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Questo articolo di Costanzo Gatta è pubblicato su Corriere della Sera Digital Edition
EDICOLA Brescia - 22 aprile 2017 - pagina 21
PAVONE MELLA, VIAGGIO NELLA STORIA LOCALE
ATTRAVERSO I TOPONIMI
Storia di un paesaggio agrario. Toponomastica di un paese della Bassa bresciana: Pavone
Mella come non lo si conosceva fino ad ora. Una battuta a tappeto della toponomastica del
Bresciano era nei desideri di mons. Fappani, presidente di Fondazione Civiltà bresciana. E lo
scrive presentando lo studio fatto con rara diligenza da Giovanni Barisani: «Il sogno che ora
si specchia in questo testo si infranse per vari motivi, in particolare per il prevalere di
ufficialità» - Gnaga, Bottazzi, Guerrini, per dire dei bresciani o Belotti Foglio, Bocchio e
Ligasacchi, sul Garda - Fappani elogia chi si è assunto il compito «senza accampare titoli o
privilegi accademici». Il risultato è eccellente. Barisani, con pignoleria certosina, non ha
trascurato alcun toponimo del territorio. Pavone Mella è stata passata ai raggi X: da quando il
territorio compreso fra Oglio e Mincio conosce una prima organizzazione politico
amministrativa. E siamo all'arrivo dei Celti quando nel territorio di Pavone vivono non più di
200 anime. Poi Barisani va avanti nel tempo: Medio Evo, Rinascimento, e su su, fino a tempi
recenti. La lettura del paesaggio pavonese ha portato alla luce 380 etimi. Eccoli ben descritti
in 190 pagine Essi ricordano tradizioni antichissime, interpretano i tempi che avanzano,
osservano la natura, fermano con un nome un oggetto, un campo, persino una piega del
terreno. Per i toponimi più antichi si deve guardare attorno al 600 a C. L'ultima evoluzione
toponomastica, invece, prende forma con la dominazione veneziana nel Bresciano. E così chi
consulta il volume ha il piacere di frugare fra geotoponimi, fitotoponimi, zootoponimi.
Oppure vedere cosa abbia ispirato l'idrologia, prima di passare agli antrotoponimi o di
affrontare le titolazioni stradali. Se a ricalco di questa opera di Barisani altri volessero
cimentarsi con la stesa precisione, paese per paese, potremmo avere la mappatura del
Bresciano sognata da mons. Fappani...
Costanzo Gatta
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GIORNALE DI BRESCIA 15 MAGGIO 2017 GIORNALE DI BRESCIA 15 MAGGIO 2017
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In questo articolo si fa riferimento al pittore Vaglia Federico al quale gli AFCB hanno dedicato un libro pubblicato nel 2013
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CORRIERE DELLA SERA 17 GIUGNO 2017
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Nota. Tra le persone forestiere di altre parrocchie erano
presenti Clotilde Castelli, Angelo Micheletti, Alberto Vaglia
degli AFCB. Il Rosario era stato organizzato dalla Unità
Pastorale della Parrocchia Del Buon Pastore, di Santo Stefano,
di S. Francesco di Paola. Era presente tra i sacerdoti Don
Armando Nolli
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