898), fra-tello minore del suo mentore Kang Youwei,aveva fondato a Shanghai la casa editrice Da-tong yishu ju上 海 大 同 譯 書 局 o “Diparti-mento per la traduzione di libri della GrandeUnità”, essendo quest’ultimo il nome cui siispirava la filosofia di Kang Youwei. La casaeditrice pubblicò pochi titoli, ma ebbe il me-rito di promuovere la conoscenza in Cinadelle innovazioni di origine occidentale, che

-17-

In alto: Joseph Keppler, The real trouble will come with the “Wake”, in “Puck”, 15 agosto 1900, cromolitografia, Washington DC, Library of Congress

In basso: Joseph Keppler, A disturbing possibility in the East - The awakening of China, in “Puck”, 1901, cromolitografia, Washington DC, Library of Congress

LIANG QICHAO SCOPRE L’ITALIA

Federico Masini – Sapienza Università di Roma

stavano dando ottimi frutti in quel vasto pro-cesso di riforme avviato in Giappone dive-nuto poi noto come Riforme dell’epocaMeiji (1868). Fra i pochi titoli apparsi, si se-gnala l’opera Yidali xingguo xiashi zhuan 義大利興國俠士傳 o Biografie dei cavalieri del Ri-sorgimento italiano, pubblicata nel febbraio del1898, versione in lingua cinese ispirata altesto in giapponese, a cura di Matsui Hiroki-chi 松井廣吉, Itaria dokuritsu senshi 伊太利獨立戰史 (vol. 14 della Bankoku senshi 万国戦史 o Storia delle guerre mondiali, a cura di Ta-motsu Shibue 渋江保, Hakubunkan 博文館, Tokyo 19 novembre 1895), a sua voltabasato su estratti dell’opera di William Hunt,History of Italy (prima edizione 1874, Holt,New York), che sarebbero stati resi in giap-ponese dall’inglese dal noto patriota coreanoYu Kil-chun 俞吉濬 (1856-1914), esule inGiappone, che conosceva l’inglese perché,facendo parte della prima delegazione uffi-ciale coreana in America nel 1883, vi era ri-masto come primo studente negli USA.Insomma, sembra proprio che la prima co-noscenza dell’Italia come nazione uscita dalRisorgimento unita ed indipendente si debbaalla combinazione della penna di un autoreinglese, che scrisse sull’Italia un testo (1874),che sarebbe stato poi compendiato in giap-ponese da un coreano e pubblicato in giap-ponese (1895) per poi essere tradotto incinese e pubblicato (1898) con una breveprefazione di Liang Qichao.

Tale prefazione è molto probabil-mente il primo testo in cui egli fa riferimentoal nostro paese ed è forse la prima occasionein cui l’Italia si affaccia nel mondo culturalecinese, dopo i fasti dell’epoca dei gesuiti,come un modello positivo. Per questo nediamo qui una traduzione integrale.

Prefazione a “Biografie dei cavalieri del Risor-gimento italiano”

Nella “Biografie dei cavalieri erranti” dell’operadi Sima Qian si dice: (I cavalieri) “non badandoalla propria vita, ma si schierano dalla parte di co-

loro che sono in difficoltà”1 Ahimè! Sima Qian losapeva bene! I princìpi riconosciuti nel mondo sonosaggezza, benevolenza e coraggio, e i cavalieri sonoconsiderati coraggiosi, ma in realtà uniscono al co-raggio anche la saggezza e la benevolenza. Per que-sto, per lavare una grande onta, vendicarsi contro inemici, sollevare la casa in rovina, o far risorgere unpaese distrutto, per tutto ciò non si può non fare ri-corso ai cavalieri.

Quando ai forti vicini brillano gli occhi e decinedi migliaia sono coloro che nel paese chiudono gliocchi, quando i superiori e gli inferiori sono distanticome il mare e le montagne e l’interno e l’esterno sonoridotti in polvere, allora, proprio in quel momento,il fuoco può nascere dall’acqua, il tuono e il fulminepossono scoccare, e sviluppare un grande calore e tantescintille bruciare gli alberi, cosicché coloro a cui bril-lavano gli occhi saranno messi in fuga, madidi di su-dore e a capo chino, e coloro che avevano chiuso gliocchi se li stropiccino e si rialzino. I nodi sarannosciolti, tutti gli ostacoli saranno rimossi, l’energiapotrà circolare tra l’esterno e l’interno con gioiosa ar-monia. Quando i prepotenti si scatenano e il paese èguasto dall’interno, chi può porvi rimedio? Certo,solo i cavalieri!

Attualmente, fra i diecimila paesi dei cinquecontinenti, alcuni sono in sviluppo e altri in rovina,le cosiddette potenze sono la Russia, l’America, l’In-ghilterra, la Germania, la Francia, il Giappone eanche l’Italia si annovera fra queste. I cavalieri diRussia, America e Germania, come Pietro ilGrande, Washington e Guglielmo I si sollevaronoperché non sopportarono che i loro paesi subisseroun’onta.

I cavalieri di Inghilterra, Francia e Giapponehanno creato il partito nuovo, il partito per la ri-forma della politica, il partito del bene comune, ilpartito xenofobo, il partito del progresso, perché nonaccettavano la debolezza dei loro paesi.

L’Italia, con la sua antica capitale Roma, sitrova sul mare, il suo territorio è montuoso e quindila sua popolazione è sparsa e disunita ed in un soloterritorio vi sono decine di Stati. Quindi, proprio acausa delle sue divisioni ha subìto l’onta delle po-tenze, non riuscendo a raggiungere l’autodetermina-zione. Alcuni idealisti hanno allora preso a

-19-

In alto: Ritratto dello scrittore Liang Qichao, 1910, MinguotupianIn basso: Soldati dell’Alleanza delle Otto Nazioni, formata per domare la rivolta dei Boxer, 1901,

Reddit

propagandare l’idea dell’unità e con il passare deltempo sono riusciti a coronare i loro desideri e oggil’Italia figura fra i grandi paesi. Ahimè! Quello cheera l’Italia è ora la Cina. La Cina governa venti re-gioni e ha quattrocento milioni di abitanti. Le regionifra loro non si uniscono, le persone fra loro non co-municano e venti regioni sono diventate venti Stati equattrocento milioni di persone sono diventati quat-trocento milioni di Stati.

Nel momento in cui ai forti vicini brillano gliocchi e decine di migliaia sono coloro che nel paesechiudono gli occhi e non c’è nessuno che voglia sacri-ficare la propria vita per salvare il paese dalla diffi-coltà, come il fulmine e il tuono che fanno tremare imonti e le colline, bisogna smuovere gli ideali dei con-cittadini, per bloccare gli appetiti dei nemici, allora èdavvero troppo tempo che si è interrotta la dottrinadei cavalieri! Confucio disse: “Il gentiluomo di fermavolontà e l’uomo virtuoso non rinuncerebbero alla be-nevolenza nemmeno per salvare la propria vita; in-vece sacrificherebbero la vita per conseguire labenevolenza”.2 Oggi il destino delle civiltà passadall’Occidente e cresce in Oriente, con il passare deltempo è necessario che sicuramente ci siano cavalieri,ministri e uomini eroici che si sollevino per lavare lavergogna, rispondere al nemico, così da avviare unnuovo governo e porre fine all’onta straniera. Perquesto abbiamo tradotto le “Biografie dei cavalieridel Risorgimento italiano”, per farle conoscere ai mieicompatrioti, affinché in esse vi trovino la prova dellemie parole. Prefazione scritta da Liang Qichao dellaSocietà Nuova, nel secondo mese dell’anno Wuxu(1898).

Pochi mesi dopo questa prefazione, nelgiugno di quello stesso 1898 iniziava il mo-vimento di Riforma dell’anno Wuxu, guidatodall’imperatore Guangxu 光绪 (1871-1908)e sostenuto da Kang Youwei, Liang Qichaoed altri intellettuali. Il movimento sarebbedurato solo pochi mesi, così da passare allastoria come Riforma dei Cento Giorni; Kang eLiang, come altri riformisti, sul finire diquell’anno furono costretti a riparare inGiappone: l’Impero cinese aveva perso l’ul-tima occasione per avviare un programma di

riforme politiche e sociali, prima del crolloavvenuto nel 1911.

Il Giappone, dopo la vittoria sulla Cinanella guerra del 1894-95, era diventato ilpunto di riferimento per lo sviluppo socialedell’Asia Orientale e per un decennio, fino1908, ospitò un cospicuo flusso di studentied intellettuali cinesi e coreani che contribui-rono alla trasformazione dei loro paesi, se-guendo le orme di quanto stava avvenendonel Giappone Meiji. In questo clima, politicoe culturale, Liang Qichao, dopo quel primoassaggio di cultura italiana, trova in Giap-pone altre suggestioni del nostro Risorgi-mento, che lo spingono a scrivere altri testidedicati al nostro paese.

Dopo un primo generico paragone fral’Italia e la Cina sotto il giogo delle potenzeeuropee, i nostri campioni Cavour, Garibaldie Mazzini divengono per Liang Qichao fontedi ispirazione politica e letteraria.

Appena giunto in Giappone, il 23 dicem-bre del 1898, fonda a Yokohama, il Qingyibao 清議報 o Giornale delle DiscussioniGiuste, sul quale al principio del 1900 pub-blica un articolo intitolato Shaonian Zhongguoshuo 少年中國說 o Discorso sulla Giovine Cina,in cui sottolinea il ruolo della gioventù per larinascita della Cina, prendendo spunto -come si evince chiaramente dal titolo - da LaGiovine Italia di Giuseppe Mazzini:

Mazzini era uno dei tre eroi dell’Italia. Poichéla patria era in rovina riparò all’estero, dove fondòun’associazione che si chiamava la Giovine Italia(Shaonian Yidali). Immediatamente le persone dibuona volontà di tutto il paese risposero in gran nu-mero al suo appello e si adoperarono per riconqui-stare ciò che era andato perduto, cosicché l’Italiapotesse diventare un forte paese europeo. In realtàl’Italia è la nazione più antica d’Europa, ma dopola caduta di Roma il suo territorio si trovava sotto ilcontrollo del Papa, mentre il potere politico era nellemani dell’Austria. Quando era così vecchia da essereproprio sul punto di morire, ecco che l’Italia ha avutoMazzini, capace di sollevare l’intero paese e ringio-

-21-

In alto: Torajiro Kasai, Battaglia vicino a una fabbrica a Tianjin, durante la rivolta dei Boxer, luglio1900, cromolitografia, Science Source

In basso: Ishimatsu Nakajima, La cavalleria giapponese avanza attraverso i campi verso una cittàfortificata cinese, luglio 1900, cromolitografia, Science Source

vanirlo. Perché mai non potrebbe arrivare un’epocadella giovinezza anche per la mia Cina? In milleterre e fra milioni di persone, nessuno è mai statocome Mazzini!3

Al principio del 1902 Liang Qichao, an-cora esule in Giappone, fondò a Yokohamala rivista Xinmin congbao 新民丛报 sulla qualepubblicò a puntate fra il giugno e il dicembredel 1902 un lungo saggio intitolato Yidalijianguo sanjie zhuan 意大利建国三杰传 Bio-grafie di tre eroi che fecero l’Italia e poi anche undramma popolare intitolato Xin Luoma 新罗马 o La Nuova Roma, concepito in 40 atti, dicui solo i primi sei furono effettivamentecomposti.

Le biografie erano una rielaborazionedell’opera giapponese Itaria Kenkoku Sanketsu伊太利建国三杰, pubblicata nel 1892 daHirata Hisashi 平田久.4 Scriveva infatti nel1898: “Nessun altro paese europeo è similecome l’Italia alla Cina di oggi. (… ) Senza itre eroi (Mazzini, Garibaldi e Cavour) l’Italianon esisterebbe (…) Perché in Cina non cipossono essere simili eroi?” (Prefazione). Iltesto riassumeva le fasi del Risorgimento,dalla prima quando Mazzini, nel 1831, fon-dava a Marsiglia La Giovine Italia e Garibaldiera intento nelle attività insurrezionali e la se-conda a partire dal 1852 quando Cavour di-viene primo ministro e poco dopo Garibaldiorganizza la Spedizione dei Mille.

Così scriveva, fra l’altro nelle Biografie:

Nella mia vita ho pensato, sognato e adorato unnumero infinito di eroi patriottici; eppure soltantol’Italia presenta degli aspetti simili a quelli della Cinad’oggi, soprattutto se teniamo presenti le condizioni incui essa si trovava prima del raggiungimento dell’unitànazionale. Fra tutti i patrioti, con i loro ideali e le loroazioni, gli unici che possono costituire un modello per ilpopolo cinese sono tre eroi italiani. Per quanto sianostati differenti per posizione, ideali, capacità, gesta eper i risultati da loro conseguiti, essi sono accomunatidal fatto di aver trasformato l’Italia del passatonell’Italia di oggi. Anche se uno solo fosse mancato,

l’Italia non si sarebbe fatta. Quei tre eroi hannoconsiderato l’Italia come la loro madre, come la lorovita; così anche l’Italia li ha considerati come i suoigenitori, come la sua vita. Ahimè! Perché mai nellaCina d’oggi non ci sono tre eroi simili? Ah! Magari cifossero! Quando dormo, li invoco nel sonno, quando midesto, mi rivolgo a loro.5

Le Biografie sono importanti nello sviluppointellettuale di Liang Qichao, poiché segnanouna svolta del suo pensiero da posizioni piùidealiste, quando si paragonava a Mazzini, aposizioni più conservatrici quando vide in Ca-vour il modello di uomo politico capace disfruttare le contingenze per raggiungere i pro-pri obiettivi.

Nello stesso 1902, Liang dedica ai nostrieroi il dramma Xin Luoma 新罗马 o La NuovaRoma, nel quale le nostre vicende politichesono impastate in un testo di teatro tradizio-nale cinese cantato, con la prima scena in cuil’antefatto è recitato da Dante – da poco en-trato nell’immaginario letterario cinese – ve-stito da saggio taoista, con una lunga veste diseta, i capelli lunghi raccolti dietro alla nuca ea cavallo di una fenice, mitico animale cinesesimbolo di longevità. La parabola della storiadel Risorgimento italiano diviene completa:dalla pura suggestione politica del 1898 al suoassorbimento e fusione nell’opera kunqu 昆曲, il genere popolare per eccellenza.6

Il mito del nostro Risorgimento eserciteràun fascino duraturo sulla cultura cinese e con-tribuirà notevolmente a risollevare l’immaginedel nostro paese in Asia Orientale. Comescrive Mario Sabattini in questo volume, il let-terato Zhu Guangqian 朱光潛nel 1943 rac-contava di essersi commosso alla lettura diquesto saggio e, ancora negli anni Cinquanta,il famoso scrittore Guo Moruo 郭 沫 若(1892-1978) così scriveva:

L’opera Biografie dei tre eroi che hanno fatto l’Ita-lia, grazie ad una penna rapida e leggera, descrive queicampioni in esilio, quegli eroi che hanno costruito la na-zione: che fascino! 7

-23-

Carlo Garacci, Ritratto di Giuseppe Garibaldi, 1860, olio su tela, Nizza, Musée Masséna

-25-

Emilie Ashurst Venturi, Ritratto di Giuseppe Mazzini, 1860, olio su tela, Genova, Museo del Risorgimento

Bibliografia essenziale

Bertuccioli, Giuliano, "Un melodramma in-compiuto di Liang Qichao sugli amori di Ga-ribaldi: Xiaqing ji (Storia degli affetti di uneroe)." Introduzione, traduzione e note, inG. Borsa e P. Beonio Brocchieri (a cura di),Garibaldi, Mazzini e il Risorgimento nel risvegliodell’Asia e dell’Africa, Milano, Franco Angeli,1984, pp. 287-295.Bertuccioli, Giuliano - Masini, Federico, Ita-lia e Cina, Roma, L’asino d’oro, 2014. Brezzi, Alessandra, “Il Novecento cinese diDante”, in R. Antonelli, A. Landolfi, A.Punzi (a cura di), Critica del testo, XIV-3,Dante, oggi /3. Nel mondo, Roma, 2011, pp.415-438.Hazama, Naoki, 狭间直树, “«Xinmin shuo»lüelun «新民说»略论” [Circa i «Discorsi sulNuovo Popolo»], in Hazama Naoki 狭间直树 (a cura di), Liang Qichao, Meiji Riben, Xifang梁启超, 明治日本, 西方, Beijing, Shehuikexue wenxian chubanshe, 2001, pp. 68-94. Masini, Federico, “L’Italia in Cina”, in A.Brezzi (a cura di), La letteratura italiana in Cina,Roma, Tiellemedia, 2008, pp. 187-206. Masini, Federico, “Italy in China at the endof the empire: Kang Youwei, Liang Qichaoand Sun Yat-sen”, in C. Bulfoni (a cura di),Tradizioni religiose e trasformazioni sociali del-l’Asia contemporanea, Religious traditions and so-cial transformations in contemporary Asia, Milano,Biblioteca Ambrosiana, 2012, pp. 53-67.

Note

1 Sima Qian 司馬遷, “You xia liezhuan 遊俠列傳 (Biografie del cavalieri erranti)”, in Shiji 史記, (Shanghai, Zhonghua shuju, 1959), vol. 4, p.3181; Trad. in Records of the Great Historian,translated by Burton Watson, (New York, HongKong, Columbia University Press, 1961), p. 410. 2 Confucio, Dialoghi (Lunyu論語), a cura di T.Lippiello, (Torino, Einaudi, 2003), p. 183. 3 Qingyi bao 清議報, n. 35, gennaio 1900, ff. 1a-4b, ora in Liang Qichao 梁启超, Yin bing shi heji饮冰室合集 (Shanghai, Zhonghua shuju, 1936,rist. Pechino), Wenji 文集, vol. 5, 1989, p. 10. 4 A sua volta adattamento dall’inglese del volu-metto di John Arthur Ransome Marriott, TheMakers of Modern Italy: Mazzini, Cavour, Gari-baldi. Three lectures delivered at Oxford (Lon-don, Macmillan & Co., 1889), pp. xiv, 84.5 Liang, Yin bing shi heji, cit., vol. XI, pp. 1-2. 6 Giuliano Bertuccioli, Storia della letteratura ci-nese (Milano, Sansoni Accademia, 1968), p. 320e id. “Un melodramma di Liang Qichao sul Ri-sorgimento italiano: Xin Luoma (La NuovaRoma). Introduzione, traduzione e note”, Catai,I, 2 (1981), p. 309.7 Guo Moruo 郭沫若, Moruo wenji 沫若文集(Beijing, Renmin chubanshe, 1958), vol. 6, p. 112.