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EUGENIO MONTALE

EUGENIO MONTALE(Genova, 1896 - Milano, 1981)

Il primo Montale: la Liguria e gli Ossi di sepia (1896-1926)1915 - diploma di ragioniere; studi di canto; legge moltissimo (simbolisti francesi, avanguardia italiana);1917 - partecipa alla Prima Guerra Mondiale; si avvicina alle posizioni gobettiane di "Primo tempo";1920 - conosce Anna degli Uberti (Arletta/ Annetta);1925 - esce Ossi di sepia (Torino ed. Gobetti; 1928 ed. accresciuta); firma il Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce.

Ossi di sepia come "romanzo di formazione":-ci confluiscono tendenze di poetica diverse: 1) avanguardia primonovecentesca crepuscolare ed espressionista; 2) simboliste (v.Pascoli e D'Annunzio); 3) restaurazione antiavanguardista alla "Baretti" e a "La Ronda";-il titolo rinvia a D'Annunzio (Alcyone): gli o. di s. possono galleggiare felicemente nel mare oppure essere sbattuti sulla spiaggia come l'o. di s. il poeta esiliato dal mare, escluso dalla natura e dalla felicit mare (=luogo dell'indifferenziato, di una beatitudine panica e naturale) e terra (=sede della privazione e dell'esilio) sono i due simboli dominanti;-O.di s. delinea un percorso: al momento felice dell'incanto (=infanzia) seguito il disincanto (=della maturit) all'uomo non resta che accettare la vita su una terra desolata e in un universo disgregato = superamento della poetica dannunziana la scelta antidannunziana di "torcere il collo" all'eloquenza (=scelta di uno stile aspro e arido);

-struttura di O. di s.: "Movimenti" (opp. mare-terra; natura-citt; infanzia-maturit); "Ossi di sepia" (motivo dello scarto, della frantumazione l'ingorgo di oggetti, la tendenza all'inventario pessimismo dell'artista, con unica possibilit di salvezza nella chiaroveggenza e nella lucida indifferenza);"Mediterraneo" un unico poemetto diviso in 9 movimenti con tema il mare come "patria sognata", "paese incorrotto";"Meriggi e ombre" in cui l'io lirico accetta la sconfitta e la discesa verso il nulla per "senza vilt".

Non chiederci la parola (primo testo della sezione Ossi di sepia)

Non chiederci la parola che squadri da ogni latol'animo nostro informe, e a lettere di fuocolo dichiari e risplenda come un crocoperduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,agli altri ed a se stesso amico,e l'ombra sua non cura che la canicolastampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,s qualche storta sillaba e secca come un ramo.Codesto solo oggi possiamo dirti,ci che non siamo, ci che non vogliamo.

Il secondo Montale: l'allegorismo umanistico delle Occasioni (1939, 19402; 1928-1940)

-nel 1927 si trasferisce a Firenze (1948);-perch non iscritto al partito fascista, vive appartato, di traduzioni (T.S. Eliot, Pound, Browning, Donne, Blake, Hopkins, Baudelaire, Valry ecc.) e collaborazioni giornalistiche;-1933: conosce Irma Brandeis, la Clizia;-1939: va a vivere con Drusilla Tanzi , la Mosca;-1945: fa parte del Comitato di Liberazione Nazionale.

Le Occasioni:- la lett. diventa l'ultima difesa di una generazione di autori ne deriva un'ideologia che oppone alla massificazione dilagante i valori elitari di un'aristocrazia dello spirito cambiamento di poetica, lo stile si innalza e si purifica, prevalgono uno stile classico di stampo petrarchesco e dantesco, l'elemento prosastico meno presente, si torna ad una metrica tradizionale (endecasillabo); si registra un pi evidente distacco dai simbolisti e una pi chiara scelta della poesia allegorica;- Clizia=la donna-angelo, la nuova Beatrice; appaiono i temi stilnovisti dello sguardo e degli occhi;- struttura del volume: 4 parti, notate con cifre romane; solo la 2a porta un titolo, "Mottetti", di ispirazione medievale e corrisponde alla 2a parte di O. di s.; esclusi i primi 4 mottetti, gli altri hanno come protagonista Clizia, che alla fine appare angelicata.

Non recidere, forbice, quel volto

Non recidere, forbice, quel volto,solo nella memoria che si sfolla,non far del suo grande viso in ascoltola mia nebbia di sempre.

Un freddo cala... Duro il colpo svetta.E l'acacia ferita da s scrollail guscio di cicalanella prima belletta di Novembre.

Il terzo Montale (1948-1963). La bufera e altro (1956; 1940-1954)- 1948: viene assunto come redattore di "Corriere della sera" e va a vivere a Milano; -1949: la relazione amorosa con Maria Luisa Spaziani, la Volpe;-1954-64: il decennio del silenzio poetico;-1962: sposa Drusilla Tanzi, che muore un anno pi tardi.

La bufera e altro:- la bufera=la guerra; altro=le delusioni del dopoguerra (massificazione, il DC, il PCI ecc.);- struttura: 7 sezioni disposte per ordine cronologico (tranne la 4a):"Finisterre" (1940-43) doveva apparire in appendice alle Occasioni, con cui somiglia per stile e linguaggio; dedicata alla guerra, alle rare apparizioni di Clizia, ai lutti familiari; si continua la tematica dei "Mottetti": la donna-angelo=l'alternativa di salvezza collettiva.

L'arca

La tempesta di primavera ha sconvoltol'ombrello del salice,al turbine d'apriles' impigliato nell'orto il velo d'oroche nasconde i miei morti,i miei cani fidati, le mie vecchieserve - quanti da allora(quando il salice era biondo e io ne stroncavole anella con la fionda) son calati,vivi, nel trabocchetto. La tempestacerto li riunir sotto quel tettodi prima, ma lontano, pi lontanodi questa terra folgorata dovebollono calce e sangue nell'improntadel piede umano. Fuma il ramaioloin cucina, un suo tondo di riflessiaccentua i volti ossuti, i musi aguzzie li protegge in fondo la magnolia se un soffio ve le getta. La tempestaprimaverile scuote d'un latratodi fedelt la mia arca, o perduti.

"Dopo","Intermezzo" e"Flashes e dediche" chiudono definitivamente con "l'esperienza petrarchesca", Clizia totalmente assente; permane il tema dell'opposizione passato-presente;"Silvae" (=variet di motivi e di metri) contiene le poesie pi impegnate del volume, legate agli eventi degli anni 1946-49, quando entrano in crisi i valori degli anni Trenta;-la donna diventa Cristofora, "colei che porta Cristo", mantiene il rigore morale insostenibile ed insopportabile nella contemporaneit la donna-angelo deve scappare il poeta comincia a capire che la salvezza non va pi cercata nel cielo dei valori astratti, ma nella concretezza della vita.

Il gallo cedrone

Dove t'abbatti dopo il breve sparo(la tua voce ribolle, rossonerosalm di cielo e terra a lento fuoco)anch'io riparo, brucio anch'io nel fosso.

Chiede aiuto il singulto. Era pi dolcevivere che affondare in questo magma,pi facile disfarsi al vento chequi nel limo, incrostati sulla fiamma.

Sento nel petto la tua piaga, sottoun grumo d'ala; il mio pesante volotenta un muro e di noi solo rimanequalche piuma sull'ilice brinata.

Zuffe di rostri, amori, nidi d'uovamarmorate, divine! Ora la gemma delle piante perenni, come il bruco,luccica al buio, Giove sotterrato.

"Madrigali privati" (6 poesie per la "Volpe", l'anti-Beatrice, portatrice solo di un salvezza individuale, che per Montale equivale a una sconfitta);"Conclusioni provvisorie": solo 2 liriche politiche o civili che alludono direttamente alla catastrofe della civilt occidentale: Piccolo testamento (1953) e Il sogno del prigioniero (1954).

Anniversario

Dal tempo della tua nascitasono in ginocchio, mia volpe. da quel giorno che sentovinto il male, espiate le mie colpe.

Arse a lungo una vampa, sul tuo tetto,sul mio, vidi l'orrore traboccare.Giovane stelo tu crescevi; e io al rezzodelle tregue spiavo il tuo piumare

Resto in ginocchio: il dono che sognavonon per me ma per tuttiappartiene a me solo, Dio divisodagli uomini, dal sangue raggrumatosui rami alti, sui frutti.

Il quarto Montale: Satura e la nomina a senatore a vita (1964-71)-1964: riprende a scrivere poesia in memoria della moglie;-1967: nominato senatore a vita per meriti culturali; a Cambridge riceve la laurea honoris causa;-1971: esce Satura (versi al confine tra poesia e non-poesia, in consonanza con l'epoca in cui vengono scritti, in cui i versi "dovrebbero logicamente tendere al mutismo");-prevalgono il sarcasmo, l'ironia, la parodia, l'autoparodia (v. Postomderno), la satira;-struttura: "Xenia I" (14 testi), Xenia II" (14 testi), "Satura I", "Satura II".

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scalee ora che non ci sei il vuoto ad ogni gradino.Anche cos stato breve il nostro lungo viaggio.Il mio dura tuttora, n pi mi occorronole coincidenze, le prenotazioni,le trappole, gli scorni di chi credeche la realt quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccionon gi perch con quattr'occhi forse si vede di pi.Con te le ho scese perch sapevo che di noi duele sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,erano le tue.

Il quinto Montale: i Diari (1971-81)

-1973: esce Diario del '71 e del '72;-1975: riceve il premio Nobel per la letteratura;-1977: esce Quaderno di quattro anni (versi scritti dal 1973);-1981, 12 sett., Milano: Montale muore e 2 giorni dopo, i solenni funerali di Stato.

Si deve preferire

Si deve preferirela ruga al liscio.Questo pensavaun uomo tra gli scoglimolti anni fa.Ma avvenne dopoche tutto fu corrugatoe da allora l'imbroglionon fu pi sbrogliato.Non pi dunque un problemaquello di preferirema piuttostodi essere preferiti.Ma neppure questioneperch non c'entra la volont.Essa vuole soltantodifferiree differire non indifferenza.Questa soltanto degli Dei,non certodell'uomo tra gli scogli.

Lalluvione ha sommerso il pack dei mobili(27 nov. 1966)

Lalluvione ha sommerso il pack dei mobili,delle carte, dei quadri che stipavanoun sotterraneo chiuso a doppio lucchetto.Forse hanno ciecamente lotato i marocchinirossi, le sterminate dediche di Du Bos,il timbro a ceralacca con la barba di Ezra,il Valry di Alain, loriginaledei Canti Orfici - e poi qualche pennelloda barba, mille cianfrusaglie e tuttele musiche di tuo fratello Silvio.Dieci, dodici giorni sotto unatroce morsuradi nafta e sterco. Certo hanno soffertotanto prima di perder la loro identit.Anchio sono incrostato fino al collo se il miostato civile fu dubbio fin dallinizio.Non torba mha assediato, ma gli eventidi una realt incredible e mai creduta.Di fronte ad essi il mio coraggio fu il primodei tuoi prestiti e forse non lhai saputo.

Languilla (1948)

Languilla, la sirenadei mari freddi che lascia il Balticoper giungere ai nostri mari,ai nostri estuari, ai fiumiche risale in profondo, sotto la piena avversa,di ramo in ramo e poidi capello in capello, assottigliati,sempre pi addentro, sempre pi nel cuoredel macigno, filtrandotra gorielli di melma finch un giornouna luce scoccata dai castagnine accende il guizzo in pozze dacquamorta,nei fossi che declinanodai balzi dAppennino alla Romagna;languilla, torcia, frusta,freccia dAmore in terrache solo i nostri botri o i disseccatiruscelli pirenaici riconduconoa paradisi di fecondazione;lanima verde che cerca vita la dove solomorde larsura e la desolazione,la scintilla che dicetutto comincia quando tutto pareincarbonirsi, bronco seppellito;iiride breve, gemelladi quella che incastonarono i tuoi ciglie fai brillare intatta in mezzo ai figlidelluomo, immersi nel tuo fango, puoi tunon crederla gemella?

Spesso il male di vivere ho incontrato

Spesso il male di vivere ho incontrato:era il rivo strozzato che gorgoglia,era lincartociarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuor del prodigioche schiude la divina Indifferenza:era la statua nella sonnolenzadel meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

Meriggiare palido e assorto

Meriggiare palido e assortopresso un rovente muro dorto,ascoltare tra i pruni e gli sterpischiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o su la vecciaspiar le file di rosse formichechora si rompono ed ora sintreccianoa somma di minuscule biche.

Osservare tra frondi il palpitarelontano di scaglie di marementre si levano tremuli scricchidi cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbagliasentire con triste meravigliacom tutta la vita e il suo travaglioin questo seguitare una muragliache ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.