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M aestro POS TE ITA LIA NE SPA SPEDI ZIONE IN AB BONAMENTO POS TALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA M aestro il MENSILEdell’AIMC- A ssociazione I taliana M aestri C attolici Lettera a una professoressa… oggi Chiarimenti o dietro front? Il sistema nazionale di formazione e S.O.F.I.A.: criticità e prospettive Bilanci di fine anno anno LXVIII luglio-agosto 2017 numeri 7-8 Lettera a una professoressa… oggi Chiarimenti o dietro front? Il sistema nazionale di formazione e S.O.F.I.A.: criticità e prospettive Bilanci di fine anno

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Lettera a unaprofessoressa… oggi

Chiarimenti o dietro front?Il sistema nazionale di formazionee S.O.F.I.A.: criticità e prospettive

Bilanci di fine anno

anno LXVIII luglio-agosto 2017 numeri7-8

Lettera a unaprofessoressa… oggi

Chiarimenti o dietro front?Il sistema nazionale di formazionee S.O.F.I.A.: criticità e prospettive

Bilanci di fine anno

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ANNO LXVIII n. 7-8 LUGLIO-AGOSTO 2017

MENSILE DELL’AIMCASSOCIAZIONE ITALIANA

MAESTRI CATTOLICI

DIRETTOREGiuseppe DESIDERI

DIRETTORE RESPONSABILEMariella CAGNETTA

COMITATO DI REDAZIONEItalo Bassotto

Anna Maria BianchiAntonietta D’Episcopo

Sonia ClarisGiovanni PerroneAntonio RoccaSandra SuatoniEmilio Tartaglino

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEClivo di Monte del Gallo, 48

00165 Roma c.c. p. n. 37611001tel. 06634651-2-3-4

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Finito di impaginareil 25 luglio 2017

Maestroil

SOMMARIO

in questo numeroF erie: periodo tanto atteso, specie quando la fatica

del lavoro si fa sentire. Vacanze: giorni su cuiognuno investe molto per concedersi riposo, rigenera-zione fisica, tempo libero, relazioni umane distese,non all’insegna della fretta.Ci sono, però, pensieri che… non vanno in ferie: iproblemi lasciati aperti a scuola, la vita associativa,la situazione del Paese. Gli stessi pensieri che conno-tano questo numero della nostra rivista.In apertura, il presidente nazionale affronta una del-le questioni più spinose nel panorama della scuolaitaliana: il rinnovo del contratto di lavoro dei docen-ti, fermo da otto anni. Pare, infatti, arrivato in di-rittura d’arrivo l’iter per l’apertura del negoziato, checondurrà al rinnovo del contratto, un riconoscimentodovuto a tutti i professionisti che, quotidianamente,si spendono nella scuola, a volte in condizioni diffici-li e senza veder riconosciuto il proprio ruolo.Quasi in linea di continuità, in questo numero, se-guono tre contributi sulla visita “profetica e inattesa”di Papa Francesco a Barbiana: il primo è proprio ildiscorso del Papa, in cui ha voluto tributare il giustoriconoscimento, a cinquant’anni dalla scomparsa, al“prete trasparente e duro come un diamante” con ilprofondo desiderio di riconoscere a don Lorenzo la fe-deltà al Vangelo e la rettitudine della sua azione pa-storale; il secondo è un’ulteriore riflessione dedicata alpriore di Barbiana per l’opera educativa svolta in

condizioni estreme in una scuola che, ancora oggi, èmodello di educazione alla cittadinanza attiva e allademocrazia; il terzo è una lettera speciale a un’idealeprofessoressa di oggi, scritta a “cuore aperto” da ungiovane studente.Nelle altre pagine, al centro, un ampio articolo sullancio della piattaforma S.O.F.I.A. del MIUR, incui ogni docente troverà l’elenco delle iniziative diformazione a cui partecipare e il format unico di do-cumentazione dei percorsi formativi. Segue, a con-clusione di un anno scolastico particolarmente diffi-cile, il “bilancio” di un docente di una zona partico-larmente disastrata dal terremoto, che mette in risal-to la necessità di ricostruire non solo i beni materia-li, ma soprattutto quelli immateriali, che provocanoancor oggi sofferenza in bambini e adulti. Poi, uninteressante articolo sull’alternanza scuola/lavoro, re-lativo al viaggio IFS dedicato a tutti gli istituti su-periori di II grado e, nelle pagine di Vita AIMC, ilrendiconto di iniziative formative molto partecipaterealizzate in rete.Tanti spunti, dunque, per una rilassante lettura inmontagna o al mare: dall’insieme emerge che l’AIMCè presente nel confronto odierno e ricerca prospettiveper il cammino che culminerà nell’ormai imminenteXXI Congresso nazionale. Le vacanze possono servireanche per ripartire con idee più chiare e con maggio-re “carica”.

ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-8

editorialeAria di contratto 3Giuseppe DESIDERI

spiritualitàPregate perché io prendaesempio da don Milani 4Papa FRANCESCO

primo pianoIl prete trasparentee duro come un diamante 6Rosa MUSTO

Lettera a una professoressa… oggi 7Luigi GISOLFI

nella scuolaChiarimenti o dietro front? 8Giacomo ZAMPELLA

Bilanci di fine anno 10Massimo ALTOBELLI

Alternanza scuola-lavoro:un nuovo obbligo formativo 11Marco FANTINI

vita aimcInclusione oggi per domani 12Silvana SITA

Andar per Decreti… 13Z. BIANCA e P. DI MAURO

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-8 3

L’anno scolastico si chiudecon un bilancio fatto diluci e ombre. Fra le luci va

sicuramente ascritta la dichiaratavolontà da parte della Ministra Fe-deli di aprire le procedure per ilrinnovo del Contratto CollettivoNazionale di Lavoro del personaledocente. Un impegno importantevisto che il contratto è scaduto daormai più di otto anni; un impe-gno dovuto visto che, non solo daun punto di vista economico, ilcontratto è inadeguato alle esi-genze della professione.

Ed è proprio su questo puntoche le piattaforme negoziali, chele Organizzazioni sindacali stan-no concretizzando in questo pe-riodo, sono maggiormente attive.L’aspetto economico in sé, infat-ti, se pur centrale nella ridefini-zione retributiva della docenza,che vede mortificata la professio-nalità proprio sul fronte dell’a-spetto salariale è, forse, l’aspettosu cui convergono maggiormentele diverse posizioni.

Già nell’accordo-quadro delloscorso novembre 2016 per tutto ilcomparto statale sono state poste lebasi per quello che dovrebbe esserel’importo dell’aumento a regime estandard in busta paga previsto in85 euro circa. Ben poca cosa ri-spetto alle attese, ma questa è labase su cui si discuterà.

La vera partita si gioca, invece,su elementi di natura contrattuale,che incidono direttamente sul pro-filo della funzione. Su alcuni diquesti l’AIMC ha ripetutamenteespresso con chiarezza, e in tempinon sospetti, la propria posizione eil proprio convincimento.

Innanzi tutto una questionepreliminare: il ruolo unico. Èfuor di dubbio che questo con-tratto non potrà risolvere e defi-nire tale questione, ma non puònemmeno non entrarci, ponen-done almeno le basi per unaconcretizzazione futura. La di-versa caratterizzazione oraria eretributiva dei docenti è figlia diepoche e culture lontane e la suaesistenza in vita è uno schiaffoalla comune professionalità eagli equipollenti percorsi forma-tivi iniziali.

Quale differenza di professio-nalità esiste tra un docente discuola dell’infanzia, scuola pri-maria o secondaria? Dipende dal-l’età degli alunni? L’annullamen-to dell’anacronistica differenzia-zione comporta la ricerca di solu-zioni complesse con una difficilegestione delle fasi transitorie. Madi fronte alla complessità e alledifficoltà, la soluzione correttanon può essere sicuramente quel-la di fare finta che il problemanon esista e che, soprattutto, nonsia una palese “ingiustizia”.

Altra questione importante èquella della valorizzazione dellafunzione docente. Valorizzazioneche passa sia attraverso la defini-zione corretta del profilo del do-cente, che evidenzi la dimensio-ne intellettuale e professionale vsquella impiegatizia /burocratica,sia attraverso l’esplicitazione del-la complessità dell’essere e del fa-re l’insegnante, che passa ancheper fare emergere e rendere visi-bili i tempi “sommersi” dell’ora-rio docente: quei tempi che sonoparte integrante della prestazione

professionale, ma che non sonoevidenziati.

In campo europeo e interna-zionale la scelta è profondamentediversa e permette di rendere pie-namente trasparente l’impegnodel professionista di scuola. L’i-dea, non nuova ma mai analizza-ta compiutamente, potrebbe es-sere quella di un orario comples-sivo settimanale omnicomprensi-vo di tutti gli adempimenti riferi-ti alla funzione docente.

Per ultimo, ma solo per tratta-zione in quanto alla base di tutto,il tema della valutazione. Fonda-mentale, come ripetuto spessodall’Associazione, è eliminare de-finitivamente la connessione valu-tazione/merito/premialità. Non sideve essere valutati per essere pre-miati. Si deve essere valutati perpoter aver chiare le proprie criti-cità e le proprie potenzialità pro-fessionali. La finalità non è dare oricevere un premio per migliorareuno stipendio inadeguato. Il finedella valutazione, nella scuola, pertutti è solo quello di migliorare emigliorarsi. Purtroppo, una certacultura meritocratica pone premi,classifiche, punteggi al centro deldiscorso valutativo.

L’AIMC da sempre ha ritenutoche la cultura valutativa sia benaltro. Speriamo che il prossimocontratto sia un contratto corag-gioso. Che getti il cuore, anzi ilpensiero della professione, oltregli ostacoli e riesca, finalmente, aportare sulla strada del riconosci-mento la docenza, quale profes-sione a tutti gli effetti, che ha co-me fine prioritario il bene comu-ne educativo.

Aria di contrattoeditoriale

Giuseppe DESIDERI

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-84

C ari fratelli e sorelle, so-no venuto a Barbianaper rendere omaggio

alla memoria di un sacerdoteche ha testimoniato come nel

dono di sé a Cristo si incontra-no i fratelli nelle loro necessità eli si serve, perché sia difesa epromossa la loro dignità di per-sone, con la stessa donazione disé che Gesù ci ha mostrato, finoalla croce.

1. Mi rallegro di incontrarequi coloro che furono a suotempo allievi di don LorenzoMilani, alcuni nella scuola po-polare di San Donato a Calenza-no, altri qui nella scuola di Bar-biana. Voi siete i testimoni dicome un prete abbia vissuto lasua missione, nei luoghi in cuila Chiesa lo ha chiamato, conpiena fedeltà al Vangelo e pro-prio per questo con piena fe-deltà a ciascuno di voi, che il Si-gnore gli aveva affidato. E sietetestimoni della sua passioneeducativa, del suo intento di ri-svegliare nelle persone l’umanoper aprirle al divino.

Di qui il suo dedicarsi com-pletamente alla scuola, con unascelta che qui a Barbiana egli at-tuerà in maniera ancora più ra-dicale. La scuola, per don Lo-renzo, non era una cosa diversarispetto alla sua missione di pre-te, ma il modo concreto con cuisvolgere quella missione, dando-le un fondamento solido e capa-ce di innalzare fino al cielo. Equando la decisione del Vescovolo condusse da Calenzano a qui,tra i ragazzi di Barbiana, capì su-bito che se il Signore aveva per-

messo quel distacco era per dar-gli dei nuovi figli da far cresceree da amare. Ridare ai poveri laparola, perché senza la parolanon c’è dignità e quindi nean-che libertà e giustizia: questo in-segna don Milani. Ed è la parolache potrà aprire la strada allapiena cittadinanza nella società,mediante il lavoro, e alla pienaappartenenza alla Chiesa, conuna fede consapevole. Questovale a suo modo anche per i no-stri tempi, in cui solo possederela parola può permettere di di-scernere tra i tanti e spesso con-fusi messaggi che ci piovono ad-dosso, e di dare espressione alleistanze profonde del propriocuore, come pure alle attese digiustizia di tanti fratelli e sorelleche aspettano giustizia. Di quel-la piena umanizzazione che ri-vendichiamo per ogni personasu questa terra, accanto al pane,alla casa, al lavoro, alla famiglia,fa parte anche il possesso dellaparola come strumento di li-bertà e di fraternità.

2. Sono qui anche alcuni ra-gazzi e giovani, che rappresenta-no per noi i tanti ragazzi e giova-

spiritualitàPapa FRANCESCO

Nella giornata di martedì 20 giugno 2017, Papa Francesco ha reso omaggio alla memoria didon Lorenzo Milani, visitando Barbiana e la sua scuola. Nelle parole del Papa l’abbraccio dellaChiesa che don Lorenzo ha desiderato fino alla morte, il riconoscimento del suo essere sacerdote,non solo maestro, non solo pacifista. Un fatto storico, una decisione inaspettata e profetica.

Pregate perché io prendaesempio da don MilaniIl discorso del Santo Padre a Barbiana

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-8 5

ni che oggi hanno bisogno di chili accompagni nel cammino dellaloro crescita. So che voi, cometanti altri nel mondo, vivete insituazioni di marginalità, e chequalcuno vi sta accanto per nonlasciarvi soli e indicarvi una stra-da di possibile riscatto, un futuroche si apra su orizzonti più posi-tivi. Vorrei da qui ringraziare tut-ti gli educatori, quanti si pongo-no al servizio della crescita dellenuove generazioni, in particolaredi coloro che si trovano in situa-zioni di disagio. La vostra è unamissione piena di ostacoli ma an-che di gioie. Ma soprattutto èuna missione. Una missione diamore, perché non si può inse-gnare senza amare e senza la con-sapevolezza che ciò che si dona èsolo un diritto che si riconosce,quello di imparare. E da insegna-re ci sono tante cose, ma quellaessenziale è la crescita di una co-scienza libera, capace di confron-tarsi con la realtà e di orientarsiin essa guidata dall’amore, dallavoglia di compromettersi con glialtri, di farsi carico delle loro fa-tiche e ferite, di rifuggire da ogniegoismo per servire il bene co-mune. Troviamo scritto in Lette-ra a una professoressa: “Ho im-parato che il problema degli altriè eguale al mio. Sortirne tutti in-sieme è la politica. Sortirne dasoli è l’avarizia”. Questo è un ap-pello alla responsabilità. Un ap-pello che riguarda voi, cari giova-ni, ma prima di tutto noi, adulti,chiamati a vivere la libertà di co-scienza in modo autentico, comericerca del vero, del bello e delbene, pronti a pagare il prezzoche ciò comporta. E questo senzacompromessi.

3. Infine, ma non da ultimo,mi rivolgo a voi sacerdoti che hovoluto accanto a me qui a Bar-biana. Vedo tra voi preti anziani,che avete condiviso con don Lo-renzo Milani gli anni del semina-rio o il ministero in luoghi quivicini; e anche preti giovani, cherappresentano il futuro del clerofiorentino e italiano. Alcuni divoi siete dunque testimoni del-l’avventura umana e sacerdotaledi don Lorenzo, altri ne siete ere-

di. A tutti voglio ricordare che ladimensione sacerdotale di donLorenzo Milani è alla radice ditutto quanto sono andato rievo-cando finora di lui. La dimensio-ne sacerdotale è la radice di tuttoquello che ha fatto. Tutto nascedal suo essere prete. Ma, a suavolta, il suo essere prete ha unaradice ancora più profonda: lasua fede. Una fede totalizzante,che diventa un donarsi comple-tamente al Signore e che nel mi-nistero sacerdotale trova la formapiena e compiuta per il giovaneconvertito. Diceva sua madreAlice: “Mio figlio era in cercadell’Assoluto. Lo ha trovato nellareligione e nella vocazione sacer-dotale”. Senza questa sete di As-soluto si può essere dei buonifunzionari del sacro, ma non sipuò essere preti, preti veri, capacidi diventare servitori di Cristonei fratelli. Cari preti, con la gra-zia di Dio, cerchiamo di essereuomini di fede, una fede schiet-ta, non annacquata; e uomini dicarità, carità pastorale verso tutticoloro che il Signore ci affida co-me fratelli e figli. Don Lorenzoci insegna anche a voler bene allaChiesa, come le volle bene lui,con la schiettezza e la verità chepossono creare anche tensioni,ma mai fratture, abbandoni.Amiamo la Chiesa, cari confra-telli, e facciamola amare, mo-strandola come madre premuro-sa di tutti, soprattutto dei piùpoveri e fragili, sia nella vita so-ciale sia in quella personale e reli-giosa. La Chiesa che don Milaniha mostrato al mondo ha questovolto materno e premuroso, pro-teso a dare a tutti la possibilità diincontrare Dio e quindi dareconsistenza alla propria personain tutta la sua dignità.

4. Prima di concludere, nonposso tacere che il gesto che hooggi compiuto vuole essere unarisposta a quella richiesta piùvolte fatta da don Lorenzo al suoVescovo, e cioè che fosse ricono-sciuto e compreso nella sua fe-deltà al Vangelo e nella rettitudi-ne della sua azione pastorale. Inuna lettera al Vescovo scrisse:“Se lei non mi onora oggi con

un qualsiasi atto solenne, tutto ilmio apostolato apparirà comeun fatto privato…”. Dal Card.Silvano Piovanelli, di cara me-moria, in poi gli Arcivescovi diFirenze hanno in diverse occa-sioni dato questo riconoscimen-to a don Lorenzo. Oggi lo fa ilVescovo di Roma. Ciò non can-cella le amarezze che hanno ac-compagnato la vita di don Mila-ni – non si tratta di cancellare lastoria o di negarla, bensì di com-prenderne circostanze e umanitàin gioco –, ma dice che la Chiesariconosce in quella vita un modoesemplare di servire il Vangelo, ipoveri e la Chiesa stessa. Con lamia presenza a Barbiana, con lapreghiera sulla tomba di donLorenzo Milani penso di dare ri-sposta a quanto auspicava suamadre: “Mi preme soprattuttoche si conosca il prete, che sisappia la verità, che si rendaonore alla Chiesa anche perquello che lui è stato nella Chie-sa e che la Chiesa renda onore alui… quella Chiesa che lo hafatto tanto soffrire ma che gli hadato il sacerdozio, e la forza diquella fede che resta, per me, ilmistero più profondo di mio fi-glio… Se non sicomprenderà real-mente il sacerdoteche don Lorenzo èstato, difficilmentesi potrà capire dilui anche tutto ilresto. Per esempioil suo profondoequilibrio fra du-rezza e carità”.

Prendete la fiac-cola e portatelaavanti! Grazie.

[Ave Maria], [Be-nedizione]

Grazie tante dinuovo! Pregate perme, non dimenti-catevi. Che ancheio prenda l’esempiodi questo bravo prete! Graziedella vostra presenza. Che il Si-gnore vi benedica.

E voi sacerdoti, tutti – perchénon c’è pensione nel sacerdozio!–, tutti, avanti e con coraggio!Grazie.

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uest’anno le visite delPontefice sulla tombadi don Lorenzo Milanie di don Primo Maz-

zolari, hanno rappresentato ungesto di alto valore storico per laChiesa. Il voler riconoscere a en-trambi d’essere figure degne dispeciale attenzione è stata un’a-

zione importante, ini-ziata già nel 2015,quando Papa France-sco ha dichiarato de-caduto il decreto delSant’Uffizio relativoal ritiro dal commer-cio del libro “Espe-rienze pastorali” didon Milani.

In occasione deicinquant’anni dellamorte, il 20 giugnoscorso, Papa France-sco è stato a Barbianain quella che fu laparrocchia di don Mi-lani e dove, per suoespresso desiderio, èsepolto, con il profon-do desiderio di volerriconoscere a don Lo-renzo la fedeltà al

Vangelo e la rettitudine della suaazione pastorale.

Nel 1954, don Milani arrivòquasi in esilio a Barbiana e quicon i poveri ragazzi del luogorealizzò la sua grande esperienzadidattica che presenterà, poi,nella celebre opera “Lettera auna professoressa”, in cui pone

in evidenza il senso d’ingiustiziadella bocciatura nella scuola del-l’obbligo e dimostra come un di-verso progetto educativo consen-ta di realizzare il reale riscattoculturale e sociale per i più pove-ri della terra.

A Barbiana, Papa Francescoha parlato ponendo al centrodell’attenzione di tutti la passio-ne educativa di don Lorenzo, ri-conoscendo in lui la figura di“servo del Vangelo” e, quindi,affermando: “Con la mia pre-senza a Barbiana, con la pre-ghiera sulla tomba di don Lo-renzo Milani penso di dare ri-sposta a quanto auspicava suamadre: ‘Mi preme soprattuttoche si conosca il prete, che sisappia la verità, che si rendaonore alla Chiesa anche perquello che lui è stato nella Chie-sa e che la Chiesa renda onore alui... quella Chiesa che lo hafatto tanto soffrire, ma che gliha dato il sacerdozio e la forzadi quella fede che resta, per me,il mistero più profondo di miofiglio...’. Se non si comprenderàrealmente il sacerdote che donLorenzo è stato – ha proseguitoil Papa – difficilmente si potràcapire di lui anche tutto il resto.Per esempio il suo profondoequilibrio fra durezza e carità. Ilprete trasparente e duro comeun diamante continua a tra-smettere la luce di Dio sul cam-mino della Chiesa”.

Con la realizzazione del suoprogetto educativo, don Milaniha agito con alto valore aposto-lico per i cristiani, ma anchecon un alto significato etico emorale per i non credenti. A ri-guardo, basti ricordare l’assolu-ta ammirazione e solidarietàespressa dal linguista Tullio DeMauro, nei riguardi di don Mi-lani. Egli ha realizzato un veroesempio di scuola laica, un mo-dello fuori del tempo, sempreattuale, che vede credenti e noncredenti impegnati a dialogare ea ricercare insieme la verità;una scuola che educa alla citta-dinanza attiva e alla democra-zia; una scuola che nella diver-sità di ciascuno ricerca le attitu-dini; una scuola che incuriosi-sce e che si pone al passo con itempi, stimolando lo spiritocritico e l’uso delle tecnologie;una scuola a tutti, poveri e ric-chi insieme.

Don Milani educava con l’in-tento di agire per aprire l’animoumano al divino. Il suo percorsoeducativo aveva come prima me-ta quella di far risplendere la di-mensione umana in ciascuno epoi riuscire ad aprire il cuore e lamente al divino.

Il card. Betori il 26 giugno contutti i sacerdoti della diocesi ètornato in cima alla collina sopraa Vicchio per celebrare una mes-sa in occasione del 50° anniver-sario della scomparsa.

Il prete trasparentee duro come un diamantePapa Francesco a Barbiana sulle orme di don Milani

primo pianoRosa MUSTO

Ad accogliere il Papaa Barbiana il card.Betori, arcivescovo

di Firenze, e uncentinaio di persone:

gli ex allievi,una decina di ex

compagni di seminariodi don Lorenzo,

alcuni suoi parentie un gruppo

di giovani sacerdoti.Non una visita ufficiale,

e anche breve, madensa di significati.Un riconoscimentoatteso per 50 anni

dagli allievi di Barbianae di Calenzano,

la prima parrocchiadi don Lorenzo.

Q

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-8 7

primo pianoLuigi GISOLFI

Lettera a unaprofessoressa… oggi

Ospitiamo con vero piacere una lettera molto “speciale”, che un giovane studente, segretarioMsac della Diocesi di San Severo, indirizza a un’ipotetica professoressa d’oggi. Una sorta dicontinuum della più famosa lettera che i ragazzi di don Milani scrissero cinquant’anni fa eche, come la precedente, mira dritto all’essenziale e arriva fino al cuore.

ara prof.,abbiamo fatto tanti progressi dai tempi di Barbiana. Ma tra me e lei c’è ancora qualcosa che nonva. Voglio parlarle con franchezza. Per questo, mi permetta di darle del Tu.

Occidentali’s Karma. Siamo in Occidente, e viviamo in un mondo che va di corsa. Nella nostra societàle cose cambiano di continuo. E spesso, a dettare le regole è chi corre più veloce. Anche la scuola ha presoparte a questa maratona: alternanza, piani triennali, autonomia… Ma correre non è abbastanza. Bisognastare al passo di noi studenti.

Toccare la vita. Io, cara prof., la scuola non la odio. Odio, però, che non sappiatoccarmi la vita. Tu non lo puoi comprendere, perché non sei nata che correvi. Perònoi sì, e ti possiamo assicurare che oggi siamo dentro fino al collo in tutto quello chesuccede. Se per esempio accade qualcosa, qualsiasi cosa, dall’altra parte del mondo omolto vicino a noi, è indifferente: subito lo sappiamo e vogliamo essere dentro quellastoria. In effetti, a questa società riesce bene una cosa: tocca le vite della gente! E letocca, le vite! Eccome se le tocca!

Prima del programma. Noi studenti abbiamo un unico desiderio: che anche i tuoiinsegnamenti tocchino le nostre vite. Per questo ci fermiamo stupiti e increduli quan-do nei tuoi occhi scorgiamo un unico e ardito desiderio: finire il programma. Non èvero che odiamo la scuola, noi in classe vogliamo starci, però questa voglia, per favo-re, faccela venire tu per prima. E però non credere di salvarti leggendo la lezione pre-sa dal libro di testo.

Gli studenti si annoiano presto. Se ti fermassi un attimo, anziché inseguire sempre il programma, e ciguardassi dritto negli occhi e provassi a conoscerci sul serio, capiresti subito. Lo avevi già capito, quandohai scelto questo mestiere. Hai scelto di insegnare perché, come noi, bruciavi di passione per la vita. Allorapotresti perfino arrivare a cercare tra le tendenze di Youtube qualche contenuto che ci possa stimolare; ilpomeriggio ti sorprenderesti a innamorarti di libri che avevi dimenticato, e a scoprirne di nuovi; sul fardella sera saresti addirittura soddisfatta del lavoro che avrai pensato per noi.

Il riflesso della società. Certo, lo studio si fa sui libri. Ma la scuola corre, e se deve stare al passo signifi-ca che lo studio deve essere applicabile al nostro quotidiano. È che noi sentiamo di avere il potere di incen-diare il mondo, ma abbiamo bisogno di te. Cara prof, tu non sai che punto di riferimento sei per noi. Sepoi ci deludi o ti arrendi, ci arrendiamo pure noi. Molti già lo hanno fatto: «Ormai studio per il voto», tipi-ca frase di una scuola che ha sposato la visione utilitaristica della società.

Do you care? Questo senso del dovere così arido è contrario alla sete di conoscenza che dovrebbe ca-ratterizzarci. Ed è lo stesso che ci porta a dire: «I don’t care». Il motto che vogliamo urlare invece, è l’«Icare» di don Lorenzo Milani. E tu, prof, ci tieni?

Infine, ti chiedo solo poche cose: sii vera, mostrati fragile, ma mai arrendevole. E se ti fermi, sappiamoche è solo per fare rifornimento.

C

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-88

I l 22 maggio scorso è stataaperta ai docenti di ruolo lapiattaforma digitale del Si-

stema Operativo per la Forma-zione e le Iniziative di Aggiorna-mento (S.O.F.I.A.).

Attraverso di essa tutti gli inse-gnanti possono accedere al cata-logo costituito dalle iniziative di

formazione, realizzatesia dagli enti/associa-zioni accreditati/quali-ficati ai sensi della Di-rettiva ministeriale n.170/2016, sia dai sog-getti di per sé qualifi-cati per la formazione,come le istituzioniscolastiche statali o leuniversità.

Il lancio definitivodella piattaforma, an-nunciata sin dall’ema-nazione della D. M. n.170/ 2016, oltre a met-tere a disposizione deidocenti di ruolo le ini-

ziative di formazione opzionabili –che enti e associazioni potevanoprogrammare sin dal mese di feb-braio 2017 – ha introdotto ancheun format unico di documentazio-ne dei percorsi, con il proposito diconsentire all’insegnante di vedere,via via che incrementa il propriocurriculum personale, già rico-struita la propria “storia formati-va”, punto di partenza per la rea-lizzazione di un portfolio profes-sionale, a cui successivamente sa-rebbero stati aggiunti ulterioriaspetti relativi all’anagrafe profes-

sionale, come il bilancio di com-petenze.

L’AIMC, insieme ad altre or-ganizzazioni, sia dell’ambito asso-ciativo sia sindacale, aveva giàfatto presente nelle sedi prepostediverse criticità di questo e di al-tri provvedimenti normativi che,a partire dalla Legge n. 107, han-no fortemente inciso sul sistemanazionale di istruzione.

In particolare, restando nel-l’ambito specifico della formazio-ne, alcune criticità hanno riscon-trato una più larga condivisione.Tra le altre:

• la standardizzazione del for-mat di progettazione delle inizia-tive di formazione che, se da unlato semplifica il controllo, la ge-stione e l’archiviazione delle stes-se, dall’altro rischia di “imbriglia-re” le scelte in fase di elaborazio-ne, limitandone così la rispon-denza ai bisogni reali;

• il vincolo della durata, stabi-lito su un minimo di 20 ore, sucui non è opportuno dilungarsivisto che è stato già rimodulatoperché “tagliava fuori” diverseproposte formative. A questoproposito, sin da subito l’AIMCaveva evidenziato che la maggioredurata delle iniziative non garan-tiva la maggiore qualità della for-mazione;

• la logica “commerciale” dellaCarta del docente, l’altra piat-taforma ministeriale distinta e se-parata da S.O.F.I.A., finalizzataalla gestione del bonus dei

500,00 euro, progettata per“esercenti”, incurante delle logi-che organizzative di associazioniprofessionali come la nostra.

Nonostante queste e numerosealtre criticità, è stata constatataanche una rinnovata attenzionedell’Amministrazione centrale al-la formazione del personale do-cente, da sempre auspicata dal-l’AIMC, testimoniata soprattuttodall’introduzione dell’obbligoformativo che, a tutt’oggi, è an-cora orfano di un provvedimentoattuativo.

In ottica di critica costruttiva,pertanto, la nostra azione a livel-lo centrale è stata orientata a tu-telare la tenuta organizzativa ditutta la rete associativa, lo stan-dard qualitativo e l’efficacia delleproposte provenienti da tutto ilterritorio nazionale.

In questa direzione sono andatediverse azioni, come la redazionedi dossier monotematici, chehanno accompagnato in manieraprogressiva le novità normative,commentandole e sostanziandolecon proposte operative, la costitu-zione di una piattaforma internaparallela a quella ministeriale, chepotesse fungere da “terra di mez-zo”, consentendo alle realtà terri-toriali di conservare la propria au-tonomia progettuale, in modo dapoter meglio rispondere ai biso-gni specifici espressi dai territoridi riferimento; il lancio di unapiattaforma e-learning che, oltre arendere fruibili a tutti i contenuti

Chiarimenti o dietro front?Il sistema nazionale di formazione e S.O.F.I.A.:criticità e prospettive

nella scuolaGiacomo ZAMPELLA

Poco dopo il lanciodella piattaformaS.O.F.I.A. il MIUR,

con la Nota del01.06.2017, elaboratain seguito all’incontro

di fine maggiocon le OO.SS.,

chiarisce o, meglio,modifica e rivede alcuni

aspetti relativialla struttura

della piattaforma,uno tra tutti, il limite

minimo delle iniziativedi formazione che

passa da 20 a 4 ore.

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-8 9

delle esperienze nazionali di parti-colare significatività, potesse an-che contribuire ad arricchire lesingole proposte formative.

Per queste ragioni, è stata ac-colta con positività, ma anchecon un po’ di scetticismo, la No-ta ministeriale n. 25.134 del 1giugno 2017, da cui si è presospunto per rilanciare alcune ri-flessioni, emerse anche durantel’ultimo Consiglio nazionale.

Rubricandole in sintesi:- nella piattaforma S.O.F.I.A. le

iniziative di formazione possonoessere caricate fin da un minimodi 4 ore, anziché 20. Come giàdetto, l’AIMC ha richiesto di nonsubordinare la qualità delle inizia-tive alla durata; tuttavia, l’alterna-tiva da scongiurare che ora si pa-venta è quella di non operare al-cuna distinzione tra il singoloevento formativo esauribile in so-le 4 ore e il percorso strutturatoche, per sua ovvia natura, può fa-vorire processi di promozione del-le competenze professionali piùprofondi e significativi;

- l’attuale sistema di formazio-ne, facendo riferimento in parti-colare al piano triennale naziona-le, dice di essere attento alla qua-lità delle proposte formative. Co-me Associazione reputiamo con-

divisibile e percorribile il propo-sito dell’elevazione degli standardqualitativi, a partire dall’attenzio-ne particolare agli elementi checaratterizzano il processo forma-tivo, oltre all’articolazione deicontenuti, per utilizzare una ter-minologia proveniente dalla vi-sione sistemica;

- uno degli elementi cardinedella Legge n. 107/15 è l’obbligoformativo e l’unica proposta pre-sente di parametrazione fa riferi-mento al sistema dei crediti uni-versitari; per questo motivo siparla di U. F. della durata di 25ore. L’AIMC ha sempre ritenutocentrale nella crescita professio-nale la riflessione sull’esperienzain campo; in quest’ottica, potreb-be essere garanzia di efficacia de-finire una ripartizione in terminipercentuali dell’impegno forma-tivo, garantendo:

• l’accesso alle diverse tipologiedi esperienza, in particolare privi-legiando modalità attive e inte-rattive (attività laboratoriali, la-vori di gruppo, supervisione e,soprattutto, ricercaazione,);

• la fruizione obbligatoria diuna quota di formazione me-diante modalità “in presenza”, re-spingendo la possibilità di esauri-re l’obbligo mediante forme “adistanza”;

• la formazione proposta nonsolo dall’istituzione scolastica, maanche da altre tipologie di sog-getti, a garanzia di una maggiorevariabilità;

• la catalogazione delle attivitàproposte in S.O.F.I.A. è collegataad ambiti tematici. Recuperandoanche lo spirito iniziale della ri-strutturazione del sistema di for-mazione, l’AIMC ritiene fonda-mentale che l’indicizzazione dellapiattaforma s’interfacci anchecon il bilancio di competenze deineoassunti in ruolo, che diven-terà la base per il piano di svilup-po professionale individuale.

In conclusione, di fronte a cam-biamenti che ambiscono a essere“strutturali” e “generalizzati” la pro-babilità che si debbano fare passiindietro o aggiustare il tiro in corsod’opera è molto alta, soprattutto sesi vuole dare riscontro – a volte unpo’ fuori tempo massimo – ancheai feedback provenienti da interlo-cutori che tentano di rappresentaree/o tutelare i diretti interessati.

È fondamentale, a nostro avvi-so, rispettare la visione d’insie-me – dando per scontato che cisia – in cui inserire le varie azio-ni, salvaguardando lo spirito diinnovazione e l’efficacia di tuttoil sistema di formazione.

nella scuola

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-810

L a fine delle lezioni,da sempre, è caratte-rizzata da termini

quali giudizio, valutazione,votazione finale, riferiti all’e-sito del percorso annuale de-gli alunni. E non potrebbeessere altrimenti dal mo-mento che gli allievi sono i prota-gonisti principali del processoeducativo e di tutti gli sforzi mes-

si in atto dal sistema-scuola per permettereloro di conoscere sem-pre di più la realtà cheli circonda e, al tempostesso, d’imparare aimparare, cioè acquisi-re un metodo di stu-dio e di ricerca.

Da diversi anni, tut-tavia, ai suddetti ter-mini se ne sono af-fiancati altri quali au-tovalutazione d’istitu-to e monitoraggio alloscopo di evidenziare irisultati raggiunti da

ciascuna istituzione scolastica emigliorarsi ogni anno a partiredagli aspetti apparsi più carentinel precedente rapporto.

Se indubbiamente dobbiamodare credito alla maggior partedegli operatori scolastici (docen-ti, dirigenti e personale ATA)circa l’impegno profuso per mi-gliorare l’esito del proprio lavo-ro, ombre si addensano, invece,sulla possibilità che la recenteapprovazione dei decreti delegatiin base alla Legge n. 107 (la co-siddetta “buona scuola”) possaagevolare il rilancio della scuola

italiana. Restano, infatti, da de-finire ancora diversi aspetti deisingoli decreti ma, soprattutto,un chiaro impegno di spesa in-dispensabile per un’efficace ecomplessiva attuazione dellariforma.

A tentare di sciogliere alcuninodi e a definire chiaramente lerisorse economiche necessarie do-vrebbe contribuire, in manieradecisiva, la stipula del nuovocontratto nazionale di lavoro,sempre che il governo si decida aimpegnarsi seriamente…

Di sicuro la partita più impor-tante si giocherà sul tema dellaformazione permanente dei do-centi, sia per l’evidente necessitàdi qualificare meglio il personale,affinché possa affrontare conconsapevolezza ed efficacia le sfi-de sempre più complesse che cisono di fronte, sia per dare unimpulso serio e credibile alla ri-qualificazione economica di unacategoria che, da tempo, risultasottopagata rispetto ai Paesi piùavanzati.

La nostra Associazione è nataproprio per sostenere l’operatodegli insegnanti, realizzando aogni livello, nazionale e locale,iniziative qualificate con la pre-senza di validi formatori e mira-

te a soddisfare i molteplicibisogni di natura educativae didattica.

Anche nell’ultima Confe-renza nazionale è stato presoin esame il tema della for-mazione, lanciando la pro-posta di indirizzare le inizia-

tive tenendo conto delle differen-ti stagioni professionali, proprioper rispondere meglio ai bisogniche emergono durante il percorsodi ciascun docente.

A questo punto, in sede di bi-lancio dell’anno scolastico, non sipuò tralasciare lo sforzo straordi-nario che è stato speso nelle zoneterremotate da tutti gli operatoriscolastici, di cui anch’io sono sta-to attore e testimone vivendo eoperando a San Severino Marche,uno dei Comuni più grandi gra-vemente danneggiato. Ora si cer-ca, seppur faticosamente, di av-viare almeno l’istallazione dellecasette e dei moduli provvisoriper le scuole, in attesa della rico-struzione.

Fin dall’inizio, tuttavia, si è vi-sto che l’opera più urgente rima-ne quella di “ricostruire” le perso-ne e, in particolare, i bambini e iragazzi che risentono della paurae dei disagi che ancora li affliggo-no. Si tratta di avere cura dell’al-tro, avendo a cuore il bisogno discoprire il valore della vita, anchedi fronte alle circostanze avverse,vedendo negli adulti testimonicredibili che non “crollano” per-ché sostenuti da una presenza chesi offre come risposta e propostadi vita.

Bilanci di fine annoRicostruire persone, non solo case

nella scuolaMassimo ALTOBELLI

A conclusionedell’anno scolasticoappena concluso,

la testimonianza di undocente, “protagonista”

in una delle terre piùmartoriate d’Italia dairecenti eventi sismici,

conferma che l’opera piùurgente da realizzare

rimane quella di“ricostruire” le personee, in particolare, i piùpiccoli che risentono

della paura e dei disagiche ancora li affliggono.

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-8 11

nella scuolaMarco FANTINI

L a scuola è finita e ormai an-che gli esami di Stato sistanno per concludere in

quest’afosa estate che ha visto ter-minare il secondo anno di applica-zione della Legge 107 sulla Buonascuola che ha inserito, tra l’altro,l’alternanza scuola-lavoro tra gliobblighi formativi per tutti gli stu-denti italiani tra i 16 e i 18 anni.

Tale nuova attività, che all’este-ro è già operativa da anni, preve-de esperienze formative in am-bienti di lavoro, da parte deglistudenti che frequentano il terzo,quarto e quinto anno della scuolamedia superiore di qualsiasi ordi-ne e grado.

Per realizzare ciò, le scuole, congrande difficoltà, si stanno orga-nizzando per creare e mantenerecontatti con le aziende del pro-prio territorio e per organizzareincontri e stages di alunni nellestrutture aziendali disponibili.Alcune scuole già da tempo si so-no organizzate per realizzare tali“gemellaggi”, altre, la maggiorparte, faticano fortemente a tro-vare aziende che abbiano unastruttura e un’organizzazione talida poter realizzare un’esperienzadi alternanza scuola-lavoro degnadi questo nome. Si pensi allescuole di piccoli centri di provin-cia, nei cui territori si trovano so-lo piccole aziende artigiane omono-imprenditoriali, che siscontrano con l’impossibilità diconcretizzare incontri ed espe-rienze di lavoro con scolaresche,

quasi sempre completamente al-l’oscuro delle problematiche realilegate alla gestione aziendale.

Per tali ragioni, nelle scuole sista sempre più tentando di svi-luppare progetti e attuare espe-rienze di simulazioni di impresache partono dall’analisi del pro-prio territorio e che portano ilconsiglio di classe componentealunni, diretti e guidati dallacomponente docente, all’indivi-duazione di un’azienda o diun’organizzazione da simulare inun apposito mercato simulato,composto da altre aziende simu-late, da un sistema bancario si-mulato, dall’Agenzia delle Entra-te e dalla Camera di Commercioambedue ovviamente simulate.

Si sta parlando della piattaformadel CONFAO, il Consorzio Na-zionale per la Formazione Aggior-namento e Orientamento “natodall’aggregazione di istituzioni sco-lastiche e formative proiettate adare il loro contributo alla costitu-zione di un sistema nazionale diapprendimento permanente attra-verso esperienze finalizzate a eleva-re la qualità delle risorse umane,dei processi e dei risultati formati-vi” così si legge nel sito. Il Consor-zio ha elaborato un portale web,approvato dal MIUR, che dà lapossibilità alle scuole che si iscrivo-no d’intraprendere un percorsoformativo che porta i ragazzi dellascuola alla gestione di un’impresaformativa simulata che opererà in

un mercato simulato, dichiarerà ipropri redditi all’Agenzia delle en-trate (simulata) e depositerà il bi-lancio in Camera diCommercio (anch’essasimulata).

Un’importante ini-ziativa che, ogni an-no, organizza CON-FAO insieme allaCompagnia di Navi-gazione Grimaldi, ri-guarda la Fiera OnBoard, una simulazio-ne di Fiera campiona-ria tra diverse impreseformative simulategestite dai ragazzi del-le scuole che, nelviaggio in nave di an-data e di ritorno da e per Barcel-lona, provano a fare contrattazio-ni di beni e servizidelle loro imprese,simulando ancheemissioni dei docu-menti di vendita erelativi pagamenticon assegni e carte dicredito (anch’esse ov-viamente simulate).

Questo anno le due esperienze– svolte dal 9 al 13 maggio e dal13 al 18 maggio – hanno visto lapartecipazione di più di 2.000 ra-gazzi di circa 100 diverse scuolepubbliche distribuite su tutto ilterritorio nazionale. Un successoche speriamo possa ripetersi eampliarsi nei prossimi anni.

Alternanza scuola-lavoro:un nuovo obbligo formativoVerso un sistema nazionale di apprendimento permanente

Organizzato da GrimaldiLines Tour Operator

in collaborazione conConfao ed Educational

Tour, il viaggio IFS èdedicato a tutti gli istituti

superiori di II grado.Un’opportunità unicaper gli studenti che

durante il viaggio sonostati impegnati in una

vera e propriasimulazione di impresa,

caratterizzata datrattative, scambi e

attività di compravenditacon moneta virtuale.

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-812

vita aimcSilvana SITA

Inclusione oggi per domaniConquiste, realizzazioni, prospettive

I n un clima di grande parte-cipazione, si è svolto a Bisi-gnano (CS) il 15 maggio u.

s. un convegno di studi sull’in-clusione promosso dall’AIMC lo-cale e dall’I.C.“G. Pucciano”. L’i-niziativa ha rappresentato unmomento di incontro molto par-tecipato, che ha visto la presenzadi circa trecento fra docenti, diri-genti e altri professionisti dellascuola.

L’accento è stato posto conforza sulla tematica considerata

cruciale per insegnan-ti, educatori, dirigen-ti , profess ionist i etutti coloro che, ognigiorno, s’impegnanoper una scuola e unasocietà pienamenteinclusive. Diverse lesollecitazioni e le ri-f less ioni profondeche hanno fornito in-teressanti spunti ver-so quelle sensibilitàche vedono nell’in-clusione la tutela deidiritti umani per ilprincipio di non di-scriminazione, di di-gnità delle persone,di pari opportunità, ela necessità di darespazio ai valori fon-danti della didattica

inclusiva: una didattica sensibilea tutte le differenze per scoprir-le, comprenderle, accoglierle,valorizzarle, e utilizzarle.

Il tutto si è svolto nella sugge-stiva cornice del chiostro duecen-

tesco del convento francescano diSant’umile da Bisignano, conl’incantevole armonia di notedella Peppa Marriti Band.

L’argomento scelto assume par-ticolare significato nell’attualemomento storico, in cui la scuolaitaliana è chiamata a rispondere a

esigenze che nascono dalla so-cietà complessa e che attengono,specificatamente, all’impegno direalizzare un’organizzazione edu-cativa e didattica che assicuri ilsuccesso formativo.

La scuola odierna rappresentaun contesto di apprendimento inrapida evoluzione; continuare aguardare agli studenti come unapopolazione omogenea non è piùpossibile in quanto la diversità intermini di cultura, lingua, gene-re, organizzazione familiare, stilidi apprendimento, rappresentauna caratteristica intrinseca diogni realtà, una sfida fondamen-tale per l’educazione. La D. M.del 2012 precisa, in tale senso,che l’area dello svantaggio scola-

stico è molto più ampia di quellariferibile esplicitamente alla pre-senza di deficit.

Nel corso del convegno, la sot-toscritta, presidente sezionaleAIMC di Bisignano, ha introdot-to e moderato i lavori: diversi so-no stati gli interventi autorevoli

tra cui quello di S.E. France-scoantonio Nolè, Arcivescovometropolita della Diocesi di Co-senza-Bisignano, di GiuseppeDesideri, presidente nazionaledell’AIMC, di Maurizio Piscitel-li, ispettore tecnico MIUR, e diRaffaella De Luca, dirigente sco-lastico dell’I.C. “G. Pucciano”.

La tematica dell’inclusione èstata affrontata in tutti i suoiaspetti: la professionalità docen-te, la valutazione quale elementosignificativo nel processo educati-vo, le sfide educative che sotten-dono a una nuova frontiera del-l’educazione.

È stata ferma convinzione deirelatori ribadire che, per garantire

Nella suggestivacornice del chiostro

duecentesco delconvento francescano

di Sant’umile daBisignano, si è svolto

un interessanteconvegno di studi

sull’inclusione scolastica,che ha visto la presenza

di circa trecentofra docenti, dirigentie altri professionistidella scuola. Il temadi grande attualità è

stato affrontato da varieangolature e in otticasinergica tra istituzioniche si prendono cura

delle persone chenecessitano di particolari

attenzioni.

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-8 13

vita aimcZ. BIANCA e P. DI MAURO

la qualità del progetto di vita ditutti e di ciascuno, è necessariaun’azione sinergica tra le istituzio-ni che si prendono cura delle per-sone che necessitano di particola-ri attenzioni e occorre potenziarela cultura dell’inclusione attraver-so la costruzione di una comunitàaccogliente, collaborativa e stimo-lante, in cui tutti siano valorizzatie i valori siano condivisi da tuttele componenti della scuola. I con-cetti di contesto come risorsa, didimensione inclusiva della scuola,di corresponsabilità educativa eformativa dei docenti e di tutto ilpersonale scolastico, oltre che ne-cessari sono di vitale esigenza.

È indispensabile pensare a unascuola in cui si operi una pedago-gia di qualità più ricca e resa piùcompetente; la didattica “norma-le” deve farsi “speciale”, in gradodi rimuovere gli ostacoli all’ap-prendimento e alla partecipazio-ne e che assicuri che davvero ildiritto all’istruzione sia universal-mente garantito.

Il convegno ha rappresentatoun importante appuntamentoper tutti coloro che hanno a cuo-re lo sviluppo delle giovani gene-razioni, oggi condizionate datroppe insidie.

Idee, proposte, ricerche diven-teranno strumenti attuativi incampo didattico-esperienzialeper riformulare atteggiamenti la-vorativi costruttivi del sapere edella nuova cultura. Ipotesi dielaborazioni di pensiero che ar-rivano da esperti e specialisti cheruotano nel/intorno al mondodella scuola.

C on il Notes n. 13 delluglio 2014, l’AIMCha avviato un percorso

di riflessione che ha coinvoltola rete associativa sull’iter nor-mativo che, dal Disegno di leg-ge n. 1960 – meglio conosciu-to come DdL 0-6, divenutoschema di D.LG. n. 380 – ègiunto al D. L. n. 65, con cui èstato istituito il “Sistema inte-grato di educazione e di istru-zione dalla nascita sino ai seianni”. Le opinioni espresse inmerito alla normativa attraver-so la scheda “Cosa ne pensi?”hanno contribuito al dibattitosulle implicazioni pedagogico-educative e sociali derivanti daquesto percorso normativo.

Ancora una volta, l’AIMC èstata in prima linea, interlocu-tore significativo, nel seguire lepolitiche della infanzia e dellasua scuola.

In Sicilia, per stare vicino aidocenti di scuola dell’infanzia e

agli operatori dei servizi educa-tivi, sono stati promossi variseminari che hanno presentatoi diversi decreti e i cambiamen-ti apportati a ciascuno di essi,sino al n. 65 entratoin vigore il 31 mag-gio u.s.

L’andar per De-creti ha coinvoltol’AIMC regionale,le realtà provincialidi Ragusa, Siracusa(il 16 maggio) e Ca-tania (il 29 maggio)attraverso seminaridi studio che hannoconsentito una let-tura incrociata delDecreto n. 65. I se-minari promossi nelterritorio hanno as-sunto il principiodella corresponsabi-lità della rete che caratterizzaanche il Decreto n. 65 e, perquesto, sono stati coinvoltil’AIMC locale, le istituzioni,

Andar per Decreti…Il sistema integrato zero-sei

Una serie di iniziativeculturali e di formazionesul futuro della scuola

dell’infanzia è statarealizzata dall’AIMC

siciliana a livellosezionale, provinciale

e regionale.L’Associazione,

in collaborazione conaltre agenzie del

territorio, si è fatta caricodi esplorare la questione,

riuscendo a offrire unavisione completa

dei possibili sviluppidel sistema integrato

0-6 anni.

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ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-814

vita aimcl’università e l’Assessorato regio-nale alla Pubblica istruzione.

In questo percorso, AntoniettaD’Episcopo, responsabile nazio-nale per la scuola dell’infanzia, haesplicitato i problemi e le pro-spettive di sviluppo presenti nelleproposte di legge, avendo come

punto di riferimento due indica-tori: la coerenza tra il dichiarato el’agito e la stabilità conseguenteal rapporto tra normativa e risor-se finanziarie.

Tra gli aspetti rilevati, riguar-do lo 0-3, i servizi educativi che

non dipendono piùdalla domanda indi-viduale, ma rispon-dono al diritto pri-mario di ogni bam-bino di essere accol-to in luoghi deputatiall’educazione e, ri-guardo la scuola del-l’infanzia, l’impor-tante prospettiva delsuperamento deglianticipi in ingresso,anche se resta apertoil problema dell’u-scita anticipata deibambini di cinqueanni iscritti alla pri-maria. Questo se-condo aspetto è sta-to ben delineato daGiovanna Criscionedirigente tecnicoU.S.R e dirigente.A.A.T.T. X Siracusae IX Ragusa, che harivendicato il ruolodella scuola dell’in-fanzia nelle Indica-zioni nazionali.

Nei diversi inter-venti, l’ispettriceCriscione e, in parti-colare, la prof.ssaTormarchio, ordina-ria di Pedagogia ge-nerale e sociale, Di-partimento di Scien-ze della formazione,università di Cata-nia, sono ritornatesulla futura forma-zione iniziale degli

educatori dei servizi 0-3 e sullaformazione in servizio trasversale,che dovrebbe coinvolgere educa-tori, docenti della scuola dell’in-fanzia, primaria e secondaria di1° grado nell’ottica della conti-nuità e nel rispetto delle fasced’età.

L’assessore regionale alla P. I,on Bruno Marziano, ha fornitointeressanti spunti di riflessionesul rapporto tra dispersione sco-lastica e frequenza della scuoladell’infanzia nella realtà siciliana.Secondo l’assessore le politiche ditransizione dovrebbero essere let-te a partire dall’esperienza preco-ce dei nidi e della scuola dell’in-fanzia; esperienza che influiscesul futuro e sull’orientamentodelle nuove generazioni. Ha,inoltre, confortato i docentiesprimendo la volontà di investi-re in Sicilia sul nuovo sistema dieducazione e istruzione dalla na-scita fino ai 14 anni.

Marina Ciurcina, presidenteprovinciale AIMC di Siracusa, haillustrato i caratteri generali del-l’Associazione, da sempre al ser-vizio della formazione del perso-nale docente e dirigente dellascuola. Significativa e interessan-te l’esperienza di “studio e ricercasugli ambienti di apprendimen-to” presentata dalla dirigente del-l’I.C. “Santa Venerina”, Marian-giola Garaffo, e dalla docenteFrancesca Morabito.

Grande è stata la partecipazio-ne ai seminari e l’entusiasmo deipresenti che si sono sentiti parte-cipi della riflessività associativa ehanno chiesto di proseguire apartire dal prossimo settembrequesto iter di confronto per con-tinuare insieme a ricercare solu-zioni e risposte più adeguate aibisogni della società, dei bambinie delle famiglie, con cui si rela-zionano quotidianamente.

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libri

ilMaestro luglio-agosto 2017 numeri 7-8 15

Lino PrennaSalire al cielo solcando la terraMeditazioni per il tempo ultimo1ª edizioneCollana Parole per lo Spirito,Edizioni San Paolo,Milano marzo 2017, pp. 128

“L a storia della salvezza è una storiadi liberazione. Cade davanti agli

occhi dell’uomo il miraggio e nello stes-so tempo l’incertezza del futuro, mentre gli rimane l’angosciadel presente. Lì, fra la consumazione quotidiana delle cose,Cristo verrà ancora, nell’irripetibile vicenda di ogni creaturaumana”.A partire da questo tema, dell’attesa di Dio e della liberazionedell’umano, pressante per il cristiano di ogni tempo e, ancorpiù per quello che vive l’oggi, Lino Prenna conduce il lettore inuna rimeditazione tanto profonda quanto evocativa del percor-so evangelico e cristiano, ben sapendo che il paradosso dell’esi-stenza credente sta proprio in quella croce che “leva le sue brac-cia al cielo, perché piantata nella terra”.Sono dunque offerte al lettore 42 brevi meditazioni, che ac-compagnano i grandi temi cristiani (dai giorni del parto dellaVergine, alla fatica della comprensione e dello scandalo nel mi-stero della Passione – splendide sono le intuizioni sulla figuradi Giuda –, alla sempre rinnovata invocazione della Parusia fi-nale, con il ritorno del “Figlio dell’Uomo” che viene a renderegiustizia), coniugati con le domande e le incertezze dell’oggi.Un libro per chi non smette di sperare anche in tempi difficili eche consigliamo a tutti coloro che, come noi, credono ferma-mente che c’è sempre dopo il buio della notte l’alba del giornodopo.

Cesare ScuratiL’innovazione nella scuolaPer la formazione degli insegnantiA cura di G. Biraghi,Introduzione di P. TrianiE.L.S. La Scuola,Brescia 2017, pp. 176

U n’antologia critica dei testi di unmaestro della pedagogia italiana,

Cesare Scurati, per proporre i tratti sa-lienti del suo pensiero alla riflessione di insegnanti, dirigentiscolastici e studenti universitari che si avviano all'insegnamento.L’educazione della persona, il curricolo, il rapporto con il terri-torio, l’autonomia scolastica e la formazione professionale sonole sezioni che compongono il repertorio di brani in cui il letto-re potrà ritrovare idee, suggestioni e suggerimenti che, conser-

vando ancora una freschezza propositiva, costituiscono unostrumento utile per la formazione iniziale e l’aggiornamento inservizio.I saggi critici – di Pierpaolo Triani, Graziano Biraghi, MicheleAglieri, Sonia Claris, Damiano Felini, Evelina Scaglia – accom-pagnano nelle letture, proponendo alcune chiavi interpretative:le origini del pensiero di Scurati, i tratti della sua idea di scuolae della professionalità dell'insegnante, i segni di futuro che, findalle origini del suo pensiero pedagogico, lo hanno spinto a ri-cercare nei media le linee di un continuo rinnovamento delsenso educativo della scuola.

G. Cerini e M. Spinosi (a cura di)Una bussola per le delegheI nuovi decreti legislativi. Testi integrali- Commenti - Schede di sintesiTecnodid Editrice,Braciliano (SA), pp. 256

I l complesso delle innovazioni delsistema scolastico italiano che van-

no sotto il nome di “Buona scuola”,dopo l’approvazione e la prima attua-zione della Legge 107/2015, trova ora un nuovo punto d’ap-prodo nella emanazione di otto decreti legislativi, approvati dalGoverno il 13 aprile 2017. Si tratta di provvedimenti aventi forza di legge, in virtù delladelega contenuta nella Legge 107, che riguardano aspetti rile-vanti della vita della scuola: si va dal sistema integrato “zerosei”all’istruzione professionale, dalle norme in materia di diritto al-lo studio a quelle relative alla valutazione degli allievi, dalla ri-visitazione delle modalità dell’inclusione scolastica a una rifor-ma profonda della formazione iniziale dei docenti, dal rilanciodella cultura umanistica e artistica fino alla regolamentazionedelle scuole italiane all’estero. Il libro contiene i testi integrali degli otto decreti legislativi,corredati di analisi e commenti curati da valenti autori edesperti delle materie interessate.Schede di sintesi e quadri sinottici consentono di orientarsi nelcorpus dei decreti, rintracciandone i contenuti essenziali, men-tre ulteriori schemi rimandano ai prossimi provvedimenti (re-golamenti e decreti) necessari per dare compiuta regolazione al-le novità legislative.Il volume rappresenta il seguito ideale di “Una mappa per lariforma” curata dagli stessi autori e si avvale del collaudato ap-porto degli esperti del gruppo redazionale Tecnodid (Reperto-rio normativo, Notizie della Scuola, Voci, Scuola7.it).Contributi di: Sergio Auriemma, Antonia Carlini, GiancarloCerini, Paola Di Natale, Nilde Maloni, Gianna Prapotnich,Angelo Prontera, Paola Serafin, Mariella Spinosi, Maria TeresaStancarone.

Page 16: MENSILEdell’AIMC-A M il aestro il Maestro.pdf · Maestro POS TE ITA LIA NE SPA SPEDI ZIONE IN AB BONAMENTO POS TALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1