n°37 luglio 2019 SALUTI ALLA MILLE MIGLIA Raduno di...

SALUTI ALLA MILLE MIGLIA Raduno di Primavera alla Dallara Academy SALUTI ALLA MILLE MIGLIA Raduno di Primavera alla Dallara Academy

Ricordo di Ermanno CattaneoRicordo di Ermanno Cattaneo

n°37 luglio 2019

Top Driver 2019 | Coppa Milano Sanremo | L’angolo della Tecnica

[ EDITORIALE ]

Registro Italiano Porsche 356 - 1

Cari Amiche ed Amici del Registro Italiano Porsche 356,Prima di cominciare volevo ricordare a tutti i soci la tristescomparsa di un uomo, amico, restauratore, organizzatoredi memorabili eventi che tanto ha dedicato della sua esi-stenza alla Porsche 356: Ermanno Cattaneo. A Cristina eMaurizio un grazie per averlo ricordato in modo così de-licato e familiare nell’ articolo che andrete a leggere piùavanti. Dall’ultimo editoriale dove vi auguravo un “BuonNatale” ed “Anno Nuovo” si sono susseguiti numerosi even-ti legati al Registro Italiano Porsche 356. In gennaio aMadonna di Campiglio la mitica “Winter Marathon”.In marzo Assemblea in Sede a Desenzano del Gardapresso il Centro Porsche Brescia.Ben riusciti gli interventi di Andrea Coriani riguardantilo straordinario restauro della sua rara e famosa 356 ACarrera e la sua memorabile partecipazione con l’ambitoriconoscimento di “Best in Class” alla esclusiva “AmeliaIsland Concours d’Elegance” in Florida US.A seguire un’altra interessante conferenza sugli aggior-namenti dei pezzi di ricambio sviluppati da PorscheClassic. Relatori gli amici di Porsche Italia Alberto Pontarae Stefano Bigari.In aprile il 5° Raduno di Primavera alla “Dallara Academy”,a Varano de’ Melegari (PR), ben organizzato dalConsigliere Guglielmo Solofrizzo: una bellissima gior-nata, col doppio delle affluenze previste, ad una dellepiù significative eccellenze italiane.In maggio i Saluti alla 1000 Miglia organizzata dalTesoriere Enzo Sancini in una suggestiva ed insolita areadi passaggio per un timbro: Il Parco Sigurtà a Valeggiosul Mincio (VR) con la straordinaria partecipazionedaVenezia di Marina e Carlo Suppiej (in foto). Un graziealla gentile collaborazione interna al Parco della Dott.ssaAlice Garbi. In giugno il sontuoso 44° Raduno Porsche356 Internazionale a Lucerna (CH) premiato da un tem-po magnifico.Quasi contemporaneamente si è svolto il 5° RadunoNazionale 4 Registri Porsche Classic a Ravenna e Delta Pò:un mix di cultura e natura. A seguire il 5° Raduno PorscheVarano organizzato da Andrea Rota : tutti in pista.ll 45° Meeting Internazionale Porsche 356 il prossimoanno si farà a Monaco (D) dal 21 al 24 maggio.Le iscrizioni si apriranno il primo ottobre di quest’annosu https://www.internationalesporsche-356-treffen-deutschland-2020.de ).

Ci aspettano ancora numerosi eventi del Registro 356che troverete sul Calendario Eventi. In particolare volevofarvi porre l’attenzione sul prossimo XXXVII RadunoNazionale Porsche 356 dal 13-15 settembre organizzatodal Consigliere Massimo Hugnot: avremo modo di vi-sitare siti esclusivi nel cuore del Monferrato (AL).In fine l’ultimo evento programmato per quest’annoavrà luogo a Roma per la Cena degli Auguri dal 30 no-vembre al 1 dicembre. Ci è stato concesso l’onore diuna visita privata ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistinanella cui emozionante atmosfera potremo godere diuna breve esibizione musicale.ll Registro 356, come già detto in Assemblea, ha orga-nizzato questi due straordinari progetti con molto an-ticipo impegnandosi finanziariamente per prenotareeventi e hotel. I relativi programmi dettagliati sono giàpresenti sul sito e in margine a questa rivista.Siete pregati è di voler rispondere cortesemente entroi limiti di tempo suggeriti per poter assolvere i paga-menti in tempo utile. Grazie.Un riconoscimento dovuto ai Soci e Consiglieri che hannocontribuito a tenere alto l'onore del mitico Registro ItalianoPorsche 356; in particolare a Michele Gagliardi che sta cer-cando di formare una Squadra Corse del Registro 356; an-cora non ci siamo ma la speranza è l’ultima a morire! Sulsito troverete tutte le spiegazioni ed informazioni in merito.Il concetto base però rimane uno solo: una Squadra Corseche si rispetti dovrà partecipare unita, compatta e nume-rosa agli eventi proposti, quindi l’invito è di non disperderele forze sulle miriadi di gare e garette delle varie organiz-zazioni, ma concentrare le energie sul torneo propostoed insieme perseguire lo scopo finale: la vittoria!Non tralasciate di approfondire i contenuti di questonumero di 356 Notizie sapientemente gestito daGuglielmo Solofrizzo e comunque leggete le note in-formative che vi giungono via mail-newsletter riguar-danti gli eventi in calendario. Consultate il nostro SitoPorsche continuamente aggiornato su www.registroi-talianoporsche356.it A tal proposito invito chi di Voi hacambiato indirizzo ultimamente ad avvisare la segreteriavia mail su [email protected] (comeavete scritto sul retro della vostra tessera).Come sempre chiedo la vostra comprensione per even-tuali disguidi e contrattempi ricordandovi che non sia-mo dei professionisti ma un gruppo di amici che offrela propria disponibilità gratuita per la vita del Registro.Grazie per la Vostra attenzione e, con un forte invito acollaborare entusiasti e partecipare agli eventi con spi-rito d’amicizia, vi saluto tutti.

Arrivederci ai prossimi eventi

Renzo Ponzanelli

www.registroitalianoporsche356.it

[ SOMMARIO ]

2 - Registro Italiano Porsche 356

Registro Italiano Porsche [email protected]

SedeVia Faustinella, 3/7 - 25015

Desenzano del Garda (BS) ItaliaTelefono: +39 392 973 5146

Fax: +39 030 9150749

Hanno collaboratoLuciano Bellero

Mario Bellettato, Massimo BisiCristina e Maurizio Cattaneo

Roberto Deias, Andrea DonadelGuido Meda, Rocco Pastore

Renzo PonzanelliGuglielmo Solofrizzo

RedazioneGuglielmo Solofrizzo

Telefono +39 393 337 [email protected]

Grafica & ImpaginazioneMichela Chindamo - La Spezia

StampaGrafiche Masneri

Palazzolo sull’Oglio BS

In copertinaMugello 2018, La Signora 356

numero 37 luglio 2019

SALUTI ALLA MILLE MIGLIA Raduno di Primavera alla Dallara Academy SALUTI ALLA MILLE MIGLIA Raduno di Primavera alla Dallara Academy

Ricordo di Ermanno CattaneoRicordo di Ermanno Cattaneo

n°37 luglio 2019

Top Driver 2019 | Coppa Milano Sanremo | L’angolo della Tecnica

� TOP DRIVE 2019

Con la conclusione della 1000Miglia nello scorso mese di mag-gio il trofeo è al suo giro di boa,siamo infatti a circa metà calen-dario delle gare previste. Nella se-conda parte dell’anno rimarran-no ancora sette gare da svolgersitra cui la “Coppa d’oro delleDolomiti” dal 18 al21 luglio e il“Gran Premio Tazio Nuvolari” dal19 al 22 Settembre per chiuderecon la Targa Florio Classic dal 10al 13 ottobre 2019.

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� “Un amico è uno che ticonosce come sei, che capiscedove sei stato, che accettaquello che sei diventato, e che tuttavia, gentilmente ti permette di crescere”.William Shakespeare

Registro Italiano Porsche 356

registroitalianoporsche356


� RADUNO DI PRIMAVERA

La Dallara Academy, un edificio for-temente voluto dall’IngegnerGiampaolo Dallara, si sviluppa sudue piani, collegati da un’ampiarampa curva vetrata percorribilea piedi. È un edificio dall’anima po-livalente, ma fortemente focaliz-zato su temi cari all’azienda: il le-game con il territorio, la tecnologiae la formazione.

[ SOMMARIO ]


� COPPA MILANO SANREMO

Nella competizione più vecchiad’Italia, la prima edizione vennedisputata nell’aprile del 1906, bendue equipaggi di nostri soci sisono classificati nei primi dieci del-la classica assoluta ed altri due neiprimi nove delle prove a media te-stimoniando la mai sopita vitalitàdei nostri soci e la versatilità senzatempo delle nostre 356. A quandoil premio come miglior scuderia?

� L’ANGOLO DELLA TECNICA

A quanti di noi è già successo diritrovarsi di colpo senza l’uso del-la frizione per la rottura del cavo?Con simpatia e perizia AndreaDonadel ci guida passo passo allasostituzione del cavo in situazionid’emergenza. A patto ovviamen-te che decidiate di mettere nelbagagliaio il cavo di scorta cor-retto e i relativi attrezzi necessarialla bisogna.

524028

1 Editoriale

4 Iscrizione al Registro Italiano Porsche 356 e rinnovo quota di iscrizione

5 Certificazioni Asi per auto e moto storiche

6 Assemblea Soci Desenzano

13 Merchandising prima parte

18 Franciacorta historic 2019

20 Il Miglior tempo

24 Ricordo di Ermanno Cattaneo

26 Trofeo Bettega

30 1000 MIGLIA 2019

36 Saluti alla 1000 MIGLIA

46 Immagini dalla Winter Marathon 2019

48 Calendario eventi 2019

49 1° Festival Porsche de Cannes

54 I prossimi appuntamenti

56 Merchandising seconda parte


� LA RETTIFICA

Terza ed ultima puntata del“Discorso sul Metodo” del nostrosocio ed amico Mario Bellettatosulle fasi che il nostro flat fourdeve attraversare per tornare acantare come il primo giorno, epoi... Andate in garage, salite abordo, pompate un po’ di benzi-na nelle vaschette usando l’acce-leratore. Godetevi l’attimo di si-lenzio, avviate il contatto e.....

[ REGISTRO ]

Soci Ordinari:• La quota di iscrizione al Registro per l’anno 2019 e/o

quota rinnovo iscrizione è di € 170,00• La quota di iscrizione al Registro e/o quota rinnovo

iscrizione compresa la quota ASI * con “TESSERA IN”è di € 200,00

• La quota di iscrizione al Registro e/o quota rinnovoiscrizione compresa la quota A.S.I.* con “TESSERAFULL” è di € 230,00

Soci Familiari**:• La quota di iscrizione al Registro e/o quota rinnovo

iscrizione compresa la quota ASI* con “TESSERA IN”è di € 100,00

• La quota di iscrizione al Registro e/o quota rinnovoiscrizione è di € 50,00

• La quota di iscrizione al Registro e/o quota rinnovoiscrizione compresa quota A.S.I.* e CON “TESSERAFULL” è di € 130,00

Per effettuare l’iscrizione è necessario:• compilare la domanda di iscrizione ed il modulo

“Anagrafica Socio” disponibili nel sito;• eseguire un bonifico utilizzando i seguenti dati:Codice IBAN: IT 31 O 03015 03200 00000 3498637

Iscrizione al Registro Italiano Porsche 356 e Rinnovo quota di iscrizione 2019

(Causale: Quota iscrizione o rinnovo Registro ItalianoPorsche 356 per l’anno 2019, Nome e Cognome)

I soci riceveranno:• Tessera Annuale personalizzata• La rivista 356 NOTIZIE• Gli associati ASI, la rivista LA

MANOVELLA• Coloro che si sono iscritti o

hanno rinnovato l’iscrizionenel periodo tra la Fiera diPadova 2018 ed il 15/01/19stanno ricevendo inoltre l’ab-bonamento annuale a TuttoPorsche

• Accesso alle convenzioni ri-servate ai soci del RIP 356

Perchè iscriversi• Condividere le esperienze tecnico sportive e la stessa

passione anche per migliorare il patrimonio culturaledelle auto Porsche degli anni ’50 e ’60.

• Ottenere, attraverso il Delegato ASI, documentazionee certificazioni ASI e FIVA relativi a qualsiasi auto storicaposseduta.

• Iscriversi a gare di regolarità e sportive come appar-tenente al Porsche Club/Registro Italiano 356.

• Partecipare ai raduni Porsche Club organizzati an-nualmente sia a livello nazionale che internazionale.

• Difendere gli interessi dei possessori di auto storicheed in particolare di Porsche 356 attraverso la parteci-pazione alle Assemblee annuali.

• Ricevere la rivista quadrimestrale “356 Notizie” e leNewsletter relative alla vita associativa.

• Usufruire delle agevolazioni e convenzioni stipulatea favore dei soci.

• Essere in contatto con la rete dei Club Porsche in Italiae nel mondo.


I nuovi soci del registro


N. 356 - Anno XXI - Bimestrale€ 8.00 Italy only

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, DCB Milano ISSN 1590-3656

La rivista dei porschisti

SUPERCAR

LA SIGNORA 356

Prima Immissione 28 Dicembre 2018

TEST: 718 CAYMAN GTS993 CARRERA S CABRIOLET

I PREZZIDELLE PORSCHELE QUOTAZIONI DI TUTTELE PORSCHE DAL 1950 A OGGI

IIIIIIII PPPPPPPPPPPPRRRRRRRIII PPPPPPPPRAGGIO

RNATI

* Il Registro è federato A.S.I.** I Soci Familiari sono: “Proprietari” di auto Porsche 356 ed anche familiaridi Soci Ordinari aventi la stessa residenza; i soci Familiari hanno gli stessidiritti dei soci Ordinari ad eccezione del diritto di voto e l’abbonamento allarivista “356 Notizie”.

Tessera Cognome e Nome Città1460 Mosele Corrado Milano1461 Nardozzi Tonielli Gino Milano1462 Belloni Alberto Vizzolo Predabissi (MI)1463 Ongaro Susanna Padova1464 Brenna Gianfranco Milano1465 Bosio Francesco San Casciano in Val di Pesa (FI)1466 Benetazzo Simone San Donà di Piave1467 Bianco Giuseppe Roma Soci familiari1245/F Chiarli Antonella Gavi1366/F Rocca Marta Peschiera del Garda462/F4 Avanza Paola Monticello Brianza

[ ASI ]


Certificazioni Asi per auto e moto storiche

Con la legge di bilancio del mesedi Dicembre ultimo scorso in tuttaItalia è possibile ottenere lo scontodel bollo al 50% sulle auto e motoche abbiano compiuto 20 anni. A parte alcune regioni come laLombardia dove la esenzione dalbollo è rimasta totale per questatipologia di veicoli, in molte altreregioni si è aperta una opportu-nità di risparmio che passa dall’ot-tenimento del CERTIFICATO DI RI-LEVANZA STORICA (CRS) dall’ASIe dalla successiva registrazionedello stesso sul libretto del veicoloa carico della motorizzazione. Tutto questo lo avevo già scrittosull’ultimo numero del Notiziarioma vi devo aggiornare sul fattoche dal mese di Maggio 2019 non sarà più possibilefare la pratica per ottenere il CRS inviando il classico li-bretto cartaceo da compilare, firmare e corredare di fo-tografie. L’unica modalità rimasta sarà quella informatica(pratica online) a carico del sottoscritto, Vostro CT dell’ASIper il RIP356.

Vi scrivo le “istruzioni per l’uso” a partire dalle Tariffedel RIP 356:• CRS 38 euro• CRS (ai fini della reimmatricolazione) a partire da 140

euro (sul costo preciso consultare il sottoscritto all’in-dirizzo [email protected], poiché varia in basealla provenienza dell’auto)

L’importo copre il costo dell’ASI oltre alle spese di se-greteria e spedizione delle pratiche nonché l’invio perraccomandata dei certificati al domicilio dei soci, dettoimporto dovrà essere corrisposto mediante bonificobancario al RIP 356 (IBAN IT 31 O 03015 03200 000003498637) prima di inviare la pratica, allegando ricevutabancaria alle pratiche stesse.ATTENZIONE: NON FARE BONIFICI DIRETTAMENTE AL-L’ASI (Il bonifico all’ASI verrà fatto dal club ed allegatoalla pratica)


Come avviare una pratica dicertificazione: inviare una mailal delegato ASI del RIP 356 ([email protected]) specificandomarca, modello, numero di targadell’auto e nominativo del pro-prietario che deve corrispondereal nominativo del socio che chie-de il certificato (a meno che l’autosia intestata alla propria società).Allegare alla mail i seguenti do-cumenti in versione pdf: • libretto dell’auto • certificato di proprietà (visura ca-merale in caso di società di pro-prietà del socio)• documento di identità del pro-prietario• ricevuta bancaria del bonifico di

38 euro (o 140 euro o altro) al rip356• visura camerale della società di proprietà del socio

qualora l’auto fosse intestata alla Vostra società e nona Voi direttamente

• le foto dell’auto in qualità alta (quindi 1 foto per sin-gola mail) e con sfondo neutro.

Le foto sono:• 3/4 anteriore sinistra, • 3/4 posteriore destra, (angolazione di queste due foto

deve permettere di vedere la fiancata dell’auto maanche di poter leggere il numero di targa),

• Vano motore,• numero di telaio, • numero di motore, • targhetta identificativa dell’auto, • selleria anterioreInoltre vi verrà inviata per posta elettronica la seguentedocumentazione che andrà stampata, compilata e fir-mata. Successivamente andrà fatta una scansione in pdfdel tutto che andrà reso sempre via mail al sottoscritto:• Dichiarazione di corretta conservazione • Dichiarazione di assunzione di responsabilità• Dichiarazione sostitutiva dell’atto di Notorietà (per la

reimmatricolazione)

di Matteo RoccoPastore

Nella prestigiosa sede di Desenzano si è tenuta l’annualeassemblea dei soci. Come consuetudine degli ultimi anni è stata preceduta da una conferenza a cui ha fatto seguito il buffet. Buona la partecipazione dei soci che hanno potutoapprovare il bilancio consuntivo del 2018.


[ ASSEMBLEA ]


Assemblea sociale 2019

[ ASSEMBLEA ]

Registro Italiano Porsche 356 - 7www.registroitalianoporsche356.it

Lo scorso 23 marzo si è tenuta presso la sede dellaConcessionaria Porsche Brescia Saottini diDesenzano sul Garda, l’annuale assemblea dei

soci del RIP. La convocazione era per le ore 14,00 ma l’in-vito era quello di arrivare alle 10,30 per ascoltare unaconferenza sul restauro delle 356 tenuta da un nostrosocio recente vincitore con una sua vettura della cate-goria Carrera all’ultimo “Amelia Island Concoursd’Elegance” tenutosi in Florida (USA). A seguire un’altrainteressante conferenza sugli aggiornamenti dei pezzidi ricambio sviluppati da Porsche Classic. Relatori gliamici di Porsche Italia Alberto Pontara e Stefano Bigari.Terminate le interessanti esposizioni dei conferenzieri,in attesa dell’assemblea vera e propria i numerosi socipresenti hanno potuto approfittare del buffet offertodal RIP 356.L’assemblea vera e propria iniziava con la relazione delPresidente Renzo Ponzanelli e con altri interventi deisuoi collaboratori che hanno permesso ai soci “entrare”un po’ più nel vivo delle tante iniziative promosse dalConsiglio Direttivo dell’anno appena trascorso e di quel-le in programma in questo 2019. Il bilancio economicochiude in “leggero” attivo e presenta molti aspetti positiviche hanno fatto sì che venisse approvato all’unanimitàdall’assemblea.

[ REGOLARITÀ ]

di soli 3 punti di differenza, vi sono ben cinque Driver!In conclusione, possiamo dire che la classifica provvisoria cheè qui riportata al completo, dia già una certa indicazione sulla“short list” dei candidati al titolo: tutto dipenderà poi dalla par-tecipazione alle gare successive ed ai relativi piazzamenti. Atutti uno sportivo “in bocca al lupo” e arrivederci alla classificafinale definitiva che sarà comunicata in Ottobre a Padova inoccasione della fiera “Auto e Moto d’Epoca”.

Per il Trofeo “Top Driver” il mese di Maggio, a 1000 Migliaconclusa, rappresenta un po’ il giro di boa delle regate;siamo infatti a circa metà calendario delle gare previste

con la “Winter” e la 1000 Miglia concluse che hanno assegnatoil maggior numero di punti rispetto alle altre gare. Nella secondaparte dell’anno rimarranno ancora sette gare da svolgersi dicui la “coppa d’oro delle Dolomiti e il “Gran Premio TazioNuvolari” (19-22 Settembre 2019) rappresentano le altre piùsignificative occasioni per l’assegnazione dei punti va-lidi per il trofeo in quanto il numero dei partecipantiatteso è, in genere, circa o superiore alla ventina. Il Calendario si è aperto con la Winter Marathon cheha assegnato 15 punti andati a Guido Barcella che siè piazzato, non solo in testa alle 356, ma, soprattuttoin testa alla classifica assoluta; altri importanti puntisono stati guadagnati da Pini, Miatto, Piona e quindida tutti gli altri porschisti. Città della Pace, StradeScaligere, Coppa dei Lupi e San Marino, non hanno insostanza modificato il vertice della classifica provvisoriaove, dietro a Barcella con 15 punti, si posizionavano inordine: Pini 14, Miatto 13, Piona 12 e Guggiana 11. Come detto sopra è stata poi la 1000Miglia a sconvol-gere la classifica in essere assegnando in una sola garala bellezza di 24 punti a Gnutti Quirino e 23 a BattistellaAlberto che, con una sola gara, si portavano in testaalla classifica provvisoria precedendo Brendolan,Girardi, Pini e quindi tutti gli altri; ovvero in un intervallo

8 - Registro Italiano Porsche 356 www.registroitalianoporsche356.it

TROFEO PORSCHE 356 ITALIAN TOP DRIVER 2019di Luciano Bellero

CLASSIFICA PROVVISORIA AL 31 MAGGIO 2019


[ REGOLARITÀ ]


Class. DRIVER Punteggio Scuderia1 Gnutti Q 242 Battistella 233 Brendolan 224 Girardi 225 Pini 21 Kinzica6 Gnudi 197 Barcella 158 Bonazza 1410 Miatto 1311 Piona 1212 Guggiana 11 Franciacorta Motori13 Gatta 10 Brescia Corse14 Plank 10 15 Belotti 9 RIP 35616 Benetti 8 Brescia Corse

Class. DRIVER Punteggio Scuderia17 Ginesi 8 Amams Tazio Nuvolari18 Linossi 8 19 Bisi 7 RIP 35620 Valente 7 21 Pagani 6 22 Rugo 6 Regolaristi Friulani23 Amenduni Gresele 5 3TCremona24 Gianotti 5 Emmebi 7025 Virdis 4 RIP 35626 Mazzoleni 3 Club Orobico27 Tomasella 3 28 Antonini 2 29 Alderighi 1 Kinzica30 Bozzola 1 31 Shariat 1

PORSCHE 356 Italian Top Driver 2019

[ REGOLARITÀ ]


RESOCONTO FEBBRAIO - MAGGIO

TROFEO “356 TOP DRIVER” 2019

� XXVI COPPA CITTÀ della PACE - Riva del Garda,23/2/2019La 26 ̂edizione organizzata dalla scuderiaAdige Sport di Rovereto è stata la garainaugurale del Cireas dell’anno (con signi-ficative varianti di regolamento) ed ha vistoben oltre 100 iscritti al via; grazie anche allacollaborazione con APT Trentino, il bari-centro dell’evento è stato spostato a Rivadel Garda dando qualche spunto paesag-gistico e di percorso innovativi. Il tracciatolungo circa 200 km, attraverso le strade delBasso Sarca, del Lomaso, della Valle deiLaghi ed una puntata finale a Limone delGarda, prevedeva una sessantina di con-trolli a pressostati e cinque orari. Il clima, inun periodo meteo decisamente dolce, siè invece dimostrato particolarmente rigidoin temperatura ovvero avverso a cabrio,barchette datate, ecc che erano ben pre-senti al via.Una quarantina i Top presenti tra cui il no-

stro neo battezzato tale Alessandro Virdisnavigato fedelmente da Silvia Giordo, siaggiungevano quindi 45 A a posizionarela gara ad un elevato livello competitivocome poi dimostrato dai risultati. Il gra-dino più alto del podio è eccezionalmentespettato ad una Lancia Beta Montecarlodel ’78 (gruppo 7)che condotta dal sici-liano Accardo, navigato da Becchina, coni colori della Franciacorta Motori, ha di-mostrato come con una precisione asso-luta, nonostante il coefficiente elevato, sipossano battere auto anteguerra dal co-efficiente più favorevole. Infatti al secondo

e terzo gradino, anche se con scarto di 6e 31 penalità, si sono piazzate due FIAT508C del 1937 rispettivamente condotteda Bellini-Tiberti e Scapolo–Scapolo; inun certo qual modo già alla WinterMarathon Barcella aveva dimostrato conuna 356 C (gruppo 4) è possibile farcelacontro auto del gruppo 2.Le 356 in gara erano sei; il primo piazzato,in diciottesima posizione assoluta, è risul-tato il, portabandiera del RIP 356 MassimoBisi, navigato da Cattivelli, con un distaccodi 192 penalità. L’ordine di classifica dellePorsche vede quindi in posizione 29Gianotti-Zanotti (Emmebi 70) su AT1 condistacco di 285 p., seguono 32mi Ginesi-Rhor (Amams T.Nuvolari) a +300p, 42miMazzoleni-Carrara (Club Orobico) a +383p., 45mi Rugo-Varaschini (RegolaristiFriulani)a + 406 p., 52mi Virdis-Giordo(RIP356) a +451 p. .Nel complesso, una gara che, dando sod-disfazione sul piano del percorso e dell’or-ganizzazione, vede costantemente in cre-scita il numero dei partecipanti competitivi;il RIP 356 ha raccolto un buon risultato conBisi che si è piazzato in testa del gruppo 4.

[ REGOLARITÀ ]


� IX Trofeo STRADESCALIGERE Garda,17/3/2019

Strade Scaligere è la gara che l’HCC Veronaporta avanti con molto successo da svariatianni; purtroppo quest’anno la competi-zione non è stata inserita nel CIREAS percui l’impatto sul piano dell’interesse deipartecipanti è sceso significativamente.Inoltre, la partenza non è più stata daVerona, come da tradizione, ma dalla spon-da veronese del Lago di Garda, precisa-mente dalla ridente cittadina di Garda, cheha comunque offerto un’accoglienza mol-to calorosa soprattutto da parte dei nonpochi appassionati e dai molti turisti giàpresenti. Il percorso, in una giornata di cielo grigio,era sviluppato per una novantina di chi-lometri fra le alture che dominano il lago,da Caprino Veronese a Rivoli; un totale di46 prove cronometrate hanno messo incompetizione una quarantina di concor-renti di cui una buona parte del clubVeronese HCC e degli altri club delle pro-vincie confinanti. Alla fine la battaglia havisto sorprendentemente vincitoreAlberto Aliverti su Autobianchi A112 insolitaria (!)con 141 p.. Solo due le 356 ingara, Carlo Rugo, navigato da PaolaVaraschini ha portato la sua BT5 in 24ma

posizione assoluta con un distacco di 835penalità sopravanzando di cinque posi-zioni la coppia Bozzola–Bortoluzzi su356C. Un po’ di rimpianto per le passateedizioni che caratterizzavano questa garaper la frequenza di un numero decisa-mente più interessante di top e qualificatidriver; ci auguriamo un ritorno agli onoridel campionato italiano già dal prossimoanno.

� COPPA dei LUPI 2019Cassino, 6/4/2019

L’8^ edizione della Coppa dei Lupi si èsvolta per la prima volta in formula diurnae senza neve ma sempre su un percorsoambientato tra sport, cultura e soprattuttoin luoghi ben noti agli italiani perché tra ipiù particolari del centro Italia già toccatida San Tommaso d’Aquino, Cicerone , CaioMario e Attilio Regolo o perché noti per lebellezze naturali quali la cascata verticalea Isola del Liri e per gli interessanti borghidella Ciociaria.Valida quale terzo appuntamento del cam-pionato italiano regolarità ACI, la Coppadei Lupi 2019 era articolata in quattro set-tori per un totale di 220 chilometri e 60prove cronometrate. Quindici i top pre-senti tra i 36 concorrenti, per la verità non

molti ma in linea con le precedenti edizioni,che però hanno combattuto tenacementeper guadagnare il miglior piazzamento.Con 232,50 penalità si è registrato l’enne-simo gradino più alto assegnato al sicilianoMario Passanante(FIAT 1100/103) dellaFranciacorta Motori, navigato dalla giova-nissima Elisa Buccioni, che ha prevalso sulcompagno di scuderia Franco Spagnoli(navigatore Giuseppe Parisi, su FIAT 508C)di7,62 penalità; nel complesso la scuderialombarda ha piazzato nei primi cinque po-sti della classifica ben quattro gentlemandriver vincendo così anche la classifica asquadre.Delle due le Porsche 356 in competizione,entrambe della scuderia pisana Kinzica, haprevalso la A del bravo Roberto Pini, navi-gato da Lorenzo Galletti, che si è posizio-nato in settima posizione assoluta con 327penalità; la coppia Alderighi - Lo Presti su356 SC si è invece piazzata al 18° posto con531 penalità. Roberto Pini ha così guadagnato duepunti significativi per la classifica provvi-soria del Top 2019 portandosi in testa da-vanti a Barcella. Il Registro ItalianoPorsche 356 era rappresentato da AndreaFasciolo, 26° assoluto con la navigatriceMargherita Castellano, che per l’occasio-ne ha corso sulla Fiat 1100/103 E giàschierata alla Winter Marathon dello scor-so Gennaio. Tutti concordi nel confermarele caratteristiche del percorso con moltestrade tortuose in salita, soprattutto nellaprima parte, che hanno imposto un ritmonon veloce che però ha recuperato nellaparte finale; sempre insidiosi e anche na-scosti i pressostati.

[ REGOLARITÀ ]


� SAN MARINO REVIVALSan Marino, 4/5/2019Grande anno per Mario Passanante che,navigato da Elisa Buccioni, a bordo dellaFiat 1100, conquista anche il gradino piùalto del 26° San Marino Revival; anche unaltro successo della Franciacorta Motoriche piazza sugli altri gradini i suoi porta-colori Spagnoli - Parisi e Bortogli Gamba,tutti nella stretta misura di 16 penalitàdal vincitore che ne ha totalizzate 344.Per l’altra ottantina di iscritti, dopo unduro combattimento, soprattutto per l’ol-tre metà di top e A, non è restato cheprendere atto della performance del si-ciliano che, nonostante un tempo varia-bilissimo e impegnativo per la forte piog-gia, ha quasi costantemente toccato i 65pressostati con la miglior tempistica.Una gara sviluppata lungo 185 chilometriall’intorno del Monte Titano, dove la corsaha preso il via e si è poi conclusa dopo circa

sei ore di guida impegnativa, che negli anni70 - 80 erano invece scenario dello svolgi-mento degli epici Rally di cui il San MarinoRevival ne è la storica rievocazione. Si usadire “una gara tosta fatta per i tosti” e anchequesta edizione ne è stata la conferma me-ritando, giustamente, di essere inserita nelcalendario ufficiale ACI del CampionatoItaliano Regolarità Auto Storiche.Cinque le cavalline di Stoccarda in garaper spartirsi i punti del Trofeo Porsche TopDriver 2019; la coppia Pini - Galletti, su Ain raggruppamento 3, si è confermata lamigliore piazzandosi in 13^ posizione as-soluta con 556 penalità e distaccati dalvincitore di 213 p.. Di seguito in 17^ po-sizione assoluta con 625 penalità si è piaz-zata la coppia Ginesi - Rhor Susanna dellascuderia AMAMS T.Nuvolari su 356C. Iportacolori del nostro Registro eranoVirdis - Giordo su 356A e Bisi - Cattivellisu C coupé che si sono classificati rispet-tivamente in 33^ posizione con 1143 p.e in 46^ posizione con 1615 p.; tra Virdise Bisi in 35^ posizione si è piazzato il friu-lano Rugo, navigato da Varaschini Paola

su 356 BTS che ha totalizzato 1210 pena-lità. Nelle scuderie ancora un successodella Franciacorta Motori ed ancora unaconferma nella classifica provvisoria Top356 per Pini; la prossima gara valida peril nostro Trofeo Top sarà la 1000Miglia che,tradizionalmente, sconvolgerà la classificaprovvisoria fin qui registrata.

� 1000 Miglia Brescia, 15-18/5/2019Il resoconto della 37^ rievocazione dellastorica 1000 miglia è riportato separata-mente.

DONADEL RACINGVia Nogarola, 5

31020 Falzè di Piave (TV) - ItaliaTel. +39 0438 895456Fax +39 0438 895735

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[ MERCHANDISING ]


Catalogo Merchandising RIP 356Carissimi Soci del RIP 356, abbiamo il piacere di proporvi alcuni articoliinteressanti e utili per le vostre attività con la 356 e per la vita sportiva e socialedel Club. Gli articoli (salvo precisazione contraria) sono contraddistinti dal logodel registro Italiano Porsche 356. Di seguito trovate una breve descrizione dei principali prodotti ed i relativi prezzi: fate le vostre scelte ed inviate l’ordineunitamente al bonifico: riceverete la vostra selezione al più presto.

� Car badge “RIP 356”Il nuovo car badge del Registro ItalianoPorsche 356 è ora disponibile; esso èrealizzato in metallo e smalto ed ha un

diametro di 80 mm. Il car badge rappre-senta il logo ufficiale del Registro su fondo

bianco che è anche il bianco del tricolore; tuttointorno è stilizzata una corona in alloro dorato.50,00 Euro (fornito con viti di fissaggio alla grigliadel cofano posteriore 356)

� Cuscino “waveparklaterale” KuberthDue moduli concepiti per proteggeregli spigoli delle portiere durante l’aper-tura in spazi ristretti. Semplice da instal-lare con due comode strisce di biade-sivo. La fornitura è di un kit completo di2 cuscini (40x30 cm) in color nero stan-dard (senza logo).24,00 Euro N.B. per colori personalizzati,richiedere quotazioni separate.

� Cuscino antiovalizzante kuberth “easyrise” a memoria di formaPreviene l’ovalizzazione degli pneumatici durante prolungati pe-riodi di stazionamento del veicolo grazie ad un poliuretano di ul-tima generazione. La fornitura è diun kit completo di 4 cuscini in co-lor nero standard con logo RIP 356argentato.250,00 Euro N.B. per colori perso-nalizzati, richiedere quotazioni se-parate.

� Cuscino “waveparkFrontale/posteriore”kuberthDue moduli con dimensioni pro-gettate per garantire un efficaceprotezione della parte frontale oposteriore durante la manovra infase di parcheggio. Semplice dainstallare con due comode strisce di biadesivo. La fornitura èdi un kit completo di 2 cuscini (60x60 cm) in color nero stan-dard (senza logo)56,00 Euro N.B. per colori personalizzati, richiedere quotazioniseparate.

� Libro “Steeve Mc Queen le mans”Sandro Garbo (CH) ha creatoun’opera d’arte per condividere l’amore per le auto classiche, per ilfilm Le Mans e per il “King of Cool”.Questo libro è un tributo perSteve McQueen e un lascito pertutti gli amanti delle corse auto-mobilistiche e per i fan della leg-gendaria Porsche 917, della Ferrari512 e di tante altre meraviglie.Ciòche rende così interessante que-sto romanzo a fumetti è l’amoree l’impegno che Sandro e i suoi colleghi hanno investito sudi esso, assicurandosi che ogni dettaglio fosse realizzatocon cura e che rappresentasse la storia al meglio.32,00 Euro Ciascuna copia è fornita con disegno b/n su car-toncino autografato in originale da Sandro Garbo.

Il modulo d’ordine si trova a pagina 56

www.registroitalianoporsche356.it14 - Registro Italiano Porsche 356

In questo 2019 molti Club Porsche hanno inserito inagenda la visita alla Dallara e noi potevamo essereda meno? Quando mi è stato chiesto dal CD se sarei

riuscito in tempi brevi ad organizzare una visita allaDallara, ho risposto con entusiasmo anche perché erada un po’ di tempo che se ne parlava con l’ing LeonardoLombatti che lavora in Dallara come coordinatore delleattività della galleria del vento. Progettiamo un incontroin sede a Varano con lui e con Alberto Bassi, coordinatoredella Dallara Academy, per verificare le modalità dellanostra visita visto che potremmo, accompagnati da gui-de esperte, avere accesso sia alla Factory, cheall’Academy con il suo spazio museale, per chiudere poicon la linea di produzione della “Stradale” nella fabbricache si trova a pochi chilometri da lì.Altra cosa di cui tenere conto è la pausa pranzo che peri nostri soci è sempre un momento molto importante,certamente per la qualità del cibo ma soprattutto perla possibilità di passare dei bei momenti insieme. Vengoconsigliato ed indirizzato presso la “Trattoria delle Vigne”dove i titolari cucinano tra l’altro i famosi tortelli alla par-migiana di Varano, fatti rigorosamente a mano partendodalla spianata con acqua e farina con ripieni vari cui farseguire la torta fritta che accompagna i collaudatissimisalumi della provincia di Parma e l’immancabileParmigiano Reggiano. La bontà della scelta mi vieneconfermata dalla recensione telefonica di GabrieleGnudi che l’aveva “collaudata” tempo prima. Ottimo!Grazie Gabriele.A questo punto mi reco a Varano de’ Melegari in Dallaraverifico con Leonardo i tempi delle singole visite mentrecon Alberto stabiliamo di offrire ai nostri soci il program-

A Varano de’ Melegari abbiamo potuto apprezzarenelle sale espositive dell’Academy la storia umana,professionale e sportiva dell’ing. Giampaolo Dallara.

Testo di Guglielmo Solofrizzo

5° Raduno di primaveraVisita alla DALLARAVarano de’ Melegari (PR)

[ RADUNO ]


[ RADUNO ]

[ RADUNO ]

ma “Full” accompagnati da una loro guida. Mentre conNicola Tambini, gestore del Bistrot all’internodell’Academy stabiliamo le modalità del welcome cof-fee. ...e anche questa è fatta.Manca solo il menù che concordo sul posto con Pietro,titolare assieme alla moglie Cristina delle “Vigne”. Unoproblema lo spazio: il numero massimo dei commensaliche riescono a gestire non può superare la trentina. Aquesto punto non mi resta che “sacrificarmi” per il benedei soci del RIP provando tutto il menù compresi, giàche ci sono, anche i tortelli in brodo. Le Vigne sono pro-mosse a pieni voti con lode.Poi su consiglio di Nicola concordo con il pluripremiatocaseificio Gennari una visita presso il loro stabilimentoda effettuarsi nel pomeriggio a conclusione della giornata. Adesso posso finalmente tirare le file definendo il pro-gramma, completo del budget, da inviare al ConsiglioDirettivo del RIP 356 per poi comunicarlo ai soci: Visitacompleta alla Dallara, pranzo in un ristorante con pro-dotti locali, una “sgambata” sulle colline ed infine la visitaad un Caseificio che produce ovviamente ParmigianoReggiano. Numero dei partecipanti limitato a 30. Partono le iscrizioni e quasi subito si presenta un pro-blema al quale non eravamo preparati: il numero deipartecipanti è decisamente superiore a quanto previsto.Nel senso che questa volta il problema è esattamentel’opposto di quello avuto in tempi più recenti quando

si è faticato a raggiungere un numero minimo di par-tecipanti. Questa volta l’adesione è stata esuberante.Che fare? Rifiutare le iscrizioni pervenute dopo che siè raggiunto il numero oppure prenderne atto e conti-nuare ad accettare adesioni con l’idea di confrontarsianche nella imminente assemblea dei soci sul tema?Condividere il problema in assemblea ha confermatoche l’importante non è cosa fare, ma l’opportunità diritrovarsi insieme e che aveva senso darsi da fare perfar si che tutti coloro che lo volessero potessero pren-dervi parte.Così con un gioioso sforzo sono riuscito in tempi breviad organizzare un secondo gruppo per un totale di 60partecipanti suddivisi appunto in due gruppi che hannovisitato, alternandosi con le guide che ci erano state as-segnate, sia la Factory che la fabbrica della “Stradale” edinfine l’Academy con la sua rampa espositiva.Finalmente graziati anche da una bella giornata, ci siamotrovati alle 9,30 del mattino del 13 aprile davanti alla


sede della Dallara dove siamo stati accolti come ospitidi riguardo dallo staff di Alberto e dopo aver approfittatodel Bistrot abbiamo inizialo il tour accompagnati dallerispettive guide.Abbiamo così potuto apprezzare nelle sale espositivela storia umana, professionale e sportiva dell’ing. Dallaraattraverso le vettura esposte, dalla Miura Lamborghiniper finire alla formula E di cui Dallara è l’unico fornitoredi telati così come per la Indycars Series negli USA.Esposte anche le Lancia che hanno vinto nel mondialemarche, la WOLF-DALLARA can-am del 1977 guidatada Villenueve prima di approdarealla corte del “grande vecchio”, alcu-ne formula 3 e così via sino alla“Stradale” coronamento di un so-gno fortemente voluto dall’inge-gnere. Siamo poi passati nella Factory eprendere contatto con l’attività spe-cifica dell’azienda nel fornire “le car-te vincenti” ai vari competitors nellegare di tutto il mondo dell’automo-bilismo sotto forma di telai e/o pezzi particolari, utiliz-zando la loro galleria del vento e la capacità di costruirecomponenti all’avanguardia in tempi brevissimi. Poisiamo entrati nello spazio dedicato all’avveniristico si-mulatore di guida (uguale a quello che usa Ferrari edad un altro gemello nella Factory statunitense adIndianapolis di Dallara). L’ultimo step è stata la rapidavisita alla linea produttiva della “Stradale” dove l’ing.Andrea Vecchi ci ha spiegato i passaggi costruttivi e lespecifiche caratteristiche della vettura.Terminata la visita abbiamo dovuto dividerci tra i trentaprevisti all’ “Osteria delle Vigne” e gli altri che grazie al-l’attivo interessamento di una socia “locale” (grazieTiziana), hanno potuto soddisfare in allegria i loro esi-genti palati in un altro bel ristorante poco distante chedominava da una collina la valle sottostante, la Locandadel monte Chervaro.La buona riuscita dell’iniziativa che ci ha visti tutti insie-

me solo il alcuni momenti può es-sere un buon esempio di come lavolontà di partecipazione agli even-ti proposti vada sempre privilegiataed assecondata con creatività ed al-legria. Nel pomeriggio una sgam-bata con le nostre bambine (comedice la canzone: …. È primavera, sve-

gliatevi bambine..) sui colli dietro al circuito “RiccardoPaletti” ci ha portato all’ultima tappa del nostro Raduno:Il caseificio Gennari.Attivo dal 1953 oggi vanta una moderna azienda agricolaper la produzione del latte che una volta trattato daràforma a quello che abbiamo potuto ammirare nei loromagazzini. Circa 35.000 forme di Parmigiano Reggianodi diverse qualità e stagionature (Bio, Vacche Rosse ecc)alcune delle quali hanno permesso all’azienda che ciospitava di vincere importanti premi. La qualità qui è dicasa e non può essere che così visto che Paolo, uno deifratelli Gennari, è il felice possessore di una 356 B coupé.Dopo le dettagliate spiegazioni sul come nasce una for-ma di Parmigiano Reggiano e qualche acquisto nel ne-gozio della fabbrica, è l’ora dei commiati e dei ritorni acasa dopo aver trascorso questa bella giornata in com-pagnia di tanti amici e delle nostre fedeli “sbarazzine aquattro cilindri”.


[ RADUNO ]

[ REGOLARITÀ ]

La classica gara bresciana giunta alla 12 ̂edizionesi è svolta il 6 aprile scorso in terra di Franciacortain un mix di pressostati sapientemente distribuiti

e…goccioline! Si, il tempo è stato sostanzialmente grigioper tutta la gara con goccioline di pioggia che hannoaccompagnato, nel cuore della competizione, auto edriver a porre attenzione ulteriore alla guida soprattuttonell’attraversamento degli antichi borghi caratterizzatida ciottolato (lo scorso anno avevamo intitolato il re-portage “Pressostati e Bollicine” a sottolineare che quisi produce, probabilmente, il più qualificato competitordello Champagne).Cinquanta le prove cronometrate in linea (non ripe-tute), predisposte per esaltare le doti dei migliori spe-cialisti, in questa gara di regolarità classica per autostoriche a calendario ACI Sport e valevole come primaprova del Criterium Bresciano Regolarità 2019. Anchequest’anno un’ampia e ricca dotazione di coppe epremi speciali offerti dalle aziende partner tra i qualiricordo un bellissimo e prezioso modello di motoscafo

Riva Aquarama messo in palio dal Comune di Paraticodestinato al vincitore del 6° Trofeo che si è svolto ap-punto nell’abitato di Paratico.Ben 34 erano le vetture anteguerra presenti (11 dellequali costruite negli anni ’20) fra cui OM, Lancia, BMW,Alfa Romeo, Bugatti, Amilcar, Aston Martin, Bentley eFiat: 23 i marchi automobilistici rappresentati fra iquali spiccavano Porsche, Fiat e Alfa Romeo.Mai come in questa edizione la gara è stata combat-tuta con le distanze in termini di penalità fra i primiequipaggi classificati ridottissime, a testimonianza diuna gara tecnicamente non facile e resa ancor più,come già detto, difficile dalle non perfette condizioniatmosferiche che hanno reso impegnativi la presta-zione degli equipaggi e il lavoro di cronometristi ecommissari. E’ stata l’ultima insidiosa serie di provecronometrate sulla salita di Ome a decretare il sor-passo di Belometti ai danni di Aliverti, con il primoche totalizzava 4 penalità totali nelle ultime 3 provecontro le 31 del secondo che gli facevano perdere ilvantaggio precedentemente accumulato con unacondotta di gara molto regolare e positiva. Quindi èstato il duo bergamasco Andrea Belometti - DorianoVavassori su Lancia Lambda 221 Spider Casaro del1929 (scuderia Brescia Corse) a vincere il FranciacortaHistoric 2019 conquistando il Trofeo UBI Banca e di-stanziando di un soffio (261,87 penalità totali contro263,04) i portacolori della scuderia Franciacorta Motori


Pressostati e... Franciacorta historic 2019Come sempre, oramai, la gara è frequentata da moltidei migliori regolaristi del nord Italia: 18 Top e 25 A su117 iscritti si sono sfidati lungo il percorso di 123 kmattraverso i vigneti della Franciacorta e lungo lesponde del lago d’Iseo.

Testo di Luciano Bellero

[ REGOLARITÀ ]

Alberto Aliverti e Stefano Cadei su Fiat 508 C del 1937;terzo gradino del podio per i bresciani Michele Cibaldie Andrea Costa che hanno chiuso la gara sulla sportivaFiat Gilco 1100 Sport del 1948 a 269,36 penalità.

Ben 15 le Porsche 356 in gara, di cui 3Speedster, pari ad un tredici percentodelle auto iscritteLa gara, era anche a calendario del CampionatoRegolarità Challenge, riservato ai soci RIP, ha visto lapartecipazione di 4 soci su 356 iscrittisi come RIP 356.In 102 le vetture al traguardo con tutte le Porsche par-tite! Primo classificato delle nate a Stoccarda è statoil duo Molinari-Molinari della Franciacorta Motori in13^ posizione assoluta con 354 penalità, seguono poii bergamaschi Mazzoleni-Carrara (che ritornano, dopoun lungo intervallo, a bordo della 356) in 19 ̂posizionecon 405 p., Alessandro Virdis e Silvia Giordo (RIP 356)24^ con 451 p., Ginesi-Rohr 29^ con 515 p., Iacovelli-Bertoletti (anch’essi hanno riportato su strada la 356dopo anni in garage) 34^ con 580 p., Pighi-Colla 41^con 884 p., Foresti-Bossini 43^ con 952 p., Bisi-Cattivelli(RIP 356) 44^ con 960 p., Bonomi-Sacco 45^ con 963p., Rocco Pastore e Paola Avanza (RIP 356) 47^ con1004 p., Alberto Diana e Anna Maria Revello (RIP 356)62^ con 1677 p., Becchetti-Maiolini 63^ con 1758 p.,Valente-Carutti 71^ con 2455 p., Barbiero-Barbiero

74^ con 2576, Corbetta-Mussetto (su una pre A del’52 fresca di restauro!) 78^ con 3567 p.Il ricco monte premi è stato accompagnato da un ec-cellente brindisi di “franciacorta” all’agriturismo LeSolive che è anche stato la base logistica della mani-festazione.L’appuntamento per il XIII Franciacorta Historic è perAprile 2020: arrivederci a tutti!Una menzione ad Alessandro Virdis che, nonostantelo spiacevole incidente in pre gara ed il danno evi-dente è partito regolarmente ed ha condotto la garacon alto spirito competitivo.Con l’occasione, si ricorda a tutti i soci amanti dellaregolarità che iscriversi alle gare come RegistroItaliano Porsche 356 non costa nulla, ma fa “squadra”!


gocciolinegoccioline


Leggerò, mi informerò della sua vita, del suo lavoro edei suoi successi e cercherò di ricordare il nostro puntodi contatto. Lei si ricordi di me.» L’ingegnere è ormai inpiedi davanti a Coco Chanel a cui tende la mano. Cocofa invece il cenno di alzarsi a sua volta. «La prego, stiacomoda, Frau Chanel, non c’è bisogno che si alzi.» «Mialzo, Mister Porsche» risponde la stilista. «Mi alzo perché

se lei non ha nulla in contrario vorrei accom-pagnarla... Lascio l’albergo e...» «Allora» la in-terrompe Porsche «sarò lieto di poterle farestrada fino all’uscita. Mi duole che l’auto siaaperta ed essendo certamente anche zuppanon mi consentirà di portarla fino alla suaprossima destinazione.» «La mia prossima de-stinazione» azzarda Coco Chanel con gli occhiche si fanno stretti e felici «mi piacerebbe chefosse Coventry. Sono libera da impegni. Anzi,

forse no poiché non lo sono mai, ma oggi decido io.Vorrei vivere una piccola avventura viaggiando su un’au-to scoperta, in compagnia di un ingegnere tedesco cheha molte idee.» Il viaggio Ferdinand Porsche è a destra,al volante della Alvis. Indossa un impermeabilone, unacoppola di tela cerata marrone e ha un paio di occhialonida guida calati sul viso. Coco Chanel gli siede accanto.Lui le ha prestato due maglioni dei suoi, sopra i qualiCoco veste l’impermeabilino blu con cui è arrivata alSavoy. Per riparare le gambe esili, accarezzate solo dauna gonna che si ferma appena sotto il ginocchio e daun sottile velo di calza, usa tre grossi sacchi in tela di iutaper patate procurati dalle cucine dell’albergo. Ruvidi epesanti, sono anche l’unica protezione dal gelo e dal-l’acqua del viaggio che non dovrebbe durare più di treore. Sono le sei, tra un’ora il sole scenderà e comincerà

[ INTERMEZZO ] segue dal numero 36

“Non lo è, Frau Chanel. Non lo è perché ilcommittente paga, ma pone obiettivi ar-ditissimi. Anzi, li impone. Ed essendo un

uomo molto potente, tutto lo staff che con me lavoraal progetto ha sì grandi stimoli, ha sì un obiettivo stra-ordinario, ma è sempre sotto pressione. Io stesso losono...” Porsche si interrompe e trae un lungo sospiro.“Sarà anche bella quest’auto immagino” sichiede Coco. “Cerca di esserlo, il più possibile.Qualcosa che nasca nel vento, che sia sem-plice come l’aria. Essenziale, sobria, funzio-nale e funzionante” risponde Porsche. “Ecco,abbiamo un punto di contatto io e lei! Si fididella mia esperienza, non abbandoni mai lasobrietà. Se baderà a quello l’auto sarà belladi conseguenza e il suo progetto sarà unsuccessone.” Mentre sul volto di Coco Chanelsi apre un sorriso soddisfatto il concierge del Savoyentra nella tea-room, si dirige verso la coppia e poi sirivolge a Porsche. “Mister Porsche, è arrivata la suaauto. È parcheggiata davanti all’albergo e come avevachiesto la sua valigia è già a bordo. Il meccanico chel’ha portata è là che attende. Ma trattandosi di un’autoscoperta mi permetto di farle presente che piove eche dovrebbe migliorare in nottata se mai decidessedi partire domattina.” Porsche, che intende partire su-bito, ringrazia il concierge con una sterlina e poi si ri-volge a Coco. “Frau Chanel, temo che qui finisca il no-stro rapido incontro. È delittuoso lasciare lei perun’Alvis scoperta sotto l’acqua, ma devo proprio an-dare. Non vedo l’ora di raccontare a Louise del nostroincontro e di quanto sia stato gradevole al di là di ogniaspettativa.

Coco Punto di contatto

ovvero

Una Porsche per tuttidi Guido Meda

www.registroitalianoporsche356.it Registro Italiano Porsche 356 - 21

a fare freddo davvero. Il meccanico che ha portato laAlvis ha lasciato a Coco il proprio caschetto in pelle egli occhialoni da automobile. Madame Chanel non èmai stata così sgraziata e così entusiasta nello stessomomento. La Alvis è un modello Speed 20 SB con ap-pena un paio di mesi di vita. Sotto la carrozzeria di uncolore azzurro pallido ringhia un motore a sei cilindrida 2511 centimetri cubi, capace di sviluppare quasi cen-tocinquanta cavalli. Ha un volante enorme che Ferdinand Porsche devecontrastare con molta forza a ogni sobbalzo dell’auto.Lasciano il centro di Londra in direzione nord. FerdinandPorsche e Coco Chanel parlano poco. Lei gli indica lastrada per uscire dalla città che conosce bene quasicome Parigi, mentre lui prende confidenza con i co-mandi e con la guida reattiva della Alvis. Non appenala campagna comincia a sostituirsi alla città, Porscherallenta con la terza marcia inserita, il motore che scop-pietta appena e si rivolge a voce alta alla sua passeggera:«Frau Chanel, non so se si sia già convinta che la sua èstata una pessima idea, ma ho il dovere di informarlache il peggio viene ora. Voglio sentire questo motore!Voglio vedere cosa succede facendo qualche curva adalta velocità. La strada è bagnata, fangosa e scivolosa.È ancora in tempo a dirmi che non vuole continuare eio la riporto al Savoy». «Niente affatto!» strilla CocoChanel. «Anzi, mi pare che andando verso nord le nuvolesi diradino. Sono vestita come se dovessi fare una corsa.Facciamola!» «Come desidera.» Porsche scala in seconda con catti-veria e schiaccia a fondo sul gas, mentre la Alvis ringhiosafa un balzo in avanti spostando la sua coda rotondacome l’ogiva di una bomba a destra e a sinistra tre oquattro volte. Le mani di Porsche intervengono rapida-mente sul grande volante per controsterzare e quandola Alvis ormai sfreccia dritta sulla strada sgombra e ab-bracciata da due infiniti filari di querce, agisce sulla pic-cola leva dell’anticipo tendendo l’orecchio, finché l’or-chestra a sei elementi del motore non gli pareperfettamente accordata. In piena campagna la de-strezza di Porsche al volante si manifesta del tutto. ACoco pare che a ogni frenata la macchina debba pro-seguire diritta. Contro un tronco, contro un muro in sassi,una casa, uno steccato. Invece Porsche inserisce con for-za la Alvis nella nuova traiettoria, controllando le sban-date del posteriore con rapidi colpi di gas e faticosissimecorrezioni di volante. La Alvis attraversa i paesi diHarpenden e Luton seminando polvere, rumore e ter-rore, mentre il cielo si fa più buio e ha ormai quasi smes-so di piovere. Coco ha le mani doloranti e intirizzite. Conla sinistra è rimasta aggrappata al tubolare laterale del

[ INTERMEZZO ]

Guido Meda, Il miglior tempo,BUR Rizzoli, 2014 Milano ©2018 MondadoriLibri S.p.A., Milano

proprio sedile e con la destra ha impugnato la manigliain osso posta davanti a lei sulla plancia. È a Toddington,dopo circa un’ora di viaggio, che Ferdinand Porscheconcede una sosta alle sue compagne di viaggio.

Vede Ferdinand, io... io... io nonsapevo davvero che... in un moto-re ci fosse l’acqua!La Alvis e Coco Chanel. «La ammiro sa Frau Chanel? Nonso se non avesse paura o se fosse proprio la paura a im-mobilizzarla, ma le confesso che fino a qui ho cercatodi guidare veramente forte e che in certe occasioni nep-pure io ero convinto che l’auto rimanesse in strada.»«Non si preoccupi, Ferdinand. Va tutto bene» rispondeCoco sorridendo e facendo finta di ansimare sotto gliocchialoni. «Del resto è da quando parlavo con la miaamica Lucy che immaginavo lei fosse un uomo serio eaffidabile. Mi dica piuttosto: come procede il suo lavoro?Le piace quest’auto?» «Assolutamente sì. Ha un granmotore, Madame. Per ora direi che è anche molto affi-dabile. Ho spinto su ogni marcia oltre il limite del buon-senso e della normale resistenza di un motore e, a menoche non voglia farci sorprese nella seconda metà delviaggio, non è emerso un segno di fatica. Ho visto solo

[ INTERMEZZO ]

l’indicatore dell’acqua salire oltre i novanta gradi perqualche minuto su un tratto dritto, ma non appena horallentato è tornato tutto immediatamente a posto.Fred Horovitz e i suoi hanno fatto un ottimo lavoro.»Ferdinand Porsche scende dalla Alvis e aprendo il cofanomotore aggiunge: «La prego, Madame, quando e se do-mattina conoscerà Fred non gli racconti proprio ognicosa del nostro viaggio. Un uomo che presta la sua crea-tura a un amico spera sempre nel buonsenso. E noi que-sta sera di buonsenso ne abbiamo speso davvero poco.A partire dal momento in cui lei ha deciso di salire inmacchina con me». Poi con un’astina metallica in manoesclama con entusiasmo: «Meno di un chilo d’olio con-sumato. Wunderbar!». Anche Coco scende dall’auto esporgendo il capo, con gli occhialoni ancora indossati,verso il motore su cui armeggia Porsche gli si rivolgemaliziosa: «Ferdinand, prima di entrare a scaldarmi,posso dirle una cosa in tutta confidenza? Mi perdoni,sa, non credo che farò bella figura, ma sento di dover-glielo dire. Ne ho proprio il bisogno perché c’è qualcosanelle sue parole che mi ha colpito. Mi sento un po’ stu-pida, ma devo dirglielo». La mano di Porsche che reggeil contenitore metallico con cui sta rabboccando l’oliodella Alvis ha un tremore. Una vampata di calore gli per-corre la schiena e gli arrossa le guance. «Dica… FrauChanel.» «Vede Ferdinand, io… Io… Io non sapevo dav-vero che… in un motore ci fosse l’acqua!» e scoppiandoin una risata allegrissima e intrigante si avvia corric-chiando verso l’ingresso di un pub. «Madame Chanel»grida Porsche distraendosi dal motore, «come avrà no-tato di acqua nell’auto ce n’è dappertutto, anche suipasseggeri! Quella del motore è solo la riserva. E quando

sarà dentro si ricordi che indossa gli occhialoni!» «Vabene Ferdinand. Ha fatto bene a ricordarmelo» ri-sponde Coco, «sarò più fiera di essere eccentricauna volta tanto. A cinquant’anni me lo posso per-mettere. Li tengo indossati.» Ferdinand Porsche,

di anni, ne ha cinquantanove. Alle sue spalle c’èuna vita irreprensibile. In Germania, nellacasa di Stoccarda, lo attende la brava Aloisia

dalla quale ha avuto i due figli Louise eFerdinand Anton che sono già adulti.

Io non concepisco la cattiveriané sono capace di discriminaregli uomini

Eppure, dacché si è accorto che Coco Chanel ha co-minciato a chiamarlo confidenzialmenteFerdinand, la Germania è diventata un luogolontano. Sente addosso l’energia di un ven-tenne euforico. Vorrebbe che quel breve

viaggio già a metà non finisse mai. La Alvis è una bel-lissima macchina. Cocò Chanel, è semplicemente CocoChanel. Compromessi Quando Coco Chanel esce dalpub è passata mezz’ora. Ha ravvivato la pettinaturaschiacciata dal casco e asciugato i vestiti accanto allastufa. La pelle del volto è distesa e luminosa, le mani pic-cole, secche e affusolate son tornate ad avere il colorecaldo che Porsche aveva apprezzato nella tearoom delSavoy di Londra. Un profumo intenso e delicatissimopervade l’aria della sera sulla quale ormai è sceso il buio.Ferdinand Porsche nella sosta ha studiato la Alvis in lun-go e in largo, cercando di controllare i suoi pensieri infuga verso l’interno del pub. «Sono pronta per ripartire,Ferdinand. E mi sono pure fatta dare un sacco per patatedel tutto asciutto! Mi pare perfetto» esordisce Coco.Anche Ferdinand Porsche cede d’istinto alla confidenza.«Si accomodi, Coco.» Il viaggio riprende in direzioneNorthampton e poi Coventry. Porsche non spinge piùsul gas, lasciando che la Alvis trotti borbottando com-posta sulle strade asfaltate solo a tratti. «Mi dicaFerdinand» chiede Coco d’un tratto, «l’auto che ha inmente è simile a questa?» «No, Madame» rispondePorsche. «Non ha nulla a che vedere. Questa è un’autosportiva, molto potente e lussuosa. L’auto sulla qualelavoro io dovrebbe essere un mezzo popolare, costruitosenza sfarzo. Ho un’idea completamente diversa per lamia creatura. Il mio committente vuole un’auto checosti al massimo mille marchi, vale a dire quattro, mas-simo cinque stipendi di un lavoratore tedesco medio.»«E mi dica ancora, Ferdinand: questo committente, que-sto uomo così potente nella Germania di Hitler, chi è?Glielo chiedo perché nella mia vita ho conosciuto moltitedeschi illustri.» «È Adolf Hitler, Madame.» Un intermi-nabile silenzio scende sulla Alvis in corsa verso Coventry.È Porsche a interromperlo. «So cosa pensa, MadameCoco. Però, mi creda, la Germania si sta muovendo. Lapolitica di Hitler è rigida e intransigente, ma è così chela nostra economia sta ripartendo con grande vigore.»«Ferdinand. Risponda sinceramente» chiede CocoChanel con il tono che è un misto tra la curiosità e lacompassione. «È sicuro di fare la cosa giusta? Di lavorareper l’uomo giusto? Non crede che un popolo debbapotersi esprimere a costo di crescere più lentamente?»Porsche non ha esitazioni. Rallenta fino quasi a fermarsi,si volta verso la passeggera e dice: «No, Coco, non nesono affatto certo, ma non credo che il progetto diun’automobile per il popolo tedesco sia un crimine.Non amo trattare del mio lavoro con i militari, mi creda,ma se il mio progetto e i miei desideri di una vita stannovedendo la luce è perché Adolf Hitler ha chiesto propriociò che io avevo già in mente da tempo. Io di questo


[ INTERMEZZO ]

progetto sono innamorato come raramente mi è capi-tato nella vita. Studio e non faccio male a nessuno. Esarò felice di sapere che anche lei un giorno si sposteràa bordo della mia auto attraverso una Germania floridae pacifica. Io non concepisco la cattiveria né sono capacedi discriminare gli uomini. E in nome della sincerità e diquesta avventura che sto vivendo con lei voglio chenon rimanga nessuna domanda senza risposta, quindila anticipo: sono iscritto al Partito nazista. Sono iscrittopiù per il mio lavoro che per la mia convinzione. E inquesto momento ho un dolore dentro. Non avrei maivoluto che lei mi giudicasse per il tipo di tedesco chesono. Vorrei poter fermare il tempo a due minuti fa,quando ancora non mi aveva fatto domande sul miocommittente. Nulla su Hitler. Vorrei poterle dire quantoero felice di percorrere con lei la mia strada versoCoventry. Quanto sono felice di aver riassaporato laspensieratezza di un ragazzo mentre i miei cinquanta-nove anni e la mia professione non fanno che inchio-darmi alle responsabilità.

Fare queste cose può essere diver-tente se si è capaci e se si conosco-no i limiti dell’auto, ma può esseremolto pericolosoNella mia vita non ho fatto altro che dividere il tempotra la famiglia e i problemi di elettrotecnica e meccanica.Nel 1900, lavorando per un’azienda che si chiamavaJakob Lohner ho realizzato una carrozza con cinquemotori, quattro elettrici e uno a combustione che potevamandare a riposo i cavalli da parata di tutte le case realidel mondo e che non fu capita. Fu un dolore. Ora houna nuova occasione di lavoro straordinaria, sto gui-dando un’auto fantastica, non piove più e ho lei accantoa me». Guarda avanti con gli occhi fissi sulla strada chescorre piano piano e poi tornando a fissare Coco le dice:«La prego…». Coco Chanel posa la sua mano nuda suquella guantata di Porsche che stringe il volante:«Ferdinand. I compromessi a cui sono scesa io nella miavita non mi consentono di giudicarla. L’ho ascoltata conattenzione, ma non era neppure il caso che si scusasse.Ora so che lei è semplicemente come me. Comprendole sue difficoltà e non ho nessuna intenzione di rovinarela nostra avventura per quel che ci resta da vivere e dapercorrere insieme». E dopo aver ritratto la mano chiedea Porsche con voce allegra: «La sua auto ideale comedeve essere?». Un’auto, un cappellino Risponde Porsche:«La mia auto ideale è esattamente quella che sto pro-gettando. È un’auto che rompe con gli schemi, che nonha più nulla della carrozza a cavalli. È un’auto leggera,con un motore brillante che consuma poco. Ha visto

quanto è grande il volante di quest’auto? Ha visto quan-ta forza serve per controllarla quando perde la sua ade-renza?». «In realtà mi tenevo, non badavo granché…»«Ecco Coco, guardi ora.» Ferdinand Porsche entra in unacurva verso destra con molta inerzia e con il motoreche scoppietta. Ma a metà della percorrenza affondal’acceleratore fino ad appoggiarlo sulla lamiera del fon-docorsa. Il motore dell’Alvis ruggisce inviando tutta lasua potenza alle ruote posteriori che cominciano a pat-tinare. L’auto sbanda violentemente mettendosi colmuso rivolto verso la parte destra, quella interna dellacurva. Porsche telegrafa sul gas con piccoli e sapienticolpi di piede e si aggrappa con tutta la forza che ha alvolante girandolo verso sinistra in una manovra di con-trosterzo. La curva finisce, ma la Alvis è ormai lanciatain una serie di oscillazioni violentissime che Porschestempera man mano con rotazioni alternate del volante,ora verso destra ora verso sinistra. Una volta ripreso ilcontrollo l’ingegnere continua: «Fare queste cose puòessere divertente se si è capaci e se si conoscono i limitidell’auto, ma può essere molto pericoloso qualora do-vesse accadere involontariamente con una famiglia abordo o con una persona al volante che non sa comeagire. Magari una donna. Anzi, credo che quelle convul-sioni finali dell’Alvis una donna con braccia e mani esilie graziose come le sue non riuscirebbe a reggerle, per-dendo il controllo. Perché io… io vorrei che la mia autola guidassero anche le donne.» «Mi sta dicendo dellecose mostruose, Ferdinand!» «Io per la mia macchinaho pensato a un motore posteriore senza acqua, a unarricchitore automatico e a un ammortizzatore di sterzo.Qualcosa che attenui la violenza delle reazioni serven-dosi della capacità ammortizzante data da un tipo diolio molto denso compresso all’interno di un cilindro.E i risultati sono ottimi, mi creda. In condizioni estremela mia auto avrà reazioni dolcissime. Certo non saràun’auto sportiva, ma aprirà dei fronti.»

Fine SECONDA PUNTATA


La moda riflette i tempi in cui si vive,anche se, quando i tempi sono banali,preferiamo dimenticarlo.

Coco Chanel


paese, dove era lui nato, per comprare la muletta (salumemonferrino) e l’immancabile torta alle nocciole. Era tuttoun rito, a lui piaceva ed a me anche, era automatico.Ripensandoci ora, direi che era una FORMA PRIMOR-DIALE DI RADUNO!Che altro faceva quando non era in officina? C’erano leprove a Monza e quelle a Imola, le gite fuori porta; la suapreferita era Venezia. Poi c’erano i picnic di Pasquetta ele mangiate a Montarucco con gli amici di Trino e quellaabitudine di fare ogni tanto “una volata” all’Arena di Veronaper l’Opera, ritornando poi a casa a notte fonda....Non aveva mai abbastanza tempo per quello che glipiaceva, ma era per condividerlo quel tempo, a modosuo...sempre di corsa. Il senso era: “voglio che tu sappiacosa mi piace e te lo voglio regalare, perché a me non

lo hanno regalato”.Il suo chiodo fisso era “il Bello”, avere la ca-pacità di creare qualcosa, ciò che ti avreb-be dato soddisfazione, tra i suoi modi didire più sentiti: “Tu si che sei un’artista!”,sempre per prenderti in giro, in verità eraciò a cui lui aspirava....Il Grande Amore però arriva all’inizio deglianni ’80 (non me ne voglia mia mamma).La vede, buttata tra la roba vecchia e decidedi salvarla…oppure è Lei che salva Lui?

[ RICORDO DI ERMANNO CATTANEO ]

Oggi è una domenica di primavera, ma piove,non devo fare niente di particolare...non midevo sposare e non devo fare un raduno, si per-

ché...sono queste le due situazioni dove proprio LAPIOGGIA NON CI VUOLE!D’altronde ne so qualcosa, come la maggior parte delleragazze ho indossato un bellissimo abito bianco, comepochi ho “VISSUTO UN RADUNO”, in entrambi i casi miha accompagnato mio papà.Per tutti sono “la figlia del Cattaneo”, io hosempre voluto essere “la Cri”, ma ora (e midispiace per voi)... sarò la SUA CHICCA.La domenica mattina era dedicata al giroin collina con la sua macchina, io ero unabambinetta, so che “è la Porsche” (ma nonquella, un 911), per me “è una macchinastrana”, che nelle curve per andare a Crea“scoppietta” ...e poi “ci guardano tutti!”.Tornando alla domenica, le tappe erano fis-se: prima un saluto al nonno, poi un salto in

Con Ermanno se ne va una piccola parte di tutti noi;socio, consigliere del RIP 356, redattore di 356 notizie,organizzatore instancabile di eventi memorabili masoprattutto galantuomo.

di Chicca Cattaneo e Maurizio Cattaneo

VIVERE A 356 KM/H

Ermanno Cattaneoè stato uno dei

primi soci ePresidente a suo

tempo del RIP 356oltre che

responsabile dellarivista 356 notizie


Si perché per il Cat è una lei…la 356, avorio ed è un Coupé(ma il suo colore favorito sarà Signal Red, chi non si ricordadei suoi sfottò in merito alla Speedster NERA???!!!).Così inizia l’ERA dei Raduni, tanto per riepilogare a TrinoVercellese sono 7, dal 1986 al 1992, appuntamento a set-tembre in P.za Garibaldi e non sono mai meno di 50 mac-chine. A Trino??!! Mi sono sempre chiesta cosa ci venisseroa fare a Trino quelli con le Porsche; lui invece, ‘ste doman-de non se le faceva.Nel ’92 il botto, i Raduni diventano due al-l’anno, quello trinese ormai consolidato ein aprile il 1° a Cameri, nella Base Militaredell’Arma Aeronautica, un’altra delle suepassioni e allora, perché non condividerla?Le 356...Tante e gli F104 con i lori piloti,tutti attorno ad un tavolo nell’hangar, per-ché ogni posto è buono per quattro chiac-chiere e una mangiata, d’altra parte chinon ha mai pranzato seduto ad una tavo-lata con altre 30 persone in una officina meccanica dovesi restaurano 356? Ma questa è un'altra storia….Il denominatore comune, però è sempre quello riuscire afare qualcosa di nuovo e di bello, questa la più grande sod-disfazione e poi, gli amici che alla sera ti salutano e ti rin-graziano per aver trascorso una giornata speciale. Questonon ha prezzo, vale tutte le ore di straordinario fatte.A Cameri ne farà in tutto 4…e siamo al 1995, altro annoda ricordare perché spegne le candeline “356 Notizie”,con il N. 20 (a proposito, qualcuno ha il N.19 che mi man-ca? ...Lo scambio con N. 1, 2, 3…). Ndr: era la prima edi-zione di 356 Notizie qui a fianco la copertina del nr 20Questo si che è stato un traguardo sofferto, tanto volutoe desiderato, quanto impegnativo. Valeva sempre lapena rileggere un articolo e dirgli che cosa ne pensavo,un consiglio sulla foto da mettere in copertina e sul co-lore dello sfondo. Quante volte siamo passati in tipo-grafia a Trino a vedere la bozza di stampa, ma poi facevaancora una modifica... ma già lo sapevamo....

[ RICORDO DI ERMANNO CATTANEO ]

Tornando al ’95, un altro storico raduno a Torino“All’ombra della Mole”, con tutti gli amici Piemontesi acollaborare con lui per organizzarlo.L’ultima passione che diventa un Raduno è “Il Tartufoin Monferrato”. Chi non ha mai ricevuto un barattolo divetro con il riso e nascosto dentro un tartufo…alzi lamano!! Anche questo diventa un appuntamento fissodell’autunno nel calendario del Registro, dal ’95 in poi

in P.za a Moncalvo c’è la Fiera del Tartufoe ci sono le 356. (quando l’ultimo??)Chi non ci conosce dirà che siamo sem-pre andati d’amore e d’accordo…..”ha!ha!ha!”, falso, litigavamo come duefidanzati, d’altronde sono stata “una figliaribelle”, tipo quando mi sono tagliata i“suoi” capelli lunghi, oppure mi sono bu-cata il naso per mettere il piercing, c’èstata un’altra occasione in cui l’ho fattagrossa...c’entrava quell’abito bianco, è

stata dura per tutti, ma poi è passata e nella miglioredelle tradizioni della Famiglia Cattaneo... Abbiamoorganizzato un raduno!Era il 2010, a Santa Margherita Ligure, si chiamava“L’Abbazia, i colori del silenzio”. L’allora Presidente RobertoBertaccini, colgo l’occasione per ringraziarlo nuovamente,ci ha propose il Nazionale e noi lo abbiamo preso alvolo…era il modo normale di fare qualcosa con Lui!

Ciao PàTrino (VC), 13/05/2019

Cristina Cattaneo

A me resta giusto lo spazio per i saluti e i ringraziamenti,mi fa piacere farlo con una frase che ci ha voluto lasciaremio papà: “Cercate di ricordami nei nostri giorni migliori,Vi ringrazio, Vi abbraccio forte, forte... a Cristina, Carla,Maurizio, Maria Teresa, Matteo, Marco e Arnaldo e aitanti che mi hanno voluto bene”

Maurizio Cattaneo

[ REGOLARITÀ ]

Io ed il mio prezioso amico e navigatore Claudio par-tiamo alla volta di Bassano del Grappa il mattino delsabato. Presto, ma molto, molto presto!

A Bassano ci attendono le verifiche pre-gara. La nostraidea è quella di montare i pneumatici chiodati obbligatorie passare velocemente le verifiche tecniche per cercarepoi di riposare un’oretta in hotel prima della gara.Ma siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi..i commissari impiegano tempi infiniti per le verifiche edobbiamo pure correre alle tecniche che si svolgonoin un’altra sede (il pisolino è andato..) Si parte, le note scandite da Claudio si succedono velo-cemente ma la prima prova è terribile, una strada sterratainnevata e con il fondo ghiacciato…onestamente mispavento.. mi dico che se è tutto così andiamo a casa su-bito... per fortuna non sarà tutto così, quei “burloni” degliorganizzatori volevano solo metterci alla prova con que-sto bello scherzo giusto per farciimpressionare un po’. Le ore passano, la stanchezza co-mincia a farsi sentire, cala la sera emancano ancora 300km all’arrivo..nelle mie orecchie le indicazionidel road book e il motore della 356...i C.O. si susseguono così come irifornimenti di carburante.Il momento più pesante arriva aSan Martino di Castrozza quando

Questo è il mio resoconto di una gara di regolarità che io e la mia schiena non dimenticheremo presto...

chiedo quanto manca alla prossima prova... mi rispon-dono “fra 81chilometri...” armiamoci di santa pazienzae via.Incrociamo forse 2 auto in questo infinito trasferimento,tra l’altro “tirato”.Ancora poche prove e poi la fine... l’adrenalina ci sostiene,ci rende attenti per non farci sorprendere dai tornantighiacciati. Rischiamo solo un uscita durante una provain discesa completamente ghiacciata.. anche stavoltaniente di rotto ma ancora uno spavento… consegniamola tabella, un breve ristoro (sono le 3 e 40 del mattino) etorniamo in Hotel dove in realtà non eravamo ancoraentrati. La fatica questa volta non è a vuoto, alla fine siamoundicesimi assoluti, decimi con il coefficiente ma soprat-

tutto primi tra le Porsche 356 e iltrofeo della Favera è nostro.La piccola “grande” 356 non hadato nessun problema e ha rettofino all’arrivo senza perdere uncolpo. La mattina della domenicaperò, in procinto di tornare a casa,la frizione non stacca più e la cin-ghia è completamente sfilacciata..ma ci riporta a casa... ha un’animae le facciamo un po’ pena....


di Massimo Bisi foto di Roberto Deias

Questo è il mio rer soconto di una garar di rer go

Il mio Bettega


è stato pienamente raggiunto in questo 2019, l’orga-nizzatore ha veramente “esagerato” alzando l’asticellaa livelli da medaglia olimpica. A questo proposito, la presenza delle nostre “amate” nelpaddock di Monza ha sicuramente contribuito ad in-nalzare ulteriormente il livello qualitativo delle mani-festazione, grazie ai variopinti sette equipaggi che com-ponevano la pattuglia di 356 che si presenta così comela più numerosa e coesa degli oltre ottanta ai nastri dipartenza. Questo anche grazie anche alla presenza dialcuni modelli particolarmente prestigiosi, quali la sem-pre meravigliosa e rara 356 Speedster Carrera e l’intra-montabile pre A. Terminate le verifiche tecniche e sportive, è ora di lan-ciarsi in pista per una manciata di giri liberi sul Circuito,meraviglioso ed adrenalinico come sempre, e soprat-tutto in grado di mettere alla prova le doti di guida deinostri soci ed esaltare le caratteristiche tecniche dei lorogioielli. Il Circuito Monza è stato il perfetto prologo aldefilè per le vie del centro cittadino di Milano che havisto le vetture fare bella mostra di sé nel famoso“Quadrilatero della Moda” milanese e nella sempre sug-gestiva Piazza del Duomo.In pista a Monza giornata dedicata al Tribute alla MilanoSanremo 2019, occasione di incontro tra concorrenti,

[ REGOLARITÀ ]

La gara più vecchia d’Italia, l’Autodromo più bellodel mondo, un’ospitalità a cinque stelle, paesaggimeravigliosi, location mondane e quel giusto mix

di sportività, sapientemente abbinata ad un’eleganzasenza tempo, che non è sempre facile trovare in tuttele competizioni nazionali e non. Questi, i principali in-gredienti dell’XI Rievocazione Storica della CoppaMilano Sanremo.Una manifestazione che, dopo quasi dieci anni di as-senza dai calendari si era ripresentata lo scorso con unaveste grafica ed una compagine organizzativa comple-tamente rinnovate.Con il dichiarato intento di rinverdire i fasti di quel glo-rioso passato che data la sua prima edizione nel lontanoaprile del 1906, possiamo senz’altro dire che l’obiettivo

Storia, competizione e glamour per la gara piùvecchia d’Italia, da via Montenapoleone a Monza,passando per Sanremo con un occhio a Montecarlo.Ma anche Rapallo, il Sassello, Loano e Testico. Citando George “What’s else? ”

di Guglielmo Solofrizzo

XI° Coppa MilanoSanremo 2019XI° Coppa MilanoSanremo 2019


preparatori ed amici. Tra l’altro si sono vissuti anche mo-menti di ilarità quando Andrea “collauda” sui cordoli laA di Leandro, facendogli venire qualche brivido lungola schiena.In serata il glamour della cena di Gala presso l’HotelMellià di Milano dove qualche altro socio del RIP hafatto una comparsata insieme a coloro che, in quantoiscritti al “Rendez-Vous”, seguivano la gara con la specialeclassifica della Regolarità Turistica.Finalmente si parte ed il venerdì mattina si inizia afare sul serio: partenza davanti alla sede storicadell’Automobile Club Milano di Porta Venezia e poivia verso la meravigliosa Piazza di Vigevano, senza dub-bio una delle più suggestive ed affascinanti d’Italia, dadove, per altro, inizia la gara vera e propria. Gara che, inquesta prima giornata, si snodava sugli impegnativipassi della Val Borbera, del Gavi, lambendo Alessandriaper terminare nella suggestiva cornice di Rapallo, dopoaver percorso la celebre Ruta accompagnati da unostraordinario tramonto che ha fatto da splendida cornicea questa prima ed impegnativa tappa.Quasi nulla però rispetto alla seconda del sabato che,una volta partiti da Rapallo, iniziava immediatamenteportando i concorrenti sul suggestivo e selettivo Passodel Faiallo che conduce direttamente, attraverso pae-saggi lunari tra il mare e la montagna, al famoso Passodel Sassello che di poco anticipa la pausa pranzo nellapiacevole cornice dello Yacht Club di Loano.Melogno, Testico, Col d’Oggia, tante prove speciali delRally di Sanremo, ed infine l’arrivo nella Città dei Fiori,circondati da due ali di folla festanti che fanno da degna

[ REGOLARITÀ ]

cornice all’ultimo trasferimento. Si perché quest’annoalla chiusura di Sanremo è seguito un breve tragittofuori confini. Ancora una manciata di chilometri ed iconcorrenti sono nell’esclusivo e sempre più glamourPrincipato di Monaco dove la conclusione della garaha tolto letteralmente il fiato dato che si è arrivati diret-tamente all’interno dello storico tunnel della MonacoBoat Service, progettato dal mitico Ingegner Riva neglianni ’60, circondati da Riva Aquarama che sembranorendere il naturale omaggio alla conclusione di questagara di oltre seicento chilometri di passione, guida, ele-ganza e turismo eno-gastronomico di altissimo livello.Alla fine due equipaggi di nostri soci nei primi diecidella classica assoluta ed altri due nei primi nove delleprove a media testimoniano anche la mai sopita vi-talità dei nostri soci e la versatilità senza tempo dellenostre amate...A quando il premio come miglior scuderia?


1000 Miglia

[ REGOLARITÀ ]


La trentasettesima rievocazione della 1000 Miglia, “la corsa più bella del mondo” come la definì Enzo Ferrari, si è disputata da mercoledì 15 a sabato 18 maggio 2019.

LA SFIDA PERENNE - 24 PORSCHE DA 8 PAESI AL VIA DELLA 37^ RIEVOCAZIONE STORICA

• col n° 374 Alessandro Girardi e Simonetta Martellini allaquarta 1000 Miglia su una collaudatissima 356 A 1500che già ha partecipato a numerose e blasonate gare;

• col numero 425 Renato Gnutti, navigato dalla figliaBenedetta, veterano della competizione non ha po-tuto portare al via la 356 1500 GS Carrera per un lut-to familiare.

In gara anche Matteo Belotti, navigato dalla consorteIngrid, ma su una meravigliosa FIAT 508 CS Balilla MMberlinetta che già sperimentò la corsa originale, con-dotta dal noto e validissimo preparatore AlbertoComirato e dalla moglie Lia, classificandosi dodicesimaassoluta nel 1936 e costretta al ritiro nel 1937; Comirato,su una sua sport elaborata su base FIAT 1100 si classificòpoi secondo assoluto nel 1948.Tra i numerosi nomi di prestigio in competizione vale lapena di segnalare la presenza di Romain Dumas, pilotaufficiale della Porsche AG, campione del mondo endu-rance FIA nel 2016, ha vinto per tre volte la 24 Ore diLeMans, per quattro volte la 24 Ore di Nürburgring, 6 e 24Heures di Spa, 6 Ore di Silverstone, 6 Ore di Bahrain, 6 Oredi San Paolo, Pikes Peak International Hill Climb (due volte),GTH Laguna Seca (Hybrid) e molte altre competizioni erally internazionali. A Brescia Romain Dumas si è presentatosu Porsche 550 Spyder A/1500 RS del 1957 del team

Testo e foto diLuciano Bellero

2019Registro Italiano Porsche 356 - 31www.registroitalianoporsche356.it

I vincitori sul podio

Rispettando la tradizione nata nel 1927, il percorsoha preso il via ed è terminato a Brescia, attraver-sando mezza Italia in una coniugazione di tradi-

zione, innovazione, creatività, eleganza e bellezze paesag-gistiche: indiscutibilmente, oggi la 1000 Miglia rappresentaun simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo.Gli iscritti erano ben 700 ma i selezionati partenti 430,contro i 450 dello scorso anno, più le auto moderne delFerrari Tribute e Mercedes-Benz Challenge; ben 33 ipaesi al mondo rappresentati con l’Italia in prima linea,seguita da Olanda, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna,Belgio, Giappone, Svizzera, Argentina, Lussemburgo,Messico, Austria, Australia, Polonia, Russia, Singapore,Svezia, Canada, ecc.La casa automobilistica con più auto schierate è stata l’Alfa Romeo con 44 vetture iscritte, a seguire Jaguar con35, Fiat con 33, Mercedes-Benz e Lancia con 29, Porschecon 25, Bugatti con 20, Ferrari con 17, Aston Martin con14, OM con 12, Austin Haley con 11, Maserati con 10 epoi Abarth, AC, Bentley, BMW, Cisitalia, Lagonda, MG,OSCA, SIATA, Stanguellini, Triumph, Zagato e ancora mol-te altre che hanno fatto la storia dell’automobilismo trail 1927 ed il 1957, negli anni in cui si corse la vera 1000Miglia, quella degli eroi che sono nel cuore di tutti noida Minoia a Nuvolari, da Borzacchini a Pintacuda, daBiondetti a Marzotto e ancora Ascari, Caracciola, Campari,Villoresi, Moss, Fangio, Maggi, Castellotti, Taruffi e tantialtri ancora cari agli anziani sportivi bresciani e non solo.Del plotone Porsche alla partenze 11 erano equipaggiitaliani, 5 olandesi, 3 tedeschi, poi Gran Bretagna, Svizzera,Giappone, Messico, USA. I nostri soci in gara erano:• col n° 198 Stefano Brendolan e Marco Corbetta su

356 coupé 1500 del 1951, una cavallina appena re-staurata che già prese parte nel 1953 alla 1000 Migliacol n° 430, guidata da Italo Sancilio, navigatoreEsslinger, che, partiti alle 04,30 di mattina, furono poicostretti al ritiro;

• col n° 207 Reinhold Plank, navigatore l’americanoMichael Rivkin, sulla 356 1100 del 1951 che già preseparte al Gran premio Nuvolari dello scorso anno;

• col n° 372 Gabriele Gnudi, navigatore Marco Jannuzzi,su 356 A 1300 del 1955 già in competizione nella pre-cedente edizione oltre che in numerosi “grandi eventi”di regolarità;

Chopard. La 1000 Miglia non perdona mai nessuno: ancheDumas si è dovuto arrendere alla quarta tappa!Altro nome ben noto ai Porscheisti, soprattutto a quelliamanti delle “outlaw”, è quello di Magnus Walker che perònella circostanza si è presentato alla guida di unaMercedes 350 SL “ali di gabbiano” del 1955 navigato dallascrittrice Hannah Elliot; Magnus, è designer di moda (vesteMadonna, Bruce Willis, ecc), icona di stile, appassionatodi automobili, in una vecchia fabbrica di Los Angeles,ospita una delle più sorprendenti collezioni di Porscheal mondo (fondamentalmente 911) tutte da lui “perso-nalizzate” sia nella livrea che nel motore. «Corri ogni giornouna gara - se necessario, contro te stesso» è il suo mottofondamentale che illustra nel libro “Urban Outlaw” .La magica corsa, dopo la cerimonia della “punzonatura”in piazza Vittoria, ha preso il via da Viale Venezia per af-frontare i 1801 km di percorso lungo i quali erano di-stribuite le 112 prove cronometrate e le 7 a media; per-corso e pubblico dal fascino emozionante che ha toccatoDesenzano, Sirmione, Valeggio sul Mincio (con l’attra-versamento del suggestivo Parco Giardino Sigurtà doveun nutrito gruppo di soci RIP 356 ha festosamente sa-lutato tutte le Porsche in gara), Mantova, Ferrara,Comacchio e Ravenna, per arrivare poi in serata a Cervia

Milano Marittima. Alle prime luci dell’alba di giovedì 16maggio, la carovana è partita per Cesenatico, Urbino,Senigallia, Fabriano, Assisi, Perugia, Terni e Rieti fino araggiungere Roma per poi risalire il giorno successivoattraverso Lago di Vico, Viterbo, Radicofani, Siena, Vinci,Montecatini, Pistoia e Firenze valicando gli storici Passodella Futa e della Raticosa. L’ultima tappa da Bologna siè snodata attraverso Modena, Reggio Emilia, Langhirano,Parma, Busseto, Cremona, Carpenedolo, Montichiari perconcludersi in passerella da dove era partita. Il primo giorno di gara vedeva al top della classifica gliequipaggi già a podio nel 2018 ma con in testa il duocomposto da Andrea Vesco e Andrea Guerini (scuderiaVilla Trasqua), a bordo di una Alfa Romeo 6C 1750 SSZagato del 1929, in seconda posizione Juan Tonconogye Barbara Ruffini, a bordo di una Bugatti Type 40 del 1927,seguiti da Giovanni Moceri e Daniele Bonetti (scuderiaFCA Heritage), che guidavano una Alfa Romeo 6C 1500SS del 1928. Nel corso seconda tappa, che ha portato lacarovana nel cuore della città eterna, Moceri e Bonettisalivano in prima posizione scavalcando gli argentiniTonconogy e Ruffini e, con un distacco marginale, i dueAndrea. Per quanto riguarda le 356 erano i fratelliOlandesi Robert e Bart Westerman a guidare la classifica


[ REGOLARITÀ ]

delle cavalline di Stoccarda, su una bellissima 550 Spyder1500 RS del 1955 (n° 404) che già aveva partecipato alla1000 Miglia del 1957, sopravanzando di una ventina diposizioni Gnutti Quirino e Rovati Alessandro su Speedster1500 del 1954 (n° 328), seguivano poi Battistella-Battistella, Girardi-Mastellini e così via gli altri porschisti.Nella terza e stupenda tappa la coppia argentina, dopola PC 77, scivola in quarta posizione cedendo il passo dellaprovvisoria ai regolaristi Alberto Riboldi e Paolo Sabbadinisu della O.M. 665 S SUPERBA 2000 del 1926; a pochi puntidi distacco si trovano poi Belometti - Vavassori e Cavalli -Gamberini; prima della sosta a Siena in piazza del CampoJuan Tonconogy e Barbara Ruffini riprendevano con de-terminazione la terza posizione. In chiusura di giornata aBologna, dopo i passi della Futa e della Raticosa che dalleterre toscane portano in Emilia, la classifica nelle posizionidi testa rimaneva invariata. Anche per le prime Porschenon si verificavano varianti di rilievo.Lasciata Bologna, la carovana delle meraviglie dell’au-tomobilismo storico attraversava Modena, Parma eCremona per rientrare in terra bresciana; con i giochiconclusi nelle PC dell’Appennino Reggiano, Moceri eBonetti si avvicinavano a Viale Venezia con manifestasoddisfazione per aver finalmente raggiunto il podio

più alto della corsa che ancora mancava al loro già pre-stigioso palmares. Alla cerimonia di premiazione, pre-disposta in piazza Vittoria, sotto un azzeccato tendoneche proteggeva dalla pioggia insistente, premi, ricono-scimenti ed applausi per i premiati. Vesco e Tonconogy,nonostante il risultato di gran rilievo, non si sono mostratiparticolarmente soddisfatti: indubbiamente il sostegnotecnico e operativo del team FCA Heritage all’Alfa 6Cdel museo di Arese, condotta in gara da Moceri e Bonetti,potrebbe essere stato determinante per guadagnare ipunti che hanno fatto la differenza per la vittoria. La sfidaè continua e l’appuntamento per l’ennesima rivincitasarà ancora a Brescia nel Maggio 2020!La corsa per le Porsche in gara è stata animata dall’en-tusiasmo di driver e navigatori che, tra i 47 marchi esterierano terzi per numero di iscritti dopo Jaguar eMercedes (quest’ultima con grande investimento diimmagine e mezzi come “Automotive Global Partner”). La classifica dei diciannove Porschisti arrivati al traguardosui ventiquattro partenti è riportata nella tabella allegata;era dal 2013 che un equipaggio straniero non si aggiu-dicava la prima posizione tra i conduttori del marchiodi Stoccarda: avevamo quasi fatto l’abitudine ad avereun equipaggio italiano in testa a questa nostra classifica!


[ REGOLARITÀ ]

[ REGOLARITÀ ]

In effetti i fratelli Robert e Bart Westerman (NL) del team“Way 2 Drive” (Race Main Sponsor) sono stati moltobravi e determinati posizionando la 550 (N° 404) in testasin dal primo giorno supportati anche dalla loro scuderiache dallo scorso anno ha schierato, con un impegno lo-gistico non trascurabile, una mezza dozzina di Porschetutte con targa olandese; Robert e Bart non sono nuoviad esperienze di gare in Italia, quindi è probabile che lirivedremo nelle prossime edizioni.In ogni caso tutti i punti del “Trofeo Porsche 356 ItalianTop Driver” vanno a Quirino Gnutti che era alla sua quin-ta 1000 Miglia, includendo le esperienze da navigatore,su Speedster (N° 328), navigato per l’occasione daAlessandro Rovati. Quirino è figlio del nostro socioRenato che di 1000 Miglia ne ha fatte almeno un paiodi decine riportando sempre ottimi risultati; è il caso didire che il DNA di famiglia è confermato anche perchépadre e figlio non sono dei regolaristi ed è assoluta-mente raro vederli partecipare ad altre gare ma alla cor-sa più bella del mondo riescono a tener la testa del grup-po di cavalline: chapeau! Ottima performance anche di Alberto Battistella (nostrosocio 2018) su Speedster del 1955.Alessandro Girardi e Simonetta Mastellini hanno fattouna bella corsa ma, come lo scorso anno, sono stati sfor-tunati poiché tamponati riportando danni evidenti alla356 che hanno comunque consentito di terminare la

gara; in verità gli incidenti verificatisi nel corso di questaedizione non sono stati pochi. Gabriele Gnudi alla suaterza esperienza ha condotto, unitamente al navigatoreMarco Jannuzzi, come sempre, la gara da vero “gentle-man driver” comportandosi in tutte le circostanze consangue freddo e calma olimpionica. Stefano Brendolane Marco Corbetta hanno completato la gara senza pe-nalità e, soprattutto, portando al traguardo di vialeVenezia la stessa 356 A 1500 che nel ’53 non era riuscitanell’impresa. Tutto bene anche per Reinhold Plank allasua prima esperienza, navigato per l’occasione dallostatunitense Michael Rivkin.In viale S. Eufemia il Centro Porsche Brescia aveva allestitouna festosa accoglienza per Porschisti in gara e supporterche al passaggio dei concorrenti hanno manifestatoapertamente il loro entusiasmo. Non meno caloroso ein un contesto assolutamente pittoresco un nutrito grup-po di soci RIP 356 ha salutato la 1000 Miglia 2019 al pas-saggio entro il Parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio. La febbre per questo evento rimane sempre forte nel cuo-re degli sportivi dell’automobilismo e si rinnova costan-temente ogni anno contagiando familiari, amici e impe-gnando i professionisti del settore a “preparare” i mezziper la massima performance. Un grazie sincero per lo spet-tacolo affascinante e insuperabile che ci è stato offertoda driver, Italiani e stranieri, dalle auto e da chi li ha sup-portati: a tutti un grande arrivederci a Maggio 2020!


1000 miglia 2019 - posizionamento auto porsche classifica 2019Pos. Classifica N° Driver - Navigatore Naz. Scuderia Vettura Anno Punti

Assoluta Classe

45 6 404 WESTERMAN Robert - WESTERMAN Bart NL Way2Drive 550 SPYDER 1500 RS 1955 49696

69 19 328 GNUTTI Quirino - ROVATI Alessandro I 356 1500 SPEEDSTER 1954 43741

73 21 370 BATTISTELLA Alberto - BATTISTELLA Mario I 356 1500 SPEEDSTER 1955 42587

79 26 374 GIRARDI Alessandro - MASTELLINI Simonetta I 356 1500 1955 41118

87 31 414 BRUSE Christian - AHLIN Jerry D/S 356 A 1600 1956 38734

94 36 324 GIANOTTI Loris - SUTTER Beat CH 356 1500 1954 36814

120 53 372 GNUDI Gabriele - JANNUZZI Marco I 356 A 1300 1955 33353

122 55 198 BRENDOLAN Stefano - CORBETTA Marco I 356 1500 1951 32853

162 88 297 STEENBAKKERS Erik - VAN DEN DUNGEN Wil. NL Way2Drive 356 1500 1955 27510

166 92 429 SIMPSON Josh - SIMPSON Dave USA 356 1500 SPEEDSTER 1956 27154

181 105 230 GEISTDOERFER Christian - KUNKEL Claudia D 356 A 1500 GS CARRERA 1956 25579

202 124 407 BONAZZA Silvano - BONAZZA Andrea I 356 1500 SPEEDSTER 1955 21965

206 125 295 VAN DEN NIEUWEINHUDZEN B - PIETERSE Nadine M NL Way2Drive PORSCHE 356 A 1500 1953 21460

228 144 296 BRABERS Nico - BRABERS Jerome NL Way2Drive 356 A 1600 1957 17905

236 152 401 BECKER Rainer - HOSKING Andrew D/AUS 550 SPYDER 1500 RS 1955 15744

252 168 207 PLANK Reinhold - RIVKIN Michael I/USA 356 1100 1951 12225

255 167 298 VAN DER HEIJDEN Patrick - PIELS Yolanda NL Way2Drive 356 1500 SPEEDSTER 1955 11384

271 179 447 LINOSSI Luciano - MORA Massimiliano I 356 A 1600 1957 5011

317 214 409 FIGUEROA GONZALES August - NORAS Lukasz Stanislaw MEX Rubinetterie B. 356 1500 SPEEDSTER 1955 -52126

356 244 390 KRZANOWKI Jerzy - LASEK Maria PL 356 1500 SPEEDSTER 1955 -627378

[ EVENTI ]

Saluti alla 1000 MIGLIA Parco Sigurtà - Valeggio sul Mincio (VR)



[ EVENTI ]

Quarantadue soci hanno partecipato lo scorso15 maggio all’evento per salutare i nostri ami-ci che hanno partecipato alla corsa più bella

del mondo. In un’atmosfera bucolica, il tutto bene-detto dal sole, c’è stata la possibilità di fermarsi e scam-biare con i soci iscritti alla gara i commenti sul primobreve tratto percorso sin qui oltre agli auguri per ilresto della lunga kermesse che li avrebbe impegnatinei giorni successivi sino al loro rientro a Brescia. Lanostra partecipazione ha avuto come partner effi-cientissimo e cordiale la signora Alice responsabilemarketing del Parco Sigurtà a cui vanno i nostri sentitiringraziamenti. Ripartiti i concorrenti, per pranzo si èpotuto apprezzare il ristorante Sigurtà che ha propo-sto tra l’altro i classici tortellini di Valeggio la cui ricetta,secondo una leggenda, risale al 1300 ed è stata tra-mandata sino ai giorni nostri dalle sapienti mani deimaestri pastai di Valeggio.


[ EVENTI ]

Mille Miglia; qualcosa di non definito, di fuoridal naturale, che ricorda le vecchie fiabe che da ragazzi ascoltavamo avidamente, storiedi fate, di maghi dagli stivali, di orizzontisconfinati. (La Stampa 27 marzo 1927)

Giuseppe Tonelli


[ EVENTI ]

Alberi a cammesGli alberi a cammes non si possono re-visionare (salvo vengano usati per es-sere riprofilati, ma questo è un temache esula da quello delle revisioni pro-priamente dette) e quindi si installanose sono in ordine, altrimenti vanno so-stituiti. Per la verifica delle condizionidei lobi è necessaria un’attrezzaturapiuttosto raffinata, eventualmente ri-chiedete alla rettifica di tastare il profilocon un comparatore usando una cam-mes nota in perfette condizioni per ilconfronto. Gli ingranaggi in lega sonopiuttosto longevi e lavorano in una zona ben lubrifi-cata, verificate se la classe di appartenenza che espri-me il diametro della parte dentata è adatta all’ingra-naggio in acciaio montato sull’albero motore (le classidi misura sono 5: -2, -1, 0, +1, +2), il manuale di officinaindica il gioco radiale ammissibile tra i due ingranaggi.Per fissare l’albero a cammes al suo ingranaggio uti-lizzate esclusivamente bulloni originali o comunquein classe 10.9, dato che vanno serrati ad una coppiaelevata. Se si allentano l’esito può essere disastroso,di conseguenza rammentate l’impiego delle appositerondelle con alette oppure scegliete una rondella pia-na ed un buon frenafiletti forte. In alcuni Pre-A sono presenti antidiluviani ingranaggiin bakelite: sostituiteli immediatamente, ringraziatela sorte che siano durati sino ad ora e fatene un fer-macarte. Se il carter motore è usurato nella zona disupporto dei perni di rotazione della cammes, avetedue alternative: 1) consigliata: sostituire il carter; 2)piuttosto impegnativa: riportare materiale mediante

saldatura e ripristinare le misure me-diante alesatore. Nota: evitate soluzioni“ti do io una cammes fantastica, la famio cuggino.. vai forte e spendi poco...”.Gli alberi a cammes sono la cosa piùdifficile da progettare e costruire in unmotore a ciclo otto con ambizionisportive. I profili della casa madre sonoOTTIMI, batterli è molto difficile, in ognicaso scegliete alternative di case note,con esperienza comprovata e ram-mentate che poche cose sono sgrade-voli come un’auto con una cammestroppo aggressiva.

Revisione testateTestate e cammes stabiliscono il temperamento delmotore. Tutto il resto influisce sulla durata. Ovviamentecarburazione ed accensione debbono completarecoerentemente l’insieme, ma si limitano a far espri-mere al suo meglio un progetto già determinato. Lapreparazione delle testate allo scopo di migliorare leprestazioni è un processo molto difficile, personal-mente ho riscontrato con più frequenza modificheche nel complesso peggioravano le prestazioni ri-spetto a quelle che oggettivamente le miglioravano.Limitatevi a richiedere che i condotti vengano “puliti”eliminando eventuali irregolarità, che vengano accu-ratamente raccordate le giunzioni tra condotti, col-lettori e guarnizioni evitando “salti”, scalini o bordisporgenti. Se necessario fate sostituire sedi e/o guidevalvola, assicurandovi che vengano utilizzati materialidi qualità e che le operazioni di sostituzione non dan-neggino il materiale delle preziose testate. Al minimo

Eccoci infine alla terza ed ultima parte della nostra esplorazione di quel territorio misterioso che può essere una revisione del nostro motore, ci eravamo lasciati dove le bielle cominciavanoad immaginare la loro rotazione che avrebbe portato i pistoni e vedere in alto le valvole chelavorano mosse dagli alberi a cammes


REVISIONE E RETTIFICA DEI MOTORI 356/912

[ TECNICA ]


Abroghiamo la leTERZA PUNTATA

di Mario Bellettato

dubbio sostituite anche le valvole, il costo non è ele-vatissimo ed una valvola nuova correttamente instal-lata assicura ottime prestazioni per decine di migliaiadi km. Assicuratevi che le sedi vengano lavorate coni “3 angoli” come previsto dalla casa e che ciascunavalvola venga accuratamente adat-tata alla propria sede ed accurata-mente contrassegnata per evitareconfusione. Già che ci siete fate veri-ficare il volume delle camere di scop-pio (massima differenza ammissibile+/- 0,5 cc) e la loro profondità, che nondeve essere superiore a circa 9,5mm,per evitare che il bordo dell’alettaturadei cilindri ostacoli il corretto assesta-mento e la tenuta della compressio-ne. Fate controllare la sede di inseri-mento di cilindri ed assicuratevi chela zona di contatto sia assolutamentepiana e priva di solchi, ammaccatureo deformazioni. E’ questo anche il mo-mento per verificare le condizioni del-la filettatura delle sedi candela: se necessario fate ap-plicare una boccola, assicurandovi che la candela unavolta avvitata sporga nella camera di scoppio allostesso modo delle altre, per garantire il medesimorapporto di compressione.Alcune officine di rettifica di esperienza provvedonoalla fabbricazione delle guide valvola in proprio. In basealla mia esperienza se il personale è esperto e si rispet-tano le tolleranze il risultato è ottimo, fate valutare sesia anche economicamente vantaggioso. Le teste che presentano crepe, danni nella camera discoppio, alette spaccate possono venire riparate me-diante saldatura, ovviamente l’operatore deve avereesperienza specifica e disporre di materiale di apportocompatibile con la fusione su cui va ad operare. Saldature molto ampie presuppongono adeguatitrattamenti termici prima e dopo la saldatura, neces-sariamente seguiti da un’attenta verifica dimensionaleper scongiurare problemi. Le molle originali (buone

fino a 6.500 giri) costano così poco che a mio parereè consigliabile sostituirle di default. Fate verificare chei rasamenti del precarico delle molle siano corretti edequamente distribuiti e che l’altezza delle valvole in-stallate si entro i limiti prescritti. Ancora una volta il

manuale indica le quote esatte. Fateverificare le condizioni dei prigionieridelle testate, sostituirli con le testatesul banco è molto più agevole. In pre-senza di sedi prigioniero usurate, chenon assicurino tenuta sufficiente allafilettatura, richiedete l’installazionedi un Heli-coil di buona qualità e dilunghezza appropriata, se corretta-mente installato offre tenuta supe-riore a quella d’origine. Personalmente evito l’installazionedi prigionieri con diametro d’inseri-mento maggiorato, poiché richiedo-no l’asportazione di molto materialein prossimità di aree a forte carico ter-mico.

Revisione del carter motoreUna volta effettuato il ciclo di lavaggio che prevedeun primo bagno chimico seguito da “stappatura” deicondotti, si procede al successivo lavaggio ad ultra-suoni per eliminare depositi e morchie verosimilmen-te presenti nei condotti dopo 60 anni di servizio conl’utilizzo dei più improbabili cocktails di lubrificanti.A questo punto si esegue un primo controllo visivodelle condizioni della fusione ed una pulizia internadei condotti con spazzole in nylon duro di misuraadeguata. E’ buona norma verificare che i due emi-carter principali rechino il medesimo progressivo atre cifre stampigliato nella sommità delle giunzioniin prossimità della zona volano. Non è possibile ac-coppiare emicarter che non siano stati lavorati ed ac-coppiati insieme in origine, è assolutamente proibito,WERBOTEN! Successivamente si verifica la compati-bilità del c.d. carter distribuzione, il terzo elemento


[ TECNICA ]


gge di Murphy!

[ TECNICA ]

che copre gli ingranaggi distribuzione ed ospita lapompa olio e l’alberino dello spinterogeno. Entro de-terminati limiti è possibile accoppiare (specie per car-ter motore prodotti dal 1961 in poi) un terzo elementoa due emicarter preesistenti se questo è reso neces-sario da ragioni di originalità o dal fatto che la fusionepresente sia danneggiata. E’ comunque un’operazioneche richiede notevole esperienza specifica ed era con-siderato impossibile dalla casa madre. Il concetto “èPorsche, è originale, è di un 356 e quindi si può mon-tare” è molto pericoloso. Questo è il momento perprovvedere alla sostituzione dei prigionieri eventual-mente danneggiati, per verificare accoppiamento escorrimento dei pistoncini by-pass del circuito di lu-brificazione, per testare le relative molle con il dina-mometro. Vanno eseguiti anche i controlli più delicati,che consistono nella verifica delle chiusure, dell’alli-neamento dei supporti di banco, delle condizionidelle sedi paraolio e della planearità delle sedi dei ci-lindri. Le saldature eventualmente necessarie vannoeseguite prima di eventuali lavorazioni meccanichedato che il riscaldamento causato dalla saldatura puòdeformare le fusioni. Se le sedi dei cuscinetti di bancosono danneggiate o disallineate è necessario rispri-stinare il perfetto allineamento, mediante asporta-zione di materiale e impiego di appositi cuscinettimaggiorati che assicurano la corretta interferenza tracuscinetto di banco (alias bronzina) e sede nel carter.In questo caso si procede in modo opposto rispettoalla rettifica dei perni dell’albero motore, nel sensoche l’asportazione di materiale nelle sedi richiede ilcorrispondente incremento delle dimensioni esternedel cuscinetto. Anche in questo caso gli steps di “ba-renatura” (questo è il termine usato per la rettifica edil riallineamento dei supporti del carter) hanno tre

misure successive: 0,25, 0,50 e 0,75mm. In sintesi larettifica dell’albero motore implica l’aumento dellospessore dei cuscinetti verso l’interno, mentre la ba-renatura presuppone che lo spessore del cuscinettovenga aumentato verso l’esterno. Le due lavorazionisono indipendenti e possono tranquillamente con-vivere: se le lavorazioni sono eseguite correttamenteun motore può funzionare correttamente con un al-bero rettificato e contemporaneamente con un carterbarenato. Ciò significa che può avere cuscinetti dibanco maggiorati della misura necessaria tanto al-l’interno quanto all’esterno. Per funzionare a dovereed avere quella brillantezza che gli ha resi famosi, imotori typ 616 necessitano di una buona precisioneed accuratezza, debbono risultare “agili” e girare senzasforzo, la verifica preliminare per il corretto allinea-mento ed il rispetto delle tolleranze prescritte tra al-bero, cuscinetti e carter va effettuata mediante pre-montaggio dei componenti e verifica dimensionalea mezzo del sistema Plastigage, che consente misu-razioni altrimenti non possibili con l’usuale verificadimensionale dei singoli componenti non accoppiati.Le officine di rettifica ben attrezzate lo utilizzano cor-rentemente. Infine, per dovere di completezza va citatala verifica delle condizioni delle “chiusure”, cioè dellesuperfici di accoppiamento, dei due emicarter prin-cipali. Eventuali deformazioni, corrosioni, danni deri-vanti da tentativi maldestri di disaccoppiamento pos-sono compromettere la tenuta del carter una voltaassemblato. Problemi minori possono venire affrontatiabbondando un po’ con il sigillante nell’area interes-sata, irregolarità più importanti vanno risolte con unapproccio più radicale: il ripristino dell’accoppiamentomediante spianatura. E’ un’operazione MOLTO com-plessa, alla portata solo di chi ha davvero molta espe-rienza specifica, poiché essa comporta a tutti gli effettiuna riduzione della larghezza effettiva del blocco mo-tore e richiede il ripristino di tutte le quote interessate.Significa procedere a barenatura delle sedi dei cusci-netti di banco, dell’albero a cammes, aggiustamentodei fori e delle spine del carter distribuzione, l’inter-posizione di anelli distanziali sotto i cilindri ed in alcunicasi alla fabbricazione di un ingranaggio dell’alberinospinterogeno realizzato a misura. Eseguito tutto ciòa regola d’arte anche l’assemblaggio finale richiedeuna cura particolare.

Rettifica del volanoLa maggior parte dei volani in circolazione necessitanodi una revisione accurata. Fate richiedere la verifica ac-curata di tutte le dimensioni, e degli allineamenti, anche


Rosso: perni di bancoBlu: perni di biella

[ TECNICA ]

nell’area di accoppiamento con l’albero motore e nellazona posteriore dove lavora il paraolio. È l’unica stradaper evitare noiose perdite d’olio e per avere una frizioneche funziona a dovere. Per tacitare una diatriba tipicadel mondo 356, nella mia esperienza un volano da180mm in ordine con un buon disco Sachs ed uno spin-gidisco con il precarico corretto tiene tranquillamentefino a 120 HP, una potenza ragguardevole che è più fre-quente incontrare nelle promesse dei “preparatori” enelle discussioni da bar che non sui rulli del banco prova.Molti dei volani aftermarket che si trovano in commerciosono scadenti, meglio investire la stessa somma in unarevisione accurata del volano originale. Sostituite inogni caso i vecchi spingidisco a tre bracci con i più mo-derni a diaframma e verificate che i fori di accoppia-mento dove alloggiano le spine dell’albero motore nonsiano deformati: le spine devono entrare a fatica e se ilvolano entra ed esce con facilità fate sostituire le spineoriginali da 6 mm con spine da 7 mm realizzate a misura,adeguando la misura dei fori del volano. Rammentateche il montaggio della guarnizione in ferro dolce tra al-bero e volano è OBBLIGATORIO. Usate un dado volanovecchio per le prove, per l’equilibratura e per la regola-zione del gioco assiale. Quando tutto è OK assemblatecon un dado nuovo, di buona qualità, ASSOLUTAMENTENO AI DADI VW, e serrate a 45 kgm: il volano deve restaredov’è! Resistete alla tentazione, se mai doveste averla,di alleggerire il volano. Se il vostro motore monta unvolano che è stato alleggerito parecchio, sostituitelo.Alleggerire il volano in un motore che non sia destinatoesclusivamente alla pista è un errore. Ammesso che to-gliere qualche Kg alle masse in rotazione dia una mag-giore responsività al gas, questo vantaggio permanefino a che il motore è in folle e si gioca con l’acceleratore.Nel momento in cui il motore deve spingere 8 quintali

di auto + guidatore e passeggero, la riduzione di qualchekg è praticamente ininfluente. Permangono tuttavia al-cuni effetti collaterali non propriamente desiderabiliconnessi all’alleggerimento del volano: minore regolaritàal minimo, maggiore ruvidità nell’accensione da freddo,minore fluidità nelle partenze a basso numero di girispecie in salita, minore fluidità in ripresa con i rapportilunghi. Negli anni ’60 le auto da competizione monta-vano volani molto alleggeriti per motivi completamentediversi da quanto immaginato dai meccanici di paeseche scimmiottavano quello che vedevano nelle autoda corsa senza capirne realmente la funzione: i sincro-nizzatori dei cambi dell’epoca non erano eccezionalied erano chiamati ad un superlavoro quando dovevanoconsentire di inserire comunque i diversi rapporti di ve-locità indipendentemente dal numero di giri del motore.Il momento peggiore per queste povere trasmissioniabusate era quando il pilota staccava alla fine di un lun-go rettilineo ed utilizzava il freno motore scalando lemarce con violenza per poi riaccelerare subito all’uscitadella curva. Il fatto che il motore potesse ridurre rapi-damente il numero di giri senza l’inerzia del volano(l’ago del contagiri doveva crollare), nell’istante in cuisi premeva la frizione era fondamentale. Ridurre la massadel volano era il sistema più semplice per ottenere que-sto risultato.

Revisione dei bicchierini delladistribuzioneNel corso degli anni Porsche ha modificato profonda-mente il treno della distribuzione. Come accade in ge-nere i motori più recenti montavano la componentisticamigliore, sviluppata dall’esperienza. A mio parere i bic-chierini Ate del tipo installato dal 1962 in poi (Ate 3000,Ate 3900 o Ate 21422) sono i migliori e se non presen-tano segni di usura vanno preferiti a qualsiasi alternativa.Non sottovalutate l’importanza di questo componente:è fondamentale per il buon funzionamento del motore,un’eventuale rottura può avere conseguenze moltogravi e un’eccessiva usura rende problematica un’ope-razione fondamentale come la registrazione del giocodelle punterie. Come accade spesso anche questo pic-


Foreste infinite giacciono neisogni di una ghianda.

Wayne Dyer

Bielle 502.03.105(tipo “A”)

colo componente nasconde un segreto: lasuperficie di contatto, il “piattello”, non do-vrebbe essere piano, ma avere un profilosferico con un raggio di circa 1m (si 1 me-tro!). In pratica accoppiando due piattellifaccia a faccia il contatto dovrebbe limitarsialla porzione centrale mentre la zona pe-riferica dovrebbe restare leggermente di-scostata. Se prendete due bicchierini nuovidi buona qualità (potete fare la prova anchecon i bicchierini per VW prodotti da Scat oda Webcam) potete verificare questo dettaglio. E’ unparticolare non casuale: la forma favorisce la rotazionecostante del bicchierino nella sua sede e permette unadattamento ottimale di ogni singolo elemento, nellapratica avrete una distribuzione più silenziosa e piùfacile da registrare. Non preoccupatevi dell’incredulità

del tecnico della rettifica, chiedete che venga ripristinatoil profilo sferico con raggio 1m (o 1000 mm) assicuran-dovi che venga poi effettuato il processo di indurimentosuperficiale.

Pulizia dei pezzi lavoratiPrima di effettuare il riassemblaggio del motore ac-certatevi che ogni singolo pezzo venga accuratamen-te lavato. Fate eseguire quella che gli americani chia-mano la “prova del fantasma”: strofinate i pezzi conun vecchio lenzuolo bianco, non deve restare alcunatraccia. Fate, ripetere TUTTE le misurazioni e annotarei valori riscontrati, fate ricontrollare tutto un’ultimavolta: è un comportamento ossessivo ma è comunquemeglio di un errore.Bene, finalmente abbiamo finito; il motore è tornatonuovamente dov’ era all’inizio. Ora che è tutto a posto,

che il nostro motore è stato rimontato ed instal-lato nel suo vano, cosa resta da fare?L’obiettivo cui mirare è semplice. Prendete ilcaffè... piano! È caldo. sorridete alla moglie,date una carezza ai bambini grattate la testaal cane (non necessariamente in quest’ordi-ne). Indossate un paio di pantaloni comodi,una camicia spessa e un giubbotto compa-tibile con il meteo. Scendete in garage, col-legate la batteria, salite a bordo, pompate unpo’ di benzina nelle vaschette usando l’ac-celeratore. Godetevi l’attimo di silenzio e poiavviate il contatto. Sciogliete la muscolaturadelle spalle, innestate la retro e date gas. I

pneumatici cigolano in manovra e lo sterzo èduro, non c’è l’idroguida. Uscite in strada, fer-

matevi un istante, spegnete il telefono e guidateverso il percorso che preferite. Siete al volante di unaPorsche progettata 60 anni fa da uomini geniali e rea-lizzata dai migliori operai del mondo. Ormai l’olio è caldoe potete spingere, decidete dove vi fermerete a man-giare, scegliete qualcosa che vi piace davvero. Il resto,tutto il resto, è molto, molto relativo.


[ TECNICA ]

“DRIVE A PORSCHE 356 IS LIFEANYTHING BEFORE OR AFTER

IS JUST WAITING”

Con le parole di Steve McQueen potremmo dire:

[ REGOLARITÀ ]

46

Immagini dalla Winter Marathon 2019Nel precedente numero di 356 Notizie (pag. 50)abbiamo riferito sulla classica invernale svoltasi aMadonna di Campiglio; ora vi presentiamo alcuneimmagini dei protagonisti su Porsche 356...e nonsolo (qualche socio ha tradito il marchio!). Ricordiamo che il gradino più alto del podio è statoconquistato da Guido Barcella e Ombretta Ghidottisu 356 C coupé del 1963!

www.registroitalianoporsche356.it Registro Italiano Porsche 356 - 47


2019/20[ EVENTI ]


22 giugno 5° RADUNO PORSCHE IN PISTA* - Circuito di VARANO PPR

27 giugno Visita in fabbrica Porsche Ag - STOCCARDA (D) PAG

9-11agosto 47º AvD Oldtimer Gran Prix - NUERBURGRING (D) PAG

29ago-1sett 2°Porsche Classic Meeting Aalbor - Danimarca PDK

13-15 settembre XXXVII Raduno Nazionale Porsche 356 - Monferrato (AL) RIP356

21-22 settembre 7ª VALLI BIELLESI OASI ZEGNA regolarità -BIELLA BMT

5-6 ottobre 5° PORSCHE FESTIVAL* - Circuito di MISANO (RN) PIT

24-27 ottobre FIERA AUTO e MOTO D’EPOCA - Fiera di Padova PIT

22-24 novembre FIERA MILANOAUTOCLASSICA Fiera di Rho (MI) 4 RIP

30/1 dicembre CENA DEGLI AUGURI RIP356 VATICANO (Roma) RIP356

CALENDARIO EVENTI

*N.B.: Il calendario non definisce per alcuni eventi le località, inoltre potendosi verificarealcune variazioni è consigliabile consultare periodicamente il sito del RIP 356 -www.registroitalianoporsche356.it

21/24 maggio 2020 45° International Meeting Porsche 356

Monaco di Baviera (D) PCD

45° Meeting internazionale Porsche 356in Germania a Monaco 21 - 24 maggio 2020

Sicuramente avete sentito parlare o conosciuto ilPorsche Paradis di St Tropez (lo scorso anno giun-to alla 25^ edizione) che è organizzato dal

Porsche Club Méditerranée: una kermesse a cui parte-cipano non meno di 500 Porsche di tutte le epoche emodelli. Ebbene, Jean Paul Viala, Presidente di dettoClub, quasi a voler dimostrare che le sue capacità orga-nizzative non sono proprio comuni, ha in pochi mesiconcepito e realizzato il 1° Festival Porsche di Cannes.L’ultimo weekend dello scorso Aprile si è concretizzata,in una cornice iper sperimentata col Festival (delCinema) di Cannes, l’idea di Jean Paul: un grande suc-cesso confermato dagli articoli della stampa francese

che hanno esaltato la concentrazione di qualche cen-tinaio di Porsche provenienti da tutta la Francia e nonsolo. La partecipazione, ho valutato con una certa pre-cisione, è stata al cinquanta percento dell’ultimo“Paradis” ma l’impostazione e l’ambientazione attornoal Palais du Festival e sulla Croisette hanno chiaramenteindicato che la formula adottata è decisamente indo-vinata e destinata ad avere un successo duraturo. Tutti


Festival Porschede Cannes Sulla Croisette una manifestazione

che avrà un successo duraturoTesto e foto di Luciano Bellero

[ EVENTI ]

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che hanno esaltato la concentrazione di qualche cen-tinaio di Porsche provenienti da tutta la Francia e nonsolo.La partecipazione,ho valutato con una certa pre-

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[ EVENTI ]

gli eventi del Club Méditerranée, visto l’elevato numerodi partecipanti, sono a formula flessibile con opzionedi partecipare a tutte le fasi previste o solo a quelle acui il partecipante desidera; questo consente l’accessoalla manifestazione anche con budget contenuti. Levetture parcheggiate in ordine di tipo e colore, in areachiusa e controllata davanti al mare della Cote d’Azursono già un’ottima fotografia di presentazione.Ricalcando poi la famosa e prestigiosa “montée desmarches” sul tappeto rosso calcato dalle stelle interna-zionali del cinema, sabato sera i gentleman driver e si-

gnore sono saliti nell’anfiteatro del Palais du Festivalper assistere alla proiezione del mitico film “Le Mans”del 1970, interpretato da Steve Mc Queen e ricordatoper il duello tra la 917 Gulf del team Wyler e la Ferrari512 S; alla proiezione, su schermo gigante che ha giàvisto “la prima” di tantissimi film di livello internazionale,è seguito un cocktail e cena a buffet: atmosfera di altaclasse che ha decisamente soddisfatto i presenti i qualirespiravano l’ambientazione quasi a ricercare le star delcinema che numerose già erano state lì…Solo tre le 356 allineate a fronte mare, un paio diSpeedster, di cui una belga decisamente ben restaurata,ed una trentina di 911 Classic componevano il portafoglidelle auto più vicine al nostro mondo; presenza sostan-ziale di molti prestigiosi modelli delle generazioniPorsche degli ultimi venticinque anni tra cui Carrera GT,918 fino alla recentissima 992 con i suoi 450 cavalli. Peril resto il programma prevedeva sfilata sulla Croisette,concorso di eleganza e gadget a volontà!In definitiva una bella “prima“ a cui, certamente segui-ranno future edizioni; qualcuno addirittura chiosavache il Festival Porsche di Cannes prenderà il posto delParadis…staremo a vedere! In ogni caso, complimentiagli organizzatori e a Jean Paul Viala.


Una domenica di febbraio verso le 14.30 ricevouna telefonata da un nostro socio che era ri-masto in panne con la sua 356 nella zona del

Friuli. Da una rapida descrizione capisco che il pro-blema è sicuramente il cavo della frizione. Dopo unprimo intervento del carro attrezzi, la macchinavenne portata presso un deposito ACI perché, es-sendo domenica, le concessionarie erano chiusee quindi si trattava o di aspettare l’apertura dellunedì confidando di riuscire a trovare un cavonel magazzino ufficiale ed il meccanico per la so-stituzione. Alternative? Poche. Tornare a casa cam-biando senza frizione con qualche grattata op-pure far sospendere i lavori di giardinaggio alsottoscritto per recarmi in loco ad eseguire lariparazione. Se ne parliamo su queste pagineavete già immaginato cosa è successo…. Dopoun breve colloquio telefonico con il proprie-tario, al quale confermo che lo aiuterò a trarsid’impaccio, mi sincero sul modello preciso di356; questo perché esistono ben tre tipi di-versi di cavi frizione che dipendono dal tipodi cambio montato. Per non farci mancarenulla è il caso di ricordare che di cambi della356 ne esistono ben 5 tipi. I primi erano cambifondamentalmente Volkswagen, per poi pas-sare al 519 (cambio in 2 pezzi), in seguito al 644,poi al 716, ed infine il 741. Detto ciò la successiva domanda è: qual è il codicedel cambio della mia 356? Abbiamo un paio di strade.

Se la vostra è full matching, il tipo di cambio montatoè individuabile dal kardex che sicuramente avete chie-sto a Porsche; se non disponete di questo certificatoo dubitate che il cambio che monta la vostra auto siaoriginale c’è la classica prova empirica. Andate in of-ficina, mettete la macchina sul un ponte e verificatedi persona (segnatelo poi su un taccuino potrebbesempre tornare utile). I primi 3 numeri stampigliati inrilievo si riferiscono al modello, come sopra indicati.

Una volta individuato il vostro codice potete ordi-nare tranquillamente il cavo frizione corretto, fateloin modo preventivo visto che sarebbe buona nor-ma tenerne uno di scorta nel bagagliaio della vo-stra 356. Già che ci siete non badate a spese, ag-giungete anche una cinghia della dinamo, 4candele, un tubetto di grasso, una bomboletta di

spray lubrificante e per finire una scatoletta conlampade di scorta e fusibili. Ultima cosa veri-ficate che in auto ci sia il tool kit e soprattutto

che sia completo. Quindi se la vostra 356 è matching, per ordinareil cavo è sufficiente interpellare un magazzinoPorsche e comunicare il numero di telaio dellavostra auto come riferimento, indicando an-che anno di costruzione e modello. In casocontrario dopo averla alzata come indicatoprecedentemente ed aver individuato i nu-meri corrispondenti al tipo di cambio montatoprima di ordinare il cavo dovete, in quanto po-

trebbero in un precedente intervento adattatoun cavo al posto di quello corretto, per sicurezza

controllare anche la filettatura di 6/7 cm presente nellato verso il cambio e verso la pedaliera, potrebbe es-sere da 6 o da 8 mm.

La sostituzione del cavo non è così difficoltosa ma va fatta con precisione di Andrea Donadel


[ L’ANGOLO DELLA TECNICA ]


Il cavo della frizione

La sostituzione del cavo non è così difficoltosa ma vafatta con precisione, bisogna disporre di un pontesollevatore e del vostro meccanico di fiducia (consi-derate che solo per la sostituzione del cavo e la suc-cessiva regolazione il manuale di riparazione ufficialedella Porsche 356 B dedica ben 3 pagine all’opera-zione!!!). Ma in assenza dell’uno e dell’altro armatevidi santa pazienza e seguite passo passo le istruzioni.

Il cavo frizione è composto da due partiPer prima cosa, per poter staccare il cavo, dovretesmontare i legni poggiapiedi interni, poi alzate la vet-tura con il crick e togliete la ruota posteriore sinistra.Un piccola parentesi: il cavo frizione è composto dadue parti che si possono acquistare separatamente,cioè il cavo vero e proprio e la guaina dove il cavo èinserito. Se da un analisi visiva notate che la guaina èscoperta del rivestimento, oppure è arrugginita o scre-polata, cambiatela al più presto. Ci sono due tipi diguaine, ma sono talmente diversi tra loro che non po-trete sbagliare. Nel nostro intervento di emergenzaovviamente cambieremo solo il cavo ed eventual-mente rimanderemo ad un secondo momento in of-ficina la sostituzione della guaina.Torniamo a noi, tolti i legni poggiapiedi, procedete svi-tando i due dadi fissati alle estremità opposte della fune,avrete bisogno di una chiave da 10 ed una da 13 (da 14per le 356 più anziane) e una pinza. Una volta allentatele due estremità, sfilate la fune dal lato più comodo edinfilate quella nuova accertandovi che il grasso lubrifi-cante non risalga al primo dopoguerra…. Fate scorrereil cavo fino all’altro capo e se è il caso aiutatelo con unpo’ di grasso lubrificante preso dal tubetto che ormaisono sicuro avete nel vostro bagagliaio.Inserito il cavo, fissate le due estremità e procedete conla regolazione. Come? Accertatevi che spingendo il pe-dale della frizione i primi 2 cm siano di gioco, cioè il pe-dale non deve opporre resistenza per poi diventare duro

dal fine gioco al completamente premuto. Per ef-fettuare la controprova della buona regolazione,accendete il motore, spingete a fondo la frizionee provate ad inserire la retromarcia, se nell’effet-tuare questa operazione doveste sentire una leg-gerissima grattata, allora l’avrete montato corretta-mente. Mi raccomando, prima di inserire il cavo nella suacanalizzazione del tunnel, provvedete ad ingrassarlobene, nella guaina è presente un attacco per poterla in-grassare periodicamente. Et voilà, il gioco è fatto!Come avete intuito la miglior medicina è la preven-zione, quindi se avete da poco restaurato la vostra356 non dovreste avere problemi con il cavo frizioneper un bel po’ di chilometri, ma ricordate che è semprebene tenerne uno di scorta a bordo. Se invece nonavete la più pallida idea di quanta strada ha fatto ilcavo che montate, il consiglio è quello di sostituire ilvostro cavo in officina alla prima occasione utile e diutilizzare il vecchio cavo come scorta.A questo punto se dovesse succedere che il vostrocavo decidesse di rendere l’anima a “Ferdinand” avretepiù soluzioni avendone uno di scorta. Prima soluzione:trovate un’officina lì vicino e fatevi cambiare il cavoche voi gli avete fornito. Due portate in auto una copiadi questo articolo e provateci da soli. Tre interrompetele operazioni di giardinaggio del vostro meccanico!!!Nel caso in cui le operazioni di giardinaggio siano inuna fase delicata al punto di impedirgli di raggiun-gervi, non dimentichiamoci che queste cose capitanosempre di domenica. Avrete comunque lo stesso lapossibilità di rientrare a casa senza usare la frizione.Come? Con un po’ di pratica (prima però esercitateviquando la frizione ed il suo cavo sono in piena effi-cienza). Si tratta di partire con la seconda marcia in-serita, se la vostra 356 equipaggia un impianto a 6volt, dovrete farvi spingere, quadro acceso e piccolaspinta e il motore si avvierà immediatamente. Se in-vece montate un 12volt, mettete sempre la secondae provate ad avviare girando il blocchetto chiave, unavolta partita ed in marcia, provate ad inserire le altremarce. Bisogna avere una discreta sensibilità e suffi-cienti doti di guida per cambiare senza frizione, il nu-mero dei giri e la velocità devono essere in una com-binazione ottimale. Se non riuscite a svolgere questaoperazione senza “grattare”, lasciate perdere o dan-neggerete in maniera irreparabile gli ingranaggi delcambio. Abbiamo visto a suo tempo un provetto“Driver 356” guidare senza la prima marcia daMosca sino a Zuffenhausen passando daGmund… ma questa è un’altra storia.Ciao a tutti alla prossima


[ L’ANGOLO DELLA TECNICA ]


[ EVENTI ]


Siamo al giro di boa di questo 2019, nel primo semestre si sono già svolti moltieventi con una partecipazione rimarchevole... ma il meglio deve ancora venire.Qui sotto trovate le proposte per il Raduno Nazionale e soprattuto per gli Auguridi fine anno che si svolgeranno eccezionalmente in Vaticano. rammentiamo chea breve si apriranno anche le iscrizioni al Raduno Internazionale Porsche 356 chenel 2020 si terrà a Monaco di Baviera.


13-15 settembreRaduno

nazionale 2019Monferrato

28-29 settembreValli Biellesi - OasiZegna Biella

PROSSIMI APPUNTA

2019[ EVENTI ]


30 novembreCena degli

auguriVaticano - Roma

24-27 ottobre Fiera Auto e Motod’epoca Fiera di Padova

MENTI DELSi potranno verificarevariazioni: è consigliabileconsultare periodicamenteil sito del RIP356


[ MERCHANDISING ]


� Stampa d’arte “The Race is ON”Dal libro a fumetti di Sandro Garbo(CH) è disponibile un’opera d’arte sucarta satinata di qualità (cm. 100 x 50)

che rappresenta la partenza della gara a Le Mans.60,00 Euro N.B Disponibilità limitata; Consegna in astuccio dicartone.

� Stampa d’arte “Porsche917 flying in the air”Dal libro a fumetti di Sandro Garbo (CH) èdisponibile un’opera d’arte su carta satinatadi qualità (cm. 80 x 60) che rappresenta l’in-cidente occorso alla 917 in gara a Le Mans.40,00 Euro (N.B Disponibilità limitata;Consegna in astuccio di cartone.)

Foulard registro italianoporsche 356Design, materiale e produzione made inItaly esclusivo del RIP 356. Disegnato dallastilista Gelli, il foulard è realizzato in 100%seta italiana di alta qualità e rappresenta unagamma di 356 in vari colori su fondo bianco,il contorno è in colore blu. Formato 85 x 85 cm.100,00 Euro

Cravatta marinella “rip 356”La cravatta “corporate” del Registro realizzataartigianalmente in pura seta dalla famosa sar-toria Marinella di Napoli, riporta il logo RIP coni profili rosso e verde della 356. La cravatta èpresentata in elegante astuccio regalo.80,00 Euro

Articolo Descrizione Prezzo unitario Quantità Totale (€)CAR BADGE RIP 356 - 2019 con viti di fissaggio € 50,00Cuscino KUBERTH Easy rise Kit di 4 cuscini € 250,00Cuscino Kuberth “Wavepark Laterale“ Kit di 2 cuscini € 26,00Cuscino Kuberth “Wavepark Frontale/posteriore“ Kit di 2 cuscini € 56,00Libro “Steeve McQueen LE MANS” - Sandro Garbo con disegno autografato € 32,00“The race is on” Stampa d’arte € 60,00“Porsche 917 flying in the air” Stampa d’arte € 40,00Foulard donna In seta italiana € 100,00Cravatta Marinella In seta italiana € 80,00Polo RIP 356 manica lunga Uomo / Donna / Taglia Puro cotone € 60,00Contributo spese spedizione € 10,00 € 10,00Totale• Nome e cognome Ordinante:• Indirizzo di spedizione: • Telefono:

Compilare il modulo d’ordine ed inviarlo via mail al Registro 356 info@registroitaliano porsche356.it Eseguire bonifico di importo pari al totale ordinato +10 € per contributo spese spedizione sul c/c del RIP 356Codice IBAN - IT 31 O 03015 03200 00000 3498 637, con causale rimborso per merchandising.La spedizione avverrà solo dopo l’accreditamento dell’importo relativo all’ordine.

MODULO PER ORDINE DI ACQUISTO

POLO RIP M/LungaPolo in puro cotone con polso e collo a camicia, realizzata da Steli con cura sartoriale in Italia. Il logo aprofilo 356 è ricamato discretamente in posizione cuore. Disponibile in tutte le taglie uomo e donna(specificare in ordine); colori ordinabili BLU o BIANCO. 60,00 Euro

n°37 luglio 2019 SALUTI ALLA MILLE MIGLIA Raduno di...

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