notiziario febbraio 2013

8
BOTTICINO Circolo “Angelo Vassallo” febbraio 2013 Foglio informativo e di dibattito politico culturale a cura del Partito Democratico di Botticino N egli ultimi tempi chissà quante volte abbiamo imprecato contro le tasse, contro il lavoro che manca, contro le difficoltà di far quadrare i conti familiari. I colpevoli di questo disa- stro? Per alcuni è sempli- ce individuarli: tutti quelli che stavano in parlamen- to. Già, ma dalle ultime elezio- ni era uscita una maggio- ranza ed una minoranza e suonano strane quelle, inte- ressate, voci che tendono a metterle sullo stesso piano nel tentativo di deresponsa- bilizzare l’elettore e nascon- dere ciò che il malgoverno della destra ha prodotto. Altra singolare affermazione in uso in questi giorni: non esistono più destra e sini- stra, categorie ormai con- segnate al passato. Ma le soluzioni ai problemi, il modo di vivere la politica e di gestire lo stato, il lavoro, l’equità degli interventi ed il riconoscimento dei diritti, possono trovare risposte diverse secondo una visio- ne della società che può es- sere di destra o di sinistra. Infatti dopo la favola delle solite promesse di tagli alla imposizione fiscale (dopo l’ICI pure il bollo auto) e di un futuro quantomeno gau- dente (ristoranti pieni, alber- ghi, luoghi di villeggiatura e voli aerei esauriti), ci siamo risvegliati dal sogno con più tasse, con un paese in crisi che non offre op- portunità ai giovani e serenità agli anziani, con una crescente po- vertà e con una concentrazione della ricchezza che non ha uguali nelle altre nazioni europee. Certamente nell’ultimo anno il paese ha migliorato alcuni para- metri dei conti pubblici, al prez- zo però di una decrescita e della perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, con interi pezzi della produzione industriale an- dati perduti. Oggi ci si presenta l’occasione per una maggioranza diversa, che si propone di fare del lavoro, della giustizia sociale e dell’one- stà il perno su cui impostare l’a- zione di governo. Anche in Lombardia il candidato scelto dal centrosinistra - Um- berto Ambrosoli - può rompere il declino morale e produttivo che ci ha colpiti. CI SIAMO! ORA TOCCA A NOI ELETTORI DECIDERE Le difficoltà del paese e della no- stra regione sono vere e profon- de. Tuttavia non appartengono ad un triste ed ineludibile destino: possono essere superate con- cedendo fiducia alle proposte ed alle persone giuste. E sono giuste anche perché pre- ferite da milioni di cittadini – reali e non virtuali - attraverso un per- corso coinvolgente e democra- tico che nessun altro ha voluto percorrere. Tocca a noi elettori scegliere e non dobbiamo abdicare al nostro ruolo, astenendoci o riproponen- do vecchie accoppiate della de- stra fallimentare o rigidi interpreti di regole altrui, oppure urlatori della rete e pseudo rivoluzionari. Possiamo veramente cambiare l’Italia e la Lombardia: votiamo PD! Stampato su carta revive pure natural riciclata al 100% certificata FSC

description

notiziario campagna elettorale

Transcript of notiziario febbraio 2013

Page 1: notiziario febbraio 2013

BOTTICINO Circolo “Angelo Vassallo” febbraio 2013

Foglio informativo e di dibattito politico culturale a cura del Partito Democratico di Botticino

Negli ultimi tempi chissà quante volte abbiamo imprecato

contro le tasse, contro il lavoro che manca, contro le difficoltà di far quadrare i conti familiari.

I colpevoli di questo disa-stro? Per alcuni è sempli-ce individuarli: tutti quelli che stavano in parlamen-to.

Già, ma dalle ultime elezio-ni era uscita una maggio-ranza ed una minoranza e suonano strane quelle, inte-ressate, voci che tendono a metterle sullo stesso piano nel tentativo di deresponsa-bilizzare l’elettore e nascon-dere ciò che il malgoverno della destra ha prodotto.

Altra singolare affermazione in uso in questi giorni: non esistono più destra e sini-stra, categorie ormai con-segnate al passato.

Ma le soluzioni ai problemi, il modo di vivere la politica e di gestire lo stato, il lavoro, l’equità degli interventi ed il riconoscimento dei diritti, possono trovare risposte diverse secondo una visio-ne della società che può es-sere di destra o di sinistra.

Infatti dopo la favola delle solite promesse di tagli alla imposizione fiscale (dopo l’ICI pure il bollo auto) e di un futuro quantomeno gau-dente (ristoranti pieni, alber-

ghi, luoghi di villeggiatura e voli aerei esauriti), ci siamo risvegliati dal sogno con più tasse, con un paese in crisi che non offre op-portunità ai giovani e serenità agli anziani, con una crescente po-vertà e con una concentrazione della ricchezza che non ha uguali nelle altre nazioni europee.

Certamente nell’ultimo anno il paese ha migliorato alcuni para-metri dei conti pubblici, al prez-zo però di una decrescita e della perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, con interi pezzi della produzione industriale an-dati perduti.

Oggi ci si presenta l’occasione per una maggioranza diversa, che si propone di fare del lavoro, della giustizia sociale e dell’one-stà il perno su cui impostare l’a-zione di governo.

Anche in Lombardia il candidato scelto dal centrosinistra - Um-berto Ambrosoli - può rompere il declino morale e produttivo che ci ha colpiti.

CI SIAMO!OrA tOCCA A nOi elettOri deCidere

Le difficoltà del paese e della no-stra regione sono vere e profon-de.

Tuttavia non appartengono ad un triste ed ineludibile destino: possono essere superate con-cedendo fiducia alle proposte ed alle persone giuste.

E sono giuste anche perché pre-ferite da milioni di cittadini – reali e non virtuali - attraverso un per-corso coinvolgente e democra-tico che nessun altro ha voluto percorrere.

Tocca a noi elettori scegliere e non dobbiamo abdicare al nostro ruolo, astenendoci o riproponen-do vecchie accoppiate della de-stra fallimentare o rigidi interpreti di regole altrui, oppure urlatori della rete e pseudo rivoluzionari.

Possiamo veramente cambiare l’Italiae la Lombardia: votiamo PD!

Stampato su cartarevive pure natural riciclata al 100%

certificata FSC

Page 2: notiziario febbraio 2013

pag. 2

Il 24 e 25 febbraio sceglieremo chi guiderà la nostra Regione.Una persona che dovrà rige-nerare la Lombardia.Perché solo con una rinno-vata moralità potremo creare lavoro, garantire servizi più ef-ficienti, tagliare gli sprechi, es-sere protagonisti in Europa.

Il nostro candidato è Umber-to Ambrosoli, vincitore delle Primarie del Patto Civico e del Centrosinistra con il 58% di preferenze. Un uomo libero, con la Lombardia nel cuore, forte del sostegno della società ci-vile, del volontariato, di tantis-simi cittadini e amministratori lombardi.Tutti convinti che solo attra-verso il rispetto delle regole e il senso di responsabilità la nostra Regione tornerà leader nella moralità, nell’ef-

eleZiOni reGiOnAli lOMBAr diA 24-25 FeBBrAiO 2013

Responsabilità, Regole, Futuro

FORTE PERCHÉ LIBERO.

Umberto

AMBROSOLI

ficienza, nell’impresa, nei rap-porti con l’Europa.Umberto Ambrosoli, sposato con tre figli, è avvocato pena-lista. Si occupa da sempre di contrasto culturale ai fenome-ni criminali.

È componente del Comitato Antimafia istituito dal Sinda-co di Milano Giuliano Pisapia. Il suo libro “Qualunque cosa succeda” ricostruisce la vicen-da umana, civica e professio-nale del padre Giorgio.

AMBROSOLIPresidente

TUTTI INSIEME!

Page 3: notiziario febbraio 2013

pag. 3

BOTTICINOBOTTICINO

PER IL CAMBIAMENTOCarissimi, pensate alla sod-

disfazione di un amante del vino che, dopo aver tra-

scorso qualche mese nel deserto, può finalmente stappare un buon brunello di montalcino o alla sod-disfazione di un napoletano che dopo tanti anni di carcere man-gia una pizza napoletana. Credo abbiano provato la stessa soddi-sfazione che ho avuto sabato 19 gennaio assistendo al comizio di Umberto Ambrosoli a Brescia. Umberto ci ha fatto riassaporare il gusto della buona politica. Senza grosse promesse o grosse bufale. Sincerità, realismo e alcuni principi ormai desueti in Regione Lombar-dia. Legalità - Regole - Solidarietà - Equità - Merito.

In questi anni abbiamo assistito a tutto. La legislatura è iniziata con le firme false raccolte da Formi-goni. Senza quelle non avrebbe dovuto partecipare. Poi gli infiniti scandali della maggioranza. Il più clamoroso e disgustoso quello di Franco Nicoli Cristiani che, come tutti sapevano, curava gli interes-si particolari. Quindi in cambio di mazzette faceva (tra le tante) sep-pellire i rifiuti tossici sotto i grandi cantieri inquinado per sempre la terra e le falde da cui berranno i

nostri figli, che utilizzeranno per irrigare gli ortaggi, per dare da bere agli animali, e quindi avre-mo ortaggi e latte tossici . Poi la chiusura con l’assessore Zambelli arrestato per i voti comprati dal-la ‘ndrangheta. In mezzo decine di scandali del Presidente Formi-goni. Vacanze pagate dagli amici che intascavano soldi dal sistema sanitario e sullo yacht che gli met-tevano a disposizione. Miliardi di euro alle cliniche milanesi in cam-bio di riconoscimenti economici e riconoscimenti politici. Di qualche giorno fa l’appoggio di Formigoni a Maroni. Dopo aver creato la candidatura Albertini e dopo vari e ripetuti slalom il “Ce-leste” ha scelto l’alleanza forzale-ghista e - piccolo regalino allegato - il seggio sicuro al Senato. Maroni ha risposto “bisogna raccogliere il voto di tutti i lombardi che hanno contribuito a 17 anni di buon Go-verno”.

E allora vi scrivo per dire BA-STA. Qui non stiamo parlando di un centrodestra che si candida a governare il Paese e la Lombar-dia...qui stiamo parlando di gente

eleZiOni reGiOnAli lOMBAr diA 24-25 FeBBrAiO 2013

senza vergogna che si coalizza solo per interesse (lega e pdl or-mai non si sopportano) e ci pren-de in giro per raggiungere il pote-re. Potere che hanno già sfruttato per arrichire loro e i loro amici e gli amici degli amici.

E allora cittadino lombardo disgustatoda tutto ciò, sappi che c’è una soluzione. Si chiama cambiamen-to. Ovvero si chiama Umberto Ambrosoli. Ti invito a conoscerlo tramite il suo sito www.ambroso-lilombardia2013.it. Una persona perbene di 42 anni. Non è un mili-tante della politica. E’ un cittadino che ha scelto di raccogliere la sfi-da per il cambiamento. Cercando di restituire quei valori di giustizia sociale, equità, legalità, rispetto che i cittadini lombardi meritano.

Ti invito quindi a sce-gliere Umberto Ambro-soli come prossimo Pre-sidente della Regione Lombardia.

Andrea Casali

Page 4: notiziario febbraio 2013

pag. 4

COSA VUOl FAre il Pd Per il GOVernO dell’itAliA?

Un voto consapevole richie-de anche di conoscere quali sono gli impegni

che le varie forze politiche assumo-no di fronte agli elettori. Non è vero che tutti i programmi sono uguali ed è importante valutare sia le proposte che la loro credibilità. Pertanto pub-blichiamo alcuni punti del program-ma che il PD vuole realizzare per un’Italia più giusta.

DEMOCRAZIADobbiamo sconfiggere l’ideologia della fine della politica e delle virtù prodigiose di un uomo solo al co-mando. E’ una strada che l’Italia ha già percorso, e sempre con esiti disastrosi. Per noi il populismo è il principale avversario di una politica autenticamente popolare. In questi ultimi anni esso è stato alimentato da un liberismo finanziario che ha la-sciato i ceti meno abbienti in balia di un mercato senza regole. La destra populista ha promesso una illusoria protezione dagli effetti del liberismo finanziario innalzando barriere cultu-rali, territoriali e a volte xenofobe.La sola vera risposta al populismo è la partecipazione democratica. La crisi della democrazia non si com-batte con “meno” ma con “più” de-mocrazia. Più rispetto delle regole,

una netta separazione dei poteri, una vera democrazia paritaria e l’applicazione corretta e integrale di quella Costituzione che rimane tra le più belle e avanzate del mondo.

EUROPALa crisi che scuote il mondo mette a rischio l’Europa e le sue conqui-ste di civiltà. Ma noi siamo l’Euro-pa, nel senso che da lì viene la sola possibilità di salvare l’Italia: le sorti dell’integrazione politica coincidono largamente col nostro destino. Non c’è futuro per l’Italia se non dentro la ripresa e il rilancio del progetto euro-peo. La prossima maggioranza do-vrà avere ben chiara questa bussola: nulla senza l’Europa.

LAVOROLa nostra visione assume il lavoro come parametro di tutte le politi-che…..Il primo passo da compiere è un ri-disegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro e sull’impresa, attingendo alla rendita dei grandi patrimoni finanziari e im-mobiliari. Quello successivo è con-trastare la precarietà, rovesciando le scelte della destra nell’ultimo de-cennio e in particolare l’idea di una competitività al ribasso del nostro

apparato produttivo, quasi che, ri-masti orfani della vecchia pratica che svalutava la moneta, la rispo-sta potesse stare nella svalutazione e svalorizzazione del lavoro. Il terzo passo è spezzare la spirale perversa tra bassa produttività e compressio-ne dei salari e dei diritti, aiutando le produzioni a competere sul lato del-la qualità e dell’innovazione, punti storicamente vulnerabili del nostro sistema.

UGUAGLIANZAL’Italia è divenuta negli anni uno dei Paesi più diseguali del mondo occi-dentale. La crisi stessa trova origine negli Stati Uniti come in Europa da un aumento senza precedenti delle disuguaglianze. E dunque esiste, da tempo oramai, un problema enorme di redistribuzione che investe il rap-porto tra rendita e lavoro, mettendo a rischio i fondamenti del welfare.Sull’altro fronte, la ricchezza finan-ziaria e immobiliare è diventata sem-pre più inafferrabile, capace com’è di sfuggire a ogni vincolo fiscale e solidale. Non si esce dalla crisi se chi ha di più non è chiamato a dare di più. È la crisi stessa a insegnarci che la giustizia sociale non è pen-sabile come derivata della crescita economica, ma ne costituisce il pre-

Page 5: notiziario febbraio 2013

pag. 5

COSA VUOl FAre il Pd Per il GOVernO dell’itAliA? BOTTICINOBOTTICINO

supposto. Ciò significa che la ripresa economica richiede politiche di con-trasto alla povertà, anche in un Pa-ese come il nostro dove il fenome-no sta assumendo caratteri nuovi e dimensioni angoscianti. I “nuovi po-veri”, per altro, continuano ad assi-stere allo scandalo di rendite o emo-lumenti cresciuti a livelli indecenti, a ricchezze e proprietà smodate che si sottraggono a qualunque vincolo di solidarietà. A tutto questo bisogna finalmente mettere un argine.

LIBERTA’Per noi libertà è anzitutto la possibili-tà concreta per le giovani generazio-ni di costruire il proprio progetto di vita e realizzare le proprie vocazioni. Il nostro progetto non sarà retorica-mente per i giovani, ma dovrà essere soprattutto dei giovani. Quegli stes-si che oggi, pur ricchi di talento ed energie, trovano le strade sbarrate e sono sistematicamente esclusi.Il tema del merito non può essere contrapposto a quello dell’egua-glianza delle opportunità. Libertà dei progetti di vita e valorizzazione del merito sono i presupposti di una so-cietà più aperta ed eguale.

SAPERENon c’è futuro per l’Italia senza un contrasto alla caduta drammatica

della domanda d’istruzione registrata negli ultimi anni. È qualcosa che tro-va espressione nell’abbandono sco-lastico, nella flessione delle iscrizioni alle nostre università, nella sfiducia dei ricercatori e nella demotivazione di un corpo insegnante sottopagato e sempre meno riconosciuto nella sua funzione sociale e culturale.

SVILUPPOSOSTENIBILENoi immaginiamo un progetto-Pae-se che individui grandi aree d’investi-mento, di ricerca, di innovazione ver-so le quali orientare il sistema delle imprese, nell’industria, nell’agricoltu-ra e nei servizi. La qualità e le tipicità, mobilità so-stenibile, risparmio ed efficienza energetica, le tecnologie legate alla salute, alla cultura, all’arte, ai beni di valore storico e alla nostra tradizio-ne, l’agenda digitale. Bisogna inoltre dare più forza e prospettiva alle no-stre piccole e medie imprese aiutan-dole a collegarsi fra loro, a capitaliz-zarsi, ad accedere alla ricerca e alla internazionalizzazione.

DIRITTISul piano dei diritti di cittadinanza l’Italia attende da troppo tempo una legge semplice ma irrinunciabile: un

bambino, figlio d’immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino ita-liano. L’approvazione di questa nor-ma sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura.Daremo sostanza normativa al prin-cipio riconosciuto dalla Corte Co-stituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il rico-noscimento giuridico. È inoltre ur-gente una legge contro l’omofobia. Siamo per il rispetto della vita umana e quindi vogliamo che la condizione dei detenuti sia rispettosa della Co-stituzione.

BENI COMUNIPer noi salute, istruzione, sicurezza, ambiente, sono campi dove, in via di principio, non deve esserci il povero né il ricco. Perché sono beni indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti. Sono beni comuni di tutti e di cia-scuno e definiscono il grado di civiltà e democrazia del Paese.

Il programma completo suwww.partitodemocratico.it

Page 6: notiziario febbraio 2013

pag. 6

MOderAtO:Chi erA COStUi?

Qualcuno è “sceso in cam-po” per rappresentare i moderati e salvare il Pa-

ese dai comunisti; qualcun altro “è salito in politica” per federare i moderati; non dimentichiamo il nuovo “salvatore” taumaturgico, un certo Samorì, comparso mira-colosamente all’orizzonte mode-rato e altrettanto miracolosamente scomparso malgrado l’intervento tempestivo degli operatori di “Chi l’ha visto”. Non parliamo poi di quanti sono at-tendati da molti anni nel campeg-gio del “centro moderato”, asse-gnandosi il ruolo di ago della bilan-cia nel cosiddetto bipolarismo mai decollato (secondo loro) e quindi bisognoso di un “terzo polo” ca-pace di aggregare le anime perse di quanti, sempre in nome della moderazione e forse a loro insa-puta, desiderano essere arbitri nella contesa fra destra e sinistra e assegnare all’Italia una vera go-vernance calibrata a misura di privatizzazioni, “moderatamente” propensa alla difesa dei pubblici servizi, ammantata, quanto basta, da un alone di solidarietà sociale che non guasta mai, attenta alle problematiche dei lavoratori (quelli che rimangono), degli imprenditori (quelli non ancora in bancarotta), della scuola (dove privato è bello), della sanità (dove se si obietta è meglio)…..

E ancora: per avere una riconosci-bile e più dignitosa identità, i grup-pi politici che si sono autodefiniti moderati, hanno deciso di dar-si anche un nome e così, giusto per mettere un po’ d’ordine nelle informazioni, scopriamo strada fa-cendo che ci sono i moderati PDL, “Fratelli d’Italia”, “Fare per fermare il declino”, UDC, “Con Monti per l’Italia”, “Grande Sud”, “Futuro e Libertà per l’Italia”…..Legittimi cartelli elettorali, dirà

qualcuno, e fin qui nulla da eccepi-re, ma poi, se si ha la voglia di se-guire alcuni talk show saldamen-te controllati dalla par condicio, scopriamo che molti dei singoli rappresentanti di tali liste, durante i dibattiti, pur dichiarandosi acco-munati da una medesima matrice originaria, sono tra loro “modera-tamente” in disaccordo su tutto perché ognuno è certamente più “moderato” dell’altro “moderato” e, mentre i registri vocali raggiun-gono decibel impensabili, l’elet-tore/spettatore/magari anch’egli moderato, viene assalito da una preoccupante ansia da compren-sione. E non si tratta solo di toni accesi e stridulo interloquio, ma di astiosa e intollerante indisponibili-tà all’ascolto di una posizione di-versa dalla propria, della costante tendenza a sopraffare e dileggiare l’opinione altrui, della denudata inappropriatezza del linguaggio che, perdendo i freni inibitori del bon ton salottiero, rivela la bana-lità delle argomentazioni addotte (Biancofiore docet).

Dunque, ampia gamma di pac-chetti preconfezionati a scopo elet-torale, pedine mobili nella grande scacchiera delle candidature, ma chi si propone in nome della mo-derazione che salverà l’Italia dalla catastrofe e dai comunisti, si è mai posto in atteggiamento di ascolto per cogliere veramente quali sono le domande che vengono dall’e-lettorato moderato? Sa veramen-te che cosa comporta indossare i panni della moderazione come connotazione politica? Riesce ad uscire dai canoni della fiction te-levisiva con la quale il Parlamento non ha nulla a che vedere? Di per sé il termine “moderato” è stato preso in prestito dalla politi-ca; la sua applicabilità riguarda un metodo, una capacità di conciliare contrasti, una consapevole dispo-nibilità alla concretezza, un’attenta diffidenza verso l’astrattezza dog-

matica, una lucida abilità nell’ar-gomentare per dimostrare la bon-tà delle idee. In tal senso, è più verosimile pen-sare alla moderazione come ad uno stile politico più che ad uno schieramento collocabile in una categoria distinguibile dalle altre, ad un modo di porsi nei confronti dei contenuti e dei progetti pro-grammatici , anche quelli più rivo-luzionari, per tradurli in operatività che abbia una ricaduta positiva sulla collettività. E sempre in tal senso, ci sembra di poter affermare che, al di là di perfezionismi rivendicati magari a sproposito, la qualità delle azioni intraprese dal PD (dalle primarie alla scelta dei candidati, dal dibat-tito pubblico alla formulazione del programma) siano l’espressione di una sana e coerente moderazione che esprime passione civile man-tenendo in stretta relazione con-tenuti di consistente efficacia con una comunicazione rispettosa dei suoi destinatari, cioè i cittadini. Il nostro modo di essere sinistra ha perfettamente compreso che la linea di demarcazione fra mode-razione e moderatismo, è sottile ed infida perché se la prima non contiene una solida dose di equili-brata e positiva decisionalità, può facilmente scivolare nel secon-do, caratterizzato, invece, da una marcata quantità di amorfismo e inerzia intellettuale sia negli obietti-vi che nei percorsi da seguire.

Sembra di poter affermare che,la proliferazione di gruppi, gruppet-ti, grupponi di cui in precedenza, sia portatrice di un abuso e/o ap-propriazione indebita di significato della parola “moderato” che, se spalmato in tutte le stagioni e su tutti i contesti di opportunistica comodità, finisce con lo svilire un valore aggiunto di cui la politica ha estremo bisogno.

Amelia Pisante

Page 7: notiziario febbraio 2013

OrGOGliOSidi nOi

pag. 7

BOTTICINOBOTTICINO

Il Partito Democratico è nato solo da 6 anni. Era il 2007. Grande esperimento per la po-

litica italiana voluto soprattutto da Romano Prodi, persona splendi-da, ottimo statista, possessore della tessera PD numero 1.

Da semplice fusione tra Marghe-rita e Democratici di Sinistra ab-biamo saputo trasformarci, siamo stati capaci di essere riformatori ed innovatori della Politica. Novi-tà principale di questo percorso è stata la partecipazione: il Partito Democratico ha scelto le prima-rie come percorso di selezione e la gente ha raccolto questo invito volentieri. Milioni di persone che si recano a votare il candidato pre-mier, il segretario nazionale, il can-didato governatore piuttosto che il candidato Sindaco. Credo che questo sia un passaggio dal qua-le non si torna più indietro, anzi, anche le altre forze politiche ormai saranno obbligate a fare lo stesso. E la politica ne trarrà giovamento. Tanto a destra quanto a sinistra. E il merito sarà nostro.

Sarà grande merito di Pierluigi Bersani. Eletto Segretario nazio-nale con le primarie del 2009 e quindi automaticamente unico candidato del PD alle primarie del centrosinistra ha deciso che anche altri dovessero partecipare: quindi primarie aperte. Ne è uscita una bellissima competizione, che ha affascinato tutto il Paese. Poi dopo solo un paio di settimane, a causa

della chiusura improvvisa della le-gislatura, Bersani organizza pure le primarie per i parlamentari,tra Natale e S. Silvestro, lasciando ai cittadini la scelta dei candidati delle elezioni politiche. Grande rin-novamento, tanti giovani e tante donne. Finalmente il Parlamento sarà pieno di donne.

Sarà grande merito di Matteo Renzi. Il Sindaco di Firenze ha de-ciso di combattere senza esclusio-ne di colpi una battaglia che sem-brava persa in partenza, ma che ha entusiasmato tanti italiani. Con efficacia ha evidenziato il tema del rinnovamento. Non ha vinto le pri-marie, ma ora è, ancor più di pri-ma, un Democratico a servizio del Paese.

Sarà grande merito di Walter Veltroni e di chi come lui ha com-preso come il tema del rinnova-mento passasse anche attraverso importanti scelte personali come la sua. Walter resta comunque un Democratico a servizio del Paese.

Sarà merito delle migliaia di volontari che con passione al-lestiscono i seggi per le primarie, affiggono manifesti, organizzano dibattiti e ci regalano le Feste De-mocratiche.

Sarà soprattutto merito di chi ha deciso di votare alle primarie del Partito Democratico. Di tutti quelli che sono disposti a pagare anche qualche euro pur di esserci. E’ a tutti loro che rivolgo il mio più sincero ringraziamen-to perché hanno saputo regalare all’Italia momenti di Democrazia indimenticabili.Dobbiamo essere orgogliosi di noi stessi, di questo modo di fare po-litica dove tutti siamo protagonisti e determinanti, dal Segretario Na-zionale all’elettore delle primarie. Che si vinca o che si perda alle prossime elezioni sono certo che il Partito Democratico, grazie alle solide fondamenta che tutti insie-me abbiamo contribuito a gettare, avrà vita per sempre.

Adesso basta crogiolarsi e tutti al lavoro per costruire una grande vittoria. Ognuno per quel che può deve convincere gli amici e i co-noscenti indecisi a votare per Um-berto Ambrosoli e Pierluigi Bersa-ni. Buon lavoro.

Andrea CasaliCoordinatore PD Botticino

circolo Angelo Vassallo

Page 8: notiziario febbraio 2013

pag. 8 PD BOTTICINO A cura di: Cristina Quecchia, Amelia Pisante, Annamaria Lonati, Giovanni Portesi, Andrea Casali.

Stampato da Grafica DP - Rezzato

Circolo PD Botticino, via Marconi 1Email: [email protected]

www.pdbotticino.itCi trovi anche su Facebook: cerca PD Botticino

Coordinatore del Circolo: Andrea Casali

Questa volta è ancora più facile.

Alla Camera ed al Senato vota:

Alla regione lombardia vota:

BOTTICINOBOTTICINO

AMBROSOLIPresidente

COMMITTENTE RESPONSABILE MANFREDO BONI

Sabato 16 febbraio alle ore 17,00

Presso la sala di Via Carini 19 - Botticino

Incontro pubblico con

Marina Berlinghieri, Candidata alla Camera

GianBattista Ferrari, Candidato alla Regione Lombardia

INVITIAMO LA CITTADINANZA A PARTECIPARE