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LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DELLA CROCE MONUMENTALE DEL PRATOMAGNO 1

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LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DELLA CROCE MONUMENTALE DEL PRATOMAGNO

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LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DELLA CROCE MONUMENTALE DEL PRATOMAGNO

PROGETTO ESECUTIVO“Lavori di riqualificazione e restauro della Croce monumentale del

Pratomagno”

Progetto a cura della Provincia di Arezzo / Servizio Edilizia e Impianti

Responsabile Unico del Procedimento:Ing. Claudio Tiezzi

Progettisti:Arch. Giuseppina BocchiniGeom. Alessandro Bertoldi

Progettista strutture:Ing. Claudio Tiezzi

Sicurezza – CSP:geom. Luciano Leone

Direttore dei lavori:Arch. Giuseppina Bocchini

Direttore operativo:Geom. Alessandro Bertoldi

Sicurezza – CSE:Geom. Luciano Leone

Sponsor dell’intervento:BANCA ETRURIA

Arezzo, Febbraio 2013

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LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DELLA CROCE MONUMENTALE DEL PRATOMAGNO

LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DELLA CROCE

MONUMENTALE DEL PRATOMAGNO

INDICE

Metodologia pag 5

Contesto geografico pag. 6

Analisi storica pag. 7

Precedenti interventi di restauro pag. 13

Altre notizie pag. 15

Bibliografia essenziale pag. 20

Descrizione dell’opera e rilievo pag. 21

Lettura dello stato di conservazione pag. 23

Contenuti del progetto pag. 26

Restauro conservativo della Croce (1°Stralcio) pag. 26

Nota per l’esecuzione del restauro: la manodopera Specialistica pag. 27

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LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DELLA CROCE MONUMENTALE DEL PRATOMAGNO

Da questa vettaPunto di ideal incontroDelle serene genti dell'ArnoIl poverello d'AssisiAddita ancoraAgli uominiL'Eterno messaggio dell'AmoreContro gli odi, gli egoismi, le guerre.In questo segnoFu eretta nel 1928 questa CroceE fu ricostruita nel 1969A cura di un ComitatoPromosso dalle Misericordie d'ItaliaOnde allarghi ancora le bracciaAl cristiano amplesso dei popoliFinalmente affratellati e liberiIn tutti i continenti .

(Avv. Alfredo Merlini 1969)

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LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DELLA CROCE MONUMENTALE DEL PRATOMAGNO

Metodologia

Il progetto di Riqualificazione e restauro della Croce monumentale del Pratomagno comprende il restauro conservativo del manufatto “Croce” e la valorizzazione del luogo in un contesto di grande interesse soprattutto dal punto di vista paesaggistico.I segni del tempo sono ben visibili negli elementi in metallo della Croce, che nonostante l’inevitabile degrado, mantiene intatto il suo fascino quale memoria di un evento storico e religioso: la commemorazione del 7° centenario della morte di San Francesco di Assisi.La metodologia di restauro adotterà tutti i principi di conservazione dell’opera con lo scopo di mantenere l’integrità dei materiali ed assicurarne la conservazione/protezione nel tempo, oltre un intervento di sistemazione dell’area che si estende fino alla recinzione preesistente di legno.

FASI DI PROGETTAZIONE:

ANALISI STORICAIl progetto di restauro si fonda sulla conoscenza del bene da conservare supportata da analisi e letture di fonti storiche archivistiche e dalla lettura del manufatto stesso tramite osservazione diretta.RILIEVOIl monumento è stato rilevato con strumentazione manuale e fotografica per restituire il disegno geometrico in pianta, sezioni e prospetti dei componenti architettonici e della loro tessitura materica. Inoltre il manufatto è stato rilevato non come elemento isolato ma parte integrante di un contesto geografico montano di grande valore. LETTURA DELLO STATO DI FATTOUn prezioso manoscritto “Cronaca” del terzo Ordine francescano del 1929 ha costituito, insieme ad altri documenti, un riferimento per la ricostruzione delle fasi evolutive della Croce e l’identificazione dei materiali, elementi architettonici e tecniche costruttive originali.Le analisi svolte si possono riassumere nelle tavole grafiche di progetto e suddividere in

Analisi dello stato attuale con la rilevazione delle misure del manufatto esistente;

Analisi materica e dei componenti architettonici, Analisi del degrado con la relativa mappatura e localizzazione.

PROGETTO DI RESTAUROIl progetto di restauro identifica la sequenza di operazioni da svolgere per il restauro specifico delle singole parti nel rispetto delle caratteristiche materiche.

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Contesto geografico

La Croce monumentale del Pratomagno sorge nella vetta più alta dell’omonimo massiccio montuoso a una quota di 1592 metri s.l.m. nel comune di Loro Ciuffenna .Il Pratomagno è una catena montuosa dell’Appennino e s’innalza tra il Valdarno superiore ed il Casentino a nord-ovest della città di Arezzo; interessa l’omonima provincia ed , in piccola parte , la sponda sud-orientale di quella di Firenze.In questa località, da dove è possibile godere di un panorama a trecentosessanta gradi dall’ Appenino Tosco-Emiliano, alle Alpi Apuane, al monte Amiata, le cime di forma piuttosto arrotondate simili a “groppe” sono completamente prive di alberi e ricoperte da un soffice manto erboso dove mucche e cavalli possono liberamente pascolare allo stato brado.

Vista panoramica della Croce

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Analisi storica

La croce fu eretta nel 1928 per volere della congregazione del Terzo Ordine francescano di Poppi, movimento francescano dei laici, e soprattutto per opera del direttore spirituale Padre Luigi da Pietrasanta che, uomo di Dio sul pulpito, seppe entusiasmare la popolazione in occasione delle celebrazioni del 7° centenario della morte di S. Francesco, avvenuta il 3 Ottobre 1226 ad Assisi ; così Padre Luigi da Pietrasanta , che nel 1926 predicava a Raggiolo, per ricordare ai secoli futuri l’entusiamo delle popolazioni nel celebrare l’ideale francescano, incoraggiato dal Vicariato e dai suoi superiori, decise di proporre al pubblico la sua idea di erigere una Croce monumentale sulla vetta più alta di Pratomagno, quasi in atto di benedire le due vallate del Casentino e del Valdarno, ed incominciò ad organizzarsi per portare a termine il suo progetto formando a questo scopo un comitato casentinese ed un altro nel valdarno presieduto da Don Giovanni Mazzoni, medaglia d’oro al valor militare, a quel tempo parroco di Loro Ciuffenna.

Il 14 Agosto del 1927 venne posta la prima pietra del monumento. “ non potendo per le ristrettezze del tempo attuare il grandioso progetto durante l’anno francescano poiché l’idea era sorta troppo tardi e perché il monumento risultasse ricordo del 7° centenario della morte di San Francesco, fu pensato di celebrare una festa solennissima per la posa della prima pietra. Il giorno stabilito per quella cerimonia fu il 14 Agosto. Quella giornata dimostrò che il lavoro per la bella iniziativa era già a buon punto e quale entusiasmo fosse già nel cuore di tutti.Nessuno avrebbe preveduto tanta folla: le popolazioni della montagna si erano riversate quasi al completo sulla vetta di Pratomagno e vi erano rappresentanze di quasi tutte le parrocchie delle due vallate: Casentino e Valdarno. Si calcolò che gli intervenuti non fossero meno di 8000.…….. Commosso era specialmente il R. Padre Direttore il quale vedendo come la sua idea, nonostante gli ostacoli, aveva potuto entusiasmare tanto popolo, non potè trattenersi dal rivolgere alla moltitudine che brulicava intorno all’altare un accalorato discorso per ringraziare ed infiammare dicendo il significato del Monumento da erigersi su quella vetta così bella e caratteristica”. (tratto dalla “Cronaca” del T.O.F.)

Gli uomini della vallata che portano a spalla le travi in metallo della Croce

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Dopo la messa solenne e i discorsi delle autorità civili don Giovanni Mazzoni benedì solennemente la pietra e il Cav. Cattalasso, Prefetto di Arezzo, la spalmò di calce prima di essere calata nelle fondamenta della erigenda Croce. A distanza di poco più di un anno dalla posa della prima pietra, il 2 settembre 1928 la Croce venne inaugurata, grazie all’opera della popolazione, in maniera particolare quella di Raggiolo, che animata dall’entusiasmo dell’ideale francescano, portò a spalla ogni singolo pezzo della Croce fino alla cima del monte.

Inaugurazione della Croce del Pratomagno 2 settembre 1928

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“Il lungo e perseverante lavoro sostenuto dal R. Padre Direttore: padre Luigi da Pietrasanta perché la Croce monumentale in onore di S. Francesco a gloria di Cristo RE e simbolo di unione tra i popoli delle due vallate Casentino e Valdarno diventasse realtà, ebbe in questo giorno il suo coronamento con una manifestazione di fede e di devozione da parte del popolo tale da non essere dimenticata.Fin dalle prime ore del mattino la montagna brulicava di gente e migliaia di cuori felici, migliaia di occhi estatici sulla Croce, migliaia di labbra proclamanti il miracolo. Tutte le età, tutte le condizioni erano rappresentate. Si vide anche qualche donna col bambino lattante portato lassù per fargli avere la benedizione”.“… L’inaugurazione, funzione eminentemente religiosa, ebbe inizio alle 6 del mattino. Il Rev. P. Direttore, che aveva passato le notte intiera sul monte per aiutare ed incoraggiare gli operai a rifinire i lavori, celebrò la prima Messa nella Cappella improvvisata al basamento della Croce monumentale,…..” (tratto dalla “Cronaca” del T.O.F.)

Le autorità all’inaugurazione della Croce

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La Croce monumentale poggia su di un blocco di fondazione, delle dimensini di 6,00 x 6,00 ml, per la realizzazione del quale occorsero 100 quintali di cemento, forniti gratuitamente dalla Società Cementi del Corsalone, che mise inoltre a disposizione l’opera professionale del proprio ing. Marco Marchi per la relativa direzione. La Croce a pianta quadrata di 4,00x4,00 ml, di altezza originaria di circa 21,50 ml, completamente in ferro, è composta da 900 pezzi del peso di oltre 150 quintali realizzati dall’officina Bordoni di Poppi.I ricordi del Sig. Pasquale Sereni, lucidissimo ottantanovenne,“ Nel piazzale retrostante le officine meccaniche di Luigi Bordoni a Ponte a Poppi, racconta, fu costruita la Croce che attualmente si trova nel monte Pratomagno, L’officina Bordoni aveva una manovalanza, tra apprendisti e maestri di una decina di persone. Le grosse barre di ferro venivano sezionate e forate con tutta la precisione per poter essere poi incastrate e imbullonate. Le tagliature del ferro fissato sulla morsa, nelle varie misure e inclinazioni, venivano effettuate a mano con seghetti a ferro. Stessa cosa per i fori che dovevano essere precisi per coincidere perfettamente; venivano fatti con trapani manuali con punte a ferro; il trapano veniva appoggiato sullo stomaco e con la forza delle braccia si faceva girare la minarola.E’ stato fatto tutto a mano, un’impresa enorme per l’epoca e i mezzi a disposizione.La prima verniciature fu fatta a Ponte a Poppi con il minio rosso.Una volta terminata, la Croce fu smontata, tutti i pezzi furono marcati e numerati per riuscire successivamente a ritrovarne la corrispondenza, usando frecce per indicare le inclinazioni.I terziari, con l’aiuto di molte persone di Ponte a Poppi, caricavano sui somari i pezzi di ferro e li portavano in Pratomagno. Molte persone utilizzavano le bisacce con le quali i frati andavano alla questua; ci mettevano il necessario alla costruzione: c’erano le ciarpe, i bulloni… Processioni di dieci, quindici persone andavano su con i somarelli”.

Officina Bordoni (Ponte a Poppi) costruzione della Croce

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Nel 1928 la rivista il “Risveglio francescano” dedicava ben cinque pagine all’inaugurazione della Croce; l’articolo si conclude indicando che rimane da costruire la cappella.“I ferri del basamento faranno trama robusta per una parete in cemento, che verrà rivestita da mattonelle in ceramica e da grandi figurazioni artistiche. Una di queste eseguita con sistemi robbiani, ma di stile moderno, raffigurante san Francesco, ilsanto della natura e della pace, è già pronta. E’ opera robustissima del Professore Augusto Chini di Firenze, come del di lui fratello è il disegno di tutta la Croce. Mancano i tre cancelli in ferro battuto per le tre aperture delle cappella, l’Altare e il relativo arredamento”.

1929 Inaugurazione della Cappella di San Francesco

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Il 21 Luglio 1929, con cerimonia solenne, venne inaugurata la cappella posta alla base della Croce. Nella parete della cappella, sopra un altare in cemento, venne posta l’immagine di S. Francesco, realizzata in terracotta smaltata su disegno di Augusto Chini, nipote di Galileo Chini artista poliedrico, versatile, imprevedibile, uno dei pionieri dello stile liberty in Italia fra la fine dell’ottocento e inizi del novecento.

“La Croce monumentale di Pratomagno mancava di una Cappella dove poter celebrare la S. Messa. Anche questa richiese molti sacrifici, nonostante ciò si potè portare a compimento ed il giorno dell’inaugurazione fu il 21 Luglio 1929. Alla cerimonia intervenne lo stesso Vescovo ed anche questa festa nonostante il tempo minaccioso, riuscì imponente.Programma. Alle 4 celebrò la prima Messa il R. Padre Direttore e numerosi fedeli fin da quell’ora si accostarono alla S. Messa. Alle ore 8 giunse S.E. Mons. Mignone Vescovo di Arezzo ricevuto con immenso giubilo da una grande folla che si accalcava per ossequiarlo. …….. Alle 14 si snodò da una vetta all’altra del Pratomagno la lunga caratteristica processione del S. S. sacramento portato dall’Ecc.mo Vescovo. Un indesiderabile rumoreggiare di tuono, un improvviso temporale affrettarono il ritorno alla Croce da dove dopo la Benedizione ciascuno intervenuto raggiunse la propria via di sbocco per far ritorno alla rispettiva casa soddisfatto e giulivo per la bella giornata vissuta”. (tratto dalla “Cronaca” del T.O.F.)

1929 Inaugurazione della Cappella di San Francesco

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Precedenti interventi di restauro

Nella notte tra il 5 e 6 novembre 1966 i venti di tempesta, che provocarono l’alluvione di Firenze, stroncarono la Croce sopra il basamento in cemento; la Croce era diventata il simbolo per i fedeli, ma anche per tutti i cittadini delle due vallate, così si manifestarono diverse iniziative e l’avvocato Alfredo Merlini, presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, riuscì a coordinare un apposito comitato cui particolare contributo dette l’APT di Arezzo.Per volontà unanime delle autorità politiche, amministrative e religiose, la croce fu ricostruita e l’opera fu affidata ad una ditta di Soci in Casentino, con l’impegno di ultimare i lavori entro il 31 Luglio 1968; a causa di forza maggiore (pessima estate), l’intervento di restauro, che comportò il rifacimento del basamento in calcestruzzo e la ricostruzione della parte metallica, non terminò nella data concordata. L’inaugurazione della Croce, più bassa rispetto all’originale, avvenne a conclusione dei lavori di verniciatura, effettuata da due artigiani di Loro Ciuffenna, il 15 Agosto 1969, con una grande festa alla quale accorsero sulla vetta del Pratomagno numerose persone delle vallate.

1966 La Croce cadde a terra a seguito di una tempesta

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Nel 1989, a seguito delle richieste del Comitato “Per la Croce del Pratomagno”,la Comunità montana del Pratomagno eseguì, in economia con i propri operai, i lavori di manutenzione del basamento e della recinzione; l’intervento interesso’ per quanto riguarda la fondazione la rimozione delle parti deteriorate e la ripresa delle stesse con calcestruzzo a malta cementizia e rifondazione del basamento nelle parti scalzate per effetto degli agenti atmosferici; inoltre per quanto riguarda la recinzione si sostituirono i pali deteriorati con l’integrazione di quelli mancanti. La spesa complessiva dell’intervento comportò un impegno di spesa di circa L. 5.800.000.Sempre nel 1989 ad ottobre, fu ultimato un intervento di restauro della croce che fu eseguito dalla ditta appaltatrice “Marcello Sani “ di Montevarchi (AR), che ripulì e vernicio’ le strutture in ferro utilizzando 210 kg di materiale fornito gratuitamente dalla società Max Meyer di Milano.

Non esistono testimoniamze certe di ulteriori interventi di manutenzione eseguiti dal 1989 ad oggi salvo opere di pulizia alla base della croce e nella cappella di San Francesco eseguite dai componenti del Terzo Ordine Francescano in preparazione alla rituale messa tenuta ogni anno nel mese di luglio.

Tratto dal Corriere Aretino

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Altre notizie

La Croce che porta ancora, con evidenti fori sui piloni in ferro del basamento, i danni provocati dagli attacchi aerei degli alleati durante i combattimenti dell’ultima guerra mondiale, rappresenta inoltre un importante riferimento catastale. Infatti fu costruita sul punto trigonometrico dove fanno confine due comuni casentinesi: Castel Focognano e Raggiolo ed uno valdarnese: Loro Ciuffenna.Il restauro del 1969 comportò anche il rifacimento del basamento in calcestruzzo, che come testimoniano i dati monografici dell’IGM, comportò la scomparsa del punto trigonometrico (istituito nel 1880, ripristinato nel 1936 e dismesso nel 1963). L’IGM nel 1978/79 istituì il nuovo punto trigonometrico “Croce del Pratomagno” in corrispondenza dell’asse della croce.

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Legato al Pratomagno e alla sua Croce si ricorda il tragico evento dove perse la vita il capo squadriglia australiano Herbet John Louis Hinkler, celebre asso dell’aria. Era il 7 gennaio 1933 quando Hinkel, dopo avere sorvolato Firenze alle ore 11,05, scomparve mentre tentava di stabilire il nuovo record di volo da Londra all’Australia. Il suo corpo e il relitto dell’aereo furono scoperti dopo ben 111 giorni come si ricorda dalle cronache del tempo

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“Castel S. Niccolò, 23 notte. Ieri sera si diffuse in un attimo nel paese la notizia che nei pressi del Pratomagno si trovava un aviatore morto ed il proprio apparecchio fracassato…..Circa le cause che avrebbero provocato la catastrofe, poco possiamo dire. Si presume che un temporale e forte vento con densa nebbia possa avere sorpreso nel varcare l’Appennino ed abbia causato avarie all’apparecchio…”. (Tratto La Nazione del 29-04-1933)

I resti dell’aereo di Hinkler

In suo ricordo, sul Pratomagno, nei pressi della Croce fu posto un monumento in marmo, distrutto durante la seconda guerra mondiale, e sostituito poi dall’attuale cippo.

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I resti dell’aereo furono trasportati dai somari

HinKler Commemoration 1988

Hinkler su monete di bronzo del 1928

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In occasione dei festaggiamenti per il 70° anno della costruzione della Croce il 26 Luglio 1998 alle ore 17,00 veniva celebrata la S. Messa; prima del rito venne distribuito ai partecipanti un opuscolo intitolato “Croce del Pratomagno-Riviviamo una storia di fede” curato dalla Comunità dei Cappuccini di Poppi e dove vi era un particolare riconoscimento al popolo di Raggiolo che si era impegnato particolarmente alla costruzione della Croce.

Tratto dalla rivista “tutto Raggiolo” N. 10 Ottobre 1998

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Targa posta nel muro esterno dietro la Cappella di san Francesco

In occasione dei festeggiamenti degli 80 anni di vita della Croce, la medesima fu illuminata per tre notti il 18-19-20 Luglio 2008 con il contributo dell’ Associazione Nazionale dei Carabinieri, l’avvenimento fu ricordato con la posa di una targa commemorativa.

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Bibliografia essenziale

“Cronaca” del T.O.F. (Terzo ordine francescano) conservato presso il Convento dei frati minori Cappuccini di Certomondo in Poppi (AR), 1929 manoscritto

“tutto Raggiolo” periodico d’informazione della Brigata di Raggiolo Anno 4° n. 10 Ottobre 1998 “E LA CROCE FU” articolo

Alberto M. Droandi in “Storia del Valdarno” diretta da Luciano Landi Vol.2°, San Giovanni Valdarno- AR-, Luciano Landi Editore, 1981, pagg. 353-56

“La realizzazione della croce di Pratomagno: cronache di un evento in mezzo alle praterie” di Aldo Lazzara tratto dagli Atti del Convegno finale del progetto LIFE NATURA NAT/IT/7239, Poppi 27 Ottobre 2005, Regione Toscana, Comunità Montana della Garfagnana, Comunità Montana del Pratomagno e Comunità Montana del Casentino

“Ricerca storica per valutare gli effetti e le conseguenze prodotte dalle modifiche del trigonometrico croce del Pratomagno” di Camillo Berti, Fabio Camiciottoli e Luciano Surace tratto dagli Atti della tredicesima Conferenza Nazionale ASITA, Bari 1-4 dicembre 2009

“La croce monumentale di Pratomagno” di Di Egidio Massimo e Lachi Luciana dal libro dell’O.F.S. di Poppi che sarà presentato nei prossimi mesi

“Hinkler” La Nazione 29/04/1933

Corriere Aretino 05/10/1989

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Descrizione dell’opera e rilievo

La Croce è a pianta quadrata e misura 4,00 X 4,00 ml, le quattro colonne, sempre di forma quadrata, misurano 1,255 x 1,255 ml e si appoggiano o meglio sono annegate nel basamento di cemento armato di dimensioni, originariamente 6,00 x6,00 ml ora 7,00 x 7,00 ml.A circa a 5,00 ml da terra la Croce inizia a rastremarsi e ad 8,00 ml il modulo che alla base misura 1,255 ml di lato diventa 0,985 ml di lato e da qui inizia la vera forma a croce che misura in altezza 11,00 ml ed in larghezza 6,98 ml, mentre l’altezza totale della Croce è di 19,30 ml circa, più bassa rispetto l’originale che era di 21,50 ml, cioè prima delle opere di restauro a seguito del danno provocato dalla tempesta del 1966.La struttura della Croce è a traliccio metallico e l’unione dei vari pezzi è assicurata da bulloni M14. Quattro fazzoletti saldati sono posizionati nel punto di giunzione tra il basamento e la Croce e barre metalliche di forma a “C” rafforzano l’unione tra la parte verticale e orizzontale della Croce; sempre in questo punto all’interno di due cerchi concentrici si trova parte dello stemma, sempre in metallo, relativo al Terzo ordine regolare di S. Francesco, raffigurante la Croce di fondo e le braccia di San Francesco e di Gesù.Nelle parti terminali della Croce, a completamento dell’opera, si trovano nell’asse orizzontale due piramidi e nell’asse verticale una piramide.Gli elementi che compongono il traliccio sono dei ferri dello spessore di circa 10 mm ad “elle” o piatti: i verticali misurano (alla base) 90 x 90 mm, le barre orizzontali accoppiate 65 x 80 mm, mentre i controventi a forma di rombo 50 x 100 mm.All’interno della Croce si accede alla Cappella salendo quattro scalini di cui il primo ha un alzata di 9, 5 cm, i medesimi originariamente erano di pietra, in seguito furono rivestiti di cemento.La cappella di dimensioni di 1,50 ml di lunghezza e di 1,16 ml di larghezza ha la muratura perimetrale in setti di cemento con l’accesso protetto da un cancello i cui elementi in ferro rappresentano a sua volta una croce.All’interno della cappella è presente un piccolo altare in cemento sorretto da quattro colonne in stile, alla parete frontale è rappresentato San Francesco in terracotta dipinta e alla parete laterale destra c’è un’ epigrafe, realizzata nel 1969, in memoria di quanti caddero nel 1943/44, combattendo nella zona del Pratomagno che così recita:

La furia della StoriaFerì ed ucciseSulle cime, sulle pendici nelle valliChe dal Pratomagnodegradano.Divina ed umana pietàDian conforto pace perdonoAlle genti cheCadendoVolser lo sguardoAl benedicente segnoDel Figlio dell'Uomo.

Epigrafe parete laterale cappella

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All’interno della Cappella di fianco della sacra mensa vi era un'altra epigrafe, non più presente, dettata dal Presidente del Comitato promotore del restauro del 1969, Avv. Alfredo Merlini che recita:

Da questa vettaPunto di ideal incontro

Delle serene genti dell'ArnoIl poverello d'Assisi

Addita ancoraAgli uomini

L'Eterno messaggio dell'AmoreContro gli odi, gli egoismi, le guerre.

In questo segnoFu eretta nel 1928 questa Croce

E fu ricostruita nel 1969A cura di un Comitato

Promosso dalle Misericordie d'ItaliaOnde allarghi ancora le bracciaAl cristiano amplesso dei popoli

Finalmente affratellati e liberiIn tutti i continenti .

La cappella di San Francesco

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Lettura dello stato di conservazione

Attualmente la Croce presenta i segni del tempo, anche perché l’esposizione all’intemperie e alle basse temperature invernali hanno causato danni alla struttura, che si presenta in uno stato generale di decadenza a causa di una scarsa manutenzione.

La Croce vista dal basso verso l’alto, è evidente la ruggine sugli elementi in ferro

La parte superiore del basamento di fondazione ha subito dei danni, per l’interazioni con l’ambiente esterno, considerato anche le basse temperature delle stagioni invernali, infatti i ferri di armatura risultano scoperti non più protetti dal calcestruzzo e quindi corrosi.In considerazione del fatto che l’attacco tra la struttura della Croce e la fondazione non presenta delle piastre in metallo è ipotizzabile che un modulo della Croce sia semplicemente annegato nel calcestruzzo per circa 80/90 cm che rappresentano la probabile altezza del basamento, valore definibile esattamente tramite una campagna di saggi e carotaggi che oltretutto darebbe indicazioni sulla qualità del calcestruzzo utilizzato.

I ferri scoperti della fondazione in calcestruzzo armato

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LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DELLA CROCE MONUMENTALE DEL PRATOMAGNO

Per proteggere gli scalini in pietra fu eseguito un intervento tramite un getto di cemento di basso spessore che attualmente presenta situazioni evidenti di lesioni e sgretolamento tali da rendere visibili le originarie lastre di pietra.

L’anima interna della Croce con tirante

I componenti del traliccio presentano, nelle zone non più protette dalla vernice, evidenti azioni corrosive da parte della ruggine che ha aggredito anche i bulloni, necessari alla giunzione dei vari profili, provocando in alcuni casi la rottura degli stessi in altri il loro allentamento; solo con una campagna di saggi cognitiva si potrà conoscere il valore effettivo di serraggio della bulloneria. All’azione degli eventi naturali si aggiunge anche l’azione dell’uomo, infatti nelle zone in basso sono presenti graffiti e scritte incise nel metallo che deturpano ancora di più l’immagine della Croce.

Le pareti e il soffitto della cappella sono state realizzate in cementosuccessivamente rasato,ma sono presentidistacchi dal supporto,nella parete laterale interna è visibile la struttura in lamiera della Croce con evidenti segni dell’azione aggressiva della ruggine.

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LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E RESTAURO DELLA CROCE MONUMENTALE DEL PRATOMAGNO

Sicuramente anche l’interno della cappella non è protetto da una copertura adeguata e quindi quando piove, l’acqua filtra causando danni alle pareti, all’altare e soprattutto all’immagine di San Francesco.

L’altare della cappella, in materiale cementizio, presenta delle croste e della vegetazione quali muschi e licheni, ma anche il distacco di alcune piccole parti.

Colonne dell’altare in materiale cementizio

L’immagine di San Francesco in terracotta ha subito il danno maggiore infatti il confronto con le vecchie fotografie mette in evidenza che non sono più presenti le mani, parte del saio e altri piccoli elementi ornamentali; anche in questo caso le intemperie hanno causato il distacco dal supporto murario.

Immagine in terracotta dipinta di San Francesco sono evidenti gli elementi mancanti

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Contenuti del progetto

Il progetto contempla non solo il restauro conservativo della Croce ma anche la riqualificazione del sito con la realizzazione di un “luogo” alla base della Croce per il riposo, la meditazione e la preghiera in un ’idea progettuale, il cui cuore è sì l’intervento manutentivo del monumento, ma che si sviluppa tenendo presente oltre le motivazioni religiose per le quali la Croce stessa fu realizzata gli aspetti naturalistici che fanno del Pratomagno un luogo dal paesaggio affascinante dove è possibile osservare una notevole estensione di territorio, compresa la città di Firenze.

Per quanto riguarda la fase esecutiva, l’intervento sarà realizzato in due stralci: il primo che prevede il restauro della Croce, che è l’oggetto del presente appalto e il secondo che ha lo scopo di ultimare le lavorazioni con la riqualificazione del luogo

Restauro conservativo della Croce (1° Stralcio)

Il progetto contempla non solo il restauro della Croce ma anche la riqualificazione del sito; oggetto di questo Appalto è solamente il recupero conservativo della Croce con tecniche e materiali adeguati.Lo stato di degrado evidenzia aree molto vaste di ruggine degli elementi in ferro quindi il progetto di restauro prevede una prima fase di lavaggio e di trattamento con l'asportazione di vecchie verniciature e ruggine e una seconda fase di verniciatura con l'utilizzo di due mani di pittura antiruggine e due successive mani di vernice con ottime caratteristiche tecniche, considerato che il manufatto si trova ad una quota altimetrica di circa 1600 m.La categoria principale dell'intervento riguarda quindi il "trattamento e la verniciatura" dei singoli pezzi che compongono la croce ed ha come scopo di prevenire il decadimento dovuto alla corrosione e di valorizzare dal punto di vista estetico la Croce. Il risultato di una buona pitturazione dipende da due parametri:· qualità del pretrattamento, senza andare ad incidere in maniera distruttiva sulla

struttura in ferro, procedendo nelle seguenti fasi: 1) Sgrassaggio con solvente nitro passandolo mediante un pennello; 2) Pulizia manuale con spazzole metalliche o piccoli attrezzi per eliminazione di verniciature o ruggine; 3) Sabbiatura dell'intera superficie con polveri fini a bassa pressione e mini o microsabbiatura (25% della superficie) in prossimità dei nodi, delle bullonature e delle zone meno accessibili; 4) Lavaggio finale sempre con diluenti al nitro o epossidico.

· qualità dell'esecuzione e dei prodotti vernicianti : affichè un lavoro abbia una buona riuscita, si specifica che a seguito di una buona preparazione del supporto metallico, la pitturazione dovrà essere eseguita a pennello e l'impresa dovrà seguire in maniera scrupolosa le modalità di esecuzione della scheda tecnica del prodotto verniciante.Il prodotto verniciante che verrà applicato prevede due mani di pittura antiruggine zincate epossidica e due mani di pittura poliuretanica, colore opaco ed a scelta della DL a due componenti con le seguenti caratteristiche tecniche:

- Eccelente pennellabilità e rullabilità senza formazione di bollicine o crateri;- Utilizzabile anche mediante applicazione a spruzzo;- Dotato di buona copertura, ottima dilatazione,pennellabilità e rullabilità, eccellente pienezza e brillantezza;- Rapidissima essicazione e velocità di indurimento finale;

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- Forma film estremamente duri, compatti e ottimamente elastici,Buona resistenza ad abrasione ed urto;- Ottima resistenza alla luce solare, allo sfarinamento ed alle basse temperature;- Non ingiallente e manutenzionabile nel tempo;- Eccelente durata e ritenzione del colore.

Inoltre per dare il lavoro finito a regola d'arte si prevede la sostituzione di alcuni elementi in ferro, lo smontaggio completo e il rimontaggio di nuovi bulloni con le stesse caratteristiche dimensionali di quelli già esistenti e la fornitura e posa in opera di vetro nel cancello della Cappella di San Francesco compreso i profili in ferro e vetro di sicurezza-antivandalismo 11/12 composto da 5+5 pvb 1,52.Nelle voci di Elenco Prezzi sono previste delle ore in economia per l'esecuzione di piccole opere edili e di finitura complementari all'intervento generale di restauro della Croce.

Nota per l’esecuzione del restauro: la manodopera specialistica

Considerato che sul monumento in oggetto insiste un vincolo monumentale e paesaggistico ai sensi del normativa vigente in materia, è importante intervenire con operatori e professionisti preparati. Molteplici sono i danni causati al patrimonio architettonico e paesaggistico a causa di maestranze e tecnici inesperti e dalla limitata professionalità, propensi all’uso di tecniche e materiali che non sono contemplati nel campo del restauro.Questa nota è stata riportata per sottolineare il grande valore della Croce, che anche se realizzata nel 1928 come semplice struttura a traliccio è oggi un “monumento” e le praterie del crinale del Pratomagno è un “area” di notevole interesse pubblico così come prescritto nel Decreto ministeriale del 9 Febbraio 1976:“ … la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché, per le sue creste tondeggianti ricche di vastissimi prati pascolativi, costellate di tutta una serie di antichissimi insediamenti umani, quali: borghi, castelli, pievi, raggruppamenti sparsi, cittadine artistiche-storiche di rilevante interesse culturale, località abitative che hanno conservato il colore del paesaggio interno e le proporzioni volumetriche originarie meravigliosamente equilibrate, costituiscono un quadro naturale d’incomparabile bellezza e un complesso di cose immobili avente valore estetico e tradizionale; le pendici, inoltre, del Pratomagno, al di sotto dei prati, sono ricoperte di vaste estensioni a boschi di faggi, cerri, castagneti, querce, uliveti e vigneti sistemati a terrazzamenti e formano un paesaggio molto pittoresco e vario, godibile da vari punti di vista e per lunghi tratti anche dall’Autostrada del Sole.”

Il TecnicoArch. Giuseppina Bocchini

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