Muay Thai MATHIAS GALLO CASSARINO

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28 Budo International Muay Thai Giovane talento italiano al Sitsongpeenong Mathias Gallo Cassarino è un giovane (classe 1992) thaiboxer italiano. Combatte per la prima volta a soli 12 anni, mostrando già il suo talento e la sua determinazione. Il contatto con la Muay Thai arriva proprio in Thailandia, quando Mathias ha due anni, perché la famiglia trascorre lì un paio di mesi all’anno: inizia a tirare qualche calcio per imitare i bambini con cui gioca; in seguito, però, i primi sport a cui si dedica sono il calcio e il Judo, non tralasciando di picchiare il sacco a casa, giocando a fare il pugile. Nell’anno 1998, grazie all’incontro con il Sig. Deng, inizia ad allenarsi più seriamente, dividendosi tra Thailandia e Italia, finché nel 2006 non si trasferisce definitivamente nella patria della Muay Thai, per dedicarsi totalmente alla sua passione, al suo lavoro. Ciao Mathias! Che sei italiano e che vivi in Thailandia lo sanno ormai tutti, ma come devo chiamarti? Mathias, Sitsongpeenong o Cassarino, come usano dire in Italia? Chiamami Mathias Gallo Cassarino. Il mio cognome è composto da due parole anche se molti pensano sia solo Cassarino. Mathias Sitsongpeenong è solo il mio nome di combattimento, sono molto legato al campo ma il mio nome rimane tale. A solo dodici anni hai fatto il primo combattimento con i gomiti, senza protezioni e in Thailandia; oltre ad esserne uscito bene e vittorioso ti sei divertito o è troppo per un ragazzo di quell’età? Mi sono divertito molto, ho provato delle emozioni come mai prima! Penso che non sia così facile per un bambino di quell’età ma con il giusto allenamento è un gioco da ragazzi. Tra l’altro nel Muay Farang Team abbiamo Alessandro che ha solo 11 anni ed è salito sul ring più di 10 volte! Tutti possono allenarsi al Sitsongpeenong, uno dei camp più importanti della Thailandia con superstar come Kem Sittichai, Bovy e molti altri; si allenano lì quando devono preparare match difficili. Ma ho visto sul sito che tu sei l’unico “straniero” della scuderia Sitsongpeenong. Come sei riuscito ad ottenere l’opportunità di far parte di una scuderia così prestigiosa e selettiva? Che trattamento ricevi rispetto ai tuoi colleghi thailandesi? Nei mesi prima del mio trasferimento al Sitsongpeenong è nato un rapporto di collaborazione e fiducia con il proprietario della palestra e dopo avermi visto combattere e allenarmi seriamente mi hanno proposto di fermarmi. Subito ho rifiutato per via della scuola, ma una volta terminata ho deciso di riconsiderare la proposta. Diciamo che vengo trattato allo stesso modo anche se gli allenatori Thai preferiscono sempre allievi thailandesi. All’inizio era diverso, non venivo visto molto bene da nessuno, ma quando hanno imparato a conoscermi e a vedere la serietà e i risultati sul ring le cose sono cambiate. Un ‘farang’ è sempre considerato di passaggio e soprattutto un ‘cliente’ e basta. Oggi, quando parlano di me, ne parlano come fossi un Thai e a volte sono anche in imbarazzo, ad esempio quando l’argomento di discussione sono i ‘farang’… Molti ragazzi italiani trovano nei tuoi video fonte di ispirazione; tu a chi ti ispiri? Per motivarti guardi i video di quali atleti? Chi sono oggi i tuoi idoli nella Muay Thai? Certamente due dei miei compagni di palestra sono tra i miei idoli e modelli da emulare: Kem per la sua tecnica e per lo spirito con cui sale sul ring; Sittichai perché ha solo un anno più di me e ha raggiunto grandissimi risultati e inoltre è uno dei 67 kg più completi al mondo. C’è anche Damien Alamos, che ha vinto la cintura del Lumpinee pur essendo uno straniero; Giorgio Petrosyan per la sua perfezione, precisione e abilità nello schivare qualsiasi cosa; Saenchai per il suo stile di combattimento e la sua scioltezza. Da inizio 2012 pare tu non abbia sbagliato un colpo, almeno quelli che contano: un anno e mezzo quasi perfetto in cui hai vinto le cintura WBC-59kg, diverse vittorie per KO tecnico in Lumpinee, dove hai fatto anche il main event trasmetto in TV. Quante emozioni! Immagino, però, anche quanti sacrifici tu abbia fatto: come fai a tenere sempre alta l’attenzione sui tuoi obbiettivi? Sì, ho raggiunto buoni risultati ma i miei obbiettivi sono più ambiziosi e ho ancora tempo per raggiungerli perché ho solo 20 anni. Per questo sono felice MATHIAS GALLO CASSARINO Foto di: Gian Carlo Corba SCHEDA ATLETA Nome: Mathias Cognome: Cassarino Nome da combattimento: Mathias Sitsongpeenong Data di nascita: 19 dicembre 1992 Disciplina praticata: Muay Thai Categoria: 59 kg

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Muay Thai

Giovane talento italiano al SitsongpeenongMathias Gallo Cassarino è un giovane (classe 1992) thaiboxer italiano. Combatte per la prima volta a soli 12 anni, mostrando già il suo talento e la sua determinazione. Il contatto con la Muay Thai arriva proprio in Thailandia, quando Mathias ha due anni, perché la famiglia trascorre lì un paio di mesi all’anno: inizia a tirare qualche calcio per imitare i bambini con cui gioca; in seguito, però, i primi sport a cui si dedica sono il calcio e il Judo, non tralasciando di picchiare il sacco a casa, giocando a fare il pugile. Nell’anno 1998, grazie all’incontro con il Sig. Deng, inizia ad allenarsi più seriamente, dividendosi tra Thailandia e Italia, finché nel 2006 non si trasferisce definitivamente nella patria della Muay Thai, per dedicarsi totalmente alla sua passione, al suo lavoro.

Ciao Mathias! Che sei italiano e che vivi in Thailandia lo sanno ormai tutti, ma come devo chiamarti? Mathias, Sitsongpeenong o Cassarino, come usano dire in Italia?Chiamami Mathias Gallo Cassarino. Il mio cognome è composto da due parole anche se molti pensano sia solo Cassarino. Mathias Sitsongpeenong è solo il mio nome di combattimento, sono molto legato al campo ma il mio nome rimane tale.

A solo dodici anni hai fatto il primo combattimento con i gomiti, senza protezioni e in Thailandia; oltre ad esserne uscito bene e vittorioso ti sei divertito o è troppo per un ragazzo di quell’età? Mi sono divertito molto, ho provato delle emozioni come mai prima! Penso che non sia così facile per un bambino di quell’età ma con il giusto allenamento è un gioco da ragazzi. Tra l’altro nel Muay Farang Team abbiamo Alessandro che ha solo 11 anni ed è salito sul ring più di 10 volte!

Tutti possono allenarsi al Sitsongpeenong, uno dei camp più importanti della Thailandia con superstar come Kem Sittichai, Bovy e molti altri; si allenano lì quando devono preparare match difficili. Ma ho visto sul sito che tu sei l’unico “straniero” della scuderia Sitsongpeenong. Come sei riuscito ad ottenere l’opportunità di far parte di una scuderia così prestigiosa e selettiva? Che trattamento ricevi rispetto ai tuoi colleghi thailandesi? Nei mesi prima del mio trasferimento al Sitsongpeenong è nato un rapporto di collaborazione e fiducia con il proprietario della palestra e dopo avermi visto combattere e allenarmi seriamente mi hanno proposto di fermarmi. Subito ho rifiutato per via della scuola, ma una volta terminata ho deciso di riconsiderare la proposta. Diciamo che vengo trattato allo stesso modo anche se gli allenatori Thai preferiscono sempre allievi thailandesi. All’inizio era diverso, non venivo visto molto bene da nessuno, ma quando hanno imparato a conoscermi e a vedere la serietà e i risultati sul ring le cose sono cambiate. Un ‘farang’ è sempre considerato di passaggio e soprattutto un ‘cliente’ e basta. Oggi, quando parlano di me, ne parlano come fossi un Thai e a volte sono anche in imbarazzo, ad esempio quando l’argomento di discussione sono i ‘farang’…

Molti ragazzi italiani trovano nei tuoi video fonte di ispirazione; tu a chi ti ispiri? Per motivarti guardi i video di quali atleti? Chi sono oggi i tuoi idoli nella Muay Thai?Certamente due dei miei compagni di palestra sono tra i miei idoli e modelli da emulare: Kem per la sua tecnica e per lo spirito con cui sale sul ring; Sittichai perché ha solo un anno più di me e ha raggiunto grandissimi risultati e inoltre è uno dei 67 kg più completi al mondo. C’è anche Damien Alamos, che ha vinto la cintura del Lumpinee pur essendo uno straniero; Giorgio Petrosyan per la sua perfezione, precisione e abilità nello schivare qualsiasi cosa; Saenchai per il suo stile di combattimento e la sua scioltezza.

Da inizio 2012 pare tu non abbia sbagliato un colpo, almeno quelli che contano: un anno e mezzo quasi perfetto in cui hai vinto le cintura WBC-59kg, diverse vittorie per KO tecnico in Lumpinee, dove hai fatto anche il main event trasmetto in TV. Quante emozioni! Immagino, però, anche quanti sacrifici tu abbia fatto: come fai a tenere sempre alta l’attenzione sui tuoi obbiettivi?Sì, ho raggiunto buoni risultati ma i miei obbiettivi sono più ambiziosi e ho ancora tempo per raggiungerli perché ho solo 20 anni. Per questo sono felice

MATHIAS GALLO CASSARINO Foto di: Gian Carlo Corba

SCHEDA ATLETA

Nome: MathiasCognome: Cassarino

Nome da combattimento: Mathias SitsongpeenongData di nascita: 19 dicembre 1992

Disciplina praticata: Muay ThaiCategoria: 59 kg

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Muay Thai

TITOLI VINTI

2009 IFMA Bronze Medal (60 Kg)2010 WMF Gold Medal (57 Kg)

2010 WMC Muay Thai Against Drugs World Champion (58 Kg)Queen’s Cup Thailand Vs Challenger

2011 Prachuap Kirikan Province Champion )125 lbs)2012 Revolution Australian Champion (59 Kg)

2012 N°1 WPMF World Ranking (130 lbs)2013 WBC Muay Thai International Champion (130 lbs)

2013 N°10 WBC Muay Thai World Ranking (130 lbs)

di aver iniziato a combattere a 12 anni e ora sto godendo dei sacrifici che ho fatto da piccolo. Comunque dopo ogni obbiettivo raggiunto me lo lascio dietro e lavoro allo step successivo ed è quello che mi spinge ad allenarmi sempre al meglio. Nel nostro team, il Muay Farang appunto, io e mio padre vogliamo atleti giovani proprio perché il vantaggio dei Thailandesi è quello di arrivare ad alti livelli da giovanissimi e quindi avere margine di errore per perfezionarsi e avere una buona esperienza quando il nostro fisico è giovane e le prestazioni sono ottimali. Spesso combatto con atleti più vecchi di me e questo mi dà l’opportunità di avere più tempo per superarli nei vari ranking mondiali.

Hai iniziato a 12 anni e a 17 eri campione del mondo nell’amatoriale; hai vinto la cintura WMC al compleanno della regina e a 19 anni eri ‘main event’ al Lumpinee e hai conquistato la cintura WBC. Continuerai nella Muay Thai o proverai la Kick Boxing, magari in Italia? Per adesso il mio sport è la Muay Thai; adoro guardare la Kick Boxing ma al momento non penso di avere l’esperienza adatta ad essere competitivo. Al contrario, nella Muay Thai ritengo di poter dire la mia in qualsiasi ring del mondo. In ogni caso, penso che lo specializzarsi in una disciplina specifica sia necessario per arrivare al top, proprio come ha fatto Giorgio Petrosyan che si è dedicato alla Kick Boxing con un successo direi impareggiabile.

La Muay Thai italiana sta crescendo e sono sempre molti i giovani che sognano di emulare le tue imprese: cosa suggerisci loro? Qual è il segreto del tuo successo?Allenamento, allenamento e allenamento…quello giusto. Ormai ci sono tante palestre in Italia che sanno preparare atleti per la MT al meglio. Per intendersi: la corsa e i due allenamenti giornalieri. Mi rendo conto che per molti risulta difficile allenarsi tutti i giorni e correre ogni mattina, lo è anche per me ma ho la fortuna di potermi dedicare solo a quello in quanto la Muay Thai è il mio lavoro. Per molti atleti è difficile per via del lavoro o la scuola e magari una famiglia se sono avanti con l’età. In Thailandia se si è giovani e si ha talento, si ha la fortuna di essere seguiti da un manager capace e si è disposti a fare grandi sacrifici. Si può fare della Muay Thai il proprio lavoro ma ovviamente bisogna essere disposti a combattere ogni mese e in ogni luogo e…..Last but not least: never give up!!

Grazie per aver accettato questa intervista, vuoi lasciare un messaggio ai tuoi fan che certamente sono tra i lettori di Budo? Certo! Grazie a tutti per seguirmi, i fans italiani sono sempre più numerosi e sempre più calorosi! Grazie ragazzi, le sfide che mi attendono sono importanti e ho sempre più bisogno del vostro tifo! Chock Dee!