News 59 gennaio 2016
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Ticonzero news
I commenti posi-
tivi dei clienti
consentono di
dimostrare i suc-
cessi raggiunti e
di porre in risalto
Sommario
Scienza&Società
Il giro del mondo in 80 tombini, di Ghisi Grütter
Comunicare scienza, di Luigi Campanella
[Newsletter IA-CS: 01/02]
Il re nudo spegne la luce. Per una critica dell’eco-
nomia politica al buio, di Simone Ombuen
EPS—EconomiaPoliticaSocietà
Consumerismo e Socialismo, di Luigi Agostini
La penalizzazione delle madri nel mercato del
lavoro italiano: un confronto, di Michele Lugo
Recensioni e critica
G. G. Màrquez e Á. Mutis, cronaca di una lunga amicizia, di Emiliano Ventura
Ike Hasbani: Le sfide impossibili, di Giovanna Corchia
45 anni / Irrational man / Il ponte delle spie / La corrispondenza, di Alessandra Bailetti
Sesta pagina: le segnalazioni
Ticonzero/Pentatonic: Fabrizio Giacomelli , il 14
febbraio 2016, ore 17—Uomini e macchine: intelli-
genza, coscienza e bellezza dall’umanità in poi Via dei Serpenti: Cosa si fa con un libro? Ciclo di
incontri
Immagini interne
3° Concorso fotografico Ticonzero/Pentaprism
Urbanistica a Roma: il principio di coerenza
Notiziario aperiodico degli articoli pubblicati n. I n. 59 gennaio 2016
M. Agostinelli Energenze
L. Agostini Note critiche
P. L. Albini Labirinti di lettura
P.L. Albini Recensioni di saggi
Autori Vari EconomiaPoliticaSocietà
Autori Vari Frodi&Favole
Autori Vari Articoli di Scienza&Società
Autori Vari R/C recensioni e critica
A. Bailetti A proposito di film
G. Camarda Cronache di politica economica
L. Campanella Comunicare scienza
A. Castronuovo Meccanica della fantasia
O. Cilona Democrazia&Impresa
G. Corchia Cultura&Società
A. M. Curci Il cielo indiviso
E. D’Alessio Altrove e Dintorni
A. De Marco Bioculture
G. Grütter Disegno e Immagine
M. Maggi Tecnorischio&Ambiente
P. Manzelli Scienza e Arte
L. Michelini Civitas
R. Nobili Filosofia scientifica
S. Ombuen Urbania
P. Pallottino Figure
P. Pignalosa Spettri musicali
F. Rufo Biopolitiche
R. Vacca Fuori dal coro
E. Ventura Divagazioni
F. Zucco Bioetica: Donne & Scienza
Le rubriche aperiodiche attive di Ticonzero
n. Codice ISSN 2420-8442
Spartaco Coletta, Laurentino38
Disegno e immagine di Ghisi Grütter
21. Il giro del mondo in 80 tombini. Riflessioni in
occasione della mostra di Mario Panizza
Mario Panizza è un Sunday painter. Architetto e docente universitario, pur ricoprendo ruoli istituzio-
nali impegnativi, riesce a impiegare il suo tempo libero dipingendo tele con i colori acrilici. È in gra-
do, inoltre, di mantenere intatto il suo gusto nel ri-
trarre oggetti o scene che ha precedentemente cer-cato e trovato.
Dipingere per Panizza è un metodo per riflettere
sulle cose: il suo procedimento passa attraverso la conoscenza di frammenti urbani che cataloga con
rigore scientifico, classifica, sceglie e ripropone nei quadri con abilità artigiana e cultura storica, quali
risultati di una ricerca paziente.
Per anni Mario Panizza ha viaggiato il mondo in bicicletta e con la macchina fotografica per captare
scenari urbani, dettagli di paesaggi industriali e
quant’altro riusciva a fissare nella mente con l’aiuto della fotocamera. Una volta tornato a casa studiava
e approfondiva i significati delle immagini colle-zionate, con l’obiettivo di riprodurle. Quando qual-
cuno accenna alla sua abilità tecnica, si schernisce e
afferma «ma con l’acrilico è così facile!» che la dice lunga sul carattere riservato dell’autore.
Così scrisse Otello Lottini a proposito della mostra
“Mario Panizza in viaggio” del 2008: «Nella sua operazione artistica, il pittore trae ispirazione da
immagini fotografiche, dalle quali individua e sele-
ziona oggetti, spazi e materiali e poi interviene per
riprodurla sulla tela.. [continua]
Comunicare scienza di Luigi Campanella
Newsletter IA-CS: 01/02 01. Restauro sostenibile
lI patrimonio artistico ed archeologico rappresenta una ricchezza economica e culturale del nostro Pae-se. Tale patrimonio deve essere salvaguardato e cu-rato. Il restauro è pertanto attività preziosa, Spesso in passato svolta senza tenere conto che essa non deve danneggiare né l'ambiente né la salute degli operatori. In tempi recenti tale attenzione sollecitata in sedi diverse, scientifiche, culturali, sociali, si è risvegliata ed il RESTAURO SOSTENIBILE è di-venuto una linea guida della scienza e tecnologia per i Beni Culturali. Ad esso IA-CS, l'Associazione Internazionale degli Scienziati della Conservazione, dedica le proprie ricerche ed il proprio impegno. Con questa rubrica porteremo all'attenzione dei let-tori alcuni spunti di restauro sostenibile, cogliendo con essi anche l'occasione per parlare di Beni Cul-turali.
02. La solubilità delle sostanze
Una di queste mattine stavo cercando di spiegare agli allievi restauratori come un solvente è in grado di sciogliere una sostanza e la differenza tra mecca-nismo fisico e meccanismo chimico di dissoluzio-ne: “Perché due sostanze reagiscano occorre che almeno una sia allo stato liquido, allora è possibile che quella liquida avvolga la sostanza solida, riesca a penetrarvi e a mescolarsi intimamente, a circon-dare con le sue molecole le molecole della sostanza da solubilizzare e a separarle; solo così si ha un contatto intimo e le condizioni giuste per la dissolu-zione, e questo è il meccanismo fisico. Invece quel-
lo chimico…” […] [continua]
Rita Cicero, Ponte Ostiense
Maurizio Scacchi, Metro
Urbania di Simone Ombuen
3. Il re nudo spegne la luce. Per una critica dell’eco-nomia politica del buio Una vecchia storiella racconta di come in una notte senza luna un uomo sotto un lampione di una stra-
da buia guarda con attenzione per terra, con aria preoccupata. Un passante chiede: “Cosa cerca?”, e
l’altro: “Ho perso una chiave, mi può aiutare?”.
Dopo due, cinque, dieci minuti di ricerca il passan-te chiede: “Ma qui non mi pare ci sia nulla, è pro-
prio sicuro di averla persa qui?”. E l’altro: “No, ma
qui è l’unico punto della strada dove si veda qual-cosa”.
Alcuni recenti andamenti della politica italiana ri-cordano un po’ questa storiella. Mentre la disoccu-
pazione giovanile aumenta e il Paese fatica a recu-
perare slancio il Senato approva in gran fretta la sua auto estinzione a tempo come organo ad ele-
zione diretta, mentre il Governo fa ripartire le ope-
re infrastrutturali semplicemente definanziando quelle bloccate per vari motivi.
È vero, per far ripartire l’Italia serve un sistema decisionale più efficace e meno ricattabile da parte
di minoranze di blocco; come è indispensabile av-
viare un nuovo ciclo di investimenti. Tuttavia gli effetti sulla domanda di lavoro della riforma del
Senato appaiono difficili da comprendere, così co-
me lo sblocco di alcuni investimenti non definisce le nuove e stringenti priorità che la crisi produttiva
del Paese e la sua ricollocazione nella rete globale
dell’economia ci chiedono con urgenza.
Molti sostengono che la maggior causa del declino
italiano sia la mancata […] [continua].
Roberta Mancini, Eur
Note critiche di Luigi Agostini
22. Consaumerismo e Socialismo
L’alternativa al capitalismo, per un secolo, ha avuto come riferimento storico il lavoro salariato e come obiettivo il controllo, attraverso la conqui-sta del potere, dei mezzi di produzione La tesi che vorrei proporre e su cui lavorare è che – alla luce dell’affermarsi di ulteriori ed inedite contraddizioni nella realtà economico-sociale, nuove forme di socialità collettiva potrebbero di-ventare il nuovo riferimento, socialità collettiva, acquisita attraverso uno sviluppo inedito della scienza/produzione, sviluppo che riduce progres-sivamente al minimo il lavoro necessario. Diminuendo il tempo di lavoro, le forze produttive potrebbero svilupparsi sulla base di una utilizza-zione collettiva, anziché individuale, delle merci che entrano nell’uso del tempo liberato. In tale prospettiva, che potremmo chiamare neo-socialista, il discorso su consumo e consumerismo acquista una valenza assolutamente strategica: il consumerismo da movimento che interviene me-diamente sulle disfunzioni del mercato - come og-gi è generalmente concepito - può essere pensato e affermato come un movimento sempre più potente che assume come obiettivo la realizzazione, nel concreto delle cose, di nuove forme di socialità collettiva. La premessa di una tale prospettiva non può che partire dal rovesciamento della importanza del tempo di consumo rispetto al tempo di lavoro; l’acqua bene comune può essere assunta come esempio di riferimento Si diceva: il discorso sull’alternativa al capitali-smo, per più di un secolo, ha avuto al centro come tema dominante se non esaustivo, la produzione e le sue dinamiche; come suo soggetto maieutico l’operaio-lavoratore; come leva la socializzazione dei mezzi di produzione, come forma il Consiglio
di fabbrica […] [continua]
Benedetto Bossi, Al sole
EPS - EconomiaPoliticaSocietà
81. La penalizzazione delle madri nel mercato del
lavoro italiano: un confronto, di Michele Lugo
Le donne italiane e il mercato del lavoro
In Italia, rispetto al resto dei Paesi occidentali, la condizione delle donne sul mercato del lavoro è
particolarmente negativa. Il tasso di occupazione femminile (fra i 20 e i 64 anni) è di poco superiore
al 50%, molto basso rispetto alla media europea
(che nel 2014 era del 63,5%) e la sua già lenta cre-scita sembra essersi interrotta (Eurostat 2015). Lo
svantaggio delle donne italiane, pur coinvolgendo
anche le donne senza figli, è particolarmente forte per le madri: il numero di donne che escono dal
mercato del lavoro in seguito alla nascita di un fi-glio è stimato tra il 20% e il 25% (Casadio et al.
2008; Gutierrez-Domenech 2005), nella maggior
parte dei casi l’interruzione della carriera lavorativa delle madri non è temporanea come accade in altri
Paesi occidentali – Germania, Regno Unito o Stati
Uniti – ma permanente. Si potrebbe pensare che questo quadro tenda a migliorare per le giovani ge-
nerazioni: grazie al maggiore coinvolgimento delle
donne delle coorti più recenti nel mercato del lavo-ro, all’espansione di settori economici con un’ele-
vata domanda di lavoro femminile e alla seppur li-mitata crescita dei servizi di cura alla prima infanzia
pubblici (e privati). Analisi svolte su dati del 2009
suggeriscono piuttosto che la situazione, invece di migliorare, stia ulteriormente peggiorando.
Conciliare famiglia e lavoro diventa sempre più
difficile?
Utilizzando i dati dell’indagine «Famiglie e Sogget-ti sociali» effettuata nel 2009 dall’ISTAT si può
stimare l’effetto della nascita del primo figlio sulla probabilità di lavorare per quattro coorti di donne
italiane (figura 1). Nell’anno […] [continua]
Divagazioni di Emiliano Ventura
6. G. G. Màrquez e Á. Mutis, cronaca di una lunga amicizia C’è un momento nella vita di uno scrittore o di un aspirante scrittore, in cui si afferra un metodo, si coglie il senso di una svolta, si schiarisce un pen-siero che sembrava sfuggire; incontrare la narrativa di Gabriel Garcìa Màrquez equivale a cogliere uno di questi momenti.
Significa capire che la narrazione e la letteratura possono essere anche ‘altro’, possono approdare su lidi impensati, possono accogliere forme e materia-le distanti o eterogenei. Tutto questo comporta una piccola rivoluzione nella persona e nello scrittore; incontrare la narrativa di Màrquez corrisponde a questo pensiero di svolta, di apertura alle potenzia-lità del testo.
Questo scritto nasce dopo la notizia della morte di Garcìa Màrquez, tuttavia non ha lo scopo del ritratto o della commemorazione né tantomeno l’effetto del coccodrillo con la volontà di spiegare l’opera dello scrittore stesso, per cui non si parlerà di Cent’anni di solitudine né dell’Autunno del Pa-triarca.
Si vuole in realtà percorre i sentieri marginali di un’opera meno famosa, uno dei testi meno ingom-branti dello scrittore, in questo modo si potrà rag-giungere il luogo di una lunga amicizia, quella tra Gabriel Garcìa Màrquez e Àlvaro Mutis, due dei maggiori scrittori sudamericani. L’amicizia con Àlvaro Mutis risale agli anni ’50, quando Màrquez è invitato a far parte della redazione di El Especta-dor. Per il settantesimo compleanno di Mutis l’a-mico Gabriel gli scrive e gli legge un breve discor-so che ripercorre e racconta brevemente della loro amicizia, il testo è Il mio amico Mutis. Scopriamo così dei loro viaggi ad Istanbul e a Parigi, dell’affa-bulazione pirotecnica di Álvaro davanti agli attoni-ti Fellini e Monica Vitta, di un grave incidente
scampato quasi per miracolo […] [continua]
Valerio Minichiello, Vela di Calatrava
Cultura&Società di Giovanna Corchia
80. Le sfide impossibili. Ike Hasbani, Io sento anche se non parlo
In genere, distratti come siamo dai tanti impegni quotidiani, difficilmente c’interroghiamo sulle innu-
merevoli barriere reali e psicologiche che il vasto mondo dei disabili e le loro famiglie devono affronta-
re in ogni momento. Eppure una maggiore sensibilità ai problemi degli altri, i meno fortunati, potrebbe compiere il miracolo di dare a tutti una vita degna di essere vissuta. «Il mio nome è Isaac, detto Ike,
come il famoso presidente americano... forse ci si aspettava qualcosa di più da me... ». Iniziava con queste parole il primo tema di Ike, allora soltanto un bimbo che aveva imparato da poco a comunicare.
Certo, un bambino speciale, sensibile e delicato, ma irrimediabilmente chiuso in se stesso. Affetto
da sindrome autistica, non parlava da quando aveva tre anni. Si esprimeva a modo suo, coi suoi silenzi eloquenti, i suoi toni acuti, ma soprattutto con il suo sguardo dolce e penetrante. «L’ho incontrato
quando aveva 11 anni. Esperti e colleghi mi avvisarono che non c’erano molte speranze. Non si era
certi che capisse», racconta la psicologa Marilena Tettamanzi che lo ha aiutato a uscire da quella spa-ventosa «gabbia interiore». Grazie alla tenacia della psicoterapeuta e della sua famiglia, Ike Hasbani,
milanese, ha imparato a «parlare», un percorso reso possibile da chi crede che il mondo si possa cam-
biare «Quando lo incontrai per la prima volta teneva la testa bassa , stringeva […] [continua]
Massimo Cristini, Fonte
A proposito di film di Alessandra Bailetti
45. 45 anni Irrational man Il ponte delle spie La corrispondenza
[leggi]
Antonio Epifanio - 1° Premio
Ponte della Musica
Segnalazioni
Le News di Ticonzero sono visibili anche su
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smartphone
Conversazione con Fabrizio Giacomelli
…………..
Uomini e macchine: intelligenza, coscienza e bellezza
dall’umanità in poi
14 febbraio 2016, ore 17.00
Associazione culturale Villaggio Cultura-Pentatonic
Viale Oscar Sinigaglia, 18/20—Roma
Pentatonic/Ticonzero
Via dei Serpenti
Cosa si fa con un libro?
Ciclo di incontri da gennaio a maggio 2016
in varie librerie — seconda edizione
Palomar Asilomar, il blog collegato
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Publisher e editor PierLuigi Albini
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