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FREE AND INDEPENDENT SCHOOL OF BEHAVIOURAL AND NUTRITIONAL SCIENCES ___________________________________________________________________________________ 14 Marzo 2010 STORIA DELL’ IGIENISMO NATURALE (Conferenza Saras 14 marzo 2010 di Milano sul tema: Alimentazione e Medicina Naturale - Il potere terapeutico della natura) Messaggio di saluto Auguro a voi tutti una buona domenica. Cinquecento persone motivate e pimpanti, venute da ogni parte d’Italia, non possono non dare una certa emozione. Ho soltanto un’ora per presentarvi una relazione che ne richiederebbe almeno due. Farò del mio meglio. Vi voglio però regalare il pensiero del mattino sull’argomento salute. Le formule-chiave per stare sempre bene e magnificamente sono sue, e riguardano il corpo e il morale. Per il corpo serve un sangue fluido e alcalino (mai acidificato sotto il punto 7.3-7.5 della scala pH). Per l’anima, serve una mente e uno spirito in piena armonia con se stessi e col resto del mondo (uomini, animali, natura). Acidificazione del corpo e decapitazione dell’anima Purtroppo, è proprio su questi due punti salienti che registriamo un fallimento dell’umanità contemporanea. La gente è acidificata nel corpo e decapitata nell’anima. Per l’acidificazione del corpo esiste solo un rimedio e niente altro che quello, ed è l’alimentazione super-fruttariana del veganismo tendenzialmente crudista. Per la decapitazione dell’anima, non c’è chiesa o religione al mondo in grado di venderci le indulgenze per le nostre malefatte. L’unico rimedio possibile è quello di metterci in linea con quanto ci detta il nostro ego interno, il nostro corpo eterico-spirituale-universale. PARTE I : CONCETTI Due percorsi distinti che si intrecciano, si intersecano e si scontrano Non esiste al mondo persona che non sappia cos’è la medicina, il medico, il medicinale. Ma se chiedi al primo che incontri per strada cos’è l’igienismo, ti guarderà sorpreso e stupito, e al massimo ti dirà che si tratta della mania di pulirsi le mani e i denti più del necessario. Nella ricerca di dare un significato e una migliore comprensione alla mai risolta disputa sulla salute tra igienismo naturale e medicina, tra la terapeutica responsabile e prudente di cui il mondo ha estremamente bisogno, e la medicina aggressiva-spregiudicata-sperimentale-presuntuosa-arrogante- plateale-venale che ci circonda, e di cui il mondo vorrebbe tanto farne a meno, diventa basilare non solo tracciare un profilo storico dei rispettivi percorsi, che si intersecano e si scontrano in continuazione, ma anche chiarire ancora una volta i concetti che caratterizzano e differenzino la scienza della salute- secondo-natura (ovvero l’igienismo naturale), dalla medicina vera e propria.

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FREE AND INDEPENDENT SCHOOL OF BEHAVIOURAL AND NUTRITIONAL SCIENCES

___________________________________________________________________________________

14 Marzo 2010

STORIA DELL’ IGIENISMO NATURALE (Conferenza Saras 14 marzo 2010 di Milano sul tema: Alimentazione e Medicina Naturale - Il

potere terapeutico della natura)

Messaggio di saluto

Auguro a voi tutti una buona domenica. Cinquecento persone motivate e pimpanti, venute da ogni parte

d’Italia, non possono non dare una certa emozione.

Ho soltanto un’ora per presentarvi una relazione che ne richiederebbe almeno due.

Farò del mio meglio.

Vi voglio però regalare il pensiero del mattino sull’argomento salute.

Le formule-chiave per stare sempre bene e magnificamente sono sue, e riguardano il corpo e il morale.

Per il corpo serve un sangue fluido e alcalino (mai acidificato sotto il punto 7.3-7.5 della scala pH).

Per l’anima, serve una mente e uno spirito in piena armonia con se stessi e col resto del mondo (uomini,

animali, natura).

Acidificazione del corpo e decapitazione dell’anima

Purtroppo, è proprio su questi due punti salienti che registriamo un fallimento dell’umanità

contemporanea.

La gente è acidificata nel corpo e decapitata nell’anima.

Per l’acidificazione del corpo esiste solo un rimedio e niente altro che quello, ed è l’alimentazione

super-fruttariana del veganismo tendenzialmente crudista.

Per la decapitazione dell’anima, non c’è chiesa o religione al mondo in grado di venderci le indulgenze

per le nostre malefatte.

L’unico rimedio possibile è quello di metterci in linea con quanto ci detta il nostro ego interno, il nostro

corpo eterico-spirituale-universale.

PARTE I : CONCETTI

Due percorsi distinti che si intrecciano, si intersecano e si scontrano

Non esiste al mondo persona che non sappia cos’è la medicina, il medico, il medicinale.

Ma se chiedi al primo che incontri per strada cos’è l’igienismo, ti guarderà sorpreso e stupito, e al

massimo ti dirà che si tratta della mania di pulirsi le mani e i denti più del necessario.

Nella ricerca di dare un significato e una migliore comprensione alla mai risolta disputa sulla salute tra

igienismo naturale e medicina, tra la terapeutica responsabile e prudente di cui il mondo ha

estremamente bisogno, e la medicina aggressiva-spregiudicata-sperimentale-presuntuosa-arrogante-

plateale-venale che ci circonda, e di cui il mondo vorrebbe tanto farne a meno, diventa basilare non solo

tracciare un profilo storico dei rispettivi percorsi, che si intersecano e si scontrano in continuazione, ma

anche chiarire ancora una volta i concetti che caratterizzano e differenzino la scienza della salute-

secondo-natura (ovvero l’igienismo naturale), dalla medicina vera e propria.

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Una medicina che non ha le prerogative per essere definita scienza della salute

Paradossalmente, non si può scrivere una storia dell’igienismo prescindendo dal contributo di molti

medici dissidenti.

Medici che hanno scritto le più belle e più vivaci pagine di critica igienistica alla loro stessa disciplina di

origine.

Per i filosofi naturalisti, per i naturo-terapisti, ed anche per i medici-contro, la medicina odierna non ha

le qualità per essere definita scienza della salute, essendo essa diventata un complesso di tecnologie e

metodologie riparatorie di tipo invasivo, improntate alla chirurgia facile, al trapianto spettacolare, alla

farmacologia, e alla prevenzione di tipo vaccinatorio, in linea perfetta e solidale con gli interessi

organizzativi-politici-mercantili dell’Ordine Medico Internazionale, delle Chiese mediche tipo l’OMS, il

CDC e la FDA, e delle multinazionali del farmaco, del cibo depotenziato-salato-zuccherato, della

bevanda alcolica-nervina-zuccherata-gassata-aspartamizzata, e del drogante integratore mineral-

vitaminico.

Riassunta in soldoni, la medicina ufficiale verte su 3 punti fondamentali attinenti la malattia:

A) La malattia è un acerrimo ed insidioso nemico di tipo esterno, che arriva da lontano e si concretizza

in disfunzioni, dolori, febbre, infiammazioni, ulcerazioni, squilibri ormonali, carenze, escrescenze.

Un nemico da combattere duramente e sgominare facendo ampio impiego di farmaci, bisturi e

trapianti (che sono le tipiche armi della medicina curativa-interventista).

B) Le cause di malattia, da Pasteur in poi, non sono più il malocchio e gli spiriti maligni da contrastare

mediante esorcismi, ma i batteri e i virus, da annientare coi vaccini (che sono le armi tipiche della

medicina preventiva allopatica-omeopatica).

C) La malattia, identificata e confusa col dolore e col sintomo locale o distrettuale, si combatte senza

quartiere, organo per organo, con la tecnica search and destroy (cerca e distruggi) dei marines,

mediante terapie specialistiche.

Il concetto igienistico-naturale, sostiene al contrario quanto segue:

A) La malattia non è un nemico ma un alleato. Non è una presenza estranea ma è il rovescio della

medaglia chiamata salute. Combattere la malattia col napalm, per quanto inverosimile appaia,

significa napalmizzare la salute, ovvero perseguitare se stessi e il proprio sistema immunitario.

Meglio di tutto restare sempre sani. Ma se si perde l’equilibrio e ci si ammala, il processo patologico

non è altro che la via più economica-rapida-intelligente verso il ripristino della normalità.

La malattia in altre parole è una benettia. È la chiave che conduce all’autoguarigione.

Controproducente combatterla, mentre serve solo coadiuvarla e rispettarla, togliendo però le

motivazioni causative a monte, e lasciando il compito risolutivo finale al sistema immunitario, cioè

all’infallibile medico interno di cui ogni organismo vivente è in possesso.

B) I virus sono figli naturali ed innocenti delle nostre cellule in continua moria e disgregazione, mentre

i batteri sono nostri preziosi soci nel complesso e meraviglioso affare della nostra vita, e collaborano

nel ripulire l’organismo fagocitando scorie e virus inespulsi, ovvero materiale intasante che il nostro

organismo non è riuscito ad espellere.

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C) La malattia vera non è dunque il sintomo (segnale d’allarme e spia rossa), non è lo sbrocco di

essudati dell’herpes, non è il muco che fuoriesce, non è la fronte che scotta, non è il grasso che

dilaga, non è la testa che scoppia, non è la cellula che muta e tumorizza i tessuti.

Qual’è allora la reale patologia? E’ la scelta di vita, il comportamento, il pensiero, l’alimento,

l’ambiente, l’atteggiamento etico-morale, è la cattiveria e l’ignoranza che stanno a monte degli

effetti dolorosi.

Al limite c’è la sfortuna, il caso, l’incidente, tutte situazioni di emergenza dove l’igienismo naturale

ammette un uso limitato e mirato di armamentario medico.

Il direttore d’orchestra è sempre e solo il sistema immunitario

La distinzione tra medicina e igienismo potrebbe apparire sibillina e sofisticata, ma invece non lo è

affatto.

Poteri ammalanti e poteri guarenti sono entrambi di esclusiva pertinenza del sistema immunitario.

E’ lui il direttore d’orchestra che, a bacchetta, ordina al corpo di accaldarsi e sfebbrarsi, di ripulirsi ed

espellere il muco, di trovare vie eliminative per i veleni depositati sotto la pelle, tramite le pustolette e

gli herpes labiali e genitali.

E’ lui che ordina ai punti critici dell’organismo di infiammarsi o disinfiammarsi, di ulcerarsi e

cicatrizzarsi, di guarire o invece cancerizzarsi (quando sa che non ci sono più risorse).

Gli strumenti guaritivi ma non-curativi dell’igienismo naturale ed ippocratico

In lingua greca, il termine farmakon significa veleno.

Se le farmacie si chiamassero non più farmacie ma velenìe, è probabile che non sarebbero costantemente

sovraffollate, come sta accadendo ai nostri giorni.

Per l’igienismo niente sale operatorie, sostituite dal riposo fisiologico totale (digiuno) associato

all’acqua distillata, sistema che agisce come un bisturi nei riguardi di ogni presenza anormale interna, di

ogni scoria velenosa e di ogni crescita cellulare fuori posto.

La cura dell’aspettativa e dell’osservazione, ovvero la cura della non cura

L’unica cura possibile e priva di controindicazioni è la Cura-della-non-cura, che corrisponde poi alla

medicina dell’aspettativa e dell’osservazione propugnate da Ippocrate (460-370 a.C), secondo le quali il

medico deve fare atto di umiltà e di sottomissione alla natura, deve limitarsi a soccorrere e coadiuvare la

natura, perché la natura è sovrana medicatrice dei mali, e di conseguenza la regola fondamentale è

quella del primo non nuocere, ossia primo non disturbare o contrastare l’azione della natura.

Ippocrate condannava i medici del suo tempo per un loro grave errore comune.

Non sapevano distinguere le malattie e confondevano le stesse coi sintomi.

Quello che succede pure oggi.

La medicina sicura, soave e sollecita del medico-igienista Asclepiade

Cura-della-non-cura che corrisponde esattamente alle idee di un altro caposaldo dell’igienismo, ovvero

ad Asclepiade (100 a.C). per il quale la medicina doveva rispondere a 3 requisiti ben precisi.

Doveva cioè essere sicura (non sperimentale), soave (non invasiva) e sollecita (diete, ginnastica, bagni,

docce).

Asclepiade inventò a Roma l’idroterapia e le docce 2000 anni prima di Vincent Priessnitz (1801-1851),

di Sebastian Kneipp (1821-1897) e di Louis Kuhne (1844-1901).

Asclepiade sottolineava: A) l’importanza delle cause nascoste a monte, B) l’importanza del corpo (del

terreno umano) e di come viene usato, C) l’irrilevanza e l’indifferenza tra diverse malattie, tra diversi

sintomi (tutte le malattie e tutti i sintomi hanno cioè la stessa matrice).

Ma anche lui, come Ippocrate, venne presto tradito dagli allievi, portati a seguire i diversi sintomi locali.

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Largo Scribonio (47 d.C) applicava infatti la torpedine nera sulla testa dei sofferenti di emicrania,

anziché cercare le vere cause a monte del male di testa.

Peggio ancora faceva Temisone, che si disinteressava espressamente delle cause occulte o remote, e

puntava tutto sulla fisiologia e sulla patologia.

L’eterno oscillare tra il naturale e l’innaturale, tra il soave e l’invasivo

Pertanto, l’eterna disputa tra igienismo naturale e medicina, non nasce affatto con Paracelso e Kuhne,

con Petenkofer ed Ehret, con Bircher-Benner e Gerson, o con la ANHS (American Natural Hygiene

Society) dei Jennings, Graham, Trall, Tilden e Shelton, ma ha origini antichissime.

L’intreccio storico tra igienismo naturale e medicina è un continuo oscillare tra il naturale e l’innaturale,

tra il non-nuocere e il nuocere, tra il rispettare e l’interferire.

L’affogamento continuo della coscienza igienistica

Una tensione ed una contraddizione che si ripercuotono anche nella coscienza interna di ogni medico e

di ogni terapeuta liberi da presunzione ed arroganza protagonistica, dotati della giusta sensibilità, della

propensione a trattare il paziente come un figlio ed un fratello, e non come una vile ed anonima merce

umana.

In ogni medico esiste una voce interna che ammonisce, una coscienza igienistica che viene affogata e

strapazzata in continuazione dalle esigenze di ordine pratico-economico-politico-strategico, e a volte

anche dalle pressanti richieste del cliente in sofferenza.

L’eterna lotta tra la salute e la pecunia

La deontologia medica è un insieme di regole virtuose che dovrebbero caratterizzare in senso positivo

ogni scelta, ogni mossa, ogni comportamento e ogni parola di chi pratica questo tipo di arte.

Se venisse applicata davvero in profondità, con coerenza e costanza, e in piena libertà dai bisogni

economici, dalla venalità e dalle spropositate ambizioni dell’individuo, dai condizionamenti politico-

mercenari di un Ordine legato mani e piedi agli imperi farmaceutico-alimentari delle multinazionali, non

staremmo nemmeno qui a parlare di due mondi in dura lotta l’uno contro l’altro.

Quello di una medicina ufficiale ai vertici mondiali, di una medicina militarizzata e prendi-tutto, di un

pozzo-senza fondo alla ricerca ossessiva di nuove patologie presunte ed immaginarie, di nuove pesti

create od inventate ad arte, di una medicina venale ed opportunistica sempre alla caccia di nuove fonti di

guadagno, e di un igienismo naturale che le fa da perito-contrario, vilipeso e ridicolizzato, privo di titoli

e di mezzi, e persino di citazioni sulle leggi statali e sui testi ufficiali delle scuole e delle università.

Quando la ricchezza non ha alcun valore

A conferma che quello che conta nel mondo materiale e consumistico degli uomini odierni, non è tanto

la salute e la verità, quanto la vile pecunia, in assoluto ed insanabile contrasto con l’ammonimento di

Erofilo (300 a.C), fondatore della Scuola Medica di Alessandria:

Quando manca la salute, la saggezza non vale, l’arte non si può esercitare, la forza della mente e dello

spirito latita, e la ricchezza non ha alcun valore.

A volte, occorre toccare il fondo per poter tentare una risalita

Il flirt contradditorio e litigarello tra igienismo naturale e medicina, che aveva caratteristiche di intreccio

quasi-indissolubile agli esordi, è diventato via-via un tiramolla polemico tra due rivali in dura lotta

concorrenziale.

Col passare dei secoli e dei millenni, le schermaglie e le incomprensioni sono diventate divaricazione e

incompatibilità, separazione e divorzio totale, fino a piombare nelle opposte trincee di oggi, dove i

proiettili fischiano in continuazione, misti ad accuse reciproche di ciarlataneria e di tradimento.

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A volte, perché un miracolo ed un ricongiungimento avvengano, è necessario toccare il fondo.

Non siamo affatto lontani da quella situazione.

Non siamo affatto lontani dal giorno in cui il medico andrà a fare corsi rieducativi presso i migliori

igienisti naturali.

C’è un fiorire di organizzazioni mediche dissidenti, di medici responsabili, di medici olistici, di medici

alternativi, a testimonianza del malessere interno che ribolle ormai incontenibile nel pancione malato,

disorientato ed esasperato della medicina.

PARTE II: PROFILO STORICO

Le origini

Da che mondo è mondo, l’essere umano ha idealizzato la salute e il benessere fisico-mentale-spirituale,

e ha cercato di sottrarsi agli urti ed alle offese dei nemici, delle belve, delle intemperie, delle carestie,

dalla paura e dalle malattie.

L’uomo compare sul pianeta Terra non 5000 (tempi della Bibbia), non 50 mila o 500 mila, ma 5 milioni

di anni fa.

Parliamo dunque di 4.995.000 anni di preistoria e di appena 5000 anni di storia ben documentata.

Tre fiumi caratterizzano il passato di noi tutti appartenenti alla Civiltà Occidentale.

Non sono il Po, il Reno, la Senna, il Danubio e il Volga, ma il Nilo, il Tigri e l’Eufrate.

Dalla Civiltà Egizia, a quella Assiro-Babilonese, a quella Greca

E’ lì che tra il 4000 e il 1000 a.C. si scrivono le più importanti ed epiche pagine della storia antica, con

dentro la Civiltà Egizia e le Piramidi (intorno al 2500).

I Fenici dominano i commerci lungo le rotte del Mediterraneo, e insediano la Civiltà Etrusca a nord di

una Roma non ancora nata. Cretesi e Cartaginesi gli stanno alle calcagna.

I Sumeri sono i primi a utilizzare la scrittura e i geroglifici (3000 a.C) e vengono rimpiazzati dagli Assiri

e dai Babilonesi, che fondano grossi imperi (2000-1000 a.C).

I Greci riescono ad entrare nell’impenetrabile Troia col famoso Cavallo nel 1184 a.C., e colonizzano il

Mediterraneo tra il 1000 e il 900 a.C. La prima Olimpiade ha luogo nel 776 a.C.

Tra il 492 e il 479 a.C. si scontrano ancora col potente impero persiano e lo sconfiggono.

Sono gli anni in cui sorge ad Atene il Partenone.

Diogene e l’imperatore Alessandro Magno

Alessandro Magno dilaga militarmente e conquista nel 325 un immenso impero. Fonda pure in Egitto la

città di Alessandria con la più grande biblioteca dell’antichità.

Rientrato in patria, Alessandro Magno va a trovare Diogene di Sinòpe, incuriosito dalle sue celebri

stranezze. Il filosofo sta seduto su un muretto poco distante la sua strana abitazione, ricavata da una

grossa botte rovesciata.

Alla domanda se può fare qualcosa di utile per lui, quello gli dice: Certo imperatore che puoi farlo.

Spostatevi tu e il tuo cavallo e così non mi togliete più la luce del sole.

Diogene era spregiatore di ogni agio e di ogni riguardo borghese, e usava gironzolare in pieno giorno

con una lanterna accesa, alla disperata ricerca di un uomo vero.

La grandezza e lo splendore della Civiltà Greca si coglie anche da questi episodi o aneddoti tramandati.

La nascente Civiltà di Roma

Mentre a Sparta e Atene si formano le città-stato, con importanti carte costituzionali a difesa dei diritti

del cittadino, in riva al Tevere nasce l’ultima grande civiltà della storia antica.

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La fondazione di Roma avviene nel 753 a.C. La città viene governata dai 7 re (703-509 a.C), poi dalla

repubblica (509-30 a.C) e dall’Impero (31 a.C.-476 d.C), mentre il Colosseo viene inaugurato nell’80

d.C. dall’imperatore Tito Flavio Vespasiano (39-81 d.C).

Senza ovviamente scordare che, nel frattempo, nell’anno 1 d.C, in una grotta di Betlemme, è nato Gesù,

il fondatore del Cristianesimo.

Le origini reali dell’igienismo vanno cercate ben oltre Ippocrate

Abbiamo visto, nella I parte, che igienismo naturale sta per armonia con se stessi e col mondo che ci

circonda. Benessere fisico, mentale e spirituale, sono stati sempre obiettivo fondamentale dell’uomo.

Dire pertanto che l’igienismo naturale prende le sue mosse dalla cultura medico-igienistica dell’Olimpo

greco, dai discendenti di Apollo, da Esculapio e dalle sue figlie Igea e Panacea, o anche da Ippocrate

(490-370 a.C) che giura idealmente di fronte a loro di rispettare le regole, è una semplificazione

culturale.

I medici stessi amano spingere ben oltre le proprie radici, e tirano in ballo le divinità egizie, Iside e

Osiride, nonché Tot, dio della sapienza ed Ermete Trismegisto (il 3 volte grande).

Chi ha tutti i titoli per essere chiamato padre dell’Igienismo Naturale è Pitagora

Più ancora che da Ippocrate, l’igienismo naturale parte se vogliamo da Pitagora (600 a.C) che sintetizza

meglio di ogni altro le verità apprese dai suoi maestri vegetariani-igienisti Anassimandro di Mileto (611-

547 a.C) e Talete di Mileto (625-545 a.C), fondatore della Scuola di Mileto (Calabria), nonché dal suo

trentennale peregrinare in terra Egizia, in Fenicia, Caldea, Assiria, India e Mesopotamia, assorbendo a

piene mani dal ricco substrato culturale rappresentato dalle migliori culture di quel tempo, dalla Veda

indiana, a quella persiana di Zoroastro.

Pitagora si occupa soprattutto di igiene fisica-mentale-spirituale, ossia di medicina preservativa.

Crotone diventa la più famosa delle scuole filosofiche e mediche dell’antichità.

Non lontano c’è Elea o Velia (oggi Castellamare della Bruca-Lucania), sede della Scuola Eleatica di

Zenone e di Parmenide (VI-V a.C), medico-filosofo-naturalista, famoso per la sua difesa a spada tratta

della febbre (Datemi la potenza della febbre e saprò fare mirabilie).

Pitagora faro illuminante della Civiltà Occidentale

La Scuola Pitagorica è la prima confraternita vegetariana-igienistica del mondo occidentale, se si

esclude quella di Orfeo di qualche secolo prima.

Pitagora accende una fiamma che cento anni dopo si sviluppa ad Atene con l’era di Pericle, dove ha

luogo la più alta concentrazione intellettuale della storia, con Socrate, Platone ed Aristotele, tutti

vegetariani e tutti tributari del grande maestro Pitagora.

Una fiamma che continua a illuminare per secoli e millenni, nonostante la forsennata distruzione delle

sue opere da parte della Curia romana, gelosa di avere uno scomodo concorrente capace di sovrastare la

grandezza del suo Gesù Cristo.

La filosofia comportamentale di Pitagora

Pitagora insegna una nuova religione scientifica e concreta, basata non più sul credo sovrannaturale e

sull’occultismo, ma sul vivere sano e naturale, sulla buona educazione e le buone maniere verso se stessi

e verso tutti gli altri esseri viventi.

La filosofia comportamentale di Pitagora è quanto di più scientifico e umanitario mai predicato sul suolo

terrestre.

Pitagora differisce radicalmente da tutti gli altri pensatori che lo hanno preceduto ed anche dai suoi

successori storici, per la capacità di rifuggire dai meandri di quella metafisica che egli conosceva troppo

bene, ed anche per la sua dedizione a risolvere i problemi pratici degli umani in questa vita.

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Stoicismo ed Epicureismo come coscienza morale del Paganesimo Romano

Epicuro (343-270 a.C), nato a Samo e vegetariano come Pitagora, sostiene che la felicità consiste nel

piacere, che non è puro edonismo, ma serenità che si conquista vivendo nascostamente, in modo pacifico

e non ambizioso.

Zenone di Cizico (336-264 a.C) insegna filosofia sotto lo Stoà Poikìle, portico a colonne di Atene.

Il suo stoicismo implica il dominio di se stessi, l’autosufficienza, la salute e il vegetarianismo.

Stoicismo ed epicureismo rappresentano lo sforzo supremo del paganesimo verso un ideale di nobiltà e

di fermezza morale, e trovano grande seguito nella Roma Imperiale, con Epitteto, Seneca e Marco

Aurelio, tra i più noti sostenitori.

Grazie al cavolo crudo, Roma va avanti sana e senza medici per 600 anni

Marco Porcio Catone, detto il Censore (234-148 a.C), è il maggior interlocutore immaginario nei

dialoghi di Marco Tullio Cicerone (106-143 a.C). Ci tramanda importanti scritti di filosofia

comportamentale.

Nel suo De Re Rustica, riporta che per oltre 600 anni i romani sono vissuti sani senza alcun medico

intorno, grazie al cavolo crudo, panacea preziosa per tutti gli usi, e al vino con cui si facevano infusi di

erbe.

L’arte medica è considerata talmente di basso livello che ai cittadini romani non si dà permesso di

praticarla. I pochi terapeuti abusivi sono tutti stranieri, o schiavi che curano il proprio padrone.

Invasione di medici-stregoni greci che curano nelle tabernae

Ma nel 292 a.C. imperversa a Roma una terribile pestilenza.

Una delegazione di medici e sacerdoti, del celebre Tempio Medico dell’Isola Tiberina, viene inviata in

Grecia al tempio di Esculapio, in missione di studio.

Il primo medicastro greco che giunge a Roma nel 290 è Arcagato, che apre la strada a una migrazione di

medici che curano con filtri, semplici amuleti e complessi talismani, esercitando un’arte medica

rudimentale, fatta di empirismo e magie.

Uno straordinario imperatore di nome Marco Aurelio

Di Asclepiade (100 a.C) abbiamo parlato nella I° parte, dicendo che rappresenta quanto di meglio offre

la medicina igienista del suo tempo.

Marco Aurelio Antonino (121-180 d.C) è imperatore, ma anche ottimo igienista, visto che il suo motto è

Vivere conformemente alla natura. Scrive dei testi straordinari come Le Riflessioni e Le meditazioni.

Non a caso, assieme a Machiavelli, Marco Aurelio è l’autore nostrano più letto in America.

Claudio Galeno (129-201 d.C) medico-igienista e vegetariano più famoso dell’antichità assieme ad

Ippocrate.

E’ moderno ed avanzato al punto di essere punto di riferimento medico fino ai nostri giorni.

Il cibo può rendere l’uomo dissoluto o responsabile, mediocre o illuminato, usava dire.

Grande ammiratore di Pitagora, come tutti i filosofi romani.

Porfirio e Filostrato rimpiangono e celebrano Pitagora

Porfirio (232-dopo il 300 d.C), filosofo in Roma, non riesce a capacitarsi come l’uomo possa accettare

di opprimere ed ottenebrare se stesso cibandosi di carne animale.

Filostrato (sec. II-III d.C), rettore di filosofia ad Atene, e autore del testo La Vita di Apollonio di Tiana,

racconta come Pitagora all’età di 16 anni si rifiutò di consumare carne perché la riteneva un cibo

intimamente sporco e disgustoso capace di rendere la mente rozza, e fu per questo che adottò sin da

ragazzo una dieta di frutta fresca e secca, integrata dai vegetali disponibili. Pitagora sosteneva che i frutti

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della terra sono puliti e trasmettono la loro pulizia ed il loro vigore, mantenendo l’uomo pulito fuori e

dentro.

Dalla lunga notte medievale a Leonardo Da Vinci

Saltiamo la notte millenaria del Medioevo e arriviamo a Leonardo da Vinci (1452-1519).

Impara non a curare la tua malattia, ma a come preservare la salute, e Verrà il giorno in cui l’uomo

giudicherà l’uccisione dell’animale come orrendo delitto, sono le due perle che qualificano il grande

eclettico fiorentino come elemento di punta dell’igienismo naturale.

Il naturalista Paracelso

Paracelso (Theophrastus Bombastus Paracelsus) da Hohenheim) (1493-1519), è il massimo esponente

del naturalismo tedesco ed insegna medicina a Berlino.

Non mi vergogno di aver imparato le cose più preziose da vagabondi, da zingari, da barbieri e da boia,

è una delle sue originali affermazioni.

Grande bastonatore dei colleghi medici, accusati di essere campioni di venalità.

L’ American Natural Hygiene Society

Isaac Jennings (1788-1874), pioniere della ANHS (American Natural Hygiene Society), è il primo a

usare placebi colorati sottoforma di innocenti pillole di pane. Li distribuisce ai suoi pazienti, accoppiati a

buoni consigli igienistici, e ottiene strabilianti guarigioni, mentre nei 20 anni precedenti, usando i soliti

farmaci, non nasconde di aver mandato al cimitero centinaia di persone, con tanto di nome e cognome.

Sylvester Graham (1794-1851), pioniere della ANHS: L’uomo che tenta di curare un disordine fisico

senza conoscerne le cause è come un cieco che brancola nel buio.

Russell Thacher Trall (1812-1877), pioniere della ANHS, spirito indomito e grande oratore.

Il medico più antimedico di tutti i tempi:

Il sistema igienistico naturale è veritiero, in armonia con la natura, scientificamente esatto,

filosoficamente sano, in linea col buon senso. E’ una vera benedizione per il genere umano.

John Tilden (1851-1940), pioniere della ANHS:

Non esistono cure per la malattia. Quello che serve è la salute, come costruirla, come mantenerla. La

teoria della tossiemia surclassa la teoria dei virus e dei batteri in logica, certezza e risultati.

Pettenkofer, trangugiatore di bevande al colera

Max Joseph von Pettenkofer (1818-1901), fondatore del primo istituto di igiene in Europa. Fisiologo,

igienista e professore di medicina a Vienna e Monaco.

Famoso per le clamorose dimostrazioni antipasteuriane di fronte ai suoi allievi, dove smentiva la teoria

dei batteri causatori di malattia, ingurgitando bicchierozzi colmi di microbi concentrati, senza mai

ammalarsi.

Florence Nightingale, i migliori concetti mai espressi in campo medico negli ultimi 200 anni

Non è il continuo vivere sbagliato che porta la gente ad ammalarsi?

Non sono forse fattori come l’aria pura e la pulizia interna da un lato, l’aria viziata e la sporcizia

intestinale dall’altro, a determinare lo star bene o lo star male delle persone?

Non sono forse tutte le malattie delle reazioni naturali alle condizioni assurde in cui noi stessi ci

mettiamo?

Mi è stato insegnato da medici superbi e da donne ignoranti a temere la febbre, la scarlattina e le varie

malattie chiamate infettive.

Ma non esistono malattie tipiche e malattie nemiche.

Ci sono solo condizioni adatte a rendere la gente malata.

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La dottrina delle malattie specifiche, nemiche e contagiose, è il rifugio delle menti deboli e fragili della

Medicina.

Kuhne, il più grande nemico dei farmaci

Louis Kuhne (1844-1901) perde madre e padre per colpa di errori medici.

Contrario ad ogni tipo di medicinali. Sostiene l’unitarietà di tutte le malattie, e una dieta vegana

includente pane integrale.

Ha un successo enorme e il suo testo principale, The New Science of Healing, viene tradotto in 30 e più

lingue.

Viene giustamente considerato campione mondiale della guarigione senza farmaci.

Ehret, il teorico della dieta senza muco

Arnold Ehret (1866-1922), grande medico tedesco amatissimo in America, disse due cose basilari.

L’errore più eclatante dell’uomo è quello di acidificare ed avvelenare il sangue con cibi muco-formanti,

e di imbottirsi con proteine e grassi animali costipanti.

Il grado di sporcizia interna dell’individuo medio è qualcosa di inimmaginabile.

Max Bircher-Benner, il preferito dagli Zar di Russia

Max Bircher-Benner (1867-1939), svizzero, precursore illuminato della scienza della nutrizione naturale

odierna, medico curante preferito dagli Zar di Russia, disse quanto segue:

Nato per essere sano dal primo all’ultimo giorno, l’uomo spende il suo tempo e la sua intera vita ad

avvelenarsi, a minare e sabotare la sua preziosa dotazione ereditaria. Frutta e vegetali crudi hanno

poteri curativi unici, in quanto si tratta di cibo vivente.

Charles Baudelaire, ovvero l’igienismo dell’anima

Charles Baudelaire (1821-1867), scrittore e poeta, autore de I fiori del male, un capolavoro della poesia

francese, esprime le emozioni di un’anima sensibilissima in tutti i suoi scritti.

C’entra con l’igienismo e con l’etica salutistica?

Assolutamente sì.

Lo conferma questa sua frase:

Un uomo sano può stare due o più giorni senza cibo, ma non può resistere due o più giorni senza

poesia.

L’igienismo naturale non è fatto solo di nutrizione e di salute, ma anche e soprattutto di poesia.

Albert Einstein, non solo relatività ma anche filosofia etico-salutistica

Albert Einstein (1879-1955), Nobel per la fisica nel 1921, non si limitò a parlare di relatività:

Il vegetarianismo arrecherà enormi benefici al pensiero e al carattere dell’essere umano.

L’eliminazione della carne e delle proteine animali apporterà una ventata di salute e di serenità al

pianeta Terra.

Albert Schweitzer e una maialina di nome Josephine

Albert Schweitzer (1875-1965), Nobel per la pace 1952, uno degli spiriti più eletti dell’età moderna:

Finché l’uomo non estende il suo raggio di amore e di compassione a tutte le creature, non sarà mai

uomo, non troverà mai pace con se stesso e con la natura, avrà un fisico monco e una personalità

mediocre.

Il suo più grande amore fu Josephine, la fidata maialina che lo accompagnava in visita ai pazienti

africani.

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Padre Taddeo di Wiesent, un frate davvero eccezionale

Padre Taddeo di Wiesent(1858-1926), umile frate cappuccino tedesco che, mentre è in missione in Cile,

incontra per strada un giovane studente disperato e pronto a gettarsi da un ponte, malato di piaghe e di

sifilide.

Lo soccorre e gli insegna a guarire del tutto, senza farmaci e senza pomate.

Quel giovane miracolato si chiama Manuel Lezaeta, e diventa uno dei più grandi terapeuti naturalisti del

secolo scorso.

Manuel Lezaeta Acharan, il teorico dell’equilibrio termico

Manuel Lezaeta Acharan (1881-1959) scrive un libro formidabile dal titolo La Medicina Naturale alla

portata di tutti, che ha grosso successo anche in Italia grazie alla traduzione di Luigi Costacurta, colonna

dell’igienismo naturale nostrano.

Costacurta (mancato purtroppo da alcuni anni) dedica la traduzione all’autore stesso e definisce il libro

come opera senza precedenti di un immortale Maestro della Salute, essendo egli stesso stato beneficiato

dalla sua lettura. Carmelo Scaffidi da Bergamo, è uno dei più attivi terapeuti nazionali ad applicare i

metodi di Lezaeta, avendo lavorato gomito a gomito con Luigi Costacurta e con Michele Manca.

Herbert Shelton, una vita al servizio della salute

Herbert Shelton (1895-1985), il più grande divulgatore di cultura igienistico-naturale, con una

cinquantina di libri di successo:

Sono molto più interessato alla conoscenza che al fattore pecuniario.

L’igienismo naturale è scienza della salute, scienza della vita. Esso mi ripaga pienamente del tempo che

gli dedico.

Ogni nuova verità ha dovuto sempre farsi strada tra l’ignoranza, la superstizione e il bigottismo della

gente.

Non dovete confondere l’autorità e il potere con la verità. Fate in modo che la verità diventi autorità e

potere, che la verità diventi l’ago della bilancia.

Max Gerson, uno straordinario oncologo legatissimo alla frutta

Max Gerson (1891-1959), grande oncologo tedesco, capace di recuperare persino casi estremi di cancro:

Ogni 30 secondi un cittadino americano muore di cancro (oggi, ne muore uno ogni 10 secondi), e 2800

persone al giorno sono falcidiate in questo modo orribile.

Una dieta di frutta e verdura, in sostituzione radicale dei grassi e delle proteine animali, unita alla

astensione dal fumo e a maggiore esercizio fisico, riduce già del 40% l’incidenza del cancro.

Questa è la via per ottenere la salute.

L’esperimento nutrizionale più importante della storia

Aisla Welch e Key-Tee Khaw, ricercatrici mediche della Cambridge University:

Per evitare cancro e infarto, i due maggiori killer mondiali, serve un minimo di 5 pasti al giorni di sola

frutta a copertura del fabbisogno reale di vitamina C naturale, che risulta essere di 5-6 volte superiore

alle tabelle FDA.

Questo è il risultato del nostro maxi-esperimento durato 20 anni, su un campione di 40 mila soggetti.

Umberto Veronesi: assai meglio senza carne

Umberto Veronesi, 85 anni, bandiera italiana ed internazionale del vegetarianismo medico:

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Parola di medico-oncologo, di ex-Ministro Sanità, di presidente Lega Europea contro il cancro, la

carne non è mai stata necessità biologica per l’uomo.

Non si rischia la salute senza carne.

I vegetariani vivono meglio e più a lungo.

Frank Sabatino, allievo di Shelton, titolare della clinica igienistica dr Sabatino ad Hallandale in

Florida

Smettiamola con le sciocchezze e con le proteine. La nostra formula vincente prevede:

a) Drastico incremento di frutta-verdura-noci-legumi freschi (tutti riduttori dei radicali liberi).

b) Masticare bene e lentamente.

c) Dormire meglio (la carenza di sonno provoca dolori duscolari e sbalzi insulinici).

d) Ridere di più, sdrammatizzare, via il musonismo, incrementare il proprio senso dello humor.

e) Amare se stessi e chi ci sta vicino, amare il prossimo, amare tutti gli animali.

f) Ricordarsi che le 3 più comuni deficienze alimentari sono nell’ordine: fibre, fitonutrienti,

antiossidanti.

Ralph Cinque, allievo di Shelton, titolare della clinica igienistica Dr Cinque a Buda in Texas

Concentrarsi nel cambiamento radicale delle abitudini distruttive:

a) Via il fumare.

b) Via il bere alcolici e nervini.

c) Via i latticini e le proteine animali.

Alan Goldhamer, titolare della clinica igienistica dr Goldhamer, a Santa Monica in California

L’igienismo naturale è estremamente semplice:

a) Mai mettere in bocca niente che non sia vivo-fresco-naturale-innocente (cruelty-free).

b) Assicurarsi di poter sempre disporre di aria pura, acqua pura, sole, movimento fisico.

c) Prendi nota che vivi in un mondo disegnato e programmato per farti ammalare, e diventa quindi

independent thinker (pensatore indipendente).

Ronald Criedland, titolare della clinica dr Criedland a San Francisco in California

a) La salute è sempre risultato di un vivere salubre.

b) Il corpo non va mai contro se stesso, e tende sempre ad auto-guarire, a condizione che gli diamo la

possibilità di farlo.

c) Il nostro obiettivo è rispettare i sintomi e rimuovere le cause di malattia.

Joel Fuhrman, titolare della clinica igienistica dr Fuhrman nel New Jersey

a) Non mi sento obbligato a smuovere la gente e a cambiare il mondo. Mi basta il raro privilegio di

offrire consigli e istruzioni capaci di modificare in meglio la qualità della vita.

b) Da noi viene gente con grossi problemi. Ci fa male al cuore rimandare a casa quelli con cancro

conclamato finale.

c) Abbiamo scelte costruttive da proporre (come mangiare, come riposare, come controllare le proprie

emozioni, tutti fattori determinanti per il nostro benessere).

d) Insegnamo a dialogare col corpo, ad allinearsi con la saggezza intrinseca del proprio organismo.

Robert Pritikin, figlio del celebre dietologo Nathan Pritikin, titolare dei Centri Salute e Longevità

a Santa Monica-California e Miami-Florida (con l’eccezionale palmares di 70 mila persone

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rimesse in vita in 20 anni)

a) L’uomo è stato disegnato per mangiare certi cibi e non altri. I vegetali contengono tutto quello che

serve senza alcuna eccezione.

b) La scienza ha speso anni e miliardi per individuare la formula ideale per l’uomo. Essa esiste ed è di

una semplicità sconcertante. Si chiama sistema vegano.

c) I ricercatori lo sanno da decenni che la dieta salubre, estetica, ringiovanente, sexy, non-ingrassante,

è quella composta da carboidrati vivi, da frutta e vegetali freschi, da legumi e cereali integrali (a

volte cotti in modo conservativo).

Peter Duesberg, docente di biologia molecolare e cellulare presso la Berkeley University of

California, primo al mondo ad aver isolato un gene del cancro

a) Quando il mondo si accorgerà che il virus HIV, per il quale Montagnier ha avuto il Nobel, non esiste

affatto, e che l’AIDS è stato tutto una gran truffa, il CDC (Center Disease Control) sarà pronto a

presentare i nuovi superbatteri.

b) Da tempo immemorabile, il potere della medicina si fonda sulla paura delle malattie, soprattutto se

infettive, soprattutto se sessuali.

L’ambiente scientifico AIDS ha sfruttato in modo indecoroso e vile questo specifico strumento di potere.

III PARTE: LO STILE DI VITA IGIENISTA

1) Rivedere le proprie convinzioni ideologiche. Prendere nota che l’uomo è inequivocabilmente vegano

per disegno e progetto della creazione, e anche come discorso etico-evolutivo.

2) Allinearsi al più presto alle esigenze vegane del nostro organismo.

3) Conoscere se stessi e rispettare il prossimo, soprattutto quello indifeso ed innocente (bambini e

animali).

4) Dare sempre priorità e precedenza alla salute (ricordare la massima di Erofilo (Quando manca la

salute la saggezza non vale, l’arte non si può esercitare, la forza della mente e dello spirito latita, e la

ricchezza non ha alcun valore).

5) Evitare stress e rumori fastidiosi.

6) Mettere l’aria buona davanti ad ogni cibo.

7) Esposizione solare, esercizio fisico e aerobico (respirazione ritmata e profonda), buonumore.

8) Riposo adeguato (meglio se con la testa rivolta verso Nord), finestra aperta d’estate e socchiusa (mai

tappata) d’inverno.

9) Scegliere acque leggere (minimizzando il bere, e aumentando il consumo di frutta).

10) Sempre e solo il cibo della specie. Via rigorosamente tutto il resto.

11) Non pretendere sempre la perfezione, ma almeno avvicinarsi ad essa il più possibile.

12) Non si cala di peso mandando via i chili, ma mandando via le cause che li hanno accumulati, e poi

riparando mediante digiuno terapeutico. Non esistono altre scorciatoie innocenti e stabili.

13) Il nesso tra cibi sbagliati e malattie killer non è oggetto di contestazione negli ambienti scientifici.

14) Non affamare il corpo (salvo che nel digiuno terapeutico), altrimenti esso si vendica spingendoti al

tuffo notturno sulla nutella o su altre cose simili.

IV PARTE: MANGIARE BENE PER VIVERE MEGLIO

Lo schema che propongo è valido per tutti in generale, e serve come traccia orientativa, flessibile e non

rigida.

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Ognuno lo deve adattare alla sua situazione personale fisica, di lavoro, di gusti, di carattere.

Ho incluso nello schema l’esigenza di rispettare i 3 cicli giornalieri umani: 4 am-12: ciclo eliminativo,

(coadiuvarlo mangiando rigorosamente solo frutta di prima mattina), 12-20: ciclo appropriativo

(mangiare la parte più consistente dei cibi della giornata), 20-4 am: ciclo assimilativo (si dorme e basta).

E ho incluso anche il rispetto del five-per-day di Cambridge, riducendo l’importanza e la consistenza di

pranzo e cena.

Ore 7: Prima colazione. Succo di 4 arance o di due pompelmi.

Ore 9: Seconda colazione: 2 kiwi e una banana, oppure un kiwi e un caco.

Ore 11: Terza colazione: Crema di avena, più semi di sesamo frantumati al pestello, semi di girasole,

germe di grano, semi di lino, il tutto intenerito nel latte di cereali. Oppure popcorn fatto fresco in casa

con banane o con fichi (in stagione).

Ore 13: Pranzo: a) Piatto abbondante di verdure crude, incluso radicchio, lattuga, cavoli, tarassaco,

cavolini Bruxelles, carciofi, finocchi, germogli vari (non più di 4 tipi di verdure in

tutto). Si può accompagnare con pane integrale.

b) Riso integrale nero o miglio, o altri cereali cotti al dente (chi non ce la fa, può optare

per la pizza vegetariana alle verdure fresche e non di scatola, o per una pasta integrale

al dente con verdure).

c) Manciata di mandorle e pinoli o simili.

Ore 16: Prima merenda: una mela o una pera.

Ore 18: Seconda merenda: alcuni mandarini, o due melograni, o un caco.

Ore 19: Cena: a) Piatto abbondante di verdure crude (meglio se alternate rispetto a pranzo)

b) Zucca, patata, patata dolce o legumi

c) Manciata di noci e pinoli e datteri

Note aggiuntive:

- Nessuna bevanda a pranzo e cena. Al massimo mezzo bicchiere d’acqua naturale (non gassata).

- Massimo 2-3 bicchieri d’acqua al giorno lontano dai pasti, per chi indulge ancora coi cibi cotti.

- Qualche oliva e qualche carciofino sott’olio, o altre cose del genere, possono andare benissimo, senza

esagerare con la quantità, perché dare un pizzico di più gusto ai cibi non è peccato mortale.

- Per condire, usare sempre e solo un buon olio di oliva extravergine, spremuto a freddo, più aceto

balsamico o qualche goccia di aceto normale, tenendo sale e aceto al minimo, essendo entrambi

nocivi.

- In alternativa a pranzo e cena si può sempre optare (specie se in viaggio) per 3-5 panini integrali con

abbondante verdura, avocado, carciofini, pinoli crema di funghi o di olive).

By Valdo Vaccaro - Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)

- Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamsca Igiene Naturale)

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Francesco Lamendola

Aria, luce, frutta:il segreto per la salute naturale secondo M. Lezaeta

Acharan

E meno male che ci sono gli amici del C.I.C.A.P. a proteggerci premurosamente dalle frodi degli pseudo-scienziati e degli pseudo-medici, a metterci in guardia contro le imposture, a tutelare la nostra salute, diffidandoci dal metterci nelle mani di guaritori dalle dubbie conoscenze e dai dubbi poteri. Nella loro encomiabile crociata illuminista contro le tenebre dell'ignoranza e della superstizione, nel loro zelo di verità e demistificazione, risiede la nostra salvezza; che cosa sarebbe di noi, altrimenti, abbandonati alle magre risorse del nostro buon senso e della nostra insufficiente cultura scientifica?Su questa linea di crociata, moralistica prima ancora che scientifica, si colloca il libro di Francesco D'Alpa: L'inNaturopata. Origine delle infermità e cura della salute secondo Manuel Lezaeta Acharan, vincitore del Concorso Letterario Alfonso Maria di Nola per un saggio scientifico sui fenomeni paranormali della sezione pugliese del C.I.C.A.P., nel 2001. Si tratta di un violento pamphlet contro la naturopatia insegnata dal cileno Manuel Lezaeta Acharan, nato nel 1881 e morto nel 1959, le cui dottrine mediche sono state diffuse in Italia da un suo discepolo entusiasta, l'iridologo Luigi Costacurta, che lo conobbe in Cile poco prima della morte di lui, e che ha tradotto nella nostra lingua il testo fondamentale: La medicina naturale alla portata di tutti (Conegliano, Edizioni Lezaeta, 1984).Secondo Francesco D'Alpa,

"il movimento naturopata [è una] curiosa mescolanza di idee mediche irrazionali, prescrizioni curative popolari ed istanze ecologiste. Il suo approccio pseudoscientifico alla malattia, e la sua ostilità verso il mondo medico ufficiale, rendono la sua 'Dottrina Termica' un reale pericolo per la salute individuale e collettiva."

Quanto a Lezaeta personalmente, il giudizio di D'Alpa è reciso e categorico:

"La teoria di Lezaeta Acharan (…) non fa che ignorare semplicemente tutto ciò che al suo tempo già si conosceva sulla funzionalità dell'apparato digerente e sui processi biochimici che sottintendono alle funzioni dell'organismo."

A parte il fatto che qualcuno dovrebbe spiegare all'Autore che sottintendere non è la stessa cosa di sottendere e che, quando si vuol demolire un "avversario", bisognerebbe almeno conoscere il lessico della propria lingua, in questa prosa noi riconosciamo di primo acchito tutte le caratteristiche dei crociati che ruotano attorno alla filosofia del C.I.C.A.P.: volontà di screditare in qualunque modo, con qualunque mezzo, quelle figure o quelle situazioni che non si lasciano ridurre entro i comodi schemi di una scienza "ufficiale" tanto presuntuosa quanto inadeguata, allo scopo di perpetuare il predominio culturale (e, indirettamente, economico) degli assertori dello "scientificamente corretto".Noi non scenderemo a questi livelli di polemica velenosa e non entreremo in una critica puntuale della sistematica denigrazione della medicina naturale in genere, e di quella di Lezaeta Acharan in particolare. A differenza di coloro i quali credono di possedere la scienza infusa, noi pensiamo che

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ogni individuo dotato di spirito critico possa e debba verificare da sé quali siano le teorie e le pratiche scientifiche e quali quelle pseudoscientifiche; quali le forme di medicina utili e benefiche, e quali siano, invece, sbagliate e dannose per la salute.Lungi da noi voler istituire un processo alla medicina ufficiale; ma, se i signori del C.I.C.A.P. intendono dichiarare guerra a ogni forma di medicina alternativa in nome della difesa della salute (e disprezzando, evidentemente, le facoltà di discernimento del pubblico: tipico atteggiamento di arroganza illuminista), allora mettiamo pure sul piatto della bilancia anche i danni gravissimi perpetrati ai danni della salute dalla medicina ufficiale e dai medici accademici, le innumerevoli diagnosi sbagliate; l'enorme proliferazione delle malattie iatrogene, dovute, cioè, alle stesse cure mediche; il disprezzo più totale nei confronti del paziente, cui, spesso e volentieri, non vengono spiegate neppure le proprietà dei farmaci prescritti. Valutato il pro e il contro, crediamo non sia facile decidere se i maggiori pericoli alla salute delle persone vengano dalla medicina alternativa o da quella ufficiale; certo è che, se seguissimo i suggerimenti di Paul K. Feyerabend e decidessimo di separare la scienza dallo Stato (così come, nel XVI secolo, si cominciò a separarne la religione), e lasciassimo ciascuno libero di curarsi come meglio crede, invece di mandargli a casa i carabinieri e fargli sospendere l'esercizio della patria potestà, se rifiuta, ad esempio, le vaccinazioni obbligatorie per i propri figli, decise dalla sanità pubblica: forse, allora, la salute dei cittadini ne guadagnerebbe. Non ne guadagnerebbero, invece, il potere e il portafogli dei medici accademici, per non parlare delle multinazionali farmaceutiche, per le quali la malattia cronica delle masse è, evidentemente, un business. Ebbene, tanto peggio per loro.Quanto, poi al caratteristico disprezzo di quei signori per le prescrizioni curative popolari, esso tradisce i loro reali moventi: la gelosia meschina di una casta privilegiata nei confronti di tutto ciò che potrebbe diminuire il suo monopolio sulla cura delle malattie; e, al tempo stesso, la sua profonda ignoranza. Infatti le prescrizioni curative popolari sono il frutto di una saggezza millenaria delle società pre-industriali, umanistiche ed ecologiche, nelle quali ogni individuo era, un po', il medico di se stesso e praticamente tutti conoscevano le proprietà medicinali delle piante, che andavano a raccogliere con le proprie mani e che preparavano da sé, secondo conoscenze tramandate da padre in figlio. Il tutto nella piena condivisione della filosofia medica di Ippocrate, secondo il quale i medici non sono esistiti fin dall'inizio; perché non la malattia, ma la salute è la condizione naturale dell'uomo: dell'uomo, cioè, che vive a contatto con la natura, che rispetta l'ambiente in cui abita e lavora, e che gode, pertanto, del bene inestimabile dell'aria, della luce, dell'acqua e della frutta non inquinate né adulterate. Ciò premesso, pensiamo che la lettura del libro di Lezaeta possa essere utile a tutti coloro che desiderano regolare al meglio i propri ritmi vitali e prendere nelle proprie mani il dono inestimabile, ma anche la responsabilità primaria, della propria salute psico-fisica.L'idea centrale del naturopata cileno - che si è largamente ispirato a personalità della medicina naturale quali Pressnitz, Krupp, Kuhne, Just e padre Taddeo - è che un regime di vita sbagliato e innaturale, dovuto, fra le altre cose, a una errata alimentazione, carnivora ed eccessiva, produca un abnorme calore interno, che consuma i visceri e provoca, al tempo stesso, un raffreddamento della pelle. Per stare in buona salute è dunque necessario, in primo luogo, tornare alla natura: respirare aria pura (che è il primo alimento dell'organismo), e non solo con i polmoni, ma anche con la pelle (che Lezaeta definisce "un altro polmone"); mangiare poco ed eliminare la carne; bere solamente acqua; condurre una vita attiva, sana e morigerata; dormire e riposare solo il tempo necessario; evitare indumenti che soffochino la respirazione cutanea, a cominciare da quelli intimi; regolare il proprio intestino e la propria traspirazione cutanea, in modo da eliminare prontamente le sostanze nocive che si accumulano nell'organismo. Tutte cose, intendiamoci, di puro buon senso.E vi par poco?Quanto, poi, al fatto, che oggi, specialmente nell'ambiente inquinatissimo delle grandi e medie città, sia cosa quasi impossibile respirare aria pura, bere acqua limpida e nutrirsi di cibi sani, che abbiano

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mantenuto le proprie virtù naturali, questo è un problema che rimanda immediatamente alla esigenza ecologica. È qui che si vede il legame, organico e necessario, fra medicina naturale e sensibilità ecologica; ed è qui che si gioca la nostra partita con la malattia, mediante un passaggio dall'ottica individualistica dello "star bene" privato e solitario, a quella dello "star bene" sociale e collettivo. È qui che si comprende come non sia neanche pensabile un ritorno alla salute, senza mettere in discussione le fondamenta stesse della società stupidamente consumistica che abbiamo costruito, con tutto vantaggio dei poteri forti dell'economia e a tutto detrimento del nostro benessere fisico e spirituale.La medicina naturale, a questo punto, diventa non solo una pratica per la difesa della salute, ma una filosofia di vita, un impegno politico e sociale, una battaglia culturale: combattuta, quest'ultima, non per difendere il dominio di una casta privilegiata, ma unicamente e disinteressatamente per conseguire il maggior benessere del maggior numero possibile di individui.Perciò, chi si accosta alla lettura del libro di Lezaeta Acharan, di cui ci piace riportare una paginetta (Op. cit., pp. 15-18), non si aspetti di trovarvi chissà quali ardue teorie scientifiche o chissà quali inusitate prescrizioni mediche: ma molto buon senso, molta comprensione della reale natura umana e dei suoi veri bisogni, e un invito sottinteso a diventare abbastanza evoluti da non delegare totalmente ad altri la responsabilità della propria salute, ma di cominciare a gestirla in prima persona, innanzitutto con un migliore stile di vita.

"Diceva Ippocrate: L'aria pura è il primo alimento e il primo medicamento."In effetti si può vivere per diverso tempo, senza mangiare e ingerire alcun alimento. Possiamo ricordare (fra tanti uomini) il sindaco di Cork in Irlanda che, facendo lo sciopero della fame nella sua prigione, ha prolungato di 72 giorni la sua esistenza senza consumare alcun alimento, bevendo solo dell'acqua. Però mai nessuno ha potuto mantenersi in vita senza respirare per un periodo di otto o dieci minuti; con questo è dimostrato la saggezza del precetto ippocratico."In cambio, nella vita pratica, la maggior parte degli uomini non dà grande importanza all'aria perché, dopo aver trascorso una giornata di fatiche cerca riposo o diversione rinchiudendosi in abitazioni, teatri, club, taverne, ecc. ecc."Bisogna imparare che, come l'alimento, l'aria pura rifornisce la maggioranza delle nostre necessità fisiologiche perciò nei campi, nei boschi, in montagna ed al mare, si può vivere principalmente di aria e, secondariamente, di alimenti destinati allo stomaco; al contrario, con le errate abitudini l'uomo, per la inadeguata elezione degli alimenti, carica lo stomaco mantenendosi così in uno stato di insufficienza vitale."L'aria nell'economia del corpo umano deve entrare per due conditi e questi sono: polmoni e pelle."La pelle è un secondo polmone e, a sua volta, un secondo rene; infatti assorbe normalmente la quarta o quinta parte dell'ossigeno di cui abbisognamo ed espelle, in analoga proporzione, i residui el consumo organico."Perché la pelle disimpegni la sua funzione, è indispensabile che sia a contatto diretto con l'atmosfera; si conferma così l'importanza dei bagni di aria riconoscendo la pregiudiziale dell'indumento intimo, specialmente oggi che è costruito con fibre sintetiche."La respirazione polmonare deve essere eseguita per mezzo del naso, con la bocca chiusa, perché il naso è il guardiano dei polmoni, in quanto riscalda l'aria troppo fredda e ne filtra le impurità. Mentre più ci alimentiamo di aria, meno necessità abbiamo degli alimenti stomacali. Ciò è dimostrato alle persone che hanno un'insufficienza polmonare, come i tisici che sviluppano una grande attività digestiva, manifestando il loro classico appetito mai soddisfatto."Così, per ottenere una buona digestione è necessario saper mangiare, per saper respirare dobbiamo saperlo fare; per questo si consiglia della ginnastica respiratoria, facendo più volte al giorno, e soprattutto alla mattina all'aria libera, respirazioni ben profonde per alcuni minuti, aspirando per il naso ed espellendo per la bocca.

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"Dobbiamo cercare a tutte le ore l'aria pura, essendo questa l'alimento più preciso per conservare la nostra salute, dormendo tutto l'anno con le finestre aperte, e d'estate, se è possibile, sotto i pergolati, sotto gli alberi, coricati sopra la erra."Tutte le persone e specialmente quelle che soffrono di malattie polmonari, devono seguire questi consigli senza preoccuparsi dell'aria fresca, che è più tonica di quella tiepida, poiché l'aria pura è il primo medicamento. (…)"L'alimento naturale è quanto ci offre la Natura in ogni ambiente e latitudine, nei vari periodi dell'anno, essendo la cosa più conveniente alla nostra struttura organica ed alle nostre necessità fisiologiche e potendosi magiare allo stato in cui viene offerta dalla Natura stessa."L'alimento naturale è tanto desiderato (in special modo dai bimbi, poiché in essi il flusso della Natura non è ancora svanito), e può essere mangiato allo stato naturale senza alcuna cottura o previa elaborazione."Saper scegliere gli alimenti è indispensabile per conservare la salute, poiché è l'alimento ingerito che forma il nostro sangue, la cui qualità dipende dall'alimento stesso. "L'ordine naturale stabilisce che il regno minerale alimenta il vegetale, e quest'ultimo l'animale; per tanto risulta che, ingerendo sostanze minerali, come lo sono quasi tutti i prodotti farmaceutici e la maggioranza degli alimenti ora in commercio, vuol dire introdurre nell'organismo materie estranee che questo non può assimilare."L'animale in piena libertà, con l'ausilio dell'istinto, cerca l'alimento che più gli conviene; però l'uomo, degenerando il suo istinto, crede di poter mangiare quanto gli piace senza altro limite che i propri capricci."Come vedremo più avanti, la trasgressione a questo precetto della legge naturale, sarà la causa principale delle malattie e infermità dell'essere razionale. Un celebre biologo ha detto: «Con i suoi denti l'uomo scava la propria sepoltura»."Grandi savi come Cuvier, Slikyssen, Carrington, Lahmann, Cristian, ecc. dimostrano, senza alcun dubbio, che l'uomo è frugivoro, la sua costituzione organica deve essere alimentata con frutta e verdura. Lamarck, Darwin, Haeckel, ecc. comprovano l'analogia fisiologica dell'uomo con la scimmia che è frugivora e, questa, è una verità che non ha contraddittori."Come dice il dottor Amilcar De Souza, la pratica è superiore a tutte le teorie; lo dimostrano migliaia di indigeni che vivono nei boschi cibandosi solo di frutta. Facendosi cuoco, l'uomo si ammalò, cambiò la sua integrità biologica, abbreviò la sua esistenza."Cibandosi di frutta e di verdura, le malattie acute e croniche non possono incontrare nel nostro corpo l'ambiente adeguato, in quanto la frutta e la verdura sono alimenti elaborati dalla Natura, poiché le piante, succhiando dalla terra l'acqua ed i minerali, li dosificano nei loro frutti, arricchendoli dell'essenza, coadiuvata dall'azione benefica del sole."I vantaggi del regime frugivoro sono manifesti. Oltre ad evitare le malattie, sono il mezzo più sicuro per curarle. Oltre a questo benefico vantaggio, la persona che vive esclusivamente di frutta è dotata di un raziocinio mentale più chiaro e libero in quanto il sangue, immune da tossici, irriga con migliore succo le cellule nervose che servono a organo per le facoltà dello spirito."La carne degli animali non è stata destinata come alimento per l'uomo, perché più che alimento è un eccitante a causa dei tossici che possiede, fra i quali si annoverano la creatina, creatinina, cadaverina, ecc. ecc. che se iniettate in un coniglio anche in piccole proporzioni causano la morte fulminea."Se per natura l'uomo fosse carnivoro, si sentirebbe attratto dalla carne cruda e la mangerebbe così; però, malgrado il degenerato istinto, inorridisce solo a pensarlo e cerca di trasformarla mediante l'azione del fuoco e l'arte della cucina, dandole altro aspetto ed altri gusti per renderla desiderabile ai sensi. "Con questo inganno, l'uomo va alterando le proprie funzioni vegetative, che non dipendono dalla volontà, e che così obbligate alla disarmonia organica ci condurranno alla malattia e all'infermità."Il dottor Amilcar De Souza dice con ragione: La menzogna più convenzionale della nostra civilizzazione è quella dell'alimento cotto, e soprattutto quella della carne.

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"Per terminare questo tema, ci domandiamo: Che cosa andiamo cercando nei prodotti cadaverici dell'animale, che questo non abbia preso dal vegetale? Se il bove forma e mantiene il suo corpo con le sostanze estratte dalla debole foglia d'erba, tanto meglio l'uomo Potrà alimentarsi con le sostanze concentrate nella frutta e nelle sementi che, per un periodo da sei a nove mesi, accumulano energia solare, magnetica, elettrica ed altre qualità sconosciute estratte dalla terra e dall'atmosfera. (…)"Per sobrietà si intende: mangiare poco, masticare bene, ingerire lentamente e all'ora opportuna. Mangiare eccessivamente è tanto pregiudiziale come ingerire alimenti non naturali perché, ingerendo eccessivo alimento, l'organo digerente aumenta il suo lavoro, congestionando così e aumentando la temperatura interna e producendo in tal modo fermentazioni malsane che sviluppano tossici che avvelenano il sangue."L'uomo per natura è uno degli esseri più frugali del Creato perché non abbisogna di grandi quantità di alimenti. L'importante è saper approfittare di quello che si mangia perché, per l'economia dell'organismo, non è necessaria una grande quantità di alimenti, che lasciano residui che lo intossicano. Non dobbiamo mangiare sena aver fame: ciò varrebbe a dire, sforzare lo stomaco ed esporlo aduna cattiva digestione."

Ci pare che vi sia materia su cui meditare ed, eventualmente, da cui trarre spunto per adottare pratiche salutari, dalle quali non possiamo trarre che giovamento.

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