Navicelli News n° 14
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ANNO IV, N.14ANNO IV, N.14ANNO IV, N.14
TTTRIMESTRALERIMESTRALERIMESTRALE IIINFORMATIVONFORMATIVONFORMATIVO SUSUSU CCCANALEANALEANALE DEIDEIDEI NNNAVICELLIAVICELLIAVICELLI EEE NNNAUTICAAUTICAAUTICA PPPISANAISANAISANA
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AALLLL’I’INTERNONTERNO MMISSIONEISSIONE CCINAINA EE GGIAPPONEIAPPONE VVAROARO DEIDEI MMANGUSTAANGUSTA 94 94 EE 108 108 PPRIMORIMO VVAROARO DELLADELLA NNUOVAUOVA DDARSENAARSENA BBOCCADARNOOCCADARNO: : INAUGURATOINAUGURATO ILIL NUOVONUOVO PPORTOORTO DIDI PPISAISA IILL PPROGETTOROGETTO LLOSEOSE: L: LOGISTICAOGISTICA EE SSICUREZZAICUREZZA PERPER II NAVICELLINAVICELLI R115, R115, ILIL PRIMOPRIMO GENERATOREGENERATORE DIDI ENERGIAENERGIA ADAD ONDEONDE MARINEMARINE
2
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
SOMMARIOSOMMARIO
NEWS NEWS
IN RILIEVOIN RILIEVO FINALMENTE IL NUOVO POR-
TO DI PISA
VARATO L’R115, IL PRIMO
GENERATORE DI ENERGIA AD
ONDE MARINE
MISSIONE CINA– GIAPPONE
PRIMO VARO DELLA NUOVA
DARSENA
VARATI I MANGUSTA 94 E
108
PROGETTO LOSE
NNNAVICELLIAVICELLIAVICELLI NNNEWSEWSEWS --- LLLUGLIO UGLIO UGLIO 201320132013
EDITORIALE 3
NAUTICA E LOGISTICA, INNOVAZIONE ED ECOLOGIA, FORMA-ZIONE, RICERCA E SVILUPPO, RICERCA DI FONDI PER REGGE-
RE ALLA CRISI
4 - 5
NAVICELLI DI PISA: MISSIONE CINA-GIAPPONE 6 -- 7
FINALMENTE IL NUOVO PORTO DI PISA 8 - 9
PRIMO VARO PRESSO LA NUOVA DARSENA 10
VARATO L’R115, IL PRIMO GENERATORE DI ENERGIA AD ON-DE MARINE
11
NOVITÀ DAI CANTIERI NAVALI, OVERMARINE: È STATO VARATO IL NUOVO MANGUSTA 94
12
NOVITÀ DAI CANTIERI NAVALI, OVERMARINE: PRENDE IL LARGO L NUOVO MANGUSTA 108
13
INTERVIISTA AL COMANDANTE LAMBERTO FERRINI, A BORDO DEL TALAL
14 - 15
UCINA: LE DISPOSIZIONI URGENTI PER IL RILANCIO DELLA NAUTICA DA DIPORTO E DEL TURISMO NAUTICO CONTENUTE NEL “DECRETO DEL FARE”.
16 - 17
UCINA: PIERO FORMENTI NOMINATO VICE PRESIDENTE DI EBI–EUROPEAN BOATING INDUSTRY. PIETRO VASSENA ENTRA NEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI FE-DERTURISMO.
17
NAVICELLI DI PISA SPA: CERTIFICAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE QUALITA’ & AMBIENTE
18 - 19
THAILANDIA: UN NUOVO MERCATO EMERGENTE NEL SUD 20 - 21
INCOMING DI UNA DELEGAZIONE CINESE PER IMPORTANTI SOCIETA’ TOSCANE
22
LOSE: UN NUOVO PROGETTO PER LA SICUREZZA E IL MONI-TORAGGIO AMBIENTALE SUL CANALE DEI NAVICELLI
24 - 25
MENO LITIGI E PIÙ COLLABORAZIONE PER LA TUTELA E IL RILANCIO DEL LITORALE
26
RUBRICA CUCINARE A BORDO 27 - 28
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
“ […]Le attività
svolte hanno
l’obiettivo di
approfondire la
conoscenza dei
mercati nautici
esteri e dei loro
meccanismi di
funzionamento”
EEDITORIALEDITORIALE
3
Il processo di
internaziona-
lizzazione
riguarda ogni
azienda e
ogni paese,
infatti, un
tessuto eco-
nomico varie-
gato riesce
ad essere
più resisten-
te alle flut-
tuazioni date
dalle varie
crisi che,
sempre più frequentemen-
te, attanagliano ogni eco-
nomia.
Avere aziende com-
petitive a livello internazio-
nale ha ricadute importanti
non solo in termini fiscali e
occupazionali, ma anche
per le imprese maggior-
mente orientate sul mer-
cato interno. Queste, infat-
ti, possono trarre comun-
que beneficio da possibilità
di business che si aprono
in diversi paesi, non è da
escludere a priori che
anche piccole attività di
chiara impronta regiona-
le possano trovare sboc-
chi insospettabili. Non a
caso, il nostro paese sta
cercando di fare squadra
spingendo sulla forza
rappresentata dalle PMI
e sulla qualità dei loro
prodotti per promuovere
all’estero il Made in Italy.
In questo conte-
sto anche la SpA Navicel-
li, su incarico della CCIAA
sta portando avanti un
programma di marketing
internazionale, attraver-
so missioni all’estero,
organizzazione di inco-
ming e partecipazioni a
fiere, che prevede la pro-
mozione e la divulgazione
delle eccellenza produtti-
ve del settore della nauti-
ca e dell’economia pisa-
na in generale. Le attività
svolte hanno l’obiettivo di
approfondire la cono-
scenza dei mercati nau-
tici esteri e dei loro mec-
canismi di funzionamen-
to; di creare sinergie tra
operatori del settore
nautico e cantieri
dell’area; di attrarre in-
vestitori interessati al
tessuto produttivo pisa-
no; di organizzare iniziati-
ve che possano creare
occasioni di business e
di dare continuità alle
relazioni commerciali già
esistenti.
Negli ultimi tre
anni la Navicelli ha par-
tecipato a missioni e
preso contatti con im-
prenditori, responsabili
di marine e investitori
dei paesi emergenti in
particolare Cina, Brasile
e di altri paesi le cui eco-
nomie sono comunque
in rapida crescita
(Giappone, Argentina,
Messico, Perù ed Emira-
ti Arabi Uniti).
Valter Tamburini
Valter Tamburini, responsabile delle attività
di internazionalizzazione
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
4
La presentazione del business plan
2013-2015 è stata l’occasione
per annunciare i nuovi progetti
della Navicelli di Pisa spa. Il dragag-
gio del canale dei Navicelli con tec-
niche innovative che trasformeran-
no i sedimenti inquinati in materiali
utilizzabili in ambito vivaistico e
nella costruzione di strade. La cre-
azione di un sistema di videosorve-
glianza del canale per la sicurezza
della navigazione con dieci teleca-
mere a infrarossi e tre stazioni per
il monitoraggio della qualità delle
acque. La continuazione del pro-
getto Apea 2020 (Area produttiva
ecologicamente attrezzata) che
prevede banchine attrezzate, rete
wifi su tutta la darsena, un nuovo
binario ferroviario per il collega-
mento con la stazione e
l’aeroporto, un’area logistica con
un sistema innovativo per le merci.
La presentazione si è tenuta il 16
maggio scorso nella sede della
Navicelli di Pisa spa alla presenza
del Sindaco di Pisa Marco Filippe-
schi, del Presidente della Provincia
di Pisa Andrea Pieroni, del Vice
Presidente della Camera di com-
mercio di e Consigliere di Navicelli
spa Pisa Valter Tamburini,
dell’Assessore Provinciale allo svi-
luppo delle attività economiche
Graziano Turini, del Presidente
della Navicelli di Pisa spa Giovando-
menico Caridi e del Vice Presiden-
te Marco Magnarosa.
“Abbiamo vinto il bando “Life +” –
dichiara il Presidente della Navicelli
di Pisa spa Giovandomenico Caridi
- Il progetto ha l’obiettivo di valuta-
re e diffondere l’applicabilità di un
approccio innovativo, multisettoria-
le e integrato per la gestione so-
stenibile dei sedimenti di dragaggio
contaminati. I sedimenti inquinati
dragati dal canale dei Navicelli sa-
ranno sottoposti a un trattamento
di decontaminazione che li trasfor-
merà in materiale da reimpiegare
come substrato in sostituzione di
terreno e torbe nel settore vivaisti-
co e come materiale di riempimen-
to nella costruzione di strade. Il
progetto sarà coordinato dal Cnr e
prevede vari partners, tra cui il
dipartimento di ingegneria civile
dell’università di Pisa. Il budget
totale del progetto è
di 1 milione 655
mila euro, finanziati
al 55% dalla comuni-
tà europea a fondo
perduto, di cui 309
mila euro andranno
alla Navicelli spa. Il
progetto avrà inizio a
ottobre e terminerà
nel marzo 2016”.
Un risultato positivo
che va ad aggiunger-
si ai quattordici pro-
getti di ricerca por-
tati avanti dalla so-
cietà negli ultimi sei
anni. La scelta di
concepire l’area dei
Navicelli in modo
moderno nel rispetto
dell’ambiente, puntando sulla nauti-
ca e la logistica, ma anche su inno-
vazione ed ecologia, formazione,
ricerca e sviluppo e ricerca di fon-
di, ha consentito di reggere alla
crisi.
“Abbiamo attivato buona parte dei
servizi immaginati nel 2008 - affer-
ma il Vice Presidente della Navicelli
di Pisa spa Marco Magnarosa – e
altri ne abbiamo aggiunti nel corso
dei sei anni, mantenendo
l’equilibrio economico fino al 2012.
L’assetto dei progetti in corso ga-
rantirà questo equilibrio nei prossi-
mi tre anni”.
Il successo delle scelte fatte è rico-
nosciuto dal Comune e dalla Pro-
vincia di Pisa.
“La Navicelli di Pisa spa – sottoline-
a il Sindaco di Pisa Marco Filippe-
schi - ha affrontato la crisi con pro-
getti concreti, che sono serviti nel
momento opportuno a cogliere
tutte le occasioni per accedere a
finanziamenti pubblici e a impor-
tanti investimenti privati.
(continua a pag seguente)
NAUTICA E LOGISTICA, INNOVAZIONE ED ECOLOGIA, FORMAZIONE, RICERCA E SVILUPPO, RICERCA DI FONDI
PER REGGERE ALLA CRISI
La dirigenza e i Soci durante la presentazione del nuovo
Business Plan della Società
La Navicelli di Pisa spa ha presentato il business plan 2013-2015 e ha fatto il punto
dopo 6 anni di attività per creare un’area industriale moderna
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
“ […] Abbiamo attivato
buona parte dei
servizi immaginati nel
2008 […] e altri ne
abbiamo aggiunti nel
corso dei sei anni,
mantenendo
l’equilibrio economico
fino al 2012.
L’assetto dei progetti
in corso garantirà
questo equilibrio nei
prossimi tre anni.”
5
(continua da pag precedente)
A Pisa ci siamo mossi per tem-
po mettendo in campo progetti
in grado di catalizzare finanzia-
menti che altrimenti sarebbero
rimasti inutilizzati o finiti altro-
ve. Il risultato è un vero e pro-
prio sistema integrato che
conferma la validità della scelta
compiuta alcuni anni fa, quan-
do furono decise le prime va-
rianti urbanistiche che resero
possibile la realizzazione di un
polo della cantieristica lungo il
canale dei Navicelli. Dove arri-
verà anche Ikea, che è solo una
grande risorsa in più, visto che
secondo i calcoli della stessa
società il punto vendita è desti-
nato ad attrarre un milione e
mezzo di persone ogni anno”.
“I risultati positivi e di valore
della Navicelli di Pisa spa –
afferma il Presidente della Pro-
vincia di Pisa Andrea Pieroni –
sono incoraggianti per il futuro
e servono a sfatare il fatto che
tutto quello che è affidato alle
amministrazioni pubbliche non
funziona. La Navicelli di Pisa
spa, che all’inizio aveva la sola
gestione del canale, è passata
a soggetto attore e motore
dello sviluppo dell’area”.
Tra le tante attività portate
avanti in questi anni c’è an-
che la partecipazione alle
fiere più importanti e gli ac-
cordi stipulati all’estero.
“Per combattere la crisi –
dichiara il Consigliere della
Navicelli di Pisa spa Valter
Tamburini - bisogna puntare
anche
sull’internazionalizzazione.
Tutti lo dicono, dimenticando
però che le nostre imprese
sono piccole e hanno pochi
soldi, per cui i proclami non
bastano: serve il sostegno
economico. Noi non lo possia-
mo dare, ma accompagnia-
mo le imprese in mercati
lontani emergenti, come il
Brasile, l’India, la Cina e il Sud
Africa. E nelle nostre missioni
vendiamo tutto il territorio
pisano, non solo la nautica”.
Pisa è coinvolta anche nel
progetto Lose (Logistica e
sicurezza del trasporto mer-
ci) che ha l’obiettivo di ridurre
i rischi derivanti dalla circola-
zione delle merci e dei tra-
sporti pericolosi e l’impatto
sui sistemi di viabilità e am-
bientali dell’area transfronta-
liera. L’ambito è quello delle
reti stradali e autostradali
(sviluppato dalla Provincia di
Lucca), delle aree portuali e
dei centri urbani (sviluppato
da Provincia di Sassari, Co-
mune di Genova e Provincia
di Livorno) e delle aree fluviali
(implementato dalla Provin-
cia di Pisa e dalla Navicelli di
Pisa spa).
“Il progetto Lose non è di
solo studio – spiega
l’Assessore allo sviluppo del-
le attività economiche della
Provincia di Graziano Turini –
ma creerà infrastrutture per
monitorare il traffico fluviale
lungo il canale dei Navicelli e
per controllare la qualità
delle acque. E’ un progetto
da 1 milione 800 mila euro,
di cui 1 milione 342 mila
finanziati dall’unione europe-
a. Alla Navicelli spa sono
destinati 300 mila euro. Il
progetto rientra nel
‘programma di cooperazione
transfrontaliera Italia/
Francia Marittimo 2007–
2013’ e terminerà nel
2015”. Tre i sistemi previsti:
un’infrastruttura di connetti-
vità; l’impianto di videosorve-
glianza con dieci telecamere
a infrarossi lungo il canale
dei Navicelli; tre stazioni per-
manenti per il monitoraggio
della qualità delle acque con
sonde parametriche. Sarà
così possibile garantire la
sicurezza del canale e della
pista ciclabile, controllare il
numero di imbarcazioni in
navigazione, fornire un servi-
zio di connessione wireless
nella darsena pisana, nella
golena d’Arno (lato Incile) e
lungo la pista ciclabile.
.
Daniela Salvestroni
Il Team della Navicelli
di Pisa Spa
NAVICELLI DI PISA: MISSIONE CINA—GIAPPONE
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
6
In una
fase eco-
n o m i c a
particolar-
m e n t e
del icata come l ’attuale ,
l ’ internaz ional izzaz ione e
l’export sono le chiavi di crescita
più importanti per le imprese
italiane che devono fronteggiare
la contrazione delle vendite e la
debolezza del mercato interno.
La Spa Navicelli di Pisa ha elabo-
rato una strategia per supporta-
re i cantieri navali a consolidare
la loro presenza sul mercato
internazionale attraverso azioni
di scouting e partecipazioni a
saloni nautici. Infatti, nel mese di
maggio è stata effettuata una
missione in Giappone e Cina,
paesi in cui la nautica ricopre un
ruolo di rilievo.
Il Giappone, dopo Stati Uniti e
Cina, rappresenta la terza eco-
nomia mondiale e si colloca al
quarto posto tra i paesi del G20
per PIL pro-capite. Grazie a una
leadership tecnologica e indu-
striale affermata, a una forza
lavoro altamente formata e spe-
cializzata, a elevati tassi di ri-
sparmio e di investimento e a
una forte promozione dello svi-
luppo industriale del commercio
estero, il paese si presenta co-
me una moderna e matura eco-
nomia industriale di libero mer-
cato, efficiente e competitiva sul
piano internazionale.
Ciò nonostante, il paese è sog-
getto a una forte dipendenza
dall’estero in termini di importa-
zione di materie prime, tra cui
quelle energetiche, in quanto
scarsamente provvisto di risor-
se naturali.
Nel 2008, il Giappone è riusci-
to a contenere l’impatto della
crisi finanziaria globale e, nono-
stante un calo degli investi-
menti e della domanda estera
nel 2009, il governo ha soste-
nuto la ripresa dell’economia
attraverso incentivi alla cresci-
ta che, nell’anno successivo,
hanno portato il paese asiatico
a diventare il quarto esportato-
re mondiale di merci (dopo
Cina, Stati Uniti e Germania) e
il quarto importatore mondiale
(dopo Stati Uniti, Cina e Ger-
mania).
Nonostante l’incertezza sulle
prospettive economiche giap-
ponesi, derivata dalle calamità
che hanno colpito il paese nel
2011 (terremoto, tsunami ed
e m e r g e n z a n u c l e a r e ) ,
l’arcipelago nipponico ha pro-
seguito il suo trend di crescita
positivo.
Settore trainante dell’economia
del paese è la pesca e le attività
a essa correlate. Il Giappone
possiede, infatti, una delle mag-
giori flotte al mondo per quanto
riguarda le imbarcazioni da pe-
sca costiera, di altura e di pro-
fondità. L’importanza delle atti-
vità ittiche ha dunque portato
allo sviluppo di numerosi cantie-
ri navali, concentrati principal-
mente nella parte meridionale
dell’isola di Honshu, e ha reso
l’impero del Sol Levante il
leader mondiale nella produzio-
ne di navi e di pescherecci. Si
tratta, tuttavia, di una produzio-
ne incentrata principalmente
su l settore economico -
industriale, che contribuisce a
circa il 15% della pesca mon-
diale, a discapito della nautica
da diporto. Quest’ultima, infatti,
è poco radicata nella cultura e
nei costumi locali.
(continua a pag seguente)
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
gior interesse, possiamo elencare
abbigliamento, gioielli, arredamen-
to, auto e yacht.
La nautica, infatti, negli ultimi anni,
ha registrato un forte sviluppo fa-
vorito anche dalle caratteristiche
geografiche e climatiche del pae-
se, in particolare, le imbarcazioni
da diporto maggiormente richieste
dal mercato asiatico sono di picco-
le e medie dimensioni, con una
lunghezza tra i 7 e i 15 metri,
mentre i superyacht appartengono
ancora a un settore di nicchia.
I cantieri nautici sono concentrati
nelle regioni costiere di Shandong
e Guandong e, con una percentua-
le significativa, anche nell’area di
Shanghai e nel Golfo di Corea. Così
come gli yacht clubs si trovano
principalmente nelle città di Shan-
ghai, Tianjin, Shenzhen e sull’isola
di Hainan.
Gli incontri svolti in Cina hanno evi-
denziato un forte interesse, da
parte delle aziende orientali, per la
possibile creazione di joint venture
e per l’acquisizione di cantieri e
marchi della nautica di lusso italia-
na. In particolare, è stata segnala-
ta la volontà di mantenere in Italia
la produzione e i servizi di refitting
relativi al mercato occidentale e la
delocalizzazione in Cina della co-
struzione con i relativi servizi per
quanto riguarda il mercato asiati-
co.
Viola Luti
G20 e, insieme a
Brasile, Russia, In-
dia e Sudafrica, for-
ma, dal 1999, i co-
siddetti BRICS.
Negli ultimi decenni,
la Cina ha raggiunto
un notevole sviluppo
economico grazie
alla velocità, al rit-
mo e a modalità
inedite, realizzando
così un vero e proprio passaggio
da un ’economia d ir ig ista
(statalizzata, centralizzata e piani-
ficata) a un’economia di mercato
senza compromettere una so-
stanziale stabilità sociale e politi-
ca. Infatti, negli ultimi dieci anni le
esportazioni cinesi verso il nostro
paese sono aumentate di otto
volte, mentre quelle italiane verso
il loro mercato si sono quadrupli-
cate. Questa crescita è dovuta al
rafforzamento del peso economi-
co della Cina nel commercio este-
ro mondiale, al punto tale da rag-
giungere, tra il 2002 e il 2011,
un interscambio con
l’Italia maggiore di
quello tra noi, gli Stati
Uniti e altri mercati
come Brasile e India.
Dallo sviluppo econo-
mico del paese è deri-
vato un aumento e-
sponenziale della Mil-
lionaire Class (che ha
superato ampiamente
il milione di persone e
che si trova concen-
trata nelle regioni set-
tentrionali e sudorien-
tali), che ha avuto accesso ai beni
di lusso e ha sviluppato un inte-
resse crescente verso i prodotti e
i marchi europei. Questi, infatti, a
livello internazionale, sono da
sempre sinonimo di qualità e di
prestigio e, tra gli oggetti di mag-
(continua da pag precedente)
In relazione ai rapporti economici
tra l’Italia e il Giappone, è impor-
tante sottolineare come la logisti-
ca e i trasporti ricoprano un ruolo
di rilievo: le imprese italiane di
settore presenti sul mercato nip-
ponico sono il 4,4% del totale; le
aziende giapponesi che hanno
investito o delocalizzato nel no-
stro paese si affermano al 3,2%.
Questi dati evidenziano come tra
le due nazioni le relazioni com-
merciali ed economiche siano
particolarmente sviluppate e con-
solidate.
Dagli incontri effettuati con gli
operatori locali, da parte delle
imprese orientali, è emerso
l’interesse per forme di collabora-
zione con cantieri italiani per la
costruzione e la commercializza-
zione di imbarcazioni mercantili e
da pesca. In particolare, la loro
attenzione è rivolta a uno sviluppo
tecnologico sostenibile incentrato
sull’innovazione e sulla salvaguar-
dia dell’ambiente.
La Repubblica Popolare Cinese è
il terzo paese al mondo per esten-
sione e, dal 2001, è membro uffi-
ciale dell’Organizzazione Mondiale
del Commercio (OMC/WTO –
World Trade Organization). Il Pae-
se figura inoltre nel gruppo dei
7
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
8
Eccolo finalmente il porto di Boc-
cadarno. O meglio il nuovo Porto
di Pisa. A salutarne la nascita
sono arrivati ben due ministri,
quello della Pubblica Istruzione
Maria Chiara Carrozza e quello
dell’Ambiente Andrea Orlando
che non ha mancato di osserva-
re che “tecnologia e progettazio-
ne d’avanguardia possono, se
applicate corretta-
mente, dare vita un
recupero ambientale
esemplare in un con-
testo particolarmen-
te delicato come è
quello di un parco
naturale”. Così come
è accaduto per que-
sto porto alla foce
dell’Arno, realizzato
su un’area confinan-
te con il mare aper-
to dove fino a cinque anni fa
c’erano i ruderi fatiscenti e inqui-
nati di un’antica e dismessa fab-
brica di idrovolanti.
Ma il giudizio più importante su
questa nuova infrastruttura de-
stinata alla nautica da diporto
che arricchisce la dotazione della
costa toscana, l’ha data un per-
sonaggio autorevole che ha volu-
to essere presente alla giornata
inaugurale dopo aver già visitato
il porto di Boccadarno nella fase
della realizzazione delle opere a
mare, del bacino di ormeggio, dei
pontili e dei moli che lo delimita-
no a nord, a est e a sud. La voce
autorevole che si è pronunciata
in maniera netta sul porto pisano
è Roberto Perocchio, presidente
dell’Assonat, che riunisce tutti i
porti turistici italiani e di recente
chiamato anche a guidare
l’analoga associazione a livello
mondiale. Ebbene, Perocchio,
che il giorno dell’inaugurazione
rappresentava anche l’Ucina,
non ha avuto dubbi ed ha affer-
mato pubblicamente che il
“nuovo porto di Pisa sarà il fiore
all’occhiello dell’Italia al prossimo
congresso mondiale della catego-
ria in calendario a Istanbul nel
2014”.
Certo, da questo punto di vista il
porto di Boccadarno essendo
l’ultimo arrivato sulle coste italia-
ne ha avuto il vantaggio di poter
usufruire di tutte le innovazioni
tecnologiche e le ricerche più a-
vanzate sui materiali e
gli impianti che gli han-
no consentito di rag-
giungere l'ambito tra-
guardo di “fiore
all’occhiello dell’Italia”;
ma non è solo questo a
fare dell’infrastruttura
pisana un unicum nel
panorama della portua-
lità italiana. La foce
dell’Arno, infatti, è inse-
rita nel più grande par-
co naturale della Toscana, quello
di San Rossore, Migliarino, Mas-
saciuccoli e tale posizione ha im-
posto ai progettisti e ai costrutto-
ri l’adozione di tecniche costrutti-
ve d’avanguardia mirate alla tute-
la ambientale altrove sconosciute.
Ma non basta.
(continua a pag. seguente)
FINALMENTE IL NUOVO PORTO DI PISA
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
9
(continua da pag. precedente)
Questo porto si spalanca sul
mare a pochi chilometri dalle
piste dell’aeroporto internazio-
nale “Galileo Galilei” oggi colle-
gato con voli giornalieri con
tutte le capitali e le più impor-
tanti città europee. Il che vuol
dire un porto turistico sulla
costa toscana, dove
l’arcipelago toscano è visibile a
occhio nudo e che, di fatto, di-
sta non più di due ore da centri
come Londra, Parigi, Bruxelles,
Monaco, Amburgo e via dicen-
do.
La costa pisana, fra l’altro, era
l’unica fra tutte quelle delle pro-
vince toscane che non aveva
un accesso diretto al mare,
pur essendo Pisa una città di
antica tradizione marinare,
tanto che lo stemma della Re-
pubblica Pisana compare insie-
me a quelli di Genova, Venezia
e Amalfi nella bandiera della
Marina Italiana. Ora questa
lacuna è stata colmata dopo
che per cinquant’anni un porto
alla foce dell’Arno è stato un
sogno difficile da realizzare,
fino a che in quell’area
era attiva la fabbrica
d e l l a F i a t . P o i ,
d’improvviso, dieci anni
fa l’area della fabbrica
dismessa è stata mes-
sa in vendita e acquista-
ta da una società di ca-
pitali pisani formata dai
fratelli Mario e Manrico
Marianelli, attiva nel settore
della pelletteria a Santa Croce
e dal costruttore pisano Elio
Panchetti.
A quel punto il cammino del
progetto – e del ‘sogno’ pisano
– si è velocizzato grazie alla
sinergia virtuo-
sa che si è
instaurata fra
la società Boc-
cadarno Porto
di Pisa spa
guidata da
Stefano Bottai
e gli enti e le
istituzioni pisa-
ne cui spetta-
va il compito del controllo e
della concessione delle relative
autorizzazioni. Il risultato, come
ha osservato durante la ceri-
monia inaugurale lo stesso
sindaco Marco Filippe-
schi, può essere assun-
to ad esempio di come
pubblico e privato pos-
sano interagire fruttuo-
samente in caso di pro-
getti condivisi. In conclu-
sione, dopo appena tre
anni di lavoro, il porto di
Boccadarno è venuto
ad arricchire la dotazione pisa-
na e già lo stesso giorno
dell’inaugurazione le barche
hanno cominciato ad affluire
ormeggiando ai pontili.
Fino ad ora sono un centinaio i
posti barca venduti, e molti so-
no quelli richiesti in affitto per la
stagione estiva per periodi che
vanno da pochi giorni a un me-
se. Sostenuta anche la richie-
sta di posti barca, sia in proprie-
tà che in affitto, proveniente dai
paesi del Nord Europa, dove gli
armatori che scelgono di posi-
zionare la loro barca nel Medi-
terraneo sono attratti dalla po-
sizione del porto pisano, attiguo
all’aeroporto internazionale e a
città d’arte che hanno valenza
mondiale.
Giuseppe Meucci
10
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
PRIMO VARO PRESSO LA NUOVA DARSENA
La navetta in acciaio di 22 me-
tri commissionata dalla società
italiana Emys yachts al cantiere
navale Deriv srl è stata varata il
4 aprile scorso nella nuova dar-
sena intitolata a Elio Panchetti
lungo il canale dei Navicelli.
L’imbarcazione si chiama
“Unica” ed è in grado di attra-
versare l’Oceano.
“E’ il primo varo nella nuova dar-
sena – dichiara
l’Amministratore Unico di Deriv
srl Maurizio Virde – e siamo
contenti che la nostra imbarca-
zione sia la prima a essere sta-
ta costruita qui, anche se siamo
piccolini”.
In tempi di crisi il varo di una
imbarcazione rappresenta un
evento importante per la nauti-
ca pisana. “Con un mercato
stagnante – sottolinea
l’Assessore del Comune di Pisa
Giuseppe Forte – è un segnale
di ottimismo. Inoltre è la prima
imbarcazione costruita e varata
nella nuova darsena. Ha le giu-
ste dimensioni e grandi qualità
costruttive, con una particolare
attenzione per l’ambiente, a
dimostrazione che a Pisa si fan-
no cose di qualità”.
Alla navetta Emys è stato dato il
nome “Unica”.
“Questo perché
– spiega Virde
– nessuna bar-
ca al mondo di
22 metri ha
queste caratte-
ristiche e può
affrontare gros-
si mari. Le im-
barcazioni Emys
sono navi dislo-
canti da 22 a 31 metri di lun-
ghezza in cui si è investito
sull’innovazione e la tecnologi-
a”.
“E’ una barca unica come il
suo nome – afferma
l’Amministratore Delegato di
Emys yachts Matteo Zanoni –
Si caratterizza per il range
atlantico, la certificazione
“comfort class” e il certificato
RINA “green star plus” che
consente la navigazione anche
nelle aree marine protette. La
navetta è lunga 22 metri, è
larga 6 metri e mezzo, può
raggiungere la velocità massi-
ma di 13 nodi, pesa 80 tonnel-
late a secco e i serbatoi pos-
sono contenere 25 mila litri di
gasolio. A dimostrazione della
qualità, nella costruzione sono
state utilizzate 8 tonnellate di
acciaio inossidabile. Abbiamo
investito nell’innovazione e nel-
le tecnologie con la speranza
di proseguire nella costruzione
di altre imbarcazioni di varie
dimensioni e soluzioni interne”.
La navetta ha quattro cabine
con bagno e l’alloggio per
l’equipaggio. Gli interni sono in
legno di rovere satinato con
un arredamento sobrio di colo-
re chiaro. “Il mondo della nautica
sta cambiando – si legge nella
brochure di Emys yachts – E’
finita l’era della moda, del consu-
mismo sfrenato, di nuovi modelli
sfornati a una velocità che fa per-
dere il valore autentico di godersi
una vacanza in mare e in termini
economici, il valore stesso della
barca. La nostra filosofia è quella
dello slow living e allora, subito
dopo la sicurezza affidata a uno
scafo in acciaio, progettato e
costruito come una nave con
tanto di bulbo, stabilizzatori e
deriva, ecco la silenziosità pari a
quella di uno scafo a vela. A bor-
do ogni singolo elemento, dai mo-
tori alla più piccola pompa di sen-
tina, è installato su apposite
guarnizioni in gomma;i gas di sca-
rico vengono filtrati e la rumoro-
sità è ridotta al minimo”.
Il cantiere navale Deriv srl si è
insediato nell’area della Sviluppo
Navicelli nel 2011 e ha dieci di-
pendenti. Nel capannone di
1200 metri quadri di grandezza,
che dista 200 metri dal canale,
si costruiscono intere imbarca-
zioni oppure solo scafi e struttu-
re anche per conto terzi. Inoltre il
cantiere si occupa di refitting.
D.S.
Il cantiere Navale Deriv inaugura la nuova darsena
con il varo di “Unica”
11
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
VARATO L’R115 , IL PRIMO GENERATORE DI ENERGIA AD ONDE MARINE
Il 19 Giugno scorso, presso i Can-
tieri Seven Stars lungo la nuova
darsena “Panchetti”, è stato vara-
to il primo generatore di energia
elettrica che sfrutta il moto ondo-
so del mare, l’R115 prodotto dalla
40SouthEnergy, in collaborazione
con Enel Green Power, che ha
investito sul primo esemplare.
Il macchinario è stata ideato
dall’Ing. Michele Grassi, 43 anni,
un matematico della Normale di
Pisa, che dopo un dottorato di ri-
cerca all’estero è tornato in Italia
per poter approfondire il tema
dello energia rinnovabile in am-
biente marino.
La caparbietà e l’ingegno
dell’Ing. Grassi e del suo
team hanno permesso di
produrre un esemplare
unico al mondo che, attra-
verso il movimento delle
onde, potrà generare una
potenza di 220 MWh
all’anno, il fabbisogno ener-
getico annuale di circa 80
famiglie.
Il sistema si compone di tre
parti: due bracci inferiori da 35
metri che fungono da stabilizzato-
ri, ed una parte centrale che rap-
presenta il generatore vero e pro-
prio, commutando l’energia del
moto ondoso in energia elettrica e
trasferendo quindi la stessa alla
terraferma.
L’impianto è stato pensato per
essere completamente immerso
in mare. Ciò permetterà di ridurre
l’impatto ambientale e visivo dello
stesso, e, grazie alla particolare
struttura, diverrà un sistema più
sicuro poiché si eviteranno urti ed
eventi marini/condizioni atmosfe-
riche proibitive, problema princi-
pale di molti dei progetti
sperimentali fin ad oggi
studiati. Il macchinario ha,
difatti, nell’adattamento il
suo punto di forza princi-
pale, prendendo come
spunto il movimento delle
meduse: l’R115 può cam-
biare il livello di profondità
operativa a seconda
dell’intensità delle condi-
zioni meteo.
Dopo i primi test di as-
semblaggio effettuati lun-
go il canale dei Navicelli, il macchi-
nario verrà trasferito a largo di
Punta Righini (Castiglioncello, LI)
per un ulteriore test relativo alla
produzione di energia che non
verrà però raccolta. Successiva-
mente verrà installata in via defini-
tiva a largo di Pomonte, di fronte
all’Isola d’Elba, presumibilmente
per l’inzio del 2014, per i necessa-
r i t e m p i b u r o c r a t i c i e
d’installazione.
Oltre all’ideatore, grande soddisfa-
zione per questo importante risul-
tato della ricerca pisana sul tema
dell’energia rinnovabile è stata
espressa, in primis, da parte di
Roberto Deambrogio, responsa-
bile di Enel Green Power per
l’energie rinnovabili Italia-Europa, e
quindi dalle principali istituzioni
locali, tra cui il Sindaco di Pisa M.
Filippeschi, il Presidente della Pro-
vincia di Pisa A. Pieroni, e l’Amm.
Unico di Navicelli Spa G. Caridi.
E ’ se mpre p iù e v ide n te
l’importanza crescente dell’area
dei Navicelli, come laboratorio
sperimentale, a cui è stato aggiun-
to un’ulteriore tassello innovativo
in ottica energetica ed ambienta-
le: dopo il fotovoltaico, l’eolico e le
biomasse, ecco il moto ondoso.
Marco Sammataro
Il momento del varo del generatore
ad onde marine, R115
Rendering 3d del generatore marino
Le autorità locali di Pisa, dei Navicelli ed
Enel GreenPower insieme all’ideatore Ing.Grassi
12
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
La prima unità del nuovissimo
modello Mangusta 94 è stata
varata a Viareggio il 26 maggio
scorso con una cerimonia alla
presenza dell’Armatore e della
sua famiglia. Appena sotto i 30
metri di lunghezza, il Mangusta
99 è la naturale evoluzione del
Maxi Open Mangusta e coniu-
ga le linee filanti e sportive della
tradizione con nuovi elementi
che permettono una ancora
maggiore fruibilità degli spazi
esterni e un ulteriore comfort .
Tra le novità, la presenza del
flybridge con ampia cuscineria
e di un pozzetto di prua dove,
oltre al prendisole, si trova una
zona dining con tavolo e divano:
nuovi spazi dedicati ai momenti
di relax nella massima privacy.
Un’altra novità è l’l’installazione
di stabilizzatori giroscopici. Per
godere la luce naturale
all’interno dell’imbarcazione ci
sono quattro lucernai a soffitto
nel salone principale e una
grande finestra nella zona
armatoriale, dove sono inte-
grati due oblò apribili. E pro-
prio questa finestratura late-
rale diventerà un segno distin-
tivo di tutti i futuri modelli
Mangusta.
Il layout interno è stato studia-
to sulla base delle indicazioni
dell’Armatore: due sole cabi-
ne e gli interni, che portano la
firma del prestigioso studio
d’architettura newyorkese di
Peter Marino, sono in palis-
sandro, con rivestimenti e
arredi color avorio abbinato
alle sfumature del marrone.
Nel mese di giugno sarà in
acqua il secondo esemplare.
D.S.
PRINCIPALI DATI TECNICI:
Length (overall): 94,23 FT /
28,72 M
Displacement half load: 90
Tons
Beam: 21,65 FT / 6,6 M
Max Draft: 5,25 FT / 1,6 M
Fuel capacity: 2325 US Gals /
8800 Lt
Water capacity: 370 US Gals /
1400 Lt
Max speed (half load): approx
36 knots
Range economical cruising
speed: approx 280 nm
Engines: 2 x MTU 16V2000
M94 2600 Hp each
Transmission: 2 x Kamewa 56
S3
Exteriors Designer:
Overmarine Group / Stefano
Righini
Interiors Designer:
Overmarine Group Design De-
partment / Peter Marino Archi-
tect PLLC
Guests: 2 cabins
Crew: 3 cabins (5 people)
NOVITÀ DAI CANTIERI NAVALI
OVERMARINE: È STATO VARATO IL NUOVO MANGUSTA 94
Ha preso il largo il 3 maggio scor-
so il nuovo Mangusta 108 numero
30. La consegna ufficiale ha avuto
luogo in forma privata nella banchi-
na del Gruppo Overmarine a Via-
reggio alla presenza dell’armatore,
della famiglia Balducci, fondatori e
proprietari del cantiere navale, e
delle maestranze.
Il Mangusta 108 è la perfetta fu-
sione tra alta tecnologia, grandi
volumi interni e cura del minimo
dettaglio. Le sue linee filanti e deci-
se, l’eccellente tenuta di mare e
l’assenza di vibrazioni e rumore, i
suoi interni spaziosi dal layout ricco
di soluzioni innovative, ne fanno la
perfetta rappresentazione della
filosofia del marchio Mangusta.
Lo stile degli interni, risultato della
perfetta sinergia tra desideri del
proprietario e la competenza
dell’ufficio artistico di Overmarine
Group, è moderno e attuale. I ma-
teriali utilizzati sono molto ricercati:
in tutti gli ambienti a bordo trovia-
mo rovere grigio tenue per i pavi-
menti, pelle color camelia a soffitto,
stoffa “Armani Faro” color platino e
finiture in acciaio cromato lucido.
Sul ponte principale, il salone ha
grandi divani in stoffa dal look
moderno e un mobile bar, con
inserti di stoffa “Armani Faro” e
tre sedute, che separa l’area
ospiti dalla zona comandi. Il salo-
ne si può facilmente trasforma-
re in sala da pranzo per godersi
una cena guardando le stelle
attraverso il tettuccio scorrevo-
le. Nel ponte inferiore ci sono
quattro comode cabine, inclusa
una suite per l’armatore, tutte
con bagni di marmo color bron-
zo antico. In esterno ampi spazi
per mangiare o prendere il sole
in assoluta privacy e relax. A
poppa il prendisole nasconde
una vasca idromassaggio.
La Overmarine Group ha dieci
stabilimenti produttivi distribuiti
nell’area di Viareggio, Massa e
Pisa per un totale di circa 190
mila mq tra aree coperte e sco-
perte.
D.S.
PRINCIPALI DATI TECNICI:
Length (overall): 109’ 8” /
33.48 M
Beam: 23'3" / 7.18 M
Max Draft: 5'58" / 1.7 M
Displacement half load: 110
Tons
Fuel capacity: 13 000 Lt/ 3
435 US Gallons
Water capacity: 2000 Lt/
528 US Gallons
Engines: 2 x MTU 12V
4000 M90 at 2733 Hp each
Transmission: 2 x Kamewa
63 S3
Max speed: approx 34 knots
Cruising speed: 32 knots
Range: approx 350 nm
Exteriors Designer:
Overmarine Group / Stefano
Righini
Interiors Designer:
Overmarine Group Design
Department
Guests: 4 cabins (up to 9
people)
Crew: 3 cabins (5 people)
13
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
NOVITÀ DAI CANTIERI NAVALI
OVERMARINE: PRENDE IL LARGO IL NUOVO MANGUSTA 108
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
INTERVISTA AL COMANDANTE LAMBERTO FERRINI,
A BORDO DEL TALAL
l’Arcipelago toscano ma negli
ultimi anni sta emergendo la
Croazia, il Montenegro, molta
Grecia e tanta tanta Turchia.
Si sente molto spesso parla-
re della necessità di miglio-
rare i servizi al diportista,
secondo lei c’è molto divario
tra la qualità dei servizi of-
ferti in Italia e gli altri paesi
concorrenti?
A mio giudizio si, c’è da miglio-
rare moltissimo. Noi dobbia-
mo cominciare a vedere i por-
ti turistici come dei cancelli
d’entrata dove si deve fare
turismo. Fino ad ora abbiamo
invece concepito i porti turisti-
ci come una porta d’accesso
al mare da parte dei flussi
turistici provenienti da terra.
Specialmente con la crisi che
stiamo affrontando dovrem-
mo cercare di attirare le per-
sone dal mare verso
l’entroterra. Quindi dobbiamo
migliorare molto le marine,
cercando di contenere i costi
migliorando e rendendo più
efficienti i servizi. Se non fac-
ciamo questo rischiamo di
uscire dal mercato non es-
sendo più appetibili.
In Italia secondo lei quali so-
no i porti turistici che offro-
no migliori servizi?
Beh, in Liguria hanno costrui-
to alcuni bei porti, ad esempio
Marina di Loano, in Sardegna.
Diciamo che in Italia ci sono
delle belle marine che offrono
un buon servizio ma comples-
sivamente bisogna migliora-
re.
Con l’inizio della stagione esti-
va e il conseguente avvio
dell’attività diportistica e balne-
are ne abbiamo approfittato
per incontrare una nostra vec-
chia conoscenza, il comandan-
te Lamberto Ferrini ed abbia-
mo deciso di farlo nel Porto di
L i v o r n o a b o r d o
dell’imbarcazione della quale è
responsabile, lo yacht Talal. Un
44 metri della Tecnomar di
proprietà di un armatore ara-
bo.
Nell’ambito del diportismo
quali sono le principali moti-
vazioni per le quali vengono
scelte alcune località turisti-
che rispetto ad altre ?
Innanzitutto per la popolarità
delle località, Portofino, Capri,
Saint Tropez, Sardegna, che
oltretutto sono belle ed è pre-
sente la mondanità. Diciamo
che questi sono i principali mo-
tivi con cui viene orientata la
scelta.
Chi sceglie normalmente la
m e t a d o v e r e c a r s i ?
L’armatore, i suoi familiari? Il
comandante?
Nel mondo del charter molto
spesso la scelta è condivisa
con il comandante, mentre
nelle barche private sono più
spesso gli armatori o le mogli
degli stessi armatori.
Le mete più gettonate sono
sempre le stesse oppure ne-
gli anni sono cambiate?
Devo dire che ci sono stati no-
tevoli cambiamenti. Quelle sto-
riche rimangono la Costa Az-
zurra, la Sardegna, Capri,
E a livello toscano?
A livello toscano ci sono dei
piccoli porti ma discreti, penso
a Punta Ala, Scarlino, Rosigna-
no. Purtroppo il mercato è
spaccato, ormai non si co-
struisce più sotto i 30 – 40
metri ma si costruisce sopra i
40 metri. In questo siamo un
po’ deficitari perché non ab-
biamo marine attrezzate per
imbarcazioni di 50, 60, 70
metri, cosa che invece in altri
Paesi, come ad esempio la
Spagna hanno fatto.
(continua a pag seguente)
14
Il comandante Lamberto Ferrini
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
per poter ospitare le grandi im-
barcazioni. Ormai si costruiscono
solamente grandi imbarcazioni.
Credo che attualmente ci siano
una sessantina di yachts in co-
struzione di una metratura che
supera i cento metri. Su questo
aspetto siamo molto carenti.
Tornando all’ampia burocrazia
che incontrano i comandanti
che approdano nei nostri porti,
quanto possono influire sulla
scelta della destinazione?
Noi abbiamo , rispetto a gli altri
Paesi, un entroterra che nessu-
no ha e questo ci agevola
nell’attrarre turisti, però invece
di attirare un turi-
smo mordi e fug-
gi, come avviene
molto spesso in
Toscana e Lazio
ad esempio, do-
vremo cercare di
attrarli facilitando-
li e incentivandoli
a restare per un
tempo più prolun-
gato.
L’accan imento
dei controlli fisca-
li nei confronti dei proprietari di
yachts è reale oppure è un feno-
meno ingigantito rispetto alla
realtà?
Beh si, hanno certamente contri-
buito alla disfacimento del mon-
do della nautica facendo fuggire
gli armatori a vantaggio di altri
territori e per ciò Paesi come la
Francia, la Croazia ci ringraziano.
Ma non solo , Malta e la Turchia
sono altri esempi di paesi che
abbiamo avvantaggiato.
Ora parliamo un po’ di profes-
sionalità. Nel suo lavoro quanto
(continua da pag precedente)
Per quanto riguarda l’offerta
turistica dei nostri porti, qual è
la maggiore lacuna che ha nota-
to?
Innanzitutto la burocrazia, che è
giunta a livelli pazzeschi, mentre
nel resto d’Europa è tutto molto
più semplice. Magari per un co-
mandante italiano come me non
è così complicato essendoci abi-
tuati ma gli stranieri trovano mol-
te difficoltà. Altri aspetti sicura-
mente da migliorare sono legati
ai servizi in banchina. Nelle mari-
ne i diportisti hanno bisogno di
servizi come ad esempio trovare
se occorre un elicottero disponi-
bile, trovare e raggiungere age-
volmente buoni ristoranti. Dicia-
mo che queste sono le cose che
gli armatori richiedono maggior-
mente, considerando il fatto che
noi disponiamo già di un patrimo-
nio unico al mondo.
Visto la tendenza di costruire
grandi imbarcazioni, secondo lei
bisognerebbe puntare su posti
barca più grandi magari ridu-
cendo i piccoli?
La media e la piccola nautica ci
saranno sempre, ma per il futuro
bisognerebbe ampliare l’offerta
una maggiore professionalità
può dare un valore aggiunto ?
Nel mondo del diportismo e più
particolarmente nel personale di
bordo la professionalità è fonda-
mentale. Purtroppo in ciò l’Italia è
carente, non ha una scuola di for-
mazione. La maggior parte dei
comandanti e del personale di
bordo sono stranieri, pochissimi
sono gli italiani. Purtroppo l’Italia è
uscita da questo tipo di mercato,
perdendo moltissimi posti di lavo-
ro. Pensare che è stato sempre
un pregio e un vanto per gli arma-
tori avere comandante e equipag-
gio di nazionalità italiana. Oggi
purtroppo abbiamo perso ciò a
causa di una carenza formativa.
Per sopperire a ciò bisognerebbe
seguire l’esempio inglese ovvero
costruire delle scuole apposite
per la formazione di personale di
bordo.
Su una imbarcazione chi selezio-
na il personale di bordo,
l’armatore oppure il comandan-
te?
Più spesso è compito del coman-
dante ovviamente avvallato
dall’armatore. Il comandante co-
noscendo più o meno i gusti e gli
orientamenti dell’armatore effet-
tua il primo screening.
Per concludere la nostra intervi-
sta le porgo un ultima domanda.
Cosa non deve mai mancare su
uno yacht pronto a salpare?
Sicuramente la sicurezza e tutti
gli aspetti ad essa connessi. Oltre
sicuramente agli approvvigiona-
menti della cambusa la cosa fon-
damentale è che lo yacht sia
pronto a navigare in tutta sicurez-
za.
Andrea Bruscoli
15
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
16
UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA LE DISPOSIZIONI URGENTI PER IL RILANCIO DELLA
NAUTICA DA DIPORTO E DEL TURISMO NAUTICO
CONTENUTE NEL “DECRETO DEL FARE”.
RIVISTA L’IMPOSTA SUL POSSESSO DELLE IMBARCAZIONI E AMPLIATE LE NORME RELATIVE AL NOLEGGIO OCCASIONALE.
Il “Decreto del fare” approvato
dal Consiglio dei Ministri contie-
ne due disposizioni che potran-
no dare impulso al rilancio
dell'industria e del turismo nau-
tico.
La prima riconsidera la tassa di
possesso sulle imbarcazioni a
vantaggio delle unità di piccole
e medie dimensioni, lasciando
invece intatto l’importo per i
maxi yacht. L’imposta viene
cancellata per le
imbarcazioni
fino a 14 metri,
mentre sono
dimezzate le
aliquote per le
unità da 14 a
20 metri dando
un segnale di
forte disconti-
nuità politica
proprio all’inizio
della stagione.
La seconda disposizione, ri-
guardante il noleggio occasio-
nale da parte del proprietario
dell’imbarcazione da diporto,
elimina il tetto di importo (30
mila euro) precedentemente
fissato per l'applicazione del
regime forfettario al 20% e, di
contro, fissa un limite in giorna-
te annue in cui poter svolgere
tale attività (60) a tutela degli
operatori commerciali del set-
tore. Il noleggio occasionale
non da luogo per legge a un'at-
tività commerciale per cui non
beneficia delle detrazioni previ-
ste in quel caso. La norma re-
golamenta il noleggio occasio-
nale e favorisce sia il proprieta-
rio dell’imbarcazione che, in
questo modo, può rifarsi di al-
cune spese, sia le aziende di
chartering che, grazie a questa
novità legislativa, potranno re-
perire - affittandole dai privati -
parte delle unità da utilizzare
per il proprio servizio senza
necessariamente doverne ac-
quistare di nuove.
“Le nuove disposizioni – ha di-
chiarato il Presidente di UCINA
Anton Francesco Albertoni –
rappresentano un’importante
testimonianza di come il Gover-
no guidato da Enrico Letta ab-
bia finalmente ripreso a conside-
rare la nostra industria e il turi-
smo a essa legato centrali e
rappresentativi di
un’opportunità di crescita eco-
nomica e di questo siamo grati
al Presidente del Consiglio. Ab-
biamo particolarmente apprez-
zato quanto dichiarato dal Mini-
stro Lupi nel corso della confe-
renza stampa di presentazione
del decreto, che ha definito la
nautica ‘un settore di eccellenza
che è stato azzerato’
meritevole, pertanto,
‘di un segnale forte
da parte di tutto il
Governo’. Infine - ha
concluso Albertoni -
le scelte del Governo,
che certamente rap-
presenteranno una
leva importante per
portare il nostro
comparto fuori dalla
crisi, riflettono anche
un cambio di percezione della
nautica e del diportismo che ci
auguriamo venga recepito an-
che a livello di pubblica opinione,
restituendo agli imprenditori del
settore l’orgoglio di rappresen-
tare una delle migliori eccellenze
italiane che il mondo intero ci
riconosce.”
(continua a pag seguente)
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
17
Piero Formenti, membro del
Consiglio Direttivo di UCINA -
Confindustria Nautica per il
Gruppo Produzione Unità
Pneumatiche, è stato nomina-
to Vice Presidente di EBI,
l’Associazione che rappresen-
ta l’industria nautica in Europa
e promuove iniziative e proget-
ti a supporto delle imprese del
settore e dei diportisti europei.
All’Associazione EBI, fondata
nel 2009, aderiscono 14 na-
zioni: Belgio, Danimarca, Esto-
nia, Francia, Germania, Grecia,
Italia, Norvegia, Polonia, Porto-
gallo, Regno Unito, Repubblica
Ceca, Spagna, Svizzera.
Amministratore Delegato di
Zar Formenti, azienda specia-
lizzata nella costruzione di im-
barcazioni pneumatiche inno-
vative ad alte prestazioni, Pie-
ro Formenti ha così commen-
tato il suo nuovo incarico:
“Sono felice che UCINA, attra-
verso l’attività che svolgerò nei
prossimi due anni, possa ave-
re un ruolo di rilievo nei con-
fronti delle istituzioni europee,
declinando così anche a livello
internazionale la sua mission
di tutelare e supportare il
comparto e contribuire a dif-
fondere la cultura della nauti-
ca nel nostro continente”.
Pietro Vassena, Vice Presiden-
te di UCINA e membro della
Giunta Esecutiva
dell’Associazione, è entrato
nella componente elettiva del
Consiglio Direttivo di Federturi-
smo Confindustria per il bien-
nio 2013 – 2015.
Federturismo è la Federazione
Nazionale dell’Industria dei
Viaggi e del Turismo che rap-
presenta l’intera filiera produt-
tiva dell’industria del settore.
Ad essa aderiscono 21 orga-
nizzazioni di categoria, 11 soci
impresa e numerose associa-
zioni territoriali, tutti soci rap-
presentativi della filiera produt-
tiva del turismo.
“in questo momento di crisi,
soprattutto per ciò che riguar-
da il mercato interno – ha di-
chiarato Vassena, amministra-
tore delegato di Lepanto S.p.a.,
azienda, importatrice e distri-
butrice di imbarcazioni con se-
de a Peschiera del Garda (VR),
– il nostro comparto può trova-
re nel rilancio del turismo nauti-
co un importante base per la
ripartenza. Le sinergie tra la
UCINA e Federturismo sono
dunque importanti per lavorare
con questo comune obiettivo”.
D.S.
UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA PIERO FORMENTI NOMINATO VICE PRESIDENTE DI
EBI–EUROPEAN BOATING INDUSTRY.
PIETRO VASSENA ENTRA NEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI FEDERTURISMO.
(continua da pag precedente)
La Nautica è una delle eccel-
lenze del Paese che, nel corso
della crisi, ha pagato il prezzo
di 18.000 posti di lavoro persi.
Per questo UCINA Confindu-
stria Nautica aveva insistente-
mente chiesto uno “shock po-
sitivo” per rimettere in moto
l’economia del settore e della
sua filiera turistica, come
negli anni successivi al 2002
quando, con pochi interventi
fiscali e normativi, il settore in
soli cinque anni aveva rad-
doppiato gli addetti e portato
allo Stato un gettito IVA di
900 milioni di euro.
D.S.
Presidente di UCINA Anton Francesco Albertoni
18
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
Il focus dell’attenzione sul-
la qualità e la sostenibilità
ambientale è cresciuto
negli ultimi anni. Il conte-
sto socio-economico nel
quale le aziende si trovano
ad operare è in continua e
rapida trasformazione per
una serie di fattori, tra i
quali assume particolare
importanza la sostenibilità
ambientale e l’evoluzione
della domanda legata alle
aspettative sempre più
e s i g e n t e
dei clienti,
che obbli-
ga le im-
prese a
dare chiari
segnali al
mercato .
Per fare
fronte a
q u e s t e
esigenze,
operatori
economici, soggetti pubbli-
ci e privati, sono sempre
più interessati alla ricerca
di nuovi metodi per offrire
prodotti/servizi di qualità
che tengano conto dell'im-
patto che essi generano
sull’ambiente, attuando
scelte organizzativo -
gestionali che rappresen-
tino la risposta necessa-
ria ai cambiamenti che il
mercato stesso richiede.
Il modello organizzativo
più rispondente a queste
finalità è quello definito nei
requisiti fissati dalle nor-
me ISO per il Sistema di
Gestione Aziendale. Le
norme ISO sono universal-
mente riconosciute e ap-
plicate, in quanto emana-
te da un Organismo inter-
nazionale (International
Standard Organization)
cui aderiscono i Paesi più
industrializzati del mondo.
Promuovere un ”modus
operandi” con questo con-
cetto, assicura lo svolgi-
mento delle attività con
risultati positivi di medio-
lungo termine finalizzati al
miglioramento continuo
delle prestazioni azienda-
li.
Durante questi anni, no-
nostante la difficile situa-
zione economica globale
che ha colpito anche il
settore della nautica, la
Spa Navicelli e gli Enti
(Comune, Provincia e
C.C.I.A.A. di Pisa) da cui è
partecipata, hanno conti-
nuato ad investire risorse
per il miglioramento delle
performance aziendale e
per l’individuazione di uno
scenario comune e condi-
viso di sviluppo sostenibi-
le, creando cosi le pre-
messe per la realizzazio-
ne di un’area di eccellen-
za e conseguentemente
attirare nuovi investitori
e quindi nuovi posti lavoro.
Accrescere la cultura
della sostenibilità ambien-
tale ed erogare un servi-
zio qualificato orientato
alla piena soddisfazione
dei clienti e di tutti gli atto-
ri interessati è il principa-
le obiettivo del sistema azien-
da. Come ha sottolineato Il
Presidente Giovandomenico
Caridi in comunicato stampa
“ Il Sistema di Gestione Inte-
grato Qualità & Ambiente
della Spa Navicelli si inserisce
nella programmazione trien-
nale strategica dell’attuale
Consiglio di Amministrazione
per il periodo dal 2010-
2013 ed oggi con grande
soddisfazione la Società ha
raggiunto questo importante
risultato, frutto dell'impegno
e della collaborazione con-
giunta di tutto il personale
operante presso la propria
sede”.
Da qui la scelta della Direzio-
ne di implementare e certifi-
care il sistema gestionale
basato sugli standard ISO
come normativa volontaria e
delineare i metodi e gli stru-
menti idonei di gestione e
controllo per monitorare la
qualità dei processi e degli
impatti che essi generano. La
certificazione del Sistema di
Gestione Qualità & Ambiente,
rappresenta una garanzia di
affidabilità per gli stakehol-
ders di ricevere un servizio
conforme alle caratteristiche
e requisiti concordati in sede
di concertazione e per
l’organizzazione la validità di
seguire uno schema ricono-
sciuto a livello nazionale ed
internazionale per la valuta-
zione delle prestazioni azien-
dali e delle caratteristiche
dichiarate sui prodotti/
servizi.
(continua a pag. seguente)
NAVICELLI DI PISA SPA: CERTIFICAZIONE DEL
SISTEMA DI GESTIONE QUALITÀ & AMBIENTE
19
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
Certificato No: 137037-2013-AQ-ITA-ACCREDIA
UNI EN ISO 9001:2008
Certificato No: 137038-2013-AE-ITA-ACCREDIA
UNI EN ISO 14001:2004
(continua da pag. precedente)
La Verifica Ispettiva per la valu-
tazione del Sistema è stata con-
dotta dalla DNV, DET NORSKE
VERITAS ITALIA, la quale ha rila-
sciato la certificazione per le
attività di:
“Progettazione e realizzazione
delle infrastrutture nell’area
della Darsena Pisana. Gestione
e concessione delle aree dema-
niali della Darsena Pisana. Ge-
stione della mobilità e controllo
della navigazione. Gestione della
manutenzione e dragaggio del
canale”.
Oggi, con le norme UNI EN ISO
9001:2008 e UNI EN ISO
14001:2004, l’organizzazione
vede finalmente delineato un
modello di gestione che condu-
ce l’organizzazione stessa a
controllare i propri processi
interni in modo efficiente ed effi-
cace e offrire prodotti/servizi
rispondenti alle aspettative dei
clienti.
Nel sito www.navicelli.it, sono
consultabili i documenti esterni:
Manuale e Politica del Sistema
Gestionale Qualità & Ambiente del-
la Spa Navicelli, inoltre sono scari-
cabile dal sito i moduli e le indica-
zioni per l’erogazione di vari servizi
tali come: la richiesta di autorizza-
zione al trasporto eccezionale sulla
Darsena, domanda d’iscrizione
all’Albo Fornitori della Navicelli, i
moduli di entrata (nota di informa-
zione) e partenza (dichiarazione di
partenza) in transito lungo il canale
ecc. e sono stati svolti seminari e
corsi di formazione al personale
interno per una corretta ed effica-
ce applicazione del Sistema.
Silvia Leòn
20
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
THAILANDIA:
UN NUOVO MERCATO EMERGENTE NEL SUD EST ASIATICO
Situata nella regione del Sud-Est
Asiatico, in prossimità del Tropi-
co del Cancro, la Thailandia è
una nazione di recente industria-
lizzazione che, specie negli ultimi
anni, ha conosciuto uno sviluppo
economico notevole. Già mem-
bro fondatore dell’ASEAN
(Association of South-East Asian
Nations), organizzazione politica,
economica e culturale fondata
nel 1967 e che oggi comprende
tutti i paesi dell’area, Bangkok
attualmente aspira a ricoprire il
ruolo guida in seno
all’organizzazione. Benché
l’economia del paese dipenda
fortemente dalle esportazioni,
ambito che ricopre più di due
terzi del PIL thailandese, secon-
do il National Economic and So-
cial Development Board, solo lo
scorso anno l’economia ha avuto
una crescita del 6,5%. Con un
PIL di 264.836 € (nonostante un
PIL pro capite relativamente bas-
so di 4.133 €), l’economia del
Paese asiatico si classifica come
la seconda più grande economia
dell’Asia sudorientale dopo
l’Indonesia e ciò fa della Thailan-
dia uno dei motori trainanti delle
cosiddette “Tigri asiatiche”. I
settori principali sono
l’industria e i servizi alle im-
prese, che contribuiscono al
PIL nazionale con una per-
centuale del 39,2% mentre
l’agricoltura, nonostante la
Thailandia sia spesso consi-
derata un paese agricolo,
influisce soltanto per l’8,4%,
percentuale inferiore anche
a quella del settore del com-
mercio e di quello della logi-
stica e delle comunicazioni
(rispettivamente 13,4% e
9,8% del totale). Per quanto
riguarda, in particolare, il
volume del commercio este-
ro, la Thailandia è al secondo
posto tra le economie
dell’Asia Sudorientale dopo
Singapore. Per quanto con-
cerne invece, più in generale,
gli indicatori sociali e di svi-
luppo, la World Bank ha defi-
nito il regno asiatico come
“uno dei più grandi successi
di sviluppo nella storia”. Pae-
se a reddito medio-alto, la
Thailandia ha i suoi principali
punti di forza in una popola-
zione di 65.348.651 abitan-
ti, una speranza di vita relativa-
mente alta, e un bassissimo
tasso di disoccupazione (su
39.383.539 unità di popolazio-
ne attiva, la disoccupazione
ammonta soltanto allo 0,7%), e
dispone dunque di una abbon-
dante manodopera specializza-
ta, anche per quanto riguarda
il settore nautico. Il Paese offre
infatti un significativo numero
di manovali, ingegneri, speciali-
sti elettronici e tecnici vari ben
formati che, sebbene vadano
ad incidere come costo della
manodopera del 15-25%
sull’intero costo di produzione,
garantiscono indubbiamente
un vantaggio competitivo tra il
5 e il 10%. Si tratta di un setto-
re relativamente giovane ma
che comunque può essere già
considerato ben avviato e in-
dubbiamente in forte espansio-
ne, come testimoniano anche
vari eventi internazionali come
la Phuket King’s Cup
nell’omonima isola e le fiere
Boat Thai di Bangkok e il Pimex
(Phuket International Marin
Expo), oltre ad infrastrutture
moderne come il Royal Phuket
Marina Exhibition and Confe-
rence Centre e porti turistici
con capienze di oltre 100 im-
barcazioni ciascuno. La presen-
za in loco di oltre 30.000 tra
capitani e membri di equipag-
gio ben addestrati, inoltre, ren-
de il settore nautico thailande-
se particolarmente attraente
per gli altri paesi, asiatici e non.
(continua a pag. seguente)
La baia di Phuket, meta di yacht chartering
continua da pag precedente)
La Thailandia, infatti, oltre ad esse-
re scelta dai turisti come base per
visitare le nazioni limitrofe (in parti-
colare Cambogia, Laos e Vietnam),
rappresenta, anche per quanto
riguarda l’industria nautica, la base
produttiva per l’esportazione verso
Cina, Australia, Nuova Zelanda,
Giappone e gli stessi membri
dell’ASEAN, tutti paesi, questi, con
cui Bangkok ha stretto ormai da
tempo Free Trade Agreements
(accordi internazionali di libero
scambio) che hanno annullato i
dazi all’importazione favorendo
l’export.
Grazie alla sua particolare colloca-
zione geografica, la Thailandia si
presenta come un paese perfetto
per la nautica, anche per quanto
riguarda quella da diporto. Con una
superficie complessiva di 513.119
kmq, il paese vanta infatti 3.219
km di coste (contenenti 2710
spiagge), affacciate a ovest sul Ma-
re delle Andamane e sull’Oceano
Indiano e a est sul Golfo della Thai-
landia, e numerosissime isole che
ogni anno sono la meta di milioni di
turisti da tutto il mondo. Non a ca-
so, infatti, la Thailandia ha
l’ambizione di diventare la principa-
le destinazione marina dell’Asia e
di fare dell’isola di Phuket la perla
del Sud Est Asiatico. Tra gli attori
principali che operano nel settore
nautico, vi sono oltre 40 produttori
tra imprese che costruiscono
yacht, imbarcazioni a motore e
gonfiabili, localizzati per lo più nella
capitale Bangkok, in alcuni Pachi
Industriali o nelle aree delle città
costiere di Phuket, Chonburi, Satta-
hip e Pattaya. Si tratta, nella mag-
gior parte dei casi, di joint ventures
tra operatori
thailandesi
(provenienti
dallo stesso
settore nautico,
ma anche turi-
stico o simili)
con partner
stranieri prove-
nienti da paesi
con una longeva
e consolidata
tradizione nautica, in particolare
statunitensi, australiani, neozelan-
desi, inglesi, francesi, ma anche
italiani; questo fa sì che il prodotto
finale abbia maggior qualità e affi-
dabilità, permette un trasferimen-
to di know-how ed esperienza e
contribuisce inoltre a un collega-
mento diretto con i potenziali
mercati di sbocco. La Thailandia
conta anche più di 50 società di
importatori, distributori e broker
che offrono, anche a noleggio,
catamarani, yacht, fuoribordo, jet
sky e imbarcazioni a motore e
gonfiabili. Inoltre, vi sono diversi
distributori di componenti ed equi-
paggiamenti, rivenditori specializ-
zati di componentistica elettroni-
ca, strumenti di navigazione, mo-
tori, generatori elettrici, parti in
legno e vetroresina, mobili ed
elettrodomestici per le imbarca-
zioni e, in parallelo allo sviluppo
dell’industria di produzione e im-
portazione, sta avendo un costan-
te sviluppo anche quella degli ope-
ratori di servizi di riparazione e
manutenzione. In sostanza, il mer-
cato nautico thailandese si pre-
senta al resto del mondo come
un mercato molto eterogeneo e
ben servito per ogni tipologia di
imbarcazione, dagli yacht ai cata-
marani fino ai trimarani e ai fuori-
bordo, nonostante il segmento del
lusso sia visto in parte ancora come
un settore di nicchia. Inoltre, a fianco
della crescente domanda straniera
(principalmente statunitense, europe-
a, australiana e neozelandese), si sta
sviluppando e consolidando anche una
crescente domanda interna che, sep-
pur in misura minore rispetto a quella
estera, costituisce indubbiamente un
ulteriore impulso per il mercato e
l’economia nazionale nel medio e nel
lungo termine. Al fine di attrarre inve-
stimenti stranieri nel settore nautico e
stimolare i produttori di yacht di tutto
il mondo a scegliere la Thailandia co-
me destinazione per la loro base pro-
duttiva in Asia, il Board of Investment
(agenzia del Ministero dell’Industria
thailandese), ha introdotto ormai da
diversi anni una politica di incentivi
fiscali tra i quali l’esenzione dei dazi
doganali all’importazione di macchina-
ri per la costruzione di yacht,
l’esenzione delle tasse sui profitti so-
cietari (quest’ultima soggetta soltanto
a limiti temporali e a seconda della
zona del paese scelta per
l’insediamento produttivo), e viene ga-
rantita agli investitori stranieri la pos-
sibilità di detenere il 100% delle azioni
della società e la proprietà del territo-
rio destinato esclusivamente alle attivi-
tà di produzione.
Enrico Becuzzi
21
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
Nell’ultimo decennio, la forte
spinta all’integrazione reale e
finanziaria delle economie
mondiali ha reso la localizzazio-
ne di parte delle attività produt-
tive e commerciali sui mercati
esteri un aspetto centrale nel-
le strategie di impresa. Alcuni
paesi in via di sviluppo hanno
fatto esplicitamente ricorso a
politiche finalizzate ad attrarre
investimenti esteri con
l’obiettivo di favorire la crescita
dell’economia domestica e,
contemporaneamente, hanno
reinvestito a livello internazio-
nale ingenti capitali. Tra questi,
in particolare, la Cina ha sapu-
to sfruttare gli interventi di
fondi stranieri per accrescere
la propria economia e per raf-
forzare, attraverso investimen-
ti, la sua presenza su mercati
esteri.
L’attenzione verso la produzio-
ne del nostro paese non
è limitata
all’importazione di pro-
dotti (riconosciuti come
unici per qualità e de-
sign), ma implica anche
un progetto di acquisizio-
ne diretta di nostre im-
prese in particolare la
cantieristica navale, il
settore delle tecnologie
e beni immobiliari. Tutto que-
sto rientra nel programma di
sviluppo e nelle prospettive, a
breve e medio termine, della
Repubblica Popolare Cinese.
Ne sono una testimonianza
l’interesse che si è venuto a
creare durante la missione
che, nel maggio di questo an-
no, la SpA Navicelli di Pisa ha
realizzato in quel paese e gli
effetti che ne sono derivati: nel
mese di giugno è stato organiz-
zato l’incoming di un delegato
per conto di importanti
gruppi di investimento
cinesi che ha visitato i
Cantieri di Pisa e la tenu-
ta Gaslini a Montefoscoli
appartenente alla Pro-
vincia di Pisa. Durante
questa attività è stato
confermato un forte in-
teresse a rilevare le due società,
in particolare la priorità è stata
espressa nei confronti dei cantieri
navali. Questi, infatti, hanno
un’importante storia e tradizione
che li ha fatti conoscere e apprez-
zare a livello mondiale come mar-
chio di qualità.
Da parte della Navicelli c’è la vo-
lontà di realizzare rapporti sem-
pre più stretti nei confronti di quei
paesi emergenti e ricchi di ener-
gie potenziali che saranno desti-
nate a mutare in senso economi-
co tutti gli attuali equilibri del glo-
bo. Realizzare nuove frontiere e
dare prospettive e respiro alla
nostra capacità tecnologica signi-
fica, non a caso, costruire larghe
intese con chi sembra avere, in
questo momento, la capacità di
sfruttare al meglio le proprie ri-
sorse e la propria inventiva.
V.L.
INCOMING DI UNA DELEGAZIONE CINESE PER IMPORTANTI SOCIETA’ TOSCANE
22
I Cantieri di Pisa presso il canale dei Navicelli
Tenuta Gaslini di Montefoscoli
24
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
LOSE: UN NUOVO PROGETTO PER LA SICUREZZA E IL
MONITORAGGIO AMBIENTALE SUL CANALE DEI NAVICELLI
Tale obiettivo viene perseguito
attraverso un sistema articolato
di azioni mirate relative ai se-
guenti filoni:
trasporto merci pericolose e
trasporti pericolosi lungo le
reti stradali e autostradali,
sviluppato in particolare dalla
Provincia di Lucca e nei ter-
ritori corsi;
trasporti merci pericolose
nelle aree portuali e centri
urbani, sviluppato in partico-
lare dalla Provincia di Sassa-
ri, dal Comune di Genova e
dalla Provincia di Livorno;
trasporto merci pericolose
nelle aree fluviali, implemen-
tato dalla Provincia di Pisa.
I tre filoni progettuali sono ogget-
to di diverse tipologie di attività,
divise in fasi:
azioni di studio e analisi dei
flussi
azioni di sperimentazione di
sistemi di gestione dei flussi
e di comu-
n i c a z i o n e
multiutente
azioni di
s c a m b i o ,
governance
e adegua-
mento delle
politiche.
La Provincia di
Lucca è il sog-
getto capofila del
p a r t e na r i a t o ,
La Spa Navicelli di Pisa è stata
individuata dalla Provincia di Pisa
quale soggetto in grado di ga-
rantire la realizzazione e la ge-
stione di un’architettura ICT abili-
tante l’interazione del traffico
merci e il transito delle imbarca-
zioni lungo il Canale dei Navicelli
attraverso lo sviluppo di sistemi
di controllo, monitoraggio e con-
nettività wireless innovativi,
nell’ambito del Progetto LOSE.
Il Progetto LOSE - Logistica e
sicurezza del trasporto merci -
è un progetto finanziato
nell’ambito del Programma di
Cooperazione Tranfrontaliera
Italia – Francia Marittimo 2007
– 2013 e ha l’obiettivo generale
di ridurre il rischio derivante dal-
la circolazione delle merci e dei
trasporti pericolosi e l’impatto
dovuto alla circolazione dei me-
desimi sui sistemi di viabilità e
ambientali dell’area transfronta-
liera (Toscana, Liguria, Sarde-
gna, Corsica) utilizzando gli stru-
menti dell’ICT.
composto oltre che dalla stessa
Provincia di Lucca da:
Collectivité Territoriale de Cor-
se- Office des Transports de la
Corse
Provincia di Pisa – Spa Navi-
celli di Pisa
Provincia di Livorno-Porti, logi-
stica ed area vasta
P r o v i n c i a d i S a s s a r i -
Programmazione e pianifica-
zione
Comune di Genova- Direzione
Mobilità – Settore Pianificazio-
ne
Per quanto riguarda il territorio
pisano, il progetto ha l’obiettivo di
realizzare un servizio di monitorag-
gio del traffico fluviale lungo il Cana-
le dei Navicelli e il controllo di para-
metri ambientali della qualità delle
acque. con sonde parametriche.
(continua a pag. seguente)
25
AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
(continua da pag. preceden-
te)
L’infrastruttura di connettività
rappresenta l’infrastruttura
madre in quanto garantirà
connettività all’area produtti-
va dei Navicelli e permetterà
il corretto funzionamento dei
sistemi di monitoraggio e
l’interazione tra questi e la
centrale operativa che sarà
predisposta presso i locali
della Spa Navicelli di Pisa.
Nello specifico il progetto por-
terà alla realizzazione di quat-
tro punti di monitoraggio lun-
go il Canale dei Navicelli :
Foce del Canale dei Navi-
celli (Punto di ingresso/
uscita da e per il Canale
dei Navicelli dove l’idrovia
si unisce allo Scolmatore
D’Arno rendendo così
possibile l’accesso al
Porto di Livorno da
parte delle imbarca-
zioni) : 2 telecamere;
1 barriera infrarossi;
1 sonda monitorag-
gio acque
Ponte mobile di Tom-
bolo: 2 telecamere;
Via di Pantelleria /
Via di Viaccia
(difronte alla Darsena
Panchetti) : 2 teleca-
mere; 1 sonda moni-
toraggio acque
Incile: 2 telecamere;
1 sonda monitorag-
gio acque
Il punti di monitoraggio
presso la Foce, presso Via
di Pantelleria / Via di Viac-
cia, e presso l’Incile saran-
no alimentati tramite ap-
positi pannelli fotovoltaici
mentre il punto di monito-
raggio presso il Ponte di
Tombolo sarà invece ali-
mentato localmente dalla
rete elettrica.
La realizzazione delle atti-
vità progettuali avrà co-
me prodotto finale la rea-
lizzazione di un sistema
HW/SW che permette-
rà l’attivazione di servizi di
connessione usufruibili da
diportisti e imprese locali,
l’implementazione di servi-
zi di logistica integrata
per il traporto merci lun-
go il canale, lo sviluppo di
servizi di sicurezza e di
monitoraggio dei parame-
tri ambientali.
Piero Pagliaro
Imboccatura del Canale dei Navicelli presso lo Scolmatore:
uno dei punti di monitoraggio previsti
Il sistema di connettività previsto dal progetto Lose
“[…]il progetto ha
l’obiettivo di realizzare
un servizio di
monitoraggio del
traffico fluviale lungo il
Canale dei Navicelli e
il controllo di
parametri ambientali
della qualità delle
acque. con sonde
parametriche […] ”
26
NNAVICELLIAVICELLI NNEWSEWS
ruolo regionale, nazio-
nale e internazionale
unico saper dare le
risposte giuste in
tempi non biblici.
Recenti e meno re-
centi importanti e
interessanti iniziative
e appuntamenti ai
quali ho avuto modo
di partecipare e contribuire come
Gruppo di San Rossore a Livorno
come alle Cinque Terre, a Pontas-
serchio come a Marina di Pisa mi
hanno convinto che le istituzioni
ma anche il variegato e ricco mo-
vimento di associazioni e soggetti
pubblici e privati possono svolgere
collaborando un ruolo estrema-
mente importante per rilanciare
dopo i troppo disastri serie politi-
che ambientali che possono darci
una mano non solo a mettere in
sicurezza il territorio, tutelare la
natura e il paesaggio ma anche
rilanciare investimenti e occupa-
zione qualificata. Non è poco.
Renzo Moschini - Presidente del
Gruppo di San Rossore
Le ultime elezioni comunali a Pisa tra
le altre e numerose questioni hanno
riguardato molto vivacemente anche
i temi del litorale e più in generale
dell’ambiente. Mi riferisco in partico-
lare all’Arno e ai Navicelli che pre-
sentano non pochi aspetti dalla Gole-
na ai collegamenti con Livorno non
privi di criticità ma anche appunto di
significative novità.
E’ sicuramente un fatto positivo che
non siano state premiate con il voto
le troppe litigiosità anche le più pre-
testuose e demagogiche, ma questo
richiede ora di mettere mano con
rinnovato impegno ai problemi aper-
ti. Il che oggi è possibile fare e si de-
ve fare con maggiore scioltezza e
disponibilità guardando ‘oltre i
confini’ pisani a partire da Livorno
tenendo conto che non è un dettaglio
trascurabile, ad esempio, che oggi la
Meloria sia gestita dal parco o il ca-
nale dei Navicelli abbia ugualmente a
che fare e non per quisquiglie con la
città labronica. Insomma Arno, Navi-
celli, Incile, Golena, ciclabili, Porto,
dune di San Rossore, spiagge, pesca,
qualità delle acque, strade bianche,
erosione è un bel pacchetto di mi-
schia per il comune, il parco, la socie-
tà porto, la SPA Navicelli, enti locali di
Livorno e della Versilia che devono
con una sempre più stretta e diretta
collaborazione con il mondo della
ricerca che a Pisa ha un rilievo e un
MENO LITIGI E PIÙ COLLABORAZIONE
PER LA TUTELA E IL RILANCIO DEL LITORALE
LE RICETTE LE RICETTE DIDI SIMONE RUGIATISIMONE RUGIATI
ANTIPASTI ANTIPASTI
TTARTAREARTARE DIDI SCAMPISCAMPI CONCON SCHIUMASCHIUMA DIDI PEPERONEPEPERONE ROSSOROSSO CANDITOCANDITO EE ZENZEROZENZERO La ricetta si ispira alla schiuma delle onde al tramonto, rosso tenue. La freschezza del ginger sgrassa la carne dal sa-
pore delicato e avvolgente degli scampi crudi.
Arrostite un peperone rosso intero in forno e lasciatelo "sudare" in un sacchetto di nylon. Nel frattempo sgusciate gli scampi tenendoli al fresco e tagliateli al coltello. Grattugiate un pezzetto di ginger, ponete la polpa tra 2 cucchiai e spre-mete il succo in una bacinella, unite poco sale e pepe e l'olio. Sbattete il composto per emulsionare e conditevi gli scam-pi. Spolpate i peperoni eliminando pelle, semi e filamenti e frullatene una parte con poco olio, acqua, sale e lecitina di soia per schiumare. Servite la schiuma sugli scampi.
TTONNOONNO EE AVOCADOAVOCADO ININ MACEDONIAMACEDONIA ALLOALLO YOGURTYOGURT EE CETRIOLOCETRIOLO ALLAALLA ""BREZZABREZZA" " DIDI MENTAMENTA Piatto simile a una macedonia da mangiare con il cucchiaino. Lo yogurt rinfresca e alleggerisce tutto. La menta riporta
a profumi esotici.
Tagliate 300 g di tonno rosso a dadini e fate lo stesso con 1 avocado ben maturo. Preparate una citronette ottenuta emulsionando il succo di mezzo limone, sale, pepe, una goccia di tabasco, menta tritata e olio extravergine delicato. Condite il tutto con la salsa e lasciate marinare per 5 minuti. Intanto miscelate il cetriolo grattugiato allo yogurt o frulla-teli assieme, profumate con altra menta tritata finissima e poco sale e olio. Condite la macedonia di pesce con la salsa e servite ben freddo.
PPASTICCIOASTICCIO DIDI SALMONESALMONE COTTOCOTTO ALAL CARTOCCIOCARTOCCIO ALAL LIMELIME CONCON ZUCCHINEZUCCHINE ININ CREMACREMA ALAL BASILICOBASILICO Colori accesi, cotture light, non si sporca nulla durante la preparazione. Facile e di gusto.
Condite direttamente sulla carta stagnola una baffa di salmone spellato e spinato con sale, pepe, olio, fette di lime, 5 zucchine affettate finemente, finocchietto fresco. Chiudete il tutto e infornate per 30 minuti a 190°C. Intanto frullate 1 mazzo di basilico, con 2 cucchiai di pinoli, sale, poca acqua fredda e olio extravergine come per preparare un pesto flui-do. Spolpate il salmone con le mani, unitelo a 2 zucchine tagliuzzate e alleggerite con poco yogurt greco se volete un gusto fresco. Servite a temperatura ambiente con la salsa al pesto.
Navicelli News AANNONNO IV, NIV, NUMEROUMERO 1414
27
- E così è nata l’idea di proporre
delle vere e proprie “Ricette di
bordo” su misura per Mochi
Craft, veloci da preparare e da
degustare in mare. Nel menù ho
ripercorso tutte le forti peculiarità
del brand, a partire dalla varietà
di colore degli scafi, un dettaglio
inusuale che mi ha colpito sovver-
tendo il mio immaginario di bar-
che, solitamente dai colori bianco
o blu. Un gusto che ho riproposto
nei miei antipasti di bordo. Pren-
diamo come esempio ‘Fuori rotta’, una semplice scotta-
ta di gamberi liguri al rosmarino con finta salsa rosa: è
l’esaltazione di molteplici sfumature cromatiche oltre
che di sapore”. Ecco le sette ricette, dall’antipasto al
dessert, spiegate dallo stesso chef Simone Rugiati.
“Le ricette di bordo” di Si-
mone Rugiati, noto chef
toscano, sono frutto della
collaborazione con i cantieri
Mochi Craft. I sette piatti
proposti sono raffinati ma
semplici, all’insegna della
cucina made in Italy.
Gli scafi colorati delle imbar-
cazioni prodotte dal cantiere
Mochi Craft del Gruppo Fer-
retti hanno ispirato uno spe-
ciale menù di mare allo chef Simone Rugiati, originario
di Empoli e protagonista di varie trasmissioni televisi-
ve. L’idea è nata mentre era a bordo di un Dolphin 74
cruise: “L’atmosfera, il mare, la barca, mi hanno ispira-
to piatti sobri e di grande raffinatezza – spiega Rugiati
CUCINARE A BORDO: DAL MEGAYACHT ALLA PICCOLA IMBARCAZIONE
A cura di Daniela Salvestroni
"F"FUORIUORI ROTTAROTTA": ":
SSCOTTATACOTTATA DIDI GAMBERIGAMBERI LIGURILIGURI ALAL ROSMARINOROSMARINO CONCON FINTAFINTA SALSASALSA ROSAROSA Un gioco nel piatto, si utilizza lo spiedino per "dipingere" con la salsa. Una rivisitazione dell'ormai retrò cocktail di gambe-
ri senza maionese.
Bollite 1 patata gialla, unitevi ½ barbabietola rossa precotta, sale, pepe e poco succo di limone, una punta di senape dolce e olio extravergine e frullate allungando e montando con brodo di crostacei tiepido. Lasciate raffreddare. Sguscia-te dei gamberi liguri e "spiedinateli" singolarmente. Conditeli con rosmarino fresco sfogliato, poco sale e pepe e un filo d'olio. Scottateli per 20 secondi al momento del servizio e serviteli su un piatto sporcato con la finta salsa rosa.
PRIMOPRIMO
"B"BECCHEGGIOECCHEGGIO": R": RISOTTOISOTTO ALLAALLA SPUMASPUMA DIDI MAREMARE Fatto con i frutti di mare che più rendono l'odore di sal-mastro, tutti tritati finissimi a legare un risotto delicato ma di carattere con il tocco croccante delle mandorle
tostate.
Far maturare 2 cipollotti freschi in casseruola con olio e burro. Unire poi il riso e tostarlo, sfumate con poco char-donnay e cominciate a cuocere con fumetto di pesce. Aprire in padella 1 kg di (cozze, vongole, telline, lupini, fasolari) con aglio, olio e peperoncino. Filtrarne il succo e unirlo al risotto. Tritare finemente i frutti di mare e usarli in mantecatura assieme a una grattugiata di bottarga, scorza di limone e finire con le mandorle a filetti tostate.
SECONDO SECONDO
"L"LAA BOABOA": ":
TTURBANTINOURBANTINO DIDI BRANZINOBRANZINO CONCON CUORECUORE DIDI PANZANELLAPANZANELLA DIDI COZZECOZZE EE COULISCOULIS DIDI POMODORIPOMODORI ARROSTOARROSTO Un finto piatto povero che viene avvolto da un lucente filetto di branzino con un cuore di pane profumato e salino che
ricorda il pasto dei pescatori. "La boa" è un'esaltazione di dolcezza e colore, grazie anche al pomodoro arrosto.
Aprite le cozze in padella con aglio, olio e peperoncino e usatene il succo per ammollare del pane raffermo o tostato al forno. Unitevi le cozze sgusciate, basilico e olio. Squamate e spinate 4 filetti di branzino e conditeli appena con olio e-sternamente. Foderatevi l'interno di 4 pirottini in alluminio e riempite con la panzanella di cozze pressandola bene. Infor-nate poi per 10 minuti circa a 200°C. Servite con pomodori datterini arrostiti con poco olio, sale, pepe e zucchero e poi frullati con poco basilico fresco.
DOLCEDOLCE
"A"ANCORANCORA....GGIOGGIO": P": PINAINA COLADACOLADA ALAL CUCCHIAIOCUCCHIAIO Ricorda il Sud America ed è freschissimo. Un dolce sorbetto/cocktail da consumare in piedi, da bere o al cucchiaio
facilissimo e pronto in 5 minuti.
Versate in un mixer a bicchiere 2 dl di latte di cocco, aggiungete ½ ananas fresco e ben maturo, 1 dl di rum 3 anni, ¼ di cocco fresco spolpato, 2 bicchieri di ghiaccio in cubetti. Frullate tutto a crema finché il ghiaccio risulta finissimo e impalpabile. Servite subito.
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Il Mochi Craft Dolphin 74 Cruiser,
fonte di ispirazione per lo Chef Simone Rugiati
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Chiuso in redazione il 05/07/2013
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