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Sommario 1 OTTOBRE/DICEMBRE 2009 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTM PUBBLICIZZA LA TUA AZIENDA SU M.T.M. TROVEREMO IL MODO DI FAR CRESCERE LA TUA ATTIVITÀ Le associazioni NON-PROFIT avranno sempre da M.T .M. la possibiità di ricevere un servizio gratuito per i loro annunci. Infine daremo ampio spazio al malato che volesse esprimere le sue impressioni sulla rivista, i suoi suggerimenti. ABBONAMENTI Abbonamento per 4 numeri di 10,00: tramite versamento sul c/c postale 57939852 intestato alla Medical Team s.r.l. Via Ippolito Nievo, 61 00153 Roma. Bonifico postale: ABI 7601-CAB 03200. Oppure Banca di Roma c/c n° 3281-54-ABI 03002-CAB 05003 I dati inviati saranno trattati secondo l’informativa legge 675/96 [tutela dei dati personali] Odontoiatria Caso report: overdenture su paziente in terapia con bifosfonati per il trattamento dell’osteoporosi Piante medicinali in fitoterapia Le piante si sono rivelate le uniche risorse medicamen- tose che l’uomo abbia potuto utilizzare per quasi tutto il percorso della sua storia 5 18 Fitoterapia Storia e percorsi della cura con le piante. Fin dalla preistoria l'uomo si è servito delle piante, la forma più arcaica di medicamento e di cibo 36 Alimenti per la salute L'uso delle erbe come rimedio naturale risale a tempi antichissimi, quando le piante erano la principale forma di cura pressotutti i popoli 24 PER LA TUA PUBBLICITÁ 065813375 Fax 065882332 e-mail: [email protected] L’immagine in copertina Incontro tra medicine IL PERSONAGGIO 3 L’odontoiatria per la promozione dell’uomo di N. Alborino ODONTOIATRIA 5 Caso report: overdenture su paziente in terapia con bifosfonati per il tratta- mento dell’osteoporosi di E. Raimondo e L. Montella 8 Malattia gengivale di E. Raimondo e L. Montella CONGRESSO 10 Evento di successo a San Marino a cura di A.s.o.m. RICERCA SCIENTIFICA 15 News ricerca scientifica a cura di R. Raimondo 16 Letti per voi a cura di F. De Carlo 17 News disabilità a cura di M. Caroti DIBATTITO 18 Piante medicinali in fitoterapia a cura di Società Italiana di Fitoterapia 20 La saggezza degli alberi di C. Carloni 22 Le piante officinali, tra scienza e tradizione di Vincenzo Pitaro 24 Alimenti per la salute a cura della redazione L’ANGOLO 28 La medicina “non convenzionale” e la normativa di riferimento di G. Pellettieri 30 Il premio Nobel per le scienze economiche di A. Di Majo VETERINARIA 29 Fitoterapia in veterinaria di C. Di Bari GARANTE PRIVACY 31 Notizie dal Garante a cura della redazione SOCIALE 32 Quali sono le mosse di una pedina diversa? di R. Porco 33 Il XVº Congresso Nazionale SIOH 34 Mediazione familiare: l’esperienza del centro per la fa- miglia “La casetta” di M. Gioscia 35 Il calendario 2010 Gioca con me! Dell’ Associazio- ne S.ol.co. Onlus a cura della redazione M.N.C. 36 Fitoterapia: storia e percorsi della cura con le piante del Prof. Dott. S. Bardaro 38 I fitoestrogeni nella menopausa del Prof. V. Aloisantoni, Prof. U. Cavicchia, Dott.ssa N. Gugliotti 40 Il potere del té verde di M. Bufalini LETTERE 41 La televisione: prezioso strumento o cattiva maestra di L. S. Trezzini 41 Poesie di C. Rughetti INTERVISTA 42 Intervista a Paul Pennisi di S. Fumaria MUSICA 43 Ozric tentarle The Yumum Tree di L. Sessa MOSTRE 44 Le vie dell’arte di O. De Caro

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OTTOBRE/DICEMBRE 2009 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTM

PUBBLICIZZA LA TUA AZIENDA SU M.T.M. TROVEREMO IL MODO DI FAR CRESCERE LA TUA ATTIVITÀ

Le associazioni NON-PROFIT avranno sempre da M.T.M. la possibiità di ricevere un serviziogratuito per i loro annunci. Infine daremo ampio spazio al malato che volesse esprimere lesue impressioni sulla rivista, i suoi suggerimenti.

ABBONAMENTI Abbonamento per 4 numeri di 10,00€: tramite versamento sul c/c postale 57939852intestato alla Medical Team s.r.l. Via Ippolito Nievo, 61 00153 Roma.Bonifico postale: ABI 7601-CAB 03200.Oppure Banca di Roma c/c n° 3281-54-ABI 03002-CAB 05003I dati inviati saranno trattati secondo l’informativa legge 675/96 [tutela dei dati personali]

OdontoiatriaCaso report: overdenturesu paziente

in terapiacon bifosfonati

per il trattamentodell’osteoporosi

Piante medicinali in fitoterapiaLe piante si sono rivelatele uniche risorse medicamen-tose che l’uomo abbia potutoutilizzare per quasi tuttoil percorso della sua storia

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18

FitoterapiaStoria e percorsi della cura con le piante.Fin dalla preistoria l'uomosi è servito delle piante,la forma più arcaica di medicamento e di cibo

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Alimenti per la saluteL'uso delle erbe come rimedionaturale risale a tempiantichissimi, quando le pianteerano la principale formadi cura pressotutti i popoli

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PER LA TUA PUBBLICITÁ065813375Fax 065882332e-mail:[email protected]

L’immagine in copertina Incontro tra medicine è stata realizzata da Mauro Seria IL PERSONAGGIO3 L’odontoiatriaper la promozione dell’uomodi N. Alborino

ODONTOIATRIA5 Caso report: overdenturesu paziente in terapiacon bifosfonati per il tratta-mento dell’osteoporosidi E. Raimondo e L. Montella8 Malattia gengivaledi E. Raimondo e L. Montella

CONGRESSO10 Evento di successo a San Marinoa cura di A.s.o.m.

RICERCA SCIENTIFICA15 News ricerca scientificaa cura di R. Raimondo16 Letti per voia cura di F. De Carlo 17 News disabilitàa cura di M. Caroti

DIBATTITO18 Piante medicinaliin fitoterapia a cura di Società Italiana di Fitoterapia20 La saggezza degli alberidi C. Carloni 22 Le piante officinali, tra scienza e tradizionedi Vincenzo Pitaro 24 Alimenti per la salutea cura della redazione

L’ANGOLO28 La medicina“non convenzionale” e la normativa di riferimentodi G. Pellettieri30 Il premio Nobel per le scienze economiche di A. Di Majo

VETERINARIA29 Fitoterapia in veterinariadi C. Di Bari

GARANTE PRIVACY31 Notizie dal Garante a cura della redazione

SOCIALE32 Quali sono le mosse di una pedina diversa? di R. Porco33 Il XVº Congresso Nazionale SIOH 34 Mediazione familiare: l’esperienza del centro per la fa-miglia “La casetta” di M. Gioscia35 Il calendario 2010 Gioca con me! Dell’ Associazio-ne S.ol.co. Onlus a cura della redazione

M.N.C.36 Fitoterapia: storia e percorsidella cura con le piantedel Prof. Dott. S. Bardaro38 I fitoestrogeninella menopausa del Prof. V. Aloisantoni, Prof. U. Cavicchia, Dott.ssa N. Gugliotti40 Il potere del té verdedi M. Bufalini

LETTERE41 La televisione: preziosostrumento o cattiva maestradi L. S. Trezzini41 Poesie di C. Rughetti

INTERVISTA42 Intervista a Paul Pennisidi S. Fumaria

MUSICA43 Ozric tentarle The Yumum Tree di L. Sessa

MOSTRE44 Le vie dell’arte di O. De Caro

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MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE OTTOBRE/DICEMBRE 2009

BUIO. L’IMMENSITÀ E TANTO BUIO. Anche il nostrosole perde la sua luce nell’infinito. In questaoscurità assoluta tutto diventa piccolo. Pic-cola una galassia, piccoli i nostri pianeti, lanostra terra. Tutto diventa relativo o scom-pare. Vibrazioni , armonie, concerti di suonieterni senza suonatori. Non confini, non li-miti, ma buio. In questo scenario di incantoin cui tutto evolve in logiche d’Autore la vitaè il movimento, la trasformazione. E ci sonoanch’io, Un uomo. Ancora più piccolo di tut-to il resto e penso. Mi muovo anch’io, mi tra-sformo, e rifletto. Ho la natura come salotto,con i suoi tramonti, un cigno sul lago, uncampo di girasoli, ghiacciai spigolosi cheraggiungono il cielo. Una giraffa che allungail suo collo per strappare le verdi foglie. Unleone che rincorre la preda, nel manto rossodella savana l’elefantino si aggrappa alla co-da della mamma. Tanti uccelli macchiano ilrosso che invigorisce l’orizzonte. Stelle bril-lano nel presepe divino. Un ramo secco ac-

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e n A cura della Medical Team s.r.l. Partita I.V.A. 02418140782

Sede legale: Largo Mattia Preti,587027 Paola [Cosenza]tel. 0982.582208

Sede romana: Via Ippolito Nievo, 6100153 Romatel. 06.5813375Fax 06.5882332

E-mail: [email protected]@mtmweb.it

Sito internet: www.mtmweb.it

DIRETTORE RESPONSABILEDott. Eugenio Raimondo [ [email protected] ]Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine Regionale del Lazio, tessera nª 118906

EDITOREMedical team s.r.l.

COORDINATORE REDAZIONALEColette

COMITATO SCIENTIFICO Daniela Concolino, Maria Immacolata Macioti,Nino Marrazzita, Giovanni Pellettieri, Enrico Pugliese

COMITATO SCIENTIFICO MEDICINE NON CONVENZIONALIDott. Salvatore Bardaro

TECNOLOGIE E PRODUZIONELuca Raimondo [[email protected]]

COLLABORATORINicoletta Alborino, Salvatore Bardaro, Mirella Bufalini,Monica Caroti, Francesca DeCarlo, Olimpia De Caro,Serena Fumaria, Antonio Di Majo, Giovanni Pellettieri, Romana Raimondo

AUTORI DEGLI ARTICOLI DI QUESTO NUMEROV. Aloisantoni, C. Carloni, U. Cavicchia, D. Concolino, C. Di Bari, M. Gioscia, N. Gugliotti, L. Montella, V. Pitaro, R. Porco, L. Sessa

RESPONSABILE SEGRETERIA DI REDAZIONERoberta Mandarino

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONEMarisa Puglisi [[email protected]]

WEB MASTERDomenico Vetere

STAMPAAtena s.r.l. Via di Val Tellina,47 00151 Roma

Autorizzazione del Tribunale di Roma nº 215/2002 del 9/5/2002

Iscrizione Reg. Naz. della Stampa-R.O.C.

Questo periodico è associato

all’Unione Stampa Periodica Italiana

MTM

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UN CONCERTOPER DIO

compagna il ruscello. Sassi raccontano le ge-sta degli eroi, come poesia rende immorta-le. Ci sono anche io acuto spettatore e miemoziono. Altri scenari confondono le bel-lezze. Uomini che si affannano e che corro-no distratti. Cercano le coccole mancate neldolore e nelle violenze del loro corpo, o il se-no della madre nella donna che posseggonofurtivamente. Delitti senza moventi, madri che affondonolame nei cuoricini indifesi. Cassonetti, fuga-ci prigioni di neonati e donne che non sa-ranno mai mamme. E mentre tutto scorre iopenso. Penso e sono vivo. Ed ogni tanto guar-do tutto dall’universo e così divento piccoloe umile. Cerco il senso negli altri, e mi emo-ziono. Un compositore scrive la sua musicama ha bisogno di uno strumento per ascol-tare la sua melodia. La nostra anima com-pone il suo brano cercando le sue note dal-la nostra vita. Così le note intime dell’animaaggraziano gli eterni suoni n

EUGENIO RAIMONDO

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I la società. Alcuni anni fa, per rispondere con-cretamente, è stata fondata, ad iniziativa deiGruppi di Volontariato Vincenziano, l’asso-ciazione ONLUS Solidarietà Vincenziana, cheha dato origine al Centro Odontoiatrico in-titolato allo scomparso G. Menichelli.Racconta la fondatrice del Centro ed attua-le presidente signora Laura Bruno Ugolini, inun rapporto già pubblicato, di aver avutouna sorta di intuizione provvidenziale:«Mohamed e Pietro erano sul ciglio del mar-ciapiede, poco distanti da un centro di ac-coglienza, intenti a frantumare con un sassoun panino con mortadella: al mio interessa-mento hanno risposto con un sorriso mo-strando la bocca priva di denti; fu un segna-le: in quel momento, e loro non lo saprannomai, germogliò in me l’idea di un nuovo ser-vizio di volontariato necessario ed urgenteper tanti altri fratelli in difficoltà, come loro,gli ultimi». Scopo del centro è innanzituttoresponsabilizzare i pazienti all’importanzadel cavo orale, visto non come un sistema ase stante, ma come espressione dell’essereumano nella sua finalità.È fondamentale donare qualità anche a

GRUPPI DI VOLONTARIATO VINCENZIANO di Roma[G.V.V.] vanno sempre maggiormente qualifi-candosi in una duplice direzione, da una par-te l’azione del pronto intervento immediato inrisposta ai bisogni più urgenti, dall’altra quel-la a lungo termine in collaborazione con glienti pubblici del territorio e privati, per ri-muovere le cause che generano povertà.Questo avviene secondo una comprensioneampia della povertà e dei bisogni conseguen-ti, intendendo per povertà non solo la man-canza di denaro, ma anche di salute, di lavo-ro, la solitudine affettiva, l’assenza di relazio-ni, gli handicap fisici e mentali, le sventure fa-miliari e tutte le frustrazioni che provengonodalla incapacità di integrarsi nel gruppoumano più prossimo e che ostacolano la loropromozione che ci sta tanto a cuore.Per rispondere ad esigenze così complesse,è evidente che la formazione dei volontari èil presupposto indispensabile per ogni azio-ne organizzata, continuativa e competente.Tale formazione avviene attraverso corsi econvegni con aggiornamenti culturali, tec-nici e spirituali da parte di docenti specifi-camente competenti. Lo scopo è quello diformulare nuove risposte alle sofferenze,adattando i mezzi all’evolversi dei tempi del-

Solidarietà VincenzianaCentro odontoiatrico

Padre Giuseppe MenichelliVia Virginio Orsini, 1-Roma

Tel. 063240272Per appuntamento telefonico:

dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00

Per contributi:Associazione Solidarietà

VincenzianaBanca del Fucino-Agenzia H

Via U. De Carolis, 86/DC. C. N. 2652/3 RomaCAB 03202 ABI 3124

IBANIT07J0312403202000000026523

L’ODONTOIATRIAPER LA PROMOZIONE DELL’UOMOIntervista a Laura Bruno Ugolini

Presidente dell’Associazione di Volontariato “Solidarietà Vincenziana”di NICOLETTA ALBORINO

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Odontoiatria SocialePer: Invalidi civili al 100% - Pazienti oncologici - Pazienti con patologie a rischio Pensionati - Impiegati - Famiglie a basso reddito - Studenti universitariExtracomunitari con regolare permesso di soggiorno a basso reddito

La MEDICAL TEAM srl, dal marzo 2008 offre un servizio di odontoiatria socialemediante il quale le fasce “deboli” potranno usufruire di prestazioni odontoiatriche economicamente convenienti ma di immutata qualità.

Contattando il numero 06-5813375si stabilirà un appuntamento per una visita gratuita.

Via Ippolito Nievo, 61 00153 Roma

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quelle persone che per motivi diversi nonpossono permettersela, non solo dal punto divisto estetico e funzionale ma anche psico-logico, attraverso la valorizzazione dell’inte-ra persona ed il miglioramento del propriostatus vivendi attuale e futuro nella consa-pevolezza che tutti gli organi e le funzione delcorpo sono strettamente collegate fra loro.Il Centro odontoiatrico, che svolge un servi-zio completamente gratuito è stato creato nel1996 ed aveva la sua prima sede nel quartie-re romano di Trastevere. Successivamente,nel 2001 la sede è stata ampliata, in rapportoal sempre maggior numero di richieste di cu-re ed opera attualmente nel quartier Prati invia Virginio Orsini 1 in locali messi gratuita-mente a disposizione dalle suore di SantaMarta. Nel complesso operano a titolo vo-lontario e gratuito 22 medici dentisti, 3 ferri-sti, 2 igienisti, 3 odontotecnici, 10 segretarie,in parte dedicate all’accoglienza dei pazien-ti che hanno difficoltà di lingua e di orienta-mento nelle cure da intraprendere. Il servizioimpegna ogni anno circa 16.000 ore di lavo-ro su 1.200 pazienti che sono tutti indigenti ecomunque privi di assistenza sanitaria.Le prestazioni riguardano soprattutto igienee prevenzione conservativa, endodonzia,chirurgia orale, protesi mobile, prevenzioneed ortodontia dei bambini: proprio questi ul-timi vengono particolarmente seguiti per of-frire loro una prevenzione accurata in rap-porto con la crescita.Come primo intervento viene praticata l’i-giene orale seguita da una anamnesi ed unaserie di ortopanoramiche radiografiche, do-podiché si praticano gli interventi successivinecessari, fino ad una applicazione di prote-si dentaria, quando necessario [420 nel 2008].Le limitate disponibilità di risorse economi-che, rispetto al numero delle prestazioni ef-fettuate sono totalmente impiegate per l’ac-

quisto e il rinnovo delle indispensabili strut-ture e per il materiale di cura.Il Centro, rileva infine la presidente, è assaipreoccupato per la situazione sanitaria deisenza fissa dimora, degli immigrati senzapermesso di soggiorno e di uomini e di don-

ne che fanno uso di droghe. Per questo vo-gliono essere al servizio degli “ultimi” ed af-fermano con Padre G. Menichelli che «i po-veri non ci domandano di andarli a raggiun-gere nella loro miseria, ma aiutarli ad uscir-ne dignitosamente» n

L’ODONTOIATRIASOCIALE IN ITALIA

In Italia, dal 1999 al 2002, circa 1 milione e 600mila persone hanno smesso di andare daldentista. La percentuale della popolazione ita-liana che va almeno una volta l’anno dal den-tista è scesa dal 34 al 31 per cento, uno deipiù bassi tassi dell’Europa occidentale.L’assistenza odontoiatrica in Italia è prevalen-temente fondata sull’assistenza privata. Unmodello che negli anni, pur avendo migliora-to la salute orale di una buona parte della po-polazione, limita gli accessi alle fasce socialipiù deboli e non favorisce una cultura dellaprevenzione. L’odontoiatria Pubblica in Italianon serve la maggioranza della popolazione:

1. Questo è dovuto sia alla mancanza di stru-menti appropriati per la razionalizzazione deiservizi a livello territoriale, sia alla scarsità del-le risorse allocate per l’odontoiatria.2. Un’indagine del Censis nel 2003 ha stabi-lito che il 70,5% degli italiani non si è mai ri-volto a un servizio di odontoiatria pubblica.3. “L’elevato costo è la prima barriera per l’ac-cesso alle cure orali, insormontabile per mol-ti cittadini”, che diventano coscienti del biso-gno delle cure “soprattutto nel momento del-l’emergenza, dopo essersi trascurati a causadei costi elevati. Essi ignorano, per lo più, lapossibilità di prevenire la patologie orali e ipossibili trattamenti minimi”.

Scopo del centroè innanzitutto

responsabilizzare i pazientiall’importanza del cavo orale,visto non come un sistema

a se stante, ma comeespressione dell’essereumano nella sua finalità

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di EUGENIO RAIMONDO di LUIGI MONTELLA OdontoiatraDirettore scientifico

CASO REPORT:OVERDENTURESU PAZIENTEIN TERAPIACON BIFOSFONATIPER IL TRATTAMENTODELL’OSTEOPOROSIIBIFOSFONATI, SVILUPPATI NEL XIX ° SECOLO, solo negli anni 60

cominciarono ad interessare il mondo medico scientifi-co per sperimentazioni in relazione a patologie del me-tabolismo osseo. Oggi trovano largo impiego oltre che in campo oncolo-gico, nel trattamento di disturbi metabolici.Dal 1996 infatti, grazie ai risultati di uno studio [FIT], pre-sentati al congresso mondiale dell’osteoporosi vengonoutilizzati nella profilassi dell’osteoporosi che insorge nel-le donne in seguito alla menopausa. Ancora non è deltutto chiaro quale sia il loro meccanismo d’azione e nep-pure quali siano esattamente le cellule bersaglio, ma esi-ste un’ ipotesi attualmente considerata valida, che spie-ga il meccanismo d’azione di questi farmaci.I bifosfonati sono indirettamente responsabili dell’au-mento di densità ossea grazie all’inibizione degli osteo-clasti. In caso di danno osseo, gli osteoclasti reclutati dal-le sostanze che si liberano dal sito del danno, rimuovo-no il tessuto danneggiato e vanno in apoptosi, stimo-lando il reclutamento degli osteoblasti che, a loro volta,si occupano di rigenerare le strutture tissutali danneg-giate e digerite dagli osteoclasti. In questo modo si chiu-de il cerchio del meccanismo noto come: “rimodella-mento”; I bifosfonati interferiscono con questo mecca-nismo interrompendo l’azione osteoclastica.La questione bifosfonati investe il mondo odontoiatricoin seno alla possibile relazione esistente tra l’uso di que-sti farmaci e l’insorgenza di osteonecrosi dei mascella-ri. A partire dal 2002, si trovano in letteratura articoli cheparlano di questa patologia e nel 2003 Wang e i suoi col-laboratori, per primi, pubblicano un articolo che de-scrive tre casi di ONM in pazienti che facevano chemio-terapia contro le metastasi ossee.Il crescente numero di pubblicazioni a riguardo [tutticasi report] porta nel 2005 la food and drugs admini-stration statunitense a lanciare un allerta mondiale. InItalia enti, associazioni, quotidiani e show televisivis’interessano alla diatriba e nel 2006, sulla gazzetta uf-ficiale, viene pubblicato un aggiornamento in cui siesortano gli specialisti in odontoiatria a prestare mol-ta attenzione riguardo le terapie chirurgiche da effet-tuare su questi pazienti.Revisionando la letteratura, si può dire che su 368 casi diosteonecrosi, associate ad uso di bifosfonati, i risultati di-mostrino come a fronte di un alto pericolo di insorgen-za di questa malattia per pazienti che fanno uso endo-venoso del farmaco [94%] a causa di problemi metasta-tici, la percentuale investa un numero veramente esiguodi pazienti che invece usano i bifosfonati per os nel trat-tamento preventivo dell’osteoporosi [4,8%].Inoltre dai risultati di altri studi pubblicati su famose ri-

viste scientifiche [Annals of Internal Medicine, maggio2006], il numero di osteonecrosi dei mascellari di pa-zienti che fanno uso di alendronato è di 0,7 pz su 100.000trattate per anno.Ovviamente questo non vuol dire che l’ONM sia una com-plicanza impossibile, ma solo che la bassa percentualedi casi con la quale possa verificarsi non può esser con-siderata una controindicazione alla possibilità di ricor-rere a terapia implantare, quand’essa sia ritenuta possi-bile dopo un’attenta analisi del caso clinico.Nel 2004 giunge alla nostra attenzione la paziente S.P. dianni 67, le cui condizioni di salute generale sono so-stanzialmente buone.

OdontoiatriaOdontoiatria

I bifosfonati sono indirettamente responsabilidell’aumento di densità ossea grazie all’inibizione degli osteoclasti. In caso di danno osseo, gli osteoclasti reclutati dalle sostanze che si liberano dal sito del danno, rimuovono il tessuto danneggiato e vanno in apoptosi, stimolandoil reclutamento degli osteoblasti che, a loro volta, si occupano di rigenerare le strutture tissutali danneggiate e digerite dagli osteoclasti. In questo modo si chiude il cerchio del meccanismo noto come: “rimodellamento”; I bifosfonati interferisconocon questo meccanismo interrompendol’azione osteoclastica

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All’anamnesi la paziente indica una lieveipertensione, controllata farmacologica-mente, ed una tendenza alla fragilità ossea,indotta da uno stato di osteoporosi post-me-nopausale, trattata con alendronato per viaorale.All’esame obiettivo si evince una parzialeedentulia superiore ed inferiore, con ab-bondante presenza di tartaro e compromis-sione parodontale degli elementi dentari re-sidui [Foto 1].La condizione clinica determina grave disa-gio per la paziente non solo funzionale, maanche negli scambi sociali.Dal piano di trattamento preliminare, in cuisi sono eseguite terapie d’igiene professio-nale ogni tre settimane, la paziente ha di-mostrato grande motivazione nel manteni-mento domiciliare dei risultati ottenuti e nel-la precisione con cui ha seguito gli appunta-menti.Seguendo le indicazioni della letteratura in-ternazionale nel piano terapeutico, si è ten-tato di salvare gli elementi residui senza ri-correre a terapie di chirurgia parodontale.Sono stati eseguiti splintaggio degli elemen-ti residui, e manovre parodontali non inva-sive di scaling e root planing ogni 3 mesi, mala compromissione parodontale è risultatatroppo avanzata e, dopo circa un anno dal-la presa in carica del paziente, si è dovuto ri-correre alla chirurgia estrattiva, previa tera-pia antibiotica.Effettuate le estrazioni dopo un periodo difollow up di 8 mesi viste le buone condizio-ni di salute generale ed ossea [Foto 2] e i da-ti rilevati dalla letteratura; dopo aver oppor-tunamente informato la paziente sulle pos-sibili complicanze che tale terapia avrebbecomportato abbiamo optato per l’esecuzio-ne del trattamento implanto-protesico.A 5 fixture[Foto 3] inserite nel mascellare è

Foto 1Situazione inizialeFoto 2L’esito prognosticoosseo dopo l’estrazionechirurgica degli elementiresidui è positivo ad 8mesi.Foto 3Gli impianti eseguiti nel-l’arcata superiore vengo-no collegati medianteuna barra alla quale siaggancia la protesi.Foto 4Protesi superioreFoto 5Controllo ad un annoFoto 6Controllo ad unanno/sorriso

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stata agganciata un protesi totale[Foto4]senza ritenzione palatina, la paziente è sta-ta sottoposta a controlli radiografici dopo unmese e successivamente con cadenze tri-mestrali. Ad un anno di distanza lo stato disalute orale della paziente è ottimo così co-me quello generale, e l’osteointegrazionedelle fixture risponde ai requisiti di stabilitàprimaria richiesti dalla letteratura interna-zionale.In conclusione e visti i risultati ottenuti ad unanno di distanza dal carico della protesi,[Fo-to 5] il risultato del nostro caso report è il se-guente: analizzato bene il caso clinico, se lecondizioni generali consentono la chirurgia,considerato il rapporto rischio/beneficio, tral’insorgenza di un osteonecrosi mascellare,nel paziente che fa uso di bifosfonati per os ela possibilità di ottenere un netto migliora-mento della qualità della vita, è opportunoeseguire terapia implantoprotesica.[Foto 6] n

BIBLIOGRAFIA

A review of the literature on osteonecrosis of the jaw in pa-

tients with osteoporosis treated with oral bisphosphona-

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nical therapeutic 2007 Aug;29[8]:1548-58. Pazianas M,

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The oncologist 2009 Nov 8. [Epub ahead of print] Palaska

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Bollettino dell’informazione sui farmaci 2005

Oral bisphosphonate-induced osteonecrosis: risk factors,

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treatment. Journal of oral and maxillofacial surgery 2008

Jun;66[6]:1320-1 American Society for Bone and Mineral

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IPROCESSI INFIAMMATORI a carico del parodontosono prevalentemente associati a meccani-smi distruttivi del legamento parodontale,esistono flogosi gengivali tuttavia, indotteprincipalmente dalla placca dentaria, nonnecessariamente associate a danni che siestendono fino al compartimento osseo o allegamento. Questo articolo si occupa dielencare e descrivere i differenti tipi di in-fiammazione gengivale, escludendo le for-me specifiche associate a parodontite di-struttiva, per cui verranno discusse le mani-festazioni cliniche che si verificano a livellogengivale in seguito ad un eccessivo accu-mulo di detriti batterici, tipici della superfi-cie dentale, ma non gengivale profonda. Se-gni clinici tipici di infiammazione gengivalesono: tumefazione, Arrossamento, Sangui-namento, Ulcerazione. Sulla base di tali se-gni la gengivite viene classificata in lieve, me-dia e grave: Gengivite lieve, si manifesta conuna tumefazione localizzata dei tessuti gen-givali. L’arrossamento è poco evidente, l’a-spetto a buccia d’arancia è ancora visibileanche se, in minima parte, ed il sanguina-mento al sondaggio è scarso; Gengivite me-dia, si manifesta con un evidente arrossa-mento delle gengive, edema, perdita dell’a-spetto a buccia d’arancia e sanguinamentoal sondaggio; Gengivite grave, si manifestacon un significativo edema dei tessuti gen-givali, forte sanguinamento, iperplasia, per-dita dell’ aspetto a buccia d’arancia e, tal-volta, ulcerazioni nelle aree interdentali.

GENGIVITE DA ACCUMULO DI PLACCA È la gengiviteclassica, dovuta ad eccessivo accumulo diplacca batterica. Chiunque, astenendosicompletamente dalla detersione quotidianadei denti, sviluppa una gengivite di questo ti-po in venti giorni. Può essere “localizzata” asingoli o gruppi di elementi dentari o “gene-ralizzata” ad entrambe le arcate; i pazientipossono lamentare sanguinamento duran-te l’uso dello spazzolino e/o alitosi. Non esi-ste un dolore tipico, sebbene siano stai ri-portati casi di dolenzia durante le manovredi igiene domiciliare. È senza dubbio im-portante sottolineare la reversibilità deimeccanismi sopracitati che, all’allontana-mento della causa, regrediscono sponta-neamente [Tabella1].Possono poi essere presenti fattori aggra-vanti o inducenti la gengivite, sia di tipo lo-cale che generale. I fattori locali, che agisco-

no principalmente a livello focale, sono:• anomalie dentarie [perle dello smalto 1,1%

- 5,7% dei molari, Loh 1980], • ricostruzioni dentali con margini mal po-

sizionati [Foto 1], se i margini di una rico-struzione presentano gradini o deformitàdi superficie diventano sito di accumulobatterico.

• fratture radicolari.

Esistono anche fattori generali che, non so-lo sono associati all’insorgenza di gengivite,ma che possono influenzarne il decorso.

GENGIVITE SU BASE ORMONALE Sono un gruppo digengiviti ad alta incidenza, determinate daun sovraccarico ormonale estro-progestini-co. Sono distinte in gengivite premestruale,puberale e gravidica: - Associata al ciclo mestruale In letteratura sonopresenti articoli che associano lesioni emor-ragiche di colore rosso intenso prima dell’i-

nizio delle mestruazioni ma, secondo studipiù moderni, le variazioni rilevabili a livelloclinico, non sembrano essere in relazione alciclo mestruale.- Associata alla pubertà Anche in questo caso so-no imputati responsabili gli squilibri ormo-nali. I cambiamenti a carico della gengiva so-no considerati aspecifici e i più comuni so-no i cambiamenti di colore, contorno e san-guinamento dopo lieve stimolazione. Per ladiagnosi Mariotti [1999] ha proposto di far ri-ferimento a valori ormonali soglia:• estradiolo ≥26 pmol/l per le ragazze• testosterone ≥8,7 nmol/l per i ragazzi.- Associata alla gravidanza Durante la gestazione,le alterazioni dei livelli di alcuni ormoni en-dogeni, come gli androgeni, gli estrogeni, ilprogesterone, determinano una risposta lo-calizzata esagerata dell’ospite. Questa ano-mala risposta gengivale si osserva soprat-tutto durante il secondo trimestre e regre-disce dopo il parto. Caratteristicamente, a li-

OdontoiatriaOdontoiatria

MALATTIA GENGIVALE

TABELLA 1ALTERAZIONI CLINICHE COMUNI NELLA TRANSIZIONE DA STATO DI SALUTE DELLA GENGIVA A GENGIVITE.L’ESPOSIZIONE DEI TESSUTI ALLA PLACCA DENTALE, INFATTI, PRODUCE UNA SERIE DI ALTERAZIONI INFIAMMATORIE GENGIVALI CARATTERISTICHE

COLORE

DIMENSIONI

FORMA

CONSISTENZA

TENDENZA AL SANGUINAMENTO

Rosa Pallido

Gengiva Papillare negli spazi interdentali.Gengiva Marginale a lama di coltello con

gli elementi dentari.Profondità del solco <3 mm

Festonature nelle aree marginali che siergono a picco nelle aree interdentali

Salda

Assenza di sanguinamento ad un normale sondaggio

Rossastro/Rosso, Bluastro

Gonfiore sia in direzione buccale che lin-guale. Formazione di una pseudo tasca

L’edema che rigonfia i tessuti marginali epapillari determina una perdita della for-

ma a lama di coltello.Il gonfiore marginale provoca

una festonatura meno accentuata

Soffice; Formazione di fossette indottedalla pressione delle dita a causa

della presenza di edema

Sanguinamento al sondaggio

GENGIVA NORMALE GENGIVITE

Fig 2Fig 1

di EUGENIO RAIMONDO e di LUIGI MONTELLA

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OdontoiatriaOdontoiatria

vello dei tessuti gengivali prossimali, si puòverificare l’insorgenza di una lesione gra-nulomatosa altamente vascolarizzata, co-nosciuta con il nome di “Epulide Gravidi-ca”[Fig 1].

MALATTIE SISTEMICHE Esistono evidenze scienti-fiche che associano il diabete a forme più omeno gravi di infiammazione dei tessutigengivali profondi [parodontite]. Non esisteinvece accordo internazionale riguardo uncollegamento tra diabete e gengivite. Cam-biamenti a carico delle gengive invece, sievincono soprattutto a livello di altre pato-logie; la leucemia mieloide acuta, ad esem-pio, sembra esser associata con variazioni diconsistenza, aspetto e colore della gengiva,non necessariamente associate all’accu-mulo di placca dentale. Anche un sanguina-mento gengivale persistente può esser asso-ciato a un trombocitopenia [diminuzionedel numero di piastrine] causata ad esempioda una leucemia.

FARMACI Alcuni farmaci di uso comune, pre-dispongono ad una crescita anomala dellagengiva [Fig 2]: • la sodio fenitoina o epinutina, un anticon-

vulsivante impiegato nel trattamento del-l’epilessia,

• la ciclosporina A, un agente immunosop-pressore usato per evitare il rigetto dei tes-suti trapiantati e in caso di psoriasi grave,

• i calcio-antagonisti, come la nifedipina,farmaci usati nel trattamento dell’iperten-sione.

L’accrescimento dei tessuti gengivali asso-ciato a questi farmaci può essere più comu-ne nella regione anteriore della bocca e pos-sono risultare più suscettibili gruppi di sog-getti in età giovane.

GENGIVITE DESQUAMATIVA La gengivite desqua-mativa non è una patologia infiammatoriada accumulo di placca bensì una gengivo-patia, di possibile natura autoimmune, as-sociata a patologie dermatologiche, taloralocalizzate anche alle labbra, o a menopau-sa. Si manifesta con arrossamento gengiva-le, macchie e desquamazione epiteliale. Iltessuto assume un aspetto grigio-biancastroe le aree desquamate formano una pseudo-membrana facilmente asportabile, con co-pioso sanguinamento sottostante. La causadi tale gengivite è tutt’ora non chiara.

GENGIVITE ULCERATIVA NECROTIZZANTE Una formaparticolare di gengivite è la GUN, definita co-me un infezione acuta, a volte ricorrente del-le gengive, caratterizzata da insorgenza ra-pida di dolore gengivale, necrosi gengivaleinterdentale e sanguinamento [Rowland,1999]. Tale forma di gengivite è piuttosto in-frequente [Loesche e coll., 1982] e ad esser-ne colpiti sono tipicamente gli adolescenti oi giovani adulti, a volte chi fuma sigarette e ti-

picamente i sieropositivi. In letteratura tra lecause di questa patologia sono da annove-rare la combinazione di tipiche specie bat-teriche in condizioni di immunocompro-missione. Secondo alcuni autori una causapotrebbe essere lo stress psicologico [Gold-berg e coll.,1956; Cohen-Cole e coll.,1983]. Isegni clinici fondamentali di tale patologiasono rappresentati da :• dolore• ulcerazione • necrosi delle papille interdentali• sanguinamento spontaneo o conseguente

a una delicata stimolazione.Questa patologia è importante perché pre-senta delle caratteristiche comuni alla gen-givostomatite erpetica, tipica dei bambiniche entrano in contatto con il virus dell’her-pes simplex. [Tabella 2] n

BLIOGRAFIA

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riodontology 1986 Jan;13[1]:27-32

TABELLA 2DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA LA GENGIVITE NECROTIZZANTE ACUTA E LA GENGIVOSTOMATITE ERPETICA PRIMARIA

EZIOLOGIA

ETÀ

SITI

SINTOMI

DURATA

CONTAGIOSA

IMMUNITÀ

GUARIGIONE

Batteri

15-30 anni

Papille interdentali

Ulcerazione, tessuto necrotico,pseudomembrana (grigio- biacastra)

Assenza di sanguinamento ad un normale sondaggio

1-2 giorni se trattata

No

No

Distruzione permanente del tessuto parodontale

Virus Herpes Simplex

Frequente nei bambini

Gengiva e tutta la mucosa dentale

Vescicole che scoppiano lasciandopiccole ulcere tondeggianti copertedi fibrina con tendenza a confluire

1-2 settimane

Parziale

Assenza di distruzione permanente

GENGIVITE ULCERATIVA NECROTIZZANTE GENGIVOSTOMATITE ERPETICA

I processi infiammatori a carico del parodonto sono prevalentementeassociati a meccanismi distruttivi del legamento parodontale,esistono flogosi gengivali tuttavia, indotte principalmentedalla placca dentaria, non necessariamente associatea danni che si estendono fino al compartimento osseo o al legamento

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MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE OTTOBRE/DICEMBRE 2009

GRANDE INTERESSE HA SUSCITATO IL 1° CONGRESSO

Sammarinese, tenutosi sabato 19 settembrea Valdragone, nella Repubblica di San Mari-no. L’evento, promosso e organizzato dal-l’A.S.O.M., Associazione Sammarinese diOdontoiatria e Medicina, ha sviluppato il te-ma Il trattamento del dente singolo dalla con-servativa all’implantologia, con lo scopo diillustrarne le linee guida fondamentali se-guendo, grazie all’intervento di stimati pro-fessionisti, protocolli operativi corretti. L’idea è stata quella di stimolare la crescitaculturale delle oltre 250 presenze fra Medi-ci/Odontoiatri e Assistenti dentali. L’importante giornata era patrocinata dallaRepubblica di San Marino, dall’Ordine deiMedici Chirurghi e degli Odontoiatri dellaProvincia di Rimini, dall’A.N.D.I. Rimini, dal-la S.I.E. [Società Italiana di Endodonzia] edalla S.I.O.H. [Società Italiana di Odonto-stomatologia per l’Handicap].Dopo la registrazione dei partecipanti e il sa-luto delle Autorità, la prima sessione haaperto i lavori con la relazione di Silvia PizziDiagnosi e terapia dei traumi dentali, segui-ta da quella di Mario Mancini MTA: un ma-teriale endodontico dalle innumerevoli po-tenzialità terapeutiche. La seconda sessionesi è aperta con Angelo Putignano che ha re-

EVENTO DI SUCCESSO A SAN MARINO

lazionato su Restauro estetico conservativonei settori anteriori, seguito da Pio Bertanicon il tema Razionale per la ricostruzione po-st endodontica. Nel pomeriggio la terza ses-sione, ha visto la partecipazione di France-sco Mintrone che ha parlato di Principi este-tici per un’integrazione mimetica dell’ele-mento singolo e di Federico Franchini che haesposto La pianificazione computerizzatadel posizionamento implantare. Nella quar-ta sessione ha visto protagonisti Daniele Bot-ticelli con Osteointegrazione implantare nel-le selle guarite e nei siti estrattivi e Ivo Agabi-ti con Conservazione dell’integrità alveolaredurante l’estrazione per un impianto postestrattivo immediato.Il congresso, al mattino, ha avuto ancheun’importante sessione parallela, molto at-tesa e seguita, dedicata alle Assistenti dentali,moderata da Fausto Assandri, dove i relato-ri Eugenio Raimondo, Maria Dora Sisti, Pao-la Morgagni e Anna Maria Baietti hanno svi-luppato l’argomento La multidisciplina-rietà scientifica dell’assistenza dentale nel pa-ziente a rischio.Un grazie, doveroso, ai tanti sponsor chehanno capito il significato dell'evento.Un evento di successo, dunque, da ripetersiancora in futuro n

A.S.O.M. [Associazione Sammarinesedi Odontoiatria e Medicina]Tel. [email protected] www.asomrsm.org Consiglio Direttivo A.S.O.M.CONSIGLIERI:Primo Belemmi [Presidente]Angelo Brolli [vice-Presidente]Bruno Tecce [Segretario-Tesoriere]Davide Balducci, Daniel Giacomini,Marco Magi, Mario Mancini

COMUNICATO STAMPA

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L’INCONTINENTIA PIGMENTI o sindrome di Bloch-Sulzberger è una rara malattia genetica de-scritta per la prima volta da Garrod nel 1906.Prende il nome di sindrome di Bloch-Sulz-berger che rispettivamente nel 1926 e nel1928 ne descrissero con maggiori particola-ri le caratteristiche. L’Incontinentia Pigmen-ti [IP] è una genodermatosi [cioè un disordi-ne genetico che colpisce pelle, capelli, den-ti e unghie] dovuta ad una anomalia di unsingolo gene localizzato sul cromosoma ses-suale X, a trasmissione dominante. È unamalattia rara, essendo stati riportati circa 700casi e si manifesta quasi esclusivamente nel-le femmine. La mutazione genetica nei ma-schi è talmente grave che nessuno di essi so-pravvive fino alla nascita. Questo accadeperché le femmine possiedono due cromo-somi X, di cui uno solo è mutato, mentre imaschi, che hanno un solo cromosoma Xmuoiono prima della nascita, se questo èmutato. Le manifestazioni cliniche e la lorogravità variano da persona a persona. Le le-sioni della pelle, prevalentemente al troncoe agli arti, evolvono in 4 stadi: neonati e bam-bini con Incontinentia Pigmenti spesso pre-sentano sulla pelle macchie simili a tatuag-gi, talvolta accompagnate da bolle. Succes-sivamente sviluppano lesioni vescicolose si-mili a varicella o herpes. Le vescicole posso-no diventare verrucose fino a cicatrici più o

meno estese che tendono poi a regredirespontaneamente con l’età. Le lesioni cuta-nee, specialmente quelle degli arti inferiori,si dispongono secondo linee verticali. Il no-me della malattia deriva dal fatto che osser-vando la pelle al microscopio la melanina [ilpigmento che dà il colore scuro alla pelle]sembra "sfuggire" dallo strato basale dell’e-pidermide che dovrebbe contenerla. Lemacchie possono evolvere fino a fare assu-mere alla pelle un aspetto striato. Altri pos-sibili sintomi sono disturbi nella prima den-tizione, con denti irregolari e distanziati, alo-pecia [cioè calvizia “a chiazze”], unghie par-zialmente sviluppate, difetti visivi perma-nenti fino alla cecità, infarto e crisi epiletti-che. La più grave complicanza è il ritardomentale, che si è riscontrato nel 20% dei ca-si. L’IP deve quindi essere considerata piùche una patologia singola, una vera e propriasindrome, intendendo per sindrome unapatologia che coinvolge diversi organi o ap-parati. La diagnosi viene effettuata, in gene-re da un dermatologo, sulla base delle ma-nifestazioni cliniche. Può essere conferma-ta dall’analisi genetica. Si raccomanda di

L'IP deve essere considerata più che una patologiasingola, una vera e propria sindrome,intendendo per sindrome una patologia che coinvolgediversi organi o apparati

NOTIZIE UTILICODICE MALATTIA RARA: RN0510

di DANIELA CONCOLINO e di M.G. PASCALI

Daniela Concolino: ricercatore della Cattedra di Pediatria Università Magna Graecia di Catanzaro. Referente del Centro Regionale Malattie Rare Pediatriche Regione Calabria

INCONTINENTIA PIGMENTI

GENETICA

L'Incontinentia Pigmenti è causata da mutazionidi un gene chiamato NEMO [o IKK-gamma], loca-lizzato sul cromosoma X. Il gene codifica per unaproteina coinvolta in numerose attività cellulari, ilche spiega l'ampia varietà di manifestazioni del-la patologia. La malattia si trasmette con moda-lità associata all'X dominante; negli individui disesso femminile, basta un solo cromosoma X al-terato perché la malattia si manifesti. Una donnaaffetta ha quindi il 50% di probabilità di trasmet-tere la malattia alle proprie figlie femmine.In molti casi la malattia si manifesta nelle ragaz-ze come sporadica. Sono stati descritti 2 loci di-versi, uno non-familiare [IP1] Xp11.21 e uno fa-miliare [IP2] Xq28.

eseguire una biopsia cutanea e di esamina-re tutti i parenti di primo grado. Nei pazien-ti che presentano coinvolgimento del siste-ma nervoso centrale sarà utile una valuta-zione neurologica completa e la risonanzamagnetica. Per tutti i pazienti dovrà essereintrapresa una valutazione oftalmologica.Non esiste al momento una terapia risoluti-va. È necessario un trattamento odontosto-matologico e le convulsioni devono esseretrattate con anticonvulsivanti. Oggi la ma-lattia può essere riconosciuta ancor primadella nascita con lo studio molecolare n

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OTTOBRE/DICEMBRE 2009 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTMRicerca ScientificaRicerca Scientifica/News ISS

LE MEDICINE ALTERNATIVE1. COSA SONO?Queste medicine e pratiche, nel loro insieme, sono di volta in volta con-notate come: complementari, non convenzionali, integrative, tradizio-nali, non ortodosse, olistiche, naturali, dolci, ed altro ancora.Costituiscono un insieme di terapie, talvolta considerate anche alter-native, molto diffuse in Italia e nel resto del mondo. Le più conosciutesono l’agopuntura e la medicina tradizionale cinese, l’omeopatia, la fi-toterapia, le manipolazioni osteo-articolari e la medicina ayurvedica.2. FUNZIONANO?Nella maggior parte dei casi l’efficacia è basata sull’uso e la pratica con-solidata, piuttosto che su evidenze prodotte con gli stessi metodi scien-tifici utilizzati per i trattamenti convenzionali. Attualmente un numerocrescente di studi ne avvalora l’impiego in alcune situazioni: per esem-pio, l’agopuntura per particolari tipi di dolore e la fitoterapia in alcuneforme di depressione. In molti casi tecniche o prodotti di origine natu-rale possono giocare un ruolo utile nel miglioramento della qualità del-la vita piuttosto che per la cura delle malattie.In alcuni Paesi o Regioni sono offerte dai servizi sanitari pubblici.3. SONO SICURE?Queste terapie sono in genere ritenute responsabili di minori effetti col-laterali rispetto alle terapie convenzionali.È sbagliato, però, il concetto che i prodotti “naturali” [prodotti erboristici,integratori, fitoterapici, omeopatici, ecc.] siano sicuri per definizione: tut-ti possono provocare effetti collaterali, reazioni allergiche o possono in-teragire con altri farmaci. Oltretutto, per legge, non hanno un fogliettoillustrativo con avvertenze o indicazioni per l’uso.4. QUALI SONO I RISCHI?La salute del cittadino può essere messa a rischio, quando queste te-rapie sono consigliate o prescritte in modo non appropriato o senza ladovuta competenza, per uno o più dei seguenti motivi:l assenza o ritardo di diagnosil ritardo o abbandono senza motivo di terapie appropriatel sostituzione di medicinali convenzionali con preparati “naturali” non

adeguatil preparazioni domestiche con erbe spontanee non controllate e non

sicurel preparati contenenti piante o estratti non idonei, contaminati, adul-

terati o tossicil prodotti a composizione sconosciuta o con etichette non adeguatel assunzione di dosi non correttel assunzione contemporanea di prodotti “naturali” e farmaci di sinte-

si: in alcuni casi è possibile avere un aumento della tossicità dei far-maci o una riduzione della loro efficacia

5. COME INFORMARSI?Esistono riviste scientifiche o testi specifici dove si trovano informazionicontrollate, sicure e documentate. Esistono tuttavia anche molti libri eriviste divulgative su queste terapie, che non sempre riportano dati af-fidabili, perché non verificati né verificabili, o comunque non docu-mentati. Sempre più frequentemente Internet costituisce un punto diriferimento per ottenere informazioni su trattamenti medici anche nonconvenzionali o “alternativi”. Occorre però tener presente che un sitoè affidabile se riporta il responsabile delle informazioni, le indicazioniper i contatti, la data di aggiornamento ed è privo di pubblicità per lavendita di prodotti.

RICORDA1. PARLANE CON IL TUO MEDICOSe pensi di poterti curare con una di queste terapie parlane comunquesempre anche con il tuo medico curante.2. NON ABBANDONARENon abbandonare in nessun caso le terapie convenzionali senza aver-ne discusso con il medico.3. NON AFFIDARTINon affidarti a ”presunti” ricercatori o esperti, al sentito dire, al fai-da-

te o ai consigli di amici e conoscenti. Non affidarti all’automedicazio-ne se non per disturbi minori o piccole patologie, e comunque di bre-ve durata. Parlane sempre con il farmacista o con il medico.4. NON ASSUMERE NE’ RACCOGLIERENon assumere prodotti a composizione sconosciuta, privi di etichetta,o senza consiglio di un esperto. Non assumere, se non prescritti, pro-dotti naturali in gravidanza o allattamento. In campi, prati o boschi nonraccogliere erbe spontanee per farne preparati ad uso medicinale5. DIFFIDADiffida di canali distributivi come Internet o delle vendite domiciliari pri-ve delle dovute garanzie. Diffida della pubblicità di terapie o rimedi mi-racolosi.6. INFORMATIInformati sempre sui reali vantaggi di ogni terapia, sulle garanzie di si-curezza ed efficacia, e in particolare quando ti venga proposta comesostitutiva di quella convenzionale.7. CONSULTAConsulta sempre un medico o un farmacista quando devi o vuoi som-ministrare un prodotto naturale a un bambino o a un anziano, anche sesani, e a maggior ragione se ammalati o in terapia con altri farmaci8. AFFIDATIPer una terapia complementare o non convenzionale affidati semprea un medico esperto, chiedendo al tuo medico di famiglia, alla tua ASL,all’Ordine dei Medici della tua Provincia e a Società Scientifiche accre-ditate.9. CONSERVAConserva i prodotti nella loro confezione di origine, lontano dalla por-tata dei bambini, all’asciutto, lontano da fonti di luce o di calore.10. SEGNALASegnala sempre al tuo medico o al farmacista ogni sospetta reazioneavversa a un medicinale o prodotto naturale. Segnala all’ Ordine dei me-dici o dei farmacisti chiunque ti prescriva o pratichi terapie comple-mentari, non convenzionali, o “alternative”, senza averne i requisiti pro-fessionali.

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Ricerca ScientificaRicerca Scientifica/News CNR

SMART INCLUSION ARRIVA A ROMA

È stato inaugurato presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Ge-sù di Roma, il progetto “Smart Inclusion”, realizzato grazie al so-stegno del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’In-novazione, al supporto tecnologico del Gruppo Telecom Italiae alla supervisione scientifica del CNR-ISOF di Bologna. Si trat-ta della prima iniziativa in Italia che integra su un’unica piat-taforma tecnologica servizi di teledidattica, intrattenimento egestione dei dati clinici, consentendo ai bambini lungodegen-ti di partecipare alla vita sociale collegandosi con il mondoesterno in maniera semplice ed immediata e, al personale sa-nitario, di disporre di strumenti evoluti a supporto dei proces-si di cura dei piccoli pazienti. Appositamente realizzato per i lungodegenti dei reparti di on-coematologia pediatrica, “Smart Inclusion” impiega nel modomigliore le opportunità offerte dall’ICT per aiutare i soggetti piùdeboli o impossibilitati a condurre in modo pieno e autonomola propria vita sociale. L’innovativo video-terminale touchscreen“Smart Care”, dotato di telecamera e posto a bordo del letto deipazienti, consente ai bambini di partecipare alle lezioni, co-municare con i propri cari e accedere a programmi di intratte-nimento con una semplice pressione del dito. Nell’area Scuola, l’interazione con la classe, l’insegnante e glialunni è resa possibile in diretta grazie all’installazione in auladi sistemi informatici evoluti che, integrando una lavagna elet-tronica interattiva, permettono la connessione anche sul video-terminale posto a bordo del letto. Lo Smart Care Terminal per-mette inoltre al bambino di visualizzare le registrazioni delle le-zioni, effettuare esercizi e fruire di corsi individuali di autoap-prendimento. Il progetto prevede anche l’integrazione alla piat-taforma Innova Scuola del Ministero della Pubblica Istruzionee ai programmi didattici tradizionali attivi presso i reparti. Nell’area Intrattenimento è invece possibile accedere a canalitelevisivi tematici, scegliendo in modalità on-demand i conte-nuti audio-video preferiti tra cartoons, film, documentari, sportoppure effettuare videochiamate con i propri familiari. In postdegenza, il bambino potrà continuare a seguire le lezioni da ca-sa tramite un PC con webcam.

ALCOL IN GRAVIDANZA: SERI DANNI, MA NON CON IL VINO ROSSO

Il consumo di alcol in gravidanza è una delle cau-se maggiori di ritardo mentale dei bambini nei Pae-si occidentali. Attraversando la placenta, infatti, l’e-tanolo presente nell’alcol può compromettere la cre-scita e il peso del feto, provocando danni perma-nenti al sistema nervoso centrale, con sottosvilup-po e malformazione delle cellule e della struttura delcervello e conseguenze a livello funzionale e co-gnitivo: scarsa memoria, deficit di attenzione e com-portamenti impulsivi. Ma c’è un importante distinguo: il vino rosso, infat-ti, grazie alle proprietà dei suoi composti, come i po-lifenoli e gli antociani, è in grado di limitare gli effettitossici dell’alcol [o etanolo]. I dati della ricerca han-no mostrato che nei topini nati da madri esposte alsolo vino rosso non sono emersi problemi cogniti-vi. I piccoli le cui madri sono state esposte alla so-luzione alcolica sono stati invece completamentecompromessi nell’ippocampo e nelle altre aree ce-rebrali, l’NGF e il BDNF. L’NGF, Nerve Growth Factor,è la proteina scoperta dal Nobel Rita Levi-Montalci-ni e ha un ruolo chiave nella vita delle cellule ner-vose del cervello e del sistema nervoso periferico;il BDNF, Brain Derived Neurotrophic Factor, è invece

una molecola che previene la degenerazione delle cellule ce-rebrali. I risultati ottenuti dalle ricerche condotte confermanoancora una volta come le forti proprietà antiossidanti di alcunicomponenti contenuti nel vino rosso, come i polifenoli e gliantociani, sono in grado di attivare meccanismi antagonistie di prevenzione che potrebbero essere utilizzati, si ipotizza,come cura di gravi malattie quali l’Alzheimer e il Parkinson. Nella loro ricerca, gli autori tengono a evidenziare che, in ognicaso, il consumo di alcol in gravidanza o durante l’allatta-mento deve essere assolutamente evitato.