Note su contabilità della crescita e analisi comparativa del caso italiano

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Note su contabilità della crescita e analisi comparativa del caso italiano • Politica Economica Intermedio • Anno Accademico 2011-12 • Prof. Nadia Cuffaro

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Note su contabilità della crescita e analisi comparativa del caso italiano. Politica Economica Intermedio Anno Accademico 2011-12 Prof. Nadia Cuffaro. Il Modello di Solow. …e la “convergenza”. k=rapporto capitale/lavoro. f(k)=prodotto per lavoratore come funzione del capitale per lavoratore - PowerPoint PPT Presentation

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Note su contabilità della crescita e analisi comparativa del caso

italiano • Politica Economica Intermedio

• Anno Accademico 2011-12

• Prof. Nadia Cuffaro

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Il Modello di Solow

…e la “convergenza”

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11.

( )( )

k

k

sf k

kn

.

(n+)

k*

sf (k)/k

k

Tasso di crescita>0

Tasso di crescita<0

k=rapporto capitale/lavoro.f(k)=prodotto per lavoratore come funzione del capitale per lavoratoren=tasso di crescita della popolazioneIl primo termine sul lato destro dell’equazione è il prodotto medio del capitale

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tempo

(log) reddito pro capite

S

T R

C

P

V

Se

Quando si usa la scala logaritmica l'andamento di una variabile che cresce ad un tasso costante è rappresentato da una linea retta, con inclinazione pari al tasso di crescita e intercetta verticale pari al livello iniziale della variabile. Infatti Se gteyy 0 dove g è il tasso di crescita del reddito e y0 il

livello iniziale di reddito, prendendo i logaritmi ln y(t)=ln yo+gt

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Prodotto pro-capite

N

L

L

H

H

Y

N

Y L

L

**

Y=Prodotto; N=dimensione della popolazione; HL=numero di ore lavorate totali; L=persone in età

lavorativa

Prodotto pro capite = prodotto per ora lavorata * ore lavorate per persona in età lavorativa* persone in

età lavorativa sul totale della popolazione

Un altro modo di scomporre il prodotto procapite è vederlo come il risultato di prodotto per ora lavorata

(produttività del lavoro) e ore lavorate procapite (aggregando i due ultimi fattori)

N

H

H

Y

N

Y L

L

*

“Labour utilisation”

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(rif. Boggio e Serravalle)

• Il tasso di crescita del prodotto di due variabili è la somma dei loro tassi di crescita

• Il tasso di crescita del rapporto fra due variabili è la differenza dei loro tassi di crescita

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OECD Factbook 2008: Economic, Environmental and Social Statistics - ISBN 92-64-04054-4 - © OECD 2008

Productivity - Economy-wide indicators of productivity growth - Growth in GDP per capita

Contribution of labour productivity and labour utilisation to GDP per capita

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La contabilità della crescita

• …la possibilità di “misurare” i contributi di lavoro, capitale e progresso tecnico alla crescita

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Una funzione f(x,y) è omogenea di grado v se f(λx, λy)= λv f(x,y)

In questo caso il teorema di Eulero afferma che

y

fy

x

fxyxvf

),(

Con rendimenti di scala costanti f(λK, λL)= λ f(K,L) v=1 Funzione omogenea di grado 1

),( LKFY LFKFLKF LK ),(

dove FK e FL sono le derivate prime rispetto a K (capitale) e L (lavoro), da interpretarsi come

produttività marginali (specifiche) del lavoro e del capitale

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• Non esistono valide informazioni dirette sulle produttività marginali del capitale e del lavoro. È per questo che, oltre alle ipotesi neoclassiche sulla tecnologia, è cruciale supporre anche (come nella teoria neoclassica standard) che i mercati siano concorrenziali e le imprese massimizzino il profitto. Sotto queste ipotesi, la produttività di un fattore è pari alla sua remunerazione (ovvero il saggio di salario w per il lavoro, il saggio di profitto o di interesse r, per il capitale) e le produttività marginali possono essere sostituite dai valori (che le statistiche forniscono) sui salari e sui profitti

wLrKLKF ),(

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Il progresso tecnico (di processo) all’interno di un modello neoclassico, può essere introdotto

come di seguito

)),(),(()( ttLtKFtY con 0t

F

Derivata di una funzione composta

Dove indica la derivata parziale

t

FL

L

FK

K

F

t

F

t

L

L

F

t

K

K

F

t

Y

Se consideriamo invece la derivata dei logaritmi dei due membri della 1 rispetto al tempo e

indichiamo le derivate parziali rispetto a capitale e lavoro rispettivamente con FK e FL otteniamo

t

FLFKF

tYtY

Yg LKY

)(

1

)(

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se KF =rt e LF =wt

Il tasso di crescita del prodotto è uguale alla somma dei tassi di crescita dei fattori, ponderati con

pesi rappresentati dalle quote dei fattori sul prodotto, più un termine che misura l’apporto del

progresso tecnico (residuo di Solow) t

F

Yg

Y

Lwg

Y

Krg

tL

t

ttK

t

ttY

1

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The role of information and communication technologies

ICT related capital include hardware, communication and software.

Non-ICT capital include transport equipment and non residential construction, products of agriculture, metal products and machinery other than hardware and communication equipment, and other products of non residential gross fixed capital formation.

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Productivity - Economy-wide indicators of productivity growth - Multi-factor productivity1985-2006 2001-2006

Italy 0,6 -0,5Switzerland 0,4 -0,2Spain 0,2 0,2Portugal 1,3 0,2New Zealand 0,6 0,3Canada 0,5 0,5Austria 1,0 0,6Denmark 0,8 0,6Netherlands 0,8 0,6Australia 1,1 0,8Germany 1,1 0,9France 1,3 1,0United Kingdom 1,1 1,4Finland 2,0 1,6United States 1,1 1,7Belgium 1,3 1,7Sweden 1,0 1,7Japan 1,6 1,8Ireland 3,2 2,4

Multi-factor productivityAverage annual growth in percentage, 1985-2006 and 2001-2006 (or closest comparable periods)

-1,0

-0,5

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

1985-2006 2001-2006

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TFP, perché non cresce?

Alcuni fattori:– Il capitale umano– Dimensione ridotta delle imprese e capacità

innovativa

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Composizione dell’occupazione per titolo di studio

Primaria Secondaria Laurea No risposta

Totale

eu27 24.5 49.6 25.7 0.2 100.0 eu15 27.5 45.1 27.1 0.2 100.0 Euro area 29.1 44.8 26.0 0.1 100.0 Belgium 23.5 38.9 37.6 100.0 Finland 17.4 47.0 35.5 100.0 Spain 42.7 23.5 33.7 100.0 Ireland 25.1 38.9 33.0 2.9 100.0 Denmark 20.0 46.9 32.9 0.2 100.0 United Kingdom 22.1 45.5 31.7 0.7 100.0 Sweden 14.7 54.6 30.0 0.7 100.0 Netherlands 26.1 43.7 29.7 0.5 100.0 France 26.0 44.4 29.6 100.0 Luxembourg 29.7 43.0 27.2 100.0 Germany 15.5 59.2 25.2 100.0 Greece 35.5 39.3 25.2 100.0 Poland 9.0 68.7 22.3 100.0 Austria 17.5 64.4 18.1 100.0 Malta 60.8 22.4 16.8 100.0 Italy 39.3 45.4 15.2 100.0 Portugal 69.4 16.0 14.6 100.0

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QUOTA LAVORATORI AUTONOMI NEI SETTORI NON AGRICOLI E PIL PRO CAPITE

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

30,00

35,00

5000 10000 15000 20000 25000 30000

GRE

ITA

IRL

SPAPRT

NZL

GIAP

USA

NOR

BEL

FIN

AUS

DAN

CAN

GER

AUT

FRA

NDLSVE

GBR

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Retribuzioni e produttività del lavoro in

Italia

Roberto Torrini (presentazione del 13.02.08) /Nadia Cuffaro

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I salari netti crescono perché:Aumenta la produttività, ovvero aumenta la torta da spartireAumenta la quota di prodotto che va ai salariIl fisco redistribuisce reddito a favore dei salariati

I salari netti non aumentano perché:Non aumenta la produttivitàSi riduce la quota di reddito che va al lavoroIl fisco aumenta il prelievo sul lavoro dipendente

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Considerando i primi due, in sintesi si può dire:

Negli anni 90 i salari non crescevano perché è rallentata la crescita della produttività rispetto al passato e si è ridotta la quota di reddito prodotto che va al lavoro

Negli anni 2000 i salari non crescono perché la produttività non cresce, anche se è aumentata la quota di reddito prodotto che va al lavoro

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Retribuzioni lorde reali per unità di lavoro dipendente (1)

(tassi di crescita medi annui)

1971-1980 4,0 1981-1990 1,6 1991-2000 0,5 2001-2006 0,7

Fonte: elaborazioni su dati Istat. – (1) Retribuzioni sono deflazionati con l’indice dei prezzi al consumo

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Produttività del lavoro

Valore aggiunto su indice prezzi al consumo

Settore privato

netto lo-cazioni

fabbricati

Pubblica Amm.,

Scuola e Sanità

Totale econo-

mia

Totale econo-

mia net-to loca-

zioni fabbrica-

ti

1971-1980 4,1 2,4 3,8 3,9 1981-1990 1,7 3,1 2,2 1,9 1991-2000 1,2 0,9 1,4 1,1 2001-2006 -0,5 2,1 0,3 0,0

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Quote distributive

Variabile Quota del la-voro

Quota del la-voro

Quota delle rendite im-mobiliari

Quota dei redditi da ca-

pitale

Settore Totale economia

Totale eco-nomia netto

locazioni

Totale economia

Totale economia

1970 68,3 72,0 3,7 28,0 1980 70,9 74,4 3,5 25,6 1990 69,3 73,6 4,3 26,4 2000 64,4 70,6 6,2 29,4 2006 66,4 74,2 7,8 25,8

1970-1980 2,6 2,4 -0,2 -2,4 1980-1990 -1,6 -0,8 0,8 0,8 1990-2000 -4,9 -3,0 1,9 3,0 2000-2006 2,0 3,6 1,6 -3,6

1990-1996 -3,8 -2,5 1,2 2,5 1992-1996 -4,4 -4,1 0,3 4,1 1996-2000 -1,1 -0,4 0,6 0,4 1996-2006 2,0 3,6 1,6 -3,6

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Quota del lavoro

54,0

58,0

62,0

66,0

70,0

74,0

78,0

1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010

Settore privato netto locazioni Settore privato

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1990-2006, retribuzioni stagnanti

Considerando l’intero periodo che va dal 1990 al 2006, le retribuzioni lorde per unità di lavoro dipendente deflazionate con l’indice dei prezzi al consumo, sono cresciute a un tasso modesto, pari su base annua allo 0,6 per cento, con un incremento cumulato del 10 per cento circa.

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Il fisco

Considerando il periodo 1990-2007 e un lavoratore dipendente con retribuzione pari a quella media di contabilità nazionale, in assenza di carichi familiari la retribuzione netta cresce nel periodo di 3,6 punti in termini reali (deflazionata utilizzando l’indice dei prezzi al consumo), a fronte di un incremento di quella lorda del 10,4 per cento. Il carico fiscale rimane invece sostanzialmente invariato in presenza di coniuge e di due figli a carico, per il quale l’incremento della retribuzione netta è pari al 10,1 per cento.

Page 33: Note su contabilità della crescita e analisi comparativa del caso italiano

Perché i salari e la produttività sono così rallentati?

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Contabilità della crescita

La scomposizione in termini pro capite

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Y

rK=a

Y

wL-=1a RS

t

F

Y=

δ

δ1 (Residuo di Solow)

RSgggLKY

+-+= )1( aa

RSggRSgggggLKLLKLY

+-=+--+=- )()1( aaa

Y

wL

Y

rK+=1

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• Tasso di crescita del prodotto per lavoratore=α tasso di crescita del capitale per lavoratore + Residuo di Solow (TFP o MFP)

RSgg ky

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la produttività del lavoro cresce o per effetto di un aumento dell’intensità di capitale, il rapporto tra capitale e lavoro, o per un aumento della TFP

A sua volta l’intensità di capitale dipende dal costo relativo di lavoro e del capitale

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In Italia in Italia la crisi finanziaria e fiscale di inizio anni ’90 ha indotte modifiche che si sono tradotte in moderazione salariale

[Sigla degli accordi del 1993 tra Governo e parti sociali per un nuovo modello di contrattazioneRallentamento della crescita dell’occupazione pubblicaAvvio del programma di privatizzazioniRiforme delle Pensioni 1992, 1995

Riforme del mercato del lavoro1991 Legge sul licenziamento collettivo1997 Pacchetto Treu2003 Legge 30, (Biagi)]

La moderazione salariale spiega il rallentamento dell’intensità di capitale e parte del rallentamento della produttività

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L’intensità di capitale (K/L) è rallentata. Il problema è che anche la TFP è rallentata, o

addirittura diminuita

60.0

65.0

70.0

75.0

80.0

85.0

90.0

95.0

100.0

105.0

110.0

1980 1985 1990 1995 2000 2005

Produttività del lavoro

Produttiivtà totale dei fattori

K/L

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Salario di ingresso e progressione salariale

Rosolia A., R. Torrini (2007)

I ragazzi entrati a 21/22 anni nel mdl nel 1984 avevano un salario reale di circa il 25% superiore a quelli entrati alla loro stessa età nel 1976. Questi stessi ragazzi nel 2002 avevano un salario reale quasi doppio rispetto al loro salario di ingresso.

I ragazzi entrati a 21/22 anni nel 1996 avevano un salario reale di ingresso inferiore a quello dei giovani del 1984 e la loro progressione di carriera non sembra più rapida

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• We thus conjecture that difficult labour market conditions in the early 1990s prompted overall wage• moderation and drove the adoption of a two tier wage mechanism, protecting - up to a certain extent• - the real wage of incumbents while allowing the employment growth of younger ones.• In itself, falling entry wages and constant returns to tenure across cohorts would be less of a concern• in the presence of aggregate real wage growth. However, this was not the case: in the last 15 years• the productivity slowdown and the decline in the aggregate wage share have determined a• stagnation of average real wages (Bassanetti et al. (2005), Torrini (2005)). This made the decline in relative earnings a loss in

absolute terms with respect to previous generations. Moreover, recent• reforms of the pension system have created a gap between generations also in terms of pension• wealth, exacerbating the generational divide: the small cohorts of young workers seem to bear the• burden of high social security contributions and tax rates, slow growth of real wages and meagre• pension benefits, together with more unstable careers. There is enough to justify growing concerns,• even in the presence of better employment growth with respect to the past