NORMA ITALIANA Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti...

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NORMA ITALIANA Pagina I di IV Nº di riferimento UNI 10877-1:2000 UNI - Milano 2000 Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell’UNI. UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia UNI 10877-1 APRILE 2000 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fisiche e progettazione dei sistemi Requisiti generali Gaseous fire-extinguishing systems - Physical properties and system design General requirements DESCRITTORI Protezione antincendio, lotta contro l’incendio, attrezzatura antincendio, impianto di estinzione d’incendio, progetto, specifica, proprietà fisica, pre- stazione, prova, ispezione, manutenzione CLASSIFICAZIONE ICS 13.220.20 SOMMARIO La norma tratta i sistemi a saturazione totale relativi principalmente a edi- fici, impianti industriali e altre applicazioni specifiche, che utilizzano sostanze estinguenti gassose elettricamente non conduttive che non lasciano residui dopo lo scarico e per le quali sono attualmente disponibili dati sufficienti per consentire la verifica delle caratteristiche di prestazione. RELAZIONI NAZIONALI RELAZIONI INTERNAZIONALI = prEN ISO 14520-1:1998 (= ISO/DIS 14520-1:1998) La presente norma è la traduzione del prEN ISO 14520-1 (edizione marzo 1998). ORGANO COMPETENTE Commissione "Protezione attiva contro gli incendi" RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 21 marzo 2000 RICONFERMA Gr. 14

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NORMA ITALIANA

Pagina I di IVNº di riferimento UNI 10877-1:2000

UNI - Milano 2000Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documentopuò essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senzail consenso scritto dell’UNI.

UNIEnte Nazionale Italianodi Unificazione

Via Battistotti Sassi, 11B20133 Milano, Italia

UNI 10877-1

APRILE 2000

Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fisiche e progettazione dei sistemi

Requisiti generali

Gaseous fire-extinguishing systems - Physical properties and system design

General requirements

DESCRITTORI

Protezione antincendio, lotta contro l’incendio, attrezzatura antincendio,impianto di estinzione d’incendio, progetto, specifica, proprietà fisica, pre-

stazione, prova, ispezione, manutenzione

CLASSIFICAZIONE ICS

13.220.20

SOMMARIO

La norma tratta i sistemi a saturazione totale relativi principalmente a edi-fici, impianti industriali e altre applicazioni specifiche, che utilizzanosostanze estinguenti gassose elettricamente non conduttive che nonlasciano residui dopo lo scarico e per le quali sono attualmente disponibili

dati sufficienti per consentire la verifica delle caratteristiche di prestazione.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI

= prEN ISO 14520-1:1998 (= ISO/DIS 14520-1:1998)La presente norma è la traduzione del prEN ISO 14520-1 (edizione

marzo 1998).

ORGANO COMPETENTE

Commissione "Protezione attiva contro gli incendi"

RATIFICA

Presidente dell’UNI, delibera del 21 marzo 2000

RICONFERMA

Gr. 14

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Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuoveedizioni o di aggiornamenti. È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possessodell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le partiinteressate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale statodell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’artein evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano diUnificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

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PREMESSA NAZIONALE

La presente norma rappresenta la trasposizione nazionale delprEN ISO 14520-1:1998, elaborato dall’ISO/TC 21/SC 8 "Sistemi diestinzione incendi ad estinguenti gassosi", richiesta dalla Commis-sione "Protezione attiva contro gli incendi" dell’UNI, nell’ambito delGruppo di lavoro "Sistemi fissi di estinzione incendi e materiali".È stata esaminata ed approvata dalla Commissione Centrale Tecnica,per la pubblicazione come norma raccomandata, il 18 novembre 1999.

Al momento dell’elaborazione della presente norma, la progettazio-ne, l’installazione e la gestione dei sistemi a gas estinguenti puliti ètrattata da alcune norme tecniche regionali, fra cui la statunitenseNFPA 2001. A livello internazionale è allo studio la ISO 14520, sud-divisa in 14 parti, che, sulla base dell’accordo di Vienna tra ISO eCEN, deve essere adottata come norma europea EN. Il progetto dinorma europeo/internazionale ha concluso la fase di inchiesta(prEN ISO 14520:1998) ed il citato Sottocomitato di competenza stapredisponendo le versioni finali prima della definitiva pubblicazione.Stante la mancanza di una normativa specifica ed adeguata alla realtàdel mercato nazionale, e dato l’interesse che la norma assume acausa della necessità di sostituzione dei sistemi ad Halon 1301, siè deciso di dar corso alla pubblicazione dell’adozione in italianosenza modifiche del prEN ISO 14520:1998 poiché essa può valida-mente rappresentare lo stato dell’arte sull’argomento.Tuttavia, si ritiene importante far osservare quanto segue.Le sostanze estinguenti incluse nel prospetto 1 della parte 1 dellapresente norma, elencate e codificate con le relative caratteristichechimico-fisiche e di capacità estinguente nelle parti da 2 a 15, sonotutte quelle che sono state sottoposte al citato Sottocomitato ISO eda questo accettate al momento dell’elaborazione del progetto dinorma internazionale. Tale elencazione non va intesa, né come li-mitativa della possibilità di ricercare altre sostanze, né come implicitaaccettazione delle sostanze stesse, che devono essere utilizzate instretta osservanza alle vigenti disposizioni sanitarie ed ambientali.Inoltre, le concentrazioni di utilizzo di dette sostanze sono quelle di-sponibili alla data di pubblicazione del prEN ISO 14520:1998.

La presente norma verrà ritirata nel momento in cui sarà disponibilela corrispondente norma europea.

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INDICE

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0 INTRODUZIONE

1

Sezione 1 SCOPO, CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITÀ

21.1 Scopo e campo di applicazione

........................................................................................................

2

prospetto 1

Elenco delle sostanze estinguenti

...........................................................................................................

21.2 Riferimenti normativi

...............................................................................................................................

31.3 Definizioni e unità

.....................................................................................................................................

31.4 Simboli e unità

............................................................................................................................................

51.5 Uso e limitazioni

........................................................................................................................................

61.6 Sicurezza

.......................................................................................................................................................

7

prospetto 2

Precauzioni minime di sicurezza

.............................................................................................................

8

prospetto 3

Spazi liberi di sicurezza per consentire di effettuare i lavori relativi a funzionamento,ispezione, pulitura, riparazioni, pitturazione e normale manutenzione

.....................................

9

Sezione 2 PROGETTAZIONE DEL SISTEMA

92.1 Scopo

..............................................................................................................................................................

92.2 Quantità di sostanza estinguente

..................................................................................................

102.3 Distribuzione

.............................................................................................................................................

11

prospetto 4

Massima distanza fra i supporti delle tubazioni

...............................................................................

132.4 Sistemi di rivelazione, azionamento e controllo

....................................................................

14

Sezione 3 SOSTANZA ESTINGUENTE

163.1 Scopo

...........................................................................................................................................................

163.2 Specifiche, progetti ed approvazioni

...........................................................................................

163.3 Calcoli di portata del sistema

..........................................................................................................

16

figura 1

Tipico sistema bilanciato

.........................................................................................................................

17

figura 2

Tipico sistema non bilanciato

................................................................................................................

183.4 Volume protetto

.......................................................................................................................................

193.5 Requisiti di concentrazione della sostanza estinguente

...................................................

193.6 Quantità di saturazione totale

.........................................................................................................

203.7 Compensazione per l'altitudine

......................................................................................................

21

prospetto 5

Fattori di correzione

..................................................................................................................................

213.8 Durata della protezione

......................................................................................................................

223.9 Prestazioni del sistema

.......................................................................................................................

22

Sezione 4 MESSA IN FUNZIONE E ACCETTAZIONE

224.1 Scopo

...........................................................................................................................................................

224.2 Prove

............................................................................................................................................................

234.3 Certificato di installazione e documentazione

........................................................................

26

Sezione 5 ISPEZIONE, MANUTENZIONE, COLLAUDO E FORMAZIONE

275.1 Scopo

...........................................................................................................................................................

275.2 Ispezione

....................................................................................................................................................

275.3 Manutenzione

..........................................................................................................................................

285.4 Formazione

...............................................................................................................................................

28

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APPENDICE A DOCUMENTI DI LAVORO

29(normativa)A.1 Generalità

..................................................................................................................................................

29A.2 Documenti di lavoro

.............................................................................................................................

29A.3 Dettagli specifici

.....................................................................................................................................

29

APPENDICE B DETERMINAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DI SPEGNIMENTO

(normativa)

DELLE SOSTANZE ESTINGUENTI GASSOSE MEDIANTE IL METODO DEL BRUCIATORE A TAZZA

30B.1 Scopo

...........................................................................................................................................................

30B.2 Principio

......................................................................................................................................................

30B.3 Apparecchiatura

.....................................................................................................................................

30B.4 Materiali

......................................................................................................................................................

31B.5 Procedimento applicabile ai liquidi infiammabili

...................................................................

31B.6 Procedimento applicabile ai gas infiammabili

........................................................................

32B.7 Concentrazione di spegnimento della sostanza estinguente

........................................

34B.8 Resoconto dei risultati

........................................................................................................................

35

figura B.1

Apparecchiatura con bruciatore a tazza

............................................................................................

35

APPENDICE C PROCEDIMENTO DI PROVA SPEGNIMENTO/GRADO DI COPERTURA

(normativa)

SUPERFICIALE PER SISTEMI DI SPEGNIMENTO INGEGNERIZZATI E PRE-INGEGNERIZZATI

36C.1 Principio

......................................................................................................................................................

36C.2 Volume di prova

.....................................................................................................................................

36C.3 Sistema di spegnimento

....................................................................................................................

37C.4 Concentrazione di spegnimento

....................................................................................................

37C.5 Prove di spegnimento di liquidi infiammabili

...........................................................................

37C.6 Prove di spegnimento della catasta di legna

..........................................................................

38C.7 Registrazione dei risultati

..................................................................................................................

39C.8 Determinazione della concentrazione di progetto della sostanza estinguente

....

40

figura C.1

Vista in pianta del posizionamento della strumentazione per la prova di altezza minima dell’ugello/area massima di copertura

................................................................................

40

figura C.2

Vista laterale del posizionamento della strumentazione per la prova di altezza minima dell’ugello/area massima di copertura

................................................................................

41

figura C.3

Vista in pianta del posizionamento della strumentazione per la prova di concentrazione dell’agente estinguente all’altezza massima dell’ugello

................................

42

figura C.4

Vista laterale del posizionamento della strumentazione per la prova di concentrazione dell’agente estinguente all’altezza massima dell’ugello

................................

43

APPENDICE D METODO DI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DI

(normativa)

INERTIZZAZIONE DI UN GAS ESTINGUENTE

44D.1 Scopo

...........................................................................................................................................................

44D.2 Principio

......................................................................................................................................................

44D.3 Apparecchiatura

.....................................................................................................................................

44D.4 Procedimento

...........................................................................................................................................

44D.5 Concentrazione di inertizzazione

..................................................................................................

45

figura D.1

Apparecchiatura di inertizzazione

........................................................................................................

45

APPENDICE E PROVA CON VENTILATORE SULLA PORTA PER LA DETERMINAZIONE

(normativa)

DEL TEMPO MINIMO DI PERMANENZA

46E.1 Scopo

...........................................................................................................................................................

46E.2 Definizioni

..................................................................................................................................................

46E.3 Prova per la determinazione del tempo di permanenza minimo previsto

...............

46E.4 Trattamento dei volumi protetti con tempi minimi di permanenza previsti

minore del valore raccomandato

...................................................................................................

52

APPENDICE F VERIFICA DELLE PRESTAZIONI DEL SISTEMA

54(informativa)

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0 INTRODUZIONE

I sistemi antincendio di cui si tratta nel presente documento sono progettati per fornire unmezzo estinguente gassoso per lo spegnimento degli incendi.Negli ultimi anni, sono stati sviluppati parecchi metodi diversi per fornire e applicare unasostanza estinguente nel punto di scarico necessario per spegnere l’incendio ed è neces-sario diffondere le informazioni sui sistemi e sui metodi accreditati. La presente norma èstata elaborata per soddisfare questa necessità.In particolare, sono stati inclusi nuovi requisiti per eliminare la necessità di rilasciare so-stanze estinguenti durante le procedure di prova e di messa in funzione; si tratta di requi-siti legati all’inserimento della prova di integrità del volume protetto.I requisiti della presente norma sono elaborati alla luce dei migliori dati tecnici noti al grup-po di lavoro al momento della stesura ma, data la vastità del campo di cui si tratta, non siè potuto prendere in considerazione ogni possibile fattore o circostanza che potrebbe in-fluire sull’applicazione delle raccomandazioni.Nell’elaborazione della presente norma, si è dato per scontato che l’esecuzione delle di-sposizioni in essa contenute sia affidata a persone adeguatamente qualificate ed esperteper quanto riguarda specifiche, progettazione, installazione, collaudo, approvazione,ispezione, funzionamento e manutenzione dei sistemi e delle attrezzature, alle quali è de-stinata a fornire una guida e dalle quali ci si può attendere che sentano il dovere di pre-stare particolare attenzione affinché non vengano emesse sostanze estinguenti quandociò non sia necessario.Si richiama l’attenzione sul Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lostrato di ozono.È importante che la protezione antincendio di un edificio o di un impianto sia considerataglobalmente. I sistemi con sostanze estinguenti gassose sono soltanto una parte, perquanto importante, degli impianti disponibili, ma non si dovrebbe ritenere che il fatto diadottarli elimini necessariamente la necessità di prendere in considerazione misure sup-plementari, quali la fornitura di estintori portatili o di altre apparecchiature mobili da usarsiper pronto soccorso o emergenza, o di affrontare rischi particolari.Le sostanze estinguenti gassose sono riconosciute da molti anni come un mezzo efficaceper lo spegnimento degli incendi di liquidi infiammabili e degli incendi in presenza di rischielettrici e rischi ordinari di classe A, ma nella progettazione di schemi completi, non si do-vrebbe dimenticare che vi possono essere rischi per cui questi mezzi non sono adatti oche, in talune circostanze o situazioni, possono esservi pericoli legati al loro uso, che ri-chiedono speciali precauzioni.Su questi argomenti, si possono avere consigli dal fabbricante della sostanza estinguenteo del sistema di spegnimento. Si possono chiedere informazioni anche alle autorità antin-cendio competenti, alle autorità sanitarie e di sicurezza e agli assicuratori. Inoltre, si do-vrebbe fare riferimento, per quanto necessario, ad altre norme e regolamenti nazionali edel particolare Paese.È essenziale che le attrezzature antincendio siano sottoposte ad attenta manutenzioneper garantire che siano immediatamente funzionanti quando sia necessario. Accade chequesta prassi sia trascurata o riceva insufficiente attenzione da parte del proprietario delsistema. Ma questa negligenza mette in pericolo la vita degli occupanti degli edifici e com-porta il rischio di onerose perdite finanziarie. L’importanza della manutenzione non è maisottolineata a sufficienza.

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Sezione 1 SCOPO, CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITÀ

1.1 Scopo e campo di applicazione

La presente norma tratta i sistemi a saturazione totale relativi principalmente a edifici, im-pianti industriali e altre applicazioni specifiche, che utilizzano sostanze estinguenti gasso-se elettricamente non conduttive che non lasciano residui dopo lo scarico e per le qualisono attualmente disponibili dati sufficienti per consentire la validazione delle caratteristi-che di prestazione da parte di un’autorità indipendente preposta. La presente norma nonsi applica al soffocamento delle esplosioni.La presente norma non intende indicare che le sostanze estinguenti in essa elencate sianostate approvate da parte delle autorità preposte, dato che altre sostanze estinguenti pos-sono essere egualmente accettabili. La CO

2

non è compresa in quanto oggetto di altrenorme ISO.La presente norma si applica alle sostanze estinguenti elencate nel prospetto

1. È essen-ziale che la presente norma sia usata unitamente alle parti separate, relative alle specifi-che sostanze estinguenti, elencate nel prospetto

1.

prospetto 1

Elenco delle sostanze estinguenti

La presente norma specifica i requisiti e fornisce raccomandazioni per la progettazione,l’installazione, il collaudo, la manutenzione e la sicurezza dei sistemi antincendio gassosiin edifici, impianti industriali o altre strutture, nonché le caratteristiche delle varie sostanzeestinguenti e dei tipi di incendio per i quali esse costituiscono un mezzo estinguente idoneo.

Sostanza estinguente Prodotto chimico Formula Nome depositato Norma

CF

3

I Trifluoroiodometano CF

3

I Triodide UNI 10877-2

FC-2-1-8 Perfluoropropano CF

3

CF

2

CF

3

CEA 308 UNI 10877-3

FC-3-1-10 Perfluorobutano C

4

F

10

CEA 410 UNI 10877-4

HCFC Miscela AHCFC-123HCFC-22HCFC-124

piùDiclorotrifluoroetanoClorodifluorometanoClorotetrafluoroetanoIsopropenile-1-Metilcicloesano

CHCI

2

CF

3

CHCIF

2

CHCIFCF

3

C

10

H

16

NAF S-III UNI 10877-6

HCFC-124 Clorotetrafluoroetano CHCIFCF

3

FE-241 UNI 10877-7

HFC-125 Pentafluoroetano CHF

2

CF

3

FE-25 UNI 10877-8

HFC-227ea Eptafluoropropano CF

3

CHFCF

3

FM-200 UNI 10877-9

HFC-23 Trifluorometano CHF

3

FE-13 UNI 10877-10

HFC-236fa Esafluoropropano CF

3

CH

2

CF

3

FE-36 UNI 10877-11

IG-01 Argon Ar Argotec UNI 10877-12

IG-100 Azoto N

2

UNI 10877-13

IG-55 Azoto (50%) N

2

Argonite UNI 10877-14

Argon (50%) Ar

IG-541 Azoto (52%)Argon (40%)Anidride carbonica (8%)

N

2

ArCO

2

INERGEN UNI 10877-15

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1.2 Riferimenti normativi

Le norme sottoindicate contengono disposizioni valide anche per la presente parte dellaUNI 10877, in quanto in essa espressamente richiamate.Al momento della pubblicazione della presente norma erano in vigore le edizioni sottoindicate.Tutte le norme sono soggette a revisione, pertanto gli interessati che stabiliscono accordisulla base della presente parte della UNI 10877 sono invitati a verificare la possibilità diapplicare le edizioni più recenti delle norme richiamate. I membri dell’ISO e dell’IEC pos-seggono gli elenchi delle norme internazionali in vigore.

UNI 10877-2 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente CF

3

I

UNI 10877-3 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente FC-2-1-8

UNI 10877-4 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente FC-3-1-10

UNI 10877-6 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente HCFC, mi-scela A

UNI 10877-7 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente

HCFC

124

UNI 10877-8 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente

HFC 125

UNI 10877-9 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente

HFC 227ea

UNI 10877-10 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente

HFC 23

UNI 10877-11 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente

HFC 236fa

UNI 10877-12 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente

IG-01

UNI 10877-13 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente

IG-100

UNI 10877-14 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente

IG-55

UNI 10877-15 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi - Proprietà fi-siche e progettazione dei sistemi - Agente estinguente IG-541

IEC

364-7:1989 Electrical installation of buildings - Requirements for special installationsor locations [Impianto elettrico di edifici - Requisiti per impianti o localitàspeciali]

ISO

3941:1977 Classification of fires [Classificazione degli incendi]

1.3 Definizioni e unità

Ai fini della presente norma, si applicano le definizioni seguenti.

1.3.1 approvato

: Accettabile per un’autorità competente.

Nota 1

Nello stabilire l’accettabilità degli impianti o delle procedure, delle attrezzature o dei materiali, l’autorità puòbasare l’accettazione sulla conformità alle norme appropriate.

1.3.2 autorità

: Organizzazione,ufficio o singolo responsabile dell’approvazione dell’attrezzatu-ra, degli impianti o delle procedure.

1.3.3 interruttore automatico/manuale

: Dispositivo per convertire il sistema dall'azionamento au-tomatico a quello manuale, che può assumere la forma di un interruttore manuale sul qua-dro di comando o su altre unità, o di un dispositivo di comando collegato alla porta di ac-cesso del personale. In ogni caso, esso cambia il modo di azionamento del sistema daautomatico e manuale a solo manuale, o viceversa.

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1.3.4 sostanza estinguente

: Sostanza estinguente gassosa elettricamente non conduttiva chenon lascia residui quando evapora. (Vedere prospetto

1).

1.3.5 spazio libero

: Distanza in linea d’aria fra l’attrezzatura, comprese tubazioni e ugelli, e icomponenti elettrici sotto tensione non contenuti in un involucro di protezione o non isolati,aventi potenziale diverso da quello di terra.

1.3.6 concentrazione

1.3.6.1

concentrazione di progetto

: Concentrazione della sostanza estinguente, compreso un fat-tore di sicurezza, necessaria per spegnere un incendio di un particolare combustibile.

1.3.6.2

concentrazione massima

:

Concentrazione ottenuta dall’effettiva quantità di sostanza estin-guente alla massima temperatura ambiente.

1.3.6.3

concentrazione di spegnimento

: Concentrazione minima di sostanza estinguente neces-saria per spegnere la fiamma di un particolare combustibile in condizioni sperimentali de-finite, con l’esclusione di qualunque fattore di sicurezza.

1.3.7 sistema ingegnerizzato

: Sistema in cui la quantità di sostanza estinguente stoccata cen-tralmente viene scaricata attraverso un sistema di tubi e ugelli nel quale le dimensioni diciascuna sezione di tubo e gli orifizi degli ugelli sono stati calcolati in conformità alle rela-tive parti della presente norma. Le portate di progetto attraverso gli ugelli possono variaresecondo i requisiti di progetto del rischio.

1.3.8 densità di riempimento

: Massa di sostanza estinguente per volume unitario del contenitore.

1.3.9 classificazione degli incendi

: Classificazione degli incendi conforme alla ISO 3941.

1.3.10 quantità di saturazione

: Massa o volume di sostanza estinguente necessaria per raggiun-gere la concentrazione di progetto all’interno del volume protetto nel tempo di scarico spe-cificato.

1.3.11 volume lordo

: Volume racchiuso dagli elementi dell’edificio intorno al volume protetto, me-no il volume di eventuali elementi impermeabili permanenti presenti all’interno del volumeprotetto.

1.3.12 tempo di permanenza

: Periodo di tempo durante il quale una concentrazione di sostanzaestinguente, maggiore della concentrazione di spegnimento, permane nel volume protetto.

1.3.13 ispezione

: Controllo rapido per fornire una ragionevole assicurazione che il sistema di spe-gnimento è completamente carico e in grado di operare. Viene effettuata verificando cheil sistema sia al suo posto, che non sia stato attivato o manomesso e che non vi siano dan-ni fisici evidenti o condizioni che ne impediscano il funzionamento.

1.3.14 gas liquefatto

: Gas o miscela di gas liquido a livello di pressurizzazione del contenitore atemperatura ambiente (20

°

C).

1.3.15 dispositivo di esclusione

: Valvola manuale di intercettazione installata nelle tubazioni di sca-rico a valle dei contenitori dell’agente o altro tipo di dispositivo che impedisce meccanicamentela scarica dell’estinguente nel volume protetto. L'azionamento di questo dispositivo deve for-nire un’indicazione circa l’isolamento del sistema.

Nota 2

L’intento è di evitare di scaricare l’agente nella zona a rischio quando il dispositivo di esclusione è attivo.

1.3.16 livello minimo di effetti avversi osservati (LOAEL)

: Concentrazione minima a cui sia statoosservato un effetto avverso tossicologico o fisiologico.

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1.3.17 manutenzione

: Controllo approfondito per fornire la massima assicurazione che il sistemadi spegnimento funzionerà come previsto. Comprende un esame accurato e qualunqueriparazione o sostituzione necessaria di componenti del sistema.

1.3.18 pressione massima di esercizio

: Pressione di equilibrio all’interno di un cilindro alla tempe-ratura massima di esercizio. Per i gas liquefatti si ottiene alla massima densità di riempi-mento e può comprendere una sovrappressurizzazione.

Nota 3

La pressione di equilibrio per un contenitore transitorio può differire da quella di stoccaggio all’interno di unedificio.

1.3.19 sistema modulare

: Sistema antincendio modulare formato da contenitori di stoccaggio di-stribuiti, generalmente del tipo pre-ingegnerizzato, in cui ciascuna unità è destinata a pro-teggere un determinato volume compreso nei limiti che gli sono consentiti e che, global-mente, forniscono copertura a tutto il rischio.

1.3.20 livello di assenza di effetti avversi osservati (NOAEL)

: Concentrazione massima a cui nonsiano stati osservati effetti avversi tossicologici o fisiologici.

1.3.21 gas non liquefatto

: Gas o miscela di gas, che è generalmente un gas inerte, e che è sem-pre presente in forma gassosa alla pressione e alla temperatura di utilizzo ammissibili.

1.3.22 zona normalmente non occupata

: Zona non occupata da persone durante l'orario di lavoro,ma in cui si può entrare occasionalmente per brevi periodi.

1.3.23 sistemi pre-ingegnerizzati

: Sistema antincendio formato da una riserva di sostanza estin-guente di determinata capacità accoppiata a tubazioni con una disposizione equilibratadegli ugelli fino ad un massimo consentito dal progetto. Non è consentito alcuno scosta-mento dai limiti specificati dal fabbricante o dall’autorità.

1.3.24 valvola di smistamento

: Valvola, installata a valle delle riserve di agente estinguente, checonsente di indirizzare la scarica di agente estinguente all’opportuno volume protetto.

1.3.25 deve

: Indica un requisito obbligatorio.

1.3.26 dovrebbe

: Indica una raccomandazione o ciò che viene consigliato ma senza obbligo.

1.3.27 sovrappressurizzazione

: Aggiunta di un gas al contenitore di una sostanza estinguente,ove necessario, per raggiungere la pressione necessaria per un adeguato funzionamentodel sistema.

1.3.28 sistema a saturazione totale

: Sistema antincendio predisposto per scaricare sostanzaestinguente in un volume protetto per raggiungere l’adeguata concentrazione di progetto.

1.3.29 aree non occupabili

: Aree che non possono essere occupate a causa di limiti dimensionalio di altri vincoli fisici (per esempio: armadi, intercapedini, ecc.).

1.4 Simboli e unità

Le unità metriche di misura sono conformi al sistema metrico attuale noto come SistemaInternazionale delle Unità (SI). Due unità (litro e bar), esterne al SI, ma riconosciute daquest’ultimo, sono generalmente usate nella protezione antincendio internazionale. Pergli scopi della presente norma, il termine "bar" deve essere inteso come una misurazione,salvo diversa indicazione. Le concentrazioni o le quantità espresse in percentuale (%) de-vono essere intese in volume, salvo diversa indicazione.

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1.5 Uso e limitazioni

1.5.1 Generalità

La progettazione, l’installazione, l'assistenza e la manutenzione dei sistemi antincendiodevono essere eseguite da persone competenti nella tecnologia dei sistemi di spegni-mento.I rischi dai quali questi sistemi possono assicurare una protezione e le eventuali limitazio-ni d’uso devono essere indicati nel manuale di progetto dei fornitori dei sistemi.I sistemi di spegnimento a saturazione totale sono usati principalmente per assicurareuna protezione contro rischi situati in involucri o apparecchiature per i quali sia possibileindividuare un volume protetto per contenere la sostanza estinguente. Alcuni rischi tipiciche possono essere idonei comprendono quanto segue, ma non sono limitati ad essi:

a) rischi elettrici ed elettronici;

b) impianti di telecomunicazioni;

c) liquidi e gas infiammabili e combustibili;

d) altri beni immobili di valore elevato.

1.5.2 Sostanze estinguenti

Le sostanze estinguenti a cui si fa riferimento nella presente norma sono tutte elettrica-mente non conduttive.Le sostanze estinguenti e i parametri dei sistemi specializzati sono trattati singolarmentenelle parti specifiche della presente norma. Le parti relative alle specifiche sostanze estin-guenti devono essere usate unitamente alla presente parte

(parte

1).Le sostanze estinguenti a cui si fa riferimento nella presente norma non devono essereusate su incendi che coinvolgano i seguenti materiali, a meno che siano state provate consoddisfazione dell’autorità:

a) sostanze chimiche contenenti la propria alimentazione di ossigeno, come il nitrato dicellulosa;

b) miscele contenenti materiali ossidanti, come il clorato di sodio o il nitrato di sodio;

c) sostanze chimiche soggette a decomposizione autotermica, come alcuni perossidi or-ganici;

d) metalli reattivi (come sodio, potassio, magnesio, titanio e zirconio), idruri reattivi oamidi metallici, alcuni dei quali possono reagire violentemente con alcune sostanzeestinguenti gassose;

e) ambienti nei quali significative aree si trovano a temperature maggiori della tempera-tura di rottura dell’agente estinguente, riscaldate da mezzi diversi dall’incendio.

1.5.3 Scarica elettrostatica

Si deve fare attenzione quando si scarica una sostanza estinguente in atmosfere poten-zialmente esplosive. Durante la scarica della sostanza estinguente, può verificarsi il cari-camento elettrostatico di conduttori non collegati a terra. Questi conduttori possono sca-ricare su altri oggetti con energia sufficiente a dare inizio a un’esplosione. Qualora il siste-ma sia usato per rendere inerte la zona a rischio, le tubazioni devono essere adeguata-mente collegate a massa e messe a terra.

1.5.4 Compatibilità con altre sostanze estinguenti

La miscela di sostanze estinguenti nello stesso contenitore deve essere consentita sol-tanto se il sistema è approvato.Non devono essere permessi sistemi che usino lo scarico simultaneo di sostanze estin-guenti diverse per proteggere lo stesso spazio chiuso.

1.5.5 Limitazioni di temperatura

Tutti i dispositivi devono essere progettati per il servizio cui saranno destinati e non devono es-sere resi inoperanti con facilità né essere suscettibili di funzionare accidentalmente. Normal-mente i dispositivi devono essere progettati per funzionare correttamente da - 20

°

C a + 50

°

C

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o marcati per indicare le limitazioni di temperatura o in conformità alle specifiche del fabbricante,che devono essere riportate sulla targhetta, oppure ove non vi sia targhetta, nel manuale di istru-zioni del fabbricante.

1.6 Sicurezza

1.6.1 Rischio per il personale

Nella progettazione del sistema, si deve prendere in considerazione qualunque eventualerischio per il personale creato dallo scarico di sostanze estinguenti gassose, in particolarecon riferimento ai rischi associati a sostanze estinguenti speciali di cui si tratta nelle partiaggiuntive della presente norma. Si deve evitare qualunque esposizione non necessariaa tutte le sostanze estinguenti gassose.Il fatto di attenersi alla presente norma non elimina la responsabilità legale degli utenti diosservare le norme di sicurezza appropriate.

Nota 4

Sebbene la maggior parte degli agenti estinguenti considerati abbiano un basso grado di tossicità, i prodottidella decomposizione degli agenti estinguenti alogenati, in presenza di intenso calore, possono essere peri-colosi. Tutti gli agenti estinguenti alogenati attualmente considerati contengono fluoro. In presenza di idroge-no, disponibile per esempio dall’umidità dell’aria o come prodotto della combustione, il principale prodotto del-la decomposizione è l’acido fluoridrico (HF).I prodotti di decomposizione hanno un odore acre e pungente, anche in concentrazioni di poche parti per mi-lione. Questa caratteristica costituisce di per sé un sistema di avvertimento, ma allo stesso tempo crea con-dizioni di atmosfera irritante e nociva per coloro i quali devono entrare nell’ambiente protetto dopo un even-tuale incendio.La quantità di agente estinguente che può decomporsi nel corso dello spegnimento dell’incendio dipende inlarga parte dalle dimensioni dell’incendio stesso, dal particolare agente estinguente, dalla concentrazione diprogetto utilizzata e dal tempo durante il quale l’agente estinguente rimane in contatto con le fiamme o con lesuperfici calde. Se la concentrazione critica viene raggiunta molto rapidamente, l’incendio è spento veloce-mente e la decomposizione è limitata al minimo. Se invece la concentrazione dell’agente estinguente è altaed il tempo per raggiungere il valore critico è lungo, allora la quantità di prodotti di decomposizione può diven-tare particolarmente elevata. La concentrazione effettiva di prodotti di decomposizione dipende inoltre dalledimensioni del volume protetto e dal grado di rimescolamento dell’aria al suo interno.Chiaramente più lunghe esposizioni dell’agente estinguente alle alte temperature produrranno maggiori con-centrazioni di questi prodotti. Il tipo e la sensibilità del sistema di rivelazione e la velocità di scarica dovrebberopertanto essere definite in modo da ridurre il più possibile il tempo di esposizione del gas estinguente alletemperature elevate se si vuole limitare la concentrazione dei prodotti di decomposizione. Gli agenti estin-guenti non liquefatti non si decompongono in modo apprezzabile in presenza di un incendio. Infatti, non si haesperienza di produzione di sostanze tossiche o corrosive per questi estinguenti. Tuttavia, i prodotti della stes-sa combustione, così come il calore generato dall’incendio, possono comunque essere significativi e renderel’ambiente irrespirabile per le persone.

1.6.2 Precauzioni di sicurezza

1.6.2.1

Per le zone normalmente occupate, si devono prendere le precauzioni minime di sicurez-za in conformità al prospetto

2.

1.6.2.2

Per le zone normalmente non occupate, la concentrazione massima non deve superare ilLOAEL per la sostanza estinguente usata, a meno che sia installata una valvola di esclusione.

Nota 5

Quando il locale è occupato, si raccomanda di mettere in modalità non automatica i sistemi in cui si prevedeche venga superato il NOAEL.

AVVERTENZA:

Qualunque variazione del volume protetto, o del suo contenuto,non prevista nel progetto originale influenzerà la concentrazione della sostanzaestinguente. In questi casi il sistema deve essere ricalcolato per assicurare il rag-giungimento della concentrazione di progetto necessaria e la conformità della con-centrazione massima al prospetto 2.

1.6.2.3

Per aree non occupabili, la concentrazione massima può superare il LOAEL per l’estin-guente utilizzato, senza che sia necessario inserire una valvola di esclusione.

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prospetto 2

Precauzioni minime di sicurezza

1.6.3 Sistemi a saturazione totale

Nelle zone protette da sistemi a saturazione totale che possono essere occupate, si ap-plica quanto previsto dai seguenti criteri di sicurezza:

a) Ritardi temporali

1) Per applicazioni in cui un ritardo nella scarica non aumenta in maniera significati-va la minaccia rappresentata da un incendio per la vita o le proprietà, i sistemi dispegnimento devono essere dotati di un allarme di pre-scarica con un ritardo tem-porale sufficiente a consentire l’evacuazione delle persone prima della scarica.

2) I ritardi temporali devono essere usati soltanto per l’evacuazione delle persone oper preparare alla scarica il volume protetto.

b) Interruttore automatico/manuale e dispositivi di esclusione, se necessari in conformitàal punto 1.6.2.

Nota 7

Anche se i dispositivi di esclusione non sono sempre necessari, in alcune situazioni sono essenziali, inparticolare per alcune specifiche funzioni di manutenzione.

c) Vie di uscita, che devono essere tenute libere in ogni momento, nonché illuminazionedi emergenza e adeguate segnalazioni direzionali per ridurre al minimo le distanze dapercorrere.

d) Porte auto-chiudenti ruotanti verso l’esterno che possano essere aperte dall’interno,anche quando siano chiuse a chiave dall’esterno.

e) Allarmi visivi e acustici continui agli ingressi e alle uscite designate che funzionino finoa quando la zona protetta sia stata messa in sicurezza.

f) Segnali di avvertimento e istruzioni appropriati.

g) Ove necessario, allarmi di pre-scarica all’interno di tali zone che si differenzino da tuttigli altri segnali di allarme, che entreranno in funzione immediatamente all’inizio del ri-tardo temporale, nel momento in cui viene rilevato l’incendio.

h) Mezzi di pronta ventilazione per queste zone dopo ogni scarica di sostanza estin-guente. Spesso sarà necessaria una ventilazione a corrente d’aria forzata. Si deve fa-re attenzione a dissipare completamente le atmosfere pericolose e non semplicemen-te a spostarle in altri luoghi, dato che la maggior parte delle sostanze estinguenti è piùpesante dell’aria.

i) Istruzioni ed esercitazioni di tutto il personale all’interno o nelle vicinanze delle zoneprotette, compreso il personale addetto alla manutenzione o alla costruzione che po-trebbe trovarsi nella zona, per essere sicuri che si comporti correttamente quando ilsistema è in funzione.

Nota 8

Oltre ai requisiti di cui sopra, si raccomanda quanto segue:

a) respiratore autonomo e personale addestrato ad usarlo;b) le persone non dovrebbero rientrare nel volume protetto fino a che non sia stata verificata la sicu-

rezza.

Concentrazione massima Ritardo temporale Interruttoreautomatico/manuale

Dispositivo di esclusione

Fino a NOAEL compreso X Non necessario Non necessario

Oltre il NOAEL e fino al LOAELcompreso

X X Non necessario

Oltre il LOAEL X X X

Nota 6 - L’intento di questo prospetto è di evitare l’esposizione non necessaria degli occupanti alla sostanza estinguente sca-ricata. Quando si determina il ritardo temporale di scarico del sistema, si dovrebbero considerare fattori quali iltempo di uscita e il rischio che deriva agli occupanti dall’incendio. Laddove le norme nazionali richiedano altre pre-cauzioni, queste dovrebbero essere attuate.

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1.6.4 Rischi elettrici

Quando siano presenti conduttori elettrici esposti, ove possibile, si devono lasciare spaziliberi non più piccoli di quelli indicati nel prospetto

3 fra i conduttori elettrici e tutte le partidel sistema che possano essere avvicinate durante la manutenzione. Qualora non si pos-sano raggiungere queste distanze, si devono mettere avvisi di segnalazione e si deveadottare un sistema sicuro per effettuare il lavoro di manutenzione.

Nota 9

Il sistema dovrebbe essere configurato in modo che tutte le normali operazioni possano essere eseguite insicurezza per l’operatore.

1.6.5 Messa a terra elettricaI sistemi di protezione di sottostazioni elettriche o di sale quadri devono essere efficace-mente messi a terra per evitare che le strutture metalliche diventino elettricamente cariche.

1.6.6 Scarica elettrostaticaIl sistema deve essere adeguatamente messo a terra per ridurre al minimo il rischio discarica elettrostatica.

prospetto 3 Spazi liberi di sicurezza per consentire di effettuare i lavori relativi a funzionamento, ispezione, puli-tura, riparazioni, pitturazione e normale manutenzione

Sezione 2 PROGETTAZIONE DEL SISTEMA

2.1 ScopoLa presente sezione descrive i requisiti per la progettazione del sistema di spegnimento.Tutti i sistemi e i componenti ausiliari devono essere conformi alle relative norme nazio-nali o internazionali.

Tensione nominalemassima

Spazio libero minimo da qualunque punto su o intorno alle attrezzature permanenti dove puòessere necessario che una persona stia in piedi (misurare dalla posizione dei piedi)

kV

Al più vicino conduttore sotto tensione nonschermato in aria (spazio libero di sezione)

m

Alla parte più vicina di un isolatore con potenzialenon di terra (vedere nota 9) che sostenga un con-duttore sotto tensione (spazio libero a terra)

m

15

33

446688

110132165

220275

2,6

2,75

2,903,103,20

3,353,503,80

4,304,60

2,5

Nota 10 - Il termine isolatore comprende tutte le forme di sostegni isolanti, come gli isolatori a piedistallo e a sospensione, lefodere isolanti, le estremità terminali dei cavi ed i sostegni isolanti di certi tipi di interruttore automatico.

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2.2 Quantità di sostanza estinguente

2.2.1 Quantità

2.2.1.1 La quantità di sostanza estinguente nel sistema deve essere almeno sufficiente per assi-curare una protezione contro il maggiore singolo rischio o gruppo di rischi, simultanea-mente.

2.2.1.2 Ove richiesto, si dovrà prevedere una quantità di riserva, multipla della quantità principale,nella misura che l’autorità considera necessaria.

2.2.1.3 Qualora sia richiesta una protezione senza periodi di interruzione, sia la quantità principa-le che quella di riserva devono essere collegate in permanenza alle tubazioni di distribu-zione e disposte in modo da consentire un agevole passaggio dall'una all’altra.

2.2.2 QualitàLa sostanza estinguente deve essere conforme alla relativa parte della presente norma.

2.2.3 Sistemazione dei contenitori

2.2.3.1 L’ubicazione dei contenitori nonché dei gruppi valvole e degli accessori deve essere taleda renderli accessibili per ispezione, prove e altra manutenzione quando necessario.

2.2.3.2 I contenitori devono essere adeguatamente montati e sostenuti in maniera idonea secon-do il manuale di installazione dei sistemi in modo da consentire un’adeguata manutenzio-ne del singolo contenitore e del suo contenuto.

2.2.3.3 I contenitori devono essere situati il più vicino possibile al volume che proteggono, prefe-ribilmente all’esterno del volume stesso. I contenitori possono essere situati all’interno delvolume soltanto se vengono sistemati in modo da ridurre al minimo il rischio di esposizio-ne al fuoco e esplosioni.

2.2.3.4 I contenitori di stoccaggio non devono essere situati in modo da essere soggetti a cattivecondizioni atmosferiche o a potenziali danni dovuti a cause meccaniche, chimiche o di di-versa natura. Ove siano possibili esposizioni potenzialmente dannose o interferenze nonautorizzate, si devono prevedere involucri o protezioni adeguati.

Nota 11 L’irraggiamento solare diretto ha la possibilità di innalzare la temperatura dei contenitori a valori superiori aquella dell’ambiente circostante.

2.2.4 Contenitori di stoccaggio dell’agente estinguente

2.2.4.1 GeneralitàI contenitori devono essere progettati per contenere la sostanza estinguente specifica. Icontenitori non devono essere caricati a una densità di riempimento maggiore di quellaspecificata nella parte della presente norma relativa alla sostanza estinguente specifica.I contenitori usati in questi sistemi devono essere progettati per soddisfare i requisiti dellarelativa norma nazionale.

Nota 12 Qualora sia richiesto, il contenitore e il gruppo valvole dovrebbero essere dotati di un dispositivo di sicurezzaper il rilascio della sovrappressione conforme alla norma nazionale appropriata.

2.2.4.2 Indicazione del contenutoSi deve prevedere un modo per indicare che ciascun contenitore è caricato correttamente.

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2.2.4.3 MarcaturaCiascun contenitore di estinguenti alogenati deve avere una targhetta o altra marcaturapermanente, con il nome che specifichi la sostanza estinguente, la tara e il peso lordo, eil livello di sovrappressurizzazione (ove applicabile) del contenitore. Ciascun contenitoredi gas inerte deve avere una marcatura permanente che specifichi la sostanza estinguen-te, il livello di pressurizzazione del contenitore e il volume nominale.

2.2.4.4 Contenitori collegati a collettoriQualora due o più contenitori siano collegati allo stesso collettore, si devono prevederemezzi automatici, come valvole di ritegno, per evitare la perdita di sostanza estinguentedal collettore, se il sistema viene azionato quando uno o più contenitori siano stati tolti peressere sottoposti a manutenzione.I contenitori collegati a un collettore comune in un sistema devono essere:

a) della stessa forma e capacità nominali;

b) riempiti con la stessa massa nominale di sostanza estinguente;

c) pressurizzati alla stessa pressione nominale di esercizio.Si possono usare contenitori di stoccaggio con dimensioni diverse collegati a un collettorecomune per contenitori di gas non liquefatti, a condizione che siano tutti pressurizzati allastessa pressione nominale di esercizio.

2.2.4.5 Temperature di esercizioSalvo diversa approvazione, le temperature di esercizio dei contenitori in servizio per si-stemi a saturazione totale non devono superare i 50 °C né essere minori di - 20 °C.

Nota 13 Si dovrebbe usare il riscaldamento o il raffreddamento esterno per mantenere entro la gamma specificata latemperatura del contenitore di stoccaggio, a meno che il sistema sia progettato per funzionare correttamentecon temperature di esercizio al di fuori di tale gamma.

2.3 Distribuzione

2.3.1 Generalità

2.3.1.1 Le tubazioni e i raccordi devono essere conformi alle norme nazionali appropriate, esserenon combustibili e in grado di sopportare senza danni le pressioni e le temperature previste.

2.3.1.2 Prima del montaggio finale, i tubi e i raccordi devono essere ispezionati a vista per assi-curarsi che siano puliti e privi di sbavature, residui di saldatura o ruggine, e che all’internonon vi siano corpi estranei e il diametro interno sia completamente libero. Dopo il montag-gio, il sistema deve essere accuratamente insufflato con aria secca o altro gas compresso.

Nota 14 All’estremità di ogni tubo, si dovrebbe installare un tratto di raccolta dello sporco formato da un raccordo a Tcon un’estremità dotata di cappuccio, lungo almeno 50 mm. Nel caso vi sia la minima possibilità che si accu-muli acqua, nel punto più basso del sistema di tubazioni si dovrebbero montare attacchi di spurgo protetti con-tro l’interferenza da parte di personale non autorizzato.

2.3.1.3 Nelle sezioni in cui la disposizione delle valvole determina sezioni di tubazioni chiuse,queste sezioni devono essere dotate di dispositivi che permettano di:

a) indicare la presenza di agente estinguente intrappolato nella tubazione;

b) sfiatare manualmente il sistema in sicurezza;

c) limitare automaticamente la sovrappressione, se necessario.Questo dispositivo deve essere progettato per operare ad una pressione non maggiore del-la pressione di prova della tubazione, o come richiesto dalle specifiche norme nazionali.

Nota 15 I dispositivi di limitazione della pressione dovrebbero essere montati in modo che lo scarico, in caso di fun-zionamento, non ferisca o non metta in pericolo il personale e, se necessario, in modo che lo scarico sia por-tato con dei tubi in una zona in cui non diventerà un rischio per il personale.

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2.3.1.4 Nei sistemi che usano valvole azionate pneumaticamente, si devono prevedere dei siste-mi di sfiato automatico di eventuali trafilamenti di gas che potrebbero accumularsi nel si-stema di comando, causando aperture accidentali della valvola. I dispositivi di sfiato nondevono impedire il corretto funzionamento delle valvole.

2.3.1.5 I collettori verso il contenitore e il gruppo valvole devono essere sottoposti a prove idrau-liche da parte del fabbricante a una pressione minima pari a 1,5 volte la pressione massi-ma di esercizio (vedere 1.3.19), o secondo quanto richiesto dalle norme nazionali appro-priate.

2.3.1.6 Si deve fornire adeguata protezione a tubi, raccordi o staffe di sostegno e strutture di ac-ciaio suscettibili di subire corrosione. In atmosfere corrosive si devono usare materiali orivestimenti speciali resistenti alla corrosione.

2.3.2 Tubazioni

2.3.2.1 Le tubazioni devono essere di materiale non combustibile avente caratteristiche fisiche echimiche tali da poterne assicurare l’integrità in maniera affidabile se sottoposte a solleci-tazioni. Lo spessore della parete del tubo deve essere calcolato in conformità alla relativanorma nazionale. La pressione per questo calcolo deve essere la pressione sviluppata auna temperatura massima di stoccaggio non minore di 50 °C. Se per un determinato si-stema vengono autorizzate temperature di esercizio più elevate, la pressione di progettodeve essere adattata alla pressione sviluppata alla temperatura massima. Nell’eseguirequesto calcolo, si deve tenere conto di tutti i fattori di giunzione e delle tolleranze di filet-tatura, bordatura o saldatura.Ove si usi un dispositivo di riduzione della pressione statica in un sistema con gas non li-quefatti, nel calcolo si deve usare la pressione massima di esercizio nelle tubazioni di di-stribuzione a valle del dispositivo.

2.3.2.2 Non si devono usare tubi in ghisa o tubi non metallici.

2.3.2.3 Le tubazioni flessibili (inclusi i raccordi) devono essere di materiali approvati e devono es-sere idonee a operare alla pressione massima prevista per la sostanza estinguente e alletemperature massima e minima.

2.3.3 Raccordi

2.3.3.1 I raccordi devono avere una pressione minima nominale di esercizio uguale o maggioredella pressione massima nel contenitore a 50 °C, o alla temperatura specificata nella nor-ma nazionale, quando sia riempito alla massima densità di riempimento ammissibile perla sostanza estinguente che viene utilizzata. Per sistemi che utilizzino un dispositivo perla riduzione della pressione nelle tubazioni di distribuzione, i raccordi a valle del dispositi-vo devono avere una pressione minima nominale di esercizio uguale o maggiore dellapressione massima prevista nelle tubazioni a valle.Non si devono usare raccordi di ghisa.

2.3.3.2 Le leghe per saldatura e per brasatura devono avere un punto di fusione maggiore di 500 °C.

2.3.3.3 La saldatura deve essere eseguita in conformità alle relative norme nazionali.

2.3.3.4 Nei sistemi non si raccomandano raccordi a compressione; comunque, qualora a questiraccordi siano accoppiate tubazioni di rame, di acciaio inossidabile o di altro materialeadatto, non si devono superare i valori nominali di pressione/temperatura indicati dal fab-bricante del raccordo e si deve fare attenzione che sia garantita l’integrità del gruppo.

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2.3.4 Supporti per tubi e valvoleI supporti per tubi e valvole devono essere idonei per la temperatura prevista ed essere ingrado di sopportare le forze dinamiche e statiche coinvolte. Si deve prevedere una debitatolleranza per le sollecitazioni indotte nelle tubazioni dalle variazioni di temperatura. Aisupporti e alle strutture di acciaio associate deve essere fornita adeguata protezione am-bientale. La distanza fra i supporti dei tubi deve essere quella indicata nel prospetto 4.Si deve prevedere un adeguato supporto per gli ugelli e per le loro forze reattive in modoche in nessun caso la distanza dall’ultimo supporto sia maggiore di quanto segue:

a) tubo ≤ 25 mm: ≤ 0,1 m;

b) tubo > 25 mm: ≤ 0,25 m.

Nota 16 Il movimento delle tubazioni causato dalle oscillazioni di temperatura derivanti dall’ambiente o dallo scaricodi sostanza estinguente può essere notevole, in particolare su lunghi tratti, e dovrebbe essere preso in con-siderazione nei metodi di fissaggio dei supporti.

prospetto 4 Massima distanza fra i supporti delle tubazioni

2.3.5 Valvole

2.3.5.1 Valvole, guarnizioni, anelli di tenuta, materiali di tenuta e altri componenti delle valvole de-vono tutti essere costruiti in materiali compatibili con la sostanza estinguente e devono es-sere idonei alle pressioni e alle temperature previste.

2.3.5.2 Le valvole devono essere protette contro i danni meccanici, chimici o di altra natura.

2.3.5.3 In atmosfere altamente corrosive si devono usare materiali o rivestimenti speciali resisten-ti alla corrosione.

2.3.6 Ugelli

2.3.6.1 Scelta e posizione degli ugelliGli ugelli, compresi gli ugelli direttamente attaccati ai contenitori, devono essere approvatie devono essere posizionati tenendo conto della geometria del volume protetto.Il tipo, il numero e la collocazione degli ugelli devono essere tali per cui:

a) si raggiunga la concentrazione di progetto in tutte le parti del volume protetto;

Dimensioni nominali del tubo DN

Luce massima fra tubazioni m

6 0,5

10 1,0

15 1,5

20 1,8

25 2,1

32 2,4

40 2,7

50 3,4

65 3,5

80 3,7

100 4,3

125 4,8

150 5,2

200 5,8

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b) la scarica non causi la fuoriuscita indebita di liquidi infiammabili o non crei nubi di pol-vere che potrebbero propagare l’incendio, creare un’esplosione o incidere negativa-mente in altro modo sugli occupanti;

c) la velocità della scarica non incida negativamente sul volume protetto o sul suo con-tenuto.

Gli ugelli di scarico devono essere dotati di dischi frangibili o di tappi che saltano dove c’èla possibilità che materiali estranei creino intasamenti. Questi dispositivi devono fornireun’apertura non ostruita all’atto del funzionamento del sistema e devono essere dispostiin modo da non risultare pericolosi per il personale all’atto della scarica.Gli ugelli devono essere adatti all’uso cui sono destinati e devono essere approvati per lecaratteristiche di scarica, comprese la copertura della superficie e le limitazioni di altezza.Gli ugelli devono avere resistenza adeguata per essere usati alle pressioni di eserciziopreviste, essere in grado di resistere all’usura meccanica nominale ed essere costruiti persopportare le temperature previste senza deformarsi.Gli inserti degli ugelli su cui sono ricavati gli orifizi di scarica devono essere di materialeresistente alla corrosione.

2.3.6.2 Ugelli negli elementi del controsoffittoAl fine di ridurre al minimo la possibilità di sollevare o di spostare gli elementi del contro-soffitto, che sono leggeri, si dovrebbero prendere precauzioni per ancorare saldamente glielementi del controsoffitto per una distanza minima di 1,5 m da ciascun ugello di scarico.

Nota 17 La violenza della scarica dell’agente estinguente, in funzione della forma degli ugelli, può essere un fattore diaggravio del problema.

2.3.6.3 MarcaturaGli ugelli di scarica devono essere marcati permanentemente per identificare il fabbrican-te e le dimensioni dell’orifizio.

2.3.6.4 FiltroGli attacchi di qualunque ugello o gruppo limitatore di pressione che contenga un orifizioavente una superficie minore di 7 mm2 devono essere dotati di un filtro interno per evitareostruzioni.

2.4 Sistemi di rivelazione, azionamento e controllo

2.4.1 GeneralitàI sistemi di rivelazione, azionamento e controllo possono essere automatici o manuali.Dove sono automatici, si deve prevedere la possibilità di funzionamento manuale.I sistemi di rivelazione, azionamento, allarme e controllo devono essere installati, collau-dati e sottoposti a manutenzione in conformità alle norme nazionali appropriate.Salvo diversa specifica in una norma nazionale, si devono usare alimentazioni di emer-genza con almeno 24 h di autonomia per garantire il funzionamento della rivelazione, se-gnalazione, controllo e azionamento del sistema.

2.4.2 Rivelazione automaticaLa rivelazione automatica deve avvenire con qualunque metodo o dispositivo, accettabileper l’autorità competente, in grado di rilevare e indicare con sollecitudine calore, fiamme, fu-mo, vapori combustibili o una condizione anormale di rischio che può produrre un incendio.

Nota 18 I rivelatori installati alla distanza massima approvata per l'uso come allarme antincendio possono comportareun eccessivo ritardo nel rilascio della sostanza estinguente, specialmente ove sia richiesto che sia in allarmepiù di un dispositivo di rivelazione prima dell'azionamento automatico.

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2.4.3 Dispositivi di funzionamento

2.4.3.1 Funzionamento automaticoI sistemi automatici devono essere controllati da sistemi automatici di rivelazione d'incen-dio e di azionamento adatti al sistema e al rischio e devono essere dotati anche di unmezzo di funzionamento manuale.I sistemi di rivelazione d'incendio che funzionano elettricamente devono essere conformialla norma nazionale applicabile. L’alimentazione di energia elettrica deve essere indi-pendente dall’alimentazione per la zona a rischio con un’alimentazione secondaria di cor-rente per emergenza con passaggio automatico dall’una all’altra in caso di guasto all’ali-mentazione principale.

Nota 19 Quando si usino due o più rivelatori, come quelli per la rivelazione di fumo o di fiamme, è preferibile che ilsistema entri in funzione soltanto dopo avere ricevuto i segnali di due rivelatori.

2.4.3.2 Funzionamento manualeSi deve prevedere che il sistema antincendio funzioni manualmente per mezzo di un co-mando situato all’esterno dello spazio protetto o adiacente all’uscita principale dello stesso.Oltre che di eventuali mezzi di funzionamento automatico, il sistema deve essere dotato di:

a) uno o più mezzi di funzionamento manuale, lontani dai contenitori;

b) un dispositivo meccanico manuale per l'azionamento diretto del sistema o un disposi-tivo di sgancio elettrico manuale in cui l’apparecchiatura di comando controlla se vi sia-no condizioni anormali nell’alimentazione di corrente e manda un segnale quando il li-vello di tensione è basso. Il dispositivo di sgancio deve provocare il funzionamento si-multaneo delle relative valvole automatiche per il rilascio e la distribuzione della so-stanza estinguente.

Nota 20 Può darsi che le norme nazionali non richiedano un dispositivo di attuazione manuale o richiedano che il di-spositivo di attuazione funzioni con allarmi di pre-scarica e con ritardo temporale.

Il dispositivo manuale deve incorporare un dispositivo a doppia azione o un altro disposi-tivo di sicurezza per limitare il funzionamento accidentale. Il dispositivo deve essere dota-to di un mezzo per evitare il funzionamento durante la manutenzione del sistema.

Nota 21 La scelta del mezzo di funzionamento dipenderà dalla natura del rischio contro il quale è necessaria una pro-tezione. Generalmente, su un sistema manuale saranno previste apparecchiature automatiche per la rivela-zione degli incendi e di allarme per indicare la presenza di un incendio.

2.4.4 Apparecchiatura di controllo

2.4.4.1 Apparecchiatura elettrica di controlloL’apparecchiatura di controllo deve controllare i circuiti di rivelazione, i circuiti di rilasciomanuali e automatici, i circuiti di segnalazione, i dispositivi elettrici di azionamento e i col-legamenti elettrici associati e provocare l'azionamento, come richiesto. L’apparecchiaturadi controllo deve essere in grado di funzionare per il numero e il tipo di dispositivi di azio-namento utilizzati.

2.4.4.2 Apparecchiatura pneumatica di controlloOve si usi un’apparecchiatura pneumatica di controllo, le linee devono essere protettecontro lo schiacciamento e i danni meccanici. Dove gli impianti potrebbero essere espostia condizioni che potrebbero portare a una perdita di integrità delle linee pneumatiche, sidevono prendere particolari precauzioni per essere sicuri che non si verifichi nessuna per-dita di integrità.

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2.4.5 Allarmi e indicatori di funzionamento

2.4.5.1 Si devono usare allarmi, indicatori o entrambi, per indicare il funzionamento del sistema,i rischi per le persone o il guasto di qualche dispositivo sottoposto a sorveglianza. Il tipo(acustico, visivo o olfattivo), il numero e l’ubicazione dei dispositivi devono essere tali daraggiungere in maniera soddisfacente lo scopo per cui sono stati installati. L’estensione eil tipo degli allarmi, degli indicatori o di entrambi, devono essere approvati.

2.4.5.2 All’interno della zona protetta, si devono prevedere allarmi acustici e altamente visibili dipre-scarica per dare un avvertimento inequivocabile di scarica imminente. Il funzionamen-to dei dispositivi di avvertimento deve continuare dopo la scarica della sostanza estin-guente, fino a quando l’allarme non sia stato inequivocabilmente riscontrato e siano stateintraprese azioni adeguate.

2.4.5.3 Gli allarmi che indicano il guasto dei dispositivi o delle apparecchiature sottoposti a sor-veglianza devono dare pronta e inequivocabile indicazione di qualunque guasto e devonodistinguersi dagli allarmi che indicano funzionamento o condizioni di rischio.

2.4.6 Interruttori a ritenuta per la sospensione della scaricaGli interruttori a ritenuta, dove previsti, devono essere situati all’interno della zona protettae devono essere posti vicino ai mezzi di uscita da questa zona. L’interruttore a ritenuta de-ve essere di un tipo che richieda pressione manuale costante per impedire il funziona-mento del sistema. L’attivazione della funzione di ritenuta deve portare a un’indicazionesia acustica che visiva distinta che il sistema è in condizioni anomale. Quando il sistemaè inattivo il funzionamento dell’interruttore a ritenuta deve indicare una condizione di erro-re all’unità di controllo. L’interruttore a ritenuta deve essere chiaramente riconoscibile perlo scopo cui è destinato.

Sezione 3 SOSTANZA ESTINGUENTE

3.1 ScopoLa presente sezione descrive i requisiti per le specifiche, i calcoli di portata del sistema ele concentrazioni delle sostanze estinguenti e deve essere letta unitamente alla parte ap-propriata della presente norma relativa all’agente specifico.

3.2 Specifiche, progetti ed approvazioni

3.2.1 SpecificheLe specifiche per i sistemi di spegnimento gassosi devono essere elaborate con la super-visione di una persona di assoluta esperienza nella progettazione di sistemi di spegni-mento gassosi e, quando sia il caso, con la consulenza dell’autorità competente. Le spe-cifiche devono comprendere tutte le voci pertinenti necessarie per la corretta progettazio-ne del sistema quali la designazione dell’autorità competente per l’approvazione del siste-ma, le varianze dalla norma che possono essere consentite dall’autorità, i criteri di proget-tazione, la sequenza delle operazioni nel sistema, il tipo e l’estensione del collaudo di ap-provazione da eseguire dopo l’installazione del sistema e i requisiti di addestramento peril proprietario. Queste specifiche sono incluse nelle diverse parti della presente norma re-lative agli agenti specifici.

3.2.2 Documenti di lavoroI documenti relativi allo schema planimetrico del sistema devono essere sottoposti all’ap-provazione dell’autorità competente prima che abbiano inizio l’installazione o la modifica.Il tipo di documentazione richiesto è specificato nell’appendice A.

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3.3 Calcoli di portata del sistema

3.3.1 I calcoli di portata del sistema devono essere eseguiti a una temperatura nominale di stoc-caggio della sostanza estinguente di 20 °C, devono essere stati convalidati da un’autoritàdi approvazione accreditata, con prove adeguate, secondo quanto descritto nella presen-te norma ed essere correttamente identificati. La progettazione del sistema deve rientrarenelle limitazioni specificate dal fabbricante.

Nota 22 Eventuali variazioni rispetto alla temperatura nominale di stoccaggio di 20 °C influiranno sulle condizioni diportata.

Nota 23 I sistemi pre-ingegnerizzati non richiedono un calcolo della portata quando vengano usati entro i limiti approvati.

3.3.2 Sistema bilanciato e sistema non bilanciato

3.3.2.1 Si definisce bilanciato un sistema in cui:

a) ogni tratto di tubo dal contenitore a ciascun ugello, misurato in termini di lunghezza ef-fettiva o equivalente, differisca dagli altri non più del 10%;

b) la portata di scarica di ciascun ugello sia uguale (vedere figura 1).

figura 1 Tipico sistema bilanciato

3.3.2.2 Un sistema che non soddisfi questi criteri deve essere considerato un sistema non bilan-ciato (vedere figura 2).

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figura 2 Tipico sistema non bilanciato

3.3.3 Perdite per attritoSi deve considerare una lunghezza equivalente appropriata per tener conto delle perditeper attrito nei tubi e nelle valvole del contenitore, nei tubi pescanti, nei raccordi flessibili,nelle valvole di smistamento, nei dispositivi di ritardo temporale e in altre apparecchiaturenella linea di flusso.

Nota 24 È stato dimostrato che il flusso di un gas liquefatto è un fenomeno a due fasi, poiché il fluido è formato da unamiscela di liquido e vapore, le cui proporzioni dipendono dalla pressione e dalla temperatura. La caduta dipressione non è lineare, con un aumento delle perdite di carico a mano a mano che la pressione della lineasi riduce per l'attrito del tubo.

3.3.4 Caduta di pressioneLa caduta di pressione deve essere calcolata usando equazioni di flusso a due fasi pergas liquefatti ed equazioni di flusso a fase singola per gas non liquefatti.

Nota 25 Queste equazioni utilizzano fattori e costanti di attrito che dipendono da pressione e densità ottenute empiri-camente. Dato che le equazioni non possono essere risolte direttamente, generalmente si usa un programmainformatico per il gran numero di calcoli iterativi con cui si selezionano le dimensioni dei tubi e degli ugelli cherientrano nelle perdite di pressione prescritte.

3.3.5 Deve essere definita la lunghezza equivalente dei raccordi e delle valvole in termini di tu-bo, di coefficiente di resistenza o di dimensioni delle tubazioni con cui saranno usati. Lalunghezza equivalente delle valvole delle bombole deve essere determinata e deve inclu-dere il tubo pescante ove previsto, la valvola, la testa di scarico, il raccordo flessibile.

3.3.6 La lunghezza delle tubazioni e l’orientamento degli ugelli e dei raccordi devono essereconformi al manuale del fabbricante approvato per garantire un adeguato rendimento delsistema.

3.3.7 Se l’impianto finale si discosta dai disegni e dai calcoli preparati, si devono preparare nuo-vi disegni e nuovi calcoli che rappresentino l’impianto "come montato".

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3.3.8 Gas liquefatti - requisiti specifici

3.3.8.1 Si deve tener conto delle variazioni di altezza, secondo quanto specificato nella relativasezione della parte della presente norma riguardante la sostanza estinguente specifica

3.3.8.2 La velocità minima di scarica per le sostanze estinguenti liquefatte deve essere sufficientea mantenere la velocità richiesta per il flusso turbolento per evitare la separazione dellefasi.

Nota 26 Se non si mantiene il flusso turbolento, avviene la separazione delle fasi liquida e gassosa, che può portarea caratteristiche di flusso imprevedibili.

3.4 Volume protetto

3.4.1 Il volume protetto deve avere sufficiente resistenza strutturale e integrità per sopportarela scarica della sostanza estinguente. Per evitare eccessiva sovra- o sottopressurizzazio-ne si deve prevedere un adeguato sistema di sfogo.

3.4.2 Per evitare una perdita di sostanza estinguente attraverso le aperture verso rischi o zonedi lavoro adiacenti, le aperture devono essere permanentemente sigillate o dotate di chiu-sure automatiche. Ove non sia praticabile un ragionevole confinamento delle sostanzeestinguenti, si deve estendere la protezione fino a includere i rischi o le zone di lavoroadiacenti collegati.

3.4.3 I sistemi di ventilazione ad aria forzata si devono spegnere o chiudere automaticamentequando il loro funzionamento prolungato inciderebbe negativamente sulle prestazioni del si-stema di spegnimento o porterebbe alla propagazione dell’incendio. Non è richiesto che isistemi necessari per garantire la sicurezza si spengano quando viene azionato il sistema.In tal caso si deve prevedere una scarica prolungata di sostanza estinguente per mantenerela concentrazione di progetto per la durata di protezione richiesta. In fase di determinazionedelle quantità delle sostanze estinguenti, il volume del sistema di ventilazione e le condut-ture associate devono essere considerati parte del volume totale a rischio.

Nota 27 Tutti i servizi all’interno del volume protetto, cioè alimentazioni di combustibile e/o potenza, apparecchi di ri-scaldamento, dispositivi di spruzzatura di vernice, che possono compromettere la prestazione del sistema dispegnimento, dovrebbero essere arrestati prima o nel momento stesso della scarica dell’estinguente.

3.5 Requisiti di concentrazione della sostanza estinguente

3.5.1 Estinzione della fiamma

3.5.1.1 La concentrazione minima di progetto per fuochi di Classe B, per ciascuna sostanza estin-guente, deve essere una concentrazione di spegnimento dimostrata per ogni combustibiledi Classe B più un fattore di sicurezza del 20%. La concentrazione di spegnimento usatadeve essere quella dimostrata dalla prova del bruciatore a tazza con eptano, eseguita se-condo il metodo esposto nell’appendice B, che è stato verificato con eptano usando laprocedura di prova di spegnimento in rapporto all’area protetta descritta in dettaglionell’appendice C. Per i rischi che implicano diversi combustibili, il valore del combustibileche richiede la concentrazione di progetto maggiore deve essere utilizzato.

Nota 28 Per combustibili non cellulosici di Classe A, si possono richiedere concentrazioni di progetto più alte comedetto in 3.5.1.2.

3.5.1.2 La concentrazione di spegnimento per incendi superficiali di Classe A deve essere deter-minata mediante prova usando la procedura di prova antincendio descritta nell’appendi-ce C. La concentrazione minima di progetto per gli incendi di Classe A deve essere la con-centrazione di spegnimento più un fattore di sicurezza del 20%.

Nota 29 Dove si prevedano combustibili termoplastici di Classe A con elevata velocità di rilascio di calore, si dovrebbeconsiderare una concentrazione di progetto stabilita per n-eptano.

Nota 30 Il fattore di sicurezza del 20% si riferisce alla quantità aggiuntiva di agente al di sopra della concentrazione dispegnimento.

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Le circostanze che possono non essere adeguatamente coperte da questo fattore (seb-bene in alcuni casi siano coperte da altri requisiti della presente norma) e che possono ri-chiedere per sostanza estinguente aggiuntiva (cioè più del 20%) sono le seguenti:

a) dove si verifichi una perdita da un volume protetto non a tenuta. Ciò è coperto nellanorma dal requisito di una prova di integrità del locale e di sigillatura del volume pro-tetto per raggiungere un determinato tempo di permanenza;

b) dove si verifichi una perdita perché durante o immediatamente dopo lo scarico sonostate aperte delle porte. Ciò dovrebbe essere coperto da protocolli operativi per i sin-goli rischi;

c) dove sia importante ridurre al minimo le quantità di prodotti di combustione tossici ocorrosivi provenienti dall’incendio;

d) dove sia importante ridurre al minimo i prodotti tossici o corrosivi provenienti dalla de-composizione della sostanza estinguente stessa;

e) dove si verifichi una perdita da un volume protetto a tenuta a causa dell’espansionedella sostanza estinguente;

f) dove superfici roventi, riscaldate dall’incendio o da altre cause, possano causare de-composizione dell’agente estinguente e quindi ridurne l’efficienza;

g) dove superfici metalliche, riscaldate dall’incendio, possano agire come fonti di accen-sione, se non adeguatamente raffreddate durante la scarica dell’agente estinguente.

In pratica, è probabile che applicando la norma si ottengano fattori di sicurezza più alti,per esempio applicando i volumi lordi anziché i volumi netti e progettando i sistemi per letemperature minime previste, anziché per quelle che si verificano in condizioni reali.AVVERTENZA: In determinate condizioni, può essere pericoloso spegnere un gettodi gas che sta bruciando. Come primo procedimento, si dovrebbe chiudere l’ali-mentazione del gas.

3.5.2 InertizzazioneSi devono usare concentrazioni per ottenere uno stato inerte dove potrebbero esisterecondizioni per una successiva riaccensione o esplosione. Queste condizioni esistonoquando:

a) la quantità di combustibile presente nel volume protetto è sufficiente a sviluppare unaconcentrazione uguale o maggiore della metà del limite inferiore di infiammabilità intutto il suo volume;

b) la volatilità del combustibile prima dell’incendio è sufficiente a raggiungere il limite in-feriore di infiammabilità nell’aria (la temperatura ambiente massima o la temperaturadel combustibile supera la temperatura del punto di infiammabilità) o la risposta del si-stema non è abbastanza rapida per rilevare e spegnere l’incendio prima che la vola-tilità del combustibile aumenti a un livello pericoloso in conseguenza dell’incendio;

c) esiste una fonte di accensione permanente.Le concentrazioni minime di progetto usate per rendere inerti atmosfere che coinvolgonoliquidi e gas infiammabili devono essere determinate mediante la prova specificatanell’appendice D, più un fattore di sicurezza del 10%.

3.6 Quantità di saturazione totale

3.6.1 GeneralitàLa quantità di sostanza estinguente necessaria per raggiungere la concentrazione di pro-getto deve essere calcolata in base alle equazioni riportate in 3.6.2 o 3.6.3 come appro-priato, o ai dati del prospetto 3 "Quantità di saturazione totale", nelle parti della presentenorma relative alla sostanza estinguente specifica.Oltre ai requisiti di concentrazione, quantità aggiuntive di sostanza estinguente possonoessere richieste dalle norme nazionali per compensare eventuali condizioni particolariche inciderebbero negativamente sull’efficacia di spegnimento. (Vedere 3.5.1).

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3.6.2 Gas liquefatti

dove:M è la quantità di saturazione totale, in kg;C è la concentrazione di progetto, in % del volume;V è il volume netto di rischio, in m3 (cioè il volume chiuso meno le strutture fisse im-

permeabili alla sostanza estinguente),e

S = k1 + k2 · T è il volume specifico, in m3/kg.

dove:k1, k2 sono costanti specifiche della sostanza estinguente che viene usata, fornite dal

fabbricante della sostanza estinguente;T è la temperatura ambiente minima prevista del volume protetto, in °C.

3.6.3 Gas non liquefatti

dove:M è la quantità di saturazione totale, in kg;C è la concentrazione di progetto, in % del volume;V è il volume netto di rischio, in m3 (cioè il volume chiuso meno le strutture fisse im-

permeabili alla sostanza estinguente),e

S = k1 + k2 · T è il volume specifico, in m3/kg.

dove:k1, k2 sono costanti specifiche della sostanza estinguente che viene usata, fornite dal

fabbricante della sostanza estinguente;T è la temperatura ambiente minima prevista del volume protetto, in °C.

3.7 Compensazione per l'altitudineLa quantità di progetto di sostanza estinguente deve essere rettificata per compensare lapressione ambiente quando questa varia di oltre l’11% (equivalente a una variazione di al-titudine di circa 1 000 m) rispetto alle pressioni di riferimento a livello del mare (1,013 bara 20 °C). La pressione ambiente è influenzata dalle variazioni di altitudine, dalla pressu-rizzazione o dalla depressurizzazione del volume protetto e dalle variazioni della pressio-ne barometrica legate alle condizioni climatiche. La quantità di sostanza estinguente sidetermina moltiplicando la quantità determinata in 3.6 per il rapporto fra la pressione am-biente media del volume protetto e la pressione di riferimento a livello del mare. I fattori dicorrezione per i gas ideali sono indicati nel prospetto 5. Sarà invece necessario calcolarei fattori di correzione per le sostanze estinguenti specifiche.

prospetto 5 Fattori di correzione

Altitudine equivalente(m)

Fattore di correzione(per gas ideali)

- 1 000 1,130

0 1,000

1 000 0,885

1 500 0,830

2 000 0,785

2 500 0,735

3 000 0,690

3 500 0,650

4 000 0,610

4 500 0,565

M C100 C–--------------------

VS----=

M 2,303 VS

--------------------- 100

100 C–--------------------

log=

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3.8 Durata della protezione

3.8.1 È importante, non soltanto raggiungere un’efficace concentrazione della sostanza estin-guente, ma mantenerla per un periodo di tempo sufficiente a permettere un’efficace azio-ne di emergenza. Questo ha la stessa importanza in tutte le classi di incendio, dato cheuna fonte persistente di accensione (per esempio un arco, una sorgente di calore, un can-nello ossiacetilenico o un incendio radicato) possono portare alla risorgenza dell’eventoiniziale una volta che si sia dissipata la sostanza estinguente.

3.8.2 È essenziale determinare il periodo probabile durante il quale verrà mantenuta la concen-trazione di spegnimento intorno al rischio, noto come tempo di permanenza. Il tempo dipermanenza, deve essere determinato mediante la prova con ventilatore sulla porta spe-cificata nell’appendice E o una prova di scarico completo, basata sui seguenti criteri:

a) all’inizio del tempo di permanenza la concentrazione in tutto il volume protetto è laconcentrazione di progetto;

b) alla fine del tempo di permanenza la concentrazione della sostanza estinguente all’al-tezza del rischio più alto nel volume protetto non è inferiore alla concentrazione dispegnimento;

c) il tempo di permanenza non deve essere minore di 10 min, se non diversamente spe-cificato dall’autorità competente.

3.9 Prestazioni del sistema

3.9.1 Tempo di scarico

3.9.1.1 Sostanza estinguente liquefattaLa scarica della sostanza estinguente liquefatta deve essere completata il più rapidamen-te possibile per soffocare l’incendio e limitare la formazione di prodotti di decomposizione.In nessun caso il tempo di scarica richiesto per raggiungere il 95% della concentrazioneminima di spegnimento a 20 °C deve superare i 10 s o quanto altrimenti richiesto dall’au-torità competente.Il tempo di scarica viene definito come il tempo necessario per scaricare dagli ugelli il 95%della massa di sostanza estinguente richiesta per la concentrazione minima di progetto a20 °C. Per sostanze estinguenti liquefatte, ciò può essere approssimato come l’intervallofra la prima comparsa di liquido all’ugello e il momento in cui lo scarico diventa prevalen-temente gassoso. Per dimostrare che questo punto è stato rispettato, si devono usare icalcoli di portata eseguiti in conformità al punto 3.3 o ai manuali di istruzione approvati peri sistemi pre-ingegnerizzati. Occorre fare attenzione ai casi in cui si è in presenza di atmo-sfere potenzialmente esplosive (vedere punto 1.5.3).

3.9.1.2 Sostanza estinguente non liquefattaIl tempo di scarica per sostanze estinguenti non liquefatte non deve superare i 60 s oquanto altrimenti richiesto dall’autorità competente. Il tempo di scarica viene definito co-me il tempo necessario per raggiungere il 95% della concentrazione minima di progetto.

3.9.2 Scarica prolungataQuando sia necessaria una scarica prolungata, la velocità deve essere sufficiente permantenere la concentrazione desiderata per il tempo di permanenza richiesto.

Sezione 4 MESSA IN FUNZIONE E ACCETTAZIONE

4.1 ScopoLa presente sezione espone i requisiti minimi per la messa in funzione e l’accettazione delsistema ad estinguente gassoso.

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4.2 Prove

4.2.1 GeneralitàIl sistema, una volta completato, deve essere verificato e collaudato da personale qualifi-cato per ottenere l’approvazione dell’autorità competente. Nei sistemi devono essereusati soltanto apparecchiature e dispositivi progettati secondo le norme nazionali. Perstabilire che il sistema è stato installato correttamente e che funzionerà come specificato,si devono eseguire le prove specificate in questo punto (4.2).

4.2.2 Controllo del volume protettoSi deve stabilire che il volume protetto sia in generale conforme ai progetti.

4.2.3 Revisione dei componenti meccanici

4.2.3.1 Il sistema di distribuzione a mezzo tubazioni deve essere ispezionato per stabilire che siaconforme ai documenti di progettazione e di installazione.

4.2.3.2 Le dimensioni degli ugelli e dei tubi devono essere conformi ai disegni del sistema. Si de-vono controllare i punti di riduzione del diametro delle tubazioni e l’assetto dei raccordi aT per vedere se sono conformi al progetto.

4.2.3.3 I giunti delle tubazioni, gli ugelli di scarica e i supporti delle tubazioni devono essere sal-damente fissati per evitare inaccettabili movimenti verticali o laterali durante la scarica. Gliugelli di scarica devono essere installati in modo tale che le tubazioni non si stacchino du-rante la scarica stessa.

4.2.3.4 Durante il montaggio, le tubazioni di distribuzione devono essere ispezionate internamen-te per verificare se sia possibile che materiale oleoso o particellare possa insudiciare lazona a rischio o influire sulla distribuzione della sostanza estinguente a causa di una ridu-zione della superficie utile dell’orifizio degli ugelli.

4.2.3.5 Ciascun ugello di scarica deve essere orientato in modo da ottenere una dispersione ot-timale della sostanza estinguente.

4.2.3.6 Se sono installati deflettori sugli ugelli, questi devono essere in posizione tale da ottenereil massimo beneficio.

4.2.3.7 Gli ugelli di scarica, le tubazioni e le staffe di montaggio devono essere installate in mododa non provocare potenzialmente lesioni al personale. La sostanza estinguente non devecolpire direttamente le zone in cui può trovarsi il personale nella normale area di lavoro,eventuali oggetti liberi, scaffali o ancora le parti alte di armadietti o superfici simili dovepotrebbero trovarsi oggetti liberi che potrebbero trasformarsi in proiettili.

4.2.3.8 Tutti i contenitori di stoccaggio della sostanza estinguente devono essere ubicati corretta-mente in conformità all’insieme approvato di disegni del sistema.

4.2.3.9 Tutti i contenitori e le staffe di montaggio devono essere saldamente fissati in conformitàai requisiti del fabbricante.

4.2.3.10 Generalmente, non si raccomanda una prova di scarica per le sostanze estinguenti. Tut-tavia, se si deve eseguire una prova di scarica, il riempimento dei contenitori per la so-stanza estinguente deve avvenire tramite pesatura o altri metodi approvati. La misurazio-ne delle concentrazioni dovrebbe essere effettuata come minimo in tre punti, uno al livellodi rischio più alto.

Nota 31 Normalmente, si possono usare altri metodi di valutazione per ridurre la scarica non necessaria nell’ambiente,per esempio, la prova con ventilatore sulla porta specificata nell'appendice E. Comunque, si può eseguire unaprova di scarica se è accettabile per l’autorità competente.

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4.2.3.11 Si deve prevedere una quantità di sostanza estinguente adeguata a produrre la desidera-ta concentrazione specificata. Si devono controllare le misure effettive del volume protettocon quelle indicate sui disegni del sistema per assicurare la giusta quantità di sostanzaestinguente. Si deve prendere in considerazione il tempo di arresto dei ventilatori e dichiusura delle serrande eventualmente presenti.

4.2.3.12 A meno che le tubazioni nel loro insieme, contengano non più di un cambio di direzionefra il contenitore di stoccaggio e gli ugelli di scarica, e laddove tutte le tubazioni siano fisi-camente controllate per verificarne la tenuta, si devono effettuare le seguenti prove:

a) tutti i circuiti con estremità aperte devono essere sottoposti a prova pneumaticamentein un circuito chiuso per 10 min a una pressione di 3 bar. Alla fine di tale periodo la ca-duta di pressione non deve superare il 20%. La prova a pressione non è richiesta sela tubazione è stata ispezionata direttamente e non vi è più di un cambio di direzionefra contenitore ed ugelli;

b) tutti i tratti di tubazione che possono essere chiusi, devono essere sottoposti a provaidrostatica almeno a 1,5 volte la pressione massima di esercizio. Alla fine di un perio-do di 2 min non vi deve essere alcuna perdita. Dopo la prova il sistema deve essereflussato per eliminarne l’umidità.

Nota 32 Si raccomanda di eseguire la prova idrostatica in officina.

AVVERTENZA: Le prove a pressione pneumatica creano un rischio potenziale di le-sioni al personale nella zona, a causa di possibili schegge proiettate in aria, se siverifica la rottura del sistema di tubazioni. Prima di eseguire la prova a pressionepneumatica, la zona protetta deve essere evacuata e si devono prevedere adeguateprotezioni per il personale che esegue la prova.

4.2.3.13 Si deve eseguire una prova con azoto, o con un prodotto analogo, adatto allo scopo, sullarete di tubazioni per verificare che il flusso sia continuo e che le tubazioni e gli ugelli nonsiano ostruiti.

4.2.4 Esame dell’integrità del volume protettoSi deve controllare l’integrità del volume protetto di tutti i sistemi a saturazione totale perlocalizzare e quindi sigillare efficacemente qualunque eventuale perdita d’aria significati-va, che potrebbe portare all'incapacità del volume di mantenere il livello specificato diconcentrazione della sostanza estinguente per il periodo di permanenza specificato (ve-dere anche 3.4.1). A meno che l’autorità competente richieda diversamente, si deve usa-re la prova specificata nell’appendice E.

4.2.5 Esame dei componenti elettrici

4.2.5.1 Tutte le linee di collegamento devono essere installate correttamente in conformità allanorma nazionale applicabile e ai disegni del sistema. Le linee a corrente alternata e a cor-rente continua non devono essere unite in un tubo protettivo comune, a meno che sianoadeguatamente schermate e messe a terra.

4.2.5.2 Tutti i collegamenti elettrici di campo devono essere verificati per accertare se vi sianoguasti di terra e condizioni di corto circuito. Quando si misurano i collegamenti elettrici dicampo, si devono togliere tutti i componenti elettronici (come i rivelatori di fumo e di fiam-ma o particolari apparecchiature elettroniche per altri rivelatori o le loro basi di montaggio)e si devono installare adeguati ponticelli per evitare possibili danni all’interno di questi di-spositivi. Rimontare i componenti dopo la misurazione.

4.2.5.3 Si devono usare adeguate e affidabili fonti primarie di alimentazione di emergenza, chesiano conformi al punto 2.4.1, per garantire il funzionamento dei sistemi di rivelazione, se-gnalazione, comando e azionamento del sistema.

4.2.5.4 Tutte le funzioni ausiliarie come il suono degli allarmi o i dispositivi di visualizzazione, gliannunciatori a distanza, l’interruzione della ventilazione dell’aria, l’interruzione dell’energiaelettrica, e così via, devono essere controllate per vedere che funzionino correttamente in

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conformità ai requisiti del sistema e alle specifiche di progetto.I dispositivi di allarme devono essere installati in modo che siano udibili e visibili nelle normalicondizioni di funzionamento e ambientali.

Nota 33 Ove possibile, tutti i comandi di interruzione della ventilazione dell’energia elettrica dovrebbero essere del tipoche, una volta interrotto, richiede un riavvio manuale per ripristinarne il funzionamento.

4.2.5.5 Il comando di tacitazione degli allarmi, qualora sia previsto, non deve influire sulle altrefunzioni ausiliarie come l’interruzione della ventilazione e dell’energia elettrica, se richiestinella specifica di progetto.

4.2.5.6 I dispositivi di rivelazione devono essere controllati per essere sicuri che il tipo e l’ubica-zione siano conformi ai disegni del sistema e siano in accordo alle specifiche del costruttore.

4.2.5.7 Controllare che i dispositivi di rilascio manuale siano correttamente installati e siano facil-mente accessibili, accuratamente identificati e adeguatamente protetti per evitare aziona-menti accidentali.

4.2.5.8 Controllare che tutti i dispositivi di rilascio manuale usati per il rilascio di sostanze estin-guenti richiedano due azioni separate e distinte per funzionare. Devono essere corretta-mente identificati. Si deve fare particolare attenzione quando i dispositivi di rilascio ma-nuale per più di un sistema sono molto vicini e potrebbero essere confusi o si potrebbeazionare il sistema sbagliato. In questo caso, i dispositivi di rilascio manuale devono es-sere chiaramente identificati riguardo al volume che proteggono.

4.2.5.9 Controllare che, per i sistemi con una capacità principale/di riserva, l’interruttore principa-le/di riserva sia correttamente installato, facilmente accessibile e chiaramente identificato.

4.2.5.10 Controllare che, per i sistemi che usano interruttori a ritenuta per il blocco della scarica,gli interruttori siano del tipo ad azione mantenuta che richiede pressione manuale costan-te, siano correttamente installati, facilmente accessibili all’interno della zona a rischio echiaramente identificati.

4.2.5.11 Controllare che il quadro di comando sia correttamente installato e facilmente accessibile.

4.2.6 Prove funzionali preliminari

4.2.6.1 Dove un sistema sia collegato a una stazione centrale di allarme distaccata, notificare allastazione che si deve eseguire la prova del sistema antincendio e che non è necessariauna reazione di emergenza da parte dei vigili del fuoco o del personale della stazione diallarme. Notificare a tutto il personale interessato presso l’impianto dell’utente finale chesi deve eseguire una prova e istruirlo circa la sequenza dell’operazione.

4.2.6.2 Disattivare o togliere ogni meccanismo di rilascio del contenitore di stoccaggio della so-stanza estinguente e delle valvole di smistamento, ove montate, in modo che l’attivazionedel circuito di rilascio non liberi sostanza estinguente. Collegare il circuito di rilascio conun dispositivo funzionale che possa simulare il funzionamento per ciascun contenitore distoccaggio della sostanza estinguente.

Nota 34 Per i meccanismi di rilascio azionati elettricamente, questi dispositivi possono essere lampade idonee, lampade perlampi di luce o interruttori automatici. I meccanismi di rilascio azionati pneumaticamente possono essere simulaticon misuratori di pressione. In tutti i casi, fare riferimento alle raccomandazioni del fabbricante.

4.2.6.3 Controllare che ciascun rivelatore risponda correttamente.

4.2.6.4 Controllare di avere osservato la polarità su tutti i dispositivi di allarme e i relè ausiliari polarizzati.

4.2.6.5 Controllare che tutti i dispositivi di fine linea siano stati installati, dove necessario, in tutti i circuiti.

4.2.6.6 Controllare tutti i circuiti soggetti a supervisione per vedere se danno una risposta correttaai guasti.

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4.2.7 Prova operativa funzionale del sistema

4.2.7.1 Azionare il(i) circuito(i) che attiva(attivano) la rivelazione. Devono attivarsi tutte le funzionidi allarme secondo la specifica di progetto.

4.2.7.2 Azionare il circuito necessario ad attivare un secondo circuito di allarme, se presente. Veri-ficare che si attivino tutte le funzioni del secondo allarme secondo la specifica di progetto.

4.2.7.3 Azionare il dispositivo manuale di rilascio. Verificare che si attivino le funzioni di rilasciomanuale secondo le specifiche di progetto.

4.2.7.4 Ove previsto, azionare l’interruttore di ritenuta. Verificare che si attivino le funzioni secon-do le specifiche di progetto. Confermare che i segnali visivi e acustici vengano ricevuti sulquadro di comando.

4.2.7.5 Eseguire il controllo funzionale di tutte le valvole e gli attuatori che possono essere riatti-vati, a meno che la prova della valvola comporti il rilascio di sostanza estinguente.

Nota 35 Non si dovrebbero sottoporre a prova le valvole a un colpo solo come quelle che hanno dischi frangibili incor-porati.

4.2.7.6 Dove siano montate, controllare l'integrità delle apparecchiature pneumatiche per garan-tirne il corretto funzionamento.

4.2.8 Operazioni di monitoraggio a distanza (se applicabili)

4.2.8.1 Scollegare l’alimentazione principale di corrente, azionare un dispositivo di ingresso perogni tipo con inserita l’alimentazione di emergenza. Dopo avere azionato il dispositivo,controllare che il segnale di allarme venga ricevuto sul quadro di comando a distanza. Ri-collegare l’alimentazione principale di corrente.

4.2.8.2 Azionare ciascun tipo di condizione di allarme e verificare che la condizione di guasto siaricevuta alla stazione distaccata.

4.2.9 Alimentazione elettrica principale del quadro di controllo

4.2.9.1 Verificare che il quadro di controllo sia collegato a un circuito dedicato non commutato eadeguatamente etichettato. Questo quadro deve essere facilmente accessibile, ma nondeve essere raggiungibile da parte di personale non autorizzato.

4.2.9.2 Simulare un guasto nell’alimentazione elettrica principale in conformità alla specifica delfabbricante per verificare il sistema quando è completamente alimentato dalla sorgente diemergenza.

4.2.10 Prova funzionale di ultimazioneUna volta ultimate tutte le prove funzionali (da 4.2.6 a 4.2.9), ricollegare ciascun conteni-tore di stoccaggio in modo che il circuito di rilascio sia pronto per scaricare la sostanzaestinguente. Restituire il sistema alla sua condizione di progetto completamente operativa.Notificare alla stazione centrale di allarme e a tutto il personale interessato presso l’im-pianto dell’utente finale che la prova del sistema antincendio è stata ultimata e che il si-stema è stato restituito alla sua condizione di pieno servizio seguendo le procedure indi-cate nelle specifiche del fabbricante.

4.3 Certificato di installazione e documentazioneL’installatore deve fornire all’utente un certificato di ultimazione dei lavori, una documen-tazione completa di istruzioni, calcoli e disegni che illustrino il sistema installato e una di-chiarazione che il sistema è conforme a tutti i requisiti appropriati della presente norma efornire i dettagli di eventuali scostamenti dalle raccomandazioni assegnate. Il certificatodeve riportare le concentrazioni di progetto e, nel caso sia stata eseguita, il resoconto del-la prova con ventilatore sulla porta.

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Sezione 5 ISPEZIONE, MANUTENZIONE, COLLAUDO E FORMAZIONE

5.1 ScopoLa presente sezione espone i requisiti per l’ispezione, la manutenzione e il collaudo del si-stema di spegnimento gassoso e per la formazione del personale addetto all'ispezione ealla manutenzione.

5.2 Ispezione

5.2.1 Generalità

5.2.1.1 Almeno annualmente, o più frequentemente se richiesto dall’autorità, tutti i sistemi devonoessere accuratamente ispezionati e sottoposti a prova da personale competente per ve-rificarne il corretto funzionamento. Non sono necessarie prove di scarica.

5.2.1.2 Il rapporto di ispezione con le eventuali raccomandazioni deve essere archiviato presso ilproprietario.

5.2.1.3 Almeno ogni 6 mesi, il contenuto del contenitore deve essere controllato come segue:

a) Gas liquefatti: Per sostanze estinguenti a base di alogenati, se un contenitore mostrauna perdita di una quantità di sostanza estinguente maggiore del 5% o una perdita dipressione (compensata per la temperatura) maggiore del 10%, deve essere nuova-mente riempito o sostituito.

b) Gas non liquefatti: Per le sostanze estinguenti a base di gas inerti che non siano li-quefatte, la pressione è un’indicazione della quantità di sostanza estinguente. A menoche l’autorità competente abbia specificato diversamente, se un contenitore di so-stanze estinguenti a base di gas inerti mostra una perdita di pressione (compensataper la temperatura) maggiore del 5%, deve essere nuovamente riempito o sostituito.I manometri eventualmente usati a questo scopo devono essere confrontati almenouna volta all’anno con un dispositivo calibrato separato.

5.2.1.4 Tutta la sostanza estinguente tolta dai contenitori durante le procedure di servizio o di ma-nutenzione deve essere raccolta e riciclata o smaltita in maniera sicura dal punto di vistaambientale e in conformità alle leggi e ai regolamenti vigenti.

Nota 36 Le miscele di gas inerti che si basano sui gas normalmente presenti nell’atmosfera terrestre sono esentateda questo requisito.

5.2.1.5 La data dell’ispezione e la persona che esegue l’ispezione devono essere registrate su uncartellino attaccato al contenitore.

5.2.2 ContenitoreI contenitori devono essere sottoposti a prove periodiche come richiesto dalla relativa nor-ma nazionale.

5.2.3 Tubo flessibileTutti i tubi del sistema devono essere esaminati annualmente per vedere se sono dan-neggiati. Se l’esame visivo mostra qualche deficienza, il tubo flessibile deve essere sosti-tuito.

5.2.4 Volume protettoa) Almeno annualmente si dovrà accertare se siano stati eseguiti attraversamenti murari

o altri cambiamenti al volume protetto che influiscono sulla tenuta del locale e sullacapacità estinguente del sistema. Se non dovesse essere possibile stabilire con cer-tezza che nessun cambiamento è avvenuto al volume protetto, si dovrà riverificarel’integrità del locale ripetendo la prova di integrità in accordo all’appendice E;

b) dove la prova di integrità riveli che il locale non potrà contenere l’agente estinguente peril necessario tempo di permanenza, si dovranno attuare immediate azioni correttive;

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c) dove si dovesse accertare che sono avvenuti cambiamenti significativi al volume pro-tetto o al tipo di rischio contenuto nel volume protetto, il sistema dovrà essere nuova-mente progettato, per ripristinare l’originale grado di protezione.

Nota 37 Si raccomanda di controllare regolarmente il tipo di rischio e il volume che occupa, per essere sicuri di poteremantenere la necessaria concentrazione della sostanza estinguente.

5.3 Manutenzione

5.3.1 GeneralitàL’utente deve seguire un programma di ispezione, deve approntare una tabella di manu-tenzione e deve tenere le registrazioni delle ispezioni e della manutenzione eseguite.

Nota 38 Il fatto che un sistema antincendio continui ad essere in grado di fornire prestazioni efficaci dipende da pro-cedure di servizio adeguate con, ove possibile, prove periodiche.

Gli installatori dovrebbero fornire all’utente una documentazione in cui possano essere ri-portati dettagli delle ispezioni e della manutenzione.

5.3.2 Programma di ispezione dell’utenteL’installatore deve fornire all’utente un programma di ispezione per il sistema e i compo-nenti. Il programma deve contenere le istruzioni sulle azioni da intraprendere in caso diguasti.

Nota 39 Il programma di ispezione dell’utente ha lo scopo di scoprire i guasti allo stadio iniziale per consentirne la ret-tifica prima che il sistema possa essere chiamato a operare. Un programma adeguato è il seguente:

a) Settimanalmente: Controllare a vista il rischio e l’integrità del volume protetto per ve-dere se vi sono variazioni che potrebbero ridurre l’efficienza del sistema. Eseguire uncontrollo visivo per vedere che non vi siano danni evidenti alle tubazioni e che tutti icomandi e i componenti operativi siano correttamente tarati e non risultino danneggiati.Controllare i manometri per vedere se danno valori di lettura corretti e intraprendere leazioni appropriate specificate nel manuale per gli utenti.

b) Mensilmente: Controllare che tutto il personale che può dovere azionare le apparec-chiature o il sistema sia adeguatamente addestrato e autorizzato a farlo; e, in partico-lare, che i nuovi dipendenti siano stati istruiti.

5.3.3 Tabella di manutenzioneLa tabella di manutenzione deve includere i requisiti per l’ispezione periodica e il collaudodel sistema completo e per i contenitori pressurizzati, come specificato nelle norme nazio-nali appropriate.La tabella deve essere seguita da una persona competente che deve fornire all’utenteuna relazione firmata e datata relativa all’ispezione, comunicando qualunque rettifica ese-guita o necessaria.

Nota 40 Durante la manutenzione si deve fare molta attenzione e prendere ogni precauzione per evitare il rilascio disostanza estinguente. Una tabella adeguata viene fornita nell'appendice F.

5.4 FormazioneTutte le persone che possono essere incaricate di ispezionare, collaudare, sottoporre amanutenzione o far funzionare sistemi di spegnimento devono essere addestrate alle fun-zioni che devono eseguire e tenute costantemente aggiornate.Il personale che lavori in un volume protetto da una sostanza estinguente gassosa deveessere addestrato al funzionamento e all’uso del sistema e in materia di sicurezza.

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APPENDICE A DOCUMENTI DI LAVORO(normativa)

A.1 GeneralitàI documenti devono essere elaborati soltanto da persone dotate di completa esperienzanella progettazione di sistemi di spegnimento. Per discostarsi da tali documenti si deve ri-chiedere il permesso dell’autorità competente.

A.2 Documenti di lavoroI documenti di lavoro devono includere le seguenti voci:a) i disegni in scala, indicata, del sistema di distribuzione della sostanza estinguente,

compresi i contenitori, le tubazioni e gli ugelli, la spaziatura delle staffe delle tubazioni;b) il nome del proprietario e dell’occupante;c) l’ubicazione dell’edificio in cui è situato il rischio;d) l’ubicazione e la costruzione dei muri e delle pareti divisorie del volume protetto;e) la rappresentazione in sezione trasversale del volume protetto, a tutta altezza o in dia-

gramma schematico, compreso il pavimento di accesso sopraelevato e il soffitto sospeso;f) il tipo della sostanza estinguente che viene usata;g) la concentrazione di spegnimento o post-inertizzazione;h) la descrizione degli occupanti e dei rischi che vengono protetti;i) la specifica dei contenitori usati, compresa la capacità, la pressione di stoccaggio e la

massa, inclusa la sostanza estinguente;j) la descrizione degli ugelli usati, compresi le dimensioni dell’attacco, la configurazione

dell’orifizio e le dimensioni/codice dell’orifizio;k) la descrizione dei tubi e dei raccordi usati, comprese le specifiche dei materiali, la

qualità e i dati nominali di pressione;l) la tabella delle apparecchiature o distinta dei materiali per ciascuna apparecchiatura

o dispositivo, con indicazione del nome del dispositivo, del fabbricante, del modello odel numero del particolare, della quantità e della descrizione;

m) la vista isometrica del sistema di distribuzione della sostanza estinguente con indica-zione della lunghezza e del diametro di ciascun segmento di tubo; così come numeridi riferimento dei nodi relativi ai calcoli della portata;

n) i calcoli della pressurizzazione e della ventilazione del volume protetto.

A.3 Dettagli specifici

A.3.1 Sistemi pre-ingegnerizzatiPer i sistemi ingegnerizzati, si dovrebbe fornire all’utente finale il manuale di progetto delsistema consegnato dal fabbricante.

A.3.2 Sistemi pre-ingegnerizzatiI dettagli relativi al sistema devono comprendere quanto segue:a) le informazioni ed i calcoli sulla quantità di sostanza estinguente;b) la pressione di stoccaggio del contenitore;c) il volume interno del contenitore;d) l’ubicazione, il tipo e la portata di ciascun ugello, compresa la superficie equivalente

dell’orifizio; e) l’ubicazione, le dimensioni e le lunghezze equivalenti dei tubi o i coefficienti di resi-

stenza, dei raccordi e dei tubi flessibili. La riduzione della dimensione dei tubi e l’orien-tamento dei raccordi a T devono essere chiaramente indicati;

f) l’ubicazione e le dimensioni del magazzino di stoccaggio dell’agente estinguente.Si devono fornire informazioni riguardanti l’ubicazione e la funzione dei dispositivi di rive-lazione, dei dispositivi operativi, delle apparecchiature ausiliarie e dei collegamenti elettri-ci, se usati. Gli apparecchi e i dispositivi devono essere identificati. Qualunque caratteri-stica particolare deve essere adeguatamente spiegata. La versione del programma di cal-colo della portata deve essere identificata sulla stampa del calcolo computerizzato.

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APPENDICE B DETERMINAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DI SPEGNIMENTO DELLE SOSTANZE(normativa) ESTINGUENTI GASSOSE MEDIANTE IL METODO DEL BRUCIATORE A TAZZA

B.1 ScopoIl presente procedimento espone i requisiti minimi per determinare la concentrazione dispegnimento di una sostanza estinguente gassosa nell’aria per liquidi e gas infiammabili,impiegando un bruciatore a tazza.

B.2 PrincipioLa fiamma del combustibile che brucia in un serbatoio rotondo (tazza) posizionato central-mente in una corrente d’aria con flusso coassiale viene spenta aggiungendo all’aria unasostanza estinguente gassosa.

B.3 ApparecchiaturaIl bruciatore a tazza per queste misurazioni deve essere assemblato e costruito come indicatonella figura B.1 con le dimensioni indicate; la tolleranza per tutte le dimensioni è di ± 5%, senon diversamente indicato.

B.3.1 Tazza: la tazza deve essere rotonda; deve essere costruita di vetro, quarzo o acciaio; de-ve avere un diametro esterno compreso fra 28 mm e 31 mm, con uno spessore compresofra 1 mm e 2 mm; deve avere un bordo superiore smussato a 45°, avere un mezzo di mi-surazione della temperatura interiore situato a 2 mm al di sotto della parte superiore, cosìcome un mezzo di riscaldamento del combustibile; deve essere sostanzialmente similecome forma all’esempio illustrato nella figura B.1. Una tazza destinata all'uso con combu-stibili gassosi deve avere un mezzo per conseguire un flusso di gas uniforme nella partealta della tazza (la tazza può essere per esempio condizionata con dei materiali refrattari).

B.3.2 Camino: il camino deve essere di costruzione rotonda in vetro o in quarzo; avere un diame-tro interno di 85 mm ± 2 mm, uno spessore della parete compreso tra 2 mm a 5 mm ed un’al-tezza di 533 mm.

B.3.3 Diffusore: il diffusore deve avere un mezzo per essere fissato all’estremità inferiore del ca-mino; avere un mezzo di alimentazione con una corrente premiscelata di aria e sostanzaestinguente e avere un mezzo che distribuisca uniformemente il flusso di aria-sostanzaestinguente attraverso la sezione trasversale del camino.

B.3.4 Alimentazione del combustibile liquido: un’alimentazione di combustibile liquido deve es-sere in grado di mandare combustibile liquido alla tazza mantenendo, all’interno di essa,un livello fisso, ma regolabile, di liquido.

B.3.5 Alimentazione del combustibile gassoso: un’alimentazione di combustibile gassoso deveessere in grado di mandare il combustibile alla tazza a flusso controllato e costante.

B.3.6 Collettore: un collettore deve ricevere aria e sostanza estinguente e mandarle al diffusorecome corrente unica miscelata.

B.3.7 Alimentazione d’aria: un mezzo per mandare aria al collettore deve consentire la regola-zione della portata d’aria; deve avere un mezzo calibrato per misurare la portata d’aria.

B.3.8 Alimentazione della sostanza estinguente: un mezzo per mandare sostanza estinguente alcollettore deve consentire la regolazione della portata della sostanza estinguente e avereun mezzo calibrato per misurare la portata della sostanza estinguente.

B.3.9 Sistema di convogliamento: un sistema per convogliare quantità rappresentative e misu-rabili di agente estinguente al bruciatore in forma gassosa.

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B.4 Materiali

B.4.1 Aria: l’aria deve essere pulita, secca e priva di sostanze oleose. Il contenuto di ossigenodeve essere 20,9% ± 0,5% V/V. La sorgente di aria ed il contenuto di ossigeno devonoessere registrati.

Nota 41 L’aria fornita in bombole commerciali ad alta pressione può avere un contenuto di ossigeno significativamentediverso da 20,9% V/V.

B.4.2 Combustibile: il combustibile deve essere di tipo e qualità certificati.

B.4.3 Sostanza estinguente: la sostanza estinguente deve essere di tipo certificato e deve esse-re conforme alle specifiche del fornitore. Gli estinguenti pluri-componenti devono essereforniti premiscelati.

B.5 Procedimento applicabile ai liquidi infiammabili

B.5.1 Mettere il liquido infiammabile nel serbatoio di alimentazione del combustibile.

B.5.2 Immettere il combustibile nella tazza regolando il livello del liquido fra 5 mm e 10 mm dallasommità della tazza.

B.5.3 Mettere in funzione il dispositivo di riscaldamento della tazza per portare la temperaturadel combustibile a 25 °C ± 1 °C o a 5 °C ± 1 °C sopra il punto di infiammabilità della tazzaaperta, privilegiando il valore più alto.

B.5.4 Regolare il flusso dell’aria per ottenere un flusso di 10 l/min.

B.5.5 Accendere il combustibile.

B.5.6 Lasciare bruciare il combustibile per un periodo da 90 s a 120 s prima di incominciare afar fluire la sostanza estinguente. Durante questo periodo il livello del liquido nella tazzadovrebbe essere regolato cosicché si trovi sempre alla sommità della tazza.

B.5.7 Incominciare a far fluire la sostanza estinguente. Aumentare gradualmente la portata dellasostanza estinguente fino a quando la fiamma si spenga e registrare le portate di aria e diestinguente a quel momento. Gli incrementi di portata dovrebbero essere eseguiti per in-tervalli non maggiori del 2% del valore precedente. Eventuali regolazioni della portata del-la sostanza estinguente devono essere seguite da un breve periodo di attesa (10 s) perconsentire alle nuove proporzioni di sostanza estinguente e di aria presenti nel collettoredi raggiungere la posizione della tazza. Durante questo procedimento, il livello del liquidonella tazza deve essere mantenuto a livello della sommità della tazza stessa.

Nota 42 Nelle prime prove conviene impiegare incrementi di portata relativamente ampi, per valutare in modo appros-simato la portata di estinguente che provoca lo spegnimento; successivamente riprendere le prove da un va-lore di portata vicino a quello critico ed incrementare per piccoli intervalli fino a raggiungere lo spegnimento.

B.5.8 Determinare la concentrazione di spegnimento della sostanza estinguente in conformitàal punto B.7.

B.5.9 Prima di proseguire con altre prove, togliere il combustibile dalla tazza ed eliminare depo-siti di residui o di fuliggine eventualmente presenti sulla tazza.

B.5.10 Ripetere da B.5.1 a B.5.9 per le prove successive impiegando portate di aria di 20 l/min,30 l/min, 40 l/min e 50 l/min.

B.5.11 Determinare la parte più alta della curva concentrazioni di spegnimento/portate di aria(cioè il campo di portate su cui il valore della concentrazione di spegnimento è massimoed è indipendente dalla portata di aria) registrando la curva dei valori determinati comespecificato in B.5.8.

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B.5.12 Mettere il liquido infiammabile nel proprio contenitore.

B.5.13 Immettere il combustibile nella tazza regolando il livello del liquido fra 5 mm e 10 mm dallasommità della tazza.

B.5.14 Mettere in funzione il dispositivo di riscaldamento della tazza per portare la temperaturadel combustibile a 25 °C ± 1 °C o a 5 °C ± 1 °C sopra il punto di infiammabilità della tazzaaperta, privilegiando il valore più alto.

B.5.15 Regolare la portata di aria fino a raggiungere un valore che è nella parte alta della curvadefinita nel punto B.5.11 precedente.

B.5.16 Accendere il combustibile.

B.5.17 Lasciare bruciare il combustibile per un periodo da 60 s a 120 s prima di incominciare afar fluire la sostanza estinguente. Durante questo periodo il livello del liquido nella tazzadovrebbe essere regolato cosicché si trovi sempre alla sommità della tazza.

B.5.18 Incominciare a far fluire la sostanza estinguente. Aumentare gradualmente la portata dellasostanza estinguente fino a quando la fiamma si spenga e registrare le portate di aria e diestinguente a quel momento. Gli incrementi di portata dovrebbero essere eseguiti per in-tervalli non maggiori del 2% del valore precedente. Eventuali regolazioni della portata del-la sostanza estinguente devono essere seguite da un breve periodo di attesa (10 s) perconsentire alle nuove proporzioni di sostanza estinguente e di aria presenti nel collettoredi raggiungere la posizione della tazza.

Nota 43 Nella prima prova conviene impiegare incrementi di portata relativamente ampi, per valutare in modo appros-simato la portata di estinguente che provoca lo spegnimento; successivamente riprendere le prove da un va-lore di portata vicino a quello critico ed incrementare per piccoli intervalli fino a raggiungere lo spegnimento.

B.5.19 Prima di proseguire con altre prove, togliere il combustibile dalla tazza ed eliminare depo-siti di residui o di fuliggine eventualmente presenti sulla tazza.

B.5.20 Determinare la concentrazione di spegnimento per il caso di combustibile non riscaldato,secondo B.7, come media di 5 prove.

B.5.21 Ripetere il procedimento da B.5.12 fino a B.5.19 con una temperatura del combustibile di5 °C inferiore al punto di ebollizione del combustibile o a 200 °C, utilizzando il valore piùbasso dei due.

B.5.22 Determinare il valore della concentrazione di spegnimento per il caso di combustibile cal-do, secondo B.7, come la media di 5 prove.

B.6 Procedimento applicabile ai gas infiammabiliNota 44 Una tazza da usare con combustibili gassosi deve avere un mezzo per ottenere un flusso di gas uniforme

sulla sommità della tazza. Per esempio, la tazza impiegata per i liquidi potrebbe essere riempita con un ma-teriale refrattario.

B.6.1 Il combustibile gassoso deve provenire da un’alimentazione regolata a pressione con unmezzo di regolazione e di misurazione della portata del gas.

B.6.2 Regolare il flusso di aria a 10 l/min.

B.6.3 Incominciare a far fluire il gas combustibile nella tazza e regolare la portata per ottenereuna velocità del gas nominalmente uguale alla velocità dell’aria nella tazza.

B.6.4 Accendere il combustibile.

B.6.5 Lasciare bruciare il combustibile per un periodo di 60 s prima di incominciare a far fluirela sostanza estinguente.

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B.6.6 Incominciare a far fluire la sostanza estinguente. Aumentare gradualmente la portata dellasostanza estinguente fino a quando la fiamma si spenga e registrare le portate di aria e diestinguente a quel momento. Gli incrementi di portata di estinguente dovrebbero essereeseguiti con aumenti non maggiori del 2% del valore precedente. Le regolazioni della por-tata della sostanza estinguente devono essere seguite da un breve periodo di attesa (10 s perconsentire alle nuove proporzioni di sostanza estinguente e di aria presenti nel collettore diraggiungere la posizione della tazza). Nel corso dell’operazione il livello del liquido deve esse-re mantenuto al livello del bordo superiore della tazza.

Nota 45 Nelle prime prove conviene impiegare incrementi di portata relativamente ampi, per valutare in modo appros-simato portata di estinguente che provoca lo spegnimento; successivamente riprendere le prove da un valoredi portata vicino a quello critico ed incrementare per piccoli intervalli fino a raggiungere lo spegnimento.

B.6.7 Quando la fiamma si è spenta chiudere il flusso di gas infiammabile.

B.6.8 Prima di proseguire con altre prove, eliminare depositi di residui o di fuliggine eventual-mente presenti sulla tazza.

B.6.9 Determinare la concentrazione di spegnimento della sostanza estinguente in conformità aB.7.

B.6.10 Ripetere da B.6.3 a B.6.8 per 4 prove successive con portate di aria di 20 l/min, 30 l/min,40 l/min e 50 l/min.

B.6.11 Determinare la parte più alta della curva concentrazioni di spegnimento/portate di aria(cioè il campo di portate su cui il valore della concentrazione di spegnimento è massimo,ed è indipendente dalla portata di aria) registrando la curva dei valori determinanti comeindicato in B.6.9.

B.6.12 Regolare la portata di aria fino a raggiungere un valore che è nella parte alta della curvaconcentrazioni di spegnimento/portate di aria.

B.6.13 Avviare il flusso di combustibile e regolare la portata in modo da ottenere una velocità delgas nominalmente uguale alla velocità dell’aria intorno alla tazza.

B.6.14 Accendere il combustibile.

B.6.15 Lasciare bruciare il combustibile per un periodo di 60 s prima di incominciare a far fluirela sostanza estinguente.

B.6.16 Incominciare a far fluire la sostanza estinguente. Aumentare gradualmente la portata dellasostanza estinguente fino a quando la fiamma si spenga e registrare il flusso dell’aria dellasostanza estinguente e del combustibile al momento dell’estinzione. L’aumento di flussodell’estinguente non dovrebbe essere maggiore del 2% assoluto. Eventuali regolazionidella portata della sostanza estinguente devono essere seguite da un breve periodo di at-tesa (10 s) per consentire alle nuove proporzioni di sostanza estinguente e di aria presentinel collettore di raggiungere la posizione della tazza. Nel corso dell’operazione il livello delliquido deve essere come mantenuto al livello del bordo superiore della tazza.

Nota 46 Nelle prime prove conviene impiegare incrementi di portata relativamente ampi, per valutare in modo appros-simato la portata di estinguente che provoca lo spegnimento; successivamente riprendere le prove da un va-lore di portata vicino a quello critico ed incrementare per piccoli intervalli fino a raggiungere lo spegnimento.

B.6.17 Quando la fiamma si è spenta chiudere il flusso di gas infiammabile.

B.6.18 Prima di proseguire con altre prove, eliminare depositi di residui o di fuliggine eventual-mente presenti sulla tazza.

B.6.19 Determinare la concentrazione di spegnimento della sostanza estinguente per il caso dicombustibile non riscaldato, in conformità a B.7, come media di 5 prove.

B.6.20 Ripetere da B.6.12 fino a B.6.18 con una temperatura del combustibile regolata a 150 °C.

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B.6.21 Determinare la concentrazione di spegnimento della sostanza estinguente per il caso dicombustibile, in conformità a B.7, utilizzando la media di 5 prove.

B.7 Concentrazione di spegnimento della sostanza estinguente

B.7.1 Metodo preferitoIl metodo preferito per determinare la concentrazione del vapore di sostanza estinguentenella miscela formata dalla sostanza estinguente più aria, che provoca semplicemente lospegnimento della fiamma, consiste nell’impiegare un dispositivo analizzatore del gas, ta-rato per la gamma di concentrazione delle miscele sostanza estinguente-aria che vengo-no misurate. Il dispositivo può essere in grado di eseguire una campionatura continua,per esempio un analizzatore di gas in linea, o può essere del tipo che analizza campionidiscreti, per esempio gascromatografia. Sono preferite le tecniche di misurazione continua.In alternativa, la concentrazione di ossigeno rimanente nel camino può essere misuratacon un dispositivo di analisi continua dell’ossigeno. In questo caso la concentrazione del-la sostanza estinguente viene calcolata come segue:

dove:C = concentrazione della sostanza estinguente, % V/V;O2 = concentrazione di ossigeno nel camino, % V/V;O2 (sup) = concentrazione di ossigeno nell’alimentazione di aria, % V/V.

B.7.2 Metodo alternativoLa concentrazione di sostanza estinguente nella miscela formata dalla sostanza estin-guente più aria può, in alternativa, essere calcolata in base alle portate misurate della so-stanza estinguente e dell’aria. Ove si usino dispositivi per portata di massa, le portate dimassa risultanti devono essere convertite in portate volumetriche come segue:

Vi = mi/pi

dove:Vi = portata volumetrica del gas i, L/min;mi = portata di massa del gas i, g/min;pi = densità del gas i, g/L.

Nota 47 Si dovrebbe prestare attenzione a considerare l’effettiva densità del vapore. La densità del vapore di moltiidrocarburi alogenati a temperatura e pressione ambiente può differire di diversi punti percentuali da quellacalcolata con la legge del gas ideale. A titolo di esempio, la densità del vapore di HFC-227ea alla pressionedi 101,3 kPa e ad una temperatura di 295 K è circa 2,4% maggiore di quella calcolata per l’equivalente gasideale. Comunque, a una pressione di 6,7 kPa (6,6 vol%), la differenza tra l’effettiva densità di vapore e quellacalcolata per il gas ideale è minore dello 0,2%. Ove possibile, si dovrebbero usare i dati di proprietà pubblicati.In mancanza di dati pubblicati, si possono usare le tecniche di stima. Nella relazione di prova, si dovrebberiportare la fonte dei valori di proprietà fisiche che è stata usata.

La concentrazione della sostanza estinguente in volume percentuale, C, viene calcolatacome segue:

dove:C = concentrazione della sostanza estinguente, in % V/V;Varia = portata volumetrica dell’aria, in l/min;Vest = portata volumetrica dell’agente estinguente, in l/min.

C 100 1O2

O2 sup( )------------------------–

⋅=

CV est

V aria V est+----------------------------- 100×=

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B.8 Resoconto dei risultatiCome minimo, le informazioni seguenti devono essere riportate nel resoconto dei risultati:

a) diagramma schematico dell’apparecchiatura, completo di dimensioni;

b) provenienza e analisi della sostanza estinguente, del combustibile e dell’aria;

c) per ogni prova, temperatura del combustibile all’inizio della prova, temperatura delcombustibile ad estinzione avvenuta, temperatura della miscela aria/sostanza estin-guente ad estinzione avvenuta;

d) portate della sostanza estinguente, del combustibile e dell’aria ad estinzione avvenuta;

e) metodo impiegato per la determinazione della concentrazione della sostanza estin-guente;

f) per ogni prova, concentrazione estinguente;

g) concentrazione della sostanza estinguente per combustibile non riscaldato e percombustibile riscaldato a 5 °C sotto il proprio punto di ebollizione;

h) misurazione analitica degli errori e analisi statistica dei risultati.

figura B.1 Apparecchiatura con bruciatore a tazza

12345678

Serbatoio del combustibile di provaMartinetto di livellamentoRotametriAriaSostanza estinguenteTerminale del dispositivo riscaldanteTubo termocoppiaCavo di riscaldamento fra parete interna e parete esterna

Legenda

Dimensioni in mm

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APPENDICE C PROCEDIMENTO DI PROVA SPEGNIMENTO/GRADO DI COPERTURA SUPERFICIALE (normativa) PER SISTEMI DI SPEGNIMENTO INGEGNERIZZATI E PRE-INGEGNERIZZATI

C.1 Principio

C.1.1 Un’unità di un sistema di spegnimento ingegnerizzato o pre-ingegnerizzato deve miscela-re e distribuire la propria sostanza estinguente e deve inondare totalmente un volume pro-tetto quando sottoposta a prova secondo il presente metodo con le massime limitazioni diprogetto e le più rigorose istruzioni di installazione. (Vedere anche C.1.2).

C.1.2 Quando sia sottoposta a prova come descritto da C.2 a C.5, un’unità di un sistema di spe-gnimento deve spegnere tutte le fiamme visibili entro 30 s dalla fine dello scarico della so-stanza estinguente. Quando sia sottoposta a prova come descritto da C.2 a C.4 e in C.6,un’unità di un sistema di spegnimento deve evitare la riaccensione della catasta di legnadopo un tempo di permanenza di 10 min.

C.1.3 Le prove descritte da C.2 a C.6 prendono in considerazione l’uso cui è destinata e le limi-tazioni dell’unità di un sistema di spegnimento, con particolare riferimento:

a) alla copertura della superficie per ciascun tipo di ugello;

b) alla gamma delle temperature di esercizio del sistema;

c) all’ubicazione degli ugelli nella zona protetta;

d) alla lunghezza e alle dimensioni massime delle tubazioni e al numero di raccordi aciascun ugello, oppure alla pressione minima dell’ugello;

e) al tempo massimo di scarico;

f) alla massima densità di riempimento; e

g) alla concentrazione di spegnimento per ciascun combustibile.

C.1.4 Le prove che devono essere condotte sono le seguenti:

C.2 Volume di provaIl volume di prova deve rispettare i seguenti requisiti:

a)

1) Essere costruito in legno compensato per interno o per esterno o in materialeequivalente, con uno spessore minimo di 9,5 mm.

2) Avere un sistema di rilascio della pressione.

b)

1) Prova per definire l’altezza massima degli ugelli.Il volume di prova deve avere un volume minimo di 100 m3. L’altezza deve esserealmeno 3,5 m. Le dimensioni del pavimento devono essere almeno 4 m × 4 m.

2) Prova per definire l’altezza minima e la massima area di copertura degli ugelli.L’area e l’altezza del volume di prova devono corrispondere alla massima area dicopertura degli ugelli ed alla minima altezza degli ugelli stessi come specificati dalproduttore.

Obiettivo della prova Dimensioni del locale Incendio di prova

Altezza massima dell’ugello/concentrazione di spegnimento ≥ 100 m3 a) catasta di legnab) eptanoc) barattoli di prova

Altezza minima dell’ugello/massima area di copertura Adatte agli ugelli barattoli di prova

Nota - Tutte le prove dovrebbero essere condotte con lo stesso tipo di ugelli.

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C.3 Sistema di spegnimentoIl sistema di spegnimento deve essere montato come segue:

a) Unità di spegnimento di tipo pre-ingegnerizzato - usando i valori massimi ammessiper quanto riguarda il numero di raccordi e la lunghezza del tubo che porta agli ugellidi scarico e la(le) configurazione(i) degli ugelli specificata(e) nelle istruzioni di proget-tazione e di installazione del fabbricante.

b) Unità di sistema di spegnimento di tipo ingegnerizzato - usando una disposizione delle tu-bazioni che porti gli ugelli a funzionare alla pressione minima di progetto a 20 °C °C.

Fatta eccezione per la prova con liquido infiammabile che usa un contenitore da0,25 m2 ± 0,02 m2 e per la prova di spegnimento della catasta di legna, i contenitoridevono essere condizionati alla temperatura minima di esercizio specificata nelleistruzioni di installazione del fabbricante.Per la prova con liquidi infiammabili con il contenitore da 0,25 m2 ± 0,02 m2 e per la prova con lacatasta di legna, i contenitori usati per la prova devono essere condizionati a 20 °C ± 2 °C per unminimo di 16 h prima di condurre la prova. In queste prove il getto degli ugelli non deve influen-zare lo sviluppo dell’incendio.Il sistema di spegnimento deve essere dimensionato come segue: per estinguenti liquefatti iltempo di scarica complessivo deve essere di (8 - 10) s.

C.4 Concentrazione di spegnimentoLa concentrazione di spegnimento per ciascuna prova deve essere dell’83,34% (cioè100/fattore di sicurezza dove il fattore di sicurezza è 1,2) della concentrazione di progettoper l’uso finale cui è destinato il sistema, specificata nelle istruzioni di progettazione e diinstallazione del fabbricante alla temperatura ambiente di circa 20 °C all’interno del volu-me di prova. La concentrazione all’interno del volume di prova per tutte le sostanze estin-guenti deve essere calcolata usando le equazioni in 3.6. Se esistono perdite significativenel volume protetto di prova, la formula usata per determinare la concentrazione della so-stanza estinguente nel volume protetto di prova può essere modificata per tenere contodella misura delle perdite. La concentrazione della sostanza estinguente può essere mo-dificata per tenere conto delle perdite reali misurate nel volume di prova.Una prova a freddo con scarica dell’estinguente nella stessa quantità deve essere con-dotta per verificarne l’effettiva concentrazione di estinguente.

C.5 Prove di spegnimento di liquidi infiammabili

C.5.1 Apparecchiatura

C.5.1.1 Bidoni di prova, del diametro compreso fra 76,2 mm e 88,9 mm e di altezza minima di100 mm, contenenti eptano o eptano e acqua, collocati a non oltre 50 mm dagli angolidel(dei) volume(i) protetto(i) di prova e direttamente dietro il deflettore (vedere di seguito)e situati verticalmente non oltre 300 mm dal punto più alto o più basso del volume protettoo di entrambi questi punti, se il volume protetto consente questa disposizione. Se i bidonicontengono eptano e acqua, l’eptano deve essere profondo almeno 50 mm. Il livello di eptanonei bidoni deve essere di almeno 50 mm al di sotto della parte alta del bidone. Per la provadi copertura della superficie di un locale di altezza minima, si devono prevedere aperturechiudibili direttamente sopra i bidoni per consentire l’areazione prima dell'installazione delsistema.

C.5.1.2 Per la prova di copertura minima della superficie ad altezza minima, si deve installare undeflettore fra il pavimento e il soffitto a mezza distanza tra la posizione dell’ugello e la pa-rete opposta del volume protetto. Il deflettore deve essere perpendicolare alla direzionedello scarico dell’ugello ed essere lungo o largo il 20% del volume protetto, a seconda diquale delle due condizioni sia applicabile rispetto alla posizione dell’ugello.

C.5.1.3 Per la prova di spegnimento massimo dell’altezza del locale, si deve eseguire una provaaggiuntiva usando un contenitore quadrato di acciaio di 0,25 m2 ± 0,02 m2 e con uno spes-sore di parete di 6 mm. Il contenitore di prova deve contenere almeno 50 mm di eptano

+ 2- 0

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con il livello di eptano di almeno 50 mm al di sotto della parte alta del contenitore, cioè12,5 l di eptano. Esso deve essere collocato al centro del locale, ad un’altezza di 600 mmdal pavimento. L’altezza del locale per questa prova deve essere di almeno 3,5 m. Il con-tenitore del gas deve essere condizionato a 20 °C (secondo C.3).

C.5.1.4 Per tutte le prove, si deve accendere l’eptano e lasciarlo bruciare per 30 s, dopo di chetutte le aperture devono essere chiuse e si deve azionare manualmente il sistema di spe-gnimento. Al momento dell’attivazione del sistema, la quantità di ossigeno all’interno delvolume protetto non deve essere minore di 0,5 vol % alla concentrazione di ossigeno dovutaalle condizioni atmosferiche. Durante la prova, la concentrazione dell’ossigeno non devevariare di oltre l’1,5 vol % in ragione dei prodotti incandescenti. Questa variazione deveessere determinata confrontando la concentrazione teorica nelle condizioni di spegnimen-to con quella misurata.

C.5.2 EptanoL’eptano deve essere di qualità commerciale e avere le seguenti caratteristiche:

a) Distillazione:

1) punto iniziale di ebollizione: 90 °C;

2) 50%: 93 °C;

3) punto secco: 96,5 °C.

b) Peso specifico (15,6 °C/15,6 °C): 0,719.

c) Tensione di vapore Reid: 2,0 psi.

d) Classificazione dell’ottano per ricerca: 60.

e) Classificazione dell’ottano per motore: 50.

C.6 Prove di spegnimento della catasta di legna

C.6.1 Condizionare il contenitore di stoccaggio a 20 °C ± 2 °C. Il volume protetto di prova deve averela massima altezza di soffitto specificata nelle istruzioni di installazione del fabbricante.

C.6.2 La catasta di legna deve essere formata da quattro strati di sei pezzi di legno di abete es-siccato in cella, in dimensioni di 40 mm × 40 mm × (450 ± 50) mm di lunghezza, aventi uncontenuto di umidità compreso fra il 9% e il 13%. Alternare gli strati formati dai pezzi dilegna mettendoli perpendicolari l'uno rispetto all’altro. Distanziare uniformemente i singolipezzi di legno in ciascuno strato formando un quadrato determinato dalla lunghezza spe-cificata dei pezzi di legna. Graffare o inchiodare i pezzi di legna che formano i bordi esternidella catasta. Registrare il peso ed il contenuto di umidità della legna prima della prova.

C.6.3 Ottenere l’accensione della catasta bruciando l’eptano di qualità commerciale su uno stra-to d’acqua di 12,5 l in un contenitore di acciaio quadrato avente una superficie di 0,25 m2,un’altezza non minore di 100 mm e uno spessore di parete di 6 mm. Centrare la catastamettendone la parte inferiore 300 mm sopra la parte alta del contenitore e del supporto diprova, costruito in modo da lasciare che la parte inferiore della catasta sia esposta all’at-mosfera. La preaccensione deve avvenire all’esterno del locale di prova se possibile inun’area adeguatamente dimensionata (5 volte il volume di prova). In ogni caso il tempo dipreaccensione non deve essere influenzato dalle condizioni ambientali come pioggia,vento, sole, ecc. La massima velocità del vento in prossimità dell’incendio deve essere 3 m/s.Se necessario, possono essere utilizzate adeguate misure di protezione contro il vento.Registrare le condizioni del tempo compresa la locazione della precombustione, la tem-peratura dell’aria, l’umidità e la velocità del vento.

C.6.4 Accendere l’eptano e lasciare che la catasta bruci liberamente. Per avere un tempo di bru-ciatura di 3 min, serve circa 1,5 l di eptano. Una volta che il volume di eptano è terminato,la catasta deve potersi bruciare liberamente per un tempo addizionale di circa 3 min, per

una durata totale di precombustione di 6 min ( ) all’esterno del volume protetto di prova.

Appena prima della fine del periodo di pre-bruciatura, spostare la catasta all’interno delvolume protetto e metterla su un supporto in modo che la parte inferiore della catasta si

+ 10- 0 s

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trovi circa a 600 mm sopra il pavimento. Sigillare il volume protetto e attivare il sistema.Il tempo richiesto per posizionare la catasta in combustione nel volume di prova e l’attiva-zione del sistema di scarico non deve superare 15 s.

C.6.5 Al momento dell’azionamento del sistema, la quantità di ossigeno all’interno del volumeprotetto al livello della catasta non deve essere maggiore di una quantità 0,5 vol% minoredella concentrazione normale di ossigeno in condizioni atmosferiche. Durante la prova, laconcentrazione di ossigeno non deve cambiare di più dell’1,5 vol% a causa dei prodottida combustione. Questa variazione deve essere determinata confrontando la concentra-zione di ossigeno calcolata sulla base della concentrazione di sostanza estinguente conla concentrazione di ossigeno misurata.

C.6.6 Alla fine dello scarico del sistema, il volume protetto deve rimanere sigillato per un totaledi 10 min. Dopo il periodo di 10 min, togliere la catasta dal volume protetto e osservarlaper stabilire se rimanga combustibile sufficiente per mantenere la combustione e se vi sianosegni di riaccensione. Registrare le seguenti informazioni:

a) la presenza e posizione di cenere in combustione;

b) l’eventuale riaccensione di cenere volante della catasta; e

c) il peso della catasta alla fine della prova.

C.6.7 Se necessario, correggere la concentrazione della sostanza estinguente e ripetere le fasida C.6.1 a C.6.6 fino ad ottenere, con successo, tre spegnimenti successivi.

C.7 Registrazione dei risultati

C.7.1 La composizione del gas estinguente impiegato deve essere analizzata.

C.7.2 Il livello di ossigeno deve essere misurato con un analizzatore di ossigeno calibrato in gra-do di misurare la percentuale di ossigeno con almeno una precisione di un punto decimale(0,1 per cento). I sensori devono essere in grado di controllare e registrare con continuitàil livello di ossigeno all’interno del volume protetto per tutta la durata della prova. Almenotre sensori devono essere posizionati all’interno del volume protetto (figure da C.1 aC.4).

a) Per la prova su fuochi da liquidi infiammabili utilizzanti una bacinella di 0,25 m2 e laprova di spegnimento della catasta di legno: Un sensore deve essere posizionato allastessa altezza della sommità dell’oggetto della prova, rispetto al pavimento da 0,6 ma 1 m dall’oggetto della prova. Gli altri due sensori devono essere posizionati nei punti0,1 · H e 0,9 · H dove H è l’altezza del locale (figure C.1 e C.2).

b) Per le altre prove di spegnimento:I tre sensori devono essere posizionati ad una distanza orizzontale dal centro del lo-cale (850 - 1 250) mm e alle altezze seguenti: 0,1 · H , 0,5 · H e 0,9 · H (H è l’altezzadel locale) misurate dal pavimento (figure C.3 e C.4).

C.7.3 Oltre alla concentrazione di ossigeno, deve essere controllata anche la concentrazione diCO2 e possibilmente la concentrazione del gas estinguente. Prodotti derivanti da combu-stione, quali CO, CO2 ecc. non devono risultare influenti ai fini della valutazione della ca-pacità estinguente del gas in esame.L’accuratezza degli strumenti di misurazione non deve essere influenzata da alcun pro-dotto della combustione.

C.7.4 Oltre al controllo del livello di ossigeno all’interno del volume protetto, la pressionedell’ugello durante la scarica del sistema, così come la temperatura del volume protettoprima e durante la scarica, devono essere registrate.

a) Per la prova su fuochi da liquidi infiammabili utilizzanti una bacinella di 0,25 m2 e laprova di spegnimento della catasta di legna: I sensori di temperatura devono essereposizionati a 100 mm e ad un’altezza 0,9 · H (H è l’altezza del locale) sopra l’oggettodella prova e il terzo sensore deve essere posizionato alla stessa altezza della som-mità dell’oggetto della prova rispetto al pavimento.

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b) Per le altre prove di spegnimento:Registrare almeno la temperatura ad una distanza orizzontale dal centro del locale(850 - 1 250) mm e 0,5 · H (H è l’altezza del locale) misurata dal pavimento (figure C.3e C.4).

Si raccomanda di utilizzare termocoppie del tipo K (Ni - CrNi), con diametro 1 mm.Il processo di estinzione dovrebbe essere osservato con una telecamera ad infrarossi.Per gli agenti estinguenti allo stato liquido, deve essere registrata la temperatura ad unadistanza frontale di (10-30) mm dall’ugello.

C.7.5 Dopo il necessario periodo di pre-combustione, registrare i seguenti dati per ciascuna prova:

a) il tempo di scarico calcolato della sostanza estinguente, cioè il tempo necessario perraggiungere il 95% della concentrazione di laboratorio della sostanza estinguente, insecondi;

b) il tempo di scarico effettivo, cioè per le sostanze estinguenti allo stato liquido, il tempodella fase gassosa pre-liquida aggiunto al tempo del flusso nelle due fasi; per le so-stanze estinguenti non-liquide il tempo trascorso dall’apertura della(e) valvola(e) delserbatoio all’arresto della scarica;

c) il tempo necessario per controllare l’incendio o per ottenere lo spegnimento, in secondi;

d) la massa totale di sostanza estinguente scaricata nel volume protetto;

e) per la prova di spegnimento della catasta di legna secondo C.6:Il tempo di maturazione (tempo trascorso dalla fine della scarica del sistema finoall’apertura del volume di prova).

Si raccomanda di registrare l’andamento della temperatura della catasta di legna con unatelecamera ad infrarossi.

C.8 Determinazione della concentrazione di progetto della sostanza estinguenteLa concentrazione di laboratorio della sostanza estinguente è la concentrazione che ot-tiene uno spegnimento soddisfacente in 3 prove successive; la concentrazione di proget-to è la concentrazione di laboratorio moltiplicata per un "fattore di sicurezza" appropriato.

figura C.1 Vista in pianta del posizionamento della strumentazione per la prova di altezza minima dell’ugello/area massima di copertura

1 Oggetto di provaPunto di misurazione

Legenda

Dimensioni in mm

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figura C.2 Vista laterale del posizionamento della strumentazione per la prova di altezza minima dell’ugello/areamassima di copertura

1 Oggetto di prova

Legenda

Dimensioni in mm

Punti di misura

Collocazione Registrazione di

M1 Ossigeno

M2 Ossigeno, temperatura

M3 Ossigeno

M4 Temperatura

M5 Temperatura

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figura C.3 Vista in pianta del posizionamento della strumentazione per la prova di concentrazione dell’agenteestinguente all’altezza massima dell’ugello

Punto di misurazione

Legenda

Dimensioni in mm

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figura C.4 Vista laterale del posizionamento della strumentazione per la prova di concentrazione dell’agenteestinguente all’altezza massima dell’ugello

Dimensioni in mm

Punti di misura

Collocazione Registrazione di

M1 Ossigeno

M2 Ossigeno, temperatura

M3 Ossigeno

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APPENDICE D METODO DI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DI INERTIZZAZIONE DI(normativa) UN GAS ESTINGUENTE

D.1 ScopoIl presente metodo di prova specifica un metodo per determinare la concentrazione diinertizzazione di sostanza estinguente basato sui dati del diagramma di infiammabilità susistemi ternari (combustibile, estinguente, aria).

D.2 PrincipioSi accende una miscela di combustibile/aria alla pressione di 1 atmosfera (1 bar o 14,7 psia)usando uno spinterometro e si misura l'aumento della pressione.

D.3 Apparecchiatura

D.3.1 Recipiente di prova, sferico, con una capacità di 7,9 l (± 0,251), dotato di fori di immissionee di sfiato, termocoppia e trasduttore di pressione, come illustrato nella figura D.1.

D.3.2 Dispositivo di accensione, comprendente 4 barrette di grafite (mine per matite "H") tenuteinsieme da due cavi per legatura a ciascuna estremità lasciando un intervallo fra le lega-ture di circa 3 mm e avente una resistenza nominale di circa 1 ohm.

D.3.3 Condensatore, due da 525 mf, 450 volt, collegati in serie con l’accenditore.

D.3.4 Ventola di miscelazione, all’interno del recipiente, in grado di resistere alla temperatura edalla pressione dell’esplosione.

D.4 Procedimento

D.4.1 La sfera ed i componenti dovrebbero essere a temperatura ambiente (22 °C ± 3 °C). Le differenze di temperatura oltre questo campo vanno annotate.

D.4.2 Collegare il trasduttore di pressione a un dispositivo di registrazione adatto a misurarel’aumento di pressione nel recipiente di prova, al più prossimo di 0,01 psia.

D.4.3 Svuotare il recipiente di prova.

D.4.4 Immettere la sostanza estinguente alla concentrazione richiesta dal metodo della pressio-ne parziale e, se si tratta di liquido, lasciare il tempo perché abbia luogo l’evaporazione.

D.4.5 Immettere vapore di combustibile alla concentrazione richiesta dal metodo della pressio-ne parziale e aria (50% ± 5% di umidità relativa) fino a quando la pressione nel recipientesia di 1 atmosfera (1 bar o 14,7 psia).

D.4.6 Avviare la soffiante interna per 1 min. Spegnere la soffiante ed attendere 1 min affinché lamiscela si riporti in condizioni statiche.

D.4.7 Caricare i condensatori fino a un potenziale di 720 V - 740 V, producendo una riserva dienergia di 68 J - 70 J.

D.4.8 Chiudere l’interruttore e scaricare i condensatori.

Nota 48 La corrente di scarico del condensatore determina la ionizzazione della superficie delle barrette di grafite, chefa sì che la scintilla di corona copra la distanza sul connettore.

D.4.9 Misurare e registrare l’eventuale aumento di pressione.

D.4.10 Pulire l’interno del recipiente di prova con acqua distillata per evitare eventuali accumulidi residui di decomposizione.

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D.4.11 Mantenere il rapporto combustibile/aria e ripetere la prova usando diverse quantità di so-stanza estinguente fino a quando si trovino le condizioni che abbraccino un aumento dipressione che sia 0,07 volte la pressione iniziale.

Nota 49 Si definisce limite infiammabile la composizione che semplicemente produce un aumento di pressione di 0,07volte la pressione iniziale o di 1 psi quando la pressione iniziale sia di 1 atmosfera (1 bar o 14,7 psia).

D.4.12 Ripetere, variando il rapporto combustibile/aria e la concentrazione di sostanza estin-guente per determinare la più alta concentrazione di vapore di sostanza estinguente ne-cessaria per portare a uno stato inerte.

D.5 Concentrazione di inertizzazioneLa concentrazione necessaria per portare a uno stato inerte è la concentrazione stabilitaal punto D.4.12.

figura D.1 Apparecchiatura di inertizzazione

123456

SfiatoVuotoManometroApertura di settoBocca di immissione del gasDispositivo di accensione

Legenda

Recipiente di prova 7.9-L

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APPENDICE E PROVA CON VENTILATORE SULLA PORTA PER LA DETERMINAZIONE DEL (normativa) TEMPO MINIMO DI PERMANENZA

E.1 ScopoLa presente appendice contiene informazioni per determinare l’integrità dei locali e dei vo-lumi rispetto al mantenimento della concentrazione della sostanza estinguente per il rela-tivo periodo. Comprende dettagli delle prove e deve essere usata unitamente alla parte 1della presente norma.

E.2 DefinizioniQueste definizioni sono applicabili per l’integrità dei volumi e per le prove e sono aggiun-tive rispetto a quelle contenute nella parte 1 della presente norma.

E.3 Prova per la determinazione del tempo di permanenza minimo previsto

E.3.1 PrincipioSi sistema provvisoriamente un ventilatore in un’apertura di accesso per pressurizzare edepressurizzare il volume protetto. Si effettua una serie di misurazioni della pressione edel flusso di aria da cui si determinano le caratteristiche di perdita del volume protetto.Il tempo di permanenza previsto si calcola usando queste caratteristiche di perdita e ba-sandosi sulle ipotesi seguenti.

a) Le perdite si verificano nelle condizioni peggiori, cioè quando metà della superficie realedi perdita si trovi all’altezza massima del volume protetto e rappresenti la perditad’aria verso l’interno, e l’altra metà (la zona di perdita inferiore) della superficie di per-dita equivalente totale si trovi nel punto più basso del volume protetto e rappresenti laperdita di sostanza estinguente/aria verso l’esterno.

b) Tutto il flusso di perdita è unidimensionale, cioè ignorando eventuali correnti.

c) Il flusso attraverso una particolare superficie di perdita è verso l’interno o verso l’ester-no del volume protetto e, rispettivamente, da o verso uno spazio infinitamente ampio.

d) Il sistema si trova a livello del mare, a una temperatura di 20° e la pressione atmosfe-rica è di 1,013 bar assoluti.

E.3.2 Apparecchiatura

E.3.2.1 Gruppo ventilatore, formato da un telaio che una volta inserito, sigilli un’apertura di acces-so del volume protetto, e da uno o più ventilatori a velocità variabile, con la possibilità dioperare a bassa portata, in grado di fornire una pressione differenziale non minore di 25 Paattraverso i limiti del volume protetto.

E.3.2.2 Due dispositivi di misurazione della pressione, uno per misurare la pressione differenzialedel volume protetto e uno per misurare la pressione di flusso del ventilatore.

E.3.2.3 Tubazioni flessibili, per collegare i dispositivi di misurazione della pressione.

E.3.2.4 Matite di fumo chimico e/o generatore di fumo

E.3.2.5 Due termometri, per misurare le temperature ambiente.

E.3.2.6 Cartelli, con scritto "NON APRIRE - PROVA A PRESSIONE IN CORSO" e "NON CHIUDERE -PROVA A PRESSIONE IN CORSO".

Nota 50 Possono essere necessarie o opportune, apparecchiature aggiuntive, quali nastri misuratori, torce, scale apioli, arnesi per togliere le piastrelle del pavimento e del soffitto, elaboratori o altri strumenti di calcolo.

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E.3.3 Taratura dell’apparecchiatura

E.3.3.1 Gruppo ventilatoreTarare il gruppo ventilatore agli intervalli e con il metodo raccomandati dal fabbricante. Te-nere le registrazioni e, ove sia appropriato, i certificati di taratura. Usare un flussometropreciso al ± 5% e un dispositivo di misurazione della pressione preciso a ± 1 Pa.

E.3.3.2 Dispositivi di misurazione della pressioneI dispositivi di misurazione della pressione devono essere tarati non oltre 12 mesi prima diuna prova. Si devono tenere le registrazioni e, ove sia appropriato, i certificati di taratura.Se si usano manometri inclinati, cambiare il fluido non oltre 3 mesi prima della prova. Pri-ma di ciascuna prova, livellare e mettere a zero i manometri inclinati.

E.3.4 Preparazione preliminare

E.3.4.1 Ottenere dall’utente una descrizione delle apparecchiature per il controllo dell’aria e deisistemi di estrazione della sostanza estinguente nel volume protetto.

E.3.4.2 Controllare quanto segue:

a) gli spazi creati da pavimenti con piattaforme sopraelevate e da controsoffitti;

b) le perdite visivamente evidenti nel volume protetto;

c) gli adeguati percorsi di ritorno all’esterno del volume protetto fra tutte le perdite e ilgruppo ventilatore;

d) le attività contrastanti all’interno e intorno al volume protetto.

E.3.4.3 Fornire all’utente le seguenti informazioni:

a) una descrizione della prova;

b) il tempo necessario per completare la prova;

c) l’assistenza necessaria da parte del personale dell’utente;

d) le informazioni su eventuali, inevitabili disagi all’edificio o ai suoi servizi durante la pro-va; per esempio, la rimozione di piastrelle del pavimento o del soffitto, lo spegnimentodei sistemi di controllo dell’aria, l’apertura e/o la chiusura eventuale delle porte.

E.3.5 Valutazione del volume protettoOttenere o preparare uno schizzo con l’indicazione delle pareti, l’ubicazione della porta edelle altre aperture attraverso le quali fluirà l’aria durante la prova e la posizione di even-tuali condotti che penetrino nel volume protetto e di eventuali smorzatori nei condotti. In-dicare lo stato (cioè se aperti o chiusi quando viene scaricato il sistema a base di alocar-buri) di ogni porta, boccaporto e smorzatore e quale(i) apertura(e) di accesso debba(deb-bano) essere usata(e) per il gruppo ventilatore.Indicare la posizione degli scarichi del pavimento e dei canali di scolo.

E.3.6 Misurazione del volume protettoMisurare il volume protetto secondo le necessità e registrare quanto segue:

a) l’altezza totale del volume protetto, Ho;

b) l’altezza del rischio più alto nel volume protetto, H ;

c) il volume lordo del volume protetto, Vg.

E.3.7 Procedimento di prova

E.3.7.1 Preparazione

E.3.7.1.1 Avvertire il personale di sorveglianza nella zona della prova.

E.3.7.1.2 Togliere carta e oggetti che potrebbero essere disturbati dalla turbolenza prodotta dal ven-tilatore.

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E.3.7.1.3 Aprire e bloccare le porte in numero sufficiente all’esterno del volume protetto per garan-tire all’aria un adeguato passaggio di ritorno fra il gruppo ventilatore e le perdite del volu-me protetto, correggendo contemporaneamente eventuali violazioni di qualche requisitodella struttura, compresi i requisiti di sicurezza, protezione antincendio, limiti ambientali.

E.3.7.1.4 Usando lo schizzo (vedere E.3.5), tarare tutte le apparecchiature per il controllo dell’ariae i sistemi di estrazione della sostanza estinguente nello stato in cui dovrebbero esserenel momento dello scarico del sistema di spegnimento, eccetto:

a) le apparecchiature di controllo del ricircolo dell’aria senza reintegro di aria pura chenon diano una pressione diagonale all’interno del volume protetto o non precludano inaltro modo un collaudo accurato e che sarebbero spente al momento dello scaricodella sostanza estinguente, possono essere lasciate in funzione durante la prova seciò è necessario per evitare aumenti di temperatura in apparecchiature come gli ela-boratori; e

b) le apparecchiature di controllo del ricircolo dell’aria che continuerebbero a rimanere infunzione al momento dello scarico della sostanza estinguente, dovrebbero esserespente se creano eccessiva pressione diagonale.

E.3.7.1.5 Applicare i cartelli appropriati sulle porte aperte (vedere E.3.2.6).

E.3.7.1.6 Aprire le porte e togliere le piastrelle del pavimento e del soffitto nelle parti del volume pro-tetto interessate dalla sostanza estinguente in modo che il volume protetto dalla sostanzaestinguente sia trattato come uno spazio unico. Non togliere le piastrelle dai controsoffittise il volume sopra i controsoffitti non è protetto con sostanza estinguente.

E.3.7.1.7 Chiudere tutte le porte e le finestre nel volume protetto.

E.3.7.1.8 Controllare che i pozzetti intercettatori del liquido sul pavimento e i canali di scolo sianosigillati con liquido.

E.3.7.2 Installazione del gruppo ventilatore sulla porta

E.3.7.2.1 Installare il gruppo ventilatore in un’apertura di accesso che porti, dal volume protetto,all’interno dello spazio dell’edificio con il volume più ampio, che completerà il percorso diflusso dell’aria dal ventilatore e di nuovo al ventilatore attraverso il volume protetto, le per-dite e lo spazio dell’edificio.

E.3.7.2.2 Soffiare nelle o aspirare leggermente dalle tubazioni flessibili in modo che i valori di letturadei dispositivi misuratori della pressione percorrano tutta la scala e mantengano il valoremassimo di lettura per non meno di 10 s.Scaricare la pressione e azzerare i dispositivi.

E.3.7.2.3 Collegare il dispositivo misuratore della pressione differenziale del volume protetto. Ac-certarsi che le estremità aperte delle tubazioni flessibili vicine al gruppo ventilatore nonvengano colpite dalla corrente di aria né da qualunque altro eventuale flusso di aria chepotrebbe influire sui valori di lettura.

E.3.7.2.4 Usare il(i) ventilatore(i) per alzare o abbassare la pressione del volume protetto di circa15 Pa. Controllare tutti gli smorzatori con fumo e accertarsi che si chiudano correttamente.Controllare le porte e i boccaporti e accertarsi che la chiusura sia corretta. Ispezionare ilperimetro delle pareti (sopra e sotto eventuali doppi pavimenti) e la soletta del pavimentoper eventuali perdite rilevanti e prendere nota della loro dimensione e della loro posizione.

E.3.7.3 Misurazione della pressione di polarizzazione

E.3.7.3.1 Sigillare la bocca di immissione o di emissione del gruppo ventilatore e, con il(i) ventilato-re(i) non in funzione, osservare il dispositivo misuratore della pressione differenziale delvolume protetto per almeno 30 s.

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E.3.7.3.2 Se viene indicata una pressione di polarizzazione, usare il fumo per scoprire il conseguen-te flusso d’aria e la sua direzione. Se viene confermata l’esistenza di una pressione pola-rizzata, registrare il valore di lettura del dispositivo misuratore della pressione come pres-sione di polarizzazione (Pb).

E.3.7.3.3 Se il volume di prova è ampio o se la pressione di polarizzazione è provocata in gran partedal vento o per effetto camino, ripetere la misurazione a una o più aperture di accesso di-verse. Registrare tutti i valori misurati e usare il valore positivo più grande (oppure, se ven-gono registrati soltanto valori negativi, il valore più vicino allo zero) come pressione di po-larizzazione.

Nota 51 Una pressione di polarizzazione così bassa come 0,5 Pa può influire sulla precisione del risultato della prova.Se la pressione di polarizzazione ha un valore numerico maggiore del 25% della pressione della colonna so-stanza estinguente/aria, è probabile che il tempo di permanenza sia basso e il volume protetto non sia in gra-do di mantenere la concentrazione della sostanza estinguente specificata. Si dovrebbe identificare l’originedell’eccessiva pressione di polarizzazione e, se possibile, ridurla in maniera permanente.

E.3.7.4 Misurazione della portata delle perdite

E.3.7.4.1 Misurare la temperatura dell’aria all’interno del volume protetto Te e misurare la tempera-tura dell’aria all’esterno del volume protetto To, in diversi punti. Se non si conosce l’ubica-zione delle perdite, usare il valore medio; altrimenti, usare il valore medio ponderato se-condo l’ubicazione conosciuta delle perdite.

E.3.7.4.2 Dissigillare il ventilatore e collegare il dispositivo misuratore della pressione del flusso delventilatore.

E.3.7.4.3 Usare il gruppo ventilatore per depressurizzare al massimo il volume protetto, ma di nonpiù di 60 Pa. Lasciare stabilizzare il valore di lettura di misurazione della pressione diffe-renziale del volume protetto (possono essere necessari fino a 30 s) e registrare il valore(Pf + Pb), che sarà negativo. Ripetere a non meno di altre quattro unità di portata del ven-tilatore per fornire cinque valori di lettura più o meno equamente distanziati nella gammadiscendente fino a 10 Pa.

E.3.7.4.4 Usare il gruppo ventilatore per pressurizzare il volume protetto e ripetere il procedimentodi cui in E.3.7.4.3. Registrare ancora il valore (Pf + Pb), che sarà positivo.

E.3.8 Calcolo

E.3.8.1 SimboliI simboli delle quantità, e le loro unità, usati nel calcolo, sono i seguenti:

Ae superficie reale di perdita (in m2)

Al superficie inferiore effettiva di perdita, al di sotto dell’altezza H (in m2)

At superficie effettiva di perdita totale (in m2)

c concentrazione di progetto della sostanza estinguente nell’ariail volume protetto

(in % V/V)

cmin concentrazione minima della sostanza estinguente nell’aria peril volume protetto

(in % V/V)

F frazione di perdita inferiore, superficie reale delle perdite inferiorediviso la superficie reale di tutte le perdite

adimensionale

gn accelerazione gravitazionale (= 9,81) (in m/s2)

H altezza del rischio più alto (in m)

Ho altezza totale del volume protetto (in m)

k0 coefficiente di scarico della zona effettiva di perdita (= da 0,61 a 1,0) (adimensionale)

k1 caratteristica della perdita(vedere equazione [E.8]) [in m3/(s·Pan)]

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E.3.8.2 Portate di ariaDai valori misurati di (Pf + Pb) e di Pb calcolare i valori di Pf e, usando i dati di taratura del ven-tilatore (vedere E.3.2.1), i corrispondenti flussi di aria Qf attraverso il ventilatore. Calcolare leportate di aria, dopo la correzione, usando le equazioni [E.1] e [E.2], come appropriato:

- per la depressurizzazione:

[E.1]

- per la pressurizzazione:

[E.2]

Per ciascuna serie di risultati (pressurizzazione e depressurizzazione), esprimere i risul-tati della prova con ventilatore nella forma:

[E.3]

e controllare che i coefficienti di correlazione di ciascuna serie non siano minori di 0,99usando il metodo dei minimi quadrati. Quasi sempre le due serie avranno valori diversi dikl e di n.

E.3.8.3 Densità della miscela sostanza estinguente/ariaCalcolare la densità della miscela sostanza estinguente/aria a 20 °C alla concentrazionedi progetto usando l’equazione:

[E.4]

k2 costante di correlazione (vedere equazione [E.9]) [in kgn·m3(1-n)/(s·Pan)]

k3 costante di semplificazione (vedere equazione [E.10]) (in m/s2)

k4 costante di semplificazione (vedere equazione [E.11]) (in Pa·m3/kg)

n caratteristica della perdita (vedere equazione [E.7]) (adimensionale)

Pf pressione differenziale prodotta dal ventilatore (in Pa)

Pm pressione della colonna sostanza estinguente/aria (in Pa)

Pb pressione di polarizzazione (in Pa)

Q portata di aria (in m3/s)

Qf portata di aria nel ventilatore (in m3/s)

Ql temperatura del flusso di aria corretto (in m3/s)

Te temperatura dell’aria all’interno del volume protetto (in °C)

To temperatura dell’aria all’esterno del volume protetto (in °C)

t tempo minimo di permanenza previsto (in s)

Vg volume lordo del volume protetto (in m3)

ρa densità dell’aria (1,205 a 20 °C e 1,013 bar) (in kg/m3)

ρmf densità della miscela sostanza estinguente/aria all’80% dellaconcentrazione minima di progetto a 20 °C e alla pressioneatmosferica di 1,013 bar

(in kg/m3)

ρmi densità della miscela sostanza estinguente/aria alla concentra-zione di progetto a 20 °C e alla pressione atmosferica di 1,013 bar

(in kg/m3)

ρm densità della miscela sostanza estinguente/aria (in kg/m3)

ρe densità surriscaldata della sostanza estinguente (in kg/m3)

Ql Qf= T o 273+

T e 273+-----------------------

Ql Qf T e 273+

T o 273+-----------------------

=

Ql k 1 Pfn

=

ρmi

ρec100----------

ρa 100 c–( )100

--------------------------------+=

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Per volumi con miscelazione, calcolare la densità della miscela sostanza estinguente/ariaa 20 °C e all’80% della concentrazione minima di progetto usando l’equazione:

[E.5]

Calcolare la corrispondente pressione della colonna sostanza estinguente/aria alla basedel volume protetto usando l’equazione seguente:

[E.6]

E.3.8.4 Caratteristiche di perditaDeterminare i valori medi delle caratteristiche di perdita k1 e n, come segue.

E.3.8.5 Costante di correlazioneCalcolare la costante di correlazione k2 usando l’equazione:

[E.7]

Calcolare la costante di semplificazione k3 usando l’equazione:

[E.8]

Calcolare la costante di semplificazione k4 usando l’equazione:

[E.9]

E.3.8.6 Tempo di permanenza previsto per il volume protetto senza miscelazionePer volumi senza miscelazione, assumere F = 0,5 e calcolare il tempo minimo di perma-nenza previsto t perché l’interfaccia sostanza estinguente/aria raggiunga l’altezza H,usando l’equazione:

[E.10]

E.3.8.7 Tempo di permanenza previsto per il volume protetto con miscelazionePer volumi con miscelazione, assumere F = 0,5 e calcolare il tempo minimo di permanen-za previsto t perché la concentrazione estinguente nel volume di prova scenda dalla con-centrazione di progetto all’80% della concentrazione minima di progetto (vedere 11.2)usando l’equazione:

[E.11]

Risolvere l’equazione con un metodo di approssimazione, per esempio usando la regoladi Simpson, usando un numero pari (non meno di 20) di intervalli.

E.3.9 ResocontoPreparare una relazione scritta contenente le informazioni seguenti:

a) le caratteristiche di flusso delle perdite del volume protetto (cioè i valori medi di k1 e di n);

b) la concentrazione di progetto della sostanza estinguente;

c) il volume lordo da proteggere;

d) la massa di sostanza estinguente prevista;

e) l’altezza del volume protetto;

ρmf

ρe 0,8 cmin××100

-------------------------------------ρa 100 0,8cmin–( )

100------------------------------------------------+=

Pm gnHo ρmi ρa–( )=

k 2 k 1

ρa

2-----

n

=

k 3

2gn ρmi ρa–( )

ρmi ρaF

1 F–-------------

1 n⁄+----------------------------------------------------=

k 4

Pb

ρmi ρaF

1 F–-------------

1 n⁄+----------------------------------------------------=

tV g

Ho-------

k 3Ho k 4+( ) 1 n–( ) k 3H k 4+( ) 1 n–( )–

1 n–( ) k 2F k 3-------------------------------------------------------------------------------------------------×=

tVg

Fk2----------

ρmi

ρmf∫=

2gnHo ρm ρa–( ) n 1+( ) n⁄2Pb ρm ρa–( )1 n⁄

+

ρm ρa+F

1 F–-------------

1 n⁄---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

n–

dρm

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f) l’altezza del rischio più alto;

g) il tempo minimo di permanenza previsto e se il valore è conforme oppure no alla rac-comandazione del punto 3.8.2 (c), cioè se è minore di 10 min o del valore necessariopiù alto, come appropriato;

h) lo schizzo usato nella valutazione del volume protetto (vedere 5);

i) i dati normali di taratura per il gruppo ventilatore e per i dispositivi misuratori dellapressione e, se disponibili, i certificati corrispondenti;

j) i risultati della prova, compresa una registrazione delle misurazioni di prova eun’eventuale stampa dall’elaboratore, se adeguata.

E.4 Trattamento dei volumi protetti con tempi minimi di permanenza previsti minore delvalore raccomandato

E.4.1 GeneralitàSe il tempo minimo di permanenza previsto, calcolato in conformità a E.3, è minore diquello raccomandato in 6.7 della presente norma, verranno applicati in sequenza i puntiE.4.2 ed E.4.3.

E.4.2 Stima della superficie di perditaPer illustrare l’importanza del problema calcolare la superficie reale di perdita Ae, conl’equazione:

[E.12]

Non è generalmente possibile misurare Ae o ko (che sarà compreso fra 0,61 e 1,00 dipen-dentemente dalla geometria del passaggio della perdita).

E.4.3 Migliore sigillatura del volume protettoSi dovrebbe considerare di migliorare la sigillatura del volume protetto. Se si migliora la si-gillatura e il nuovo tempo minimo di permanenza previsto non è minore del valore minimoraccomandato, non sono necessarie altre azioni.

E.4.4 Quantificazione e localizzazione delle perdite

E.4.4.1 GeneralitàLe perdite inferiori sono quelle attraverso le quali la miscela sostanza estinguente/ariafuoriesce dal volume di prova; per contro, le perdite superiori sono quelle attraverso lequali l’aria affluisce nel volume di prova. Ai fini di questa valutazione, si presume che leperdite inferiori siano quelle al di sotto dell’altezza del rischio più alto, H, e le perdite su-periori siano quelle al di sopra di esso.La prova con il ventilatore non indica l’ubicazione delle perdite o il valore della frazione diperdita inferiore F. Nella sezione 3 si presume che il valore di F sia 0,5, con tutte le perditeinferiori alla base del volume di prova e che tutte le perdite superiori (uguali alle perdite in-feriori quanto a superficie) siano nella parte alta del volume di prova. Questo è il casopeggiore e fornisce il valore minimo per il tempo di permanenza.Se alcune perdite inferiori sono al di sopra della base del volume di prova o se alcune per-dite superiori sono al di sotto della parte alta del volume di prova, anche il tempo di per-manenza sarà sottovalutato, ma un semplice trattamento matematico di questo caso nonè possibile.Il tempo di permanenza è sottovalutato anche se F non è 0,5 e l’effetto di questo può es-sere calcolato.

Ae

Qf

Pfn

--------ρa

2-----

n

k 1

ρa

2-----

n

==

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E.4.4.2 Secondo calcolo del tempo di permanenzaEffettuare un secondo calcolo del tempo di permanenza usando le equazioni [E.8], [E.9]e [E.10] o l’equazione [E.11] come appropriato, assumendo F = 0,15. Se questo valoresupera il minimo raccomandato [vedere 3.8.2 c)], effettuare una stima del valore effettivodi F usando uno o entrambi i metodi di E.4.4.3.

E.4.4.3 Metodi per stimare F

E.4.4.3.1 Primo metodoSigillare provvisoriamente le perdite conosciute o sospette, come i grandi smorzatori o isoffitti sospesi o i pavimenti sopraelevati, usando per esempio fogli di plastica e nastro si-gillante ed eseguire prove aggiuntive con il ventilatore. Calcolare la superficie reale di per-dita dall’equazione [E.12], confrontarla con il valore originario (vedere E.4.2) e valutare Frelativamente allo stato iniziale.

E.4.4.3.2 Secondo metodoEffettuare un’ispezione dettagliata del volume di prova usando fumo chimico per stabilireche non vi sono perdite inferiori significative e che vi sono perdite superiori sostanziali estimare F.

E.4.5 Calcolo finale del tempo di permanenzaUsando il valore di F stimato secondo il punto E.4.4.3, e che dovrebbe essere compresotra 0,5 o minore di 0,15, ricalcolare il tempo di permanenza usando le equazioni [E.8],[E.9] e [E.10 ] o l’equazione [E.11], come appropriato.

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APPENDICE F VERIFICA DELLE PRESTAZIONI DEL SISTEMA(informativa)

Un procedimento idoneo per la verifica del sistema è il seguente:

a) Ogni 3 mesi: Controllare e azionare tutti gli impianti elettrici di rivelazione e di allarmecome raccomandato nelle norme nazionali appropriate.

b) Ogni 6 mesi: Eseguire i seguenti controlli e le seguenti ispezioni.

1) Esaminare esternamente le tubazioni per determinarne le condizioni. Sostituire osottoporre a prova a pressione e riparare secondo necessità le tubazioni che mo-strino corrosione o danni meccanici.

2) Controllare tutte le valvole di comando per vedere se la loro funzione manuale ècorretta e, per quanto riguarda le valvole automatiche, per vedere se anche la lorofunzione automatica è corretta.

3) Ispezionare esternamente i contenitori, per eventuali danneggiamenti o modifichenon autorizzate e per danni alle tubazioni del sistema.

4) Controllare i manometri; i prodotti liquefatti dovrebbero essere entro il 10% e quel-li non liquefatti entro il 5% della pressione di carica corretta. Sostituire o riempirenuovamente quelli che eventualmente mostrino una perdita maggiore.

5) Per i gas liquefatti, controllare il peso o usare un indicatore di livello del liquido perverificare che il contenuto dei contenitori sia corretto. Sostituire o riempire nuova-mente quelli che eventualmente mostrino una perdita maggiore del 5%.

c) Ogni 12 mesi: Eseguire un controllo dell’integrità del volume protetto usando il meto-do indicato nell’appendice E della presente norma. Se la superficie totale misuratadelle perdite è aumentata rispetto a quella misurata durante l’installazione, cosa cheinfluirebbe negativamente sulle prestazioni del sistema, effettuare i lavori per ridurrele perdite.

d) Come richiesto dalle norme statutarie, ma altrimenti quando sia opportuno, togliere icontenitori e sottoporli a prova a pressione quando è necessario.

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La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,dell’Industria e dei Ministeri.Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.

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