Micro-centrale Idroelettrica - Fiume Cesano -Castelleone di ......Fiume Cesano per uso Idroelettrico...
Transcript of Micro-centrale Idroelettrica - Fiume Cesano -Castelleone di ......Fiume Cesano per uso Idroelettrico...
Sommario
1. INTRODUZIONE ........................................................................................................ 2 1.1 Generalità dell’intervento ...................................................................................................... 2
2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ............................................................................ 5 2.1 Individuazione dell’area di progetto ...................................................................................... 5 2.2 Documentazione fotografica dello stato attuale ................................................................... 8
3. DESCRIZIONE DELLE OPERE DI PROGETTO ............................................................... 10 3.1 Caratteristiche Generali ....................................................................................................... 10 3.2 Vasca di carico ...................................................................................................................... 10 3.3 Fabbricato componenti elettromeccanici e Restituzione .................................................... 11 3.4 Cabina Elettrica .................................................................................................................... 12 3.5 Strade di accesso e aree di manovra .................................................................................... 12
4. CALCOLI DI PROGETTO ........................................................................................... 13 4.1 Potenza dell’impianto .......................................................................................................... 13 4.2 Valutazione della risorsa idrica e produttività dell’impianto ............................................... 13
5. DESCRIZIONE DEL CANTIERE E ANALISI DEI POTENZIALI RISCHI AMBIENTALI E ANTROPICI LEGATI ALL’OPERA..................................................................................................... 21
5.1 Matrice rifiuti prodotti in fase di cantiere e in fase di esercizio .......................................... 23 5.2 Matrice acqua analizzata in fase di cantiere e in fase di esercizio ....................................... 24 5.3 Matrice aria analizzata in fase di cantiere e in fase di esercizio .......................................... 24 5.4 Matrice radiazioni analizzate in fase di cantiere e in fase di esercizio ................................ 24 5.5 Matrice rumore analizzato in fase di cantiere e in fase di esercizio .................................... 25
ALLEGATO N. 1: DOMANDA DI CONCESSIONE E DERIVAZIONE DI ACQUE PUBBLICHE PER USO IDROELETTRICO
ALLEGATO N. 2: PUBBLICAZIONE BUR MARCHE N. 53 DEL 05 GIUGNO 2008 ALLEGATO N. 3: CERTIFICATO CAMERALE SOCIETA’ MRG s.r.l ALLEGATO N. 4: RELAZIONE CAPACITA’ TECNICHE, ECONOMICHE E INDUSTRIALI SOCIETA’ MRG s.r.l. ALLEGATO N. 5: CONFERENZA DEI SERVIZI DEL 19 GENNAIO 2010 ALLEGATO N. 6: ACCETTAZIONE PREVENTIVO DI CONNESSIONE ALLA RETE BT
1. INTRODUZIONE
1.1 Generalità dell’intervento
La presente relazione descrive il progetto di un micro-impianto idroelettrico (di potenza
inferiore a 100 kW nominali), nel territorio comunale di Castelleone di Suasa (AN), in
Località Caselle, in prossimità di una briglia esistente sul fiume Cesano.
Il proponente di tale progetto è la società MRG s.r.l. con sede in Macerata (MC), Via
Mancini n. 11, che in data 14 aprile 2008 prot. n. 35790 ha inoltrato alla Provincia di
Ancona domanda di concessione e derivazione di acque pubbliche in sponda destra del
Fiume Cesano per uso Idroelettrico in tale sito (ALLEGATO 1) e di conseguenza il
progetto è stato pubblicato al BUR Marche n. 53 del 5 giugno 2008 (ALLEGATO 2).
In base all’art. 14 del R.D. 1285/1920, la società proponente allega alla presente un
certificato camerale (ALLEGATO 3) e una relazione che dimostri di avere le capacità
tecniche, economiche e industriali alla progettazione e realizzazione di tale opera
(ALLEGATO 4).
Il progetto è stato migliorato dal punto di vista funzionale, con modifiche scaturite dal
livello definitivo di progettazione con conseguente revisione dei dati progettuali, da
richieste emerse durante la Conferenza di Servizi tenutasi il 19 gennaio 2010 presso la
Regione Marche (ALLEGATO 5) e da ulteriori specifiche espresse in colloqui informali
dal Dott. Romaldi della Provincia di Ancona.
Il sito scelto è in conformità al P.E.A.R. e al P.T.A. Regionali in quanto garantisce la
massima produttività da fonte rinnovabile su opere di presa esistenti ed inoltre non
sottrae acqua al Fiume in quanto il prelievo ed il rilascio avvengono immediatamente a
monte ed a valle delle traverse fluviali esistenti. Non verrà pertanto essiccato alcun tratto
naturale di alveo fluviale.
L’impianto sarà autorizzato ai sensi del D.Lgs 387/2003 che, in base all’art. 12, definisce
tali opere indifferibili, urgenti e di pubblica utilità.
Il progetto originario, già esaminato in conferenza di servizi, prevedeva la realizzazione
della scala di risalita dei pesci nella traversa fluviale esistente.
Nel progetto proposto tale manufatto è stato omesso in quanto recenti studi sulla turbina
a coclea (sulle distribuzioni di frequenza delle lunghezze delle varie specie ittiche)
provano come sia i pesci piccoli (di 8 cm) sia gli individui di grandi dimensioni (fino a 58
cm) possono migrare indisturbati attraverso le viti idrauliche. Anche specie ittiche
relativamente piccole e con scarse capacità natatorie (come ad esempio il gobbione o lo
scozzone), possono migrare attraverso le viti idrauliche senza ferirsi.
In sostanza l’inserimento di una turbina di tipo a “a coclea” può sopperire la medesima
funzione della scala di risalita dei pesci. Qualora, se in fase di esercizio, si dovesse
rivelare inefficace tale misura si provvederà al miglioramento delle condizioni ittiche
mediante ripopolamento annuale del corso d’acqua con le modalità previste dall’art. 15
della legge regionale n° 11/2003 “Norme per l'incremento e la tutela della fauna ittica e
disciplina della pesca nelle acque interne”.
Per una migliore comprensione del progetto e al fine di non generare confusione, tutti gli
elaborati facenti parte del progetto vengono riconsegnanti, aggiornandoli ove occorre.
L’impianto in questione, che utilizzerà la briglia attuale in cemento armato come
sbarramento, sarà collocata sulla destra idrografica del fiume e la restituzione avverrà
immediatamente a valle della briglia stessa, mediante l’inserimento di una macchina
idraulica del tipo a gravità – nello specifico una “vite idraulica a coclea” – caratterizzata
da un impatto ambientale minimo e assolutamente ininfluente sulle alimentazioni delle
falde acquifere della zona e sulla vita biologica del Fiume Cesano.
Inoltre si specifica che l’impianto è stato progettato mantenendo le concessioni ad uso
agricolo e floro-vivaistico già in atto e di vitale importanza per l’economia della zona e
che nel sito in cui verrà inserito il progetto non sono presenti essenze arboree protette.
Il progetto, in sintesi, prevede la realizzazione e la posa di:
- Vasca di carico in calcestruzzo armato in sponda destra idrografica comprensiva
di opera di sbarramento a chiusura rapida, griglia di protezione a maglia larga,
paratoia sghiaiatrice per la pulizia del canale di carico e sensori di livello
necessari al corretto funzionamento dell’impianto;
- Fabbricato per l’alloggiamento dei componenti elettromeccanici necessari alla
trasformazione del moto rotatorio dell’albero della turbina a “coclea” in energia
elettrica e opere di restituzione al Fiume Cesano costituite da massi litoidi per
evitare fenomeni di erosione del piede della scarpata;
- Cabina elettrica situata in prossimità della sponda destra idraulica per permettere
l’allaccio alla rete elettrica nazionale BT e posta a quota di sicurezza rispetto
all’alveo, accessibile tramite strada e interamente recintata;
- Allaccio alla rete elettrica nazionale di Bassa Tensione mediante collegamento in
cavo aereo alla cabina esistente del Gestore della Rete Elettrica.
L’energia elettrica prodotta sarà immessa nella Rete di Trasmissione Elettrica Locale. In
base al “Testo integrato delle condizioni tecniche ed economiche per la connessione alle
reti elettriche con obbligo di connessione di terzi degli impianti di produzione di energia
elettrica” (Testo integrato delle connessioni attive – TICA - Delibera Luglio 2008 –
ARG/elt 99/08 dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas Allegato A – Art. 2 Comma
2.4) la connessione della centrale idroelettrica potrà avvenire in bassa tensione, avendo
l’impianto una potenza nominale < 100 kW. A tal fine si allega l’accettazione del
preventivo di connessione alla rete BT (ALLEGATO 6).
Come specificato sopra, si riporta i dati aggiornati caratterizzanti il progetto:
Portata media di derivazione: definita attraverso le misure relative ad una campagna di
monitoraggio annuale e/o calcolata prendendo come riferimento le portate medie mensili
estrapolate per la sezione dell’opera di presa e la portata massima derivabile, già
detratta del DMV;
Portata massima di derivazione: massima portata erogabile da tutte le macchine in
centrale contemporaneamente;
Salto utile netto: dislivello altimetrico tra il serbatoio di accumulo e il livello di scarico a
valle dell’utilizzazione in base al rilievo effettuato in data Marzo 2013 dalla ditta M.R.G.
srl;
Potenza nominale media annua (di concessione): funzione della portata media e del
salto disponibile;
Potenza elettrica massima prodotta: funzione della portata massima di
dimensionamento della turbina (o turbine), del relativo salto netto e del relativo
rendimento delle apparecchiature elettromeccaniche impiegate (turbine, generatori).
Portata media 1,014 mc/s
Portata massima derivata 2,30 mc/s
Salto utile netto (Concessione) 2,45 m
Potenza media di Concessione 28,48 kW
Potenza massima teoricamente installabile 41,46 kW
Producibilità media annua c.a 154.757 kWh/anno
2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
2.1 Individuazione dell’area di progetto
L’impianto in questione sarà costruito sulla destra idrografica e a ridosso di una traversa
fluviale esistente in cemento armato, che divide il Comune di San Lorenzo in Campo
(PU) sulla riva sinistra dal Comune di Castelleone di Suasa (AN) sulla riva destra.
Il progetto si colloca nel Comune di Castelleone di Suasa, in prossimità del confine con il
Comune di San Lorenzo in Campo, confine che nella zona segue il corso del fiume
Cesano. La località più vicina è denominata Caselle. Tutte le opere sono situate sulla
riva destra del Cesano, che nel tratto interessato scorre in direzione Nord-Nord Est.
Le particelle catastali interessate dall’impianto idroelettrico appartengono al Foglio 9 e
sono la n° 76 e 77, quelle interessate per l’allaccio alla rete elettrica nazionale si
riferiscono al Foglio 9 e sono la n° 75-76-77-89-90-91-99-100-129, mentre quelle
interessate alla strada di accesso si riferiscono al Foglio 9 e sono la n° 346 e 347.
Come si evince dalla sovrapposizione presente nella tavola 01 (Stato di Fatto –
Localizzazione Progettuale delle Opere) e nella relazione R07 (Inquadramento
Territoriale e Catastale), le opere in progetto non interessano l’area demaniale associata
all’alveo del fiume.
Per i dettagli dell’assetto idrogeologico del tratto di bacino del Cesano interessato si
rimanda alla relazione R02 (Relazione Calcolo DMV), alla relazione R04 (Relazione
Paesaggistica e Scheda “C”) e alla relazione R05 (Relazione Geologica, Geotecnica e
Sismica).
L’area in esame è individuata dalle mappe seguenti e dalla ortofoto in Figura 3 dove
sono anche schematicamente individuate le opere in progetto. Le coordinate della briglia
preesistente su cui insisterà l’impianto sono:
43° 36’ 10.46” N - 12° 57’ 51.53” E.
Figura 1: Stralcio di Cartografia 1:100'000 che individua la zona in esame in relazione alle aree di pregio individuate dal PTA – Il punto in esame non risulta incluso in tali aree.
Figura 2: Stralcio di Carta Tecnica Regionale 1:10'000 che individua la zona in esame
Per i dettagli relativi agli strumenti urbanistici e di pianificazione del territorio si rimanda
alla relazione R04 (Relazione Paesaggistica e Scheda “C”).
Figura 3: Foto aerea dell’area e indicazione schematica delle opere in progetto
Traversa
esistente
Vasca di
carico
Restituzione
2.2 Documentazione fotografica dello stato attuale
Figura 4: Briglia fluviale esistente (Punto di vista 1 – Tav 01)
Figura 5: Tratto di alveo del fiume a monte della briglia (Punto di vista 2 – Tav 01)
Figura 6: Alveo subito a valle della briglia (Punto di vista 3 – Tav 01)
Figura 7: Cabina esistente per l’allaccio alla rete elettrica nazionale (Punto di vista 4 – Tav 01)
3. DESCRIZIONE DELLE OPERE DI PROGETTO
3.1 Caratteristiche Generali
Il progetto di centrale idroelettrica in esame si basa essenzialmente sul salto generato
dalla briglia esistente inserita nel fiume Cesano per scopi di controllo dell’erosione. La
briglia è ortogonale rispetto al corso naturale del fiume.
L’ opera di presa, che utilizzerà la briglia attuale come sbarramento, sarà collocata sulla
destra idrografica del fiume e la restituzione avverrà immediatamente a valle della briglia
stessa, mediante l’inserimento di una macchina idraulica del tipo a gravità – nello
specifico una “vite idraulica a coclea” – caratterizzata da un impatto ambientale minimo.
Prelievo e rilascio avverranno rispettivamente immediatamente prima e immediatamente
a valle della briglia con l’utilizzo della tecnologia delle “viti idrauliche” a gravita del tipo
coclea. In particolare, la macchina che verrà utilizzata avrà uscita di potenza in corrente
continua con motore sincrono e necessiterà di Inverter per il funzionamento in parallelo
alla rete elettrica nazionale.
Nelle tavole 02, 03 e 04 vengono indicate le principali caratteristiche delle opere in
progetto e di seguito descritte.
3.2 Vasca di carico
In destra idrografica verrà collocata una vasca di carico, in corrispondenza dell’estremità
destra della briglia.
Tale vasca, che avrà dimensioni rettangolari in pianta (lunghezza circa 12,00 m x 3,00 m
di larghezza) ed una profondità di circa 2,50 m, prevederà:
Paratoia di sbarramento a chiusura rapida di dimensioni 2,70 m x 2,90 m;
Griglia di protezione a maglia larga di dimensioni 2,70 m x 1,20 m;
Paratoia di macchina di dimensioni circa 2,70 m x 3,50 m;
Paratoia sghiaiatrice di dimensioni circa 1,00 m x 2,90 m, con scarico direttamente verso
la vecchia briglia;
Dispositivi di misurazione del livello necessari al corretto funzionamento dell’impianto.
3.3 Fabbricato componenti elettromeccanici e Restituzione
In adiacenza alla vasca di carico verrà posto un fabbricato per l’alloggiamento dei
componenti elettromeccanici, collocato sempre sulla destra idrografica, con limitate
dimensioni data la semplicità delle apparecchiature scelte per questo tipo di installazione
All’interno di tale fabbricato, di dimensioni rettangolari in pianta (lunghezza circa 4,00 m
x 3,50 di larghezza) ed una altezza di circa 4,50 m, saranno inseriti i componenti
elettromeccanici necessari alla trasformazione del moto rotatorio dell’albero della turbina
a “coclea” in energia elettrica.
La macchina selezionata è una macchina del tipo a gravità, in cui l’acqua viene fatta
scendere all’interno delle camere dal livello più alto al livello più basso.
La vite idraulica è una fabbricazione del tipo metalmeccanico a saldatura. Su un albero
cavo irrigidito flessionalmente vengono generalmente saldate eliche cilindriche a flusso
ottimizzato. Esse costituiscono lo spazio di lavoro, delimitato all’esterno dal tubo
cilindrico e al di sopra dalla superficie dell’acqua.
Entrambe le estremità sono dotate di supporti, con il supporto che si trova l’acqua
costituito da un cuscinetto a rulli cilindrici a lubrificazione grassa continua, resistente alle
forze radiali e assiali. Il supporto inferiore è costituito da un cuscinetto flottante a
lubrificazione grassa continua, che non necessita manutenzione.
Il gruppo motore è costituito da giunti elastici, supporti moltiplicatore, generatore ed
eventualmente di trasmissione a cinghia; tale macchina permette rendimenti idraulici
buoni fino ad un 25 % della portata di progetto.
Inoltre, a causa del minor battente d’acqua in efflusso, la vite idraulica installata non avrà
bisogno, se confrontata con gli impianti a turbina, di alcun lavoro di costruzione in
sottosuolo nella zona dello scarico a valle, in cui verrà previsto l’inserimento di massi
litoidi per evitare eventuali fenomeni di erosione della scarpata. Di conseguenza,
l’installazione della vite idraulica può essere attuato senza modificazione del letto fluviale
naturale e il rilascio dell’acqua avverrà sotto battente limitando i problemi di erosione e
consentendo un ottimale funzionamento della macchina.
Inoltre all’interno del fabbricato è presente anche il locale di controllo in cui verranno
alloggiate tutte le apparecchiature elettriche ed elettromeccaniche di regolazione e
controllo e gli interruttori di sicurezza. Le apparecchiature di controllo avranno il compito
di monitorare e gestire il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature e, al tempo
stesso, regolare il funzionamento delle macchine agendo su appositi attuatori per variare
la portata lavorata dalla turbina e provvedono ad aprire la paratoia sghiaiatrice in vasca
di carico quando necessario.
3.4 Cabina Elettrica
In prossimità della sponda destra idraulica, sarà prevista una cabina prefabbricata delle
dimensioni di 2,50 m x 4,50 m in pianta e altezza di 2,90 m, per l’alloggiamento dei
quadri elettrici.
Tale cabina sarà posta a quota di sicurezza rispetto al livello del fiume, interamente
recintata ed accessibile attraverso strada carrabile.
3.5 Strade di accesso e aree di manovra
L’infrastruttura di captazione delle acque è facilmente accessibile tramite una strada di
terra presente in sito.
Tale accesso verrà utilizzato come accesso al cantiere ed al termine dei lavori verrà
mantenuto al fine di accedere all’impianto in progetto.
Inoltre, nell’impianto è presente una piazzola per consentire le operazioni dei mezzi
d’opera sia in fase di cantiere, che nella successiva fase per il posizionamento dei
macchinari.
4. CALCOLI DI PROGETTO
Il manufatti e le macchine relative al presente progetto sono stati dimensionati dal punto
di vista idraulico in modo da ottenere i principali dati di produttività elettrica e per
confermare la fattibilità dell’opera e il suo corretto inserimento nel contesto attuale del
sito. I calcoli strutturali di dettaglio sono demandati al progetto esecutivo.
4.1 Potenza dell’impianto
Il calcolo della potenza massima effettivamente producibile mediante l’impianto in
progetto deve tenere conto della massima portata derivabile, del salto disponibile, delle
perdite di carico nell’impianto e dei rendimenti di trasformazione dall’energia potenziale
dell’acqua in energia meccanica e dell’energia meccanica in energia elettrica da
immettere nella RTL.
4.2 Valutazione della risorsa idrica e produttività dell’impianto
In seguito alle valutazioni elettriche ed idrauliche di cui al punto precedente, per
calcolare la produttività di energia elettrica annua dell’impianto è necessario conoscere
la distribuzione delle portate del fiume Cesano.
In assenza, in questa fase del progetto, di dati di portata misurati per un sufficiente
periodo nell’esatto punto di derivazione, sono stati utilizzati e ponderati i dati di portata
provenienti sia da dati storici di stazioni prossime al sito in esame, sia da valutazioni
analitiche basate sui dati pluviometrici ed idrogeologici.
La valutazione delle portate di progetto e della producibilità annua e stata effettuata a
partire dai dati raccolti e calcolati dalla Ricerca di Sistema del Cesi.
Il punto di osservazione più vicino al punto di progetto è Mondavio i cui dati vengono di
seguito riportati.
Figura 8: Dati salienti rilevati presso la stazione SIMN di Mondavio (PU) e costruzione della curva delle durate.
(fonte: www.ricercadisistema.it ). La tabella sintetica a destra contiene i valori medi delle curve parametrica e grafica.
La forma della curva di distribuzione delle portate in località Caselle si può considerare
simile a quella che si ha a Mondavio dal momento che il bacino non presenta particolari
variazioni geologiche nel tratto che distanzia i due punti. E’ necessario adattare i valori
per tenere conto della differenza della superficie di bacino sotteso. Per questo,
utilizzando l’interpolazione lineare delle portate rispetto alla superficie di bacino, è stato
fatto un ragguaglio dei valori di Mondavio all’effettiva area sottesa a Caselle, presso la
briglia in esame. Tale metodo, benché non abbia una assoluta validità scientifica, dal
momento che numerosi sono i parametri geomorfologici, climatici ed antropici che
influiscono sui deflussi, ha tuttavia un significativo valore pratico, dal momento che tutte
le espressioni analitiche per il calcolo della portata hanno dipendenza lineare dalla
superficie. Pertanto, in questa fase di progetto, tale calcolo è stato ritenuto adeguato,
anche grazie alla limitata distanza dei punti considerati.
La superficie del bacino imbrifero sotteso dal sito in progetto è pari a 194 km2.
Ragguagliando le portate in base al coefficiente k = 194/281 = 0,6904 ovvero in base
alle superfici dei rispettivi bacini di raccolta, si ottengono i dati indicati in Tabella 1.
Durata (%) Portata Cesano a Mondavio (m
3/s)
Portata Cesano loc. Caselle
(m3/s)
10% 7,30 5,04
15% 5,40 3,73
20% 4,60 3,18
25% 3,70 2,55
30% 3,20 2,21
35% 2,70 1,86
40% 2,30 1,59
45% 1,90 1,31
50% 1,60 1,10
55% 1,30 0,90
60% 1,00 0,69
65% 0,80 0,55
70% 0,60 0,41
75% 0,50 0,35
80% 0,40 0,28
85% 0,30 0,21
90% 0,20 0,14
95% 0,20 0,14
100% 0,20 0,14
Tabella 1: confronto portate Cesano a Mondavio e in loc. Caselle
Curve di durata significative nell'area di progetto
0,00
1,00
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
7,00
8,00
10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Durata (%)
Po
rtata
(m
c/s
)
Mondavio Caselle
Figura 9: Curva delle durate Fiume Cesano. Dati rilevati presso la stazione SIMN di Mondavio
e ragguagliate rispetto all’area di progetto
Dal calcolo del DMV eseguito secondo i criteri dettati dal Piano di Tutela delle Acque in
vigore e come meglio descritto nella relazione R02 (relazione Calcolo DMV), si
desumono gli scenari stagionali sintetizzati in Figura 10.
DMV (1) DMV (2) DMV (3)
giugno luglio
agosto settembre ottobre
aprile maggio
novembre
gennaio febbraio marzo dicembre
DMVidr
qdmv 1,6 1,6 1,6
G 0,5 0,5 0,5
S 194 194 194
P 1 1 1
H 1,03 1,03 1,03
Bmon 1 1 1
Cma
E 1,2 1,2 1,2
Max (N,Piff) 1,1 1,1 1,1
Gm 1 1 1
M 1 2 3
DMV in l/s 211,01 422,02 633,03
DMV in mc/s 0,21 0,42 0,63 Figura 10: Risultati del Calcolo del DMV
I risultati dell’elaborazione dei dati relativi alle portate e al valore del DMV sono
sintetizzati in Tabella 2 mentre le relative curve sono rappresentate in Figura 11.
Durata (%) Portata Cesano
a Mondavio (m
3/s)
Portata Cesano loc. Caselle
(m3/s)
DMV (m3/s)
Portata massima derivabile
Qder =Qr - DMV (m3/s)
Portata massima di progetto Qp (m
3/s)
Potenza Istantanea [kW]
10% 7,30 5,04 0,63 4,41 2,30 41,46
15% 5,40 3,73 0,63 3,10 2,30 41,46
20% 4,60 3,18 0,63 2,55 2,30 41,46
25% 3,70 2,55 0,63 1,92 1,92 34,61
30% 3,20 2,21 0,63 1,58 1,58 28,48
35% 2,70 1,86 0,42 1,44 1,44 25,96
40% 2,30 1,59 0,42 1,17 1,17 21,09
45% 1,90 1,31 0,42 0,89 0,89 16,04
50% 1,60 1,10 0,42 0,68 0,68 12,26
55% 1,30 0,90 0,42 0,48 0,48 8,65
60% 1,00 0,69 0,42 0,27 stop stop
65% 0,80 0,55 0,42 0,13 stop stop
70% 0,60 0,41 0,21 0,20 stop stop
75% 0,50 0,35 0,21 0,14 stop stop
80% 0,40 0,28 0,21 0,07 stop stop
85% 0,30 0,21 0,21 0,00 stop stop
90% 0,20 0,14 0,21 -0,07 stop stop
95% 0,20 0,14 0,21 -0,07 stop stop
100% 0,20 0,14 0,21 -0,07 stop stop
PRODUZIONE TOTALE (kWh/anno) 154 575
Tabella 2: Distribuzione delle portate fluviali e delle portate utili ai fini idroelettrici.
Curve di durata significative nell'area di progetto
0,00
1,00
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Durata (%)
Po
rta
ta (
mc
/s)
Cesano a Mondavio DMV Portate di progetto
Figura 11: Grafico rappresentativo della disponibilità idrica e della derivazione ai fini idroelettrici
Dai dati di portata analizzati è possibile valutare la produttività elettrica complessiva
dell’impianto, come sintetizzato in Tabella 2, tenendo conto:
del valore del DMV calcolato stagionalmente da rilasciare
dei dati di portata ragguagliati tra dati statistici ed analitici
del rendimento complessivo al variare del grado di parzializzazione della macchina
del numero effettivo di funzionamento della centrale in determinate condizioni di
portata
I mesi in cui con maggiore probabilità l’impianto sarà fermo sono luglio agosto e
settembre. In totale, in base ai dati raccolti, si stima che l’impianto sarà in funzione per
circa 7008 ore annue.
5. DESCRIZIONE DEL CANTIERE E ANALISI DEI POTENZIALI
RISCHI AMBIENTALI E ANTROPICI LEGATI ALL’OPERA
L’impianto idroelettrico per definizione non produce rifiuti né emissioni inquinanti dal
momento che non si verifica nessun tipo di combustione o altro processo chimico.
Inoltre, l’acqua che attraversa la turbina viene utilizzata solo dal punto di vista
meccanico, cioè grazie alla sua pressione, velocità e massa.
In fase di cantiere l’installazione delle opere prevede la movimentazione di terra e
materiale da costruzione mediante mezzi meccanici e pertanto con relativi impatti di
transito, rumore ed emissioni.
Le operazioni più significative di movimentazione terra in prossimità dell’alveo includono
la pulizia dell’area antecedente la briglia dal deposito di trasporto solido e dalla
vegetazione erbacea relativa e lo scavo per la realizzazione della centrale a lato
dell’alveo. Agli scavi seguiranno le operazioni di palificazione necessarie per
l’ancoraggio del nuovo impianto.
Le fasi di cantiere che prevedono maggiore necessità di mezzi meccanici hanno una
durata prevista di circa 3-4 mesi e saranno effettuate nei mesi di minore portata fluviale.
L’accesso all’area di cantiere avverrà mediante una strada di terra presente in sito sulla
destra idrografica della briglia. Tale strada rimarrà operativa per l’accesso all’impianto,
per il controllo e la manutenzione durante la vita operativa prevista, che è, al minimo, di
20 anni.
L’opera, grazie alle sue modeste dimensioni ed alla preesistenza delle opere più
invasive (come la traversa fluviale) risulta non interferire con le principali categorie di
rischio che di seguito vengono analizzate.
Dal punto di vista idrogeologico, l’area interessata è ricade nelle aree perimetrate dal
P.A.I. come esondabili relativamente alla piena duecentennale. La Figura 12 riproduce
la mappa di riferimento per le aree di rischio. Il sito ricade in zona a rischio esondazione
di grado moderato R1, cioè “per il quale i danni sociali, economici e al patrimonio
ambientale sono marginali”. In tali aree non è consentita alcuna attività salvo quelle di
utilità pubblica, previo parere vincolante dell’Autorità di Bacino. La captazione per fini
idroelettrici è tra le attività espressamente consentite, salvo suddetta verifica della
compatibilità morfologica.
L’opera sarà costruita in modo da poter essere inondata senza danni alle
apparecchiature situate in punti soggetti a tali eventi, come l’intera vasca di carico e il
locale dove è collocata la turbina. La presenza costante di personale non è necessaria e
gli interventi di manutenzione avverranno sempre da passerelle sopraelevate di oltre 1
m rispetto al livello dello stramazzo della traversa. Relativamente alle piene ordinarie o
straordinarie, l’opera non modificherà la capacità di deflusso della traversa situandosi a
lato della stessa senza diminuirne la sezione utile; potrà piuttosto comportare un
miglioramento della capacità di deflusso della briglia stessa grazie alla più costante
manutenzione dello stato di pulizia da vegetazione e una minore formazione di accumuli
di detriti dal lato della presa.
Figura 12: Stralcio cartografico del P.A.I.: l’area di progetto ricade nella perimetrazione di rischio esondazione con
grado di pericolosità R1.
5.1 Matrice rifiuti prodotti in fase di cantiere e in fase di esercizio
La valutazione preliminare degli scavi, dei riporti necessari o dei volumi in eccesso è
sintetizzata nella tabella 3.
Area di Intervento
(vedere planimetria)
Volume sterile
accumulato
Volume vegetale
accumulato
Volume
riutilizzato
Area a monte briglia
(detriti) 50 m3 20 m3 70 m3
Vasca di carico 240 m3 120 m3 360 m3
Fabbricato componenti
elettromeccanici 40 m3 20 m3 60 m3
Strada 85 m3 45 m3 130 m3
Piazzale 10 m3 5 m3 15 m3
Totali 425 m3 210 m3 775 m3
Tabella 3: Individuazione delle Aree di Cantiere con relativi volumi di scavo
Alla luce del D.L. 205/2010, si precisa che le tecniche di escavazione che verranno
adottate non recheranno alcuna modificazione di tipo chimico ai terreni, che non
subiranno aggiunte di inquinanti di alcun genere avvenendo l’estrazione mediante pale
meccaniche d’acciaio a secco. Al momento del rinterro, ai sensi del D.L. 205/2010,
verranno eseguite analisi chimico fisiche dei materiali scavati . Le terre di scavo saranno
riutilizzate per i ripristini e rinterri.
Al fine di evitare il dilavamento dei volumi accatastati, a causa di eventuali piogge
ingenti, ogni area di stoccaggio verrà recintata mediante tavole di legno. Gli scavi in
alveo nell’area della centrale verranno effettuati in periodi di magra, compatibilmente alle
esigenze della Fauna omeoterma. Questo renderà possibile, data l’entità della portata,
di dividere l’alveo in una parte per il fiume e una parte per gli scavi effettuabili all’asciutto
grazie ad una piccola diga mobile in legno e mediante successiva realizzazione di un
cordolo in terra compattata lungo l’asse dell’alveo.
Durante il rinterro dei volumi di scavo sarà sempre possibile ristabilire la successione
litologica originaria.
L’approvvigionamento di carburante per i mezzi di cantiere avverrà mediante una
autobotte parcheggiata in prossimità dell’area della centrale, in terreno incolto e
pianeggiante. Tale botte sarà dotata, a norma di legge, di una serbatoio esterno di
contenimento per evitare lo sversamento di liquidi inquinanti.
I lubrificanti (necessario solo grasso per lubrificare i componenti meccanici dei mezzi
d’opera) saranno posizionati nella stessa area dei carburanti e protetti dall’eventuale
sversamento sul terreno da una cassa in acciaio in grado di contenere tutto il possibile
sversamento.
Altri rifiuti prodotti in fase di cantiere saranno costituiti dai materiali di imballaggio e da
residui di lavorazione legati alle opere edili ed all’esecuzione degli impianti elettrici ed
idraulici. Tali materiali saranno smaltiti nel rispetto delle vigenti normative in materia.
In fase di esercizio la centrale non emetterà rifiuti di alcun genere.
5.2 Matrice acqua analizzata in fase di cantiere e in fase di esercizio
In fase di cantiere l’unico rischio legato al contatto con le acque nasce dalla necessità di
effettuare lavorazioni in alveo a monte dell’opera di presa. Per limitare al massimo il
rischio di inquinamenti si ordinerà l’utilizzo di mezzi d’opera in perfetto stato di
manutenzione per annullare il rischio di perdite di lubrificanti/carburanti durante la fase di
lavorazione.
In fase di esercizio la qualità dell’acqua in uscita dalle turbine non subirà modifiche delle
caratteristiche chimico, fisiche organolettiche o incrementi di temperatura apprezzabili in
quanto il rendimento idraulico della macchina prevista è di circa il 85%.
5.3 Matrice aria analizzata in fase di cantiere e in fase di esercizio
Il problema dell’emissione di polveri, in fase di cantiere, sarà gestito con il criterio della
migliore tecnologia disponibile.
Altri inquinanti emessi in fase di cantiere sono relativi ai gas di scarico dei mezzi
d’opera. In fase di esercizio non saranno prodotte emissioni in aria.
5.4 Matrice radiazioni analizzate in fase di cantiere e in fase di esercizio
In fase di cantiere non saranno emesse radiazioni.
Durante la fase di esercizio verrà trasformata energia meccanica in elettrica a bassa
potenza (inferiore a 100 kW) ed in bassa tensione (400 V) poi trasformata in media
tensione (20.000 V) in cabina. Sarà sempre garantito il superamento dell’obiettivo di
qualità dei 3 μT ai sensi dell’art. 6 del DPCM 08/07/2003 secondo le modalità previste
dalla Circ. del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 15/11/2004.
5.5 Matrice rumore analizzato in fase di cantiere e in fase di esercizio
In fase di cantiere saranno prodotti rumori solo dai mezzi d’opera in orari lavorativi senza
che sia necessario, grazie alla scarsità dei periodi di esposizione e dell’entità
dell’emissione di prevedere misure di attenuazione.
Per l’analisi in fase di esercizio sarà effettuata la verifica ai sensi della L. 26.10.1995 n.
447 e del D.M. 16.03.1998.
ALLEGATO N. 1: DOMANDA DI CONCESSIONE E DERIVAZIONE DI ACQUE
PUBBLICHE PER USO IDROELETTRICO
ALLEGATO N. 2: PUBBLICAZIONE BUR MARCHE N. 53 DEL 05 GIUGNO 2008
ALLEGATO N. 3: CERTIFICATO CAMERALE SOCIETA’ MRG s.r.l.
ALLEGATO N. 4: RELAZIONE CAPACITA’ TECNICHE, ECONOMICHE E
INDUSTRIALI SOCIETA’ MRG s.r.l.
ALLEGATO N. 5: CONFERENZA DEI SERVIZI DEL 19 GENNAIO 2010
ALLEGATO N. 6: ACCETTAZIONE PREVENTIVO DI CONNESSIONE ALLA RETE BT