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Rivista mensile specializzata N° 268 2008 Anno XXXI ISSN 0394-0896 PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL VIALE S.MICHELE DEL CARSO, 11 20144 MILANO TEL. 0243910135 FAX 0243999112 E-MAIL: INFO@MONITOR-RADIOTV . COM I NTERNET: WWW. MONITOR-RADIOTV . COM RADIO TELEVISIONE VIDEO MULTIMEDIA POST-PRODUZIONE AUDIO ALTA FREQUENZA Latest news about broadcasting: www.monitorradio.tv Le ultime notizie da broadcast: www.convergenza.tv Il digitale in televisione tutto quello che non avete mai osato chiedere Evertz: multiviewer all’interno delle matrici Tutto sotto controllo con i nuovi monitor di forme d’onda

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Il digitale in televisione tutto quello che non avete mai osato chiedere RADIO • TELEVISIONE • VIDEO • MULTIMEDIA • POST-PRODUZIONE • AUDIO • ALTA FREQUENZA

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Rivista mensile specializzata • N° 268 • 2008 • Anno XXXI • ISSN 0394-0896

PUBBLICAZIONE DELLA MEDIA AGE SRL • VIALE S.MICHELE DEL CARSO, 11 • 20144 MILANO • TEL. 0243910135 • FAX 0243999112 • E-MAIL: [email protected] • INTERNET: WWW.MONITOR-RADIOTV.COM

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Le ultime notizie da broadcast:

www.convergenza.tv

Il digitale in televisionetutto quello che non

avete mai osato chiedere

Evertz:multiviewer all’interno

delle matrici

Tutto sotto controllo con i nuovi monitor di

forme d’onda

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Anno XXXI n. 268 Gennaio/Febbraio - 2008ISSN 0394-0896

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le proposte di Monitor Lavoro (www.monitor-radiov.com/lavoro)le emittenti radio tv in diretta nella rete da tutto ilmondo (www.webcastitaly.com

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Il digitale in televisione

Dall’analogico al digitale

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Tutto sotto controllocon i monitor di forme d’omdadella Tektronix

Screen Service alla conquista del Brasile

I prodotti Evertzalla Professional Show

Ora è ufficiale, Toshiba abbandona l’HD-DVD.

Doppio colpo per Panasonic P2

Indagine sull’ascolto della radioda NCP Ricerche

Le luci Coemarilluminano Sanremo

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Immaginate di avere il condizionatorerotto: chiamate il tecnico, si presenta,estrae il suo computer, lo collega alcondizionatore e comincia a tararlo. Cipotrebbe venire il sospetto che que-sto oggetto che ci rinfresca l’aria siaun apparecchio “digitale” e forsepotrebbe essere anche vero, in quan-to viene controllato dall’apparecchiodigitale per eccellenza, il computer.Digitale può essere quindi tutto:un’automobile, una lavatrice, un ferroda stiro, basta che contengano unmicrochip. Probabilmente l’elettrodo-mestico che ha maggiori possibilità didiventare realmente “digitale” è il fri-gorifero; infatti con le nuove etichetteRfid che sostituiranno il codice a barredei prodotti alimentari, un computerinstallato nel frigorifero ci avviserà cheun certo prodotto è mancante o inscadenza e, magari, effettuerà da solo

l’ordinazione via Internet in base ad unprogramma di gestione personalizza-to. Non c’è parola quindi della quale si siapiù abusato come digitale, facendoladiventare sinonimo di computerizzato,e facendole assumere connotazionipositive, quali “tecnologicamenteavanzato” e “di qualità”. Digitale,invece, come si vedrà, è un terminetecnico, sostanzialmente neutro e nonnecessariamente sinonimo di altaqualità, anche se nella maggior partedei casi è così. In particolare nelcampo televisivo la parola “digitale”assume un altro significato, certamen-te più vicino alla sua etimologia, ovve-ro numerico, composto da numeri.Perché è nata la necessità di crearequesta parola, digitale? Soprattutto inrelazione ad un’altra modalità di rap-presentare la realtà, ovvero il modo

analogico. Analogico è il mondo dellanatura e dei nostri sensi (soprattutto lavista e l’udito) che percepiscono lesensazioni come un flusso continuo diinformazioni; mi riferisco qui ai suoni ealle immagini della natura, non certoalla scrittura, che è invece compostada un numero “discreto” di simboli.Discreto come separato, non conti-nuo. Qualcuno potrà obiettare checomunque gli oggetti sono compostida atomi e la luce da fotoni, che sonoelementi discontinui, ma ciò cade al disotto delle possibilità di percezionedell’uomo stesso. Il mondo è analogi-co e quando è necessario trasmetterequeste informazioni attraverso unapparato costruito dall’uomo la tenta-zione è quella di rispettare la loroforma. Analogico deriva quindi da“analogo”, ovvero simile. Ma qual èl’analogia di cui tener conto?

Il digitale in televisioneRicominciando da zero Diego Zipponi spiega la rivoluzione più profonda della televisione dalla sua nascita. Andrannopresto e definitivamente in pensione tante apparecchiature nello studio di produzione video ?

Il digitale in televisionedi Diego Zipponi

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Qualunque segnale naturale puòessere misurato ed espresso attraver-so una curva che ne indichi i cambia-menti nel tempo: un valore di lumino-sità per la luce o di pressione acusticaper i suoni. Un esempio in Figura 1Sull’asse dell’ascissa si esprime iltempo, sull’asse delle ordinate la pres-sione acustica; possiamo fare alcunevalutazioni preliminari:1. la curva è continua nel tempo2. la curva può assumere qualunquevalore tra un massimo ed un minimoCiò significa che la curva è una rap-presentazione della progressione del-l’informazione, in cui ogni valore delfenomeno naturale viene visualizzatodall’andamento della funzione.Supponiamo ora di seguire il percorsodi una trasmissione telefonica nondigitale: l’onda sonora viene captatada un microfono e quindi diventa unsegnale elettrico; viene poi trasmessada un cavo e quindi ricevuta da unapparato ricevente che la trasforma,attraverso un altoparlante, in segnaleacustico. L’informazione ritorna cioèad avere la stessa natura che aveva in

partenza. Quello che risulta importan-te per la definizione di “analogico” èche, durante tutto questo processo, laforma d’onda che esprime l’informa-zione resta sostanzialmente identica:durante la trasmissione lungo il cavol’unità di misura sull’asse delle ordina-te sarà espressa in Volt anziché inPascal, unità di misura delle pressione.La stessa curva esprime quindi sia l’an-damento originale della pressioneacustica sia quello del segnale elettri-co dopo la sua trasformazione: il pro-cesso è analogico.Si potrebbe quindi pensare che taleprocesso sia non solo naturale, maanche quello più desiderabile; in effet-ti per modelli semplici come quellosopra descritto la trasmissione analo-gica offre un risultato soddisfacente.Bisogna però pensare alla complessi-tà dei sistemi di comunicazione oggipresenti nel mondo. Una telefonatapuò essere intercontinentale, oppureil segnale televisivo può subire decinedi processi di registrazione e trasmis-sione prima di giungere ai nostri tele-visori; tutti questi processi degradano

l’informazione. La trasmissione analogica ha infatti tregrossi nemici:1. il rumore2. la distorsione3. la limitatezza di bandaQuesti fattori modificano l’informazio-ne originaria ed ognuno provocaeffetti diversi. Essi quindi vengonoconsiderati ben distinti a causa dellaloro natura diversa e dei diversi modidi combatterli. Il rumore è l’aggiunta di un segnaleindipendente dall’informazione e neicircuiti elettronici è sempre presente acausa dell’agitazione termica deglielettroni. Può essere percepito comeun continuo “fruscio” nelle trasmissio-ni audio e come “neve” nel caso dellatelevisione o può invece appariresotto forma di fenomeni momentaneicome crepitii, scrosci, ecc. generati datemporali, macchine elettromeccani-che, linee elettriche ad alta tensione.Vale la pena di analizzare più a fondoquesto concetto di rumore: nel libro diShannon e Weaver “La teoria mate-matica delle comunicazioni” vieneesposto per la prima volta uno sche-ma analitico del processo di trasmis-sione, schema che verrà più avantiripreso anche in altri ambiti, come, adesempio, quello linguistico.

Il modello di Shannon e Weaver èmostrato dalla figura 2.Per questi autori, quindi, il rumore ètutto ciò che disturba il processo ditrasporto del messaggio dalla sorgen-te al destinatario lungo il canale di tra-smissione. Potrebbe sembrare che ilriconoscimento del rumore sia quindimolto semplice ed, in effetti, nella vitaquotidiana è spesso così: il suono diuna lavatrice disturba il colloquio, ilrumore dell’autobus copre la canzone,un tuono non ci fa sentire bene il pro-gramma televisivo. Riflettendo più a fondo si possonoperò cogliere alcune difficoltà neldefinire precisamente questo fenome-no. Ipotizziamo la seguente situazio-ne: in un bar alcuni avventori stannoascoltando la televisione; accanto, inuna officina, un meccanico sta control-lando un motore. Coloro che sono nelbar si lamentano che il rombo delmotore non permette loro di seguirebene la trasmissione tv, ma il meccani-

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più alta frequenza. Questo è una defi-nizione generale; ovviamente, nelcaso i segnali siano destinati ad esse-re percepiti da un essere umano, risul-ta sostanzialmente inutile (e talvoltaanche dannoso) trasmettere frequen-ze che non possono essere sentite.Infatti gli esseri umani possono udire isuoni che vanno da 20 a 20.000 Hz;questi valori si riferiscono ad un ascol-tatore “ideale”; in pratica, con l’avan-zare dell’età si riduce la percezionedei suoni più acuti, fino a scenderesotto i 12.000 Hz. Per quanto riguardala luce si possono vedere i colori da750 nm (colore rosso) a 400 nm (colo-re violetto). Un nm (nanometro) corri-sponde ad un miliardesimo di metro(10-9m).La limitazione della banda passante,può quindi essere causa di una perdi-ta di informazioni: infatti se la bandapassante “taglia” frequenze che sonopresenti nel segnale originario e chepossono essere udite, si parla di dis-torsione per limitazione di banda.Paradossalmente talvolta la limitazio-ne di banda di un componente di unsistema di trasmissione può far perce-pire il segnale come migliore. Ciò èdovuto al fatto che tale componentepuò rimuovere parti dell’informazioneche sono state “inquinate” da altriprocessi; in altre parole è meglio nonudire quella parte del segnale che siastata fortemente danneggiata. Uncaso classico accade quando si instal-lano degli altoparlanti di alta qualità inun sistema stereo scadente: si ha l’im-pressione che il suono sia peggiorato;in realtà si sentono suoni (distorti) cheprima non erano udibili. Per apprezza-re la qualità dei diffusori acustici saràquindi necessario migliorare le presta-zioni degli altri componenti del siste-ma. Limitare la banda passante può quindiessere un fatto voluto, proprio quan-do si deve eliminare dalla trasmissioneporzioni che disturberebbero l’ascoltoo la visione: si dice che il segnale viene“filtrato”. Ciò si può ottenere conapparecchiature che lavorano su partilimitate della banda; nell’audio uncaso classico sono gli equalizzatori adun terzo d’ottava, che permettono dielaborare “fette” molto ristrette dellabanda e quindi “centrare” il disturbosenza alterare significativamente l’in-

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co potrebbe decidere che la televisio-ne accesa gli impedisce di coglierebene il suono del motore, che risultaessenziale per valutare lo stato di fun-zionamento dell’automobile. Tuttodipende quindi dalla definizione di“segnale” e di “rumore”: nei due casisopra descritti quello che per un desti-natario è informazione per un altro èrumore e viceversa. Passiamo ora a parlare della distorsio-ne: essa è invece la modifica delsegnale originario: la curva che descri-ve l’andamento nel tempo dell’infor-mazione non è più identica a quellaoriginale. Questa modifica può esseredescritta in maniera matematica; ognisegnale può essere analizzato in unaserie di frequenze, di cui una conside-rata come riferimento e altre multipledi quella principale, definite armoni-che; si parla quindi di seconda armo-nica nel caso di frequenza doppia, diterza armonica per la frequenza triplae così via. Questa analisi è detta svi-luppo di Fourier.La distorsione quindi è la modifica dellivello e della fase delle armoniche equindi è una informazione aggiuntiva(e non desiderata) correlata con l’in-formazione stessa; avviene dunquesolo se c’è segnale ed è dovuta gene-ralmente ad una mancanza di qualitàdei sistemi di trasmissione o di regi-

strazione. È evidente come maggioresia l’ampiezza di queste frequenzespurie, maggiore sarà la percezioneche il segnale sia distorto; maggiore ilprocesso sarà lineare, ovvero il segna-le in uscita sarà perfettamente pro-porzionale a quello in entrata, minoresarà la distorsione.

Gamma dinamica ebanda passante

La gamma dinamica di un sistema ditrasmissione è quindi compresa tradue estremi: quello inferiore, deter-minato dal livello in cui il suono non èpiù udibile in quanto coperto total-mente dal rumore e quello più altodeterminato dalla distorsione ed èchiamata anche “rapportosegnale/disturbo”. Quanta distorsio-ne risulti accettabile risulta molto dif-ficile da quantificare poiché bisognadeterminare quando essa diventafastidiosa; è un aspetto alquanto sog-gettivo, per cui sarebbe corretto indi-care, nei parametri tecnici, quale dis-torsione viene raggiunta nei picchidel segnale avendo a disposizioneuna certa gamma dinamica.Per “banda passante”, invece, siintende lo spettro di frequenze che ilsistema è in grado di trasmettere,ovvero l’intervallo tra la più bassa e la

Gli scermi piatti a 16:9, ideali per sfruttare la qualità del digitale

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formazione nella sua globalità. Unaltro caso sono i controlli di tono chevengono chiamati, con termine tecni-co, filtro “passa basso” nel caso dellaregolazione degli acuti e filtro “passaalto” nel caso della regolazione deibassi.Da queste considerazioni si deduceche gli impianti di trasmissione devo-no essere quanto più possibile omo-genei come prestazioni; il componen-te di minor qualità condizionerà ilrisultato finale della catena di trasmis-sione e potrebbe verificarsi il caso chesi debbano impiegare specificheapparecchiature per compensare alte-razioni provocate da altre.

Compensare i difettiIn generale, però, è molto complesso,nel dominio analogico, riuscire a com-pensare i difetti di un sistema; moltospesso vengono introdotte delle alte-razioni all’inizio della catena di tra-smissione e delle modifiche comple-mentari alla fine del processo proprioper “proteggere” meglio quellebande più sensibili ai disturbi. Questiprocessi sono chiamati enfasi delsegnale. Un caso è l’esaltazione degliacuti di un disco long playing, cherichiede un amplificatore specialecapace di restituire il giusto equilibrioai suoni o al sistema Dolby - nellevarianti “B” e “C” - ampiamente usatonei registratori di musicassette.Entrambi hanno lo scopo di ridurre,nella riproduzione, le alte frequenze,che sono quelle più sensibili al rumo-re. Più complessa - e spesso impossi-bile - è invece la riduzione della dis-torsione; essa può essere combattutaprincipalmente con l’adozione diapparecchi di qualità. Similmenterisulta ardua la ricostruzione delleinformazioni mancanti a causa di unaridotta banda passante: quello che siè perduto è quasi sempre irrecupera-bile.Si può affermare che i tre parametriconsiderati - rapporto segnale/distur-bo, distorsione, banda passante -sono, almeno in parte, tra loro colle-gati e si può migliorare uno a discapi-to di un altro. Ad esempio, accettandouna distorsione maggiore si aumentala gamma dinamica; riducendo labanda passante spesso il rumore dimi-

nuisce.Per ottenere sistemi di alte prestazio-ni, in particolare nel settore professio-nale, è necessario, nel mondo analo-gico, adottare alcuni stratagemmi. Nelcampo della registrazione, per ottene-re basso rumore, è necessario usarenastri di notevole grandezza, ovverodistribuire il segnale su porzioni piùgrandi di supporto magnetico; perpoter registrare le frequenze più alte ènecessario aumentare la velocità delnastro; per eliminare la distorsione ènecessaria una accurata progettazio-ne del sistema e l’adozione di prodot-ti di alta qualità. Vale comunque laregola generale: in qualunque tra-smissione analogica qualcosa siaggiunge, si perde o si trasforma.Nella registrazione, in particolare, lacopia non è e non può essere identicaall’originale, ma si può tentare diridurre al minimo i difetti del sistemaconseguendo, talune volte, ottimirisultati. Nella videoregistrazione sichiamano “generazioni” le copie suc-cessive di una registrazione. In alcunivecchi sistemi si notava un degradogià alla terza generazione; nei sistemimoderni si può raggiungere le sei -sette generazioni mantenendo unadiscreta qualità. Quando entriamo nel campo dellalogica digitale non si può dimenticareche le informazioni “naturali” sonoanalogiche o, meglio, si può usare iltermine “non codificate”. Al contrario,alcuni segni prodotti dall’uomo nasco-no già con un proprio codice: i piùimmediati sono le lettere dell’alfabe-to. A seconda della natura dell’infor-mazione e del canale usato, ci trovia-mo quindi a gestire una serie di situa-zioni comunicative, illustrate nellafigura 3.

Si possono verificare quattro combi-nazioni, essendo necessario che unadata informazione torni ad avere lastessa natura che aveva all’inizio.

1. NON COD. _ CAN. ANALOGICO _ NON COD.2. NON COD. _ CAN. DIGITALE _ NON COD.3. CODIF. _ CAN. DIGITALE _ CODIF.4. CODIF. _ CAN. ANALOGICO _ CODIF.

Il primo caso è quello impiegato findall’inizio delle trasmissioni televisive,dove il processo di produzione e ditrasmissione era totalmente analogi-co. Il secondo invece segue unamoderna tendenza che è quella diconvertire in digitale l’informazionesubito dopo la sua cattura, seguire unprocesso totalmente digitale e ritra-sformarla in analogica solo alla finedella trasmissione.Nel caso di trasmissione di informazio-ni codificate attraverso un canale digi-tale (caso 3), la soluzione più sempliceè quella di far correlare ad ogni sim-bolo un dato digitale attraverso unasemplice tabella di conversione. Unesempio è il codice Ascii, che associaad ogni lettera un ben determinatasequenza di dati. Più rara, ma teorica-mente possibile (caso 4), è la trasmis-sione analogica di un segnale codifi-cato: un esempio è la ripresa con unatelecamera analogica di una scritta.Ad esempio, per il caso in questione,il segno alfabetico “O” è solo un cer-chio; sarà quindi il telespettatore aconsiderarlo come informazione“testuale”, ovvero come una letteraappartenente ad un sistema alfabeti-co.Occorre a questo punto fare unaimportante precisazione. Con la paro-la “digitale” si intende una informa-zione composta da numeri: il valore di

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una Società in Borsa giorno per gior-no, ad esempio, la temperatura di unmalato rilevata ad intervalli più omeno regolari, il numero di abitanti diuna Nazione in un certo giorno del-l’anno, ecc. In televisione si utilizzaperò un particolare tipo di sistemadigitale, il digitale binario, ovveroquello composto unicamente da unaserie di zeri e di uni o, se si vuole, dadue valori diversi di tensione. La moti-vazione è quella di poter impiegare lestesse apparecchiature (computer,server, modem) e le stesse reti utilizza-te dai sistemi informatici.Il sistema binario presenta inoltre unagrande solidità verso tutti i disturbidella trasmissione. Un esempio: dob-biamo inoltrare una serie di fogli chepossono essere solo bianchi o neri,senza alcuna scritta. È facile intuire chese un foglio bianco è rovinato o vieneaddirittura strappato saremo semprein grado di dire “questo è un fogliobianco” in quanto “non è nero” epotremmo sostituirlo con un nuovofoglio bianco integro. Questo proces-so digitale viene chiamato “rigenera-zione”; in pratica tutto quello che civiene chiesto è solo di decidere se un

foglio si avvicina più al bianco o alnero.Ovviamente ci sono dei casi in cui ciònon è possibile; il segnale potrebbeessere talmente degradato da risulta-re impossibile ricostruirlo, il che nelnostro esempio corrisponderebbe adun foglio grigio. Anche il segnale digi-tale non è immune dal rumore, ma, ingenere, risulta abbastanza agevolericostruire l’informazione; ciò significache, nel caso di una trasmissione tele-visiva, il segnale sarà perfetto fino aquando il sistema sarà in grado didecodificare il segnale, per sparire poi

di colpo in caso di scarsa qualità dellatrasmissione. In altre parole: non sivede “più o meno bene”. Si vede onon si vede.

Spesso quindi è opportuno trasforma-re l’informazione analogica in digitale:ciò avviene attraverso tre fasi:1. Campionamento2. Quantizzazione3. Conversione in codice binarioIl campionamento, consiste nel rileva-re il valore dell’onda che descrive l’in-formazione ad intervalli regolari, cosìcome descritto nella figura 4.

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Il numero di campioni raccolti nell’uni-tà di tempo viene chiamata “frequen-za di campionamento” ed è espressain Hertz o suoi multipli. Risulta imme-diatamente visibile che più alta sarà lafrequenza di campionamento, piùfedele sarà la descrizione della formad’onda, ma, parallelamente, aumente-rà la quantità di dati da trasmettere; alcontrario, una frequenza insufficienteimpedirà una corretta ricostruzionedell’informazione. Per decidere qualesia la frequenza più adatta ci si basasul teorema di Shannon, che afferma:“La frequenza di campionamentodeve essere almeno il doppio dellapiù alta frequenza trasmessa”. Senzaquesta precauzione si può dimostrareche appariranno dei disturbi chiamatialiasing. Facendo alcuni esempi, lafrequenza di campionamento dell’au-dio del Cd è di 44,1 Khz, essendo lamassima frequenza audio trasmessa

di 20 Khz ; il doppio di 20.000 è infe-riore a 44.100. Nel video la massimafrequenza trasmissibile è di 5 Mhz e siusa quindi un campionamento a 13,5Mhz. Può sembrare strano che sipossa poi riottenere la stessa formad’onda al termine del processo, quan-do un convertitore ci fornirà nuova-mente un segnale analogico. In realtàse i punti di campionamento sonoabbastanza vicini, si riuscirà a dareall’onda quella forma che aveva in ori-gine, unendo tra loro i vari punti finoad ottenere una linea continua. A que-sto punto del processo ci si ritrova conuna serie di dati che però non sonoan-cora totalmente digitali; infatti i cam-pioni possono avere qualunque valo-re, anche decimale, tra il valore mini-mo e quello massimo ammessi. (vedifigura 5).

I valori possibili

Poiché il segnale deve forzatamenteessere composto da numeri interi,occorre decidere quanti di questi pos-sono essere ammessi dal sistema; inaltre parole occorre scegliere quantivalori siano possibili. Ogni campionesarà approssimato al più vicino livellosuperiore o inferiore. Questo processo, che generalmentefa propendere per un numero di valo-ri che sia una potenza di 2, è esatta-mente il processo di quantizzazione.L’esponente della base 2 rappresentail numero di bit che il sistema produce,secondo la formula valori=2n, dove“n” è il numero di bit. In questo modocon un bit si potranno esprimere duevalori, con due bit quattro, con tre bitotto e così via...Occorre a questo punto chiedersiquale sia il numero sufficiente di bitper poter descrivere correttamente

l’onda; in genere ciò è determinatodalle caratteristiche psico-fisiche del-l’occhio e dell’orecchio umano. Intelevisione, per il segnale video, si usageneralmente una quantizzazione aotto bit, che corrisponde a 256 livelli,ma le macchine più sofisticate neusano dieci, o, in casi particolari,anche 12 o 14.A questo punto è facile calcolare ilflusso di dati o bit-rate che un sistemadigitale genera: basta moltiplicare lafrequenza di campionamento per ilnumero di bit. Il segnale televisivostandard produce un flusso di dati paria 270 Mbit/s (13,5 Mhz x 10 bit/s = 135Mbit/s, che raddoppiano a 270 Mbit/sper effetto della presenza del colore).Una interfaccia televisiva capace ditrasferire una tale quantità di dati èstata standardizzata con il termine Sdi(Serial digital interface): ciò permettecon estrema facilità la interconnessio-ne di macchine di diversi costruttori.Per l’audio, invece, vengono sceltefrequenze di campionamento variabilitra i 32 e d i 48 Khz con 12 o 16 bit diquantizzazione, generando flussi didati da un minimo di circa 400 Mbit/sa circa il doppio per ogni canale.Dopo il processo di quantizzazione si

ottiene una cadenza di numeri interi aintervalli regolari; occorre ora trasfor-mare questa serie di dati - già digitali- in una serie di dati digitali binari. Ciòavviene attraverso un semplice circui-to che associa ad ogni valore numeri-co decimale (o a base 10) un valore abase due ovvero digitale binario. Soloa questo punto il processo di digitaliz-zazione potrà dirsi concluso. Questosegnale è chiamato Pcm, ovvero PulseCode Modulation. (Figura 6)Le regole per costruire un serie cre-scente binaria sono le stesse del siste-ma decimale: si usano nell’ordine tuttii simboli disponibili e, quando sonoesauriti, si aumenta di una unità il valo-re a sinistra. Ovviamente, essendocinel sistema binario solo due simboli, inumeri saranno composti solo da zerie uni. È interessante notare come, nelsistema a base due, i numeri compostiche iniziano con uno e sono seguiti dasoli zeri sono le potenze di due e cheil numero di zeri corrisponde all’espo-nente. Con tre bit si possono esprimere 8

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valori da 0 a 111 (corrispondente al“sette” decimale), con quattro sedicivalori da 0 a 1111 (corrispondente al15 decimale). Ciò può creare una certaconfusione nell’utilizzatore comune:infatti si è abituati a contare da uno aotto, non da zero a sette; nel digitalebinario si comincia invece sempre conlo zero. Bisogna però notare che spes-so questa regola non è seguita rigoro-samente. Ad esempio, nel vecchiodisco combinatore del telefono, lozero era posto dopo il nove, dovedovrebbe esserci stato, a rigor di logi-ca, il 10.Occorre, a questo punto, fare unbreve digressione per vedere come, intelevisione, viene gestito il colore.Infatti il segnale video comprendedue tipi di informazioni: la luminanza,ovvero l’informazione relativa alla solaluminosità, che produce quindi unsegnale in bianco e nero, e la cromi-nanza, ovvero l’informazione relativaal colore. Il fatto che esistano dueinformazioni distinte per la trasmette-re la luce è determinato da una carat-teristica dell’occhio umano, ovvero dal

possedere due tipi di recettori: ibastoncelli, che percepiscono l’infor-mazione della sola luminosità ed iconi, che sono sensibili al colore. I duetipi di recettori hanno caratteristichediverse: i bastoncelli riescono a vede-re anche in condizioni di bassa lumi-nosità - come, ad esempio, di notte -mentre i coni hanno bisogno di moltaluce per essere stimolati. Questo è ilmotivo per cui i colori risultano moltovividi solo con una intensa illuminazio-ne, mentre appaiono smorti in condi-zione di poca luce. I bastoncelli, inol-tre, sono presenti in numero maggio-re dei coni, quasi cinque volte; questosignifica che l’occhio coglie in manie-ra inferiore i dettagli colorati rispettoa quelli in bianco e nero. Questacaratteristica viene ampiamente sfrut-tata nella trasmissione televisiva, ridu-cendo l’informazione di crominanzarispetto a quella di luminanza e rispar-miando quindi sulla quantità di datida trasmettere.Ma se la luminanza è l’intensità dellaluce, cos’è esattamente il colore? Dalpunto di vista strettamente fisico, il

colore è rappresentato dalla frequen-za della luce generata o riflessa da uncorpo. Sono necessari tre parametriper definire un colore: la sua frequen-za, appunto, la sua luminosità e lamescolanza tra questi due primi para-metri, ovvero la sua purezza o satura-zione. Questo modo di definire uncolore si chiama HSL, ovvero Hue(colore), Saturazione e Luminosità. Sualtri testi tecnici si possono trovarealtre sigle, ma il principio rimane lostesso.Si potrebbe quindi pensare che ilmodo più semplice di trasmettere uncolore sia quello di trasferire questi treparametri; sfortunatamente negli annitrenta, quando è stata sperimentata latelevisione a colori, non era disponibi-le un sensore che producesse unainformazione elettrica al variare dellafrequenza. Si è così ricorsi ad un altroimportante principio: la sintesi tricro-matica. In pratica qualunque colorepuò essere riprodotto mescolandoopportunamente tre colori base: ilrosso, il giallo/verde, il blu. Può sem-brare strano che una informazione,

Una parete intera di immagini ‘mixate’ in digitale provenienti da varie font, digitali o analogiche che siano

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che in fisica è descritta da un valore difrequenza, possa venire ricostruita dauna mescolanza di tre informazioniche hanno cadauna una frequenzaben definita. In realtà questo è unfatto unicamente percettivo del siste-ma occhio/cervello. Se si proietta suuno schermo una luce rossa e le sisovrappone lentamente un luce gialla,si avrà la sensazione che il colorecambi lentamente dal rosso all’aran-cione. Se invece si mescola il rosso alblu, si avranno colori tendenti al vio-letto; ovviamente il nero è l’assenzadei tre colori, il bianco la loro presen-za contemporanea.Nella telecamera si ha quindi bisognodi tre sensori, uno per rosso, uno per ilverde ed uno per blu, e, alla fine delprocesso, di una terna di riproduttori -nei tubi catodici chiamati fosfori - chegenerino i tre colori. Questo tipo di trasmissione, chiamataRGB, è quella usata, ad esempio,quando si collega il monitor al com-puter ed è quella che trasporta la mas-sima quantità di dati e quindi di defi-nizione dell’immagine; sfortunata-mente però, rispetto al b/n, la quanti-tà di dati si triplica. In caso di trasmis-sioni molto complesse, inoltre, èmolto difficile mantenere perfetta-

mente identiche le prestazioni dei trecanali, generando così fastidiosi slitta-menti di colore.

Il sistema YUV

Per ovviare a questi inconvenienti siutilizza un altro modo di trasmetterel’informazione: il sistema YUV. In prati-ca si trasforma il segnale RGB in mododa ottenere un’altra terna di dati;innanzi tutto si costruisce il segnale“Y”, che rappresenta la luminosità,detta luminanza, attraverso la mesco-lanza dei tre segnali base: il verde con-tribuisce per il 60%, il rosso per il 30%,il blu per il 10%. Da questo segnale Yvengono poi generati due altri segna-li sottraendo l’Y rispettivamente dalsegnale R e dal segnale B. Queste dueinformazioni, R-Y e B-Y sono chiamatesegnali di differenza di colore ed ilsistema di trasmissione viene chiama-to a componenti. I vantaggi sononotevoli: innanzi tutto eventuali distor-sioni sono molto meno fastidiose perlo spettatore; in secondo luogo siottiene comunque un segnale di lumi-nanza che rappresenta l’immagine inb/n che quindi, ignorando le informa-zioni relative al colore, può esserevisualizzata anche da un televisoremonocromatico. Questa caratteristicaoggi è meno importante, ma neglianni trenta era estremamente signifi-cativa in quanto il parco televisori erasostanzialmente in b/n ed era neces-sario che le trasmissioni a colori fosse-ro compatibili anche con questi appa-recchi.

Il sistema a componenti presenta peròanche un’altra importante caratteristi-ca, ovvero il fatto che i segnali porta-tori delle informazioni relative al colo-re possono essere ridotti come bandapassante, proprio in relazione al fattoche l’occhio è meno sensibile ai detta-gli colorati; una analoga operazionenon è possibile con il sistema RGB.Per ultimo questa codifica permettepoi unificare i due segnali di differen-za colore in una informazione, detta“C”, generando una coppia di segna-li chiamati Y/C che è frequentementepresente nelle telecamere e nei video-registratori.Se il sistema a componenti necessita,come l’RGB, di tre cavi per trasportareil segnale, il sistema Y/C ne impiegadue, il che può complicare i cablaggidelle regie e i sistemi di trasmissionevia etere; per questo motivo i segnaliY e C vengono miscelati nel cosiddet-to video composito, che può esseretrasportato da un unico cavo. Ci si potrebbe chiedere a questopunto perché non si usi il segnalecomposito per ogni produzione tele-visiva; il motivo consiste nel fatto che,dovendo alla fine riavere il segnaleRGB per la visualizzazione sui monitor,occorre rifare il processo all’indietroda composito a Y/C, a componenti, aRGB, processo che funziona bene seusato alla fine della catena di trasmis-sione, ma che si presta poco a lavora-zioni intermedie, come quelle che sisvolgono nelle regie e nei sistemi dimontaggio. Questo è il motivo, percui, a livello professionale, tutti i siste-mi lavorano a componenti, analogici o

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Con la tecnica digitale la televisione ha ‘invaso’anche i telefonini.

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vallati da due doppi punti. Il primo siriferisce al segnale di luminanza, ilsecondo ed il terzo ai due segnali dicrominanza. Per convenzione unsegnale a banda piena di luminanza,viene specificato dal numero 4; se idue segnali differenza di colore sono ametà banda la notazione sarà 4:2:2.Questo sistema permette di valutaresubito quale sarà il bit rate totale: poi-ché la somma dei tre numeri è otto,esso sarà il doppio rispetto alla solainformazione di luminanza. Poiché, come già detto, la sensibilitàdell’occhio ai dettagli colorati è limita-ta, si può ulteriormente ridurre a unquarto la definizione del colore e siavrà quindi la notazione 4:1:1. Questosistema è soprattutto usato con lostandard Ntsc, mentre nel mondo Palsi utilizza la codifica chiamata 4:2:0;sebbene la quantità di dati sia ugualeal 4:1:1 (il totale è sempre 6) il campio-namento è effettuato in manieradiversa. I due segnali di differenza dicolore vengono campionati a metàdella frequenza di luminanza, ma arighe alterne: ciò significa che sullaprima riga sarà campionata solo una

componente (e ciò è indicato dalnumero “2”) mentre l’altra compo-nente sarà assente (e quindi descrittadal numero “0”). Nella riga successivail processo è inverso, codificando solol’altra componente; si potrebbe per-ciò dire che questa codifica generaalternativamente segnali 4:2:0 e 4:0:2,ma si usa soltanto la notazione 4:2:0.Per omogeneità con le altre notazioniil segnale composito andrebbe indica-to con la notazione 4:0:0, ma tale siglaè scarsamente impiegata, proprio peril fatto che raramente si digitalizzaquesto tipo di informazione. In questocaso il segnale colore comunque esi-ste, ma essendo “nascosto” all’inter-no del segnale di luminanza, nonviene campionato, o meglio, diventauna parte indistinta del segnale com-posito.La sottostante tabella riassume i prin-

cipali parametri descritti.

La compressione delsegnale

Come abbiamo visto, la trasformazio-ne in digitale aumenta notevolmentela quantità di informazioni che si devo-no trasmettere. In effetti un segnaleSdi a 270 Mbit/s può essere agevol-mente gestito da un mixer video, magià costruire un videoregistratore cheoperi a tale bit rate è un problema nonda poco. Trasmettere tali informazionivia etere porterebbe inoltre a doverridurre la quantità di canali disponibili.Nasce così l’esigenza di comprimere ilsegnale video.Per quanto anche il segnale analogicopossa venire, in qualche modo, com-presso - e la diminuzione della banda

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digitali. La figura 7 riassume il percor-so che dall’informazione RGB giungeal segnale composito.

Da analogico a digitale

Abbiamo parlato, fino a questo punto,di segnali analogici, ma lo stessoragionamento si può fare per la lorotrasformazione in digitale. Mentre unaimmagine generata da un computernasce sempre digitale, la telecameradeve convertire il segnale da analogi-co a digitale e attualmente ciò vieneeffettuato direttamente all’internodella telecamera stessa. Solo in casirari viene trasmesso un segnale RGB;per lo più, nella videoregistrazione enelle lavorazioni da studio si usa ilsegnale a componenti. La digitalizza-zione di un segnale analogico compo-sito era stata attuata negli anni novan-ta, ma ben presto abbandonata afavore del digitale a componenti, cheoffre prestazioni superiori.Anche per la digitalizzazione di que-sto tipo di segnale valgono gli stessiprincipi esposti in precedenza: occor-re scegliere una frequenza di campio-namento e dei valori di quantizzazio-ne. La prima è stata fissata a 13,5 Mhz- valore ottimale sia per il Pal chel’Ntsc - i secondi sono generalmente a8 bit mentre si usano 10 bit nei sistemiad altissima qualità. Come abbiamo detto precedente-mente, si possono diminuire le infor-mazione relative al colore e, general-mente, nelle apparecchiature profes-sionali vengono ridotte entrambe al50%. Per indicare questo tipo di tra-smissione si usa una notazione benspecifica, scrivendo tre numeri inter-

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passante del colore ne è un esempio -è con la digitalizzazione dei segnaliche si raggiunge una notevole possi-bilità di riduzione dei dati. Può sem-brare strano che si possa trasmetterela stessa informazione con una minorequantità di dati; ciò è possibile sfrut-tando alcune proprietà specifiche deisegnali o caratteristiche psico-fisichedegli organi di senso umani. In parti-colare nella compressione del segnalevideo si sfrutta la caratteristica che leimmagini presentano una ridondanzaintrinseca, ovvero le informazioni chedescrivono i punti dell’immagine stes-sa sono tra loro correlate. Un casolimite è lo schermo monocromatico: inquesta evenienza sarebbe teorica-mente possibile trasmettere solo ilprimo punto (pixel) e chiedere al rice-vitore di replicare l’informazione colo-re per tutto lo schermo. Il caso diame-tralmente opposto è uno schermocomposto unicamente da informazio-ni casuali (ovvero random), cioè infor-mazioni che non abbiano nessuna cor-relazione tra loro. Tra questi due casilimite si trovano le immagini naturali:case, strade, persone, paesaggi; ilcolore del cielo varia di poco tra unpunto ed un altro e l’unico grossocambiamento è eventualmente pro-vocato da una nuvola. In realtà granparte delle informazioni naturali,anche non televisive, sono tra loro cor-relate; basti pensare all’andamento inBorsa di una Società. Salvo eventieccezionali, varierà di poco attorno adun valore iniziale; in tale modo unapossibilità di comunicare la stessainformazione sarebbe quella di tra-smettere il valore del primo giorno ele differenze dei giorni successivi.

Come mostrato nella figura 9, unasemplice operazione matematica cipermetterebbe di effettuare questocalcolo sia per comprimere sia perdecomprimere le informazioni.

La riduzione dei dati

La sequenza di valori originali in Borsa- che potremo definire “non compres-sa” - è composta da trenta cifre men-tre la sequenza compressa è compo-sta da 14 cifre e da cinque segni divalore positivo/negativo. Come si puòvedere la quantità di dati da trasmet-tere è notevolmente diminuita - quasidel 50% - ma soprattutto è facilissimoricavare, con un processo contrario, idati originali. Il processo che vieneeffettuato su un’immagine televisiva èsimile, ma, poiché un frame contienecirca mezzo milione di informazioni,effettuare un calcolo prendendo unsolo punto come riferimento e calco-lando la differenza dei rimanenti puntiporterebbe ad una eccessiva quantitàdi operazioni da effettuare. Si divideperciò l’immagine televisiva in blocchida 8 x 8 pixel e si effettua l’operazionesopra descritta solo all’interno di que-sti blocchi; questo artificio è un com-promesso per sfruttare, da un parte, laridondanza intrinseca del segnalevideo, e, dall’altra, evitare una eccessi-va complicazione nei calcoli.Il processo di riduzione dei dati èeffettuato attraverso un algoritmochiamato Dct (Discrete cosine trans-form). La particolarità di questa funzio-ne è che l’utilizzatore può scegliere iltasso di compressione voluto, deter-minando così il flusso dati in uscita.

Ovviamente, optando per un tasso dicompressione molto alto, l’immaginesi degraderà fino al punto da rendereben visibili i blocchi in cui è divisa l’im-magine, rendendo inutilizzabile il suocontenuto.Questi tipo di riduzione dei dati erastato inizialmente concepito per il set-tore fotografico ed era stato standar-dizzato dal Joint photographicexperts group da cui il nome com-pressione Jpeg. Questa operazioneviene attuata di solito su immagini sta-tiche, come appunto le foto, ma puòessere applicata agevolmente al set-tore televisivo: ogni frame viene com-presso in maniera autonoma come sesi trattasse di una sequenza di foto-grafie. La riduzione dei dati che siriesce ad ottenere senza perdita diqualità è notevole; si considera cheuna compressione 1:6 sia praticamen-te immune da difetti, il che significache si scarta l’83% delle informazionivideo. Ciò permette di realizzare siste-mi di videoregistrazione molto com-patti, come ad esempio lo standardDv e le sue varianti DvCam e DvcProche lavorano a 25 Mbit/s. In realtàquesto bit rate risulta buono per granparte delle lavorazioni video, ma èancora troppo alto per la trasmissionetelevisiva.

La compressione MPEGSi ricorre allora da un altro metodo dicompressione, chiamato Mpeg, ovve-ro Moving Pictures Experts Group,che oltre ad applicare una prima com-pressione ad ogni singola immagine,sfrutta la ridondanza dei dati traimmagini successive. In altre parole, ilprincipio su cui si basa è che un certooggetto presente in una immaginesarà presente anche in quelle succes-sive e che probabilmente la sua posi-zione sarà variata di poco. Anche inquesto caso si prende una informazio-ne di riferimento (il primo frame di unasequenza) e si calcolano, mediante unsistema vettoriale, gli spostamenti, neiframe successivi, rispetto all’immaginedi riferimento. Si trasmette così unasequenza in cui solo il primo frame èuna immagine mentre i seguenti sonocomposti da informazioni di movi-mento. Il numero di immagini su cui sieffettua questo processo di codifica è

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chiamato Gop, ovvero Group of pictu-res e può variare da un minimo di duead un numero grande a piacere; èovvio che più il Gop è lungo, più altosarà il fattore di compressione, mamaggiore sarà anche il processo daeffettuare ed il numero di calcolinecessari. Si utilizza così, nel sistemaPal, un Gop di 12 fotogrammi chepermette di ottenere una riduzionedei dati di circa quattro volte; si arrivacosì ad ottenere un bit rate di circa 7-8 Mbit/s, che corrisponde a quello diun buon Dvd. In realtà nelle trasmis-sioni televisive si usa una compressio-ne ancora più spinta che genera flussitra i due ed i quattro Mbit/s.Unaimmagine statica può essere trasmes-sa con un bit rate abbastanza basso,mentre le immagini con forti movi-menti, come ad esempio le partite dicalcio, richiedono flussi più alti; in casocontrario le immagini si muoveranno ascatti. Il limite di questi processi è che sonovalidi per la trasmissione finale al tele-spettatore ma non possono essereusati molteplici volte in cascata, penail degradamento dell’informazione.Il sistema di compressione Mpeg è inrealtà una famiglia di standard, cheparte dall’Mpeg-1, nato per potervisualizzare immagini in movimentocon i Cd, prosegue con l’Mpeg-2, uti-lizzato nei Dvd ed in quasi tutte le tra-smissioni digitali via etere, fino a giun-gere all’Mpeg-4, impiegato soprattut-to per la diffusione via Internet e qual-che volta per la distribuzione via satel-lite. In particolare l’Mpeg-2, il sistemapiù usato, è composto da vari profili elivelli; i primi determinano l’algoritmodi codifica, i secondi specificano larisoluzione delle immagini ed i bit ratemassimi possibili per ogni profilo. Lacombinazione più utilizzata è la cosid-detta “Mp@Ml” ovvero “main level @main profile”. Tutti questi sistemi di compressionesono asimmetrici, ovvero richiedonoapparecchiature abbastanza comples-se in fase di codifica, mentre l’appa-recchio di decodifica è relativamentesemplice. In questo modo si è potutafavorire una ampia diffusione delletecnologie digitali nelle trasmissionitelevisive.Alla fine di tutti questi processi siamopassati dai 270 Mbit/s del segnale

video non compresso a circa quattroMbit/s: ciò significa una riduzione deidati di oltre 60 volte. Non deve sfug-gire in questa analisi che l’etere è unbene prezioso e limitato e che piùprogrammi si riescono ad inserire inun canale televisivo, più aumenta lapossibilità di commercializzare servizia pagamento o vendere pubblicità. Inparticolare la tecnologia digitale per-mette da inserire da 6 a 8 programmitelevisivi nello spazio di un canalevideo analogico terrestre o satellitare.Il segnale digitale compresso è quindiscalabile, ovvero si può scegliere aquale qualità si vuole trasmettere e, inmaniera corrispondente, quantabanda occupare. Per fare degli esem-pi, in Mpeg-2, un segnale sopra i 6Mbit/s è di ottima qualità, 3 o 4 Mbit/ssono un accettabile compromesso, 2Mbit/s vanno bene solo per immaginicon pochi movimenti, 1 Mbit/s omeno è già di qualità medio-bassa.

Digitale e qualitàDa questo si deduce che “digitale”non è automaticamente sinonimo di“alta qualità”: bisogna vedere diquale digitale si parla. Anche il segna-le audio viene digitalizzato e poi com-presso e anche in questo caso vieneimpiegata la compressione Mpeg, mail funzionamento è totalmente diversoe diversi sono anche i principi che sot-tostanno ai processi adottati. Se per la

compressione del segnale video siapplica la ridondanza spaziale e tem-porale, nel caso del segnale audio siritiene che certe frequenze non ven-gano di fatto udite dall’orecchioumano, in quanto “coperte” da altrepiù forti e quindi più significative; siutilizza quindi il fenomeno delmascheramento. L’informazione audioviene infatti divisa in 32 intervalli di fre-quenza e per ciascuna viene applicatoun algoritmo che calcola quale partesonora di ciascun intervallo possaessere ridotta o soppressa in quantoscarsamente udibile. Si ottiene quindiuna riduzione dei dati che può arriva-re ad un fattore circa 10. Vengonoadottati generalmente tre livelli, di cuiil più conosciuto è il terzo, abbreviatocon la sigla Mp3, che ha avuto ungrande successo a causa della suafacilità di trasmissione via Internet.Nella registrazione su telecamera siutilizzano vari formati con valori chevanno dai 48 Khz, 16 bit dei sistemiprofessionali ai 32 Khz, 12 bit del siste-ma Dvcam, che permette di utilizzarequattro canali nello spazio occupatogeneralmente da due. Nella figurasottostante sono indicati i principalibit rate di alcuni standard usati nellatelevisione, tenendo conto che, perun agevole confronto, si riferiscono adun segnale a due canali, anche se lostandard ne potrebbe supportare dipiù.

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ni diverse, ovvero nella videoregistra-zione, nella distribuzione al pubblicovia supporto fisico e nella trasmissionevia etere.Per quanto riguarda la videoregistra-zione di stanno affermando tre stan-dard principali, ovvero uno compressoin Mpeg-2 che produce un flusso a 25Mbit/s, uno compresso in Jpeg, chegenera circa 100-140 Mbit/s, impiega-to sulle telecamere di alta qualità eduno con flussi superiori a 400 Mbit/sutilizzato nella cinematografia elettro-nica. Nel campo amatoriale è statostandardizzato il sistema Hdv - nelledue varianti Hdv1 (1280 x 720 progres-sivo) e Hdv2 (1920 x 1080 interlacciato)- che, generando un flusso di dati vici-no ai 25 Mbit/s, permette la registra-zione in alta definizione a costi acces-sibili al grande pubblico in quanto

viene utilizzata una normale videocas-setta Dv. La combinazione tra stan-dard, tipo di compressione, genere disupporto utilizzato (videocassette,dischi ottici, memorie a stato solido,hard disk) genera una notevole offertadi apparecchiatura dai costi e presta-zioni variabili da quelli amatoriali aquelli di altissima qualità con unagrande varietà di livelli intermedi.Per quanto riguarda la trasmissione,sia da satellite sia tramite digitale ter-restre, si sta sperimentando la trasmis-sione con la compressione in Mpeg-4,che permette una riduzione dei dati dicirca del 30% rispetto all’Mpeg-2 aparità di qualità; si può così trasmette-re un canale in Hd al posto di tre cana-li in qualità standard. Nella distribuzio-ne via supporto fisico, il Dvd nonriesce a contenere un segnale ad alta

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Nei Dvd l’audio può essere in formatostereo non compresso (Pcm), in forma-to Dolby digital AC3 - per mezzo delquale possono essere trasmessi da 1 a6 canali con un flusso complessivo dicirca 400 Kbit/s - in formato Dts (6 o 7canali con un flusso di 768 Kbit/s) o informato Mp3.Nelle trasmissioni televisive invecel’audio è stato spesso sacrificato, mala situazione, oggi, grazie al digitale,sta migliorando; vengono attualmen-te utilizzati vari standard, che vannodall’Mpeg layer 1 o 2 (monofonico ostereo) al Dolby digital in versione 5.1. Per quanto riguarda l’alta definizione,che lentamente sta prendendo piede,tutti i parametri video sono aumentatidi un valore di circa 4; infatti, raddop-piando sia la definizione orizzontale,sia il numero di linee verticali, si ottie-ne una quadruplicazione dei dati datrasmettere. In realtà quello che deter-mina il flusso finale è soprattutto la fre-quenza di campionamento, che inquesto caso, è stata fissata a 5,5 volterispetto a quella impiegata nella defi-nizione standard, ovvero 74,25 Mhzper la luminanza e 37,125 Mhz per lacrominanza (nel caso di campiona-mento 4:2:2).

Verso l’alta definizioneL’alta definizione, inoltre, prevede unanotevole quantità di standard; perquanto riguarda la definizione ne esi-stono principalmente due. Il sistema a1920 punti orizzontali per 1080 righeverticali e quello a 1280 per 720; ilprimo è a scansione interlacciata(ovvero vengono trasmesse prima lerighe dispari e poi quelle pari), ilsecondo è a scansione progressiva(ovvero le righe vengono trasmessedalla prima all’ultima in ordine nume-rico). Entrambi i sistemi generano unflusso di dati di oltre 1,4 Gbit/s, chepuò essere trasmesso attraverso l’in-terfaccia seriale Hd-Sdi, che supportaquesta quantità di dati. Bisogna inol-tre tenere conto che esistono variantia 24, 25 e 30 fotogrammi al secondoche generano un gran numero dicombinazioni.Questo flusso di dati a 1,4 Gbit/s ènon compresso; occorre quindi sce-gliere come registrare questa enormequantità di informazioni in tre situazio-

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definizione; sono stati così sviluppatidue nuovi sistemi:l’Hd-Dvd ed il Blu-ray; entrambi usano il laser a luce blu -quello standard è a luce rossa -riuscendo a registrare, nello stessospazio, cinque volte più dati rispettoad un Dvd normale: da 4,7 Gbyte adoltre 20. Se consideriamo che oggi glischermi piatti, dai 30 pollici in su, sonodiventati accessibili al grande pubbli-co, ecco che l’intera filiera di produ-zione e di distribuzione dell’alta defi-nizione è pronta.Nell’audio non esiste con concettosimile all’alta definizione, essendosiormai raggiunto, soprattutto con ilCd, una eccellente qualità sonora; èevidente però che, nel caso di trasmis-sioni in Hd, l’audio dovrà essere parti-colarmente curato, facendo uso anchedel surround multicanale.

Nuovi canali per la trasmissione

Da quanto è emerso fino ad ora sipotrebbe concludere che la tecnolo-gia digitale è solamente un mododiverso di trasmettere l’informazione;ciò è vero, ma bisogna considerareanche alcuni altri importanti fenomeni.Nel campo analogico, ad esempio,per diminuire il rumore, occorreaumentare le dimensioni del nastro, ilche comporta poi grossi problemimeccanici. Il segnale digitale, invece,agendo sui tre parametri del campio-namento, della quantizzazione e dellacompressione, permette una notevoleflessibilità nella progettazione deisistemi, sia di registrazione che di tra-smissione, il che ha anche notevoliricadute commerciali.Ad esempio, sempre per quantoriguarda il rapporto segnale/disturbo,per migliorarlo basta aumentare ilnumero dei bit di quantizzazione;approssimativamente ogni bit deter-mina 6 dB di rapporto segnale/distur-bo, il che ha portato a realizzare i Cd,che presentano il valore di questoparametro di 96 dB circa, valore diffi-cilmente raggiungibile nel campoanalogico. Questo per quanto riguarda unica-mente il lato tecnico: in realtà la digi-talizzazione ha comportato cambia-menti rilevanti in tutto il mondo dei

mass media; basti pensare al passag-gio dal “caldo” al “freddo” nellastampa - ovvero alla sostituzione dellamacchina da scrivere e della linotypecon il computer - alla diffusione delleradio in Internet, al massiccio uso dieffetti speciali nel cinema. Ma ilmedium che ha subito più trasforma-zioni è stata certamente la tv; la digi-talizzazione dei segnali ha permessodi utilizzare tutto il sistema di macchi-ne e infrastrutture dei sistemi informa-tici. Oggi è possibile realizzare televi-sioni broadcast totalmente tapeless,ovvero senza uso di nastri; per le ripre-se si usano telecamere con supporti dimemorizzazione a stato solido o adisco, per i montaggi dei computer,per l’archiviazione dei server; anche lamessa in onda è totalmente compute-rizzata. Si integrano tutti i sistemi, daquello di produzione tecnica a quellogiornalistico, da quello di archiviazio-ne a quello amministrativo.Ai classici canali di trasmissione - ter-restre, cavo e satellite - si affiancanoaltri, come l’uso della rete Internet(Iptv e web-tv) e la diffusione sul tele-fonino. Ma non ci si ferma qui. Fino apoco fa era concetto generale che lequattro dimensioni di cui ognimedium era composto - ovvero quellatecnica, quella sociale, quella legislati-va e quella relativa al linguaggio usato- fossero quasi totalmente specificheper ognuno dei singoli medium. Oggile tecnologie si unificano, i linguaggisi contaminano, le modalità di fruizio-ne si sovrappongono. In particolare latelevisione digitale è stata definita unmultimedium, un medium cioè chetrascende la semplice tv, per diventarecomputer, cinema, radio, stampa e sista facendo strada l’interattivitàmediante la creazione di servizi a valo-re aggiunto gestibili dall’utente pervia informatica.Si può quindi parlare dello stessomedium televisivo di cinquanta anni fao piuttosto di una sua versione piùevoluta? La televisione sarà ancora lastessa? Molti affermano di no: dietrol’angolo, probabilmente, ci aspettaquel nuovo strumento, sintesi di tv ecomputer, dal nome ancora incerto trateleputer e compuvision, ma di cui giàpossiamo immaginare le potenzialità.

Diego Zipponi

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Genova: Telenord diventamultimedialeI fuochi artificiali in Piazza De Ferrariaccompagnati dalle musiche di EnnioMorricone saranno la cornice dell'inau-gurazione della nuova sede dell'emitten-te televisiva genovese Telenord, trasfor-mata da televisione regionale a TV mul-timediale. Nella centralissima Via VentiSettembre la nuova sede si sviluppa suoltre 1500 metri quadrati completamen-te rinnovati e ristrutturati con le piu'moderne tecnologie digitali e tre nuovistudi televisivi tra i quali il MAG -Multimedia Auditorium Genova. Unaemittente con ricavi in crescita (+ 15 percento all'anno dal 2004 al 2007) e datiAuditel in aumento con situazioni di lea-dership per le trasmissioni delle fasce dipunta. "Dopo quattro anni dal trasferi-mento a Genova nell'ottobre del 2003,Telenord ha trovato finalmente la suadimensione - ha commentatoMassimiliano Monti, AmministratoreUnico e Direttore di Rete - Con la realiz-zazione del MAG, nostro fiore all'occhiel-lo, abbiamo voluto dare alla citta' unospazio multimediale per ospitare eventi econvegni. Confermiamo la nostra voca-zione di produzione di format con Dove6Italia, presentato lo scorso anno allaBorsa Internazionale del Turismo, e con-tinuiamo il nostro impegno nell'informa-zione locale su tutto il territorio regiona-le".www.telenord.it

La Cina è vicinaNell’anno delle Olimpiadi di PechinoRadio Cina Internazionale ha incremen-tato le ore di trasmissione in italiano, e lofa anche usando impianti in onde mee-die ai confini con il nostro paese: dalle 16alle 19 dal trasmettitore che fu di RadioMontecarlo (702 kHz) al Col de laMadone, dalle 19 alle 20 dall’Albania(1458 kHz).Le tradizionali Onde Corte sono inveceusate alle 8.00-9.00 (17515 kHz),20.00-21.00 (7150, 7340 kHz) e22.30-23.30 (7180, 7265 kHz).

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21I monitor per forme d’onda WFM4000e WFM5000 e i rasterizzatori WVR4000e WVR5000 permettono il monitorag-gio di contenuti video e audio inmaniera efficace ed efficiente. I nuovimodelli offrono a editor e operatori lapossibilità di verificare e controllarerapidamente e con facilità la qualità divideo e audio provenientei da più sor-genti di segnale, riconosciute automa-ticamente. La serie 4000 supportavideo a definizione standard (SD,Standard Definition), mentre la serie5000 supporta sia video a definizionestandard sia ad alta definizione (HD,High Definition).

I nuovi modelli sono unaversione semplificata delleprecedenti serie 6000 e7000 e offrono le funziona-lità di base per il controllodei segnali video in fase diproduzione. Sono assentifunzioni più specifiche(come il controllo del jittero l’eye-pattern) che resta-no una prerogativa delleserie superiori. Inoltre, alcontrario di queste, i nuovimodelli non hanno un’ar-chitettura modulare (nonsarà cioè possibile aggiun-gere schede per funzionispecifiche) e quelli in SDnon saranno upgradabili aHD. Questi compromessihanno permesso aTektronix di contenere sensibilmente iprezzi, che vanno dai 4.360 euro per ilrasterizzatore WVR4000 ai 5.710 eurodel modello WFM5000 per video HD. I monitor di forme d’onda possonoessere alimentati con una batteria da12 V dello stesso tipo di quelle utiliz-zate per i camcorder e dispongono siuno schermo LCD a colori con risolu-zione XGA, retroilluminato a Led.

Oltre alla visualizzazione a pienoschermo della misura che si sta ese-guendo, è possibile visualizzare unaminiatura delle immagini video. Lastruttura dei menu è simile a quelladei modelli con prestazioni più eleva-te e le impostazioni dell’operatorepossono essere registrate su memoriea stato solido collegabili alla portaUSB presente sul frontale. I rasterizza-tori si distinguono per le dimensioni

Tutto sotto controlloTutto sotto controlloPresentati da Tektronix nuovi monitor di forme d’onda e rasterizzatori caratterizzati da un vantaggioso rapporto prez-zo/prestazioni.

Trasportabile, compatto e conveniente: il nuovomonitor di forme d’onda WFM4000 di Tektronix

Aggiornamento gratuito del software per l’analizzatore di transportstream Mpeg MTM400A

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molto contenute (1RU di larghezza e1/2 unità rack di larghezza) mentre iWFM sono dotati di una comodamaniglia per il trasporto e, comeopzione, è prevista una custodia cheintegra l’aletta paraluce per lo scher-mo, ideale per l’impiego in esterni. Disponibile anche da Tektronix, comeaggiornamento gratuito, una nuovaversione del software per l’analizzato-re dei transport stream MpegMTM400. Con il nuovo MTM400A, glioperatori televisivi e di rete saranno ingrado di rilevare il degrado del segna-le prodotto durante la trasmissione ela distribuzione e, grazie all’analisidelle tendenze, l’operatore potrà indi-viduare e diagnosticare gli errori piùrapidamente. Il modello MTM400Adispone della nuova e potente inter-faccia utente FlexVuPlus che sfrutta lecapacità di misurazione completadella piattaforma MTM per fornirefunzionalità di monitoraggio e dia-gnostica dei segnali televisivi digitaliestremamente semplificate. L’analizzatore MTM400A offre una pre-sentazione intuitiva e semplificatadelle informazioni diagnostiche e rela-tive alla qualità video per consentire difornire livelli di qualità dei servizi supe-riori in un ambiente di broadcast sem-pre più complesso. Il modelloMTM400A rappresenta inoltre l’unicapiattaforma del mercato capace di for-nire un sistema di misurazione comu-ne, sia per il monitoraggio dell’affida-bilità sia per il monitoraggio diagno-stico, garantendo in tal modo lacoerenza dei risultati di misurazione.

Viene così eliminato il tempo persoper la verifica delle discordanze tra glistrumenti di misurazione utilizzati daoperatori e personale tecnico.

Visualizzazione

informazioni personalizzataLa modalità con la quale vengonopresentate le informazioni è comple-tamente personalizzabile. Nella fine-stra dell’interfaccia utente possonoessere visualizzati fino a quattro pan-nelli, ridimensionabili e posizionabili inbase alle necessità operative.FlexVuPlus offre una serie di pulsantidefinibili dall’utente, visualizzazionicronologiche e scelte rapide che gui-dano l’utente in modo intuitivo nellearee di interesse, in modo da accele-rare l’analisi delle cause di errore delladistribuzione video. Oltre allo statoPID del video, l’anteprima visualizzagli indicatori di prestazioni relativi allostato generale del programma. Intutte le visualizzazioni di errore deitest, i test attualmente in errore sonoindicati con il colore rosso e i test nonriusciti in precedenza sono indicaticon il colore arancione all’interno diuna singola schermata di riepilogo. Inuovi e potenti grafici di tendenza di 7giorni abbinati ad allarmi e avvisi adoppio livello forniscono l’indicazioneanticipata del degrado della trasmis-sione di segnali RF e IP. L’operatoreviene in tal modo informato immedia-tamente delle problematiche attinentila qualità del servizio prima che sia lospettatore ad accorgersene.

Accesso remotoL’analizzatore MTM400A fornisce inol-tre l’accesso remoto alla rete, garan-tendo la disponibilità simultanea deirisultati di misurazione a più utentiremoti. Ciò consente ai diversi opera-tori di analizzare i problemi nei flussi ditrasporto video MPEG e identificarnecon rapidità la causa. La facile integra-zione con piattaforme di gestionedelle reti di terze parti determina ilsupporto di una più ampia distribuzio-ne delle funzionalità di NetworkIntelligence. Il modello MTM400A conFlexVuPlus consente inoltre agli inge-gneri esperti di accelerare l’introdu-zione di nuovi servizi per i clientigarantendo la risoluzione delle pro-blematiche relative alla distribuzionedei servizi nel momento in cui vengo-no forniti. Comincia infine a diffondersi la solu-zione Cerify per l’analisi automatica diconformità dei contenuti compressi informato MPEG. “È stata dura all’inizio,perché molti operatori non si rendeva-no conto della necessità di questotipo di analisi”, ci ha dichiaratoWinfried Schultz, market develop-ment manager di Tekttronix per l’areaEMEA che abbiamo incontrato inoccasione della presentazione dellenovità. “Il più grande concorrentefinora è stato non fare nulla, ma quan-do si passa dalle ‘shoe network’ alle‘tapeless network’ è indispensabilepoter verificare la corretta sintassi deicontenuti digitali, impresa non facilequando si utilizzano encoder differen-ti come accade sempre più spesso”.

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Winfried Schultz, market development managerdi Tekttronix per l’area EMEA

La libreria di MonitoRUna raccolta di oltre 130 titoli recensiti

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La filiale brasiliana si occuperà inizial-mente dell’assemblaggio dei prodottifabbricati nello stabilimento di Bresciae contemporaneamente comincerà acostruire un nuovo stabilimento chedovrebbe essere completato entrol’anno e produrre le apparecchiaturedestinate al mercato brasiliano e sud-americano in generale.Il mercato brasiliano è uno dei piùimportanti del continente, si stima chesiano attive oltre 30.000 stazioni di tra-smissione in analogico che trasmetto-no programmi di circa 1.890 stazioni.Nel marzo dello scorso anno, il gover-no brasiliano ha approvato il piano didigitalizzazione del Paese che deter-minerà la graduale transizione dall’a-nalogico al digitale. Screen Service è una delle pocheaziende al mondo che possiede ilknow-how necessario per la produzio-ne di impianti in standard ISDB-T (uti-lizzato anche in Giappone) una cuivariante è stata scelta dal Brasile per letrasmissioni in digitale. In quest’ottica,la tecnologia SWDT (SoftwareDefined Transmitters, vedi riquadro) diScreen Service offre un evidente van-taggio commerciale ai potenzialiclienti garantendo la possibilità diacquistare apparecchiature per le tra-smissioni in analogico che sonoanche già pronte per trasmettere intecnologia digitale, cosa che rende ilprodotto attraente e senza la necessi-tà di future modifiche. “Questo accordo è parte del processo

di espansione previsto che porta ilgruppo Screen Service ad essere pre-sente nei mercati globali con un altopotenziale di crescita e dove la nostratecnologia può garantire l’acquisizio-ne di un’importante quota di merca-to”, ha dichiarato Luca Saleri, ammini-stratore delegato della ScreenService.Dal mese di giugno dello scorso anno,la società bresciana è quotata allaBorsa di Milano e questo fattore hacontribuito a darle maggiore visibilitànel panorama mondiale, come spiegaSaleri: “il cliente nuovo non ha piùbisogno di informarsi prima sullenostre capacità produttive. Essendocostretti a fornire informazioni conti-nuamente, ognuno può verificare sel’azienda è solida: Abbiamo ricevuto

proposte di partnership con aziendedi una certa rilevanza., come Nokia-Siemens Networks alla quale stiamofornendo trasmettitori per la realizza-zione di reti in standard DVB-H. Laquotazione in Borsa ti cambia peròanche il modo di lavorare, metà delmio tempo lo dedico a rincorrere gliadvisor degli investitori. Un altro latopositivo è che tutto il personale haacquistato azioni della società e quin-di ora sono molto più coinvolti che inpassato”.Screen Service ha fatto regi-strare un fatturato di oltre 40 milioni dieuro nell’esercizio che si è chiuso al 30settembre 2007, un incremento dicirca il 15% rispetto all’anno prece-dente, e profitti di quasi 12 milioni dieuro.

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Screen Servicealla conquista del BrasileScreen Servicealla conquista del BrasileAttiva dal 1998 nella produzione di apparecchiature, la bresciana Screen Service ha acquisito una quota di maggio-ranza della brasiliana Micro R:F:che a breve sarà rinominata in Screen Service do Brasil.

Luca Saleri, amministratore delegato di Screen Service

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Trasmettitori tuttofareLa serie Software Defined Transmitters è la nuova genera-zione di trasmettitori che permette una elevata flessibilitàed un contenuto costo di gestione. Basata sull'esperienzaacquisita con i modulatori MOD-ALL, la serie Magnumutilizza un unico hardware per qualsiasi standard analogi-co e digitale. La serie Magnum può caricare differentischemi di modulazione sia digitali che analogici (DVB-T/H. PAL, ATSC, NTSC, QPSK, QAM. FLO, SECAM, etc.)permettendo un facile passaggio dalla trasmissione ana-logica a quella digitale e una semplice migrazione da unostandard digitale all'altro anche sul campo. La modalità ditrasmissione può essere infatti selezionata mediante unasemplice commutazione effettuabile localmente, con lasemplice pressione di un pulsante posto sul pannellofrontale, oppure da remoto, tramite comandi SNMP o viaTCP/IP, utilizzando l'interfaccia grafica web e/o per mezzodi un comando dedicato inserito nel transportstream..Oltre che per il controllo a distanza, l'interfacciaGigabit Ethernet è utilizzabile anche per feed MPEG overIP. I trasmettitori sono dotati di connettori frontali per

antenna GPS, segnali RF da satellite analogici compositoo RGB e segnali digitali ASI, SMPTE 310 e SDI. La poten-za d'uscita è regolabile da remoto e la precorrezione digi-tale prevede il caricamento automatico delle curve perogni standard, canale e potenza d'uscita. Come opzioni, itrasmettitori possono essere dotati di funzioni di demulti-plexing del transport stream MPEG, con estrazione di unsingolo programma e funzione di re-multiplexing congestione di drop-out di servizi o singoli componenti. Iltutto trova posto in un rack da un'unità per i modelli finoa 10 W digitali (50 W analogici) e 2RU per il modello da 80W (200 W analogici). Per queste caratteristiche, i trasmet-titori della serie Magnum possono rappresentare la sceltaideale in questa fase di transizione da analogico a digita-le (lo stesso trasmettitore può essere usato di giorno perle trasmissioni analogiche e commutato in digitale perquelle sperimentali notturne), oltre che per gli operatoridi rete che possono dotarsi di un solo trasmettitore ingrado di assolvere a differenti funzioni.

L'interfaccia grafica del software che controlla tutte le funzioni dei trasmettitori Magnum

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Notizie in breveEvertz a Professional ShowIl piatto forte degli eventi organizzatida Professional Show a fine gennaiosono stati i sistemi VIP-X e MVP-Xdella Evertz che integrano i multivie-wer all'interno delle matrici.Grazie all'uso di un cross-point dedi-cato, un solo cavo proprietario portatutti i segnali che devono essere visua-lizzati, semplificando così il cablaggioed evitando di dover destinare partedelle uscite della matrice alla monito-ria dei segnali. I multiviewer della serieVIP sono disponibili in configurazioni a4, 8 e 12 ingressi video, con supportoper il relativo audio e possono pilota-re monitor da PC con risoluzioneWUXGA (1.920 x 1.200) o monitor tele-visivi con ingressi SDI o HD-SDI. Laserie MVP si distingue per la possibili-tà di combinare fino a 120 ingressi suun'unica uscita e da numerose altrefunzionalità, quali la possibilità divisualizzare un timer o l'orologio di

stazione. Entrambi i sistemi integranofunzioni per il controllo dei segnali esupportano il protocollo Vistalink perla gestione centralizzata di altre appa-recchiature Evertz o di terze parti.Presentate nella stessa occasionealcune altre novità del ricco catalogoEvertz comprendente oramai pratica-mente tutto quanto serve per lagestione dei segnali, tra cui il genera-tore di Master Sync con Timecodeintegrato, un'esclusiva dell'aziendacanadese. In anteprima è statomostrato anche il sistema KapricornLive per l'automazione di piccoleregie che permette l'edizione di pic-cole produzioni con un solo operatorein grado di controllare con uno scher-mo di tipo touch screen apparecchia-

ture come mixer audio e video, titola-trici e generatori di logo; l'architetturabasata su plug-in permette di gestirequalsiasi dispositivo che possa esserecontrollato a distanza. Professional Show si è presentata aquesti appuntamenti forte di un annoestremamente positivo che ha vistocrescere il fatturato del 35% rispettoall'anno precedente, portandola asfiorare la ragguardevole cifra di 30milioni di euro. Come ci ha dichiaratoFabio Veggiato, direttore commercia-le, la ragione di questo successo èstata principalmente la nuova organiz-zazione che ha saputo darsiProfessional Show, affrontando il mer-cato avendo ben chiaro quello di cuiaveva bisogno. Negli ultimi anni, dasemplice rivenditore di apparecchia-ture, l'azienda veneta si è propostacome system integrator di fasciamedio-alta e sta ora cominciandoseriamente a guardare fuori dai confi-ni nazionali, come testimonia la pre-senza all'ultimo IBC, esperienza che,visti i risultati ottenuti, sarà ripetutaanche quest'anno. Secondo Veggiato,altri elementi che hanno permesso aProfessional Show di crescere cosìrapidamente sono stati la distribuzio-ne di marchi chiave, come Evertz eTektronix, e il sistema Kapricorn: "Latendenza del mercato è quella di affi-darsi a un'azienda come la nostra peraffrontare oggi la transizione dall'ana-logico al digitale e un domani quellaverso l'alta definizione".

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L'integrazione dei multiviewer con le matrici è la novità proposta dalla Evertz

Con Kapricorn Live un unico operatore può gestire semplici produzioni

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La Corte di GiustiziaEuropea dà ragione a Europa7 La Corte di Giustizia Europea si è pro-nunciata sull'annosa vicenda cheoppone il Ministero delleComunicazioni al gruppo Europa7(vedi articolo) in merito alla mancataassegnazione delle frequenze all'emit-tente romana. In pratica nel 1999 lefrequenze rivendicate da Europa 7vennero invece assegnate a Rete 4.Sotto accusa i criteri di assegnazionestabiliti dalla Legge Gasparri, conside-rati poco trasparenti. (Qui la sentenzaintegrale:www.broadcastingitalia.com/ft/sentenzaeuropa7.pdf).Viviane Reding, commissariadell'Unione europea responsabiledella Società dell'informazione e deimedia ha osservato che "La sentenzaè un chiaro segnale a favore dell'effet-tiva concorrenza, dell'accesso equo enon discriminatorio alle radiofrequen-ze e di una maggiore scelta da partedei consumatori riguardo ai servizi di

comunicazione basati sulla trasmissio-ne via lo spettro delle frequenze.E' ormai chiaro che, secondo il dirittoUe, gli Stati membri non devono usarel'assegnazione delle radiofrequenzeper congelare la strutturazione delmercato nazionale o per proteggere laposizione degli operatori già attivisullo stesso mercato"La questione ripassa a questo punto alConsiglio di Stato italiano e alParlamento (il prossimo) che dovràcercare legiferare per evitare che la CEsi indirizzi verso una procedura diinfrazione nei confronti dell'Italia. La conseguenza potrebbe essere unapesante sanzione economica.

Ufficiale: niente più HD-DVDToshiba ha annunciato ufficialmenteche non svilupperà, produrrà e com-mercializzerà più riproduttori e regi-stratori di HD-DVD. La data della prematura scomparsadel formato HD-DVD è fissata almarzo 2008 e la produzione di driveHD-DVD per PC e console cesserànello stesso intervallo di tempo. La

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decisione è stata presa dopo le recen-ti prese di posizione di importantimajor hollywoodiane come WarnerHome Video che avevano dichiaratodi non voler più distribuire i propricontenuti in questo formato, preferen-do il concorrente Blu-ray, già sceltodalla maggior parte delle altre major.Analoghe prese di posizione eranostate assunte da importanti catene divendita che operano sul mercato sta-tunitense, tra le quali Walmart e BestBuy.“Abbiamo attentamente valutato l’im-patto a lungo termine di continuare lacosiddetta ‘guerra dei formati di pros-sima generazione’ e concluso che unarapida decisione avrebbe favorito losviluppo del mercato”, ha dichiaratoAtsutoshi Nishida, presidente e CEOdi Toshiba Corporation. “mentresiamo rammaricati per l’azienda èancora di più per i consumatori, rima-ne non sfruttata l’opportunità per unmercato di massa dei contenuti in altadefinizione e Toshiba è sia capace siadeterminata a utilizzare i propri talenti,tecnologie e proprietà intellettuali perfare della convergenza digitale unarealtà.”La sconfitta del formato HD-DVD èresa ancora più cocente dal fatto che

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delle produzioni esterne per TF1.Le schede P2 sono attualmente dispo-nibili con una capacità massima di 16GB, che secondo Setton “permette diregistrare più di quanto sia necessarioper i nostri scopi. Sia che si utilizzi ilcodec DVCPro per SD o HD, l’autono-mia di registrazione che hanno leschede P2 è almeno la stessa di quel-la che abbiamo con i nastri, ma con ivantaggi di un più rapido trasferimen-to e affidabilità”.

Assemblea nazionale dell' FRTSi è tenuta ieri a Roma l’Assembleaannuale della FRT – FederazioneRadio Televisioni, associazione dicategoria delle imprese radiotelevisi-ve private nazionali e locali.Ha aperto i lavori il Presidente dellaFederazione Filippo Rebecchini, chenella sua relazione ha rimarcato lenecessità delle imprese, che voglionooperare in un mercato aperto e libera-lizzato in un contesto sempre più mul-tipiattaforma, con regole più flessibili,e sono favorevoli alla co-regolamenta-zione, auspicata dall’Europa, e positi-vamente realizzata dall’Autorità con lapianificazione in digitale dellaSardegna. In tale contesto di modernizzazione ilddl Gentiloni, carente - secondoRebecchini - anche nel definire il fon-damentale ruolo della Rai nel sistema,sembra ormai anacronistico e supera-to.Sono intervenuti anche il Presidentedell’Associazione tv nazionali FRT,Fedele Confalonieri, che ha rivendica-to il ruolo storico delle imprese priva-te nello sviluppo del sistema, con ilruolo fondamentale dell’emittenzalocale, e della FRT che ha saputoconiugare gli interessi di tutte le com-ponenti, evidenziando altresì comel’offerta della televisione italiana, adogni livello, resti una di quelle qualita-tivamente migliori e il Presidentedell’Associazione tv locali, MaurizioGiunco, secondo cui le tv locali devo-no togliersi i complessi di questi ultimianni e proporsi nell’ambito di un mer-cato multipiattaforma, con una pro-grammazione specifica – in particolar

modo nell’informazione e nello sport– che valorizzi la loro identità e con-senta di mantenere gli ascolti impor-tanti che molte di loro riescono a rea-lizzarsi. Il Presidente dell’Associazione RadioFRT, Roberto Giovannini, ha eviden-ziato il momento di grande crescitadel mezzo radiofonico e l’importanzadi una sua presenza significativa nelcontesto dell’evoluzione tecnologicaverso il digitale, tecnologia sulla qualele radio della FRT sono state le primea cre-dere. E’ quindi intervenuto il Prof. StefanoMannoni, Commissario dell’Autorità,evidenziando l’importanza della piani-ficazione in Sardegna, ottenuta attra-verso la responsabile cooperazionedelle imprese che hanno bisogno diun regolatore efficiente. Quanto almercato e alla sua regolamentazione,dopo aver evidenziato come il com-parto radiotelevisivo si stia dimostran-do più dinamico e flessibile di quantosi era creduto o affermato, la retoricadella concorrenza non deve divenireun alibi per chi esita a confrontarsi epreferisce la scorciatoia dell’escalationcon le istituzioni. Ha concluso i lavori dell’AssembleaFRT, il Sottosegretario alle comunica-zioni, Giorgio Calò, intervenuto perconto del Ministro Gentiloni, il qualeha evidenziato il sostegno dato dalGoverno con misure specifiche riferiteall’emittenza locale, motivando inoltrele ragioni giuridiche sottostanti ilbando per l’assegnazione delle fre-quenze recentemente emanato, con-tenente norme a garanzia anche inter-ferenziale per le emittenti potenzial-mente danneggiat

La Tv della Libertà lasciaEuroscena per Profit La Tv della Libertà, canale satellitarediretto da Michela Vittoria Brambillaha trasferito gli studi presso il GruppoProfit di via Panama a Roma, mentre ilsegnale viene adesso ripetuto per dueore al giorno dalle emittenti di Odeone da altre Tv regionali di buona diffu-sione.Dai primi giorni dell'anno, la Tv dellaLibertà ha potenziato la sua diffusione

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tra i sostenitori del formato HD-DVDfiguravano anche Intel, HP eMicrosoft, aziende cha hanno un pesonotevole nel settore informatico. Nonè arrivata ancora nessuna dichiarazio-ne ufficiale da parte di Sony, principa-le sponsor del Blu-ray.

Doppio colpo per P2 - PanasonicDue influenti reti televisive europee, lafrancese TF1 e la belga RTBF, hannoscelto il formato P2 della Panasoniccome standard per la produzione dinotiziari.Anche la francese TF1, la più impor-tante emittente privata francese, siunisce alla schiera di broadcastereuropei che hanno deciso di adottarele apparecchiature P2 e P2 HD dellaPanasonic per la produzione di noti-ziari televisivi. L’annuncio è arrivato a meno di unasettimana da quello analogo dellabelga RTBF che ha ordinato ben 60camcorder AJ-HPX 2100 in formatoP2HD. Una delle ragioni della scelta èla flessibilità di utilizzo: i camcorderP2HD possono registrare in alta defi-nizione 1080i o 720p e in definizionestandard nei formati DV, DVCPro eDVCPro 50, caratteristica questa che lirende particolarmente adatti a gestirela fase di transizione verso le produ-zioni in HD. “La possibilità di registra-re in formati interlacciati e progressiviè di fondamentale importanza in SD eancora di più per le produzioni HD”,ha dichiarato Etienne Bastin, respon-sabile dei servizi tecnici per RTBF.Per entrambi i broadcaster, è poiimportante poter utilizzare schede astato solido come supporti di registra-zione, poiché è così possibile raziona-lizzare i flussi di lavoro, grazie alla faci-lità di integrazione con le struttureinformatiche, oramai onnipresenti inqualsiasi centro di produzione televisi-va. “Quando abbiamo deciso di aggior-nare i camcorder utilizzati per le news,cercavamo soluzioni moderne e flessi-bili, capaci di registrare su supportinon-lineari e utilizzabili facilmente coni nostri sistemi di montaggio”, hadichiarato Lucien Setton, direttore

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sulla rete terrestre, grazie al nuovocontratto firmato con il Gruppo Profit ,centro di produzione che fa capo aRaimondo Lagostena, proprietario delcircuito Telecampione e di gran partedelle emittenti del circuito Odeon Tv."Dai primi giorni di gennaio - spiegaMichela Vittoria Brambilla, presidentedell'Associazione Nazionale Circolodella Libertà - il nostro segnale vieneripetuto ogni giorno, dalle 14.00 alle15.00 e dalle 18.00 alle 19.00, da 40emittenti regionali di grande diffusio-ne."La Tv della Libertà ha iniziato a tra-smettere 24 ore su 24 il giorno 11 giu-gno 2007.Il segnale viene trasmesso anche dalleseguenti emittenti: ETV, Odeon TeleReporter, TLC Telecampione(Lombardia); Quarta Rete, OdeonRete 7, Video Nord, Video Novara,TLC Telecampione (Piemonte); QuartaRete, Odeon Rete 7, TLCTelecampione (Valle D'Aosta); OdeonTelegenova, Teleliguria (Liguria);TeleNuovo, TVA Vicenza, OdeonTelealtoveneto, TLC Telecampione(Veneto); TeleNuovo, TLCTelecampione (Trentino); TeleQuattro,Odeon Canale 6/TVM, TLCTelecampione (Friuli-Venezia Giulia);Odeon Telecentro (Emilia Romagna);Canale 10, TLC Telecampione(Toscana); Umbria Tv, TLCTelecampione (Umbria); Tv CentroMarche, TLC Telecampione (Marche);Super 3, Odeon Telereporter Roma,TLC Telecampione (Lazio); Telemax,Telemolise 2 (Abruzzo); Canale 34,Odeon Canale 21 (Campania); OdeonTele Regione Color (Puglia); VideoCalabria, Odeon Tele Reporter Sud(Calabria); Tele Color, Odeon Telemed(Sicilia); TCS (Sardegna).

Multifields cambia nome,nasce Fracarro Engineering Multifields Engineering, società diingegneria del Gruppo Fracarro, lea-der nel settore della ricezione e distri-buzione dei segnali audio, video edati, ha cambiato nome e dal 1 gen-naio 2008 é diventata “FracarroEngineering”.Uno dei punti di forza della società di

Engineering è sempre stato quello disoddisfare le esigenze dei propri clien-ti, tra i quali broadcaster, operatori,alberghi, Istituzioni, aziende, navi dacrociera e ospedali, progettando"soluzioni chiavi in mano" per sistemidi comunicazione in alta frequenza esistemi di informazione audio, video,dati.Fracarro ha deciso di trasformareMultifields in “Fracarro Engineering”per rappresentare un legame ancorapiù solido con l’intero Gruppo. Lanascita di “Fracarro Engineering” siinserisce, inoltre, in un ampio progettodi rinnovamento che, oltre a compor-tare un’offerta di servizi ancor più all’a-vanguardia e completi, accompagnala recente riorganizzazione commer-ciale a livello internazionale e naziona-le, grazie alla quale Fracarro assicuraoggi una presenza ancor più capillaresu tutto il territorio italiano. “Fracarro Engineering – dichiara NelloGenovese, amministratore delegato diFracarro – vuole essere una sinergia tradue mondi e l’inizio di una diversa col-laborazione per i clienti internazionalidel Gruppo Fracarro, ai quali potrem-mo offrire attività di progettazione e diingegneria di sistemi e soluzioni tec-nologiche per progetti di dimensioniancora più grandi, in grado di soddi-sfare le esigenze di qualsiasi target diutente. Con Multifields abbiamo fir-mato alcune delle nostre più impor-tanti commesse, le sue realizzazionihanno certamente contribuito adaccrescere la competenza di Fracarroe i suoi successi”.“Essere riconosciuti come “Fracarro”– dichiara Marco Calzolari, direttoregenerale della Fracarro Engineering -

rappresenta sicuramente un fattore disuccesso per la nostra società e ci con-sentirà di rendere ancora più forte evisibile la nostra posizione sul merca-to. Una ulteriore dimostrazione dellasinergia sempre più solida all’internodel Gruppo Fracarro, è l’unione degliuffici di Multifields e delle sedi com-merciali di Fracarro in due delle princi-pali città italiane, Roma e Milano.”www.fracarro.com

Radio: chi cambia stazionenon lo fa per la pubblicità.Oppure no ?E’ stata l’indagine di NCP Ricerchededicata alle abitudini di ascolto dellaradio in casa.Il risultato più eclatante della ricercariguarda il fenomeno dello zapping. Il44.6% degli intervistati infatti hadichiarato di cambiare spesso o qual-che volta stazione durante l’ascolto,sintonizzandosi su un altro canale.Perché lo fa? La risposta è inaspetta-ta: perché non apprezza la musica tra-smessa. Questa dichiarazione va contro l’opi-nione comune che ritiene la presenzadella pubblicità il maggior deterrentealla continuità dell’ascolto. Infatti soloil 10.1% degli intervistati ha rispostoche cambia canale per evitare gli spot.Sono queste le motivazioni allo zap-ping:per il 23.1% degli intervistati, “perchénon mi piace la musica che trasmette”per il 10.1%, “per evitare la pubblicità”per il 5.1%, “perché mi sta annoiando”per il 2.6%, “per ascoltare un partico-lare programma su un’altra stazioneradio”.Ecco gli altri risultati significativi del-l’indagine.Sono pochissimi (l’1.5% degli intervi-stati) gli italiani che in casa non pos-seggono un apparecchio per ascoltarela radio. Anzi, in media nelle case ita-liane sono presenti addirittura 4 appa-recchi per l’ascolto della radio, a scel-ta tra impianto stereo, computer conconnessione a internet, radio portati-le, radiosveglia, televisore con para-bola, lettore mp3 portatile e lettore cdportatile.Chi ascolta la radio in casa ? Durante i

Nello Genovese, amministratore delegato diFracarro.

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giorni della settimana il 39.3% degliintervistati ascolta la radio in casa.Questo dato è costante e si alza ilsabato e la domenica quando si rag-giunge il 46%.In quale orario si ascolta di più?Il picco di ascolto della radio in casa siregistra tra le 9 e le 12 e riguarda prin-cipalmente le donne. E’ interessante un confronto con irisultati ricavati dall’indagine NCP sul-l’ascolto della radio in automobile(ottobre 2007). A eccezione dellafascia oraria 9-12 (31.3% in casa contro21.4% in auto), l’ascolto in auto è sem-pre superiore a quello in casa, soprat-tutto la mattina presto e la sera al ter-mine della giornata lavorativa, in quel-lo che viene definito “drive time”.n media in una settimana la stessapersona ascolta 2 o 3 emittenti, un po’come succede mentre si è al volante(cfr indagine “L’ascolto della radio inauto 2007” consultabile su ncp.it). La grande maggioranza dell’ascoltoavviene per mezzo di un impianto ste-reo (circa il 70%), ma sta crescendo lapercentuale di persone che utilizzainternet. Questo ascolto è concentra-to nelle ore pomeridiane e serali eriguarda in soprattutto i più giovani.In base a cosa si sceglie una stazioneradio piuttosto che un’altra?Sono queste, in ordine decrescente diinteresse, le principali motivazioni discelta dell’emittente: 1. “per la musica che trasmette”

2. “per rilassarmi“3. “per avere compagnia“ (soprattuttodonne dai 25 anni in su)4. “per divertirmi“5. “per ascoltare i notiziari“L’interesse per l’informazione crescecon l’aumento dell’età.La ricerca fa parte di NCP RadioControl®, il progetto con il quale NCPRicerche - società di ricerche di mer-cato specializzata nel campo delleanalisi dei comportamenti giovanili,della musica, delle abitudini di fruizio-ne della Radio con particolare atten-zione ai nuovi media (Internet, satelli-te, DAB) - si propone di monitoraretutte le componenti del mondo dellaradiofonia italiana attraverso una seriedi indagini diffuse ogni anno a caden-za periodica.L’indagine – telefonica con questiona-rio CATI strutturato - è stata condottatra il 27 novembre e il 6 dicembre 2007su un campione di 1000 individui sud-divisi per sesso, 4 fasce d’età e 4 areegeografiche proporzionalmente all’u-niverso della popolazione italiana tra i15 e i 44 anni, di cui 150 possessori disolo telefono cellulare.

NCP Ricerche è una società delGruppo Finelco (Radio 105, RadioMonte Carlo, Virgin Radio, Radio 105Classics, RMC2, Edizioni Donegani),partner di Mediamétrie. Per consultare le tavole di presenta-zione della ricerca, basta connettersi awww.ncp.it

Primavera broadcast (e non solo) a MilanoChi non ricorda l’IBTS, salone delbroadcast organizzato da ASSOEPO"Associazione Promozione Mostre",fino al 2003 ?Ora Roberto Pinna Berchet, patrondella manifestazione, ha pensato diritornare in Fiera Milano City con"Media 2.0 Expo", un nuovo eventoProfessionale "Conference andExhibition" dei settori Broadcasting -Cinema - Television and Radio -Telecommunication - MultimediaMulti-platform - Web 2.0. Media 2.0 Expo si svolgerà dal 13 al 16maggio 2008 nel padiglione 5 di FieraMilano City, mentre tutte le sessionicongressuali si svolgeranno nell'adia-cente e collegato spazio di FieraMilano Congressi (MIC). Workshop eincontri vari si terranno nell'area espo-sitiva in spazi appositamente dedicati.Media 2.0 Expo si propone di valoriz-zare le sinergie di marketing esistentitra i sopracitati macro settori a vantag-gio delle imprese e degli operatoriinteressati agli eventi che giornalmen-te saranno programmati e comunicaticon notevole anticipo ai numerosissi-mi settori di cui le organizzazionihanno ricavato un particolare e preci-so indirizzario.Media 2.0 Expo si propone di diventa-re sin dalla prima edizione un'oppor-tunità strategica per la vastissimacomunità di professionisti e operatoridella comunicazione globale.www.media2expo.com

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GLI ORARI ABITUALI D’ASCOLTO DELLA RADIO (valori di penetrazione sul totale campione)

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SAT Expo Europe,un’occasione per competereSi è tenuta ieri, presso l’Auditorium diFinmeccanica – Roma - la presentazio-ne, alle industrie, di SAT Expo Europe,manifestazione internazionale dedica-ta alla ricerca spaziale e alle sue appli-cazioni, che si terrà a Roma, presso laNuova Fiera, dal 27 al 29 marzo“SAT Expo Europe a Roma – ha dettoil presidente Paolo Dalla Chiara -risponde all’esigenza di dare visibilitàall'intera filiera dell'industria aerospa-ziale italiana, proprio nel momento incui sono stati raccolti importanti suc-cessi: la partecipazione alla missioneISS, la creazione del GTR, il lancio diCosmo SkyMed, primo modello mon-diale di Dual Use. La manifestazione sisvolge, peraltro, nel Distretto tecnolo-gico e aerospaziale, quello di Roma,in cui hanno sede le maggiori indu-strie aerospaziali italiana e le istituzio-ni dello spazio, ASI, Centro ESRIN diFrascati ed una lunga tradizione diricerca. “La Comunità Europea – ha prosegui-to Giorgio Zappa, direttore generaledi Finmeccanica - e l'Italia hanno,ormai, compreso l'importanza strate-gica del settore aerospaziale, comeconferma l’utilizzo di risorse e finanzia-menti destinati al Sistema Galileo. Unascelta, che porterà l'Europa e l'Italia agarantirsi un ruolo più incisivo nellepolitiche strategiche spaziali e unamaggiore indipendenza dai sistemiconcorrenti (GPS e GLONASS) . L’evento di Roma – ha aggiunto BrunoManzi, coordinatore UPI politicheaeropsaziali - si pone come stimolo e

rinforzo per la PMI italiane, ma soprat-tutto come momento in cui possonoessere discussi e presentati le applica-zioni, che possono essere utili per laP.A, come i dati per l’osservazione ter-restre e il controllo della mobilità e deitrasporti”.SAT Expo Europe avrà un focus parti-colare sul broadcasting e sulle nuovepossibilità trasmissive, dall’AltaDefinizione, alle Tre Dimensioni, alData Broadcasting, con un padiglionededicato alla Televisione Digitale. Unmercato questo, che potrebbe sem-brare maturo, ma che ha in serbograndi e nuove evoluzioni.Benito Manlio Mari, presidente diSony e di HD Forum Italia, ha sottoli-neato il valore che “l’introduzionedell’Alta definizione potrà dare al mer-cato degli audiovisivi e dei suoi conte-nuti e di come sia importante chel’Italia si allinei a quanto sta avvenen-do in Europa”.Da Kourou, dove era in delegazioneassieme al Presidente francese,Nicolas Sarkozy, è intervenuto viasatellite, Giuliano Berretta, CEOEutelsat, che ha sottolineato comeSAT Expo Europe abbia “le caratteri-stiche di vetrina internazionale dell’in-dustria aerospaziale e delle telecomu-nicazioni avanzate per la ricchezza deisuoi temi e proposte, attente, in parti-colare, ai paesi dell’area mediterraneae dell’ Europa allargata”. SAT Expo Europe ha già ricevuto iPatrocini della Presidenza delConsiglio, del Ministero delloSviluppo Economico, del Ministerodelle Comunicazioni, del Ministerodella Solidarietà Sociale e delMinistero per le Riforme e leInnovazioni della P.A., ed ha comepartner ESA (Ente Spaziale Europeo)ed ASI (Agenzia Spaziale Italiana).www.satexpo.it

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Cambio alvertice di Itelco

Lorenzo Barbantini Scanni è il nuovoamministratore delegato della Itelco SpAdi Orvieto, lo storico marchio dei trasmet-titori radio e tv distribuiti da oltre 30 anniin tutto il mondo. Sostituisce LucaTomassini, che torna in Telecom a capodella struttura Innovation & BusinessDevelopment.www.itelcospa.it

Sistema otticoper Teko Telecom

Dopo 30 anni di rinnovata attività nelcampo delle telecomunicazioni, TekoTelecom conferma la sua presenza nelmercato con il lancio di una nuova linea diprodotto, il Sistema Ottico Teko Telecom.E’ un sistema flessibile multi-banda multi-operatore che può risolvere ogni proble-ma di copertura e/o capacità, grazie alfacile adattamento ad ogni banda, poten-za di uscita e topologia di rete richiesta,indipendentemente dal protocollo omodulazione utilizzati.Il nuovo Sistema Ottico Teko Telecom for-nisce una soluzione cost-effective per lecoperture in indoor ed in outdoor, inclu-dendo tunnel, metropolitane, aereoporti,centri convegni, edifici di altezza conside-revole ed ogni altra area "buia" o punto dialta concentrazione di telefoni cellulari.www.tekotelecom.it

Radio 105 suYouTube

Radio 105 è il primo network radiofonicoitaliano ad avere aperto un proprio cana-le video su YouTube, la video communitypiù popolare al mondo. All'indirizzo: www.youtube.com/radio105network èpossibile accedere ad un canale tematicopersonalizzato che permette a 105.net dimostrare tutta la sua produzione setti-manale di video dei dj, vip, cantanti,attori, backstage e molto altro. www.105.net

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Offerte: da Tecnovideo ilcamcorder Sony PMW-EX1La Tecnovideo di Roma propone uncamcorder ad alta definizione (conscheda di memoria da 8 GB) a soli5490 Euro più iva.La PMW-EX1 è la prima di una nuovaserie di prodotti XDCAM EX profes-sionali ad Alta Definizione in grado diregistrare su ExpressCard SxS dimemoria. Progettata per sfruttare almassimo le potenzialità delle memorycard SxS PRO, la PMW-EX1 combinaun flusso di lavoro XDCAM non linea-re di ultima generazione con la miglio-re qualità HD su camcorder compatto.Si tratta del primo camcorder portati-le commutabile 1080i/720P dotatodella leggendaria marca CineAlta 24Pcon capacità di registrazione framerate multipla come 59.94i, 50i e nativo23.98P.C'è anche la scelta fra modalità35Mb/s Alta Qualità o modalità25Mb/s compatibile HDV 1080i. Perapprofittare di questa elevata capacitàdi registrazione, la PMW-EX1 utilizzaun sistema di imaging completamen-te nuovo dotato di tre sensori CMOSda 1⁄2" con un numero di pixel effetti-vo di 1920x1080, per produrre imma-gini in piena risoluzione HD. È dotatadi un obiettivo apposito FujinonProfessional HD 1⁄2" 14x e di un mec-canismo unico con ghiera di messa afuoco doppia.Per massimizzare i tempi di registra-zione, la PMW-EX1 ha due slot permemory card; con due memory cardda 16 GB SxS PRO, è possibile ottene-re fino a 140 minuti di riprese.www.tecnovideo.it

Luci a Sanremo Anche quest'anno il Teatro Ariston diSanremo ospita il 58° Festival dellaCanzone Italiana. Nella scenografia diGaetano Castelli, notevole il contribu-to Coemar che ha colto l'occasioneper far debuttare "alla grande" i nuoviciclorama CycLite Led.Minimalista ma dinamica, pronta acambiare ogni sera, con il bianco enero come cromia di base accanto a

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Elettrosmog aTorino

Anche se i proprietari di alcuni ripetitoriradiofonici del colle della Maddalenaerano stati ammessi al pagamento diun’oblazione di poco più di cento eurograzie alle rilevazioni di giugno (emissio-ni entro i limiti di legge), gli impianti ave-vano continuato a diffondere onde elet-tromagnetiche ben oltre il consentito. ll procuratore aggiunto RaffaeleGuariniello, titolare dell’indagine, ha per-ciò continuato nell’inchiesta: ha richiestonuovi rilevamenti all’Arpa (Agenzia regio-nale per la protezione ambientale) equando è ripreso il processo in aula, hapresentato la nuova relazione sui rilievidell’11 e del 16 dicembre scorso: cinquedelle undici emittenti che già erano stateammesse all’oblazione (MargheritaSimpatia, PrimaRadio, Fantastica, HitChannel e Radio Reporter) avevano supe-rato il limite delle ordinanze comunali. Inbuona compagnia visto che, delle 24 fre-quenze monitorate, solo sei sono risultatein regola, in pratica una su quattro e consforamenti fino al 143%. Per questo laprocura ha predisposto nuove iscrizioninel registro degli indagati.L’inchiesta, nata nel 2004 sulla base dialcuni esposti presentati dall’avvocatoRenzo Capelletto su mandato di alcuniresidenti dei palazzi vicino alle antenne,ha visto coinvolte oltre venti radio. Il reatoipotizzato è quello di getto pericoloso dicose, in assenza di una norma penale spe-cifica. Sebbene non sia mai stato dimo-strato un nesso causale tra la presenzadelle antenne e le morti per tumore checon incidenza preoccupante hanno colpitoalcuni dei residenti nei palazzi (cinque), leindagini hanno dimostrato un continuosforamento dei limiti imposti per legge.L’attività di continuo monitoraggio daparte della procura sembra aver sortitoqualche effetto. Rtl, infatti, ha già comu-nicato di aver smontato l’impianto.Mentre altre quattro emittenti(Radiocentro 95, Veronica 93.3,Radioenergy e Radio Dimensione Suono)avrebbero chiesto alla Provincia di potersispostare dal colle della Maddalena.

Le notizie delbroadcast

Le notizie più aggiorna-te per gli addetti ai

lavori del settore radio-televisivo europeo

www.monitor-radiotv.com

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caroselli di luci multicolori, la sceno-grafia ha offerto un notevole colpod'occhio. Dopo le curve che hannocaratterizzato il palco della scorsa edi-zione, c'è stato un ritorno alle lineerette e squadrate, con l’intenzionedichiarata di richiamare un look "stileBroadway". Sullo sfondo, ai lati dellatradizionale scalinata, due orchestresu pedane mobili motorizzate; al cen-tro del palco, un enorme diamante -fatto di plexiglas, specchi segreti e led- in grado di restituire dinamicamentesuggestivi effetti luminosi.Un contributo fondamentale per l’ef-fetto scenografico complessivo èvenuto dunque dalle luci, che l'azien-da di Castelgoffredo ha fornito inmodo consistente tramite il serviceromano DI&DI. Ivan Pierri, direttoredella fotografia, nelle cinque serate hagestito splendidamente il megliodella tecnologia Coemar: i poderosiInfinity Wash per la scenografia com-plessiva; batterie di Riga Led per leorchestre (illuminate, nelle basi mobili,dai nuovi CycLite Led) e per i musicistidi supporto ad artisti e gruppi; ParLiteLed e StripLite Led ad illuminare ilpubblico. Tutti prodotti "flicker-free",funzionali ad una resa ottimale sia pergli spettatori in sala che per le ripreseTV. I led che illuminano il diamantesono gestiti da sistemi di controlloCoemar, al pari di tutti i led della sce-nografia.Nel complesso, si è trattato di un pro-getto grandioso che per l'azienda diCastegoffredo hanno seguito GiorgioRadice (Direttore commerciale Italia) eFabio Allegri (responsabile R&D) ariprova del fatto che, per i maggiorieventi dello show business, professio-nisti di caratura internazionale scelgo-no la competenza, l'affidabilità e latecnologia Coemar. Non a casoCastelli, giunto al 15mo anno di colla-

borazione con Sanremo, ha descrittola sua opera come "magica, capace dimuoversi e interagire con i conduttorie con il loro carattere, di permettere aBaudo e a Chiambretti di far risaltarela professionalità carismatica dell’unoe il dinamismo trasgressivo dell’altro”.www.coemar.com

Apple lancia nuovi modellidi MacBook e MacBook ProApple® ha aggiornato le linee deipropri famosi notebook MacBook® eMacBook Pro con gli ultimi processoriIntel Core 2 Duo, hard disk più grandie 2GB di memoria standard nellamaggior parte dei modelli. Inoltre, iMacBook Pro includono ora gli ultimiprocessori grafici NVIDIA, che orahanno fino a 512MB di memoriavideo, e l’innovativo trackpad Multi-Touch™ di Apple, introdotto per laprima volta nel MacBook Air™. Tutti inotebook Mac® includono una video-camera iSight® integrata per video-conferenze in viaggio*, l’alimentatoreApple MagSafe®, che si stacca intutta sicurezza se sottoposto a trazio-ne, e connettività di rete wireless inte-grata 802.11n, per garantire prestazio-ni fino a cinque volte superiori ecopertura doppia rispettoall’802.11g.**I nuovi MacBook Pro sono dotati dellapiù recente tecnologia Intel Core 2Duo con processori fino a 2.6 GHz con6MB di memoria L2 cache condivisa;fino a 4GB di memoria DDR2 SDRAMa 667 MHz e fino a 300GB di hard disk,oltre alla scheda grafica NVIDIAGeForce 8600M GT con fino a 512MBdi memoria video. Ogni MacBook Proinclude ora un trackpad con supporto

Multi-Touch per gesti come pizzicare,ruotare e far scorrere, che rendono piùintuitivo che mai far zoom e ruotarefoto in iPhoto® o Aperture™ 2 o navi-gare fra le pagine web in Safari™; unatastiera illuminata che la rende idealeper ambienti scarsamente illuminaticome gli aerei, gli studi o le sale con-ferenza, e un sensore di luce esternaintegrato, che adatta automaticamen-te la luminosità dei tasti così comequella del display per una visibilitàottimale.Dotato di un display glossy wide-screen da 13”, e con prezzi che orapartono da 999 euro, la nuova lineaMacBook comprende tre modelli einclude processori più veloci e harddisk più capienti in tutta la linea; ele-ganti modelli bianchi da 2.1 GHz e 2.4GHz con hard drive da 120GB o160GB a 5400 rpm e un fantasticomodello nero a 2.4 GHz con un mas-siccio hard disk da 250GB a 5400 rpm,precedentemente disponibile solocome opzione. I modelli MacBook da2.4 GHz vengono venduti con 2GB dimemoria standard, espandibile fino a4GB su tutta la linea.Tutti i MacBook e MacBook Pro inclu-dono la videocamera iSight integrataper poter fare video conferenze anchein viaggio; l’alimentatore AppleMagSafe che collega magneticamen-te il cavo di alimentazione e si scon-nette in tutta sicurezza quando sotto-posto a trazione; la più recente gene-razione di connettività wireless802.11n per garantire prestazioni finoa cinque volte superiori e coperturadoppia rispetto all’802.11g; GigabitEthernet 10/100/1000 BASE-T integra-ta per networking ad alta velocità;Bluetooth; entrate e uscite analogichee digitali; USB 2.0; FireWire® eSuperDrive® integrato.Ogni Mac nella gamma Apple includeiLife® ‘08, il più importante aggiorna-mento di tutti i tempi della pluripre-miata suite di applicazioni per il digitallifestyle di Apple, che presenta unanuovissima versione di iPhoto® eun'edizione completamente reinven-tata di iMovie®; entrambe le applica-zioni sono perfettamente integratecon la nuova Galleria web di .Mac perla condivisione online di foto e video.www.apple.it

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