Matteo Salvo - Il Segreto Di Una Memoria Prodigiosa_cropped

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TECNICA

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  • memoriaprodigiosa

    memoriaprodigiosa

    tecniche di memorizzazione rapida

    i l s e g r e t o d i u n a

    M atteo Salvo

    memoria_imp 23-05-2006 12:33 Pagina 2

    Mtteo Salvo

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    g

    Il segret di u a memoria prodi iosa

    rG ibaudo 2006 - tutt i dir tti riserv ti

    ii

    a

    Riproduzione vietata

    Matteo Salvo docente presso . Si occupa di corsi su tecniche di memoria e lettura rapida, comunicazione efficace, gestione degli stati danimo, coaching per sportivi e professionisti, servizi di consulenza per aziende. Da anni aiuta le persone a trovare la propria prestazione eccellente nel lavoro, nello studio, nello sport, nella vita di tutti i giorni.

    In questo libro sono racchiusi i segreti per avere una memoria prodigiosa, tutte le tecniche di memorizzazione, le metodologie di studio e degli accenni alla comunicazione efficace e alla gestione dei propri stati danimo.

    Si ringrazia Edizioni Gribaudo per la gentile concessione a pubblicare questo tratto di libro.

    BUONA LETTURA!

    Per contattarci e ulteriori informazioni:

    ATTENZIONE:

    possibile utilizzare questo file solo ed esclusivamente per uso privato e personale nella sua interezza. Ogni altro uso punito a norma di legge. vietata ogni tipo di riproduzione, modifica, inclusione in altri prodotti destinati a qualsiasi uso, anche personale, delle immagini contenute nel file. vietata la riproduzione di parti di testo senza lautorizzazione dellautore. Tutti i diritti riservati.

    mindperformance

    [email protected]

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    M atteo Salvo

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    Matteo Salvo docente presso . Si occupa di corsi su tecniche di memoria e lettura rapida, comunicazione efficace, gestione degli stati danimo, coaching per sportivi e professionisti, servizi di consulenza per aziende. Da anni aiuta le persone a trovare la propria prestazione eccellente nel lavoro, nello studio, nello sport, nella vita di tutti i giorni.

    In questo libro sono racchiusi i segreti per avere una memoria prodigiosa, tutte le tecniche di memorizzazione, le metodologie di studio e degli accenni alla comunicazione efficace e alla gestione dei propri stati danimo.

    Si ringrazia Edizioni Gribaudo per la gentile concessione a pubblicare questo tratto di libro.

    BUONA LETTURA!

    Per contattarci e ulteriori informazioni:

    ATTENZIONE:

    possibile utilizzare questo file solo ed esclusivamente per uso privato e personale nella sua interezza. Ogni altro uso punito a norma di legge. vietata ogni tipo di riproduzione, modifica, inclusione in altri prodotti destinati a qualsiasi uso, anche personale, delle immagini contenute nel file. vietata la riproduzione di parti di testo senza lautorizzazione dellautore. Tutti i diritti riservati.

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  • 9Devo ricordare! Fatico a ricordare, non ho pi la memoria di una volta! Ci sforziamo di ricordare ediventa un dovere ricordare. Ma il dovere non sempre legato al piacere. Ci siamo spesso sentitidire: Devi studiare Devi applicarti di pi Devi concentrarti Devi trovare in te la motivazione.Ma realmente possibile trovare in se stessi la motivazione? La motivazione legata alla volont.Tutti dicono Se una persona ha volont motivata ad applicarsi con costanza in una determina-ta situazione. Possiamo vedere lo sportivo che si esercita ogni giorno o il giovane che sta ore alcomputer. Ma cosa spinge queste persone a impegnarsi con determinazione e costanza? La mo-tivazione legata ai bisogni e questi bisogni danno luogo ai comportamenti. Lanimale moti-vato alla caccia perch ha fame. I bisogni sono una espressione di disagio e occorre fare qualchecosa per risolverlo. Finch un bisogno non soddisfatto non si contenti. Se per una persona, fa-re carriera in una azienda un bisogno cercher di soddisfarlo. Si possono osservare gli stessi com-portamenti ma il bisogno sottostante diverso. Una persona compra un orologio perch develeggere lora, laltro perch un oggetto prezioso. Cosa spinge la persona a studiare, a dover ricor-dare formule, nomi e concetti? I bisogni non sono gli stessi: per uno pu essere uscire da una situa-zione economica non soddisfacente, per laltro diventare un famoso scienziato. In ogni caso ilcomportamento indirizzato verso una gratificazione, verso un vantaggio, se non vi fosse un van-taggio per quale motivo una persona dovrebbe impegnarsi in una attivit? Alcune persone han-no bisogno di avere un vantaggio immediato, a breve termine, mentre altre sono in grado di ve-dere i vantaggi anche a lungo termine. Se per un vantaggio molto dilazionato nel tempo e visono molte difficolt per raggiungerlo possibile demotivarsi e quindi non applicarsi. Se voglia-mo che un chiunque si applichi e provi passione e interesse per ci che sta facendo, opportunodotarlo di strumenti per facilitargli il compito. Soltanto con i giusti strumenti si aumenta la proba-bilit che raggiunga un obiettivo e ne veda i vantaggi.Per scavare meglio usare la pala che le sole mani. Ancora meglio usare una scavatrice che unapala. Perch non fornire a chi deve ricordare uno strumento pi efficace per studiare? Perch noninsegnargli a ricordare divertendosi?

    Da oltre venti anni mi interesso di apprendimento. Allinizio degli anni ottanta assistetti, per la pri-ma volta, ad un esempio di tecniche per la memoria. A tenere un corso su apprendimento e me-moria era un mio amico il professor Cesare Cornoldi, dellUniversit di Psicologia di Padova. Il suo

    p r e f a z i o n e

    memoria_imp 23-05-2006 12:33 Pagina 8

    www.mindperformance.it

    tecniche di memoria - lettura rapida - comunicazione efficace - gestione degli stati danimotecniche di memoria - lettura rapida - comunicazione efficace - gestione degli stati danimo

    Verso la tua prestazione eccellenteVerso la tua prestazione eccellente

    Mtteo Salvo

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  • 9Devo ricordare! Fatico a ricordare, non ho pi la memoria di una volta! Ci sforziamo di ricordare ediventa un dovere ricordare. Ma il dovere non sempre legato al piacere. Ci siamo spesso sentitidire: Devi studiare Devi applicarti di pi Devi concentrarti Devi trovare in te la motivazione.Ma realmente possibile trovare in se stessi la motivazione? La motivazione legata alla volont.Tutti dicono Se una persona ha volont motivata ad applicarsi con costanza in una determina-ta situazione. Possiamo vedere lo sportivo che si esercita ogni giorno o il giovane che sta ore alcomputer. Ma cosa spinge queste persone a impegnarsi con determinazione e costanza? La mo-tivazione legata ai bisogni e questi bisogni danno luogo ai comportamenti. Lanimale moti-vato alla caccia perch ha fame. I bisogni sono una espressione di disagio e occorre fare qualchecosa per risolverlo. Finch un bisogno non soddisfatto non si contenti. Se per una persona, fa-re carriera in una azienda un bisogno cercher di soddisfarlo. Si possono osservare gli stessi com-portamenti ma il bisogno sottostante diverso. Una persona compra un orologio perch develeggere lora, laltro perch un oggetto prezioso. Cosa spinge la persona a studiare, a dover ricor-dare formule, nomi e concetti? I bisogni non sono gli stessi: per uno pu essere uscire da una situa-zione economica non soddisfacente, per laltro diventare un famoso scienziato. In ogni caso ilcomportamento indirizzato verso una gratificazione, verso un vantaggio, se non vi fosse un van-taggio per quale motivo una persona dovrebbe impegnarsi in una attivit? Alcune persone han-no bisogno di avere un vantaggio immediato, a breve termine, mentre altre sono in grado di ve-dere i vantaggi anche a lungo termine. Se per un vantaggio molto dilazionato nel tempo e visono molte difficolt per raggiungerlo possibile demotivarsi e quindi non applicarsi. Se voglia-mo che un chiunque si applichi e provi passione e interesse per ci che sta facendo, opportunodotarlo di strumenti per facilitargli il compito. Soltanto con i giusti strumenti si aumenta la proba-bilit che raggiunga un obiettivo e ne veda i vantaggi.Per scavare meglio usare la pala che le sole mani. Ancora meglio usare una scavatrice che unapala. Perch non fornire a chi deve ricordare uno strumento pi efficace per studiare? Perch noninsegnargli a ricordare divertendosi?

    Da oltre venti anni mi interesso di apprendimento. Allinizio degli anni ottanta assistetti, per la pri-ma volta, ad un esempio di tecniche per la memoria. A tenere un corso su apprendimento e me-moria era un mio amico il professor Cesare Cornoldi, dellUniversit di Psicologia di Padova. Il suo

    p r e f a z i o n e

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  • Questo libro ha uno scopo preciso: rendere lapprendimento unattivit piacevole e ricca di sod-disfazioni. Troppe volte, infatti, capita di dimenticare informazioni alle quali abbiamo dedicato molto tem-po. In alcune situazioni veniamo addirittura pervasi da una sensazione di frustrazione, dovuta alfatto che il risultato ottenuto non rispecchia minimamente n limpegno n le ore di studio.Quanta soddisfazione e serenit potrebbe dare invece il fatto di avere un buon metodo? Sarem-mo certi che tutto quello che abbiamo imparato con queste strategie, sar a nostra disposizio-ne in qualsiasi momento della nostra vita! La notizia pi bella, in tutto questo, che non dovremo studiare nulla di nuovo. Infatti la letturadel libro sar semplicemente un viaggio, una scoperta di capacit meravigliose che risiedono gidentro di noi.Abbiamo gi unottima memoria e unot-tima capacit di imparare dobbiamosoltanto esserne consapevoli. Purtroppoper, sono solo pochi coloro che hannoavuto la fortuna di ricevere insegnamentisu come funzionano le tecniche di me-moria, le metodologie di studio, le tecni-che di lettura veloce o su come sfruttaremeglio le risorse a nostra disposizione. Prima di andare insieme alla ricerca diquel qualcosa di straordinario che giaceancora sopito, utile sapere come strut-turato il libro.

    Innanzitutto diviso in tre parti:1. la prima descrive come funziona la

    memoria: una volta compreso il fun-zionamento potremo infatti trarne be-nefici maggiori;

    11

    i n t r o d u z i o n eFatti non foste per viver come bruti,

    ma per seguir virtute e canoscenza

    Dante

    Struttura del libro, diviso in tre parti

    interesse di studio sempre stato la memoria. La sua dimostrazione mi aveva colpito; avevo capi-to come usando una semplice tecnica fosse possibile ricordare meglio e in modo divertente. Uno dei concetti di base per facilitare lapprendimento creare una situazione educativa in cui lal-lievo impari facendo il minor numero di errori e sia immediatamente gratificato se emette uncomportamento corretto. Lattento insegnante sa come usare la lode, come stimolare lo studentedandogli suggerimenti e trasferendogli competenze. Sta facilitando il percorso di apprendimentodello studente, gli crea una strada ampia e facilmente percorribile.Sempre alla ricerca di strumenti che possono essere daiuto ad apprendere mi incuriosirono alcu-ni corsi sulla memoria e mi ricordai della dimostrazione che mi fece Cornoldi. Vidi in questi corsi lapossibilit di fornire a studenti e professionisti in genere degli strumenti per apprendere con mag-giore facilit e quindi avere di fronte a loro una strada spianata. Mi misi alla ricerca delle scuoleche si interessano di mnemo-tecniche e mi fu consigliato il nome di Matto Salvo.Lo invitai a venire al mio centro con lintenzione di dare lopportunit agli psicologi che ho in for-mazione di conoscere le mnemo-tecniche.Conobbi Matteo e mi resi immediatamente conto che faceva il suo lavoro con grande passione einteresse. Trasferiva immediatamente il desiderio di conoscere e saper applicare gli strumenti perricordare.Organizzai una dimostrazione e fui impressionato da come riusciva a ripetere e ricordare qualun-que sequenza di numeri gli dicessi. E impressionante vedere una persona che in grado di ricor-dare qualsiasi tipo di informazione senza difficolt.Proposi ai miei studenti il corso e furono molto interessati. Ho visto che avevano molto interessenellusare le mappe mentali. Questo strumento mi anche stato utile in terapia, per aiutare lapersona a prendere decisioni o a definire il proprio problema.Mi rendo conto che imparare queste tecniche non facile, richiede costanza e applicazione. Mauna volta imparate possono essere di grande aiuto allo studente o al professionista per percorre-re pi facilmente la strada che ha nome Vita.

    Enrico Rolla*

    * Enrico Rolla, nato a Vi (TO) il 06/07/48, direttore e fondatore dellIstituto Watson di Torino per la psicoterapia co-

    gnitivo comportamentale e la consulenza psicologica. Possiede diploma ISEF e laurea in psicologia conseguita pres-

    so lUniversit di Padova nel 1978. In tanti anni ha aiutato moltissime persone a liberare se stesse da disturbi com-

    portamentali di ogni genere. riconosciuto dalla stampa per le sue numerose pubblicazioni. Ricordiamo tra i suoi ti-

    toli pi famosi Piacersi non piacere (S.E.I., 1988), Lo scomportamento (S.E.I., 1994), Il problema non mio tuo (S.E.I.,

    1998) e Cos non mi piaccio (Gribaudi, 2005).

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  • Questo libro ha uno scopo preciso: rendere lapprendimento unattivit piacevole e ricca di sod-disfazioni. Troppe volte, infatti, capita di dimenticare informazioni alle quali abbiamo dedicato molto tem-po. In alcune situazioni veniamo addirittura pervasi da una sensazione di frustrazione, dovuta alfatto che il risultato ottenuto non rispecchia minimamente n limpegno n le ore di studio.Quanta soddisfazione e serenit potrebbe dare invece il fatto di avere un buon metodo? Sarem-mo certi che tutto quello che abbiamo imparato con queste strategie, sar a nostra disposizio-ne in qualsiasi momento della nostra vita! La notizia pi bella, in tutto questo, che non dovremo studiare nulla di nuovo. Infatti la letturadel libro sar semplicemente un viaggio, una scoperta di capacit meravigliose che risiedono gidentro di noi.Abbiamo gi unottima memoria e unot-tima capacit di imparare dobbiamosoltanto esserne consapevoli. Purtroppoper, sono solo pochi coloro che hannoavuto la fortuna di ricevere insegnamentisu come funzionano le tecniche di me-moria, le metodologie di studio, le tecni-che di lettura veloce o su come sfruttaremeglio le risorse a nostra disposizione. Prima di andare insieme alla ricerca diquel qualcosa di straordinario che giaceancora sopito, utile sapere come strut-turato il libro.

    Innanzitutto diviso in tre parti:1. la prima descrive come funziona la

    memoria: una volta compreso il fun-zionamento potremo infatti trarne be-nefici maggiori;

    11

    i n t r o d u z i o n eFatti non foste per viver come bruti,

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    Dante

    Struttura del libro, diviso in tre parti

    interesse di studio sempre stato la memoria. La sua dimostrazione mi aveva colpito; avevo capi-to come usando una semplice tecnica fosse possibile ricordare meglio e in modo divertente. Uno dei concetti di base per facilitare lapprendimento creare una situazione educativa in cui lal-lievo impari facendo il minor numero di errori e sia immediatamente gratificato se emette uncomportamento corretto. Lattento insegnante sa come usare la lode, come stimolare lo studentedandogli suggerimenti e trasferendogli competenze. Sta facilitando il percorso di apprendimentodello studente, gli crea una strada ampia e facilmente percorribile.Sempre alla ricerca di strumenti che possono essere daiuto ad apprendere mi incuriosirono alcu-ni corsi sulla memoria e mi ricordai della dimostrazione che mi fece Cornoldi. Vidi in questi corsi lapossibilit di fornire a studenti e professionisti in genere degli strumenti per apprendere con mag-giore facilit e quindi avere di fronte a loro una strada spianata. Mi misi alla ricerca delle scuoleche si interessano di mnemo-tecniche e mi fu consigliato il nome di Matto Salvo.Lo invitai a venire al mio centro con lintenzione di dare lopportunit agli psicologi che ho in for-mazione di conoscere le mnemo-tecniche.Conobbi Matteo e mi resi immediatamente conto che faceva il suo lavoro con grande passione einteresse. Trasferiva immediatamente il desiderio di conoscere e saper applicare gli strumenti perricordare.Organizzai una dimostrazione e fui impressionato da come riusciva a ripetere e ricordare qualun-que sequenza di numeri gli dicessi. E impressionante vedere una persona che in grado di ricor-dare qualsiasi tipo di informazione senza difficolt.Proposi ai miei studenti il corso e furono molto interessati. Ho visto che avevano molto interessenellusare le mappe mentali. Questo strumento mi anche stato utile in terapia, per aiutare lapersona a prendere decisioni o a definire il proprio problema.Mi rendo conto che imparare queste tecniche non facile, richiede costanza e applicazione. Mauna volta imparate possono essere di grande aiuto allo studente o al professionista per percorre-re pi facilmente la strada che ha nome Vita.

    Enrico Rolla*

    * Enrico Rolla, nato a Vi (TO) il 06/07/48, direttore e fondatore dellIstituto Watson di Torino per la psicoterapia co-

    gnitivo comportamentale e la consulenza psicologica. Possiede diploma ISEF e laurea in psicologia conseguita pres-

    so lUniversit di Padova nel 1978. In tanti anni ha aiutato moltissime persone a liberare se stesse da disturbi com-

    portamentali di ogni genere. riconosciuto dalla stampa per le sue numerose pubblicazioni. Ricordiamo tra i suoi ti-

    toli pi famosi Piacersi non piacere (S.E.I., 1988), Lo scomportamento (S.E.I., 1994), Il problema non mio tuo (S.E.I.,

    1998) e Cos non mi piaccio (Gribaudi, 2005).

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  • imparare a praticare uno sport leggendo dei testi. Tuttavia, svolgendo bene gli esercizi, riusciraia sviluppare unabilit notevole nellapplicare le tecniche. Sono le azioni che fai con le conoscen-ze che hai quelle che determinano la differenza. La teoria da sola, se non seguita da azioni pre-cise, consistenti e orientate in una determinata direzione, serve a poco. Gli esercizi rappresenta-no la chiave del risultato: costituiscono il 20/80 dellapprendimento del metodo. Quindi, primadi passare ad un argomento successivo, importante aver assimilato quello precedente. Unafrase che rende bene questo concetto : imparare talmente bene una cosa da potersene dimen-ticare!. La sola lettura del testo ti porter a sapere. Svolgere gliesercizi con passione, determinazione e curiosit ti permetterdi interiorzzare il metodo per sempre. esattamente comequando ci si cimenta in qualcosa di nuovo: allinizio bi-sogna riflettere sui movimenti e pensare bene atutto quello che stiamo facendo, successiva-mente i gesti vengono naturali e spontanei.

    Il libro riporta diverse applicazioni in mododa soddisfare le esigenze e la curiosit diogni lettore. Se senti che un argomento nonrientra tra le tue preferenze, puoi scegliere dieseguire ugualmente gli esercizi. Questo tipermetter di allenarti e, applicandoti an-che su contenuti di scarso interesse per te,sar poi molto pi facile ed immediato riu-scire su ci che ti interessa veramente.

    Ti garantisco che, se soltanto per un mese,avrai la costanza di cercare e scoprire le tue capa-cit, applicando le tecniche apprese per unora soltanto al giorno, alla fine di questo periodo tistupirai di quello che sarai in grado di fare in modo totalmente automatico.

    Nel libro compaiono metafore sportive, esempi visivi e immagini al fine di rendere i concetti im-mediati alla comprensione: quello che voglio trasferirti, un metodo semplice da usare e nonnozioni puramente teoriche sul funzionamento del cervello. Su questo argomento ci sono gi in-finiti trattati di medicina.

    Da adesso potrai renderti conto di come, avere una buona memoria, non sia un privilegio di po-chi ma una risorsa che hai sempre avuto! Buona scoperta!

    2. la seconda dedicata alle applicazioni pratiche. C unenorme differenza tra sapere e saperfare. Per questo motivo, impareremo attraverso diversi esercizi e memorizzeremo testi, formu-le matematiche o chimiche, numeri, concetti, nomi e visi di persona, lingue straniere, discorsie altre informazioni utili nella vita quotidiana;

    3. la terza parte dedicata alla concentrazione e alla preparazione mentale.

    Anche per questo testo vale linteressante scoperta di Vilfredo Pareto, che formul la leggedel "20/80". molto importante e dice che, mediamente, sono solo un 20% delle azioni che fac-ciamo quelle che ci portano l80 % del risultato che desideriamo. Sono state condotte molte ri-cerche sullargomento ed emerso che, tale rapporto, ha risvolti in quasi tutti i settori. Infattistatisticamente, solo il 20% dei vestiti che abbiamo nell'armadio, quello che indossiamol80% delle volte; il 20% delle persone presenti nella nostra mailing list a ricevere l80 % dellee-mail che scriviamo ed solo il 20 % dei venditori di unazienda a produrre l80% del fattura-to. E infine, se ci dedicassimo una giornata di divertimento, sar circa un 20% di quella giorna-ta a darci l80% della felicit. Applicata a questo libro, scopriremo che sar solo il 20% delle pa-role scritte a fornirci l80% dei concetti. La parte rimanente viene detta "struttura di supporto"ed costituita da esempi o frasi, che hanno la finalit di rendere pi comprensibile il libro. Perottimizzare lapprendimento e successivamente il ricordo delle nozioni importanti, in ogni ca-pitolo troverai la parte 20/80.Questa racchiude i concetti base e sar rappresentata attraverso un particolare tipo di schemacreativo che chiameremo mappa all'inizio di ogni capitolo; serve per avere gi lideadei concetti che affronteremo e quindi, per orientarsi meglio. Successivamente,a fine capitolo, troverai lo spazio per annotare le informazioni e i concetti cheritieni particolarmente importanti per te e che ti daranno il pi grossovantaggio. Se vuoi, in attesa di affrontareil capitolo sulle mappe, puoi gi anno-tarli sotto forma di schema creativo. Percapirne il funzionamento basta osser-varne un paio. La comprensione sar im-mediata in quanto costituiscono il modonaturale con il quale la nostra mente ela-bora informazioni.

    Alla fine di ogni parte, troverai gli eser-cizi che ti permetteranno di interiorizza-re la tecnica. Ovviamente, diverso ap-prendere da un libro rispetto ad impa-rare attraverso un corso in quanto nien-te pi efficace del vivere le esperienze inprima persona. Sarebbe come cercare di

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    Introduzione Introduzione

    Focalizzare lattenzione sul 20% pi importante

    Gli esercizi sono la chiave del risultato

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  • imparare a praticare uno sport leggendo dei testi. Tuttavia, svolgendo bene gli esercizi, riusciraia sviluppare unabilit notevole nellapplicare le tecniche. Sono le azioni che fai con le conoscen-ze che hai quelle che determinano la differenza. La teoria da sola, se non seguita da azioni pre-cise, consistenti e orientate in una determinata direzione, serve a poco. Gli esercizi rappresenta-no la chiave del risultato: costituiscono il 20/80 dellapprendimento del metodo. Quindi, primadi passare ad un argomento successivo, importante aver assimilato quello precedente. Unafrase che rende bene questo concetto : imparare talmente bene una cosa da potersene dimen-ticare!. La sola lettura del testo ti porter a sapere. Svolgere gliesercizi con passione, determinazione e curiosit ti permetterdi interiorzzare il metodo per sempre. esattamente comequando ci si cimenta in qualcosa di nuovo: allinizio bi-sogna riflettere sui movimenti e pensare bene atutto quello che stiamo facendo, successiva-mente i gesti vengono naturali e spontanei.

    Il libro riporta diverse applicazioni in mododa soddisfare le esigenze e la curiosit diogni lettore. Se senti che un argomento nonrientra tra le tue preferenze, puoi scegliere dieseguire ugualmente gli esercizi. Questo tipermetter di allenarti e, applicandoti an-che su contenuti di scarso interesse per te,sar poi molto pi facile ed immediato riu-scire su ci che ti interessa veramente.

    Ti garantisco che, se soltanto per un mese,avrai la costanza di cercare e scoprire le tue capa-cit, applicando le tecniche apprese per unora soltanto al giorno, alla fine di questo periodo tistupirai di quello che sarai in grado di fare in modo totalmente automatico.

    Nel libro compaiono metafore sportive, esempi visivi e immagini al fine di rendere i concetti im-mediati alla comprensione: quello che voglio trasferirti, un metodo semplice da usare e nonnozioni puramente teoriche sul funzionamento del cervello. Su questo argomento ci sono gi in-finiti trattati di medicina.

    Da adesso potrai renderti conto di come, avere una buona memoria, non sia un privilegio di po-chi ma una risorsa che hai sempre avuto! Buona scoperta!

    2. la seconda dedicata alle applicazioni pratiche. C unenorme differenza tra sapere e saperfare. Per questo motivo, impareremo attraverso diversi esercizi e memorizzeremo testi, formu-le matematiche o chimiche, numeri, concetti, nomi e visi di persona, lingue straniere, discorsie altre informazioni utili nella vita quotidiana;

    3. la terza parte dedicata alla concentrazione e alla preparazione mentale.

    Anche per questo testo vale linteressante scoperta di Vilfredo Pareto, che formul la leggedel "20/80". molto importante e dice che, mediamente, sono solo un 20% delle azioni che fac-ciamo quelle che ci portano l80 % del risultato che desideriamo. Sono state condotte molte ri-cerche sullargomento ed emerso che, tale rapporto, ha risvolti in quasi tutti i settori. Infattistatisticamente, solo il 20% dei vestiti che abbiamo nell'armadio, quello che indossiamol80% delle volte; il 20% delle persone presenti nella nostra mailing list a ricevere l80 % dellee-mail che scriviamo ed solo il 20 % dei venditori di unazienda a produrre l80% del fattura-to. E infine, se ci dedicassimo una giornata di divertimento, sar circa un 20% di quella giorna-ta a darci l80% della felicit. Applicata a questo libro, scopriremo che sar solo il 20% delle pa-role scritte a fornirci l80% dei concetti. La parte rimanente viene detta "struttura di supporto"ed costituita da esempi o frasi, che hanno la finalit di rendere pi comprensibile il libro. Perottimizzare lapprendimento e successivamente il ricordo delle nozioni importanti, in ogni ca-pitolo troverai la parte 20/80.Questa racchiude i concetti base e sar rappresentata attraverso un particolare tipo di schemacreativo che chiameremo mappa all'inizio di ogni capitolo; serve per avere gi lideadei concetti che affronteremo e quindi, per orientarsi meglio. Successivamente,a fine capitolo, troverai lo spazio per annotare le informazioni e i concetti cheritieni particolarmente importanti per te e che ti daranno il pi grossovantaggio. Se vuoi, in attesa di affrontareil capitolo sulle mappe, puoi gi anno-tarli sotto forma di schema creativo. Percapirne il funzionamento basta osser-varne un paio. La comprensione sar im-mediata in quanto costituiscono il modonaturale con il quale la nostra mente ela-bora informazioni.

    Alla fine di ogni parte, troverai gli eser-cizi che ti permetteranno di interiorizza-re la tecnica. Ovviamente, diverso ap-prendere da un libro rispetto ad impa-rare attraverso un corso in quanto nien-te pi efficace del vivere le esperienze inprima persona. Sarebbe come cercare di

    12 13

    Introduzione Introduzione

    Focalizzare lattenzione sul 20% pi importante

    Gli esercizi sono la chiave del risultato

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  • p a r t e 1Come funziona la memoria

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    Quante volte ci capitato di dire non miricordo! Quasi sempre, purtroppo, succe-de nei momenti meno opportuni. Ma allo-ra, come possibile riuscire ad immagazzi-nare le informazioni che ci servono, aven-do sempre la certezza di ricordarle?Quando acquistiamo un nuovo computero un qualsiasi elettrodomestico ci vieneconsegnato insieme un manuale distru-zioni di molte pagine; ciascuno di noi,quando nasce, viene al mondo con unostrumento dalle risorse infinite e dalle ca-pacit meravigliose, ma nessuno ci forni-sce di un manuale di istruzioni. Inoltre, dalmomento che questo strumento gi diserie, e non un optional, a volte non gli siriconosce limportanza che effettivamenteha e lattenzione che merita. Si preferiscecercare un ausilio esterno ricorrendo adapparecchi elettronici, ad agende o rubri-che, dando alla nostra mente responsabili-t in numero sempre minore. Eppure, lanostra mente possiede potenzialit straor-dinarie; ma, dal momento che non vengo-no utilizzate, si sente quasi sprecata.Consideriamo un esempio per renderemeglio questo concetto: immagina di pra-ticare a livello agonistico il tuo sport prefe-rito. Ricaveresti soddisfazione dalla vittoriacontro un avversario alle prime armi? Sicu-

    ramente no! Questo perch per vincerenon ti devi quasi impegnare e non cquella competizione che stimola a tirarefuori il meglio di te. La Public Agenda Foundation ha pubblica-to linquietante risultato di una ricerca con-dotta allinterno di numerose aziende: me-no di un lavoratore su quattro lavoravasfruttando pienamente le proprie capacite, di conseguenza, il restante 75 e pi percento riconosceva che avrebbe potuto es-sere molto pi efficace. Sul lungo periodoper, non esprimere il proprio potenzialeporta a uno stato di costante insoddisfazio-ne.Immagina la sensazione che prova la tuamente quando le viene chiesto di cimen-tarsi in cose che sono di gran lunga al disotto delle sue potenzialit.Uno dei metodi pi utilizzati per impararequalcosa quello di leggere, sottolineare einfine ripetere: pu anche dare buoni risul-tati, ma presenta grandi svantaggi e sicura-mente porta via molto tempo. Inoltre po-co efficace; infatti, nonostante il tempo im-piegato, se non si ritorna sullargomento adistanza di tempo, ci si rende conto chebuona parte di quelle informazioni si sonovolatilizzate. Lo svantaggio pi grande che si tratta di un metodo quasi passivo,

    c a p i t o l o 1Le basi

    Ed chiaro che da me non hanno imparato nulla, bens proprioe solo da se stessi molte cose e belle hanno trovato e generato.

    Socrate

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    Quante volte ci capitato di dire non miricordo! Quasi sempre, purtroppo, succe-de nei momenti meno opportuni. Ma allo-ra, come possibile riuscire ad immagazzi-nare le informazioni che ci servono, aven-do sempre la certezza di ricordarle?Quando acquistiamo un nuovo computero un qualsiasi elettrodomestico ci vieneconsegnato insieme un manuale distru-zioni di molte pagine; ciascuno di noi,quando nasce, viene al mondo con unostrumento dalle risorse infinite e dalle ca-pacit meravigliose, ma nessuno ci forni-sce di un manuale di istruzioni. Inoltre, dalmomento che questo strumento gi diserie, e non un optional, a volte non gli siriconosce limportanza che effettivamenteha e lattenzione che merita. Si preferiscecercare un ausilio esterno ricorrendo adapparecchi elettronici, ad agende o rubri-che, dando alla nostra mente responsabili-t in numero sempre minore. Eppure, lanostra mente possiede potenzialit straor-dinarie; ma, dal momento che non vengo-no utilizzate, si sente quasi sprecata.Consideriamo un esempio per renderemeglio questo concetto: immagina di pra-ticare a livello agonistico il tuo sport prefe-rito. Ricaveresti soddisfazione dalla vittoriacontro un avversario alle prime armi? Sicu-

    ramente no! Questo perch per vincerenon ti devi quasi impegnare e non cquella competizione che stimola a tirarefuori il meglio di te. La Public Agenda Foundation ha pubblica-to linquietante risultato di una ricerca con-dotta allinterno di numerose aziende: me-no di un lavoratore su quattro lavoravasfruttando pienamente le proprie capacite, di conseguenza, il restante 75 e pi percento riconosceva che avrebbe potuto es-sere molto pi efficace. Sul lungo periodoper, non esprimere il proprio potenzialeporta a uno stato di costante insoddisfazio-ne.Immagina la sensazione che prova la tuamente quando le viene chiesto di cimen-tarsi in cose che sono di gran lunga al disotto delle sue potenzialit.Uno dei metodi pi utilizzati per impararequalcosa quello di leggere, sottolineare einfine ripetere: pu anche dare buoni risul-tati, ma presenta grandi svantaggi e sicura-mente porta via molto tempo. Inoltre po-co efficace; infatti, nonostante il tempo im-piegato, se non si ritorna sullargomento adistanza di tempo, ci si rende conto chebuona parte di quelle informazioni si sonovolatilizzate. Lo svantaggio pi grande che si tratta di un metodo quasi passivo,

    c a p i t o l o 1Le basi

    Ed chiaro che da me non hanno imparato nulla, bens proprioe solo da se stessi molte cose e belle hanno trovato e generato.

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  • pi del 5% delle nostre potenzialit!Questo succede perch interiorizzandoschemi e regole limitiamo la nostra capaci-t di apprendere. Alcuni pensano che ilbambino impari cos tanto proprio perchla sua memoria una tabula rasa, ma inrealt, le caratteristiche che pi lo aiutanosono ben altre.Facendo riaffiorare lo spirito bambinoche ciascuno di noi almeno in parte con-serva, potremo riscoprire quelle qualitche ci hanno cos tanto aiutato in questoprocesso dellapprendimento.Pensiamo a un bambino di circa 3 anni eanalizziamo il suo modo di imparare. Innanzi tutto impara giocando e diverten-dosi. Questo molto importante perch,quando ci divertiamo, stimoliamo molto lenostre capacit sensoriali e, inconsapevol-mente, registriamo tutto quello che stiamovivendo. Nessuno di noi ha difficolt a ri-cordare qualche esperienza che lo ha di-vertito molto, e non penso che qualcuno sisia mai messo a ripassarla per ricordarlameglio. Alcuni, probabilmente, potrebberopensare che difficile divertirsi studiando:sono totalmente daccordo se il metodoutilizzato quello tradizionale di leggere,sottolineare e ripetere! Probabilmente lestesse persone, alla fine della lettura del li-

    bro, penseranno che imparare non solo una questione di metodo, ma anche faci-le e divertente.Ricordi quanto a scuola fosse pi stimolan-te imparare qualcosa in modo attivo, piut-tosto che attraverso noiose ore di spiega-zione? Credo fermamente che uno dei me-todi pi efficaci di apprendimento sia il si-stema definito nel mondo anglosassonelearning by doing o training on the job.Una frase che spiega molto bene questoconcetto : dimmi e dimenticher, fammivedere e ricorder, fammi fare e sar partedi me per sempre!. Con lesercizio, la moti-vazione, lentusiasmo e la voglia di impara-re otterrai risultati straordinari. Il segreto nellazione. Leccellenza, infatti, pu matu-rare solo attraverso lesperienza pratica, enon pu derivare dalla semplice lettura diun libro! Questo il motivo per il quale,eseguire gli esercizi necessario per far di-ventare il metodo parte integrante di noi!Una prova di tutto questo risiede nella di-versit dei risultati che si ottengono cer-cando di imparare una lingua straniera at-traverso lascolto di lezioni teoriche, oppu-re recandosi nel paese in cui si parla quellalingua e viverla. Altra caratteristica, tipica dei bambini, lestrema curiosit verso la vita: per un bim-bo ogni cosa da scoprire. Molte volte igenitori si arrabbiano quando i loro figlismontano i giocattoli che hanno ricevutocome regalo. Eppure, pensando a quandoeravamo bambini, ricordi quanto era affa-scinante comprendere tutto nella suacompletezza, che cosa si nascondeva den-tro le cose, cosa le faceva muovere o pro-durre un certo rumore? La nostra menteera alla ricerca di informazioni e voleva ca-

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    Come funziona la memoria | 1.1

    unoperazione meccanica dove si cerca diassorbire le informazioni per inerzia, senzasfruttare la creativit, la capacit di crearecollegamenti, la curiosit e lemozione del-la scoperta. In questo caso, se potessimopensare la mente come unentit di formasferica, potremmo immaginarla come sevenisse bombardata di informazioni. Noinon lo sappiamo, ma stiamo lavorandocontro noi stessi. come se volessimo an-dare in una direzione con la nostra macchi-na e, mentre acceleriamo, teniamo con-temporaneamente il freno a mano tirato. una conseguenza naturale il fatto che lamente cerchi di proteggersi da questa tor-tura e si chiuda, rifiutando quindi le informa-zioni. Questo uno dei motivi per i quali, avolte, al processo dellapprendimento as-

    sociata una sensazione di noia o di difficolt.Se invece di bombardare la nostra mente,immaginassimo di chiederle di aiutarci acomprendere quello che stiamo affrontan-do, essa, anzich chiudersi, tenderebbe aespandersi per conoscere e imparare no-zioni nuove. Utilizzerebbe la sua creativit,la sua capacit di collegare tra loro gli argo-menti in via di apprendimento e quelli che

    gi conosce. La nostra mente si rende con-to che, senza il suo aiuto, saremmo in diffi-colt e quindi, sentendosi importante, ten-der a dimostrare quanto in grado di fare! esattamente la stessa differenza che c traquando facciamo qualcosa perch deside-riamo farlo e quando invece ci viene impo-

    sto di farlo.Dal momento che non vogliamo soltantoassimilare le informazioni velocemente, maanche trattenerle a lungo termine, prendia-mo come riferimento coloro che mostranoquesta capacit in modo molto spiccato.Dopo qualche istante di riflessione, ci ren-diamo conto che costoro non sono cos rarima, anzi, che ne siamo stati parte anche noi:ci riferiamo ai bambini.In un istituto di ricerca americano si scoper-to che durante la gestazione ciascuno di noiusa dal 90 al 95% delle proprie potenzialit perlo sviluppo del corpo. In questa fase la menteumana sfrutta tutte le sue capacit. Dopo lanascita, pare che, anche se non ce ne rendia-mo conto, impariamo pi cose nei primi treanni di vita che in tutta la parte rimanente. Pur-troppo, arrivati ai 7 anni di et, utilizziamo non

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    1.1 | Come funziona la memoria

    Apprendimento attivo: la mente cerca le informazioni

    Imparare giocando e divertendosi rendelo studio pi efficace e veloce

    Apprendimento passivo: la mente rifiuta le informazioni

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  • pi del 5% delle nostre potenzialit!Questo succede perch interiorizzandoschemi e regole limitiamo la nostra capaci-t di apprendere. Alcuni pensano che ilbambino impari cos tanto proprio perchla sua memoria una tabula rasa, ma inrealt, le caratteristiche che pi lo aiutanosono ben altre.Facendo riaffiorare lo spirito bambinoche ciascuno di noi almeno in parte con-serva, potremo riscoprire quelle qualitche ci hanno cos tanto aiutato in questoprocesso dellapprendimento.Pensiamo a un bambino di circa 3 anni eanalizziamo il suo modo di imparare. Innanzi tutto impara giocando e diverten-dosi. Questo molto importante perch,quando ci divertiamo, stimoliamo molto lenostre capacit sensoriali e, inconsapevol-mente, registriamo tutto quello che stiamovivendo. Nessuno di noi ha difficolt a ri-cordare qualche esperienza che lo ha di-vertito molto, e non penso che qualcuno sisia mai messo a ripassarla per ricordarlameglio. Alcuni, probabilmente, potrebberopensare che difficile divertirsi studiando:sono totalmente daccordo se il metodoutilizzato quello tradizionale di leggere,sottolineare e ripetere! Probabilmente lestesse persone, alla fine della lettura del li-

    bro, penseranno che imparare non solo una questione di metodo, ma anche faci-le e divertente.Ricordi quanto a scuola fosse pi stimolan-te imparare qualcosa in modo attivo, piut-tosto che attraverso noiose ore di spiega-zione? Credo fermamente che uno dei me-todi pi efficaci di apprendimento sia il si-stema definito nel mondo anglosassonelearning by doing o training on the job.Una frase che spiega molto bene questoconcetto : dimmi e dimenticher, fammivedere e ricorder, fammi fare e sar partedi me per sempre!. Con lesercizio, la moti-vazione, lentusiasmo e la voglia di impara-re otterrai risultati straordinari. Il segreto nellazione. Leccellenza, infatti, pu matu-rare solo attraverso lesperienza pratica, enon pu derivare dalla semplice lettura diun libro! Questo il motivo per il quale,eseguire gli esercizi necessario per far di-ventare il metodo parte integrante di noi!Una prova di tutto questo risiede nella di-versit dei risultati che si ottengono cer-cando di imparare una lingua straniera at-traverso lascolto di lezioni teoriche, oppu-re recandosi nel paese in cui si parla quellalingua e viverla. Altra caratteristica, tipica dei bambini, lestrema curiosit verso la vita: per un bim-bo ogni cosa da scoprire. Molte volte igenitori si arrabbiano quando i loro figlismontano i giocattoli che hanno ricevutocome regalo. Eppure, pensando a quandoeravamo bambini, ricordi quanto era affa-scinante comprendere tutto nella suacompletezza, che cosa si nascondeva den-tro le cose, cosa le faceva muovere o pro-durre un certo rumore? La nostra menteera alla ricerca di informazioni e voleva ca-

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    Come funziona la memoria | 1.1

    unoperazione meccanica dove si cerca diassorbire le informazioni per inerzia, senzasfruttare la creativit, la capacit di crearecollegamenti, la curiosit e lemozione del-la scoperta. In questo caso, se potessimopensare la mente come unentit di formasferica, potremmo immaginarla come sevenisse bombardata di informazioni. Noinon lo sappiamo, ma stiamo lavorandocontro noi stessi. come se volessimo an-dare in una direzione con la nostra macchi-na e, mentre acceleriamo, teniamo con-temporaneamente il freno a mano tirato. una conseguenza naturale il fatto che lamente cerchi di proteggersi da questa tor-tura e si chiuda, rifiutando quindi le informa-zioni. Questo uno dei motivi per i quali, avolte, al processo dellapprendimento as-

    sociata una sensazione di noia o di difficolt.Se invece di bombardare la nostra mente,immaginassimo di chiederle di aiutarci acomprendere quello che stiamo affrontan-do, essa, anzich chiudersi, tenderebbe aespandersi per conoscere e imparare no-zioni nuove. Utilizzerebbe la sua creativit,la sua capacit di collegare tra loro gli argo-menti in via di apprendimento e quelli che

    gi conosce. La nostra mente si rende con-to che, senza il suo aiuto, saremmo in diffi-colt e quindi, sentendosi importante, ten-der a dimostrare quanto in grado di fare! esattamente la stessa differenza che c traquando facciamo qualcosa perch deside-riamo farlo e quando invece ci viene impo-

    sto di farlo.Dal momento che non vogliamo soltantoassimilare le informazioni velocemente, maanche trattenerle a lungo termine, prendia-mo come riferimento coloro che mostranoquesta capacit in modo molto spiccato.Dopo qualche istante di riflessione, ci ren-diamo conto che costoro non sono cos rarima, anzi, che ne siamo stati parte anche noi:ci riferiamo ai bambini.In un istituto di ricerca americano si scoper-to che durante la gestazione ciascuno di noiusa dal 90 al 95% delle proprie potenzialit perlo sviluppo del corpo. In questa fase la menteumana sfrutta tutte le sue capacit. Dopo lanascita, pare che, anche se non ce ne rendia-mo conto, impariamo pi cose nei primi treanni di vita che in tutta la parte rimanente. Pur-troppo, arrivati ai 7 anni di et, utilizziamo non

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    1.1 | Come funziona la memoria

    Apprendimento attivo: la mente cerca le informazioni

    Imparare giocando e divertendosi rendelo studio pi efficace e veloce

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  • Oggi abbiamo a disposizione molte pi in-formazioni rispetto a quante non ne aves-sero loro. Le pi grandi scoperte sul funzio-namento del cervello sono molto recenti. stato calcolato che pi del 95% delle cono-scenze che abbiamo risale agli ultimi 25anni. Nel 2002 presso lUniversit Vita-Salu-te San Raffaele di Milano sono stati condot-ti degli studi che hanno portato alla con-clusione che praticamente chiunque ingrado di ricordare qualsiasi tipo di informa-zione, e che le tecniche per migliorare lamemoria possono essere apprese da tutti.Eseguendo una risonanza magnetica delcervello di chi intento allo studio, statoinoltre scoperto che, utilizzando il metodoclassico leggo, sottolineo e ripeto, le areecerebrali utilizzate non sono quelle mag-giormente coinvolte nella memorizzazio-ne, nella rielaborazione delle informazionie nei collegamenti tra le idee. singolarepensare che proprio le parti cerebrali piutili per memorizzare non vengono utiliz-zate. Sarebbe come pensare di fare unviaggio in macchina e anzich farla muo-vere grazie al motore, la spingessimo! Nonostante sia stato provato che le tecni-che di memorizzazione possano essere ap-prese da tutti non credo che possano darea tutti gli stessi risultati. Infatti, lesperienzaaccumulata in questi anni, mi ha insegnatoche ottiene ottimi risultati solo chi ha pro-fonde motivazioni per imparare, la vogliadi mettersi in gioco e chi sa che non si fini-sce mai di conoscere cose nuove.Mi capitato di tenere dei corsi in aziende,o a gruppi, in cui i partecipanti erano pre-senti perch costretti per dovere e non permotivazione personale. Lo stesso si pu di-re per alcuni studenti che frequentavano il

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    Come funziona la memoria | 1.1

    pire e scoprirecose nuove.Predisponen-doci con lastessa curiositnei confronti di

    un testo da stu-diare, faremo

    uscire la mente daquella sensazione di

    torpore che ha quando le vie-ne imposto qualcosa. Sar molto pi facileimparare proprio perch le stiamo chie-dendo di aiutarci. Un bambino fa grande uso della propriacreativit. Per lui la realt non mai quellaoggettiva, ma vive in un mondo fatto spessodi cose immaginarie. Ti mai capitato di os-servarlo mentre gioca con gnomi o amiciimmaginari o mentre combatte controguerrieri medioevali e di esserti stupito no-tando che la spada che brandisce in realtun semplice pennarello? Con tutto ci, nonsto dicendo che perderemo di vista la realtoggettiva delle cose, ma anzi, che andremoad aggiungere alla rappresentazione del rea-le la capacit di intuire e di scorgere molte-plici soluzioni alle difficolt che incontrere-mo. La creativit fondamentale nel pro-

    blem solving, ed importante a tal puntoche, in molte aziende, organizzano corsi pro-prio per svilupparla. Le finalit sono moltepli-ci: dalla ricerca di nuovi prodotti alla scoper-ta di nuove forme pubblicitarie che siano ac-cattivanti e coinvolgenti. Dedicheremo pi avanti unintera parte altema dello sviluppo della nostra creativit. Il bambino esterna le sue emozioni. Haimai notato quanto poco tempo basti a unbambino per passare dal sorriso al pianto eviceversa? Qualcuno potrebbe pensare:Che nesso c tra questo e la memoria?.Un nesso fortissimo! La nostra memoria, in-fatti, anche emotiva.Tutto quello che suscita una forte emozioneviene registrato automaticamente. Pensa aqualcosa che ti successo moltissimo tem-po fa, qualcosa che non avesse particolareimportanza, ma che, ancora oggi, ricordimolto bene. Sicuramente questo avveni-mento ti aveva susci-tato una fortee m o z i o n e .Non uncaso che sidica: il pri-mo bacionon si scor-da mai! Tuttoquesto per sug-gerire che durante lap-prendimento utile far emergere e smuo-vere le nostre emozioni in modo da facilita-re il ricordo di quello che desideriamo. Inoltre un bambino ha molta fiducia nellepersone e in particolar modo nei suoi geni-tori che per lui sono figure provenienti daun mondo del tutto meraviglioso, e chepossiedono tutte le risposte e tutte le solu-

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    1.1 | Come funziona la memoria

    zioni ai suoi problemi. Per quanto riguarda le cose che impareraicon la lettura di questo libro, necessarioavere una fiducia totale in due direzioni: laprima verso le tecniche e verso i concet-ti che verranno illustrati e la seconda versote stesso.

    Verso le tecnicheScopriamo insieme perch. importante sa-pere che quanto troverai in queste paginenon nulla di nuovo n, tanto meno, di miainvenzione. Le tecniche di memorizzazionerisalgono allantichit: pensa che le prime te-stimonianze risalgono al 500 a.C. Si narra cheil poeta greco Simonide di Ceo sia stato il pri-mo a sviluppare larte della mnemotecnica.(Vedi appendice 1).In seguito Cicerone invent un metodoper ricordare le sue lunghe orazioni senzaavere bisogno di supporti o appunti scritti.Nel XVI secolo Giordano Bruno scrisse iltrattato De umbris idearum, interamentededicato alle mnemotecniche. Celebre perle sue prodigiose capacit mnemoniche fuanche Pico della Mirandola. Questi personaggi non possedevano dicerto le moderne nozioni sul funziona-mento della nostra mente, ma si erano resiconto che, facendo un particolare tipo diassociazioni, riuscivano a ricordare tutto

    Mantieni alta la curiosite vai alla scopertadel testo

    Lasciati attraversaredalle emozioni

    Abbi fiducia nelletue potenzialite nel metodo

    Scopri e sviluppa sempre di pi il tuo lato creativo

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  • Oggi abbiamo a disposizione molte pi in-formazioni rispetto a quante non ne aves-sero loro. Le pi grandi scoperte sul funzio-namento del cervello sono molto recenti. stato calcolato che pi del 95% delle cono-scenze che abbiamo risale agli ultimi 25anni. Nel 2002 presso lUniversit Vita-Salu-te San Raffaele di Milano sono stati condot-ti degli studi che hanno portato alla con-clusione che praticamente chiunque ingrado di ricordare qualsiasi tipo di informa-zione, e che le tecniche per migliorare lamemoria possono essere apprese da tutti.Eseguendo una risonanza magnetica delcervello di chi intento allo studio, statoinoltre scoperto che, utilizzando il metodoclassico leggo, sottolineo e ripeto, le areecerebrali utilizzate non sono quelle mag-giormente coinvolte nella memorizzazio-ne, nella rielaborazione delle informazionie nei collegamenti tra le idee. singolarepensare che proprio le parti cerebrali piutili per memorizzare non vengono utiliz-zate. Sarebbe come pensare di fare unviaggio in macchina e anzich farla muo-vere grazie al motore, la spingessimo! Nonostante sia stato provato che le tecni-che di memorizzazione possano essere ap-prese da tutti non credo che possano darea tutti gli stessi risultati. Infatti, lesperienzaaccumulata in questi anni, mi ha insegnatoche ottiene ottimi risultati solo chi ha pro-fonde motivazioni per imparare, la vogliadi mettersi in gioco e chi sa che non si fini-sce mai di conoscere cose nuove.Mi capitato di tenere dei corsi in aziende,o a gruppi, in cui i partecipanti erano pre-senti perch costretti per dovere e non permotivazione personale. Lo stesso si pu di-re per alcuni studenti che frequentavano il

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    pire e scoprirecose nuove.Predisponen-doci con lastessa curiositnei confronti di

    un testo da stu-diare, faremo

    uscire la mente daquella sensazione di

    torpore che ha quando le vie-ne imposto qualcosa. Sar molto pi facileimparare proprio perch le stiamo chie-dendo di aiutarci. Un bambino fa grande uso della propriacreativit. Per lui la realt non mai quellaoggettiva, ma vive in un mondo fatto spessodi cose immaginarie. Ti mai capitato di os-servarlo mentre gioca con gnomi o amiciimmaginari o mentre combatte controguerrieri medioevali e di esserti stupito no-tando che la spada che brandisce in realtun semplice pennarello? Con tutto ci, nonsto dicendo che perderemo di vista la realtoggettiva delle cose, ma anzi, che andremoad aggiungere alla rappresentazione del rea-le la capacit di intuire e di scorgere molte-plici soluzioni alle difficolt che incontrere-mo. La creativit fondamentale nel pro-

    blem solving, ed importante a tal puntoche, in molte aziende, organizzano corsi pro-prio per svilupparla. Le finalit sono moltepli-ci: dalla ricerca di nuovi prodotti alla scoper-ta di nuove forme pubblicitarie che siano ac-cattivanti e coinvolgenti. Dedicheremo pi avanti unintera parte altema dello sviluppo della nostra creativit. Il bambino esterna le sue emozioni. Haimai notato quanto poco tempo basti a unbambino per passare dal sorriso al pianto eviceversa? Qualcuno potrebbe pensare:Che nesso c tra questo e la memoria?.Un nesso fortissimo! La nostra memoria, in-fatti, anche emotiva.Tutto quello che suscita una forte emozioneviene registrato automaticamente. Pensa aqualcosa che ti successo moltissimo tem-po fa, qualcosa che non avesse particolareimportanza, ma che, ancora oggi, ricordimolto bene. Sicuramente questo avveni-mento ti aveva susci-tato una fortee m o z i o n e .Non uncaso che sidica: il pri-mo bacionon si scor-da mai! Tuttoquesto per sug-gerire che durante lap-prendimento utile far emergere e smuo-vere le nostre emozioni in modo da facilita-re il ricordo di quello che desideriamo. Inoltre un bambino ha molta fiducia nellepersone e in particolar modo nei suoi geni-tori che per lui sono figure provenienti daun mondo del tutto meraviglioso, e chepossiedono tutte le risposte e tutte le solu-

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    1.1 | Come funziona la memoria

    zioni ai suoi problemi. Per quanto riguarda le cose che impareraicon la lettura di questo libro, necessarioavere una fiducia totale in due direzioni: laprima verso le tecniche e verso i concet-ti che verranno illustrati e la seconda versote stesso.

    Verso le tecnicheScopriamo insieme perch. importante sa-pere che quanto troverai in queste paginenon nulla di nuovo n, tanto meno, di miainvenzione. Le tecniche di memorizzazionerisalgono allantichit: pensa che le prime te-stimonianze risalgono al 500 a.C. Si narra cheil poeta greco Simonide di Ceo sia stato il pri-mo a sviluppare larte della mnemotecnica.(Vedi appendice 1).In seguito Cicerone invent un metodoper ricordare le sue lunghe orazioni senzaavere bisogno di supporti o appunti scritti.Nel XVI secolo Giordano Bruno scrisse iltrattato De umbris idearum, interamentededicato alle mnemotecniche. Celebre perle sue prodigiose capacit mnemoniche fuanche Pico della Mirandola. Questi personaggi non possedevano dicerto le moderne nozioni sul funziona-mento della nostra mente, ma si erano resiconto che, facendo un particolare tipo diassociazioni, riuscivano a ricordare tutto

    Mantieni alta la curiosite vai alla scopertadel testo

    Lasciati attraversaredalle emozioni

    Abbi fiducia nelletue potenzialite nel metodo

    Scopri e sviluppa sempre di pi il tuo lato creativo

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  • di riuscire e si hanno forti motivazioni, ledifficolt che si presentano lungo il percor-so vengono affrontate come unopportu-nit per tirare fuori il meglio di s. Quandoinvece si pensa di non riuscire, a volte sia-mo noi stessi a crearci difficolt e ostacoli,oppure cerchiamo scuse e giustificazioniper il nostro fallimento proprio per trovareconferma di quello che pensiamo. In effet-ti, anche se il contenuto di questo librotratta le tecniche di memoria e le metodo-logie di studio, sii consapevole del fattoche la grande differenza nel risultato sempre dovuta allatteggiamento mentalecon il quale affronterai lapprendimento.Sicuramente riuscir a ottenere molti pirisultati una persona che non conosce nul-la delle tecniche, ma che ha una forte mo-tivazione, piuttosto che una che conoscemolto bene le tecniche, ma non ha vogliadi impegnarsi per ottenere un certo risulta-

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    Come funziona la memoria | 1.1

    corso pi perch spinti dai genitori chenon per loro interesse. Ovviamente nonsempre si vedevano i risultati. Infatti, luni-co requisito necessario per imparare beneil metodo non n let, n il titolo di stu-dio, ma solo il desiderio e la volont dichiedere qualcosa in pi a se stessi per ren-dere migliore la propria vita. Risultati comericordare elenchi di centinaia di informa-zioni o numeri di 40 cifre con facilit sonoalla portata di tutti: come in tutte le cosebasta volerlo.Considera, per esempio, una persona disuccesso, che si realizzata ed riuscita avivere la vita che desiderava. Probabilmen-te alla domanda qual la chiave o il segre-to del tuo successo? ti risponder con frasidel tipo: quello che mi ha portato a rag-giungere i miei sogni stato credere inquello che faccio; fare le cose con tantapassione; superare le difficolt e gli ostacolisapendo che sono parte della vita e che,spesso, proprio nelle difficolt che ci sirende conto delle proprie possibilit; impe-gnarsi molto perch si riceve in base aquanto si disposti a dare; avere fede nellavita e viverla con entusiasmo, e cos via.Sinceramente non credo nella bacchettamagica e in tutto quello che promette risul-tati straordinari senza richiedere impegno.Per affrontare lapprendimento in modo ef-ficace necessario avere uno scopo chevada oltre limpegno fine a se stesso. Chistudia con la sola finalit di superare unesame avr una motivazione totalmentediversa rispetto a chi studia sapendo chelesame rappresenta soltanto un passaggioper arrivare alla laurea e realizzare il sognodi diventare un professionista affermatonel settore per il quale ha studiato.

    Il pilota di Superturismo Alex Zanardi lesempio illuminante di questo concetto.Dopo lincidente in cui perse entrambe legambe, durante unintervista espresse ildesiderio di tornare a camminare per poterancora prendere suo figlio Niccol in spalla.Ebbene, non solo tornato a camminare,ma ha anche ripreso a gareggiare con unamacchina dotata di comandi manuali e, no-nostante il limite fisico, ha vinto addiritturail campionato italiano! Questa la forza chederiva dalle emozioni. Solo avere uno sco-po importante ci pu aiutare a compiereimprese straordinarie. Alcune volte neppu-re la medicina o la fisica riescono a spiega-re come possano avvenire recuperi in tem-pi a dir poco incredibili. Lautore di diversi li-bri sullo sviluppo delle risorse umane An-thony Robbins sostiene: Se hai un forteperch, il come lo trovi sempre. Il per-ch di Alex Zanardi era, evidentemente,molto forte.

    Verso te stessoOltre che nelle tecniche, necessario ave-re tanta fiducia in se stessi. Innanzitutto, bene essere consapevoli del fatto che, se irisultati che abbiamo ottenuto fino a ogginon ci soddisfano, solo perch non ave-vamo a disposizione il giusto metodo.Henry Ford, fondatore della omonima so-ciet di automobili, diceva: Sia che tu cre-da di farcela, che tu creda di non farcela haicomunque ragione!.Questa frase racchiude limportanza di cre-dere in se stessi. Pensa a unesperienza cheha rappresentato per te una grande sfidadalla quale sei uscito vincente: sicuramen-te ce lhai messa tutta, attingendo a tutte letue risosrse. Quando si crede fermamente

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    1.1 | Come funziona la memoria

    to. Ognuno di noi conosce certamente qual-cuno che in questo ci pu essere di esem-pio: persone prive di mezzi ma che, graziealla motivazione e al desiderio di realizzarsi,riescono ad affermarsi in ambiti in cui altri,pur avendo a disposizione tutti gli strumentinecessari, non riescono minimamente.Tutto questo dovuto al fatto che latteg-giamento mentale influisce per l80% sul ri-sultato finale. Infatti proprio il nostro at-teggiamento a darci quellimpulso che cisprona a comportarci in un modo piuttostoche in un altro; questo il primo compo-nente di quello che possiamo chiamare ci-clo dellautorealizzazione. Osserviamo infat-ti limmagine della pagina seguente.Immaginiamo di trovarci di fronte a unanuova sfida e di affrontarla in due modi di-versi: il primo, con un atteggiamento pes-simistico, e laltro invece in modo estrema-mente appassionato, entusiasta e con tan-ta voglia di riuscire. Consideriamo gli estre-mi opposti proprio per amplificare le diffe-renze nel risultato: in mezzo, ovviamente,si collocano tutte le possibili sfumature. Iniziamo il percorso con un atteggiamentopessimista. Con questo tipo di atteggia-mento, quanto utilizzeremo del nostro po-tenziale, delle nostre risorse interne, dellanostra energia e del nostro entusiasmo? Si-curamente molto poco! Con queste risorse

    Latteggiamento positivo la basedi ogni risultato di successo

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  • di riuscire e si hanno forti motivazioni, ledifficolt che si presentano lungo il percor-so vengono affrontate come unopportu-nit per tirare fuori il meglio di s. Quandoinvece si pensa di non riuscire, a volte sia-mo noi stessi a crearci difficolt e ostacoli,oppure cerchiamo scuse e giustificazioniper il nostro fallimento proprio per trovareconferma di quello che pensiamo. In effet-ti, anche se il contenuto di questo librotratta le tecniche di memoria e le metodo-logie di studio, sii consapevole del fattoche la grande differenza nel risultato sempre dovuta allatteggiamento mentalecon il quale affronterai lapprendimento.Sicuramente riuscir a ottenere molti pirisultati una persona che non conosce nul-la delle tecniche, ma che ha una forte mo-tivazione, piuttosto che una che conoscemolto bene le tecniche, ma non ha vogliadi impegnarsi per ottenere un certo risulta-

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    Come funziona la memoria | 1.1

    corso pi perch spinti dai genitori chenon per loro interesse. Ovviamente nonsempre si vedevano i risultati. Infatti, luni-co requisito necessario per imparare beneil metodo non n let, n il titolo di stu-dio, ma solo il desiderio e la volont dichiedere qualcosa in pi a se stessi per ren-dere migliore la propria vita. Risultati comericordare elenchi di centinaia di informa-zioni o numeri di 40 cifre con facilit sonoalla portata di tutti: come in tutte le cosebasta volerlo.Considera, per esempio, una persona disuccesso, che si realizzata ed riuscita avivere la vita che desiderava. Probabilmen-te alla domanda qual la chiave o il segre-to del tuo successo? ti risponder con frasidel tipo: quello che mi ha portato a rag-giungere i miei sogni stato credere inquello che faccio; fare le cose con tantapassione; superare le difficolt e gli ostacolisapendo che sono parte della vita e che,spesso, proprio nelle difficolt che ci sirende conto delle proprie possibilit; impe-gnarsi molto perch si riceve in base aquanto si disposti a dare; avere fede nellavita e viverla con entusiasmo, e cos via.Sinceramente non credo nella bacchettamagica e in tutto quello che promette risul-tati straordinari senza richiedere impegno.Per affrontare lapprendimento in modo ef-ficace necessario avere uno scopo chevada oltre limpegno fine a se stesso. Chistudia con la sola finalit di superare unesame avr una motivazione totalmentediversa rispetto a chi studia sapendo chelesame rappresenta soltanto un passaggioper arrivare alla laurea e realizzare il sognodi diventare un professionista affermatonel settore per il quale ha studiato.

    Il pilota di Superturismo Alex Zanardi lesempio illuminante di questo concetto.Dopo lincidente in cui perse entrambe legambe, durante unintervista espresse ildesiderio di tornare a camminare per poterancora prendere suo figlio Niccol in spalla.Ebbene, non solo tornato a camminare,ma ha anche ripreso a gareggiare con unamacchina dotata di comandi manuali e, no-nostante il limite fisico, ha vinto addiritturail campionato italiano! Questa la forza chederiva dalle emozioni. Solo avere uno sco-po importante ci pu aiutare a compiereimprese straordinarie. Alcune volte neppu-re la medicina o la fisica riescono a spiega-re come possano avvenire recuperi in tem-pi a dir poco incredibili. Lautore di diversi li-bri sullo sviluppo delle risorse umane An-thony Robbins sostiene: Se hai un forteperch, il come lo trovi sempre. Il per-ch di Alex Zanardi era, evidentemente,molto forte.

    Verso te stessoOltre che nelle tecniche, necessario ave-re tanta fiducia in se stessi. Innanzitutto, bene essere consapevoli del fatto che, se irisultati che abbiamo ottenuto fino a ogginon ci soddisfano, solo perch non ave-vamo a disposizione il giusto metodo.Henry Ford, fondatore della omonima so-ciet di automobili, diceva: Sia che tu cre-da di farcela, che tu creda di non farcela haicomunque ragione!.Questa frase racchiude limportanza di cre-dere in se stessi. Pensa a unesperienza cheha rappresentato per te una grande sfidadalla quale sei uscito vincente: sicuramen-te ce lhai messa tutta, attingendo a tutte letue risosrse. Quando si crede fermamente

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    1.1 | Come funziona la memoria

    to. Ognuno di noi conosce certamente qual-cuno che in questo ci pu essere di esem-pio: persone prive di mezzi ma che, graziealla motivazione e al desiderio di realizzarsi,riescono ad affermarsi in ambiti in cui altri,pur avendo a disposizione tutti gli strumentinecessari, non riescono minimamente.Tutto questo dovuto al fatto che latteg-giamento mentale influisce per l80% sul ri-sultato finale. Infatti proprio il nostro at-teggiamento a darci quellimpulso che cisprona a comportarci in un modo piuttostoche in un altro; questo il primo compo-nente di quello che possiamo chiamare ci-clo dellautorealizzazione. Osserviamo infat-ti limmagine della pagina seguente.Immaginiamo di trovarci di fronte a unanuova sfida e di affrontarla in due modi di-versi: il primo, con un atteggiamento pes-simistico, e laltro invece in modo estrema-mente appassionato, entusiasta e con tan-ta voglia di riuscire. Consideriamo gli estre-mi opposti proprio per amplificare le diffe-renze nel risultato: in mezzo, ovviamente,si collocano tutte le possibili sfumature. Iniziamo il percorso con un atteggiamentopessimista. Con questo tipo di atteggia-mento, quanto utilizzeremo del nostro po-tenziale, delle nostre risorse interne, dellanostra energia e del nostro entusiasmo? Si-curamente molto poco! Con queste risorse

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  • modello da emulare per le squadre avver-sarie, diceva: non importa quante volte sicade, limportante rialzarsi dopo esserecaduti! Quindi, iniziamo a credere fortemente nel-le nostre potenzialit e nelle nostre risorse.Ciascuno di noi una persona cos straor-dinaria che su tutta la Terra non ne esisteunaltra uguale! Unaltra caratteristica che ha il bambino tanta determinazione e voglia di riuscire.Pensiamo, ad esempio, a un bambino chevoglia salire su un divano. Non sorpren-dente quanti tentativi faccia prima di riu-scire e quanto sia tenace in questo? Nonc nulla che lo possa distogliere.Se i genitori, nel vederlo tentare e non riusci-re, mossi a compassione lo prendessero inbraccio e lo mettessero a sedere sopra al di-

    vano, quale sarebbe la sua reazione? Si met-terebbe a piangere e scenderebbe imme-diatamente. Il suo obiettivo non salire suldivano, ma riuscire a salire sul divano! Ti sfi-do allora ad avere la stessa tenacia, lo stessoatteggiamento di fronte ad ogni esercizio ela stessa voglia di riuscire, con la consapevo-lezza che tutto quello che d grandi soddi-sfazioni non quasi mai di immediata realiz-zazione. Affronta le difficolt con un atteg-giamento positivo e sapendo che ogni ca-duta solo un passo avanti verso la realizza-zione di ci che desideri.Infine, affrontiamo lintero percorso conentusiasmo, che quello che ci permettedi imparare divertendoci. Ti mai successo di fare qualcosa di impe-gnativo accanto a una persona che ema-nava entusiasmo e voglia di fare, che ti in-coraggiava e faceva il tifo per te? qualco-sa di meraviglioso! Inizia a tifare per te. Anchio, mentre stoscrivendo, sto pensando al momento incui leggerai queste righe e tifo per te pen-sando ai tuoi prossimi successi. Ricorda be-ne, quindi, gli ingredienti necessari per ot-tenere risultati: fiducia, creativit, determi-nazione, lasciarsi trasportare dalle emozio-ni, un atteggiamento positivo e tutto len-tusiasmo che sei in grado di provare!Bene! Siamo pronti per iniziare il viaggio.Nella pagina seguente abbiamo ripetuto lamappa presente allinizio di questo capito-lo: puoi prenderne spunto per costruire latua prima mappa personale.

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    Come funziona la memoria | 1.1

    e potenziale che tipo di azioni faremo? Sa-ranno azioni determinate, ben focalizzatesullobiettivo, o azioni blande con un pen-siero in mente del tipo mah vediamocome va? Ovviamente azioni del secondotipo! E queste azioni, a che tipo di risultatoporteranno? Certamente a un risultato scar-so! E questo risultato, successivamente, co-me andr a influenzare il nostro atteggia-mento? Certo in modo ancora pi pessimi-sta portandoci, probabilmente, ad affronta-re le difficolt successive pensando tantonon riuscir, anche la volta scorsa non sonoriuscito!. Questo un circolo vizioso che,estremizzato, porta alla mancanza di reazio-ne agli stimoli esterni. Hai presente quellepersone che alla domanda come stai? ri-spondono sempre si tira avanti?

    La cosa meravigliosa che tale ciclo fun-ziona a nostro vantaggio quando usiamoun atteggiamento positivo. Ti mai suc-cesso di affrontare qualcosa e desiderarla atal punto che il solo pensarla suscitava in teemozioni di soddisfazione e un senso digratificazione infinita? Pensa allatteggia-

    mento che avevi in quei momenti. Sonoconvinto che avevi una forte dose di deter-minazione, sicurezza personale, coraggio,entusiasmo e passione. Pensa allenergia,alle azioni cariche di motivazione e di vo-glia di riuscire che avevi in quel momentograzie a quel tipo di atteggiamento! Quelleazioni, sicuramente ti hanno portato a unrisultato. Se era quello desiderato, ricorde-rai molto bene la soddisfazione che ti hadato, lentusiasmo che hai provato e la for-te dose di autostima che hai ricevuto. Diconseguenza quellatteggiamento ne uscito rafforzato. Se il risultato non statoquello desiderato, ma, comunque, ci haimesso tutto te stesso, la coscienza a po-sto, quindi la volta dopo, ripartirai di nuovocon voglia di riuscire, con un atteggiamen-to positivo, sapendo che cadere parte delpercorso per arrivare ad eccellere.Se dovessimo parlare a un grande talentodello sport, o di qualsiasi altro ambito rea-lizzativo, ci dir esattamente la stessa cosa.Non si pu riuscire, senza mettere in contodi cadere. Ma da una caduta, possiamo im-parare cosa dobbiamo fare per riuscire lavolta successiva. Dopo la conquista del ti-tolo di Campione del mondo di MotoGP, alsuo primo anno con la Yamaha, a Valenti-no Rossi stato domandato: Vincere vabene, ma perdere? Cosa c dietro unasconfitta? La risposta fu: Da una sconfittasi riescono sempre a trovare nuove motiva-zioni e tanta grinta in pi!. Questo, do-vrebbe farci riflettere sul diverso modo diaffrontare le difficolt per riuscire a realizza-re i propri sogni. Vincent Lombardi, lallena-tore della gloriosa squadra di football deiGreen Bay Packers, che, dopo anni di insuc-cessi divenne addirittura il riferimento e il

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    1.1 | Come funziona la memoria

    La determinazione: concentrati sulla vetta e non sulle difficolt

    Atteggiamento

    Risultati

    Potenziale

    Azioni

    Ciclo dellautorealizzazione

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    vano, quale sarebbe la sua reazione? Si met-terebbe a piangere e scenderebbe imme-diatamente. Il suo obiettivo non salire suldivano, ma riuscire a salire sul divano! Ti sfi-do allora ad avere la stessa tenacia, lo stessoatteggiamento di fronte ad ogni esercizio ela stessa voglia di riuscire, con la consapevo-lezza che tutto quello che d grandi soddi-sfazioni non quasi mai di immediata realiz-zazione. Affronta le difficolt con un atteg-giamento positivo e sapendo che ogni ca-duta solo un passo avanti verso la realizza-zione di ci che desideri.Infine, affrontiamo lintero percorso conentusiasmo, che quello che ci permettedi imparare divertendoci. Ti mai successo di fare qualcosa di impe-gnativo accanto a una persona che ema-nava entusiasmo e voglia di fare, che ti in-coraggiava e faceva il tifo per te? qualco-sa di meraviglioso! Inizia a tifare per te. Anchio, mentre stoscrivendo, sto pensando al momento incui leggerai queste righe e tifo per te pen-sando ai tuoi prossimi successi. Ricorda be-ne, quindi, gli ingredienti necessari per ot-tenere risultati: fiducia, creativit, determi-nazione, lasciarsi trasportare dalle emozio-ni, un atteggiamento positivo e tutto len-tusiasmo che sei in grado di provare!Bene! Siamo pronti per iniziare il viaggio.Nella pagina seguente abbiamo ripetuto lamappa presente allinizio di questo capito-lo: puoi prenderne spunto per costruire latua prima mappa personale.

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    e potenziale che tipo di azioni faremo? Sa-ranno azioni determinate, ben focalizzatesullobiettivo, o azioni blande con un pen-siero in mente del tipo mah vediamocome va? Ovviamente azioni del secondotipo! E queste azioni, a che tipo di risultatoporteranno? Certamente a un risultato scar-so! E questo risultato, successivamente, co-me andr a influenzare il nostro atteggia-mento? Certo in modo ancora pi pessimi-sta portandoci, probabilmente, ad affronta-re le difficolt successive pensando tantonon riuscir, anche la volta scorsa non sonoriuscito!. Questo un circolo vizioso che,estremizzato, porta alla mancanza di reazio-ne agli stimoli esterni. Hai presente quellepersone che alla domanda come stai? ri-spondono sempre si tira avanti?

    La cosa meravigliosa che tale ciclo fun-ziona a nostro vantaggio quando usiamoun atteggiamento positivo. Ti mai suc-cesso di affrontare qualcosa e desiderarla atal punto che il solo pensarla suscitava in teemozioni di soddisfazione e un senso digratificazione infinita? Pensa allatteggia-

    mento che avevi in quei momenti. Sonoconvinto che avevi una forte dose di deter-minazione, sicurezza personale, coraggio,entusiasmo e passione. Pensa allenergia,alle azioni cariche di motivazione e di vo-glia di riuscire che avevi in quel momentograzie a quel tipo di atteggiamento! Quelleazioni, sicuramente ti hanno portato a unrisultato. Se era quello desiderato, ricorde-rai molto bene la soddisfazione che ti hadato, lentusiasmo che hai provato e la for-te dose di autostima che hai ricevuto. Diconseguenza quellatteggiamento ne uscito rafforzato. Se il risultato non statoquello desiderato, ma, comunque, ci haimesso tutto te stesso, la coscienza a po-sto, quindi la volta dopo, ripartirai di nuovocon voglia di riuscire, con un atteggiamen-to positivo, sapendo che cadere parte delpercorso per arrivare ad eccellere.Se dovessimo parlare a un grande talentodello sport, o di qualsiasi altro ambito rea-lizzativo, ci dir esattamente la stessa cosa.Non si pu riuscire, senza mettere in contodi cadere. Ma da una caduta, possiamo im-parare cosa dobbiamo fare per riuscire lavolta successiva. Dopo la conquista del ti-tolo di Campione del mondo di MotoGP, alsuo primo anno con la Yamaha, a Valenti-no Rossi stato domandato: Vincere vabene, ma perdere? Cosa c dietro unasconfitta? La risposta fu: Da una sconfittasi riescono sempre a trovare nuove motiva-zioni e tanta grinta in pi!. Questo, do-vrebbe farci riflettere sul diverso modo diaffrontare le difficolt per riuscire a realizza-re i propri sogni. Vincent Lombardi, lallena-tore della gloriosa squadra di football deiGreen Bay Packers, che, dopo anni di insuc-cessi divenne addirittura il riferimento e il

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    1.1 | Come funziona la memoria

    La determinazione: concentrati sulla vetta e non sulle difficolt

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    Possiamo innanzitutto considerare la memo-ria da due diversi punti di vista. Il primo temporale, ovvero in base a quanto perdura-no le informazioni nel tempo; il secondo sensoriale, ovvero in base al senso predomi-nante con il quale linformazione viene regi-strata.

    A sua volta dividiamo il primo in:1. memoria a breve termine. Ci permette di

    ricordare le informazioni per pochi se-condi. Un esempio quando ci comuni-cano un numero di telefono e lo ripetia-

    mo in modo automatico per sentirlodalla nostra stessa voce. Se non lo scri-viamo nel giro di qualche minuto, o sequalcuno o qualcosa ci distraggono, celo dimenticheremo immediatamente;

    2. memoria a medio termine. Ci permettedi ricordare le informazioni per un paiodi giorni al massimo;

    3. memoria a lungo termine. Ci permette diricordare linformazione ogni qualvoltane abbiamo bisogno. Quindi tale infor-mazione diverr parte del nostro baga-glio culturale.

    Alcune informazioni vengono memorizza-te e poi dimenticate dopo un paio di mesi.Questo succede perch o sono state ripe-tute solo un certo numero di volte, o per-ch non abbiamo utilizzato una tecnicache ci ha permesso di interiorizzarle total-mente. Infatti, non sempre il ricordo per-mane nel tempo tanto quanto vorremmo:ci richiederebbe costanti ripassi periodicidellinformazione. Tuttavia, impareremoadottando un metodo specifico a conser-vare e richiamare le informazioni a lunghis-simo termine.Approfondiamo ora il concetto di memoriadal punto di vista sensoriale. Tutto quelloche ricordiamo perch la memoria lo haregistrato per mezzo dei nostri cinque sen-

    c a p i t o l o 2I segreti della memoria

    Non fa scienza, sanza lo ritenere, lavere intesoDante.

    Le due tipologie di memoria: sensoriale e temporale

    memoria_imp 23-05-2006 12:34 Pagina 28

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