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Anno XXII. N.° 5. DOMENICA (Conto corrente colla Post 4 Febbraio 1894. Conto corrente colla Posta Abbuonamenti ed Inserzioni GIORNÀLE POLITICO AMMINISTRAF IVO bELL A Indicazioni ed Avvertenze `-'1•• Un'Aro della Cullale -■••■ ROMA. 2 Febbraio. A Camera chiusa, col capo del Ministero malazzato, parrebbe che la politica dovesse tacere e le notizie mancare assolutamente. Invece di esse abbondano i giornali e il Fanfulla pubblicava perfino per sommi capi i progetti finanziari del governo, i quali per quanto si sa e si dice si rassumono in gran parte in aumento d'impo- ste od in imposte nuove. Il Governo non si dissimula la difficoltà di presentarsi alla Camera per chiamarla ad una nuova levata di scudi, dove ne sono già. rimasti tanto pochi: spera peraltro che la Camera gli accordi i pieni poteri, anzi fa assegna- mento quasi sicuro su questa concessione che a parere dei Mi- nistri faciliterebbe tanto il loro co m p i Lo. Lasciando andare le conside- razioni che sorgono spontanee al pensiero della responsabilità gra- vissima e straordinarissima che il governo andrebbe ad assumere in questo caso dei pieni poteri, tale da renderlo direttamente ac- cagionabile del male che potesse sorgere da provvedimenti presi in un simile regime eccezionale di cose, non è poi vero che nuenza della Camera sarebbe così pronta e volente come si desi- dera: e se i deputati si ribel- lerebbero in gran parte alla appro- vazione delle imposte, non è detto ancora che essi si acquieterebbero a concedere i pieni poteri quando non fosse più dubbio che questi son volti principalmente ad otte- nere le imposte nuove. in ogni modo, questa misura incontrerebbe certamente opposi- zione fierissima nel Senato che non ha molte tenerezze pel Go- verno - e probabilmente vi naufra- gherebbe. Le notizie di Germania e della cordialità inviata fra l'imperatore e il Bismark non sono anche esse passate senza qualche preoccupa- zione. Molti infatti che conoscono all' opera quella che si chiamava UI) tempo la vecchia sfinge di Varzin si domandano naturalmen- te. Qui est donc qu' un trompe ici ? vi è poi la campagna contro i ribassisti e gli allarmisti alla qua- le si dà, una grande importanza forse un po' in ritardo, 'essendo oramai compiuto tutto il male che si poteva attendere da co- storo. È proprio il caso di dire che invocando ora il governo e le sanzioni di legge, si chiude la stalla dopo che i buoi son fug- giti. Il Carnevale è povero e nudo più di qualunque altro se ne sia visto: nonostante a confronto di quello che si sa delle altre città d'Italia, a Roma si passa molto meglio che altrove. ' •4111111.1" Al Conservatorio di S. Anna Anche noi sapemmo a suo tempo che il R. Governo con Decreto dei 31 Decembre 1893 aveva nominato un R. Commissario straordinario per l'ammi- nistrazione del R. Conservatorio di S. Anna, nella persona del signor dot- tore Oscar Tobler. Prima peraltro di far cenno di que- sto avvenimento, la cui notizia avna già prodotto in città una dolorosa im- pressione, volemmo assumere le mag- giori possibili informazioni; perché, se da un lato la scelta, invece di un pub- blico funzionario, del dott. Oscar Tobler persona pregiatissima e stimata dai concittadini, era non solo una garanzia di serietà della missione accettata e del suo coscienzioso adempimento, ma anche nn chiarissimo indizio che non si trat- tava di nessuna irregolari tà da riparare, pure il fatto dello allontanamento non aspettato preveduto degli egregi gentiluomini che fino dal 5 febbraio 1890 soprintendevano a questo istituto, me- ritava migliore indagine e spiegazione. Ora sappiamo, sia per le comunica- zioni officiali ricevute dai signori com- ponenti la citata amministrazione, sia per quelle orficiose pervenute a perso- naggi politici della città nostra. che questa determinazione del R. Governo fu originata dall'intendimento di modi ficare sostanzialmente l' ordinamento e le funzioni dell'istituto di S. Anna. non reputandosi bastevoli allo scopo le fa- coltà ordinarie accordate dalle leggi e dai regolamenti alla Commissione: e ciò tanto più fu creduto espediente, in quanto si riteneva che i signori della Commis- sione fossero scaduli di carica. E viene eliminato così ogni possibile dubbio di offesa o di voluta mancanza di riguardo ai signori della Commissione, ai quali il R. Governo anche in questa occasione ha voluto dichiarare di man- tenere intera e grandissima stima e fiducia, riconoscendone ed apprezian- done l'opera assidua onesta ed intelli- gente. Così stando le cose noi non possiamo, nell'interesse della città, che augurare al signor Tobler di riuscire completa- mente nella nobile e delicata missione da lui assunta. E già ci sembra che il signor Tobler si sia messo sulla buona via, se è vero come ci dicono che egli avrebbe già manifestato il pensiero di. consultare alcuna delle più notabili persone della città, e fra queste primi i componenti la cessata Commissione ainministratrice, per profittare dei suggerimenti che pos- sono derivare dalla loro dottrina ed esperienza nelle discipline scolastiche. Ancora intorno alla Teoria delle rivoluzioni Le mie osservazioni alla Teoria delle rivoluzioni dal profess. Francesco Magri pubblicata in queste colonne, non erano mosse che dal desiderio di veder chia- :i rite in forma più aCcessib; Intel . ligenza dei lettori, 'certe iazion i che per quanto suffragate andante erudizione — suffragio Z'.` Ilae non poteva che difettare - 3ro tutta- via indeterminate nei. 'ica dell' e- gregio professore, che tróo si curò. a scapito della • chiarezza desiderata, di rilevare le mie contraddizioni. Ma di apparenti contraddizioni potrei rilevarne anch' io, osservandò come. anziché dove affermavo essere odiate le novità per timore del peggio — a nul- l'altro tendendo che a negare l'odio istin- tivo del nuovo — ne sorgerebbe una pa . lese laddove dopo essersi enumerate le cause che rendono rivoluzionari i popoli civili, si afferma esistere intere popola- zioni civili profondamente anti-ri v olu- zionarie senza indicare le cause di tale distinzione. E poi: « Quando l'uomo dice Darwin « è adattato ad un ambiente, o buono « o cattivo, perde ogni spirito di ribel- « lione, » fa osservare il Magri. Ma non è men vero che il fonda.. mento della teorica di Darwin non è già una legge d' inerzia ma la lotta per la vita ed anche fisiologicamente osserva l'illustre Zoologo < più semplice I è la struttura degli esseri e tanto sono I essi più costanti nelle loro forme, e per contrario: quanto è più elevato l'orga i nismo, maggiore è la celerità di muta- mento. » 111a, soggiunge sempre citando Dar- win: «Se non si adatta (l'uomo) muore o è spento dai dominatori. » Si suppone dunque l'esistenza di chi domina, di chi cioè non ha lottato sem- plicemente per conservarsi, ma per emergere, per sopraffare, conquistando il meglio, cioè il nuovo. E non è contro me tutta la storia nella mia ostinata negazione del miso- neismo come sentimento innato nell' uo mo, poichè i pochi dai quali ogni novità fu propugnata, ed i molti che la combat- terono, son due termini che sfuggono a qual unque valutazione, quando non si tenga conto di certe influenze e di certe suggestioni sociali, del gran distacco insomma, che passa fra l' individuo iso- lato e l'individuo preso nell'ingranaggio artificiale ed intricatissimo della società. E tutto qui sta il nodo della questione, qui devono ricercarsi le cause di tante apparenti contraddizioni. La differenza poi che io scorgo fra i più grandi rivoluzionari ed i più no- tevoli rivoltosi, sta nella ragione che i primi coordinano le loro azioni ed il loro lavoro di preparazione ad un fine che non può non conquistare od aver conquistata l' adesione dei più, mentre i secondi riescono quasi sempre sterili nei loro tentativi, che non emanano come mezzi (l'azione creduti utili — che dalla coscienza loro, dalla loro im- pulsività. I grandi rivoluzionari non possono aver trascurato i dettati della scienza e della ragione, mentre nei rivoltosi quando non è stata una critninosa sma nia di notorietà, è stata sempre un' im- pazienza ed una irrequietezza morbosa, che li ha spinti all'azione. E, cosa saranno, mio Dio:: quei pro- fessori che nella repubblica scientifica rappresentano niente più che dei pro- letari, doi diseredati? Osservando incidentalmente che il Magri, del resto, nessuna enuncia delle tante ragioni che fanno odiare il nuovo, h tornerò a quello che ho chiamato il 1 nodo della questione, e se mi varrò di Direziono L,(I Amministrazione, l'isa presso la Tipografia Citi. I manoscritti non Si restituiscono. Lo lettere non .francate si respingono. una parola ben più autorevole della mia, non sarà che per rendere più chiara l'idea mia fondamentale. « Si riconosce subito a vedere su che « porta l'opera dei sociologi moderni. Si « studia l' individuo sociale, si scrutano « gli usi e le costumanze, si fa la psi- « cologia di tutta la vita della Società. « E per determinarla meglio si risale « ai tempi barbari, alla animalità; si fa « la storia di tutto ciò che nella Societa « ha ancora un piccolo fremito di vita, « di tutto ciò che vi vive e si agita; si « rintracciano nella storia le rivelazioni « sui fenomeni presenti. Tale quasi tutta « la sociologia dello Spencer e quella « dei suoi seguitatori, il Lubbok, il Le- « toui-neau, ecc. ecc. O si ricercano le « influenze delle forze naturali, l'eredità. « il clima, la nutrizione, ecc. ecc. Su « l'individuo e i gruppi d'individui (E- « squirol, Mausdley- , Lombroso). Vale « a dire — e questo ha un'importanza « capitale nella nostra argomentazione « — si studia la società in ciò che non « è veramente la Società, che è o il suo « elemento, o il primo impulso di for- « mazione, Si fa come chi cercasse l'al- « bevo nel seme, nella terra che l' ac- « coglie, nell'aria e nel clima che lo « nutrii* con questa differenza che « l'albero è un organismo gia fissato da « un dato ambiente e che, ritrovando < sempre lo stesso ambiente quasi im- « mobile, i ipete sempre relativamente la « stessa forma, mentre la Società è un « organismo che si svolge ancora in un « ambiente che si modifica vertiginosa- « mente. Cosi la Società di un dato momento non essendo il semplice risultato della vita psicologica distaccata degli indivi- dui che la compongono, è vano ricer- care nello studio esclusivo ed apriori- stico di essi, le cagioni delle grandi com- mozioni sociali. Il socialismo scientifico dal quale io credo ben lontano il Colajanni, fonda le sue speranze su ciò che vi è di supe- riore nella società, sul bene che è la sua funzione normale, non sul male che è una morbosità; della Società che vuoi rinnuovare, non si perde a fare la pa- tologia, e per attenersi forse troppo alle leggi meccaniche della scienza, viene da- gli impazienti schernito coi nomi di cat- tedratico ed antirivoluzionario. E faccio punto aneli' io. A. Pagni LAMENTAZIONI •••-■•■■-ill••■■-•• Generali sono i lamenti per l' accattonaggio che Si esercita in Pisa: sono sempre le solite faccie e i soliti figuri, che con modi inurbani e prepo- tenti inolestano i cittadini e più specialmente le signore su i pubblici passaggi e per le vie remote della città. Vi è un brutto ceffo vestito da muratore, grosso e robusto, che da molto tempo pretende (è la vera parola) l' elemosina dai viandanti; lo abbiamo sentito diversi giorni or sono al Ponte della Fortezza insultare una signora che si era rifiutata di dargli il solito soldo. Si comprende che il povero si trovi qualche volta nella dura necessità di stendere la mano; ma quando si ve- dono individui sani e robusti continuare per mesi e mesi a elemosinare, segno è che costoro ci tro- vano più gusto che a lavorare; e ciò 'deve essere impedito per la dignità e il decoro del paese. I forestieri principalmente sono presi di mira da codesti accattoni; e si debbono davvero fare un bel concetto della nostra città. Da un pezzo anche si vede uno sciame di ra- gazzacci che infestano tutto il giorno il 'ungano, chiedendo il soldo per la minestra delle cucine economiche, e giocandoselo poi nel bel mezzo della strada a testa o croce sotto gli occhi delle guardie Un anno Lire 5, un semestre Lire 3. Un numero Cent. 5: arretrato 10. hiserzimii: prezzi da convenirsi. L (

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  • Anno XXII. N.° 5. DOMENICA (Conto corrente colla Post 4 Febbraio 1894.Conto corrente colla Posta

    Abbuonamenti ed Inserzioni

    GIORNÀLE POLITICO AMMINISTRAFIVObELL A Indicazioni ed Avvertenze`-'1••

    Un'Aro della Cullale-■••■

    ROMA. 2 Febbraio.

    A Camera chiusa, col capodel Ministero malazzato, parrebbeche la politica dovesse tacere ele notizie mancare assolutamente.

    Invece di esse abbondano igiornali e il Fanfulla pubblicavaperfino per sommi capi i progettifinanziari del governo, i quali perquanto si sa e si dice si rassumonoin gran parte in aumento d'impo-ste od in imposte nuove.

    Il Governo non si dissimulala difficoltà di presentarsi allaCamera per chiamarla ad unanuova levata di scudi, dove nesono già. rimasti tanto pochi: speraperaltro che la Camera gli accordii pieni poteri, anzi fa assegna-mento quasi sicuro su questaconcessione che a parere dei Mi-nistri faciliterebbe tanto il loroco m p i Lo.

    Lasciando andare le conside-razioni che sorgono spontanee alpensiero della responsabilità gra-vissima e straordinarissima che ilgoverno andrebbe ad assumerein questo caso dei pieni poteri,tale da renderlo direttamente ac-cagionabile del male che potessesorgere da provvedimenti presiin un simile regime eccezionaledi cose, non è poi vero chenuenza della Camera sarebbe cosìpronta e volente come si desi-dera: e se i deputati si ribel-lerebbero in gran parte alla appro-vazione delle imposte, non è dettoancora che essi si acquieterebberoa concedere i pieni poteri quandonon fosse più dubbio che questison volti principalmente ad otte-nere le imposte nuove.

    in ogni modo, questa misuraincontrerebbe certamente opposi-zione fierissima nel Senato chenon ha molte tenerezze pel Go-verno- e probabilmente vi naufra-gherebbe.

    Le notizie di Germania e dellacordialità inviata fra l'imperatoree il Bismark non sono anche essepassate senza qualche preoccupa-zione. Molti infatti che conosconoall' opera quella che si chiamavaUI) tempo la vecchia sfinge diVarzin si domandano naturalmen-te. Qui est donc qu' un trompeici ?

    vi è poi la campagna controi ribassisti e gli allarmisti alla qua-le si dà, una grande importanzaforse un po' in ritardo, 'essendooramai compiuto tutto il maleche si poteva attendere da co-storo. È proprio il caso di direche invocando ora il governo ele sanzioni di legge, si chiude la

    stalla dopo che i buoi son fug-giti.

    Il Carnevale è povero e nudopiù di qualunque altro se ne siavisto: nonostante a confronto diquello che si sa delle altre cittàd'Italia, a Roma si passa moltomeglio che altrove.

    '

    •4111111.1"

    Al Conservatorio di S. AnnaAnche noi sapemmo a suo tempo

    che il R. Governo con Decreto dei 31Decembre 1893 aveva nominato un R.Commissario straordinario per l'ammi-nistrazione del R. Conservatorio diS. Anna, nella persona del signor dot-tore Oscar Tobler.

    Prima peraltro di far cenno di que-sto avvenimento, la cui notizia avnagià prodotto in città una dolorosa im-pressione, volemmo assumere le mag-giori possibili informazioni; perché, seda un lato la scelta, invece di un pub-blico funzionario, del dott. Oscar Toblerpersona pregiatissima e stimata daiconcittadini, era non solo una garanziadi serietà della missione accettata e delsuo coscienzioso adempimento, ma anchenn chiarissimo indizio che non si trat-tava di nessuna irregolari tà da riparare,pure il fatto dello allontanamento nonaspettato né preveduto degli egregigentiluomini che fino dal 5 febbraio 1890soprintendevano a questo istituto, me-ritava migliore indagine e spiegazione.

    Ora sappiamo, sia per le comunica-zioni officiali ricevute dai signori com-ponenti la citata amministrazione, siaper quelle orficiose pervenute a perso-naggi politici della città nostra. chequesta determinazione del R. Governofu originata dall'intendimento di modificare sostanzialmente l' ordinamento ele funzioni dell'istituto di S. Anna. nonreputandosi bastevoli allo scopo le fa-coltà ordinarie accordate dalle leggi edai regolamenti alla Commissione: e ciòtanto più fu creduto espediente, in quantosi riteneva che i signori della Commis-sione fossero scaduli di carica.

    E viene eliminato così ogni possibiledubbio di offesa o di voluta mancanzadi riguardo ai signori della Commissione,ai quali il R. Governo anche in questaoccasione ha voluto dichiarare di man-tenere intera e grandissima stima efiducia, riconoscendone ed apprezian-done l'opera assidua onesta ed intelli-gente.

    Così stando le cose noi non possiamo,nell'interesse della città, che augurareal signor Tobler di riuscire completa-mente nella nobile e delicata missioneda lui assunta.

    E già ci sembra che il signor Toblersi sia messo sulla buona via, se è verocome ci dicono che egli avrebbe giàmanifestato il pensiero di. consultarealcuna delle più notabili persone dellacittà, e fra queste primi i componentila cessata Commissione ainministratrice,per profittare dei suggerimenti che pos-sono derivare dalla loro dottrina edesperienza nelle discipline scolastiche.

    Ancora intorno alla Teoria delle rivoluzioni

    Le mie osservazioni alla Teoria dellerivoluzioni dal profess. Francesco Magripubblicata in queste colonne, non eranomosse che dal desiderio di veder chia-

    :irite in forma più aCcessib; Intel .ligenza dei lettori, 'certe iazion iche per quanto suffragate andanteerudizione — suffragio Z'.` Ilae nonpoteva che difettare - 3ro tutta-via indeterminate nei. 'ica dell' e-gregio professore, che tróo si curò. ascapito della • chiarezza desiderata, dirilevare le mie contraddizioni.

    Ma di apparenti contraddizioni potreirilevarne anch' io, osservandò come.anziché dove affermavo essere odiate lenovità per timore del peggio — a nul-l'altro tendendo che a negare l'odio istin-tivo del nuovo — ne sorgerebbe una pa .lese laddove dopo essersi enumerate lecause che rendono rivoluzionari i popolicivili, si afferma esistere intere popola-zioni civili profondamente anti-ri v olu-zionarie senza indicare le cause di taledistinzione.

    E poi: « Quando l'uomo dice Darwin« è adattato ad un ambiente, o buono« o cattivo, perde ogni spirito di ribel-« lione, » fa osservare il Magri.

    Ma non è men vero che il fonda..mento della teorica di Darwin non ègià una legge d' inerzia ma — la lottaper la vita — ed anche fisiologicamenteosserva l'illustre Zoologo < più semplice

    I è la struttura degli esseri e tanto sonoI essi più costanti nelle loro forme, e per

    contrario: quanto è più elevato l'orgai nismo, maggiore è la celerità di muta-

    mento. »111a, soggiunge sempre citando Dar-

    win: «Se non si adatta (l'uomo) muoreo è spento dai dominatori. »

    Si suppone dunque l'esistenza di chidomina, di chi cioè non ha lottato sem-plicemente per conservarsi, ma peremergere, per sopraffare, conquistandoil meglio, cioè il nuovo.

    E non è contro me tutta la storianella mia ostinata negazione del miso-neismo come sentimento innato nell' uomo, poichè i pochi dai quali ogni novitàfu propugnata, ed i molti che la combat-terono, son due termini che sfuggono aqual unque valutazione, quando non sitenga conto di certe influenze e di certesuggestioni sociali, del gran distaccoinsomma, che passa fra l' individuo iso-lato e l'individuo preso nell'ingranaggioartificiale ed intricatissimo della società.

    E tutto qui sta il nodo della questione,qui devono ricercarsi le cause di tanteapparenti contraddizioni.

    La differenza poi che io scorgo frai più grandi rivoluzionari ed i più no-tevoli rivoltosi, sta nella ragione che iprimi coordinano le loro azioni ed illoro lavoro di preparazione ad un fineche non può non conquistare od averconquistata l' adesione dei più, mentrei secondi riescono quasi sempre sterilinei loro tentativi, che non emanano— come mezzi (l'azione creduti utili —che dalla coscienza loro, dalla loro im-pulsività.

    I grandi rivoluzionari non possonoaver trascurato i dettati della scienzae della ragione, mentre nei rivoltosiquando non è stata una critninosa smania di notorietà, è stata sempre un' im-pazienza ed una irrequietezza morbosa,che li ha spinti all'azione.

    E, cosa saranno, mio Dio:: quei pro-fessori che nella repubblica scientificarappresentano niente più che dei pro-letari, doi diseredati?

    Osservando incidentalmente che ilMagri, del resto, nessuna enuncia delletante ragioni che fanno odiare il nuovo,

    h tornerò a quello che ho chiamato il1 nodo della questione, e se mi varrò di

    Direziono L,(I Amministrazione, l'isapresso la Tipografia Citi.

    I manoscritti non Si restituiscono.Lo lettere non .francate si respingono.

    una parola ben più autorevole della mia,non sarà che per rendere più chiaral'idea mia fondamentale.

    « Si riconosce subito a vedere su che« porta l'opera dei sociologi moderni. Si« studia l' individuo sociale, si scrutano« gli usi e le costumanze, si fa la psi-« cologia di tutta la vita della Società.« E per determinarla meglio si risale« ai tempi barbari, alla animalità; si fa« la storia di tutto ciò che nella Societa« ha ancora un piccolo fremito di vita,« di tutto ciò che vi vive e si agita; si« rintracciano nella storia le rivelazioni« sui fenomeni presenti. Tale quasi tutta« la sociologia dello Spencer e quella« dei suoi seguitatori, il Lubbok, il Le-« toui-neau, ecc. ecc. O si ricercano le« influenze delle forze naturali, l'eredità.« il clima, la nutrizione, ecc. ecc. Su« l'individuo e i gruppi d'individui (E-« squirol, Mausdley- , Lombroso). Vale« a dire — e questo ha un'importanza« capitale nella nostra argomentazione« — si studia la società in ciò che non« è veramente la Società, che è o il suo« elemento, o il primo impulso di for-« mazione, Si fa come chi cercasse l'al-« bevo nel seme, nella terra che l' ac-« coglie, nell'aria e nel clima che lo« nutrii* con questa differenza che« l'albero è un organismo gia fissato da« un dato ambiente e che, ritrovando< sempre lo stesso ambiente quasi im-« mobile, i ipete sempre relativamente la« stessa forma, mentre la Società è un« organismo che si svolge ancora in un« ambiente che si modifica vertiginosa-« mente.

    Cosi la Società di un dato momentonon essendo il semplice risultato dellavita psicologica distaccata degli indivi-dui che la compongono, è vano ricer-care nello studio esclusivo ed apriori-stico di essi, le cagioni delle grandi com-mozioni sociali.

    Il socialismo scientifico dal quale iocredo ben lontano il Colajanni, fonda lesue speranze su ciò che vi è di supe-riore nella società, sul bene che è la suafunzione normale, non sul male che èuna morbosità; della Società che vuoirinnuovare, non si perde a fare la pa-tologia, e per attenersi forse troppo alleleggi meccaniche della scienza, viene da-gli impazienti schernito coi nomi di cat-tedratico ed antirivoluzionario.

    E faccio punto aneli' io.A. Pagni

    LAMENTAZIONI•••-■•■■-ill••■■-••

    Generali sono i lamenti per l' accattonaggioche Si esercita in Pisa: sono sempre le solite facciee i soliti figuri, che con modi inurbani e prepo-tenti inolestano i cittadini e più specialmente lesignore su i pubblici passaggi e per le vie remotedella città. Vi è un brutto ceffo vestito da muratore,grosso e robusto, che da molto tempo pretende(è la vera parola) l' elemosina dai viandanti; loabbiamo sentito diversi giorni or sono al Pontedella Fortezza insultare una signora che si erarifiutata di dargli il solito soldo. Si comprendeche il povero si trovi qualche volta nella duranecessità di stendere la mano; ma quando si ve-dono individui sani e robusti continuare per mesie mesi a elemosinare, segno è che costoro ci tro-vano più gusto che a lavorare; e ciò 'deve essereimpedito per la dignità e il decoro del paese. Iforestieri principalmente sono presi di mira dacodesti accattoni; e si debbono davvero fare unbel concetto della nostra città.

    Da un pezzo anche si vede uno sciame di ra-gazzacci che infestano tutto il giorno il 'ungano,chiedendo il soldo per la minestra delle cucineeconomiche, e giocandoselo poi nel bel mezzo dellastrada a testa o croce sotto gli occhi delle guardie

    Un anno Lire 5, un semestre Lire 3.

    Un numero Cent. 5: arretrato 10.

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    municipali: in altri Paesi - le guardie prendono ascapaccioni questa razza di monelli; qui a Pisa silasciano fare che è un piacere.

    Alla passeggiata delle piagge, mantenuta in unmodo indecente e divenuta !salina pubblica e boscoda far legna, se ne vedono delle belle; olls-e i so-liti accattoni, che ivi hanno anche maggiore arro-ganza, abbiamo i velocipedi che corrosi() a rottadi collo sni viali laterali fatti pei pedoni; e suiviali stessi circolano con la maggior sicurezza bar-rocci, carretti, veicoli d'ogni genere: se si va diquesto passo i pedoni dovranno passeggiare inmezzo la :strada fra la mota e la ghiaja e i signoribarrocciai e velocipedisti sui marciapiedi. Qualorasi creda, come al solito, che queste sieno nostreinfamie e diatribe si vada a constatare e si ve-dranno sui viali laterali i solchi delle rote e leimpronte degli zoccoli dei cavalli, I renajoli poihanno rovinato quattro o cinque viali, e per dipiù tengono in permanenza sopra un aiola un beldeposito di rene; ma allora che ci fanno i cassonidel Ponte alla Fortezza. dai quali il Comunericava un canone di affitto e che saranno ben prestoabbandonati, se a tutti si permetta di fare quelloche fanno i renajoli di fuori Porta alle Piagge ?

    Nel lungarno mediceo e proprio fra piazzaGaribaldi e piazza Cairoli la sera si orina allabella libera sul marciapiede dove siamo soliti dipasseggiare; pacifici cittadini escono dai caffè edalle fiaschetterie e con la maggior flemma delmondo fanno il comodo loro contro le spallettedell'Amo certi di non essere disturbati.

    Molte vetture e barroccini non si curano piùdi accendere i loro fanali, corrono all' impazzata;i ragazzi nelle vie non lastricate pigliano a sas-sate i 'passanti; e se ci si allontana un po' dalcentro non è difficile incontrare il popolo sovranoche fa.... che fa.... i suoi comodi accoccovato alMUTO.

    Le guardie municipali vedono, osservano, am-mirano tutto, e su tutto passano con la posa di-gnitosa degli Uomini superiori; e per questo pan-telone paga ? O non si potrebbe . fare una bellaeconomia!

    X

    Non parliamo poi della nettezza pubblica. Cheservizio è mai quello degli spazzaturai nella nostracittà ? Una pulitine alla peggio la mattina prestoe solo nelle vie principali; sul resto penserà Diomisericordioso che manda il vento e la pioggia.Per convincersi di ciò, se ne abbia bisogno, illettore prenda di mira in qualche strada secondariauno di quei fiori che crescono la notte, e a Pisaanche di giorno, lungo i muri delle vie, ivi depo-sitati da chi farebbe meglio a portarseli a casasecondo l'uso lucchese: ebbene il paziente lettoreavrà agio per parecchi giorni di esaminarne tuttele trasformazioni ne ammirerà il passaggio lentodalla freschezza più fragrante fino alla sua com-pleta essicazione, e non ne vedrà sparite le tracceche solo dopo qualche pioggia violenta: segno que-sto della verginità della strada dal contatto dellascopa municipale.

    E gli orinatoi, cui pareva si fosse dedicato contanto amore e con sì splendidi resultati il nostrobuon Sindaco all'inizio delle sue funzioni ? Chebellezza, che eleganza, che pulizia ! E i boschettidi piazza Vittorio Emanuele ? Che profumo ! E lefogne ? Che effluvi!

    La manutenzione delle strade poi, grazie al-l'attuale Ufficio d'Arte reso ormai famoso per lacostruzione del filtro d Asciano e per l' impiantodella tubatura dell'acqua potabile nelle fogne efra il terriccio infetto e sporco della città, è qual-che cosa di sorprendente. Si veda la strada diS. Caterina e se ne contemplino gli splendidimarciapiedi; perni forse al lettore che questi sipotevano fare il doppio più larghi e che ciò sarebbeanche stato un'economia, perchè il lastricato deimarciapiedi costa meno al metro quadro di quellodella via rotabile e dura di pid; ma queste sonomalignità; si è preferito spender di più a beneficiodel.... povero operaio, e far dei marciapiedi su cuinon passano due persone di fronte al solo scopodi far più larga la strada per la quale non tran-sitano al giorno dieci carrozze. Si veda la vi a delPiaggione; è già mezzo rovinata, e all'imboccaturadella strada che porta alla casa dì Galileo non èneanche terminata; ma come si collaudano i lavo-ri dalle celebrità dell'Ufficio d' Arte ? E dove la-SMISI° le nuove fognature ? Sono Così meschine eristre.tto che se viene un acquazzone sul serio sirisica di andar tutti soie acqua: e a pulirle poichi a va ? E non hanno gl' illustri idraulici delComune calcolato che se prima o poi s'impianteràuna condotta d'acqua a domicilio, quelle fogne nonsaranno sufficienti a riceverne il rifiuto ?

    Le vie S. Lorenzo, S. Fiediano, S. Francescol'Arancio, Mazzini etc. molto più frequentato dellaVia S. Caterina (che si è voluta far prima perragioni misteriese) sono in uno stato deplorevole.Che dir poi delle strade dei subborghi ?

    Ma la lamentazione è già troppo lunga; e chiu-diamo per oggi con la proposta di un voto diplauso a questa Amministrazione salvatrice di Pisa,

    1M111111~1e=

    VOLTERRA--••■■-•■•

    Voltemi, 2 Febbraio.

    R. Conservatorio di S. Pietro. — A rendereun poca di vita alla stagione carnevalesca vennein mente alla non mai tanto lodata Direttrice delnostro Educandato Virginia Brunie di regalarcianche in quest'anno, foriero di sinistre avventurealcuni trattenitnenti, onde sollevarci dalla tristezzae dall'abbattimento, dai quali abbiamo la disgrazia di non essere mai distratti.

    Non potrò mai dimenticare le serate del 27,31 Gennaio e 2 Febbraio trascorse in quel Tea-trine ripieno del colto e gentil sesso adornato dellepiù belle e svariate toilettes. Ciò che mi dispia-cque fu che il tempo, il quale avrei desideratoavesse allentato il suo corso, percorreva più ve- iloce e subito mi involava ogni sera da quell'Edendi delizie, ove la mia mente ed il mio cuore ve-niva ispirato ai più sublimi e dolci ideali; mirassegnava però pensando che tempus breve este me ne tornava allegro e contento nella miapiccola ma modesta cameretta a leggere nel Gior-nale Romano ciò che di rilevante era accadutonella nostra bella e cara Italia.

    L'esito dei trattenimenti fu ogni sera felice,ed è quindi mio dovere rivolgere un cordiale mi-rallegro a quelle brave Educande; le quali, co-strette soltanto una volta l'anno a disimpegnarela ben difficile parte della commediante, fecerotroppo: e sciocco sarebbe colui che avesse di piùdesiderato.

    Benissimo e con molta disinvoltura furon de-clamate alcune parole di circostanza dalla Signo-rina Orzalesi Siria applaudita dal numeroso ecolto uditorio. Disimpegnarono molto bene la loroparte nella commedia in nn atto z inganno pie-toso » le Signorine Del Genovese Pellina,TagnintCamilla, Gremigni, Ruggieri Pia, Baldacci EmmaVargetti Luisa. Colei però che raccolse maggiorsimpatia del pubblico nel Vaudeville in 2 atti« La Befana » fu la Signorina Nardi Maria: nonminore valentia dimostrarono tutte le altre che

    •la coadiuvarono, Signorine Baldacei Emma, Del-Genovese Pellina, Lorini. Bernucci, Maino Matilde.I cori ancora prosedettero ottimamente e raccol-sero molti applausi.

    Non mancheranno forse alcuni di quei ormaitanto famosi critici, i quali spinti dalla loro in-nata mania di tutto combattere, troveranno qual-che cosa da censurare: io però non posso che lo-dare quelle brave bambine se in soli otto giornipoterono sotto la brava Direzione del Sig. LuigiCheli farci gustare qualche pezzo drammatico.

    Un mirallegro è d'uopo che io rivolga al prof.Enrico Vannuccini, che seppe tanto abilmente di-rigere ed accompagnare col piano il Vaudeville,all'amico Giuseppe Mazzoni che fra gr interniezzisuonò dei ballabili ed al Sig. Luigi Cheli.

    Come potrò io finalmente trovare parole attea lodare la egregia Direttrice Virginia Bunis laquale va ogni giorno più acquistando simpatiapresso il pubblico per le rare virtù di cui èadorna? Col timore quindi che le mie povere pa-role debbano farle menomare il prestigio con tantafatica acquistato, mi riservo ad inviarle un cor-dial saluto, un augurio sincero di sempre miglioreavvenire ed un ringraziamento per I' invito gen-tilmente concessomi.

    Michele.

    Cronaca Provinciale

    affiect

    medico, e stando a quel che si dice si abbuiò loscandalo che certamente avrebbe potuto interessareil R. Procuratore.

    Xeres.*** •

    Bagni S. Giuliano — E gisnehè il mio col-lega delle Molina vi ha parlato di Medici e di nonmedici, voglio io pure informarvi di una nuovaingiustizia che al solito i menateli del comune vor-rebbero commettere a sfregio della moralità e a

    - danno degli Amministrati. Per le dimissioni del-l' egregio sig. Dott. Barachini si è in questi giornidovuto procedere alla proposta di nomina del nuo-vo Ufficiale sanitario comunale, ed a seconda delRegolamento' sulla Legge Sanitaria e delle Istru-zioni Prefettizie mancando nel Comune altri me-dici liberi esercenti, il preferito dovrebbe essere iltitolare del capoluogo, o quanto meno, quegli cheavesse titoli speciali di studi igienici.

    Ma i signori del Comune si non delle Leggie pur di favorire i loro beniamini e pregiudicare,elii non piega la schiena, ai loro voleri ne fanno

    - di ogni erba un fascio!.Il nostro Dott. Sig. Corsi, da tutti amato e

    stimato, è stato giovane interno ed Astante all'o-spedale di Pisa, Direttore e Chirurgo primariodi Montepulciano, ed attualmente è Direttore del-l'Ospizio dei poveri della R. Opera di B. S. Giu-liano, Medico dell' Amministrazione Ferroviaria eMedico condotto di qui da 15 anni. Chi arlunqnesecondo la giustizia e la Legge doveva essere pro-posto come Ufficiale Sanitario Comunale?

    Indubbiamente l'egregio Dott. Corsi. Si è pre-ferito invece contro la Legge e la giustizia pro-porre l'attuale titolare delle Melina di Quosa, chepotrà essere o divenire un distintissimo medico, mauscendo ora dall'Università non ha indubbiamentele benemerenze ed i requisiti posseduti dal Dott.Corsi.

    Questa proposta di nomina, discussa in Consi-glio, non fu approvata dal Sindaco che risvegliatosidal lungo sonno non voleva nè poteva permettereun ingiustizia così enorme; ma la debole opposi-zione del Sindaco a nulla valse perchè 1' oppri-mente maggioranza (10 contro 1) volle favorire ilproprio beniamino, ed il solito Consigliere per giu-stificare l' insensata ed ingiusta proposta trovò su-

    ' bito i requisiti del candidato assicurando i colleghidel Consiglio che il Sig. Dott. Ricci meritava diessere proposto al Ufficiale Sanitario perchè pos-sessore di un Microscopio. Oh intelligenza emana!%ne il possedere un Microscopio fosse un titolodi Scienza!

    • Ritornerò sul fatto, e v' informerò meglio, aiaintanto faccio caldo appello al R. Prefetto, perchèin nome della moralità, e per il bene degli am-ministrati respinga la proposta del Consiglio Co-munale dei B. S. Giuliano ed attenendosi al di-sposto della Legge Sanitaria provveda perchè sia

    i nominato Ufficiale Sanitario Comunale quel me-! dico che risulti avere i mase.siori titoli di ineri,o.

    Ruggero.

    alunni, e il Sindaco, l'uomo col capo de' sette'colori, non vuole. Al nepote è stata però apertauna classe aggiunta senza necessità; egli atti, 2ore e 1 /2 in inutile e con danno dei nostri figliai quali non vettgon spiegate neppur le cose d'ob-bligo.

    Si valga della sua autorità il R. Provveditorevada alla casa de' Cesari a S. Felice e là vedràcome viene impartito l'insegnamento. »

    « Molti tuoi assiduii quali aspettano il tempo delle elezioni. »

    eflases

    Corse promosse dalla Società Alfea.Riunione straordinaria di Corse d'Ostacoli 18

    Febbraio 1894. — Iscrizioni chiuse il 30 Gennaio.Nel Premio di Barbaricina: Lufra (L. 3000),

    Vyner, Chatter Box, Etheired, Cajo, Goito.Nel Premio del Ministero della Guerra: Cle-

    lia.Nel Premio della Societ4 di Steeple ehases:

    Turlututl, Opal II., Chatter Box, Oliviero, S.t Clan-de, Araldo, Victor.

    Nel Premio Sterpaia: Cavalerie, Turlututù,Santarella, Chatter Box, Olivier°, Saint Claude,Araldo, Victor.

    Nel Premio Duca d'Aosta: Clelia, Gigia.

    Riunione del di 4 Marzo.Nel Premio di Pisa: Cavalli inscritti: Bella

    di Sir Rholand. Lavinia del Marchese G. Passati;Theodora del Duca di Marino: Euclide di SanSalvà; Enio del Generale Agei; Mongrana di T.Rook Junior; Sabina del Marchese Birago; Estherdi Sir Camflow; Hidalgo di Sir O' Gard; Iroldodi Calderoni.

    reednees.

    Al Circolo degli Artisti.Alla morte dell' anno 1893 attendevano i vi-

    venti il primo tocco d' agonia del Circolo degliArtisti, per cantare ikrequiem fino all'ultimo sensodi vita, ed oprire poi il testamento olografo pereseguire, fino allo scrupolo, le pisposizioni del te-statore.

    Ma, o sia stata una insperata molecola d'ossi-geno, od una miracolosa puntura d'etere, il fattoè che il Circolo degli Artisti di Pisa, in unosforzo supremo, ha dischiuse le palpebre, ha get-tate via le coltri, ed è ritornato a novella vita.

    Il giovedì grasso, magramente passato in tuttala città riuscì arcisirasso per tutte le signore esignori che ebbero il bene di assistere alla grandeserata Fin de Siede data nel Circolo degliArtisti. Il erogramina ? un punto interrogativoenorme affisso nel centro della sal-a. Uscendo dalCircolo pensai. Noi fortunati se a tutti gli inter-rogativi dubbiosi della nostra vita, venisse rispostocome fu a quello enorme della sala. Per il primorispose, e rispose bene come sempre, il Sig. For-tunato Ciuti colla splendida declamazione del Co-lombo meritandosi applausi frenetici ; il SignorSgaibar e il signor Satti fanatizzarono con un duoumoristico. Il sig. E. Botteghi destò grandi risateper un brillantissimo monologo in vernacolo pisano.Preliminari dello studente sig. A. Ugolini. Chiusela prima parte del programma « ? » una lotteriaumoristica. Il prof. Mungai, invitato dal prof.Durando, disse alcuni bellissimi versi invitandole signore, e le Signorine a chiuder la serata conquattro salti di danza. E furono quattro salti chesi protrassero fino -alle quattro e mezzo del Ve-nerdì! Speciale lode :neritano il bravo maestroTorri e l'infaticabile Sig. Bergamini che sedetteroal piano ed ebbero applausi meritati.

    Conferenza.Martedì 6 febbraio corrente alle ore 12 e

    mezza nella sala del R. Teatro Nuovo, la SignoraContessa Letizia Alessandra Polozow terrà unaconferenza sul tema: Un esame di coscienza, abeneficio della Cassa Sovvenzioni V. Emanuele IIe dell'Asilo infantile Principe Amedeo della no-stra città.

    La Contessa Polozow scrittrice e letterata, èuna delle più note collaboratrici delle riviste let:t,erarie e sociali italiane ed estere. La sua confe-renza sarà d'indole affatto sociale.

    eseelabess

    Il filtro.La notizia che demmo nel numero scorso a

    riguardo del filtro dell' acqua potabile deve es-sere attenuata essendo il fatto anolto meno gravedi quello che ci fa narrato.

    Non è il filtro che rovinò ma bensì una partedel muragliene perimetrale del filtro stesso. Il re-stauro non esigerà che una somma di spesa assai

    Per la alimentazione della città questo incon-veniente non ha prodotto alcun danno attuale. Infatti l'acqua potabile giunge abbondantissima dallesorgenti non sespette e quella che dovrebbe venirequà dopo sottoposta all'azione del filtro, sarebbepel momento sup-rflua.

    che fa poco è vero, ma quello che «fa è sotto ogniaspetto encomiabile ed ammirevole, come sopra siè visto.

    Tristano.

    Melina di gnosa — L' Influenza seguita amietere le sue vittime, ed in meno di una setti-mana abbiamo avuto sette morti! E por un paesedi circa mille abitanti non è davvero cosa leggera,e la popolazione ne è ginstameate impressionata.Non è così dei nostri padroni del Comune che intanta calamità sapete come prevedono? Colla con-fusione o col solito protevionismo. Che il Sindacocontinui a far la cura del cloroformio è cosa solitain lui, ma che la superiore Autorità non pensi arisvegliarlo è il colmo della vergogna. Come si puòimpunemente mandare in una condotta uno stu-dente di sesto anno mancante per conseguenza delcertificato di libero esercizio e lasciarlo per alcunigiorni in supplenze del titolare distribuendo ricettea mandando illegalmente all'altro inondo i poveriammalati? E tutto ciò per favorire di un congedo intempo di epidemia, il beniatnino titolare da pochigiorni.

    Che l' amministrazione comunale sapesse comeIL supplente non aveva ancora conseguito la Laureaè indubitato e lo proveremo all' occorrenza, maquel che è peggio la cosa sarebbe puro giunta al-i' orecchio della R. Prefettura, che con un tele-gramma di richiamo al Sindaco fece fuggire il neo-

    Le Scuole.Su questo argomento ci scrivono:« Caro Corriere, da' tuoi assidui si raccomanda

    che tu dica gualcosa nelle tue colonne delle Scuoledi Pisa.

    Per dimostrare quale dispotismo regna al Pa-lazzo Gambacorti sarebbero tante le cose da no-tare; aia oggi parliamo delle cose scolastiche.

    Al Ginnasio per il numero grande di giova-netti ci sarebbe stato bisogno di due classi ag-giunte, ma il sapiente assessore nen vuole e nonsi aprono. Il Consiglio Scolastico domandò al Co-mune l'aiuto a de' maestri, che hanno sopra 100

    1111111.~.11-........ ■■..... ...■7.........,..1.1~11...«..• 'g.,. - ,:e.T. I

    R. Teatro NuovoIl primo corrente incominciarono le prove del-

    l'opera Otello del maestro Verdi.Potremo quanto prima ammirare la grandiosa

    opera dell'illustre e venerando maestro.Sono eliminate tutte le difficoltà che parévano

    opporsi alla rappresentazione della Manon Le-scaut del giovine e valente maestro Puecini; ecosì, dietro opportuni concerti colla ditta Ricordisarà esaudito anche quest'altro vivissimo desideriodel pubblico.

    -e111111 -

    R. Università di Pisa.Gli esami di abilitazione all'insegnamento delle

    Lingue straniere e delle Scienze naturali avrannoprincipio in questa Università il giorno 16 aprileprossimo venturo.

    Per esservi ammessi occorre presentare entroil mese di Febbraio al Rettorato la relativa do-manda in carta da bollo da Cent. 60, debitamentemunita dei documenti richiesti dal Regolamentoapprovato col R. Decreto 8 Luglio 1888. Per in-formazioni, rivolgersi alla Segreteria dell'Univer-sità.

  • riscone in poco tempo tutti i sintomi del malecontratto od ereditario, come bubboni, vegetazioni,ernzioni, pustole muscose, ecc, ma scompajono comeper incanto le macchie pigmentarie, forme ostina-tissime di manifestazioni cutaneo.

    Egregi medici, i ii varii riscontri, hanno potut ocoostatare che tale specifico ha risposto mirabil-mente agli esperimenti; e quindi, con efficace lavorodi propaganda, non cessano d' inculcare ai soffe-venti una tale benefica cura.

    È necessario, infine, si sappia, che il rimediosi spedisce segretamente a chi lo desidera,genio domanda al chimico Prof. Gael ano LaFarina in Palermo, Via Tornieri, 65.

    k

    Trasporto funebre.

    La tragedia deUa caserma Umberto I. di cuitutti i giornali d' Italia dettero già le più minuteinformazioni, commosse grandemente la nostra città,ed assistemmo ad una vera gara nel voler renderegli estremi onori alle povere vittime.

    Al concorso di tutte le autorità e corpi moralisi unì l' intiera cittadinanza, i negozi 9i chiusero

    in segno di lutto; e se un lamento si fece quasigenerale fu perchè il percorso dell' imponente cer-te° non parve troppo ben regolati), deludendo in-volontariamente l' aspettati va di molti .

    Nella sola piazza del Duomo si calcola vi fos-sero oltre 15000 persone. Alte migliaia di personeerano schierate nel lungarno e nelle altre vie

    • che si credeva dovessero essere percorse dal corteo.Furono pubblicati in ringraziamento a tanta

    spontanea dimostrazione di cordoglio cittadino,nobili manifesti dal.e autorità civili e militari.

    A.rla R. I

    Teatro Nuovo.Erano colse (probabilmente perché si erano fette

    correre!) voci poco confortanti intorno allo spetta-colo per la Quaresima prossima: giacché si asserivae si sosteneva come cosa sicura che la Manon Le-scala di Pucoini non sarebbe stata rappresentataaitrimenti.

    I malevoli spargevano la nntizia gongolantiall'idea che gli ostacoli di ogni genere frappostiall'opera della Direzione avessero vinto gli sforzidi questa: e pensavano che come prima si erariusciti a forza di lettere anonime e minacciasse afar ritirare altri impresarii, così poteva accaderecol nuovo impresario o che, per lo meno, si pote-vano trovare altre vie per rendere monco l'annun-ziato e attraente spettacolo. Fortunatamente l'ener-gia della Direzione, il buon senso dell'Impresari.),la cortesia della Casa Editrice, il buon volere ela condiscendenza delle masse orchestrali e corali,hanno trionfato di tutti•gli ostacoli: e noi siamolieti di poter annunziare che é stato già firmato

    tra Direzione ed Impresa il contratto, secondo ilquale saranno rappresentati in Pisa e l'Otello ela Manon Lescaut ir. modo degno delle impor-tantissime opere nonchè del teatr ., che pure, inaltri tempi, aveva fama d'essere tra i primi d'Ita-lia.

    Esecutori principali dell'Oteno saranno la Sig.Cesareo, il tenore Avedano e il baritono Salassache con tanto successo hanno testè eseguito l'operastessa a Piacenza: per la Manon vi saranno unanuova prima donna e un nuovo tenore, attesal'indole diversa dell'opera. Così avremo due com-pagnie, ciascuna appropriata al genere di musicache deve eseguire.

    L'orchestra e i cori saranno notevolmente au-mentati: concertatore e direttore sarà il chiaris-simo M. Cav Toscanini, che ha saputo conquistarsicosì alto posto nell' arte. Tutto quindi concorre afarci ritenere che mercè la saggia opera della Di-rezione attuale, avremo quest' anno in Pisa unospettacolo quale da molti anni non si era piùavuto, e tale da assicurare una stagione del piùalto interesse artistico.

    Le prove sono già incominciate e si spera chela prima rappresentazione dell' Otello possa averluogo il 17 o il 18 corrente. Ora gli assidui sforzidella solerte Direzione e del coraggioso Impresa-rio attendono il loro coronamento dal simpaticointeressamento del pubblico. Il quale, ne siamocerti, non solo non si lascierà sfuggir l'occasionedi gustare un tale spettacolo ma coopererà, colsuo concorso, a rendere più brillante la stagionee a rialzare il credito del nostro Teatro che altri-menti potrebbe dirsi condannato al perpetuo silen-zio: se, in fatto un'Impresa che da due operenuove, importanti, grandiose, con elementi diprimo ordine e con ogni decoro non fosso incorag-giata dal pubblico qual mai impresario si potrebbetrovar d'ora innanzi che si arrischiasse a prenderela locazione del teatro di Pisa ? — (Atte di che èda ritenere che il pubblico nostro,i1 pubblici) vero,indipendente, imparziale, alieno dalle camarille egeloso del proprio decoro coglierà ben volentieril' occasione per date novella prova della sua intelli-genza del suo buon gusto e del suo amore per l'arte.

    Violino

    Comunienzi n i

    Riceviamo e pubblichiamoAl nostro amico Lodovico Marini che nel giorno

    17 dello scorso mese perdeva la dilettissima madreCleonice, i suoi colleghi, che ora soltaeto appremoquesta di liti sventura, gli inviano le loro sineorecondoglianze; associandosi al dolore di lui e dellasorella Erminda.

    111JICISIPULOEALA

    La punibilità delle manifestazionisefflz . ose.

    Ta Cassazione Unica pubblica nel su.. ultimonumero una importante sentenza colla quale dallaCessazione fn ritenuto che, sebbene il canto in unaritntione od assembramento possa costituire mani-festazione sediziosa, tuttavia il fatto conserva ilcarattere della contravvenzione prevista dall'art. 3della legge di pubblica sicurezza e no i si trasfor-ma nel reato più grave previsto dal Codice penaleallorchè manca la prova che la manifestazione siadiretta a conseguire l' intento che le parole sedi-ziose possono additare.

    +Q.>

    Servizio telegrafico—

    MASSA, 3 — Lunedì il tribunale di guerradiscuterà tre cause contro undici imputati di As-sociazione a delinquere ed eccitamento alla guerracivile.

    RIO JANEIRO, — È tolte il blocco: il com-mercio comincia a riprendere.

    PARIGI, — Carnot affetto da dolori reumaticifu obbligato a rimanere in camera e non pote pre-siedere il consiglio dei Ministri.

    La Commissione delle dogane aumentò di 3/5

    i dazzi attuali sulle farine.

    NAPOLI, 3 — Crispi è arrivato.

    Le troppo rapide e strane variazioni di tem-peratura, a cui va soggetta da parecchi anni lanostra regione, sono fatali alla salute, specie nellastagione estiva; durante la quale il nostro corpotrovasi più o meno madido di sudere, e così ne

    provengono tossi, raucedini, perdita di voce, ca-tarri bronchiali, ed altri più gravi malanni aldelicatissimo apparecchio della respirazione. Ciòposto, per prevenire e curare tali morbose affe-zioni è ottimo consiglio usare l'AntibaeillareGarofalo, rimedio efficacissimo contro i deploratimalanni.

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    Ma quel che più .colpisce, in si tenera età, èla ricca, finente chioma di lei e la morbida, lu-cida e fluente barba di lui. Io godo l'amiciziadel medict di quei due felici mortali e mi per-misi elevare dei dubbi sulla naturalezza d'unachioma e d'una barba cosi portentosamente belle

    — Eh tutt'altro che artificio — mi risposeil medico.

    — Ma in questo caso sono un fenomeno!— Il fenomeno ci sarà. ma ne ha merito

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    Infatti il veleno, che genera tale malanno èuno dei più temuti della specie, poichè appare comeI' obbrobrioso rovescio della passione...

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