Wiener Philharmoniker -Riccardo Muti

Riccardo Muti ha festeg-giato i suoi 75 anni diri-gendo i Wiener Philharmo-niker in un memorabileprogramma al Festival diSalisburgo nell’agosto 2016:la Seconda Sinfonia di AntonBruckner e Il borghese genti-luomo di Richard Strauss.Deutsche Grammophonpubblica questa splendidaregistrazione dal vivo inun doppio CD Digipak.Deutsche Grammophonwww.universalmusic.it

Zigani Alessandro, LAMUSICA PRIMA DELSUONO. Musica nellamente, suono nel corpo.

Che cosa succede nella tuamente quando pensi allamusica? Quali processi si at-tivano a simulare il primosuono; in che modo la strut-tura di un’intera sonata osinfonia diventa una “figu-ra”: un luogo che puoi “abi-tare”? Sapevi che tutte leesperienze del tuo passatosi frappongono tra la tua in-tenzione di interprete e l’esi-to della tua esecuzione?

L’interpretazione si decidenella delicata interazionetra mente e corpo, primaancora che tu abbia pro-dotto alcuna nota. L’anticaMnemotecnica, cara aglioratori e i filosofi greci e la-tini, e portata al suo massi-mo fulgore da GiordanoBruno (che per questo ci ri-mise la vita) non era soloun’arte della memoria: erauna strategia per “pensarecon il corpo”; “vedere”,“toccare” le idee. Negli ul-timi anni, le neuroscienzehanno dimostrato che lamente non conosce ciò cheil corpo non sa: un concet-to da sempre presente nel-le culture orientali. Partedi queste scoperte passa at-traverso la musica: l’unicolinguaggio che fa funzio-nare allo stesso tempo en-trambi gli emisferi cerebra-li. Questo libro vuole esse-re la fondazione di unanuova Mnemotecnica, ca-pace di integrare la sapien-za degli Antichi con ciò chele neuroscienze hanno sco-perto su come il cervello,pensando la realtà, diventamente. Attraverso un’ap-profondita discussione teo-rica e una serie di “strate-gie” pratiche, il libro vuoleeliminare i blocchi emotivi,le contratture fisiche, i vuo-ti di memoria in modoscientifico, oggettivo, riso-lutivo. Questo viaggio nelmistero più profondo dellanostra vita: la mente, ci puòinsegnare a decidere qualiautomatismi, quali istintifar nostri e quali eliminare.In altre parole: ci insegneràla libertà e l’autocoscienzanecessarie per fare la musi-ca che vogliamo, come vo-gliamo.Zecchini Editorewww.zecchini.com

PFM, Emotional TattoosA 14 anni di distanza dal-l’ultimo album di inediti,PFM - Premiata ForneriaMarconi - torna sulle scenedella musica mondiale con

“Emotional Tattoos” in usci-ta il 27 ottobre, per Inside-OutMusic / Sony Music.L’album è pubblicato con-temporaneamente in dueversioni diverse tra loro(una italiana e una inglese). Dopo “QUARTIERE GE-NERALE”, sarà in rotazio-ne radiofonica “LA LE-ZIONE”, il secondo singo-lo estratto dall’album. «Im-parare a credere in noi è lalezione più importante» rac-conta PFM in questo branoche è stato scelto come bra-no di chiusura del film“Anima” (per la regia di Ro-sario Montesanti e Pino

Amendola (in uscita in pri-mavera). “Emotional Tat-toos” sarà disponibile indiverse edizioni per soddi-sfare tutte le esigenze diappassionati e non: Nero 2LP + 2 CD (Vinile versioneinglese e doppio CD italia-no e inglese), Edizione Li-mitata (solo per l’Italia) Tra-sparente arancione 2LP+CD (vinile e CD ver-sione italiana), edizione spe-ciale 2 CD Digipak (CDversione italiana e inglese /International version), 2 CDJewelcase (CD in versioneitaliana e inglese / US ver-sion), CD Jewelcase (CD inversione italiana / dispo-nibile solo in Italia), Digitalalbum (CD in versione ita-liana e inglese).Sony Musicwww.sonymusic.it

Luca Lucchetta, Mario Fo-lena, Aligi Voltan, W. A.Mozart – Wind ConcertsTre fra i più amati e famosiConcerti del Vento di Mo-

zart eseguiti da altrettanti

apprezzati solisti italianiaccompagnati da due dellepiù importanti Orchestreda Camera italiane.Una vera registrazione au-diofila realizzata utilizzan-do solo due microfoni ste-reo, collegati direttamente almaster stereo digitale HD,dal vivo sul palco. Per i file HD:www.hdtracks.com/www.hdmusicstore.itVelut Lunawww.velutluna.it

Carla Casarano, Leila Shir-vani, William Greco, Mar-co Bardoscia, EmanueleManiscalco, Lumina

”Lumina è un tributo allaluce. Sono dieci brani incui la parola luce si declinain dieci lingue diverse e inaltrettante composizioni ori-ginali. Perché luce è suonoancor prima che sguardo ecolore.” Paolo FresuLumina è uscito il 18 otto-bre, anniversario dellascomparsa di Thomas Edi-son, per la Tǔk Music diFresu (distribuzione Duca-le Music). Ed è proprio iltrombettista che ha ideato,diretto e prodotto l’operascegliendo i musicisti e tut-

80 FDS 263▼ Notizie dal moNdo della musica • a cura di Giada Ventura

Libri, notizie e curiosità dal mondo della musica

81Notizie dal moNdo della musica▼ FDS 263

te quelle componenti chehanno contribuito alla suarealizzazione.Il quintetto è composto daCarla Casarano alla voce,Leila Shirvani al violoncel-lo, William Greco al piano-forte, Marco Bardoscia alcontrabbasso e EmanueleManiscalco alla batteria e al-l’harmonium.Gli scrittori Lella Costa, ErriDe Luca, Marcello Fois eFlavio Soriga sono autori dialcuni dei testi compostiper l’occasione e inseriti al-l’interno del booklet.Tǔk Musicwww.tukmusic.com

More Best of the Best David Manley Jazz Recordings

Pure Analogue Recording /Pure Analogue Cutting /Machine Wired by Signo-ricci / One-Stage Pressing Process / 180 gr. Virgin Vi-nyl Pressing / Heavy Qua-lity Sleeves / 33 rpmfonèwww.fone.it

Boghetich Adele, RichardWagner. PARSIFAL e ilsegreto del Graal.

Oratorio della redenzione,

solenne rappresentazionedi congedo prima del-l’eterno silenzio dell’arti-sta, il Parsifal di RichardWagner si rivelerà l’operad’Arte per eccellenza se-condo il pensiero di Scho-penhauer, il sole che rivelail mondo oltre il velo dimaya, sublime nella pittu-ra sonora, profonda nel mo-tivo della fede, catartica,capace di liberare ed eleva-re al di sopra della volontà,del dolore, del tempo. Ma èanche l’opera musicale delpercorso interiore, del ri-torno all’origine del Cri-stianesimo, epurato dal-l’apparato teologico che loha avvolto nei secoli suc-cessivi. Un’opera dal valo-re assoluto, un dramma eti-co con tratti di favola e ma-gia, che coglie i propri mo-tivi dalla mitologia celtica,orientale e germanica. Il te-stamento spirituale del se-colo delle grandi opere me-tafisiche, dopo il Faust diGoethe e la Nona sinfoniadi Beethoven. “Non tragga in ingannol’approccio letterariamen-te gradevole. Questo libroscandisce con rigore e gran-de consequenzialità un di-scorso sul Parsifal, punto diarrivo della parabola crea-tiva di Wagner e massimaespressione - anche se nonunica - di una fase specifi-ca del suo pensiero e dellasua ricerca drammaturgicae musicale”. (Guido Sal-vetti)Zecchini Editorewww.zecchini.com

Francesca Dego, Violin Concertos Il nuovo CD di FrancescaDego uscito il 27 ottobreper Deutsche Grammo-phon contiene due capo-lavori di musica italiana: ilConcerto per violino diWolf-Ferrari, di rarissimoascolto, e il Concerto n. 1 diPaganini che compie 200anni proprio ora. Francescada sempre ama i repertorimeno frequentati, e in talsenso la scelta di Wolf-Fer-rari non rappresenta un’ec-

cezione. Scritto negli anniQuaranta, il Concerto è ca-duto nell’oblio per una se-rie di vicende politiche checerto non si conciliano conil valore dell’opera. La re-gistrazione è avvenutadopo oltre venti esecuzio-ni dal vivo, e per ciò che ri-guarda Paganini dopo piùdi cinquanta. Wolf-Ferrariè stato inciso dal vivo: l’Or-chestra è la celebre City ofBirmingham, diretta daDaniele Rustioni, giovanema già affermato Direttore.Deutsche Grammophonwww.universalmusic.it

Mozart, Il sogno di Scipione

Signum Records continuala serie completa di regi-strazioni di opere Mozartcon la serenata drammati-ca del primo atto de “Il so-gno di Scipione”, K. 126,opera di W. A. Mozart di-retta da Ian Page.

Signum Recordswww.signumrecords.com

Petra Magoni, FerruccioSpinetti, Musica Nuda -Leggera

Pure Analogue Recording/ Pure Analogue Cutting /Machine Wired by Signo-ricci / One-Stage PressingProcess / 180 gr. VirginVinyl Pressing / HeavyQuality Sleeves / 33 rpmfonèwww.fone.it

Münchner Philharmoniker,Mahler: Kindertotenlie-der, Strauss: Tod und VerklärungIl repertorio scelto per que-sto album è il Kinderto-tenlieder di Gustav Ma-hler, registrato il 30 giugno1983 e il Tod und Verklä-rung di Richard Strauss,registrato il 17 febbraio1979, presso l’Herkulessa-

82 FDS 263▼ Notizie dal moNdo della musica

al der Residenz di Monacodi Baviera. Per molto tem-po, Tod und Verklärung èstato il più popolare deicomponimenti tardivi diRichard Strauss. Contieneuna vasta gamma di moti-

vi memorabili sottilmentedifferenziati con il risulta-to che la sua musica si ri-pete ogni volta che si men-ziona la morte o la trasfi-gurazione nella produzio-ne successiva di Strauss.Insieme al tono innocentee alla ingenuità positiva-mente artificiale delle poe-sie che hanno attirato Gu-stav Mahler come compo-sitore e lo hanno spinto acomporre il Kindertoten-lieder, questo accoppia-mento pensato curato creaun carattere totalmente in-timo, rivelando una sor-prendente ricchezza di co-lori. Il Kindertotenliederdi Mahler presenta il mez-

zo-soprano tedesco Brigit-te Fassbaender, che detie-ne il prestigioso titoloKammersängerin del-l’Opera di Stato bavarese edell’Opera di Stato di Vien-na.Warner Classic Eratowww.warnerclassics.com

Michele Campanella, Sonata in B minor

Ballade No. 2 in B minor,S171/R16 Deux légendes, S175/R17-St.François d’Assise - Laprédication aux oiseaux Deux legendes, S175/R17- St.François de Paule mar-chant sur les flots Fünf Klavierstucke,S192/R60 Sonata in B minor,S178/R21sVDM Recordswww.vdmrecords.com

Sistine Chapel Choir,Massimo Palombella, Ce-

cilia Bartoli,Veni Domine, Advent &Christmas at the SistineChapelUn disco per Natale di-verso, particolare, con unrepertorio evinto dai ma-noscritti rinascimentali delfondo “Cappella Sistina”custodito nella BibliotecaApostolica Vaticana. Con-tiene 3 prime incisionimondiali e la splendida“Beata viscera Mariae Vir-ginis” di Perotino con lapartecipazione straordi-naria di Cecilia Bartoli,

prima donna ad aver regi-strato con la Cappella Mu-sicale Pontificia Sistina.“Una proposta musicaleche ha come fonte primariail fondo Cappella Sistinadella Biblioteca ApostolicaVaticana, come criterio discelta il tempo di Avventoe Natale e come ulteriorecriterio di “identificazio-ne”, la frequenza di questamusica nelle CelebrazioniPapali”. Massimo Palom-bellaDeutsche Grammophonwww.universalmusic.it

83Notizie dal moNdo della musica▼ FDS 263

Classifica dei Vinili più venduti in Italia (al 31 ottobre 2017 - fonte IBS.IT)

MTV Unplugged in New York

Nirvana

MastersLucio Battisti

Dark Side of the MoonPink Floyd

Live at PompeiiDavid Gilmour

As You WereLiam Gallagher

Io sono nato libero 1973-2017Banco del

Mutuo Soccorso

Who’s NextWho

Concrete and GoldFoo Fighters

Back to BlackAmy Winehouse

Straight Outta ComptonNWA

Morricone 60 (Colonna Sonora)Ennio Morricone

Prisoner 709Caparezza

La batteria, il contrab-basso, ...

Lucio Battisti

Carry FireRobert Plant

Emotional TattoosPremiata

Forneria Marconi

The DoorsDoors

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FDS 263 ▼ il disco del mese • di Mauro Bragagna84

Con quella voce profonda, colorata di alcool e nico-tina, può dire quello che vuole. Con Cesare Malfattiha fondato i La Crus, creando un ponte fra il trip-

hop e la musica elettronica, da una parte, e la dimentica-ta tradizione italiana dei Ciampi, dei Tenco, degli Endri-go dall’altra… Una sintesi difficile da immaginare, sino adallora, ma riuscita perfettamente. Archiviata la piccola magloriosa storia della band, Mauro Ermanno Giovanardi, Giòper gli amici, ha iniziato una carriera solista che lo ha por-tato a calcare con grande dignità persino il palco sanremese,arrivando a un pubblico molto più ampio. Rasserenato daitanti riscontri positivi, ha quin-di deciso di mettere in praticauna vecchia idea, quella di ren-dere omaggio alla scena indi-pendente degli Anni Novanta,quando il rock italiano aveva fi-nalmente trovato la forza di ab-bandonare l’inglese a favoredella lingua di Dante, con effettipositivi sia dal punto di vistadella credibilità che dello spes-sore dei testi. La scena da cuisono usciti anche i La Crus.Qualcosa sta accadendo manon sai che cosa sia, cantava ilDylan di Ballad of a ThinMan, e il verso del Nobel de-scrive perfettamente quel mo-mento della musica italiana al-tra, che ha avuto la consacra-zione commerciale con Tabu-la Rasa Elettrificata (1997) deiC.S.I., arrivato sorprendente-mente al numero uno dellaclassifica. E, perché no, con qualche lustro di ritardo, conla partecipazione a X Factor di Manuel Agnelli, protago-nista assoluto di quel decennio con gli Afterhours e anchecome produttore. Una musica ancora misteriosa per il pub-blico di oggi, e anche per questo La mia generazione è unalbum coraggioso. Avesse fatto un disco sugli Anni Ses-santa, avrebbe trovato tutte le porte spalancate. Ma can-tando Il primo Dio dei Massimo Volume, Giò si è sceltoil ruolo che è stato dei Rolling Stones nei confronti del blues:quello del divulgatore. Inizialmente l’ascolto lascia un po’stupiti, per la scelta di giovanardizzare le canzoni rinun-ciando almeno in parte alla loro identità, rendendo l’ascol-to molto (troppo?) omogeneo. Ma non voleva assoluta-mente che La mia generazione venisse scambiato per il so-lito album di cover. Anche per questo ha deciso di limitarein numero degli ospiti, che quando ci sono non partecipanoalle loro canzoni ma a quelle degli altri. Così Manuel Agnel-li affianca Giovanardi in Uomini dei Ritmo Tribale, RacheleBastreghi dei Baustelle in Baby Dull degli Üstmamò, Sa-muel Romano (Subsonica) in Cieli Neri dei Bluvertigo,

mentre Emidio Clementi (Massimo Volume) e Cristiano Go-dano (Marlene Kuntz) li troviamo in Forma e Sostanza, l’in-no che ha trascinato le vendite del sopra citato Tabula RasaElettrificata, con i giochi di parole di Giovanni Lindo Fer-retti: “Voglio ciò che mi spetta, lo voglio perché è miom’aspetta.” La potete sentire cantare nei centri sociali piùturbolenti, ma anche dai bambini che la scambiano per unafilastrocca e “pretendono” solo di giocare con il nuovo Fifa18. Mauro Ermanno Giovanardi è perfettamente a suo agiocon i brani più inquieti e poetici, come Corto Maltese deiMau Mau o Stelle Buone di Cristina Donà, oltre che ov-

viamente nell’unica traccia deiLa Crus, la morriconiana NeraSignora, ma si è preso anchequalche rischio. In Aspettandoil sole, l’accattivante rap ita-liano di Neffa, le parole scor-rono a fiumi e Mauro si diver-te e ci diverte dimostrando diavere pure il groove.

Non vedevamo l’ora di ascol-tare il vinile doppio, in edizio-ne limitata e numerata, con lesue facciate di breve duratache sembravano l’ideale peresaltare questa raffinata musi-ca italiana. Invece la dinamicanon è niente di che, anzi, mapure la banda passante è limi-tata. Sembra di ascoltare deglialtoparlanti a banda larga, siale note acute che quelle più gra-vi sono state tagliate con un’ef-ficacia degna del dottor Guil-

lotin. C’è comunque bisogno di un impianto di qualità, perestrarre dai solchi quello che appare un po’ nascosto, fa-vorendo l’intellegibilità del tutto. Il vinile permette di di-panare meglio la matassa, il cd è decisamente più piatto.DISCRETO

01 Aspettando il sole (Neffa e i Messaggeri della Dopa)02 Lieve (Marlene Kuntz)03 Uomini (Ritmo Tribale) feat Manuel Agnelli04 Non è per sempre (Afterhours)05 Cose difficili (Casinò Royale)06 Baby Dull (Üstmamò) feat. Rachele Bastreghi07 Forma e sostanza (C.S.I.) feat. Emidio Clementi e Cri-stiano Godano08 Lasciati (Subsonica)09 Cieli neri (Bluvertigo) feat. Samuel Romano10 Corto Maltese (Mau Mau)11 Stelle buone (C. Donà)12 Nera signora (La Crus)13 Il primo Dio (Massimo Volume)

2 LP Warner Music Italia 5054197655517

IL DISCO DEL MESE

MAURO ERMANNO GIOVANARDI“LA MIA GENERAZIONE”

85di Francesco Peluso • Jazz DISCHI ▼ FDS 263

WOLFGANG HAFFNER“Kind Of Spain”

ACT 9848-2

Se la Francia, l’Italia e i Paesi scandi-navi rappresentano il cuore pulsantedel jazz europeo, non può conside-rarsi meno significativo quello dellapenisola iberica. Fra le numerose e va-riegate contaminazioni che caratte-rizzano l’incontro di questo generecon la tradizione musicale del VecchioContinente, la Spagna ha offertospesso fonte di ispirazione a moltigrandi nomi del jazz d’Oltreoceano(vedi Miles Davis, Gil Evans, ChickCorea). L’etichetta tedesca ACT, im-pegnata da oltre 25 anni nel sostene-re e promuovere il jazz continentalein tutte le sue diversificate espressio-ni, apre, con “Kind Of Spain” del bat-terista tedesco Wolfgang Haffner,uno squarcio su quelle peculiari co-loriture del jazz ispanico. WolfgangHaffner, affiancato nell’occasione daJan Lundgren al pianoforte, Seba-stian Studnitzky alla tromba, DanielStelter alla chitarra, Christopher Dellal vibrafono e Lars Danielsson alcontrabbasso, padroneggia con ap-prezzabile disinvoltura la sempre fa-scinosa connessione fra la musicatradizionale iberica e le forme chia-roscurali delle blue notes. Ne vienefuori un puzzle composto da note pa-gine della musica spagnola, standarde composizioni originali che dannovita ad una gustosa sequenza di tre-dici tracce. Un patrimonio culturale dioltre 500 anni di storia si confrontanocon la scrittura dei nostri giorni, re-galando un mix linguistico di notevolepresa. Pertanto, dalle innervature fla-menchiste di “For Vince & Arif” ed “ElVito” alle reminiscenze dei maestri ci-tati nel “Concierto de Aranjuez” e“Spain”, Haffner racchiude in “Kind OfSpain” la mera essenza della culturamusicale di quella creativa area geo-grafica .

Qualità artistica 8,0Qualità tecnica 9,0

Secondo album del chitarrista un-gherese Ferenc Snétberger per la pre-stigiosa etichetta bavarese ECM delpatron Manfred Eicher che, dopol’esordio “In Concert” del 2016, pro-pone una nuova produzione in Triodalla connotazione decisamente poe-tica. In tal senso in “Titok” si deve sot-tolineare che, oltre al caldo e avvol-gente suono della chitarra di FerencSnétberger, si rivela la significativapartecipazione del poderoso groovedel contrabbassista svedese AndersJormin e il percussivo lessico del bat-terista statunitense Joey Baron, coin-volti in un serrato interplay a trevoci, che intende esaltare le tonalitàpastello a discapito di inutili colpi adeffetto. Il dualismo chitarra/con-trabbasso di Snétberger e Jormin si falargo già in “Cou Cou” (breve branod’apertura), laddove entrambi trat-teggiano con apprezzabile sensibilitàl’asciutta linea melodica della com-posizione a firma del chitarrista ma-jaro. Dal suo canto, il drumming diJoey Baron apporta al tutto una dif-fusa ombreggiatura ritmica, peraltrosapientemente distribuita fra tam-buri e piatti (si ascolti con attenzione“Álom”). Di notevole trasporto emo-tivo denota il corale svelarsi dei quat-tro minuti della suadente “Kék Kerék”,dei cinque intensi minuti di dolce ma-linconia di “Orange Tango”, dei circasei minuti della carezzevole melodiadi “Ease” fino alla chiusura in sola chi-tarra acustica di Snétberger in “Infe-rence”. Superbamente registrato alRainbow Studio di Oslo nel maggiodel 2015, “Titok” svela, nel susse-guirsi delle numerose strutture in-cluse, un’atmosfera tanto eterea quan-to intensa, che attrae e irretisce il suofruitore dal primo all’ultimo brano.

Qualità artistica 8,5Qualità tecnica 9,5

FERENC SNÉTBERGER“Titok”

ECM 2468

JOONA TOIVANEN TRIO“XX”

CAM JAZZ CAMJ 7920-2

Joona Toivanen (pianoforte), TapaniToivanen (contrabbasso) e Olavi Lou-hivuori (batteria) formano da duedecenni un Trio dal consolidato in-terplay che, con la coerenza compo-sitiva e la freschezza estetica della pro-pria musica, ha vissuto il temporalepassaggio fra il vecchio e il nuovo mil-lennio. Seppur a nome del pianista, lapiccola formazione finlandese si muo-ve con democratica sinergia, ponen-do in rilievo l’impegno dei suoi com-ponenti sia nella scrittura che negli ar-rangiamenti. È lo stesso Joona Toiva-nen ad asserire: “Il gruppo è consa-pevole del processo di costante tra-sformazione subito nel corso del tem-po”. Per questo, in “XX” si coglie unsostanziale cambiamento con le pre-gresse produzioni, nel fluire di undi-ci tracce che, senza alcun dubbio,svelano un’intesa collettiva che pre-dilige la coralità alla mera libertàespressiva dei singoli. Un lavoro,“XX” del Joona Toivanen Trio, in cuile composizioni e il relativo svilupporitmico ed armonico si pongono al disopra delle singole frasi. In apertura,“Polaroid” (istantanea di un’immagi-ne sviluppata in tempo reale) conno-ta l’album di richiami ciclici che si sno-dano in un procedere d’insieme den-so di una condivisa empatia lingui-stica. Contrabbasso e batteria ruota-no intorno al pianoforte sottolinean-do le enunciazioni del tema e, quasiall’unisono, sostenendo l’intero svol-gersi della struttura in un tutt’uno for-male che non lascia spazio ad un clas-sico assolo. Ne scaturisce un disco ori-ginale, fondato perlopiù su di unsound corale, screziato da lievi in-crespature ritmiche, come nella coin-volgente “Grayscape II” o distesi slar-ghi melodici, come nella delicata“Orion”.

Qualità artistica 7,5Qualità tecnica 9,0

86 FDS 263 ▼ RocK e i suoi FRatelli audioFili • di Mauro Bragagna

The National “Sleep Well Beast” 2 LP h+ download 4AD Records

Non abbiamo bisogno di musica deprimente,la realtà lo è giù abbastanza. A meno che nonsia vera Arte, come il “nobile tedio” di Leo-nard Cohen. O di The National. Matt Bernin-ger ha scritto i testi con la moglie Carin, giàredattrice del New Yorker, ma le canzoni diSleep Well Beast non ricordano i bigliettinidei Baci Perugina. Dormi bene, mostro, detto af-fettuosamente. Chissà se è il partner, quelloche ritroveremo altrettanto mostro al risve-glio, o una metafora delle nostre paure. TheNational sono tornati, dopo la pausa psiche-delica di Day of the Dead, il pantagruelicoomaggio ai Grateful Dead uscito l’anno scorso(cinque CD o 10 LP). La loro musica è semprestata in bianco e nero e malinconica, mentreinquadra le nostre debolezze con un rigoreche rimanda ai grandi filosofi tedeschi, sa-remo influenzati dai cognomi dei membridella band (Dessner, Berninger, Davendorf)ma così ci appare. Rispetto al passato anno-tiamo una maggior presenza dell’elettronica,che è usata per lo più come un pensoso ac-querello, persino quando è protagonista ladrum machine. Che non pensiona Bryan Da-vendorf, per fortuna, la sua batteria ravvivaancora canzoni affascinanti come gli sfondi di“Blade Runner 2049”, fatti così bene che quasinon ci fai caso, a quanto sono tetri. Se vi ca-pita di ascoltare il rock arrembante di Turtle-neck sappiate che in Sleep Well Beast èun’eccezione: è stato scritto di getto quandosono stati resi noti i risultati delle ultime ele-zioni americane. Era dai tempi della Thatcherche la politica non entrava così massiccia-mente nella musica rock, ma Trump si sta ri-velando una fonte di ispirazione permanente,ancor più della Lady di ferro.

È disponibile in tre versioni: standard, limitededition bianco, limited edition blu. Abbiamoascoltato quest’ultima, apprezzando unastampa di prim’ordine, il vinile è piatto e si-lenzioso. In rete si segnalano alcune copie par-ticolarmente rumorose, ma la nostra èperfetta. Il suono lo è molto meno, la qualità èondivaga. A volte si dimostra orgogliosa-mente indie, ostenta un’opacità da registra-zione casalinga, mentre in alcuni momenti imusicisti sembrano farsi largo fra i diffusori(Walk it Back). Evitate il CD, se potete, ètroppo compresso mentre il vinile (stampatodalla Optimal) ha un DR 10 più che accetta-bile. DISCRETO

In Italia James Murphy non è particolarmentepopolare. Il nome della sua band, che pare lapubblicità di una pasticca proibita, non aiuta.Negli Stati Uniti American Dream – che titolosarcastico! – è comunque arrivato al numerouno, interrompendo un silenzio discograficoche durava da sette anni, da This is Happe-ning. Murphy ha lavorato con David Bowie,fra i due sembrava dovesse nascere una colla-borazione a quattro mani, ma alla fine suBlackstar suona le percussioni in un pezzo eha suggerito di cambiare gli accordi in unaltro, e David lo ha ascoltato. Tutto qui, non èmoltissimo ma neppure poco. È stato Bowie aspronarlo, quando gli ha confessato di averevoglia di fare nuova musica ma che l’idea dirimettere in piedi la band lo metteva a disa-gio. “E allora fallo!” è stato il consiglio delDuca Bianco: “Se provi disagio lavorerai dipiù e meglio.” Dietro quest’ora abbondante dimusica ci sono diciotto mesi passati in varistudi di registrazione, anche se Murphy hasempre amato defilarsi, sostenendo che lagente non ha bisogno di musica nuova, masemplicemente di un ritmo su cui muoversi.Forse non è nuovo, American Dream, ma è ilprimo album che ricorda i Talking Heads diRemain in Light senza sembrarne la bruttacopia. Si può ballare, ma i temi delle canzonisono cinici e adulti come un pamphlet, mentredescrivono i dolori della maturità, la brut-tezza dei tempi nostri fra incertezze, mortiviolente e politici che sembrano usciti da unfilm horror. Il Sogno americano è in crisi dadecenni, l’unico che riesce a mantenerlo an-cora in vita è Clint Eastwood, e AmericanDream ne descrive le crepe con una creativitàe un’intelligenza sempre più rare. BlackScreen è dedicato a David Bowie, ed era statoconcepito per ospitare un parlato di LeonardCohen, che non ha fatto in tempo a registrarlo.Dodici minuti che ci danno un po’ di fiducia:tanti Maestri se ne sono andati, ma qualcosadi nuovo da ascoltare c’è rimasto.

Il CD non suona compresso secondo la modacorrente, non fa disperare chi confida ancora,giustamente, nel dischetto digitale: un DR 9non fa sanguinare le orecchie. Anche in questocaso però si è voluto privilegiare il vinile, chepropone uno spettacolare – visti i tempi! –DR13, ed è stampato dalla Pallas. Le percussionisono pimpanti e realistiche, grazie ad un con-trasto che non è da meno della dinamica.BUONO

LCD Soundsystem “American Dream” 2LP + download Excelsior Equity Manage-

ment/ 8898546111

Foo Fighters “Concrete and Gold” 2 LP+ Download Roswell Records/Sony

88985 456011

L’inizio dell’album spiega tutto: “Non voglioessere re, ma cantare una canzone d’amore, fac-ciamo finta che non sia sbagliato e la potrai can-tare insieme a me”. I Nirvana suonavanomusica disperata e nichilista, Kurt Cobain neera il volto ed il cuore. I Foo Fighters sono ilgruppo di Dave Grohl, il batterista dei Nir-vana, e fanno musica rock ad alto volume. Leloro canzoni non vengono studiate riga perriga, alla ricerca di messaggi nascosti, ma sonosuonate in ogni dove, non si preoccupano diessere un po’ tamarre, si accontentano di fartistare bene. Molto americane, in questo, men-tre quando c’era Cobain bisognava citareNietzsche, come minimo, per capirne lo spi-rito. Figli dei Nirvana con cui non hanno nullain comune, in definitiva, i Foo Fighters inConcrete and Gold ospitano persino JustinTimberlake (ok, il suo canto quasi non si sente,ma è l’idea che conta). In Sunday Rain la bat-teria è suonata da Paul McCartney, e l’in-fluenza dei Beatles è evidente in Happy EverAfter (Zero Hour). Stupiti? Nella conclusivaConcrete and Gold si citano persino i PinkFloyd. Il nuovo album cerca insomma diuscire dall’impasse in cui si sono trovati negliAnni Zero, producendo album praticamentesovrapponibili. La potenza è nulla senza ilcontrollo, e Grohl continua ad amare le scor-ribande in piena adrenalina, potenti anche seinevitabilmente scontate. Tutto è già statodetto e suonato, e non è colpa dei Foo Fi-ghters. Che continueranno ad essere ungruppo da palasport gremiti di gente chevuole solo fare un po’ di casino, consumandola musica come una birra, ma questa volta sisono sforzati di proporsi in modo (almenoparzialmente) ragionato. È l’ultimo rock daclassifica che ci è rimasto, criticatelo fin chevolete ma dopo di loro ci tocca Miley Cyrus.Che è un bel vedere, però…

Quando il gioco si fa duro, i Foo Fightersamano giocare. Nei momenti di pieno le deli-cate orecchie audiofile soffrono per la distor-sione, possibile che un guru come ChrisBellman si sia occupato della versione in vi-nile, stampata su tre facciate – pare - dalla Pal-las? Sì, confrontatelo con il CD. La dinamicanon è eccellente ma il DR è un più che accet-tabile 10. Quello che un dato matematico nonpuò esprimere sono le scelte di produzione,riassunte nello sticker sulla copertina: “te-stando i limiti dei diffusori, in ogni dove.”SUFFICIENTE DISCRETO

RocK e i suoi FRatelli audioFili▼ FDS 263 87

War on Drugs “A Deeper Understanding” 2 LP + download Atlantic Recording Corpo-

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War on Drugs è la creatura di Adam Grandu-ciel e Kurt Vile, che però ha subito abbando-nato la formazione per dedicarsi a unacarriera solista di prestigio. Così Granduciel èrimasto da solo, nel tentativo di rendere con-crete le sue visioni musicali, che lo hanno por-tato a realizzare qualcosa che non si era maisentito prima, il connubio fra il rock ameri-cano classico dei Neil Young, dei Tom Petty,dei Bruce Springsteen, con la sperimentazionee l’elettronica che ha trovato nel Krautrock unmodello ancora insuperato. Il classico musici-sta che piace agli altri artisti e ai collezionistidi dischi più attenti, destinato a vivere lontanodai riflettori, apprezzato da una minoranza.Poi è arrivato l’album che ha cambiato tutto,la percezione della sua musica e il rapportocon il pubblico e la critica. Lost in the Dreamnel 2014 è uscito dall’underground e War onDrugs è diventando un fenomeno, non c’è unaclassifica dei dischi più belli di quell’anno chenon lo veda nelle primissime posizioni. ADeeper Understanding ha il compito im-probo di ripeterne la gloria, difficile replicarecerti eventi, ma tante recensioni perplesse cilasciano altrettanto perplessi. Nonostante ilsuccesso Adam continua infatti a proporsicome i grandi sperimentatori degli Anni Set-tanta, la foto di copertina non è certo casuale,e lo fa con una dedizione alla causa pressochétotale, mentre combina le chitarre elettrichedel rock acido con le ritmiche del synth-poppiù intellettuale. È un album un po’ più facile,come un po’ tutti si aspettavano dopo il pas-saggio alla Atlantic, ma la qualità è quasi lastessa del predecessore. Certo, manca l’effettosorpresa, e non è poco, ma diremmo lo stessoanche se A Deeper Understanding fosse statopubblicato nel 2014, e Lost in the Dream nel2017.

Il passaggio da una casa discografica indi-pendente ad una major non ha cambiato leprecedenti abitudini, purtroppo: il CD è moltocompresso, mentre l’ellepì respira adeguata-mente. Intendiamoci, è la musica stessa diAdam Granduciel ad essere compressa di suo,perciò anche il vinile – abbiamo ascoltatoquello trasparente venduto in esclusiva neinegozi indipendenti – non è un disco da di-mostrazione. Ma almeno ci mostra la musicadi un artista affascinante, senza opprimerla.DISCRETO

Con Blue & Lonesome i Rolling Stones sonotornati a realizzare un disco totalmente blues,come facevano agli inizi. Con il suo trentaset-tesimo album Van Morrison sembra rispon-dere alla band londinese, imitandone le scelte,e a settantadue anni suonati mette in catalogoil primo disco veramente blues della sua car-riera. Pare quasi incredibile, a pensarci, consi-derato quanto sia sempre stato importante nelsuo universo musicale, ma è proprio così: nel2006 ha persino omaggiato il country, con PayThe Devil, ma Roll With the Punches ha do-vuto aspettare il 2017. Per realizzare qualcosadi superbo si è circondato di un gruppo dimusicisti come George Fame, Jeff Beck e ChrisFarlowe…, un dream-team dai capelli bianchi.A proposito di colore, Van Morrison dimostraancora una volta che il blues non è una fac-cenda di pelle, se ce l’hai dentro puoi suonarloanche se sei pallido come un irlandese. Comedisse Pietro Mennea a Cassius Clay, “fra noidue il vero nero sono io.” La cerimonia musi-cale è la stessa che viene celebrata da un se-colo, e gli inediti di Van come Roll with thePunches tengono testa ai classici di Sister Ro-setta Tharpe (How Far From God), CountBasie (Goin’ to Chicago), Bo Diddley (I CanTell), Sam Cooke (Bring It Home to Me),Mose Allison (Benediction). Come vedete delblues non ha un concetto da purista, e forseper questo si respirano ottime vibrazionianche nei momenti che teoricamente potreb-bero risultare monotoni, tanto sono noti. Adesempio il medley che intreccia la StormyMonday di T-Bone Walker e Lonely Avenuedi Doc Pomus. L’album non propone nulla dinuovo, è sottinteso, e poi come potrebbe? Diveramente criticabile, però, ha solo la coper-tina.

La “burocrazia” necessaria per registrarenuovi dischi in studio annoia Van Morrison,ma anche il suo trentasettesimo album è un la-voro da professionisti. Niente di audiophile,ma un suono solido e dettagliato, che può ap-parire persino troppo pulito (per scelte di pro-duzione). Abbastanza buona la dinamica delvinile, doppio, solo accettabile quella del cd.DISCRETO/BUONO

Van Morrison “Roll with the Punches” 2LP+ download Exile/Caroline 6 02557

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Gregg Allman “Southern Blood” CD+ DVD Rounder Records 0888072033689

La storia della Allman Brothers Band è trage-dia e leggenda. Tragedia perché agli inizi degliAnni Settanta l’immenso Duane Allman e ilbassista Berry Oakley sono morti in moto, adistanza di un anno, in circostanze così similiche vengono i brividi a pensarci, roba da librodi Stephen King. Leggenda perché il lororock-blues è tuttora inimitabile e insuperato, euna collezione di diecimila dischi senza Liveat Fillmore East è comunque incompleta. No-nostante il vuoto lasciato dal fratello, Greggha continuato con la band, ottenendo ottimirisultati, e pure da solista ha mantenuto alta,a volte altissima, la bandiera del SouthernRock. Per realizzare il suo ultimo album, giàmalato, ha scelto di tornare a Muscle Shoals,Alabama, negli studi Fame che hanno vistopassare un bel pezzo di storia musicale ame-ricana. Southern Blood è stato registrato pra-ticamente in diretta, con i musicisti in studio aguardarsi in faccia, come non si riesce più afare in questi anni così tecnologici. Il risultatoè emozionante anche se ci dimentichiamo cheGregg se ne è andato in maggio. Con la suaproverbiale miscela di soul e rock analogicorilegge Tim Buckley (Once I Was), i Little Feat(Willin’), Bob Dylan (Going Going Gone),Willie Dixon (I love the Life I Live), i GratefulDead (Black Muddy River) e JacksonBrowne, che in Song for Adam è protagoni-sta di un duetto. Una raccolta di cover su-perbe, che si apre con l’inedito My Only TrueFriend. L’unico vero amico di Gregg, pensateun po’, è la strada. E mentre ascoltiamo i fiatidel sud, i cori delle voci nere e le chitarre chesi intrecciano fra loro, avvertiamo sul pavi-mento le vibrazioni pigre dei grossi motoriamericani a benzina, e ci scorrono davanti agliocchi immagini assolate, oltre alla bandieraconfederata che adesso negli Usa non si puòpiù sventolare, e che era diventata il simbolodel rock ribelle. Grazie, Gregg. Grazie AllmanBrothers.

Registrato a Muscle Shoals in un ambienteduro e leggendario, praticamente dal vivo(pochissimi gli overdub), dal punto di vistatecnico si rivela meno vintage del previsto, al-meno sul CD che presenta come preziosobonus anche un DVD sulla realizzazione deldisco. Il vinile si avvicina di più allo spiritodella musica, e risulta anche più dinamico. Avoi la scelta. Alla fine li abbiamo presi en-trambi. DISCRETO/BUONO

G. V. Voglio anticipare unadomanda, Maurizio, che si-curamente alcuni si por-ranno: perché si parla solodi novità audiofile?M. V. “Perché no?! Chi, comeme, ama la musica, lo fa a tut-to tondo; quindi ciò che è uti-le per diffonderla è sempre ilbenvenuto”.

G. V. Altra domanda, machi sono i così detti audio-fili?M. V. “Vedi Giada, questotermine, che a volte viene uti-lizzato al limite del dispregia-tivo, identifica in realtà chi amaascoltare la musica riprodottanel proprio ambiente dome-

stico nel modo più appagantepossibile. Che c’è di male, dun-que? Nulla se, per arrivare aciò, a volte, non si percorresserodelle strade sbagliate”.

G. V. Cosa intendi Mauri-zio? Spiegati meglio per fa-vore…M. V. “Sugli audiofili si èdetto di tutto, persino che sonodei “bambinoni” che giocanocon il loro impianto audiocome facevano da piccoli con illego e che il loro sfoggiare im-pianti Hi-Fi sempre più costosiè fine solo al potersene vanta-re con gli amici... ma soprat-tutto che “ascoltano l’impian-to e non la musica. Bene, sarà

anche vero (e qualche fortedubbio lo metto o, in ognicaso, tenderei a non genera-lizzare) ma io piuttosto impu-to alcuni comportamenti noncorretti e molte delle sceltesbagliate (vedi gli acquisti e levendite troppo frequenti deicomponenti del proprio im-pianto) ad una mancanza di“cultura” tecnico/musicaleche, purtroppo, le condizionisocio-economiche in cui versail nostro Bel Paese non aiuta-no a far crescere. Non dimen-tichiamo però che gli audiofi-li, nonostante tutto ciò che sidice e si dirà, sono la forza tra-scinante di un mercato che è efa cultura; di ciò dobbiamo es-

sere loro grati. Come? Dedi-cando loro una piccola rubri-ca di notizie, che li sappia gui-dare all’interno del complessomondo del software musicaleaiutandoli a scegliere quanto dipiù interessante, sia dal pun-to di vista tecnico che da quel-lo musicale, il mercato offre.Sono certo che troveranno in-teressanti le nostre news anchechi “audiofilo” non è, ciò vistol’alto livello artistico di tantedelle proposte che tale merca-to offre”.

G. V. Grazie Maurizio ebenvenuto su Fedeltà delSuono anche a nome del Di-rettore.

88 FDS 263▼ Novita ̀audioFile musicali

Cari amici lettori, in questo numero troverete una piccola novità (speriamo gradita), uno spazio incui Maurizio Vecchi, conosciuto titolare di Musica & Video, ha deciso di condividere la sua grandepassione per la musica e l’alta fedeltà regalandoci un po’ della sua conoscenza da un punto di vistaprettamente personale: quello cioè di chi, preferendo l’ascolto della musica dal vivo, cerca costan-temente di rendere l’ascolto riprodotto il più coinvolgente possibile, non solo attraverso la cura det-tagliata dell’impianto ma anche con un’attenta selezione musicale audiofila. Per capire megliol’intento di questo spazio dedicato alle “Novità audiofile musicali”, riporterò una breve ma piace-vole conversazione che Maurizio ed io abbiamo avuto in occasione del Gran Galà di Padova.

Introduzione alle “NOVITÀ AUDIOFILE MUSICALI”

Da sinistra, Claudia Vecchi, la sottoscritta, Andrea Bassanelli, Fabio Liberatore e Maurizio Vecchi.

di Giada Ventura

Le nuove uscite musicalisu supporti analogici(vinile e nastri ma-

gnetici) e digitali (CD –XRCD – SACD) si susse-guono ad un ritmo che, ne-gli ultimi mesi, è andatosempre più aumentando.Tale incremento è senza dub-bio dovuto al fatto che sem-pre più audiofili, e non, intutto il mondo, posseggonoimpianti di riproduzione dimedio e alto livello con gra-di di ”risoluzione” sempremaggiori; ciò li porta ad es-sere sempre più attenti al li-vello tecnico (oltre a quello,imprescindibile, musicale,ma ciò è cosa soggettiva) diquanto acquistato.

NOVITÀ AUDIOFILESono da considerarsi senzadubbio audiofile le rimaste-rizzazioni su vinile effettua-te partendo dai nastri masteranalogici originali con stam-pa su vinile pesante e diqualità (il più silenzioso pos-sibile). Le nuove registrazio-ni invece possono fregiarsidell’etichetta “audiofila” serealizzate in analogico (sulclassico nastro magnetico,per intendersi) oppure con latecnica “direct to disc” (di-rettamente dal mix microfo-nico alla lacca tramite il tor-nio di incisione); inserirei tradi esse anche quelle parzial-mente analogiche con regi-strazioni effettuate nel do-minio digitale, poi trasferitesu nastro magnetico primadel passaggio su lacca e suc-cessivi.Molte etichette, attente aquesto mercato, dichiaranoora la natura della registra-zione ed è quindi sempremeno difficile trovare sullenote di copertina diciturequali:- from the original analogmaster tape;- analog mastering;- direct to disc recording;- direct to tape recording.Anche le grandi major di-

scografiche utilizzano (solo avolte, purtroppo) i nastrimaster analogici originaliper le rimasterizzazioni met-tendo ciò in evidenza in co-pertina; questo lodevole la-voro viene però spesso va-nificato da processi di ma-stering e stampa non all’al-tezza, portando ad un risul-tato finale lontano anni lucidalle aspettative.

CAMPO ANALOGICOUna interessantissima novi-tà riguarda la disponibilità,

sempre maggiore, di musicaregistrata su nastro magne-tico in bobina.Da quando, alcuni mesi fa,una nota etichetta statuni-tense ha reso disponibili sulmercato i primi 8 titoli (dei12, per ora, previsti), alcunidei quali veramente presti-giosi e di strepitosa qualitàtecnica ed artistica, l’atten-zione e le richieste degli au-diofili è aumentata e conessa le vendite dei commer-cianti del settore più attentie sensibili alle esigenze delmercato.Non siamo davanti ad unanovità assoluta, già negliscorsi anni realtà quali TheTape Project (USA) insie-me ad altre piccole etichetteavevano immesso sul mer-

cato altri titoli ma, con l’esclu-sione di The Tape Project, sitrattava di artisti minori discarso o locale interesse.Tutti i competitor in campomettono molta cura nelleloro realizzazioni (i cui costipossono superare i 500 euroa titolo…); si tratta di nastrimagnetici, in bobina metal-lica, a 2 tracce registrati allavelocità di 38 cm/sec. Im-possibile barare, si tratta in-fatti di registrazioni, sem-pre e solo, analogiche river-sate, per copia diretta, su

nastri magnetici di altissi-ma qualità (non nastri NOSdi dubbia stabilità o prove-nienza ma nastri di attualeproduzione quali l’SM900Recording the Masters op-pure ATR) utilizzando prin-

cipalmente RTR della ATR(USA) oppure RTR della Stu-der o della Telefunken (Eu-ropa e non solo). Sono, ov-viamente, riservati ai pos-sessori di registratori a bo-bina in grado di riprodurretali nastri. Si tratta si di unanicchia di audiofili ma incostante aumento; la cosapiù importante è che la qua-lità del suono di questi nastriè sempre di parecchie lun-ghezze migliore di qualsiasiriversamento su LP, CD o filedigitale anche ad altissima ri-soluzione.

CAMPO DIGITALEIn campo digitale i supporticompatibili con l’attuale stan-dard dei CD si moltiplicano.XRCD, HQCD, UHQCD,SHMCD per citarne solo al-cuni. Il SACD, a standardDSD, è ancora vivo e vegetospecialmente nei mercatiUSA ed asiatici. Anche qui siè cercato di andare oltre i li-miti imposti dal mezzo tra-mite gli SHMSACD.Per entrambi si tratta, a vol-te, di mere operazioni com-merciali per vivacizzare ilmercato; in altri casi si è ten-tato di tirar fuori quantopossibile dai vari standardcurando in modo maniacalei supporti ed i processi pro-duttivi con risultati più omeno eclatanti. Di tutto ciò simetteranno in luce le novitàpiù interessanti proposte dalmercato.

89a cura di Maurizio Vecchi • Novita ̀audioFile musicali▼ FDS 263

NOVITÀ AUDIOFILE MUSICALI

Analogue Productionsè, insieme a MobileFidelity Sound Lab,

una della delle più stimatee prolifiche etichette “au-diofile” Made in USA. Negli ultimi anni, grazie alsuo deus ex machina, ChadKassem, ha acquisito i dirittiper effettuare le rimasteriz-zazioni di molti dei più pre-stigiosi titoli di musica clas-sica e jazz mai pubblicati.Parliamo di etichette qualiRCA Living Stereo/Decca,Prestige, Verve, Blue Note,Wilson Audiophile per ci-tarne solo alcune.Negli ultimi anni Mr. Kas-sem, manager molto atten-to, dinamico e con un gran-de fiuto per gli affari, haaperto uno stabilimento distampa, il Quality RecordPressings, capace ora disfornare quasi un milione diLP ogni anno; ha anche direcente acquisito lo studio dimastering “The MasteringLab” che fu del grandeDoug Sax (chi ricorda l’eti-chetta Sheffield Lab si ri-corderà certamente di lui)che purtroppo ci ha lascia-ti un paio di anni fa.In questo modo il cerchio siè chiuso dando la possibili-tà ad Analogue Productionsdi curare in proprio tutto ilprocesso, dal mastering (uti-lizzando sempre i masteranalogici originali, salvorare eccezioni che vengonosegnalate) alla stampa. In queste ultime settimanele uscite si sono susseguitea ritmo incalzante; ecconeuna selezione.

Analogue Productions -RCA Living Stereo BalletMusic from the Opera Anatole Fistoulari conducela Paris Conservatoire Or-chestra in arie tratte da fa-mosi balletti d’opera. È unodi grandi titoli del catalogoRCA Living Stereo che con-

tiene brani di forte impattoemotivo: Ascoltate la Danzadegli Schiavi tratta dal se-

condo Atto dell’Aida; letrombe sono vivide, poten-ti, magistralmente registra-te così come l’intera orche-stra.LP 33 giri, Vinile 200 gr,Made in USA

Analogue Productions -RCA Living Stereo Boro-din, Sinfonia Nr. 2 / Rim-sky – Korsakov – CapriccioSpagnolo

Jean Martinon conduce laLondon Symphony Orche-straLP 33 giri, Vinile 200 gr.,Made in USA

Analogue Productions -RCA Living Stereo

Anatole Fistoulari conducethe Royal Opera HouseOrchestra, Covent Garden Sir William Walton Façadeand Charles Alexandre Le-cocq Mamzelle AngotLP 33 giri, vinile 200 gr.,Made in USAGrande registrazione!

Sebbene usciti in primave-ra/estate 2017 da segnalarealcuni titoli, della stessa se-rie Analogue Productions -RCA Living Stereo, asso-lutamente imperdibili!

La prima segnalazione èper “The Royal Ballet –Gala Performances” pro-babilmente il titolo di mag-gior successo del catalogoclassico RCA Living Stereo,uscito in una curatissimaedizione su due LP 33 giricon vinile 200 gr. Una deli-zia per le orecchie; imper-dibile tra gli imperdibili.

La seconda è per “Venice”che vede il Maestro Solti, instato di grazia, dirigere ariedi Rossini, Ponchielli, Verdied Offenbach.

Una celeberrima registra-

zione effettuata dai tecniciDecca/RCA a Londra alCovent Garden di cui tantosi è scritto e detto (come, peresempio, circa il rumore,udibile in alcuni dei pas-saggi a basso livello, dellavicina linea della metropo-litana… test probante perogni impianto Hi-Fi che vo-glia definirsi tale).Nessun termine, seppuriperbolico, è sufficiente adescrivere questa registra-zione; la crème de la crème,immancabile!

La terza è una segnalazionemultipla e si riferisce ad al-cuni titoli in stampa 45 girisu due vinili 200 grammi(maggior velocità = maggiorinformazione nell’unità ditempo + la possibilità di in-cidere le tracce solo sullaparte iniziale dei vinili sen-za arrivare in zona etichet-ta). Grandi registrazioni da fartremare i polsi a chiunque.Si tratta di Scheherazadecon Fritz Reiner e la Chica-go Symphony Orchestra, Ipini e le Fontane di Romasempre con Reiner e la CSO,Le Rapsodie di Liszt edEnescu con Stokowski e laRCA Victor Symphony,Mussorgsky, Pictures at anExhibition, Fritz Reiner &CSO. Titoli storici di straor-dinaria qualità tecnica ed in-terpretativa.

Sempre Analogue Produc-tions Holly Cole Trio – Do-n’t Smoke in Bed, LP 33giri, vinile 200 gr., Made in

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NOVITÀ AUDIOFILE MUSICALI IN VINILE

a cura di Maurizio Vecchi

USA. LP conosciuto da mol-ti audiofili per la sua bel-lezza, dal punto di vista ar-tistico ma anche per la qua-lità della registrazione che lorende una scelta obbligataper gli amanti del genere.

Analogue Productions TheBeach Boys – Pet Sounds,doppio LP 45 giri, vinile 200gr., Made in USA. Disponi-bili entrambe le versioniMONO (AAPP 067M-45) eSTEREO (AAPP 067-45).

L’album di riferimento deiBB e di tutta una generazio-ne ora su 2 LP a 45 giri, im-possibile trovare di meglio.

Lodevole l’iniziativa di ren-dere disponibili sia la copiastereo che, per i nostalgici in-calliti, quella mono.

Analogue Productions –Prestige stereoContinua la pubblicazionedelle ristampe della SeriePrestige stereo che si com-pone di 25 titoli in totale (sia-mo ora alla 22esima uscita).La prima serie, già comple-ta da tempo, comprendevaaltri 25 titoli ma tutti rigo-

rosamente monofonici.Sono usciti nelle ultime set-timane in serie non nume-rata (sono disponibili in edi-zione numerata solo su ab-bonamento) 3 nuovi titoli:Eric Dolphy - OutwardBoundArnett Cobb – Ballads byCobbBooker Ervin – Exultation!Tutti LP 33 giri su vinile 200gr. Made in USA da masteranalogici.Buon ascolto.

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La Mobile FidelitySound Lab, conosciu-ta anche come Original

Master Recording, etichettacon sede negli USA, di gran-de fama “audiofila” e dalgrande passato, ha recente-mente iniziato la pubblica-zione, rinverdendo i fastidei loro vinili UHQR (UltraHigh Quality Record) deiprimi anni ’80, di una nuovaserie di alcuni grandi, stori-ci, titoli nella nuova serieUD1S, ovvero UltraDiscOne-Step. Sono tutti rigoro-samente stampati a velocità45 giri su 2 LP in vinile pe-sante e confezione boxset(cofanetto) molto curata siagraficamente che nel conte-nuto.Le note informative che laMOFI ha rilasciato circa ilprocesso produttivo dei vi-nili di tale nuova serie ci in-formano che: “Invece di uti-lizzare il processo industrialestandard in tre fasi per laproduzione della lacca, ilnuovo UD1S utilizza unasingola fase bypassando dueprocessi che generano per-dita di qualità del segnale.Mentre il processo a tre fasiè studiato onde ottenere ilmassimo di resa ed efficien-za produttiva, UD1S è statocreato per ottenere la mi-gliore qualità audio possibi-le. Così come la MOFI haaperto la strada ai vinili digrandi qualità con la sua se-rie UHQR (in collaborazione

con JVC Japan) negli anni’80, oggi fa un nuovo passoin avanti con UD1S che rap-presenta lo stato dell’artenel processo di produzionedi un vinile. Gli ingegneriMFSL iniziano il processoproduttivo avendo a dispo-sizione il master tape origi-nale ed in modo meticolosoproducono un set di lacche.Queste lacche vengono uti-lizzate per creare un nuovostampo chiamato “convert”.I delicatissimi “convert”sono poi “formati” nelle ma-trici di stampa permettendola realizzazione di un pro-dotto finale che letteralmentee figurativamente vi porta vi-cini alla musica. Saltando gli ulteriori pro-cessi di formazione dei suc-cessivi positivi e negativi distampa, come invece accadeper i processi standard a trestep, UD1S produce un LPcon il più basso rumore difondo ottenibile in assoluto.La rimozione dei due pro-cessi produttivi addizionaliche generano rumore per-mettono un ascolto rivelatorecon un incredibile numero diextra dettagli musicali per-cepibili e maggior dinamicache vengono invece persi acausa dei processi di produ-zione standard a tre step.L’esclusiva natura di questestampe a produzione moltolimitata garantisce che ognistampa UD1S è una replicaimmacolata della laccata rea-

lizzata direttamente dal na-stro master originale. Ogniaspetto della produzione delvinile è ottimizzato onde ot-tenere l’album più perfor-mante disponibile oggigior-no”.Il successo è stato immedia-to e di proporzioni tali da co-gliere impreparata la MOFI;tutto ciò nonostante un prez-zo di vendita, negli USA, diben 99 dollari.Le prime due uscite, stam-pate in 3000 esemplari nu-merati e strettamente limitatia tale quantità, sono andateletteralmente a ruba, addi-rittura in prevendita! Ora, sitrovano solo sul mercatodell’usato (vedi eBay o siti si-mili) a prezzi altissimi (anche400-500 euro…).I titoli sono: Santana – Abra-xas (UD1S 2-001)

Bill Evans Trio – Sunday atthe Village Vanguard (UD1S2-002)Facendo esperienza di quan-to accaduto, la MOFI è cor-sa ai ripari e per la loro ter-za uscita ha deciso di au-

mentare il numero di vinilistampati, sempre a tiraturalimitata e numerata, sino a6000 copie. In questo caso sitratta della ristampa di un ti-tolo anch’esso molto cono-sciuto sul mercato audiofiloper la qualità della registra-zione (e per il valore artisti-co): Donald Fagen – The Ni-ghtfly

Le prenotazioni sul sitoMOFI sono, al momento(fine Ottobre 2017), ancoraaperte il che significa che cisono ancora copie disponi-bili. Nel caso siate interessa-ti potrete anche chiedere alvostro fornitore di fiducia.Vi terremo informati sulleprossime uscite.

MOBILE FIDELITY SOUND LAB

La PFM torna in concerto!Dopo l’uscita del loro ulti-mo album “Emotional Tat-toos” la Premiata ForneriaMarconi tornerà ad esibirsiin Italia e all’estero; questealcune delle date italiane: 14novembre Torino TeatroColosseo, 15 novembre Ge-nova Teatro Carlo Felice,23 novembre Trento TeatroAuditorium S. Chiara, 1dicembre Padova GranTeatro Geox e il 2 dicembrea Varese al Teatro Open-jobsmetis.

15 novembre Milano,Teatro Dal Verme,Giovanni Allevi

Giovanni Allevi protago-nista di una serata unica al-l’insegna di composizioniinedite in cui non manche-ranno ospiti internazionali e i suoibrani più celebri per pia-noforte e per pianoforte eorchestra. Il 15 novembre sarà l’even-to di presentazione europeadelle nuove composizionidi Equilibrium in cui si po-trà anche ascoltare dal vivoil Concerto per Pianoforte eOrchestra n 1 eseguito da-gli stessi interpreti che nehanno realizzato negli USAl’anteprima mondiale loscorso agosto.

Moncalieri Jazz FestivalIn occasione della XX edi-zione del Moncalieri Jazz

Festival che si concluderà il19 novembre, segnaliamoquattro serate che omag-geranno quattro centenari:il 16 novembre, alle Fon-derie Teatrali Limone,l’“Omaggio al Centenariodi Ella Fitzgerald” sarà unconcerto con una doppiavalenza artistica: da un latoil ricordo della grande arti-sta americana nel centena-rio della nascita, dall’altro lavalorizzazione degli artisticome la cantante Karimacon un progetto specialeper il Moncalieri Jazz Fe-stival “VOICES” e prossi-mamente in tour in Cina. Lacantante sarà accompagna-ta da un trio strumentalestratosferico: Ruben Bella-via, Davide Liberti e il gio-vane talento Fabio Giachi-no. Il 17 novembre sempre alleFonderie Teatrali Limone“Omaggio a TheloniousMonk” con quattro grandipianisti di livello interna-zionale sul palco: KennyBarron, Dado Moroni, Cy-rus Chestnut e Danny Gris-sett in “4 by Monk by 4”,omaggio al grande geniodel jazz e del pianoforte. Unconcerto particolarissimodove su due pianoforti, siintrecceranno brani a due,quattro, sei ed a otto mani.Il 18 novembre “Omaggioad Armando Trovajoli” unaproduzione originale delMJF, con il trombettistamoncalierese Fulvio Chiarae il suo quartetto. Per l’oc-casione l’Orchestra Sinfo-nica di Torino sarà direttaper la prima volta dal-l’aquilano il maestro Stefa-no Fonzi, curatore degli ar-rangiamenti orchestrali. Ilprogramma verterà sui fa-mosi brani di celebri co-lonne musicali, in chiavejazz. La serata si svolgerà al-l’insegna dell’interazionecon diverse arti: verrannoinfatti letti i testi originali diArmando Trovajoli raccol-ti nel libro “Trovajoli Rac-

conta” di Alfredo Gasponi.Sarà l’attrice moncaliereseSara D’Amario ad inter-pretarli con la sua voce nar-rante, accompagnata dallevideo-testimonianze di al-cuni grandi amici di Ar-mando Trovajoli. All’even-to parteciperà anche unodei figli del grande artista,Maurizio Trovajoli.Il 19 novembre gran finalepresso l’Auditorium “Gio-vanni Agnelli” del Lingot-to, a Torino. “L’Omaggio aDizzy Gillespie” è un’altraproduzione originale delMJF. I solisti saranno Fa-brizio Bosso e Flavio Boltro,due musicisti piemontesidiventati famosi in tutto ilmondo che per l’occasionerealizzeranno un concer-to/evento che rimarrà nel-la storia del jazz italiano einternazionale con la me-ravigliosa collaborazionedell’Orchestra SinfonicaNazionale della Rai. Nelcorso della serata sarannoaccompagnati da un ospited’onore. I festeggiamentiper il centenario della na-scita del musicista ameri-cano hanno un forte legamecon il passato. Proprio Diz-

zy Gillespie, infatti, nel 1977si esibì in un grande con-certo a Moncalieri nella cen-trale e suggestiva PiazzaVittorio Emanuele II (oggipalcoscenico della NotteBlue). Nel 1983 Dizzy suo-nò inoltre all’AuditoriumRai di Torino per festeg-giare i 50 anni dell’Orche-stra Rai di Torino e i suoi 50anni di carriera. L’appun-tamento del 19 novembre,coinvolgendo l’attuale Or-chestra Sinfonica Naziona-le della Rai, farà riviverequell’evento che è rimasto erimarrà nella memoria de-gli amanti del jazz. E non ècasuale neppure la presen-za di Flavio Boltro (Pie-monte – ITALIA / FRAN-CIA), da giovane sopran-nominato “Dizzyno Italia-no”, oggi considerato unodei più grandi trombettistiitaliani. “ The Champ “ ToDIZZY è invece il titolo del-la seconda parte del con-certo, dove Fabrizio Bosso siesibirà assieme alla JazzOrchestra (13 elementi) di-retta da Paolo Silvestri conarrangiamenti dello stessodirettore.www.moncalierijazz.com

92 FDS 263▼ aPPuNtameNti d’ascolto • a cura di Giada Ventura

Rassegna di concerti ed eventi di tutti i generi musicali per lasciare, una volta tanto, l’impianto spento. O, quantomeno, in stand-by...

93aPPuNtameNti D’ASCOLTO▼ FDS 263

Dal 5 al 30 novembreRoma,Roma Jazz Festival

Il tema della 41 edizione delRoma Jazz Festival di que-st’anno è “Jazz is my reli-gion”, citazione del poetaafroamericano Ted Joans:la rassegna organizzata daIMF in coproduzione conFondazione Musica perRoma torna nella capitalecon 21 concerti in luoghi di-versi della città, dall’Audi-torium Parco della Musicaal Pantheon, la Sacrestiadel Borromini, la Casa delJazz, l’Alcazar, il PitiglianiCentro Ebraico Italiano e laChiesa di San Nicola daTolentino. Il Direttore arti-stico Mario Ciampà affermache “Ogni concerto ha unsignificato diverso e la scel-ta dei luoghi segue la spiri-tualità’’. Ad aprire il Festi-val Chick Corea e SteveGadd, ma ci saranno ancheGiovanni Guidi con “An-geli e Demoni” alla Sacre-stia del Borromini e DimitriEspinoza con concerto gra-tuito al Pantheon. E ancora,Gabriele Coen, Simona Mo-linari e Mauro Ottolini;Adam Ben Ezra, FabrizioBosso con lo Spiritual Trio eWalter Ricci e molti altriancora.www.romajazzfestival.it

18 novembre Bari,Teatro Petruzzelli,Krystian ZimermanDal podio del Teatro Pe-truzzelli l’incredibile pia-nista Krystian ZIMER-MAN, straordinario musi-cista, diretto da GrzegorzNOWAK e accompagnatodall’Orchestra del TeatroPetruzzelli per il seguente

programma:Leonard Bernstein Sinfo-nia n. 2 per pianoforte e or-

chestra “The age of anxie-ty”, Modest MussorgskyQuadri da un’esposizione -Ricordo di Viktor Har-tmann suite per orchestra(orchestrazione di Sergei P.Gorchakov)

Dal 18 novembre al 5 di-cembre,Filippo Vignato Tour

Filippo Vignato presentadal vivo “HarvestingMinds”, primo album comeleader per la CAM JAZZuscito a settembre. Dopola pubblicazione dell’albumd’esordio Plastic Breath(Auand) lo scorso anno e lavittoria del Top Jazz 2016, ilreferendum indetto dallarivista Musica Jazz, comeMiglior Nuovo Talento, Vi-gnato riunisce qui alcunitra i più sensibili giovanimusicisti europei per unnuovo quartetto completa-mente acustico: GiovanniGuidi al pianoforte, MattiaMagatelli al contrabbassoed Attila Gyárfás alla bat-teria.Le date del tour: 18 no-vembre ParmaJazz Fron-tiere Festival, 28 novembrerassegna Groove del Cen-tro culturale Candiani diMestre, 29 novembreCockney London Pub Cor-

rezzola (PD), 30 novem-bre Fano Jazz Club OsteriaTiravino, 1 dicembre SienaUn Tubo, 2 dicembre Pi-nocchio Jazz Firenze, 4 di-cembre La Tenda Modena,5 dicembre Verona Le Can-tine de L’Arena.

19 novembre Firenze,Teatro Della Pergola – Sa-loncinoMario Brunello

Ultimo appuntamento del-l’integrale della musica diBach per violino e violon-cello: la Sonata e la Partitaper violino solo sarannoeseguite al violoncello pic-colo, mentre le Suites sa-ranno eseguite sul magni-fico violoncello Maggini del1600.

21 novembre Milano,Blue Note Jazz Club,Jazzmeia Horn

Con una maturità e fiduciavocale che va ben al di làdei suoi anni, la giovanecantante Jazzmeia Horn ap-proda nella scena musicaleinternazionale rivelando unindiscusso talento. Vincitrice del prestigiosoThelonious Monk Interna-tional Vocal Jazz Competi-tion 2015, Jazzmeia è pron-ta a prendere posto al fian-co dei migliori jazz vocalistdi oggi. Naturalezza e sguardo ver-so un moderno approccioalla vocalità sono alcunedelle caratteristiche dellasua arte.

25 novembre Vercelli,Teatro Civico,Guido Rimonda

Dal palco del MAC il gran-de violinista Guido Ri-monda, accompagnato dalpianista Massimo GiuseppeBianchi, eseguirà musichedi Dvorák, Grieg e Mozart.

25 novembre Palermo,Teatro Massimo4 dicembre Roma,Auditorium Parco dellaMusica, Sala Santa CeciliaMaurizio Pollini

Da più di 50 anni ai verticidel pianismo mondiale, per-sonalità complessa e schiva,Maurizio Pollini non è solouno dei più grandi pianistidella nostra epoca, ma an-che un artista colto e im-pegnato in battaglie mora-li e civili.

26 novembre Padova,Auditorium Pollini,I Solisti Veneti

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diretti da CLAUDIO SCI-MONE Musiche di: Vivaldi, Mo-zart, Paganini, Monti

29 novembre Torino,Conservatorio G. Verdi,Gabriele Carcano

Tra i migliori giovani talentidella scena musicale inter-nazionale, a poco più di unanno dall’uscita del suo pri-mo album dedicato a lavo-ri giovanili di Brahms, ac-colto da recensioni entu-siastiche e premiato con ilSupersonic Award dalla ri-vista Pizzicato, questo gio-vane pianista si esibirà inStagione all’Unione Musi-cale col seguente program-ma: Manzitti, Sonata, L.van Beethoven, Sonata in remaggiore op. 28 (Pastorale),L. van Beethoven, Sonata insi bemolle maggiore op.106 (Grosse Sonate für dasHammerklavier).

2 dicembre Poggio Rusco(MN),Teatro Auditorium,Trio Gaspard

“Tempo d’Orchestra”dell’Orchestra da Camera diMantova compie 25 anni:tanta buona musica e nu-merosi eventi nell’arco disette mesi, fino al 12 aprile2018. Tra questi segnaliamoquello del Trio Gaspard,formato dal pianista tedescoNicholas Rimmer, dal vio-linista greco Jonian IliasKadesha e dalla violoncel-lista britannica Vashti Hun-ter; il Trio Gaspard riflette

l’internazionalità dei suoitalentuosi membri in unaattività che ha assunto con-torni vastissimi e contatticon alcune fra le personali-tà più interessanti del con-certismo mondiale. Vantaaffermazioni in alcune com-petizioni prestigiose tra cuiil concorso “Joachim” diWeimar e l’”Haydn” diVienna ed ha raggiunto inbreve tempo le sale ed iteatri più importanti d’Eu-ropa.Programma: F. J. HaydnTrio in mi bemolle mag-giore Hob.XV:10, D. Sho-stakovich Trio n. 1 in do mi-nore op. 8, F. J. Haydn Trioin la maggiore Hob. V:18, F.Schubert Trio in mi bemol-le maggiore D 929.

4 dicembre Genova,Teatro Carlo Felice,Uto Ughi e Carlo Canino

“Il Violino: magia italiana“.Uto Ughi e Bruno Caninoformano da decenni unadelle coppie più acclamatein ambito cameristico. Programma: Giuseppe Tar-tini, Sonata in sol minore Iltrillo del diavoloLudwig van Beethoven, So-nata in sol maggiore op. 30n. 3, Johannes Brahms, Ter-za Sonata in re minore op.108, Camille Saint-Saëns,Havanaise op. 83, PabloMartín Melitón de Sarasate,Zingaresca op. 20.

7, 9, 10 dicembre Roma,Auditorium Parco dellaMusica – Sala Santa Ceci-liaCiajkovsky, Concerto perviolinoAntonio Pappano direttore,Lisa Batiashvili violino, CiroVisco maestro del coro

Orchestra e Coro dell’Ac-cademia Nazionale di San-ta Cecilia

Programma: Schubert Sin-fonia n. 8 “Incompiuta”,Morricone Voci dal silenzio,Ciajkovsky Concerto perviolino

8, 9, 10 dicembre Milano,Teatro Dal Verme,Ludovico Einaudi

L’organico del tour di “Ele-ments” vedrà Ludovico Ei-naudi al pianoforte, Fede-rico Mecozzi al violino,Redi Hasa al violoncello,Alberto Fabris al basso elet-trico e live electronics, Ric-cardo Laganà alle percus-sioni e Francesco Arcurialle chitarre.

9 dicembre Terni,Chiesa S. Francesco,Concerto di Natale

La grande musica classica,da sempre amata e pro-mossa dall’associazione Vi-sioninmusica, sarà ancheper l’anno 2017 la protago-nista di un evento che èormai tradizione: il Con-certo di Natale di Visionin-musica. L’Ukrainian RadioSymphony Orchestra di-retta da Vladimir Sheiko eil violinista Stefan Milen-kovich saranno gli inter-preti di Viva España! unconcerto che renderà omag-gio alla musica di tradizio-ne iberica, con qualche ac-cento russo.

9 dicembre Venezia,Teatro La Fenice,La Traviata

La Traviata è un’opera in treatti di Giuseppe Verdi su li-bretto di Francesco MariaPiave. È basata su La Si-gnora delle camelie, operateatrale di Alexandre Dumas(figlio), che lo stesso autoretrasse dal suo precedenteomonimo romanzo. Vieneconsiderata parte di una co-siddetta “trilogia popolare”di Verdi, assieme a Il trova-tore e a Rigoletto. Fu in par-te composta nella villa deglieditori Ricordi a Cadenab-bia, sul lago di Como. La pri-ma rappresentazione av-venne al Teatro La Fenice il6 marzo 1853.

12 dicembre Reggio Emi-lia,Teatro Municipale Valli,Jerusalem String Quartet

Il Jerusalem String Quartet,sostenuto dall’American-Israel Cultural Foundation,si è ormai affermato tra iquartetti più dinamici e in-teressanti del panorama in-ternazionale; in stagioneper la Società del Quartettodi Milano, il concerto pre-vede il seguente program-ma:W. A. Mozart, Quartetto insi bemolle maggiore K 458“La caccia”, L. Janácek,Quartetto per archi n. 1“Sonata a Kreutzer”, A.Dvorák, Quartetto per archin. 13 in sol maggiore op.106.

14, 15, 16 dicembre Roma,Auditorium Parco dellaMusica – Sala Santa Ceci-lia,Bizet, Carmen

Antonio Pappano Direttore,Ciro Visco Maestro delCoro, Orchestra e Coro del-l’accademia Nazionale diSanta CeciliaProgramma: Bizet Sinfoniain do, Bizet Carmen: sele-zione, Borodin Sinfonia n. 2,Borodin Danze Polovesiane.

17 dicembre Torino,Conservatorio G. Verdi,King’s SingersImmediatamente ricono-scibili per l’intonazione per-

fetta, così come per l’im-peccabile fusione armonica,i King’s Singers rappresen-tano uno dei gruppi a cap-pella più blasonati e accla-mati del mondo. Tanto da-gli spettatori, che affollanoregolarmente i loro concer-ti, quanto dalla stampa, chespende superlativi senzatimidezza. Un formidabilesestetto che, pur con varicambi di formazione dal1968 ad oggi, ha sempremantenuto intatto il suosplendore originario chetrasmetterà al pubblico, af-frontando un entusiasman-te viaggio dalle sponde ri-nascimentali di Thomas Tal-lis fino alla rivoluzione popdei Beatles.

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