N. 10 - 09 luglio 2010

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1 ANNO Presidio Coldiretti per il Falso Made in Italy Migliaia di allevatori e coltivatori della Coldiretti sono atti impegnati questa settimana nella mobilitazione a difesa del vero Made in Italy al valico del Brennero insieme al presidente nazionale Sergio Marini. La numerosa delegazione reggiana era guidata dal presidente e dal direttore, Marino Zani e Giovanni Pasquali. Con la collaborazione delle forze di polizia e alla presenza del ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan sono stato controllati numerosi camion che entravano in Italia. La Coldiretti Reggio Emilia è convinta della necessità di tutelare l’autentico prodotto italiano con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima, in modo che il consumatore sia in grado di riconoscere l’origine di ciò che acquista. Per questo va sostenuta in Parlamento l’approvazione del disegno di legge sull'etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato è già stato ampiamente condiviso, sia in commissione Agricoltura sia in Aula. Un segnale incoraggiante è appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari. Presidio Coldiretti: intercettati camion con falsi prodotti italiani C’è anche un camion di prosciutti provenienti dall’Olanda e destinati ad una ditta di Castelvetro (Modena) e uno destinato a Langhirano (PR) tra le “spiacevoli sorprese” scoperte nei pochi giorni di controlli avvenuti durante la mobilitazione di Coldiretti. Le auto civetta di Coldiretti hanno scortato il trasporto fino agli stabilimenti dove i comitato di accoglienza di alcune centinaia di produttori hanno dato ironicamente il benvenuto alle cosce e ne hanno evidenziato l’origine estera. Sugli scaffali dei negozi italiani infatti ben due prosciutti su tre provengano da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna, senza che questo venga chiaramente indicato in etichetta, anzi, l'uso di indicazioni fuorvianti come “Di Montagna” e “Nostrano” spesso ingannano il consumatore sulla reale origine di ciò che mangia. Il tutto aggravato dalla quantità di prosciutto già affettato, venduto in vaschette preconfezionate, la cui origine è il più delle volte ignota, anche se il consumatore magari crede di acquistare vero prosciutto italiano. Attualmente per la carne suina l’indicazione dell’origine è obbligatoria solo per i prodotti Dop, come il prosciutto di Parma, mentre non c’è nessun obbligo per gli altri prodotti derivati dal maiale. Tutto questo mentre in Italia si producono 25 milioni di cosce suine contro i 56 milioni di cosce importate. Presidio Coldiretti: camion carico di pasta “italiana” dalla Grecia Un camion carico di venti tonnellate di pasta “italiana” proveniente dalla Grecia e destinato ad una Periodico Coldiretti Reggio Emilia ANNO 2010 – 9 luglio 2010 – n.10

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NEWS LETTER INFORMAZIONE DEI DIRIGENTI COLDIRETTI

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ANNO

Presidio Coldiretti per il Falso Made in Italy

Migliaia di allevatori e coltivatori della Coldiretti sono atti impegnati questa settimana nella mobilitazione a difesa del vero Made in Italy al valico del Brennero insieme al presidente nazionale Sergio Marini. La numerosa delegazione reggiana era guidata dal presidente e dal direttore, Marino Zani e Giovanni Pasquali. Con la collaborazione delle forze di polizia e alla presenza del ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan sono stato controllati numerosi camion che entravano in Italia. La Coldiretti Reggio Emilia è convinta della necessità di tutelare l’autentico prodotto italiano con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima, in modo che il consumatore sia in grado di riconoscere l’origine di ciò che acquista. Per questo va sostenuta in Parlamento l’approvazione del disegno di legge sull'etichettatura obbligatoria di origine degli alimenti che al Senato è già stato ampiamente condiviso, sia in commissione Agricoltura sia in Aula. Un segnale incoraggiante è appena arrivato dal Parlamento Europeo che, sotto il pressing della Coldiretti, ha votato finalmente a favore dell’obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e appunto prodotti lattiero caseari.

Presidio Coldiretti: intercettati camion con falsi prodotti italiani

C’è anche un camion di prosciutti provenienti dall’Olanda e destinati ad una ditta di Castelvetro (Modena) e uno destinato a Langhirano (PR) tra le “spiacevoli sorprese” scoperte nei pochi giorni di controlli avvenuti durante la mobilitazione di Coldiretti. Le auto civetta di Coldiretti hanno scortato il trasporto fino agli stabilimenti dove i comitato di accoglienza di alcune centinaia di produttori hanno dato ironicamente il benvenuto alle cosce e ne hanno evidenziato l’origine estera. Sugli scaffali dei negozi italiani infatti ben due prosciutti su tre provengano da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna, senza che questo venga chiaramente indicato in etichetta, anzi, l'uso di indicazioni fuorvianti come “Di Montagna” e “Nostrano” spesso ingannano il consumatore sulla reale origine di ciò che mangia. Il tutto aggravato dalla quantità di prosciutto già affettato, venduto in vaschette preconfezionate, la cui origine è il più delle volte ignota, anche se il consumatore magari crede di acquistare vero prosciutto italiano. Attualmente per la carne suina l’indicazione dell’origine è obbligatoria solo per i prodotti Dop, come il prosciutto di Parma, mentre non c’è nessun obbligo per gli altri prodotti derivati dal maiale. Tutto questo mentre in Italia si producono 25 milioni di cosce suine contro i 56 milioni di cosce importate.

Presidio Coldiretti: camion carico di pasta “italiana” dalla Grecia

Un camion carico di venti tonnellate di pasta “italiana” proveniente dalla Grecia e destinato ad una

Periodico Coldiretti Reggio Emilia

ANNO 2010 – 9 luglio 2010 – n.10

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nota marca italiana è stato intercettato al porto di Ancona dal presidio Coldiretti. È giunto a Parma, negli stabilimenti di un’ex industria di cucine, alla periferia della città. Si è trattato di uno dei viaggi più lenti registrati sulla tratta Ancona-Parma: i 300 chilometri sono stati infatti coperti in un tempo “record di lentezza” di oltre 24 ore, sempre sotto la vigile scorta delle auto “civetta” di Coldiretti. Tutta la vicenda conferma che è necessario rendere obbligatorio l’indicazione in etichetta della provenienza del grano impiegato nella pasta per consentire scelte di acquisto consapevoli soprattutto in una situazione in cui i volumi di importazione sono così rilevanti, al punto che il piatto più amato dagli italiani, in un caso su tre, è fatto con grano straniero senza alcuna informazione per il consumatore. Garantire la libertà di scelta dei consumatori sulla base di una corretta informazione non significa mettere in discussione le importazioni, ma semplicemente evitare che - precisa la Coldiretti – venga “spacciato” come italiano un prodotto fatto con grano messicano, turco o del Kazakistan come spesso avviene. Oltre un miliardo di chili di pasta “italiana” all’anno sono prodotti secondo la Coldiretti con grano extracomunitario senza alcuna indicazione in etichetta perché non è ancora obbligatorio indicare la provenienza della materia prima utilizzata. Un traffico che - sottolinea la Coldiretti – favorisce le speculazioni dal campo alla tavola con un chilo di grano che è venduto in Italia, su valori simili a quelli di venti anni fa ad un prezzo di circa 16 centesimi. Secondo i dati Ismea - conclude la Coldiretti - la campagna 2008/09 si è conclusa con prezzi all'origine diminuiti rispetto a quella precedente, del 41 per cento per il grano duro.

Una filera agricola tutta italiana….vince il Paese vero

Alla presenza di quindicimila coltivatori italiani provenienti dalle campagne di tutte le Regioni e Province in rappresentanza di 1,6 milioni di associati, Venerdì 2 luglio alle ore 9,00 al Palalottomatica di Roma Eur si è svolta l’Assemblea Nazionale della Coldiretti con la relazione del presidente Sergio Marini “La filiera agricola tutta italiana...vince il Paese vero”. Si tratta di una grande occasione di confronto con un numero elevatissimo di dirigenti locali. Coldiretti Reggio Emilia era presente con una folta rappresentanza guidata dal presidente Marino Zani, dal direttore Giovanni Pasquali e dai membri del consiglio direttivo accompagnati dall’assessore provinciale all’agricoltura Roberta Rivi, a testimonianza della condivisione di un progetto che da valore al mondo economico e produttivo e che garantisce i consumatori all’insegna della trasparenza. Il 2 luglio si è fatto il punto, infatti, sullo stato del progetto “Una Filiera agricola tutta italiana” lanciato lo scorso 30 aprile 2009, valutando ciò che già si è consolidato e quello che ancora si deve completare per dare valore alle imprese agricole. L’aggregazione dei Consorzi Agrari, la nuova rappresentanza del mondo cooperativo con UNCI-Coldiretti, l’accreditamento dei punti vendita e dei mercati degli agricoltori di Coldiretti sono i primi passi verso la valorizzazione vera del prodotto italiano e delle sue qualità compreso un costo di produzione più elevato rispetto al mercato mondiale ma anche più ricco di contenuti, di servizi, di qualità e di salubrità. Sono intervenuti il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, il Ministro del lavoro Maurizio Sacconi e il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani.

Quote latte: le multe latte vanno pagate

“Non scherziamo con il fuoco perché c’è un limite alla presa in giro degli agricoltori oltre il quale nessuno potrà contenerne le conseguenze”. È quanto dichiara il presidente di Coldiretti Reggio Emilia

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Marino Zani riprendendo il commento del presidente nazionale Sergio Marini. L’emendamento presentato alla manovra finanziaria sulla proroga del pagamento delle quote latte non ha nulla a che fare con la crisi agricola perché se così fosse dovrebbe riguardare tutti i settori e tutte le scadenze, dalle cambiali agrarie ai contributi previdenziali, dalle imposte dirette alle indirette. “La questione vera, che non si vuole raccontare, è che - sottolinea Zani - si cerca di trovare un ulteriore escamotage per allungare i termini di pagamento a chi non ha mai pagato le multe del latte, magari per agganciarsi a quell’improbabile filo di speranza secondo il quale l’Italia non avrebbe mai sforato la propria quota produttiva e pertanto nulla sarebbe da pagare”. “Coldiretti ha sempre lavorato per la legalità e la trasparenza – dichiara Zani. Di recente ci siamo costituiti in giudizio a sostegno della legittimità delle intimazioni ed in particolare abbiamo affiancato AGEA sostenendo la ripetuta violazione delle regole in materia. Ci sarebbe molto da raccontare di questa lotta intestina Stato contro Stato, ma noi a questo punto ci siamo proprio stancati. Noi come sempre rispetteremo le leggi vigenti, ma si sappia fin da ora che altrettanto dovrà fare lo Stato. Se dovessero cambiare le carte in tavola - ha precisato Marini - non tarderemo un giorno ad utilizzare tutti gli strumenti di cui disponiamo per far restituire i soldi a tutti quegli allevatori che in questi anni hanno pagato multe non dovute e acquistato quote non necessarie. Non ci si azzardi a pensare di scaricare su chi ha semplicemente rispettato le leggi la sciatteria di uno Stato sulla cui credibilità in questo caso dovremmo seriamente interrogarci.

Verifiche straordinarie delle invalidità civili

L’Inps non si ferma, e continua la sua corsa alla legalità, per garantire giustizia e sicurezza ai propri assistiti. L'Istituto ha dato il via alle verifiche straordinarie delle invalidità civili, con un piano che prevede, per il 2010, ben 100 mila accertamenti nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile, sordità e cecità civile. Le verifiche erano previste dal decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010. È interessato un campione di beneficiari di prestazioni e assegni mensili di invalidità i cui diritti hanno decorrenza antecedente al 1 aprile 2007. I controlli non riguardano le prestazioni assistenziali sostitutive riconosciute agli invalidi civili e ai sordi civili ultrasessantacinquenni, così come i soggetti portatori di particolari menomazioni o patologie. La verifica consiste in una visita medica effettuata presso il Centro Medico Legale INPS più vicino alla residenza della persona interessata. In occasione della visita, la persona interessata può farsi assistere da un medico di sua fiducia. L'eventuale impossibilità a presentarsi all'appuntamento potrà essere giustificata unicamente da impedimento fisico, perché la persona si trova in condizione di intrasportabilità o perchè in regime di ricovero. Si tratta di un’operazione complessa, di grande impatto sociale, che vedrà interessati molti pensionati, invalidi e persone anche della nostra provincia alle prese con un ulteriore verifica del proprio stato di salute ed invalidità. Se da un punto di vista di principio e di controllo del diritto alle prestazioni, tali piani di verifica sono condivisibili, il Patronato Epaca evidenzia l’importanza di porre la necessaria attenzione verso la tutela sociale ed umana delle persone che in tale momento si trovano in uno stato di necessità effettiva. Persone che molte volte sopravvivono con pochi euro al mese e necessitano effettivamente delle provvidenze sociali per il sostentamento quotidiano e l’assistenza da parte dei familiari o della badante. Gli Uffici del Patronato Epaca sono pronti a controllare gli esiti degli utenti per dare l’eventuale consulenza legale. Tutti i cittadini che volessero ricevere informazioni dettagliate ed assistenza gratuita possono rivolgersi con fiducia al Patronato Epaca telefonando allo 0522/936000.

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PSR – È possibile presentare predomande sulla misura 121

È stata di recente adottata la Deliberazione di G.R. n. 819, con la quale si dà la possibilità alle aziende di presente delle predomande sulla misura 121 (Ammodernamento delle imprese agricole), in attesa che esca il bando definitivo. Fino ad oggi era possibile presentare delle predomande solo se la misura 121 era legata ad una domanda di 1° insediamento (m isura 112). Pertanto, previa presentazione di una predomanda, alle aziende agricole verranno considerati validi gli investimenti anche se realizzati prima dell’uscita del bando.

Parmigiano Reggiano in Riviera

Il Parmigiano-Reggiano si trasferisce al mare, sulla riviera adriatica. Anche quest’anno, infatti, il Consorzio del Parmigiano-Reggiano sarà presente a “Un mare di sapori”, la manifestazione che da luglio a settembre animerà la riviera romagnola con spettacoli, eventi, degustazioni di prodotti tipici della regione. E per catturare l’attenzione dei turisti non vi saranno solo degustazioni pressoché ovunque (ed in particolare nell’ambito di “Tramonto DiVino”, degustazione di vini emiliano romagnoli accompagnati da un assaggio di Parmigiano-Reggiano di diverse stagionature servito da esperti del Consorzio che illustreranno le proprietà organolettiche del prodotto), ma il Consorzio proporrà autentici spettacoli con “Fuoco al Mito”.

I NOSTRI UFFICI DI ZONA

REGGIO EMILIA via Ricasoli, 4 - tel. 0522/936043 - fax 0522/300368

CASINA via Caduti della Libertà, 25 - tel 0522/609180 – fax 0522/608237

CASTELNOVO NE’ MONTI Isolato Maestà, 1 - tel. 0522/812263 - fax 0522/611246

CASTELNOVO SOTTO via Cavagnola, 1/1 - tel. 0522/682168 - fax 0522/483591

CORREGGIO via Battisti, 3/C - tel. 0522/692275 - fax 0522/637510

GUASTALLA via Bertazzoni, 31 - tel. 0522/824643 - fax 0522/839198

MONTECCHIO via Prampolini, 18/b - tel 0522/864175 – fax 0522/860702

SCANDIANO via Trieste, 3 - tel 0522/857077 - fax 0522/984524

VILLA MINOZZO via Della Vittoria 5/1 - tel 0522/801107 – fax 0522/802769

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