N. 1 - Gennaio 2014 - sfogliami.it impaginato.pdf · Questa Rivista prende il nome da un articolo...
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SOMMARIO
EvideonN. 1 - Gennaio 2014
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Grafica:Angelo De Mattia
Prossimo NumeroMarzo 2014
5 Editoriale
6 Ghiandola Pineale, l’antenna interdimensionale di Ben Guiron Rodriguez Almanza
10 Terzo Occhio: contributo di tre ghiandole Intervista a Corrado Malanga
16 Riccardo Tristano Tuis: Frequenze e Coscienza
22 Tra sé e Sé di Anna Biason
24 Ghiandola Pineale: connessione fra il Macrocosmo ed il Microcosmo di Antonella Rodari
26 Medicina e Democrazia: del tradimento di Ippocrate e della medicina degli affari di Domenico Mastrangelo
34 Baby Sun Revelation di Giuliana Conforto
Via Pordenone 58, 33100 Udine, Italy P.I. 02546920303Siamo aperti da Martedì a Sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30
Telefono: 0432 171 0321 Email: [email protected]
Libreria Perlanima è la prima libreria a Udine specializzata in tematiche uma-
nistiche esoteriche.
Vuole essere un punto di riferimento per un pubblico che, sempre più nume-
roso, si avvicina alla spiritualità e a tutte le discipline che ad essa si collegano.
Un punto di incontro dove confluiscono conoscenze arcane e moderne, uno
spazio aperto a tutti, che possa offrire un'opportunità per scoprire, comprendere
o semplicemente intravedere nuove strade da percorrere.
Un luogo di confronto in armonia con le opinioni di tutti coloro che vorranno
accedere a migliaia di titoli e ad una selezionata oggettistica, ma anche ad una
vasta serie di eventi quali presentazioni di libri con autore, corsi, seminari e con-
ferenze.Una meta ideale per tutti i cammini di ricerca interiore.
Questa Rivista prende il nome da un articolo del Prof. Corrado Malanga, EVIDEON l'Universo Creato.
È un progetto che nasce da un'intuizione e si sviluppa per merito di una collaborazione, formata prin-
cipalmente da ricercatori indipendenti, nonché dal contributo di professionisti in vari campi che ci
hanno gentilmente concesso il loro tempo.
Il motore del nostro lavoro non è quello di fornire verità, bensì di mettere a confronto e riunire, visioni
pionieristiche, ricerche ed esperienze, affinché ogni lettore possa trovarvi spunti personali, perché in
fondo, oltre i conflitti d'interesse, al di là del denaro e del potere, oltre il chiacchiericcio e il rumore, c'è
un solo obbiettivo che merita tutta la nostra attenzione: la Libertà. Si tratta solo di una parola, spesso
sfruttata e abusata, ma che racchiude un’essenza particolare, che non tocca solo aree specifiche della no-
stra vita, bensì aspetti molto più sottili e profondi. Forse è proprio questa la ragione per cui vale davvero
la pena di lavorare attraverso sinergie, dirigendo i nostri sforzi nel modo meno dispersivo possibile.
Leggete con il cuore e cercate di discernere con la vostra coscienza.
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EDITORIALEStaff di Kyklos - [email protected]
Il mondo è come lo fai, dentro la testa lo sai,
lo sai o no, lo sai o no, o no??
Il mondo è come te [...]
(Il mondo dei Reggea National Tickets)
Da questo testo musicale, apparentemente so-
brio e poco intellettuale, possiamo intuire cosa
ha da offrire la comprensione e il corretto uti-
lizzo di uno degli strumenti più delicati è im-
portante del nostro organismo fisico, mentale,
spirituale ed animico, ovvero la ghiandola pi-
neale.
Il funzionamento ottimale di tale ghiandola en-
docrina imprime nella mente la conoscenza del
segreto dei sogni dell’autoguarigione, della veg-
genza, della chiaroveggenza, dei mondi compe-
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GHIANDOLA PINEALE,L’ANTENNA
INTERDIMENSIONALEdi Ben Guiron Rodriguez Almanza
Nato a Panama sotto la dittatura di Omar Torrijos, e successivamente quella di Noriega. Ha vissutotra Spagna, Francia e Italia.Da generazioni nel suo sangue scorre l’aspetto guerriero e quello sciamanico. Dai nonni impara cosa siano Magia, Stregoneria, Occultismo, Capacità Medianiche e Cure con le Erbe.Da oltre trent’anni studia e pratico corpo-mente-spirito-anima. Questo gli fa comprendere presto quantotutto sia interconnesso e quanto noi tutti ignoriamo noi stessi e il mondo che ci circonda.
netranti La nostra realtà, del segreto delle sette
leggi cosmiche, del dualismo, del libero arbi-
trio, delle nostre origini ed infine, della nostra
comunicazione come stessi.
Attraverso quindi “l’antenna interdimensio-
nale”, ghiandola pineale o epifesi, conosciuta
anche come terzo occhio e sesto chakra, pos-
siamo accedere ad informazioni limitate utili ad
accendere la sacra fiamma della conoscenza.
Tali informazioni sono già presenti in ognuno
di noi, ma esistono dei blocchi che impedi-
scono la comunicazione dei vari corpi e così
non riusciamo a decodificare l’antica cono-
scenza criptata in forma di archetipi, emozioni,
visioni e sogni.
Per fare un esempio, immaginate un primitivo
di fronte un computer, probabilmente darebbe
colpi sulla tastiera essendo privo della “cono-
scenza” necessaria ad utilizzare programmi in
esso contenuti. Non sapendo che contare pro-
grammi potrebbe calcolare con molta facilità il
cellulare, le previsioni meteorologiche, i coeffi-
cienti aerodinamici e altro che potesse tornare
utile alla sua esistenza, probabilmente utilizze-
rebbe il computer con oggetto contundente.
Ad ogni modo la ghiandola pineale non è
meno importante del cuore delle gambe, così
come in una carrozza non sono meno impor-
tanti le ruote le redini, perché senza ruote della
carrozza non si sposta, e senza eredi non si pos-
sono controllare i cavalli.
Il corpo umano è una sinfonia di cellule che
man mano che raggiungono la condizione di
massima utilità, si aggregano ad altre cellule cre-
ando tessuti, organi, apparati e quindi sporco.
In definitiva non ci sono componenti Meno
importanti gli altri, ci sono funzioni operative
differenti.
Il corpo umano è un complesso laboratorio bio-
chimico, tale funzione è stata tramandata sche-
maticamente attraverso il simbolo caduceo.
Nei millenni tale emblema è stato utilizzato per
sintetizzare le virtù del comunicare e del sanare,
facendo risalire le sue origini ad Hermete Tri-
megisto che diventò pressi greci il dio Hermes
(Mercurio per i romani).
Ai giorni nostri tale raffigurazione è ben visibile
come simbolo di sanità, mentre in tempi remoti
era l’emblema araldico del dio sumero Enki,
detto il serpente. Tale divinità per i sumeri rap-
presentava la sapienza e la medicina. L’em-
blema era composto dallo stendardo della
famiglia reale Annunaki e dall’archetipo della
via del serpente o fratellanza del serpente.
Il messaggio segreto contenuto nel caduceo è
ormai ovvio per gli studenti di medicina, nello
specifico, per gli studi del complesso apparato
denominato sistema nervoso autonomo, suddi-
viso sistema simpatico, o pingala nadi (sole-po-
sitivo-maschile), sistema parasimpatico, o ida
nadi (luna-negativo-femminile). Decodificando
la sua rappresentazione, notiamo che il bastone
centrale in realtà è la colonna vertebrale o Kun-
dalini, composta da 33 vertebre, numero del
più alto grado massonico, età dell’opera mes-
sianica di Cristo, che non è un nome proprio
ma non titolo: l’unto.
L’unione e il battesimo cristiano, derivano da
due riti dell’antico Egitto battesimo dedicato la
JC dell’unzione con l’olio del coccodrillo sacro
nelle cerimonie sacerdotali. La rete veniva onta
è circoscritta al centro della fronte, là dove in
profondità è situato il terzo occhio, l’occhio on-
niveggente, il sesto chakra, la ghiandola pineale.
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Tra le tante funzioni della ghiandola pineale, vi
è la produzione durante il giorno del neurotra-
smettitore serotonina (concentrazione e buon
umore) e di notte la sintetizzazione della mela-
tonina (frutto dell’albero della vita), sempre di
notte, durante la fase REM dei sogni (rapido
movimento degli occhi), la produzione del neu-
rotrasmettitore dimetiltriptamina, il più po-
tente allucinogeno presente in natura.
La melatonina possiede proprietà antiossidanti
e aiuta a combattere e prevenire l’invecchia-
mento, ma purtroppo tale sostanza viene pro-
dotta solo nelle fasi REM ed è inibita della
lunga esposizione fonti luminose (sole, lam-
pade, luci, TV, pc, cellulari) Ed è una scorretta
alimentazione.
Per questo i grandi maestri del passato, spesso
sollevano ritirarsi dalla luce per lunghi periodi
di tempo, praticando il digiuno e meditazione.
Gli antichi, conoscendo l’importanza di tali so-
stanze, avevano creato alcuni cerimoniali in cui,
non potendo estrarre la melatonina diretta-
mente dal cervello, veniva assimilata inte-
grando alcuni fluidi corporei (latte materno,
sperma, mestruo, urina) ricchi di tale sostanza,
Dando così vita a miti e leggende in merito.
L’altra meravigliosa sostanza prodotta dalla pi-
neale è la dimetiltriptamina che serve a creare
quel fantastico necessario mondo alternativo
alla realtà: il mondo dei sogni.
Il paradosso è che la DMT compare nella ta-
bella delle sostanze stupefacenti legali quindi,
la produzione nei laboratori, prestazione di tale
sostanza di alcune piante, stata proibita è ban-
dita dal commercio. Solamente in alcuni Paesi
ne è consentito l’uso per scopi ritualistici reli-
giosi, come nel caso della Chiesa del Santo
Daime, dove tale sostanza viene estratta dalla
liana banisteriopsis caapi, conosciuta anche con
il nome di “serpente cosmico”, mescolata ad
altri estratti vegetali con cui viene prodotto un
decotto chiamato Ayahuasca.
“La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il
tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella
luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo
corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è
in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!”
(Matteo 6,22-23)
Da notare che il termine utilizzato è occhio e
non occhi, che nelle culture di allora stava ad in-
dicare indirettamente la ghiandola pineale, raf-
figurata anche dall’occhio di Horus, particolare
che è stato ripreso e denominato terzo occhio o
occhio onniveggente, nella rappresentazione
stessa di un occhio in cima ad una piramide
senza cuspide, o come occhio all’interno di un
triangolo.
Gesù era solito isolarsi dal resto del mondo per
lunghi periodi di meditazione e digiuno, come
i 40 giorni e 40 notti nel deserto. I guru della
tradizione sanscrita hanno affermato da sempre
di riuscire a sopravvivere per lunghi periodi, nu-
trendosi unicamente del nettare degli dèi, ov-
vero la melatonina estratta direttamente dal
loro palato (epiglottide).
Quindi il digiuno e la concentrazione in as-
senza di luce, obbligando il corpo a sintetizzare
chimicamente tale sostanza in quantità più ele-
vata rispetto alla produzione media giornaliera,
come descrive il dio Thot nelle tavole smeral-
dine, descrivendo il suo isolamento a periodi
ciclici per ottenere una rigenerazione cellulare.
Nel mito, quando Dio cacciò dall’Eden Adamo
ed Eva, lo fece unicamente per timore che essi
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potessero mangiare il frutto dell’albero della Vita
eterna divenendo così immortali, da non inten-
dersi come “vera immortalità”, bensì come lon-
gevità descritta nelle genealogie bibliche.
Gli uomini una volta perso il vero significato
dell’albero della vita, di generazione in genera-
zione, morirono in tempi sempre più brevi.
Ovviamente non è sufficiente ingerire pillole di
melatonina per allungare la nostra vita, poiché
la longevità è la somma dell’interazione fra il
buon nutrimento del corpo, della mente, dello
spirito e dell’anima; potremmo avere cento
anni, un corpo sufficientemente sano, ma una
mente malata che non è più in grado di gestire
e coordinare la vita.
La dimetiltriptamina invece, come già accen-
nato, è il principale responsabile di quelle allu-
cinazioni chiamate sogno, ed è quindi la chiave
verso l’infinito, lo stargate cosmico, la connes-
sione fra “cielo-terra”.
Ci sono due occasioni in cui il corpo produce
massicce quantità di DMT: nell’atto della na-
scita e in quello della morte. Quasi a voler aiu-
tare la Coscienza nel suo ingresso e nella sua
uscita da questa realtà fisico-organica. La terza
occasione in cui questa sostanza viene prodotta,
è durante la fase dei sogni perché è lì che la co-
scienza si collega con l’anima, sentendosi libera
dal tempo e dallo spazio, potendo viaggiare al-
l’istante in qualunque luogo, con la possibilità
di conoscere qualunque cosa. In altre parole in
quello spazio fra noi e l’aldilà, tra la coscienza
e Dio.
Risulta quindi necessario mantenere efficiente
la nostra ghiandola pineale, perché altrimenti
imploderemo pieni di stress e melanconia nei
confronti di quell’istintivo ricordo di ciò che
eravamo prima di nascere; in effetti fin dalla
notte dei tempi l’uomo ha ricercato selezionato
piante ricche di sostanze psicotrope, con il fine
ultimo di fuggire dalla realtà fisica, rifugiando
la propria coscienza in un mondo alternativo,
distante dal tempo dallo spazio, dalle lotte in-
cessanti della vita quotidiana.
L’essere umano evolvendo in cultura e cono-
scenza ha perfezionato le proprie strategie di
fuga dalla realtà, elaborando complesse so-
stanze sintetiche. Non essendo naturali, tali so-
stanze, non hanno il contatto diretto con
l’energia cosmica, quindi l’umanità è passata
della conoscenza della chiave verso le stelle, alle
problematiche dei malesseri sociali: isolamento,
tossicodipendenza, alcolismo, consumismo,
egocentrismo, eccetera. Così, mentre gli antichi
sentivano il bisogno di evadere per ricontattare
proprio Sé, la società moderna sente il bisogno
di evadere dalle proprie sofferenze senza sapere
di poter contattare quella parte superiore attra-
verso la ghiandola pineale (l’antenna cosmica),
che capta le onde elettromagnetiche emesse nei
nostri differenti corpi (mentale, spirituale ami-
nico).
Ecco che l’uomo si ritrova ora nella situazione
di cane che si morde la coda, rinchiuso, isolato
nella propria prigione di sofferenza, la stessa
che fa nascere disturbi quali bipolarismo, schi-
zofrenia, sindrome da “possessione diabolica”,
perché se è vero che la pineale ci può far con-
nettere con il nostro Io superiore, è vero anche
che l’albero della conoscenza del bene del male,
l’amigdala, rappresenta la testa dei serpenti nel
caduceo, e ci può far connettere con entità a
noi negative.
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Corrado, cosa pensi rispetto all’influenza chehanno determinate frequenze sull’uomo?Ho scritto un articolo dal titolo Triade SoundTest, in cui metto in evidenza come emerganodei valori precisi, rispetto a delle frequenze incui vibra la parte animica, spirituale e mentaledell’essere umano. Queste frequenze sono deinumeri e quando ne veniamo sottoposti, unadelle nostre componenti può entrarvi in riso-nanza, interagendo in qualche modo, finoquasi a potersi “staccare”, ossia a manifestarequei fenomeni di uscita dal corpo, che alcuniavevano già individuato utilizzando dei softwareparticolari. A questo proposito mi ricordo diaver citato in uno dei miei scritti, un americanoche aveva scritto un articolo sul web che parlavadi un soggetto sottoposto ad una vibrazioneportante sui 300 Hz più una a 12 Hz circa, peròin controfase tra l’orecchio destro e quello sini-stro (6 Hz in fase in un orecchio e 6 Hz in con-trofase nell’altro), affinché queste due fasi sisommassero formando una differenza di 12 Hztotali tra le due orecchie, cioè tra il lobo destro
e il lobo sinistro. La portante di 300 Hz servivasolo per sentire un suono che altrimenti non sisarebbe percepito (6 Hz), e con questo lui di-ceva di provocare i fenomeni di Out of BodyExperience.In realtà in quell’articolo io feci dei calcoli chesi basavano su due aspetti fondamentali: ilprimo puramente esoterico, cioè mi ero resoconto che alcuni soggetti, tanto tempo fa, inuno stato di percezione alterata, avevano “so-gnato” dei valori in Hz. Questi valori avevo no-tato che, guarda caso, venivano dalla new ageamericana, erano identici ad altri che mi eranostati dati durante l’ipnosi regressiva di un sog-getto addotto, il quale in qualche modo avevaavuto un colloquio con la sua parte animica.Che strano! Mi riproposi allora di studiare que-sto fenomeno e scoprii che questi numeri ave-vano delle caratteristiche precise. Li ho messiinsieme e ho costruito un modello matema-tico/simbolico in cui rappresentano dei vettorie dei tensori geometrici, che danno determinatirisultati: espressi in Hz forniscono 3 valori.
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TERZO OCCHIO:CONTRIBUTO DI TRE GHIANDOLE
INTERVISTAAL PROF. CORRADO MALANGA
di Anna Biason
Corrado Malanga: Dal 1983 è ricercatore presso la cattedra di Chimicaorganica del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale nella Facoltàdi Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Pisa, e autoredi diverse pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Parallelamente,s’interessa alle teorie sugli UFO e collabora con il Centro Ufologico Nazio-nale (CUN) in qualità di responsabile del comitato tecnico-scientifico. Dal1° dicembre 2009 Malanga non fa però più formalmente parte dei GruppiStargate e del C.S.I. ma continua i suoi studi e le sue pubblicazioni con ri-cerche indipendenti.
Uno di 12,25 Hz se non ricordo male, un altrodi 8,60 e uno di circa 9 Hz, guarda caso stiamoparlando degli stessi valori che rappresentanole onde Alfa, Beta e Theta del nostro cervello,a cui sembrano essere imputati particolari statidi percezione alterata, ma non solo. L’orecchio umano per la sua fisionomia, puòpercepire l’universo dei suoni archetipica-mente, utilizzando una serie di logaritmi (ilsuono è legato alla costante di una molla - tim-pano - che si muove in un certo modo, quindii suoni vengono percepiti dal nostro cervellouna scala logaritmica). Applicando le stesse re-gole della simbologia dei colori ai suoni, risul-tano esattamente gli stessi valori alla secondacifra dopo la virgola, che avevo ottenuto con lostudio esoterico della cosa e mi impressionò chedue approcci così differenti, conducessero almedesimo esito.In pratica i valori di anima, mente e spirito inHz sono esattamente legati alle tre frequenzedell’universo formato da spazio, tempo ed ener-gia potenziale. Su questo studio ho costruitoEVIDEON, il modello dell’universo che in pra-tica spiega tutto. Per esempio nella Programma-zione Neuro Linguistica vediamo il mondo delcomportamento dell’uomo composto di movi-menti, avanti e indietro, destra e sinistra, alto ebasso, che sono gli stessi movimenti che nel si-stema visivo, auditivo e cenestesico, possiedel’occhio umano che si sposta in alto, in basso,a destra e a sinistra, per identificare alcuni statid’animo. Il mio sistema di suoni, colori equindi di frequenze, è in perfetto accordo conil movimento degli occhi perché gli sono stateassegnate delle direzioni archetipiche, attraversoi colori rosso, blu, verde, giallo, ciano e ma-genta.
In altre parole il cervello umano costruisce unmodo simbolico di vedere l’Universo che è lasua esatta rappresentazione. Con questo mo-dello siamo in grado di spiegare come funzionaun quark, una particella sub-atomica qualsiasi,o identificare che cos’è il ciclo circadiano del-l’essere umano, comunemente chiamato bio-ritmo, perché abbiamo scoperto che le trefrequenze fondamentali studiate dai tre medicie biologi (mi sembra fossero tedeschi), che det-tero poi origine allo studio del bioritmo, altronon erano le tre frequenze di anima, mente spi-rito, anche qui precisa la seconda cifra dopo lavirgola, oppure per esempio al significato deichakra.I chakra sono legati alla nascita di una partico-lare tipo di yoga, qui siamo 1700 anni prima diCristo.In questa tipologia di yoga, per la prima voltavengono trattati colori dei chakra del corpoumano, che rappresenterebbero dei punti car-dinali. Ebbene, andando a studiare questa cosa,scopriamo che nello yoga questi colori rappre-sentano esattamente il sistema del Triade ColorTest cioè, dal più alto il più basso, dal traspa-rente al rosso esattamente tutta la simbologiadel sistema che noi abbiamo utilizzato per co-struire questo modello d’Universo e mettendoin evidenza, ad esempio nel caso dei chakra,come qualcuno ci abbia messo pesantemente lemani e abbia alterato significato di un colorepreciso: l’arancio, che tecnicamente in essi nonè presente.I chakra all’inizio non erano sette ma quattrocome risulta anche degli studi di Stainer. An-dando riprendere il loro significato simbolicoe a vedere il colore corrispondente, ci ritro-viamo esattamente con il nostro modello a sei
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colori, a sei frequenze e sei direzioni, che co-struisce tutto l’universo, in parole povere il mo-dello costruito con il nostro cervello è in gradodi spiegare dalla psicanalisi alla fisica quanti-stica, dal movimento del corpo alla geometria,a tutto quello che è appartenuto le vecchie cul-ture del mondo antico e alle nuove scopertedella fisica moderna. Perché ciò accade? Ci dobbiamo chiedere que-sto, e c’è una sola spiegazione: conteniamonella mente il modello dell’Universo perché loabbiamo fatto noi, e siccome ne siamo i creatorisappiamo esattamente, anche se inconscia-mente, come lo abbiamo creato. Ce lo dob-biamo solo ricordare! Dobbiamo solo riscoprireche l’Universo è stato creato da noi con un mo-dello virtuale a cui noi ora diamo delle dire-zioni, dei colori, delle frequenze e dei suoni, maanche tecnicamente sono la rappresentazionedi tutto con una sola chiave di lettura.Il TCT ora è diventato un modello di descri-zione universale perché ci siamo resi conto che,le tre assi su cui si basa, spazio-tempo-energia,sono tutto, non c’è altro nell’universo virtuale:l’asse dell’energia è legata al sistema cinestetico,quella dello spazio a quello visivo e quella deltempo all’auditivo. Si costruisce così un sistemacomportamentale visivo, uditivo, cinesteticoche ha una fortissima relazione con lo spazio,il tempo ed energia. Per questo quando diciamoaperte “Che bella giornata!” guardiamo in alto,oppure quando diciamo “il diavolo e il peccatostanno in basso”, come dire che il cattivo è sot-toterra, o ancora quando ci riferiamo al il pas-sato guardiamo verso sinistra, al futuro versodestra.È fondamentale comprendere come i compor-tamenti tra le diverse persone siano legati a que-
sto, perché ognuno di noi ha dentro di sé il cen-tro di questi assi come descritto nella Torah.Nella Torah ebraica c’è un chiaro piano di rife-rimento su come sia fatto l’universo, in essa c’èscritto che le dimensioni sono sei e sono alto,basso, destra e sinistra, avanti e indietro, guardacaso come modello del TCT che noi stiamo uti-lizzando, ma c’è di più perché ognuno di noi èil centro dell’universo, questo è un concettogeometrico.
Come il punto 0 dell’asse cartesiano?Si, ognuno di noi contiene il punto 0 dell’assecartesiano, quindi quando ci incontriamo ioe te, mentre ci guardiamo, mettiamo in sovrap-posizione le nostre assi dello spazio, dell’ener-gia e del tempo, così possiamo colloquiare.Questo se io sono visivo e tu sei visiva. Ma seio sono visivo e tu sei auditiva, quando ci par-liamo mentre io ti guardo tu ti giri di lato perspostare l’orecchio verso di me che è il puntoda dove entra il suono, con quel sistema di-ventiamo dissonanti e il mio asse dello spaziosi sovrappone al tuo asse del tempo, così nonci capiamo perché io cerco di interpretare vi-sivamente i suoni. In questo contesto un au-ditivo e un visivo stanno semplicementedimostrando che la loro tipologia di assi nonè sovrapposta bene.Questo centro ha sede nella testa, non nelcorpo, quindi se inclino la testa verso il basso eguardo per esempio il foglio sul quale sto scri-vendo, l’asse che normalmente è davanti/dietronel rapporto io-te diventa sopra/sotto, quindicon il gesto d’abbassare la testa si porta in ver-ticale. In questo contesto il parametro grafome-trico o grafologico rivela alcuni parametri inrelazione alla pressione della penna sul foglio,
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come scrivere il modo leggero è un andare dellapenna verso l’alto o non voler in qualche modoavere dei rapporti con l’altro.Quindi si vede chiaramente che questi assi car-tesiani che ognuno di noi contiene, sin spo-stano nello spazio, nel tempo e nell’energia,come io sposto la mia testa.
Un po’ come quando, scrivendo, si lascia uncerto margine alla sinistra attribuibile al pas-sato...Si, infatti uno che scrive distanziato dal rigo,viene interpretato dai grafologi come qualcunoche non ha i piedi per terra, che non possiedeil contatto con la realtà. Ma ora siamo in gradodi dire: quale realtà? Spazio o temporale? Vediche questo sistema ti offre più informazioni!
Completa...Già, ed è molto più semplice.Ecco come nel nostro corpo, che è del tutto vir-tuale (guarda come l’ho presa alla lontana), cisono tre fondamentali ghiandole: Pituitaria,Carotidea, Pineale. Sono tre elementi che sonoin grado in qualche modo di interpretare le in-formazioni che vengono dallo spazio, dal tempoe dall’energia, la pineale sente il campo magne-tico cioè è legata all’asse del tempo, la pituitariasente la gravitazione, la carotidea (tiroide) sentei campo elettrico. Un tumore alla pituitaria peresempio produce gigantismo o nanismo, ed èla prima cosa negata la forza del campo terrestreche ti fa crescere più o meno a seconda dellaforza che ti attrae. Altro esempio, se si abita vi-cino ad una fonte di campo elettrico, cioè adun traliccio dell’alta corrente, viene un tumorealla tiroide, e ancora, se metti ad un piccioneuna calamita in testa, questo non si orienta più
per un po’ di giorni perché il campo magneticodella sua pineale viene sopraffatto dal campomagnetico statico della calamita.Con questo sistema abbiamo tre assi che sonostati collegati a tutto e ci danno una chiave dilettura del tutto. Non c’è nulla che sfugga a que-sta banalità, dove tutto l’Universo viene vistosemplicemente come un’operazione geome-trica, quindi del tutto sganciata dalla fisica,dalla matematica, dalla storia e le uniche ope-razioni che noi riusciamo a fare sono quelle fon-damentali: traslazione, rotazione, cambiamentodi dimensione e piano speculare.Ancora meglio, l’unica operazione veramenteesistente in tutto l’Universo su cui possiamoscrivere qualunque cosa è separazione-unione.Non c’è altro.Qualunque cosa io faccio la vivo come una se-parazione da qualcosa o un’unione a un’altracosa. Questo nasce dal fatto che la prima eunica cosa, che la Coscienza ha saputo fare es-sendo una, è dividersi in due dando così vitaalla dualità: fotone e antifotone, maschile e fem-minile, spirito e anima, eccetera e da qui vienefuori tutto l’Universo.Ecco che la ghiandola pineale acquisisce impor-tanza perché se la perturbi, perturbi anche tuttequelle che sono le tue informazioni sul campomagnetico, cioè sull’aspetto auditivio, ossia per-cezione legata magnetismo terrestre in qualchemodo.
La pineale sarebbe quindi un contatto moltointerno e diretto con la nostra Anima?Assolutamente, non a caso va ricordato chel’alieno inserisce un microchip che probabil-mente ha le caratteristiche di un campo magne-tico variabile pulsato, davanti alla pineale un
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per cui fa come i telefonini: disturba questaghiandola alterando il contenuto di serotoninadeacetilasi, che trasforma la serotonina in me-latonina e quindi produce una variazione sututti gli ormoni interni, producendo stati dipercezione alterata.Come sempre nel mito c’è scritto tutto. Esso cidice sostanzialmente che l’apertura del “terzoocchio”, non è da attribuire solo alla pineale,bensì alla somma di tre forze: pineale, pituitariae carotidea. Tutte e tre messe assieme si uni-scono per dare l’apertura di quella porta cheviene identificata come terzo occhio, in fisica sipotrebbe dire che è necessario avere le misuredel campo elettrico, gravitazionale e magneticoper poter percepire l’universo come è vera-mente fatto.Se questo è vero, si rende necessario che le treghiandole lavorino allo stesso modo, in un fun-zionamento che è si chimico, ma anche coscien-ziale.Allora quando mi si apre il terzo occhio?Esso si apre quando un individuo fa medita-zione per anni, quando acquisisce consapevo-lezza di Sé, quando comprende chi è e mettequindi il suo corpo in condizione di poter alte-rare l’equilibrio giornaliero, probabilmenteemettendo quelle endorfine che sono necessa-rie a fare in modo che la pituitaria, la pineale ela carotidea facciano “qualcosa” andando infase chimicamente.Questo nel mondo virtuale sarebbe la rappre-sentazione di una porta, di un’immagine del-l’universo come tu stesso, in realtà, hai creato.Il terzo occhio è quindi la somma del contri-buto delle tre ghiandole, che poi sono i tre cha-kra.Va sottolineato nuovamente che nella stesura
dei chakra i colori sono stati alterati, forse in-volontariamente, e gli errori sono tre: Il primochakra partendo dall’alto che si dice essere ditutti i colori e a cui la gente attribuisce erronea-mente il bianco, in realtà è trasparente, comepochissimi esoteristi dicono, e rappresenta il co-lore della coscienza, mentre il settimo chakralegato ai genitali è rosso, simbologicamente rap-presentato da un triangolo con la punta rivoltaverso il basso, incastrato dentro ad un qua-drato. Il triangolo è la rappresentazione del-l’anima, il quadrato della terra.Simbolicamente significa che l’anima si incarnanella terra, nell’unico livello in cui è possibile(il settimo) poiché negli altri non esiste la divi-sione ivi presente.I livelli sono gli stessi che noi vediamo con ilTriade Color Test che partono dalla coscienzainiziale e arrivano fino in fondo al livello dellarealtà materiale, partendo da Brahma il primo,Brahman il secondo che possiede due petalicome il fiore di loto, che va ad identificare ildualismo, poi ci sono gli altri livelli che io de-scrivo in Genesi con la Pagot, il film in cuiBruce Lee, nella pagoda a cinque piani, devesconfiggere i cinque combattenti che rappresen-tano i cinque livelli di alieni, per arrivare alsesto piano che è la rappresentazione della co-scienza totale, partendo dal piano che rappre-senta la Terra. Cosa vediamo nel film? BruceLee è un operatore di coscienza, i padroni (glidei) rapiscono i suoi genitori (maschio/fem-mina = Spirito/Anima), in poche parole gli tol-gono la memoria di chi lui sia per spingerlo acompiere azioni illegali. Bruce Lee fiuta e com-batterà contro coloro che rappresentano chi èsopra di noi, nell’ultimo livello (il quinto pianonella pagoda) incontra un combattente altis-
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simo, nero di pelle, fotofobico perché indossaocchiali scuri, e in effetti il protagonista riusciràa sconfiggerlo solo facendo entrare la luce nelpiano, ossia la coscienza. Ora Bruce Lee può sa-lire sul tetto della pagoda (coscienza) ma decidedi ritornare giù perché non ha più bisogno diandare in cima che significherebbe tornare indietro, bensì decide di andare avanti. Ecco per-ché il concetto della new age di ascesa è fuor-viante, tu non devi ascendere per avereconsapevolezza di te, ma scendere fino in fondonel senso di acquisire, fare esperienza.In questo contesto ti faccio notare il vero e ilfalso sul mito di Gesù Cristo che sono due per-sone: Yeshua e Krishna.Krishna la rappresentazione di Visnu, cioèl’alieno, dio, Yahweh, Geova. Quindi Cristo èil figlio di Geova ma nel mito rappresenta ilDio che si fa uomo. Siamo noi quel dio crea-tore che si fa uomo per fare l’esperienza dellavita terrena.In questo contesto, essendo il mito sotto gliocchi di tutti, da tutti può essere giustamenteinterpretato, ma Visnu non lo può permetteree allora trasforma la figura di Krishna nel salva-tore, colui che viene a fare il patto di una nuovaalleanza che in realtà non c’è mai stata.
Ritornando alla pineale, c’è la possibilità di ar-restare e far retrocedere il processo di calcifi-cazione?Assolutamente si. Nella pineale sono stati rile-vati cristalli di calcite che hanno dei fenomenidi natura piezoelettrica, significa che se questaghiandola viene sottoposta a campi magneticinon continui, subisce una specie di “attiva-zione” di questi cristalli che cominciano scon-trarsi tra di loro creando un campo magnetico.
In questo modo è chiaro che la pineale primao poi si fonde!Qualunque tipo di malattia, a mio modestis-simo parere, è psicosomatica. La psiche e ilsoma, Jung direbbe l’anima e il corpo.Noi sappiamo che l’anima è solamente unaparte della coscienza della psiche vera e propria,che è formata da anima-mente-spirito con trecontributi differenti.Ogni individuo è il creatore della propria ma-lattia e la stessa gli serve per passare attraversouna specifica esperienza. Se non ne comprendiil significato la malattia si aggrava, ma nel-l’istante in cui comprendi cosa la coscienza stacercando di farti capire per aumentare la tuaconsapevolezza, la malattia non ha più bisognodi esistere, regredisce e scompare.Questo noi l’abbiamo visto con i fenomeni di ad-duzione aliena, l’equazione consapevolezza/gua-rigione è molto importante.
Per questa logica non è possibile influire suglialtri.Quando tu imponi ad un altro di guarire la suacoscienza potrebbe dirti “non guarisco perchéil mio karma è quello di passare attraversol’esperienza della malattia e semmai sono io chemi guarisco”. Il concetto fondamentale è scrittonel mito di Gesù: Non ringraziare me se tu seiguarito, è la tua fede che ti ha salvato. E nelmito c’è scritto tutto.Questo significa che non sono io a guarire te,bensì è la mia coscienza che parlando alla tuala convince a fare la guarigione su di te e questopuò essere un vero e proprio “miracolo”.Non hai bisogno di “dio” per guarire, tu seiDio.
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In che modo l’infrasuono ad 8 hertz influi-sce a livello di salute e benessere nella nostrabiologia?Stando alle pioneristiche ricerche di Andrija
Puharich gli 8 hertz sono una frequenza che
aiuta la nostra biologia in più modi. Sembra
che il segnale della mitosi cellulare presenta
questa specifica frequenza infrasonica e che pos-
sano essere importanti anche alcune armoniche
degli 8 hertz, ad esempio il Dott. Robert Bec-
ker dimostrò che il calcio, elemento indispen-
sabile anche nei processi di guarigione, è
rilasciato ad una frequenza di 16 cicli al se-
condo, ossia il primo multiplo degli 8 hertz
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RICCARDO TRISTANO TUIS:FREQUENZEE COSCIENZA
Intervista di Anna Biason
Riccardo Tristano Tuis: compositore, scrittore e ricercatore. Negli ul-
timi anni ha dedicato il suo interesse alle ricerche scientifiche più pio-
nieristiche come il paradigma olografico, la Teoria dei Molti Mondi e
l'effetto delle frequenze nell'attività cerebrale umana, nonché alle anti-
che conoscenze. Attualmente divide la carriera di musicista con quella
di scrittore e ricercatore.
nonché prima armonica. Il problema della me-
dicina dei nostri giorni è che preferisce concen-
trarsi sulla farmacologia per alleviare il sintomo
anziché lavorare sulla campionatura dell’organo
sano per poi ripristinarne la salute attraverso
una rifrequenziazione dell’organo malato. In
linea di principio un organo o un corpo malato
presentano una carenza elettronica e un abbas-
samento della sua frequenza naturale, pertanto
basterebbe riportare l’organo alla sua frequenza
originaria attraverso un amplificatore di fre-
quenze di ripristino, magari correlato a un
“bagno elettronico” (ionizzazione negativa) che
rivitalizza il corpo e azzera, o per lo meno ab-
bassa, la sua ossidazione dovuta ai radicali liberi
che creano la carenza elettronica. Questa tecno-
logia in via di sviluppo nella sola ricerca privata
sarebbe un disastro in termini economici per la
lobby farmaceutica, il cui fatturato supera il
prodotto interno lordo di interi Stati, che pre-
ferisce vendere il farmaco chimico per alleviare
il sintomo ma non trovare mai cure radicali poi-
ché si vedrebbe perdere i propri clienti… la sa-
lute è il più grande incubo dell’opulenta casta
medica. Per questo motivo lo studio degli 8
hertz e di altre frequenze e, più in generale, la
medicina frequenziale è ancora a uno stadio
pioneristico e semiclandestino per preservare la
propria incolumità dalle minacce fisiche delle
multinazionali del farmaco e dei baroni della
medicina, e pertanto non sappiamo ancora
quanto gli 8 hertz e altre frequenze possono es-
sere importanti per la nostra salute. L’influenza
degli 8 hertz al nostro benessere psicofisico la
si deve anche all’interazione che questo suono
acusticamente tenebroso e silenzioso, ma invero
portatore di vita, ha con il nostro cervello, le
sue funzioni e il rilascio neuroendocrino. Vi
basti pensare che ogni 30 secondi il cervello
umano ha bisogno di stazionare a questa bassa
frequenza per tenersi in salute e non sovracca-
ricarsi con le alte frequenze dello stato beta, lo
stato di ordinaria coscienza.
E a livello di percezione e di Coscienza?Ottima domanda perché fa da trait d’union alla
precedente e và all’essenza della cosa. Quello
che più mi preme quando parliamo di salute è
la funzione che le frequenze generano sul cer-
vello e la coscienza umana, il deus ex machina
della nostra salute. La salute fisica è uno spec-
chio del nostro grado di consapevolezza e d’in-
terazione con il segnale ambientale (realtà),
dunque la miglior medicina preventiva è
l’esplorazione della nostra coscienza poiché il
non conoscere sé stessi è l’humus psicosoma-
tico su cui cresce la patologia. Ebbene gli 8 Hz
sono la frequenza d’innesco alla sincronizza-
zione biemisferica, ossia un’integrazione fra il
lobo destro e sinistro della neocorteccia che ini-
ziano a dialogare senza il rumore di fondo di
un cervello de sincronizzato, che possiede
l’adulto ma non il bambino, dando così luogo
a molteplici fenomeni. Diversi studi mostrano
come sciamani, guaritori e chiaroveggenti
quando si concentrano emettono una predomi-
nanza di onde a 8 cicli per secondo, il cervello
diventa un amplificatore che emette un segnale
a questa frequenza che inizia a propagarsi nello
spazio circostante perturbandolo e modellan-
dolo in maniera più profonda. Forse il partico-
lare effetto generato dagli 8 hertz è dovuto al
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fatto che sembra che la risonanza dell’idrogeno
vibri a 8 hertz e visto che la nostra realtà si basa
sulla massiccia presenza di questo elemento, la
volontà umana (che forse genera anche questa
frequenza) si propaga più efficacemente attra-
verso questo vettore infrasonico che impiega e
risuona nei reticoli atomici delle cose per pro-
pagarsi, permettendoci anche la cosiddetta tra-
smissione extrasensoriale (che in linea teorica
si avvale del canale preferenziale che il fisico
David Bohm definì l’Ordine implicato che
struttura la materia) e il modellamento della re-
altà, come lo definisco nel metodo Zenix a cui
sto lavorando da anni. Un cervello la cui pre-
dominanza di onde cerebrali sono a 8 hertz è
un cervello potenziato che solitamente rispec-
chia un più alto livello di consapevolezza ed im-
permeabilizzazione dell’input esterno che tende
a influenzare i nostri processi cognitivi in ma-
niera inconscia. Studi recenti hanno dimo-
strato che il cervello dei meditatori esperti (che
presenta molti picchi di onde theta e di pro-
fondo alfa, corrispondenti agli 8 hertz) è meno
soggetto all’influenza dei subliminali. La vec-
chia psichiatria definiva lo stato meditativo
come stato alterato del cervello quando in re-
altà è uno stato potenziato del cervello a più
alta coerenza. Lo stato theta e alfa semi-perma-
nenti è l’evoluzione dei cervelli della scimmia
sapiens, che ha ancora bisogno della tecnologia
per non sentirsi limitata e preferisce fare con-
tratti costosi con gestori telefonici che vendono
cellulari ammazza-neuroni anziché impiegare la
gratuita e salutare telepatia, e questa evoluzione
è portata avanti da chi pratica meditazione e so-
prattutto auto-osservazione, questi è l’anello
mancante tra la scimmia e Dio, colui che ge-
nera coscienza nell’arido campo d’incoscienza
collettiva umana.
Probabilmente un’altra cosa che rende speciali
gli 8 hertz è la loro correlazione alla tonica della
Risonanza di Schumann (le frequenze estrema-
mente basse del campo elettromagnetico terre-
stre) la cui frequenza è 7,83 hertz, che in
termini musicali potremmo definire un 8 hertz
calante. Personalmente vedo la risonanza di
Schumann come le frequenze cerebrali di Gaia,
frequenze presenti anche nel nostro cervello e
che probabilmente entrano in risonanza con
quelle del campo terrestre che fa da amplifica-
tore cerebrale.
Essendo per noi impossibile udire questa fre-quenza, altre frequenze come i 432 hertz (ti-tolo peraltro del tuo libro) hanno un’azionesimile?Ottima domanda. Incominciamo con lo sfatare
l’alone magico dell’intonazione a 432 Hz dato
dai musicisti new age che si sono accodati a
questa ricerca solo per vendere i loro dischi.
L’intonazione a 432 Hz è funzionale al registro
umano, per questo il Belcanto, il gotha della li-
rica, e lo Schiller Institute stanno portando
avanti questa intonazione più eterea rispetto
allo standard musicale che iniziò con un diktat
europeo nel 1971. Da test preliminari l’intona-
zione a 432 hertz stimola meno il Sistema Ner-
voso Centrale e dunque basterebbe uno studio
scientifico che confermasse questi test per dar
valore alla scelta del La corista a 432 Hz. Dopo
l’uscita del mio saggio 432 hertz: la rivoluzione
musicale ho trovato alcuni ricercatori interes-
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sati a studiare questa intonazione ma a causa di
mancanza di fondi non si è più fatto nulla, per-
tanto allo stato di fatto non sono a conoscenza
di alcuno studio scientifico che avvalori le fre-
quenze presenti nell’intonazione a 432 Hz,
escludendo ovviamente gli 8 e i 16 hertz che tro-
viamo sia sulla scala temperata che sulla mia
scala aurea ove quantizzo la scala musicale con
note solo sui multipli dell’8.
Nell’ottica che determinate frequenze hannoun’influenza diretta sul nostro apparato bio-logico, esistono frequenze che potremmo de-finire “nocive” per il nostro stato di salute ebenessere?Sì, tra le frequenze vicine allo spettro acustico
le più nocive sono alcuni specifici infrasuoni
che ovviamente non sono quelli che intercor-
rono tra i 7 e i 9 hertz. Di fatto, dopo un tempo
più o meno prolungato, determinati infrasuoni
possono provocare nel soggetto stati d’ansia,
malesseri, tristezza, vertigini, nausee, restringi-
mento del petto e mal di testa. Sembra che tra
i primi a fare ricerche con gli infrasuoni furono
i nazisti che li usarono durante i loro comizi
propagandistici per stimolare disagio e paura
nella folla. In seguito si è perfezionato il loro
uso tanto che gli infrasuoni, se veicolati da can-
noni infrasonici di grosse dimensioni, sono
strumenti di distruzione di massa e sono stati
impiegati durante la Guerra del Golfo dal cri-
minale esercito degli Stati Uniti. Questa tecno-
logia in scala ridotta è in dotazione anche dalle
forze dell’ordine italiane che non si fanno pro-
blemi a servirsene sulla popolazione se richiesta
dai poteri forti.
C’è la possibilità che questi studi possano esserutilizzati, o è già stato fatto, per manipolare ilgrado percettivo dell’essere umano?Sì, ci sono diversi studi top secret da parte dei
militari e dei servizi segreti che impiegano spe-
cifiche frequenze sulla banda dei megahertz e
terahertz con cui si propaga un segnale che pre-
senta al suo interno, subliminali e comandi
post-ipnotici oppure creano la voce nella testa
in cui sembra che il militare parli al soggetto.
Penso non sia un caso come molti squilibrati
dietro alle stragi che hanno riempito i notiziari
di cronaca nera una volta interrogati dicono
che una voce nella loro testa gli diceva di ucci-
dere e loro si sentivano costretti a ubbidire. Lo
stato dell’arte di questa tecnologia è tale che ora
si può tracciare una specifica persona in mezzo
a una folla attraverso la sua firma quantica
(ognuno di noi ha una sua specifica frequenza
di risonanza che lo contraddistingue) e inviare
un segnale direttamente al suo lobo parietale o
alla corteccia visiva per manipolarne la perce-
zione, facendogli vedere cose che non esistono,
e persino fargli una scansione cerebrale in cui
attraverso una tecnologia avanzata si prendono
gli impulsi elettrici generati dalle cellule cere-
brali per essere tradotti in linguaggio umano,
leggendoci così la mente.
In che modo possiamo contrastare questo con-trollo? Personalmente conosco una persona che ha
avuto un’esperienza d’intrusione mentale, pre-
sumo da parte di un organismo militare de-
viato, in cui ha incominciato a sentire una voce
robotica che s’inseriva nei suoi pensieri e inco-
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minciava a dare ordini. Fortunatamente questa
persona ha un cervello più che potenziato e un
livello di coscienza tale che dopo un iniziale
senso di panico e di dolore fisico (il segnale era
ad alta frequenza e surriscaldava una specifica
area cerebrale) la persona si è concentrata e con
la forza di volontà ha visualizzato il suo cervello
come se fosse schermato e il segnale non po-
tesse raggiungerlo. So di altre persone che non
hanno allenato tali capacità e non hanno modo
di difendersi da questa tipologia di attacchi,
tanto che hanno creato un’associazione che sta
denunciando queste sperimentazioni che in Ita-
lia proseguono da decenni (ho sentito di un
caso di un attivista politico che fece una denun-
cia per gli attacchi elettronici cui era soggetto).
1) Che genere di parassiti si nutrono delle vi-brazioni delle nostre emozioni?Questa è una domanda che la scienza uffi-
ciale non risponde, o meglio non vuol ri-
spondere perché collusa trasversalmente al
fenomeno, e potrà sembrare assurda a chi
non è addentro a questa fenomenologia.
Personalmente sto investigando il fenomeno
del parassitaggio da circa dieci anni e mi
sono dovuto addentrare nel mondo dell’eso-
terismo e dello sciamanesimo per farmi
un’idea più completa. Khartika Gunawan,
una donna che compie le uscite dal corpo
ad un livello molto avanzato, parla di queste
razze parassite che disturbano l’uscita fuori
dal corpo e che come vampiri si nutrono del-
l’energia umana, specie quella emozionale
negativa. Robert Monroe nel suo libro Far
Journeys, fu tra i primi in tempi moderni a
parlare di questo scomodo tema che co-
nobbe durante uno dei suoi viaggi astrali
grazie a un essere che volle informarlo e
trovo interessante uno specifico passaggio
che voglio citarvi:
C’è una speciale “energia” chiamata loosh che è
preziosa e bramata da qualcuno da qualche parte.
Quelli che raccolgono questa energia hanno creato
un luogo in cui produrla e mieterla: la Terra. L’evo-
luzione che ha avuto luogo sulla Terra è solo una
catena di cambiamenti che il creatore di questo si-
stema ha innescato per ottenere più elevata qua-
lità e quantità di loosh. Questa energia è fornita
dagli animali che lottano per la vita e, quando ter-
mina il ciclo vitale, il loosh può essere raccolto.Ma
la maggior parte può essere ottenuta dagli esseri
umani mentre vivono. Quando questi hanno sen-
timenti come l’amore, la solitudine, il desiderio,
l’amore per i genitori, il dolore, ecc. può essere mie-
tuta un’alta qualità distillata di loosh, che è di
gran lunga meglio di qualsiasi altro tipo.
Di fatto alla mia prima uscita dal corpo ho
fatto un’esperienza con quelli che Carlos Ca-
staneda chiamò los volatores, e non è stata
per niente piacevole; come uno sciame que-
sti parassiti si sono subito avventati sul mio
corpo astrale ed io impreparato a questo re-
pentino attacco sono ritornato bruscamente
dentro il mio corpo in fibrillazione. Tratto
l’argomento del parassitaggio proprio nel ca-
pitolo conclusivo di un libro che sto ulti-
mando in questi mesi, ove espongo le
rimarchevoli e pioneristiche ricerche di Cor-
rado Malanga, un’autorità nella compren-
sione dell’interferenza aliena, fenomeno che
certamente fa la parte da leone nella vasta e
complessa fenomenologia del parassitaggio.
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2) In che modo possiamo aiutare i nostri figlinel sviluppare le loro percezioni, nel tenta-tivo di rompere l’anello della catena che hatenuto legati noi?I cervelli dei bambini sono potenziati all’ori-
gine, di fatto stazionano tra il theta e l’alfa, e
solo con l’interazione con i genitori, l’educa-
zione, gli insegnanti e la società incomin-
ciano lentamente a involvere nello stato beta,
lo stato di ordinaria coscienza della scimmia
sapiens. Questo decadimento, programmato
geneticamente, è in parte dovuto a quello
che nella mistica indù è chiamata la caduta
del serpente, ossia l’energia bosonica della
kundalini che dal 6° e 7° chakra scende al 1°
e 2° chakra. In questa caduta il bambino di-
venuto adolescente smette di impiegare il cer-
vello e la neurochimica dell’illuminato
(N,N,-dimetiltriptamina, pinealina, ossito-
cina, ecc.) che rende l’infanzia quasi uno
stato di beatitudine e inizia a “ragionare”
con gli organi genitali e con la neurochimica
del sesso (adrenalina e dopamina). Dob-
biamo sapere che per i bambini è più facile
generare pensiero integrale (pensiero origi-
nale) perché hanno meno filtri sociali e al-
goritmi sociali con cui processare le
informazioni; dunque i bimbi sono dei po-
tenziali geni finché non li limitiamo con le
sovrastrutture mentali che la società ci ha in-
serito a nostra volta. Più lasciamo selvaggia
la loro natura, e stimoliamo in loro un sano
pensiero critico, e più proteggiamo l’evolu-
zione umana che solo pochi stanno por-
tando avanti, ossia i bimbi che sopravvivono
al pensiero predefinito che ci viene inserito
a causa di modelli educativi volti a instupi-
dire e robotizzare le nuove generazione in
menti ad alveare anziché farle crescere nel
loro Io integrato e autodeterminato. Un Io
integrato e non soffocato dall’ego è una piat-
taforma psichica necessaria ove far svilup-
pare il lato percettivo del bambino e questo
gli permetterà d’interagire proficuamente
con i codici di struttura di questa realtà vir-
tuale.
In ambito educativo consiglio di usare il co-
siddetto metodo socratico, reso famoso dal
grande filosofo greco, e le relative domande
socratiche, che hanno lo scopo di estrarre le
intuizioni, stimolare l’intelligenza e radicare
più in profondità l’insegnamento al bambino
attraverso una comprensione più olistica - e
dunque non per un mero apprendimento
mnemonico - spingendolo infine a espri-
merlo a parole proprie per fare proprio l’in-
segnamento.
Oggi l’educazione è intesa come il processo
di trasferimento e immagazzinamento men-
tale d’informazioni, ma in origine il signifi-
cato di educare era diametralmente opposto
poiché il termine, letteralmente, significa ‘ti-
rare fuori’. Nell’antichità l’educatore aiutava
gli studenti a ‘tirare fuori’ il proprio pensiero
critico, le proprie intuizioni e la propria crea-
tività con cui plasmare il proprio pensiero.
Chi ha una certa dimestichezza con il mondo
orientale, vedrà come questo metodo d’inse-
gnamento ricordi quello dei maestri Zen che
insegnano attraverso le domande e sul come
porsele, anziché sulle risposte preconfezio-
nate.
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Fino a qualche decennio fa, la psicologia si oc-
cupava solo della manifestazione superficiale di
ciò che, successivamente, si ritenne essere solo
la punta dell’iceberg, generando una scoperta
fondamentale: la vita psichica più profonda,
quella inconscia.
Ora si comincia a costruire una psicologia tri-
dimensionale, che si avvicina sempre di più alla
comprensione di ciò che costituisce il nostro es-
sere integrale, attraverso una visione sempre più
ricca e ampia, che riconosce una piccola parte
cosciente e un’enorme livello più profondo
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TRA SÉ E SÉdi Anna Biason
Anna Biason: ideatrice e autrice del metodo MetaCoaching, insegnante diYoga, studiosa di psicosintesi, linguaggio non verbale e meta comunicazione. Di-ventata madre si specializza nella PNL con i bambini, nello specifico in tecniche,valori e comportamenti per accrescere la fiducia nei figli. Conduce studi come ri-cercatrice indipendente su antiche tradizioni e scuole di pensiero. La sua passioneper la Trascendenza, nella sua accezzione più profonda, e l'orientamento versola ricerca dei segreti dell'Anima, colora ogni momento della sua vita.
qual è l’inconscio, due mondi che si alternano
e si intrecciano lungo le dinamiche della nostra
esistenza.
Il fiore del loto affiora oltre la superficie dell’ac-
qua, ma le sue radici affondano nella terra, così
noi siamo coscienti dei nostri atteggiamenti e
dei nostri impulsi nel fare certe cose, ma le loro
vere cause ci sfuggono, poiché affondano le ra-
dici nel profondo, lasciandoci intravedere solo
la manifestazione ultima.
Perché tutta la nostra psiche non è cosciente?
Perché mentre la mente consapevole di un
adulto elabora e interpreta, attraverso innume-
revoli associazioni, al massimo poche decine di
informazioni al secondo, la mente inconsape-
vole ne processa decine di milioni. La nostra at-
tenzione può seguire solo pochissime attività
alla volta, perciò sarebbe impossibile per noi ge-
stire una tale molteplicità di attività, elementi
ed informazioni.
Più l’attenzione è concentrata, più il campo si
contrae “allontanandosi” dalla ricca vita dell’in-
conscio. Avviene così una riduzione del campo
della coscienza, e si erge una sorta di separa-
zione più “spessa”, tra la parte cosciente e il
resto della psiche.
Ovviamente si tratta di un meccanismo per-
fetto e funzionale dal momento in cui la con-
centrazione ci permette di focalizzarci in
un’azione, tuttavia, in uno stile di vita moderno
che ci vuole sempre attivi e dinamici, preparati
e socialmente “interessanti”, veniamo in qual-
che modo indotti a sviluppare sempre più at-
tenzioni mirate che ci costringono al fattore di
prolungata concentrazione, e questo non può
che creare uno scudo sempre più indistruttibile
fra sé e il Sé, fra la parte cosciente e la vita in-
terna.
Fortunatamente ci è stata data la facoltà di so-
gnare così, mentre la parte cosciente è inattiva,
l’inconscio trova libero “sfogo”, attività senza la
quale tutto il nostro apparato fisico-sottile an-
drebbe letteralmente in tilt, ma questo non è
sufficiente ad alimentare l’equilibrio del nostro
microcosmo. Essendo il nostro Io più profondo
la radice del loto, esso è la componente che
anima il nostro comportamento, le nostre
azioni, la nostra salute il nostro modo di essere
e la nostra percezione della realtà, e se ce ne al-
lontaniamo sempre più, innalzando barriere, ri-
schiamo di diventare solo marionette mosse da
invisibili fili.
Chi un tempo praticava le antiche scienze del
sapere, conosceva bene l’importanza di effet-
tuare tecniche introspettive, spesso in isola-
mento, da alternarsi alla vita di comunità. È
quantomai importante ai giorni nostri, alter-
nare i momenti di concentrazione di cui neces-
sitano le azioni (contrazione), a momenti di
rilascio della nostra coscienza (espansione), me-
diante tecniche consapevoli di meditazione,
yoga nidra e respirazione cosciente.
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La Epifisi, o ghiandola pineale, è una piccolis-sima ghiandola dalle dimensioni di un chiccodi riso, di colore rosso-marroncino perché moltoirrorata di sangue, e che si trova posizionata alcentro del cervello, giusto sopra il cervelletto,formando parte del “tetto”del Diencefalo.Nei mammiferi ha fisiologicamente, più unafunzione endocrina che fotoricettiva diretta,quale la retina, in quanto sintetizza e secerne al-cuni ormoni, quali la melatonina e la pinea-lina. E’ la ghiandola endocrina “maestra”, checontrolla tutte le altre, modulando con il si-stema ipofisario-ipotalamico i nostri cicli e ritmi
biologici (luce-tenebre), la crescita, la longevitàcellulare, il sonno, la riproduzione e la rigene-razione cellulare, lo sviluppo sessuale.Un ormone è un messaggero biochimico speci-fico che ha come fine ultimo la omeostasi, cioèla stabilità dell’ambiente corporeo interno. Lasua funzione si basa quindi sulla comunica-zione, sul controllo e sulla trasformazione di se-gnali , decodificati poi dalle singole cellule.Secondo la medicina orientale, la pineale “legge”il campo di energia sottile lo decodifica e lo tra-smette attraverso il sistema neuronale lungo lacolonna vertebrale come vibrazione risonante.
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GHIANDOLA PINEALE:CONNESSIONE
FRA IL MACROCOSMOED IL MICROCOSMO
della Dott.ssa Antonella Rodari
Antonella Rodari: laureata in medicina presso l'Università di Graz, successivamente si specializza in Bioe-nergetica. La sua missione di medico è quella di comprendere i pazienti, non solo a livello fisico, ma soprattuttoa livello mentale, emozionale e causale.Sempre più vicina alla medicina quantistica, mira a condurre il paziente verso la Conoscenza del Sé, al prendereconsapevolezza delle proprie abitudini alimentari correggendole ove necessario, a realizzare le proprie capacità direcupero e a gestire le proprie Emozioni con lo scopo ultimo di comprendere ciò che la malattia ci vuole insegnare.
L’informazione “viaggia” ad altre parti del corpoattraverso canali di energia, campi bioelettrici,fibre nervose e il sistema circolatorio.Come spiega il Professor Lissoni (medico chi-rurgo dell’università di Monza e sommo espertoa riguardo) l’epifisi è il punto di intreccio fra iritmi energetici universali ed il singolo organi-smo, fra il Macrocosmo ed il nostro Microcosmo.È il centro del sistema psico-neuro-immuno-en-docrino: riconosciute infatti sono le sue funzio-nalità psichiche (che predispongono allatelepatia, remote viewer) e navigazionali (comelettore del campo magnetico), e le sue proprietàantiossidanti, oncostatiche ed immunomodu-latrici. E ancora di più, è la sede che rende pos-sibile l’espressione della Coscienza ..come“intuì ”Descartes..potremmo quasi parlare disede dell’Anima.Essendo il nostro organismo un “sistemaaperto”, in constante interazione con l’esternoed essendone la pineale il centro “cibernetico”,è di estrema importanza conoscere i fattoriesterni ed interni che ne sostengono e manten-gono nel tempo la salute.Tali fattori principali sono:- il rispetto dei ritmi biologici circadiani ( andarea dormire non troppo tardi e non esporsi inu-tilmente a fonti luminiche artificiali che inibi-scono la secrezione della melatonina)
- esercitarsi in tecniche di meditazione, di ascoltodel silenzio, di yoga, pranayama e tantra
- chiudere gli occhi più volte al giorno- estasi o meglio en-stasi (essere pienamentedentro Sé) raggiungibile sia spiritualmenteche sessualmente
- omeopatia (melatonina D 8, frequenze orga-notropiche della pineale e frequenze Schu-mann)
- ascolto di brani musicali specifici (vedi Ric-
cardo Tristano Tuis, Ananda Bosnan, Ro-berto Coccia ed altri)
- evitare il più possibile specie mentre sidorme, campi elettromagnetici, spegnerequindi i telefoni inalambrici, cellulari, wifi,wireless, eccetera
- fare controllare da un radiestesista le even-tuali zone geopatogene dell’ambiente in cuisi dorme.
Quanto all’alimentazione, consiglierei l’assun-zione di cibi VIVI: la qualità degli alimenti èdeterminata dalla quantità di Luce coerente“ordinata”, immagazzinata nelle cellule che in-geriamo e dal risultante valore di radiazione (vedi gli studi del Prof. F.A.Popp), quindi ladieta più raccomandabile è quella vegano-cru-dista di matrice biologica.Necessitiamo inoltre bere acqua a bassa mine-ralizzazione , esente da prodotti chimici, comeil cloro, il fluoro, residui farmaceutici, e metallipesanti.Andrebbero ovviamente evitati:- cibi industriali, per la presenza di additivineurotossici, e di alluminio e mercurio
- bibite ed alimenti confezionati in alluminioe alcuni tipi di plastica che rilasciano so-stanze tossiche
- aspartame e glutammato monosodico- trans-grassi e zuccheri raffinati- alcoliciVanno invece benissimo integrati nella dieta lealghe blu-verdi, la barbabietola e le prugne sec-che (perché inibitori naturali del fluoro), l’ac-qua di mare (Quinton), la curcuma, l’olio diorigano, i semi ed i germinati .Evitare stati prolungati di stress e ossigenare suf-ficientemente il corpo attraverso un esercizioFuscio moderato e la tecnica della RespirazioneCosciente.
25
Il contatto avuto con il Prof. Mamone Capria
in relazione alla presentazione delle tesi conte-
nute nel mio libro, è stato a dir poco illumi-
nante. Sfogliando le pagine del sito che il
professore mi ha consigliato, mi sono, per molti
aspetti, riconciliato con questo nostro tanto vi-
tuperato Paese e consolato nell’apprendere che,
contrariamente al senz’altro più famoso e cele-
brato cavaliere di Cervantes, non sono affatto
solo a combattere una lotta che pure oggi sem-
bra disperata, ossia quella per una corretta in-
formazione in medicina ed in tutti i settori nei
quali il potere del denaro, del commercio e
dell’affarismo a tutti i costi, è il solo valore uni-
versalmente riconosciuto; al di sopra perfino
dei valori etici, morali, culturali, civili e deon-
tologici che pure dovrebbero essere parte inte-
grante e strutturale di una qualsiasi società che
voglia a ragione e con cognizione di causa defi-
nirsi “democratica”.
In effetti, la riflessione su “democrazia e
scienza” è estremamente importante e stimo-
lante per tutti coloro che vogliano “guardare
oltre” e non accontentarsi di discorsi o atteggia-
26
MEDICINA E DEMOCRAZIA:DEL TRADIMENTO DI IPPOCRATEE DELLA MEDICINA DEGLI AFFARI
A cura del Dr. Domenico Mastrangelo
Domenico Mastrangelo: medico specializzatoin Ematologia, Oncologia, Oftalmologia e infinein Omeopatia. Dapprima ha diretto la ricercaclinica presso il centro di ricerca di una ditta far-maceutica, poi ha lavorato presso il centro di ri-cerca oncologica della Thomas JeffersonUniversity e del Wills Eye Hospital di Philadel-phia, dove ha appreso le tecniche di biologia mo-lecolare per l’analisi del genoma delle celluletumorali. Tornato in Italia, ha crea un labora-torio di ricerca presso il dipartimento di Oftal-mologia dell’Università di Siena, dove ancoraoggi lavora. Ha scritto più di cento articoli e ca-pitoli di libri in lingua inglese, impegnandosi pre-valentemente nella ricerca in Oncologia e inOmeopatia, ma sempre contro il corporativismomedico, le conoscenze “imposte” e le “certezze”di una Medicina che ritiene debba essere radical-mente cambiata.
menti di facciata. Se è vero, infatti, che “demo-
crazia” in senso lato è da intendersi come la “so-
vranità esercitata dal popolo”, è altrettanto vero
e facilmente constatabile, da chiunque, che
questo diritto/dovere di sovranità è raramente
esercitato e più spesso violato, nella vita quoti-
diana delle “Democrazie Occidentali”, special-
mente quando esso è in conflitto con gli
interessi, non solo e non sempre economici, di
“lobbies” o gruppi di potere che sovente si co-
stituiscono addirittura con la dichiarata inten-
zione di tutelare i diritti dell’individuo; è il
caso, ad esempio, del diritto alla salute, che,
nella Costituzione della Repubblica Italiana,
viene sancito dall’art 32. Dalla lettura di questo
articolo apprendiamo che:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell'individuo e interesse della collettività, e
garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può
essere obbligato a un determinato trattamento sani-
tario se non per disposizione di legge. La legge non
può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana.”
Partirei proprio dal dettato costituzionale in
materia di diritto alla salute, che mi pare rap-
presenti la più elevata espressione di ciò che si
può intendere per “sovranità popolare”, per il-
lustrare come, nella pratica quotidiana e nono-
stante le buone intenzioni del legislatore, il
diritto alla salute venga sistematicamente vio-
lato proprio in quelle democrazie nelle quali
viene sancito ed affermato con forza.
Posto che la Medicina, come diceva Sir William
Osler, “... è scienza dell’incertezza e arte della
probabilità”, non entro neanche nella spinosa
questione della “scientificità” della Medicina,
se non per dire, anzi riaffermare (dal momento
che l’ho già scritto nel mio libro) che la pretesa
“scientificità” della Medicina moderna dell’Oc-
cidente sviluppato e tecnologico, ancorché chi-
merica utopia, è, di fatto, una vera e propria
mistificazione. Mistificazione per altro indi-
spensabile e funzionale agli interessi economici
(e non solo) di tutti coloro (industrie farmaceu-
tiche, industrie di prodotti diagnostici, “aziende
ospedaliere”, “sistemi sanitari”, ecc.) che in que-
sto settore operano non già e non tanto nell’in-
teresse primario di un’umanità malata e
bisognosa di cure, ma a puro scopo di lucro. In
che modo la pretesa di “scientificità” accampata
dalla Medicina moderna, sia “funzionale” ad in-
teressi che nulla hanno a che fare con la salute
della gente, lo si può ben vedere esaminando
motivazioni e contenuti del secolare conflitto
tra Medicina Allopatica ed Omeopatia, che pur
riconoscendo origini comuni nella cultura
dell’Occidente sviluppato e tecnologico, è, ad
oggi, ancora irrisolto in quanto la Medicina Al-
lopatica (che è medicina dei farmaci), sancisce,
in verità in modo del tutto arbitrario, infondato
e unilaterale una sua pretesa superiorità basata,
appunto, su quella”scientificità” che manche-
27
rebbe, invece, alla Medicina Omeopatica.
Se guardiamo all’essenza della scienza medica,
non possiamo negare che esistono al mondo
tante medicine quante sono le filosofie ed i
modi di vedere ed interpretare la realtà. Qual-
cuno potrà trovare questo inappropriato, as-
surdo, insensato o perfino scandaloso, me se ci
pensiamo un po’, possiamo facilmente renderci
conto che si tratta di un dato di fatto, oggettivo
e incontestabile. Così, mentre la scienza medica
dell’Occidente sviluppato e tecnologicamente
avanzato si basa, da Cartesio in poi, sulla mate-
ria ed assume a suo principio fondante il ridu-
zionismo, ossia l’idea che si possa giungere alla
comprensione del funzionamento dei sistemi
complessi (quali, ad esempio, il corpo umano),
semplicemente smembrandoli, sminuzzandoli
ed analizzandone nel dettaglio i singoli compo-
nenti, le medicine dell’Oriente, dall’Ayurvedica
a quella tradizionale cinese, considerando il
corpo fisico come l’involucro esterno di
un’energia che è emanazione diretta della Na-
tura (nel senso più ampio possibile, incluso
quello della Divinità), poco si curano della ma-
teria e fondano i loro sistemi di pensiero e co-
noscenza sullo studio delle dinamiche di questa
energia, non solo all’interno del singolo indivi-
duo, ma anche nel rapporto tra l’individuo e
tutte le altre energie presenti in natura.
Come conseguenza diretta di questi due modi
di vedere ed interpretare la realtà che ci cir-
conda, la Medicina Occidentale, stabilito che
atomi e molecole rappresentano i “mattoni” co-
stitutivi di tutti i Sistemi Viventi e i Regni della
Natura, si occupa essenzialmente dello studio
e della manipolazione di questi “mattoni” e sta-
bilisce che tutto è regolato da interazioni mate-
riali tra atomi o molecole, rifiutandosi,
pertanto, di vedere o accettare realtà, situazioni
o circostanze che non comprendano in sé que-
gli elementi costitutivi basilari.
Le Medicine del vicino e lontano Oriente, d’al-
tra parte, data la consapevolezza del fatto che la
materia è un semplice “involucro” e che comun-
que anch’essa è una forma di energia (questo è
ammesso dalla stessa fisica, a partire da Ein-
stein!), si occupano prevalentemente dello stu-
dio e della manipolazione di questa energia e
delle sue intricate dinamiche.
Da questo angolo visuale, non esiste o almeno
non dovrebbe esistere disparità di dignità di un
sistema rispetto ad un altro, prova ne sia il fatto
che la Medicina Occidentale ha, ad esempio,
fatto sua e correntemente impiega l’Agopun-
tura che, come sistema diagnostico terapeutico,
NON HA un substrato materiale, ma si fonda
su una concezione anatomica del corpo umano
essenzialmente basata su flussi di energie il cui
regolare scorrere in “canali” che non hanno
alcun corrispettivo anatomico identificabile,
starebbe alla base dello stato di salute dell’indi-
viduo
28
Torniamo, allora, alla domanda: PERCHÉ la
Medicina Occidentale considera se stessa
“scientificamente” fondata e, all’opposto,
“scientificamente” infondati, tutti i sistemi non
basati sull’interazione materiale tra atomi e mo-
lecole, con l’eccezione, evidentemente, del-
l’Agopuntura, sulla “scientificità” della quale
quasi mai si pronuncia, anche se la adotta come
fosse una medicina “materiale”?
Si tratta, con tutta evidenza, di una posizione
pretestuosa che, come mi propongo di dimo-
strare nel mio libro, la Medicina Occidentale
ha adottato per scopi politici, a salvaguardia e
tutela di interessi economici, lobbistici e di po-
tere che, purtroppo, poco o nulla hanno a che
fare con la salute e il benessere dell’individuo
o, in altre parole, con la Medicina.
Non a caso, una medicina che consideri l’uomo
come un insieme di atomi ossia di particelle
materiali interagenti tra loro e con l’ambiente
esterno, finisce con il privilegiare interessi “ma-
teriali”, quali, appunto, quelli economici, poli-
tici e di potere ed emarginare tutto ciò che trova
fondamento in istanze non materiali come
l’energia, la “forza vitale” o l’anima. Ma da qui
a liquidare come “non scientifica” tutta la me-
dicina non fondata sulla materia, ce ne passa!
Un esempio è quello, già riportato, dell’Ago-
puntura, ma esistono altri casi ed altri esempi
che non si possono spiegare soltanto sulla base
di quella che, nel libro, chiamo la “presunzione
di scientificità”. D’altra parte, se l’accettazione
dei principi dell’agopuntura è in netta e stri-
dente contraddizione con l’esigenza di una
“scientificità” eminentemente materialistica,
non meno lo è l’assimilazione, da parte della
Medicina Materialistica, del concetto stesso di
“placebo”. L’effetto placebo consiste in una ri-
sposta terapeutica basata sulla somministra-
zione di un “farmaco fantoccio”. Pur non
somministrando un farmaco vero e proprio, il
medico è in grado di ottenere, tramite oppor-
tuni condizionamenti, un effetto di tipo stret-
tamente farmacologico… ma il farmaco non
viene somministrato ed è ragionevole presu-
mere (la Medicina Materialistica lo fa!) che l’ef-
fetto ottenuto sia di tipo “psicologico. Siamo,
evidentemente, all’antitesi del materialismo
Cartesiano, ma ciò non impedisce alla Medi-
cina Occidentale di appropriarsi di una simile
conoscenza ed usarla per un fine che ha dell’in-
credibile. Nelle mani della moderna Medicina,
infatti, l’effetto placebo diviene la pietra di pa-
ragone per esprimere un giudizio sull’efficacia
dei farmaci. In breve, prima che un qualsiasi
farmaco venga messo in commercio, deve pas-
sare attraverso una serie di indagini che ne de-
vono provare l’efficacia. Nella fase cosiddetta
“clinica” di sviluppo, il farmaco da valutare
viene somministrato a gruppi di pazienti per i
quali è indicato il suo impiego, ma, per rendere
tale valutazione coerente e priva di qualsiasi in-
29
terferenza non farmacologica, il gruppo di pa-
zienti da trattare viene suddiviso in due sotto-
gruppi; ad uno dei due sottogruppi viene
somministrato il farmaco attivo, mentre all’al-
tro viene somministrato un placebo. Alla fine
della sperimentazione si valutano i risultati ot-
tenuti nei due gruppi, procedendo in questo
modo: se, ad esempio, nel gruppo trattato con
farmaco attivo, il 60% dei soggetti ha risposto
positivamente, mentre una risposta positiva si
è verificata solo nel 30% degli individui trattati
con placebo, lo sperimentatore sottrarrà l’ef-
fetto placebo ottenuto nel gruppo di controllo
a quello globale ottenuto nel gruppo trattato
con farmaco attivo e concluderà che l’effetto
netto del farmaco è del 30% (ossia 60 – 30),
dato che nell’altro 30% dei casi, come dimostra
il gruppo di controllo (trattato con placebo),
l’effetto ci sarebbe stato anche se avessimo som-
ministrato soltanto acqua! Tutti d’accordo?
A prima vista si direbbe che tutto funzioni alla
perfezione e che un simile risultato sia perfet-
tamente ponderato e ragionevolmente accetta-
bile. Ma un’analisi più approfondita dimostra
che le cose non stanno affatto così!
Tanto per cominciare, la “Medicina della ma-
teria” e dell’interazione materiale tra molecole,
accetta e usa un effetto fondato sul nulla, per-
ché è del tutto evidente che l’effetto placebo si
sottrae alla logica dominante dell’interazione
tra particelle materiali. In altre parole, l’acqua
(o un qualsiasi altro tipo di placebo), a meno
che non sia quella miracolosa di Lourdes, non
può produrre effetti terapeutici di alcun tipo,
almeno limitatamente alla logica e ai principi
della fisica, della biologia e della biochimica
che stanno alla base della Medicina della ma-
teria. Come mai, allora, l’effetto placebo non
viene messo in discussione? Quali sono, se esi-
stono, le basi “scientifiche” dell’effetto pla-
cebo? La medicina Occidentale, moderna e
tecnologica, non sembra preoccuparsene più
di tanto!
Ma c’è un'altra questione, non meno impor-
tante. Nella necessità di usare un effetto del
quale non comprende la natura, ma che è stret-
tamente funzionale allo sviluppo e alla commer-
cializzazione dei farmaci (e al lucro che ne
consegue), la Medicina moderna sembra com-
pletamente indifferente al fatto che l’effetto pla-
cebo È UN EFFETTO TERAPEUTICO! Cosa
significa questo? Significa semplicemente che è
assurdo e incomprensibile “fare la tara” dell’ef-
fetto placebo su quello dei farmaci in quanto, A
PARITÀ’ DI EFFETTO, sarebbe altamente pre-
feribile usare una sostanza inerte (come l’acqua
o lo zucchero, appunto) che non un prodotto
chimico i cui effetti, nell’incommensurabil-
mente ampia gamma delle individualità umane,
sono sempre imprevedibili e, come tali, poten-
zialmente pericolosi. E invece, la Medicina Oc-
cidentale, tecnologicamente avanzata e
30
“scientificamente provata”, tratta l’effetto pla-
cebo come una sorta di sottoprodotto, da igno-
rare più che da indagare ed eventualmente
sviluppare per la salute e la tutela dell’incolu-
mità della gente. E si torna, così, alla domanda:
PERCHÉ TUTTO QUESTO ACCADE? Non
sarà, forse, perché il placebo esiste in natura ed
è completamente gratuito, mentre i farmaci
hanno dei costi e consentono ad interi settori
della società, di prosperare a spese e sulla pelle
della gente malata?
Questo modo ingiustificato, ma codificato e da
tutti accettato, di gestire lo sviluppo dei farmaci
a fini commerciali, che viene consigliato come
“regola d’oro” da seguire nello sviluppo e nella
produzione dei medesimi, conduce, alla fine,
all’ennesimo assurdo della Medicina Occiden-
tale, per il quale, constatato che un farmaco è
efficace nel 30% della popolazione malata, ci
sentiamo poi autorizzati, nella fase di produ-
zione e commercializzazione del prodotto, a
somministrarlo a tutti, incluso quel 30% di in-
dividui che avrebbero tratto giovamento anche
dalla sola somministrazione di un innocuo Pla-
cebo! … per non parlare di tutti i casi (che, a
conti fatti, sono spesso la maggioranza), nei
quali il farmaco non funziona affatto!
Ci confrontiamo, dunque, con una realtà,
quella della Medicina moderna, che da un lato
si auto compiace di una “scientificità” che non
le appartiene e dall’altro, millantata la sua su-
periorità su tutti gli altri sistemi di conoscenza
medica, fa un uso quanto meno eclettico (per
non dire ingannevole) anche di quelle cono-
scenze (come l’Agopuntura o l’Effetto Placebo)
di cui non è in grado di spiegare la natura!...
Tutto, ovviamente, non per amore di “scienza”
né per spirito di missione a tutela dall’indivi-
duo, ma solo ed esclusivamente per proteggere
un business di dimensioni cosmiche ed inim-
maginabili, quale quello dei farmaci.
Una Medicina veramente democratica non do-
vrebbe né creare né incentivare divisioni tra
Medicine “buone e cattive”, basate, come quelle
di cui si è detto, sul nulla, ma, caso mai, preoc-
cuparsi di unificare le conoscenze o comunque
renderle disponibili e accessibili a tutti. Demo-
crazia, in Medicina è, come affermo nel libro,
da un lato libertà del medico di scegliere come
curare i propri pazienti (anche con il semplice
placebo, se necessario!), pur nei limiti e con le
cautele imposte dal rispetto dei principi di
scienza, coscienza e conoscenza e dall’altro, li-
bertà dei pazienti di scegliere come essere cu-
rati. In questa prospettiva, la Medicina della
materia e soprattutto la Medicina dei farmaci
rappresentano, nella società moderna, la nega-
zione di questi elementari principi di Democra-
zia... e la ragione è tutta da ricercare nel denaro
e nella speculazione che le multinazionali del
farmaco pongono in atto (in questo protette
dalla cultura, dalla politica e dai governi delle
31
democrazie occidentali) ai danni dell’individuo
bisognoso di cure. E certo, se lo scopo di tale
speculazione fosse soltanto quello di sostenere
un mercato (quello del commercio dei far-
maci), che pure rappresenta una delle mag-
giori risorse economiche (se non la maggiore)
di tali democrazie, si potrebbe anche esser ten-
tati di considerarlo, alla stregua di altre specu-
lazioni (pensiamo a quella dei derivati del
petrolio), un fatto necessario e irrinunciabile
per tutte le economie fondate sul “capitale”!
In realtà, mentre stiamo già pagando e a caro
prezzo, lo scotto di politiche che speculano su
risorse energetiche potenzialmente molto dan-
nose, trascurandone altre più “pulite”, e ne
siamo tutti consapevoli, la speculazione sui far-
maci viene spesso sapientemente mascherata,
agli occhi dell’ignaro consumatore, da chi
(“Big Pharma” in testa, ma non solo!) presenta
i farmaci come la salvezza dell’umanità,
l’unico mezzo attraverso il quale è possibile
sconfiggere le malattie e addirittura, con i più
recenti studi sull’invecchiamento, l’unica po-
tenziale risorsa per sconfiggere la morte... al
punto che sarebbe folle e irresponsabile anche
soltanto pensare di curare un malato senza di
essi. Così la speculazione diventa missione e
l’affarismo salvezza dell’umanità, senza che a
nessuno sia consentito obiettare o argomen-
tare diversamente se non al prezzo di essere ad-
ditato da tutti, opinione pubblica compresa
(perché opportunamente indottrinata dai
media e potere!), come un folle, uno sconside-
rato o un ciarlatano.
Nei fatti, tuttavia, il business dei farmaci si
regge su due necessità fondamentali, evidenti
ed innegabili:
a. la NECESSITA’ di una umanità malata e bi-
sognosa di cure, perché senza malati non
avrebbe alcun senso produrre e vendere far-
maci
b. la NECESSITA’ che le cure ottenute non
siano definitive, perché se i farmaci curassero
veramente, ci sarebbe bisogno di essi soltanto
per periodi limitati di tempo e la loro produ-
zione ne risulterebbe gravemente compro-
messa.
Alla prima necessità si risponde semplicemente
evitando di porre in atto un efficiente sistema
di prevenzione delle malattie. Senza prevenire
le malattie, ma attendendo che esse si manife-
stino, diventa assolutamente indispensabile in-
tervenire con le terapie farmacologiche. A chi,
poi, obiettasse che esistono anche terapie non
farmacologiche (il placebo potrebbe essere una
di queste, così come l’omeopatia, la fitoterapia
e tante altre), la Medicina dei farmaci risponde
(sarà un caso?) che solo ed esclusivamente l’im-
piego dei farmaci è “scientificamente” provato
e nessun altro tipo di intervento è consentito o
considerato lecito o plausibile. Il “sistema”
32
stesso, dunque, conduce verso l’uso e il con-
sumo, spesso smodato, di farmaci con l’unico
scopo, com’è del tutto evidente, di proteggere
un business e non certo di sostenere chi ha bi-
sogno di cure. D’altra parte, impedire che le
persone ammalino non è un buon affare per-
ché non solo comporta ingenti investimenti in
ricerca e prevenzione, ma promette di abolire
totalmente il ricorso ai farmaci, con un danno
potenziale incalcolabile per “Big Pharma” e
tutto l’“indotto”.
Alla seconda necessità si risponde con la pro-
gettazione e l’impiego di farmaci che siano sem-
pre prevalentemente rivolti ad alleviare sintomi,
più che a curare malattie. Così, se partiamo dal-
l’evidenza e prendiamo atto del fatto che non
esistono farmaci che “curino” veramente le ma-
lattie (con la sola eccezione, forse, di qualche
antibiotico, ma anche qui ci sarebbe molto da
discutere!), ossia non esistono farmaci che siano
in grado di produrre la risoluzione definitiva di
quell’insieme di sintomi che comunemente de-
finiamo “malattia”, vediamo chiaramente come
il loro impiego, spesso smodato e irragionevole,
diventi a sua volta causa di ulteriore consumo
e, di conseguenza, sostegno e supporto insosti-
tuibili per il business farmaceutico. Mi riferisco
qui alla cronicizzazione delle malattie che si rea-
lizza quando il farmaco, come più spesso (o
quasi sempre) accade, viene impiegato non già
per “curare”, ma semplicemente per alleviare i
sintomi; è il caso, ad esempio, dei pazienti che
presentano dolori articolari e vengono trattati
con antidolorifici che non vanno mai ad inci-
dere sulle cause, ma semplicemente sul modo
di manifestarsi delle malattie che colpiscono le
articolazioni; ma è anche il caso dell’abuso degli
antibiotici che crea la comparsa di ceppi batte-
rici resistenti, sempre più difficili da debellare,
proprio con gli stessi antibiotici.
Molti, forse in buona fede, ma senz’altro scar-
samente informati, trovano a dir poco scanda-
loso che si possa sostenere che il business dei
farmaci si regga su una umanità malata che sia
e resti malata, possibilmente per tutta la vita;
prima di tutto perché questa sembra proprio
l’antitesi di ciò che ci si aspetterebbe dalla Me-
dicina e poi anche perché siamo tutti convinti
(o sarebbe meglio dire: qualcuno ci ha con-
vinto) che i farmaci hanno allungato la nostra
vita e ne hanno migliorato la qualità; quest’ul-
tima, in particolare, è la più grande bugia che
le “democrazie” occidentali abbiano mai inven-
tato e vadano impunemente sbandierando, a
protezione del business dei farmaci! La salute
dell’uomo migliora e può migliorare SOLO
con il miglioramento delle condizioni di vita e
con il benessere sociale … è la stessa Organizza-
zione Mondiale della Sanità a sancire questo
principio e: “ubi maior, minor cessat” … anche
se chiama “Big Pharma” o Sistema Sanitario
Nazionale!!!
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BABY SUN REVELATIONDI GIULIANA CONFORTO
Intervista di Anna Biason
Giuliana Conforto: Astrofisica prima, docente di meccanica classica e quantistica poi, Giuliana Con-forto snida i trucchi e gli inganni che stregano le menti umane, ritrovando così la sua natura di donnaamante della verità. Con emozione, impegno rigoroso e mente scerna, penetra le pieghe nascoste che ani-mano il mondo e il suo scrigno segreto: la materia nucleare.
Giuliana Conforto, astrofisica, docente di
meccanica classica e quantistica, donna molto
curiosa e ricercatrice di verità. Baby Sun Re-
velation: una pacata rivoluzione culturale?
È una rivoluzione culturale, una rivoluzione
astronomica e soprattutto una rivoluzione an-
tropica, ossia la rivoluzione della mentalità del-
l'uomo. Tutti i saggi, poeti e artisti l'hanno
sempre descritto, il mio compito è stato quello
di reinterpretare alla luce delle scoperte attuali.
Baby Sun è il piccolo sole al centro della Terra
e Revelation è l'apocalisse, ossia la rivelazione
di una realtà totalmente differente da quella
che abbiamo immaginato fino ad ora.
Crediamo di vivere all'interno di una palla di
roccia che vaga nell'universo, lontana dalla sua
fonte di energia, eppure già Zarathustra, Dante
e Giordano Bruno parlavano di un Sole al cen-
tro della Terra. Quando se ne parla la gente si
stupisce perché crede che il Sole sia una palla
di fuoco, questo Sole è un fuoco perché pos-
siede un'energia molto elevata rispetto a quella
che noi abbiamo in superficie, tuttavia è
un'energia che non distrugge bensì è vitale ed
ha una frequenza elevatissima, il cui messaggio
consente tutti i nostri processi vitali, a comin-
ciare dal concepimento. Questa forza vitale che
ci concerne così da vicino, è la Rivelazione di
una celerità intelligente, una rigenerazione che
sa discernere la specie, il programma genetico
e tutta una serie di eventi che accadono nelle
nostre vite.
Questo fuoco è in realtà un campo nucleare che
i fisici ora conoscono e chiamano debole, men-
tre i poeti e i saggi lo hanno chiamato Amore.
"L'amor che move il sole e l'altre stelle" come
diceva Dante, quello stesso Amore che si tra-
smette in tutte le nostre cellule. Il mio compito
è stato quello di affermare che non è solo poe-
sia, letteratura o filosofia, ma è una forza nu-
cleare che ha una sua realtà pregnante in ogni
corpo visibile, compresa la Terra, il Sole e l'altre
stelle e, ovviamente, il corpo umano.
Siamo pronti ad accogliere questa rivelazione?
Chi sta ai vertici del cosiddetto potere non lo è
affatto, anzi, la sta temendo moltissimo. Al con-
trario siamo pronti noi esseri semplici, noi che
amiamo la vita. Non lo è di certo chi ne parla
senza sapere cosa sta dicendo e mi riferisco ad
una certa cultura alimentata dalle religioni, per
prima quella cattolica che afferma di rappresen-
tare Gesù Cristo il quale disse "Io sono la Via,
la Verità, la Vita" e incredibilmente la Chiesa
non sa cos'è la vita. Nemmeno nessuna delle
spiritualità emergenti, che oggi vanno tanto di
moda, lo sanno, perché se scoprissimo che c'è
una forza nucleare benefica che può guarire il
35
corpo, liberarlo dalle sue paure e dai suoi pre-
sunti limiti, qualunque potere salterebbe, ed è
peraltro quello a cui stiamo assistendo.
Perché l'uomo ha sempre sentito la necessità
di delegare alle religioni, a guide, maestri e
presunti tali, la propria crescita interiore?
Per paura. Perché è convinto di essere limitato,
senza risorse e crede a quello che si può chia-
mare il lato oscuro della forza. Entrando in un
aspetto tecnico, la Forza che anima infiniti
mondi, come disse Giordano Bruno, in questo
tipo di materia rappresenta due lati, uno è
quello oscuro, che peraltro è quello che noi ve-
diamo "luminoso", è un campo elettromagne-
tico che domina tutta la comunicazione e
l'informazione del pianeta. Basandosi su un
tipo di comunicazione elettromagnetica, che
per sua natura è bipolare, ha prevalso il bipola-
rismo che se vogliamo è la divisione tra soggetto
e oggetto, uomo e Dio, io che parlo e tu che
ascolti, in pratica è una comunicazione estranea
che non coinvolge, come fa la vita, le nostre cel-
lule, non modifica il nostro corpo, non lo rige-
nera e non lo cura. L'altro lato è invece
luminoso ma essendo un campo nucleare non
lo si può vedere, si possono però "sentirne" gli
effetti e, da quello che ho potuto comprendere
dalla mia ricerca, l'effetto primo è l'Amore in
tutte le sue manifestazioni, compreso l'eros e la
riproduzione, guarda caso, è anche l'effetto che
tutte le religioni si sono sempre preoccupate di
controllare, ed è anche quello che le scienze
non considerano perché non riescono, o me-
glio non vogliono, collegare gli effetti universali
sul corpo umano. Gli scienziati che lo hanno
fatto sono stati emarginati, derisi e ignorati dal-
l'accademia.
Si parla della fisica come se fosse qualcosa di
"estraneo", eppure si occupa della materia che,
nell'universo che conosciamo, possiede infiniti
livelli di complessità, il cui il livello più com-
plesso è proprio il corpo umano. Il messaggio
grandioso del Cristianesimo, che non è quello
rappresentato dalla chiesa, è la Resurrezione del
corpo, ossia il cambiamento della materia che
lo compone e la rivelazione è che la Resurre-
zione è una mutazione nucleare.
Una fusione nucleare fredda si sta manife-
stando in tutto l’universo e sta cambiando
tutto. Questo sta provocando il surriscalda-
mento globale e il cambiamento climatico, ma
non è affatto dannoso e non ci ucciderà. Il
punto è: mentre la Resurrezione viene chiamata
miracolo, la gente continua ad avere paura del
cambiamento e non può accettare che sia un
evento naturale perché romperebbe l’idea della
separazione tra uomo ed universo, la stessa tra
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uomo e Dio che ci hanno sempre insegnato
tutte le religioni e le scienze che, fondamental-
mente, dividono l’uomo dalla natura, la medi-
cina l’uomo dal suo corpo, la biologia l’uomo
dalla vita. Praticamente non c’è disciplina che
riporti l’uomo al centro e tutta la cultura ha cer-
cato di alienarlo dal suo essere, con tutta una
serie di schemi oggettivi che si comportano in
un certo modo.
Quindi non c’è un Dio pronto a giudicarci
dall’alto bensì il tutto che ci coinvolge senza
distinzioni. Qual è il primo passo che un in-
dividuo deve compiere per percepire questa
totalità uscendo dalla separazione?
È il sentire, l’osservarsi dentro ed essere se
stessi.
La novità di questi tempi è che se prima c’erano
pochi saggi sparsi nella storia che sentivano, per
giunta quasi sempre emarginati, trucidati o in-
chiodati, ora invece siamo un numero crescente
di persone che sentono, ed è il sentire di un
fatto inesorabile, ossia che questo mondo non
è realtà, è una matrix virtuale, con valori vir-
tuali sulla base dei quali, i nostri governi, pen-
sano di poterci controllare estraendoci le tasse
per pagare i debiti con le banche.
Crediamo tutti ad una variabile che è il nostro
grande inganno: il tempo. Lo consideriamo
come unica freccia immutabile, Saturno, una
sorta di dio eterno, e in base al tempo si calcola
tutto, dai salari ai profitti, dai debiti alle specu-
lazioni finanziarie e via dicendo. Un mondo ba-
sato su un dio di cui nessuno sa fornire una
definizione. La Rivelazione è che dio dipende
dalla velocità, quindi non è una divinità e non
è una causa, bensì l’effetto. Dipende dalla velo-
cità di quello che quasi sempre si trascura, cioè
la materia che ci compone, i cosiddetti Spin
Nucleari. La risonanza magnetica nucleare di-
mostra che la nostra salute dipende dall’orien-
tamento dei nostri Spin, questa forza “debole”
di cui parlo, possiede una componente neutra
che può orientare gli Spin e, siccome è ultra-ce-
lere, ci potrebbe guarire in un attimo se sapes-
simo accoglierla.
Vogliamo chiamarlo miracolo o semplicemente
lo consideriamo un evento naturale del quale
finalmente siamo coscienti.
L’uomo può fare tutti i “miracoli” che vuole che
risultano essere semplicemente comprensione
della natura, sapere come funziona la Vita e
come la forza nucleare comunica con le cellule
umane poiché è tutto racchiuso in questa co-
munione.
La scoperta di Baby Sun Revelation è che que-
sta corrente nucleare debole è una musica ad
una frequenza elevatissima che genera la danza
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delle particelle, tanto più se sono inserite in un
organismo, come fosse un balletto su varie di-
mensioni.
È quindi Vita la comunione tra musica nu-
cleare e la geometria complessa e dinamica che
è quella delle nostre cellule organiche. Questa
comunione non ha certo bisogno di interpreti,
intermediari o filosofi, bensì è quella che noi
possiamo sentire ed è quella che ora ci può
cambiare.
Che cos’è la Coscienza Giuliana?
La Coscienza è comunione con la Vita.
Con la Coscienza ci possiamo espandere?
La Coscienza oggi si sta espandendo ed espande
dalle nostre gabbie e dai nostri presunti limiti
che sono in realtà le paure. Possiamo espan-
derci e se non possiamo togliere le paure agli
altri, possiamo quantomeno agire senza paura
noi e con questo Creare.
Persone con Coscienza e consapevolezza di
questo non hanno bisogno di nessun potere
che comanda e controlla.
Non serve che prendano tutti Coscienza, ba-
stano pochi perché il campo nucleare di cui
parlo io possiede miliardi di particelle messag-
gere per ogni nucleo che ci compone, un fiume
imponente che ci attraversa costantemente;
chiunque di noi entra in sintonia con il campo
coscientemente cambia il campo stesso. La fu-
sione nucleare oramai è già stata innescata e in
qualche modo sarà esplosiva anche se non de-
flagrante o nociva. Magari chi sta accanto non
cambia perché ha paura, però potrebbe perce-
pirci un individuo in Nuova Zelanda.
Dal 21/12/2012 sta cambiando tutto, nessun
potere resisterà, crolleranno miseramente, ma
non perché saremo noi a combattere altrimenti
si ricadrebbe nella logica bipolare, bensì perché
sono totalmente incapaci di fare ciò che preten-
dono di fare.
La Chiesa cattolica, e parlo di lei perché è l’in-
ganno per eccellenza, ha preteso di metterci in
comunione con l’eternità, il punto è che biso-
gnerebbe valutare con quale eternità è lei in co-
munione, visto che la natura della vita è la
coscienza diretta di ognuno di noi.
Siamo ormai sparsi come il sale il tutto il
mondo, e non siamo più pochi, si parla di circa
50 milioni, stiamo cambiando un campo che è
miliardi di volte più potente di chiunque di noi
e questo cambia tutto, il cielo, la terra e il modo
di percepire il mondo. Non abbiamo bisogno
quindi di attendere il risveglio di tutti.
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Questo risveglio in larga scala è un problema
per il potere?
È questione di interpretazioni. Il potere è ora
terrorizzato e disperato, si sta rivelando impo-
tente ed incapace, e ovviamente, sta facendo di
tutto per non perdere. Sta compiendo dei ten-
tativi che sono da una parte ridicoli, dall’altra
è proprio quello che serve al nostro Risveglio.
Praticamente li dovremo ringraziare per questa
recita che ci stanno fornendo perché rivelano
il cinismo, l’incapacità e l’indifferenza per il
prossimo, e questo ci fa comprendere che non
abbiamo bisogno di nessuno di loro.
Ora si sono mascherati da “buoni”, si sono ac-
corti solo ora che c’è la povertà? E quale sarebbe
la soluzione, la carità? La soluzioni è la giustizia,
non spendere miliardi e miliardi per gli eserciti.
Parlano di pace ma non parlano di disarmo.
Quale buon presidente ha evitato le guerre? A
cosa è servito bombardare la Libia con cui hanno
fatto accordi fino al giorno prima? A farli forse
passare per buoni? Sono maschere che non du-
reranno perché in realtà il potere è sempre stato
d’accordo ad esaltare le opposizioni e a mettere
davanti il nemico perché è proprio il “gioco del
nemico” che fa il potere, salvo mettersi nuova-
mente d’accordo appena finisce la guerra.
Questo che sta venendo a galla, da una parte è
una tragedia, dall’altra è un’opportunità per ri-
svegliarsi dalla dipendenza ed è questo il punto:
la vera tragedia è la mancanza di innovazione e
creatività. Inventiamoci la vita, la ricchezza non
è del potere, è del popolo che può organizzarsi
così da vivere bene, alimentarsi e collaborare.
Nessuno dovrebbe essere obbligato a vivere con
uno stipendio da fame. Guardiamo ai periodi
passati di guerre, in cui la gente si è industriata,
certo, non saranno stati dei bei momenti, ma
ne usciremo solamente quando la smetteremo
di considerare una tragedia se ci manca il “la-
voro fisso”, possiamo inventarci molte cose
senza avvalerci degli strumenti che ci offre il po-
tere, bensì cercando di collegarci gli uni con gli
altri, in tentativi di cooperare e fare qualcosa di
nuovo.
Siamo in una fase strepitosa e ci sono un’infi-
nità di soluzioni, basta prenderle come oppor-
tunità e non come tragedie
La salvezza viene da noi e la storia non è ciò che
abbiamo studiato a scuola, non è tutta quella
sorta di tragedie dovute alla cattiveria del-
l’uomo, non è nemmeno la teoria del Big Bang
e nemmeno la nostra discendenza dal primate,
l’uomo non è cattivo, è infelice ed è stato edu-
cato a coltivare questa infelicità. Un’educazione
all’odio, alla competizione, a formulare idee
con le quali ci identifichiamo, idee dominanti
che non corrispondono alla realtà.
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