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1 Il presente progetto scaturisce da un’idea di formazione imperniata sulla costante interazione tra le diverse componenti disciplinari dell’intero spettro educativo e sul rispetto delle loro distinte peculiarità. Le più recenti acquisizioni della psicologia cognitiva hanno infatti individuato la strategia formativa ideale nella contemporanea valorizzazione dei diversi canali di apprendimento: linguistico, logico-matematico, spaziale, musicale, cinestetico, inter-personale e intra- personale. In altre parole il contesto disegnato dal perseguimento del successo scolastico, prevedendo lo sviluppo armonico di tutte le potenzialità del discente, deve necessariamente coinvolgere sinergicamente la coralità delle strutture metodologiche dei diversi saperi. All’interno di questa prospettiva acquista irrinunciabile valenza strategica l’apporto della principale intelligenza trasversale: quella musicale. I suoni, infatti, veicolano gran parte dei contenuti delle altre intelligenze in altrettante occasioni di apprendimento quali l’ascolto, visualizzazione dell’immagine, produzione personale, creatività, confronto dialettico, comunicazione scritta, introspezione. Purtroppo la diffusa immagine dello studio musicale quale pratica d’élite, appartenendo ad un immaginario collettivo che confina quest’esperienza entro la ristretta cerchia di eletti individuati da genio e vocazione, ha spesso teso ad escludere tale prassi dai tradizionali percorsi educativi ritenendola altamente tecnicistica, penalizzandola pertanto all’interno di una circoscritta sacca posta alla periferia della via maestra educativa. MusicAscuola Ferrara Progetto di sistema per il riordino degli studi musicali dalla scuola dell’infanzia all’università Premessa: una formazione globale dell’individuo.

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Il presente progetto scaturisce da un’idea di formazione imperniata sulla costante interazione tra le diverse componenti disciplinari dell’intero spettro educativo e sul rispetto delle loro distinte peculiarità.

Le più recenti acquisizioni della psicologia cognitiva hanno infatti individuato la strategia formativa ideale nella contemporanea valorizzazione dei diversi canali di apprendimento: linguistico, logico-matematico, spaziale, musicale, cinestetico, inter-personale e intra-personale. In altre parole il contesto disegnato dal perseguimento del successo scolastico, prevedendo lo sviluppo armonico di tutte le potenzialità del discente, deve necessariamente coinvolgere sinergicamente la coralità delle strutture metodologiche dei diversi saperi.

All’interno di questa prospettiva acquista irrinunciabile valenza strategica l’apporto della principale intelligenza trasversale: quella musicale. I suoni, infatti, veicolano gran parte dei contenuti delle altre intelligenze in altrettante occasioni di apprendimento quali l’ascolto, visualizzazione dell’immagine, produzione personale, creatività, confronto dialettico, comunicazione scritta, introspezione.

Purtroppo la diffusa immagine dello studio musicale quale pratica d’élite, appartenendo ad un immaginario collettivo che confina quest’esperienza entro la ristretta cerchia di eletti individuati da genio e vocazione, ha spesso teso ad escludere tale prassi dai tradizionali percorsi educativi ritenendola altamente tecnicistica, penalizzandola pertanto all’interno di una circoscritta sacca posta alla periferia della via maestra educativa.

MusicAscuola Ferrara

Progetto di sistema per il riordino degli studi musicali

dalla scuola dell’infanzia all’università

Premessa: una formazione globale dell’individuo.

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Il quadro precedentemente descritto non ha tuttavia impedito l’avvio di un modello – sperimentale dal 1974 ma istituzionalizzato in seguito con D.M. 6 agosto 1999, n. 201 - di integrazione tra le discipline curricolari dell’ex scuola media e l’insegnamento strumentale (dal pianoforte, chitarra, violino, flauto, clarinetto fino all’oboe, saxofono, corno, fagotto, tromba, violoncello, percussioni, fisarmonica e arpa) entro uno specifico indirizzo che conta a tutt’oggi più di 500 esempi su tutto il suolo nazionale. Si tratta delle SMIM o meglio delle Scuole Secondarie di I grado ad indirizzo musicale. Sotto gli occhi degli operatori del settore come dell’utenza, lo straordinario successo educativo di questa esperienza che ha creato di fatto un esempio di reale interazione tra i saperi ed un innovativo progetto complessivo di formazione dell’individuo. Un’adeguata condizione metodologica interdisciplinare ha infatti superato la già sottolineata condizione di marginalizzazione della musica esaltandone invece l’innata vocazione trasversale nei diversi campi del sapere. A trarne vantaggio non solo alunni e docenti, ma anche famiglie e rappresentanti delle istituzioni, che, coinvolti in questo processo di rinnovamento formativo, hanno scoperto le straordinarie potenzialità educative offerte da un contesto disciplinare scolastico arricchito dall’apporto della pratica strumentale. L’esito risulta invariabilmente l’induzione di un clima di entusiasmo creativo pronto ad assurgere a volano di una nuova operatività scolastica che fatalmente coinvolge poi società ed istituzioni. Un risultato al di là di ogni più rosea aspettativa, ovunque testimoniato nel Paese.

Nel 1999, contemporaneamente all’istituzionalizzazione dei corsi ad indirizzo musicale dell’ex scuola media, l’intento innovatore del legislatore ha coinvolto i 57 Conservatori di Musica e i 22 Istituti musicali pareggiati italiani in un progetto di riordino. La Riforma disegnata dalla Legge 21 dicembre 1999 n. 508, ha infatti inserito tali istituzioni entro il sistema dell’alta formazione e specializzazione artistica e musicale (AFAM, attualmente settore del Ministero dell’Università e della Ricerca - MIUR). I principali provvedimenti connessi alla Legge n. 508 - l’autonomia statutaria, didattica, scientifica, amministrativa così come il rilascio di specifici diplomi accademici di primo e secondo livello equiparati ai titoli di studio universitari - collocano pertanto tali istituti nella fascia ordinamentale delle Università. Un esempio a descrivere la situazione pre-Riforma: se fino ad oggi le iscrizioni al Conservatorio erano consentite a partire dai 9 anni di età, la definitiva regolamentazione dell’eccezione costituita per decenni da questi istituti, ne prefigura ora l’accesso solo a partire dalla fine degli studi secondari. Se prima i Conservatori costituivano una realtà a sé nel quadro scolastico italiano perché indipendenti e trasversali – sia orizzontalmente che verticalmente – rispetto al quadro

La scuola secondaria di I grado ad indirizzo musicale.

La Riforma dei Conservatori Statali di Musica (Legge n. 508/1999).

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ordinamentale degli studi (primario, secondario ed universitario), con l’attuale disegno di Riforma vengono equiparati alle Università. Tuttavia questa normativa assume a tutt’oggi l’assetto di legge quadro che attende progressiva applicazione attraverso l’emanazione di regolamenti idonei a disciplinare le congrue modalità di trasformazione dei Conservatori nonché le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell’offerta didattica del settore. Ad ogni modo la Riforma – pur prevedendo la facoltà di attivare, fino alla data di entrata in vigore di specifiche norme di riordino del settore, corsi di formazione musicale di base, disciplinati in modo da consentire la frequenza di alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado – delinea allo stato attuale una prospettiva efficacemente riassunta dall’Art. 2. Al comma 5 si attribuisce infatti ai Conservatori il compito di istituire ed attivare corsi di formazione ai quali accedere unicamente con il solo possesso del Diploma di scuola secondaria di II grado. Senza peraltro godere della possibilità – fino ad oggi consentita – di contemporanea iscrizione ad altro corso universitario. In ultima analisi, la definitiva applicazione del progetto di Riforma profila in modo inquietante per i Conservatori la prospettiva di una fatale precarietà strutturale. Oggi più che mai, infatti, i rischi concreti si rivelano essere da una parte la loro “liceizzazione”, dall’altra – inquietantemente – una loro progressiva chiusura per la cronicizzata mancanza d’utenza conseguente all’assenza di specifici corsi ad indirizzo musicale nel segmento d’istruzione secondaria di secondo grado.

Il Decreto legislativo 17 ottobre 2005 n. 226 ha inteso riformare e razionalizzare il panorama dei molteplici indirizzi di scuola secondaria di II grado esistente in Italia. A tal fine sono stati individuati otto percorsi e tra essi quello specifico musicale. L’intenzione del legislatore era andare a colmare la lacuna prodotta dalla Riforma dei Conservatori e cioè la prospettiva di perdere il segmento di istruzione musicale – inteso come pratica strumentale - fino ad oggi occupato da questi ultimi e cioè la scuola secondaria di secondo grado. Se la scuola primaria rimaneva preposta ad una generica formazione di alfabetizzazione di base e la scuola secondaria di primo grado si avvaleva della straordinaria esperienza dei corsi ad indirizzo musicale disciplinati dal D.M. 201 del 6 agosto 1999, le cosiddette scuole “superiori” si profilavano come “terra di nessuno”. L’allegato C/5 connesso all’Art. 2 comma 3 definiva le Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati del percorso del Liceo Musicale e Coreutico con dettagliato piano di studi. Il successivo "Progetto nazionale di innovazione" di cui al D.M. n. 775 del 31 gennaio 2006 aveva poi disposto l’avvio di una fase sperimentale di applicazione del Decreto n. 226. L’avvento del Ministero Fioroni ha poi abolito tutti i licei inizialmente previsti dalla riforma Moratti per ritornare al vecchio ordinamento liceale.

La Riforma Moratti: il liceo musicale.

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Con recente Prot. N. 4624/FR del 13 marzo 2007, è stata diffusa, a cura del Gabinetto del MPI, nota firmata dal Ministro Fioroni con oggetto la diffusione della pratica musicale nelle scuole. In essa si fa riferimento al Comitato di esperti presieduto dal Prof. Luigi Berlinguer incaricato a formulare proposte per la realizzazione d’iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della pratica musicale nelle scuole. L’obiettivo principale descritto dal documento risulta quello di:

• Individuare momenti ordinamentali specifici;

• Attivare iniziative extracurricolari di pratica musicale in tutti gli ordini di scuola. Il tutto attraverso un percorso articolato in tappe di breve, medio e lungo periodo. Le prime indicazioni scaturite dalla Commissione intendono favorire il finanziamento e l’attivazione di nuovi laboratori musicali dopo quelli aperti negli anni 1999, 2000 e 2001. La strategia di diffusione della pratica musicale connessa ai laboratori si fonderebbe su:

• disponibilità delle scuole alla cooperazione in rete per una più vasta fruizione dei mezzi e delle risorse umane;

• collaborazioni da attivare con docenti di altre scuole (scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale, Conservatorio, Istituti musicali pareggiati, musicisti autonomi ecc.);

• coinvolgimento degli enti locali. La copertura finanziaria sarebbe possibile attraverso i fondi della Legge 440 e, per le aree del Mezzogiorno, dai fondi europei sulla base di specifici progetti.

Il decreto dipartimentale n. 32 del 24/11/2006 ha nominato formalmente la “Commissione con il compito di approfondire la tematica relativa all’istruzione obbligatoria ed elaborare le possibili modalità tese all’obiettivo dell’innalzamento dell’obbligo di istruzione”. Presieduta da Giorgio Allulli (ISFOL – Istituto per la formazione dei lavoratori), la Commissione ha elaborato un documento concernente le “Indicazioni sulle modalità d’innalzamento dell’obbligo di istruzione”. Il testo conclusivo è stato consegnato il 3 marzo 2007 e risulta diviso in due parti: la prima contiene le “linee guida per avviare e sostenere il cambiamento” (azioni di accompagnamento ai vari livelli, lotta alla dispersione, valutazione, sperimentazione); la seconda delinea le “competenze chiave per la cittadinanza attiva” da acquisire al termine dei dieci anni di istruzione obbligatoria (assi culturali strategici, competenze trasversali, descrizione delle competenze). Il 18-12-06 il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno formalmente espresso una Raccomandazione agli Stati membri relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente, nella quale si esortano questi ultimi, nell'ambito delle loro strategie di apprendimento permanente, a sviluppare l'offerta di competenze chiave per tutti.

I laboratori musicali.

Il documento della Commissione Allulli.

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La Raccomandazione europea definisce la competenza chiave come una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto; quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione . In sostanza tale iter avvia un Biennio di sperimentazione volto alla certificazione individualizzata di sette competenze chiave trasversali alle diverse discipline. Si tratta del primo passo intrapreso dal Ministero Fioroni verso quella Riforma che dovrà definire curricoli e standard del secondo ciclo, insieme a valutazioni e certificazioni delle competenze attendibili, obiettive ed omogenee. Il documento Allulli introduce inoltre:

• un nuovo concetto di innovazione che punta sul protagonismo delle autonomie, territoriali e scolastiche;

• offre assicurazioni sulla volontà del Ministero di valorizzare le esperienze in corso nonché di approntare risorse e programmi per sostenere il cambiamento;

• auspica la “propedeuticità orientativa” nello sviluppo dei saperi e delle competenze affrontati nel biennio di scuola secondaria di II grado per l’attivazione di un collegamento in verticale con i percorsi triennali successivi.

L’aspetto peculiare più rimarchevole resta senza dubbio quello di aver definito l'”equivalenza formativa dei percorsi ”, un passo che apre nuove prospettive verso una vera perequazione scolastica.

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Il veloce excursus compiuto entro il panorama dell’istruzione musicale in Italia, illustrando brevemente le più recenti dinamiche di carattere normativo e politico, ha evidenziato la presenza di un denominatore che accomuna tutte le più recenti azioni condotte sul terreno di Riforma della Scuola: l’assunzione dell’irrinunciabilità ed imprescindibilità dell’apporto della pratica musicale nel processo di formazione dell’alunno. Invariabilmente, la più ampia prospettiva della presa di coscienza del proprio sé sembra pertanto condurre il legislatore a concepire un percorso educativo dell’individuo illuminato dalla trasversalità dei saperi. Contestualmente, il percorso evolutivo della politica dell’orientamento è chiamato oggi a rispondere ai nuovi indirizzi comunitari segnati dall’affermazione della strategia di Lisbona. La definizione, avvenuta nel marzo 2001, degli obiettivi indicati dal Consiglio Europeo di Stoccolma in materia di istruzione è stata poi seguita dall’approvazione nel 2002 del relativo programma di lavoro “Istruzione & Formazione 2010”. Tale documento, configurando il quadro strategico per la realizzazione delle politiche dell’istruzione e della formazione a livello comunitario, invita i governi dei paesi membri a favorire le riforme più idonee a realizzare il Patto di Lisbona. Il programma inoltre reca una scadenza stringente – quella del 2010 – che non può essere elusa dalle nostre istituzioni, pena il mancato riconoscimento dei nostri titoli di studio a livello europeo e la conseguente esclusione dei nostri studenti dal mercato globale. Oltre a ciò, il recente documento elaborato dalla Commissione Allulli avvia di fatto l’iter del Ministero Fioroni verso la Riforma del Biennio unitario di scuola secondaria di II grado. Contestualmente il D.M. 13 marzo 2007 auspica la diffusione della pratica musicale e della vocalità infantile nella scuola primaria. Diventa pertanto attualissimo ed ineludibile, il confronto democratico per l’inserimento del “fare musica” entro i due segmenti d’istruzione che attualmente risultano sprovvisti di tale opportunità: quello primario e quello secondario di II grado. Pertanto,

rilevata la presenza di un indirizzo programmatico e metodologico che unisce le coscienze di chiunque voglia riformare la scuola;

constatata l’ineludibile esigenza di non perdere le potenzialità degli orizzonti prospettati dalle politiche comunitarie in tema di istruzione e formazione;

sottolineato che la presente ipotesi di percorso educativo nasce con l’auspicio di una sua contemporanea sperimentazione nelle diverse aree del Paese;

si illustrano in sintesi gli elementi fondanti del progetto:

Il progetto-pilota: musicAscuola Ferrara.

Progetto di sistema per il riordino degli studi musicali dalla scuola dell’infanzia all’università.

(da realizzare nella provincia di Ferrara in rete

tra le scuole di ogni ordine e grado ed il Conservatorio statale di Musica “G. Frescobaldi”).

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1. Una riforma di sistema. Realizzazione di un percorso-pilota che assuma il ruolo di sperimentazione per una Riforma di sistema. Il quadro delle recenti riforme nel campo dell’istruzione musicale invoca infatti una razionalizzazione concreta, intervenendo in primis nell’ambito dei segmenti ordinamentali attualmente privi di specifici percorsi di pratica musicale nonché di strutture idonee alla loro realizzazione. Il riferimento è ovviamente alla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria e a quella secondaria di II grado.

2. Un modello operativo: i corsi ad Indirizzo musicale della scuola

secondaria di I grado. Il modello e riferimento operativo del presente progetto non può che essere l’unica certezza istituzionale offerta dal sistema scolastico italiano in tema di pratica musicale: i corsi ad indirizzo musicale della scuola secondaria di I grado, così come disciplinati dal D.M. 6 agosto 1999, n. 201. Tale esperienza infatti – avviata a partire dal 1974 e consolidatasi dopo ben 25 anni di fase sperimentale, ex DD.MM. 3 agosto 1979 e 13 febbraio 1996, ed 8 anni di prassi ordinaria - rappresenta infatti un oggettivo modello di affidabilità nel perseguimento del successo scolastico nell’ottica di una formazione globale dell’individuo. Il suo regolamento si dimostra vincente sia per organizzazione che per flessibilità. Tuttavia, ad un’evidenza che testimonia irrevocabilmente il successo scolastico di tali strutture, non fa seguito una necessaria continuità di sistema per la mancanza dell’idoneo anello di congiunzione tra scuola dell’obbligo e Conservatorio. Le aspettative di molti alunni vengono pertanto deluse così come testimoniato dalla scarsa percentuale di alunni che proseguono gli studi musicali. La ragione è da vedersi dall’assenza di una struttura – analoga a quella delle scuole secondarie di I grado ad indirizzo msucale – presso gli istituti di II grado. Il successo di tali realtà e la rilevazione statistica appena citata, rendono indiscutibile l’assunzione di come i corsi ad indirizzo musicale rappresentino il miglior modello possibile, peraltro esportabile nelle scuole di diverso ordine e grado.

3. Un progetto che segue gli indirizzi forniti dall’Amministrazione Centrale: un unico disegno. Il presente progetto – ponendosi in una prospettiva di continuità nei confronti delle scelte dell’Amministrazione - intende raccogliere i suggerimenti operativi del già citato D.M. 13 marzo 2007 relativo alla diffusione della pratica musicale nella scuola. In tale contesto lo stesso progetto vuole armonizzarsi con gli orientamenti del Progetto Musica predisposto dall’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna. Le linee guida di quest’ultimo e le annesse finalità - un piano di formazione per docenti di scuola dell’infanzia e primaria, l’attivazione di cori, il finanziamento di attività promosse da laboratori e spazi musicali attrezzati – rappresentano infatti la piattaforma ideale per realizzare i contenuti e le azioni connesse ad un progetto che, come il presente, aspira ad articolarsi a sistema attraverso una rete operativa di laboratori musicali. Infatti, ciascuna scuola che parteciperà allo sviluppo verticale del progetto – qualora ne sia sprovvista - diventerà sede di laboratorio musicale. Fulcro del disegno progettuale sono inoltre lo sviluppo dell’attività corale e strumentale; strategie di sistema diventano poi le collaborazioni ed il partenariato con tutte le agenzie formative; obiettivi immediati il dialogo tra le diverse professionalità e competenze specifiche presenti sul territorio al fine di realizzare un unico quadro di azioni condivise.

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4. I soggetti protagonisti del progetto pilota. Promotori del progetto risultano essere l’Ufficio Scolastico Provinciale di Ferrara - insieme alle scuole di ogni ordine e grado della stessa provincia – unitamente al locale Conservatorio Statale di Musica “G. Frescobaldi”.

5. Un Protocollo d’Intesa. Definizione di tale progetto nell’ambito di un accordo formale che ne assicuri la realizzazione negli ambiti sanciti da esso, ivi comprese la gestione delle risorse. A tal fine risulta quindi essenziale il coinvolgimento del Ministero Pubblica Istruzione (MPI), del Ministero dell’Università e della Ricerca, settore alta formazione artistico musicale (MIUR-AFAM) e dell’USR Emilia-Romagna, per la realizzazione di un Protocollo d’Intesa tra questi ultimi soggetti istituzionali e l’USP Ferrara unitamente agli istituti coinvolti dal progetto.

6. Strategia: la rete provinciale. La strategia operativa farà proprie le più recenti acquisizioni in tema d’innovazione. Si definiranno pertanto – in analogia con quanto si prevede con gli attuali processi di riforma della scuola – le conoscenze, abilità e capacità da perseguire entro i distinti livelli di competenza raggiungibili nell’arco dell’intero ciclo di formazione di base (n.b.: pertanto tra gli 5 anni e i 19) in un contesto sinergico tra Scuola e Conservatorio. Nel dettaglio i livelli – preceduti da un periodo propedeutico corrispondente all’ultimo anno della scuola dell’infanzia ed alle classi I, II e III della scuola primaria - saranno quattro da conseguire flessibilmente nei dieci anni (10) che separano la classe 4^ elementare dalla conclusione del percorso d’istruzione secondaria di II grado. La durata dei livelli sarà così prevista: da 1 a 2 anni per il I, da 1 a 3 anni per il II, da 1 a 3 anni per il III, da 1 a 2 anni per il IV. Non esisteranno programmi rigidi ma percorsi di studio individualizzati sulla base delle distinte fasce di difficoltà nell’ambito del repertorio specifico. Il contestuale coinvolgimento di più soggetti nell’offerta educativa musicale (scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale, scuole secondarie di II grado, Conservatorio) e la volontà di creare comunque una struttura di sistema, richiederà - pur nel rispetto della differenze ordinamentali - il lavoro d’equipe nella messa in rete delle competenze. L’avviamento d’iniziative comuni (seminari, saggi, concerti, itinerari di formazione per personale docente) promuoveranno una reale dimensione di continuità consentendo la definizione di parametri comuni e la certificazione delle competenze attraverso l’attività di commissioni miste Scuole dei diversi ordini e grado/Conservatorio.

7. I sei livelli della nuova piramide di sistema. Il progetto-pilota si articola verticalmente in sei livelli distinti articolati nell’ambito delle tre fasce ordinamentali: scuola dell’infanzia, primo ciclo (distinto in scuola primaria e scuola secondaria di I grado) e secondo ciclo (scuola secondaria di II grado). Al termine l’ultimo livello ed approdo possibile sarà l’Alta Formazione e cioè il Conservatorio Statale di Musica. Nel dettaglio:

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a. Primo livello. Terzo ed ultimo anno della scuola dell’infanzia insieme al primo anno del primo ciclo (classe I della scuola primaria).

b. Secondo livello. Primo periodo didattico biennale della scuola primaria (classi II e III della scuola primaria).

c. Terzo livello. Secondo periodo didattico biennale della scuola primaria (classi IV e V della scuola primaria).

d. Quarto livello. Scuola secondaria di I grado. e. Quinto livello. Biennio obbligatorio di scuola secondaria di II grado. f. Sesto livello. Triennio finale (secondo periodo biennale e quinto anno

conclusivo) di scuola secondaria di II grado.

8. La sostenibilità del progetto-pilota: dall’ipotesi minima all’ipotesi massima. Il progetto si peculiarizza come ipotesi di sistema. Questa dimensione ne delinea pertanto – unitamente alle risorse che contribuiranno a renderlo operativo – il profilo più attendibile. La conseguenza è quindi che anche l’intervento minimo dovrà necessariamente articolarsi attraverso un itinerario che, a partire dall’istruzione primaria, giunga fino alla fine della scuola secondaria di II grado. La caratterizzazione inoltre di tale proposta a progetto-pilota richiede l’attivazione di un sistema che – per quanto minimo - offra garanzie di successo. L’impianto generale sarà così a piramide onde consentire lo sviluppo naturale di un percorso che, autoregolamentandosi attraverso i processi di scelta dell’utenza scolastica, porti dalla scuola elementare fino al Conservatorio. L’ipotesi minima prevede quindi l’attivazione di 5 esperienze laboratoriali ispirate al “Fare Musica” presso la scuola dell’infanzia unitamente a 5 corsi da attivare presso 5 diversi plessi di scuola primaria gravitanti attorno alle attuali cinque 5 scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale presenti sul territorio ferrarese. Queste ultime rappresenteranno il piano successivo, peraltro già esistente da anni. I livelli finali comporteranno invece l’attivazione di 4 diversi corsi ad indirizzo musicale presso il biennio obbligatorio ed il successivo triennio finale (secondo biennio e quinto anno conclusivo) di scuola secondaria di II grado di 3 diversi Istituti superiori (due Licei e un Istituto tecnico/professionale) della provincia di Ferrara. L’ipotesi massima prevede invece l’estensione uniforme della presente sperimentazione nel territorio ferrarese. Contestualmente si renderebbe necessaria l’istituzione al piano successivo di 5 nuovi corsi ad indirizzo musicale della scuola secondaria di I grado. I livelli finali comporterebbero invece l’attivazione di 6 diversi corsi ad indirizzo musicale presso il biennio obbligatorio ed il successivo triennio finale (secondo biennio e quinto anno conclusivo) di scuola secondaria di II grado presso 5 diversi Istituti d’istruzione secondaria.

9. L’avvio del progetto-pilota: l’interazione possibile tra le diverse

agenzie formative. L’avvio del progetto può oggettivamente essere possibile solo in un contesto che veda il contributo concreto delle diverse agenzie formative presenti sul territorio. La nuova ottica determinata dall’autonomia scolastica e dal progressivo processo di decentramento amministrativo ha ridisegnato le prospettive future del sistema educativo italiano. La rilevanza assunta dai centri periferici quali Regione ed Enti Locali è nota. Altrettanto evidente risulta anche il contributo possibile di altri soggetti quali Fondazioni ed Associazioni. In tale contesto – vista l’esigenza di realizzare quanto prima questa piattaforma

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sperimentale di riforma di sistema degli studi musicali (a.s. 2008/2009) – il contributo di Regione, Amministrazione Provinciale, Enti Locali e Fondazioni risulterà fondamentale per l’avvio della prima fase attuativa del progetto. Questo contribuirà a realizzare un esempio reale per il necessario studio e monitoraggio a livello nazionale: il tutto per una successiva estensione di tale percorso.

10. L’avvio del progetto-pilota: cosa si sta facendo. I primi passi per la

realizzazione hanno voluto creare le prime strutture operative. A tal fine è nato uno staff provinciale di progetto teso a sviluppare questo come il Progetto Musica predisposto dall’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna. Lo staff – che oltre a prevedere la presenza delle necessarie competenze tecniche, vede la partecipazione di tutte le rappresentanze degli Enti Locali del territorio provinciale – ha predisposto un’analisi puntuale ed accurata di tutte le strutture ed attività musicali presenti presso tutti gli istituti della provincia. Questa rilevazione – che ha preceduto l’indagine conoscitiva attivata a livello nazionale con Nota Prot.11005 del 31 ottobre 2007 – ha così offerto un quadro preciso dell’esistente al fine di evidenziare i costi figurativi utili a circostanziare – definendole - le risorse necessarie per la realizzazione del presente progetto. Un ulteriore sostegno alla realizzazione della prima fase del progetto è stato poi individuato nell’attività di tirocinio didattico/formativo che il locale Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara ha già approntato per gli iscritti al corso didattico biennale di secondo livello finalizzato alla formazione di docenti nella classe di concorso di Strumento Musicale. La specifica normativa – D.M. 137 del 28 settembre 2007 (G.U. n.242 del 17/10/2007) – prevede infatti la realizzazione di un percorso abilitante, comprensivo di n. 60 ore individuali di tirocinio per anno, rivolto a docenti già in possesso dell’idoneo titolo di studio. Pertanto, nell’ambito della fase di avvio del progetto e cioè per il prossimo a.s., si è valutato di poter disporre del significativo apporto - stimato in un minimo di circa 1680 ore per il solo a.s. 2008/09 - di personale qualificato da utilizzare per la realizzazione dei diversi piani formativi (dalle attività d’aula fino a quelle di laboratorio e prassi esecutiva) previsti dai distinti livelli del progetto e da svolgersi sotto la regia dei relativi tutor e supervisori.

11. Il primo livello. Scuola dell’infanzia e scuola primaria: l’esplorazione del paesaggio sonoro e la vocalità infantile. Il primo livello del progetto abbraccia l’età scolare dei 5 e 6 anni del bambino. Riguardando l’ultimo anno della scuola dell’infanzia ed il primo della scuola primaria, tale livello operativo realizza una continuità tra i due ordini scolastici nel segno del learning by doing and playing. Una progettualità che coinvolga tale fascia scolare non può infatti prescindere da una operatività basata su un’interazione concreta con il paesaggio sonoro. La prassi prescritta dai più famosi paradigmi metodici della pedagogia musicale contemporanea (da Kodaly fino a Martenot) privilegerà un approccio laboratoriale. A tal fine verrà elaborato un percorso di due ore settimanali di musica che – senza alcuna modifica del curricolo - oltre a prevedere attività con specifico strumentario (attraverso una dinamica esplorativa nonché ludica) avvierà un’attività per la cura della vocalità infantile. Nello specifico il corso si attiverebbe presso plessi di scuola dell’infanzia e individuati perché gravitanti – per ragioni di continuità verticale- intorno ad una delle scuole secondarie di I

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grado ad indirizzo musicale attivate presso la provincia di Ferrara. Qualora il Dirigente Scolastico non potesse disporre nell’ambito dell’organico del personale docente dell’Istituto di competenze specifiche certificate e formalizzate, assumerebbe a contratto un docente provvisti della specifica idoneità professionale allo svolgimento dei compiti sopra descritti.

12. Il secondo livello. Il primo biennio didattico della scuola primaria (classi II e III): il canto corale. Il secondo livello del progetto intende privilegiare la pratica musicale più diffusa nella scuola primaria: il canto corale. Primo strumento – agile ed immediato - per la realizzazione di percorso volto a raggiungere l’obiettivo di un’educazione musicale completa, l’attività corale diventerà il mezzo insostituibile di formazione musicale che accompagnerà il bambino lungo tutta la scuola primaria. Strumento dotato di straordinaria flessibilità, il coro permetterà l’utilizzo di molteplici strategie operative di individualizzazione e personalizzazione delle attività. Nel dettaglio lo specifico livello si attiverebbe - a partire dalla classe II - presso lo stesso plesso di scuola primaria individuato, nell’ambito della continuità verticale, per l’attivazione del primo gradino del progetto e gravitante perciò intorno ad una delle scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale attivate presso la provincia di Ferrara. Nello specifico, l’organizzazione delle attività settimanali sarà strutturata – senza alcuna modifica del curricolo – in un totale di due (2) ore settimanali di musica articolate in attività tese al “Fare Musica” come canto corale ed attività di laboratorio entro uno specifico spazio attrezzato. Qualora il Dirigente Scolastico non potesse disporre nell’ambito dell’organico del personale docente dell’Istituto di competenze specifiche certificate e formalizzate, assumerebbe a contratto un docente provvisti di specifica idoneità professionale allo svolgimento dei compiti sopra descritti.

13. Il terzo livello. Il secondo biennio didattico della scuola primaria (classi IV e V): la pratica strumentale individuale e il canto corale. La pratica strumentale conoscerebbe un avvio entro quella fascia di istruzione primaria che fino ad oggi non ha mai potuto godere di tale opportunità. Tale esperienza si attiverebbe – analogamente a quanto avviene presso i corsi ad indirizzo musicale della scuola secondaria di I grado – all’interno del contesto generale del piano formativo potenziando enormemente le potenzialità dell’azione scolastica sul discente. Nello specifico il corso si attiverebbe - a partire dalla classe IV - presso un plesso di scuola primaria individuato perché gravitante – per ragioni di continuità - intorno ad una delle scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale attivate presso la provincia di Ferrara. In tale contesto le discipline strumentali da attivare presso la classe il suddetto plesso sarebbero le stesse avviate presso la corrispondente scuola secondaria. Entrando nel dettaglio dell’organizzazione delle attività settimanali, la disciplina strumentale e la pratica corale verrebbero inserite all’interno dell’orario curricolare per un totale di due (2) ore per l’intera durata dell’anno scolastico. Qualora il Dirigente Scolastico non potesse disporre nell’ambito dell’organico del personale docente dell’Istituto di competenze specifiche certificate e formalizzate, assumerebbe a contratto cinque docenti provvisti dello specifico titolo di studio per la cura della vocalità/attività corale (n. 1 docente) e per l’insegnamento di ciascuna delle quattro distinte specialità strumentali (n. 4 docenti). Nello specifico si propone un esempio di organizzazione oraria. Supposto un esempio di classe di 24 alunni e premesso che

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gli alunni iscritti all’ipotetica classe 3^ verrebbero assegnati ad una delle 4 discipline strumentali dopo un idoneo test fisico-attitudinale svolto individualmente dagli alunni alla presenza di specifica commissione tecnica, l’orario della sperimentazione di pratica musicale si articolerebbe in compresenze tra 5 docenti (6 nel caso succitato di assenza nel Circolo di personale idoneo a svolgere attività corale). Nella prima ora di pratica musicale ognuno dei 4 insegnanti di strumento svolgerebbe una lezione individuale con 3 diversi alunni in altra aula rispetto a quella del resto del gruppo classe che rimanendo in loco (in misura di 12 unità) svolgerebbe attività corale con il docente titolare o con il docente esperto nominato dal Dirigente (che rimarrebbe in compresenza con il titolare). Nell’ora successiva i 12 alunni impegnati in precedenza nell’attività strumentale passerebbero a quella vocale. Contestualmente gli alunni del coro svolgerebbero ora la pratica allo strumento. Gli strumenti musicali necessari per la realizzazione delle attività all’interno della scuola scolastiche andrebbero a costituire l’inventario atto a costituire il laboratorio musicale realizzato nello stesso plesso in conformità con il presente progetto.

14. Il quarto livello. La scuola secondaria di I grado ad indirizzo musicale. La scuola secondaria di I grado ad indirizzo musicale costituirebbe il centro motore del progetto-pilota. Unica realtà istituzionalizzata dell’intero percorso formativo musicale qui proposto, tale corso viene infatti a qualificarsi come modello che si proietta verso il basso (scuola primaria) come verso l’alto (scuola secondaria di II grado). Tuttavia molti territori della provincia risultano non avere questa opportunità, vivendo un’oggettiva situazione di sperequazione per un’evidente mancanza di pari opportunità per l’utenza. Soprattutto in relazione a molte altre aree del paese la diffusione di tali scuole appare nel contesto ferrarese certamente sottodimensionata. Pertanto, visto il differente contesto giuridico all’interno del quale possiamo collocare i già riconosciuti corsi ad indirizzo musicale, pare opportuno procedere - a prescindere dalla dimensione che assumerà il presente progetto - all’attivazione di un numero congruo di nuovi corsi al fine di garantire un’omogenea distribuzione degli stessi nel territorio ferrarese.

15. Il quinto livello. Il biennio obbligatorio di scuola secondaria di II

grado. La realizzazione di un percorso-pilota che assuma il ruolo di sperimentazione di riforma non può assolutamente prescindere dalla stesura di un piano di intervento entro il biennio obbligatorio di scuola secondaria di II grado. Il quadro delle recenti riforme nel campo dell’istruzione musicale invoca infatti una razionalizzazione concreta, intervenendo in primis nell’ambito del segmento ordinamentale che risulta attualmente – alla pari con la scuola primaria - privo di strutture specifiche: il biennio di II grado, reso oggi obbligatorio. L’idea è quella di estendere l’esperienza dei corsi di scuola secondaria di I grado ad indirizzo musicale presso una classe del biennio di II grado di ciascuno degli istituti coinvolti dal progetto. Pertanto si vuole suggerire la prospettiva sostenibile del graduale ricorso alle utilizzazioni di docenti di ruolo di I grado (classe di concorso A077) per sfruttarne l’esperienza a fini di sperimentazione. Nel dettaglio la proposta prevede l’utilizzo di insegnanti di ruolo di strumento musicale delle scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale per le cattedre e/o spezzoni che si verrebbero a costituire e la convenzione con il Conservatorio per quegli insegnamenti per i quali ancora non è possibile avere un’utenza adeguata (gli strumenti meno frequentati) o per i quali non esiste la cattedra nel I grado

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(composizione, viola, organo, canto, contrabbasso, trombone). La dinamica organizzativa della pratica strumentale assumerebbe pertanto - nel contesto del Biennio - la migliore risposta possibile al desiderio degli alunni iscritti presso l’indirizzo musicale della scuola secondaria di I grado della provincia di Ferrara, di continuare l’esperienza avviata nei tre anni precedenti. In sostanza il Biennio offrirebbe la concreta possibilità di suonare ogni tipologia di strumento musicale richiesto. Questa strategia sarebbe legata alla natura stessa della presente sperimentazione, che – riforma di sistema dimensionata a profilo piramidale – vedrebbe un numero d’istituti di II grado coinvolti significativamente minore rispetto ai corsi ad indirizzo musicale della scuola secondaria di I grado. Pertanto, dovendo realisticamente accogliere iscrizioni da tutte le diverse scuole ad indirizzo musicale del territorio, i Licei e gli Istituti Tecnico/Professionali scelti dal progetto dovranno offrire garanzia di continuità all’utenza attraverso un’offerta didattica la più ampia possibile. Tale offerta non escluderebbe neppure l’istanza di un’utenza eventualmente interessata ad intraprendere lo studio di un insegnamento non previsto dalla normativa che regolamenta i corsi ad indirizzo musicale della scuola secondaria di I grado (come sopra riportato: composizione, viola, organo, canto, contrabbasso, trombone). Oltre a ciò, dal punto di vista organizzativo, tale sperimentazione potrebbe essere avviata sia con deroga volta ed evitare la modifica del curricolo attraverso l’aggiunta del quantum successivamente specificato, sia con la modifica del curricolo nella misura del 20%. Il tutto a seconda della scelta che vorrà operare l’istituto in ragione del differente orario di Licei (30 ore), Istituti tecnici ed istituti professionali (36 ore).

16. L’ultimo livello. Il triennio finale (secondo biennio e quinto anno

conclusivo) di scuola secondaria di II grado. Il triennio di scuola secondaria di II grado attuerebbe poi – in continuità con il percorso del Biennio ed in conformità con il succitato Protocollo d’Intesa - la specifica convenzione sancita con il Conservatorio di Musica. Un’idonea integrazione disciplinare del curricolo assicurerebbe pertanto lo standard qualitativo del corso ad indirizzo musicale senza depauperare le risorse del singolo istituto. Il tutto con il contributo dei docenti di ruolo del Conservatorio “G. Frescobaldi”. Il Direttore del Conservatorio – garantendo un elevato standard qualitativo della funzione docente - provvederebbe a nominare a contratto i docenti in grado di operare presso l’Istituto. Contestualmente ci sarebbe il possibile coinvolgimento dei docenti presenti presso il Conservatori, quest’ultimi impiegati presso la sede dello stesso. In altre parole, le attività didattiche specifiche dell’indirizzo musicale verrebbero garantite da un accordo di rete tra tre soggetti istituzionali: gli istituti interessati dal progetto, il Conservatorio “G. Frescobaldi” e l’USP di Ferrara. Il tutto con la regia ed il coordinamento del MPI e del MIUR-AFAM. L’esito sarebbe la definizione di quattro distinti curricoli certificati dai predetti soggetti su apposito attestato approvato a livello sperimentale dal MPI e dal MIUR-AFAM. Tali percorsi di studio sarebbero caratterizzati – ognuno per la sua peculiare specificità - da itinerari volti ad approfondire oltre alla pratica strumentale (Solistica, da Camera, Orchestrale nonché Corale) anche la Storia ed Estetica della Musica, la Filosofia della Musica, la Sociologia della Musica, la Pedagogia Musicale, il Diritto dello Spettacolo e la Tecnologia Musicale (Conoscenza dei Sistemi Audiofonici ed Informatica Musicale). La copertura finanziaria potrebbe essere assicurata dal MPI, MIUR-AFAM e da fondi europei.

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13. Quinto e sesto livello. L’Indirizzo Musicale nei Licei e negli Istituti tecnico/professionali. Il presente progetto propone il superamento di una logica elitaria attraverso un’offerta di formazione musicale che permetta – in accordo con le peculiari specificità di Licei ed Istituti Tecnico/Professionali - pari opportunità a tutti i discenti della scuola dell’obbligo. Vengono così definiti quattro distinti percorsi di formazione musicale all’interno di altrettanti istituti secondari di II grado. Nello specifico: indirizzo classico, pedagogico-sociale, diritto dello spettacolo e tecnologico. Nel dettaglio:

I. Indirizzo musicale classico. Pensato per il Liceo Classico sarebbe

caratterizzato da una formazione musicale di tipo: a. interpretativo (tecnico-strumentale) b. storico, filosofico ed estetico Biennio. 1. Nessun vincolo nell’offerta didattica delle diverse specialità strumentali. 2. Curricolo specifico di 4 ore settimanali (2 h strumento/teoria + 2 h di

Musica da Camera). Docenti in utilizzo classe concorso A077. 3. Iscrizione al Conservatorio e partecipazione a Seminari a tema. Triennio finale (secondo biennio e quinto anno) 1. Nessun vincolo dell’offerta didattica delle diverse specialità strumentali. 2. Dalle 4 alle 6 ore settimanali per alunno in ragione del livello raggiunto

nel percorso individualizzato (Strumento, Canto Corale, Musica da Camera, Orchestra, Storia della Musica, Cultura Musicale Generale). Docenti nominati a contratto dal Direttore del Conservatorio “G. Frescobaldi”. Contemporaneo possibile utilizzo dei docenti presenti presso lo stesso Conservatorio Statale di Musica.

II. Indirizzo musicale pedagogico-sociale. Pensato per il Liceo Sociale e

caratterizzato da una formazione musicale di tipo: a. interpretativo (tecnico-strumentale) b. pedagogico e sociologico Biennio. 1. Nessun vincolo nell’offerta didattica delle diverse specialità strumentali. 2. Curricolo specifico di 4 ore settimanali (2 h strumento/teoria + 2 h di

Musica da Camera). Docenti in utilizzo classe concorso A077. 3. Iscrizione al Conservatorio e partecipazione a Seminari a tema.

Triennio finale (secondo biennio e quinto anno) 1. Nessun vincolo nell’offerta didattica delle diverse specialità strumentali. 2. Dalle 4 alle 6 ore settimanali per alunno in ragione del livello raggiunto

nel percorso individualizzato (Strumento, Canto Corale, Musica da Camera, Storia della Musica, Cultura Musicale Generale, Pedagogia e Sociologia Musicale). Docenti nominati a contratto dal Direttore del Conservatorio “G. Frescobaldi”. Contemporaneo possibile utilizzo dei docenti presenti presso lo stesso Conservatorio Statale di Musica.

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III. Indirizzo diritto dello spettacolo. Pensato per gli istituti tecnico/professionali commerciali e caratterizzato – dopo un necessario iter volto a garantire un background di conoscenza tecnico-strumentale - da una formazione musicale di tipo: a. storico-sociologico (per una conoscenza di una storia degli eventi

musicali e l’acquisizione di una competenza generale sui mezzi di diffusione attivati nell’età contemporanea dal punto di vista tecnico-formale dalle diverse tipologie di genere musicale)

b. giuridico (per la preparazione di una figura di esperto di diritto dello spettacolo, atto alla gestione degli eventi musicali e culturali in genere)

Biennio. 1. Nessun vincolo nell’offerta didattica delle diverse specialità strumentali. 2. Curricolo specifico di 3 ore settimanali (1 h strumento, 1 h di informatica

musicale e 1 h di Musica da Camera). Docenti in utilizzo classe concorso A077.

3. Iscrizione al Conservatorio e partecipazione a Seminari a tema.

Triennio finale (secondo biennio e quinto anno) 1. 4 ore settimanali (Diritto dello Spettacolo, Forme e Gestione degli Eventi,

Sociologia della Musica). Docenti nominati a contratto dal Direttore del Conservatorio “G. Frescobaldi”. Contemporaneo possibile utilizzo dei docenti presenti presso lo stesso Conservatorio Statale di Musica.

IV. Indirizzo musicale tecnologico. Pensato per istituti

tecnico/professionali industriali e caratterizzato – dopo un necessario iter volto a garantire un background di conoscenza tecnico-strumentale - da una formazione musicale di tipo: a. tecnico (per una conoscenza dei mezzi di produzione utilizzati dai

diversi generi musicali al fine della formazione della specifica professionalità di tecnico dei sistemi audiofonici)

b. tecnologico (per una conoscenza dei principali mezzi informatici utilizzati nella produzione musicale al fine della formazione della professionalità di esperto di informatica musicale).

Biennio. 1. Nessun vincolo nell’offerta didattica delle diverse specialità strumentali. 2. Curricolo specifico di 3 ore settimanali (1 h strumento, 1 h di informatica

musicale e 1 h di Musica da Camera). Docenti in utilizzo classe concorso A077.

3. Iscrizione al Conservatorio e partecipazione a Seminari a tema.

Triennio finale (secondo biennio e quinto anno) 1. 4 ore settimanali (Conoscenza sistemi audiofonici, Informatica Musicale e

Cultura Musicale Generale). Docenti nominati a contratto dal Direttore del Conservatorio “G. Frescobaldi”. Contemporaneo possibile utilizzo dei docenti presenti presso lo stesso Conservatorio Statale di Musica.

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In allegato – allegati 1, 2, allegati 1, 2, allegati 1, 2, allegati 1, 2, 3333, 4 e 5, 4 e 5, 4 e 5, 4 e 5 – quattro quadri d’insieme più uno generale

riassuntivo dell’ipotesi operativa descritta dal presente progetto. Ferrara, 27 ottobre 2007.

Il Dirigente USP Ferrara (Dott. Vincenzo Viglione)

Il Direttore

Conservatorio “G. Frescobaldi” Ferrara (M° Giorgio Fabbri)

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Allegato 1Allegato 1Allegato 1Allegato 1

Il primo livello

Scuola dell’infanzia e scuola primaria

(ultimo anno scuola dell’infanzia e primo anno scuola primaria/classe I)

La musica: “learning by doing and playing”.

L’offerta formativa:

apprendimento musicale attraverso una dinamica esplorativa e ludica del paesaggio sonoro; cura della vocalità infantile.

Il curricolo disciplinare: Articolazione dello specifico orario curricolare di musica (2 ore) in

attività laboratoriale e pratica vocale.

Personale docente: qualora l’Istituto non vanti specifiche competenze nell’ambito

dell’organico del personale docente, si prevede la nomina a contratto a cura del Dirigente Scolastico

di un insegnante dotato di idonea certificazione.

Quale Istituto: identificazione del plesso sulla base di una logica legata ad una

continuità verticale di sistema (scuola gravitante presso un istituto secondario di I grado ad

indirizzo musicale).

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Allegato 2Allegato 2Allegato 2Allegato 2

Il secondo livello

Scuola Primaria

(primo biennio didattico/classi II e III)

Il primo strumento musicale: la voce nel coro.

L’offerta formativa: la centralità della voce ed il canto corale,

il laboratorio come luogo e metodo di apprendimento.

Il curricolo disciplinare: Articolazione dello specifico orario curricolare di musica (2 ore)

in canto corale ed attività laboratoriale.

Personale docente: qualora l’Istituto non vanti specifiche competenze nell’ambito

dell’organico del personale docente, si prevede la nomina a contratto a cura del Dirigente Scolastico

di un insegnante dotato di idonea certificazione.

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Allegato Allegato Allegato Allegato 3333

Il terzo livello

Scuola Primaria

(secondo biennio didattico/classi IV e V)

Il “Fare Musica”

L’offerta formativa: quattro diverse specialità strumentali analoghe

a quelle in organico presso la scuola secondaria di I grado ad indirizzo musicale più vicina,

cura della vocalità ed attività corale.

Il curricolo disciplinare di classe: Sperimentazione all’interno dell’orario curricolare

attraverso la pratica corale e lo studio di uno strumento musicale scelto tra i quattro proposti

Articolazione del curricolo individuale: 1 h individuale di strumento (settimanale) 1 h collettiva di attività corale (settimanale).

Modalità operative delle attività didattiche musicali: divisione della classe in 5 gruppi con la conseguente

compresenza - nell’ambito delle 2 ore curricolari di musica - di 5 docenti presso 5 diversi locali.

Personale docente: qualora il Circolo Didattico non vanti specifiche competenze nell’ambito del collegio del personale docente ivi impiegato,

si prevede la nomina a contratto a cura del Dirigente Scolastico di cinque docenti dotati di idonea certificazione,

di cui quattro di strumento musicale ed uno incaricato di svolgere attività corale.

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AllAllAllAllegato egato egato egato 4444

Triennio Licei Triennio Istituti Tecnici e Professionali

MPI e

MIUR AFAM

Biennio Licei Biennio Ist. Tecnici/Professionali

MPI

Scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale

Indirizzo Musicale I e II (Classico e Pedagogico/Sociale)

SperSperSperSperimentazione indirizzo musicale II gradoimentazione indirizzo musicale II gradoimentazione indirizzo musicale II gradoimentazione indirizzo musicale II grado Utilizzo docenti Classe di Concorso A077Utilizzo docenti Classe di Concorso A077Utilizzo docenti Classe di Concorso A077Utilizzo docenti Classe di Concorso A077 (eventuali nomine a contratto per i docenti degli (eventuali nomine a contratto per i docenti degli (eventuali nomine a contratto per i docenti degli (eventuali nomine a contratto per i docenti degli insegnamenti non previsti dal D.M. 201/1999)insegnamenti non previsti dal D.M. 201/1999)insegnamenti non previsti dal D.M. 201/1999)insegnamenti non previsti dal D.M. 201/1999)

Nessun vincolo nella scelta delle diverse specialità strumentali

Curricolo: 2 h Strumento/Teoria, 2 h Musica da Camera

(percorso individualizzato di 4 h per alunno).

Iscrizione al Conservatorio “G. Frescobaldi” (con partecipazione degli alunni a seminari a tema).

Biennio ad indirizzo Musicale III e IV (Diritto dello Spettacolo e Tecnologico)

Sperimentazione indirizzo musicale II grado Sperimentazione indirizzo musicale II grado Sperimentazione indirizzo musicale II grado Sperimentazione indirizzo musicale II grado Utilizzo docenti Classe di Concorso A077.Utilizzo docenti Classe di Concorso A077.Utilizzo docenti Classe di Concorso A077.Utilizzo docenti Classe di Concorso A077.

(eventuali nomine a contratto per i docenti degli (eventuali nomine a contratto per i docenti degli (eventuali nomine a contratto per i docenti degli (eventuali nomine a contratto per i docenti degli insegnamenti non previsti dal D.M. 201/1999)insegnamenti non previsti dal D.M. 201/1999)insegnamenti non previsti dal D.M. 201/1999)insegnamenti non previsti dal D.M. 201/1999)

Nessun vincolo nella scelta delle diverse specialità strumentali.

Curricolo: 1 h Strumento, 1h Informatica Musicale

1 h Musica da Camera (percorso individualizzato di 3 h per alunno).

Iscrizione al Conservatorio “G. Frescobaldi” (con partecipazione degli alunni a seminari a tema).

Indirizzo Musicale I (Classico) Protocollo d’intesa con Conservatorio.

Curricolo: Strumento, Canto Corale, Musica da Camera, Orchestra, Storia della

Musica, Cultura Musicale Generale. (dalle 4 alle 6 h settimanali per alunno

in ragione del livello raggiunto nel percorso individualizzato)

Ind. Musicale III (Diritto dello Spettacolo) Protocollo d’intesa con Conservatorio.

Curricolo: Diritto dello Spettacolo,

Forme e Gestione degli Eventi, Sociologia della Musica

(4 h settimanali per alunno)

Conservatorio: Diploma Accademico di I e II livello (indirizzi interpretativo, pedagogico e tecnologico)

Indirizzo Musicale II (Pedagogico/Sociale) Protocollo d’intesa con Conservatorio.

Curricolo: Strumento, Canto Corale, Musica da Camera, Storia della Musica,

Pedagogia Musicale, Sociologia Musicale. (dalle 4 alle 6 h settimanali per alunno

in ragione del livello raggiunto nel percorso individualizzato)

Indirizzo Musicale IV (Tecnologico) Protocollo d’intesa con Conservatorio.

Curricolo: Conoscenza sistemi audiofonici,

Informatica Musicale e Cultura Musicale Generale (4 h settimanali per alunno)

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Allegato Allegato Allegato Allegato 5: una sintesi.5: una sintesi.5: una sintesi.5: una sintesi.

Scuola Primaria/secondo biennio didattico: classi IV e V Il “Fare Musica” attraverso pratica strumentale individuale e attività corale - 1 h individuale settimanale di strumento musicale (N.B.: scelto tra quattro diverse opzioni)

- 1 h collettiva settimanale di attività corale Personale docente: nomina a contratto del Dirigente rivolta a 5 docenti provvisti di idonea certificazione*.

Scuola secondaria di I grado ad indirizzo musicale

Pari opportunità/perequazione: apertura nella provincia di nuovi corsi ad ind. musicale (da 4 a 6)

Biennio obbligatorio di scuola sec. di II grado - 4 tipologie di ind. musicale diversificate per istituto - contestuale iscrizione degli alunni al Conservatorio Mezzi: l’istituto coinvolto sede laboratorio musicale (DM 13/03/2007) Personale doc.: utilizzazione di docenti classe 77 A da parte di USP Ferrara

(N.B.: per gli insegnamenti non previsti dal D.M. 201/1999: nomine a contratto)

Triennio di scuola sec. di II grado - prosieguo degli indirizzi del Biennio con progressiva integrazione con Conservatorio

Personale doc.: nomina a contratto a cura del Conservatorio e contestuale possibile utilizzo di docenti presenti presso lo stesso.

Conservatorio - Diploma di laurea di I e II livello

Strategia

Rete provinciale: definizione e certificazione di livelli di competenza

da raggiungere con flessibilità

(sulla base dei percorsi di studio individualizzati).

Ipotesi di risorse

Connotazione di musicAscuola Ferrara quale progetto di

sistema

- pilota a livello nazionale -

e conseguente coinvolgimento sia del MPI che del MIUR-AFAM.

Scuola d’Infanzia (terzo ed ultimo anno) e Scuola Primaria (primo anno: classe I) Propedeutica musicale (1 h settimanale di attività laboratoriali ed 1 h settimanale di attività vocale)

Personale docente: nomina a contratto del Dirigente rivolta a un docente dotato di idonea certificazione*.

Scuola Primaria/primo biennio didattico: classi II e III La vocalità infantile (1 h settimanale di canto corale ed 1 h settimanale di attività laboratoriale)

Mezzi: ogni plesso coinvolto diventa sede di laboratorio musicale (ex D.M. 13 marzo 2007) Personale docente: nomina a contratto del Dirigente rivolta a un docente dotato di idonea certificazione*.

musicAscuola Ferrara: progetto di sistema per il riordino degli studi musicali dalla scuola dell’infanzia all’ università

*: in assenza di personale qualificato