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2Pierluigia Verga
Metodologia Metodologia dell’educazione terapeuticadell’educazione terapeutica
E’ caratterizzata dalla progettualitàprogettualità, il cui , il cui obbiettivo è l’acquisizione di nuove obbiettivo è l’acquisizione di nuove qualitàqualità, , conoscenzeconoscenze e e abilitàabilità..
La progettazione si avvale di un La progettazione si avvale di un metodometodo che, che, seppur non garanzia di successo dell’intervento seppur non garanzia di successo dell’intervento educativo, permette di orientarlo in modo educativo, permette di orientarlo in modo coerente.coerente.
3Pierluigia Verga
Come tutti gli interventi educativi si avvale di alcune fasi:
Analisi del bisognoProgettazione dell’intervento Attuazione Valutazione dell’apprendimento
Metodologia Metodologia dell’educazione terapeuticadell’educazione terapeutica
4Pierluigia Verga
E’ possibile tramite la costruzione di un modellomodello delle competenze (conoscenze, abilità, qualità) desiderate.
La percezione del singolo utente/paziente, di ciò che egli vuole diventare, che vuol essere in grado di compiere e a che livello vuol prendersi cura di sé, è il punto di partenza per costruire un modello di competenze.
Analisi del bisogno di apprendimentoAnalisi del bisogno di apprendimento
5Pierluigia Verga
Non si presume che il pazienteNon si presume che il paziente, con le proprie percezioni, contribuisca fin dall’inizio al contribuisca fin dall’inizio al modellomodello, in quanto può darsi che non conosca le competenze richieste da una situazione nuova. L’operatore ha una certa responsabilità di esporlo a cosa egli potrebbe essere/diventare/fare.
Analisi del bisogno di apprendimentoAnalisi del bisogno di apprendimento
6Pierluigia Verga
Tratteggiare un modello di competenze può avere un forte impatto sull’atteggiamento mentale del paziente.
Quando egli comprende come l’acquisizione di una certa competenza cambierà la sua vita, potrà entrare anche in situazioni di istruzione come qualcosa di essenziale per sé.
Analisi del bisogno di apprendimentoAnalisi del bisogno di apprendimento
7Pierluigia Verga
Il bisogno di apprendimento può essere
definito come la discrepanza o il divario
esistente tra le competenze definite nel
modello e il loro livello di sviluppo attuale
nei pazienti.
Analisi del bisogno di apprendimentoAnalisi del bisogno di apprendimento
8Pierluigia Verga
Quando è possibile, è preferibile che questa valutazione sia un’autovalutazione:
• Che si basi sulla percezione che gli stessi pazienti hanno di ciò che vorrebbero essere/raggiungere e di ciò che in realtà sono;
• Che permetta un “contratto di apprendimento” fra operatore e paziente;
Analisi del bisogno di apprendimentoAnalisi del bisogno di apprendimento
9Pierluigia Verga
AreeAree di stimolo e confronto per sollecitare l’autovalutazione
Analisi del bisogno di apprendimentoAnalisi del bisogno di apprendimento
Qualità personali
Stile di coping nei confronti
della malattia, livello diaccettazione della
malattia, ecc.
Conoscenze
Informazioni possedute sulla malattia e sulla
terapia, ecc.
AbilitàCosa si sa
“fare” e come “ci si può muovere” in
relazione ai “compiti” dettati
dalla malattia.
10Pierluigia Verga
Analisi del bisogno di apprendimentoAnalisi del bisogno di apprendimento
La metodologia dell’analisi del bisogno si avvale di:
Osservazione partecipanteIntervistaQuestionarioFocus group (persone portatrici di bisogni omogenei)Consultazione di testimoni qualificati (familiari?)Analisi degli eventi critici (della malattia)
11Pierluigia Verga
1. Trasformare le necessità di cambiamento in
obiettivi di apprendimento;
2. Identifica i contenuti da trasmettere;
3. Sceglie le metodologie di lavoro;
4. Definisce le condizioni logistiche-organizzative
Progettazione dell’attività educativaProgettazione dell’attività educativa
12Pierluigia Verga
Progettazione dell’attività educativaProgettazione dell’attività educativa definizione degli obbiettividefinizione degli obbiettivi
Consiste nella formulazione degli scopi e delle finalità su cui misurare gli interventi educativi. Devono essere:
pertinenti (congruenti allo scopo)logici (non devono essere contraddittori)precisi (devono descrivere i risultati da realizzare)realizzabili (cioè davvero raggiungibili)osservabili (rilevabili)misurabili (usati come criteri di verifica)negoziati e condivisi (da operatore ed utente)
13Pierluigia Verga
Per essere efficace, un obbiettivo didattico deve possedere le seguenti caratteristiche:
PerformativitàPerformativitàDeve cioè indicare ciò che il paziente deve essere in grado di fare;
EsplicitazioneEsplicitazione delle condizioni delle condizioni in cui si prevede che la performance si realizzi;
EsplicitazioneEsplicitazione del criterio di accettabilità del criterio di accettabilità perché l’apprendimento sia considerato sufficientemente avvenuto.
Progettazione dell’attività educativaProgettazione dell’attività educativa definizione degli obbiettividefinizione degli obbiettivi
14Pierluigia Verga
AreeAree di formulazione degli obiettivi
Qualità
Comportamenti interpersonali
Conoscenze
Concetti, principi, procedure ecc.
Abilità
Capacità operative e manuali.
Progettazione dell’attività educativaProgettazione dell’attività educativa definizione degli obbiettividefinizione degli obbiettivi
15Pierluigia Verga
Livelli di profondità nell’apprendimentoLivelli di profondità nell’apprendimento
QualitàComport. ti
interpersonali Conoscenze Abilità
Progettazione dell’attività educativaProgettazione dell’attività educativa definizione degli obbiettividefinizione degli obbiettivi
1.1. Ricettività e sensibilitàRicettività e sensibilità
2.2. ConsapevolezzaConsapevolezza
3.3. InteriorizzazioneInteriorizzazione
1.1. Comprensione e Comprensione e
memorizzazionememorizzazione
2.2. Riconoscimento Riconoscimento
3.3. Soluzione e innovazioneSoluzione e innovazione
1.1. Imitazione dei gestiImitazione dei gesti
2.2. Padronanza dei gesti Padronanza dei gesti
3.3. Scioltezza nei gestiScioltezza nei gesti
16Pierluigia Verga
Si avvale di:Progettazione di “massima” (definizione degli argomenti generali da trattare);Progettazione di dettaglio (scelta precisa dei contenuti)Elaborazione formale (ordine e priorità)Strutturazione sequenziale o sistemica
Progettazione dell’attività educativaProgettazione dell’attività educativa definizione dei contenutidefinizione dei contenuti
17Pierluigia Verga
La scelta del metodo, almeno sul piano teorico, è correlata all’area di apprendimento:
Per la crescita nelle qualità:lezione partecipata, lettura di opuscoli, counselling
Per l’acquisizione di conoscenzeincontro informativo, lezione partecipata, lettura di opuscoli;
Per l’apprendimento di capacitàaddestramento
Progettazione dell’attività educativaProgettazione dell’attività educativa scelta del metodo educativoscelta del metodo educativo
18Pierluigia Verga
Articolazione e durata del/degli incontriSede di svolgimento Setting individuale o di gruppoConvocazione del/dei partecipantiProgettazione degli eventuali eserciziDocumentazione scritta Uso eventuale dei supporti audiovisivi
Progettazione dell’attività educativaProgettazione dell’attività educativa aspetti logisticoaspetti logistico--organizzativiorganizzativi
19Pierluigia Verga
Attuazione dell’attività educativa Incontro educativo verso il singoloIncontro educativo verso il singolo
Necessita di tempo dedicatotempo dedicatoRichiede l’individuazione del giusto momentogiusto momento sia per il paziente che per l’operatoreE’ consigliabile l’identificazione di almeno una persona di supportoImpone di evitare messaggi contraddittori(condivisione di procedure e protocolli nell’ambito del gruppo di lavoro)
Da evitare in particolari condizioni di vulnerabilitàcondizioni di vulnerabilitàdel paziente
20Pierluigia Verga
Aspetti positiviAspetti positivi
• È momento importante momento importante della relazione fra della relazione fra operatore e utenteoperatore e utente
•• E’ canale di contatto E’ canale di contatto umano e permette lo umano e permette lo sviluppo di relazioni sviluppo di relazioni positive positive
Aspetti negativiAspetti negativi•• Può avere una struttura più Può avere una struttura più
centrata sull’operatore che centrata sull’operatore che sul destinatario sul destinatario dell’intervento educativodell’intervento educativo
•• Si presta alla dimenticanzaSi presta alla dimenticanza
•• L’attenzione può diminuireL’attenzione può diminuire
Attuazione dell’attività educativa lezionelezione
21Pierluigia Verga
Principi fondamentali di cui tener conto nella conduzione Principi fondamentali di cui tener conto nella conduzione della lezionedella lezione
Gli argomenti della lezione risultano tanto più stimolanti Gli argomenti della lezione risultano tanto più stimolanti quanto più coincidono con il complesso di attese dei quanto più coincidono con il complesso di attese dei partecipanti;partecipanti;La lezione deve terminare con una “chiusura del cerchio”, La lezione deve terminare con una “chiusura del cerchio”, senza che vengano lasciati dei “sospesi”;senza che vengano lasciati dei “sospesi”;L’interesse del formando non è suscitato se la lezione è L’interesse del formando non è suscitato se la lezione è troppo banale o troppo distante dal background del troppo banale o troppo distante dal background del discente; discente; Il risultato di ogniIl risultato di ogni lezione lezione è personaleè personale
Attuazione dell’attività educativa lezionelezione
22Pierluigia Verga
Per addestramento si intende la simulazione di Per addestramento si intende la simulazione di situazioni pratiche, dove una o più persone sono situazioni pratiche, dove una o più persone sono coinvolte per diventare autonome nel compiere coinvolte per diventare autonome nel compiere un’operazione manuale.un’operazione manuale.La sequenza dell’addestramento di abilità semplici La sequenza dell’addestramento di abilità semplici prevede:prevede:
SpiegazioneSpiegazioneDimostrazioneDimostrazioneEsercitazione con supervisioneEsercitazione con supervisione
Attuazione dell’attività educativa addestramentoaddestramento
23Pierluigia Verga
La sequenza dell’addestramento di abilità La sequenza dell’addestramento di abilità complesse implica:complesse implica:
DimostrazioneDimostrazioneDiscussioneDiscussioneSintesi/schemaSintesi/schemaSeconda dimostrazioneSeconda dimostrazioneEsercitazione con supervisioneEsercitazione con supervisione
Attuazione dell’attività educativa addestramentoaddestramento
24Pierluigia Verga
Gli opuscoli informativi non possono Gli opuscoli informativi non possono rappresentare l’unico canale di educazione rappresentare l’unico canale di educazione terapeutica; sono supporti, sui quali è terapeutica; sono supporti, sui quali è necessario il confronto e l’eventuale necessario il confronto e l’eventuale approfondimentoapprofondimento
Attuazione dell’attività educativa elaborazione di informazioni scritteelaborazione di informazioni scritte
25Pierluigia Verga
TitoloTitoloLa sua formulazione dovrebbe rendere l’opuscolo La sua formulazione dovrebbe rendere l’opuscolo accattivante;accattivante;
LinguaggioLinguaggioE’E’ preferibile che siano usate parole brevi e di uso preferibile che siano usate parole brevi e di uso comune; il linguaggio dovrebbe evitare tecnicismi e comune; il linguaggio dovrebbe evitare tecnicismi e “drammatizzazioni”; la tecnica del “drammatizzazioni”; la tecnica del questioning questioning (uso di (uso di domande all’interno del testo scritto) può aiutare il domande all’interno del testo scritto) può aiutare il lettore ad avvicinarsi all’opuscolo, a patto che il lettore ad avvicinarsi all’opuscolo, a patto che il questioning questioning non sia ridotto a questioni eccessivamente non sia ridotto a questioni eccessivamente banalibanali
Attuazione dell’attività educativa elaborazione di informazioni scritteelaborazione di informazioni scritte
26Pierluigia Verga
LunghezzaLunghezzaVa evitato sia il rischio del riduzionismo sia quello di Va evitato sia il rischio del riduzionismo sia quello di testi troppo lunghi perché l’attenzione venga mantenuta testi troppo lunghi perché l’attenzione venga mantenuta viva;viva;
Funzione preparatoriaFunzione preparatoriaL’opuscolo può essere letto da pazienti e familiari e L’opuscolo può essere letto da pazienti e familiari e essere concepito quale ausilio per orientarsi meglio essere concepito quale ausilio per orientarsi meglio nella comunicazione con i sanitari;nella comunicazione con i sanitari;
Attuazione dell’attività educativa elaborazione di informazioni scritteelaborazione di informazioni scritte
27Pierluigia Verga
Attuazione dell’attività educativa CounsellingCounselling motivazionale brevemotivazionale breve
E’ uno E’ uno scambio informativoscambio informativo in cui il paziente può in cui il paziente può
esternare le proprie idee e i propri vissuti emotivi, esternare le proprie idee e i propri vissuti emotivi,
al fine di rinnovare e riorganizzare il proprio punto al fine di rinnovare e riorganizzare il proprio punto
di vista (grazie alla riduzione delle resistenze) in di vista (grazie alla riduzione delle resistenze) in
base a quanto offerto, come stimolo, base a quanto offerto, come stimolo,
dall’operatore.dall’operatore.
28Pierluigia Verga
Attuazione dell’attività educativa CounsellingCounselling motivazionale brevemotivazionale breve
Si avvale del Si avvale del colloquio motivazionalecolloquio motivazionale brevebreve::
Fase 1Fase 1: le persone vengono invitate a esplicitare : le persone vengono invitate a esplicitare cosa vogliono sapere o che cosa pensano cosa vogliono sapere o che cosa pensano di non sapere;di non sapere;
Fase 2Fase 2: l’operatore fornisce contenuti in modo neutrale : l’operatore fornisce contenuti in modo neutrale e non giudicante;e non giudicante;
Fase 3Fase 3: l’operatore sostiene l’utente nella riflessione e : l’operatore sostiene l’utente nella riflessione e nello sviluppo nello sviluppo dell’autoconsapevolezzadell’autoconsapevolezza..
29Pierluigia Verga
Valutazione dell’educazione terapeutica
La valutazione è l’attività attraverso la quale si La valutazione è l’attività attraverso la quale si cercano i cercano i cambiamenticambiamenti intervenuti in coloro che intervenuti in coloro che hanno partecipato all’educazione terapeutica. hanno partecipato all’educazione terapeutica.
Non avviene solo alla fine del processo in quanto Non avviene solo alla fine del processo in quanto ogni fase del processo educativo va ogni fase del processo educativo va controllatacontrollata e, e, se necessario, “se necessario, “ritarataritarata”, cioè adeguata.”, cioè adeguata.
30Pierluigia Verga
Valutazione dell’educazione terapeutica
Si configura in relazione a Si configura in relazione a obbiettivi esplicitiobbiettivi espliciti
(stabiliti, anteriormente, in base all’analisi del (stabiliti, anteriormente, in base all’analisi del
fabbisogno educativo) e fabbisogno educativo) e condivisicondivisi da tutti coloro da tutti coloro
che prendono parte al processo educativo. che prendono parte al processo educativo.
31Pierluigia Verga
Valutazione dell’educazione terapeutica aree esplorabili
Vissuti e giudizi espressi
dai partecipanti
Risultati in ambito clinico (indicatori di risultato)
Trasferibilità dell’apprendimento
Cambiamento di qualità, conoscenze, capacità
gradimentogradimento
32Pierluigia Verga
Valutazione dell’educazione terapeutica
I momenti in cui effettuare la valutazione sono tre: I momenti in cui effettuare la valutazione sono tre: -- all’inizio, per verificare ciò che le persone sanno già; all’inizio, per verificare ciò che le persone sanno già;
-- in itinere per attuare eventuali azioni di rinforzo;in itinere per attuare eventuali azioni di rinforzo;
-- alla fine del processo educativo (efficacia globale)alla fine del processo educativo (efficacia globale)
L’apprendimento dei partecipantiL’apprendimento dei partecipanti
33Pierluigia Verga
Valutazione dell’educazione terapeutica
L’apprendimento cognitivo dei partecipantiSi misura con prove orali o scritte
L’apprendimento manualeSi misura con prove pratiche e simulazioni (da verificare con griglie/checklist)
L’apprendimento delle qualità personaliPuò essere misurato con autovalutazioni
34Pierluigia Verga
Valutazione dell’educazione terapeutica
Viene valutata direttamente dai professionisti osservando il comportamento di pazienti/parenti (impegno di risorse notevoli)
Viene “misurata” indirettamente attraverso un’autovalutazione da parte dei pazienti e dei familiari
La trasferibilità (grado di applicazione nel quotidiano degli apprendimenti)
35Pierluigia Verga
Valutazione dell’educazione terapeutica
Per indicatore si intende un aspetto legato alla qualità dell’assistenza, rilevabile in modo riproducibile e che è opportuno venga colto in modo sistematico. Sono costituiti da dati relativi:
alla condizione di saluteai costi umani, economici e temporali impiegati per
affrontare i problemi di salute
Indicatori di risultato
36Pierluigia Verga
Bibliografia Knowles M., Quando l’adulto impara – pedagogia e andragogia, Franco Angeli 2002
Bruscaglioni M., La gestione dei processi nella formazione degli adulti,
Franco Angeli 1992
Scurati C. – F.V. Lombardi, Pedagogia: termini e problemi, Edizioni Scuola Vita 1989
Mezirow J., Apprensimento e trasformazione, Raffaello Cortina Editore 2003
AA.VV., Educazione Sanitaria, Il Pensiero Scientifico, 1993
McMartin J., Psicologia della personalità, Guerini Studio,1999
Ferraresi A.-gaiani R.- Manfredini M., Educazione terapeutica, Carocci Faber 2004