Notiziario del 31 Gennaio 2013

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1 Stampato e diffuso In proprio NOTIZIARIO N. 1 31 GENNAIO 2013 Ugl Polizia di Stato Ormai sulla stampa e sui media in genere, soprattutto da parte di alcune frange di movimenti e mezzi d’in- formazione interessati, si tende a stigmatizzare ogni tipo di incidente che può avvenire nel corso degli in- numerevoli interventi delle Forze di polizia, ancor più quando, purtroppo, si è costretti a far uso della forza pubblica, cercando di affermare e veicolare nell’opinio- ne pubblica il principio secondo cui, se nel corso di un operazione di polizia si verifica un imprevisto, comun- que sia, a prescindere dalla verità fattuale, deve comun- que trattarsi di casi di “MALA POLIZIA”. Ormai la metodologia è chiara, articolata e consoli- data, parte quella che altri chiamano la “macchina del fango” e il circuito mediati- co, le denunce di abusi, di intrighi, diventa lecito ogni tipo di sospetto e di illazio- ne, di dietrologia ecc., ma nessuno segue lo sviluppo processuale, il formarsi delle prove e il contraddittorio nel dibattimento. Il giudizio è pre-formato, la tesi viene sostenuta con veemenza di fronte ad un avversario pas- sivo: un poliziotto o una Forza di polizia che, anche in virtù del senso dello Stato, agisce in posizione di svan- taggio. I suoi appartenenti non possono parlare o rila- sciare dichiarazioni se non espressamente autorizzati, i vertici non prendono posizione o si limitano a chiede- re frettolosamente “scusa” per non essere travolti nel- l’agone spesso politico, le componenti politiche che pure in virtù del ruolo di governo indirizzano e con- trollano le Forze di polizia non si esprimono o solida- rizzano tout – court con le parti avverse. Il risultato, a volte, è svantaggioso, poiché la pressione dell’opinione pubblica non è priva di effetti anche indiretti e collate- rali, ma succede anche che fortunatamente queste pressioni non inficino l’iter processuale della vicenda che, dopo un lungo percorso fatto di sofferenze perso- nali, familiari e professionali, riconosce la legittimità dell’operato del singolo dipendente. Allora la macchina dell’informazione si ferma, gli as- solti cadono nell’oblio informativo, relegati a piccoli trafiletti nelle pagine di coda, oppure si grida allo scan- dalo giudiziario o alla sentenza ingiusta. Alla fine di tutto, rimane il dramma personale di chi ha vissuto questi fatti, lo sconforto delle famiglie, l’umiliazione di chi ha attraversato anni di vicende processuali, anche attingendo alle proprie esigue risorse economiche per far fronte ai cospicui costi legali e si attende, così, come in un assordante silenzio, il nuovo caso, la nuova vicenda, il nuovo dramma da sbattere sui giornali. Veniamo quindi ad un fatto, doloroso e spiacevole. Un nostro associato e diri- gente sindacale, Vladimiro Rulli, è stato per quasi otto anni sottoposto alla gogna mediatica di giornali e televi- sioni, trattato come il mostro che ha procurato lesioni gravi ad un ultras durante un intervento per disperdere un gruppo di “tifosi” che occupavano i binari della stazio- ne di Verona, al termine della partita di calcio Verona - Brescia. Il 18 gennaio, il Tribunale di Verona ha emesso la sen- tenza che vedeva imputati otto poliziotti del Reparto Mobile di Bologna accusati del “fattaccio”, la sentenza è stata di ASSOLUZIONE! Orbene, da anni numero- si giornali e siti internet oltre che alcune televisioni, tra cui un programma televisivo condotto dal giornalista Oliviero Beha, hanno puntato il dito dritto sulla fronte dei poliziotti, contribuendo ad una condanna dell'opi- nione pubblica, ancor prima che dai giudici!! Così è stato infatti! NOTIZIARIO D’INFORMAZIONE SINDACALE A CURA DELLA SEGRETERIA NAZIONALE POLIZIOTTI NEL MIRINO POLIZIOTTI NEL MIRINO

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Stampato e diffuso In proprio

NOTIZIARIO N. 1 31 GENNAIO 2013

Ugl Polizia di Stato

Stampato e diffuso In proprio

NOTIZIARIO N. 1 31 GENNAIO 2013

Ugl Polizia di Stato

Ormai sulla stampa e sui media in genere, soprattutto da parte di alcune frange di movimenti e mezzi d’in-formazione interessati, si tende a stigmatizzare ogni tipo di incidente che può avvenire nel corso degli in-numerevoli interventi delle Forze di polizia, ancor più quando, purtroppo, si è costretti a far uso della forza pubblica, cercando di affermare e veicolare nell’opinio-ne pubblica il principio secondo cui, se nel corso di un operazione di polizia si verifica un imprevisto, comun-que sia, a prescindere dalla verità fattuale, deve comun-que trattarsi di casi di “MALA POLIZIA”.

Ormai la metodologia è chiara, articolata e consoli-data, parte quella che altri chiamano la “macchina del fango” e il circuito mediati-co, le denunce di abusi, di intrighi, diventa lecito ogni tipo di sospetto e di illazio-ne, di dietrologia ecc., ma nessuno segue lo sviluppo processuale, il formarsi delle prove e il contraddittorio nel dibattimento. Il giudizio è pre-formato, la tesi viene sostenuta con veemenza di fronte ad un avversario pas-sivo: un poliziotto o una Forza di polizia che, anche in virtù del senso dello Stato, agisce in posizione di svan-taggio. I suoi appartenenti non possono parlare o rila-sciare dichiarazioni se non espressamente autorizzati, i vertici non prendono posizione o si limitano a chiede-re frettolosamente “scusa” per non essere travolti nel-l’agone spesso politico, le componenti politiche che pure in virtù del ruolo di governo indirizzano e con-trollano le Forze di polizia non si esprimono o solida-rizzano tout – court con le parti avverse. Il risultato, a volte, è svantaggioso, poiché la pressione dell’opinione pubblica non è priva di effetti anche indiretti e collate-rali, ma succede anche che fortunatamente queste pressioni non inficino l’iter processuale della vicenda

che, dopo un lungo percorso fatto di sofferenze perso-nali, familiari e professionali, riconosce la legittimità dell’operato del singolo dipendente.

Allora la macchina dell’informazione si ferma, gli as-solti cadono nell’oblio informativo, relegati a piccoli trafiletti nelle pagine di coda, oppure si grida allo scan-dalo giudiziario o alla sentenza ingiusta. Alla fine di tutto, rimane il dramma personale di chi ha vissuto questi fatti, lo sconforto delle famiglie, l’umiliazione di chi ha attraversato anni di vicende processuali, anche

attingendo alle proprie esigue risorse economiche per far fronte ai cospicui costi legali e si attende, così, come in un assordante silenzio, il nuovo caso, la nuova vicenda, il nuovo dramma da sbattere sui giornali.

Veniamo quindi ad un fatto, doloroso e spiacevole.

Un nostro associato e diri-gente sindacale, Vladimiro Rulli, è stato per quasi otto anni sottoposto alla gogna mediatica di giornali e televi-sioni, trattato come il mostro che ha procurato lesioni gravi

ad un ultras durante un intervento per disperdere un gruppo di “tifosi” che occupavano i binari della stazio-ne di Verona, al termine della partita di calcio Verona - Brescia.

Il 18 gennaio, il Tribunale di Verona ha emesso la sen-tenza che vedeva imputati otto poliziotti del Reparto Mobile di Bologna accusati del “fattaccio”, la sentenza è stata di ASSOLUZIONE! Orbene, da anni numero-si giornali e siti internet oltre che alcune televisioni, tra cui un programma televisivo condotto dal giornalista Oliviero Beha, hanno puntato il dito dritto sulla fronte dei poliziotti, contribuendo ad una condanna dell'opi-nione pubblica, ancor prima che dai giudici!! Così è stato infatti!

Nome società NOTIZIARIO D’INFORMAZIONE SINDACALE A CURA DELLA SEGRETERIA NAZIONALE

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IN FIN DI VITA SENZA UN PERCHÈ

Antonio De Vincentis, Ispettore Capo in servizio presso il Commissariato Viminale e nostro Dirigente Sindacale, mas-sacrato con calci e pugni davanti alla moglie. Il collega è stato picchiato selvaggiamente da alcuni uomini che stavano litigando davanti all'ingresso di un ristorante nel centro di Marino (RM), a due passi da piazzale Matteotti, dove si sta-va festeggiando il Capodanno. Il nostro collega, 51 anni, a bordo della sua auto con la moglie, stava rientrando a casa; erano le 02:30 ed aveva trascorso l'ultimo dell'anno a casa di amici. Notata la violenta zuffa, è sceso dalla macchina e, dopo essersi qualificato, ha invitato i contendenti a smette-re. Per tutta risposta, invece, ha ricevuto una scarica di vio-lentissimi pugni e calci, fino a rimanere esanime per terra. Trasportato d’urgenza al "San Camillo" è stato posto in coma farmacologico per le numerose fratture facciali ed i traumi multipli su tutto il corpo.

Esprimendo a lui e alla sua famiglia la solidarietà e la vici-nanza di tutta l'UGL Polizia di Stato, oltre che la ferma condanna e intollerabilità per un gesto assurdo e disumano frutto di un' estrema inciviltà e crudezza nei confronti di un valoroso servitore dello Stato, confidiamo che sia fatta giu-stizia e che le persone vengano condannate con una puni-zione esemplare – dice Valter Mazzetti, segretario generale.

Anche Massimo Nisida, Segretario Generale Provinciale di Roma, ha espresso sincera costernazione dichiarando che: «La ferocia di certe azioni delinquenziali dovrà essere stron-cata alla radice in quanto è insopportabile che coloro che, con spirito di abnegazione, sentono il dovere di intervenire, anche liberi dal servizio, debbano poi lottare e soffrire in un letto di ospedale per scongiurare una inaudita violenza che mette in gioco la loro stessa vita».

La Segreteria Nazionale

BOLOGNA, CINGHIATE E PUGNI IN FACCIA A UNA POLI-ZIOTTA, I SOLITI "PACIFISTI" COLPISCONO ANCORA

Quello successo lo scorso dicembre davanti all’IKEA di Bologna non è altro che l’ennesimo episodio che riguarda dei poliziotti impiegati in un servizio di ordine pubblico, il cui unico scopo era quello di garantire il libero esercizio di manifestazione del pensiero, senza violenza, ma anche di documentare le azioni di chi questa violenza illegittima l’a-vesse posta in atto. La cosa più riprovevole è che l’aggres-sione che ha riguardato anche una donna, operatrice della Polizia scientifica, sia stata attuata anche se questa non era coinvolta direttamente negli scontri e non era dotata ne di sfollagente, ne di strumenti di protezione. La poliziotta è stata presa a cinghiate in faccia e nelle braccia, le hanno scagliato in testa un bidoncino dei rifiuti e l'hanno picchiata nelle braccia, risultato, frattura al setto nasale e 21 giorni di prognosi. Questo non sminuisce la gravità delle offese por-tate anche agli altri poliziotti e carabinieri feriti, ma palesa la volontà di arrecare comunque danni fisici agli operatori di Polizia. Ormai da troppo tempo assistiamo all’assenza di riflessioni sul tema degli scontri di piazza organizzati da soggetti recidivi, veri e propri professionisti del “disordine organizzato”. Tutti sembrano relegare questi gravi fatti ad una sorta di gioco a guardie e ladri tra le forze di Polizia e questi soggetti, che godono di un sistema punitivo che mol-to spesso non consente di adottare misure interdittive effi-caci per chi ha fatto della violenza politica un’attività siste-matica. Vorremmo che i candidati alle prossime elezioni politiche si esprimessero sull’argomento per capire come vorranno affrontare nelle sedi Istituzionali la gestione di queste situazioni che si ripetono ciclicamente e che vedono alcune formazioni impegnate nel tentativo di far passare il messaggio culturale che la violenza contro i rappresentanti dello Stato è sempre legittimata da qualche nobile, ma inte-ressato, valore morale. L'equazione che si intende far passa-re con un accorta campagna mediatica vuol far intendere che alla fine in piazza l'unico soggetto violento è lo Stato con i suoi rappresentanti. Il Segretario Nazionale UGL Polizia di Stato Gianni Pollastri

SONO SEMPRE I POLIZIOTTI A FARNE LE SPESE

Il collega Rulli aveva un profilo su un social network, che è stato inondato di accuse infamanti, tanto da co-stringerlo a cancellarlo. Ha letto in silenzio i giornali durante i tragitti sul treno per andare a lavoro, ascoltando i commenti di condanna morale degli altri passeggeri. Ha atteso il giorno della sentenza nella consapevolezza di essere innocente, ed ha trovato il sollievo dell’assoluzione con la più ampia formula di non aver commesso il fatto. Ma la gogna mediatica non era finita “ingiustizia è stata fatta!” hanno tuonato i titoli di alcuni giornali, come se la condanna sia un fatto dovuto a prescindere, sia dal dibattimento che dalla formazione delle prove. Nessuno si è mai posto il problema che Vladimiro Rulli è stato sottoposto a un lungo processo per otto anni anche se, nella circostanza, era l’autista del mezzo di servizio e sul binario dove sono avvenuti gli scontri non è mai andato. Allora questa nota, oltre a voler sollevare una questione importante, legata alle procedure, alla indi-viduazione chiara delle responsabilità, nel rispetto dei sistemi di diritto del nostro ordinamento, soprattutto ri-guardo al principio di colpevolezza, vuole anche restituire dignità al collega Rulli e a tutti gli altri colleghi che, in silenzio, attendono di essere giudicati.

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AL MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE PER LE RISORSE UMANE PREF. DOTT. AIELLO

ROMA AL MINISTERO DELL'INTERNO DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE PER LE RISORSE UMANE SERVIZIO TECNICO-SCIENTIFICO E PROFESSIONALE C.A. D.S. DOTT. MAURIZIO IANNICCARI

ROMA AL MINISTERO DELL'INTERNO UFFICIO PER L'AMMINISTRAZIONE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLA PUB-

BLICA SICUREZZA UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI ROMA

OGGETTO: Concorso interno, per titoli ed esami, a 271 posti per l'accesso al corso di formazione tecnico-professionale per la nomina alla qualifica di vice revisore tecnico del ruolo dei revisori tecnici della Polizia di Stato, di cvii 82 riservati al personale con la qualifica di collaboratore tecnico capo al 31.12.2004, indetto con D.M. 4.4.2011.

Duole ancora una volta segnalare quanto appreso da questa Segreteria Nazionale in materia di assegnazione del personale al termine del corso di formazione tecnico-professionale per la nomina alla qualifica di vice revisore tecnico del ruolo dei revisori tecnici della Polizia di Stato al fine di avere solerti spiegazioni. Abbiamo, infatti, appreso che molti dei vincitori della selezione interna in oggetto indicata sono stati contattati per le vie brevi da personale del Servizio Tecnico-Scientifico e Professionale che ha provveduto a comunicare che al termine del corso la sede di servizio che verrà assegnata sarà diversa da quella ove attualmente prestano la loro attività lavorativa. A sostegno di una siffatta argomentazione sarebbe stato comunicato che la perdita della sede di servizio è legata al fatto che il profilo professiona-le per il quale si è risultati vincitori del concorso è diverso da quello in cui attualmente si è incardinati e che conseguentemente nella sede attuale di servizio non vi è disponibilità di posti per siffatto settore professionale. Questa Segreteria Nazionale ritiene che un siffatto modus operandi sia censurabile sotto svariati punti di vista e laddove alle mere comunicazioni per le vie brevi dovessero seguire dei provvedimenti formali, non esiterà a promuove ogni forma di tutela degli appartenenti al ruolo tecnico. Al riguar-do, giova rammentare che il bando con il quale è stato indetto il concorso in argomento nulla prevedeva relativamente alle sedi di servizio, conse-guentemente disporre differentemente — come sembrerebbe stia accadendo - rappresenta una piena violazione del principio di affidamento che qualsivoglia Giudice Amministrativo non tarderebbe a riconoscere, con conseguente soccombenza dell'Amministrazione in giudizio. Questa O.S. ritiene, inoltre, che in un contesto di revisione dei capitoli di spesa, l'agire che l'Amministrazione sembrerebbe voler seguire è antieco-nomico poiché al costo sopportato per lo svolgimento del concorso in questione non seguirà il soddisfacimento dell'interesse per cui è stato indet-to ossia la copertura del fabbisogno di personale nel ruolo dei revisori tecnici della Polizia di Stato. Infine, ma non per importanza, questa Segreteria Nazionale ritiene che l'Amministrazione debba tenere in considerazione l'età media dei vincitori della selezione indicata in oggetto e conseguentemente comprendere che si tratta di persone le quali si troveranno nella condizione di dover rinun-ciare alla frequenza del corso qualora al suo termine vi dovesse essere una perdita della sede di servizio ossia del luogo ove hanno ormai da tempo stabilito la residenza della propria famiglia. Concludendo, il Comitato Nazionale Tecnici UGL Polizia di Stato sostiene che prima di adottare qualsivoglia decisione in materia di assegnazione al termine del corso, l'Amministrazione debba prendere in considerazione anche le esigenze dei futuri vice revisori tec-nici soprattutto alla luce dell'assenza di una pianta organica che disciplini per ogni sede di servizio il fabbisogno di personale tecnico suddiviso per profili professionali. Si osserva, infine, che talune comunicazioni non debbano essere effettuate per le vie brevi, ma unicamente mediante formale corrispondenza di-nanzi alla quale ogni dipendente possa essere nelle condizioni di adottare le determinazioni del caso. Al riguardo, si rappresenta che è altamente censurabile la decisione di comunicare telefonicamente al personale che al termine del corso di formazione la sede di servizio che verrà assegnata è diversa da quella attuale in quanto così facendo si influisce sulla decisione dei dipendenti di partecipare al corso. Si rammenta, infatti, che ogni decisione in materia di assegnazione della sede di servizio avviene al termine del corso di formazione e non ancor prima del suo inizio. In attesa di cortese solerte riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma 9 gennaio 2013

IL SEGRETARIO NAZIONALE IL SEGRETARIO GENERALE EDUARDO DELLO IACONO VALTER MAZZETTI

Ruolo Tecnico

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MA L’AMMINISTRAZIONE SA CHI SONO I VICE REVISORI TECNICI??

In occasione della riunione con i vertici della Direzione Centrale per gli Istituti di Istruzione abbiamo appreso che il corso di formazione tecnico-professionale per l’accesso alla qualifica di vice revisore tecnico della Polizia di Stato connesso al concorso interno a 271 posti avrà inizio presumibilmente il 19 marzo p.v. presso la scuola di perfezionamento Sovrintendenti di Spoleto ovvero presso l’Istituto per Ispettori di Nettuno tuttavia, ancora una volta con sommo dispiacere, ci siamo accorti che l’Amministrazione nell’individuazione delle materie oggetto di studio non si è proprio resa conto che non sta organizzando un corso di formazione per vice sovrintendente.

Invero, sebbene sia pacifico che le due qualifiche siano omologhe, l’Amministrazione non ha ben chiaro che quan-to verrà chiesto ai vice revisori nel momento della loro assegnazione alle sedi di servizio sarà sostanzialmen-te diverso da quanto viene chiesto ai vice sovrintendenti.

Esaminando i programmi, ci siamo immediatamente resi conto che le materie squisitamente tecniche attinenti ai diver-si profili professionali non hanno il giusto spazio nel progetto dell’Amministrazione, pertanto, abbiamo provveduto a chiedere un formale incontro con il Direttore Centrale per gli Istituti di Istruzione al fine di proporre una più appro-fondita trattazione delle materie tecniche ed avere spiegazioni in relazione alla generica indicazione “organizzazione e attività dei settori tecnico-logistici della Polizia di Stato” e soprattutto perché le lezioni a tale materia destinata dovreb-bero essere solo tre.

A nostro avviso un corso di formazione strutturato secondo le modalità finora individuate dall’Amministra-zione non può assolvere alla finalità per cui è predisposto. Provvederemo pertanto a comunicarvi tempestivamen-te l’esito dell’incontro con il Pref. dr. CAUTILLI e quali saranno le determinazioni adottate.

IL COMITATO NAZIONALE RUOLO TECNICO

____________________________________________________________________________ AL MINISTERO DELL’INTERNO Ufficio per l’Amministrazione Generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza Ufficio Per Le Relazioni Sindacali

R O M A OGGETTO: Erogazione delle buste paga e convenzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Con D.M. 6.7.2012, il Ministero dell’Economia e Finanze, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 11 della Legge 15.7.2011 n. 98, ha indivi-duato i contenuti e le modalità di attivazione dei servizi di pagamento delle retribuzioni del personale dipendente dalle Pubbliche Amministrazio-ni annoverando tra esse anche l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza che, conseguentemente, potrà attivarsi per la stipula di una convezio-ne ai fini dell’erogazione degli stipendi in favore dei poliziotti italiani sebbene disponga già al suo interno di appositi uffici che fino ad oggi hanno ovviato a tale funzione in maniera egregia e soprattutto senza dover sopportare i costi che la stipula di una siffatta convenzione comporta.

Questa Segreteria Nazionale, alla luce di quanto previsto del Decreto Legge 6.7.2012 n. 95 convertito con modificazioni in Legge 7.8.2012 n. 135, ritiene che una siffatta manovra -laddove attuata- sia antieconomica soprattutto considerando che la normativa in argomento non pone un obbligo in capo all’Amministrazione che, in funzione di quanto previsto dall’art. 6 bis del Decreto Legislativo n. 165/2001, è autoriz-zata ad acquistare all’esterno un siffatto servizio, nel rispetto dei principi di concorrenza e trasparenza, laddove vi siano economie di gestione.

Com’è noto, l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza dispone già di appositi uffici che si occupano delle retribuzioni ed alla luce del fatto che come già dimostrato la normativa in argomento non pone l’obbligo di aderire alla convezione, ma unicamente una valutazione circa la possibilità che da ciò possa derivarne una economia di gestione, questa Organizzazione Sindacale, con la presente, intende essere edotta delle determinazio-ni che si intendono adottare.

Laddove la determinazione adottata sia quella di aderire alla convenzione con il Ministero dell’Economia e Finanze, la scrivente Segreteria Nazio-nale, ritiene necessario che vengano palesate le economie di gestione che ne conseguiranno soprattutto considerando che ciò comporterà inequi-vocabilmente il passaggio di competenze e dati specifici dei poliziotti italiani all’esterno e depotenziamento –se non soppressione- di alcuni uffici dipartimentali.

In attesa di solerte riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma 22 gennaio 2013

IL SEGRETARIO GENERALE

Valter MAZZETTI

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News dal Territorio

Con una nota inviata lo scorso novembre al Ministro del-l’Interno , al Direttore Centrale dei Servizi Tecnico Logisti-cvi e all’Ufficio per le Relazioni Sindacali, questa segreteria nazionale ha voluto far luce su una questione molto cara ai nostri colleghi in servizio presso la Sezione PG della Pro-cura della Repubblica di Perugia. Abbiamo infatti appreso, da parte della nostra segreteria regionale Umbria, il verifi-carsi di una situazione a dir poco sconcertante, creatasi presso la Sezione P.G. della Procura della Repubblica di Perugia legata alla gestione ed assegnazione di mezzi agli Uffici di Polizia periferici. L’Ufficio indicato ha ricevuto in assegnazione definitiva un veicolo confiscato irrevocabil-mente “Honda SH 300”. Il mezzo è stato dichiarato dalla competente sezione Motorizzazione della Questura di Pe-rugia in perfette condizioni meccaniche e di carrozzeria necessitando solo di sostituzione dell’olio motore. A segui-to della perizia effettuata dal citato Ufficio anche il compe-tente Autocentro di Polizia di Firenze ha effettuato i con-trolli sul veicolo in questione, sostenendo che lo stesso si trova in buone condizioni e che necessita solo di cambio olio e sostituzione batteria per un costo complessivo di 120,00 euro.

La Questura di Perugia fa dunque richiesta alla Direzione Centrale dei Servizi Tecnico Logistici e della Gestione Pa-trimoniale – Servizio Logistico di immatricolazione e revi-sione del veicolo. Ma abbiamo appreso che la competente Direzione Centrale non può provvedere all’ immatricola-zione del motorino in quanto non sono sostenibili gli oneri connessi alla manutenzione dei mezzi con le risorse finan-ziarie attualmente previste sull’apposito capitolo di bilan-cio”.

Quindi, se le voci sono vere, il Ministero dell’ Interno non potrebbe permettersi di spendere 120,00 euro circa per avere gratis un mezzo, idoneo (nuovo), da poter utilizzare utilmente per i servizi di P.G.!

Ma la cosa più grave è che questa risposta verrebbe data dopo che il mezzo e’ stato ritenuto idoneo e conveniente dall’Amministrazione stessa!

Il mezzo, se tutto ciò risulterà vero, dovrà essere riconse-gnato all’Agenzia del Demanio di Napoli ( Ufficio dove è stato prelevato originariamente il veicolo ) con ulteriori aggravi di spesa e l’imbarazzo che ne deriverà agli operatori incaricati dell’ingrato compito-

L’Ugl Polizia di Stato si fa carico delle aspettative dei colleghi della Sezione di P.G. di Perugia e, se il Mini-stero dell’Interno non potrà permettersi 120,00 euro per l’immatricolazione del veicolo, il cui valore di mer-cato, ricordiamo, è di circa 3000,00 euro, si assumerà l’onere di pagare a spese proprie immatricolazione, cambio olio e batteria del veicolo suddetto.

Pertanto abbiamo chiesto di conoscere le intenzioni della succitata Direzione in merito al pagamento delle spese pre-dette ed eventualmente di fornirci quanto prima le modalità per estinguere, a nome dell’Ugl Polizia di Stato, le spese di immatricolazione e revisione del mezzo. Oggi i colleghi di Perugia hanno due veicoli in dotazione. Uno è in uso e l’altro è in riparazione e chissà se e quando tornerà ad esse-re utilizzabile.

PERUGIA, L’UGL POLIZIA SI FA CARICO DI IMMATRICOLARE UN MEZZO DESTINATO ALLA SE-ZIONE PG DEL TRIBUNALE.

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FIRENZE, REPARTO MOBILE SENZA VESTIARIO. L’UGL POLIZIA SCRIVE AL DIPARTIMENTO Roma 4 gennaio 2013

AL MINISTERO DELL’INTERNO DIPARTIMENTO DELLA P.S. UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI c.a V. Pref. Castrese De Rosa ROMA

OGGETTO: VIII° Reparto Mobile – Mancata distribuzione del vestiario Richiesta d’intervento urgentissimo. Preg.mo Direttore,

la presente per segnalarLe l’assurda e inverosimile situazione venutasi a creare presso l’VIII° reparto Mobile.

In detto Reparto, di fatto, prestano servizio colleghi costretti, loro malgrado, ad indossare sempre e solo la stessa divisa d’ordinanza. Da oltre un anno, infatti, non ricevono vestiario con la penosa conseguenza di dover lavorare, spesso, con una divisa sporca e non consona al prestigio della nostra Amministrazione poiché il tempo per provvedere alla pulizia della stessa è estremamente ristretto o talvolta inesistente.

Oltre a quanto anzidetto, è utile evidenziare altresì la totale mancata assegnazione della divisa da O.P. ai neo assegnati al reparto. I colleghi appena arrivati al Reparto non vengono infatti impegnati ancora in al-cun tipo di servizio proprio per la mancanza di vestiario idoneo ai servizi di O.P.. Il prossimo 14 gennaio molti colleghi lasceranno l’attuale sede del Reparto Mobile di Firenze poiché trasferiti a domanda ad altra sede. Questi colleghi oltre alla sede lasceranno anche le loro divise da O.P. poiché queste divise serviran-no per i neo assegnati!!! I colleghi appena entrati a far parte della nostra prestigiosa Polizia indosseranno divise “USATE”, vecchie, rovinate dagli estenuanti servizi di Ordine Pubblico.Per quanto in premessa si chiede l’immediata risoluzione del problema nel più breve tempo possibile in quanto i lavoratori della Polizia di Stato non possono, e non debbono, continuare a lavorare in tali condizioni di abbandono. In attesa di un celere riscontro, si porgono distinti saluti.

IL SEGRETARIO GENERALE Valter Mazzetti

SALERNO, QUESTORE E’ UNA VITA CHE TI ASPETTO Lettera del nostro segretario provinciale, Gennaro Falivene, al Questore di Salerno.

E’ proprio vero Signor Questore, è una vita ormai, che aspet-tiamo da lei una decisione, una risposta una presa di posizione. È buona norma ormai per lei lasciar cadere nel dimenticatoio tutte le problematiche rappresentate dalle OO.SS omettendo di fornire risposte chiare alle vertenze proposte. Intanto dal 23 Agosto 2010 data del suo insediamento, la Questura di Salerno è ferma al palo e le legittime rimostranze portate alla sua atten-zione restano lettera morta diventando problemi incancreniti. È sotto gli occhi di tutti come per i servizi di O.P. allo stadio, ad esempio, nonostante le numerose segnalazioni dei disservi-zi nulla sia stato fatto facendolo diventare,dopo una parentesi di qualche anno in cui non si verificavano incidenti rilevanti, un luogo dove i tafferugli sono la norma il dominio incontra-stato e di delinquenti abituali travestiti da ultrà e dove la polizia spesso fa solo da comparsa dovendo tollerare comportamenti irriguardosi, diffamatori e violenti nei propri confronti facendo crescere il senso di impotenza degli operatori. Si era chiesto di equipaggiare il personale di idonee protezioni per i servizi di O.P. ( comporre le squadre con relativi respon-sabili di settore già in caserma con mezzi idonei e non assegna-re il personale ai vari settori direttamente allo stadio all’ ultimo minuto lasciandolo abbandonato a se stesso senza nemmeno un mezzo di servizio( di assicurare la presenza di lacrimogeni in tutti i settori e non chiusi nel furgone in tribuna ( di garanti-

re che gli autisti non dovessero abbandonare il mezzo assegnato e prestare servizi diversi in altri settori dello stadio ( di evitare che un solo dipendente debba ritirare radio e metal detector da solo in Questura e a piedi raggiungere la Caserma). La disponibilità a rivedere tutte queste assurdità l’ ha data im-mediatamente proprio a chi scrive ma sono passati più di due anni ed è tutto come allora. Le problematiche più volte rappresentate dell’U.P.G. da ultimo con la nota di questa segreteria del 14 febbraio 2012 sono irri-solte e nessuna risposta è stata mai fornita dalla S.V. come se prima o poi i problemi potessero risolversi magicamente da soli. Siamo ben consci della sua considerazione sulle tanto odiate organizzazioni sindacali, ma provi qualche volta a dar ragione alle legittime richieste che da esse pervengono, vedrà che ne troverà giovamento! Certo è, che non porta giovamento a nessuno tentare di guada-gnare tempo evitando di rispondere o rispondendo con missi-ve che girano intorno al nocciolo delle questioni senza affron-tarle davvero. Le difficoltà sono tante, ne siamo consci, ma in caso di diffi-coltà bisogna per forza di cose aguzzare l’ ingegno e noi fidu-ciosi restiamo in attesa!

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TERNI - ORVIETO, DURANTE L’ALLUVIONE I COLLEGHI DEL COMMISSARIATO SALVANO SEI PERSONE. PER LORO SOLO UN COMPIACIMENTO. IL SEGRETARIO GENERALE SCRIVE AL CA-PO DELLA POLIZIA.

Illustre Prefetto,

in numerose occasioni questa Organizzazione Sindacale ha avuto modo di segnalare il profondo e crescente malessere che, per una serie di motivi, sta pervadendo gli appartenenti alle forze dell'ordine ed alla Polizia di Stato in particolare. Il perdurare del blocco degli stipendi e il conseguente pro-gressivo impoverimento della categoria; la negazione, nei fatti, della specificità della nostra professione mediante la predisposizione di una riforma previdenziale che non ha eguali, in negativo, in nessuna polizia europea; i continui tagli alla sicurezza che limitano fortemente la nostra opera-tività; le continue mortificazioni e gli attacchi di gran parte dei mass media culminati nelle ultime polemiche sui servizi di ordine pubblico. Sono, queste, delle situazioni che deter-minano un crescente malessere tra il personale e che metto-no a dura prova lo spirito dei poliziotti. In questo contesto si avverte il bisogno che, almeno nell'ambito della nostra Amministrazione, chi ne ha la facoltà e la possibilità cerchi, nel momento in cui se ne presenta l'occasione, di dare ai poliziotti la classica "pacca sulla spalla" nei casi in cui si cre-ano delle situazioni nelle quali il personale, nonostante il difficile contesto, con il proprio comportamento da lustro allo Stato ed alla Polizia con comportamenti esemplari.

Quando all'interno della nostra Amministrazione succede che gli sforzi del personale non vengono valorizzati, si de-termina una ulteriore delusione ed una forte demotivazione che, invece, chi ha l'onere e l'onore di gestire il personale, avrebbe il dovere di combattere e non certo di incentivare con decisioni quantomeno "discutibili". Purtroppo è ciò che sta accadendo nella Questura di Terni dopo l'alluvione che lo scorso 12 novembre ha colpito Orvieto ed il suo comprensorio. In quell'occasione alcuni poliziotti del locale Commissariato, mettendo a rischio la propria incolumità, dimostrando un non comune senso dello Stato e spirito di abnegazione, hanno tratto in salvo sei persone abbandonate a se stesse; tra esse hanno salvato una donna settantasettenne terrorizzata con problemi di deambulazio-ne agli arti inferiori che si trovava isolata dentro una roulot-te in balia della corrente con l'acqua alta un metro e mezzo che aveva già raggiunto la finestra del mezzo; hanno salvato alcuni turisti che si trovavano all’interno dei loro camper accerchiati dall’acqua; hanno salvato una persona che, cir-condata dall’acqua, si era posizionata sopra il deposito dei carrelli della spesa di un supermercato e chiedeva disperata-mente aiuto.

"Per quello che abbiamo fatto siamo contenti del ringrazia-mento e del ricordo degli occhi felici di quelle sei persone tratte in salvo. Se dovesse succedere di nuovo non esiterem-mo un attimo a rifarlo di nuovo". Questo ci hanno detto i colleghi e questa considerazione fa ulteriore onore agli inte-ressati. In questo contesto però, non si può non notare che

il questore di Terni, Luigi Vita, a nostro avviso, ha perso un'occasione per dimostrare a tutto il personale quanto l’-Amministrazione, la nostra Amministrazione, sappia ap-prezzare e valorizzare degnamente gesti come quello com-piuto da questi colleghi. Per il questore di Terni, infatti, l'a-zione meritoria posta in essere dal personale del Commissa-riato di Orvieto, le foto apparse sui giornali dove si vedono i poliziotti portare sulle proprie spalle cittadini alluvionati, le lettere di ringraziamento giunte in questura per l'encomiabi-le operato del personale non valgono più di un compiaci-mento.

Ciò ha determinato, è bene che la S.V. lo sappia, grande malcontento e ulteriore demotivazione che, a nostro avviso, il questore Vita, mostrando maggiore sensibilità, avrebbe potuto evitare di accrescere. Non sappiamo come verrà accolta questa lettera e quale effetto avrà, ma per noi è im-portante che il Capo della Polizia sia informato (compito che sarebbe spettato ad altre Autorità) che nel piccolo Commissariato di Orvieto, in una zona molto lontana dai riflettori della cronaca e delle grandi operazioni di polizia giudiziaria, ci sono dei poliziotti che tutti i giorni fanno, in silenzio, il loro dovere e che, nell'unica occasione della loro vita professionale in cui si sono trovati in una situazione eccezionale, non hanno esitato a mettere a rischio la propria incolumità per salvare delle vite umane.

In attesa di cortese riscontro, si porgono distinti saluti.

IL SEGRETARIO GENERALE

Valter Mazzetti

Nella foto un’immagine dell’alluvione a Orvieto

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VENEZIA, I POLIZIOTTI CHIEDONO AIUTO AI CITTADINI

Venerdì 11 gennaio 2013...... durante la mattinata..... Polizia: Buongiorno signore, è la Polizia che parla...... Signore: buongiorno, prego mi dica.... è successo qualcosa? Polizia: no no tranquillo signore, non è successo nulla, volevamo chiederle una cosa.... Signore: si prego.... Polizia: avrebbe per cortesia la possibilità di regalarci qualche risma di carta da fotocopie, perché siamo rimasti senza.... e non sappiamo più cosa fare, sarebbe così gentile di regalarci qualcosa, passiamo noi a prenderla...... Signore: per carità siamo qui, passate da me e vedo di darvi almeno due risme.... ma non è uno scherzo vero? sa qui a Venezia con il carnevale..... Polizia: no no non è uno scherzo, ci scusi anzi per averla disturbata, ma purtroppo è tutto vero... ora mandiamo qualcuno a prenderla...la ringraziamo. Buon lavoro e buona giornata... Signore: va bene, di nulla, vi aspetto. Se posso aiutarvi lo faccio ben volentieri. “Ai vari commercianti e albergatori di Venezia, questa telefonata, inizialmente sembrava proprio uno scherzo di carnevale, abituati oramai al clima carnevalesco della città più famosa al mondo..... ma purtroppo, quando si sono visti arrivare i poliziotti a prendersi la carta che avevano deciso di donare alla Questura, hanno capito che era solamente una triste realtà. Una realtà triste che i poliziotti delle volanti di Venezia, e non solo, sono oramai abituati a vivere da tempo.... in continua emergenza, non solo per le innumerevoli richieste d’intervento che giungono dai cittadini, e fin qui è tutto normale, ma quel che è peggio, l’emergenza è dovuta anche per la sempre più cronica mancanza di strumentazioni, mezzi e peggio ancora materiale da cancelleria. I tagli drastici della finanziaria hanno messo in ginocchio l’intero comparto sicurezza e anche la Polizia purtroppo ne sta pagando le spese. Ora non sappiamo quando arriverà la fornitura di carta per la Questura, ma sicuramente non a breve, considerando che con il nuovo anno dovranno essere fatti i nuovi ordini relativamente alle somme stanziate sui vari capitoli di spesa. Intanto l’emergenza carta alle volanti di Venezia, forse 4-5 giorni è scongiurata, ma se la fornitura di carta dovesse tardare ad arrivare......beh saremo costretti a ricorrere all’aiuto di qual-che benefattore come in questo caso.

Ringraziamo comunque i commercianti e quanti hanno regalato la carta alla Polizia, nel loro piccolo, hanno contribuito a far funzionare la macchi-na della sicurezza. Una cosa è certa, è stato veramente umiliante per un poliziotto andare a mendicare carta da fotocopie in giro per la città.... e ditemi se è possibile andare avanti in questo modo”.

Mauro Armelao

Segretario Generale Provinciale

FRIULI, LA POLIZIA DI STATO PERDE I PEZZI

FRIULI.IT - PORDENONE - Agenti in pensione e mai rimpiazzati e nessuno dei nuovi poliziotti formati è in arrivo nel Friuli Occidentale. L'Ugl Polizia: "Pronti a una petizione popolare". “Dopo la lettura dei dati sulla Sicurezza nella nostra Provincia forniti dal Questore e dal Comandante dei Carabinieri, nelle conferenze stampa dell’ultimo dell’anno, si evince che neppu-re il nostro territorio è passato indenne all’escalation dei reati comuni”. A lanciare l’allarme ancora una volta è il sindacalista dell’Ugl Polizia di Stato responsabile nel Friuli occidentale della Sicurezza Raffaele Padrone. “Dati che avrei preferito non leggere, dice Pa-drone – anche se la nostra Provincia risulta ai primi posti in Italia quanto a qualità dei servizi e della vita, sono dati che purtroppo non ci devono lasciare inerti, dobbiamo reagire, affinché non accada ciò che succede in altre regioni d’Italia dove la criminalità si impossessa del territorio” “Mi pare però - continua la nota del sindacalista pordenonese - che questo sia solo un mio modo di pen-sare, tant’è, che davanti alla grave problematica della carenza del personale che da anni affligge uomini e donne della Polizia di Stato in Pordenone sono solo i sindacati a preoccuparsene”. “Quest’anno saranno ancora una decina i colleghi che lasceranno il servizio per raggiunti limiti di età, dal 2006 ad oggi oltre sessanta, e mai rimpiazzati. Mi chiedo – incalza Padrone – perché il nostro rappre-sentante del Governo, il Prefetto Pierfrancesco Galante, sempre attento all’ordine e alla Sicurezza pubblica, ex Questore e Sindacali-sta, non intervenga presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza in maniera incisiva, nonostante le nostre continue denuncie per far giungere in città del personale”. “E i nostri politici che durante le loro campagne elettorali hanno fatto promesse agli elettori che si sarebbero preoccupati della sicurezza, dove sono? Che fanno? E i commercianti? che si lamentano se non vedono passare costan-temente ‘il loro’ poliziotto di quartiere, che fanno?”

“Il cittadino sappia – tuona il sindacalista – che sono un centinaio le domande di colleghi sparsi nel territorio nazionale che hanno chiesto di ritornare nella loro provincia d’origine. Tra novembre e il mese di dicembre poi, hanno terminato il loro corso di adde-stramento oltre mille nuovi Agenti, ma nessuno di questi è stato assegnato alla Questura di Pordenone, tra sei mesi altri 2.800 termi-neranno un nuovo corso formativo, speriamo che non ci si debba ritornare su questo argomento altrimenti - conclude Padrone - saremo costretti a fare una petizione popolare nelle vie cittadine per chiedere ai contribuenti di firmare per far ciò che le Istituzioni non riescono a fare”.

ASTI, LA NUOVA SEGRETERIA PROVINCIALE Continua l’attività di strutturazione dell’Ugl Polizia di Stato su tutto il territorio nazionale. In questo quadro è stata costituita la nuova segretera provinciale di Asti il cui segretario generale è Mauro Cer-rato. A Mauro, all'amico Gianni Faita ed agli altri colleghi della città piemontese che insieme a loro hanno deciso di aderire alla no-stra organizzazione sindacale vanno il benvenuto e gli auguri di buon lavoro da tutta l’Ugl Polizia di Stato.

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MONTE ORE STRAORDINARIO POLIZIA DI STATO AN-NO 2013 - MODALITÀ DI RIPARTIZIONE. La Direzione Centrale per le Risorse Umane ha comunicato che, come per gli anni precedenti, ha dato avvio alle attività propedeutiche necessarie alla predispo-sizione del decreto interministeriale di autorizzazione, per l'anno 2013, ad effet-tuare lavoro straordinario da parte del personale delle Forze di Polizia. Contem-poraneamente, in conformità all'art. 16, comma 6 dell'A.N.Q. la medesima Dire-zione Centrale si sta apprestando ad attivare gli adempimenti per la determinazio-ne dei "monte ore" da assegnare agli uffici sulla base dei criteri condivisi con co-deste OO.SS. per l’anno 2012. A tal proposito sarebbe intendimento di quella Direzione Centrale integrare i predetti criteri con i seguenti ulteriori parametri, ove condivisi dalle Organizza-zioni Sindacali:

- rapporto tra personale effettivo in servizio e popolazione;

- rapporto tra personale effettivo e superficie del territorio di competenza.

E' stato fatto presente, infine, che sono stati interessati, con la circolare, che pote-te trovate sul nostro sito www.uglpoliziadistato.it, gli uffici sul territorio per l'ac-quisizione dei dati sulle prestazioni di lavoro straordinario effettuate nell'anno 2012.

CONCORSO INTERNO PER MILLE POSTI, PER TITOLI DI SERVIZIO ED ESAMI, PER L'ACCESSO AL COR-SO DI FORMAZIONE PER LA NOMI-NA ALLA QUALIFICA DI VICE I-SPETTORE DEL RUOLO DEGLI I-SPETTORI DELLA POLIZIA DI STA-TO (COMUNICAZIONE AI SENSI DELL'ART. 27 D.P.R. N. 164/2002). BOZZA DEL BANDO.

La Direzione Centrale per le Risorse Umane ha fatto pervenire la bozza di bando relativa al concorso interno indicato in oggetto. Al riguardo ha chiesto di far pervenire il nostro parere entro il prossimo,7 febbraio 2013.

Sul nostro sito www.uglpoliziadistato.it la bozza del bando.

COMUNE DI MIRANDOLA, SEDE DISAGIATA PER L’ANNO 2013

Con decreto del Ministro, datato 11 gennaio u.s., in corso di registrazione presso l'Ufficio Centrale del Bi-lancio, il Comune di Mirandola (MO), ove sono ubicati il Commissariato di Pubblica Sicurezza ed il Distacca-mento di Polizia Stradale, è stato dichiarato sede disa-giata per l'anno 2013, agli effetti previsti dall'art. 55 del D.P.R. 24 aprile 1982, n. 335.

DECRETO LEGISLATIVO 28.7.1989 N. 271. PUBBLICAZIONE DELLE VACANZE PRESENTI NEGLI ORGANICI DELLE SEZIONI DI POLIZIA GIUDIZIARIA ISTITUITE PRESSO LE PROCURE DELLA REPUBBLICA DEI TRIBUNALI DEI MINORENNI E DEI TRIBUNALI ORDINARI RISERVATE AGLI APPARTENENTI ALLA POLIZIA DI STATO. BOLLETTINO UFFICIALE DEL PERSONALE N. GEN-NAIO 2013. Sul nostro sito la copia del supplemento straordinario del Bollettino Ufficiale del personale nel quale sono pubblicate le vacanze determinatesi negli organici della Polizia di Stato delle sezioni di polizia giudiziaria istituite nelle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni di Genova, Napoli, Taranto e Torino e nelle Procure della Repubblica presso i Tribunali ordinari di Agri-gento, Arezzo, Asti/ Bari, Bologna, Brindisi, Busto Arsizio, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Chiavari, Cosenza, Enna, Genova, Imperia, Locri, Massa, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Paola, Prato, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Salerno, Sanremo, Sciacca, S. Maria Capua Vetere, Taranto, Termini Imerese, Tolrnezzo, Torino, Trapani, Vallo della Lucania, Velletri, Venezia, Vibo Valentia, Vicenza.