N° 6 DICEMBRE 2007 Anchetuinsieme - africamission.org · per loro, come per Gesù, “non c’è...

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MOVIMENTO AFRICA MISSION-COOPERAZIONE E SVILUPPO A nche tu insieme N° 6 DICEMBRE 2007 Anno XV - n°6 - 2°semestre 2007- Spedizione in A.P. - Art.2 - Comma 20/C - legge 662/96 - Filiale di Piacenza LA GRANDE GIOIA DEL DONO

Transcript of N° 6 DICEMBRE 2007 Anchetuinsieme - africamission.org · per loro, come per Gesù, “non c’è...

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LA GRANDEGIOIA

DEL DONO

evangelista Luca così presenta ilNatale di Gesù ai pastori, che ve-gliavano nella notte:

“C’erano in quella regione alcu-ni pastori che vegliavano di notte

facendo la guardia al loro gregge. Un angelodel Signore si presentò davanti a loro e la glo-ria del Signore li avvolse di luce. Essi furonopresi da grande spavento, ma l’angelo disseloro: “Non temete, ecco vi annuncio unagrande gioia che sarà di tutto il popolo: oggivi è nato nella città di Davide un Salvatore,che è il Cristo Signore. Questo per voi il se-gno: troverete un bambino avvolto in fasce,che giace in una mangiatoia”. E subito ap-parve con l’angelo una moltitudine dell’eser-cito celeste che lodava Dio e diceva “Gloria aDio nel più alto dei cieli e pace in terra agliuomini che Egli ama” (Lc. 2, 1-14).

Sappiamo, sempre dal Vangelo, che subito i pastori andaro-no e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino che giaceva inuna mangiatoia.

E furono pieni di grande gioia.Non è ancora Avvento, mentre scrivo questo augurio ai miei

sempre più cari amici di Africa Mission , i negozi, i supermer-cati, sono già pieni di proposte per i regali di Natale.

Nulla a che fare con la grande Gioia che invece era solo nel-la grotta dove regnava la povertà.

Ma di queste “mangiatoie”, dove regna la povertà, che è so-glia della difficile sopravvivenza, è piena la terra!

Per questi, la sola grande gioia è l’amore che si fa vicino.Ma bisogna saper “vedere” i poveri, vincendo ogni nostra

indifferenza, e, come cristiani, “andare oltre”, “scorgere” inessi “Gesù nella mangiatoia”.

La povertà che Gesù, Figlio di Dio, per cui tutto è statocreato e di tutto è il solo Signore, ha scelto, mettendosi nei no-stri miseri panni, ci appare, se abbiamo fede, sotto un aspettomeravigliosamente umano: è il segno dell’amicizia, della sua“parentela” con l’umanità.

L’umanità che non opporrà al Suo dono - l’unione con Lui -il diaframma della propria posizione sociale, della propria iso-lante fortuna, della propria egoistica sufficienza, ma Lo cer-cherà, Lo incontrerà, Lo capirà, Lo accoglierà nella vita “divi-nizzandola”.

Dice Gesù: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Re-gno dei Cieli”.

E’ come un’onda di simpatia, di amore, di predilezione, chesi estende su tutta la terra e corre là dove gli uomini sono nellapovertà, sofferenza, abbandono, indifferenza, rifiuto, perchéper loro, come per Gesù, “non c’è posto nell’albergo”.

Chi, non reso sordo dall’egoismo e dal benessere, apertoall’amore, sente a Natale la voce smorzata di tanti che soffro-no, in tutto il mondo, è come se percepisse l’invito dell’Ange-lo: “Andate…vi annuncio una grande gioia: oggi è nato ilSalvatore, Cristo Signore”

Il Natale allora, per chi ha conservato un cuore grande, ca-pace di ascoltare il “lamento dei poveri”, - come sa fare mera-vigliosamente Africa Mission – diventa la “grande gioia” difarsi in quattro, per far tornare il sorriso a chi non sa cosa sia ilsorriso, la gioia di vivere in chi pensa che non valga la penavivere…ed è grandissima gioia!

Vorrei che questa Gioia vera e profonda, pronta a rinunciarealle vane gioie del mondo, diventasse così intensa, toccasse ilcuore di tanti, da rendere il Natale il giorno della simpatia edella speranza, per chi ha bisogno di sapere che c’è qualcunoche lo ama.

C’è un profondo lamento nell’aria.Sordi alla fede e alla carità, immersi nelle cose, distratti ver-

so il prossimo bisognoso, spesso non si intravede la possibilitàche di nuovo si aprano i Cieli, per udire il canto degli Angeli:“Pace in terra agli uomini che Dio ama”.

Se vogliamo udirlo di nuovo occorre capovolgere la pro-spettiva: non “avere”, sempre, tutto e subito, ma “dare”, sem-pre, tutto, subito e con gioia.

Far ritornare il sorriso sulle labbra di tanti che Africa Mis-sion assiste.

Questa si che è “gran Gioia”.Prego e sono tanto vicino a tutti i volontari di Africa Mis-

sion, ai benefattori, nella speranza che si moltiplichino in nu-mero e generosità.

Che il loro Natale sia come quello dei pastori evangelici,che si fanno attrarre dall’invito di andare alla grotta di Betlem-me. Conosceremmo tutti, insieme, cosa voglia dire essere a-mati ed amare, il solo Cielo dell’uomo, e la grotta, il pezzo diParadiso tra noi.

Auguri, carissimi, e Buon Natale a voi e ai vostri “Amici diAfrica”.

Gesù, se lo ricordino, ha vestito i loro panni per manifestarela Sua predilezione, la Sua simpatia.

E davvero non è poca cosa la “simpatia” di Dio!E’ il Natale.2

NATALE: LA GRANDEGIOIACo

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del cuore

Mons. Antonio

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arissimi amici,con questo numero chiudiamo l’anno

2007. E’ stato un anno, come sempre, impe-gnativo. La nostra attività, come sapete, nonsi ferma mai ed è giusto che sia così perchéchi si trova nel bisogno non va in vacan-za…Con queste poche righe ci vogliamoprendere un piccolo spazio per scambiarci

gli auguri per le imminenti festività natalizie e per il nuovoanno che è alle porte: perché sia ricco di fiducia e di buonavolontà.

GRAZIE per tutto quello che avete fatto per noi e connoi in questi dodici mesi.

La vostra generosità, di qualsiasi specie ed entità, è stataun prezioso segno per il nostro Movimento, il movimentodi don Vittorione, e per nostri comuni amici africani.

Crediamo fermamente che le cose possano cambiare, masolo se fatte insieme, con uno spirito di fraternità che faconsiderare l’altro il proprio fratel-lo.

Vi vogliamo augurare un Nataledi gioia nella pace del Signore cheviene ancora una volta in mezzo anoi, nei nostri cuori.

La nostra associazione è fatta dipersone, di tante persone, che conpassione spendono il loro tempo perrendere la vita del proprio fratello a-fricano più dignitosa, degna di esse-re vissuta. Anche tu sei una di quel-le persone. Abbiamo in mente e nelcuore tutti i vostri volti.

Per questo vi ringraziamo, uno aduno, per la vostra sensibilità e pas-sione per l’uomo.

Siamo sempre di corsa, la nostravita è davvero frenetica. Che questoNatale sia un momento per fermarcia pensare, per capire se la nostra

corsa sta raggiungendo un traguardo o se è una corsa senzauna meta.

Vogliamo anche che i nostri ringraziamenti arrivino a tut-ti coloro che in questo momento stanno lavorando insiemea Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo in terra africa-na. Da loro ci sono pervenuti gli auguri per queste festivitànatalizie insieme al grande grazie della gente che vive inquelle terre che ha sperimentato, attraverso le loro mani,la vostra generosità e amicizia.

Nelle pagine che seguono illustriamo brevemente i doni:progetti e attività che – anche grazie al vostro contributo –stiamo portando avanti in Uganda e in Sud Sudan e per cuii nostri amici africani ci ringraziano.

Buon Natale e Felice Anno Nuovoa tutti voi e alle vostre famiglie!

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C

EMERGENZA BANGLADESHLa sofferenza dei poveri non può lasciarci indif-ferenti.Nonostante il nostro impegno rimanga prioritarioin Africa e in particolare in Uganda, non possiamorimanere indifferenti alla tragedia che ha colpitocentinaia di migliaia di nostri fratelli delBangladesh. Per questo abbiamo deciso di inter-venire, collaborando con la CARITAS di Piacen-za, come già avvenuto in occasione dello Tzuna-mi, sia per non disperdere risorse, sia perché inBangladesh si trovano alcuni missionari piacentinicon i quali collaborare per portare il segno di soli-darietà del nostro Movimento.Chi vuole contribuire può usare i consueti canali,specificando la destinazione della propria offertaper “Bangladesh”. Grazie.

2007: UN ANNO INSIEME

L’ED

ITO

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LEGli auguri dei ragazzi del Centro Giovanile

“… Non temete, ecco, vi annunzio una grandegioia, che sarà di tutto il popolo…

troverete un bambino avvolto in fa-sce, che giace in una mangiatoia … Andarono quindi senz’indugio…”

(Lc 2,10-16)

nche quest’anno si sta avvicinando il Natale e gi-rando per Kampala già sfoggiano nei centri com-merciali gli alberi di Natale con le luci e le pallinecolorate, ma se ci si ferma nei mercatini di artigia-

nato l’unico segno presente della festa vicina è il prese-pio fatto di foglie di banano, o di legno, o di creta, o di

foglie di pannocchie, o di pietra saponaria…rappresenta-to in mille maniere, ma sempre con i pastori presenti…non esiste presepio senza pastori!

Non avevano organizzato niente per quella notte, nelleloro agende non era prevista una visita a Betlemme, mapartirono lo stesso senza niente di pronto, senza niente diimportante da donare, viaggiando al buio. Non portano olasciano grandi doni, chissà se nemmeno lasciano qual-cosa, ma sono presenti al più grande evento della storia!

E’ una riflessione che ci viene perché anche noi, qui inUganda, a volte ci troviamo a vivere le stesse situazionidi incertezza e di emergenza: inondazioni, scarsità di ci-bo, mancanza di medicine, la gente che ci chiede aiu-to…Ma prima di andare a loro ci mettiamo a valutare ipro e i contro, a pensare cosa potrebbe cambiare nellanostra vita l’andare senza sapere con chiarezza dove ciporta la strada, oppure se saremmo all’altezza della si-tuazione o di quello che si aspettano gli altri da noi…

Ci dimentichiamo spesso che quello che ci è chiesto èdi essere a fianco del fratello, del Baganda, del Kari-mojon, del Lango, dell’Azande … quando arrivi ad esse-re al “suo fianco” allora ti accorgi che sei lì con lui eguardi nella stessa direzione e ci si può anche guardarefaccia a faccia e leggersi a vicenda nel cuore ed allora sì… anche tu sei presente ad un evento importante dellasua storia, come i pastori di Betlemme!

A volte, con la nostra mentalità efficientista dove vo-gliamo calcolare sempre l’efficacia dell’intervento e del-le nostre azioni, ci è difficile ricordare ed ammettere cheè molto più importante esserci per cercare, assieme a chiè nel bisogno, il modo di poter affrontare le difficoltà.“Andate dove non vanno gli altri, perchè il povero vero èquello che non si fa vedere e che nessuno aiuta” dicevaDon Vittorio...

L’augurio che ci facciamo in questo Natale è che le ne-cessità dei nostri fratelli, in Uganda, in Italia o in qual-siasi parte del mondo, non le vediamo solo come degliintralci alla nostra vita o problemi da risolvere, ma comevero desiderio di essere al loro fianco per guardare assie-me e abbracciarci nelle difficoltà e nelle gioie della vita.

Buon Natale a tutta la gente in cammino. Gesù che na-sce ancora una volta per noi ci accompagni lungo lastrada della nostra vita, sconnessa o diritta che sia.

Giorgio, Cristina e Martina, Fabio, Lavinia, Giulia-na, Roberto, Cristiano, Egidio, Luciano, Jacquot

e tutto lo staff di Kampala e Moroto4

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“ANDARONO QUINDISENZA INDUGIO”

Dall’Uganda l’augurio dei nostri volontari e collaboratori

all’inizio dell’anno a fine ottobre 2007 sonostati inviati in Uganda 25 container e 5 spedi-zioni aeree di materiali urgenti per la perfora-zione.

Di questi 25: • 6 destinati a supportare l’opera dell’associazione Em-

maus Foundation di p. John Scalabrini in Uganda.• 3 destinati a supportare l’opera ai Comboniani di

Kampala.• 1 destinato a supportare l’opera delle Suore Mantella-

te di Kampala.• 1 destinato a supportare l’opera di ISP, organizzazio-

ne italiana operante in Uganda.• 2 destinati a supportare i lavori di padre Marco Cano-

vi in favore della Diocesi di Moroto. • 2 destinati a rafforzare il gemellaggio nato tra la Cari-

tas di Firenze e la diocesi di Lira con il trasporto dimateriale sanitario per l’ospedale Papa GiovanniXXIII di Aber.

• 1 container è stato inviato a Durban, in Sud Africa, desti-nato a padre Angelo Ciccone.

I 9 container rimanenti, per un totale di 3.177 colli e63.208 kg, sono stati caricati nel magazzino di Piacenzaper il trasporto in Uganda di materiale destinato a sup-portare il progetto Case Aperte e materiale già destinato

a 34 realtà missionarie, 4 ospedali - Matany, Maracha (A-rua), Mengo (Kampala), Angal - e 1 centro di riabilita-zione (Katalemwa) e materiale distribuito a realtà locali .

Tra le tante cose trasportate: all’ospedale di Matany abbia-mo fatto pervenire dall’Italia 1 autoclave e 18 colli di mate-riale odontoiatrico, mentre sono state consegnate all’ospe-dale di Maracha 26 colli di lenzuola e 9 colli di coperte perun totale di 530 kg.

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PROGETTO CASE APERTE:LA SOLIDARIETA’ VIAGGIA IN CONTAINER

Dall’inizio dell’anno a fine ottobre si contano 25 container e 5 spedizioni aeree

NUOVA COLLABORAZIONE IMPORTANTEDall’Arcidiocesi e dalla Caritas diocesana di Firenze un grande GRAZIE

ad Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo per la collaborazione nella spedizione dei primi container in Uganda destinati alla Diocesi di Lira

Caro Carlo,sono molto lieto di ringraziare te e AFRICA MISSION-COOPERAZIONE E SVILUPPO ONG, naturalmente a nome

della Arcidiocesi di Firenze, della Caritas Diocesana e mio personale, per il sostegno e l’aiuto prestatoci per spedirein Uganda i primi container di materiale per la Diocesi di Lira.

Ti allego il comunicato stampa che per l’occasione è stato diramato e che ripercorre le tappe della nostra avventurain terra ugandese.

Grazie anche alle tue preziose collaboratrici di Africa Mission ed a presto sentirci: Dio ve ne renderà merito.Carlo Bottai, diacono

“Un gemellaggio solidale tra l’Arcidiocesi di Firenze e la Diocesi di Lira nel Nord dell’Uganda con lo scopo di in-viare aiuti destinati a Lira, teatro della guerriglia che per oltre venti anni ha tragicamente caratterizzato quella regione.Vescovo della diocesi è mons. Giuseppe Franzelli, missionario comboniano e fiorentino d’adozione avendo diretto pervari anni la Casa di Formazione Comboniana a Firenze. Gli aiuti serviranno per ricostruire vari Dispensari Rurali spar-si sul territorio e l’Ospedale Diocesano di Abèr. L’impegno si estende inoltre a far sì che le strutture sanitarie, Dispen-sari ed Ospedale siano finalmente provvisti di energia elettrica con l’adozione di pannelli fotovotaici e, nel casodell’Ospedale, di un generatore di corrente di adeguata potenza. Conseguentemente anche l’acqua potrà essere distri-buita e non essere più un sogno o quasi per i pazienti ricoverati. Il carico e la spedizione dei primi 2 container di mate-riali raccolti sono avvenuti nei giorni 15 e 17 ottobre. E’ previsto l’invio di volontari medici, infermieri e specialistiche si sono offerti nell’aiuto di tanti fratelli che soffrono”. Il diacono Carlo Bottai riferisce inoltre che sono stati finan-ziati e già in buona fase di realizzazione interventi di due dispensari rurali per la ristrutturazione dei locali, la posa in o-pera di pannelli fotovoltaici, la provvista dell’acqua.”

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alla Città del Vati-cano era giunta lanotizia ufficialedella nomina di

mons. Monari a Vescovodi Brescia giovedì 19 lu-glio. Benedetto XVI avevaaccettato la rinuncia al go-verno pastorale della Dio-cesi di Brescia presentatada mons. Giulio Sanguine-ti al raggiungimento dei75 anni di età e successi-vamente nominato mons.Monari nuovo Vescovo diBrescia.

Tante e commosse le at-testazioni di stima e rico-noscenza da parte di tuttala comunità piacentina chein questi anni lo ha accol-to e seguito come propriopastore.

Nella omelia che mons.Monari ha tenuto domeni-ca 21 ottobre durante lacelebrazione di saluto allaDiocesi di Piacenza-Bob-bio, il Vescovo ha ringra-ziato i piacentini per l’af-fetto che non gli hannofatto mai mancare.

Ne riportiamo alcunefrasi.

[…] Che il Signore vi

custodisca così, che cu-stodisca così la Chiesa diPiacenza-Bobbio sem-pre.

[…] Mi rimane solo dadire una parola persona-le, come saluto affettuo-so e riconoscente alladiocesi piacentina-bob-biese. Dodici anni fa ilPapa mi ha mandato co-me vescovo in questaChiesa e sono venutocon gioia, anche se il le-game affettivo con lamia Chiesa di origine –la Chiesa reggiana – erae rimane profondo. Dopododici anni quella gioia èrimasta integra. Rendotestimonianza che mi a-vete accolto con una di-sponibilità piena e che inquesti anni mai mi èmancato l’affetto dei Pia-centini e del presbiterio.Vi sono riconoscenteperchè questo affetto miha sostenuto e mi ha per-messo di fare il mio ser-vizio serenamente, nongemendo. Porto nel cuo-re la memoria di tantissi-mi incontri coi bambini,gli anziani, i malati, an-che con sconosciuti che

mi hanno donato gratuitamente un sorriso e una parola diamicizia.

[…] Vado però con un tesoro immensamente più gran-de, ho molti più amici, ho molte più facce da ricordare.Direbbe il Piccolo principe: “il colore del grano mi parlamolto di più adesso che dodici anni fa”. Il Signore e voinon mi avete mai fatto mancare nulla del necessario edel superfluo e debbo quindi solo essere fiducioso e ri-conoscente. Chiedo perdono al Signore e a voi di quelloche non ho saputo fare e benedico per tutto quello che lagrazia di Dio e la vostra collaborazione ci hanno permes-so di vivere. Accogliete il nuovo vescovo come Cristo, a-matelo con verità, seguitelo con obbedienza: in questomodo il Signore sarà con voi e vi benedirà sempre”.

Anche noi vogliamo salutarlo e augurargli di prosegui-re il suo cammino di pastore della Chiesa bresciana, uti-lizzando una frase del profeta Neemia che mons. Monariera solito dire, “nella gioia del Signore che è la nostraforza”.

MONS. LUCIANO MONARI è nato a Sassuolo, inprovincia di Modena, il 28 marzo 1942. E’ stato ordi-nato presbitero il 20 giugno 1965 per la diocesi diReggio Emilia – Guastalla. Dal 1970 al 1980 è statoAssistente diocesano di Azione Cattolica e dal 1980al 1985 ha svolto il compito di Direttore Spiritualenel Seminario diocesano. Dal 1968 al 1995 è stato in-segnante di Sacra Scrittura nel Seminario di ReggioEmilia e dal 1991 è stato Preside dell’Istituto Teologi-co Interdiocesano di Reggio Emilia. Eletto Vescovodi Piacenza-Bobbio il 23 giugno 1995, mons. Monariha ricevuto l’ordinazione episcopale a Reggio Emiliail 2 settembre 1995 e ha preso possesso della diocesipiacentina bobbiese il 3 settembre 1995. Attualmenteè Vice-Presidente della CEI e Membro della Commis-sione Episcopale per la Dottrina della Fede, l’Annun-cio e la Catechesi.

ARRIVEDERCI MONS. MONARI

Il Vescovo che per 12anni ha guidato la Chiesa di Piacenza-Bobbio è ora Vescovo di Brescia

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C arissimi amici, nellepagine seguenti vogliamo e-sprimervi il nostro grazie econdividere con voi i doni damettere sotto l’albero e difronte al presepe in questo Na-tale 2007.Non si tratta di un bilancio intermini di quantità di aiuti; perquello ci sarà tempo nei prossi-mi mesi. Oggi vogliamo condi-videre, con tutti voi che avetecontribuito a realizzare le attività2007, la gioia e il valore di un la-voro complessivamente svolto.Abbiamo riportato alcuni dei tan-ti ringraziamenti scritti e verbaliche sono giunti in questo anno ri-volti a tutti noi che abbiamo cre-duto ancora una volta nella possi-bilità di una speranza. In questastessa pagina ci scrive suor Giovan-na Calabria, comboniana, a nome ditutte le donne e i bambini che bussa-no ogni giorno alla sua porta per a-vere un pezzo di pane, per parlare,per essere ascoltate, per chiedere con-siglio, per sfuggire dalla violenza, peravere conforto. 7

BBBBuuuuoooonnnn NNNNaaaattttaaaalllleeee

““ii ddoonnii ”” ddaaANCHE TU, INSIEME, …CI RE

ALLA GROTTA DI BETLEMME PEI FRUTTI DEL NOSTRO LAV

GRAZIE A TUTTI I NOSTRI SOSGRAZIE DA PARTE DEGLI OP

E GRAZIE DA PARTE DI TUTTI AFRICANI CHE HANNO RIC

UN SEGNO DI SPERANBUON NATALE.

IL DONODELL’ACQUA

PROGETTO ACQUA (Uganda- Sud Sudan)

Perforati 40 nuovi pozzi, riabilitati 121 pozzi, costruiti60 abbeveratoi, formati20 meccanici di pompa,distribuiti 20 kit di at-

trezzi per ripara-zione pozzi.

IL DONO DELLA DISPONIBILITÀCASE APERTE (Uganda)

Inviati 25 container: offertocontributi e donazioni in beni a34 missionari e 30 realtà locali.Accolte presso le sedi di Kam-pala e Moroto oltre 1000 per-

sone, realizzato un gemel-laggio fra bambini ita-

liani e bambini ugandesi

IL DONO DELLA DIGNITÀ

PROGETTO UDWA (Uganda)120 famiglie di disabili

hanno ricevuto un’ occa-sione concreta per mi-gliorare la loro qua-

lità di vita.

Caro Gesù Bambino, anchequest’anno veniamo a Te ca-richi di doni e di attese.Di fronte alla disarmante po-

vertà della Tua mangiatoia deponiamo i nostri doni.Nel cesto troverai le grandi e piccole opere di carità che abbiamocompiuto: sono i progetti, gli interventi… i gesti di solidarietà. Te li offriamo con gioia.Insieme troverai le nostre contraddizioni, gli errori e le difficoltàche incontriamo nell’accettare e vivere fino in fondo il Tuo invitod’amore. Te li offriamo con fiducia.Davanti alla potenza del Tuo Amore poniamo le nostre attese, lenostre speranze, i nostri sogni.Vogliamo lavorare per Te, insieme a Te, per realizzare il Tuo pro-getto d’Amore sull’uomo. Te lo chiediamo con la fiducia di chi ha lacertezza che la propria piccolezza è sovrastata dalla paternità delTuo amore.

IL DONO DELLA SALUTE

DISPENSARI DI LOPUTUK ETAPAC (Uganda - Karamoja)Due strutture sanitarie apertetutto l’anno. Bacino d’utenzacirca 40.000 persone. Assi-stenza sanitaria preventiva ecurativa, visite di controllo,

cure e vaccinazioni per ibambini.

IL DONO DELLACONCRETEZZA

LABORATORIO ZOOTECNICO(Uganda- Karamoja)

L’unica struttura nella regione delKaramoja idonea ad eseguire test

su sieri, parassiti e batteri,nonché studi sulle epidemie ecirca le più diffuse malattiedegli animali (mucche, ovi-

ni, caprini, galline,cani….).

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IL DONODELL’ACCOGLIENZA

PROGETTO VIENI E VEDI (Italia-Uganda)

19 giovani hanno vissutoun’esperienza di incontrocon la realtà ugandese in

particolare del Kara-moja. Un incontro che

cambia la vita.

ddaallll’’ uuggaannddaaRECHIAMOPER PORTARE

AVORO …SOSTENITORI.OPERATORI TTI GLI AMICIRICEVUTO ANZA.E.

)ria-

uitiatia,-

IL DONODELL’AMICIZIA

CENTRO GIOVANILE “DONVITTORIO” (Uganda- Karamoja)600 giovani hanno ricevuto at-tenzione, svago, educazione, a-micizia, attraverso le attività delCentro: sport, danza, incontri e-ducativo-formativi, cineforum,tornei, marce di sensibilizza-

zione, giornate di incontriper la pace in Kara-

moja.

IL DONODEL RISPETTO

PROGETTO DONNE (Uganda)120 donne hanno seguito

corsi di taglio e cucito a ma-no, lezioni di matematica e

inglese di base, corsi diigiene della casa e i-

giene personale.

IL DONO DEL “PANE”

PROGETTO AGROFORESTRY(Uganda- Karamoja)

Distribuiti 80 tonnellate di se-menti (sorgo, mais, fagioli, a-rachidi, patate dolci), zappe

a 10.300 famiglie edonati 40 aratri ad al-

trettante famiglie.

IL DONODELL’ATTENZIONE

CAMPAGNE MIRATE – EMERGEN-ZE (Uganda)

Accolti e assistiti 674 bambini edonne mendicanti riportati a for-za in Karamoja. Assistite 50 ra-gazze e giovani donne vulne-rabili fornendo corsi di alfa-

betizzazione, igiene dibase e allevamento

polli.

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Matany, dicembre 2007

[…] Sto percorrendo il vialet-to che conduce a casa quandodietro a un tronco d’albero vedoqualcosa muoversi. E’ qualcunoche cerca di attirare l’attenzio-ne. Mi avvicino, ed ecco Estheraccennare un saluto con un’e-spressione preoccupata. Estherè una ragazza che non ha più di17 anni; solo da qualche annofrequenta la scuola vicina al suovillaggio e ha un desiderio for-tissimo di finire la primaria conla speranza di proseguire la se-condaria. Il giugno scorso ha ri-cevuto la Cresima e il suo impe-gno per il Vangelo supera lanorma. Esther è però figlia dellasua cultura e i suoi genitori lavogliono forzare al matrimoniosotto le laute promesse del futu-ro marito che la vorrebbe cometerza moglie. Esther ha decisofermamente di opporsi alla de-cisione della sua famiglia. È orascoppiata in pianto e chiede aiu-to. È scappata di casa ed è orasola perché si sta opponendo al-le tradizioni della sua gente. Isuoi fratelli la vorrebbero vede-re presto sposata per ottenere mucche indispensabili per la doteda pagare per le loro mogli.

Quest’anno questo è il quarto caso simile al suo. Esther è orafiglia della missione e le verrà assicurata protezione e assisten-za scolastica fino a raggiungere un buon livello culturale. Ini-zia per lei la vita nuova di ragazza e di donna che ha ricevutola Buona Notizia: buon Natale Esther, buon Natale Lucy, buonNatale Christine, buon Natale Susan, buon Natale a tutti voicarissimi amici! Esther e le sue compagne mi ricordano ancorauna volta il vero senso del Natale: UNA POSSIBILITA’ DIVITA VERA capace di scelte audaci. Questo è l’augurio chevoglio estendere a tutti voi carissimi amici da questa terra. Quia Matany, il cammino di quest’anno ci ha visti molto impegna-ti a reinserire la nostra gente che ha lasciato la propria terra incerca di sopravvivenza nelle città a sud e specialmente nellacapitale Kampala. Improvvisamente si sono ritrovati su un au-tobus pigiati come sardine e sono stati riportati in Karamojacon un sacco di promesse mai mantenute.

Per le autorità di Kampala bisognava ripulire per tempo lestrade dai mendicanti in vista dell’incontro dei membri delmercato comune del Commonwealth tenutosi pochi giorni fa.Per l’occasione è arrivata anche la Regina del Regno Unito.

Non è stato facile cercare di reinserire i bambini delle scuolee le ragazze analfabete dei villaggi. Per loro in una delle cap-

pelle della parrocchia abbia-mo attivato un allevamentodi polli e il corso di alfabe-tizzazione. Le ragazze sonogià riuscite a vendere duecovate di pulcini. C’è moltoentusiasmo e speranza dipoter lavorare insieme permigliorare la situazione. Icorsi residenziali per le don-ne dei villaggi continuanofedelmente. I gruppi di que-st’anno sono più numerosi einteressati. L’obiettivo chevogliamo raggiungere èquello di costituire una retedi donne che abbiano le co-noscenze fondamentali perprevenire malattie e miglio-rare la vita del villaggio contecniche accessibili alle loropossibilità.

Le piogge quasi ininter-rotte di questo anno, se da u-na parte hanno garantito unbuon raccolto, dall’altra cihanno interrotto le vie di co-municazione verso il sud. Sepensiamo che tutto viene dalì, il trovarsi con le strade al-lagate e molti ponti distruttiha messo la già fragile eco-

nomia locale in ginocchio. Il prezzo dei generi primari è piùche raddoppiato e per trovare un po’ di gasolio si veniva a pa-gare tre volte tanto. Ora la situazione è sotto controllo. Lascuola secondaria intitolata a San Daniele Comboni che abbia-mo iniziato a costruire è ora ferma per mancanza di fondi edifficoltà di rifornimento di cemento e materiale edile. Speria-mo di potere portare a termine la costruzione delle prime dueaule scolastiche al più presto possibile per potere ospitare i pri-mi 40 studenti che stanno finendo il primo anno scolastico nel-la vicina scuola primaria. Confidiamo nella Provvidenza e nelvostro prezioso aiuto per questo. Grazie di vero cuore per tuttoquello che avete fatto per noi. Grazie soprattutto agli amici diCooperazione e Sviluppo – Africa Mission che ci hanno aiutaticon il trasporto del materiale che ci viene donato in Italia. Sen-za il loro prezioso aiuto sarebbe veramente impossibile farefronte alle spese di certe necessità che sul mercato locale arri-vano a costare anche il doppio che non in Italia. Grazie a tuttele persone che si prendono cura da quando viene consegnataloro la merce a Piacenza fino a qui in missione dove tutto èsempre arrivato regolarmente e senza pagare nulla. Il Signorebenedica sempre la vostra generosità.

Buon Natale ancora e buon Anno Nuovo a tutti voi. Vi salu-to e vi abbraccio ricordandovi sempre nella preghiera.

p. Damiano10

DA MATANY UN AUGURIO DI SPERANZA

Kampala 15/11/2007

orte per l’impegnoche avevo assuntocon me stesso, nonvedevo l’ora di anda-re dai “Missionari

dei Poveri” di Kampala.Mi aveva parlato di loro

Cristina della nostra casadi Kampala, spiegandomiche erano fratelli e sacer-doti che lavorano per i piùpoveri tra i poveri e cheaccoglievano handicappatifisici e psichici.

Dopo la celebrazionedelle lodi siamo partiti perla visita alla missione, si-tuata in uno degli slùm trai più poveri di Kampala.

In prima mattinata avevofatto due considerazioni: laprima era che i “Missionaridei Poveri” dovevano esse-re un po’ come le suore diMadre Teresa di Calcutta;la seconda era stata cheforse dovevamo prepararciper tale visita.

E’ stato in quel momentoche mi sono posto la do-manda che forse Gesù cistava aspettando!

Arrivati alla missione,accompagnati dal nostroautista Solomon e guidatida Cristina abbiamo incon-trato il responsabile dellastruttura, fratello Pran, checi ha accompagnato duran-te la visita.

Il primo impatto è trau-matico: lì incontri l’uomosofferente, l’uomo reietto,l’uomo abbandonato, l’uo-mo deforme che nessunovuole … poi camminando attraverso le stanze non puoifare a meno di toccare mani, incrociare sguardi, … e al-lora il sentimento di paura si trasforma in commozione,la commozione in tenerezza e poi … una, dieci, milledomande che la coscienza pone al cuore e alla mente.

In uno stanzone, quello delle donne anziane, alla pare-

te principale, appesa almuro una croce con appe-so il crocifisso.

E subito mi è parso sen-tire che fratello Pran quasicambiando voce mi dice-va: “Bene sei arrivato fi-nalmente! good morning,welcome, buongiorno ebenvenuto! non guardarepiù verso la parete, sonosceso dalla croce, ti aspet-tavo. Sì stavo aspettandote e tutti gli altri. Sonogiorni che vi aspetto.

Sono giorni che bramodalla voglia di abbrac-ciarti, darti un saluto,stringerti la mano. Sonocontento che tu sia venutoa trovarmi, felice di pas-sare con te un po’ di tem-po. Ti chiedo di mettere daparte, per il tempo chetrascorrerai con me, le tuepiccole certezze, la tuacertezza di avermi sempreconosciuto! Dai facciamouno sforzo, insieme, tu edIO. Preoccupati di spo-gliarti come IO sono nu-do; preoccupati di aprireun po’ di più le porte deltuo cuore, affinché IOpossa prendervi posto erestare con te. Guardatiattorno ed ammetti con testesso che forse, in fondoin fondo, non mi avevi ac-colto in pieno nel tuo cuo-re. Non te ne faccio micauna colpa! So che è diffi-cile con tutti i problemi acui sei chiamato a dare ri-sposte e soluzioni. Peròun po’ del tuo tempo, deltuo sorriso, delle tue stret-te di mano, della tua

gioia, della tua comprensione, del TUO AMORE, puoidonarmelo! Penso di averne diritto; ti stavo aspettandoda tempo, da molto tempo.

Grazie per essere venuto a trovarmi. Sono sceso per te! “

G.C.

Incontro con i Missionari deiPoveri, una delle realtà supportate

dal Nostro Movimento con il Progetto “Case aperte”

E GESÙ DISSE:“VIENI, TI ASPETTO DAI MISSIONARIDEI POVERI”

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F

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l viaggio a Malta non era solo l’occasio-ne per festeggiare le nozze “di diaman-te” regali, ma era anche uno scalo perraggiungere il giorno dopo l’aeroporto

di Entebbe in Uganda e alloggiare per tregiorni e due notti al Serena Hotel (ex NileHotel) nel centro di Kampala. L’albergo,completamente rinnovato e ora di proprietàdell’Aga Khan e del Governo ugandese, haun magnifico parco “a prato inglese”.

Si trattava di presenziare, giovedì 21 no-vembre 2007, alla cerimonia inaugurale e didare il via alla “Riunione dei Capi di Gover-no del Commonwealth” (le famose ex colo-nie britanniche), che si sarebbe protratta finoalla domenica successiva, evento che per leiniziali fa CHOGM.

Imponenti le misure di sicurezza per l’arri-vo di 53 governanti e la partecipazione di5000 delegati da ogni parte del mondo. AKampala e dintorni fino all’aeroporto, di-stante 40 km, tutto fermo, tutto chiuso: scuole e uffici equant’altro.

Proibita la circolazione privata, ammessa quella stretta-mente pubblica per garantire prestazioni indispensabili allapopolazione come ospedali, e rifornimenti essenziali.

Polizia ed esercito distribuiti a presidiare i punti nodali, epronti ad intervenire in casi di emergenze. Chissà quanti ser-vizi segreti in allerta sul territorio!

Tutto sotto controllo, tutto calmo in apparenza, ma ancheuna perfetta organizzazione non nasconde ansie e paure perun possibile fallimento.

In programma anche la visita della Regina sulla EntebbeRoad alla Mildm Children’s Home che ospita bambini e ado-lescenti che sono nati affetti dal virus Hiv/Aids, e quindi aduna Scuola Elementare sulla centralissima Kitante Road nelcuore di Kampala, la stessa dove si trova anche l’Ambasciataitaliana, tra i prati stupendi di un magnifico campo di golf.

La nostra casa di Kampala di Africa Mission e Coopera-zione e Sviluppo non è molto distante, solo dall’altra partedella collina di Kololo che ospita sui suoi pendii numeroseambasciate. Tutto intorno a questa bella città coloniale, rela-tivamente piccola, c’è poi la grande Kampala delle baracco-poli.

Nelle periferie, pure collinose, sono invece stipati, senzaservizi igienici, i circa due milioni di abitanti: in casette bas-se e strette, a volte minuscole, fatte di materiali di fortuna,come lamiere, legno e mattoni di fango, e ammassate unacontro l’altra, senza strade, ma con viottoli che diventano an-che scarichi a cielo aperto di latrine.

La popolazione dell’Uganda, che oggi è per la stragrandemaggioranza composta di giovanissimi, è più che raddoppia-ta negli ultimi 25 anni, passando dai 12 milioni del 1982 ai26 milioni del 2007, nonostante le malattie endemiche stori-

che e quelle recenti o anche sconosciute, e le guerre brevi dicinque o dieci anni, o addirittura ventennali come nel Nordverso il Sud Sudan.

Il traffico delle vie principali di Kampala è infernale, conun’infinità di automezzi acquistati usati all’estero (Giappone,India, Corea) a bassissimo costo e ad altissimo livello di in-quinamento. Lunghe code di macchine sono la normalità,senza contare camion e pullman con tubi di scappamento daifumi nerissimi e “micidiali”.

Infatti gli argomenti in questo incontro “megagalattico” so-no stati: le politiche dei Paesi del Terzo Mondo, lo sradica-mento della povertà, la sanità e in particolare la prevenzionee cura dell’Aids, i problemi giovanili e l’educazione, la di-soccupazione, la democrazia, il futuro delle nazioni che sonostate in passato colonie britanniche: il Commonwealth che,per chi non lo sapesse, significa “ricchezza comune”.

Le personalità intervenute denunciavano la loro apparte-nenza a nazioni diversissime del “villaggio globale”, unifica-te dalla lingua del più grande impero coloniale mai esistito,come è stato quello della più famosa e importante Regina.

La visita dell’anziana Elisabetta II voleva ed ha voluto pro-porre al mondo un’immagine “bella”di Kampala e dell’U-ganda. Ma come avviene da noi per i giochi olimpici o similimanifestazioni ampiamente e volutamente spettacolari, lasplendente facciata non può “oscurare” per sempre l’amararealtà, anche con visite umanitarie che suonano volutamentepietose, o con gioiose manifestazioni di bambini ben ordina-ti. Sta il fatto che si cerchi sempre di nascondere tutta la mi-seria come “spazzatura” sotto il proverbiale “tappeto” il qua-le, non da oggi ma da sempre, è inserito tra le ingiustizie piùgravi al mondo che gridano vendetta al cospetto di Dio.

Carlo Manfredini

DIO SALVI LA REGINA! SE SUA MAESTÀ FU DI AIUTO PER I POVERI, CHI POTRÀ GIUDICARE?

ELISABETTA II IN UGANDA PER IL SUO ENNESIMO CHOGMGrandi lavori di preparazione, aspettative e probabili delusioni

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La periferia di Kampala

ltre 6.500 iscritti. Ve-nice Marathon è unadelle maratone più

importanti in Italia e nel mon-do.

Uno stand allestito nel gran-de spazio di Exposport e l’ini-ziativa dell’sms solidale “Runfor water, run for life” (ricor-diamo che Alberico di Ceccoha presenziato come testimo-nial), ci hanno permesso diraccogliere fondi, ancora unavolta, per la nostra attività diperforazione e manutenzionedi pozzi nella regione ugande-se del Karamoja.

Ci hanno aiutato in tanti inquesta nostra avventura che ècominciata l’anno scorso gra-zie alla sensibilità degli organizzato-ri di Venice Marathon.

L’edizione 2006 ha portato acqua apiù di 600 persone in Karamoja gra-zie alla perforazione di un nuovopozzo; la speranza di questa 22a edi-zione di Venice Marathon è di perfo-rarne tre.

Nella giornata di sabato 27 otto-bre, vigilia della Maratona, ad Expo-sport si sono tenuti eventi collaterali:le due Family Run di Do-lo e Mestre, gare noncompetitive di 4 km a-perte alle famiglie, aibambini, agli studenti.Anche per questa inizia-tiva l’organizzazione diVenice Marathon ha de-ciso di devolvere 1 eurodel costo dell’iscrizioneal “Progetto Acqua inKaramoja”. Si stima untotale di oltre 10.000 i-scritti.

La Venice Marathon siè tenuta domenica 28 ot-tobre. Primi al traguardoi kenioti Jonathan Kosgei(per la categoria maschi-le) e Lenah Cheruiyot(per la categoria femmi-nile). Nella diretta di treore su Raitre, AfricaMission-Cooperazione e

Sviluppo è stata richiamata più vol-te, anche grazie all’intervista al pre-sidente Carlo Antonello che ha illu-strato la nostra attività in Uganda edil legame che ormai da due anni cilega alla Maratona di Venezia, eall’intervista al campione Albericodi Cecco che appositamente é venutoa Venezia per sostenere la raccoltafondi e promuovere la nostra asso-ciazione.

Un grazie grande come l’A-frica ai nostri volontari giuntida Piacenza, Pesaro-Urbino,Treviso, Napoli e all’organiz-zazione impeccabile di VeniceMarathon: Enrico Jacomini(presidente A.S.D. Venice Ma-rathon Club), Piero Rosa Sal-va (presidente onorario), Lo-renzo Cortesi (segretario gene-rale) e ai collaboratori Patrich,Elisa, Andrea, Paul; al Presi-de, ai professori e agli studentidel Liceo Artistico “Cassinari”di Piacenza; alla società Drill-mec di Gariga di Podenzano(PC) per la sponsorizzazione;ai responsabili delle compa-gnie telefoniche, Tim, Wo-dafone, 3, Wind, Telecom Ita-

lia, che gentilmente ci hanno messoa disposizione la numerazione soli-dale; ai giornalisti di radio, tv e gior-nali (nazionali e locali) che hannopromosso l’iniziativa “Run for waterrun for life”, e in particolare a Gio-vanni Stefani, Luca Ginetto, PatriziaGiustarini; infine ai nostri gruppisparsi per l’Italia che ci hanno datoun importantissimo supporto distri-buendo i volantini e promuovendo

l’iniziativa: Mondovì,Sgurgola, Marigliano,Sant’Antonio di Gallu-ra, Bucciano, Fabria-no, Grotte di Castro,Sorano, Morciola, Tre-viso, Sirmione, Proci-da, Stresa, Laives,Somma Vesuviana e atutti coloro che co-munque ci hanno so-stenuto, non importain che misura: “nonimporta quando si dà,ma quanto amore simette nel dare” (Ma-dre Teresa di Calcut-ta).

Grazie davvero a tut-ti e arrivederci al 26ottobre 2008, alla 23a

edizione di VeniceMarathon…la solida-rietà non si ferma mai!

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Alla 22a Venice Marathondomenica 28 ottobre AfricaMission-Cooperazione e Sviluppo era presente per il secondo anno per promuovere la solidarietà.

LLAA SSOOLLIIDDAARRIIEETTÀÀIINN MMAARRCCIIAAO

SOMMA VESUVIANA

IN PRINCIPIO ERA IL CANTO!A Somma Vesuviana (Napoli) l’attività del Coro par-rocchiale si è evoluta in gruppo di sostegno ad AfricaMission

ra l’ottobre del 1999 quando uno sparuto gruppo di ragazzi,non ancora maggiorenni, decise di riunirsi nella piccola cap-pella di S.Anna, a Somma Vesuviana, allo scopo di formare

un coro che avrebbe animato la messa della domenica frequentataabitualmente da una trentina di vispe settantenni.

Dall’interazione con gli altri gruppi della nostra parrocchiaS.Maria del Pozzo, che è grande e conta un buon numero di gio-vani e di attività, il nostro gruppo si è arricchito attraverso nuoveesperienze, nuovi progetti e da semplice coro è diventato un veroe proprio gruppo parrocchiale.

Oltre al canto e al percorso di formazione cristiana si è fattasentire viva in noi l’esigenza di agire, impegnarci, dare qualcosaall’altro. Dopo aver affrontato vari progetti di volontariato e soli-darietà, qualche anno fa, grazie a Emanuela e ad Antonio, unavecchia conoscenza del nostro gruppo, c’è stato l’incontro con A-frica Mission. Da quel momento abbiamo iniziato il nostro percor-so insieme all’Associazione cercando di promuovere la conoscen-za delle attività dell’Associazione e la raccolta di fondi attraversomostre e mercatini.

Di quei ragazzi del 1999 non tutti fanno ancora parte del grup-po: qualcuno si è allontanato, ma qualcun altro si è aggiunto in se-

guito e quel che è certo è che oggi Lina, Luigi, Rossella, Mina,Raffaela, Agostino, Fortunato, Lello continuano ad impegnarsicon la stessa voglia di crescere, lo stesso entusiasmo di fare e didare. Altre persone lavorano intorno a noi. È per questo motivoche avvertiamo sempre di più il bisogno di aderire e parteciparealla realtà Africa Mission e attuare un numero sempre crescente diiniziative anche grazie all’aiuto e all’appoggio delle nostre fami-glie, degli amici, sempre disponibili, e della comunità parrocchia-le.

Il nostro ultimo mercatino è stato il giorno 24 giugno a Pomi-gliano d’Arco; abbiamo partecipato al meeting della solidarietàcon altri numerosi gruppi che seguono l’associazione e al Meetingdella Pace e dell’Amore che ha avuto come ospite il grande can-tautore Angelo Branduardi.

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E

Vogliamo ringraziare laditta “IL PASTORE srl”di Napoli per l’iniziativa“Dissetiamo l’Africa”che ci permetterà di otte-nere dei fondi per la rea-lizzazione di 1 o 2 pozzid’acqua nella regioneugandese del Kara-moja. Con l’acquisto di ognipresepe, infatti, ver-ranno devoluti cinqueeuro a Cooperazionee Sviluppo. Chi fosseinteressato allo stu-pendo presepe tradi-

zionale disegnato da Lu-ciano Testa può contattare la nostra segreteria in

Via Talamoni a Piacenza (0523.499424) o direttamente la ditta“IL PASTORE srl” che ha uno spazio pubblicitario nelle paginedi “Famiglia Cristiana” su cui trovate tutte le informazioni riguar-do al presepe e alle modalità di ordine.

PRESEPI PER AFRICA MISSION-COOPERAZIONE E SVILUPPO

Il gruppo di Somma Vesuviana

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ARRIVI E PARTENZEIl 4 novembre, si sono recati in Uganda per un viag-

gio di verifica ed organizzazione, il Presidente di Coo-perazione e Sviluppo, dott Carlo Antonello, i consi-glieri: Carlo Ruspantini, Giorgio Buoso, GiuseppeCiambriello e Cristiana Strozzi.

Per lo stesso periodo sono scesi in Uganda il dott.Giuseppe Vivan, il dott. Antonio Petrella, per un la-voro di verifica e impostazione delle attività del La-boratorio veterinario di Moroto e la dott.ssa YleniaGardosi.

Dal 4 al 16 novembre si sono recati in Uganda Sa-muele Ciambriello del gruppo di Bucciano, don AdoSartor e Biancarosa Pietrobon del gruppo di Treviso, ildott. Ezio Baraggino di Trieste e il dott. Furio Sandeidi Padova.

Infine, per il progetto Acqua, sono scesi in UgandaEgidio Marchetti e Luciano Orsi.

SEDE DI PIACENZADal 12 al 23 dicembre, presso la galleria d’Arte Ric-

ci Oddi di Piacenza, si terrà una mostra fotografica daltitolo “Tutti i colori del Nero”- le immagini espostesono state realizzate dal gruppo “Vieni e Vedi” dellascorsa estate. L’evento è stato fortemente voluto e or-ganizzato da tre ragazzi del Vieni e Vedi: Nicolò Vi-gnola, Roberto Rossi e Paolo Giglio.

UN SUCCESSO LA SERATA DI PRESENTAZIONEDEL CD-DVD “VOCE DI UNA GOCCIA”.

La presentazione del CD/DVD “VOICE OF ADROP”, il secondo album musicale del Gruppo Go-spel New Sisters di Podenzano (PC), è stata un suc-cesso. Il cinema President di Piacenza era stracolmo.Oltre 400 persone erano presenti per il lancio del Cddel Gruppo che si è preso l’impegno di camminarecon la nostra associazione per portare acqua pulitanella regione del Karamoja.

Vi ricordiamo che tutti possono contribuire al pro-getto “Acqua in Karamoja” richiedendo il CD/DVD(10 euro ciascuno), disponibili presso tutte le nostresedi.

CHIUSURA UFFICI In occasione delle feste Natalizie gli uffici di Pia-

cenza rimarranno chiusi dal 22 Dicembre 2007 al 7Gennaio 2008. Per urgenze potrete lasciate un mes-saggio sulla segreteria e verrete richiamati.

SEDE DI MORCIOLA (PU)- 9/12/2007: incontro annuale con i sostenitori del

progetto di “aiuto scolastico” e saluto e auguri per leprossime festività a tutti i volontari e sostenitori delgruppo Marche.

- 15-16/12/2007: rappresentazione teatrale del“Gruppo Insieme”.

Il connubio musica–solidarietà è uno tra i miglioriveicoli per stimolare sensibilizzare alle tematiche del-la solidarietà. Per questo Franco Bezziccheri, con ilsupporto del gruppo, ha organizzato un calendario fit-to di iniziative .

- 23.11.2007: Chiesa di S. Lucia in Pesaro - Coro S.Carlo;

- 14.12.2007: Chiesa Parrocchiale Monteciccardo -Coro “ I cantori della città futura”;

- 16.12.2007: Chiesa di San Francesco in Urbino -Corale Durantina - Corale Montefeltro;

- 21.12.2007: Chiesa di S. Maria Anunziata di Mor-

ciola - Coro “ I cantori della città futura”- Corale Jubi-late di Candelara;

- 28.12.2007: Chiesa Parrocchiale di Tavullia- Coro“ I cantori della città futura”;

- 04.01.2008: Chiesa Parrocchiale di Sant’Angelo inZizzola - Coro “ I cantori della città futura”;

-12.01.2008: Chiesa Parrocchiale di Montelabbate/Chiesa Parrocchiale di Osteria Nuova - Coro “ I can-tori della città futura”.

MERCATINI DI NATALE- Pieve di Cagna: 8-9/12/2007- Montecalvo in Foglia: 8-9/12/2007- Sassocorvaro: 8-9/12/2007 - 16/12/2007 -

23/12/2007. Un grande ringraziamento va a tutti coloro che han-

no dimostrano grande solidarietà sostenendoci nellenostre iniziative.

SEDE DI BUCCIANO (BN)A partire dal primo fine settimana di dicembre e per

tutto il mese, il gruppo sarà presente con una mostramissionaria nelle piazze dei Comuni di Bucciano, Ai-rola e Moiano. Il giorno 8 dicembre sarà presente aMontesarchio in piazza Umberto Primo per l’interagiornata.

Apertura di una nuova sede distaccata di Coope-razione e Sviluppo: il 5 gennaio si terrà la annualecena di beneficenza, presso il ristorante “La Vigna” diBonea (BN), in occasione della quale verrà comunica-ta la apertura formale della sede distaccata di Coope-razione e Sviluppo.

PADRE EMANUELE OBBO ORDINATO VESCOVO DELLA DIOCESI DI SOROTIIl 6 ottobre 2007 è stato ordinato Vescovo di Soroti

l’amico padre Emanale Obbo appartenente alla Con-gregazione missionaria africana degli Apostoli di Ge-sù, fondata da Mons. Sisto Mazzoldi, primo Vescovodi Moroto, e dal missionario comboniano P. GiovanniMarengoni, deceduto alla fine di luglio di quest’anno.Padre Emanuele è il primo Vescovo eletto tra i sacer-doti della sua congregazione religiosa. Prima della suaelezione e fino a pochi mesi fa, era Superiore a Moro-to (Nadiket) della Casa madre e dell’omonimo semi-nario liceale degli Apostoli di Gesù. All’ordinazioneerano presenti il prof. Carlo Manfredini, Presidente diAfrica Mission, Giorgio e Cristina Lappo, don Pierlui-gi Dallavalle di Piacenza.

A Padre Obbo i migliori auguri e preghiere perun fecondo lavoro pastorale.

CONDOGLIANZECi stringiamo con affetto all’amica Liliana Casira-

ghi per la perdita della mamma. A Liliana e famigliarile nostre più sentite condoglianze e tutto il nostro af-fetto.

Il nostro cordoglio ai famigliari dell’amico PeppinoBrambilla di Cassano D’Adda recentemente tornatoalla casa del Padre. Peppino è stato più volte in Africae insieme al gruppo dei “giovani di Cassano”, per ol-tre 20 anni ha prestato il suo servizio in favore del no-stro Movimento e dei poveri dell’Uganda dando unimportante contributo alla costruzione della sede diKampala e all’invio di centinaia di container dalla no-stra sede di Piacenza.in

fa

mig

lia

Direttore responsabile: Corrado Gregori - Collaboratori: Carlo Manfredini, Carlo Ruspantini, Nadia Plucani, Elisabetta Morni.Proprietà: ISTITUTO PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO INTERNAZIONALIDirezione e Amministrazione: Via Talamoni, 1/F - 29100 Piacenza - Tel. (0523) 49.94.24 - 49.94.84 - Fax (0523) 400224.Autorizzazione del Tribunale di Piacenza n. 340 del 24.9.1983 - c/c Postale n.11145299 intestato ad “AFRICA MISSION”- c/c Postale n.14048292 intestato a “COOPERAZIONE E SVILUPPO ONLUSE-MAIL: [email protected] - [email protected] - INTERNET: www.africamission.org Stampa: Grafiche Lama - 29100 Piacenza.

omo europeo, fermati nella tua corsa pazza verso ilprogresso; fermati, guardami: vedi, sono al margi-ne della strada, non posso alzarmi da solo.

Dammi una mano, ma sii delicato; non mi travol-gere, non mi trascinare: morirei per la strada.

Aiutami pian piano ad alzarmi e rispetta in me il meglio dime: il mio patrimonio di valori umani, le mie tradizioni, lamia cultura, la mia religione, e dammi il meglio di te.

Non darmi il frutto della tua intelligenza supersviluppata,con ragionamenti difficili e complicati: non li capisco; nondarmi i prodotti della tua tecnologia avanzata e sofisticata:non li so usare; non mi seppellire sotto i tuoi miliardi: non

so che farmene; smettila di studiarmi in qualche ufficiobene attrezzato.

Dammi il meglio di te: il tuo amore, la tua vita, la tua per-sona.

Vieni a stare con me: a condividere il mio cibo, il mio cie-lo.

Vieni a dormire sotto il tetto d’erba nella capanna di fan-go; vieni a farti svegliare dai mille e mille uccelli che lamattina cantano al primo sole nel tripudio immenso dellaforesta; vieni a ricoprirti di polvere dalla cima dei capellialla punta dei piedi; vieni a prenderti le mie malattie, vienia curarmi, vieni ad istruirmi, vieni ad amarmi come Cristoti ha amato.

E non assumere mai un atteggiamento di superiorità neimiei riguardi nell’insegnarmi qualcosa, ma scendi al miolivello; anzi al di sotto del mio livello, come fa la terra conla pianticella, come fa il sole col fiore. Si illude il fiore difiorire da sé, ma è il sole che lo fa sbocciare. Si illude lapianticella di svilupparsi da sé, ma è la terra che disfacen-dosi la nutre coi suoi umori.

Dammi solo il caldo del tuo amore silenzioso e creativo:allora anch’io sboccerò come un fiore e avrò l’illusione diessermi realizzato da me nella pienezza del mio essere.

Allora anch’io mi farò uno con te e comincerò a darti ilmeglio di me: ti darò la mia anima pura e genuina, calda ericca di umanità, quell’anima che forse tu hai persa ceden-do alla tentazione dell’orgoglio che ti ha reso freddo, ari-do, insensibile come una macchina.

Insieme allora cammineremo come fratelli che hanno ri-trovato la strada che li porta al Padre: insieme, con Cristoin mezzo a noi, costruiremo un mondo migliore, costruire-mo un avvenire migliore di ogni passato.

PREGHIERA DI UN POVERO DEL TERZOMONDO

PREGHIERA DI UN POVERO DEL TERZO MONDO

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