N.7 - FEBBRAIO 2017

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www.gm-edu.it MAGAZINE PROGRAMMA FORMAZIONE SCUOLA LAVORO N.7 - FEBBRAIO 2017 TRW Presso ENAIP Vigevano pag. 6 Presso IPSIA L. Cremona pag. 10 Presso ENAIP Lecco e IPSIA F. Lombardi pag. 11 BRECAV Presso IPSIA Birago Sede e Succursale pag. 7 DAYCO Presso Scaligera Formazione pag. 8 FEDERAL MOGUL Presso ENAIP Piemonte - C.S.F. pag. 9 Presso CFP Achille Grandi pag. 12 NTN-SNR Presso Presso IIS A. Ferrari e IPSIA P. Levi pag. 13 Presso Scaligera Formazione pag. 15 MAGNETI MARELLI Presso IPSIA Birago Succursale pag. 14 Presso CFP Unione Artigiani pag. 19 Presso IPSIA Leon Battista Alberti pag. 21 CORTECO Presso Scaligera Formazione pag. 17 HELLA Presso IPSIA Primo Levi pag. 18 AC ROLCAR Presso IPSIA Birago Succursale pag. 20 UNIGOM Presso IPSIA Giorgi pag. 22 Corsi Stati Generali Regione Lombardia pag. 16

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MAGAZINEPROGRAMMA FORMAZIONE SCUOLA LAVORO

N.7 - FEBBRAIO 2017

TRWPresso ENAIP Vigevano pag. 6Presso IPSIA L. Cremona pag. 10Presso ENAIP Lecco e IPSIA F. Lombardi pag. 11

BRECAVPresso IPSIA Birago Sede e Succursale pag. 7

DAYCOPresso Scaligera Formazione pag. 8

FEDERAL MOGUL Presso ENAIP Piemonte - C.S.F. pag. 9Presso CFP Achille Grandi pag. 12

NTN-SNRPresso Presso IIS A. Ferrari e IPSIA P. Levi pag. 13Presso Scaligera Formazione pag. 15

MAGNETI MARELLIPresso IPSIA Birago Succursale pag. 14Presso CFP Unione Artigiani pag. 19Presso IPSIA Leon Battista Alberti pag. 21

CORTECOPresso Scaligera Formazione pag. 17

HELLAPresso IPSIA Primo Levi pag. 18

AC ROLCARPresso IPSIA Birago Succursale pag. 20

UNIGOMPresso IPSIA Giorgi pag. 22

Corsi

Stati GeneraliRegione Lombardiapag. 16

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MAGAZINEEDITORIALE

Quando si lavora con la coscienza a posto non si ha paura di rac-contare quello che si fa… Ritengo che non bisogna nascondersi dietro un dito, ma soprattutto bisogna fare il bene dei ragazzi. Ra-gionare per il loro futuro! Il Programma GM-EDU vuole muover-si su queste basi e come riportiamo nella frase “come avvicinare la scuola al mondo del lavoro”. La legge 107/2015 sulla “buona scuola” ci porta, ancora di più, dentro questo percorso che ci vede coesi – all’unanimità- con le aziende partner di questo Pro-gramma e che investono risorse economiche e umane. Lo fanno tramite i loro formatori andando nelle scuole con l’entusiasmo di avvicinare questi due mondi (quello del lavoro e della scuola) e portando informazioni tecniche. Niente marketing o strategie di vendita prodotti! Come sempre un grazie a loro e ai docenti che cercano, sempre, di metterli a proprio agio durante i corsi. Ricor-do che a fine 2016 abbiamo organizzato ben 165 lezioni, un record che difficilmente potremo ripetere. Quest’anno, però, ci saranno molte novità. Anticipiamo, per esempio, l’evento del 27 aprile all’Auditorium dei Salesiani di Sesto San Giovanni (Milano) per parlare, come accennavo pri-ma, dell’alternanza scuola lavoro e del ruolo che hanno le azien-de (officine, ricambisti, distributori e componentisti) in questa at-tività che vuole avvicinare voi ragazzi al mondo del lavoro. Oltre ad avere ospite qualche rappresentante delle Istituzioni, sarà in-teressante ascoltare il commento di alcuni responsabili delle reti di riparazione indipendente, che porteranno le loro esperienze lavorative. Si parlerà anche di componentistica dell’auto, sempre aftermarket, per capire come e quando, si verificherà il passaggio “generazionale” in un approccio sempre più globalizzato. L’idea è quella di fare capire a voi ragazzi le opportunità che potete avere in questo settore che richiede sempre più professio-nalità e tanta voglia di fare. Il Programma GM-EDU deve essere un’opportunità, un mezzo per entrare nel mondo del lavoro (solo lo scorso anno abbiamo aiutato a fare assumere ben 18 ragazzi)… deve essere lo strumen-to, quello vero, quello dei fatti e non delle parole, per avvicinare la scuola alle aziende. Lo vedrete il 25 maggio a Bologna al pad 32 in sala Pegaso. Per ora sappiate che sono iniziate le iscrizioni per la gara al

Primo Grand Prix dei giovani meccatronici che avrà luo-go, nella stessa data, al pad 30 stand E54 dove alcuni

di voi potranno mettersi alla prova (chiedete infor-mazioni ai vostri professori).

Seguiteci perché ne vedrete delle belle!

2017 pieno di novità

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MAGAZINE

Con il patrocinio di

E in collaborazione con la rivista

PARTNER e SCUOLE

AZIENDE PARTNER LE SCUOLE ADERENTIABRUZZO· IPSIAS Di Marzio - Michetti BASILICATA· IIS I. Morra – L. Da Vinci· IPSIA Giovanni Giorgi

CALABRIA· ITIS Michele Maria Milano

CAMPANIA· I.S. Mario Pagano - G.l. Bernini

EMILIA ROMAGNA· IPSIA Primo Levi· Forma Futuro · IPSIA Alfredo Ferrari· CFP Bassa Reggiana· IPSIA Leon Battista Alberti· Futura Soc Cons. R.L.· IIS Belluzzi - Fioravanti

LAZIO· Latina Formazione Lavoro

LOMBARDIA· Azienda Bergamasca Formazione· ENAIP VARESE· ENAIP MILANO· ENAIP MANTOVA· ENAIP VIGEVANO· ENAIP LECCO· ENAIP MAGENTA· IIS Cesare Pesenti· CFP Giuseppe Zanardelli · CFP Sandro Pertini· CFP Unione Artigiani· CFP Luigi Clerici· ASP Mazzini· ISIS Bernocchi · CFP Achille Grandi· IPSIA Luigi Cremona· IISS Balilla Pinchetti· ISIS Newton

· Fondazione ASFAP· CFP Erba· Cr. Forma· Associazione Cnos-Fap · IPSIA Luigi Settembrini

MARCHE· IPSIA Antonio Guastaferro PIEMONTE· ENAIP Piemonte – CSF di Cuneo· IPSIA F. Lombardi· IPSIA Birago Sede e Succursale

PUGLIA· IPSIA Archimede· IISS Egidio Lanoce

SICILIA· IPS Salvo D’Acquisto

TOSCANA· IPSIA A. Pacinotti· IPSIA De Franceschi Pacinotti

UMBRIA· IPSIA Sandro Pertini

VENETO· CFP Camerini-Rossi· CFP Lepido Rocco· I.S. Giorgi-Fermi· CFP Saugo· Scaligera Formazione · ENAIP Veneto· CFP Fondazione Opera Monte Grappa

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previsti nuovi ingressi

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MAGAZINEI CORSI

· Il tachigrafo: evoluzione, utilizzo e normativa

· Diagnosi truck

TRUCK:

· Le fasi dell’accettazione

· Come eseguire un preventivo

· Marketing e gestione dell’officina

· Garanzia e normativa

· Illuminazione del veicolo

· Tecnologia Bus dati

· EOBD

· Gestione motore e diagnosi

· Elettronica a bordo dei veicoli

GESTIONE:

DIAGNOSTICA:

· Aria condizionata

· Cuscinetti ruota

· Evoluzione dei sistemi di iniezione diesel · Evoluzione dei sistemi di emissione

· Impianto frenante e manutenzione

· TPMS

· Filtrazione

· Il motore

· Trasmissioni

· Distribuzione

· Sospensione ammortizzatore

· Sospensione motore

MECCANICA:

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I COMMENTI

Cosa ne pensano... GLI STUDENTI

È stato molto interessante poter partecipare a questo evento, così come è stato positivo poter condividere questa esperienza con i nostri docenti. I corsi che abbiamo seguito in fiera sono stati molto utili per la nostra formazione professionale e tecnica perché ci hanno permesso di approfondire numerosi temi che ci serviranno per il nostro futuro lavorativo.

Sono molto soddisfatto dei corsi ai quali ho avuto modo di partecipare perché sono molto esaustivi. Vengono spiegate le varie operazioni da eseguire su una determinata parte del veicolo in modo dettagliato e semplice, motivando anche le varie decisioni prese. Trovo il magazine molto utile e interessante perché ci permette di restare aggiornati sulle novità nel campo delle attrezzature, cosa che rende la sua lettura molto piacevole.

I corsi organizzati dal Programma GM-EDU ci permettono di venire a conoscenza, in maniera precisa e dettagliata, di cicli di lavoro di auto su cui potremmo dover operare in futuro, permettendoci anche di farci un’idea sui ricambi in commercio e su come fare per reperirli. Sono molto contento di aver preso parte ad alcune sessioni di corso organizzate presso la nostra scuola e spero che questa esperienza possa ripetersi ancora.

Noi studenti, di pratica non ne abbiamo fatta molta e spesso ci risulta molto difficile poter “mettere le mani” su un’auto”. La maggior parte delle volte, quando ci troviamo di fronte ad un problema, dobbiamo chiedere aiuto ad un tecnico. Al contrario, grazie ai corsi del Programma GM-EDU, siamo in grado di diagnosticare il problema e capire come risolverlo. I formatori, infatti, descrivono spesso la fase della riparazione anche con il supporto di immagini che mostrano le varie fasi della manutenzione, accompagnate da brevi e semplici spiegazioni che fanno capire bene i vari procedimenti.

Questa uscita didattica oltre ad essere divertente è stata anche molto interessante. I corsi che abbiamo seguito mi hanno permesso di approfondire alcune questioni sulla diagnostica. Spero di poter partecipare al più presto ad altri eventi simili.

IIS Cesare Pesenti di Bergamo

CFP Unione Artigiani di Milano

Marco Bisignano 2° Meccanici

Matteo Brignoli - 3°A FM

Roberto Ghidoni - 3°A FM

Simone Gregis - 3°A FM

Xhonatan Bardhi - 2° Meccanici

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hanno subito un’escursione termica potenzialmente dannosa. Subito dopo, si è passati a descrivere i fatto-ri più importanti legati alle sospensioni, in relazione alla sicurezza stradale del veicolo. Esse, infatti, ga-rantiscono la maggior aderenza possibile della gom-ma con la superficie stradale in ogni condizione di guida. Anche i braccetti e le boccole in gomma, così come le testine snodate e le barre di torsione, le molle e gli ammortizzatori concorrono, se in ottimo stato, a garantire il comfort e la sicurezza di guida.Per la corretta ispezione delle sospensioni, va effet-tuata l’analisi visiva degli ammortizzatori: la presen-za di olio sulla superficie esterna è indice di un com-ponente scarico che va quindi sostituito. Quanto agli intervalli di sostituzione corretta, gli ammortizzatori andrebbero cambiati ogni 60-90.000 chilometri, rigorosamente in coppia per ogni asse, perché sono un componente sottoposto a molteplici e ripetute sollecitazioni; basti pensare che, in un solo chilometro percorso, essi possono arrivare a compiere ben 5000 movimenti di compressione ed estensione.Per concludere, Sandro Petrone si è poi soffermato sul concetto di masse non sospese, ovvero quelle le-gate alla conformazione della superficie stradale, che si distinguono dalla massa della vettura composta da motore, passeggeri, bagagli, ecc.

Se la pastiglia si presenta ossidata, con temperature intorno ai 600° C, deve essere immediatamente sostituita, così come i dischi che hanno subito un’escursione termica potenzialmente dannosa

Lo scorso 1 febbraio, si sono svolte, presso l’ENAIP Vigevano di Vigevano (PV), due sessioni di corso TRW tenute dal formatore Sandro Petrone sull’argomento “La frenata sicura”. Gli allievi pre-senti hanno tempestato di domande il formatore per approfondire ulteriormente l’argomento trattato.Per introdurre l’argomento, Sandro Petrone ha iniziato con la proiezione di una serie di slide che mostravano lo stato delle pa-stiglie freno in fase di diagnosi sull’impianto frenante della vettura.In particolare, sono stati analizzati gli elementi che possono creare gli scalini presenti sulla superficie delle pastiglie, fattore che ne in-dica lo stato di usura, la presenza di corpi estranei sull’impasto, che può causare rumore, smussature sui bordi del materiale frenante e altri fattori che si possono notare guardando lo stato delle pastiglie.Proprio per questo, si consiglia sempre di cambiare pastiglie e di-schi freno contestualmente, in modo da essere sempre nelle migliori condizioni per avere una frenata sicura ed efficace. Seguendo questo piccolo accorgimento, inoltre, si ottiene una percorrenza più estesa prima della successiva sostituzione e si riducono notevolmente le vibrazioni, i rumori e gli stridii.Altro aspetto da tenere in considerazione, come ha sottolineato il formatore, è la pulizia dei componenti dei freni, che va effettuata sempre sulle guide della pinza, delle mollette per le pastiglie e dei pistoncini. Questi ultimi non devono presentare segni di corrosione e le cuffie parapolvere devono sempre essere integre.Se la pastiglia si presenta ossidata, con temperature intorno ai 600° C, deve essere immediatamente sostituita, così come i dischi che

Impianto frenante, sospensioni e sicurezza stradale: conoscere i componenti e la loro corretta manutenzione per garantire sempre una frenata sicura

I CORSI

TRWpresso ENAIP Vigevano

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Il 2 e 3 febbraio, protagonista del Programma GM-EDU è stata la Società Brecav, con due corsi sull’argomento “I cavi candela”, pres-so la sede e la succursale dell’IPSIA Birago di Torino. I ragazzi presenti, oltre 45 per la sede, coordinati dal Prof. Michele Grossi e circa 60 per la succursale, coordinati dai professori Daniele Boasi, Gaetano Magro e Massimo Ventura, hanno seguito con particolare interesse tutte le nozioni e i contenuti del corso, tenuto dal forma-tore dell’azienda Paolo Braia. Interessante anche la parte dedicata alla storia dell’azienda, che ha colpito i giovani presenti suscitando commenti positivi. Il formatore ha aperto la lezione illustrando le caratteristiche standard richieste dal mercato per i componenti elet-trici dell’auto e sottolineando come Brecav sia già in linea con esse da tempo per i propri prodotti.Subito dopo ha sottolineato l’attenzione per l’ambiente che l’azien-da ha in tutte le fasi produttive, fino alla comunicazione al cliente finale. È necessario, infatti, osservare i corretti intervalli di sosti-tuzione dei cavi candela per evitare inutili consumi di carburante e ottenere sempre le prestazioni massime dal proprio veicolo.Paolo Braia ha poi spiegato che, per definire ogni quanto vadano cambiati i componenti del sistema di accensione, è importane tener conto del tipo di alimentazione del veicolo. Infatti, se si tratta di benzina, la sostituzione dei cavi candela è consigliata ogni 50 mila

Il sistema di accensione del veicolo: la sua importanza e gli intervalli corretti di sostituzione dei componenti per garantire sempre le massime prestazioni

chilometri percorsi; se, invece, il veicolo è bi-fuel, la distanza percorsa scende a 15/20 mila chilometri per-ché, con questo tipo di alimentazione, il sistema si logora più velocemente. Proprio per questo Brecav, ha creato una linea di cavi candela, chiamata Gol-den Line, specifica per questo tipo di veicoli. Essi permettono di aumentare la vita del componente migliorando le perfomance di accensione. Inoltre, l’intervallo di sostituzione può variare anche in base all’ambiente in cui lavora il veicolo. Se si percorro-no tratti prevalentemente urbani, infatti, il compo-nente si logora più velocemente rispetto a quando si percorrono, invece, in prevalenza tratti extraurbani. Durante il corso è stato anche sottolineato che i cavi candela andrebbero cambiati sempre insieme alle bobine e alle candele, per garantire il massimo delle prestazioni d’accensione del veicolo, bassi consumi, minori costi e una riduzione delle emissioni. Un altro aspetto importante affrontato durante la lezione è sta-to quello relativo ai componenti originali o equivalen-ti. I cavi standard Brecav, infatti, hanno caratteristiche equivalenti all’originale. Inoltre, è presente una linea specifica di cavi Brecav dedicata ai veicoli sportivi. In questo caso, infatti, per avere delle prestazioni migliori, ma anche per una questione di estetica, si possono usare dei cavi con sezione maggiore e ca-ratteristiche e colorazioni diverse. Le auto storiche, invece, data la loro poca percorrenza, richiedono un sistema d’accensione perfettamente performante. Per gli appassionati, Brecav ha creato una linea specifica di cavi che ha le medesime caratteristiche di quelli originariamente installati sulle auto d’epoca.Al termine della lezione, il formatore è stato tem-pestato di domande dai ragazzi, molto interessati al tema trattato.

per definire ogni quanto vadano cambiati i componenti del sistema di accensione, è importane tener conto del tipo di alimentazione del veicolo

I CORSI

BRECAVpresso IPSIA Birago sede e succursale

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MAGAZINEI CORSI

Il 3 febbraio, si è svolto presso Scalige-ra Formazione Scarl in Verona, il corso Dayco tenuto dal formatore Riccardo Chiej sull’argomento “Trasmissione”. Al termine dell’incontro, gli oltre trenta allievi presenti, hanno rivolto al formatore dell’azienda numerose domande, che hanno dato modo di approfondire ulteriormente l’ar-gomento trattato.Ad aprire il corso è stata una panoramica generale sui sistemi di trasmissione, durante la quale è stato sottolineato che esi-stono sistemi di trasmissione primaria (cinghia di distribuzio-ne) ed ausiliaria (cinghia accessori) che servono entrambi per il corretto funzionamento del veicolo e degli altri componenti (tenditori, cuscinetti, pompe acqua e pulegge).Inoltre, con le recenti innovazioni tecnologiche, sono stati introdotti nuovi prodotti con i quali i ragazzi avranno a che fare nel prossimo futuro e che determineranno la loro attività professionale. Proprio per questo il formatore si è soffermato

I sistemi di trasmissione primaria e ausiliaria hanno un ruolo molto importante all’interno della vettura; è importante perciò conoscerli e saper intervenire su di essi nel modo più appropriato

su questa categoria di componenti per illustra-re meglio le loro caratteristiche e funzionalità.Un altro aspetto importante da saper gestire è quello riguardante la diagnostica: sono state illustrate alcune criticità ed è stato mostrato come intervenire attraverso una corretta ma-nutenzione che passa dalla comprensione delle regole necessarie per la manipolazione al mon-taggio dei componenti. La lezione è stata integrata e completata da una serie di dimostrazioni pratiche che hanno aiu-tato gli studenti a comprendere meglio quanto descritto a livello teorico dal formatore. Ciò ha destato l’interesse e la curiosità di gran parte degli allievi presenti, i quali, infatti, han-no posto numerose domande e hanno approfit-tato di questa occasione per approfondire ulte-riormente il tema.

DAYCO presso Scaligera Formazione

Una corretta manutenzione passa anche per la comprensione delle regole necessarie per la manipolazione e il montaggio dei componenti e l’intervento in caso di anomalie

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MAGAZINEI CORSI

Il 3 febbraio, durante la mattinata presso l’ENAIP Piemonte - C.S.F. di Cuneo, si è svolto il corso or-ganizzato da Federal Mogul e tenuto dai formatori Ennio Pedercini e Roberto Cravarezza relativo agli argomenti “Il sistema frenante, il motore e l’accensione”. Durante le lezioni c’è stata l’atten-ta e attiva partecipazione di oltre 20 ragazzi.Il corso si è aperto con una descrizione del moto-re e dei vari componenti dello stesso: pistone canne, cilindro, ecc. A seguire, i formatori hanno parlato le soluzioni costrutti-ve e le interazioni tra i diversi componenti del motore, comprese le loro caratteristiche e i materiali utilizzati. Inoltre, hanno spiega-to che essi possono avere un particolare design e dei rivestimenti specifici, nonché essere sottoposti a trattamenti che ne migliorano la resistenza alle sollecitazioni meccaniche e termiche e riducono gli attriti.Si è passati, poi, al sistema di iniezione, che è stato minuziosa-mente descritto in tutti i suoi componenti, con particolare riferi-mento a candele e candelette. Esse possono essere di diversi ma-teriali e sfruttare soluzioni costruttive differenti.

Il sistema frenante e le sue caratteristiche sono stati oggetto di un interessante corso rivolto agli studenti nell’ambito del Programma GM-EDU. Scopriamo nel dettaglio di cosa si è parlato

FEDERAL MOGUL presso ENAIP Piemonte - C.S.F.

Altro importante argomento tocca-to è stato quello legato all’impianto frenante e ai suoi componenti, quali pastiglie e dischi. Sono stati illu-strati la loro composizione e i mate-riali usati nonché le caratteristiche tecniche e funzionali.Da ultimo, Pedercini e Cravarezza hanno illustrato ai ragazzi come ef-fettuare una corretta manutenzione dell’impianto frenante.Il corso è stato seguito con interesse e attenzione da tutti gli allievi pre-senti, i quali hanno rivolto numero-se domande per approfondire ulte-riormente il tema trattato.

I componenti del motore possono avere un particolare design e dei rivestimenti specifici, nonché essere sottoposti a trattamenti che ne migliorano la resistenza alle sollecitazioni meccaniche e termiche

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Gli ammortizzatori, di norma, vanno sostituiti ogni 60-90.000 km percorsi e la sostituzione deve avvenire rigorosamente in coppia per ogni asse

I CORSI

Presso l’IPSIA L. Cremona di Pavia, il 3 febbraio scorso si è svol-to il corso TRW, tenuto dal formatore Sandro Petrone, sull’argo-mento “La frenata sicura”.La lezione si è aperta con un’introduzione sulle pastiglie freno e sull’impianto frenante in generale, con un focus su come rilevare lo stato di usura dei diversi componenti per capire quando è neces-sario effettuarne la sostituzione. Nello specifico, il formatore ha mostrato alcune immagini di pastiglie e altri elementi con segni di usura: scalini sulla superficie, corpi estranei sull’impasto, smussa-ture sui bordi del frenante, e così via. Tutti questi fattori si possono notare con la semplice osservazione del componente in questione e aiutano a capire come intervenire. Si consiglia sempre di sostitu-ire pastiglie e dischi contestualmente per avere delle prestazioni di frenata ottimali, una percorrenza maggiore prima della successiva manutenzione e una riduzione delle vibrazioni e dei rumori.Inoltre, in caso di ossidazione delle pastiglie dovuta a temperature elevate (oltre 600 °C), la sostituzione va effettuata immediatamen-te. Lo stesso vale per i dischi che potrebbero essere stati danneg-giati dallo sbalzo termico.Subito dopo, Sandro Petrone ha parlato di un’altra importante operazione: la pulizia dei componenti dei freni, delle guide del-la pinza, delle mollette per le pastiglie e dei pistoncini. Queste azioni vanno effettuate sempre insieme. I pistoncini, inoltre, non devono avere segni di corrosione e le cuffie parapolvere devono essere intatte.

In questo interessante corso si è parlato di impianto frenante e sospensioni per comprendere quali sono i segnali di usura dei principali componenti e come si interviene su di essi

Concorrono ad una frenata sicura e alla sicurez-za stradale del veicolo anche le sospensioni, altro componente di cui si è parlato durante il corso. Il formatore ne ha descritto le caratteristiche salienti e le funzionalità: garantire la massima aderenza del pneumatico al manto stradale in diverse condizioni di guida (frenata, curva, andamento rettilineo, ecc.). Gli ammortizzatori, di norma, vanno sostituiti ogni 60-90.000 km percorsi e la sostituzione deve avve-nire rigorosamente in coppia per ogni asse. Si trat-ta, infatti, di un componente che viene sottoposto a ripetute e numerose sollecitazioni (circa 5000 per ogni chilometro). In ogni caso, la sostituzione deve avvenire se, ad un’analisi visiva, si nota la presenza di olio sulla superficie esterna, perché significa che l’ammortizzatore è scarico.Da ultimo, è stato affrontato il tema delle masse non sospese, che sono legate alla conformazione della superficie stradale, spiegandone la differenza rispet-to alla massa della vettura, composta da motore, passeggeri, e così via.Gli allievi che hanno assistito al corso si sono mo-strati molto attenti e curiosi di saperne di più sull’ar-gomento, tanto è vero che hanno posto molte do-mande al formatore per avere ulteriori informazioni.

TRWpresso ISPIA L. Cremona

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Con l’analisi visiva degli ammortizzatori si

può rilevare la presenza di olio sulla superficie esterna, indice di un componente scarico che va sostituito

Il 7 e il 9 febbraio si sono svolti due corsi TRW, rispettivamente presso l’ENAIP Lec-co in Lecco e l’IPSIA F. Lombardi di Ver-celli, tenuti dal formatore Sandro Petrone sull’argomento “La frenata sicura”. Gli allievi presenti, coordinati dal prof. Giovanni Alonge per quanto concerne l’IPSIA Lombardi, hanno tempesta-to di domande il formatore al termine del corso per appro-fondire ulteriormente l’argomento trattato. La lezione si è aperta con un’introduzione sul sistema frenante e sulle sospensioni, per descriverne le principali caratteristiche e funzionalità.A seguire, il formatore ha parlato delle anomalie e delle proble-matiche che possono presentarsi a carico di componenti quali le pastiglie e ha spiegato quali sono i segnali visibili che per-mettono il riconoscimento dello stato di usura: presenza di corpi estranei, smussature sui bordi o scalini sulla superficie. Le pastiglie, inoltre, possono ossidarsi se sottoposte ad elevate temperature: in tal caso vanno immediatamente sostituite insie-me ai dischi. In generale, comunque, dischi e pastiglie vanno sostituiti sempre insieme in modo da avere sempre una frenata efficace e usufruire di una percorrenza più estesa prima della successiva sostituzione. Inoltre, bisogna prestare attenzione alla pulizia dei componen-ti dei freni, delle guide pinza, delle mollette per le pastiglie e dei pistoncini. Questa operazione va effettuata costantemente in

Ecco come scoprire eventuali anomalie o segni d’usura dei componenti dell’impianto frenante e delle sospensioni del veicolo

modo da mantenere il sistema in ottimo stato. È importante, inoltre, verificare che i pistoncini non presentino segni di corrosione e soprattutto accer-tarsi dell’integrità delle cuffie parapolvere.Parlando, invece, di sospensioni, esse hanno la funzione di garantire la stabilità del veicolo e contribuiscono, dunque, alla sicurezza stradale. I componenti principali che agiscono per mantenere l’aderenza del pneumatico al fondo stradale sono i braccetti e le boccole in gomma, le testine snodate, le barre di torsione, le molle e gli ammortizzatori, a patto che essi siano in ottimo stato.Proprio per questo è importante una manutenzio-ne periodica per verificare le condizioni di questi

componenti. Per esempio, con l’analisi visiva degli ammortizza-tori si può rilevare la presenza di olio sulla superficie esterna, indi-ce di un componente scarico che va sostituito.In condizioni normali, la sosti-tuzione andrebbe effettuata ogni 60-90.000 chilometri e rigorosa-mente in coppia per ogni asse. Gli ammortizzatori, infatti, ven-gono continuamente sottoposti a sollecitazioni meccaniche duran-te la guida.

I CORSI

TRW presso ENAIP Lecco e IPSIA F. Lombardi

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Lo scorso 13 febbraio si è tenuto, pres-so il CFP Achille Grandi a Sesto San Giovanni (MI), il corso organizzato da Federal-Mogul e tenuto dai formatori Roberto Cravarezza ed Ennio Pedercini sull’argomento “Il sistema frenante, il motore e l’accensione”.I ragazzi presenti hanno avuto modo di ascoltare tutte le nozioni esposte dai for-matori, che sono partiti dalla parte relativa al motore e hanno parlato dei vari componenti del pistone, dei segmenti, delle canne e del cilindro.

Gli studenti dell’istituto lombardo hanno avuto modo di assistere ad un corso molto utile ed istruttivo riguardante il sistema frenante e l’accensione. Ecco di cosa si è parlato durante la mattinata di lezione

Subito dopo, Ennio Pedercini è passato a parlare delle caratteristiche dei mate-

riali, delle soluzioni costruttive e delle inte-razioni tra i componenti. Si è soffermato anche sul design che essi possono avere e sui particolari rive-stimenti e trattamenti che possono essere effettuati e che sono finalizzati alla resistenza alle sollecita-zioni meccaniche e termiche e alla riduzione degli attriti e delle emissioni.La parte successiva del corso è stata dedicata al sistema d’iniezione. Si è parlato di candele e can-delette, analizzandone le diverse tipologie presenti sul mercato, i materiali di cui sono fatte, le carat-teristiche, le modalità di funzionamento e le solu-zioni costruttive.Infine, i formatori hanno parlato degli impianti fre-nanti e dell’attrito, per poi soffermarsi sui compo-nenti dei freni: pastiglie, dischi, ganasce, idraulica, liquido freni, tipologie e materiali. Diverse le caratteristiche e le modalità di funzio-namento di questi componenti, cosa che è stata descritta nel dettaglio da Pedercini e Cravarezza.Per concludere, si è parlato della manutenzione le-gata ai freni: sono state illustrate ai ragazzi le cor-rette procedure di manutenzione e sostituzione dei componenti usurati.Gli studenti presenti in aula hanno dimostrato il loro interesse per gli argomenti trattati attraverso una se-rie di domande poste ai formatori a fine lezione.

I CORSI

FEDERAL MOGUL presso CFP Achille Grandi

Si è parlato di candele e candelette, analizzandone le diverse tipologie presenti sul mercato, i materiali di cui sono fatte, le caratteristiche, le modalità di funzionamento e le soluzioni costruttive

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I cuscinetti ASB® possiedono un sensore attivo in grado di registrare tutte le informazioni legate alla ruota onde trasmetterle ai computer di bordo

I cuscinetti ruota hanno un ruolo fondamentale in quanto garantiscono la rotazione della stessa

Il 15 febbraio l’azienda NTN-SNR è stata protagonista di due cor-si sul tema “Il cuscinetto ruota”, svoltisi presso l’IIS A. Ferrari di Maranello (MO) e presso l’IPSIA Primo Levi di Parma. Il forma-tore dell’azienda, Joseph Ferraro, supportato da Laurence Bou-vard, responsabile marketing per il settore ricambi auto in Italia, ha spiegato agli alunni quali sono le fasi relative all’installazione dei cuscinetti, seguendo una serie di procedure. Per l’IIS A. Ferrari erano presenti oltre 40 ragazzi, mentre per l’IPSIA Primo Levi circa 30 alunni. In entrambi i casi, le sessioni sono state seguite con forte interesse e attenzione.Ad aprire le lezioni, una breve presentazione del gruppo NTN-SNR e di alcuni successi riscontrati nei settori: automotive, in-dustriale ed aeronautico. Subito dopo, il formatore è entrato nel vivo dell’argomento e ha parlato di cosa sono i cuscinetti, dove si trovano, quali funzioni hanno e quanti ce ne sono in ogni vettura. Il numero, infatti, oscilla tra i 40 e i 90, a seconda del veicolo e anche le funzioni variano in base a dove sono posizionati.Inoltre, la tipologia di cuscinetto necessaria varia anche in funzio-ne del carico da sopportare.Il formatore ha poi parlato, nello specifico, dei cuscinetti ruota, che hanno un ruolo fondamentale in quanto garantiscono la ro-tazione della stessa ed allo stesso tempo garantiscono il legame

I cuscinetti ruota, come la maggior parte dei componenti del veicolo, possono subire un deterioramento, dovuto a diversi fattori. Scopriamoli

tra telaio e strada. Ne esistono di diversi tipi, ma quelli ASB® sono meritevoli di particolare attenzio-ne perché possiedono un sensore attivo in grado di registrare tutte le informazioni legate alla ruota onde trasmetterle ai computer di bordo.Infine, i cuscinetti ruota sono organi di sicurezza, per-tanto i cuscinetti deteriorati vanno immediatamente sostituiti, in quanto, in caso di mancata sostituzione, possono costituire un grave rischio per la sicurezza.Entrambi i corsi sono stati svolti con l’ausilio di ma-teriale multimediale. Ciò ha permesso di illustrare meglio ai ragazzi alcuni aspetti e caratteristiche e ha attratto ancora di più la loro attenzione. Le lezio-ni, infatti, sono state molto interattive e gli studenti hanno posto numerose domande.

I CORSI

NTN-SNR presso IIS. A. Ferrari e IPSIA Primo Levi

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MAGAZINEI CORSI

L’attività di autoriparazione si compone di diverse fasi che vanno dall’accoglienza del cliente alla consegna della vettura. È importante conoscerle e saperle mettere in pratica

MAGNETI MARELLIPresso IPSIA Birago Succursale

Anche la succursale dell’IPSIA Birago di Torino ha ospitato, lo scorso 16 febbraio, uno dei corsi Magneti Marelli sul tema “Pre-stage”. A tenerlo, il formatore dell’azienda Vincenzo Giac-cone. E’ stato preso in considerazione l’argomento accoglienza in officina e tutti i fattori che la valorizzano. I 50 ragazzi delle classi 3° si sono mostrati molto interessati. Alla lezione erano presenti i docenti Boasi, Magro e Ventura.Per cominciare, sono state elencate e descritte le 10 fasi del pro-cesso di riparazione, che partono con l’accoglienza del cliente e sono le seguenti:1. Cliente in officina, perché?2. Accoglienza del cliente 3. Preventivazione4. Commessa di Riparazione5. Consultazione banche dati, a cui attingere in caso di necessità6. Riparazione7. Collaudo Finale8. Comunicare data consegna vettura 9. Consegna vettura10. Contattare cliente per manutenzione programmataIn particolare, Vincenzo Giaccone si è concentrato sulle attrezza-ture necessarie e sulle modalità di svolgimento di quanto indicato in ciascuna fase, per far capire agli studenti quanto sia importante prestare un ottimo servizio al cliente e saper intervenire nella ma-niera più appropriata.Subito dopo, sono stati analizzati gli indicatori di prestazione di un’officina ed è stato illustrato come si misurano.

Soffermandosi poi sulla fase di accoglienza del cliente, il formatore ha parlato del modulo per l’ac-coglienza e di come vada preparato, descrivendo al-cuni dei software per officina presenti sul mercato, che costituiscono un valido strumento per gli auto-riparatori.Il corso è poi proseguito con la descrizione dei bol-lettini di richiamo, per i quali sono stati mostrati agli studenti anche alcuni esempi, in modo da far capire loro come compilarli e interpretarli.Per ultimo, Vincenzo Giaccone ha parlato della possibilità di eseguire i tagliandi di manutenzione ordinaria presso le officine indipendenti durante il periodo di garanzia del veicolo.

Sono stati analizzati gli indicatori di prestazione di un’officina ed è stato illustrato come si misurano

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I cuscinetti ruota sono organi di sicurezza e pertanto vanno sostituiti quando sono deteriorati

Lo scorso 16 febbraio, presso la Scaligera Formazione Scarl di Verona, si è svolto il corso NTN-SNR sull’argomento “Il cusci-netto ruota”, durante il quale sono state analizzate le principali cause di deterioramento e le fasi di smontaggio e montaggio. Il formatore dell’azienda Joseph Ferraro, supportato da Laurence Bouvard, ha mostrato le fasi relative all’installazione dei cusci-netti, seguendo una serie di procedure necessarie per eseguire una corretta sostituzione. Gli oltre 30 ragazzi presenti hanno seguito con particolare interesse tutte le nozioni e i contenuti del corso.La lezione si è aperta con un’introduzione generale del gruppo NTN-SNR e di alcuni successi riscontrati nei vari settori d’atti-vità, per poi passare a trattare, nello specifico, i cuscinetti e le loro diverse funzioni e tipologie. Ogni veicolo ne possiede dai 40 ai 90, a seconda delle proprie caratteristiche. Anche le funzioni sono molteplici, e variano in base a dove essi sono posizionati ed in base al carico che devono sopportare.La seconda parte del corso, è stata incentrata sui cuscinetti ruo-ta, i quali hanno l’importante ruolo di garantire la rotazione della ruota ed allo stesso tempo di garantire il legame tra telaio e strada. Esistono diversi tipi di cuscinetti ruota, tra cui gli ASB® che sono particolarmente avanzati perché possiedono un sensore attivo che permette la registrazione delle informazioni relative alle ruote e la trasmissione delle stesse ai computer di bordo della vettura.

Quali sono le caratteristiche e il ruolo dei cuscinetti ruota? Scopriamo insieme queste ed altre informazioni relative a questo fondamentale componente del veicolo

Per ultimo, ma non per importanza, Joseph Fer-raro ha sottolineato che i cuscinetti, come molti altri componenti del veicolo, subiscono un proces-so di usura, che va tenuto in considerazione. Essi, infatti, sono organi di sicurezza e pertanto vanno sostituiti quando sono deteriorati.Durante tutto il corso, i ragazzi presenti hanno avu-to modo di porre domande al formatore e di mo-strare il loro interesse verso l’argomento trattato. Inoltre, la lezione è stata molto interattiva grazie anche all’ausilio di supporti multimediali esplicati-vi che hanno integrato e completato quanto esposto oralmente dal formatore.

I CORSI

NTN-SNR presso Scaligera Formazione Scarl

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Lo scorso 17 febbraio si è svolta “Stati generali della formazione professionale lombarda – Ready to work! Lavoro per imparare”, l’iniziativa organizzata dall’assessore all’Istruzione Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Valentina Aprea, in collaborazio-ne con il MIUR e il Fondo Sociale Europeo, che si è tenuta presso l’auditorium Testori del Palazzo della Regione a Milano. Protago-nisti sono stati i giovani apprendisti che si rivolgono alle politiche messe in atto dalla Regione. Erano presenti numerosi istituiti tec-nico-professionali, fra cui: CFP Fondazione Clerici, CFP Giuseppe Zanardelli di Verolanuova e CNOS FAP di Sesto San Giovanni, partner del Programma GM-EDU. Lo staff del Programma era pre-sente per sostenere, come sempre, l’attività degli istituti professio-

nali. La mattinata è stata aperta dall’assessore Aprea che ha parlato dell’evoluzione del

sistema di istruzione e formazione professionale, per poi prosegui-

re con gli interventi di Gianni Bocchieri, Direttore Generale Istruzione, Formazione e La-voro di Regione Lombardia, del Sottosegretario del Mi-nistero dell’Istruzione Ga-briele Toccafondi, del Sot-tosegretario del Ministero

del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Bobba e di nu-

Anche il Programma GM-EDU ha partecipato agli Stati Generali della Formazione Professionale in Regione Lombardia, dove si è discusso del futuro e delle opportunità professionali per i giovani

merosi giovani apprendisti, tra cui molti appartenenti agli isti-tuti partner del Programma GM-EDU. Il Programma, infatti, svolge un’attività reale e concreta che, solo nell’arco del 2016, ha permesso di trovare lavoro a ben 18 giovani neodiplomati. L’evento prevedeva la presenza di diversi stand suddivisi in sei aree tematiche, a seconda degli ambiti e professioni: dal food al restauro, dall’oreficeria all’artigianato, ecc.L’evento ha avuto risonanza a livello nazionale, essendo stato ripreso da importanti emittenti televisive, tra cui RAI, RAI HD, La7 e 7GOLD.

STATI GENERALI REGIONE LOMBARDIA:

Programma GM-EDU presente!

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I supporti motore sono molto importanti all’interno di un veicolo perché servono a sostenere il peso e gli spostamenti del motore dovuti ad accelerazione e decelerazione e le forze di coppia motrice

La Scaligera Formazione Scarl di Verona ha ospitato, lo scorso 22 febbraio, un corso organizzato da Corteco e relativo all’argo-mento “I supporti motore”. Gli oltre 25 ragazzi presenti hanno seguito con particolare interesse tutte le nozioni e i contenuti del corso tenuto dal formatore dell’azienda Marcello Soncini.La mattinata si è aperta con una descrizione dei supporti motore e cambio. Essi sono molto importanti all’interno di un veicolo perché servono a sostenere il peso e gli spostamenti del motore dovuti ad accelerazione e decelerazione e le forze di coppia mo-trice. Inoltre, permettono l’isolamento dell’abitacolo dal rumore, dalle vibrazioni e dalle forze di accelerazione e decelerazione, smorzano gli scuotimenti del motore (dovuti al fondo stradale) e attenuano i micro scuotimenti.Esistono quattro diverse tipologie di supporti motore:• standard: formato da anima, gomma, anello esterno e gabbia;• idraulico: composto da serbatoio, canale di smorzamento, ca-mera di compensazione, diaframma, gabbia, ugello con diafram-ma e anima con smorzatore in gomma;• variabile, che include: serbatoio, camera di compensazione, ca-mere di depressione, gabbia con connettore al depressore, sup-porti, molla di pressione, doppio diaframma, ugello con canale smorzatore e membrana e anima con smorzatore in gomma• variabile elettronico, in cui sono presenti: sistema elettroni-

Grazie a questo interessante corso, i ragazzi della Scaligera Formazione di Verona hanno potuto approfondire numerosi aspetti relativi ai supporti motore e alle loro caratteristiche

co “variabile”, camera di compensazione, anello in silicone, serbatoio, anima con smorzatore in gomma, valvola a membrana, doppio diaframma, molla coassiale e gabbia. Questo componente, come ha ricordato il formatore, va sostituito periodicamente, soprattutto quando si presentano uno o più dei seguenti fattori: rumorosi-tà, vibrazioni, “battiti” provenienti dal vano motore e apparente usura del supporto, forte usura delle par-ti in gomma del supporto motore, “pieghe” e “frattu-

re” nella gomma del supporto motore.Infatti, un supporto motore usurato può causare molteplici problemi, tra cui una diminuzione della qualità di guida, una maggiore ampiezza e inten-sità dei movimenti del motore, cosa che influisce su tutte le parti ad esso con-nesse, danni ai semiassi, al sistema di raffreddamento e di scarico, alla linea di iniezione, alle ventole e alle tuba-zioni carburante.Infine, Marcello Soncini ha sottolineato quanto sia importante fare attenzione al ricambio acquistato per evitare di incap-pare in prodotti di bassa qualità e perico-losi poiché non conformi alle norme re-lative alla sicurezza e all’omologazione.

I CORSI

CORTECOpresso Scaligera Formazione Scarl

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Il can bus funziona come un autobus, ovvero permette di trasportare un grande numero di informazioni contemporaneamente e su un’unica linea

Il 22 febbraio si è svolto presso l’IPSIA Primo Levi di Parma, il corso Hella, tenuto dal for-matore Davide Pignoli, sull’argomento “Can Bus”. Al termine dell’incontro gli oltre 20 al-lievi, coordinati dal professor Pietro Brianzi, hanno rivolto al formatore dell’azienda nu-merose domande che hanno permesso di ap-profondire ulteriormente l’argomento trattato.Ogni veicolo possiede dalle 25 alle 60 centrali-ne, a seconda della tipologia, della classe e dell’e-quipaggiamento. Indipendentemente dal numero, comunque, sono tutte collegate tra loro e ad un’unica centralina che le comanda. Proprio questo è il principio che sta alla base della tecnologia can bus, che trasporta contemporaneamente e in maniera centralizzata, una grande mole di dati, sfruttando un massimo di due cavi.La struttura del can bus può essere di tre diversi tipi: a stella, ad anello, lineare. In quella a stella è tutto collegato ad un’uni-ca centralina e, in caso di problemi, l’intero collegamento vie-

Il can bus e il trasporto di dati all’interno del veicolo: scopriamo come funziona e quali sono le sue potenzialità

ne compromesso. Nella struttura ad anello, tutti i collegamenti hanno lo stesso diritto di informa-zione e, spesso, i dati passano attraverso un terzo dispositivo. In tal caso, se esso è malfunzionante, tutto il sistema si blocca. Infine, la struttura lineare prevede che il segnale parta da un trasmettitore per diffondersi su una linea in entrambe le direzioni. In questo modo il guasto di un dispositivo non influ-isce sugli altri.Il can bus funziona come un autobus, ovvero per-mette di trasportare un grande numero di informa-zioni contemporaneamente e su un’unica linea.Infine, Davide Pignoli ha spiegato che le reti elet-troniche vanno suddivise in maniera appropria-ta per evitare che le informazioni più importanti ostacolino la trasmissione delle altre che viaggiano sulla stessa rete.Il corso si è concluso con uno spazio per le doman-de degli allievi, che sono state davvero numerose e che hanno evidenziato l’interesse degli studenti a saperne di più sul tema.

I CORSI

HELLApresso IPSIA Primo Levi

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La scelta dei sensori più adatti è un’operazione molto importante che coinvolge anche le officine e che può essere agevolata da strumenti di riprogrammazione, in caso di sostituzione

Il 22 febbraio protagonista del Programma GM-EDU è la società Magneti Marelli. Presso il Centro Formazione Professio-nale Unione Artigiani di Milano si è svolto il corso sull’argomento “I cam-biamenti derivanti dal nuovo gas HFO e dal TPMS”. Gli oltre 40 ragazzi presen-ti hanno seguito con particolare interes-se tutte le nozioni e i contenuti del corso, tenuto dai formatori dell’azienda Nicola Pibi e Marco Rimoldi.La mattinata si è aperta con una descrizione del TPMS e del nuovo gas HFO R-1234 yf usato nei cir-cuiti di climatizzazione delle auto.Partendo dalla normativa europea in materia (661/2009), i forma-tori hanno spiegato che essa impone la presenza del TPMS su tutte le vetture di nuova omologazione a partire dal 1° novembre 2012 e su tutte quelle immatricolate dal 1° novembre 2014 in avanti. Questo obbligo è stato introdotto per ridurre le emissioni e ga-rantire una maggiore sicurezza stradale. Gli pneumatici sgonfi, infatti, durano mediamente il 45% in meno e contribuiscono ad un aumento del consumo di carburante fino al 4%, senza considerare i rischi per il conducente e gli eventuali passeggeri. Il TPMS può essere diretto o indiretto. Nel primo caso, sono presenti delle valvole, installate all’interno del cerchio gomma, collegate allo stelo di gonfiaggio e formate da una batteria e un

TPMS e nuovo gas HFO: cosa sono e in che maniera contribuiscono a limitare le emissioni e a salvaguardare l’ambiente

sensore di pressione e temperatura. Nel caso del TPMS indiretto, invece, non ci sono componenti aggiuntivi, vengono semplicemente utilizzati i dati forniti dal sistema ABS relativi alla velocità ruota. In Europa sono previste e accettate entrambe le tipo-logie, mentre in America soltanto il sistema diretto.La scelta dei sensori più adatti è un’operazione molto importante che coinvolge anche le officine e che può essere agevolata da strumenti di ripro-grammazione, in caso di sostituzione. I formatori hanno poi parlato del gas refrigerante HFO R-1234 yf. Esso viene attualmente utilizzato in sostituzione del vecchio gas R-134a, a seguito di un obbligo introdotto dal Protocollo di Kyoto volto alla limitazione dell’effetto serra.Per concludere, sono state elencate le caratteristi-che della stazione di ricarica Magneti Marelli e le differenze con la vecchia stazione di ricarica che utilizzava il gas R-134a.Al termine del corso, c’è stato lo spazio per i com-menti e le domande dei ragazzi presenti.

I CORSI

MAGNETI MARELLIpresso CFP Unione Artigiani

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La produzione degli alzacristalli elettrici per l’Aftermarket comprende diverse fasi che vanno dall’analisi del ricambio originale al test del prodotto finito

Il 23 febbraio, presso la succursale dell’IPSIA Birago di Torino, si sono svolte due sessioni di corso, una teorica e l’altra pratica, sull’argomento “Alza-cristalli elettrici”, davanti ad una platea di oltre 60 ragazzi delle classi quarte. I formatori aziendali presenti erano Simone Castiglione, Davide Chiodero e Manuel Florin.Dopo una presentazione dell’azienda e della sua gamma di prodotti, i formatori sono subito entrati nel vivo del corso, parlando del processo di produzione degli alzacristalli elettrici e manuali per l’Aftermarket. Esso comprende diverse fasi che vanno dall’analisi del ricambio originale al test del pro-dotto finito.. Subito dopo, si è parlato del funzionamento di un

Gli allievi dell’istituto piemontese hanno potuto assistere ad un interessante corso sugli alzacristalli elettrici che ha permesso loro di osservare da vicino il funzionamento di questi componenti

alzacristallo elettrico e di quello della centralina comfort.

Ad accompagnare l’esposizione teorica del formatore, una serie di dimostrazioni

pratiche effettuate grazie alla presenza di alcuni alzacristalli sfusi e altri montati in portiera.I ragazzi sono stati molto colpiti dalla possibili-tà di osservare come sono fatti tali componenti e di toccarli letteralmente con mano. Molti di loro avevano già avuto modo di scoprire come funzio-nano gli alzacristalli elettrici, mentre per altri era la prima volta.C’è stata grande partecipazione da parte degli stu-denti presenti, i quali hanno apprezzato molto l’in-terattività del corso e la sessione pratica e hanno posto numerosi quesiti ai formatori.

I CORSI

AC ROLCAR presso IPSIA Birago

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Il 24 febbraio si è svolto, presso l’IPSIA Leon Batti-sta Alberti in Rimini, il corso Magneti Marelli tenu-to dal formatore Silvano Carli sull’argomento “Jeep Renegade”: la tecnologia dei motori 2.0 MJ Euro 6 Light- Euro 6 Plus”. Al corso hanno partecipato circa 20 alunni coordinati dal prof. Rossi. Al termine dell’in-contro gli allievi, hanno rivolto al formatore dell’azienda numerose domande che hanno dato modo di approfondire ulteriormente l’argomento trattato.Per cominciare, è stata tracciata una panoramica che verteva sugli abbinamenti tra questo motore e la specifica vettura per poi ana-lizzare nel dettaglio i componenti principali costituenti il motore. In particolare sono stati presi in considerazione: blocco motore in ghisa, coppa dell’olio, pistoni e bielle - quest’ultime realizzate per frattura - manovellismo, alberi controrotanti e la cinghia di distri-buzione. Subito dopo si è passati al sistema di lubrificazione, che prevede una pompa a cilindrata variabile con elettrovalvola di con-trollo, due interruttori per il riscontro di due livelli di pressione nel circuito, il sensore di livello olio ed il filtro denominato “Green Fil-ter” integrato nello scambiatore di calore.Il formatore ha poi parlato del circuito di aspirazione e sovralimen-tazione del motore. Per quanto riguarda il primo, nei nuovi motori 2.0 MJ Euro 6, è stato oggetto di modifiche rispetto ai precedenti motori per rispettare le nuove normative Euro 6; mentre la sovrali-mentazione è gestita da un turbocompressore a geometria variabile, regolata con un modulo elettronico che sostituisce il tradizionale

Scopriamo tutte le caratteristiche del motore 2.0 MJ Euro 6 Light e Euro 6 Plus, montato su Jeep Renegade attraverso questo interessante corso al quale hanno assistito gli studenti dell’istituto romagnolo

dispositivo pneumatico.Silvano Carli ha poi proseguito

con la descrizione del corpo far-fallato e delle farfalle di turbolenza

(swirl) che, come nei motori Euro 5, sono alloggiate in uno dei due condotti di

aspirazione di ciascun cilindro e movimentate da un cinematismo comandato da un attuatore elettrico do-tato di sensore di posizione. Sul collettore è alloggia-to l’unico sensore di pressione del circuito di aspira-zione, integrante il sensore di temperatura (T-MAP).Si è analizzato poi il sistema EGR (ricircolo gas di scarico) e le differenze presenti nei motori “Euro 6 Full” ed “Euro 6 Light”. Nello specifico, nell’ “Euro 6 Full” resta il tradizionale circuito EGR, ma è assen-te lo scambiatore di calore e il suo by-pass. Questo circuito è denominato EGR di alta pressione (EGR HP High Pressure) a cui si aggiunge il circuito EGR di bassa pressione (EGR LP low Pressure) che pre-leva i gas combusti a valle del gruppo catalizzato-re DPF (CCDPF) e li introduce immediatamente a monte del compressore.Il formatore ha anche illustrato il sistema di iniezione common rail che è costituito da una pompa elettrica immersa nel serbatoio, dal filtro dotato di riscaldato-re, da un sensore di temperatura e un sensore di pre-senza di acqua al suo interno e dalla pompa di alta pressione con elettrovalvola per la regolazione della portata trattata.Per quanto concerne invece il sistema di trattamento dei gas di scarico, esso è composto dai sistemi NSC, DPF e DeSOx, che permettono al motore di rispetta-re la normativa Euro 6.Infine, sono stati descritti l’alternatore e il sistema Start&Stop della vettura.

I CORSI

MAGNETI MARELLIpresso IPSIA Leon Battista Alberti

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In fase di sostituzione, è fondamentale scegliere anche un prodotto che sia di qualità in tutte le sue parti: dal materiale usato ai raccordi

Il 24 febbraio si sono svolte, presso l’IPSIA Giorgi di Potenza, due sessioni di corso Unigom tenute dal formatore dell’azienda Antonio di Na-poli sull’argomento “L’importanza delle tubazio-ni flessibili dell’impianto frenante auto e il tema della sicurezza”. Il tema trattato ha messo in eviden-za la responsabilità del meccatronico di usare materiale di ottima qualità, non scendendo a compromessi quando si tratta di riparazioni che hanno a che fare con la sicurezza au-to-cliente. Gli allievi, coordinati dal professor Tito, si sono spesso interfacciati con il formatore, ponendo domande sull’argomento e mostrando un’attenzione e un interesse notevoli.Il corso si è aperto con una breve descrizione delle tubazioni pre-senti nell’impianto frenante delle vetture. Si è parlato delle loro funzioni e del fatto che esse, per il ruolo che svolgono, vengono

Gli spazi di frenata sono molti importanti da tenere in considerazione, poiché da essi dipende la sicurezza di guida. Proprio per questo alcuni componenti, come i tubi freno, devono sempre essere tenuti in ottimo stato

continuamente sottoposte a stress meccanico perché devono trasferire

l’impulso del pedale dal freno alla pin-za, passando attraverso un liquido.

È importante, pertanto, che questi componenti siano sempre in ottimo stato e funzionino senza in-toppi poiché, in caso contrario, gli spazi di frenata potrebbero aumentare, con conseguente rischio per la sicurezza di guida.A tal proposito, il formatore ha parlato degli interval-li di sostituzione, che vanno dai 40.000 agli 80.000 chilometri percorsi. Spesso, però, le case auto non forniscono informazioni precise a riguardo, perciò si consiglia una sostituzione preventiva ogni 5 anni o ogni 80.000 chilometri percorsi, a seconda dell’uso che si fa del veicolo.Inoltre, è importante saper effettuare le corrette pro-cedure di manutenzione, al fine di rilevare e risolvere alcuni problemi che possono verificarsi. Uno di que-sti, ad esempio, è la presenza di torsioni, sfregamenti, abrasioni o crepe sulla superficie dei tubi freno, in-dice di un danneggiamento del componente. In fase di sostituzione, è fondamentale scegliere anche un prodotto che sia di qualità in tutte le sue parti: dal materiale usato ai raccordi.Proprio per questo, in fase di produzione di tali com-ponenti, vengono effettuati diversi test, tra cui quello della pressione e quello del diametro di serraggio del raccordo che servono a verificare la tenuta del tubo.Infine, bisogna sempre tenere in considerazione gli spazi di frenata, i quali variano a seconda di diversi fattori (usura del pneumatico, delle pastiglie, dei di-schi, presenza dell’ABS/EPS, ecc.).

I CORSI

UNIGOM presso IPSIA Giorgi